Isa Danieli ed Enrico Ianniello ''Giacomino e Mammà'' - CIRO FERRARA GIGI CAGNI PIOTR ZIELINSKI - Magazine Napoli

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Isa Danieli ed Enrico Ianniello ''Giacomino e Mammà'' - CIRO FERRARA GIGI CAGNI PIOTR ZIELINSKI - Magazine Napoli
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                               La Città - La Squadra – Gli Eventi   numero 8 del 31 marzo 2019

                              Isa Danieli ed Enrico Ianniello
  STORIE DI CALCIO

CIRO FERRARA
                                  ‘‘Giacomino e Mammà’’
  GIGI CAGNI

PIOTR ZIELINSKI

Foto MOSCA
Isa Danieli ed Enrico Ianniello ''Giacomino e Mammà'' - CIRO FERRARA GIGI CAGNI PIOTR ZIELINSKI - Magazine Napoli
Isa Danieli ed Enrico Ianniello ''Giacomino e Mammà'' - CIRO FERRARA GIGI CAGNI PIOTR ZIELINSKI - Magazine Napoli
L’ EDITORIALE

           Il primo momento della verità
           per il Napoli di Carlo Ancelotti
                                           di Giovanni Gaudiano

                                     ed affascinante al tempo stesso.     anno, il Napoli veleggia nelle
                                     Si potrebbero accampare scuse e      parti alte della classifica
                                     dire che il Napoli di Ancelotti      stabilmente, gioca in Champions
                                     non ci arriverà benissimo.           confrontandosi con i grandi club
                                     Infermeria piena, la sosta per le    europei e spesso li batte, possiede
                                     nazionali che tende a spezzare il    una rosa ricca di giocatori che,
                                     ritmo e poi le squalifiche che di    volendo, potrebbero essere
                                     fatto dettano la formazione in       ceduti in un attimo. Eppure lo
                                     alcune zone nevralgiche del          stadio malinconicamente
                                     campo. I n questo numero di          presenta dei vuoti e solo
                                     “Napoli” il maestro Carratelli ci    raramente fa registrare il tutto
                                     spinge ad una riflessione che        esaurito.
                                     ritengo importante. Nel suo          Cosa è successo?

S
        aranno 19 giorni con         servizio intitolato “Quando a        Se c'è una responsabilità, dove
        dentro 6 par tite: il        Roma andavano in                     andarla a ricercare? Nell'offerta
        secondo posto da             quarantamila” non c'è solo una       delle pay tv, nel costo dei
consolidare partendo da Roma,        carrellata di ricordi ed emozioni    biglietti, nell'inadeguatezza
poi ad Empoli, al San Paolo con il   condita dall'abituale capacità       della struttura o nella
Genoa ed infine a Verona con il      narrativa, ma anche un               demotivazione creata da
Chievo ed in mezzo il doppio         messaggio che non può essere         un'antagonista che gioca al
confronto dei quarti di finale con   ricacciato nell'angolino. Erano      rialzo tutti gli anni, mettendo in
i gunners di Unai Emery, il          anni nei quali, come riportato, il   campo tutta la forza che
tecnico che sembrò vicino alla       grande giornalista napoletano        possiede, anche quella non
panchina del Napoli quando           Michele Mottola lanciò lo            prettamente agonistica che, sola,
Benitez lasciò gli azzurri per le    slogan: “Una vittoria che vale       ci si aspetterebbe? Forse la
merengues di Madrid. Sarà un         un campionato”.                      r i s p o s t a a d u n s o n d agg i o
inizio di primavera impegnativo      Oggi, anzi meglio da qualche         potrebbe essere un combinato di
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tutto questo ma c'è un'altra                   gli impegni della
possibilità che va considerata,                squadra e poi lo spazio
rappresentata dalla voglia di                  dedicato alla città, agli
sentirsi affrancati proprio dallo              eventi è arricchito da
slogan di Mottola: non basta più               alcuni servizi che
una partita che vale un                        ritengo possano essere
campionato. È lecito, è umano,                 di grande interesse.
per certi versi è doveroso                     L'intervista congiunta
puntare al bersaglio grosso                    a Isa Danieli ed Enrico
prima in campionato e poi in                   Ianniello prossimi di
Europa o viceversa perché                      scena al Sannazaro, la
l'obiettivo è cambiato e con esso              serie di servizi dedicati                                     Salvatore Lioniello
anche la corsa al botteghino, le               al Castel dell'Ovo e una prima
ora di fila per entrare, l'attesa              presentazione di VitignoItalia,          Dallo stadio al litorale, da
sugli spalti. Il numero di questo              una manifestazione che cresce            Posillipo al Vesuvio sino alla
mese di ‘‘Napoli’’ racchiude un                anno dopo anno, le parole di             vicina Caserta: a questo punto ci
lavoro intenso volto a presentare              Carlo Postiglione che con il suo         si aspetta che con Carlo
                                               Premio Megaris si avvicina al            Ancelotti il Napoli faccia l'ultimo
                                               trentennale e l'approfondimento          sforzo, colmi l'ultimo gap,
                                               su chi fa della pizza il simbolo         entrando sempre di più tra i
                                               della nostra terra con Salvatore         primi club europei. Nel ranking
                                               Lioniello e tanto altro ancora           la società è molto vicina al
                                               sono la testimonianza di una             d e c i m o p o s t o, i n s o m m a è
                                               terra viva, di una città dai tanti       arrivato il momento di arricchire
                                               spunti, dalle tante bellezze, che        la bacheca per poter dire: “È una
                                               non intende addormentarsi.               stagione da ricordare”.

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              ‘‘Napoli’’ La città, la squadra e gli eventi
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              Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018
                                                                                                   pubblicità@magazinenapoli.it
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              Numero 8 del 31 marzo 2019
                                                                                Redazione: Marco Boscia, Bruno Marchionibus
Direttore Responsabile: Giovanni Gaudiano                                                 Sede: Viale V. Lamberti - Trav. Spinelli
Coordinatore Editoriale: Lorenzo Gaudiano                              Area Ex S. Gobain 81100 Caserta - Tel. +39 0823 1490340
Direzione Editoriale della Soc. Editoriale Napoli Srls                                Collaboratori: Paola Parisi, Marina Topa
Sede Via F. Cilea, 129 Napoli - P.IVA 09045371219                                         Con interventi di: Pier Paolo Cattozzi
giovanni.gaudiano@magazinenapoli.it - redazione@magazinenapoli.it                              Fotografie: Foto Agenzia Mosca
Sito Web: www.magazinenapoli.it                                                                 Illustrazioni: Giancarlo Covino
            “NAPOLI” SARÀ NUOVAMENTE IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” DOMENICA 28 APRILE 2019

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IN QUESTO NUMERO

     IL DERBY DEL SOLE
09   Quando a Roma andavamo in quarantamila
12   Roma vs Napoli – Ranieri contro Ancelotti
14   La Sfida: Malcuit contro Perotti
17   Nela: la sua partita tra Roma e Napoli

   IL PERSONAGGIO E L’OPINIONE
20 Ciro Ferrara: da Napoli a testa alta nel mondo
26 Cagni: Ancelotti e De Laurentiis per vincere

   VERSO EMPOLI – NAPOLI
33 Profili: Piotr Zielinski e la sua voglia di calcio
36 La partita del Castellani

   EUROPA LEAGUE
39 Da Buckingham Palace all'Emirates
42 Arsenal vs Napoli: a Londra senza paura
44 Ranking Uefa: la scalata del Napoli

   CASA NAPOLI
46 Gianluca Gaetano e quella maglia numero 10

                                    LA CITTÀ E GLI EVENTI

         48                56                  61                    64                  68
     LA COPERTINA       LE STORIE            LA CITTÀ        TRADIZIONI/LEGGENDE       L’EVENTO

  Isa Danieli ed      Lioniello e la     Castel dell’Ovo         La sirena          VitignoItalia
 Enrico Ianniello    ‘‘diversamente     la fortezza fra la      Partenope e           il vino, i
   al Sannazaro        napoletana’’      terra ed il mare       Cola Pesce           produttori

         71               74                   78                    81                  82
       IL PREMIO       LA MOSTRA           LA SOCIETÀ        IL MONDO DEL LAVORO SCAFFALE PARTENOPEO

    Megaris       Ehi, tutto bene?         I docenti e          L’alternanza       L’automobilismo
  28 anni con          al Pan           il ribaltamento          del futuro          nella Napoli
Carlo Postiglione  dal 02 aprile         delle alleanze         per i giovani       del primo ‘900

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TESTIMONE DEL TEMPO
                                                               di Mimmo Carratelli

Quando a Roma andavamo
    in quarantamila
La vittoria con Braca e Sivori e il Napoli dei centomila cuori. Il gol
memorabile di Maradona. La riscossa all'Olimpico negli ultimi due
anni con il duo Mertens e Insigne. Riecco Claudio Ranieri che allenò il
Napoli di Ferlaino per un campionato e nove partite negli anni Novanta

A        i tempi belli 'e 'na vota, s'andava a
         Roma in quarantamila. Il tifo azzurro
         era passione, tutta passione. Stride il
confronto con i giorni d'oggi. Tifo selezionato,
competente, esigente e il San Paolo con ampi
spazi vuoti. Trasferte per pochi sostenitori.
Una volta, le maglie azzurre erano un sogno.
Nella buona e nella cattiva sorte. Prima ancora
di Maradona. Il Vomero strapieno e turbolento.
Il San Paolo sino a 90mila spettatori. Il ciuccio,
                                                                  Braca, Miceli ed Altafini
bardato d'azzurro, faceva il giro della pista.
Gloria e baldoria. Sogni e delusioni. Arrivò
Roberto Fiore, tifo e fantasia, Altafini e Sivori a
Napoli, i centomila cuori, l'indimenticabile
Petisso. I magnifici anni Sessanta. Due
retrocessioni e uno storico secondo posto. 2
ottobre 1966, Roma-Napoli, eravamo in
quarantamila all'Olimpico. Il Napoli (2-0)
avrebbe potuto vincere di goleada. Sivori colpì
due traverse. Quattro almeno le altre occasioni
per fare centro. Fu il pomeriggio di gloria di
Paolino Br aca, 22 anni, abr uzzese di
Giulianova, che giocava all'ala sinistra. Portò in
vantaggio il Napoli col suo primo e unico gol in
serie A, una rete spettacolare dopo appena
cinque minuti di gioco. Sul cross di Totonno
Juliano, stoppò di sinistro e scaraventò il                               Antonio Juliano

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TESTIMONE DEL TEMPO

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pallone, al volo di destro, nella porta di              “Tota” come lo chiamò il pibe perché, riccioli
Pizzaballa. Il raddoppio lo segnò Sivori con un         neri e faccia da bravo ragazzo, somigliava a un
diabolico pallonetto all'incrocio dei pali dopo         giocatore argentino con quel nome. Fu la
un'ubriacante azione Juliano-Sivori-Orlando.
Omar sul punto di cadere in area scodellò quasi
da terra la sua magia tra due difensori. Le
partite con la Roma hanno avuto sempre un
sapore particolare. Michele Mottola, grande
giornalista napoletano che fu per quarant'anni
redattore capo al “Corriere della Sera”,
quand'era ancora al “Mezzogiorno Sportivo”,
settimanale illustrato che a Napoli si stampava
dal 1923 e aveva i balconi della redazione che
affacciavano su Piazza Trieste e Trento, inventò
un titolo rimasto famoso: “Una vittoria che vale
un campionato” riferendosi proprio a un
successo sulla Roma. Ventimila all'Olimpico col
Napoli di Maradona. Memorabile l'1-0 di Diego
nell'anno del primo scudetto. Era il 26 ottobre
1986: Maradona in dubbio fino all'ultimo per
problemi muscolari, poi gioca, quasi da fermo,
ma dispensa colpi geniali. Di fronte la Roma di
Eriksson. La partita segnò il debutto di
Francesco Romano, napoletano di Saviano,                                               Francesco Romano

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Ottavio Bianchi e Diego Maradona
trovata di Ottavio Bianchi che escluse                    due campionati, Ranieri ha allenato il Napoli
Carnevale. Il Napoli di Diego aveva finalmente            (1991-92 e 1992-93) prendendo la squadra del
quel regista di centrocampo che gli mancava,              dopo-Maradona. C'erano Careca, Zola, De
scovato da Pierpaolo Marino che lo prese dalla            Napoli, Ciro Ferrara, Francini. Allenava i
Triestina per due miliardi. Fu un assist geniale          giocatori in una “gabbia” di 35 metri per 20 per
di Giordano a mandare in gol Maradona che                 esaltarne la reattività e il gioco negli spazi
realizzò con due tocchi magistrali davanti a              stretti. Conquistò subito il quarto posto e la
Tancredi. Era la “magica Roma” che giocava per            partecipazione alla Coppa Uefa. Nella seconda
lo scudetto, ma finì a metà classifica. Gli anni          stagione, ebbe Fonseca e Thern. I tifosi si
Settanta sono stati i più propizi agli azzurri sul        aspettavano una stagione da scudetto, ma
campo della Roma (due vittorie e sette pareggi            l'inizio del secondo Napoli di Ranieri fu
dal 1973 al 1982). Una buona serie anche                  disastroso. La batosta al San Paolo rimediata
all'inizio degli anni Novanta: sei anni di                contro il Milan di Capello (1-5), che avrebbe
imbattibilità (una vittoria e cinque pareggi dal          vinto il campionato, ne segnò la fine
1989 al 1995). Con De Laurentiis, tre vittorie,           dell'esperienza napoletana. Eravamo alla nona
tre pareggi, sei sconfitte. Il pirotecnico 4-4 del        giornata. Ferlaino lo esonerò e richiamò
2007, appena tornati in serie A. In gol Lavezzi,          Bianchi.
Hamsik, Gargano, Zalayeta. Negli ultimi due
anni, le vittorie con Sarri, 2-1 con doppietta di
Mertens; 1-0 col gol di Insigne, dopo una serie
di cinque sconfitte e tre pareggi intervallati
dall'unica vittoria con la doppietta di Cavani.
Fuori Di Francesco, ritroveremo Claudio
Ranieri dal bel profilo di Giulio Cesare, romano
del Testaccio, che con la Roma sfiorò lo scudetto
nel 2009-10 perdendolo per due punti contro
l'Inter di Mourinho. Fatale fu la sconfitta
interna dei giallorossi contro la Sampdoria. Per                          Mertens dopo il gol a Roma nel 2017

                                                     11
IL DERBY

                                                                                  acquisti è la rosa giallorossa,
                                                                                  distante quattro punti dal quarto
                                                                                  posto e invischiata persino nella
                                                                                  lotta per un posto in Europa
                                                                                  League. Da due giornate la
                                                                                  squadra è passata dalle mani di
                                                                                  Di Francesco a quelle di Claudio
                                                                                  Ranieri, altro romano verace, ma
                                                                                  la musica al momento non pare
                                                                                  cambiata più di tanto.
                                                                                  Due 4-4-2 a confronto

              Roma – Napoli                                                       Contro la “sua” Roma Ancelotti
                                                                                  dovrà fare a meno di Zielinski
                                                                                  squalificato. Al suo posto uno tra

Ranieri contro Ancelottidi Lorenzo Gaudiano
                                                                                  Verdi, Ounas e Younes. Come nel
                                                                                  Napoli, anche nella Roma sembra
                                                                                  che abbia preso piede come

U
             na domenica alle tre      Un piazzamento Champions                   sistema di gioco il 4-4-2, che
             del pomeriggio, un        da blindare                                garantisce sicuramente più
             piccolo sole              Napoli e Roma sono divise in               copertura ed equilibrio rispetto
splendente in un immenso cielo         classifica da tredici punti. Gli           al passato. Ciò nonostante,
azzurro, la capitale che si            azzurri hanno l'occasione di               qualcosa nello spogliatoio
infiamma per l'arrivo di una delle     allontanare ancora di più il               continua a non girare per il verso
sue più acerrime rivali. Questo è      quinto posto e blindare il                 giusto e proprio per questo la
lo scenario del derby del Sole, il     piazzamento nella prossima                 sfida dell'Olimpico dovrà essere
consueto appuntamento nel              C h a m p i o n s. M a n t e n e r e l a   affrontata dal Napoli con la
nostro campionato tra Roma e           seconda posizione                          giusta deter minazione per
Napoli. Due tifoserie calde, un        rappresenterebbe soltanto una              mantenere lontane tutte le rivali
tempo gemellate, che sugli spalti      questione di blasone, per lo più di        in campionato e concentrarsi
vivevano un simile evento              vendetta verso le previsioni               meglio sull'Europa League.
all'insegna della sportività e         estive portate avanti dalla massa          Gol fantasma, doppiette ed
della convivialità. Quell'amicizia     sul ridimensionamento post                 una Coppa Italia
oggi non c'è più, la rivalità però è   sarriano. Chi ha risentito invece          L'anno scorso il Napoli
rimasta e si è fatta nel corso degli   dei presunti piazzamenti valutati          conquistò in terra romana la sua
anni sempre più incandescente.         sulla base della campagna                  ottava vittoria consecutiva in
                                                         12
‘29/'30, primo campionato con la                          che anni dopo indossò proprio la
                                              formula del girone unico, i                               casacca giallorossa. Degni di
                                              partenopei guidati da Garbutt                             nota anche altri successi
                                              uscirono dall'Olimpico con un                             partenopei a partire dal 3 a 1
                                              pareggio per 2 a 2 grazie ad una                          firmato da Vitali e una doppietta
                                              doppietta di Vojak. Curioso fu                            di Vinicio nel '56, dopo un
                                              l'episodio del 35' in cui un tiro                         digiuno di vittorie durato 22
                                              dell'azzurro Fenilli bucò la rete                         anni, e poi l'1 a 0 siglato da
                                              della porta difesa dal giallorosso                        Corelli in occasione dei quarti di
                                              Ballanti. L'arbitro Dani,                                 finale della Coppa Italia del '62,
                                              convinto che la palla fosse uscita,                       vinta poi dal Napoli di Pesaola
Il tecnico della Roma Claudio Ranieri         comandò la rimessa dal fondo. Il                          che giocava in serie B. Tanti bei
campionato con una rete di                    ds della Roma Biancone poi                                ricordi, quindi, in una sfida
Insigne. Andando indietro nel                 confessò che il pallone invece era                        sempre molto accesa ed
tempo, nel covo della Lupa di                 entrato e che il buco fu fatto                            entusiasmante, dove la vittoria
risultati positivi per gli azzurri ce         ricucire nella confusione da un                           ha un sapore particolare rispetto
ne sono eccome. Nella stagione                ragazzino, di nome Lombardi,                              a tutte le altre gare.

                                        ROMA - NAPOLI
   CAMPIONATO - SERIE A
                                                                                                                      ROMA
    GIRONE DI RITORNO
                                                                                                                ALLENATORE RANIERI
       10^ GIORNATA

                                                       MARIO RUI
                                                              VERDI
                                 MERET        KOULIBALY

                                                   FABIAN RUIZ   MILIK
                                MAKSIMOVIC

                                              ALLAN
                            MALCUIT                                                              ZANIOLO
                                                                                   SCHICK
                                      CALLEJON                                                            KARSDORP
                                                 MERTENS                                    CRISTANTE
                                 ST                                      DZEKO
                                   AD                                              NZONZI
                                                                                                  FAZIO
                                         IO
                                              OL
            NAPOLI                                IM                     PEROTTI        JUAN JESUS      OLSEN
                                                                                                                         2
                                                      PIC                                                             4-
     ALLENATORE ANCELOTTI                                 O                                                         4-
                                                                                   KOLAROV                      A
                                                                                                            M
                                                                                                          RO

              STADIO OLIMPICO - 31 MARZO 2019 - ORE 15.00
                                                                    13
LA SFIDA

                                                               Malcuit
                                                      Duello sulla fascia fra
MALCUIT: IL TERZINO             SCARTATO
DA CLAUDIO RANIERI

N
            asce calcisticamente con l'RC
            Parigi cominciando da esterno
            d'attacco. Appena ventenne
pensa già di lasciare il calcio: approdato
difatti al Monaco, dove colleziona solo 3
presenze, Claudio Ranieri non lo ritiene
indispensabile. Dopo aver rotto con il club
francese, scende di categoria e viene
tesserato dal Frejus St. Raphael. Il nuovo
allenatore Michel Estevan lo arretra
facendolo diventare un ottimo terzino.
Esperienze importanti, in cui si consolida nel
nuovo ruolo, con Niort, Saint-Étienne e Lilla
prima di approdare al Napoli la scorsa estate.
Dopo mesi di ambientamento ha conquistato
la fiducia di Ancelotti, con cui sta crescendo
tanto anche dal punto di vista difensivo, pur
continuando a prediligere la fase offensiva:
ama arrivare sul fondo ed effettuare insidiosi
cross per i compagni di squadra. Viene
monitorato da Didier Deschamps, ct della
nazionale francese, ed in passato ha rifiutato
la chiamata del Marocco, proprio per
coltivare la speranza di essere convocato dai
Blues.
Kevin Malcuit:
nato a Châtenay-Malabry, età 27,
altezza 178 cm, peso 77 kg
                                                 14
Perotti     di Marco Boscia

tenacia, tecnica e velocità
                                   P E RO T T I :
                                              L ' A RG E N T I N O C H E
                                   PORTA IL NOME DEL PIÙ GRANDE DI
                                   TUTTI

                                   P
                                             apà Hugo (El Mono) gioca a calcio
                                             nel Boca Junior s. Qui nella
                                             stagione '81-'82 ha come
                                   compagno di squadra Maradona. Facile
                                   dunque intuire chi abbia ispirato i genitori
                                   nel nome da attribuire al figlio. Diego Perotti
                                   diventa anch'egli calciatore: parte dai pulcini
                                   del Boca mostrando sin da piccolo agilità e
                                   tecnica. Con i gialloblù le cose non vanno
                                   come sperato e riparte nel 2003 dal
                                   Deportivo Mòron. È qui che esplode e viene
                                   soprannominato 'El Monito' (la scimmietta).
                                   Il Siviglia lo porta in Europa facendolo
                                   esordire in prima squadra nel 2009 ed arriva
                                   la chiamata della Selecciòn proprio del c.t.
                                   Maradona. Nel momento più alto della sua
                                   carriera iniziano dei problemi fisici che lo
                                   costringono spesso ai box; tutto sembra
                                   perso ma poi nel 2014 a soli 26 anni si rimette
                                   in discussione con il Genoa. Il suo gioco
                                   offensivo partendo dall'esterno per poi
                                   accentrarsi e tentare di calciare verso la
                                   porta e la capacità di sfornare assist insidiosi
                                   per i compagni gli valgono la chiamata della
                                   Roma nel gennaio del 2016.
                                   Diego Perotti:
                                   nato a Moreno, età 30, altezza 179
                                   cm, peso 70 kg
                              15
                              35
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L'INTERVISTA

 Nela: “Spero in un bel derby’’

  L'ex difensore vede il Napoli dell'amico Ancelotti
     in finale a Baku e si augura che la sua Roma
possa conquistare un posto nella prossima Champions
                                         di Salvatore Caiazza

U          ndici anni alla Roma, due al Napoli.
           Che il derby del sole sia una partita
           particolare per Sebino Nela è
indubbio. L'ex difensore nato a Rapallo ha
sempre vissuto queste sfide con uno spirito
                                                        e quindi si doveva dare di più. Dopo essersi
                                                        ritirato nel 1996 dopo l'esperienza con il
                                                        Civitavecchia, è entrato nel mondo dei salotti
                                                        t e l ev i s i v i e h a p a r t e c i p at o a d a l c u n e
                                                        trasmissioni anche a Napoli. Ha visto, quindi,
diverso. Anche in virtù dell'amore che ha avuto         tutto il cammino dei partenopei verso il
per la formazione capitolina nel miglior periodo        fallimento e poi la rinascita con De Laurentiis.
della sua carriera calcistica. Sbarcò in azzurro        Non ha mai risparmiato critiche, è sempre stato
nel 1992, praticamente la stagione successiva           uno diretto ma sicuramente dal 2004 la società
all'addio di Maradona. 34 le presenze rispetto          azzurra sta facendo grandi cose. Con Ancelotti,
alle 281 in maglia giallorossa. Ma quei due             poi, è stato compagno di squadra proprio alla
campionati furono molto intensi perché                  Roma. E quindi lo ha conosciuto bene da
cominciava un po' la discesa del club partenopeo        calciatore ma ne ha apprezzato le doti e i
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L'INTERVISTA

        successi da allenatore. Oggi Carletto guida il Napoli e dopo aver perso di vista la
        Juventus in campionato ha come obiettivo l'Europa League. L'urna non è stata
        troppo a favore per i quarti di finale. Ci sarà l'Arsenal sulla strada della semifinale ma
        non è detto che si debba uscire per forza.
        Intanto bisogna pensare al campionato e quindi alla partita con la Roma.
             «Sono sempre state partite molto combattute – spiega Nela – vista anche la
        distanza minima tra le due città. Si vivevano derby del sole intensi e non c'era mai un
        pronostico ben preciso. Di sicuro questa partita sarà bella anche in virtù del fatto che
        alla Roma servono i punti per non perdere di vista il carro che porta in Champions
        League».
        Si aspettava un giorno di vedere Ancelotti sulla panchina del Napoli?
          «No. Ma non perché il Napoli non sia una big ma per il fatto che l'ho sempre visto
                                                     lontano dall'Italia. Poi, a quanto pare,
                                                     ha trovato le premesse giuste per
                                                     accettare l'offerta di De Laurentiis
                                                     dopo l'addio di Sarri. E secondo me
                                                     ha fatto bene».
                                                         Cosa intende?
                                                             «Beh conosciamo tutti che cosa
                                                         significa giocare o allenare il Napoli.
                                                         Ti tuffi in una piazza dove si vive di
                                                         calcio. E anche a certi livelli. Gli
                                                         azzurri hanno avuto la sfortuna di
                                                         avere sempre una grande Juventus
                                                         davanti, altrimenti avrebbero già
                                                         vinto qualche scudetto».
                                                         Con Ancelotti si può?
                                                           «Io credo che programmando bene
                                                         si possa ambire a qualcosa di
                                                         importante. Certo se la Juve compra
                                                         Ronaldo, che vince le partite di
                                                         qualificazione da solo, c'è sempre un
        gap troppo grande tra le due formazioni. Ma Carletto sa il fatto suo. Non
        dimentichiamo che è arrivato a luglio scorso, ha trovato una squadra che aveva un
        credo calcistico integralista e ha dovuto prima adattarsi e poi cambiare in corso
        d'opera. Si sono persi dei punti per strada ma è sempre secondo come l'anno scorso e
        non è poco».
        Poi potrebbe anche alzare un trofeo ...
          «Esatto. È in piena corsa per l'Europa League dove con la sua esperienza può fare
        davvero molto bene. L'Arsenal è un cliente duro ma ricordate quando ci fu il
        sorteggio di Champions? Nessuno pensava che si potesse essere all'altezza di
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Liverpool e Paris Saint Germain ed invece le due corazzate sono state messe sotto».
Quindi si può arrivare a Baku?
    «Certo. Serve giocare come in Champions, cercando di evitare certi errori che
contro campioni come quelli dell'Arsenal non ti puoi permettere».
Torniamo al campionato. Che partita sarà con la Roma?
   «Spero bella. La Roma ha cambiato allenatore, è passata dal giovane Di Francesco
all'esperto Ranieri. Eusebio ha pagato l'uscita dalla Champions anche un po'
sfortunata. Col Porto al ritorno c'erano le premesse per poter passare il turno. Sarà
                                                    un grande scontro in panchina
                                                    tra due signori del calcio. Che
                                                    sanno come stimolare la piazza.
                                                    Ranieri poi ha già allenato i
                                                    giallorossi. Ancelotti ci ha
                                                    giocato vincendo uno scudetto.
                                                    Quindi meglio di così davvero
                                                    non si può».
                                                    Come si può migliorare
                                                    questo Napoli?
                                                          «La differenza la fanno i
                                                    campioni. Anche se poi vai a
                                                    vedere il Paris Saint Germain e
                                                    ti rendi conto che possono non
                                                    bastare. La cosa fondamentale è
                                                    non vendere i pezzi chiave. E mi
                                                    riferisco a Koulibaly ed Allan.
                                                    Se si vuole arrivare sempre più
                                                    su, non si può cedere uno dei
                                                    migliori tre difensori al mondo
                                                    e un centrocampista valutato
                                                    tanto a gennaio. In più serve
                                                    qualcosa di importante in
                                                    attacco. Soprattutto per essere
                                                    letale quando giochi bene, crei
                                                    tanto e non segni».
                                                    Concludendo, cosa vorrebbe
                                                    in questa stagione per due
                                                    squadre a lei molto care?
                                                        «È semplice. Che il Napoli
                                                    vinca l'Europa League e la
                                                    Roma arrivi almeno quarta per
                                                    giocare in Champions…».
                              19
IL PERSONAGGIO
        PROFILI
di Bruno Marchionibus

                                                         Ciro Ferrara:
                                                          da Napoli a
                                                         testa alta nel
                                                            mondo
A trent'anni dallo storico successo di Stoccarda l'ex
difensore pensa che il Napoli possa ripetersi ed invita
il pubblico a sostenere il nuovo capitano azzurro
Ciro Ferrara, 322 presenze in azzurro condite                  riuscito ad affermarsi indossando i colori della
da due Scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa                     squadra della propria città, contribuendo anche
Italia ed una Supercoppa Italiana, palmarés in                 con una storica rete a Stoccarda al trionfo
seguito più che raddoppiato negli anni alla Juve.              europeo del 1989.
Po i l e a v ve n t u r e i n                                                  Partiamo dall'Europa League.
panchina con la stessa
Juventus, l'Under 21, la
Samp ed il Wuhan Zall e,
infine, l'attuale esperienza
                                  “       Una volta gli ho detto che era il
                                  miglior difensore del mondo. Non so se era
                                  vero, ma io la sentivo così. Gli voglio
                                  talmente bene... Il miglior amico che mi
                                                                               Anche alla luce della prossima
                                                                               sfida ai quarti con l'Arsenal,
                                                                               quante possibilità hanno i
                                                                               ragazzi di Ancelotti di
da opinionista TV. L’ex           abbia lasciato il Napoli”                    ripetere l'impresa che voi
difensore è un uomo di                         Diego Armando Maradona          realizzaste vincendo la Coppa
calcio a tutto tondo, tra i più                                                Uefa nell'89?
vincenti nella storia del football italiano,                        «Credo che il Napoli sia attrezzato per
nonché uno dei napoletani che più di tutti è                   arrivare fino in fondo alla competizione. Il
                                                         20
sorteggio in vista dei quarti è stato duro per                        grandissima affluenza di pubblico, cosa che
entrambe le compagini, dato che sono state                            spero possa avvenire ugualmente a Londra,
messe di fronte due tra le squadre                                    anche considerando i tanti napoletani che
maggiormente accreditate alla vittoria finale;                        abitano nella capitale inglese. L'EL è una
da tifoso, naturalmente, mi                                                             competizione prestigiosa alla
auguro che a lasciare il
passo siano i londinesi.
Detto questo, sarà senza
dubbio motivo di
                                      “        Il difensore più forte che ho
                                      affrontato resta Ciro Ferrara: duro, sempre
                                      concentrato al massimo, ti si appiccicava
                                      come il Vinavil”
                                                                                        portata del Napoli, e
                                                                                        sicuramente i tifosi faranno la
                                                                                        loro parte. Certo, per poter
                                                                                        arrivare in fondo in Coppa c'è
soddisfazione confrontarsi                                      Zbigniew Boniek         bisogno che anche in
con una delle migliori                                                                  campionato le prestazioni della
realtà della Premier, il campionato più                               squadra rimangano di alto livello».
competitivo del momento. Il Napoli ha in ogni                         A q u e s t o p ro p o s i t o, d a a l l e n at o re ,
caso la possibilità di andare avanti, lo ha                           mettendosi nei panni di Ancelotti in che
dimostr ato con buoni                                                                   modo è possibile non far venir
r i s u l t at i e c o l g i o c o,                                                     meno gli stimoli ai calciatori
tenendo presente che i                                                                  anche in campionato,
Gunners hanno un grande                                                                 nonostante l'attenzione sia
potenziale offensivo ma                                                                 quasi totalmente rivolta
lasciano discreti spazi                                                                 all'Europa?
d i e t r o, e q u i n d i s a r à                                                         «Attraverso l'intensità degli
fondamentale cercare di                                                                 allenamenti e attraverso una
trovare la via del gol nella                                                            mentalità che sicuramente Carlo
gara di andata in                                                                       trasmette ai ragazzi grazie alla
programma a Londra».                                                  sua grandissima esperienza; non bisogna
Nel corso della Coppa Uefa 1988/89 il                                 arrivare a due giorni dall'evento per caricare la

                                      “
pubblico del San Paolo vi                                                               squadra, ma quotidianamente, e
                                              Un uomo di campo, diverso da tutti
diede una grande mano                                                                   ad ogni partita di Serie A,
                                      gli altri allenatori che oggi vendono solo
nelle sfide interne.                                                                    mantenere alta la tensione in
                                      fumo. Ferrara è incisivo, fa le cose per bene e
Quanto sarà importante                                                                  modo da giungere nel migliore
                                      non parla a sproposito. È uno scugnizzo di
per gli azzurri ritrovare                                                               dei modi al match europeo. È
                                      grande intelligenza”
uno stadio pieno?                                                                       chiaro che quella con l'Arsenal è
                                                               Corrado Ferlaino
      «Sono certo che, data                                                             una sfida affascinante di per sé e
l'importanza della competizione e della partita,                      qualsiasi calciatore pagherebbe di tasca propria
il San Paolo risponderà presente con una                              per poterla disputare, perché ci si può
                                                               21
IL PERSONAGGIO

                      “     Carlo Ancelotti è un grande.
                           L'ho avuto come compagno in
                           Nazionale e come allenatore alla
                      Juve. È una garanzia dentro e fuori
                      del campo … Sta trasmettendo al
                      gruppo le sue idee che gli hanno
                      consentito di diventare l'allenatore più
                      vincente del mondo. Ed è sbagliato
                      continuare a fare i paragoni con Sarri

                      “      Nessun calciatore fino ad oggi
                            ha avuto la storia che ho avuto io
                            con il Napoli. La mia storia con
                      il Napoli è quella di un ragazzo della
                      città, uno scugnizzo, cresciuto nel
                      settore giovanile, la storia in una
                      squadra che è durata per dieci anni,
                      storia anche di capitano, quando andò
                      via Diego. Io avevo un contratto in
                      scadenza nel '94. La mia decisione di
                      andare alla Juventus è stata presa
                      perché dopo aver giocato in un Napoli
                      vincente credevo che la Juventus fosse
                      la squadra che mi poteva permettere di
                      restare a certi livelli, qui in Italia

                 22
confrontare con un calcio diverso e si ha la
possibilità di rappresentare la città in Europa, e
questo è certamente motivo di g rande
orgoglio».
Tornando alla storica Coppa Uefa vinta da
Lei e dal suo Napoli, il gol del 2 a 1 nella
finale di ritorno a Stoccarda, a livello
personale, è il ricordo più bello che ha dei
suoi anni in maglia azzurra?
   «Beh, indubbiamente è un gol che sancì un
risultato per noi storico, dato che nel momento           della propria città con la fascia di capitano.
in cui io andai in rete capimmo che eravamo               Cosa si prova e, secondo Lei, Insigne è
ormai ad un passo dall'aggiudicarci la Coppa.             pronto per tale responsabilità?
Quella per me fu un'emozione indescrivibile ed              «La responsabilità è grande, perché ci si trova
ancora oggi nel rivedere le immagini di quella            a rappresentare non solo una squadra ma
serata mi vengono i brividi. Avevo solo 22 anni e         un'intera città che, in quanto napoletano, da te si
per tanti di noi quello era il primo successo a           attende il massimo. Spesso, nei momenti di
livello internazionale; per me, tra l'altro,              difficoltà, è come se dai giocatori napoletani ci si
essendo un figlio di Napoli fu ancora più                 aspettasse sempre qualcosa in più; questo sta
incredibile rendermi conto che quel trionfo               capitando a Lorenzo ma è un qualcosa che ho
stava passando da quel mio                                                   provato anche io sulla mia
tiro al volo, e credo che la mia                                             pelle, ricevendo in alcuni
faccia nell'esultanza testimoni                                              frangenti anche critiche, in
a pieno la mia incredulità di                                                particolare nel primo anno da
quegli attimi. Quella della                                                  capitano. Personalmente non
Coppa Uefa fu una fantastica                                                 condivido le critiche per un
cavalcata segnata da partite                                                 rigore sbagliato, anche se
divenute storiche, non solo la                                               questo fa parte del gioco; in
finalissima con lo Stoccarda                                                 ogni caso Lorenzo è un
ma anche, in precedenza, le                                                  grande professionista che in
vittorie sul Bayern e sulla Juve,                                            questo Napoli più di chiunque
quando a Napoli riuscimmo a                                                  sente fortemente la maglia
ribaltare il risultato                                                       azzurra e sente anche di
sfavorevole dell'andata».                                                    essere in grado di indossare la
Rappresentare la squadra                                                     fascia di capitano; io credo che
                                                     23
IL PERSONAGGIO

debba solo restare concentrato, continuare a
fare in campo quello che sa fare e le critiche
passeranno con le buone prestazioni. Quel che è
certo è che non debba mai essere messa in
dubbio la napoletanità e l'attaccamento ai colori
azzurri di questo ragazzo».
Lei ha allenato, dal 2010 al 2012, l'Under 21
italiana, che tra qualche mese affronterà
l'Europeo di categoria in casa. Ritiene che,
grazie ai tanti giovani emergenti, il nostro
calcio sia sulla strada giusta per poter                 senza dubbio tante soddisfazioni. Tornassi
tornare a dire la sua anche a livello di                 indietro non cancellerei nulla neanche dei
Nazionale maggiore?                                      momenti meno positivi, perché è anche
     «Generalmente sono sempre abbastanza                attraverso momenti così che poi si passa a
moderato nei giudizi, però posso                         conquistare dei successi».
tranquillamente dire che è in atto un
cambiamento in positivo. Abbiamo dei giovani
di grandissimo valore, alcuni dei quali sono già
stabilmente nel giro della Nazionale maggiore e
che stanno facendo grande esperienza in
campionato e nelle Coppe. Barella, Zaniolo,
Sensi, Chiesa, Donnarumma, Romagnoli, solo
per fare alcuni nomi, sono grandissimi talenti
che stanno crescendo in maniera esponenziale».
Parlando di Nazionale, tra le tante gioie
della sua carriera, se dovesse invece
individuare un rimpianto, potrebbe essere
quello legato ad Italia '90, in particolare al
fatto di non aver giocato la semifinale contro
l'Argentina al San Paolo?
  «Sicuramente mi sarebbe piaciuto. Però le più
grandi vittorie passano anche attraverso
delusioni, ed in campo sportivo ritengo di non
avere rimpianti; forse ho ottenuto qualcosa in
meno a livello di Nazionale, ma mi sono tolto
                                                    24
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L'OPINIONE

       De Laurentiis - Ancelotti
       Un’accoppiata vincente
Il Professional Coach Luigi (Gigi) Cagni pensa che non
   sia più rinviabile l'obiettivo terzo Scudetto. Il calcio
   primaverile favorisce gol e spettacolo. Il Napoli non
  deve sottovalutare l’Empoli, c'è di mezzo la salvezza
     di Pier Paolo Cattozzi - Inviato speciale “90° minuto”

C
          on LUIGI CAGNI, detto Gigi, non si              proprio così. Anche in questo caso, a quarantacinque
          può non parlare di calcio. Lui lo               anni, fu una vera e propria scelta tecnica e anche di
          confessa in partenza: “… al di là di            vita. Non “secondo”, ma “Assistant Coach”. - I miei,
tutto, anche delle passioni più esaltanti, io del         scusami, verrebbe da dire … però è
calcio sono appassionato … da sempre!”.                   opportuno approfondire. -- Dappertutto dove
Attenzione, però, per parlarne con Lui di                 sono andato, mi hanno sempre chiamato. Anche in
“calcio” occorre essere non solo appassionati (in         questo caso l'amico Walter, per la prima volta alla
fondo lo sono tutti i tifosi …), ma competenti e          guida di un grande club, mi chiese di affiancarlo con
non banali. A 69 anni il prossimo 14 giugno,              la mia esperienza. La presi come una bella occasione
Mister Cagni vive a Zoagli, sul mar Ligure, a             arrivata al momento giusto per mettere in pratica
una tirata di schioppo da Genova dove vent'anni           un'idea che avevo da tempo: fare il tecnico per la
fa arrivò una prima volta per allenare il Genoa,          strategia difensiva della squadra. Una figura
una seconda volta per allenare la Sampdoria e,            professionale che avevo avuto modo di approfondire
udite udite, una terza volta nel 2015 per, ricorda        seguendo il football americano. Nessuno può negare
Lui, “dare una mano ad un amico che conosco da            che da una buona difesa arriva la strategia del gioco
trentacinque anni!”, come ci teneva a ribadire a          d'attacco e il migliore impiego delle punte secondo le
chi lo intervistava. A questo punto diventa una           caratteristiche dei singoli. - Ipotesi e tesi chiare,
sorta di obbligo “tecnico” partire proprio da qui         oso dire pitagoriche. Poi, le puntate
per portare a casa una sua intervista per la              successive… -- Te le risparmio: più che come
nostra rivista NAPOLI. - Così, dopo una                   innovatore, mi sentivo come una sorta di “ombrello
carriera da allenatore protagonista, uno                  di salvataggio”. Le mie idee erano chiare e le ritengo
accetta di fare il secondo, sia pure dietro ad            ancora attuali. Anche perché di Assistant Coach in
un monumento come Walter Zenga. -- Non                    giro non ne vedo. - … e da un paio d'anni il
                                                     26
Mister commenta e scrive ma, dico io, non
disdegnerebbe una chiamata da chi ha
bisogno, magari per la fase difensiva. --
Magari non reputano che possa essere un allenatore
all'altezza, ma da quel che vedo in giro, non credo.
Però voglio essere sincero: se oggi non hai il
procuratore non vai da nessuna parte. Oserei dire
nemmeno in TV. I presidenti e chi per loro, vanno nel
panico e, non essendo degli esperti in materia, si
affidano ai protagonisti del calcio di oggi: i
procuratori, che si permettono di fare il bello e cattivo
tempo. Sbandierano curricula da star e, più dei loro,
fanno gli affari dei procuratori. - Inevitabile
ricordare i “ricchi scemi” di breriana
memoria. Oggi come allora ... -- Oggi passa la
teoria del prendere l'allenatore giovane, che costa
anche meno, poi chiamo l'esperto per rimediare. Non
va sempre così. - Mi pare che il discorso abbia                  intendeva raggiungere. Oggi addirittura si vanno a
una sua logica e in tempo di vacche magre …                      cercare gli allenatori delle squadre Primavera. -
-- Perché un imprenditore di successo, quando si                 Chiaro che non ti riferisci alla Juventus che,
tratta della propria azienda, mette collaboratori                forse anche per quel che tu sottolinei, uccide
esperti e navigati. Quando si tratta invece della sua            il campionato con un'imbattibilità già
squadra di calcio, si affida a sedicenti competenti              diventata storica. -- Dieci anni fa anche la Juve
conosciuti per sentito dire. Una volta si seguiva il             brancolava, improvvisando e pensando di vivere di
lavoro di un tecnico prima di ingaggiarlo e lo si                ricordi. Poi si è messa al passo delle altre grandi
assumeva in funzione degli obiettivi che la società              d'Europa. Ha messo fine alle sperimentazioni e ha
                                                                 puntato su professionalità certe. Quando è arrivato
                                                                 alla Juve Conte aveva già fatto vedere di che pasta
                                                                 era. Ma non basta l'allenatore, vedi l'Inter. Tutti
                                                                 devono essere all'altezza dei compiti, nello
                                                                 spogliatoio come nei quadri dirigenziali. - Anche
                                                                 se si tratta di cinesi? -- Certo. Voglio dire che i
                                                                 soldi non bastano. Se arrivano soldi come quelli che
                                                                 arrivarono al Milan, meglio verificare prima di
                                                                 accettarli. Penso che qualcuno, non solo i padroni
                                                            27
L'OPINIONE

delle società di calcio, dovrebbe controllare chi e che        sbagliata. - Anche in Nazionale problemi
cosa garantiscono gli investitori stranieri nei nostri         risolti con il ringiovanimento di Mancini? --
campionati. Non solo in Serie A. Non si può                    Secondo me Mancini fa bene: si rivolge ai giovani
accettare che un campionato venga messo in                     per mandare segnali. D'altronde è inevitabile
difficoltà per i sempre più numerosi fallimenti delle          ripartire dai giovani come fece la Germania.
società. Anche quelle storiche. - Oggigiorno, si sa,           Rinnovando nel contempo strutture, scuole calcio e
va forte la rottamazione addirittura dei                       mentalità per poi arrivare ad avere calciatori di
“vecchi”. Anche nel mondo del pallone? -- Io                   esperienza, spolverando il fior fiore dei giovani e
parlerei di meritocrazia. Un principio di scelta che           meno giovani fino ad arrivare a rivincere i
non farebbe certo male al calcio. Vale per la                  Mondiali. La Nazionale ha bisogno di tutti. -
Federazione come per i tecnici del settore giovanile. -        Anche di Balotelli? -- Parliamo di un grande
Vale a dire? -- Guardiamo in casa d'altri:                     talento. Al quale, però, mi sono stancato di dare
Germania. Spagna, Inghilterra, Francia. Hanno                  fiducia. Ha fatto bene Mancini a lasciarlo fuori. - Al
tutti settori giovanili importanti e allenatori molto          posto di De Laurentiis, lo prenderebbe al
bravi perché li pagano. Penso anche bene! I ragazzi            Napoli? -- Sinceramente no. A 28 anni potrebbe
crescono imparando ad allenarsi sia mentalmente che            rimettersi in riga, ma non credo abbia la voglia di
fisicamente. Sento invece che i nostri settori                 farlo. Non ha mai dimostrato di poter garantire
giovanili, al contrario, puntano solo e soprattutto al         continuità di rendimento. Se penso alle punte del
risultato. Un errore di mentalità e impostazione               Napoli, non vedo proprio una possibilità di
                                                          28
convivenza. - A proposito: Napoli destinato ad                 Decisamente non ho mai capito da dove venisse
arrivare sempre secondo? -- Con Sarri ha avuto                 questa discendenza sacchiana che ritengo non mi sia
due occasioni: la prima era quattro punti avanti e la          mai appartenuta. - Non sacchiano, ma da molti
seconda un punto dietro. Non andò bene. Quest'anno             ritenuto un allenatore coraggioso. Così si
impresa impossibile. Primo, perché la Juve si è                diceva anche ad Empoli, dove Cagni ha
garantita il valore aggiunto di Ronaldo (e dico                ottenuto addirittura la qualificazione per la
poco!). Secondo: è arrivato un allenatore nuovo fra i          Coppa Uefa. -- Questo è vero, ma è anche vero che
migliori al mondo, anche Lui ha bisogno di tempo.              poi fummo eliminati al primo turno dei preliminari

 Dalla C alla Serie A col Piacenza
 LUIGI CAGNI (Gigi) – Brescia 14 maggio 1950. Dalle giovanili del Brescia al debutto in
 Serie A il 25 gennaio del 1970 contro il Cagliari di Gigi Riva. Resta al Brescia fino all'età
 di 28 anni, sempre da titolare come terzino sinistro, disputando campionati di Serie A, B e
 C con 262 presenze (3 gol). Nella stagione 1978/79 passa alla Sambenedettese dove
 contribuisce alla salvezza della squadra allenata da Nedo Sonetti, che lo rilancia nel ruolo
 di libero e gli passa la fascia da Capitano. Memorabile un suo gol realizzato da oltre 35
 metri a Marassi contro la Sampdoria. Nel 1987 lascia la Sambenedettese e conclude la
 carriera un anno dopo nell'Ospitaletto in C1. Detiene tuttora il titolo di recordman della
 Serie B con 483 presenze in partite ufficiali. Nel 1988 intraprende la carriera di
 allenatore partendo proprio dalla Primavera del Brescia. Tra i professionisti ha allenato
 12 squadre: Brescia (due volte), Centese, Piacenza, Verona, Genoa, Salernitana,
 Sampdoria (due volte), Catanzaro, Empoli, Parma, Vicenza, Spezia. Chiude (al
 momento!) a Brescia nel 2017. Da sottolineare il suo primo periodo al Piacenza del
 Presidente Garilli: dal 1990 al 1996, quando portò la squadra dalla Serie C alla Serie A.
De Laurentiis lo sa e saprà concederglielo. - A                e, la stagione successiva, fui esonerato a favore di
proposito di allenatori, tu sei considerato un                 Malesani solo dopo poche settimane. - L'Empoli a
“sacchiano” come Ancelotti che fu il suo vice                  breve affronterà il Napoli. -- Empoli o un'altra
ai Mondiali americani. -- Ancelotti forse, io no.              squadra, ormai il Napoli deve concentrarsi
Erano tempi in cui tutti si dicevano più o meno                soprattutto sull'Europa League. Credo che i giochi
sacchiani. Io no! Mettevo in campo il 4-3-3, ma mi             siano molto chiari: dopo la remuntada contro
rifacevo quanto a schemi semmai a Marchioro e                  l'Atletico, la Juventus, perdendo la sua prima partita
Zeman piuttosto che a Sacchi. Sacchi sul piano                 a Genova, ha fatto chiaramente vedere che il
tattico era meno rinnovatore, lo era invece sul piano          campionato non la coinvolge più di tanto. La stessa
della gestione degli allenamenti, dei singoli giocatori        cosa si può dire per il Napoli quasi certo del secondo
e ovviamente del gruppo e della società intera.                posto e decisamente orientato a vincere in Europa.
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L'OPINIONE

Vista la posizione in classifica, l'Empoli per contro
non potrà che giocare tutte le partite con la forza
quasi della disperazione. Il Napoli non può
sottovalutare i toscani … ma poi si sa che in
primavera, con lo scudetto già in cassaforte
all'andata e un Chievo già condannato alla
retrocessione, vista la caterva di gol messi insieme in
queste ultime partite. Diciamo che tutto fa spettacolo.
- Quindi anche a Fuorigrotta va di scena una
sorta di corsa alla fine e si pensa già all'anno
prossimo. -- Già prima dell'inizio di stagione,
intervenendo ripetutamente attraverso le Radio che
seguono da vicino la squadra di De Laurentiis, non
ho mai smesso di criticare Sarri. Non mi piaceva
come faceva correre la squadra e come si comportava.
Nel contempo ho affermato che nel giro di due anni
Ancelotti avrebbe potuto raggiungere obiettivi
importanti, Scudetto compreso. Sono e resto dello
stesso parere. - Quindi il bello deve ancora
venire. -- Penso proprio di sì. Questa è una squadra
di giovani sui quali si può fare affidamento per altri
cinque anni buoni. - Ricordo però che Hamsik
non c'è più e Mertens, ad esempio, è sul                       desiderio. Prima mossa azzeccata, ora deve
piede di partenza. Cosa chiederesti tu a De                    proseguire sulla stessa linea. - Pensi che De
Laurentiis se fossi al posto di Ancelotti. --                  Laurentiis abbia fiato lungo per proseguire
Credo proprio che di questo non dobbiamo                       la corsa? -- A fronte di certe sparate e altrettanti
preoccuparci. Dico anche ai tifosi di non                      atteggiamenti, in un primo tempo non mi aveva fatto
preoccuparsi. Siamo di fronte ad un allenatore che ha          una grande impressione. Strada facendo, ha
vinto ovunque: in Italia e all'estero. Saprà                   dimostrato di tenere molto alla sua nuova impresa e
sicuramente scegliere per il meglio. Una cosa però             ha fatto cose egregie per la Società e per i suoi tifosi. -
voglio ribadirla, come già detto rispondendo alle              Come il presidente Garilli con il quale
prime domande: la Società di calcio seria si pone              portasti il Piacenza dalla C alla A? --
degli obiettivi e su questi costruisce la squadra. Il          Decisamente personalità e carattere non proprio
Presidente ha scelto Ancelotti come a dichiarare che           uguali. Anche nel produttore cinematografico vedo
lo Scudetto e non solo rientra fra i suoi oggetti del          però quella concretezza e quell'umanità che fecero
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all'Inter di Milano. Poi Bianchi vinse ben quattro
                                                                      partite consecutive derby compreso e la stagione
                                                                      successiva presero Hodgson. Quando a Piacenza
                                                                      rividi Moratti, mi disse che l'avevano convinto a
                                                                      scegliere uno straniero ma si era subito pentito di non
                                                                      avere scelto me. - Ricordo che quella forzata
                                                                      rinuncia non fu del tutto indolore e facile da
                                                                      digerire. -- Dici bene: non fu facile. Ero e resto,
                                                                      comunque, un appassionato del calcio e del mio
                                                                      mestiere. - Quindi l'attacco parte dalla difesa,
                                                                      anche se Ancelotti preferisce infoltire il
                                                                      centrocampo … ma non voglio entrare in
                                                                      polemica. -- Non scherziamo. Se fai diventare forti
                                                                      i difensori nell'uno contro uno guadagni di
                                                                      conseguenza nella fase offensiva. Prima o poi lo
                                                                      capiranno. - Come a dire che Mister Cagni è
                                                                      sempre in gioco e se non tifa, stima e segue
                                                                      con calore sia Ancelotti che il suo Napoli. --
                                                                      Ho allenato a Salerno e seguo sempre anche gli
                                                                      azzurri. Non posso che complimentarmi con quello
                                                                      che stanno facendo. Se non si è capito, la prossima
                                                                      stagione li aspetto in alto e auguro a Ancelotti e al
grandi e indimenticabili personaggi del passato                       suo Presidente un campionato da primi della classe
come Rozzi, Anconetani, Garrone e … - …                               per la soddisfazione dei loro grandi tifosi.
Massimo Moratti … -- Capisco dove vuoi                                Appassionati di calcio quasi come me.
arrivare. Allora ti dico che con me fu un gran signore.               Grazie Mister Gigi Cagni. Arrivederci e
Quasi tre ore di colloquio da signore tifoso e                        auguri al Professional Coach.
c o m p e t e n t e. C i l a s c i a m m o s t i m a n d o c i
reciprocamente come abbiamo sempre ripetuto, tutti e
due. Mi salutò confermandomi che mi dovevo sentire
il futuro allenatore dell'Inter al 99%. Uscendo
incontrai il Ds Sandro Mazzola che, mentre mi
accompagnava all'autostrada dove avevo lasciato la
mia auto, mi confermò che il Presidente era stato
sincero e dovevo prepararmi per la prossima stagione
                                                                 31
Via Gian Lorenzo Bernini, 68, 80129 Napoli NA
Tel. 081 558 1970
Aperto dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 22.00
PROFILI

           Zielinski: la madre, la valigia e il gol
 Il centrocampista di qualità venuto dall'Est che De Laurentiis
 ha soffiato ai grandi club. La stima di Guidolin e Ancelotti ed
        una madre all'antica che lo segue continuamente
                                                      di Lorenzo Gaudiano

“
       Il centrocampista ha da avere istintivo o
       quasi il senso geometrico del gioco. Senza
       quello è votato al fallimento perché il
centrocampo è un mare nel quale facilmente si
affoga…”. Inconfondibili lo stile e l'originalità
di Gianni Brera, un pioniere nel giornalismo
sportivo per aver creato con i suoi neologismi
italiani una lingua che si contrapponesse al
l e s s i c o s p o r t i vo i n g l e s e . S ì , p r o p r i o
quell'Inghilterra che con il Liverpool nel 2016
stava per strappare al campionato italiano                              allo Zaglebie Lubin, sempre nella bassa Slesia.
l'estro calcistico di Piotr Zielinski. Il Napoli ha                     L'occhio attento ed esperto degli osservatori
impedito questo furto, un simile talento non                            dell'Udinese individua subito il talento del
poteva sfuggire ad un panorama già povero,                              giocatore polacco. Valigia pronta, si parte per
poco affascinante, dove la qualità tecnica                              l'Italia, dove nel 2011 inizia la sua scalata verso
scarseggia. Il centrocampista polacco incarna                           l e ve t r i n e p i ù i m p o r t a n t i d e l c a l c i o
perfettamente quella definizione data anni fa dal                       internazionale. Guidolin, che a quei tempi
Grangiuàn. C'è ancora qualcosa da migliorare                            allenava la prima squadra friulana, rimane
ma la giovane età (25 a maggio) è dalla sua                             incantato dal suo talento e con convinzione non
parte.                                                                  esita a far respirare al giovane Piotr l'aria della
La madre, il pallone e l'Italia                                         massima serie. Già nel 2013 Zielinski, all'età di
Zabkowice Slaskie, città di 25mila abitanti del                         19 anni, con l'approdo in Nazionale maggiore
voivodato della bassa Slesia, è dove il piccolo                         completa la trafila delle nazionali polacche.
Piotr muove i primi passi con alla destra la                            Infine il prestito all'Empoli, dove il confronto
mano premurosa della mamma e alla sinistra un                           con cultori della materia come Sarri e
pallone. I primi calci, i primi spintoni e i primi                      Giampaolo plasma un futuro campione, già
fondamentali all'Orzel Zabkovice Slaskie, poi                           goloso bocconcino per club di grande prestigio.
                                                                   33
PROFILI

Il numero 10 dell'Est
Al Liverpool nel 2016 il polacco sfugge per un pelo.
L'astuzia di De Laurentiis e il benestare proprio di
Sarri sulla panchina azzurra lo trascinano al
Napoli, dove ancora oggi la sua maturazione sta
continuando a compiersi. La sua capacità di
giostrare a proprio piacimento il pallone con
entrambi i piedi, la sua velocità, la potenza e
precisione di tiro ne fanno un indiscusso campione
sul piano tecnico. La sua graduale applicazione alla
marcatura e all'interdizione migliorano con il
passare degli anni e questo probabilmente, insieme
alla sua ancora debole freddezza sotto porta,
rappresenta l'ultimo step per diventare un
centrocampista completo. Il “numero 10 dell'Est”,
soprannome nato ai tempi dell'Udinese, oggi è una
pedina fondamentale nello scacchiere di Carlo
Ancelotti, un elemento imprescindibile al
momento nel suo 4-4-2 volto a garantire equilibrio
alla squadra e ad esaltare il talento dei suoi
calciatori, in particolare proprio quello di Piotr.
Un ragazzo con un futuro tutto da scrivere
Zielinski non ama i tatuaggi, o quanto meno si
preoccupa della reazione che potrebbe avere la sua
mamma. Vive a Posillipo con Laura, la sua futura
moglie, e Mia, il suo bellissimo cane. Un ragazzo
tranquillo, di primo acchito abbastanza silenzioso,
che in campo fa parlare moltissimo i suoi piedi. Il
piccolo Piotr, che ha sempre avuto in Zidane il suo
idolo, oggi è diventato grande, il suo talento infatti
è noto a tutti. Il suo futuro naturalmente è ancora
tutto da scrivere ma, ripercorrendo la sua storia e
vedendo la sua applicazione sul terreno di gioco,
sarà sicuramente radioso.
                                                      34
Dicono di lui                                  I pensieri di Zielinski

                                               “
Ancelotti: “Zielinski è un ottimo                      A Napoli sto benissimo, ci
giocatore tra le linee, per arrivare a               resterei per altri 5 anni perché
De Bruyne deve ancora crescere. Ha                   q u i m i t r ov o b e n e. U n
un livello medio qualitativo alto”             tatuaggio per la vittoria
                                               dell'Europa League? Non credo,
Guidolin: “Lo conosco bene, da                 dovrei chiedere a mia madre che da
ragazzo è arrivato in Friuli dalla             piccolo mi ha insegnato a non farli,
Polonia con la madre, quando                   si arrabbierebbe! Mi ha sempre detto
aveva sedici anni. Già allora, capii           che se torno a casa con un tatuaggio
una cosa: che poteva fare il mestiere          mi caccia...
del calciatore. Sono contento per lui,
s t a ra c c o g l i e n d o l e g i u s t e
soddisfazioni. Piotr vede e sente la
porta, è un centrocampista offensivo
di ottime qualità che può crescere
                                               “      Devo migliorare ancora sulla
                                                     condizione sotto la porta, nelle
                                                     scelte. A volte manca anche un
                                               p o ' d i fo r t u n a m a c e rc o d i
                                               migliorarmi giorno dopo giorno e
ancora”
                                               spero di arrivare ad esprimere il
Boniek: “Io ho un debole per lui. Ha           mio potenziale al massimo
un orientamento delle giocate come
raramente si vede, padronanza del
corpo e del palleggio e della finta
con lo stop che ti lascia senza fiato.
Io non ne ricordo altri così, non
                                               “       Nella mia casa un barbecue
                                                     in cortile, un cane che corre, il
                                                     sole splende. Cosa posso volere
                                               di più? Nel cortile crescono i limoni,
                                               sono così buoni che a volte io e
c o n t e m p o ra n e i , p e r ò n o n
diciamoglielo. Anzi, sì: è talmente            Laura li mandiamo alle nostre
un bravo ragazzo, che finirà per               famiglie in Polonia
non prendermi sul serio”

                                         35
LA PRESENTAZIONE

         Ad Empoli una trasferta insidiosa
   Al Castellani il Napoli giocherà contro una tradizione
   sfavorevole con Zielinski al rientro dopo la squalifica.
      Andreazzoli spera in una sua personale rivincita
                                        di Bruno Marchionibus
Per l'Empoli un 5 a 1 da cancellare
Per l'ultimo turno infrasettimanale di questa stagione il Napoli di Carlo Ancelotti sarà di scena in casa
dell'Empoli di Aurelio Andreazzoli, compagine in piena lotta salvezza ma tutt'altro che semplice da
                                                        affrontare. Proprio per il tecnico romano,
                                                        richiamato da poche settimane sulla panchina dei
                                                        toscani dopo la parentesi Iachini, la sfida ai
                                                        partenopei avrà un sapore particolare, dal
                                                        momento che, nel girone d'andata, fu il pesante 5 a
                                                        1 subito al San Paolo a causare il suo esonero. E
                                                        tutta la squadra, senza dubbio, sarà ben motivata a
                                                        cancellare il rotondo passivo subito lo scorso
                                                        novembre, forte anche del fatto che a gennaio,
                                                        inoltre, la società empolese ha rinforzato l'organico
                                                        con l'ingaggio di elementi quali il portiere
                                                        Dragowski ed il fantasista Farias, oltre ai giovani
                                                        Dell'Orco ed Oberlin.
                                                        Tanti duelli in mezzo al campo
                                                        Andreazzoli, che l'anno scorso condusse Caputo e
                                                        compagni alla promozione in massima serie dopo
                                                        un campionato cadetto dominato grazie ad un
                                                        gioco offensivo e spettacolare, nei primi mesi di
                                                        questa stagione ha dimostrato di voler applicare
                                                        tale filosofia di gioco anche in Serie A. Importanti
                                                        nello scacchiere toscano sono i due esterni,
                                                        generalmente il promettente Di Lorenzo a destra e
                                                        l'esperto Manuel Pasqual a sinistra, i quali saranno
                                                        senza dubbio protagonisti di interessanti duelli
                                                        con i laterali napoletani, così come interessante
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risulterà il confronto tra il giovane centrocampo toscano e la tanto
                                       fisica quanto tecnica mediana campana. L'uomo in più dei padroni di
                                       casa nel corso di questa annata, ad ogni modo, fin qui è stato senza
                                       dubbio Ciccio Caputo, bomber classe '87 che dopo tanta gavetta in
                                       Serie B sta dimostrando tutto il suo valore anche nel massimo
                                       campionato, trascinando i suoi a suon di gol. Intrigante, dunque,
appare anche il faccia a faccia a distanza tra il numero 11 degli azzurri toscani e gli attaccanti
partenopei, soprattutto qualora Ancelotti dovesse puntare dall'inizio su Arek Milik, anche lui tra i
principali goleador del campionato.
L'ultima volta fu Insigne-Mertens show
Nell'ultimo precedente al Castellani tra le due squadre, disputato due stagioni or sono, i partenopei di
Sarri si imposero sui padroni di casa per 3 a 2 grazie ad una doppietta di Lorenzo Insigne e ad un
eurogol di Mertens, a segno su calcio di punizione dalla lunga distanza, che permisero agli azzurri di
dilagare prima che El Kaddouri e Maccarone accorciassero le distanze nella ripresa. In totale Empoli e
Napoli si sono sfidate per undici volte in Toscana tra Serie A e cadetteria, e quella sopra citata è l'unica
vittoria campana; per il resto il bilancio è di sei successi empolesi, tra i quali il 4 a 2 con cui nel 2015 lo
stesso Sarri ebbe la meglio su Benitez, e quattro pareggi.

                              EMPOLI - NAPOLI
                                                                                                   EMPOLI
                                                                                           ALLENATORE ANDREAZZOLI

                                                  GHOULAM
                                                       ZIELINSKI
                          MERET        KOULIBALY

                                               FABIAN RUIZ
                         MAKSIMOVIC                          INSIGNE

                                                                                         DI LORENZO
                                      ALLAN                                 FARIAS
                      HYSAJ
                  ST                                                                 KRUNIC    MAIETTA
                    AD                        MILIK
                        IO                                      CAPUTO      BENNACER
                              CA
                                RL                                                 SILVESTRE
                                   O                               TRAORE
                                                                                                             -2
       NAPOLI                          CA                                                 DRAGOWSKI
                                                                                                          -5
                                          ST                                                             3
ALLENATORE ANCELOTTI                            EL           PAJAC     DELL’ORCO                      LI
                                                      LA                                         PO
                                                        NI                                     EM
                                                                                               CAMPIONATO SERIE A
                                                                                               GIRONE DI RITORNO
                                                                                                  11^ GIORNATA

STADIO CARLO CASTELLANI - 03 APRILE 2019 - ORE 19.00
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