QUI, E A CASA LORO SIMONETTA GOLA - Emergency
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92. Settembre 2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI QUI, E A CASA LORO SIMONETTA GOLA La scorsa estate abbiamo collaborato con Open Arms, Sono vent’anni che siamo in Afghanistan: ogni anno ci sembra un’associazione spagnola che salva i migranti sulla rotta del il peggiore, gli attentati aumentano, i feriti anche, e noi non Mediterraneo centrale. riusciamo neppure a immaginare di lasciare il Paese. Un nostro mediatore e un nostro psicologo erano a bordo della nave per assistere persone che da giorni erano tenute in In Uganda stiamo montando 2.500 pannelli solari sul tetto del mare senza che venisse assegnato loro un porto sicuro dove Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica disegnato per noi scendere. da Renzo Piano. La costruzione è quasi terminata: mancano Dopo viaggi spaventosi, la prigionia in Libia, le torture, hanno le finiture interne, l’equipaggiamento e la sistemazione dei dovuto passare 20 giorni su una nave in balia del cattivo giardini, ma già riusciamo a immaginarlo in piena attività. tempo prima di poter essere sbarcate. Per chi pensa che tenere Sarà un ospedale bellissimo, con cui vogliamo offrire il pochi naufraghi al largo delle coste italiane protegga il nostro massimo livello di cure e di accoglienza ai bambini di tutta Paese dall’invasione, c’è una buona notizia: non c’è nessuna l’Africa. Siamo convinti che ci sia un modo di aiutarli davvero a invasione. casa loro: fare le cose come le vorremmo a casa nostra. Nei primi 9 mesi dell’anno sono arrivate via mare 7.489 persone; negli stessi 9 mesi ne sono morte 1.028 nella Nelle pagine di questo giornale troverete queste e altre storie. traversata. In questo clima di odio e indifferenza, il Ci troverete anche un modo di vedere il mondo che non fa Mediterraneo è diventato un cimitero, ma siamo ancora in differenza tra un uomo bianco e uno nero, che non distingue tempo per aprire gli occhi e mettere fine a questa strage. tra “casa nostra” e “casa loro”. Ci troverete, in fondo, un’idea semplice: che aiutare una persona è giusto, e fa stare un po’ In Afghanistan, ci sono appena state le elezioni presidenziali. meglio tutti perché tutti siamo parte di un’unica umanità. Dovremo attendere qualche mese prima di avere i risultati In pratica, ci troverete l’idea di pace di EMERGENCY. definitivi, ma intanto in tutto il Paese ha vinto la violenza. Attentati, scontri a fuoco, intimidazioni: questo succede in Afghanistan quando la popolazione è chiamata a esprimersi sul suo futuro. Nei nostri ospedali sono arrivate decine di feriti. Solo a Kabul sono stati 35 in un giorno. Anche un nostro infermiere è stato colpito quando l’ambulanza è finita in una sparatoria: perché in guerra neanche le ambulanze vengono risparmiate.
Rivista trimestrale dell’associazione EMERGENCY EMERGENCY RINGRAZIA AIUTACI CON IN QUESTO NUMERO Tavola Valdese — Carta di credito SGB HUMANGEST HOLDING chiamando il numero verde DIRETTORE RESPONSABILE Friends&Partners Piccolo Teatro di Milano 800 66 77 88 Roberto Satolli Teatro dal Verme di Milano Media UP — Versamento su conto corrente DIRETTORE intestato a EMERGENCY Ong Onlus SIAE Gino Strada Dorna c/c postale n. 28426203 Team Kawasaki Puccetti Racing IBAN IT37Z0760101600000028426203 REDAZIONE Alberto Vergani Simonetta Gola BIC BPPIITRRXXX Fiorella Mannoia Paola Turci — c/c bancario presso L’ECCELLENZA COME ATTO HANNO COLLABORATO Caterina Levagnini, Fabio Rossi, Banca Popolare dell’Emilia Romagna DI RESISTENZA CREATIVA: Alessandro Di Benedetto, Nico Piro, IBAN IT41V0538701600000000713558 LA SFIDA DI EMERGENCY Giovanna Bianco, Luca Radaelli EMERGENCY è un’organizzazione BIC BPMOIT22XXX IN MEZZO AL MARE IN UGANDA umanitaria senza fini di lucro, sorta per FOTOGRAFIE iniziativa di medici, infermieri e tecnici — c/c bancario presso PAG 14-15 PAG. 8-11 Archivio EMERGENCY, Eleonora Stevani con esperienza di lavoro umanitario in Banca Etica, Filiale di Milano zone di guerra. IBAN IT86P0501801600000013333331 PROGETTO GRAFICO Gli obiettivi di EMERGENCY sono: L'ATTESA INFINITA IL RUSH FINALE HANNO BIC CCRTIT2T84A Francesco Franchi, Davide Mottes — offrire cure medico chirurgiche gratuite PAG 16-17 PAG. 12-13 SCRITTO: GRAFICA e di elevata qualità alle vittime delle mine antiuomo, della guerra e della povertà; Bonifico a scadenza regolare con Angela Fittipaldi addebito automatico (SDD), con il "BEYOND THE BEACH " — promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. modulo allegato a questo giornale. OLTRE IL MARE SIMONETTA STAMPA IL FUTURO Stampa Roto3 Industria Grafica, www.emergency.it PAG 18-19 GOLA CHE NON C'É Ufficio Registrazione Tribunale di Milano al n° Codice fiscale 971 471 101 55 701 del 31.12.1994 PAG. 4-5 Comunicazione di EMERGENCY TIRATURA Copertina 180.700 copie, 155.000 delle quali spedite ai sostenitori NICO PIRO Inviato TG3 REDAZIONE Pag. 4-5 via Santa Croce 19 75 75 75 75 20122 Milano LUCA T +39 02 881 881 RADAELLI F +39 02 863 163 36 Medical Division 60 60 60 60 info@emergency.it di EMERGENCY www.emergency.it Pag. 6-7 45 45 Italia CATERINA Afghanistan LEVAGNINI 30 30 Ufficio Comunicazione 15 15 di EMERGENCY CONTATTI Uganda Pag. 12-13 165 150 135 120 120 135 150 165 105 105 90 75 60 45 30 30 45 60 75 90 0 15 15 0 0 via Santa Croce 19 - 20122 Milano — T +39 02 881881 - F +39 02 86316336 ALESSANDRO via dell’Arco del Monte 99/A - 00186 Roma — T +39 06 688151 - F +39 06 68815230 15 15 DI BENEDETTO Psicologo Isola della Giudecca 212 - 30133 Venezia — T +39 041 877931 - F +39 041 8872362 30 30 di EMERGENCY Pag. 14-15 Informativa ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 2016/679 (GDPR): EMERGENCY ONG ONLUS, Via Santa Croce 19 - 20122 45 45 Milano, Titolare del trattamento, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore, informa che i dati anagrafici e bancari GIOVANNA raccolti a seguito della donazione saranno trattati, in forma cartacea ed elettronica, per le seguenti finalità: a) espletamento di tutte le BIANCO E FABIO fasi connesse alla donazione e/o all’adesione ai progetti e appelli specifici promossi dal Titolare, ivi comprese attività strumentali (es. ROSSI comunicazioni sui versamenti, riepiloghi di donazione e rendicontazione); b) rispetto di procedure amministrative interne e adempimento 60 60 60 60 60 60 Psicologi- di obblighi di legge o regolamenti vigenti in Italia (es. comunicazione all’Agenzia delle Entrate – per la predisposizione delle dichiarazioni Psicoterapeuti dei redditi precompilate – dei dati anagrafici e relativi alle donazioni effettuate, ai sensi del D.M. Economia e Finanze 30.01.2018); c) l’invio di EMERGENCY di comunicazioni di natura informativa, promozionale e di raccolta fondi relative alle attività e iniziative di EMERGENCY, con opportuna personalizzazione in funzione degli interessi e preferenze manifestate partecipando alle nostre iniziative. Il conferimento dei dati per le 75 75 75 75 75 75 Pag. 16-17 finalità di cui al punto a) e b) sono necessari per garantire rispettivamente l’esecuzione dei rapporti contrattuali e il rispetto di procedure amministrative interne, adempimento di obblighi di legge o regolamenti vigenti in Italia. I trattamenti “personalizzati” di cui alla lettera c), cioè quelli relativi all’invio di comunicazioni di natura informativa, promozionale e di raccolta fondi relative alle attività e iniziative di EMERGENCY, saranno effettuati sulla base del legittimo interesse di EMERGENCY. I dati personali trattati saranno conosciuti solo da personale specificamente incaricato delle operazioni di trattamento e potranno essere comunicati: a) alle banche per la gestione dei mezzi di pagamento e, ove richiesto, all’Agenzia delle Entrate per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate; b) a terzi per comunicazioni e altre attività di trattamento (per es. anagrafiche comunicate a IMPRESSIONI fornitori terzi per l’invio della rivista o altro materiale cartaceo, per la gestione di telefonate, email o SMS), per ottemperare a norme di DA UN PAESE legge o regolamenti (adempimenti amministrativi), ovvero per particolari iniziative volte a far conoscere le attività dell’associazione. I dati personali non saranno diffusi. IN GUERRA PAG. 6-7 Per esercitare i diritti di cui all’art. 15 GDPR, scrivi al Responsabile del trattamento – Alessandro Bertani, EMERGENCY ONG ONLUS, Via Santa Croce, 19 – 20122 Milano, o a privacy@emergency.it. Per opporti alla trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate scrivi a opposizioneutilizzoerogazioniliberali@agenziaentrate.it o via fax al numero 06 50762650, oppure a privacy@emergency.it. Responsabile per la protezione dei dati personali è Concetto Signorino, che puoi contattare a dpo@emergency.it oppure all’indirizzo della sede di EMERGENCY sopra indicata. Consulta l’informativa completa sul nostro sito: www.emergency.it/privacy/. IMMAGINE DI COPERTINA: Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul, Afghanistan ©Mathieu Willcocks Settembre 2019 — 3
IL FUTURO Lo scenario è quello del ritiro degli americani dal CHE NON C’È campo di battaglia, non dalle basi che hanno in diversi punti del Paese e che sono strategiche per colpire nemici AFGHANISTAN Dopo il freno ai colloqui di pace, come l’Iran. Questo apre le Da Kabul sale la tensione in tutto il Paese per le elezioni presidenziali. porte alla resa dei conti tra Talebani e governo, con la possibile conseguenza di NICO PIRO una vittoria degli studenti coranici (militarmente più forti delle truppe regolari), del ritorno alla sharia e di una conseguente guerra civile su Solo un anno fa, per le migliaia di seggi che non Pentagono e Casa Bianca è un base etnica. elezioni parlamentari, Kabul apriranno per motivi di dato di fatto, ma escludere il era tappezzata di manifesti. sicurezza (sono per lo più governo di Kabul dai colloqui È questo lo scenario che A fine settembre nella nei distretti controllati dai di pace ha ovviamente un getta nel panico tanti afgani capitale afgana gli striscioni Talebani), la confusione prezzo: Washington di fatto soprattutto quelli che e i grandi cartelli con le facce dell’opinione pubblica, un si trova a trattare non solo vivono nelle grandi città, 01 degli aspiranti presidenti si livello di violenze mai così del destino delle proprie dove in questi diciotto anni avrebbe voluto. Il voto è un Come testimoniano anche potevano contare sulla punta alto e una macchina elettorale truppe e delle sue future - grazie anche al cambio fallimento. Dopo quasi un i registri dei ricoveri negli delle dita o quasi. che perde colpi. scelte strategiche, ma anche generazionale - sono stati anno passato in “attesa”, ospedali di EMERGENCY nel Perché? Per capirlo bisogna Ghani vuole un altro mandato del destino futuro del popolo fatti passi in avanti in termini con speranze di pace che Paese, oltre alle statistiche partire da Doha, capitale del e soprattutto vuole sbarazzarsi afgano, senza coinvolgerlo. di apertura della società, piano piano hanno ceduto il dell’Onu e di altre istituzioni, Qatar, dove ai Talebani in della difficile coabitazione È così che quando Khalilzad nonostante la corruzione, posto alla paura del ritorno i civili sempre più vengono epoca Obama venne concesso con Abdullah, frutto del annuncia che l’accordo è stato l’arroganza e l’incapacità dei Talebani, gli afgani sono presi nel fuoco incrociato o di aprire un ufficio politico, compromesso mediato dagli raggiunto in via di principio del governo cosiddetto ormai disillusi, non hanno spazzati via dalle esplosioni. 3.812 VITTIME CIVILI passo preliminare a trattative Usa nel 2014 per impedire e manca solo la firma del “democratico”. più voglia di andare alle urne Uno stillicidio quotidiano DA GENNAIO di pace che non sono partite che scoppiasse una nuova presidente Trump, a Kabul la Quando però sembrava tutto per rischiare la vita. Solo di vittime di cui non A GIUGNO 2019 almeno fino all’ottobre 2018, guerra civile al termine di un gente precipita nel panico. È fatto, l’errore americano un quarto dell’elettorato si conosceremo mai la storia, (dati UNAMA) quando l’inviato di Trump, voto, segnato da brogli e da chiaro a tutti che l’intesa - oltre partorisce i suoi frutti. presenta al voto, il risultato i sogni, le speranze perché l’anglo-afgano Khalilzad, reciproche accuse tra i due a rilegittimare i Talebani (che L’aver escluso il governo peggiore nel post-2001. vengono trasformati dalle OLTRE 90 MILA VITTIME CIVILI incontra rappresentanti del sfidanti. intanto viaggiano all’estero e dalle trattative rende La macchina elettorale cronache in numeri, e poi NEGLI ULTIMI movimento degli studenti incontrano governi dei Paesi l’intesa non sostenibile, le continua a non funzionare, dimenticati. Eppure parlare 10 ANNI coranici. È il primo incontro Nell’attesa di sviluppi nelle vicini come farebbero ministri critiche all’amministrazione come per le politiche del 2018 di loro sarebbe l’unico modo (dati UNAMA) diretto tra i due storici nemici. trattative di pace, insomma, o ambasciatori) - serve loro su americana - dal suo interno e le presidenziali sono una per risvegliare le coscienze Quell’incontro sarà il primo l’establishment afgano un piatto d’argento la testa del dall’esterno - si moltiplicano, catastrofe organizzativa tra e ricordare che in guerra dei nove “Doha’s round”, scommette contro il voto. governo “democratico”. c’è chi si preoccupa del futuro dispositivi biometrici fuori si muore, in stragrande “blocchi” di alcuni giorni di Ma non tiene conto di un Nell’intesa gli Usa accettano degli afgani, chi invece pensa uso, brogli a tappeto e ben maggioranza, senza colpa né trattative che si ripeteranno particolare: i colloqui questa di ritirare le proprie truppe ai rischi di indebolimento del sette mesi di attesa per i per scelta. fino all’agosto 2019. volta decollano perché Trump dal Paese mentre i Talebani peso militare statunitense risultati finali. Le chiamano vittime civili I colloqui fanno tali progressi fa cadere una condizione per si impegnano a impedire nella regione. È inoltre facile prevedere anche se nella loro morte o che il mondo politico afgano anni considerata irrinunciabile che l’Afghanistan ritorni Ai primi di settembre, dopo che le elezioni aggiungano nel loro ferimento di civile scommette sul rinvio delle da Washington ovvero portare a essere una base per un attentato dei Talebani instabilità al governo e alla non c’è mai davvero nulla. elezioni che verranno messe allo stesso tavolo Talebani e attacchi terroristici contro contro un convoglio blindato guida del Paese, invece che nel congelatore. Nemmeno lo governo afgano. l’America (il motivo originario che uccide anche un militare disinnescare la crisi in atto e sfidante più forte dell’uscente Il suo inviato Khalilzad va dell’invasione del 2001, poi americano a Kabul, Trump dare una linea chiara - anche Ghani - l’eterno secondo avanti solo con i Talebani, trasformatasi in “esportazione trova l’occasione per sulla guerra - al presidente. Abdullah Abdullah - investe di fatto legittimando della democrazia”). Non giustificare un cambio di Finché non saranno nella campagna elettorale, un’affermazione che il c’è alcun riferimento ad linea. Il presidente fa saltare disponibili i risultati del rinunciando a chiamare a movimento ripete da anni: obblighi per i Talebani non tutto via twitter, le trattative di primo turno (e dell’eventuale raccolta i propri sostenitori, quello di Kabul è un governo- solo a cominciare ma anche a pace - dice - sono defunte. ballottaggio), lo scontro tra i dichiarando persino che fantoccio degli americani, concludere trattative di pace due favoriti si delinea come in caso di accordo di pace vogliamo parlare con il con il governo, né ad accettare Ed è così a pochi giorni dal da copione, con Abdullah che sarebbe pronto a cancellare il padrone non con i suoi servi. la Costituzione in vigore che voto, il mondo politico afgano si dichiara vincitore. voto. Che la linea dell’esecutivo garantisce (almeno sulla carta) prova a dare una parvenza Solo Ghani insiste per andare afgano sia fortemente principi come i diritti delle di normalità a quelle elezioni Di mezzo, mentre si litiga, alle urne, nonostante le dipendente dalle decisioni di donne o la libertà di stampa. che nessuno (salvo Ghani) restano le “solite” vittime. 01 Elezioni a Kabul 4 — N° 92 Settembre 2019 — 5
IMPRESSIONI DA E da quel momento non avete fatto altro che studiare, con la mattina, quando uscite di casa, cercate sempre di non lasciare non vi esce nemmeno più una parola e attaccato alla gola UN PAESE IN GUERRA guerra intorno che scandiva nulla di irrisolto e non ve ne avete un tubicino che vi aiuta i vostri studi. Alle elementari andate mai dopo aver litigato a respirare. Vi sembra un bel i russi occupavano il vostro con vostra moglie o dopo posto questa bolla, ma l’unica Paese, al liceo la guerra aver sgridato i vostri figli. In cosa che volete fare è tornare AFGHANISTAN Un infermiere racconta alcuni dei suoi incontri nel Centro chirurgico di Kabul. civile imperversava, la laurea Afghanistan, può capitare in a casa. Vostro padre è accanto Da Kabul durante il regime Talebano e, ogni momento di trovarsi nel a voi e, con affetto, vi spiega infine, la specializzazione in posto sbagliato al momento che avete bisogno ancora dei LUCA RADAELLI chirurgia durante la guerra sbagliato e il rischio di non dottori prima di uscire. La bolla recente delle forze NATO. tornare a casa è sempre per voi, significa restare vivi. Le vite umane che avete troppo alto. salvato con il vostro bisturi Che incontriate un paziente, sono tante e siete sempre Oppure potreste essere Gull il cui corpo è mutato a causa più orgogliosi di non essere Mohammad, 8 anni. Non vi delle ferite, o che incontriate Immaginate di trovarvi in di cibo fritto, carne arrosto e più come le prime volte. in grado di usare nemmeno ricordate molto di quello che un chirurgo afgano, le cui una bolla. Le pareti sono grida, grida di ogni genere. Giorno dopo giorno, senza una pistola. La bolla per è successo “quel giorno”. giornate sono un alternarsi di trasparenti, invisibili e Ci riprovate. Ripercorrete quei accorgervene, diventerete voi è una ragione di vita, Stavate giocando con vostro lunghe ore in sala operatoria all’interno c’è un ospedale 50 passi e di nuovo la stessa testimoni delle peggiori l’unico modo per essere fratello e qualche amico, e di preoccupazione per la che cura feriti di guerra. Se visuale: quando il cancello violenze che il genere umano dalla parte giusta. Anche la poi un gran caldo, tutto è famiglia, scoprirete che il attraversate la strada, sempre dell’ospedale si chiude dietro è in grado di elaborare e di preoccupazione però influenza diventato buio e vi siete mondo là fuori non sarà più lo all’interno della bolla, trovate di voi, tutto il resto scompare. giustificare con una semplice le vostre giornate, perché la svegliati qui, nell’ospedale stesso. anche la vostra casa. Tutti la Persino la polvere. parola: guerra. guerra è imprevedibile. Ogni della bolla. Al vostro risveglio, chiamano guest-house ed è il E allora vi prometterete che luogo che vi ospiterà fino a che L’evidenza di essere in un sarete voi a raccontare quello rimarrete nella bolla. ospedale per vittime di guerra che succede nella bolla, non non tarda ad arrivare. Si appena tornerete a casa. La bolla di cui vi parlo si avvicinano a voi due ragazzi, Vi convincerete anche che, trova a Kabul, in Afghanistan. avranno 12-13 anni, indossano chiunque, dopo aver ascoltato UN GIORNO COME TANTI A KABUL È frutto della rinascita dei un pigiama di una taglia più le vostre parole rimarrà Tutto scorre. Tra il giro visite del mattino, le medicazioni, le ruderi di un asilo bombardato grande, o forse sono loro a indignato come voi e lotterà cartelle di dimissioni e qualche nuovo ingresso. Siamo immersi e abbandonato anni prima. essere troppo piccoli. Uno dei per cambiare le cose. Nessuno nella quotidianità di questo ospedale quando, verso l’ora di A ricordare quella storia c’è due è su una sedia a rotelle e potrà rimanere inerme davanti pranzo, il Pronto soccorso comincia a riempirsi di feriti. Ci anche un piccolo monumento: al posto delle gambe ha due all’orrore della guerra. sono state molte esplosioni, qui a Kabul, e anche in distretti qualche drappo e pennacchio nodi sul pigiama. L’altro, più Presto però scoprirete lontani. Li medichiamo, alcuni hanno bisogno di essere per simboleggiare un pugno minuto, lo spinge, o almeno ci che se per voi quella bolla operati. Intanto, tutto scorre. Fino a sera l’ospedale continuerà di giovani vite falciate via anni prova. Bendaggi voluminosi gli rappresenta il centro del a riempirsi di feriti, di storie sconosciute, di frammenti di vita. prima. avvolgono una mano, l’occhio mondo, la maggior parte delle Quando la situazione sembra tornare tranquilla, ecco entrare A prima vista non sembra sinistro e buona parte del persone non sa nemmeno un padre con il suo piccolo in braccio. Il bambino ha solo 6 nemmeno un ospedale. volto. Poco più distante c’è un che esiste. Anche se le pareti mesi ed è ferito alla gamba. Poco dietro c’è anche sua moglie. Intorno a voi ci sono giochi gruppo di uomini che bivacca sono trasparenti e chiunque Ha il torace e l’addome fasciati. per bambini, uno spazio che sotto l’ombra di un albero, può avvicinarsi per conoscerla, Stavano rientrando in casa da una festa di matrimonio quando assomiglia a un’area pic-nic uno di quelli con potature e nessuno è veramente sono stati colpiti da una raffica di spari. I proiettili hanno per famiglie. Più che un fioriture impeccabili. Anche interessato. Ed è per questo raggiunto la mamma e il suo bambino proprio mentre si ospedale per vittime di guerra loro indossano un pigiama che tutto rimane dentro. stavano abbracciando. sembra un parco cittadino e e, questa volta, bendaggi e Il piccolo ha un femore fratturato, la madre molteplici ferite la sensazione iniziale è di aver medicazioni sono difficili da Alcuni di quelli che vi alla pancia e al seno. La portiamo subito in sala, per operarla sbagliato posto. contare. Infine, un gruppo di ascolteranno non vi capiranno, d’urgenza, mentre il bambino rimane in reparto in attesa Ripensate ai 50 passi fatti uomini e donne con camici perché le vostre storie narrano dell’intervento. per attraversare la strada che bianchi che scorgete entrare da di vite troppo lontane. Il padre è sempre lì, a coccolare il bambino per cercare di separa l’ospedale dalla casa e una porta fuga l’ultimo dubbio. Ad esempio queste due. placarne il pianto. Trascorrerà tutta la notte vicino a lui: il il senso di estraniamento si fa Sì, è proprio un ospedale, con Potreste essere un chirurgo giorno dopo, al mattino, lo troveremo ancora lì, che prova ad ancora più forte. Quella strada i giardini talmente curati e afgano, di 50 anni. Non esiste accennare un sorriso. è piena di polvere, caotica, ordinati che sembrano quelli un giorno di pace nella vostra “Fuori c’è la guerra, ma non per questo posso chiudermi in rumorosa. Tra mendicanti e di riviste specializzate. memoria. Vostro padre, casa: ho la responsabilità di vivere, per me e per i miei figli”, uomini armati, c’è sporcizia, Li attraverserete ogni mattina: insegnante e poeta, vi ha sentiamo dire spesso dai nostri pazienti. degrado, fogne a cielo aperto, quei 50 passi decreteranno trasmesso una sola cosa: “le Ecco la quotidianità di Kabul. nuvole di fumo sputate fuori l’inizio e la fine di ogni uniche armi che imparai ad da auto fatiscenti, clacson giornata, e varcare quel usare saranno la penna o il all’impazzata, un intenso odore cancello non vi sorprenderà bisturi, a te la scelta”. 6 — N° 92 Settembre 2019 — 7
IDEE Il primo ospedale di questo tipo è stato il Centro Salam di cardiochirurgia vicino a Khartoum, in Sudan, che da dodici anni rappresenta una specie di miracolo in Africa. Quando telefonai a Renzo Piano per proporgli di disegnare il nuovo ospedale di EMERGENCY L’ECCELLENZA in Uganda, non ci fu bisogno di ripeterglielo. Ci vedemmo per la prima volta di persona nel suo studio, a Genova, dove, cominciando a parlare di COME ATTO quell’ospedale, nacquero subito un’amicizia e una sintonia professionale, ormai consolidate. Insieme abbiamo superato con fatica tante DI RESISTENZA difficoltà, soprattutto di ordine economico. Tuttora i problemi non sono completamente superati, però possiamo affermare che il Centro CREATIVA: sarà terminato entro quest'anno. Lo abbiamo subito definito ‘un ospedale LA SFIDA scandalosamente bello’, nel senso che lo scandalo nasce in contrapposizione a una tendenza in voga anche nel mondo degli aiuti umanitari: se devo DI EMERGENCY fare una sedia per casa mia, la faccio perfettamente in squadra con quattro gambe e una bella seduta. Invece, se devo farla per l’Africa, basta che ci IN UGANDA si possa stare appoggiati. Così non va bene: il modo migliore per praticare l’eguaglianza – e per praticarla in Africa – è dimostrare a quelle persone che le consideriamo uguali a noi davvero, non solo per la convenienza politica del momento. Dobbiamo portare loro qualcosa che non osano nemmeno sognare, ma che è esattamente quello che vorremo per noi. A noi piacerebbe che tutti i nostri edifici, ospedali compresi, fossero belli, allora perché dobbiamo riempire di brutto un altro Paese? È nostro dovere condividere i migliori risultati che abbiamo Alla fine dell'anno EMERGENCY completerà la costruzione del nuovo Centro di eccellenza raggiunto in tutti i campi, dall'architettura alla in chirurgia pediatrica di Entebbe, in Uganda, secondo tassello della rete ANME – African medicina, per dare un segnale fortissimo: vogliamo Network of Medical Excellence. Un progetto importante, che combina l'impegno e i principi dare a tutti la possibilità di accedere a quelli che sono diritti universali, perché la parola 'universale' dell'organizzazione con la visione creativa di un architetto straordinario come Renzo Piano, non può escludere nessuno. unendo eccellenza medica e avanguardia architettonica. Una visione di lungo periodo, che EMERGENCY sviluppa questo principio da rinnova nella forma e nella sostanza l’approccio convenzionale dell’intervento umanitario. ormai 25 anni. Il nuovo ospedale in Uganda, così Riportiamo qui un estratto del dialogo di Gino Strada e Renzo Piano, in occasione dell’incontro scandalosamente bello, ha proprio l'intenzione di nazionale di EMERGENCY a Milano. affermare che non siamo andati là a piantare quattro tende e distribuire farmaci, ma a portare il meglio della chirurgia pediatrica con tutto quello che è necessario in termini di struttura, equipaggiamenti, tecnologia e conoscenza. Questo è il modo nel quale si dovrebbe aiutare ‘a casa loro', ovvero condividendo i diritti, soprattutto nel campo della medicina e della cura, perché essere curati, stare bene, è la condizione preliminare per ogni attività umana. 8 — N° 92 Settembre 2019 — 9
L'espressione 'scandalosamente bello' usata da Gino mi ha colpito subito. Scandaloso come l'idea di aiutarli a casa loro davvero, ma ancora di più come l'idea di portare l'eccellenza medica in Africa. Scandaloso come il concetto di bello, che è considerato frivolo e invece nelle culture più antiche contiene anche il concetto di buono. Tanti anni fa, avevo fatto un progetto con Senghor, l’allora presidente del Senegal, e lui che era un poeta mi disse che in nessuna lingua africana la parola bello è disgiunta dalla parola buono. Il kalós dei greci è questo. Ho scoperto nei giorni scorsi in Grecia che il primo nome dato agli ospedali nell’antichità, quando non si conosceva la scienza medica era asclepeion. Sapete cosa significa asclepeion? L’asclepeion era un luogo di bellezza. Nella Grecia antica, nella cultura greca antica che è la cultura mediterranea, la cura, quando non si sapeva come fare, era la bellezza del luogo, un luogo salubre. Queste due parole 'scandalosamente bello' contenevano, nella sostanza, tutto il progetto e io non ho saputo resistere. La natura che circonda l'ospedale di Entebbe – il Lago Vittoria, gli alberi di giacaranda – è metafora di bellezza e di guarigione. Ma il Centro deve la sua bellezza non tanto agli aspetti estetici, quanto al fatto che ha una sua integrità. Nasce dall'argilla rossa, dal terreno scavato, dal topos e dalla topologia di quel luogo e sfrutta l’energia del cielo. L'Africa è un continente di energia: umana, fisica e reale. Sulla struttura in terra battuta vola un grande tetto di pannelli solari, con i quali produciamo più energia di quella che occorre al funzionamento dell'ospedale, che permettono anche di abbassare le temperature interne e proteggono dalle piogge. Questo ospedale è un'idea nuova, e personalmente non ho mai capito perché la gente abbia paura delle idee nuove: io ho sempre avuto paura di quelle vecchie; sono Gettare le basi per la costruzione di speranza e persone, la loro percezione e il modo di rapportarsi spaventose. La riuscita dipende dallo scopo, dalla uguaglianza è un gesto di pace doveroso. Non c'è agli altri. passione e dalla generosità che metti sulle idee nessun secondo fine, se non quello di alleviare le L'idea del Centro di eccellenza in chirurgia nuove e qui potremmo andare avanti all'infinito. sofferenze di persone in difficoltà, come lo sono – pediatrica di Entebbe ci ha offerto un grandissimo nel caso dell'ospedale di Entebbe – i bambini affetti stimolo, sono felicissimo che Renzo Piano e il da malattie curabili solo attraverso la chirurgia. suo studio l'abbiano accettata con entusiasmo: Proprio come il Centro Salam di Khartoum, anche dopo tante discussioni ed elaborazioni fatte il nuovo Centro di eccellenza offrirà cure gratuite insieme, possiamo dire che ne è venuto fuori un e sarà aperto a tutti. Al Salam abbiamo operato al modello da replicare. Ci sarà tanto da lavorare cuore pazienti provenienti da 30 Paesi, non solo ancora, soprattutto per cercare e trovare le risorse africani, e a Entebbe avverrà la stessa cosa: non necessarie, ma questa è la strada giusta. esistono Paesi nemici, perché abbiamo sperimentato ovunque che vedere nel letto a fianco al proprio qualcuno che magari si trovava dall'altra parte, contro il quale si aveva persino combattuto, aiuta a ritrovare un senso di umanità comune. È qualcosa di importantissimo, che cambia la testa delle 10 — N° 92 Settembre 2019 — 11
IL RUSH FINALE questo che è stato più semplice trovare l’idea giusta. L’incredibile incontro fra l’architettura e la funzionalità dell’edificio ha portato alla un’opera di Renzo Piano”, continua Roberto. Camminando nel cantiere si incontrano le persone che stanno lavorando a questo realizzazione di questo progetto straordinario” progetto ed è impossibile non rendersi racconta Giorgio Grandi, architetto e capo- conto di quanto il lavoro di squadra sia progetto del Renzo Piano Building Workshop fondamentale. Di quanto l’importanza di UGANDA Dopo due anni e mezzo di lavoro, per l’ospedale in Uganda. riconoscere ciascuno la competenza dell’altro, 72 POSTI LETTO Da Entebbe l’ospedale di EMERGENCY in Uganda è quasi pronto ed è bellissimo. di impegnarsi ogni giorno con passione e I prossimi mesi saranno dedicati a completare determinazione abbia permesso di realizzare 3 SALE OPERATORIE le finiture interne, così da dare forma agli spazi tutto questo. Tutti sono stati mossi da un unico CATERINA LEVAGNINI che accoglieranno i bambini. “EMERGENCY obiettivo: concretizzare l’idea di un ospedale GUEST-HOUSE PER ha sempre preteso alta qualità in ogni cosa che possa curare i pazienti nel miglior modo BAMBINI E PAZIENTI CHE ARRIVANO DA che fa: nelle cure sanitarie offerte, nei rapporti possibile. E questo non puoi che notarlo nei LONTANO con le persone, nel valorizzare gli spazi verdi volti delle persone: nel sorriso soddisfatto e anche nell’architettura. È per questo che dopo aver portato a termine un obiettivo, nel CENTRO DI al centro della progettazione c’è sempre viso preoccupato di chi si è trovato di fronte FORMAZIONE PER il futuro dei pazienti ed è anche il motivo l’ennesimo ostacolo. PERSONALE MEDICO per cui l’architettura è diventata una parte fondamentale del processo curativo”, spiega Oltre alla costruzione dell’ospedale, in OLTRE 300 ALBERI PIANTATI NEL Raul Pantaleo, Architetto di TAMassociati che questi mesi abbiamo anche lavorato alle fasi GIARDINO da tanti anni collabora con EMERGENCY. preparatorie all’avvio delle attività mediche. Abbiamo cercato di creare un’ambiente Abbiamo organizzato diversi incontri PIÙ DI 2.500 accogliente e in grado di entrare in sintonia con i responsabili dei principali ospedali PANNELLI SOLARI con i piccoli pazienti: la play-room, l’area ugandesi e con i referenti delle Università INSTALLATI SUL TETTO DELL’EDIFICIO giochi all’esterno, la luce naturale che illumina locali per poter coordinare le attività e gli interni dell’ospedale, i colori tenui per definire al meglio i termini delle reciproche CUCINA E MENSA dipingere le pareti. Tutto è importante per collaborazioni. Il Centro accoglierà infermieri, PER GARANTIRE rendere l’ospedale hospitale, come spiega medici e specializzandi e rafforzerà la PASTI GRATUITI l’etimologia della parola. Questa volta poi capacità del Paese di formare staff altamente AI PAZIENTI E AI PARENTI OSPITI abbiamo aggiunto anche “Martin”, il martin specializzato in chirurgia pediatrica. I segnali di DELL’OSPEDALE pescatore disegnato sul legno e posizionato riconoscimento da parte degli ugandesi sono alle pareti dei reparti che farà da mascotte per arrivati da più fronti: il Sindaco di Entebbe, la PLAY-ROOM E tutti i bambini. E non sarà solo, ci saranno ministra della Sanità, il ministro delle Finanze AREE GIOCHI PER I anche giraffe, elefanti, scimmie, leoni... Li si sono complimentati per i risultati raggiunti BAMBINI ritroveremo in ogni angolo dell’ospedale per fino ad ora. far compagnia ai più piccoli in degenza. Tutti sono convinti, e noi per primi, che questo ospedale produrrà un profondo cambiamento Ciascun dettaglio di questo Centro è stato nella salute infantile dei bambini ugandesi e studiato e voluto. Abbiamo sempre dedicato non solo. grande impegno alla costruzione dei nostri Le aspettative sono ancora tantissime, così 01 ospedali, e la collaborazione con il Renzo Piano come le nuove sfide. Intanto, mentre ci La costruzione del Centro di eccellenza in sull’acqua del Lago Vittoria, illumina gli Building Workshop ha ulteriormente alzato il prepariamo ad affrontare i prossimi mesi, ci chirurgia pediatrica di EMERGENCY in Uganda oltre 2.500 pannelli solari fotovoltaici posti livello delle sfide da superare. godiamo la soddisfazione di ammirare tutta la è ormai giunta alla fine. sul tetto dell’ospedale. Dai pannelli solari “Ero a Khartoum quando Gino, accanto a bellezza di questo luogo. La struttura esterna è pronta ed è in grande arriverà buona parte dell’energia necessaria al me, telefonò a Renzo Piano e gli propose di armonia con il paesaggio, grazie all’utilizzo funzionamento della struttura. progettare insieme a noi questo ospedale. Un della terra cruda con cui sono stati realizzati primo brivido mi percorse lungo la schiena. i muri dai caldi colori africani. Nelle scorse L’utilizzo della terra cruda, l’attenzione ai Ed ero a Genova, nello studio di Renzo Piano, settimane, ruspe e operai hanno livellato giardini e agli spazi verdi e lo sfruttamento quando l’architetto disse che l’ospedale il terreno per piantare gli oltre 300 alberi dell’energia solare sono alcuni degli elementi sarebbe stato sostenuto da muri in terra. Il cresciuti nella “nursery” come la chiamano i che rendono questo ospedale sostenibile dal secondo brivido lungo la schiena non tardò colleghi in Uganda. Fin dall’avvio del cantiere, punto di vista ambientale. ad arrivare”, racconta Roberto Crestan della infatti, abbiamo coltivato le piante soprasuolo “Questo progetto è un compendio di Building Division di EMERGENCY mentre in grandi vasi grazie alla tecnica dell'air-pot: caratteristiche straordinarie: l’unicità del ripercorre la storia di questo progetto. contenitori di tessuto traspirante che hanno metodo di EMERGENCY basato su eccellenza, Ora che questo edificio è quasi finito permesso alle piante di crescere velocemente gratuità e universalità del diritto alle cure; nessuno riesce a nascondere lo stupore e e che ne facilitano il trapianto. la sostenibilità dell’edificio; il carattere di la soddisfazione di aver realizzato un luogo Al calar della sera, la vista dall’ospedale coralità che ha contraddistinto il rapporto di così speciale. “Oggi possiamo dire di aver è mozzafiato: il sole scende tra le colline lavoro di questi anni. EMERGENCY aveva in vinto quella sfida: siamo riusciti a creare un ugandesi e, mentre lentamente scompare testa fin dall’inizio cosa volesse fare ed è per ospedale di EMERGENCY e allo stesso tempo 01 Avanzamento dei lavori del Centro di Entebbe 12 — N° 92 Settembre 2019 — 13
IN MEZZO AL MARE Nel momento in cui scrivo, un altro mediatore di EMERGENCY è a bordo di Open Arms che è tornata nel Mediterraneo nell’incertezza delle assomigliano drammaticamente a campi di concentramento. Eppure rimane un interlocutore del governo 67.560 PERSONE ARRIVATE VIA MARE IN EUROPA NEI PRIMI 9 MESI DEL politiche europee. italiano nel tentativo di arginare le migrazioni, 2019 È cambiato il governo, qualche passo avanti si mantenendo in Libia il maggior numero di (dati IOM) è fatto. Ma si continua a ignorare la gravità di migranti. 7.489 PERSONE ITALIA Un team di EMERGENCY a bordo di Open Arms una situazione difficile da arginare e a pensare Qualunque politica che preveda un qualche ARRIVATE VIA MARE Mar Mediterraneo per prestare soccorso a chi attraversa il Mediterraneo. ancora come fattibile il coinvolgimento della intervento della guardia costiera libica ignora IN ITALIA NEI PRIMI 9 MESI DEL 2019 guardia costiera libica nei salvataggi. la realtà, e soprattutto i diritti di centinaia di (dati UNHCR) La guardia costiera libica è fuori controllo: è migliaia di persone. ALESSANDRO DI BENEDETTO ormai assodato che reprime violentemente chiunque tenti di mettersi in salvo e riporta i migranti soccorsi in centri di detenzione che 01 - 02 Sulla nave Open Arms 02 Dopo dodici giorni di navigazione, la nave era ferma al largo di Lampedusa non avendo ricevuto l’autorizzazione ad attraccare da nessun Paese europeo, compresa l’Italia. I migranti erano stremati e angosciati. Le persone soccorse a bordo della Open Arms avevano alle spalle abusi e violenze di ogni genere e stavano subendo un'enorme pressione psicologica. Di fronte alla negazione di un porto sicuro da parte dell’Europa e dei diritti fondamentali 02 di uomini, donne e bambini che avevano già affrontato i rischi mortali di un viaggio pericoloso, cresceva la paura di essere rimandati in Libia, e la disperazione. Quando le autorità hanno concesso lo sbarco di 56 persone per problemi fisici e psicologici, l’angoscia di chi era rimasto a bordo è diventata insostenibile. Le persone vedevano le coste di Lampedusa – che per loro rappresentava la salvezza – e non 01 È stata un’estate difficile. Il Decreto sicurezza capivano perché non potessero scendere. Tanto bis, approvato lo scorso 9 agosto, ha creato più che in quei giorni avevano visto passare enormi problemi alle organizzazioni impegnate alcuni barchini di migranti che sono sbarcati nel salvataggio dei migranti in mare. tranquillamente a terra. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi – e inutili La situazione di incertezza per persone che – braccio di ferro tra il ministro dell’Interno e avevano dei vissuti di soprusi e violenza, oltre i comandanti delle navi di salvataggio: da un alla reiterazione di tali traumi, rischiava di far lato la volontà di impedire a qualunque costo diventare la barca una polveriera. l’attracco, dall’altro la necessità di sbarcare in Nonostante alcuni Paesi europei avessero un luogo sicuro persone che avevano alle spalle dato disponibilità all’accoglienza, il governo esperienze devastanti. italiano ha continuato a ignorare il dramma dei profughi a bordo della nave. Abbiamo toccato con mano questa situazione Il 20 agosto, dopo 19 giorni, l’intervento drammatica lo scorso agosto, quando di EMERGENCY ha messo in evidenza il abbiamo iniziato la nostra collaborazione con gravissimo stato di prostrazione delle persone l’associazione spagnola Proactiva Open Arms rimaste a bordo e solo l’intervento del Pubblico dedicata alle operazioni di ricerca e soccorso ministero di Agrigento e dei vertici della in mare delle persone che tentano la traversata Capitaneria di porto – motivato anche dalle del mar Mediterraneo. nostre relazioni psicologiche – ha permesso lo Il 13 agosto con Yohannes, mediatore culturale, sbarco di tutti i migranti. sono salito a bordo della Open Arms per dare È stato un momento bellissimo: la gioia assistenza psicologica agli oltre 150 migranti incontenibile e il sollievo delle persone a bordo, che si trovavano in mare, senza nessun porto passeggeri ed equipaggio, sono indimenticabili. dove sbarcare. 14 — N° 92 Settembre 2019 — 15
L’ATTESA INFINITA Non passa giorno in cui I. non si fermi ad osservare la sua casa, accanto alla farmacia dramma per la società intera. Ed è per questo che le istituzioni centrali devono CAMPI ESTIVI Nei mesi di luglio e agosto abbiamo dove lavora, ma ormai sta essere in grado di gestire la dato avvio alla prima edizione dei Campi perdendo le speranze di ricostruzione con maggiore estivi di EMERGENCY. Aperti a tutti e Il 24 agosto è stato il terzo anniversario del sisma poterci tornare a vivere. determinazione, concretezza della durata di una settimana, i campi ITALIA che nel 2016 ha colpito il Centro Italia. e vicinanza al territorio. estivi avevano l’obiettivo di coinvolgere Da Teramo e Dopo 3 anni, la popolazione è ancora in attesa di risposte. Storie come quella di I. All’inizio del 2019, secondo i chiunque volesse cimentarsi in attività Macerata rappresentano la vulnerabilità dati dell’USR (Ufficio Speciale ludiche con bambini o in piccoli interventi di un territorio caratterizzato Ricostruzione) delle Marche, di cura degli spazi pubblici e conoscere GIOVANNA BIANCO E FABIO ROSSI da faglie che ancora oggi, di su 5.526 progetti presentati l’attività di EMERGENCY, il suo approccio tanto in tanto, scuotono la (46mila totali), sono “uscite” alla vulnerabilità e, in particolare, il lavoro vita delle persone. Allo stesso 1.674 ordinanze: poco più del di assistenza post-terremoto. Protagonista tempo, però, rappresentano la 30 per cento. Considerando delle attività è stato il Ludovan, il camper tenacia e la forza che ciascuno la stima fornita dal direttore di EMERGENCY allestito per organizzare Da oltre due anni EMERGENCY che erano già stati utilizzati a “svuotamento”: i giovani che di loro tira fuori per superare responsabile dell’USR di 30 eventi ricreativi nelle piazze dei paesi lavora nelle province di seguito del sisma del 2009. si muovono verso le grandi le paure e riprendersi la decreti a settimana, solo per danneggiati dal terremoto. Teramo e Macerata per portare Dopo quasi due anni, sono città sono aumentati; le attività propria vita. terminare queste pratiche Grazie al supporto dei volontari e dello assistenza socio-sanitaria state consegnate le SAE commerciali si sono spostate Nulla di tutto ciò è semplice. servirebbero 917 giorni: più staff di EMERGENCY, i campi estivi hanno gratuita alle popolazioni a Campli, Villa Maggiore, verso centri più ricettivi e Nemmeno per I. che ha dovuto o meno due anni e mezzo. entusiasmato tutti i partecipanti. E noi ci colpite dal sisma del 2016. Montorio, e dopo 3 anni a gli anziani - radici e colonne adattarsi così tante volte a Un tempo infinito per la auguriamo che questa esperienza possa Dopo aver stipulato Protocolli Mascioni, mentre Campotosto portanti di questi territori nuove sistemazioni e che dalla popolazione marchigiana. replicarsi in futuro per contribuire alla di intesa con le Autorità è ancora in attesa. - tendono ad ammalarsi farmacia vede il suo paese ricostruzione del tessuto sociale. sanitarie di competenza, un più facilmente e, talvolta, a che sta pian piano diventando Nel frattempo, ogni giorno, infermiere, uno psicologo- Anche i comuni del lasciarsi morire. un “luogo fantasma”. Forse continuiamo a mettere in psicoterapeuta e un logista maceratese sono piccoli paesi però è proprio la porta da cui pratica l’attenzione al corpo sono presenti in diversi dell’entroterra. Visso, Pieve Bambini, anziani, famiglie, osserva il suo paese che le con la presenza, la cura e comuni con due unità mobili e Torina, Muccia, Camerino allevatori, agricoltori sono dà la forza per non perdere la l’osservazione degli infermieri presso i container sanitari dei hanno subito danni enormi: la le persone che incontriamo determinazione. e quella della mente con medici di famiglia. quasi totalità del patrimonio ogni giorno. Accanto a loro, l’accoglienza, l’ascolto e il abitativo pubblico e privato gli operatori sanitari, gli Il terremoto non colpisce sostegno degli psicologi e Il territorio del teramano è stato distrutto – fino al 93% attivisti dei Comitati e delle solo il singolo ma è un degli psicoterapeuti. è caratterizzato da piccoli degli edifici è stato dichiarato Associazioni che lottano per paesini di montagna, inagibile - e i centri storici sono far rinascere la propria terra. DALL'INIZIO alcuni già danneggiati dal ancora delimitati dalla scritta DELLE ATTIVITÀ terremoto registrato nel 2009 “zona rossa”. Dopo un periodo Lavorare in queste zone 4.560 PRESTAZIONI, a L’Aquila. Il sisma del 2016, di transizione trascorso sulla significa conoscere storie DI CUI 2.610 VISITE PSICOLOGICHE e successivamente la grande costa, la maggior parte delle come quella di I., farmacista E 1.950 VISITE nevicata del gennaio 2017, persone ha fatto ritorno di uno dei piccoli borghi INFERMIERISTICHE hanno aggravato i danni nei propri comuni andando di montagna del teramano strutturali e quelli ambientali, a vivere nelle aree SAE, colpito dai terremoti. I. è stata provocando nuovi traumi alla composte anche da 150 costretta a cercare una nuova popolazione. A Nerito, per abitazioni. Molti di loro però, casa quando il terremoto de esempio, la neve ha raggiunto poco dopo, sono stati costretti L’Aquila ha fatto eco anche gli oltre 4 metri di altezza, a spostarsi di nuovo a causa di nel suo paesino. Da quel intrappolando gli abitanti seri problemi strutturali. momento casa sua è stata come topi in gabbia. dichiarata inagibile e da allora La popolazione di quelle zone Oggi l’unico dato certo è che non è più potuta tornare. Uno aspetta ancora di ricevere quasi la metà dei residenti spiraglio di luce sembrava risposte ai loro bisogni. A delle zone del cratere non intravedersi nel 2016, ma Montorio al Vomano sono state è ancora rientrata nei il sisma del Centro Italia costruite 54 SAE (Strutture luoghi d’origine. Il turismo ha spazzato via tutte le sue Abitative in Emergenza), nella e la recettività di queste speranze, danneggiando ancor maggior parte delle località in zone stentano a ripartire di più il suo appartamento. Da cui siamo intervenuti invece, e, spesso, la riapertura di quel momento ha cambiato nulla. spazi commerciali o scuole “casa” più volte: prima A Castelli sono stati messi è avvenuta soltanto grazie a ospite da amici, poi in un a disposizione un rifugio donazioni private. albergo e infine in affitto in attrezzato e i MAP (Moduli Il sisma poi ha anche un appartamento messo a Abitativi Provvisori), gli stessi accelerato la tendenza allo disposizione da alcuni parenti. 16 — N° 92 Settembre 2019 — 17
"BEYOND THE BEACH" Da una barca alla deriva in mezzo al mare, al ponte di una nave pronta a soccorrere persone OLTRE IL MARE in pericolo nelle acque del Mediterraneo, Yohannes ha dovuto compiere un viaggio difficile prima di arrivare in Italia e diventare uno dei nostri mediatori culturali. “La guerra, ITALIA Alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la povertà, costringono le persone a fuggire e Dalla Biennale presentato un documentario su EMERGENCY. a rischiare la vita mettendosi in mare, per un di Venezia unico motivo: la ricerca di una vita migliore. Soffrire non può essere una scelta, migrare per sperare in un futuro migliore, invece, sì”. YOHANNES GHEBRAY MEDIATORE CULTURALE Giacomo Menaldo Hospital Manager, SALAM Centre, Khartoum - SUDAN Giulia Pedron Infermiera, SALAM Centre, Khartoum - SUDAN Giorgia Novello Ex Coordinatrice medica, Centro chirurgico “Hai solo 20 minuti per radunare le poche Gino per vittime di guerra di Kabul - AFGHANISTAN cose che hai intorno e scappare. Verso dove? Strada Buddy Squires Sicuramente lontano dalla morte. Sai che stai Chirurgo e fondatore Regista fuggendo, non sai quando potrai fare ritorno di EMERGENCY a casa.” Nel campo per sfollati di Ashti, in Graeme A. Scott Iraq, migliaia di persone vivono dentro tende Regista di plastica aspettando che le condizioni per Dejan Panic rientrare nelle proprie case tornino a essere Coordinatore del Programma Afghanistan, sicure. Madri, padri, figli: intere famiglie vivono Centro chirurgico per vittime di guerra una vita sospesa, sconvolta dalla guerra e di Kabul - AFGHANISTAN dalla violenza. GIACOMO MENALDO Ogni volta che raccontiamo il lavoro di hanno deciso di fare la propria parte contro HOSPITAL MANAGER EMERGENCY, vorremmo poter rendere l’indifferenza. Assistere le vittime della guerra giustizia all’impegno, alla determinazione e e della povertà, gettando lo sguardo oltre alla fatica di chi ogni giorno è in prima linea. l’orizzonte e i confini, per trasformare l’inferno Ci sono riusciti Graeme A. Scott e Buddy in possibilità di futuro. Squires, i registi di “Beyond the Beach: The Hell and the Hope”, presentato in anteprima Dalle ferite che curiamo nel nostro Centro mondiale alla 76° Mostra Internazionale d’Arte chirurgico per vittime di guerra di Kabul, in “Chi fa la guerra li chiama ‘effetti collaterali’, Cinematografica di Venezia nella sezione Afghanistan, alla vita sospesa nel campo di noi li chiamiamo con il loro nome: ‘esseri “Sconfini”. Ashti, in Iraq, dove offriamo cure mediche di umani’”, racconta la nostra infermiera Giulia. Il documentario racconta la brutalità della base all’interno del nostro Centro sanitario, “Le ferite che vediamo sulla pelle dei nostri guerra attraverso le voci del nostro staff - fino al Mediterraneo, in cui migliaia di persone pazienti ci spingono a non fermarci mai, medici, infermieri, chirurghi, logisti - che continuano a perdere la vita per cercare di perché bambini, uomini e donne possano lavora per garantire assistenza alle vittime. salvarsi e dove abbiamo svolto attività di vivere un futuro di pace, lontano dalla violenza Search and Rescue. e dall’orrore di un conflitto decennale che in Nel film si intrecciano due storie, Tutto questo prende vita attraverso le parole di questo Paese martoriato non accenna a finire”. apparentemente lontane e invece legate in Yohannes, Giulia, Giacomo, Dejan e Giorgia. modo indissolubile. GIULIA PEDRONI Da un lato il fenomeno delle migrazioni che INFERMIERA attraversano il Mediterraneo mettendo in luce il ciclo della guerra, dai feriti del conflitto in Afghanistan ai campi profughi in Iraq, fino alle imbarcazioni di salvataggio al largo delle coste libiche. Dall’altro, l’impegno quotidiano di coloro che 18 — N° 92 Settembre 2019 — 19
NATALE DAL 24 NOVEMBRE, IN 15 CITTÀ ITALIANE, RIAPRIRANNO GLI SPAZI NATALE DI EMERGENCY, DOVE POTRAI ACQUISTARE I TUOI REGALI SOLIDALI. PER EMERGENCY CERCA DOVE SIAMO SU EVENTI.EMERGENCY.IT LA TUA SCELTA CONTRIBUIRÀ A SCOPRI TUTTI I PRODOTTI E SCEGLI SUBITO I TUOI GARANTIRE CURE MEDICHE PER LE VITTIME DELLA GUERRA NEGLI REGALI ONLINE SU NATALE.EMERGENCY.IT OSPEDALI DI EMERGENCY IN AFGHANISTAN E IN IRAQ. 7 LA CESTA NATALIZIA EURO UN PANETTONE EQUO SOLIDALE DI 900 GR., 10 UN PACCO DI BISCOTTI EURO AL THÈ VERDE, IL CALENDARIO DUE TAVOLETTE DI 40 GR ILLUSTRATO 2020 30 DI CIOCCOLATO AL LATTE, EURO UNA CONFEZIONE DI BUSTINE PER CIOCCOLATA CALDA ALLA NOCCIOLA, UNA CONFEZIONE DI THÈ NERO AL BERGAMOTTO, LA LETTERA LO SACCA E LA T-SHIRT PER BAMBINO 15 PERSONALIZZATA EURO "RAGGIUNGI LA PACE" DA 2 EURO 14,90 EURO UNO DEI BIGLIETTI DI NATALE PER I TUOI AUGURI L'AGENDA SMEMORANDA- TUTTI I PRODOTTI SONO DEL MERCATO EQUO SOLIDALE, IN PARTICOLARE IL CIOCCOLATO IL LIBRO ILLUSTRATO EMERGENCY 7 EURO È UN PRODOTTO ARTIGIANALE, CHE NON USA ALCUN TIPO DI CONSERVANTI E COLORANTI. PER BAMBINI "IL VIAGGIO DI CAM" 20 — N° 92 Settembre 2019 — 21
GRUPPI Gruppo di Macerata Gruppo di Massa Carrara Gruppo di Padova SARDEGNA 349 12 66 562 335 72 82 13 320 06 61 420 macerata@volontari.emergency.it Gruppo di Cagliari massacarrara@volontari.emergency.it padova@volontari.emergency.it TERRITORIALI 347 87 32 616 Gruppo di Fano (PU) cagliari@volontari.emergency.it Gruppo di Pisa Gruppo di Rovigo 340 53 29 677 345 77 68 041 331 11 24 828 fano@volontari.emergency.it Gruppo di Budoni (NU) pisa@volontari.emergency.it rovigo@volontari.emergency.it 329 42 11 744 / 340 33 96 803 PIEMONTE budoni@volontari.emergency.it Gruppo di Volterra (PI) Gruppo di Treviso 349 88 21 421 320 76 37 965 Gruppo di Torino Gruppo della Maddalena (OT) volterra@volontari.emergency.it treviso@volontari.emergency.it 340 97 25 387 349 22 45 867 torino@volontari.emergency.it lamaddalena@volontari.emergency.it Gruppo di Pistoia Gruppo di Verona Il volontariato è una componente fondamentale fondi (banchetti promozionali, organizzazione 347 48 60 690 349 68 93 334 Gruppo del Canavese (TO) Gruppo di Sassari pistoia@volontari.emergency.it verona@volontari.emergency.it dell’attività di EMERGENCY. Sul territorio di iniziative locali, presentazione di progetti 380 32 34 359 079 251 630 / 339 32 12 345 italiano sono attivi circa 2.500 volontari, divisi specifici agli enti locali, sviluppo sul territorio canavese@volontari.emergency.it sassari@volontari.emergency.it Gruppo di Prato Gruppo di Vicenza 348 72 04 865 347 62 68 785 in circa 150 Gruppi. I volontari contribuiscono a delle campagne promosse dall’associazione…). Gruppo di Pinerolo (TO) Gruppo di Alghero (SS) prato@volontari.emergency.it vicenza@volontari.emergency.it 340 34 45 431 340 10 18 499 informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, I volontari offrono anche un supporto prezioso pinerolo@volontari.emergency.it alghero@volontari.emergency.it Gruppo di Siena SVIZZERA a diffondere una cultura di pace (attraverso alle attività degli uffici delle sedi di Milano e Gruppo di Santena (TO) Gruppo di Serrenti (VS) 340 10 18 499 siena@volontari.emergency.it Gruppo del Canton Ticino la partecipazione a conferenze, incontri nelle Roma. Per ulteriori informazioni: 349 58 73 401 / 347 22 83 350 328 67 64 872 0041 787 122 941 santena@volontari.emergency.it serrenti@volontari.emergency.it Gruppo della Lunigiana (MS) 0041 786 051 131 scuole e nei luoghi di lavoro…) e a raccogliere volontariato@emergency.it 345 34 46 302 emergency-ticino@bluewin.ch Gruppo di Alessandria SICILIA lunigiana@volontari.emergency.it 338 71 19 315 alessandria@volontari.emergency.it Gruppo di Agrigento TRENTINO ALTO ADIGE 349 71 96 468 Gruppo di Biella agrigento@volontari.emergency.it Gruppo di Trento ABRUZZO EMILIA ROMAGNA Gruppo di Frosinone Gruppo di Como / 340 82 79 856 339 41 00 351 339 77 13 051 348 59 13 736 333 67 81 585 biella@volontari.emergency.it Gruppo di Palermo trento@volontari.emergency.it Gruppo de L’Aquila Gruppo di Bologna frosinone@volontari.emergency.it como@volontari.emergency.it 331 33 82 057 / 328 69 50 895 349 25 07 878 / 333 41 85 801 333 13 33 849 Gruppo di Cuneo palermo@volontari.emergency.it Gruppo dell’Alto Garda (TN) laquila@volontari.emergency.it bologna@volontari.emergency.it Gruppo di Cisterna (LT) Gruppo di Crema e Cremona 393 37 27 184 347 77 28 054 335 58 63 135 331 13 88 298 cuneo@volontari.emergency.it Gruppo di Caltanissetta altogarda@volontari.emergency.it Gruppo di Pescara Gruppo di Imola (BO) cisterna@volontari.emergency.it crema-cremona@volontari.emergency.it 380 31 19 338 328 08 94 451 338 28 91 027 Gruppo di Alba (CN) caltanissetta@volontari.emergency.it Gruppo di Fiemme e Fassa (TN) pescara@volontari.emergency.it imola@volontari.emergency.it Gruppo di Latina Gruppo di Lecco e Merate 339 65 30 243 349 80 42 968 320 74 13 285 329 02 11 011 / 348 58 60 883 alba@volontari.emergency.it Gruppo di Catania fiemme-fassa@volontari.emergency.it Gruppo di Roseto Pineto Gruppo di Ferrara latina@volontari.emergency.it lecco-merate@volontari.emergency.it 347 65 59 756 329 57 35 892 333 99 40 136 Gruppo di Novara catania@volontari.emergency.it Gruppo delle Giudicarie (TN) roseto-pineto@volontari.emergency.it ferrara@volontari.emergency.it Gruppo della Tuscia (VT) Gruppo di Lodi 347 14 31 790 328 40 25 330 340 10 18 499 335 80 48 178 novara@volontari.emergency.it Gruppo di Enna giudicarie@volontari.emergency.it Gruppo di Teramo Gruppo di Forlì Cesena tuscia@volontari.emergency.it lodi@volontari.emergency.it 328 83 64 244 349 80 11 706 339 85 20 011 / 349 28 00 575 Gruppo di Arona (NO) enna@volontari.emergency.it Gruppo di Rovereto (TN) teramo@volontari.emergency.it forli-cesena@volontari.emergency.it LIGURIA Gruppo di Mantova 338 34 72 829 339 12 42 484 328 20 12 380 arona@volontari.emergency.it Gruppo di Piazza Armerina rovereto@volontari.emergency.it BASILICATA Gruppo di Modena Gruppo di Genova mantova@volontari.emergency.it 333 99 98 642 347 64 11 699 349 81 27 861 Gruppo di Verbania piazzarmerina@volontari.emergency.it Gruppo di Bolzano Gruppo di Potenza modena@volontari.emergency.it genova@volontari.emergency.it Gruppo di Monza e Brianza 348 72 66 991 339 69 36 469 347 84 67 282 335 30 49 02 verbania@volontari.emergency.it Gruppo di Messina bolzano@volontari.emergency.it potenza@volontari.emergency.it Gruppo di Parma Gruppo della Valpolcevera (GE) monza-brianza@volontari.emergency.it 340 55 64 124 339 10 93 599 339 35 82 558 Gruppo di Lago D’Orta (VB) messina@volontari.emergency.it UMBRIA Gruppo del Lagonegrese (PZ) parma@volontari.emergency.it valpolcevera@volontari.emergency.it Gruppo di Usmate Velate (MB) 349 76 31 718 339 29 55 200 039 673 324 / 039 672 090 lagodorta@volontari.emergency.it Gruppo di Vittoria (RG) Gruppo di Perugia lagonegrese@volontari.emergency.it Gruppo di Piacenza Gruppo di La Spezia usmatevelate@volontari.emergency.it 338 13 03 373 328 87 50 021 335 10 25 263 / 392 54 16 955 328 21 20 050 Gruppo dell’Ossola (VB) vittoria@volontari.emergency.it perugia@volontari.emergency.it Gruppo di Matera piacenza@volontari.emergency.it laspezia@volontari.emergency.it Gruppo di Pavia 340 91 59 363 329 59 21 341 320 05 04 857 / 338 36 08 464 ossola@volontari.emergency.it Gruppo di Siracusa Gruppo di Città di Castello (PG) matera@volontari.emergency.it Gruppo di Ravenna Gruppo di Savona pavia@volontari.emergency.it 349 05 87 122 347 12 19 021 338 69 77 693 349 81 27 861 Gruppo di Vercelli siracusa@volontari.emergency.it cittadicastello@volontari.emergency.it CALABRIA ravenna@volontari.emergency.it savona@volontari.emergency.it Gruppo della Valchiavenna (SO) 347 96 04 409 348 91 34 577 / 348 98 16 053 vercelli@volontari.emergency.it Gruppo di Trapani Gruppo di Foligno (PG) Gruppo di Reggio Calabria Gruppo di Faenza (RA) Gruppo di Ventimiglia valchiavenna@volontari.emergency.it 0923 53 91 24 / 347 99 60 368 347 69 33 216 / 340 23 41 989 340 30 42 340 327 18 27 439 346 58 54 949 PUGLIA trapani@volontari.emergency.it foligno@volontari.emergency.it reggiocalabria@volontari.emergency.it faenza@volontari.emergency.it ventimiglia@volontari.emergency.it Gruppo della Valtellina (SO) 347 72 03 955 / 339 56 77 424 Gruppo di Bari Gruppo di Pozzallo Gruppo di Terni Gruppo di Catanzaro Gruppo di Reggio Emilia LOMBARDIA valtellina@volontari.emergency.it 366 41 26 248 /347 65 69 616 366 26 17 964 / 339 41 03 473 339 76 44 365 345 87 04 829 340 82 60 367 bari@volontari.emergency.it pozzallo@volontari.emergency.it terni@volontari.emergency.it catanzaro@volontari.emergency.it reggioemilia@volontari.emergency.it Gruppo di Cinisello B. e Cusano Mi. (MI) Gruppo di Varese 348 04 13 702 / 349 85 85 127 334 77 80 766 Gruppo di Molfetta (BA) TOSCANA VALLE D’AOSTA Gruppo di Cosenza Gruppo di Rimini e San Marino cinisello-cusano@volontari.emergency.it varese@volontari.emergency.it 342 60 60 007 349 35 34 098 350 57 45 447 molfetta@volontari.emergency.it Gruppo di Firenze Gruppo di Aosta cosenza@volontari.emergency.it rimini-sanmarino@volontari.emergency.it Gruppo di San Vittore Olona (MI) Gruppo di Busto Arsizio (VA) 333 49 65 491 339 45 19 810 0331 516 626 0331 341 424 / 333 91 34 636 Gruppo di Monopoli (BA) firenze@volontari.emergency.it aosta@volontari.emergency.it Gruppo di Piana e Polistena (RC) FRIULI VENEZIA GIULIA sanvittoreolona@volontari.emergency.it bustoarsizio@volontari.emergency.it 333 97 55 441 / 339 89 81 503 334 30 46 882 monopoli@volontari.emergency.it Gruppo di Empoli (FI) VENETO polistena-piana@volontari.emergency.it Gruppo di Trieste Gruppo di Sesto San Giovanni (MI) Gruppo di Saronno (VA) 338 75 89 872 347 29 63 852 335 12 30 864 / 347 24 81 347 339 76 70 908 Gruppo di BAT empoli@volontari.emergency.it Gruppo di Venezia CAMPANIA trieste@volontari.emergency.it sestosangiovanni@volontari.emergency.it saronno@volontari.emergency.it 342 60 60 007 349 42 10 105 bat@volontari.emergency.it Gruppo di Sesto F.no e Calenzano (FI) venezia@volontari.emergency.it Gruppo di Napoli Gruppo di Gorizia e Monfalcone Gruppo di Settimo Milanese (MI) MARCHE 328 48 96 382 371 3257 553 342 60 60 007 335 54 54 619 / 333 82 52 545 Gruppo di Pr. Brindisi (BR) sestofiorentino@volontari.emergency.it Gruppo del Miranese (VE) napoli@volontari.emergency.it gorizia-monfalcone@volontari.emergency.it settimomilanese@volontari.emergency.it Gruppo di Ancona 329 44 77 143 333 27 37 789 335 72 03 213 brindisi@volontari.emergency.it Gruppo di Arezzo miranese@volontari.emergency.it Gruppo di Avellino Benevento Gruppo di Pordenone Gruppo della Martesana ancona@volontari.emergency.it 340 10 18 499 EMERGENCY interviene nelle scuole 347 40 00 567 / 349 37 29 700 340 10 18 499 335 72 66 928 Gruppo di Foggia arezzo@volontari.emergency.it Gruppo di Riviera del Brenta (VE) con progetti di informazione e sensibilizzazione avellino-benevento@volontari.emergency.it pordenone@volontari.emergency.it milano.martesana@volontari.emergency.it Gruppo di Fabriano (AN) 347 98 66 293 338 41 65 483 basati sulla sua esperienza umanitaria. 339 58 60 696 foggia@volontari.emergency.it Gruppo Maremma rivieradelbrenta@volontari.emergency.it Gruppo di Caserta Gruppo di Udine Gruppo di Bergamo fabriano@volontari.emergency.it 340 10 18 499 Per informazioni e prenotazioni scrivi a 338 98 17 703 0432 580 894 / 339 82 68 067 339 20 93 716 maremma@volontari.emergency.it Gruppo del Veneto Orientale (VE) scuola@emergency.it o contatta caserta@volontari.emergency.it udine@volontari.emergency.it bergamo@volontari.emergency.it Gruppo di Jesi (AN) Gruppo del Salento (LE) 335 72 77 849 / fax 0421 560 994 il gruppo territoriale più vicino. 349 49 44 690 / 0731 208 635 320 64 86 660 Gruppo di Livorno venetorientale@volontari.emergency.it Gruppo del Cilento (SA) LAZIO Gruppo dell’Isola Bergamasca (BG) jesi@volontari.emergency.it salento@volontari.emergency.it 340 10 18 499 339 12 22 497 / 339 45 67 945 389 21 53 125 livorno@volontari.emergency.it Gruppo di Belluno cilento@volontari.emergency.it Gruppo di Colleferro (RM) isolabergamasca@volontari.emergency.it Gruppo di Fermo Gruppo della Valle d’Itria (TA) 335 80 14 325 COORDINAMENTO VOLONTARI MILANO 335 65 45 313 328 40 50 710 338 50 28 652 Gruppo di Lucca belluno@volontari.emergency.it T 02 881 881 - volontari.milano@emergency.it Gruppo del Salerno colleferro@volontari.emergency.it Gruppo di Brescia fermo@volontari.emergency.it valleditria@volontari.emergency.it 328 06 56 258 / 346 21 05 986 338 98 17 703 391 77 49 016 lucca@volontari.emergency.it COORDINAMENTO VOLONTARI ROMA salerno@volontari.emergency.it brescia@volontari.emergency.it T 06 688 151 - volontari.roma@emergency.it 22 — N° 92 Settembre 2019 — 23
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