COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
COMUNE DI RUSSI
 Lunedì, 03 giugno 2019
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                           Lunedì, 03 giugno 2019

Prime Pagine
 03/06/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                                    1
 03/06/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                                   2
Politica locale
 03/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31
 In centinaia per la Festa della Repubblica                                                                                           3
sport
 03/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 27
 Il Russi beffa i Villanova Tigers e sale in serie D                                                                                  4
 02/06/2019 Ravenna24Ore.it
 Basket Club Russi: vittoria in finale playoff e promozione in Serie D                                                                5
 03/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50
 Russi, rimonta batticuore Porcellini la guida in serie D                                                                             6
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                            Cristiano Dell' Oste Saverio Fossati
 Case vacanza nel caos delle leggi locali                                                                                             7
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                                                  Luisa Ribolzi
 il costo dell' istruzione resta occulto                                                                                              9
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 17                                                           Fabrizio CancelliereGabriele Ferlito
 Cinema, pubblicità senza canone dal 2012                                                                                             11
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                                           Francesco Verbaro
 Basta leggi, alla Pa servono piani industriali di settore                                                                            13
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                            Tiziano GrandelliMirco Zamberlan
 Incentivi tecnici, regolamenti da rifare                                                                                             15
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                                                Gianni Trovati
 Per l'«acqua di cittadinanza» due miliardi di euro all' anno                                                                         17
 03/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                                 Anna GuiducciPatrizia Ruffini
 Per le giacenze impignorabili scatta la notifica al tesoriere                                                                        19
 03/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 4                                              PAGINE A CURA DI ANTONIO CICCIA MESSINA
 Violazioni privacy, scelta a tre: difesa, conciliazione, entrambe                                                                    21
 03/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 5
 Conciliare conviene ma non è risolutivo                                                                                              24
 03/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 11                                                    PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO
 Ricorsi, sospensione neutrale                                                                                                        25
 03/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 12                                                       PAGINA A CURA DI LUCA LABANO
 P.a. in ritardo è evento ordinario                                                                                                   27
 03/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 206                                                                      MARZIA PAOLUCCI
 Difensore nelle carceri                                                                                                              29
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
3 giugno 2019
                Corriere di Romagna
                   (ed. Ravenna)
                                   Prima Pagina

                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
3 giugno 2019
                Il Resto del Carlino (ed.
                        Ravenna)
                                    Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
3 giugno 2019
Pagina 31                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                     Politica locale

  In centinaia per la Festa della Repubblica
  Riconoscimento al comandante Giacomini che venerdì disarmò la donna

  IL PRIMO fine settimana di sole non ha fatto
  venir meno l' attenzione dei ravennati per la
  tradizionale 'Festa della Repubblica'. In
  centinaia hanno riempito piazza del Popolo,
  ieri mattina, per salutare la ricorrenza del 73°
  Anniversario della Fondazione della
  Repubblica. La cerimonia è iniziata alla 9.45
  con lo schieramento del picchetto d' onore. Per
  la cerimonia dell' alzabandiera, le autorità - in
  primis il prefetto Enrico Caterino, il sindaco
  Michele de Pascale e Daniele Perini per la
  Provincia - si sono schierate davanti al
  pennone, mentre risuonava l' inno di Mameli,
  presto seguito da un applauso spontaneo. Il
  prefetto ha poi dato lettura del messaggio del
  presidente della Repubblica,              Sergio
  Mattarella, incentrato sull' importanza di
  continuare a lottare contro qualsiasi forma di
  mafia e malavita. Una cerimonia molto seguita
  e partecipata che ha destato qualche
  apprensione solo per lo svenimento di una
  ragazzina, prontamente risolto. D' altra parte, l'
  aggressione in piazza a un ufficiale della
  Capitaneria di venerdì ha comportato un
  rafforzamento delle misure di sicurezza. Dopo la deposizione della corona e gli onori ai defunti, la
  seconda parte della cerimonia si è svolta al Ridotto dell' Alighieri con la consegna delle onorificenze
  Omri.
  Prima, però, il prefetto Caterino ha tenuto a ricordare il 20° anniversario della morte del giurista
  Massimo D' Antona e il 27° anniversario della strage in cui hanno perso la vita Giovanni Falcone e Paolo
  Borsellino. Sono 16 i nuovi cavalieri: Daniele Perini, Gilles Donzellini, Lena Amadei, Stefano Falcinelli,
  Pasquale Iacovella, Danilo Spadoni, Carlo Serafini, Giorgio Tantimonaco, Nevio Gardelli, Vito Sgroia,
  Iodic Bernardi, Emma Garelli, Sergio Rusticali, Sergio Retini, oltre ai due - già commendatori - Roberto
  Scozzoli e Giacomina Venieri. Nuovo maestro del lavoro, il falegname Maurizio Soldati, decorato dal
  presidente dell' Abi Antonio Patuelli. Tra gli applausi è stato conferito un riconoscimento al comandante
  della Polizia municipale Andrea Giacomini che venerdì ha disarmato la donna che aveva aggredito l'
  ufficiale della Guardia Coastiera.
  Roberta Bezzi.

                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                               3
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
3 giugno 2019
Pagina 27                             Corriere di Romagna
                                      (ed. Ravenna-Imola)
                                                              sport

  Il Russi beffa i Villanova Tigers e sale in serie D
  BERTINORO Non basta un bel primo tempo ai
  Villanova Tigers per conquistare la serie D
  davanti ad oltre 500 spettatori sul neutro di
  Bertinoro: nella ripresa, infatti, Russi tira fuori i
  muscoli e ribalta l' andamento del match,
  volando così in serie D. Primi due quarti da
  favola per i locali con Ambrassa e Rossi
  micidiali dall' arco (42-31 a 20').
  Al ritorno in campo le bombe di Morigi, Trerè e
  Samorì ricuciono il punteggio. Finale in volata:
  a-90" sul +1 Russi, bomba di Morigi (61-65),
  Saccani risponde ma sull' ultimo attacco i
  locali sbagliano per due volte il canestro dell'
  overtime. Russi in D, Villano va agli spareggi
  promozione.

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
2 giugno 2019
                                        Ravenna24Ore.it
                                                           sport

  Basket Club Russi: vittoria in finale playoff e
  promozione in Serie D
  Nel match secco il BCR trionfa in rimonta 65-63 contro i Villa Verucchio Tigers

  Termina con il trionfo del Basket Club Russi la
  finale playoff di Promozione contro i Villa
  Verucchio Tigers. Nel match secco andato in
  scena ieri, sabato 1 giugno, a Bertinoro, i blu-
  arancio si guadagnano il passaggio in Serie D
  rimontando dal -11 dell' intervallo lungo (31-
  42) fino al successo per 65-63 finale, trascinati
  dal solito Porcellini (26 punti). Si conclude al
  meglio la cavalcata del BCR, capace di
  chiudere con 7 vittorie e 0 sconfitte una post
  season dominata grazie al costante sostegno
  del proprio pubblico e a un roster solido, con
  ottimo talento e grande energia. Il tabellino
  Basket Club Russi - Villa Verucchio Tigers 65-
  63 (14-22, 31-42, 54-55) Russi: Morigi 12,
  Trerè 7, Bagioni ne, Castellari, Samorì 9,
  Beghi, Vistoli 6, Basaglia 2, Porcellini 26,
  Venturini, Cirillo, Rosti 3. All Tesei.

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
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Pagina 50                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                           sport

  Basket Promozione Battuta Villa Verucchio

  Russi, rimonta batticuore Porcellini la guida in serie
  D
  Villa Verucchio 63           Russi 6 5 V I L L A
  VERUCCHIO: Di Giacomo 2, Bronzetti ,
  Giordani , Panzeri 3, Rossi 11, Buo 10,
  Ambrassa 14, Serpieri 7, Saccani 11, Guiducci
  5, Semprini, Bollini. All.: Rustignoli RUSSI:
  Morigi 12, Trerè 7, Bagioni, Castellari , Samorì
  9, Beghi, Vistoli 6, Basaglia 2, Porcellini 26,
  Venturini, Cirillo 3, Rosti. All.: Tesei Arbitri:
  Ragionieri e Rossi Note. Parziali: 22-14; 42-
  31; 55-54.
  CAPOLAVORO RUSSI. La formazione di
  coach Tesei vince la finale playoff contro i
  Tigers Villa Verucchio disputatasi sul campo
  neutro di Bertinoro, e vola in serie D, categoria
  abbandonata oltre dieci anni fa. Come da
  pronostico, la gara è un susseguirsi di
  emozioni con i Tigers che comandano i giochi
  nel primo tempo, chiuso avanti 42-31 dopo
  aver toccato il massimo vantaggio di 14
  lunghezze. Decisivo è lo 0/13 da tre di Russi.
  L' intervallo serve per riordinare le idee e
  minuto dopo minuto arriva la rimonta, guidata
  dal solito Porcellini e dalla difesa che argina le
  bocche da fuoco riminesi. Quando Samorì
  segna la tripla del primo sorpasso (54-52), i ravennati si prendono l' inerzia e con il solito Porcellini e
  Morigi firmano l' allungo decisivo, respingendo i tentativi di rimonta degli avversari. Russi raggiunge
  così il Selene Sant' Agata in serie D, riproponendo un derby da sempre molto sentito da entrambe le
  tifoserie.
  l.d.f.

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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 03 giugno 2019
3 giugno 2019
Pagina 6                                      Il Sole 24 Ore
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Secondo una ricerca della Sda Bocconi ci sono 21 definizioni di attività extralberghiere e in
  alcuni casi si arriva alla media di una modifica normativa regionale ogni 12 mesi

  Case vacanza nel caos delle leggi locali
  Leggi regionali ritoccate anche una volta all'
  anno. Ventuno diverse definizioni di strutture
  extralberghiere, dalle normali case vacanza
  alle "case del camminatore" regolate in Lazio e
  Umbria. Un costante conflitto davanti alla
  Consulta, con cinque normative regionali
  impugnate dal Governo e 24 sentenze della
  Corte costituzionale negli ultimi tre anni. È l'
  istantanea scattata dalla ricerca «Turismo
  "digitale" e Costituzione», curata dalla Sda
  Bocconi.
  Lo studio, che Il Sole 24 Ore del Lunedì è in
  grado di anticipare, è stato finanziato da
  Airbnb, il portale per la gestione degli affitti
  brevi.
  Gli affitti brevi sono da tempo nell' occhio del
  ciclone. Da un lato, le piattaforme online hanno
  creato un fenomeno impensabile fino a pochi
  anni fa. Dall' altro, gli albergatori denunciano il
  rischio di irregolarità, concorrenza sleale ed
  evasione fiscale. «Non è tollerabile il far west
  che si registra nel settore delle locazioni
  brevi», ha dichiarato nelle scorse settimane il
  presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
  È in questo scenario che si muovono le
  Regioni.
  Facendo leva sulla loro competenza esclusiva in materia di turismo (articolo 117, comma 4, della
  Costituzione). Ma rischiando di sconfinare in altre materie "statali".
  Come si legge nello studio della Sda Bocconi, otto Regioni hanno un quadro normativo che per la
  maggior parte risale a dieci o più anni fa. Quando ancora l' home sharing non esisteva. È il caso, ad
  esempio, di Abruzzo, Basilicata, Marche e Valle d' Aosta. Ciò che conta, però, è anche la frequenza
  delle modifiche: una ogni sette mesi in Liguria negli ultimi tre anni; una ogni 18 mesi in Emilia Romagna,
  Lombardia e Toscana; una ogni 24 mesi in Campania e Lazio.
  Spesso le modifiche avvengono per prevenire o risolvere contestazioni, come nel caso delle normative
  di Lazio (legge 8/2015) e Toscana (86/2016). Anche se non mancano i casi in cui la Consulta
  "promuove" le norme locali, ultima la sentenza 84/2019 sulla legge lombarda 7/2018 che impone ai
  locatori di indicare il Codice identificativo (Cir) negli annunci.
  Lo stesso Airbnb è in contenzioso contro la norma - statale, però - che ha imposto agli intermediari di
  applicare una ritenuta del 21% sui canoni, in ottica antievasione (il Dl 50/2017). Airbnb, peraltro,
  collabora con 22 grandi Comuni riscuotendo direttamente l' imposta di soggiorno sugli affitti brevi.
  In questo groviglio normativo non va sottovalutato l' intreccio tra obblighi di livello e origine diversi. Dagli

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3 giugno 2019
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3 giugno 2019
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  LA TRASPARENZA CHE NON C' È

  il costo dell' istruzione resta occulto
  Con lo stesso clamore delle grida manzoniane
  vengono periodicamente annunciati concorsi e
  sanatorie per inserire nella scuola nuovi
  insegnanti e risolvere una volta per tutte il
  problema del precariato. Eppure il Miur è già l'
  impresa italiana con il maggior numero di
  dipendenti, anche se è difficile avere dati esatti
  su quanti e quali siano, e la spesa per gestire
  questa macchina gigantesca è la quota
  dominante, se non esclusiva, della spesa per l'
  istruzione.
  I dati più recenti sono quelli della Ragioneria
  dello Stato, con i preventivi per gli anni 2019-
  2021, estremamente dettagliati, che
  prevedono una diminuzione ulteriore dei già
  risicati stanziamenti, ma ne rinvio l' analisi agli
  esperti. A loro volta le cifre sintetiche fornite all'
  Ocse (relative al 2015) ci dicono che la spesa
  pubblica per l' istruzione è stata di 67,4
  miliardi di euro, pari al 4,1% del Pil e all' 8,1%
  della spesa pubblica. Questi valori sono
  inferiori a quelli della maggior parte dei paesi
  dell' Ocse: in Germania sono rispettivamente
  4,5 e 10,3, in Francia 5,5, e 9,7, in Inghilterra
  5,7 e 13,1, in Spagna 4,2 e 9,5: solo la Grecia
  e alcuni dei paesi dell' Est spendono meno di
  noi. Fatta cento la spesa per l' istruzione nel 2010 e confrontandola con il 2005 e il 2015, l' Italia è scesa
  da 103 del 2005 a 99 nel 2015, mentre sia la media Ocse che quella dell' Unione europea a 22 sono
  sempre salite, sia pure di poco.
  A quanto pare, i decisori italiani non considerano la spesa per l' istruzione come un investimento, ma
  come un puro e semplice costo. Abbastanza paradossalmente, però, il costo per portare uno studente
  dalla scuola dell' infanzia al diploma nella scuola statale "gratuita" è molto elevato: nel 2009 servivano
  108.625 euro (122.775 con due ripetenze). I tagli imposti dalla legge Tremonti (legge 133/2008) hanno
  fatto calare la spesa dapprima lentamente, poi bruscamente, perché nel 2012 si è scesi a 88.106 per
  risalire nel 2013 a 89.336. Nei cinque anni il calo è stato del 17% circa e ha inciso su tutti gli ordini di
  scuola: la voce su cui c' è stato un maggiore risparmio sono stati gli insegnanti, calati dell' 11% circa, e
  con gli stupendi praticamente bloccati (dati ovviamente da aggiornare con le cospicue assunzioni
  previste dalla "buona scuola"). Nonostante il bilancio demografico già sfavorevole, il rapporto
  insegnanti/alunni si è mantenuto al di sotto della media europea, con un orario di servizio (ore per anno)
  che è anch' esso minore.
  Il ministero stima poi il costo delle ripetenze anche se sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza
  sulle fonti e il trattamento dei dati: un anno perso nella scuola secondaria di primo grado o negli istituti

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  TRIBUTI LOCALI

  Cinema, pubblicità senza canone dal 2012
  Nei Comuni dove è richiesto il Cimp si applica l' esenzione introdotta ai fini Icp

  Il canone di installazione di mezzi pubblicitari
  (Cimp), richiesto da molti Comuni, non è più
  dovuto a decorrere dal 12 agosto 2012 con
  riferimento alla pubblicità t r a s m e s s a a l l '
  interno delle sale cinematografiche.
  È quanto affermato dalla Ctr Liguria
  230/1/2019 (presidente Cardino, relatore
  Piombo). La vertenza origina da una richiesta
  di rimborso avanzata da una società
  pubblicitaria al Comune di Genova in relazione
  ai canoni Cimp versati a decorrere dal 12
  agosto 2012 in relazione alla pubblicità
  trasmessa nelle sale cinematografiche. La
  richiesta di rimborso era giustificata dal fatto
  che, nella predetta data, è entrata in vigore
  una diposizione (articolo 51-bis, comma 3, Dl
  83/2012, convertito con modificazioni dalla
  legge 134/2012) che esclude la pubblicità
  trasmessa nelle sale cinematografiche dall'
  ambito applicativo dell' imposta comunale
  sulla pubblicità (Icp). E dato che Icp e Cimp
  hanno la stessa natura tributaria e operano in
  presenza dei medesimi presupposti, il venire
  meno dell' obbligo di corresponsione dell'
  imposta sulla pubblicità determina il venire
  meno anche del canone di installazione di
  mezzi pubblicitari.
  A fronte del silenzio del Comune la società presenta ricorso, che però viene rigettato dalla Ctp. Secondo
  i Giudici di primo grado, la scelta del legislatore del 2012 era chiaramente orientata nel senso di
  disporre la sola esclusione da tassazione per l' imposta comunale sulla pubblicità.
  La società impugna la sentenza di primo grado, facendo tra l' altro presente che l' interpretazione della
  Ctp contrasterebbe con i principi di capacità contributiva e di uguaglianza (articoli 53 e 3 della
  Costituzione) in quanto comporterebbe una situazione in cui lo stesso identico messaggio pubblicitario
  sarebbe esente da tributo nei Comuni che adottano l' Icp, mentre sarebbe tassato nei Comuni che
  adottano il canone di installazione. La Ctr accoglie le argomentazioni della società, ritenendo che la
  particolare forma di pubblicità, a seguito della norma introdotta nel 2012, non risulta assoggettabile né
  ai fini Icp né Cimp. A supporto della propria tesi, i giudici richiamano la sentenza della Corte
  costituzionale 141/2009 che, nel confermare la natura tributaria del Cimp (nonostante il nomen iuris), ha
  affermato che trattasi di una «mera variante dell' imposta comunale sulla pubblicità», che quindi
  «conserva la qualifica di tributo propria di quest' ultima».
  Pertanto, concludono i giudici, il rimborso va concesso a decorrere dal 2012.
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  L' ANALISI

  Basta leggi, alla Pa servono piani industriali di
  settore
  «Non esiste vento favorevole per il marinaio
  che non sa dove andare».
  Il detto attribuito a Seneca si presta a
  interpretare la Pa di oggi.
  Una politica in crisi trascina con sé un'
  amministrazione d e b o l e . C i s o n o s e g n a l i
  positivi, ma occorre utilizzarli al meglio. Come
  è stato detto più volte su queste pagine è
  lodevole la decisione del Governo di favorire
  un massiccio reclutamento; come è lodevole l'
  assenza di nuovi tagli lineari. Lo stesso Ddl
  concretezza, atteso al voto in settimana,
  contiene misure utili per gestire al meglio il
  reclutamento. L' esodo atteso di personale può
  essere un' occasione per riorganizzare le
  amministrazioni, concentrandole sulle priorità,
  ridisegnandole con modelli digitali e con la
  gestione associata dei servizi.
  Ne discuterà la dirigenza pubblica negli Stati
  generali di Roma il 19 e 20 giugno lanciando
  un allarme sul fatto che immettere personale in
  organizzazioni malate e vecchie rischia di non
  produrre un' amministrazione migliore, ma
  lavoratori scontenti.
  È bene che si sappia che questo personale
  non riuscirà a cambiare la performance delle
  Pa senza una riorganizzazione del lavoro.
  Si tratta oggi di riorganizzare le Pa con un accordo bipartisan, che interessi anche la modifica della
  Costituzione. Ripartire le competenze tra i diversi livelli di governo (chiarendo che cosa bisogna fare
  delle province) rispetto alle funzioni diventa centrale. Non è sufficiente cambiare nome ai ministeri o
  spostare dipartimenti, come previsto dal Dl 86/2018. La dirigenza statale prova finalmente a dire
  qualcosa. Molte amministrazioni sono fallite dal punto di vista gestionale (qualcuna anche dal punto di
  vista finanziario) e sono senza timone.
  Non hanno più chiare le competenze tra federalismo confuso ed esternalizzazioni; oppure non hanno
  risorse per esercitarle. La governance è in crisi. La politica governa non con indirizzi ma con leggi o
  slogan. La dirigenza ha abdicato al proprio ruolo, perché non fare è più comodo di fare e perché non ti
  sanziona nessuno se ritardi o non fai le cose. Il sistema, ingarbugliato tra leggi-provvedimento, controlli
  formali e norme anti-corruzione, premia la fuga dalle responsabilità.
  L' Italia è il Paese con la propensione più alta alla comunicazione social nella politica. Ma con una
  politica più attenta ai tweet che ai programmi l' alta dirigenza riceve indirizzi discordanti fra loro e con le

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  SBLOCCACANTIERI

  Incentivi tecnici, regolamenti da rifare
  Riparte l' altalena dopo che un emendamento cancella l' estensione dei bonus

  Con l' abrogazione dal decreto sblocca-
  cantieri della norma che assegnava ai tecnici
  dipendenti        pubblici g l i i n c e n t i v i a l l a
  progettazione, ingegneri e architetti liberi
  professionisti vincono l' ennesimo scontro. E
  aprono un altro giro di danza su uno dei
  compensi più travagliati della storia recente.
  Con il codice degli appalti del 2016, i vecchi
  compensi Merloni spariscono a favore dei
  lavoratori a cui sono assegnate funzioni di
  programmazione e di controllo della spesa per
  opere, servizi e forniture.
  La reazione dei progettisti interni alla Pa non si
  è fatta attendere. Dopo molti tentativi l' affondo
  è riuscito con il Dl 32/2013, che all' articolo 1,
  comma 1, lettera aa), al Codice degli appalti,
  fra le attività incentivate, sono state sostituite le
  fasi di programmazione e controllo con la
  progettazione e altre attività connesse. La
  modifica, per espressa previsione del comma
  3, si applica alle gare i cui bandi o avvisi siano
  pubblicati dopo l' entrata in vigore del decreto
  (19 aprile 2019). In assenza di bandi o avvisi,
  si applica alle procedure per le quali alla
  stessa data non sono ancora stati spediti gli
  inviti a presentare le offerte. In sede di
  conversione del decreto sblocca cantieri, questa modifica viene cancellata.
  Fin qui la storia. Ma cosa succede ora? Una norma contenuta in un decreto legge, non confermata in
  sede di conversione, perde efficacia sin dall' inizio. A meno che, nella stessa legge di conversione,
  siano fatti salvi i provvedimenti assunti nel periodo di validità del decreto, così come, solitamente
  dispone il legislatore con una clausola di stile. Un ginepraio.
  Siccome il nuovo emendamento si limita a cancellare la previsione, se la legge di conversione nulla
  disponesse sugli effetti del decreto, i progettisti interni non potrebbero recriminare alcun compenso
  anche sulle procedure interessate dalla novità temporanea del decreto sblocca-cantieri.
  È peraltro piuttosto improbabile che in questi 60 giorni i tecnici interni possano aver svolto attività
  incentivate in relazione a gare pubblicate in quell' arco temporale. Se, al contrario, gli effetti del Dl
  32/2019 fossero conservati, si porrebbe il problema della remunerazione dei progettisti pubblici per la
  loro attività collegata alle opere bandite durante la vigenza dell' incentivo loro destinato. Attività queste
  che potrebbero protrarsi anche per lungo tempo in quanto l' elemento discriminante è rappresentato
  proprio dalla data di pubblicazione dell' avviso.
  Questa situazione crea non pochi problemi in quanto, prima di poter corrispondere l' incentivo, l' ente
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  SERVIZIO IDRICO

  Per l'«acqua di cittadinanza» due miliardi di euro all'
  anno
  Un dossier Ref misura i costi del «minimo vitale» previsto dalla riforma targata M5S
  Testo atteso alla Camera il 24 giugno. Nuova battaglia interna alla maggioranza

  Nelle ultime settimane era quasi scomparso
  dai radar, surclassato dalle polemiche su Tav,
  sicurezza, famiglia o codice appalti. Ma il
  disegno di legge sull' acqua pubblica targato
  M5s è pronto a riaprire l' ennesimo conflitto
  nella maggioranza. E sta producendo in questi
  giorni un lavorio sottotraccia che si concentra
  in particolare sulle ricadute per il bilancio
  pubblico.
  L' esame in commissione è quasi finito, e dopo
  due rinvii il testo sta per puntare al debutto in
  Aula alla Camera, dove la capigruppo ha
  calendarizzato l' esame a partire dal 24
  giugno. Sui tavoli del ministero dell' Economia,
  dove si studiano i profili finanziari del progetto
  che prevede la ripublicizzazione per legge
  della gestione del ciclo integrale delle acque, è
  arrivato un dossier di Ref Ricerche con dentro
  un numero allarmante. Due miliardi di costi
  strutturali all' anno.
  Una cifra importante, la metà delle tasse sulla
  prima casa che hanno infiammato la politica
  per un decennio. Servirebbe a finanziare una
  sorta di «acqua di cittadinanza», cioè i 50 litri
  al giorno che il progetto vuole garantire a tutti i
  cittadini. Ricchi e poveri, a differenza del
  reddito di cittadinanza.
  Finora il dibattito si è concentrato soprattutto sui costi una tantum.
  Perché la trasformazione forzosa delle attuali società di diritto privato caricherebbe sul debito pubblico
  almeno 4,4 miliardi di euro in più, rappresentati dal debito oggi nei bilanci delle sole monoutility. E il
  conto reale dovrebbe salire perché va considerata anche la quota "idrica" delle multiservizi.
  C' è poi l' assegno da staccare per l' indennizzo ai soci privati cacciati dal capitale delle aziende. Qui la
  battaglia dei numeri è accesa: il Forum italiano dei movimenti per l' acqua (Fima) lo misura in 1,1-1,5
  miliardi, calcolandolo in base al patrimonio netto contabile delle aziende. Oxera consulting, in un' analisi
  richiamata dal report dell' Istituto Bruno Leoni (Sole 24 Ore del 18 febbraio), lo fa volare invece in una
  forchetta fra gli 8,7 e i 10,6 miliardi, necessari a rimborsare il valore del capitale investito netto
  rivalutato. Alcuni nodi si stanno poi manifestando prima che il disegno di legge intraveda la Gazzetta
  Ufficiale. A più di un' azienda infatti le società di rating hanno già comunicato che il ritorno nel perimetro
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  AZIONI ESECUTIVE

  Per le giacenze impignorabili scatta la notifica al
  tesoriere
  Comunicazione entro giugno rispettando l' ordine cronologico dei pagamenti

  Obbligo di notifica al tesoriere entro fine
  giugno e rispetto dell' ordine cronologico nell'
  esecuzione dei pagamenti. Tornano di
  attualità, in vista dell' approssimarsi delle
  scadenze di fine mese, gli adempimenti
  finalizzati a garantire l' impignorabilità delle
  giacenze di tesoreria. L' articolo 159 del Tuel,
  che disciplina le esecuzioni nei confronti degli
  enti locali, stabilisce infatti, per limitare l'
  efficacia di eventuali azioni esecutive
  intraprese a carico di Comuni e Province, l'
  obbligo di notificare al tesoriere, ogni sei mesi,
  una specifica deliberazione adottata dalla
  giunta, su proposta del responsabile del
  servizio finanziario.
  Per evitare pregiudizio allo svolgimento delle
  attività istituzionali dell' ente, (secondo comma
  dell' articolo 159) non sono soggette a
  esecuzione forzata, a pena di nullità rilevabile
  anche d' ufficio dal giudice, le somme di
  competenza degli enti locali destinate al
  pagamento delle retribuzioni al personale
  dipendente ( e d e i c o n s e g u e n t i o n e r i
  previdenziali) per i tre mesi successivi, al
  pagamento delle rate di mutui e di prestiti
  obbligazionari scadenti nel semestre in corso
  e di quelle necessarie all' espletamento dei servizi locali indispensabili.
  L' opponibilità a terzi della deliberazione di impignorabilità è tuttavia ammessa, a causa della censura di
  incostituzionalità di parte dell' articolo 159, a condizione che sia osservato l' ordine cronologico nell'
  emissione dei mandati di pagamento a carico dell' ente.
  Secondo la Corte Costituzionale l' ente conserva infatti il "beneficio" dell' impignorabilità delle somme ex
  articolo 159 del Tuel giacenti presso il tesoriere, se sussistono tre condizioni: deve essere stata emessa
  la delibera semestrale di vincolo, che quantifichi gli importi non soggetti ad esecuzione forzata, e il
  credito vantato dal terzo deve essere estraneo alle finalità per le quali il vincolo è posto il provvedimento
  deve essere stato notificato al tesoriere, che rappresenta il soggetto destinatario delle eventuali azioni
  esecutive, per rendere l' atto opponibile ai terzi; l' ente non deve avere eseguito pagamenti non
  "preferenziali" cioè estranei alle finalità per le quali il vincolo è posto oppure, se li ha eseguiti, deve aver
  seguito l' ordine cronologico delle fatture così come pervenute per il pagamento.
  Se il Comune esegue pagamenti "preferenziali" (cioè senza seguire l' ordine cronologico delle fatture)
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  Le valutazioni per gestire le contestazioni, dopo la fase di prima applicazione del Gdpr

  Violazioni privacy, scelta a tre: difesa, conciliazione,
  entrambe
  Titolari dei trattamenti ormai di fronte alle
  contestazioni privacy: difendersi, conciliare o
  tutte e due.
  Terminato, il 19 maggio 2019, il periodo di
  prima applicazione del Regolamento Ue
  2016/679 (Gdpr) è necessario studiare come
  gestire un procedimento in cui si imputa di
  avere violato la privacy. A fronte della
  contestazione di una violazione di una norma
  del Gdpr o del codice della privacy ci sono sia
  opportunità difensive sia opportunità
  conciliative. Con le prime, il titolare del
  trattamento (impresa, professionista, pubblica
  amministrazione) c e r c a d i r i b a l t a r e l '
  incolpazione e di far emergere che non c' è
  nessuna violazione sanzionabile. Con le
  opportunità conciliative, invece, i titolari del
  trattamento cercano di ridurre al minimo le
  conseguenze negative a loro carico, che non
  sono solo quelle di pagare somme a titolo di
  sanzione pecuniaria. Di pari se non superiore
  rilievo potrebbe, infatti, essere un
  provvedimento che implichi la cessazione di
  un' attività.
  Le opportunità difensive e quelle conciliative
  sono descritte analiticamente nel regolamento
  n. 1/2019 del Garante della protezione dei dati
  personali (deliberazione n . 9 8 d e l 4 a p r i l e
  2019, concernente le procedure interne aventi rilevanza esterna, finalizzate allo svolgimento dei compiti
  e all' esercizio dei poteri demandati al Garante della privacy, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 106
  dell' 8 maggio 2019).
  Passiamo, dunque, in rassegna gli istituti disciplinati dal regolamento.
  Difesa/fase preliminare. L' interessato (soggetto cui si riferiscono i dati) può andare dal Garante senza
  necessariamente rivolgersi preventivamente all' impresa/professionista/p.a.
  , che tratta i dati. Può, quindi, essere che arrivi una corrispondenza da parte del Garante senza nessun
  avviso formale da parte dell' interessato.
  Questo aspetto non va preso sottogamba: una volta che il Garante è informato ufficialmente con un
  reclamo, abbiamo un treno in corsa. Ed è un treno che può portare a sanzioni o a provvedimenti
  inibitori.
  Le politiche (a monte) di gestione della clientela e dell' utenza è bene che tengano conto anche di

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  Conciliare conviene ma non è risolutivo
  Conciliare conviene, anche se non chiude il
  reclamo «privacy». Il regolamento del Garante
  sui reclami n. 1/2019 prevede almeno due
  possibilità di aderire alle richieste degli
  interessati. Il ravvedimento del titolare del
  trattamento non è, certo, causa di
  archiviazione del reclamo, in quanto il
  procedimento può andare avanti in parallelo
  per l' applicazione di una sanzione pecuniaria.
  Però la condotta conciliativa può giocare un
  ruolo decisivo perché è valutata quando il
  Garante deve decidere l' importo della
  sanzione pecuniaria (articolo 83 Gdpr). La
  prima opportunità conciliativa è prevista dall'
  articolo 10 del regolamento 1/2019.
  Siamo nella fase preliminare all' avvio del
  procedimento vero e proprio e, in questo
  contesto, l' ufficio del Garante può invitare il
  titolare o il responsabile a eseguire
  spontaneamente le misure richieste con il
  reclamo e a comunicare all' Ufficio, entro il
  termine da quest' ultimo richiesto, la propria
  eventuale adesione. Siamo in una fase
  anticipata del procedimento e una
  conciliazione potrebbe essere determinante
  per la prosecuzione del procedimento. Una
  seconda chance si incontra in relazione ai
  reclami che hanno per oggetto l' esercizio dei
  diritti degli interessati, come il diritto di accesso o di opposizione o la portabilità ecc. (articolo 15,
  comma 1). A proposito di queste ipotesi può essere che l' interessato, prima di presentare il reclamo,
  abbia chiesto all' impresa/professionista/p.a. titolare del trattamento l' esercizio dei suoi diritti: se così è
  stato, entro quarantacinque giorni dalla data della ricezione, il reclamo dal Garante è comunicato al
  titolare, con invito a esercitare entro 20 giorni dal suo ricevimento la facoltà di comunicare all' istante e
  all' Ufficio la propria eventuale adesione spontanea. In caso di adesione spontanea, prosegue, l' articolo
  15, comma 4, del regolamento 1/2019 il Garante comunicherà al titolare o al responsabile del
  trattamento l' avvio del procedimento per l' adozione delle sanzioni pecuniarie e delle eventuali sanzioni
  correttive. Quindi si va avanti per le sanzioni, ma l' articolo 83 del Gdpr obbliga a tenere conto della
  condotta collaborativa tenuta dall' impresa/professionista/p.a. C' è, poi, una terza situazione, che
  riguarda sempre i reclami relativi all' esercizio dei diritti dell' interessato: è il caso in cui quest' ultimo si
  sia rivolto direttamente al Garante senza passare dal titolare del trattamento (articolo 15, comma 3). Il
  Garante inviterà, entro quarantacinque giorni dalla ricezione del reclamo, l' istante a rivolgersi al titolare
  del trattamento. A questo proposito si consiglia di valutare se non sia il caso di conciliare, sfruttando
  questo primo contatto.

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  Lo ha chiarito la Cassazione in merito a imposte locali e potere di autotutela

  Ricorsi, sospensione neutrale
  Stop al pagamento dei tributi, non al termine di decadenza

  La sospensione amministrativa dei
  provvedimenti riguardanti tasse e imposte
  locali non blocca il termine per ricorrere
  innanzi al giudice tributario. Il provvedimento
  di sospensione, adottato dall' amministrazione
  comunale o da altra amministrazione pubblica,
  non interrompe il termine di 60 giorni per
  proporre ricorso innanzi alle commissioni
  tributarie.
  Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la
  sentenza 13367 del 17 maggio 2019. La
  stessa regola vale per gli atti emanati dall'
  Agenzia delle entrate o da altri enti impositori.
  Per i giudici di legittimità, il ricorso notificato
  oltre il termine di 60 giorni va dichiarato tardivo
  e i n a m m i s s i b i l e . D u n q u e , s e l a giunta
  comunale c o n                delibera d i s p o n e l a
  sospensione degli atti tributari emanati, la
  stessa non ha il potere di impedire il decorso
  del termine di decadenza (60 giorni), che è
  fissato dalla legge. Va da sé che l' unico effetto
  del provvedimento amministrativo è quello di
  sospendere il pagamento del tributo. Secondo
  la Cassazione, non è prevista né l' interruzione
  né la sospensione del termine processuale per
  impugnare l' atto, fissato dall' articolo 21 del
  decreto legislativo 546/992.
  Pertanto, se l' interessato fa decorrere
  inutilmente il termine di 60 giorni senza proporre ricorso, «confidando nel positivo esito del
  procedimento di autotutela», perde il diritto a ottenere la tutela giudiziale.
  Il ricorso proposto oltre il termine di decadenza, infatti, va dichiarato inammissibile.
  Il principio affermato dalla Cassazione è applicabile sia per gli atti tributari emanati dagli enti locali sia
  per quelli emanati dagli altri enti impositori.
  Del resto, la norma di legge che disciplina l' autotutela è la stessa. L' articolo 2-quater del dl 564/1994
  prevede che regioni, province e comuni sono tenuti a individuare l' organo competente ad annullare o
  revocare, in sede riesame, gli atti illegittimi o infondati.
  All' organo competente è attribuito anche il potere di disporre la sospensione degli effetti dell' atto che
  appaia illegittimo o infondato, essendo tale potere ricompreso nel più ampio potere di autotutela.
  Questa facoltà è riconosciuta anche alle Agenzie fiscali.
  Tuttavia, il provvedimento di sospensione amministrativa non comporta la sospensione del termine per
  ricorrere, che è perentorio.
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  La Ctr Lazio sull' omesso versamento delle imposte. Sta al contribuente adottare precauzioni

  P.a. in ritardo è evento ordinario
  Il pagamento tardivo non è causa di forza maggiore

  Un ritardato pagamento da parte della
  pubblica amministrazione n o n c o s t i t u i s c e
  causa di forza maggiore che giustifica l'
  omesso versamento delle imposte. Lo ha
  stabilito la Commissione tributaria regionale
  del Lazio, nella sentenza n. 2017 del 3/4/2019,
  secondo cui il ritardo non può configurare un
  evento imprevedibile tale da rientrare nella
  fattispecie di forza maggiore.
  Piuttosto, il ritardo lamentato dal contribuente
  è ricorrente e prevedibile.
  Il collegio ha affrontato questo tema in seguito
  a una eccezione sollevata da una srl che ha
  invocato l' applicazione dell' art. 6, comma 5,
  del dlgs n. 472/1997, dal titolo «Cause di non
  punibilità», secondo cui: «Non è punibile chi
  ha commesso il fatto per forza maggiore». Ciò
  al fine di non pagare le sanzioni e gli interessi
  conseguenti all' omesso versamento di ritenute
  di acconto.
  La Ctr ha chiarito, confermando la decisione
  dei giudici di prime cure, che se un
  imprenditore non ha versato quanto dovuto per
  ritardo nei pagamenti da parte della pubblica
  amministrazione d e v e c o m u n q u e e s s e r e
  soggetto al pagamento delle imposte in quanto
  non si tratta di una giustificazione valida come
  causa di forza maggiore. Questa decisione si
  inserisce sulla scia della giurisprudenza unionale (Corte di giustizia Ce C/314/06) secondo la quale la
  nozione di forza maggiore, in materia tributaria e fiscale, comporta l' esistenza di un elemento oggettivo
  (circostanze anormali ed estranee all' operatore) e di un elemento soggettivo (obbligo dell' interessato
  di premunirsi contro le conseguenze dell' evento anormale). Non solo. I giudici di appello hanno rilevato
  che anche la Cassazione, in linea con la giurisprudenza costante del nostro paese e della Corte di
  giustizia europea appunto, afferma che non può considerarsi causa di forza maggiore il ritardo dei
  pagamenti della pubblica amministrazione in quanto prevedibile e considerato ordinario nella gestione
  dell' attività di impresa, tale per cui non spinge il ricorrente a un comportamento straordinario al di fuori
  di quanto quotidianamente accade durante la programmazione della gestione aziendale.
  Inoltre la posizione espressa dalla Corte di giustizia europea nasce da principi formatisi in contesti
  diversi, come quello della regolamentazione agricola o delle regole relative ai termini per l'
  impugnazione di cui all' art. 45 dello Statuto della Corte di giustizia («Nessuna decadenza risultante
  dallo spirare dei termini può essere eccepita quando l' interessato provi l' esistenza di un caso fortuito o
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  Nel bilancio del 2018 pure la convenzione con i sindaci lombardi

  Difensore nelle carceri
  Garante civico regionale anche in comune

  Una convenzione stipulata con Anci p e r l '
  apertura di sportelli del Difensore civico della
  Regione Lombardia presso i Comuni lombardi
  a seguito dell' abolizione da parte della Legge
  di stabilità 2010 dei difensori civici comunali e
  l' apertura di sportelli del Garante presso gli
  istituti di pena regionali con il conseguente
  aumento dal 2017 al 2018 di circa un centinaio
  di istanze al Garante dei diritti dei detenuti.
  Sono alcuni dei dati pubblicati dalla Relazione
  sull' attività svolta nel 2018 dal Difensore civico
  della Regione Lombardia presentata al Senato
  il 29 marzo 2019.
  DIFESA CIVICA In base alla convenzione con
  Anci Lombardia che raggruppa oltre 1.500
  Comuni, le istanze dei cittadini riguardanti
  servizi e tributi locali, potranno esser fatte
  valere davanti al difensore civico regionale che
  assumerà così la funzione di Difensore civico
  comunale. Tributi come quelli di Ici, Imu, Tarsu
  e Tari, rappresentano infatti la fetta più
  numerosa delle istanze rivolte. Altre intese
  sono avvenute con Federcasa e Aler Milano
  per trattare questioni di edilizia economica
  popolare. In sensibile aumento le richieste di
  intervento nei servizi pubblici, in particolare
  energia elettrica e gas. In ambito lavorativo,
  molte questioni hanno riguardato la
  stabilizzazione del personale precario, l' espletamento dei concorsi, il conferimento di incarichi
  dirigenziali, la sicurezza dei luoghi di lavoro e i permessi per visite specialistiche ed esami diagnostici.
  Per il territorio, invece, il numero più consistente di pratiche addirittura triplicate, ha riguardato strumenti
  urbanistici, lavori e trasporti pubblici. Per i primi, si è trattato di lamentele dei cittadini per la mutata
  destinazione urbanistica di aree di loro proprietà e presunti abusi edilizi nell' edilizia privata. Mentre
  rilievi sulla mancanza di interventi di manutenzione del verde pubblico del comune e di sistemazione e
  ripristino stradale insieme alla gestione della segnaletica orizzontale e verticale, hanno riguardato il
  settore dei lavori pubblici. Attinenti invece ai trasporti pubblici, i rilievi di ritardi, soppressioni e
  inadeguatezza di mezzi vecchi e scarsamente mantenuti. Per l' ambiente, nel 2018 sono arrivati all'
  Ufficio del difensore regionale 27 rilievi per inquinamento acustico e atmosferico. Per i primi, si è trattato
  prevalentemente di disturbo sonoro provocato dall' esercizio di attività commerciali per superamento
  dei limiti acustici stabiliti dalla normativa vigente. Per i rilievi di inquinamento atmosferico, il riferimento
  è il «Codice dell' ambiente" del 2006 successivamente modificato; qui la casistica delle osservazioni dei
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