PROPRIETA' CHIMICO-FISICHE
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PROPRIETA’ CHIMICO-FISICHE DEGLI ACIDI GRASSI Il legame cis, a differenza del legame trans, genera un angolo rigido nella catena idrocarburica
Le catene idrocarburiche sono molecole flessibili dato che il legame singolo C-C ha grande libertà di rotazione; ma la conformazione a più bassa energia è quella completamente estesa. Le catene possono raggrupparsi a dare strutture regolari Il doppio legame genera un angolo rigido (se il doppio legame è trans la molecola risulta lineare come la forma satura) Gli acidi grassi cis insaturi si possono impacchettare meno degli acidi grassi saturi per diminuita possibilità di interazioni di van der Waals tra le catene idrocarburiche CONSEGUENZA BIOLOGICA: LA FLUIDITA ’ DI MEMBRANA DIPENDE DALLA STRUTTURA E DAL GRADO DI INSATURAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI
PROPRIETA’ CHIMICO-FISICHE DEI TRIGLICERIDI Grassi propriamenti detti: solidi a temperatura ambiente Oli: liquidi a temperatura ambiente Il punto di fusione dipende dalla natura degli acidi grassi allungamento della catena degli acidi grassi rapporto acido grassi saturi/acidi grassi insaturi isomeria trans/cis
REATTIVITÀ CHIMICA DEGLI ACIDI GRASSI INSATURI idrogenazione A livello commerciale viene usata per produrre grassi di maggiore consistenza da grassi vegetali insaturi (auto)ossidazione favorita da luce ed aria inibita da antiossidanti (vit E) perossido: formato per l’attacco dell’ossigeno alla posizione allilica, più prona a generare radicali conseguente formazione di aldeidi ed acidi grassi volatili (rancidità) Nell’organismo: ossidazione di membrane cellulari e lipoproteine
TRIACILGLICEROLI fonte energetica costituiscono la maggior parte dei lipidi assunti con la dieta riserva di energia (tessuto adiposo) Sono composti ridotti e quindi liberano più energia quando vengono ossidati Sono idrofobi e quindi immagazzinati in forma anidra Il glicogeno lega una quantità di acqua doppia del suo peso In un individuo sedentario normopeso circa 20 % maschi circa 26 % donna produzione di calore (grasso bruno) isolamento termico (grasso sottocutaneo)
FOSFOLIPIDI I. Strutturale nelle membrane cellulari II. Precursori di regolatori metabolici (eicosanoidi: prostaglandine, leucotrieni) III. Trasporto plasmatico di lipidi: lipoproteine fosfolipidi apoB100 colesterolo libero TG (non esterificato) esteri del colesterolo
COLESTEROLO 1. STRUTTURALE Modulatore della fluidità delle membrane e della funzionalità dei recettori (lipid rafts) E’ indispensabile nella prima infanzia. Il sistema nervoso termina la sua maturazione verso i due anni di vita; proprio in questo periodo ha bisogno di notevoli quantità di colesterolo Il latte materno è più ricco rispetto al latte di mucca (15-23 mg/100 ml rispetto a 7-15 mg/100 ml). 2. PRECURSORE Acidi biliari (400 mg/die; via catabolica), vitamina D, ormoni steroidei (mineralcorticoidi, corticosteroidi, ormoni sessuali) EFFETTI DANNOSI Molecola apolare, insolubile in acqua (sistema di trasporto ematico tramite lipoproteine) precipita, non più rimovibile, conseguente danno cellulare (se si accumula in modo errato nelle arterie non può più essere rimosso; i livelli ematici devono rimanere bassi) MALATTIA CARDIOVASCOLARE LEGATA ALLE LDL
ACIDI BILIARI Prodotti del catabolismo • acido colico, Funzione nell’assorbimento dei lipidi • acido desossicolico • acido chenodesossicolico acido taurocolico • acido litocolico - 3 gruppi -OH polari in C3, C7, C12 - gruppo solfato della taurina Enzima chiave 7-idrossilasi • Si trovano nella bile sotto forma di sali idrosolubili di sodio coniugati con glicina e taurina. • Agiscono come emulsionanti, promuovendo il riassorbimento nel tratto intestinale dei grassi e delle sostanze idrofobe
CORTICOSTEROIDI Degradazione enzimatica della catena laterale e ossidazione in varie posizioni dello scheletro steroidico (nella corteccia surrenale) GLUCOCORTICOIDI MINERALCORTICOIDI Cortisone Aldosterone Cortisolo Corticosterone Regolano il metabolismo di Regolano il ricambio idrico e salino carboidrati, proteine, lipidi (trattengono H2O e Na+, eliminano K+) Anti-infiammatori Anti-allergici Diminuzione dell’assorbimento intestinale e del riassorbimento renale del calcio
ACIDI GRASSI ESSENZIALI 1) STRUTTURALE NEI FOSFOLIPIDI DI MEMBRANA Modulano le proprietà di recettori, canali ionici, trasportatori, enzimi Acido linoleico (LA) (ω6): cerammidi della pelle DHA(ω3): specifica funzione nei processi visivi e neuronali sistema nervoso - sinapsi (alti livelli di DHA ed acido arachidonico) retina (DHA 50 % degli acidi grassi totali e 80% dei PUFA di coni e bastoncelli) spermatozoi 2) MEDIATORI LIPIDICI NELLA TRASDUZIONE DEL SEGNALE Eicosanoidi (prostaglandine, trombossani, leucotrieni) 3) REGOLATORI DELL’ESPRESSIONE GENICA Ligandi e regolatori di fattori di trascrizione (“lipid sensors”) PPAR (Peroxisome Proliferator-Activate Receptor) - enzimi lipolitici SRE-BP (Sterol Responsive Element-Binding Protein) - enzimi lipogenesi (acidi grassi, trigliceridi, colesterolo)
STRUTTURA PUFA presenza di strutture ripetitive = CH−CH2−CH = CH−CH2−CH =CH−CH2−CH = che danno alla molecola alta flessibilità DHA estrema flessibilità, incompatibile con colesterolo e sfingolipidi In genere nelle membrane cellulari “lipid rafts” ricche in colesterolo, sfingolipidi, ac grassi saturi piattaforma per specifiche proteine di membrana In alcune membrane specializzate: “domini non rafts” membrana del bastoncello: depleta in colesterolo e ricca in DHA sottile e permeabile La dieta induce cambiamenti nella composizione dei lipidi di membrana l’unico organo che fa eccezione è il cervello
EICOSANOIDI C20 PROSTAGLANDINE (PGE; PGF serie 1,2,3 dal numero di doppi legami) TROMBOSSANI (TX) PROSTACICLINE (PGI) LEUCOTRIENI Sintetizzati in tutte le cellule tranne eritrociti Non si immagazzinano Azione locale PG: Risposta infiammatoria Febbre Pressione sanguigna Coagulazione del sangue Parto Riassorbimento osseo Leucotrieni risposta immunitaria risposta infiammatoria
Fosfolipidi di membrana Serie n-6 serie n-3 ARA (20:4n-6) ciclossigenasi EPA (20:5 n-3) inattivata da aspirina eicosanoidi derivati n-6 eicosanoidi derivati n-3 serie 2 prostanoide serie 3 prostanoide TXA2, PGE2, PGI2 TXA3, PGE3, PGI3 pro-infiammatori anti-infiammatori pro-aggreganti anti-aggreganti n-6 contribuiscono alla risposta infiammatoria ed al danno ossidativo n-3 migliorano l’emodinamica ed inibiscono la trombogenesi: prevenzione di malattie cerebrovascolari senili (Alzheimer, Parkinson) prevenzione di malattie cardiovascolari
PUFA quali regolatori del metabolismo lipidico “sensori dello stato lipidico”
METABOLISMO 1. Biosintesi
CLASSI IN BASE AL METABOLISMO 3 classi metabolicamente non interconvertibili SATURI E MONOINSATURI (sintetizzati ex novo) acido palmitico (16:0) acido palmitoleico (16:1 n-7) acido stearico (18:0) acido oleico (18:1 n-9) CLASSE n-6 (sintetizzati a partire da precursore essenziale) acido linoleico (LA 18:2 n-6) acido arachidonico (C20:4 n-6) CLASSE n-3 (sintetizzati a partire da precursore essenziale) acido -linolenico (ALA 18:3 n-3) acido eicosapentaenoico (EPA C20:5 n-3) acido docosaesaenoico (DHA C22:6 n-3)
BIOSINTESI DEGLI ACIDI GRASSI SATURI E MONOINSATURI acido oleico C18:1 cΔ9 SINTESI EX NOVO: acetilCoA ACIDO PALMITICO Glucosio piruvato CH3-CO-SCoA CH3-(CH2)14-COOH Nel citosol (epatociti, adipociti) per azione della acido grassi sintasi ALLUNGAMENTO E DESATURAZIONE DELL’ACIDO PALMITICO RETICOLO ENDOPLASMATICO 1°allungamento: ac.palmitico + acetilCoA ACIDO STEARICO C18:0 2°desaturazione: acido stearico + NADH + steroilCoA (-9) desaturasi ACIDO OLEICO Acido oleico: substrato preferito di acilCoA colesterolo acil transferasi (ACAT) esteri colesterolo assemblaggio VLDL diacil glicerolo acil transferasi biosintesi trigliceridi
REGOLAZIONE DELLA BIOSINTESI steroilCoA (-9) desaturasi (SCD) ubiquitaria Cocnvert alta espressione nel fegato e nel cervello dieta ricca in carboidrati (glucosio, fruttosio) insulina PUFA che abbassano i livelli nucleari di fattori trascrizionali (SRE- BP1c) responsabili della induzione degli enzimi glicolitici e lipogenici da parte dell’insulina
acido linoleico ed acido -linolenico sono nutrienti essenziali Piante sono in grado di desaturare in posizione 12 e 15 ma non in posizione 5 e 6 sintetizzano i precursori ma non i derivati Animali in grado di desaturare in posizione 5 e 6 ma non in posizione 12 e 15 sintetizzano i derivati
serie n-9 serie n-6 serie n-3 CH3-CO SCoA C18:1 9 C18:2 9, 12 C18:3 9, 12, 15 acido oleico acido linoleico (LA) acido -linolenico acido eicosatrienoico acido arachidonico acido eicosapentaenoico C20:3 5, 8, 11 ARA C20:4 5, 8, 11, 14 EPA C20:5 5, 8, 11, 14, 17 acido docosaesaenoico DHA C22:6 4, 7, 10, 13, 16, 19 Aumenta il numero di doppi legami
BIOSINTESI DEGLI ACIDI GRASSI POLINSATURI fegato, astrociti, endotelio vascolare di retina e cervello RETICOLO ENDOPLASMATICO LA e ALA subiscono cicli alternati di - desaturazione (-6 desaturasi e -5 desaturasi) e - allungamento + acetilCoA (elongasi) PEROSSISOMA sintesi DHA (beta ossidazione di C24) MEMBRANA PLASMATICA Fosfolipidi C20 (ciclossigenasi, lipossigenasi) eicosanoidi (prostaglandine, trombossani, leucotrieni)
6 DESATURASI: ENZIMA CHIAVE che catalizza la 1° tappa limitante Produzione di PUFA (highly unsatured fatty acid) mantenuta entro stretti ambiti DIETA apporto calorico, composizione in lipidi dieta ricca in acidi grassi saturi o mono insaturi (burro) dieta ricca in PUFA (oli vegetali, oli marini) (alti introiti di EPA o DHA portano a diminuzione di acido arachidonico ed eicosanoidi n-6 derivati) (inibizione a feedback dai prodotti della stessa o altra serie) ORMONI insulina (glucosio) (diminuiti livelli nel diabete tipo 1) si può considerare enzima lipogenico glucagone adrenalina ACTH glucocorticoidi
COMPETIZIONE tra SUBSTRATI n-9, n-6, n-3 Affinità della desaturasi in vitro: n-3 >n-6 >n-9 ma nella dieta occidentale si ha assunzione di - alte dosi di acido oleico - alte dosi di acido linoleico (sintesi dell’acido arachidonico prevale su assunzione) - basse dosi di n-3 controllo enzimatico importante quando la via biosintetica è la principale fonte di PUFA ANIMALI: erbivori > onnivori >carnivori UOMO: vegetariani-vegani >onnivori> mangiatori di pesce via biosintetica prevalente rispetto all’assunzione ed aumenta l’espressione di desaturasi
Acido linoleico incorporato nei fosfolipidi dei tessuti e dei depositi adiposi costituisce una forma di riserva ALA: scarsamente incorporato in fosfolipidi e indirizzato verso l’ossidazione 5-10% ALA EPA 1% -
METABOLISMO 2. catabolismo
CATABOLISMO DEGLI ACIDI GRASSI -OSSIDAZIONE con produzione di CH3-CO-SCoA coinvolti nella biosintesi e nella degradazione dei PUFA Piccoli organelli circondati da una singola membrana che contengono enzimi coinvolti in numerose reazioni, tra cui reazioni del metabolismo energetico (metabolismo lipidico, basi azotate,…) 2. MITOCONDRI Degradazione di acidi grassi lunghezza C18-C16
-OSSIDAZIONE PEROSSISOMIALE A differenza della -ossidazione mitocondriale non richiede carnitina acil CoA ossidasi: utilizza O2H2O2 (catalasi 2 H2O2 H2O + O2) E’ utilizzata per la - -ossidazione di acidi grassi C>20 - sintesi DHA - acidi grassi a catena ramificata - sintesi degli acidi biliari dal colesterolo (27 C24) Livelli ematici di acidi grassi con un numero di atomi di C>22 usati come diagnosi prenatale o neonatale di alterazione perossisomiale Disordini perossisomiali sono gravi (sindrome di Zellweger con incapacità di trasportare acidi grassi nei perossisomi è mortale nel 1°anno di vita)
FONTI ALIMENTARI
LIPIDI DI INTERESSE ALIMENTARE GRASSItriacilgliceroli (o trigliceridi) 95% fosfolipidi 3-6% COLESTEROLO libero o esterificato nei grassi di origine animale VITAMINE LIPOSOLUBILI A, D, E, K LIPIDI ESSENZIALI da introdurre con la dieta VITAMINE LIPOSOLUBILI (A, E, K) ACIDI GRASSI POLINSATURI: acido linoleico; acido alfa linolenico
ACIDI GRASSI SATURI più comuni Corta catena (C4:0-C6:0) Grassi del latte vaccino acido butirrico e derivati acido esaenoico Media catena (C8:0-C14:0) Oli tropicali (cocco, palma) acido laurico (C12:0) (termine industriale: oli vegetali) acido miristico (C14:0) Lunga catena ≥ C16 nei grassi animali e acido palmitico (C16:0) vegetali acido stearico (C18:0) burro di cacao
C12:0, C14:0 C12:0, C14:0 burro di cacao C18:0, C16:0 stearico 37%, C4:0-C6:0 palmitico 25% C18:0, C16:0 oleico 34%, linoleico 3%
FONTI DIETETICHE DI PUFA ω3 e ω6 devono essere necessariamente introdotti con la dieta poiché non siamo in grado di introdurre doppi legami oltre la posizione Δ9 e in quindi in posizione 3 o 6 (mentre possiamo "desaturare" verso l'estremità carbossilica e allungare la catena carboniosa) FONTI DIETETICHE DI ω-6 Acido linoleico: olio di girasole, olio di mais, olio di soia (50%) Acido arachidonico: carne ed uova
FONTI DIETETICHE DI ω-3 α-linolenico (ALA): olio di soia (8%), noci, germe di grano (8%), semi di lino (58%) acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA): pesce grasso (salmone, tonno, sardine, trota) oli di pesce, frutti di mare, sulla base della catena alimentare e del fitoplancton (alghe) all’origine Salmone 1700- 2100 (atlantico) mg EPA+ DHA/100 mg di parte edibile Aringa 1800 mg / 100 g Tonno 700-1500 mg / 100g Trota 900- 1200 mg / 100g Pesce azzurro 300 mg EPA- 500 mg DHA/ 100 g
Dieta occidentale sbilanciata verso ω-6 (USA ω-6/ω-3 > 15) consumo olio di mais e di girasole ricchi in ω-6 e basso contenuto ω-3 basso consumo di pesce consumo di carne di bovino, pollo, maiale allevati con mangime a base di mais monoinsaturi Why and How Meet n-3 PUFA Dietary Recommendations? Gastroenterol Res Pract. 2011 saturi PUFA ω6 ω6/ω3 ω3 Unione Europea
COLESTEROLO quantità riportate come mg per 100 g di alimento edibile cervello di animali tuorlo d' uovo un uovo intero contiene 400 mg di colesterolo per 100 g Burro Frutti di mare (aragosta, gamberi, ostriche, cozze) Salumi grassi Formaggi grassi (pecorino, grana, parmigiano ecc.) Carne e pesce magri (petto di pollo, tonno, pesce spada ecc.)
LARN 2014 età SDT AI RI (suggested dietary target) (Adequate intake) (Reference intake) 6-12 mesi totali 40% saturi < 10% PUFA 5-10% n-6 4-8% n-3 EPA-DHA 250 mg 0,5-2% + DHA 100 mg ac. grassi trans meno possibile 1-17 anni totali 1-3: 35-40% > 4: 20-35% saturi < 10% PUFA 5-10% n-6 4-8% n-3 EPA-DHA 250 mg 0,5-2% 1-2 anni + DHA 100 mg ac. grassi trans meno possibile > 18 anni totali 20-35% saturi < 10% PUFA 5-10% n-6 4-8% n-3 EPA-DHA 250 mg 0,5-2% ac. grassi trans meno possibile colesterolo < 300 mg gravidanza totali 20-35% allattamento saturi < 10% PUFA 5-10% n-6 4-8% n-3 EPA-DHA 250 mg 0,5-2% + DHA 100-200 mg ac. grassi trans meno possibile colesterolo < 300 mg
DIGESTIONE LIPIDI
DIGESTIONE LIPIDI Principalmente nel digiuno e nel duodeno per azione combinata di: 1. Lipasi (enzimi con pH ottimale 2-6) 2. Fosfolipidi 3. Sali biliari LIPASI H2O H2O lipasi R-COOH R-COOH lipasi TRIGLICERIDE DIGLICERIDE MONOGLICERIDE
STOMACO 10% dei lipidi assorbiti 1. Lipasi gastrica pH 2-4 2. Importante nel periodo neonatale (idrolisi 30% dei lipidi alimentari) I lipidi del latte sono substrati ottimali in quanto contengono acidi grassi a catena breve in posizione 3 che dopo idrolisi vengono assorbiti attraverso la parte gastrica ed immessi in circolo. Gli acidi grassi a catena più lunga passano nel duodeno
DUODENO E DIGIUNO 1. Il pH acido gastrico e altri componenti del chimo gastrico causano il rilascio di colecistochinina e secretina che inducono la secrezione di bile (sali biliari, fosfolipidi e colesterolo) e succhi pancreatici (lipasi, bicarbonato) 2. I sali biliari e i fosfolipidi (principalmente la fosfatidilcolina) disperdono i lipidi apolari (trigliceridi e esteri del colesterolo) in micelle e li stabilizzano grazie alle cariche elettriche formando emulsioni (aumenta la superficie di azione)
DUODENO E DIGIUNO 1. Le micelle aumentano le proprie proprietà emulsionanti con l’incorporazione dei 2- monoacilgliceridi e con la lisofosfatidilcolina 2. La lipasi pancreatica agisce grazie alla presenza della colipasi (presente nel succo pancreatico ed attivata dalla tripsina, 2:1) nell’interfaccia acqua-lipidi delle micelle 3. La lipasi è specifica per i legami in posizione sn-1 e sn- 3, rilascia monoacilglicerolo e acidi grassi 4. Man mano i prodotti dell’idrolisi vengono sottratti e assorbiti
acido taurocolico Idrossilato in C3, C7, C12 BILE BILE 82% H2O Il restante in proporzione 5% colesterolo 5% colesterolo 15% fosfolipidi 80% sali15% fosfolipidi biliari 80% Sali biliari CIRCOLO ENTEROEPATICO sali biliari: sintetizzati 400 mg/die riciclati 20-30 g/die
Sistema lipasi-colipasi Complesso 1:1 Bersaglio dell’ Orlistat farmaco antiobesità Mancata digestione del 30% TG
Colesterolo esterasi Libera colesterolo che viene assorbito in forma libera Estere del colesterolo → colesterolo + acido grasso Fosfolipasi A2 Idrolizza i fosfolipidi rilasciando l’acido grasso in posizione 2 e lisofosfolipidi assorbiti come tali oppure liberano l’acido grasso in posizione 1 Fosfogliceride → lisofosfogliceride + acido grasso
PRODOTTI DELLA DIGESTIONE monoacilgliceroli, acidi grassi, lisofosfatidilcolina,colesterolo ASSORBIMENTO Tappa limitante della digestione dei lipidi In genere alta efficienza 95% Formazione di piccole micelle 3-10 nm influenzato dalla lunghezza della catena contenenti anche le vitamine A, D, E, K grazie alla azione dei sali biliari, detergenti biologici DIFFUSIONE PASSIVA: gradiente di concentrazione mantenuto dalla riesterificazione nel R.E. dell’enterocita (acidi grassi e monogliceridi) TRASPORTO FACILITATO mediante trasportatori Fatty Acid Transport Protein (FATP) a basse concentrazioni
ASSORBIMENTO I sali biliari passano nell’ileo dove vengono assorbiti per ritornare al fegato Acidi grassi a catena corta passano direttamente nel circolo portale epatico Acidi grassi a catena lunga si legano a specifiche proteine di membrana dell’enterocita (IFABP) e trasferiti al reticolo endoplasmatico rugoso per risintetizzare i trigliceridi: Via del 2-monoacilglicerolo (più importante nell’intestino): monogliceride:acilCoA aciltransferasi 2-monogliceride + AcilCoA 1,2 digliceride + CoA digliceride:acilCoA aciltransferasi 1,2 digliceride + AcilCoA trigliceride + CoA Via del glicerolo fosfato che dà acido fosfatidico Il colesterolo viene esterificato da un’acil-CoA aciltransferasi
TRASPORTO EMATICO e CAPTAZIONE
LIPOPROTEINE PLASMATICHE Gli acidi grassi sono trasportati in circolo attraverso l’albumina fegato, tessuto adiposo La maggior parte dei lipidi viene trasportata attraverso le lipoproteine: Nucleo di triacilgliceroli e/o esteri del colesterolo Involucro di fosfolipidi, colesterolo e proteine specifiche (apolipoproteine) DIFFERENTI PER COMPOSIZIONE LIPIDICA E PROTEICA E DENSITA’
Densità e dimensioni dipendono dal rapporto quantitativo proteine/lipidi La densità aumenta all’aumentare del contenuto proteico 8% proteine 2% proteine 60% TG 85% TG fosfolipidi fosfolipidi 22% proteine 6% TG fosfolipidi 2/3 colesterolo 50% proteine 20% fosfolipidi 1/3 colesterolo
Chilomicroni lipoproteine meno dense contengono trigliceridi e colesterolo esogeni (pasti) aumentano nel sangue dopo i pasti (emivita di 5 minuti) esocitosi nel sistema linfatico, raccolti nel vaso chilifero con la linfa intestinale e passano nella circolazione sistemica attraverso il dotto toracico che sbocca nella vena cava superiore, che li porta ai tessuti periferici (chilomicroni remnants) VLDL (Lipoproteine a bassissima densità) contengono trigliceridi e colesterolo endogeni dal fegato ai tessuti periferici IDL (Lipoproteine a densità intermedia) Hanno minore quantità di trigliceridi rispetto a chilomicroni o VLDL, e contenuto relativamente elevato di colesterolo si formano quando VLDL perdono i propri trigliceridi durante il passaggio nel sangue Come VLDL, IDL rappresentano un elemento di passaggio nel trasporto del colesterolo ai tessuti periferici e nel suo ritorno al fegato
LDL (Lipoproteine a bassa densità) pochi trigliceridi, più elevata concentrazione di colesterolo trasportano direttamente il colesterolo ai tessuti periferici (ossidazione - aterosclerosi) Alti livelli associati a rischio di malattia cardiovascolare HDL (Lipoproteine ad alta densità) fosfolipidi e proteine, con piccolissime quantità di trigliceridi (5%) e modiche quantità di colesterolo (25%) rappresentano circa il 25% del colesterolo nel sangue fonte di colesterolo per i tessuti endocrini eliminano dalla circolazione il colesterolo in eccesso
ENZIMI E PROTEINE COINVOLTI NEL METABOLISMO DELLE LIPOPROTEINE
LPL (lipoproteina lipasi) Espressa in diversi tessuti (cardiaco, adiposo, muscolare, e ghiandola mammaria funzionante) Interagisce sull’endotelio dei capillari con le lipoproteine ricche in trigliceridi (chilomicroni e VLDL) Regolazione tessuto-specifica (a digiuno è più alta nel cuore rispetto al tessuto adiposo, dopo pasto è il contrario) Attivata da insulina ed Apo C-II Inibita da acidi grassi liberi da essa rilasciati Il polimorfismo C1595G è associato a: minor rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari ridotta pressione arteriosa bassi livelli di trigliceridi
LCAT (lecitina:colesterolo aciltransferasi) Sintetizzata nel fegato e secreta nel plasma, dove circola associata alle HDL determinandone la maturazione La concentrazione plasmatica nell’uomo (circa 5 mg/L) è scarsamente influenzata da sesso, età, abitudini alimentari, fumo Trasferisce l’acido grasso in sn-2 della lecitina (fosfatidilcolina) all’ossidrile in 3 del colesterolo, con formazione di colesterolo esterificato e lisolecitina (Circa il 75% del colesterolo plasmatico è in forma esterificata e deriva quasi interamente dall’azione dell’LCAT) Lecitina + colesterolo → lisolecitina + colesterolo esterificato Attivata principalmente da Apo A1 Facilita l’attività delle HDL nel rimuovere il colesterolo in eccesso nella parete arteriosa (AZIONE CARDIOPROTETTIVA)
CEPT (proteina che trasferisce colesterolo esterificato) Maggiormente associata alla superficie della HDL Permette il trasferimento degli esteri del colesterolo dalle HDL al fegato PLTL (proteina che trasferisce fosfolipidi) Trasferisce fosfolipidi tra le HDL e le altre lipoproteine Trasferisce il colesterolo non esterificato PLA2 (fosfolipasi A2) Localizzato sulla superficie endoteliale Dipendente dai processi infiammatori
Funzione delle apolipoproteine: Secrezione - Attivazione di enzimi - Legame a recettori apoproteina lipoproteina funzione B48 chilomicroni secrezione chilomicroni B100 VLDL 50 % secrezione VLDL LDL 100 % lega recettore LDL C(II) chilomicroni, VLDL attiva LPL A(I, II) HDL attiva LCAT E chilomicroni, VLDL, HDL lega recettori epatici
APO E (apolipoproteina E) Coinvolta nel trasporto del colesterolo Sono presenti tre isoforme di ApoE Sintetizzata nel fegato Uno dei primi marcatori genetici ad essere studiati come fattore di rischio per l’infarto del miocardio APOE4 Studi di popolazione: Fattore di rischio genetico per l’infarto del miocardio in età avanzata Livelli più elevati di colesterolo totale e di LDL E’ più frequente nelle persone affette da malattia di Alzheimer rispetto a quelle sane (in eterozigosi, determinerebbe un aumento di circa 3 volte del rischio di sviluppare la malattia nelle forme ad esordio tardivo, familiari e sporadiche)
COLESTEROLO
1. DIETA Presente in alimenti di origine animale 300 mg/die (adulti) (60% assorbito in media) (i fitosteroli con diversa catena laterale, assorbiti
LIVELLI EMATICI Colesterolo totale valore normale: < 200 mg/100mL (LDL 250 mg/100mL (LDL >160mg/100mL) • Le cause principali del suo innalzamento sono la presenza di una predisposizione ereditaria e una dieta troppo ricca di cibi ad alto contenuto di colesterolo, che sono anche ricchi di grassi saturi (come il tuorlo dell'uovo, il fegato e i polmoni) • Per questo motivo la quantità di colesterolo introdotto con la dieta non dovrebbe superare i 300 mg al giorno
EPATOCITA: OMEOSTASI DEL COLESTEROLO omeostasi epatica studiata da 30 anni Michael Brown e Joseph Goldstein 1985- premio Nobel - basi molecolari della ipercolesterolemia familiare 2003 - Albany Medical Center Prize - controllo trascrizionale della biosintesi BIOSINTESI enzima chiave HMGCoA REDUTTASI captazione dal circolo VIE COORDINATE recettori per le lipoproteine dai livelli di colesterolo CATABOLISMO enzima chiave COLESTEROLO 7 IDROSSILASI ENTEROCITA studiata negli ultimi anni CAPTAZIONE ed EFFLUSSO DAL LUME INTESTINALE Biosintesi Formazione dei chilomicroni
acetato CH3 isoprene 3HC–C=CH–CH3 polimerizzazione terpene
monoterpene C10 diterpene c20 fitolo nella clorofilla limonene citronella mentolo trans retinale triterpene C30 tetraterpene C40 squalene lanosterolo Licopene (pigmento rosso del pomodoro)
acetilCoA STRATEGIA della VIA BIOSINTETICA ATP, NADPH C isoprene RETICOLO C-C=C-C ENDOPLASMATICO (5 atomi di carbonio) polimerizzazione squalene CH2 (30 atomi di carbonio) CH2 O2 3HC CH3 CH3 lanosterolo CH3 Prodotto di ciclizzazione HO (30 atomi di carbonio) H CH3 CH3 O2 3HC NADPH CH3 CH3 colesterolo (27 atomi di carbonio) HO
BIOSINTESI Acetil CoA mitocondriale - piruvato (da glucosio) - -ossidazione acidi grassi esportato dal mitocondrio sotto forma di citrato citrato + ATP + CoASH + citrato liasi --> ossalacetato + acetil CoA + ADP + Pi NADPH + H+ - via dei pentosi fosfati (glucosio) - enzima malico ossalacetato + NADH malato + NAD+ malato + NADP+ + H2O + enzima malico piruvato + HCO3- + NADPH + H+ ATP fosforilazione ossidativa
1. Conversione di un frammento C2 (acetil CoA) in un composto C6 (mevolonato) CoA-SH 2NADPH + H+ 2NADP+ CoA-SH – COO – CO-S-CoA + CH3 COO HMG~CoA HMG ~CoA sintasi CH2 CH2 * CH3 * C=O reduttasi CH2 HO-C-CH3 HO-C-CH3 CO -S-CoA CH2 CH2 CO -S-CoA CH2O H acetil CoA acetoacetil CoA idrossimetil glutaril ~ CoA mevalonato (HMG~CoA) HMG~CoA reduttasi legata al reticolo endoplasmatico tramite la porzione N-terminale che contiene un dominio sensibile agli steroli importante per la stabilità porzione C-terminale citosolica che contiene il dominio catalitico PUNTO DI CONTROLLO DELL’INTERO PROCESSO BIOSINTETICO
2. Conversione del composto C6 a C5 (isoprene attivato) Tre tappe di fosforilazione ad opera di chinasi con il consumo di 3 ATP ATP ADP ATP ADP COO – – – COO COO mevalonico fosfomevalonico CH2 chinasi CH2 chinasi CH2 HO-C-CH3 HO- C-CH3 HO- C-CH3 CH2 CH2 CH2 CH2O H CH2-O-PO3H– CH2-O-P~P mevalonato 5 fosfomevalonato 5 pirofosfomevalonato ATP ADP + Pi CH2 CH3 CO2 I II C - CH3 C - CH3 fosfomevalonico isopentenilpirofosfato CH decarbossilasi CH2 isomerasi CH2-O-P ~P CH2-O-P ~P 3 isopentenilpirofosfato dimetilallilpirofosfato isoprene attivato
3. Polimerizzazione della molecola isoprenica C5 C5 C10 PPi + prenil transferasi dimetilallilpirofosfato Isopentenil pirofosfato geranilpirofosfato 2X C15 C30 PPi NADPH + H+ NADP+ + 2PPi prenil transferasi farnesilpirofosfato squalene sintasi squalene
4. Ciclizzazione dello squalene a lanosterolo e conversione a colesterolo O2 NADPH + H+ NADP + Squalene epossidasi H2 O H+ squalene squalene epossido Squalene epossido ciclasi 19 reazioni (NADPH e O2) lanosterolo rimozione 3 metili (due in C4 ed uno in C14) come CO2 saturazione doppio legame (catena laterale) spostamento doppio legame (8,9 5,6)
ALTRE BIOSINTESI selenoproteine Sec-tRNA Isopentenil pirofosfato isopenteniladenosina trasduzione del segnale farmaci Proteine antitumorali Dolicolo-P isoprenilate (Ras) 18-20 unità farnesilpirofosfato Eme a Proteine citocromo c ossidasi N- glicosilate + Tyr (immunoglobuline) CoQ10 o ubichinone Colesterolo Trasporto Antiossidante ormoni vitamina D elettroni lipofilo mitocondriale acidi biliari membrane
Il colesterolo importato blocca la sintesi del colesterolo e del recettore
REGOLAZIONE DELLA ATTIVITA’ DELLA HMG~CoA REDUTTASI
LIVELLI DI REGOLAZIONE DELLA HMGCoA REDUTTASI I. modulazione attività catalitica tramite inibizione da prodotto mevalonato farmaci (statine) II. modificazione covalente tramite fosforilazione/defosforilazione forma non fosforilata più attiva forma fosforilata meno attiva - chinasi AMP dipendente ATP/AMP ≈ 50 piccole variazioni [ATP] portano grandi variazioni [AMP] Calo in [ATP] inibisce sintesi colesterolo e ac. grassi III. modulazione dei livelli proteici tramite degradazione e biosintesi via principale VARIAZIONI DI ATTIVITA’ FINO A 200 VOLTE
STATINE H HO O COO- COO- X O OH H 3C OH R = CH3 X= H lovastatina O CH3 R = CH3 X= CH3 simvastatina CH3 R Inibitori competitivi della HMG CoA reduttasi effetti positivi sintesi colesterolo sintesi del recettore per le LDL livelli di LDL (~ 50%) effetti positivi o negativi a prescindere dal colesterolo anti-infiammatori miopatia (coenzima Q?, selenoproteine?, alterato anti-aggreganti metaboslimo isoprenico?) neuropatia Terapia combinata con inibizione dell’assorbimento intestinale alimenti (fibre, fitosteroli) farmaci (ezetimibe)
REGOLAZIONE di LIVELLI di HMG~COA REDUTTASI controllo feedback da parte del colesterolo DEGRADAZIONE e BIOSINTESI REGOLATE dai LIVELLI CELLULARI DI COLESTEROLO (tramite sensori dei livelli di colesterolo del R.E.) tramite PROTEOLISI CONTROLLATA
HMG~CoA reduttasi 2 DOMINI dominio idrofilico citosolico C-terminale catalitico dominio idrofobico N-terminale ancorato al R.E. che contiene un dominio sensibile agli steroli importante per la stabilità I. DEGRADAZIONE (emivita 3 h) dominio sensibile agli steroli “sterol-sensing domain” in presenza di alti livelli di colesterolo degradata dal sistema ubiquitina- proteasoma
II: REGOLAZIONE TRASCRIZIONALE Sterol Regulatory Element - Binding Protein SRE-BP Legano sequenze SRE Sterol Regulatory Element presenti nel promotore di geni coinvolti nella biosintesi di acidi grassi e colesterolo 2 isoforme sintetizzate da due distinti geni SRE-BP1c più selettiva per biosintesi trigliceridi SRE-BP2 più selettiva per biosintesi colesterolo
Regolazione di SRE-BP TRASCRIZIONALE aumento di sintesi in seguito a segnale glucosio/insulina importante per SRE-BP 1 > SRE-BP 2 SREBP- Cleavage Activating Protein (sensore del colesterolo) POST-TRADUZIONALE SRE-BP 2 da parte del colesterolo Proteina precursore di 125 kDa ancorata al reticolo endoplasmatico In seguito a due specifiche rotture proteolitiche nel Golgi, si ottiene la forma solubile attiva nucleare: proteasi del sito 1 parte N-terminale (68 kDa) proteasi del sito 2 alto [colesterolo] lento rilascio proteolitico basso [colesterolo] aumenta il rilascio della forma attiva
SCAP proteina tetramerica che risponde in maniera cooperativa ai livelli di colesterolo contiene“sterol-sensing domain” (omologo a quello di HMG-CoA) colesterolo si lega e induce cambio conformazionle Arun Radhakrishnan1 et al. Cell metabolism 2008
REGOLAZIONE GLOBALE ALTI LIVELLI DI COLESTEROLO DEL R.E. PORTANO A 1. Aumento della degradazione di HMG-CoA reduttasi 2. Diminuzione della attivazione di SRE-BP SI ABBASSANO I LIVELLI BASSI LIVELLI DI COLESTEROLO PORTANO A 1. Più lunga emivita di HMG-CoA reduttasi 2. Aumento della attivazione di SRE-BP SI INNALZANO I LIVELLI
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