OTTOBRE 2020 - Periodico dell'Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Calabria - Ordine Professionale degli Assistenti Sociali ...
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OTTOBRE 2020 ANNO XI N° 2 Periodico dell’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Calabria
Sommario Ottobre 2020 Direttore: Danilo Ferrara EDITORIALE 3 Direttore Responsabile: Vito Samà GLI AUGURI DELLA PUGLIA A “SCENARI SOCIALI” 4 Hanno collaborato a questo numero: Vito Samà, Francesca Mallamaci, Federico Carioti, Pasquale Colurcio, Sabrina Licursi, Antonel- EMERGENZA COVID-19 la Adilardi, Isabella Saraceni, Serafina Demme, Francesco Terranova, Nadia Laganà, Maria Rosaria De Filippis, Pietro Romeo Mutazione e adattamento della cooperazione sociale 6 Progetto grafico e impaginazione: Nadia Laganà durante l’emergenza Scenari Sociali: Di fronte alla paura, divenire promotori di aiuto 9 Edito dall’Ordine degli assistenti sociali – Consiglio Regionale della Calabria Registrazione Tribunale di Lamezia Terme Periodico d’informazione di La mia esperienza professionale contro il COVID-19 10 categoria al n. 1/2009 del 19 gennaio Cosa possiamo fare insieme? Il sevizio di ascolto 12 socio-assistenziale online: dall’idea progettuale all’implementazione del servizio Consiglio dell’ordine Presidente: FERRARA Danilo—Vice Presidente: MURI Maria Grazia Il servizio di ascolto socio-assistenziale online: 15 Segretario: SAMÀ Vito - Tesoriere: CARIOTI Federico da una lista di colleghi ad un gruppo di lavoro Consiglieri: ADILARDI Antonella, CLERICÒ Diana, COLURCIO Pasquale, DE FILIPPIS Maria Rosaria, DEMME Serafina, LAGANÀ La pandemia e l’inasprirsi delle disuguaglianze 17 Nadia, MALLAMACI Francesca, ROMEO Pietro, SARACENI Isabella, di genere SEVERINO Samuele, TERRANOVA Francesco PON Inclusione: garantite in continuità le procedure 19 Commissioni del servizio professionale di base PRIMA COMMISSIONE: “Rapporti, informazione e servizi agli iscritti. Iscrizioni e cancellazioni, trasferimenti” Gestione e procedure del servizio sociale professionale 21 PON Inclusione durante l’emergenza sanitaria e sociale Presidente: TERRANOVA Francesco CLERICÒ Diana, ROMEO Pietro, SAMÀ Vito, SARACENI Isabella I sistemi di protezione europei sperimentano nuove 23 SECONDA COMMISSIONE: “Etica, deontologia e ricorsi amministrativi” forme e strumenti di intervento contro la pandemia Presidente: DE FILIPPIS Maria Rosaria La tutela dei diritti dei detenuti e la prevenzione 27 CLERICÒ Diana, ROMEO Pietro, MALLAMAC Francesca, LAGANÀ Nadia durante il lockdown TERZA COMMISSIONE: ”Politiche sociali e rapporti con le istituzioni” Volontariato e terzo settore a supporto dei servizi residenziali 31 Presidente ROMEO Pietro La tutela dei minorenni durante l’emergenza covid19 33 CARIOTI Federico, DEMME Serafina, SEVERINO Samuele, CLERICÒ Diana QUARTA COMMISSIONE: “Consultiva e accreditamento” Esserci d essere riconosciuti nell’emergenza 34 Presidente: ADILARDI Antonella DE FILIPPIS Maria Rosaria, MURI Maria Grazia Gli effetti dell’inquinamento atmosferico 36 sulla salute umana QUINTA COMMISSIONE: “Politiche del Lavoro. Terzo Settore. Libera Professione” La scuola ai tempi del corona virus 39 Presidente: COLURCIO Pasquale DEMME Serafina, SARACENI Isabella Specchio riflesso e risposte non date 42 SESTA COMMISSIONE: “Comunicazione, Ricerca e Piano sociale regionale: attese, aspettative e responsa- 43 Rapporti con le Università” bilità in tempi di emergenza sanitaria covid19 Presidente: LAGANÀ Nadia FERRARA Danilo, MALLAMACI Francesca VOCI DAL TERRITORIO Consiglio Territoriale di Disciplina Farsi pronti per liberare solitudini. 45 Presidente: VANZILLOTTA Anna Maria Il progetto “S(t)iamo fuori! Socialità e benessere BERTUCCI Anna, PIETRAMALA Libera, FOLINO Paola, SAINATO Giovanna, per persone con sofferenza psichica” ABRUZZESE Anna, RANIA Rosella, MAZZA Rosa Maria, COLOSIMO Angelina, TRAPASSO Anna, CANTAFFA Maria, PASCUZZO Sergio, RUFFO Leonardo, Il polo sciolto ed i rapporti Università—Professione 48 RENDA Antonella, CURTO Antonella
Editoriale COSA CI INSEGNERÀ IL COVID 19? In molti, politici, economisti, intellettuali, in pieno lockdown han- no detto che la pandemia da Sars Covid 19 ci avrebbe cambiato, e in meglio. Ed avrebbe cambiato anche le basi dell'impostazione della società attraverso il rafforzamento delle politiche pubbliche, per garantire maggiori strumenti di perequazione nell’accesso ai servi- zi, uno sviluppo economico più attento all’ambiente e meno al pro- fitto e, conseguentemente, più favorevole alla mobilità sociale che in Italia è agli ultimi posti dei Paesi occidentali. Non è dato sapere, tanto più adesso che la pandemia ha ripreso vi- gore e riacceso le paure, se su tale previsione abbia pesato di più il ragionamento scientifico e sociologico, oppure la voglia di trarre da di Vito Samà una situazione critica e dalla consapevolezza degli errori compiuti, Direttore responsabile una speranza riassunta nell’ormai famoso motto “andrà tutto bene”. Scenari Sociali La storia, purtroppo, ci dice che dalle tragedie l’uomo ha tratto po- co profitto sul piano dei cambiamenti sopra enunciati. Ma nell’atte- sa che presto si possa superare questa fase critica e capire quali in- dirizzi di sviluppo saranno assunti, possiamo prendere atto dei tan- ti punti di riflessione che questa prima guerra dell’era globalizzata ci offre. Il primo è che si tratta di una battaglia contro un nemico invisibile, che non conosce confini, che trae forza proprio dalla globalizzazio- ne dei contatti e che si può vincere solo attraverso la condivisione degli strumenti e delle conoscenze e la corresponsabilità di ognuno. Un secondo punto di riflessione riguarda le relazioni: l’utilizzo più consapevole dei social e delle tecnologie mediatiche hanno consen- tito a milioni di persone di continuare a tessere amicizie e prosegui- re il lavoro; d’altro canto, però, la perdita del contatto ne ha valoriz- zato il significato nella costruzione dei rapporti umani. Il terzo punto è la messa a nudo della debolezza dei sistemi di pro- tezione pubblici, sanitari e sociali, per troppo tempo depauperati di strumenti e di senso e la necessità del loro potenziamento. Proprio perché più vicini professionalmente a quest’ultima temati- ca, abbiamo voluto dedicare per la quasi totalità questo numero di “Scenari sociali” alle esperienze dei tanti colleghi ed esperti del set- tore, che nel periodo dell’isolamento hanno continuato a svolgere il proprio servizio oppure si sono adoperati per crearne di nuovi al fine di sopperire alle debolezze del welfare locale, nella speranza di offrire un contributo alla riflessione che verrà. Scenari sociali 3
GLI AUGURI DELLA PUGLIA A “SCENARI SOCIALI” di Patrizia Marzo* A nche se non sono un’iscritta all’Ordine strutturale della Calabria sono ben lieta di parteci- rapporto con pare all’avvio della nuova vita della Ri- la scrittura? vista Scenari Sociali. Una Rivista dal Andiamo per nome intrigante ed evocativo, che riporta alla men- ordine. te gli orizzonti, sempre lontani, mobili, spesso sfu- A noi assi- mati, della nostra professione. E sono ben lieta di stenti sociali è accaduto ciò che è ha travolto anche poterlo fare per un Ordine professionale meridio- tutte le altre professioni, né più né meno. L’abbas- nale, che raccoglie tutte le fatiche e le difficoltà dei samento dell’impegno didattico nella scuola colleghi di un settore come il nostro, già tanto pe- dell’obbligo (in favore della dimensione socializ- sante e faticoso di suo, ma reso ancora più compli- zante e ludica), unitamente ad una drammatica e cato dai contesti territoriali nei quali operiamo tut- diffusa perdita della propensione alla lettura, han- ti noi, assistenti sociali del Sud. no coinvolto tutte le giovani generazioni. Ad un Non da ultimo, sono felicissima di poter accogliere certo punto qualcuno ha deciso che imparare a me- l’invito del collega Danilo Ferrara – il vostro straor- moria una poesia, leggere ad alta voce, esercitarsi dinario Presidente – rivolgendo alla Rivista Scenari sui meccanismi della sintesi facendo i “riassunti”, Sociali i miei auguri più fervidi di tutto il successo impadronirsi delle/ impratichirsi sulle regole della possibile, a nome mio e di tutto l’Ordine regionale sintassi e della punteggiatura mediante i “dettati”, che rappresento. Mi piacerebbe, tuttavia, in questa completare le proprie conoscenze storiche, geogra- occasione così speciale, toccare un tema tanto deli- fiche, costituzionali, ragionare secondo logiche ma- cato e caro a tutti noi, ma anche tanto scomodo, tematiche, non andava più bene. Bisognava rinno- perché parte da un’autocritica … di categoria: noi vare, stravolgere programmi e metodi didattici. Ad assistenti sociali scriviamo troppo poco e, purtrop- un certo punto qualcuno ha detto basta appesanti- po, non è raro che scriviamo anche male. Direi che re i bambini con nozionismi inutili, devono giocare la seconda affermazione sia una diretta conseguen- e devono imparare giocando. Per carità, nulla in za della prima: scriviamo male proprio perché scri- contrario, ma non sono così sicura che l’esperimen- viamo poco, siamo disabituati a scrivere. Strano, to sia riuscito benissimo. In fondo, gli strafalcioni per una professione che un tempo era definita “la che leggiamo nelle nostre relazioni di tirocinio, professione tacco e penna”. Infatti, sin dalla sua nelle prove scritte degli esami di stato e dei concor- nascita, il Servizio Sociale professionale - professio- si e selezioni, non sono una lacuna “tipica” degli ne di cura e declinata culturalmente al femminile – assistenti sociali o del sud, ma di tutte le professio- ha sempre seguito la mission del lavoro sul campo ni in tutto il Paese e, quindi, rappresentano la pro- e della conseguente documentazione di tale lavoro. va che esse sono il risultato generazionale di questa Cosa è accaduto, quindi? Quando abbiamo perso la infelice svolta della scuola dell’obbligo. Alla quale nostra consueta e ontologica vocazione alla docu- spero che un Ministro dell’Istruzione ancora tutto mentazione? Abbiamo davvero interrotto il nostro da inventare ponga al più presto riparo. Scenari sociali 4
La risposta che darei alla seconda domanda è inve- ognuno dei nostri utenti è un mondo straordinario ce la seguente: noi non abbiamo mai perso la no- che non può (e personalmente credo che non deb- stra vocazione alla documentazione. Documentare ba) essere compresso e mortificato in un modulo il nostro lavoro è un obbligo deontologico, profes-prestampato. Non è né giusto né corretto e, anzi, la sionale e istituzionale al quale non possiamo abdi-svalutazione di molte delle storie che incontriamo, care. Non possiamo non documentare. Ma anche di fatto, svaluta anche il nostro intervento, la no- qui ci sono problemi: sempre più spesso la nostra stra stessa professione. Da tutto ciò discende la ri- documentazione è stata travolta dai diktat della sposta alla terza domanda. Ovviamente non abbia- burocrazia, dalle tecnologie “fast and furious” deimo mai interrotto il nostro rapporto con la scrittu- canali social e dalla “trappola dell’operatività” (per ra. Nei principali registri linguistici che interessano citare il collega Antonio Nappi) che ci pone nelle la nostra professione, sia che si tratti di scrittura condizioni ansiogene dell’emergenza-urgenza, al- tecnico-professionale, di scrittura amministrativa o lontanandoci dalla riflessività. Provo a spiegarmi di scrittura creativa, gli assistenti sociali continua- meglio. La nostra scrittura tecnico-professionale no a scrivere. Ma, come abbiamo già visto, c’è scri- (relazioni, report di ricerca, cartelle sociali, mappe vere e scrivere. E, soprattutto, noi difettiamo nella e analisi di contesto, ecc.) che produciamo per i scrittura “auto-riflessiva”, quella che pensa e parla Tribunali, Enti pubblici e privati, istituzioni e Ser- di noi, quella “scientifica”, “saggistica”: l’unica che vizi, è costituita sempre più da fotocopie di atti ci può aiutare a rafforzare il nostro spazio nel pa- precedenti, moduli e format prestampati, verbali norama delle professioni ordinate – quale è la no- da compilare, piattaforme web sulle quali stra – e a conquistarne di nuovi, come ad esempio, “caricare” dati sempre più numerici e asettici. Co-quelli accademici. me se quei numeri, quelle caselle da spuntare, queiLa buona notizia è che di recente si sta sviluppan- diagrammi da comporre, non fossero altro che rap- do una crescente attenzione alla scrittura “auto- presentazioni di storie, di narrazioni, di biografie, riflessiva”: diversi colleghi hanno pubblicato e pub- di “persone” in carne e ossa: l’unica, vera, reale blicano contributi sul nostro lavoro, in forma ro- “materia prima” che anima il nostro lavoro. manzata e saggistica. Ma siamo ancora troppo po- Tutto questo ci limita. Ci ingabbia. Ci comprime. chi: la scrittura è democrazia, è dibattito, è parteci- Limita, ingabbia e comprime non solo la nostra pazione. Non quella veloce e raffazzonata prima fantasia, la dimensione dell’“arte” della nostra pro- descritta, ma quella ponderata, quella che è frutto di letture, riflessioni, elaborazioni personali. Ecco cosa possono rappresentare esperienze “Ecco cosa possono rappresentare esperienze come “Scenari sociali”. come “Scenari sociali”. Uno spazio comune di Uno spazio comune di confronto e scambio. confronto e scambio. Un luogo del pensiero e un Un luogo del pensiero e un invito alla invito alla (buona) azione”. (buona) azione. Ed ecco che vi rinnovo tutti i miei auguri, affinché la nascita e il consoli- fessione, come diceva la nostra Mary Richmond damento di esperienze come questa possano dav- (sarebbe tutto sommato un danno di entità mode- vero contribuire al rafforzamento della cultura del rata). Ciò che è molto peggio è che tutto questo nostro Servizio sociale. Ne abbiamo tanto bisogno impoverisce le stesse storie delle persone che noi e ci crediamo oggi più che mai. incontriamo nei nostri cammini professionali: Bravi tutti e ancora complimenti vivissimi a tutti voi. *Presidente CROAS Puglia Scenari sociali 5
Emergenzacovid-19 MUTAZIONE E ADATTAMENTO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE DURANTE L’EMERGENZA di Mario Alberti* L ’evento eccezionale nel quale, ancora, pur mondo, fatto se in fase attualmente remissiva, ci trovia-di parole mo, sarà letto più avanti nei libri di sto- continue, si è ria. Da fine febbraio, in modalità crescen- trovato ad te, il Mondo si è trovato avvolto da un evento di affrontare. portata drammatica. Le reazioni hanno preceduto Le varie piat- le preoccupazioni, sia sotto il profilo personale e taforme sono familiare, che lavorativo. La chiusura, rivelatasi ele- diventate mento imprescindibile nel nostro Paese per il con- terreno ob- tenimento della pandemia ha proiettato milioni di bligato di persone in una dimensione privata, e solitaria, di contatto, di elaborazione rispetto ad un dramma collettivo, na- lavoro e di zionale, mondiale. Ovviamente, dall’interno, le co- programma- se appaiono sempre ovattate, soffrono di difensiva zione ripara- mancata elaborazione, si mischiano con un quoti- tiva in conseguenza ad un notevole impatto occu- diano che assume la forma delle misure precauzio- pazionale trovatosi ad affrontare. Va detto che tali nali. E delle conseguenze. La cooperazione, anello strumenti hanno facilitato la connessione, in Lega- robusto del welfare sia sotto il profilo dell’econo- coop, tra le diramazioni regionali ed il livello na- mia, che dell’etica per sistema di governance, non è zionale, altrimenti contattato attraverso frequenti rimasta immune da quanto accaduto. Intanto, e in spostamenti verso la capitale. Se siamo tati costret- ti a ri- nunciare “La cooperazione, anello robusto del welfare sia sotto il profilo al dibat- dell’economia, che dell’etica per sistema di governance, non è tito per rimasta immune da quanto accaduto. Intanto, e in corsa, ha come siamo dovuto mutare metodologia di relazione sia all’interno di sé, avvezzi, che con le Istituzioni, nonché con la comunità di riferimento”. le nuove corsa, tecnolo- ha dovuto mutare metodologia di relazione sia gie hanno consentito maggiore frequenza e pratici- all’interno di sé, che con le Istituzioni, nonché con tà nelle connessioni tra le varie Regioni. Tuttavia la comunità di riferimento. La cooperazione nasce alcune assemblee di carattere nazionale previste e si perpetua all’interno di un lungo e costante di- appunto nei mesi centrali della pandemia sono sta- battito, attraverso modalità di contatto con l’altro, te repentinamente rimandate all’anno successivo. inteso in senso ampio come stakeholder. La muta- Questi eventi, in considerazione della portata, non zione del linguaggio, e del setting di relazione, è è stato ovviamente possibile compensarli sotto il stata la prima obbligata variazione che il nostro profilo tecnologico. Il dibattito si è quindi inevita- Scenari sociali 6
Emergenzacovid-19 bilmente parcellizzato, rimandando eventi di porta- manifatturiero con il 90% e l’edilizia, impiantistica e ta più globale e collettiva ad auspicabili tempi mi- costruzioni, con un totale di 88% di richieste. gliori. La cooperazione sociale si è attestata al 59% di ri- Giova inquadrare l’impatto dell’emergenza COVID sia sotto il profilo regionale che nazionale, almeno settore n. coope- Dipendenti Fatturato rative ( dato al 2018) per quanto concerne l’organizzazione di riferimen- agroalimentare 44 245 536.221 to, ovvero Lega delle Cooperative e Mutue. Lega- pesca 18 277 4.918.701 coop nazionale, sin dall’inizio dell’emergenza, ha Servizi 45 343 1.816.568 ritenuto opportuno monitorare l’impatto della pan- demia sulle associate attraverso un questionario uti- Prod. E lavoro 38 189 856.959 le a rilevare, tra i tanti parametri, il ricorso agli am- Cultur media 20 35 36.116 mortizzatori sociali sin da subito resi disponibili dal Sociali 130 1263 31.773.7012 Governo. Per quanto concerne la prima trance di Abitazione 26 5 1.500.035 ammortizzatori sociali, il 53% dei lavoratori impie- Totale 321 2357 41.401.612 gati nelle cooperative aderenti ne è stato interessa- to. Ne consegue che 97.967 unità lavorative tra le chieste. Non si riscontrano, quindi, particolari diffe- imprese cooperative intervistate ha usufruito degli renze tra Nord e Sud rispetto all’area esplorata. ammortizzatori sociali nel periodo compreso tra il Giova riepilogare attraverso apposita tabella suddi- 23 febbraio ed il 30 aprile 2020. visa per aree geografiche. Area n. Imprese Dipendenti Lavoratori % Dopo aver analizzato cooperati- interessati ve il dato per singola Regione, che si omet- Nord 235 22.156 9.289 42% te nella sua interezza per estrema sintesi, emerge Ovest come il Friuli Venezia – Giulia e la Calabria han- Nord Est 399 114.956 64.260 56% no più delle altre fatto ricorso agli ammortizzatori Centro 315 36.286 18.959 52% sociali attestandosi al 73% della forza lavoro. Sud Adesso concentriamoci su quanto accaduto nella 203 9.152 3.684 43% nostra Regione. Isole 185 2.540 1.495 59% In Calabria ben 321 imprese cooperative risultano Totale 1.337 185.090 97.967 53% associate a Legacoop. I settori sono così suddivisi: Circa 70 cooperative iscritte a Legacoop Calabria Per quanto questo dato sia parziale e non tenga hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. conto di eventuali rinnovi/proroghe in questa fase, Tra i settori più colpiti si registrano il sociale, a cau- la quasi totalità delle imprese che ha richiesto inter- sa della chiusura di alcuni servizi essenziali, come venti di sostegno al reddito dei propri lavoratori ha l’assistenza educativa scolastica e i centri diurni, presentato domanda per la durata massima di 9 set- riaperti con prescrizioni dal 3 giugno scorso. timane. Sempre a livello nazionale i settori più col- Scorrendo brevemente gli altri settori, possiamo piti sono risultati es- sere il comparto ri- storazione con il 94% “Tra i settori più colpiti si registrano il sociale, a causa di domande di ac- della chiusura di alcuni servizi essenziali, come cesso agli strumenti l’assistenza educativa scolastica e i centri diurni, di ammortizzazione riaperti con prescrizioni dal 3 giugno scorso.” sociale, il comparto Scenari sociali 7
Emergenzacovid-19 registrare che l’Agro-alimentare non ha subito note- Da un recente studio su un grosso Consorzio cala- voli contraccolpi grazie alla domanda interna del brese si “bruciano” in interessi bancari l’equivalente sub – settore ortofrutticolo. Diversamente le coope- potenziale di due posti di lavoro. L’emergenza CO- rative del comparto florovivaistico hanno subito la VID non ha assolutamente migliorato tale situazio- ne, diversamente dalle nostre aspettative rispetto ad un mag- “Il valore della cooperazione, rappresentato da gior senso di responsabilità della un modello etico di governance, da principi che Pubblica Amministrazione. Ciò va coniugano il valore del lavoro con il prendersi rilevato affinché si appongano i dovuti correttivi, repentinamente, cura delle problematiche dei territori onde evitare che alcune imprese indipendentemente dal ritorno economico, deve cooperative, specie nel settore essere percepito patrimonio comune.” sociale e nei servizi, possano non ripartire più dopo la chiusura. Il valore della cooperazione, rappresentato da un mo- chiusura dell’attività per oltre 60 giorni, come il set- dello etico di governance, da principi che coniugano tore pesca, a causa della chiusura dei mercati ed i il valore del lavoro con il prendersi cura delle pro- ristoranti. Il settore manifatturiero ha provato a rea- blematiche dei territori indipendentemente dal ri- gire diversificando le attività nella produzione di torno economico, deve essere percepito patrimonio mascherine. Le costruzioni ferme. La logistica, an- comune. Una cooperativa che si occupa, a titolo che se con grosse difficoltà, ha continuato ad opera- esemplificativo, di servizi di cure domiciliari per per- re, riducendo di molto il fatturato. Tuttavia la narra- sone con disabilità non appartiene soltanto ai soci, zione di questi eventi deve andare oltre, a mio avvi- ma agli utenti, alle loro famiglie, al territorio che so, la semplice enunciazione di tabelle svuotate da diventa setting di cambiamento culturale, ai fornito- ogni elemento immediato di comprensione, come la ri di strumenti utili per il lavoro, alle Pubbliche Am- testimonianza degli stessi cooperatori. Lentamente, ministrazioni committenti. Il termine stakeholder dopo il DPCM del 3 giugno 2020, si sta provando a deve essere inteso nel senso più ampio possibile. ripartire, entrando di fatto in un percorso di resilien- Posto ciò la pandemia può essere un’occasione, ed in za. Anche perché, affermiamolo con chiarezza, la determinati casi lo è stata, di coesione sociale e at- cooperazione sociale, dentro una annosa resistenza tenzione rinnovata ed implementata delle fragilità. ci è sempre stata. Le cooperative che lavorano in Manca un anello, affinché la catena delle virtuosità contrattualizzazione con la Pubblica Amministra- sia robusta, e sta nel rapporto con la Parte Pubblica. zione registrano tempi di pagamento che sfiorano, La ricostruzione, tuttavia, di un percorso da sempre nella nostra Regione, i centottanta giorni dall’emis- intrapreso è nelle priorità del mondo della coopera- sione della fattura per prestazioni rese. Tale distor- zione. sione, talmente incrostata da risultare prassi, co- La resilienza non può non partire da un’ampia coe- stringe le cooperative sociali a ricorrere al credito sione di protagonisti di un periodo che tutti noi vor- bancario pur di onorare gli impegni con dipendenti remmo si identificasse con una storica e intensa ri- e fornitori, oltre che con l’erario. partenza. “La resilienza non può non partire da un’ampia coesione di protagonisti di un periodo che tutti noi vorremmo si identificasse con una storica e intensa ripartenza” *Legacoop Calabria Scenari sociali 8
Emergenzacovid-19 Di fronte alla paura, divenire promotori di aiuto di Laura Cappellini* il 9 marzo 2020, quando nel Centro di Acco- genza sanitaria han- È glienza per Adulti in difficoltà “Casa della Solidarietà P. Rotatore” di Reggio Calabria si respira un’aria nuova, diversa. I giorni passa- no, tutto si modifica in maniera naturale. Un impre- visto inaspettato, il Covid 19, ha rimodulato tutto: no perso e/o sospeso il loro lavoro precario e adesso si trovano in forte difficoltà nell’acquistare beni distanza sociale! È incredibile che oggi per il bene di di prima necessità e tutti dobbiamo fare ciò contro cui abbiamo sempre richiedono di poter ricevere un pacco spesa. C’è, in- lottato! Si continua ad essere accanto all’altro garan- vece, chi chiede di essere supportato nella compila- tendo i servizi essenziali: consegna a domicilio di zione della domanda per i bonus spesa, erogati dal beni di prima necessità; la mensa da “asporto”; l’a- comune di Reggio Calabria, perché privo dei dispo- scolto attraverso il telefono. Dentro “Casa” si respira sitivi informatici nella propria abitazione. Le setti- un clima surreale. Aprire la porta d’ingresso con i mane diventano molto intense, perché si inizia a guanti per evitare il contatto con le superfici. Saluta- soddisfare le richieste dei numerosi nuclei familiari. re gli ospiti residenti con una voce camuffata dalla Con l’aiuto di tanti giovani volontari, si preparano mascherina, sorridere attraverso gli occhi, conversa- 160 pacchi con derrate alimentari e prodotti per l’i- re con loro ad un metro e mezzo di distanza. Spiega- giene della persona e della casa. Tutto ciò si può fare re le nuove misure precauzionali da rispettare e li- grazie all’aiuto del Banco Alimentare e delle genero- mitare, purtroppo, la loro libertà. Il citofono suona se donazioni. Ogni scatolo racconta una storia. C’è forte, è un homeless che chiede di poter essere ospi- molta attenzione e cura, senza tralasciare nessun tato ed avere un posto letto. Essere costretti a ri- dettaglio, perché ogni busta ha una sua unicità e spondere che in questo periodo, come prevedono i diversità. Il momento della consegna ad ogni nucleo vari decreti ministeriali per contrastare la diffusione familiare è emozionante. Le loro parole, spontanee e della pandemia, occorre sottoporsi ad uno scrupolo- sincere, arrivano dritte al cuore. I loro grazie pieni di so screening sanitario ed essere, successivamente, commozione. I loro volti rigati da una lacrima, se- autorizzati a poter accedere all’interno della struttu- gno di una profonda dignità restituita. Di fronte alla ra. Il suo volto si incupisce, incredulo nel sentire paura, quello che si può fare è diventare promotori questa risposta. I mesi trascorrono, il telefono squil- di sostegno ed aiuto nei confronti di chi è più fragi- la, ogni giorno sempre di più. È un’anziana che ha le. Quotidianamente, con la mia professione, cono- bisogno di un farmaco ed un po' di compagnia; è un sco da vicino chi non ha la certezza di un reddito. genitore che chiede supporto per il figlio per la di- Conosco cosa accade quando senza un lavoro si sci- dattica a distanza. Ma soprattutto, sono le chiamate vola ai margini della società o quando non si riesce a di tante famiglie che hanno necessità di parlare con prendersi cura della propria famiglia, dei propri figli qualcuno di cui fidarsi. Così, l’unico modo per man- nel processo educativo. tenere i contatti sono i colloqui telefonici. È vera- In questo periodo, il potere delle parole, semplici e mente triste non poter osservare i visi delle persone, confortanti, sono servite a riempire i silenzi delle leggere le loro emozioni e decifrare il linguaggio non conversazioni, che scandivano le sofferenze e i biso- verbale. Mi raccontano che a causa di questa emer- gni. *Assistente sociale specialista Scenari sociali 9
Emergenzacovid-19 La mia esperienza di assistente sociale contro il COVID19 di Pasquale Colurcio* C ome è noto, in con- na del comitato di comitanza all’emer- Crotone, mi sono genza sanitaria, si è trovato a gestire generata anche situazioni nuove, quella sociale. Intanto è bene che non ero abituato prima,di una signora morta per arre- specificare il termine, emer- con modalità di intervento sto cardiaco, in un supermer- genza da ex mergere (uscire cato della città, ai congiunti differenti, a come gestire una dall’acqua), significa venire a in isolamento, sempre su se- relazione di aiuto. Se c’era più galla, ovvero ciò che si mani- gnalazione della questura, sia- tempo e libertà di approccio, festa con chiarezza ed eviden- oggi abbiamo dovuto accele-mo accorsi in aiuto nei con- za, ciò che irrompe nella nor- fronti di un malato oncologi- rare tutto, e cambiare le mo- malità. Dal punto di vista co solo, con serie difficoltà ad dalità, mi riferisco anche alla scientifico sono le circostanze approcciarsi alle cure e all’ac- prassi di contatto con la per- improvvise ed inattese in cui quisto di farmaci. Capite bene sona in difficoltà, (guanti, ma- vi è il pericolo o il rischio di la difficoltà nella comunica- scherine, distanziamento so- morte o altra minaccia all’in- zione con queste barriere se ciale), se pur a nostra tutela, tegrità fisica degli esseri uma- hanno ulteriormente compli-pur protettive e necessarie, ni. Quanto è accaduto in que- ma limitanti. Naturalmente in cato quello che era un inter- tutto questo si è dovuto mettere in “Ho avuto modo di toccare la devastazione, il dolore, la sicurezza sia la per- solitudine, la fragilità dell’essere umano. Questo periodo, ha sona titolare portato ovviamente a degli scompensi psicofisici, di gente dell’aiuto che ov- fortemente stressata, nel vedersi cambiato all’improvviso, viamente noi ope- l’equilibrio della propria quotidianità ”. ratori che abbiamo svolto il servizio in piena pandemia. sto tragico periodo. È emersa, vento di aiuto, se pur sempli- Prima di entrare nelle case, quella che definiamo essere ce o complesso. Abbiamo at- due soccorritori vestiti con le una bomba sociale. Come As- tivato un pronto soccorso So- tute protettive, hanno proce- sistente Sociale dell’Emergen- ciale dove tra le tante chiama- duto a misurare sia la satura- za, appartenente al corpo vo- te di urgenza, sono intervenu- zione che la febbre, dopo di lontario di Croce Rossa Italia- to nel comunicare il decesso che, con le dovute precauzio- Scenari sociali 10
Emergenzacovid-19 ni, sono intervenuto a racco- to all’improvviso, l’equilibrio forte senso di partecipazione gliere il bisogno. Ho cono- della propria quotidianità. e di appartenenza ad un ter- sciuto la nuova povertà, per- Persone che hanno avuto, ritorio in difficoltà. Una re- sone che fino a ieri avevano anche solo il bisogno di par- gione la nostra che necessite- un lavoro che gli garantiva lare e raccontarsi nella pro- rà anche nei prossimi mesi, di almeno la sopravvivenza pria solitudine e sofferenza. supporto e sostegno, deve giornaliera, mi riferisco ai Abbiamo registrato diverse essere impegno di tutti, piccoli artigiani e commer- situazioni di violenze tra le ognuno per le proprie com- cianti, che oggi hanno neces- mura domestiche, per una petenze, a continuare su que- sità del pacco spesa, e sono convivenza forzata di coniugi sta strada. Concludo ricor- stati tanti. Abbiamo dato as- con relazioni affettive com- dando la responsabilità che sistenza a mamme in difficol- promesse. L’aspetto bello, di noi Assistenti Sociali abbia- tà nella gestione dei propri questa emergenza invece, è mo nei confronti della socie- figli, si è ritornato alla socia- stata la forte collaborazione e tà, come recita l’art. 42 al ti- lizzazione primaria, dove tut- solidarietà tra gli enti pubbli- tolo V del nuovo codice to si svolgeva in famiglia, pri- ci e del terzo settore, tutti deontologico, entrato in vigo- ma di deputare la scuola e le uniti mettendo al centro dei re il primo Giugno u.s.: attività extrascolastiche alla nostri interventi il volto uma- “L’assistente sociale mette a formazione e alla socializza- no prevalente. Una sorta di disposizione delle autorità “L’assistente sociale mette a disposizione delle autorità competenti, la propria professionalità per programmi e interventi diretti al superamento dello stato di crisi in caso di catastrofi o di maxi-emergenze. Nei diversi ambiti in cui opera, o come volontario adeguatamente formato all’interno delle organizzazioni di Protezione Civile, il professionista contribuisce al supporto di persone e comunità e al ripristino delle condizioni di normalità”. zione. Genitori che si sono mutuo aiuto che ci ha con- competenti, la propria pro- visti ad un tratto insegnanti sentito di essere presenti nel fessionalità per programmi e ed animatori con la didattica bisogno della nostra città, interventi diretti al supera- a distanza, con la problemati- dalla Caritas Diocesana alla mento dello stato di crisi in cità anche di reperire gli ap- Croce Rossa Italiana, alle va- caso di catastrofi o di maxi- parati informatici per colle- rie cooperative sociali: Dalla emergenze. Nei diversi ambi- garsi. Ho avuto modo di toc- Parte dei Ragazzi, Agorà Kro- ti in cui opera, o come volon- care la devastazione, il dolo- ton, alla Noemi, all’Emporio tario adeguatamente formato re, la solitudine, la fragilità solidale, alla mensa di Padre all’interno delle organizza- dell’essere umano. Questo Pio, a tutte le parrocchie del zioni di Protezione Civile, il periodo, ha portato ovvia- territorio di Crotone e pro- professionista contribuisce al mente a degli scompensi psi- vincia, pronti a smistare beni supporto di persone e comu- cofisici, di gente fortemente di prima necessità e soddisfa- nità e al ripristino delle con- stressata, nel vedersi cambia- re le esigenze primarie. Un dizioni di normalità”. *Consigliere CROAS Calabria Scenari sociali 11
Emergenzacovid-19 Cosa possiamo fare insieme? Il servizio di ascolto socio-assistenziale online: dall’idea progettuale all’implementazione del servizio di Sabina Licursi e Ercole Giap Parini* N el 1972, quando l’Università della Cala- ghe che bria dava avvio ai primi corsi di stu- hanno ap- dio, e Rettore era Beniamino Andreat- prontato ta, un’alluvione devastò le Serre e il un decalo- comune di Fabrizia registrò i danni più rilevanti. go per Rispondendo alla chiamata del Rettore, tanti stu- mettere in denti, ricercatori e docenti si misero all’opera per guardia i portare soccorsi: quella poca e essenziale roba, tra cittadini coperte, cibo e tende, che serve a dare sostegno a dalle espo- popolazioni a cui l’acqua impetuosa aveva portato sizioni alle via tutto o quasi. Era soltanto una declinazione dannose particolare, emergenziale, di quella volontà di An- fake-news, dreatta di fare dell’Università della Calabria una in un momento in cui bene informare era vitale. istituzione al servizio del territorio e quindi volano Una taskforce, coordinata dal Rettore, ha quindi del suo sviluppo e della sua emancipazione. lanciato una chiamata all’impegno tutte le forze Quasi mezzo secolo dopo, e mentre l’emergenza Unical, stimolando e coordinando gli interventi. virale raggiungeva il picco, l’Università della Cala- Oltre a una raccolta fondi, ne sono nati progetti di bria si è ritrovata nelle condizioni di tornare a diverso tipo e spessore: per la produzione e la certi- quella attitudine fondativa, per dare sostegno, con ficazione di mascherine, per fornire ausili alla ven- le sue competenze e con la sua capacità organizza- tilazione polmonare, per rifornire di disinfettante tiva, al territorio in un momento di difficoltà dovu- gli ospedali, ma anche per supportare gli enti locali to alla diffusione del Covid19. A medici, infermieri nella gestione dell’emergenza con opportune lettu- e in generale personale sanitario che ha dovuto re delle tante norme prodotte in quel momento. E dall’oggi al domani affrontare una emergenza sani- tanto altro ancora. Alcuni progetti sono stati dedi- taria mai vista prima; a persone comuni a cui il vi- cati all’assistenza a distanza, con particolare atten- rus e il lockdown scippava la propria quotidianità zione alle categorie più bisognose di supporto psi- rendendo ancora più difficile la situazione di chi cologico, medico e socio-assistenziale. già viveva in condizioni di fragilità. Ed è stato dap- Proprio in questa prospettiva nel Dipartimento di prima un fermento spontaneo: quei chimici che si Scienze Politiche e Sociali, sin da subito si sono sono dati da fare per produrre disinfettante e per attivate diverse disponibilità. Alcuni docenti, impe- insegnare a farlo in casa, e proprio mentre le scorte gnati da anni nella formazione degli assistenti so- si riducevano nelle farmacie e nei supermercati; ciali, hanno promosso l’organizzazione di un servi- quel laboratorio che ha concentrato tutte le sue zio di ascolto socio-assistenziale a distanza. Di se- attività per sperimentare una molecola prometten- guito, proviamo a sintetizzare i diversi passaggi che te per curare l’infezione da Covid19; quelle sociolo- hanno portato all’avvio del servizio. Scenari sociali 12
Emergenzacovid-19 Come nasce il servizio. Le domande che hanno gui- dato la riflessione, prima, e l’azione, dopo, sono sta- te: cosa può servire in questo periodo per raccoglie- re il bisogno sociale emergente che i servizi del ter- ritorio possono avere difficoltà a registrare? Con chi possiamo fare rete per costruire una risposta in gra- do di assicurare qualità, competenze, ma anche effi- cacia? Ne è derivato un intenso scambio di idee tra colleghi del Dipartimento, con il Centro ICT di Ate- neo, con il Presidente dell’Ordine regionale degli assistenti sociali e alcuni consiglieri, con una Socie- tà privata (Il Laboratorio di ricerca congiunto per l’innovazione di reti e servizi - Lirs) provider di ser- vizi internet. Il protocollo di intesa. Da questa condivisione è nato un protocollo che ha formalizzato l’avvio del servi- zio di ascolto socio-assistenziale: un segretariato sociale a distanza rivolto alla popolazione calabrese in condizione di vulnerabilità, determinata o aggra- vata dall’epidemia di Covid-19, e finalizzato a offrire a) ascolto attivo, vicinanza e possibilità di un con- fronto informato sull’emergenza; b) informazioni su servizi e prestazioni sociali, sani- avviare il centralino telefonico, che ha consentito di tarie, educative accessibili in questa fase di emer- mettere a disposizione dei cittadini un numero fisso genza e attivati da soggetti pubblici e privati, reti di (09841758127) e la gestione in cloud delle chiamate; professionisti; organizzare le disponibilità di 21 professionisti assi- c) segnalazione e trasmissione di richieste dei citta- stenti sociali, che hanno partecipato alla formazio- dini ai servizi competenti; d) allestimento di rispo- ne per poi consentire il funzionamento del servizio ste a esigenze specifiche. Le risorse. Ogni partner ha su tutti i giorni della settimana, dalle 15.00 alle assicurato una partecipazione completamente gra- 18.00; favorire la conoscenza del servizio, tramite tuita. Insieme si è riusciti a: predisporre la piattafor- quotidiani regionali, testate giornalistiche online, ma per la registrazione online delle richieste Tgr e tv locali, canali social, e anche con la produ- (https://www.unicalvscovid.it/centro-di-ascolto- zione di un video (https://www.facebook.com/ socio-assistenziale/); Dispesdidattica/videos/529217737959176/). “Le domande che hanno guidato la riflessione, prima, e l’azione, dopo, sono state: cosa può servire in questo periodo per raccogliere il bisogno sociale emergente che i servizi del territorio possono avere difficoltà a registrare? Con chi possiamo fare rete per costruire una risposta in grado di assicurare qualità, competenze, ma anche efficacia? “ Scenari sociali 13
Emergenzacovid-19 Per favorire le connessioni tra i bisogni e i servizi – servizi e attori della solidarietà, spesso impegnati in spesso sorti spontaneamente durante l’emergenza – azioni di supporto significative ma non sempre inte- è stata lanciata una call (‘Aiutiamoci ad aiutare’) a grate. In secondo luogo, e in conseguenza di quanto cui hanno risposto quasi 90 soggetti, tra organizza- appena evidenziato, la difficoltà di comunicare ai zioni e singoli professionisti, capaci di assicurare un potenziali beneficiari l’esistenza e le potenzialità ventaglio ampio di competenze, servizi di supporto dell’iniziativa. Anche per queste ragioni le richieste a singoli e famiglie di vario tipo, interventi di soste- arrivate al servizio sono poche: meno di 30 in circa gno in situazioni di conflittualità, ecc. su tutto il ter- due mesi di attività. La valutazione complessiva ritorio regionale. dell’esperienza non potrà trascurare questo dato, ma “Il principale risultato di questa esperienza è di avere accettato la sfida posta dalla domanda iniziale: cosa possiamo fare insieme? Università, ordine degli assistenti sociali, professionisti hanno reagito ai timori legati alla possibilità di un’estensione dell’emergenza sanitaria e alle conseguenze sociali ed economiche su singoli e famiglie del lockdown disegnando un servizio di segretariato sociale a distanza, non in I risultati. Il principale risultato di questa esperienza in ottica incrementale e trasformativa, per non spre- è di avere accettato la sfida posta dalla domanda ini- care la sinergia sviluppata in questi mesi e immagi- ziale: cosa possiamo fare insieme? Università, ordine nando che in una fase di allentamento dell’emergen- degli assistenti sociali, professionisti hanno reagito za si possa lavorare di più e meglio sulla partecipa- ai timori legati alla possibilità di un’estensione zione dei cittadini e dei servizi già esistenti nella dell’emergenza sanitaria e alle conseguenze sociali progettazione di nuovi interventi. ed economiche su singoli e famiglie del lockdown disegnando un servi- zio di segretariato sociale a distan- za, non in sostituzione ma a supple- mento del ruolo svolto dal servizio sociale comunale. Una progettazio- ne realizzata nelle condizioni date, e in un contesto soggetto a continui cambiamenti, che ha sperimentato, nonostante gli sforzi fatti, alcune difficoltà. Innanzitutto, quella di non riuscire, in tempi molto stretti, a sviluppare una sinergia operativa con altri Figura 1 - La pagina web di accesso al servizio *Sabina Licursi (sabina.licursi@unical.it) è professoressa associata di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze Politi- che e Sociali, dove insegna Politiche Sociali ed Educative e Metodi della Ricerca Sociale. Ercole Giap Parini (ercole.parini@unical.it) è professore associato di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, ed è coordinatore dei corsi di laurea in servizio sociale. Scenari sociali 14
Emergenzacovid-19 Il servizio di ascolto socio-assistenziale online: da una lista di colleghi ad un gruppo di lavoro di Nadia Laganà* S arebbe stato difficile per chiunque, poco le 15 meno di un anno fa, immaginare uno sce- alle 18, nario mondiale in cui le persone devono ha vi- necessariamente, ai sensi di legge, mante- sto nere il “distanziamento sociale”, indossare una ma- impe- scherina, non potersi toccare, stringere la mano. gnati, Sembra quasi surreale la vita che stiamo vivendo senza ma dobbiamo necessariamente convivere con que- sosta e sto nemico invisibile, un nemico che non conoscia- abbat- mo e che sta pian piano deteriorando le relazioni tendo sociali. Il periodo del lockdown ha aperto ferite già le di- inferte, ha lasciato vuoti incolmabili e silenzi assor- stanze, danti ma ha anche dato la possibilità di riflettere, profes- organizzare, re-inventare spazi, luoghi, costruire e sionisti rafforzare reti, prepararsi e formarsi per aiutare ed ed enti, in un lavoro continuo di formazione, ascol- aiutarsi. Se è vero che il covid19 sta distanziando to, supervisione, confronto, consulenza, messa in l’umanità è ancor più vero che la sta unendo di opera e tessitura di reti. fronte ad un male comune ed è solo insieme che Una task force instancabile, creativa e altamente potremo uscirne. Partendo da questi presupposti specializzata che ha partecipato attivamente a tut- ed in linea con i principi e valori etico professiona- te le fasi del progetto: dalla scelta dell’ashtag li, il CROAS Calabria ha subito aderito all’idea pro- #tiascoltocalabria, alla registrazione del video per gettuale dell’UNICAL per l’attivazione di un servi- la promozione dell’iniziativa, alla presenza assidua zio di ascolto socio – assistenziale telefonico per alle riunioni di coordinamento, supervisione e for- tutti i cittadini calabresi. Ascolto attivo qualificato mazione, alla disponibilità pomeridiana per rispon- e tecnico da parte di assistenti sociali che hanno dere al bisogno delle persone, al continuo confron- volontariamente e gratuitamente messo a disposi- to per la valutazione in itinere sull’andamento del zione la loro competenza e il loro tempo, tutti i servizio e la formulazione di proposte per una ri- giorni, anche i festivi e la domenica. Hanno aderi- modulazione più efficace. to all’iniziativa alcuni consiglieri, la segreteria re- L’idea progettuale è stata un’ottima intuizione da gionale AssNAS Calabria (Associazione Nazionale parte dell’Unical che ha saputo cogliere il bisogno Assistenti sociali), il SUNAS Calabria (Sindacato territoriale, individuare le professionalità specifi- Unitario Nazionale Assistenti Sociali), alcuni dei che per il raggiungimento degli obiettivi prefissati colleghi della lista esperti del nostro Ordine Pro- e coinvolgere il territorio in un’ottica di co- fessionale e l’ANPE (Associazione Nazionale Peda- progettazione partecipata e condivisa. Il servizio ha gogisti Italiani) per un ascolto mirato, in presenza tuttavia avuto una riposta che dal punto di vista di bisogni pedagogici ed educativi. Il servizio, atti- quantitativo non possiamo considerare soddisfa- vo per due mesi e mezzo, per tutti i pomeriggi dal- cente. Scenari sociali 15
Emergenzacovid-19 Ci siamo interrogati su questo risultato ed abbiamo condivi- so alcune criticità: innanzitutto, la mo- dalità con cui la per- sona si rivolgeva al servizio avveniva attraverso un ticket che bisognava aprire dal sito dell’Unical o chiamando un nu- mero che era colle- gato ad un’applica- zione che l’operatore aveva preventiva- mente scaricato sul proprio telefono cel- lulare. La prima ipo- tesi abbiamo fin da subito compreso che non sarebbe stata utilizzata facilmente dall’utenza. Purtroppo anche l’applicazione si è rilevata poco funzionale allo scopo per motivi tec- aver rinforzato la già salda collaborazione tra l’or- nici; inoltre, il piano di comunicazione, per quanto dine Professionale della Calabria e l’Unical; aver capillare, non ha raggiunto efficacemente il target costruito una mappatura dei servizi territoriali atti- di popolazione destinataria del servizio; perdipiù, vi; l’aver ragionato sui punti di debolezza ed avvia- durante il lockdown ci sono state numerose realtà to un tavolo di riflessione sulle possibili strategie che si sono attivate gratuitamente per fronteggiare da attuare in futuro. Non possiamo sapere cosa l’emergenza; per finire, potrebbe anche aver inciso comporterà il ritorno ad una normalità controllata, l’immaginario collettivo distorto che purtroppo l’apertura delle scuole, il ripristino delle attività accompagna la figura dell’assistente sociale ad lavorative in presenza, della pratica sportiva. Ab- aver scoraggiato l’utenza a rivolgersi al servizio. biamo però acquisito un bagaglio di conoscenze sul A fronte delle criticità, dal punto di vista qualitati- fronteggiamento dell’emergenza e una capacità vo abbiamo riscontrato importanti elementi di po- digitale che potremmo utilizzare sempre più con- sitività: avere costruito relazioni, tra colleghi ed sapevolmente nella professione. Abbiamo appreso utenti; avere dato risposte professionali e ascolto dagli errori, costruito relazioni, attivato un lavoro empatico a chi si è rivolto al servizio; l’aver dato di rete competente e, soprattutto, siamo già pronti vita ad un gruppo di lavoro professionale specifico; per mettere in campo una nuova idea progettuale. *Consigliere CROAS Calabria Scenari sociali 16
Emergenzacovid-19 La pandemia e l’inasprirsi delle diseguaglianze di genere di Teresa Pietropaolo* “Infatti è facile vedere come tra le differenze che distinguono gli uomini ve ne siano parecchie che passano per naturali, mentre sono solo il prodotto dell’abi- tudine e dei diversi generi di vita che gli uomini adottano in società .” Jean-Jacques Rousseau Il tema della povertà, dell’esclusione sociale e della matico e genera una ‘incertezza esistenziale’ che disparità nell’accesso alle opportunità socio lavorati- rafforza il senso di emarginazione ed abbandono ve risulta drammaticamente intensificato nell’attua- alimentando come reazione un diffuso risentimento le contesto emergenziale, ed emblematico risuona da parte di quei gruppi sociali e di quegli individui l’appello lanciato da Papa Francesco nel corso che vengono a trovarsi sovraesposti e indeboliti. Il dell’udienza generale trasmessa in diretta streaming lavoro, fondamento della nostra Repubblica e posto il 19 agosto 2020: occorre “curare il virus dell’ingiu- alla base dello sviluppo democratico della società stizia sociale, della disuguaglianza e dell’emargina- civile nel rispetto dell’uguaglianza formale e sostan- zione”. Sebbene siamo ben consapevoli di quanto lo ziale celebrata dalla nostra illuminata Costituzione, spazio lavorativo rappresenti per ciascuno una fon- nella realtà non è per tutti e tale evidenza incancre- damentale via di affermazione ed emancipazione, nisce ogni situazione di dipendenza e ‘schiavitù’. Per oltre che di riscatto e rinascita per alcune fasce par- nulla facile, per la persona precipitata nel circuito ticolarmente fragili, a chiunque operi, nell’ambito dell’esclusione, ricostruire il percorso della dignità e del processo di aiuto, nei percorsi di integrazione della perduta autonomia: nel processo di autodeter- lavorativa e quindi di inclusione sociale, appare minazione, l’inclusione socio-lavorativa è essenziale, chiaro che sempre più spesso le problematiche indi- è la base per il riconoscimento e la rivalorizzazione viduali per le quali si è chiamati ad intervenire si di sé come essere umano e come soggetto portatore collocano al limite della cosiddetta ‘occupabilità’. di diritti di cittadinanza. Alla saturazione del merca- Vale a dire che per molte delle persone che incon- to del lavoro cui si è abituati da tempo, si aggiungo- triamo nel nostro agire professionale non ci sono no quindi le difficoltà legate alla pandemia che con- possibilità occupazionali né valide alternative in tinua a porre in evidenza le diseguaglianze sociali e eventuali contesti relazionali che siano meno esi- di genere. A soffrirne maggiormente sono, assieme genti dal punto di vista performativo e che tuttavia alle fasce storicamente più vulnerabili, le ‘nuove po- possano rappresentare un luogo di appartenenza, vertà’ del ceto medio: professionisti autonomi, com- identificante, soddisfacente e dotato di senso per la mercianti, artigiani, lavoratori precari. I drammi persona. Già in contesti in cui le potenzialità risulta- della povertà causati da una economia inadeguata no compresse, ove non annullate, da vissuti perso- risultano oggi moltiplicati all’ennesima potenza nali e familiari travagliati e laceranti, il problema mentre vacilla sempre più la speranza di concretiz- della mancanza di lavoro frena le opportunità di zazione di una alternativa di vita dignitosa e come affrancamento; laddove esso risulti inaspettato, per tale fondata sul lavoro, di pari passo con il rafforza- le persone non da sempre disoccupate ma tali per mento dell’incertezza del futuro che innesca una sopraggiunte congiunture, si rivela ancor più dram- spirale viziosa piuttosto che virtuosa. Scenari sociali 17
Emergenzacovid-19 “Non dimenticate mai che sarà sufficiente una crisi anni sul fronte della partecipazione femminile al politica, economica o religiosa perché i diritti delle mercato del lavoro vengono vanificate dai vincoli donne siano rimessi in discussione. Questi diritti non imposti alle famiglie in lockdown, per le quali pur- sono mai acquisiti. Dovrete restare vigili durante tut- troppo un bonus babysitter o una estensione del to il corso della vostra vita”. In piena crisi si osserva congedo parentale appaiono insufficienti. Occorre- come le diseguaglianze non riguardino soltanto ceti rebbero processi snelli, rapidi, trasparenti, affidati a “In piena crisi si osserva come le diseguaglianze non riguardino soltanto ceti sociali, categorie di lavoratori e fasce d’età: anche la disparità di genere, piuttosto che risolta, risulta esacerbata.” sociali, categorie di lavoratori e fasce d’età: anche la una comunicazione efficace che renda concrete pro- disparità di genere, piuttosto che risolta, risulta esa- poste quali l’istituzione di un fondo per la micro- cerbata. Basti pensare alle ulteriori difficoltà che si impresa femminile o gli interventi sugli asili nido. trovano a dover affrontare le mamme con la chiusu- La parità di genere è tematica complessa anche sot- ra delle scuole, per poter conciliare gli impegni lavo- to l’aspetto lavorativo e non può trovare risposte sensate al di fuori di una logica concertata, di rete, sia comunitaria che di sistema di welfare e di politi- “La parità di genere è tematica ca attiva del lavoro. complessa anche sotto l’aspetto Jean-Jacques Rousseau, Discorso sull’origine e i fondamenti lavorativo e non può trovare della disuguaglianza fra gli uomini, in Scritti politici, a cura di risposte sensate al di fuori di una Maria Garin, introduzione di Eugenio Garin, vol. I, Laterza, Roma -Bari 2013. logica concertata, di rete, sia Articolo 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle comunitaria che di sistema di forme e nei limiti della Costituzione. Articolo 4 La Repubblica welfare e di politica attiva del riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le con- dizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il lavoro.” dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Articolo 35 Cost. La Repub- rativi e la famiglia, penalizzate sul mercato del lavo- blica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.[…]Art. ro in termini di salario e carriera, quando non per lo 38 Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi neces- stesso mantenimento del posto di lavoro. Se da un sari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza socia- le . Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'av- lato questa realtà può riflettere la libera scelta di viamento professionale. una madre che preferisce occuparsi in prima perso- art. 3 Cost. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono na dell’accudimento dei figli in una fondamentale eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali fase dell’età evolutiva e in ragione di ciò riduce il e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di tempo dedicato al lavoro, dall’altro può dare la mi- ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e sura di stereotipi e norme sociali che ancor oggi im- l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori pongono alle mamme ogni responsabilità nella cura all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. dei figli. Le faticose conquiste registrate negli ultimi *Assistente sociale specialista Scenari sociali 18
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