Acqua Numero 7 Settembre 2008 /// www.architetti.com

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Acqua Numero 7 Settembre 2008 /// www.architetti.com
Numero 7 Settembre 2008 /// www.architetti.com   Digital Water Pavilion, carlorattiassociati+MIT, Expo Saragozza 2008
                                                                 Credit photo carlorattiassociati (www.carloratti.com)

    Acqua
Acqua Numero 7 Settembre 2008 /// www.architetti.com
Editoriale
                                                     L’acqua trasforma la luce e raccoglie i riflessi
                                                     delle cose, li annega in un grande magazzino
                                                     liquido (che oggi sembra essere anche simile
                                                     alla società stessa), in un incessante scorrere
  Il magico liquido                                  di trame in eterno movimento. E dove il mare, i
                                                     grandi fiumi o i laghi si uniscono alla terra, dove
                                                     questa connessione ha radici antiche, impronte
                                                     tracciate nel tempo e con il tempo trasformate e
                                                     dimenticate, gli effetti sulle cose sono ancora più
                                                     forti.
                                                     Ma non è sempre stato così. L’acqua (ci
                                                     ricordava Giovanni Klaus Koenig nell’editoriale
di Marcello Balzani                                  di un famoso numero di Ottagono dedicato
                                                     all’acqua) ha avuto anche un significato negativo,
                                                     oppositorio: elemento separatore ed ostile, un
                                                     baluardo eretto per tutelare e proteggersi. Un’idea
                                                     idrica che tra palafitte e fossati poneva in essere
                                                     quella difesa “più psicologica che reale” che
“Se mai si dovesse catalogare il mondo               riproponeva un’atavica antagonistica relazione
tra i generi, il suo principale ingrediente          con il magico liquido, dando spazio al senso di
stilistico sarebbe senza dubbio l’acqua.             paura che ancora a volte è capace di incutere.
Se le cose stanno diversamente, sarà                 L’acqua è portatrice di mostri (personificazioni
                                                     delle alluvioni e delle inondazioni) che scorrono
perché nemmeno l’Onnipotente deve
                                                     per un universo diversamente denso in cui la
avere molte alternative, o perché il                 memoria del nostro primordiale stato immerso             bene in cui le generazioni future si troveranno a
pensiero stesso ha la trama dell’acqua.              nel liquido amniotico si perde nella notte dei           vivere!),
Come del resto lo scritto; come le                   tempi e ci obbliga a tornare ad imparare a stare a       - di mobilità (luogo del wayfinding e in cui anche
emozioni, come il sangue. (…) E se noi               galla e a nuotare da sempre.                             la digitale modernità pone in essere analogie
siamo parzialmente sinonimi dell’acqua,              È interessante notare come questo significato            navigatorie e natatorie mimando la velocità di
                                                     negativo risulti essere praticamente assente             connessione e la potenza di millenari mezzi di
che è totalmente sinonimo del tempo, il              nell’architettura contemporanea, che ne sviluppa         trasporto, oggi più che mai da recuperare nella
sentimento che proviamo verso questo                 maggiormente i valori:                                   strenua ricerca di sostenibilità),
posto migliora il futuro, contribuisce               - paesaggistici (elemento ma soprattutto evento          - di artificio (per il gioco, la riscoperta, la
a quell’Adriatico o a quell’Atlantico                della natura),                                           scenografia del potere ora come allora).
del tempo che immagazzina i nostri                   - energetici (carburante disponibile e riciclabile       E vorrei proseguire ancora, provando a
                                                     per antonomasia che il progetto umano da                 condensare alcuni fluttuanti significati con il
riflessi per quando saremo scomparsi                 sempre sfrutta negli attributi di velocità e             magico liquido che fisicamente si comporta
da un pezzo. Da questi riflessi, come da             portata),                                                diversamente da tutti e per il quale la scienza
gualcite fotografie color seppia, il tempo           - di risorsa vitale (argomento duro e difficile, al di   del futuro offre gradi di intelligenza, tipici di una
riuscirà forse a comporre, come se si                là delle forme degli acquedotti e delle pubbliche        materia viva, ma credo che non basterebbe. Ho
trattasse di un collage, una migliore                fontane, in un momento storico in cui l’accesso          voluto che le parole del grande Brodskij, scritte
                                                     all’acqua non appare più un diritto ma un lusso          per Venezia, fossero in apertura di queste poche
versione del …futuro”                                con tutte le varianti di spreco che porta con sé: e      righe e vorrei che ad esse fosse riposto il cuore e
 Iosif Brodskij, Fondamenta degli Incurabili, 1989   sarà sempre peggio, nella progressiva rarità del         il ricordo.
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Direttore                                                                                                                          C   M   Y   CM   MY   CY CMY   K

Federica Maietti
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23 gennaio 2007, n. 2/2007
                                                                                                          www.publimaggioli.it
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Vienna World Water
 Congress and Exhibition
 di Federica Maietti

The world is coming to Vienna and we invite you          Il congresso internazionale ha ospitato 3000
to participate. Questo lo slogan di promozione           esperti, provenienti da 130 paesi, dei settori
dell’International Water Association’s 2008 World        della scienza e della ricerca, dei servizi, della
Water Congress and Exhibition che si è tenuto a          consulenza, della tecnologia e dell’uso industriale
Vienna dal 7 al 12 settembre.                            dell’acqua, un’occasione unica per promuovere
IWA World Water Congress è il più importante             l’obiettivo comune di una gestione sostenibile
evento al mondo legato al tema dell’acqua;               dell’acqua, dando ampio spazio ai casi studio
le precedenti edizioni si sono svolte a Parigi           e alle attività di best practice, e di tracciare un
(2000), a Berlino (2001), a Melbourne (2002), a          quadro completo di come si stanno affrontando
Marrakesh (2004) e a Pechino (2006).                     le problematiche legate al tema dell’acqua a scala
L’evento offre a tutti i professionisti del mondo        mondiale, discutendo le soluzioni esistenti o
legati al settore dell’acqua l’opportunità senza         fornendo nuove risposte a tali problematiche.
precedenti di confrontarsi con le tematiche              Il programma è stato suddiviso in sei tematiche
più innovative in termini di scienza, ricerca,           principali: Water Treatment, Wastewater
applicazione e politiche di gestione.                    Treatment, Design and Operation of Water
Il programma del congresso spazia dalle grandi           Systems, Water Resources and River basin
criticità del nostro tempo – cambiamenti climatici,      Management, Managing and Planning Water
aumento della popolazione, crisi sanitaria globale       Services, Health and the Environment. Le
e problemi di urbanizzazione – fino alle più recenti     sessioni tecniche di presentazione sono state
conquiste nel campo delle biotecnologie, della           110, le presentazioni poster più di 400 e
ricerca applicata e della tecnologia, oltre ad un        hanno sviluppato più di 30 workshop, al fine
summit dei leader dei governi locali europei e a un      di facilitare la discussione sui problemi più
forum dei maggiori esperti dei servizi di erogazione     pressanti dell’industria dell’acqua incoraggiando
dell’acqua. Gli esperti coinvolti hanno tracciato le     la condivisione di esperienze e punti di vista. Il
future prospettive, i trend e le sfide emergenti nel     riciclo, le implicazioni dei cambiamenti climatici
settore, offrendo la possibilità di affrontare il tema   sull’industria dell’acqua, le frontiere della ricerca,
dell’acqua da molteplici punti di vista.                 della scienza e della tecnologia, il futuro del
Un focus specifico ha avuto come oggetto la              sistema sanitario, acqua, energia e sostenibilità,
regione del Danubio: le caratteristiche del fiume        sono alcuni dei temi cardine del congresso.
più lungo d’Europa hanno lasciato l’impronta             I membri della IWA, più di 10.000, hanno
sui diversi territori, paesaggi, popolazioni e           sviluppato i temi del convegno dalla ricerca
vicende storiche della regione. Queste diversità         alle applicazioni pratiche coprendo tutti gli
e il considerevole sviluppo economico del                aspetti del ciclo dell’acqua, dalla tecnologia per
territorio richiedono un alto grado di cooperazione      l’ottenimento e la gestione dell’acqua potabile
nell’interesse di una gestione sostenibile dell’acqua.   alla conservazione delle risorse in tutto il mondo.

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È stato affrontato l’impatto dei cambiamenti
climatici sulla risorsa acqua, dell’inquinamento,
della sanità e delle città del futuro verso una
gestione sostenibile dell’acqua e del paesaggio.
Quello delle città del futuro è uno dei grandi
temi del congresso, in un’epoca in cui, per la
prima volta nella storia dell’umanità, più della
metà della popolazione mondiale vive in aree
urbane. Nell’ambito dei tavoli di discussione si è
cercato di dare risposte ad interrogativi quali la
capacità di provvedere alle infrastrutture di base
per affrontare la consistente crescita urbana e
quali dovrebbero essere i sistemi idrici ideali
se fossero considerati come parte integrante
del sistema di pianificazione urbana e non un
aspetto subordinato e pensato a posteriori.
La sessione dedicata alle città del futuro ha
riportato le ricerche più recenti e i casi applicativi
considerando sia i paesi industrializzati che quelli
in via di sviluppo.
Contemporaneamente allo svolgimento del
congresso, l’esposizione, che ha coperto un’area
di 5000 mq, ha ospitato circa 200 delegati di
enti ed organizzazioni internazionali provenienti
da 25 diversi paesi. Erano presenti i padiglioni
di Austria, Germania, Israele, Giappone, Corea,
Olanda, Norvegia, Svezia e Singapore.

Vienna, 7-12 settembre 2008
www.iwa2008vienna.org

Immagini tratte da:
http://remax-parkersburg-wv.com/Places_of_interest.
jsp
http://moby.mib.infn.it/~tancini/romania.html
http://www.partyboot.at/images/690703.jpg
http://magazine.voiaganto.it/img/baden.jpg
http://www.maury.it/album_fotografici/austria-2006/
index.html
http://leidorf.blogspot.com

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Riqualificazione
                                          Nel quartiere Alessandrino, così denominato             Dipartimento persegue da anni con una serrata
                                          per la presenza dell’acquedotto costruito               programmazione partecipata.
                                          dall’imperatore Alessandro Severo nel 226               L’area d’intervento si trova nella periferia est della
                                          d.C., il XIX Dipartimento di Roma (Politiche            città, cerniera tra il quartiere/borgo Alessandrino

della Piazza                              per il recupero e lo sviluppo delle periferie
                                          I.U.O., Qualità delle periferie coordinamento
                                          piani e progetto), dal 2003 sta sviluppando un
                                                                                                  sorto spontaneamente negli anni Sessanta-Settanta
                                                                                                  e la nuova espansione degli anni Ottanta-Novanta,
                                                                                                  il quartiere di Tor Tre Teste, reso celebre dalla

dell’acquedotto
                                          interessante programma che ha visto il frequente        chiesa realizzata su progetto di Richard Meyer;
                                          coinvolgimento degli abitanti e dei comitati            due quartieri legati e caratterizzati dalla presenza
                                          di quartiere, la redazione del progetto per la          dell’acquedotto che li attraversa, ma che offrono un

alessandrino
                                          piazza dell’acquedotto e la sua realizzazione, la       contesto urbano totalmente diverso e slegato.
                                          redazione di una pianificazione che prevede la          Il sito, prima dell’intervento, appariva come
                                          sistemazione di un lungo tratto di acquedotto e         uno spazio vuoto sostanzialmente quadrato,
                                          degli spazi ad esso limitrofi. La volontà di ricreare   inedificato e abbandonato, delimitato da quinte
                                          un’identità nei luoghi della vasta e smembrata          edilizie prive di qualità definite dalla maglia
Roma - Architetto Maria Cristina Tullio   periferia romana è uno degli obiettivi che il           regolare del tessuto urbano tipico di questo
                                                                                                  contesto periferico. Disordinato e non funzionale
                                                                                                  appariva anche il sistema della viabilità e dei
                                                                                                  parcheggi esistenti. Il fine è stato di riqualificare
                                                                                                  un’area degradata e abbandonata per creare uno
                                                                                                  spazio pubblico di incontro, prima inesistente.
                                                                                                  Data la finalità del programma in atto nelle
                                                                                                  periferie di Roma – mirante a ricostruire
                                                                                                  “l’identità storico-paesaggistica” dei luoghi –
                                                                                                  l’approccio progettuale ha previsto una verifica
                                                                                                  storica sulle tradizioni, le esigenze funzionali e le
                                                                                                  caratteristiche paesaggistico-morfologiche del
                                                                                                  territorio circostante l’area d’intervento. Si è così
                                                                                                  potuto appurare come, pur trattandosi di un’area
                                                                                                  periferica al margine del quartiere, si trattava
                                                                                                  di un sito dotato di una propria forte identità e
                                                                                                  riconoscibilità, molto presente nella memoria
                                                                                                  degli abitanti.
                                                                                                  Diversi sono stati quindi i presupposti che
                                                                                                  hanno sostanziato il progetto proposto per lo
                                                                                                  spazio pubblico: dal punto di vista morfologico,
                                                                                                  l’esigenza di definire formalmente e perimetrare
                                                                                                  il sito privo di “forma”, mentre, dal punto di vista
                                                                                                  funzionale, la necessità di riordinare il sistema
                                                                                                  della viabilità e dei parcheggi.
                                                                                                  La struttura regolare della maglia geometrica
                                                                                                  dell’intero quartiere è stata, dunque, ripresa per
                                                                                                  delineare la “forma” dell’isolato della piazza, pur
                                                                                                  non essendo l’acquedotto allineato all’impianto
                                                                                                  geometrico del tessuto edilizio ma presentando
                                                                                                  un proprio orientamento. Dalla sovrapposizione di
                                                                                                  tali sistemi morfologici e delle loro geometrie, è

                                                                                                                                                   7
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scaturita la forma dei luoghi deputati alle diverse    assicurata da un sistema di fibre ottiche regolabili
funzioni da collocare nella piazza-giardino.           ad orario e a pulsante. Lo spazio della piazza-
La presenza dell’acquedotto, indubbiamente             fontana è stato pavimentato in cemento trattato
l’elemento di maggior identità del sito, ha            con un disattivante di presa che fa emergere
determinato la scelta di valorizzarlo tramite la       la graniglia dell’impasto; tale pavimentazione è
definizione di un geometrico tappeto erboso,           intervallata da fasce di travertino che riprendono
allineato secondo l’orientamento dell’acquedotto       ritmicamente l’andamento degli archi. I giunti di
stesso. Con un andamento diverso, allineato            dilatazione del calcestruzzo sono stati realizzati a
alla geometrica maglia del tessuto urbano, si          forma di “onda” con profili in alluminio.
sviluppa, invece, la forma dell’isolato della piazza   Gli spazi presentano una lieve pendenza verso
che a sud accoglie l’area per i giochi dei bambini;    l’acquedotto e verso la campagna per ricucire
a ovest, con un ruolo di cerniera fra le geometrie     le quote preesistenti nel luogo, antico sito di un
del sito e la visuale prospettica che apre verso il    fosso da tempo interrato.
parco di Tor Tre Teste e la chiesa di Meyer si trova   Le pendenze, necessarie per la raccolta dell’acqua
invece la piazza-fontana.                              creano due piccole scarpate che sono state
La piazza-giardino ospita diverse funzioni:            tappezzate con rose, lavande e altre specie con
l’area gioco dei bambini, posta sul lato sud,          fioriture differenziate nelle diverse stagioni,
alberata secondo il passo scandito dalle arcate        a bassa manutenzione e scelte fra specie già
dell’acquedotto e pavimentata in sabbia di             utilizzate in epoca romana. La fontana e il sistema
fiume e in sabbia calcarea negli spazi attorno         di irrigazione, sono continuamente alimentati dai
ai giochi. Tutta l’area è attraversata da fasce di
                                                       due “nasoni”, fonti tipiche della città di Roma;
sanpietrini, che dettano il sesto d’impianto e che
                                                       l’acqua viene raccolta in due cisterne sotterranee.
sono organizzate secondo il ritmo dei pilastri
                                                       La piazza non presenta alcuna barriera
dell’acquedotto e poste ortogonalmente ad esso;
                                                       architettonica e i giochi disponibili sono fruibili
il prato, che ha inglobato i resti dell’acquedotto
                                                       anche da disabili. Un chiosco in ferro e vetro
Alessandrino nella piazza (modificando il sistema
                                                       coperto da una grande pergola in legno ospita un
di circolazione automobilistica) ha lo scopo di
                                                       bar e alcuni locali di servizio.
lasciare un ampio spazio libero antistante le
rovine archeologiche e per le manifestazioni e         Il progetto, sviluppato nell’arco di un anno, è
le rappresentazioni all’aperto (cinema, feste,         iniziato alla fine del 2004 ed è stato inaugurato nel
concerti, ecc.). Tale prato, definito formalmente      marzo 2006. Merito del committente, il Comune di
in base all’orientamento dell’acquedotto, è            Roma, è stato, innanzitutto, quello di aver saputo
delimitato da un sistema di panche in legno            e voluto intendere la presenza dell’acquedotto
con struttura in ferro che guardano verso              romano come un’opportunità per avviare la
l’acquedotto, la campagna e il parco di Tor Tre        rigenerazione e il recupero di un’area periferica
Teste. Davanti alle panche, per evitare l’erosione     abbandonata, e per conferire una forte identità
del manto erboso, corre una pavimentazione in          al sito, creando uno spazio di qualità e di forte
tavolato di legno, materiale che caratterizza anche    riconoscibilità, che ha già innescato il progressivo
la fascia del percorso ciclabile che attraversa la     recupero degli edifici circostanti, a dimostrazione
piazza e che, in futuro, sarà collegata al percorso    del reale effetto rigenerativo creato.
ciclo-pedonale, parallelo all’acquedotto stesso.
Con funzione scenografica e ludica, infine, nello      Il progetto ha partecipato al Premio Innovazione e
spazio pavimentato è stata inserita una fontana        Qualità Urbana, organizzato da Maggioli Editore,
con giochi d’acqua; schizzi alti e bassi (da 4 a       nell’ambito di EuroP.A. 2007, Salone della
1,5 metri) emergono da quattro canali curvilinei       autonomie Locali - Prodotti, tecnologie e servizi
tracciati in marmo a terra. L’illuminazione            per la Pubblica Amministrazione Locale, per la
notturna dei giochi d’acqua della fontana è            sezione “Città e Architettura - Realizzazioni”.

                                                                                                               8
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Waterfront
 regeneration:
 il Regent’s
 Canal di Londra
 Pollard Thomas
 Edwards Architects
 di Luca Rossato

Il Regent’s Canal che attraversa alcuni dei più
pittoreschi quartieri di Londra fu costruito
per collegare il ramo di Paddington del canale
Grand Junction, aperto nel 1801, con il Tamigi a
Limehouse.
Nel 1811 il famoso architetto inglese John Nash
fu contattato per collaborare alla stesura del
tracciato proprio mentre stava completando la
progettazione del Regent’s park, suo capolavoro,
misto di sensibilità e attenta pianificazione.
Nash fu immediatamente attratto dall’idea di
poter collocare un importante corso d’acqua
all’interno del parco e quindi di poterne sfruttare
le potenzialità paesaggistiche e grazie all’amicizia
con il Principe Regent, poi divenuto Re Giorgio
IV, ebbe l’autorizzazione ad usare tale nome per il
suo progetto.
Dopo anni di lavori e disguidi dovuti ad azzardi
tecnici specialmente nella realizzazione di alcune
avveniristiche chiuse pneumatiche, il Regent’s
Canal venne inaugurato in due momenti diversi:
il tratto da Paddington a Camden nel 1816 ed il
resto fino al Tamigi quattro anni dopo.
L’importanza commerciale del canale è
testimoniata dagli innumerevoli documenti
che attestano la grande quantità di merci che
transitava lungo il suo corso divenendo di
fondamentale importanza per alleggerire la
pressione sulla rete ferroviaria specialmente          Sede delle Studio Pollard Thomas Edwards Architects. Foto di Luca Rossato

                                                                                                                                   11
durante la seconda guerra mondiale.                    Crystal Wharf                                              Kleine Wharf                                            Packington Estate
Per decenni il canale fu teatro di un fervido          Islington, PTEarchitects, Groveworld JV Partner/           Hackney, PTEarchitects, 2001 – 2007                     Islington, PTEarchitects, 2006 – in corso
commercio e lungo le sue rive sorsero imponenti        Developer 1998 - 2003
magazzini per lo stoccaggio delle merci e nodi di                                                                 Kleine Wharf dimostra come i corsi d’acqua di           PTEa vince il concorso per la riqualificazione
smistamento delle stesse in connessione con il         La “banchina di cristallo” è il primo progetto di          Londra non abbiano solo un grande potenziale            dell’area degradata del Packington Estate, un
trasporto su gomma.                                    riqualificazione fluviale che è seguito al recupero        come aree residenziali ma anche come                    grande complesso popolare degli anni Settanta
Solo con la fine degli anni Sessanta lo storico        dell’ex area industriale Diespeker Wharf per la            catalizzatori di nuovi posti di lavoro.                 posto lungo il Regent’s Canal nel 2005.
Regent’s Canal vide l’inizio del suo declino,          nuova sede dello studio PTEa.                              Il progetto infatti nasce dalla volontà di dare         Il progetto prevede la trasformazione dell’intero
nuove infrastrutture resero il canale obsoleto e       Il sito si trova in posizione chiave all’incrocio tra il   nuovo impulso alle attività lavorative di un’area       quartiere in un nuovo network di piazze che
l’accorciamento dei tempi di consegna delle merci      Regent’s Canal ed il City Road Basin, anticamente          degradata attraverso la realizzazione di un             termina con un waterfront destinato ad ospitare
divenne fattore essenziale. Da quel momento            un importante bacino di raccolta delle merci.              complesso che ospita spazi per attività diverse ed      un ampio parco urbano sulla sponda del canale.
il canale, amatissimo dai londinesi, divenne           Dopo la vittoria del concorso nel 1998 gli                 abitazioni ad alto standard qualitativo.                Mentre il vecchio agglomerato consisteva in una
un luogo dove trascorrere piacevoli giornate           architetti hanno sviluppato un progetto articolato         Alla parte residenziale è stato così aggiunto uno       serie di edifici a stecca in cemento armato e spazi
passeggiando o facendo sport, accompagnati dal         in tre blocchi che si dispongono attorno ad un             studio di fotografia, una piccola stazione di polizia   comuni inutilizzati, il nuovo Packington Estate avrà
lento scorrere delle acque seppur in uno scenario      giardino centrale delimitato da un quarto lato             di quartiere, e locali destinati allo start-up di       un linguaggio architettonico contemporaneo e
a volte di degrado post-industriale.                   costituito dall’ex magazzino ora sede dello studio.        nuove attività. Gli edifici dal piacevole design che    sarà maggiormente legato al contesto circostante
Dagli anni Novanta un programma di                     Ogni blocco ha un suo deciso carattere, dalle              unisce materiali diversi (dal legno al rame come        da nuove strade che riformeranno l’antico tessuto
riqualificazione delle aree lungo le sue rive con la   sinuose forme dell’edifico completamente vetrato           rivestimenti, all’acciaio al vetro per i balconi) si    Vittoriano ricco di piazze e spazi verdi.
costante sostituzione dei magazzini abbandonati        lungo il canale alla compostezza austera del blocco        affacciano su una ampia corte centrale che ospita       L’importanza dell’intervento darà ulteriore linfa
con nuovi interventi residenziali ne ha fatto uno      di mattoni che si affaccia a sud fino al rosso             un caffè all’aperto avente la funzione di attrarre      a tutte quelle attività che vedono il Regent’s
dei più straordinari esempi di riqualificazione        intonacato dell’edificio posto lungo la strada.            più fruitori possibile al fine di trasformare quella    Canal come una potenziale piacevole via di
fluviale in Europa.                                    L’area ospita 57 alloggi, oltre 1000 mq destinati          che era un’area da evitare in un piacevole piccolo      comunicazione tra i vari quartieri di East-London.
Un canale prettamente ad uso industriale offre         ad uffici ed un parcheggio sotterraneo.                    quartiere lungo il fiume.
ora le sue rive a percorsi ciclo-pedonali tra i più
suggestivi di Londra e le sue chiuse rimangono         Belvedere Court                                            City Wharf                                              Pollard Thomas Edwards Architects
testimonianza del genio ingegneristico dei             Hackney, PTEarchitects, 2001 - 2004                        Islington, PTEarchitects, 2001 - 2008                   Sito ufficiale
progettisti ottocenteschi.                                                                                                                                                www.ptea.co.uk
Ne porta testimonianza l’interessante recupero         Belvedere Court rappresenta un modello di                  Questo progetto, recentemente completato,
dei magazzini denominati Diespeker Wharf, sede         rigenerazione urbana ad alta densità con                   rappresenta un esempio di integrazione tra spazi
londinese dello studio di architettura Pollard         la realizzazione di diversi alloggi sociali                pubblici e spazi privati con l’obiettivo primario di
Thomas Edwards Architects, da anni tra i leader        sovvenzionati dall’affitto di alcuni dei nuovi             restituire alla città una banchina fluviale dimessa
di rigenerazione urbana nella metropoli Inglese.       appartamenti destinati al libero mercato.                  da diversi anni.
Dalla riqualificazione dell’area industriale, è nato   I tre blocchi realizzati, che hanno sostituito             Il concept principale è stato quello di arretrare
in seguito un ambizioso progetto dello studio          vecchi magazzini ed autorimesse fatiscenti,                il fronte della grande stecca (in realtà somma di
PTEa per estendere ad altri tratti del Regent’s        hanno ottenuto in questo modo un alto                      quattro edifici), posta parallelamente al Regent’s
Canal il recupero di aree dimesse con la creazione     standard costruttivo non penalizzando come                 Canal, per ospitare un parco e percorsi pubblici
di nuovi contesti residenziali lungo il canale.        sovente accade gli alloggi destinati alle fasce di         lungo la sponda riqualifcata.
Si è qui voluta presentare una estrema sintesi di      popolazione meno abbienti.                                 I quattro blocchi affiancati, ognuno dotato di
questi interventi.                                     Le dimensioni delle abitazioni realizzate                  proprio ingresso, parti comuni e spazi commerciali
                                                       denunciano chiaramente il suo mix di destinatari,          al piano terra, ospitano in totale 85 alloggi
                                                       comprendendo appartamenti da una camera da                 destinati ad un mix residenziale con un range che
                                                       letto per il libero mercato fino a quelli da quattro       comprende abitazioni sociali e attici di lusso.
                                                       camere per le abitazioni sociali.                          I balconi delle abitazioni, come veri e propri
                                                       Il complesso che ha una altezza che varia da sette         trampolini, si tuffano nel vuoto prospiciente il
                                                       a quattro piani fuori terra è completato da un             canale caratterizzando la grande facciata con una
                                                       giardino interno e da una autorimessa comune.              interessante alternanza di volumi e materiali.

                                                                                                                                                                                                                       12
Progetto di riqualificazione fluviale Crystal Wharf.
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                                                                               Progetto di riqualificazione fluviale Crystal Wharf.
                                                                               Credit photo Groveworld

Progetto di riqualificazione fluviale Crystal Wharf. Credit photo Groveworld   Il complesso Belvedere Court. Credit photo David Churchill

                                                                                                                                      13
Vista interna del complesso Kleine Wharf. Credit photo PTEa

Dettaglio della facciata del complesso Belvedere Court.
Credit photo David Churchill

Vista del complesso denominato Kleine Wharf.              Kleine Wharf. Credit photo David Churchill   Dettaglio di facciata del complesso City Wharf.
Credit photo David Churchill                                                                           Credit photo Rejash Bhela

                                                                                                                                                           14
Vista del City Wharf. Credit photo Rejash Bhela                       Dettaglio di facciata del complesso City Wharf.
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Vista del City Wharf. Credit photo Rejash Bhela

                                                                   Elaborati grafici del progetto per la riqualificazione dell’area
                                                                   degradata del Packington Estate; lo studio PTEa è risultato
                                                                   vincitore del concorso                                             Elaborati grafici del progetto per la riqualificazione dell’area degradata del Packington Estate; lo studio PTEa è risultato vincitore
                                                                                                                                      del concorso

Elaborati grafici del progetto per la riqualificazione dell’area
degradata del Packington Estate; lo studio PTEa è risultato
vincitore del concorso

                                                                                                                                                                                                                                                                     15
Progetto di riqualificazione
 del lungolago
 Tadini - Bergamo
 Edoardo Milesi & Archos srl

Il tema della messa a norma e della conseguente         un’unica piazza a livello costante completamente
riqualifica di un piccolo tratto del lungolago          pavimentata in cubetti di porfido. Tutta,
di Lovere, Bergamo, non può prescindere da              ad eccezione della rotonda Tadini che si
un approccio al progetto di tipo “sensoriale”.          vuole mantenere il più possibile con la sua
Passeggiando per il lungolago, i sensi solo             connotazione di “bastione verde” a difesa del
da un lato sono sollecitati positivamente dalla         lago, con le sue essenze arboree di qualità e le
benefica influenza delle luci e dell’acqua del lago,    aiuole geometriche intervallate da piccoli percorsi
mentre da un altro verso vengono disturbati dal         in ghiaietto bianco.
frastuono delle auto in transito sulla via parallela.   Le auto sono costrette ad accedere alla nuova
Il progetto trae quindi i primi spunti dalla strada.    piazza con una dolce rampa al termine di Piazza
L’urbanistica moderna, interpretata in chiave           Marinai d’Italia, rampa che porta la piazza alla
ecologica, non nega l’auto, semplicemente pone          quota del marciapiede lungo il museo Tadini (che
una premessa di fondo: autoveicolo e uomo non           viene conservato tal quale).
devono prevalere uno sull’altro, semplicemente          Arrivate “sulla piazza” le auto sono costrette a
devono convivere nella città.                           rallentare ulteriormente poiché si trovano di colpo
E c’è soltanto un processo che rende possibile          senza riferimenti precisi: solo una serie di grandi
questa convivenza: la riconquista della strada          borchie a raso pavimento sul lato del museo, e
attraverso la moderazione della velocità.               un’enfilade di prismi in pietra (cm 30x30) sul lato
Ridurre la velocità è possibile anzitutto utilizzando   lago, disposti ad onda di altezza variabile con
l’architettura come un “bisturi”, vale a dire           funzione di “shicane” per il traffico veicolare.
riducendo drasticamente la sezione stradale,            Tutto questo permette un consistente
costringendo l’automobilista a confrontarsi             ampliamento del tratto di lungolago prospiciente
con un ambiente a misura d’uomo. In seconda             la piazza Garibaldi dove una duplice funzione è
istanza diviene fondamentale “trasformare” in           affidata alla pavimentazione in pietra realizzata
piazze pedonali anche le sedi viarie in prossimità      mediante il recupero delle lastre esistenti a
dei luoghi significativi, estendendo la medesima        fasce perpendicolari all’acqua con campiture
pavimentazione a piazze e marciapiedi.                  in cubetto di porfido: da un lato il disegno
Questa scelta forte è stata messa in pratica da         ortogonale all’asse stradale è ulteriore elemento
subito, trasformando l’oggetto d’intervento in          di “traffic calming” disorientando l’automobilista

                                                                                                              16
e imponendogli maggiore attenzione nella                 una sorta di percorso-contenitore, una
guida; dalla parte del pedone la pavimentazione          piattaforma sulla quale inserire anche in momenti
perpendicolare all’acqua aumenta il rapporto della       successivi una serie di attrezzature.
piazza con il lago.                                      Così volendo ulteriormente frazionare
Per i fruitori del lungolago (pedoni e veicoli) si       l’investimento previsto o implementarlo in fase
ha la percezione di un centro storico allargato,         successiva, occorrerà senz’altro predisporre da
per cui il tratto rettilineo di via Tadini, può essere   subito le tre pavimentazioni (parcheggio, panca,
trattato in maniera asettica per quanto riguarda         passeggiata) e i quaranta pali-albero verticali in
la sede stradale e in maniera “forte” per quanto         legno necessari a scandire e a dare immediata
riguarda la promenade lungolago.                         lettura al progetto di sistemazione e in fase
La sede stradale, ristretta a 6 m comprese le            successiva supporto di tutti i diversificati elementi
banchine, consente di recuperare spazio prezioso         che via via verranno aggiunti.
alla passeggiata e alla messa in sicurezza dei
parcheggi.                                               Il progetto è vincitore del Premio Innovazione e
I parcheggi si trovano ad una quota sopraelevata         Qualità Urbana, organizzato da Maggioli Editore,
rispetto alla strada, con un salto di circa 10-15        nell’ambito di EuroP.A. 2008, Salone della
centimetri segnalati a terra da una striscia di          autonomie Locali - Prodotti, tecnologie e servizi
lastre di pietra dalla larghezza costante di 100 cm,     per la Pubblica Amministrazione Locale, per la
che costituisce inoltre un margine di sicurezza          sezione “Città e Architettura - Realizzazioni”.
a chi, scendendo dall’auto, vuole raggiungere la
promenade lungolago.                                     Foto di Paolo Da Re
Il tratto di lungolago si presentava degradato non
tanto per i materiali di finitura o per le fioriere
in cemento quanto piuttosto per il forte impatto
provocato dalle auto in sosta.
Si è quindi optato per una separazione-filtro
attrezzata, costituita da un lungo elemento in
legno posto a circa 45 cm dal piano pavimento, in
modo da configurarsi non soltanto come grande
panca continua ma anche come “percorso in
quota”.
Un oggetto alla grande scala intervallato da pochi
varchi stretti, connotato in maniera fortemente
ludica sul quale disseminare una molteplicità di
episodi arricchenti. Così accade che sulla panca
gigante prendono posto, oltre alle sedute, alcuni
pergolati in legno e rete di corda, i fari (accesi a
comando) per l’osservazione dei pesci, la scala
per l’avvistamento delle barche, i gonfaloni dei
brokers, gli stendardi delle manifestazioni locali.
Mentre il lotto 2 sarà necessariamente un’opera
da eseguire in un unico intervento che preveda
contestualmente alla ripavimentazione anche
l’ottimizzazione e l’adeguamento di tutti i
sottoservizi a rete, il progetto del lotto 1 è stato
concepito come un’opera in continua evoluzione,

                                                                                                                 17
18
Progettazioni sull’acqua: spazi pubblici e privati
di Giacomo Sacchetti

Nel 2005 l’uragano Katrina ruppe gli argini              piattaforma sul lago. Rampe e camminamenti
del fiume Louisiana e fece straripare il                 corrono sul padiglione e contribuiscono al
lago Pontchartrain provocando un’enorme                  bilanciamento. La struttura rimane coperta
inondazione. Più di mille abitanti persero la            da una nuvola artificiale, creata atomizzando
vita e New Orleans venne distrutta all’80%. Il           l’acqua del lago, portata ad alta pressione e infine
destino dei territori e delle popolazioni sta nella      nebulizzata. L’ingresso al padiglione, oscurato
contrapposizione tra la forza della natura e le          dalla nebbia, rimane, da lontano, invisibile ai
barriere costruite (o non costruite) dall’uomo, che      visitatori.
dovrebbe ricercare l’equilibrio tra i propri spazi e     Il terminale del porto di Yokohama in Giappone,
la natura stessa, tra le soluzioni architettoniche       realizzato dal Foreign Office Architects, non solo
e l’acqua. Le forze naturali possono essere              possiede tutte le caratteristiche di un grande
controllate; l’acqua è da tempo oggetto di               scalo internazionale, ma costituisce anche un’area
studi che potrebbero contribuire a migliorare            aperta al pubblico, con spazi verdi e passeggiate,
le condizioni abitative delle popolazioni, se il         affacciata sulla Tokyo Bay. È del tutto particolare
controllo dei corsi d’acqua non fosse, come              la soluzione adottata per creare uno spazio
succede in alcuni casi, subordinato a interessi          pubblico per il commercio, il turismo e il tempo
economici. Nessuno aveva interessi a New                 libero.
Orleans, nessuno ha preso provvedimenti                  Steven Holl ha progettato il Lake Whitney Water
affinché un uragano non provocasse tali danni.           Treatment Plant a Hamden, nel Connecticut.
Questa attuale riflessione di Stefano Casciano,          Situato all’interno di un parco pubblico, è
contenuta nel numero speciale di Domus                   un impianto per il trattamento dell’acqua e
“Sull’acqua” pubblicato nel 2006, spinge alla            rappresenta una sorta di fusione fisico-semantica
ricerca di soluzioni architettoniche che seguano         tra architettura e purificazione dell’acqua: le
criteri di realizzazione non solo economici, ma          costruzioni tracciano il disegno degli stadi del       conclusione dei lavori nel 2011, la prima stazione   servirà la Tate Modern e lo Shakespeare’s Globe
che tentino anche di sposare il progetto e l’acqua.      processo di purificazione, il parco agisce come        ferroviaria collocata sopra il Tamigi. Sarà il       Theatre; l’entrata nord, già esistente, diverrà una
Tra le più interessanti c’è il Blur Building di Diller   naturale sistema di filtrazione e l’atrio principale   risultato della ristrutturazione dell’omonimo        hall in cui si potranno acquistare biglietti per la
& Scofidio, un padiglione costruito in occasione         - un tubo in acciaio che frontalmente riproduce        ponte, costruito nel 1864, sul progetto Jacobs       ferrovia e per la metropolitana.
dell’Expo Svizzera del 2002 sul lago Neuchatel           la sagoma di una goccia d’acqua - è la traduzione      e Tony Gee & Partners, allo scopo di rendere         Tra le architetture private, un incontro dialettico
a Yverdon-les-Bains, retto su un sistema                 in forma architettonica della funzione data            più fluido il traffico, sistemando un ingresso su    si stabilisce tra l’acqua e villa Querini Stampalia
equilibrato, una sinergia di tensioni bilanciate         all’impianto.                                          entrambe le sponde, a nord e a sud, e lasciando      a Venezia, all’interno della quale Carlo Scarpa
tra le diversi componenti che sostengono la              La Blackfriars Station a Londra sarà, a                così il fiume al centro. La nuova entrata a sud      ha utilizzato la superficie acquatica e i suoi

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movimenti improvvisi e imprevedibili per
creare riflessi sui vetri della villa e “turbare”
un’architettura dall’aspetto museale. Il giardino
ha come elemento primario l’acqua che sgorga
da una fonte nella corte, si allarga in una vasca
quadrata, passa attraverso i percorsi di una
fontana, e viene raccolta in un bacile a cerchi
concentrici. Con la casa sull’Iha Josefa ad Angra
dos Reis in Brasile, i progettisti Bernardes
e Jacobsen hanno invece realizzato, tra la
vegetazione e il golfo, un elemento di passaggio
morbido tra la foresta atlantica e l’acqua, grazie
all’utilizzo di materiali scelti a questo scopo, come
il deck lavorato in fasce di diversa larghezza.
Simili progetti, realizzati in spazi pubblici e privati,
si inseriscono in paesaggi d’acqua preesistenti, e
propongono soluzioni non invasive che conciliano
visivamente architettura e natura.

Riviste
Speciale Domus “Sull’acqua”, Milano, 2006.

Siti internet
www.arcspace.com
www.archimagazine.com
www.worldarchitecturenews.com
www.bjaweb.com.br
http://archiblog.d-earle.com
www.thecityreview.com
www.whitneydigs.com
www.archimagazine.com

Immagini tratte da:
http://aainter10shenfei.wordpress.com/
http://soufpuma.blogspot.com/
http://arch.eptort.bme.hu/kortars5.html
http://www.bioengineering.com/

                                                           20
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THE BLUE PLANET
Copenhagen, Danimarca – 3XN Studio

                                     di Maria Azzurra Rossi

                                     Lo studio di architettura danese 3XN ha vinto il
                                     concorso per la progettazione del nuovo acquario
                                     di Copenhagen, sull’isola di Amager, che sarà
                                     completato e aperto al pubblico nel 2013. Il
                                     progetto vincitore è denominato “Whirlpool”,
                                     traendo ispirazione dal fenomeno naturale dei
                                     vortici marini.
                                     I progettisti hanno voluto raccogliere nel
                                     complesso edificio la totalità delle esperienze
                                     e delle sensazioni che un visitatore può
                                     percepire all’interno di un acquario, partendo
                                     dalla straordinaria esperienza che si prova
                                     nell’osservare i pesci nel loro elemento naturale.
                                     Il centro dell’edificio è la hall, attorno alla
                                     quale le diverse parti dell’acquario ruotano in
                                     una sequenza di ambienti leggermente curva,
                                     assicurando non solo all’edificio una forma
                                     spaziale coerente con il concept del progetto, ma,
                                     allo stesso tempo, assicurando la possibilità di
                                     accrescimenti futuri all’edificio.
                                     Entrando, il visitatore si sente da subito parte
                                     dell’acquario, perché il tetto al di sopra del foyer è
                                     realizzato in vetro, ed è allo stesso tempo il fondo
                                     della piscina soprastante; attraverso il vetro della
                                     piscina si possono scorgere il cielo e la luce del
                                     sole riflessa dall’acqua.
                                     La “Round Room” è la zona fulcro dell’acquario,
                                     ed è il punto in cui il visitatore decide se esplorare
                                     gli allestimenti relativi agli ambienti del fiume,
                                     del lago o dell’oceano. Ciascuna esposizione ha il
                                     proprio affaccio sulla Round Room, e ciascuna ha
                                     il proprio ingresso filtrato da una buffer zone, uno
                                     spazio in cui suoni e immagini sono utilizzati per
                                     introdurre all’atmosfera ricreata in ciascuna sala
                                     espositiva.
                                     Rialzato di alcuni metri al di sopra del terreno, The

                                                                                    22
Blue Planet è un edificio che riflette una grande
coerenza; la grandezza nella piccolezza delle
cose, tutta l’acqua del mondo inestricabilmente
connessa, dalle violenti forze dello tsunami fino
all’infinita piccolezza delle molecole. Affacciato
sul Øresund, l’edificio collega la terra con il mare,
disegnando sia il grande spazio esterno che lo
spazio interno di visita.
A livello paesaggistico, il grande vortice è
percepito come se si propagasse attraverso il
terreno, le vasche e il mare attorno all’edificio.
Come le correnti d’acqua, l’edificio non è statico,
ma il movimento continua potenzialmente nel
futuro attraverso tutte le possibili estensioni
che si possono aggiungere per accrescerlo,
semplicemente permettendo alle linee del vortice
di protrarsi estendendosi.
“Whirlpool” a prima vista può sembrare una
grande girandola arenata nella costa orientale
della città, ma può richiamare anche ad una
stella marina o all’elica di una barca. Tutte
queste suggestioni vengono valorizzate dalla
vicinanza dell’area progettuale con l’aeroporto di
Copenhagen: planando con l’aereo sulle acque
dell’Øresund sembrerà di zoom-are sempre più
su qualcosa di naturalmente alieno.
Il colpo d’occhio esterno non fa immaginare
l’esperienza degli spazi interni, che, con superfici
inclinate, luce filtrante e altissimi acquari
cercheranno di coinvolgere il visitatore, di farlo
nuotare con squali, murene e ostriche giganti.
La natura è protagonista di una cultura,
l’architettura si trasforma in natura.

Sito ufficiale
http://www.3xn.dk/

Video
http://berlingske.xstream.dk/mediamaker.
php?id=5768

Immagini tratte da:
http://www.worldarchitecturenews.com/index.
php?fuseaction=wanappln.projectview&upload_
id=10086
http://www.architonic.com/trends/7000082/

                                                        23
24
L’acqua e la città
  Bains des Docks, Le Havre – Atélier Jean Nouvel
di Igor Pilla

La sfida che molte città europee hanno intrapreso
negli ultimi anni, è quella di recuperare interi
comparti urbani in pieno degrado. In particolare,
le città di mare sono tra quelle che più si sono
adoperate per fare ciò, recuperando il rapporto
tra il centro e l’acqua. Genova e Barcellona ma
anche Hong Kong e Singapore sono esempi
emblematici, con innumerevoli interventi votati
alla qualità urbana e architettonica.
Sulla scia di questi interventi anche la città di
Les Havre in Francia ha deciso di riqualificare
il proprio porto. La struttura si trova localizzata
alla foce della Senna, nella zona sud della città,
circondata da due canali che la dividono dal
centro cittadino. La zona interessata è quella
dei magazzini, “Docks”, i più vecchi di Francia e
caratterizzati da lunghe file di container che ogni
giorno transitano o rimangono in stoccaggio.
Proprio per questa vocazione industriale,
l’impianto viario e urbano in generale è formato
da assi ortogonali fra loro.
Per l’intervento di riqualificazione la municipalità
di Les Havre ha deciso di indire una
consultazione, interpellando tre dei maggiori
studi d’architettura mondiale; l’olandese MVRDV,
quello americano di Daniel Libeskind e quello
del francese di Jean Nouvel. La consultazione
prevedeva lo sviluppo di un masterplan diviso
in tre zone. La prima è un’area destinata allo

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sviluppo di funzioni urbane miste abitazioni,
terziario e terziario superiore; la seconda area
prevedeva funzioni di alto valore economico e la
terza un’area destinata ad un prossimo sviluppo
entro il 2020.
È lo studio di casa dell’architetto Nouvel che ha
raggiunto, secondo la giuria, il miglior equilibrio.
La proposta doveva prevedere oltre alla parte
urbanistica anche un focus sulla seconda area,
nella quale è evidente la forte influenza urbana
dettata dal bando, dalla morfologia della città
e dalle preesistenze dell’area. Un progetto
straordinario nella produzione architettonica di
Nouvel, tanto che è molto faticoso inquadrarlo
all’interno della ricerca formale da lui sviluppata
degli ultimi anni.
I “Bains des Docks” sono l’unica parte fino ad ora
completata, prima della completa realizzazione che
si prevede nel 2011. Si tratta di un centro termale
dalla superficie complessiva di oltre 5000 mq, con
spazi ludici per bambini, piscine olimpioniche per
                                                        mente gli spazi pubblici della cittadina toscana
nuoto e tuffi, e spazi per terapie balneari.
                                                        di Bagnovignoni, nella quale l’acqua è lo spazio
L’interessante mix funzionale dedicato alle attività
                                                        pubblico. Passare da uno specchio d’acqua
acquatiche cade in secondo piano di fronte
                                                        all’altro è come muoversi tra i vicoli della città
alla straordinaria composizione architettonica.
                                                        con le sue superfetazioni, squarci che consentono
Chiunque entri si accorgerà immediatamente di
                                                        di vedere oltre alla stanza in cui ci si trova ed
non trovarsi all’interno di un edificio qualsiasi,
                                                        un continuo rapporto con la luce che sembra
ma di stare in uno spazio che cerca il dialogo
                                                        penetrare dai tetti per arrivare fino a terra.
con il cielo, la luce e le forme urbane. Il bianco
                                                        È un’architettura assolutamente inusuale per
degli ambienti trova nell’acqua e nelle nuvole, che
                                                        l’architetto che proprio quest’anno ha vinto
corrono sopra le piscine, la propria conclusione,
                                                        il premio Pritzker. Il ritorno al dialogo tra il
segnando limiti non stabili ma fluidi e dinamici
                                                        contemporaneo e la storia forse è sintomo di un
nello spazio. La luce contribuisce in modo deciso
                                                        nuovo modo di pensare l’architettura, che non
a quest’atmosfera, contrapponendo ai suoni
                                                        ricerca più l’oggetto simbolico ma spazi composti
dilatati e ovattati tracce puntuali e frammentate
                                                        di semplici elementi molto raffinati, in grado di
che scolpiscono le masse murarie come nelle
                                                        dare una qualità agli spazi.
terme romane. Le forme però sono dell’Urbis,
un’architettura che già dall’esterno denuncia
                                                        Video
un’impostazione formale razionale. L’edificio
                                                        http://www.lemoniteur.fr/video/video.
si presenta come una scatola dagli angoli retti,
                                                        asp?r=1&v=144
collocata all’incrocio tra due assi viari e con pochi
                                                        http://dailymotion.alice.it/video/x675nm_
fori che permettono agli ospiti della struttura di      reportage-fr3-des-bains-des-docks-a_creation
osservare il paesaggio esterno. L’architettura          Immagini tratte da:
degli spazi interni invece è assolutamente              http://www.flickr.com/
imprevedibile, con un susseguirsi di scorci tipico      http://www.thecoolhunter.net/design
delle città storiche, che potrebbe far tornare alla     http://www.vert-marine.com/le-havre/

                                                                                                             26
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Acqua Digitale
 Digital Water Pavilion, Expo 2008 Saragozza
 carlorattiassociati + MIT
 di Mirco Vacchi

“Negli anni Novanta la tecnologia
digitale ci ha fatto sognare mondi virtuali
allora distanti. Il sogno dell’architettura
digitale era creare edifici veramente
riconfigurabili e dinamici; ma i materiali
da costruzione in nostro possesso,
l’uso del mattone e del cemento,
rendevano impossibile il cambiamento.
Oggi abbiamo fatto grandi passi avanti.
L’acqua digitale è davvero un materiale
dinamico e fluido, che può apparire e
sparire. Il futuro dell’architettura può
davvero essere negli ambienti trasformati
in maniera digitale, dove bit e atomi si
fondono alla perfezione”.
                                   Carlo Ratti

Le esposizioni internazionali sono da sempre
un’ottima occasione per promuovere progetti
architettonici innovativi. Basti pensare al Crystal
Palace di Londra (1851) o al Padiglione di Mies
van der Rohe a Barcellona (1929), veri e propri
“manifesti” architettonici. Il Digital Water Pavilion,
Padiglione della Città di Saragozza all’Expo
2008, è stato ideato per diventare il simbolo

                                                         28
dell’architettura digitale e interattiva.               e d’effetto. Ciò permette allo spazio interno di
Collocato nel nodo di connessione tra il recinto        contrarsi, espandersi e riconfigurarsi in base alle
dell’Expo e l’area che ospiterà l’avanguardistico       necessità. Il progetto per il Digital Water Pavilion,
progetto di riqualificazione urbana high-tech           celebrato dalla rivista Time come “migliore
“Milla Digital”, l’edificio unisce il tema dell’acqua   invenzione dell’anno 2007”, è stato selezionato
(filo conduttore dell’intera Esposizione) a quello      alla Bienal Internacional de Arte Contemporáneo
della tecnologia digitale, comunicando un senso         de Sevilla 2008 e ha partecipato alla mostra
di continuità con il futuro dei grandi progetti di      Rizoma – Biennale Giovani Architetti 2008.
trasformazione della città.                             Al termine della manifestazione la macchina
Carlo Ratti, architetto ed ingegnere, capo del          teatral-promozionale si trasformerà in stazione di
SENSEable City Lab del Massachusetts Institute          sosta per la linea dell’alta velocità, lungo il Paseo
of Technology (MIT) di Boston spiega così il            del Agua, in quella parte di città “oltre il fiume”
funzionamento di questa innovativa struttura,           che, grazie alle trasformazioni indotte dall’Expo
dove il nuovo materiale da costruzione, l’acqua         2008, si trasformerà in nuova importante
digitale, viene applicato per la prima volta al         centralità urbana.
mondo all’architettura come elemento urbano:
“Per capire il concetto di “acqua digitale”             Siti internet
immaginate una stampante a getto d’inchiostro           http://www.dwp.qaop.net/
di grandi dimensioni, in grado di controllare le        http://www.expozaragoza2008.es/
gocce d’acqua che scendono a cascata. L’effetto         http://www.carloratti.com/
è proprio quello di una cascata d’acqua che si          http://web.mit.edu/
interrompe in alcuni punti specifici, creando una
sorta di schermo nel quale i pixel che disegnano        Video
le immagini non sono luminosi, ma fatti di aria         http://it.youtube.com/watch?v=mtMzbeMA58I
e acqua. L’intera superficie diventa quindi un          http://it.youtube.com/watch?v=Q-PZB2gf0os
display digitale che scorre continuamente verso         http://it.youtube.com/watch?v=YstTDPMf9Q8
il basso”.                                              http://it.youtube.com/watch?v=xuq63jLyu20
Il sistema, costituito da un muro d’acqua lungo         http://it.youtube.com/watch?v=W7GIyd2589w
120 metri controllato digitalmente da quasi             http://it.youtube.com/watch?v=-3hDFpRNutA
3.000 valvole elettromagnetiche, è in grado di          http://it.youtube.com/watch?v=m2IXq32jxUI
far scorrere sulle pareti d’acqua testi, pattern e
immagini, rendendo così l’edificio un’architettura      Immagini tratte da:
dinamica e multimediale a tutti gli effetti,            www.inhabitat.com
                                                        http://krishnagupta.blogspot.com
capace di coinvolgere, stupire ed emozionare gli
                                                        http://hermannby.blogspot.com
spettatori. È l’aspetto sensoriale che prevale, al di
                                                        http://www.dwp.qaop.net/
là dell’aspetto visivo. Il linguaggio architettonico
è volutamente ridotto all’essenziale: un semplice
parallelepipedo di 330 mq, con due volumi
in vetro (un ufficio del turismo e un centro
informazioni) che emergono verso l’alto. Il
tetto, anch’esso ricoperto da un sottile strato
d’acqua per meglio integrarsi con il paesaggio
del Paseo dell’Agua, è sostenuto da dodici pistoni
idraulici che permettono alla struttura di alzarsi
ed abbassarsi a seconda delle diverse esigenze,
ora atmosferiche, ora puramente dimostrative

                                                                                                                29
Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)   Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)

Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)

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Foto di Guy Hoffman                                Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)                                          Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)

Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)                               Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)   Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)

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Foto di Guy Hoffman                                Foto di Guy Hoffman

Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com)   Foto di Guy Hoffman

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Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com)   Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com)

Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com)   Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com)

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ITHAA – The Hilton Maldives
 undersea restaurant
 Rangali Island, Maldive - M.J. Murphy LTD Design Studio
  di Federica Maietti

Il primo ristorante del mondo costruito sotto          impiego di una struttura simile per il National          in modo da essere protetta dalle forti                  su cui collocare la struttura una volta immersa.
il mare è stato ideato dalla Hilton Maldives           Science Centre Aquarium in Kuala Lumpur.                 correnti dell’Oceano Indiano. Ma il progetto            Il 1 novembre 2004 Ithaa, del peso di 175
Resort & Spa. Ithaa (che si pronuncia “eet-ha” e       La fase di progettazione del ristorante è                doveva ancora contemplare tutte le possibili            tonnellate, è stata imbarcata da Singapore per
significa perla nella lingua Dhivehi delle Maldive),   cominciata nel marzo 2004 e inizialmente l’idea di       combinazioni di carico indotte dall’alta e dalla        giungere dopo 16 giorni alle Maldive ed essere
è il nome del ristorante collocato cinque metri        base partiva dall’assunto che la struttura di Ithaa      bassa marea, dall’azione delle onde, dalle diverse      immersa il 16 novembre, richiamando per
sotto l’Oceano Indiano, circondato dalla barriera      dovesse essere completamente costruita sulla             pressioni in fase di immersione della struttura         l’occasione una vasta folla di spettatori. Per la fase
corallina e racchiuso da materiale acrilico            spiaggia dell’isola, trasportata nell’acqua tramite      e anche dal futuro accrescimento del livello del        di immersione, sacchi di sabbia per un peso di 85
trasparente al fine di offrire ai clienti una veduta   binari, fatta galleggiare fino a un punto oltre          mare a causa del riscaldamento globale. Quando          tonnellate sono stati collocati all’interno del vano
sottomarina a 270 gradi.                               l’area della spiaggia e fatta affondare sott’acqua       la fase di costruzione cominciò fu chiaro che           del ristorante per consentire il posizionamento
L’innovativo ristorante è il primo di questo           utilizzando sacchi di sabbia.                            sarebbe stato molto più semplice, e con un              della struttura sui pali di fondazione.
tipo mai costruito al mondo e appartiene a un          Questa ipotesi ha comportato la formulazione di          migliore controllo della qualità, costruire Ithaa       Completata la struttura, rimanevano da collocare
più ampio progetto di edificazione dell’isola di       numerosi calcoli per cercare i centri di gravità della   completamente a Singapore.                              le scale, la “capsula” di ingresso, da completare
Rangalifinolhu che comprende 79 lussuose ville         struttura, i centri di galleggiamento, la stabilità      Da giugno a ottobre 2004 la struttura in acciaio        l’architettura dell’interno e installare l’aria
sulla spiaggia, lo Spa Village e il ristorante.        nell’acqua, l’ottimizzazione delle dimensioni, della     è stata costruita e dipinta; sono state aggiunte le     condizionata.
Nel febbraio 2004 lo studio di Design e                forma, del volume e della distribuzione del peso         strutture di zavorra in cemento, l’arco in acrilico     Nell’aprile 2005 il ristorante Ithaa ha aperto
Progettazione M.J. Murphy LTD venne                    così come della semplicità di utilizzo e dell’estetica   dell’ampiezza di 5 metri installato e sigillato         i battenti e cominciato la propria attività,
contattato per la progettazione e la supervisione      migliore. Il problema maggiore era causato               ermeticamente con silicone e aggiunti i condotti        enfatizzando l’evento del primo, e unico al
alla costruzione del rivoluzionario ristorante         dalle scale, a causa delle complesse forze di            per l’aria condizionata e i cavi elettrici. Nello       mondo, ristorante sotto il mare.
sottomarino lungo la barriera corallina dell’isola     sbilanciamento che avrebbero provocato.                  stesso tempo, nell’isola di Rangali, quattro grandi
Rangali. Venne proposto l’utilizzo di un ampio         L’idea era di posizionare Ithaa in corrispondenza        pali di fondazione in acciaio sono stati piantati sul   Sito ufficiale del M.J. Murphy LTD Studio
arco in materiale acrilico sulla base del fortunato    della principale barriera corallina dell’isola,          suolo marino al fine di realizzare la resistente base   http://www.mjmurphy.co.nz/

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