PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA 2016/2019 - Liceo Melchiorre Gioia
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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2016/2019
INDICE SINTETICO I. IDENTITÀ II. INDIRIZZI DI STUDIO e QUADRI ORARIO III. MACROAREE DI PROGETTO A. INCLUSIONE e RECUPERO B. DIFFERENZIAZIONE e AMPLIAMENTO C. “AMBIENTE” DI APPRENDIMENTO D. ORIENTAMENTO e ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E. MEDIAZIONE DIDATTICA e VERIFICA-VALUTAZIONE F. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO G. VALUTAZIONE DI SISTEMA IV. PIANO DI MIGLIORAMENTO, ASSETTI ORGANIZZATIVI, GESTIONE RISORSE
INDICE ANALITICO I. IDENTITÀ storia della scuola contesto socio-culturale e caratteristiche dell'utenza valori di riferimento e finalità educative profilo formativo e risultati attesi orientamento strategico: LICEO PER L’EUROPA, SCUOLA IN DIGITALE, CENTRALITA’ DELLO STUDENTE, ORIENTAMENTO II. INDIRIZZI DI STUDIO e QUADRI ORARIO III. MACROAREE DI PROGETTO A. INCLUSIONE e RECUPERO (sito: GIOIA PER TUTTI) A1. Disabilità A2. DSA, svantaggio psicosanitario, BES A3. Stranieri A4. Pari opportunità e prevenzione violenza di genere A5. Benessere: accoglienza prime, educazione alla salute, sport, alimentazione A6. Centro Ascolto A7. Recupero A8. Recupero in peer-education: Snoopy B. DIFFERENZIAZIONE e AMPLIAMENTO (sito: GIOIA PER CIASCUNO) B1. Flessibilità didattica B2. Opzionalità e convenzioni B3. Eccellenze B4. Certificazioni Lingue europee e Informatica B5. Turismo scolastico: viaggi, stages linguistici, scambi B6. Mobilità studentesca all'estero B7. Cittadinanza attiva B8. Volontariato: emergenza e ambiti SVEP B9. Centro Sportivo Scolastico B10. Attività facoltative pomeridiane C. “AMBIENTE” DI APPRENDIMENTO (sito: cfr specifici spazi) Sedi, spazi, strumentazioni, servizi C1. REGOLE, frequenza e comportamento C2. Colloqui e coinvolgimento FAMIGLIE C3. PARTECIPAZIONE studentesca: rappresentanze, assemblee e miniassemblee C4. Giornale studentesco L'ACUTO C5. Radio studentesca GioiaWEB-RADIO C6. Musica per CORO E ORCHESTRA C7. CREATIVITÀ studentesca in RETE territoriale: GIRATIME C8. Protagonismo studentesco: bibliotecari, gruppo di lettura, cineforum…
C9. Animazione culturale: eventi al CAFFÈ LETTERARIO C10. EVENTI SPECIALI: Notte classici, Settimana Scienza, Festival Teatrale Lingue straniere C11. CULTURA e TERRITORIO: teatro, cinema, musica, arte, conferenze, … C12. SITO istituzionale C13. Strumenti social (canale YT, pagina FB) C14. BIBLIOTECA-MEDIATECA C15. CENTRO DOCUMENTAZIONE DIDATTICA C16. Pubblicazione collane: QUADERNI DEL GIOIA e BUONE PRATICHE C17. RETI di scuole D. ORIENTAMENTO (sito: GIOIAORIENTA) D1. Orientamento in INGRESSO: Scuola Aperta, Ragazzi in aula D2. Orientamento in USCITA e rapporti con università D3. ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO D4. Risultati a distanza E. MEDIAZIONE DIDATTICA E VERIFICA-VALUTAZIONE (sito: DIDATTICA) E1. PROGRAMMAZIONE - collegiale dei Consigli di classe (trasversalità formative) - disciplinare dei dipartimenti (competenze fondanti e prove di verifica di livello) E2. METODOLOGIA, in particolare INNOVAZIONE tramite tecnologia DIGITALE E3. RICERCA, DOCUMENTAZIONE, PRODUZIONE LIBRI DI TESTO DIGITALI E4. VALUTAZIONE dell'apprendimento: criteri trasversali e disciplinari E5. RISULTATI scolastici / allineamento esiti INVALSI E6. CONTINUITÀ tra ordini di scuola F. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO (sito: in DIDATTICA) F1. Prospettiva triennale F2. Elementi permanenti F3. Elementi specifici annuali G. VALUTAZIONE SISTEMA (sito: VALUTAZIONE di SISTEMA) G1. Valutazione INTERNA: questionari utenza e relazione finale docenti G2. Rapporto di AutoValutazione (RAV) G3. Valutazioni ESTERNE IV. PIANO DI MIGLIORAMENTO, ASSETTI ORGANIZZATIVI, GESTIONE RISORSE
PREMESSA (2015-16) «Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole Scuole adottano nell’ambito della loro autonomia» (ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. n. 275/1999 e dell’art. 14 della Legge di Riforma n. 107/2015). Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) non è solo il documento attraverso il quale l’istituzione dichiara all’esterno la propria identità ma, avvalendosi delle scelte progettuali degli anni precedenti, deve consolidare le azioni ritenute positive e avviare, sulla base degli elementi di miglioramento individuati dal RAV (Rapporto Autovalutazione Istituto), quelle attività volte alla promozione e alla valorizzazione delle risorse umane, per garantire il successo formativo di tutti gli studenti. La presente stesura (gennaio 2016) del primo piano triennale (2016-2019) rappresenta il tentativo di traghettare la consueta dichiarazione d'intenti contenuta nel POF annuale verso l'adempimento di quanto richiesto alle scuole dall'Amministrazione nel corrente anno scolastico, a partire dalla fase estiva della compilazione del RAV 2015. Pertanto il documento risulta ibrido: da una parte intende già dotarsi, avvalendosi dell'impianto e del lessico del RAV, di una struttura organica di pianificazione di tutto quanto si muove nella attuale scuola reale (cfr indice analitico), anche a costo di enunciare al momento i soli titoli delle attività; dall'altra non rinuncia ancora a ereditare quanto si è andato accumulando nel POF della scuola, sì in relazione alla progettazione annuale ma anche ad adempimenti legislativi in corso d'opera e ad adeguamento di trasparenza. Ne deriva la necessità di una revisione globale in tempi più distesi, finalizzata a correzione di inevitabili refusi, completamento di alcune parti, snellimento generale, uniformità di stesura, leggibilità da parte dell'utenza. Quanto attiene gli assetti organizzativi e la gestione delle risorse richiede poi la risoluzione da parte dell'Amministrazione di nodi strutturali tuttora estremamente problematici, relativi all'incrocio tra esigenze reali della scuola e disponibilità delle risorse materiali e professionali, tanto più complesso quanto determinato da contingenze esterne e non prevedibili a priori.
PREMESSA (2016-17) La presente stesura (ottobre 2016) non modifica il contenuto del PTOF, ma ne migliora l’ORGANICITA’ complessiva: una più diffusa assimilazione dell’impianto e del lessico del RAV ha consentito un’accurata declinazione dell’indice (rappresentazione organica della complessa articolazione di tutto quanto si muove nella attuale scuola reale), con il vantaggio immediatamente operativo di configurare con maggiore trasparenza l’assetto-standard dell’Istituto. Si è infatti ritenuto che tale fosse la priorità operativa, indotta anche da contingenze: non può infatti che partire dalla condivisione collegiale dell’articolazione del PTOF la configurazione dell’organigramma della scuola e delle diffuse collaborazioni che ad esso fanno capo, il che dovrebbe trovare corollario nell’individuazione di elementi qualitativi di premialità. La prospettiva, indicata nella precedente premessa 2015-16, di snellimento generale, funzionale a incremento di leggibilità da parte dell’utenza, ha avuto corso in modo indiretto: invece di ridurre il PTOF, che ci piace mantenere nella sua complessità ed estensione, abbiamo provveduto a dotarci di nuovo sito istituzionale, certamente pensato – nella sua impareggiabile immediatezza di fruizione digitale - anche per un’utenza estesa, ma comunque coerente all’organicità del PTOF, che inevitabilmente ne ha suggerito la struttura complessiva. I primi passi nella direzione dell’adempimento di quanto promesso nel piano di miglioramento, e in particolare gli snodi di estrema complessità della didattica ordinaria (incremento di uniformità tra CdC, rilancio delle competenze trasversali, ricerca condivisa delle competenze fondanti disciplinari) trovano per ora riflesso solo nell’articolazione dell’indice (cfr III E): ne seguirà declinazione se la nostra scuola, nelle non facili condizioni di contesto generale, avrà saputo diffondere pratiche didattiche condivise che davvero provino ad affrontare tali complessità. Dalle dichiarazioni di intenti preferiamo astenerci, fino a quando la ricerca – avviata - di più efficaci strumenti di programmazione/valutazione (in fieri e pertanto condivisi solo in rete interna) non avrà prodotto diffusi e tangibili risultati.
I. IDENTITÀ denominazione Liceo Ginnasio “Melchiorre Gioia” Istituzione 11 febbraio 1860 con denominazione “Regio Liceo” indirizzi di studio classico / linguistico / linguistico internazionale /scientifico Ubicazione Piacenza - Viale Risorgimento 1, con adiacenti succursali tel. 0523306209 fax: 0523332233 http://www.liceogioia.it e-mail: liceogioia@liceogioia.it operatori - Dirigente scolastico: Maurizio Sartini - Direttore amministrativo: 15/16 Concetta Cerasti- 16/17 Lucia Magistrali - Personale: 150 Docenti e 34 ATA di cui 11 assistenti amministrativi, 2 assistenti tecnici e 21 collaboratori scolastici organi della partecipazione - Collegio dei Docenti e sue articolazioni - Comitato degli studenti, in relazione con Consulta Provinciale degli Studenti - Comitato dei genitori - Consiglio d’Istituto
STORIA DELLA SCUOLA: sempre tradizione, sempre innovazione Il Liceo Ginnasio Statale “Melchiorre Gioia” di Piacenza entra di diritto nel novero dei licei pluricentenari d’Italia. Nacque come “Regio Liceo” nel 1860 dal preesistente “Collegio Piacentino” istituito dai Gesuiti alla fine del ‘500 presso la Chiesa di S. Pietro, poi secolarizzato da Ferdinando Borbone nel 1768, quindi parificato alle scuole secondarie degli Stati Parmensi vigente la riforma di Maria Luigia (1831). La Scuola era finanziata dal Comune di Piacenza con il concorso dei Comuni della provincia. Vi erano ammessi i ragazzi che, dopo gli studi primari, “per volontà ed attitudine volevano indirizzarsi alle scienze, al sacerdozio e all’esercizio delle facoltà”. Comprendeva il Ginnasio (diviso in cinque classi, tre di grammatica latina e due di belle lettere) e il Liceo (un corso triennale filosofico da cui si accedeva alle Facoltà universitarie). Dal 1836 al 1848 l’insegnamento fu affidato ancora alla Compagnia di Gesù. Pur attraverso varie vicende e riforme legate ai sovvertimenti politici successivi, la Scuola di S. Pietro mantenne la sua vitalità fino al decreto del 1860 del Governatore della Regia Provincia dell’Emilia e all’applicazione della legge Casati: da allora il Regio Liceo di Piacenza condivise le sorti degli altri Licei governativi. L’intestazione a Melchiorre Gioja, celebre economista e pensatore piacentino che alla fine del Settecento fu tra i primi e più autorevoli sostenitori dell’unità nazionale italiana, è attestata per la prima volta nel 1866. Melchiorre Gioja nasce a Piacenza nel 1767 dove studia dapprima nella Scuola di San Pietro, quindi nel Collegio Alberoni. Nel 1796 vince il concorso bandito dalla Società di Pubblica Istruzione di Milano sul tema "Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità d’Italia", con una dissertazione in cui sostiene la tesi di un'Italia libera, repubblicana, retta da istituzioni democratiche, indivisibile per i suoi vincoli geografici, linguistici, storici e culturali. Fu giornalista, storiografo, quindi economista. Morì a Milano nel 1829. Nel 1860 gli venne intitolato il Liceo Regio di Piacenza. Nella nuova situazione, il Liceo si trovò da un lato a non essere più la sola scuola secondaria della provincia (è del 1860 la creazione dell’Istituto Tecnico, poi intitolato a Gian Domenico Romagnosi), dall’altro a collocarsi al vertice del sistema scolastico locale, per la chiusura delle facoltà universitarie in precedenza attive in città. Questo stato di cose si consolidò con la successiva riforma di Gentile, che ampliava lo spettro dei corsi liceali (nascevano anche a Piacenza lo scientifico e il “femminile”, poi Istituto Magistrale), stabilendo al centro di essi la cardinalità di quello classico; e non si sarebbe sostanzialmente modificato fino agli ultimi decenni del Novecento, allorché il “Gioia” iniziò a diversificare la sua proposta formativa mentre, per altro verso, la città tornava ad essere polo universitario via via più dinamico. In questo primo secolo della sua storia, entro un contesto socioculturale sostanzialmente stabile il Liceo si caratterizzò come: - uno dei centri di auto-organizzazione del ceto intellettuale locale, specie di spiriti risorgimentali e laici (come attesta la storia della sua biblioteca, di rilevante interesse) e, correlativamente, di riproduzione di quel ceto stesso e dei suoi codici etico-culturali - una delle sedi deputate alla formazione di un pubblico colto della letteratura, delle arti, delle scienze nel loro sviluppo così locale come nazionale - luogo di formazione propedeutica all’esercizio delle professioni liberali (la giurisprudenza e la medicina tra tutte), a garantirne l’ereditarietà sociale per lo più, ma anche ad integrarvi prudentemente nuovi quadri, di diversa e più modesta estrazione.
Questo ruolo si è arricchito e modificato nel corso degli ultimi decenni. Nella radicale trasformazione della società italiana e, con ritmi più lenti, della comunità locale, il Liceo ha per un verso presidiato i valori della tradizione di contro all’accresciuta difficoltà di trasmetterli alle generazioni più giovani, e ha per altro verso cercato di interpretare la diversa domanda di formarsi e acculturarsi che da queste ultime emergeva. È del 1982 l’avvio di un fortunato corso linguistico, che inaugurava a Piacenza la stagione delle sperimentazioni e che non avrebbe solo modificato la composizione sociale dell’utenza, ma introdotto altresì stimoli culturali, capacità progettuali, prospettive didattiche e metodologiche assai innovative nel corpo docente. Ne sono manifestazione le successive modifiche al curricolo classico ordinamentale, con l’estensione a tutti i cinque anni degli insegnamenti di storia dell’arte e lingua straniera. L’espansione degli insegnamenti scientifici secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Informatico, mentre corrispondeva ai solleciti di una rivoluzione tecnologica in atto, recuperava una vocazione secolare dell’Istituto, testimoniata dai prestigiosi gabinetti di scienze e di fisica ereditati dal Collegio San Pietro e rimasta attiva fino alla riforma Gentile, per essere poi rinverdita negli anni ’60 e ’70 dai Corsi Pilota di fisica e di biologia. La “mutazione antropologica” intervenuta nelle generazioni successive al ’68 avrebbe visto il “Gioia” farsi laboratorio di nuove esperienze volte al benessere e alla partecipazione studentesca dapprima nell’ambito del “Progetto Giovani ‘93” e poi, con altre 15 scuole della penisola, nel programma nazionale di “Scuola orientata allo Studente”. La moltiplicazione dei contatti con le autorità scolastiche centrali ha portato infine, nel ‘97, all’inserimento del Liceo, con altri 21 del territorio nazionale, in quel “Progetto Autonomia” che più di ogni altro ne ha aggiornato i lineamenti: non solo per l’introduzione di un terzo corso liceale, quello scientifico, per il sensibile aumento delle iscrizioni e per il variare, tra gli studenti, di interessi culturali, stili cognitivi, modalità di aggregazione che ne sono conseguiti, ma soprattutto per la diversa fisionomia dei curricoli (tetto orario a 30/31 ore settimanali, insegnamenti in compresenza, nuove discipline quali Linguaggi non verbali e multimediali o Laboratorio di chimica e di fisica, “quota locale del curricolo” autonomamente definita dall’Istituto con l’inserimento nel triennio di insegnamenti opzionali) e per il capillare riassetto delle modalità organizzative e didattiche dell’intero servizio. Un’esperienza simile ha reso il Liceo interlocutore naturale dell’IRRE emiliano-romagnolo, così come dell’Università piacentina e degli Enti Locali, per tutte le esperienze “di frontiera” vissute dalla scuola o ad essa proposte. Oggi il territorio piacentino ha nel “Gioia” una delle presenze culturali più sensibili e dinamiche del suo panorama. In quella che resta una delle province più scolarizzate d’Italia, il ruolo del Liceo non è solo quello di disimpegnare un segmento per quanto ampio ed esigente della domanda di formazione, ma anche quello di trainare - per cooperazione e per concorrenza - l’intero sistema scolastico secondario verso obiettivi di qualità e di efficienza. Alle funzioni tradizionali di aggancio al passato e di riproduzione del presente si è aggiunta una più matura attenzione al futuro personale, professionale e sociale dei giovani in un contesto di estrema mobilità e incertezza. CONTESTO SOCIO-CULTURALE E CARATTERISTICHE DELL'UTENZA Il territorio di Piacenza è uno dei più importanti poli terziari e dei servizi a livello nazionale, mentre il settore manifatturiero presenta le sue eccellenze, in particolare, nella filiera agro- alimentare, nella meccanica avanzata (industria di precisione e meccatronica) e nell'industria dei materiali da costruzione. Il clima umido senza bruschi sbalzi di temperatura ed i grandi boschi solcati da torrenti formano da sempre l'ambiente ideale per l'allevamento, in particolare di suini. Fin dall'antichità, inoltre, il Piacentino è terra di vini: la Val Tidone, la Val Trebbia, la Val Nure e la Val d'Arda hanno tutte una spiccata vocazione per la coltivazione di vigneti. Un altro prodotto agricolo estremamente importante per l'economia piacentina è il pomodoro da industria. I risultati produttivi raggiunti sono di grande eccellenza, rendendo quella del pomodoro la più redditizia tra le grandi colture tradizionali del territorio. L'attività di trasformazione del pomodoro ha radici storiche molto forti nel territorio piacentino, ma attualmente solo pochi
stabilimenti sono ubicati nella provincia, mentre circa metà del pomodoro piacentino viene lavorato da imprese operanti nelle province limitrofe. Anche la filiera del latte costituisce un punto di forza dell'agricoltura locale, specie in pianura. Rimane poi significativa, pure in un contesto generale di abbandono, la presenza dell'attività di allevamento in montagna e nelle aree svantaggiate. Il latte piacentino trasformato dalle imprese locali è destinato principalmente alla produzione di Grana Padano di elevata qualità. Un altro settore significativo per l'economia provinciale è la robotica industriale, con la presenza di un importante polo di ricerca e costruzione. La specializzazione nella meccatronica è data dalla presenza di numerose aziende produttrici di macchine utensili, che presentano in genere una significativa struttura dimensionale e sono spesso leader di mercato (nello specifico settore in oggetto, le imprese piacentine rappresentano circa il 16% di tutte quelle attive in Italia). La posizione geografica di Piacenza ha, peraltro, accresciuto progressivamente la rilevanza di un settore strategico come quello logistico: oggi la città e il suo territorio svolgono, infatti, una funzione di cerniera tra il sistema metropolitano milanese e centro-padano e quello ad industrializzazione molecolare dell'Emilia. Il territorio piacentino vanta, in particolare, una diffusa cultura ed esperienza nel settore dei trasporti, con la presenza di numerose imprese specializzate nel trasporto terrestre, nella movimentazione merci e nel magazzinaggio. Questa vocazione territoriale ha indotto la Regione a localizzare a Piacenza l'Istituto sui Trasporti e la Logistica, punto di riferimento per la programmazione regionale in materia. Il tessuto produttivo locale gode della stretta collaborazione con le due Università che hanno deciso di insediarsi in città (Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano), le quali sono impegnate in programmi e progetti finalizzati a consolidare l'ingente patrimonio tecnologico e produttivo disponibile in loco. Da tali sinergie ha avuto origine la specializzazione dell'economia locale in settori ad alto contenuto di conoscenza: oltre alla meccanica avanzata, si stanno notevolmente sviluppando la filiera delle energie rinnovabili ed il comparto dell'alta tecnologia informatica e telematica. Il settore dei servizi alle imprese è, infine, particolarmente diffuso sul territorio provinciale e registra significativi tassi di crescita: oltre agli sportelli bancari, sono presenti qualificate società di consulenza (anche in ambito tecnologico) in grado di assistere le imprese in tutte le fasi della loro attività. TOTALE DOMICILIO Piacenza 1,259 ,172 F M Tot 5,667 città Piacenza 32,46 18,66 51,12 provincia Piacenza provincia Piacenza 29,88 11,91 41,79 provincia Lodi provincia Lodi 3,55 2,12 5,67 provincia 41,786 provincia Pavia 0,97 0,29 1,26 51,116 Pavia altre altre province 0,17 0,00 0,17 TOTALE 67,03 32,97 100,00 Il bacino di utenza è costituito al 51,12% dalla città di Piacenza e al 41,79% dai comuni della provincia, con prevalenza di quelli maggiormente vicini alla città. Una parte percentualmente ridotta (il 5,67%) ma numericamente consistente in termini assoluti (99 studenti), proviene dalla provincia di Lodi, da quei comuni che raggiungono con più facilità la città di Piacenza grazie al trasporto pubblico (Casalpusterlengo, Codogno, Guardamiglio) o che
sono nell’immediato confine con Piacenza (San Rocco al Porto). Residuale (1,26% pari a 22 studenti) è la provenienza dalla provincia di Pavia grazie alla disponibilità del collegamento ferroviario con Piacenza. La provenienza dalla città è più alta nel liceo classico e, in misura più ridotta, nel liceo scientifico. Per quest’ultimo (diffuso anche in provincia) si accentua la provenienza dal lodigiano, il che testimonia un incremento di attrattività sul territorio. VALORI DI RIFERIMENTO E FINALITÀ EDUCATIVE Per un paradosso che sta scritto nell’etimo stesso della parola, la scuola è il tempo libero nella vita di un giovane, anzi nella vita di un essere umano. Paradosso solo apparente: è ben facile rendersi conto di come nell’età “scolare” si sia liberi da preoccupazioni materiali, la necessità di lavorare per mantenersi, ad esempio, e si sia liberi di dedicarsi alla costruzione di sé, di coltivarsi in ciò che è più congeniale, di dare forma al proprio progetto di esistenza. Quello che vale per ogni giovane studente, e per ogni persona che, a qualunque età, affranchi un po’ di tempo dalla tirannia del bisogno o del profitto per dedicarlo alla propria crescita spirituale, vale in modo eminente per un ragazzo o una ragazza di Liceo, che hanno scelto una prospettiva di scolarità lunga. Questa scelta, non finalizzata ad un rapido ingresso nel mondo del lavoro, consente un più libero esercizio della mente e del cuore, a contatto con quanto di meglio mente e cuore d’essere umano abbiano concepito dalle origini della nostra civiltà. Sopravvive davvero, in questo tipo di esperienza, qualcosa della classica scholé, la condizione di libertà dal lavoro che l’uomo antico - una ben ristretta scelta d’uomini, in verità - poteva investire nell’azione politica, nell’impresa atletica o militare, nello studio della natura, nella ricerca della bellezza: in tutto ciò che, in definitiva, avrebbe potuto sottrarlo per sempre al dominio della necessità, cioè alla morte, nel ricordo e nella devozione dei posteri. Certo quel mondo non è da rimpiangere, così come il nostro non è da celebrare acriticamente: in esso, del resto, i liceali di oggi non saranno propriamente delle comparse. Anche nel mondo del lavoro potranno avere maggiori strumenti di controllo sulle sue dinamiche, non ne saranno risucchiati o espulsi tanto facilmente, meglio sopravvivranno alle ricorrenti catastrofi tecnologiche, sapranno se necessario inventarselo o equilibrarlo con una ricca vita interiore. Saranno fecondamente “inattuali”, così come inattuale e feconda è la sfida che la “dimensione liceale” rappresenta nello scenario storico di oggi. Una simile sfida comporta per noi il riconoscimento e la difesa dei seguenti valori: - la gratuità del sapere, in quanto non immediatamente finalizzato alla soddisfazione di un bisogno o al raggiungimento di un utile: donde la centralità dell’educazione alla bellezza, all’astrazione, alla complessità di tutto ciò che esiste, all’autonoma dignità della ricerca; - la libertà dell’individuo, intesa come processo incessante di emancipazione dai condizionamenti materiali e spirituali, e come capacità della più ampia autodeterminazione; - l’accettazione di sé, l’autostima, la cura di sé come di un bene primario, che merita di essere coltivato, migliorato, valorizzato; - la coscienza morale come coraggio di concepire e abbracciare idee forti, cioè di uscire da sé e spendersi per qualcosa di utile al bene di tutti e alla comune libertà; - l’unitarietà del sapere inteso come sistema di conoscenze e di strategie aperte ad una inesauribile attualizzazione; - l’accettazione dell’altro nella sua diversità.
PROFILO FORMATIVO E RISULTATI ATTESI PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE LICEALE “I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilita e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali”. [art. 2 comma 2 del regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei…”] Per raggiungere questi risultati occorre il concorso e la piena valorizzazione di tutti gli aspetti del lavoro scolastico: - lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica - la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari - l’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d’arte - l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche - la pratica dell’argomentazione e del confronto - la cura di una modalità espositiva scritta e orale corretta, pertinente, efficace e personale - l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca. RISULTATI DI APPRENDIMENTO DI TUTTI I PERCORSI LICEALI 1. Area metodologica - aver acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che consenta di condurre ricerche e approfondimenti personali e di continuare in modo efficace i successivi studi superiori, naturale prosecuzione dei percorsi liceali, e di potersi aggiornare lungo l’intero arco della propria vita - essere consapevoli della diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari ed essere in grado di valutare i criteri di affidabilità dei risultati in essi raggiunti - saper compiere le necessarie interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline 2. Area logico-argomentativa - saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui - acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare possibili soluzioni - essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione 3. Area linguistica e comunicativa - padroneggiare pienamente la lingua italiana e in particolare: dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa, precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico), modulando tali competenze a seconda dei diversi contesti e scopi comunicativi saper leggere e comprendere testi complessi di diversa natura, cogliendo le implicazioni e le sfumature di significato proprie di ciascuno di essi, in rapporto con la tipologia e il relativo contesto storico e culturale curare l’esposizione orale e saperla adeguare ai diversi contesti - aver acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di
Riferimento - saper riconoscere i molteplici rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre lingue moderne e antiche - saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare, fare ricerca, comunicare 4. Area storico umanistica - conoscere i presupposti culturali e la natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed economiche, con riferimento particolare all’Italia e all’Europa, e comprendere i diritti e i doveri che caratterizzano l’essere cittadini - conoscere, con riferimento agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai personaggi più importanti, la storia d’Italia inserita nel contesto europeo e internazionale, dall’antichità sino ai giorni nostri - utilizzare metodi (prospettiva spaziale, relazioni uomo-ambiente, sintesi regionale), concetti (territorio, regione, localizzazione, scala, diffusione spaziale, mobilita, relazione, senso del luogo...) e strumenti (carte geografiche, sistemi informativi geografici, immagini, dati statistici, fonti soggettive) della geografia per la lettura dei processi storici e per l’analisi della società contemporanea. - conoscere gli aspetti fondamentali della cultura e della tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa italiana ed europea attraverso lo studio delle opere, degli autori e delle correnti di pensiero più significativi e acquisire gli strumenti necessari per confrontarli con altre tradizioni e culture - essere consapevoli del significato culturale del patrimonio archeologico, architettonico e artistico italiano, della sua importanza come fondamentale risorsa economica, della necessità di preservarlo attraverso gli strumenti della tutela e della conservazione - collocare il pensiero scientifico, la storia delle sue scoperte e lo sviluppo delle invenzioni tecnologiche nell’ambito più vasto della storia delle idee - saper fruire delle espressioni creative delle arti e dei mezzi espressivi, compresi lo spettacolo, la musica, le arti visive - conoscere gli elementi essenziali e distintivi della cultura e della civiltà dei paesi di cui si studiano le lingue 5. Area scientifica, matematica e tecnologica - comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico, conoscere i contenuti fondamentali delle teorie che sono alla base della descrizione matematica della realtà - possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia), padroneggiandone le procedure e i metodi di indagine propri, anche per potersi orientare nel campo delle scienze applicate - essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle attività di studio e di approfondimento; comprendere la valenza metodologica dell’informatica nella formalizzazione e modellizzazione dei processi complessi e nell’individuazione di procedimenti risolutivi PROFILO IN USCITA DAL “GIOIA” Lo studente liceale del “Gioia” al termine della sua esperienza scolastica, dovrebbe dunque possedere: 1. buone capacità logiche, ovvero: 1.1. capacità di analisi per cui sia in grado - di cogliere e denominare gli elementi costitutivi di una realtà complessa
(un testo letterario, un articolo di fondo, un’opera pittorica, una struttura politica, un fenomeno naturale, un ambiente geofisico ….) - individuare analogie e differenze in realtà esaminate con gli stessi parametri 1.2. capacità di astrazione e di sintesi per cui sappia - cogliere i concetti chiave di un testo di qualsiasi tipo - cogliere la struttura di una realtà (sociale, politica, scientifica, culturale, …) e saperla rappresentare - ricostruire nelle linee essenziali un testo - individuare in situazioni e ambiti diversi elementi comuni - riconoscere in situazioni ed ambiti non esperiti nozioni e concetti appresi - trasferire da un ambito del sapere e della vita ad un altro concetti e modelli - definire realtà astratte 2. capacità critica per cui sia in grado di - riconoscere varie ottiche interpretative della realtà - esprimere un giudizio personale e motivato su ciò che conosce - armonizzare l’educazione razionale con la sfera degli affetti per esprimere in modo più partecipato interessi, progetti, investimenti 3. capacità di comunicare per cui possa - intervenire in ogni situazione comunicativa in modo adeguato, cioè con attenzione al destinatario e al contesto, con aderenza all’argomento, motivando le proprie opinioni - decodificare i testi espressi nei linguaggi e negli ambiti del sapere a lui noti - usare in modo appropriato ed efficace i codici appresi (linguistici e non) - strutturare il discorso orale e scritto in modo chiaro, corretto e coerente, rispettando l’argomento e usando un lessico specifico appropriato 4. capacità di storicizzare per cui sia in grado di - collocare personaggi, fatti e fenomeni culturali, sociali e politici nel tempo e nello spazio - contestualizzare gli “eventi” e i “prodotti” culturali - individuare e descrivere genesi, dinamiche e sviluppi di un processo culturale - ricercare cause e conseguenze di fatti e fenomeni - confrontando realtà diverse, cogliere gli elementi di continuità e di novità - riconoscere nella cultura del presente i segni della cultura del passato - ipotizzare, motivandole culturalmente, le linee di tendenza della società attuale 5. metodo di lavoro, ovvero la capacità di fare ricerca individuale e/o con altri, quindi: - porsi problemi, individuare gli aspetti problematici di una realtà - raccogliere dati - formulare ipotesi motivate - leggere e selezionare i dati secondo criteri funzionali alla ricerca - giungere a tesi coerenti - rispettare le procedure tipiche di ogni fase di lavoro - utilizzare proficuamente il tempo e le risorse a disposizione 6. bagaglio culturale adeguato al proprio curriculum di studi - organico - fondato sullo statuto epistemologico delle discipline e aggiornato in ogni ambito disciplinare - aperto a temi e problemi di attualità e a discipline non curricolari - improntato ad una dimensione europea
Lo studente liceale del “Gioia” inoltre dovrebbe essere diventato, al termine degli studi liceali, una persona - responsabile e consapevole dei propri doveri - precisa nell’adempimento dei propri compiti - disponibile ad accettare correzioni e a mettersi in discussione ad affrontare nuove situazioni a confrontarsi a collaborare - rispettosa degli altri e delle loro idee della diversità in ogni forma, situazione, accezione degli impegni e delle scadenze - attenta e aperta alle esigenze degli altri ai fermenti di novità ai valori di ogni tempo e di ogni persona alla pluralità delle culture umane alla pacifica convivenza nella prospettiva del reciproco arricchimento e del superamento di ogni ottica razzista - autonoma, ovvero indipendente nel lavoro in grado di trovare soluzioni nelle situazioni problematiche culturali ed esistenziali. Gli alunni in uscita dal Liceo “Gioia” dovrebbero quindi aver acquisito la conoscenza di un patrimonio di civiltà e tradizione, sintesi di memoria storica e visione critica del presente. Questa dimensione formativa viene garantita dalle varie aree disciplinari, tutte con pari importanza e dignità, che offrono strumenti e conoscenze per la comprensione e l’interpretazione della realtà nei suoi aspetti molteplici, così da determinare la consapevolezza che una vera cultura non nasce solo dalla conoscenza delle auctoritates, ma anche da un approccio ad esse non dogmatico e critico. ORIENTAMENTO STRATEGICO Il Liceo “M. Gioia” di Piacenza ritiene di dover dare adeguato rilievo, nella sua offerta formativa, ad alcune opzioni prioritarie di sviluppo, che corrispondono ad altrettante vocazioni costruite in anni recenti dalla Scuola. 1. DIMENSIONE INTERNAZIONALE: UN LICEO PER L'EUROPA Tradizionalmente perseguita con la valorizzazione delle lingue e culture straniere si realizza attraverso: - conoscenza ravvicinata delle istituzioni e delle problematiche dell'Unione Europea - scambio e diretta collaborazione con scuole dei paesi europei - organizzazione dell'orario settimanale delle lezioni su cinque giorni secondo il modello europeo (lunedì/venerdì) in tutte le classi - specifici accordi con il Governo tedesco ed il Governo francese che portano al termine degli studi nell'indirizzo linguistico alla doppia valenza del titolo di studio (il titolo di studio italiano viene formalmente riconosciuto in Germania e Francia) - grande potenziamento della lingua inglese come lingua veicolare, quindi non solo
studiata, ma utilizzata in altre discipline - certificazione internazionale della lingua inglese EDEXCEL IGCSE. In data 4 maggio 2012 il Liceo Gioia è diventato ufficialmente sede riconosciuta per esami internazionali Edexcel IGCSE, in qualità di International Academic Centre per il rilascio tale certificazione, riconosciuta in ambito universitario sia in Italia che all’estero: gli studenti, al termine di un percorso triennale di formazione linguistica, a richiesta, potranno sostenere gli esami per ottenere le certificazioni: IGCSE Biology, IGCSE Science Double Award (Physics and Chemistry), IGCSE History e IGCSE Geography - certificazione internazionale della lingua francese come sede per l’esame DELF (Diplome Elémentaire de Langue Française) di francese - a partire dall’anno 2015 il Liceo Gioia è stato riconosciuto dall’ Instituto Cervantes di Milano come sede d’esame per la certificazione della lingua spagnola DELE (Diploma de Español como Lengua Extranjera), titolo ufficiale che accredita il livello di competenza e il dominio della lingua spagnola e viene conferito dal Ministero spagnolo di Educazione, Cultura e Sport. Si organizza la sessione d’esame del mese di maggio di ogni anno sia per gli allievi interni, che per quelli di altri istituti scolastici e per tutti i candidati esterni che desiderino acquisire la certificazione linguistica. L’esame accredita le competenze linguistiche per i seguenti livelli stabiliti dal Quadro Comune di Riferimento Europeo delle Lingue: A1, A2, B1, A2/B1 escolar (novità maggio 2015), B2, C1, C2. A partire da gennaio di ogni anno si organizzano corsi intensivi di preparazione ai vari livelli per un numero complessivo di 20 ore, tenuti sia da docenti di ruolo dell’Istituto accreditati come esaminatori DELE che da docenti esperti madrelingua. - CLIL: sulla base della “Riforma Gelmini”, al triennio del Liceo Linguistico e al quinto anno del Liceo Classico e del liceo Scientifico una disciplina deve essere insegnata in lingua straniera secondo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning). Il Liceo “M. Gioia” adempie a tale obbligo legislativo articolando un'offerta formativa tesa al potenziamento delle competenze nelle quattro principali lingue europee: francese, inglese, spagnolo e tedesco. 2. SCUOLA IN DIGITALE - utilizzo della comunicazione informatica nei rapporti con le famiglie, che arricchisce quella tradizionale (registro elettronico che consente un costante monitoraggio delle assenze, valutazioni e attività di classe) - impiego di tecnologie informatiche avanzate nella didattica - studio e utilizzo dei linguaggi multimediali con produzione diretta da parte degli studenti. Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) ha l’obiettivo di modificare gli ambienti di apprendimento per rendere l’offerta formativa di ogni istituto coerente con i cambiamenti della società della conoscenza e con le esigenze e gli stili cognitivi delle nuove generazioni. Il D.M. 851 del 27 ottobre 2015, in attuazione dell’art.1, comma 56 della legge n. 107/2015, ne ha previsto l’attuazione al fine di: - migliorare le competenze digitali degli studenti anche attraverso un uso consapevole delle stesse - implementare le dotazioni tecnologiche della scuola al fine di migliorare gli strumenti didattici e laboratoriali ivi presenti - favorire la formazione dei docenti sull’uso delle nuove tecnologie ai fini dell’innovazione didattica - individuare un animatore digitale - partecipare a bandi nazionali ed europei per finanziare le suddette iniziative. Il progetto tende a favorire il processo di digitalizzazione della didattica e prevede
l’introduzione della figura dell’Animatore Digitale. L’espletamento di tale funzione consisterà nelle seguenti mansioni: - stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l'organizzazione di laboratori formativi, favorendo l'animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative - favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell'organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui tempi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e agli altri attori del territorio - individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all'interno degli ambienti della scuola: uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata pratica di una metodologia comune informazioni su innovazioni esistenti in altre scuole laboratorio di coding per tutti gli studenti. La pianificazione attuativa di tale premessa è il PIANO PNSD-intervento triennale (cfr ALLEGATO in appendice finale), che costituisce parte integrante del presente PTOF. Per la sperimentazione metodologico-didattica fondata sulla centralità della tecnologia digitale, cfr III E2: E-SCHOOL - SIAMO PRONTI PER IL FUTURO 3. CENTRALITÀ DELLO STUDENTE - attenzione allo studente come persona con l’attivazione di servizi specificamente dedicati - Centro Ascolto e Educazione alla Salute - attività di supporto allo studio (tutoring disciplinare, progetto Snoopy, attività di recupero) - attività di approfondimento (Settimana della Flessibilità, Assemblee e Miniassemblee di istituto, attività aggiuntiva pomeridiana) - possibilità per il singolo studente di arricchimento del proprio percorso scolastico (attività integrative a scelta) - riconoscimento valorizzazione delle esperienze formative extrascolastiche individuali, anche grazie alle convenzioni sottoscritte con Conservatorio Musicale, CONI e SVEP 4. ORIENTAMENTO POST-LICEALE - informazione specifica riservata alle classi quinte e contatti diretti con Università italiane e straniere
- organizzazione di stage lavorativi nel quarto anno (cfr alternanza scuola-lavoro) - convenzioni con Enti pubblici e privati per attività di lavoro durante il periodo estivo - corsi preparatori ai test di ingresso ai corsi universitari a numero programmato ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: (cfr. progettazione d’ambito) La legge 13 luglio 2015, n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, ha inserito organicamente questa strategia didattica nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado come parte integrante dei percorsi di istruzione. La legge n. 107/2015 stabilisce un monte ore obbligatorio per attivare le esperienze di alternanza che coinvolgeranno, a partire dalle classi terze, tutti gli studenti del secondo ciclo di istruzione per almeno 200 ore nei licei, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa. Sulla base del progetto, messo a punto dalla scuola in collaborazione con i soggetti ospitanti, l’inserimento degli studenti nei contesti operativi può essere organizzato, tutto o in parte, nell’ambito dell’orario annuale dei piani di studio oppure nei periodi di sospensione delle attività didattiche come sviluppo di attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti nel progetto educativo personalizzato. Il periodo in contesti lavorativi nella struttura prescelta è preceduto da un periodo di preparazione in aula, con la partecipazione di esperti esterni e successivamente accompagnato da momenti di raccordo in aula tra i percorsi disciplinari e l’attività formativa esterna; si conclude con la valutazione congiunta dell’attività svolta dallo studente da parte del tutor interno e dal tutor esterno. La certificazione delle competenze sviluppate attraverso la metodologia dell’alternanza può essere acquisita negli scrutini intermedi e finali degli anni scolastici compresi nel secondo biennio e nell’ultimo anno del corso di studi. Sulla base della suddetta certificazione, il Consiglio di classe procede: a. alla valutazione degli esiti delle attività di alternanza e della loro ricaduta sugli apprendimenti disciplinari e sul voto di condotta; le proposte di voto dei docenti del Consiglio di classe tengono esplicitamente conto dei suddetti esiti; b. all’attribuzione dei crediti ai sensi del D.M. 20 novembre 2000, n. 429, in coerenza con i risultati di apprendimento in termini di competenze acquisite coerenti con l’indirizzo di studi frequentato. A conclusione del percorso triennale di alternanza, l’istituzione scolastica attesta le competenze acquisite dallo studente, all’interno del certificato rilasciato ai sensi dell’articolo 11 del D.P.R. 89 del 2010 per i licei.
II. INDIRIZZI DI STUDIO e QUADRI ORARIO
INDIRIZZO CLASSICO «Il percorso del liceo classico è indirizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Favorisce una formazione letteraria, storica e filosofica idonea a comprenderne il ruolo nello sviluppo della civiltà e della tradizione occidentali e nel mondo contemporaneo sotto un profilo simbolico, antropologico e di confronto di valori. Favorisce l’acquisizione dei metodi propri degli studi classici e umanistici, all’interno di un quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consente di cogliere le intersezioni fra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze a ciò necessarie» [Art. 5 comma 1, D.I. n. 211 del 7/10/2010] Discipline I II III IV V Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e cultura latina 5 5 4 4 4 Lingua e cultura greca 4 4 3 3 3 Lingua e cultura inglese 3 3 3 3 3 Storia - - 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 - - - Filosofia - - 3 3 3 Matematica 3 3 2 2 2 Fisica - - 2 2 2 Scienze naturali - 2 2 2 2 Storia dell’arte 2 - 2 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 Totale ore 27 27 31 31 31 CLASSICO BASE E NEW MEDIA In questo corso di studi l’area artistico-espressiva viene potenziata con l’introduzione della disciplina Storia dell’arte nel primo anno, non prevista nei quadri orari della Riforma Gelmini. Inoltre il curricolo è arricchito da approfondimenti nelle discipline letterarie ed antichistiche supportati da laboratori finalizzati all'acquisizione di competenze in ambito tecnologico ed informatico. Il nuovo Liceo Classico NEW MEDIA propone i suoi contenuti sempre attuali e altamente formativi, riflettendo nel contempo sulla loro trasmissione nell’epoca delle nuove tecnologie. Gli studenti sono nativi digitali e hanno una familiarità istintiva con la comunicazione che avviene attraverso nuovi canali: nel New Media sviluppano consapevolezza di questi mezzi e li applicano su vasta scala alle discipline che da sempre identificano il Liceo classico, fino alla possibilità di accedere alle certificazioni riconosciute anche dal mondo del lavoro: ECDL, Latino, IELTS. Gli insegnanti curricolari si avvalgono di esperti esterni per una quota oraria significativa di almeno 25 ore annue. CLASSICO con CERTIFICAZIONE IGCSE EDEXCEL Alle discipline curricolari si aggiungono 2 ore settimanali di Storia/Geografia in inglese, insegnamento impartito su 4 anni (240 ore) da docenti madrelingua in preparazione alla certificazione History Edexcel e/o Geography Edexcel di 4° anno. L’orario scolastico è di 29 ore settimanali al biennio, 32 al terzo e quarto anno (1 ora di compresenza Storia/Storia in inglese), 31 al quinto anno.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEL LICEO CLASSICO Gli studenti del liceo classico, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni (vedere Sezione 1 - Risultati di apprendimento di tutti i percorsi liceali), dovranno: - aver raggiunto una conoscenza approfondita delle linee di sviluppo della nostra civiltà nei suoi diversi aspetti (linguistico, letterario, artistico, storico, istituzionale, filosofico, scientifico), anche attraverso lo studio diretto di opere, documenti ed autori significativi, ed essere in grado di riconoscere il valore della tradizione come possibilità di comprensione critica del presente - avere acquisito la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche, lessicali, semantiche) e degli strumenti necessari alla loro analisi stilistica e retorica, anche al fine di raggiungere una più piena padronanza della lingua italiana in relazione al suo sviluppo storico - aver maturato, tanto nella pratica della traduzione quanto nello studio della filosofia e delle discipline scientifiche, una buona capacita di argomentare, di interpretare testi complessi e di risolvere diverse tipologie di problemi anche distanti dalle discipline specificamente studiate - saper riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all’interno di una dimensione umanistica.
INDIRIZZO SCIENTIFICO «Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale» [Art. 5 comma 1, D.I. n. 211 del 7/10/2010] Discipline I II III IV V Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e cultura latina 3 3 3 2 2 Lingua e cultura inglese 3 3 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 - - - Storia - - 2 2 2 Filosofia - - 3 3 3 Matematica 5 5 4 4 4 Fisica – 2 3 3 4 Laboratorio di fisica 2 - - - - Scienze naturali 2 2 3 4 3 Laboratorio di chimica - 2 - - - Disegno e storia dell’arte 2 – 2 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 Totale ore 27 27 30 30 30 SCIENTIFICO BASE In questo corso di studi l’area scientifica viene potenziata con il ricorso ad una metodologia sperimentale e l’introduzione della disciplina Laboratorio di chimica nel biennio non prevista nei quadri orari della Riforma Gelmini, e l'aggiunta di 1 ora di Scienze naturali al quarto anno e 1 ora di Fisica al quinto anno. SCIENTIFICO con CERTIFICAZIONE IGCSE EDEXCEL Alle discipline curricolari si aggiungono 2 ore settimanali di Scienze in inglese, insegnamento impartito su 4 anni (240 ore) da docenti madrelingua in preparazione alla certificazione Science Double Award (Biology & Physics/Chemistry) Edexcel di 4° anno. L’orario scolastico è di 29 ore settimanali al biennio, 32 al terzo e quarto anno, 30 ore al quinto anno. SCIENTIFICO E-SCHOOL In questo corso di studi viene seguita la metodologia didattica Flipped-Classroom e le attività didattiche sono interamente digitali. Tutti gli studenti devono essere dotati dello stesso device digitale su cui sono caricati tutti i testi scolastici in formato digitale. Per ulteriori spiegazioni vedere il paragrafo E-SCHOOL - SIAMO PRONTI PER IL FUTURO? in III E2
RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEL LICEO SCIENTIFICO Gli studenti del liceo scientifico, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni (vedere Sezione 1 - Risultati di apprendimento di tutti i percorsi liceali), dovranno: - aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storico- filosofico e scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica, e i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri dell’indagine di tipo umanistico - saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica - comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica, anche attraverso la padronanza del linguaggio logico-formale, e usarle in particolare nell’individuare e risolvere problemi di varia natura - saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di problemi - aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali (chimica, biologia, scienze della terra, biotecnologia) e, anche attraverso l’uso sistematico del laboratorio, una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali - essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare quelle più recenti - saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.
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