Acqua Numero 7 Settembre 2008 /// www.architetti.com
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Numero 7 Settembre 2008 /// www.architetti.com Digital Water Pavilion, carlorattiassociati+MIT, Expo Saragozza 2008 Credit photo carlorattiassociati (www.carloratti.com) Acqua
Editoriale L’acqua trasforma la luce e raccoglie i riflessi delle cose, li annega in un grande magazzino liquido (che oggi sembra essere anche simile alla società stessa), in un incessante scorrere Il magico liquido di trame in eterno movimento. E dove il mare, i grandi fiumi o i laghi si uniscono alla terra, dove questa connessione ha radici antiche, impronte tracciate nel tempo e con il tempo trasformate e dimenticate, gli effetti sulle cose sono ancora più forti. Ma non è sempre stato così. L’acqua (ci ricordava Giovanni Klaus Koenig nell’editoriale di Marcello Balzani di un famoso numero di Ottagono dedicato all’acqua) ha avuto anche un significato negativo, oppositorio: elemento separatore ed ostile, un baluardo eretto per tutelare e proteggersi. Un’idea idrica che tra palafitte e fossati poneva in essere quella difesa “più psicologica che reale” che “Se mai si dovesse catalogare il mondo riproponeva un’atavica antagonistica relazione tra i generi, il suo principale ingrediente con il magico liquido, dando spazio al senso di stilistico sarebbe senza dubbio l’acqua. paura che ancora a volte è capace di incutere. Se le cose stanno diversamente, sarà L’acqua è portatrice di mostri (personificazioni delle alluvioni e delle inondazioni) che scorrono perché nemmeno l’Onnipotente deve per un universo diversamente denso in cui la avere molte alternative, o perché il memoria del nostro primordiale stato immerso bene in cui le generazioni future si troveranno a pensiero stesso ha la trama dell’acqua. nel liquido amniotico si perde nella notte dei vivere!), Come del resto lo scritto; come le tempi e ci obbliga a tornare ad imparare a stare a - di mobilità (luogo del wayfinding e in cui anche emozioni, come il sangue. (…) E se noi galla e a nuotare da sempre. la digitale modernità pone in essere analogie siamo parzialmente sinonimi dell’acqua, È interessante notare come questo significato navigatorie e natatorie mimando la velocità di negativo risulti essere praticamente assente connessione e la potenza di millenari mezzi di che è totalmente sinonimo del tempo, il nell’architettura contemporanea, che ne sviluppa trasporto, oggi più che mai da recuperare nella sentimento che proviamo verso questo maggiormente i valori: strenua ricerca di sostenibilità), posto migliora il futuro, contribuisce - paesaggistici (elemento ma soprattutto evento - di artificio (per il gioco, la riscoperta, la a quell’Adriatico o a quell’Atlantico della natura), scenografia del potere ora come allora). del tempo che immagazzina i nostri - energetici (carburante disponibile e riciclabile E vorrei proseguire ancora, provando a per antonomasia che il progetto umano da condensare alcuni fluttuanti significati con il riflessi per quando saremo scomparsi sempre sfrutta negli attributi di velocità e magico liquido che fisicamente si comporta da un pezzo. Da questi riflessi, come da portata), diversamente da tutti e per il quale la scienza gualcite fotografie color seppia, il tempo - di risorsa vitale (argomento duro e difficile, al di del futuro offre gradi di intelligenza, tipici di una riuscirà forse a comporre, come se si là delle forme degli acquedotti e delle pubbliche materia viva, ma credo che non basterebbe. Ho trattasse di un collage, una migliore fontane, in un momento storico in cui l’accesso voluto che le parole del grande Brodskij, scritte all’acqua non appare più un diritto ma un lusso per Venezia, fossero in apertura di queste poche versione del …futuro” con tutte le varianti di spreco che porta con sé: e righe e vorrei che ad esse fosse riposto il cuore e Iosif Brodskij, Fondamenta degli Incurabili, 1989 sarà sempre peggio, nella progressiva rarità del il ricordo.
Direttore responsabile Paolo Maggioli Pub Publimaggioli (Davvero) 25-05-2006 9:55 Page 1 Direttore C M Y CM MY CY CMY K Federica Maietti Vicedirettore Mirco Vacchi Redazione Roberto Meschini, Igor Pilla, Valentina Valente, Roberto Malvezzi, Maria Azzurra Rossi, Giacomo Sacchetti, Luca Rossato Product manager Maria Elisa Pace Progetto grafico Christian Rodero È vietata la riproduzione, anche parziale, degli articoli pubblicati, senza l’autorizzazione dell’autore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti sul tali contenuti. Le immagini pubblicate sono tratte da siti internet privi di copyright. Registrazione n. 14 /2008 del 1.8.2008 - Tribunale di Rimini Pubblicità Publimaggioli Concessionaria di pubblicità del Gruppo Maggioli Via Del Carpino, 8 - 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) Tel. 0541 628439-628427 Fax 0541 624887 con i Dirigenictia Amministrazio E-mail: publimaggioli@maggioli.it della Pubbl Sito web: www.publimaggioli.it i Tecnici con i Professionist Amministrazione e diffusione: Maggioli Editore presso c.p.o. Rimini via Coriano, 58 – 47900 Rimini tel. 0541 628111 fax 0541 622100 Maggioli Editore è un marchio Maggioli Spa Filiali: Milano – via F. Albani, 21 – 20149 Milano tel. 02 48545811 fax 02 48517108 Per promuovere i tuoi prodotti Bologna – via Caprarie, 1 – 40124 Bologna tel. 051 229439-228676 fax 051 262036 o servizi su Architetti.com contatta Roma – via Volturno, 2/c – 00153 Roma tel. 06 55896600-58301292 fax 06 5882342 Napoli – via A. Diaz, 8 – 80134 Napoli tel. 081 5522271 fax 081 5516578 Concessionaria di pubblicità del Gruppo Maggioli Maggioli Spa Via del Carpino, 8 • 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) • tel. 0541 628439/27 • fax 0541 624887 Azienda con Sistema e-mail: publimaggioli@maggioli.it • www.publimaggioli.it Qualità certificato ISO 9001:2000 Iscritta al registro tel. 0541 628439 operatori della comunicazione publimaggioli@maggioli.it Registrazione presso il Tribunale di Rimini Composite 23 gennaio 2007, n. 2/2007 www.publimaggioli.it www.architetti.com - redazione@architetti.com
Vienna World Water Congress and Exhibition di Federica Maietti The world is coming to Vienna and we invite you Il congresso internazionale ha ospitato 3000 to participate. Questo lo slogan di promozione esperti, provenienti da 130 paesi, dei settori dell’International Water Association’s 2008 World della scienza e della ricerca, dei servizi, della Water Congress and Exhibition che si è tenuto a consulenza, della tecnologia e dell’uso industriale Vienna dal 7 al 12 settembre. dell’acqua, un’occasione unica per promuovere IWA World Water Congress è il più importante l’obiettivo comune di una gestione sostenibile evento al mondo legato al tema dell’acqua; dell’acqua, dando ampio spazio ai casi studio le precedenti edizioni si sono svolte a Parigi e alle attività di best practice, e di tracciare un (2000), a Berlino (2001), a Melbourne (2002), a quadro completo di come si stanno affrontando Marrakesh (2004) e a Pechino (2006). le problematiche legate al tema dell’acqua a scala L’evento offre a tutti i professionisti del mondo mondiale, discutendo le soluzioni esistenti o legati al settore dell’acqua l’opportunità senza fornendo nuove risposte a tali problematiche. precedenti di confrontarsi con le tematiche Il programma è stato suddiviso in sei tematiche più innovative in termini di scienza, ricerca, principali: Water Treatment, Wastewater applicazione e politiche di gestione. Treatment, Design and Operation of Water Il programma del congresso spazia dalle grandi Systems, Water Resources and River basin criticità del nostro tempo – cambiamenti climatici, Management, Managing and Planning Water aumento della popolazione, crisi sanitaria globale Services, Health and the Environment. Le e problemi di urbanizzazione – fino alle più recenti sessioni tecniche di presentazione sono state conquiste nel campo delle biotecnologie, della 110, le presentazioni poster più di 400 e ricerca applicata e della tecnologia, oltre ad un hanno sviluppato più di 30 workshop, al fine summit dei leader dei governi locali europei e a un di facilitare la discussione sui problemi più forum dei maggiori esperti dei servizi di erogazione pressanti dell’industria dell’acqua incoraggiando dell’acqua. Gli esperti coinvolti hanno tracciato le la condivisione di esperienze e punti di vista. Il future prospettive, i trend e le sfide emergenti nel riciclo, le implicazioni dei cambiamenti climatici settore, offrendo la possibilità di affrontare il tema sull’industria dell’acqua, le frontiere della ricerca, dell’acqua da molteplici punti di vista. della scienza e della tecnologia, il futuro del Un focus specifico ha avuto come oggetto la sistema sanitario, acqua, energia e sostenibilità, regione del Danubio: le caratteristiche del fiume sono alcuni dei temi cardine del congresso. più lungo d’Europa hanno lasciato l’impronta I membri della IWA, più di 10.000, hanno sui diversi territori, paesaggi, popolazioni e sviluppato i temi del convegno dalla ricerca vicende storiche della regione. Queste diversità alle applicazioni pratiche coprendo tutti gli e il considerevole sviluppo economico del aspetti del ciclo dell’acqua, dalla tecnologia per territorio richiedono un alto grado di cooperazione l’ottenimento e la gestione dell’acqua potabile nell’interesse di una gestione sostenibile dell’acqua. alla conservazione delle risorse in tutto il mondo. 4
È stato affrontato l’impatto dei cambiamenti climatici sulla risorsa acqua, dell’inquinamento, della sanità e delle città del futuro verso una gestione sostenibile dell’acqua e del paesaggio. Quello delle città del futuro è uno dei grandi temi del congresso, in un’epoca in cui, per la prima volta nella storia dell’umanità, più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane. Nell’ambito dei tavoli di discussione si è cercato di dare risposte ad interrogativi quali la capacità di provvedere alle infrastrutture di base per affrontare la consistente crescita urbana e quali dovrebbero essere i sistemi idrici ideali se fossero considerati come parte integrante del sistema di pianificazione urbana e non un aspetto subordinato e pensato a posteriori. La sessione dedicata alle città del futuro ha riportato le ricerche più recenti e i casi applicativi considerando sia i paesi industrializzati che quelli in via di sviluppo. Contemporaneamente allo svolgimento del congresso, l’esposizione, che ha coperto un’area di 5000 mq, ha ospitato circa 200 delegati di enti ed organizzazioni internazionali provenienti da 25 diversi paesi. Erano presenti i padiglioni di Austria, Germania, Israele, Giappone, Corea, Olanda, Norvegia, Svezia e Singapore. Vienna, 7-12 settembre 2008 www.iwa2008vienna.org Immagini tratte da: http://remax-parkersburg-wv.com/Places_of_interest. jsp http://moby.mib.infn.it/~tancini/romania.html http://www.partyboot.at/images/690703.jpg http://magazine.voiaganto.it/img/baden.jpg http://www.maury.it/album_fotografici/austria-2006/ index.html http://leidorf.blogspot.com 5
Riqualificazione Nel quartiere Alessandrino, così denominato Dipartimento persegue da anni con una serrata per la presenza dell’acquedotto costruito programmazione partecipata. dall’imperatore Alessandro Severo nel 226 L’area d’intervento si trova nella periferia est della d.C., il XIX Dipartimento di Roma (Politiche città, cerniera tra il quartiere/borgo Alessandrino della Piazza per il recupero e lo sviluppo delle periferie I.U.O., Qualità delle periferie coordinamento piani e progetto), dal 2003 sta sviluppando un sorto spontaneamente negli anni Sessanta-Settanta e la nuova espansione degli anni Ottanta-Novanta, il quartiere di Tor Tre Teste, reso celebre dalla dell’acquedotto interessante programma che ha visto il frequente chiesa realizzata su progetto di Richard Meyer; coinvolgimento degli abitanti e dei comitati due quartieri legati e caratterizzati dalla presenza di quartiere, la redazione del progetto per la dell’acquedotto che li attraversa, ma che offrono un alessandrino piazza dell’acquedotto e la sua realizzazione, la contesto urbano totalmente diverso e slegato. redazione di una pianificazione che prevede la Il sito, prima dell’intervento, appariva come sistemazione di un lungo tratto di acquedotto e uno spazio vuoto sostanzialmente quadrato, degli spazi ad esso limitrofi. La volontà di ricreare inedificato e abbandonato, delimitato da quinte un’identità nei luoghi della vasta e smembrata edilizie prive di qualità definite dalla maglia Roma - Architetto Maria Cristina Tullio periferia romana è uno degli obiettivi che il regolare del tessuto urbano tipico di questo contesto periferico. Disordinato e non funzionale appariva anche il sistema della viabilità e dei parcheggi esistenti. Il fine è stato di riqualificare un’area degradata e abbandonata per creare uno spazio pubblico di incontro, prima inesistente. Data la finalità del programma in atto nelle periferie di Roma – mirante a ricostruire “l’identità storico-paesaggistica” dei luoghi – l’approccio progettuale ha previsto una verifica storica sulle tradizioni, le esigenze funzionali e le caratteristiche paesaggistico-morfologiche del territorio circostante l’area d’intervento. Si è così potuto appurare come, pur trattandosi di un’area periferica al margine del quartiere, si trattava di un sito dotato di una propria forte identità e riconoscibilità, molto presente nella memoria degli abitanti. Diversi sono stati quindi i presupposti che hanno sostanziato il progetto proposto per lo spazio pubblico: dal punto di vista morfologico, l’esigenza di definire formalmente e perimetrare il sito privo di “forma”, mentre, dal punto di vista funzionale, la necessità di riordinare il sistema della viabilità e dei parcheggi. La struttura regolare della maglia geometrica dell’intero quartiere è stata, dunque, ripresa per delineare la “forma” dell’isolato della piazza, pur non essendo l’acquedotto allineato all’impianto geometrico del tessuto edilizio ma presentando un proprio orientamento. Dalla sovrapposizione di tali sistemi morfologici e delle loro geometrie, è 7
scaturita la forma dei luoghi deputati alle diverse assicurata da un sistema di fibre ottiche regolabili funzioni da collocare nella piazza-giardino. ad orario e a pulsante. Lo spazio della piazza- La presenza dell’acquedotto, indubbiamente fontana è stato pavimentato in cemento trattato l’elemento di maggior identità del sito, ha con un disattivante di presa che fa emergere determinato la scelta di valorizzarlo tramite la la graniglia dell’impasto; tale pavimentazione è definizione di un geometrico tappeto erboso, intervallata da fasce di travertino che riprendono allineato secondo l’orientamento dell’acquedotto ritmicamente l’andamento degli archi. I giunti di stesso. Con un andamento diverso, allineato dilatazione del calcestruzzo sono stati realizzati a alla geometrica maglia del tessuto urbano, si forma di “onda” con profili in alluminio. sviluppa, invece, la forma dell’isolato della piazza Gli spazi presentano una lieve pendenza verso che a sud accoglie l’area per i giochi dei bambini; l’acquedotto e verso la campagna per ricucire a ovest, con un ruolo di cerniera fra le geometrie le quote preesistenti nel luogo, antico sito di un del sito e la visuale prospettica che apre verso il fosso da tempo interrato. parco di Tor Tre Teste e la chiesa di Meyer si trova Le pendenze, necessarie per la raccolta dell’acqua invece la piazza-fontana. creano due piccole scarpate che sono state La piazza-giardino ospita diverse funzioni: tappezzate con rose, lavande e altre specie con l’area gioco dei bambini, posta sul lato sud, fioriture differenziate nelle diverse stagioni, alberata secondo il passo scandito dalle arcate a bassa manutenzione e scelte fra specie già dell’acquedotto e pavimentata in sabbia di utilizzate in epoca romana. La fontana e il sistema fiume e in sabbia calcarea negli spazi attorno di irrigazione, sono continuamente alimentati dai ai giochi. Tutta l’area è attraversata da fasce di due “nasoni”, fonti tipiche della città di Roma; sanpietrini, che dettano il sesto d’impianto e che l’acqua viene raccolta in due cisterne sotterranee. sono organizzate secondo il ritmo dei pilastri La piazza non presenta alcuna barriera dell’acquedotto e poste ortogonalmente ad esso; architettonica e i giochi disponibili sono fruibili il prato, che ha inglobato i resti dell’acquedotto anche da disabili. Un chiosco in ferro e vetro Alessandrino nella piazza (modificando il sistema coperto da una grande pergola in legno ospita un di circolazione automobilistica) ha lo scopo di bar e alcuni locali di servizio. lasciare un ampio spazio libero antistante le rovine archeologiche e per le manifestazioni e Il progetto, sviluppato nell’arco di un anno, è le rappresentazioni all’aperto (cinema, feste, iniziato alla fine del 2004 ed è stato inaugurato nel concerti, ecc.). Tale prato, definito formalmente marzo 2006. Merito del committente, il Comune di in base all’orientamento dell’acquedotto, è Roma, è stato, innanzitutto, quello di aver saputo delimitato da un sistema di panche in legno e voluto intendere la presenza dell’acquedotto con struttura in ferro che guardano verso romano come un’opportunità per avviare la l’acquedotto, la campagna e il parco di Tor Tre rigenerazione e il recupero di un’area periferica Teste. Davanti alle panche, per evitare l’erosione abbandonata, e per conferire una forte identità del manto erboso, corre una pavimentazione in al sito, creando uno spazio di qualità e di forte tavolato di legno, materiale che caratterizza anche riconoscibilità, che ha già innescato il progressivo la fascia del percorso ciclabile che attraversa la recupero degli edifici circostanti, a dimostrazione piazza e che, in futuro, sarà collegata al percorso del reale effetto rigenerativo creato. ciclo-pedonale, parallelo all’acquedotto stesso. Con funzione scenografica e ludica, infine, nello Il progetto ha partecipato al Premio Innovazione e spazio pavimentato è stata inserita una fontana Qualità Urbana, organizzato da Maggioli Editore, con giochi d’acqua; schizzi alti e bassi (da 4 a nell’ambito di EuroP.A. 2007, Salone della 1,5 metri) emergono da quattro canali curvilinei autonomie Locali - Prodotti, tecnologie e servizi tracciati in marmo a terra. L’illuminazione per la Pubblica Amministrazione Locale, per la notturna dei giochi d’acqua della fontana è sezione “Città e Architettura - Realizzazioni”. 8
Waterfront regeneration: il Regent’s Canal di Londra Pollard Thomas Edwards Architects di Luca Rossato Il Regent’s Canal che attraversa alcuni dei più pittoreschi quartieri di Londra fu costruito per collegare il ramo di Paddington del canale Grand Junction, aperto nel 1801, con il Tamigi a Limehouse. Nel 1811 il famoso architetto inglese John Nash fu contattato per collaborare alla stesura del tracciato proprio mentre stava completando la progettazione del Regent’s park, suo capolavoro, misto di sensibilità e attenta pianificazione. Nash fu immediatamente attratto dall’idea di poter collocare un importante corso d’acqua all’interno del parco e quindi di poterne sfruttare le potenzialità paesaggistiche e grazie all’amicizia con il Principe Regent, poi divenuto Re Giorgio IV, ebbe l’autorizzazione ad usare tale nome per il suo progetto. Dopo anni di lavori e disguidi dovuti ad azzardi tecnici specialmente nella realizzazione di alcune avveniristiche chiuse pneumatiche, il Regent’s Canal venne inaugurato in due momenti diversi: il tratto da Paddington a Camden nel 1816 ed il resto fino al Tamigi quattro anni dopo. L’importanza commerciale del canale è testimoniata dagli innumerevoli documenti che attestano la grande quantità di merci che transitava lungo il suo corso divenendo di fondamentale importanza per alleggerire la pressione sulla rete ferroviaria specialmente Sede delle Studio Pollard Thomas Edwards Architects. Foto di Luca Rossato 11
durante la seconda guerra mondiale. Crystal Wharf Kleine Wharf Packington Estate Per decenni il canale fu teatro di un fervido Islington, PTEarchitects, Groveworld JV Partner/ Hackney, PTEarchitects, 2001 – 2007 Islington, PTEarchitects, 2006 – in corso commercio e lungo le sue rive sorsero imponenti Developer 1998 - 2003 magazzini per lo stoccaggio delle merci e nodi di Kleine Wharf dimostra come i corsi d’acqua di PTEa vince il concorso per la riqualificazione smistamento delle stesse in connessione con il La “banchina di cristallo” è il primo progetto di Londra non abbiano solo un grande potenziale dell’area degradata del Packington Estate, un trasporto su gomma. riqualificazione fluviale che è seguito al recupero come aree residenziali ma anche come grande complesso popolare degli anni Settanta Solo con la fine degli anni Sessanta lo storico dell’ex area industriale Diespeker Wharf per la catalizzatori di nuovi posti di lavoro. posto lungo il Regent’s Canal nel 2005. Regent’s Canal vide l’inizio del suo declino, nuova sede dello studio PTEa. Il progetto infatti nasce dalla volontà di dare Il progetto prevede la trasformazione dell’intero nuove infrastrutture resero il canale obsoleto e Il sito si trova in posizione chiave all’incrocio tra il nuovo impulso alle attività lavorative di un’area quartiere in un nuovo network di piazze che l’accorciamento dei tempi di consegna delle merci Regent’s Canal ed il City Road Basin, anticamente degradata attraverso la realizzazione di un termina con un waterfront destinato ad ospitare divenne fattore essenziale. Da quel momento un importante bacino di raccolta delle merci. complesso che ospita spazi per attività diverse ed un ampio parco urbano sulla sponda del canale. il canale, amatissimo dai londinesi, divenne Dopo la vittoria del concorso nel 1998 gli abitazioni ad alto standard qualitativo. Mentre il vecchio agglomerato consisteva in una un luogo dove trascorrere piacevoli giornate architetti hanno sviluppato un progetto articolato Alla parte residenziale è stato così aggiunto uno serie di edifici a stecca in cemento armato e spazi passeggiando o facendo sport, accompagnati dal in tre blocchi che si dispongono attorno ad un studio di fotografia, una piccola stazione di polizia comuni inutilizzati, il nuovo Packington Estate avrà lento scorrere delle acque seppur in uno scenario giardino centrale delimitato da un quarto lato di quartiere, e locali destinati allo start-up di un linguaggio architettonico contemporaneo e a volte di degrado post-industriale. costituito dall’ex magazzino ora sede dello studio. nuove attività. Gli edifici dal piacevole design che sarà maggiormente legato al contesto circostante Dagli anni Novanta un programma di Ogni blocco ha un suo deciso carattere, dalle unisce materiali diversi (dal legno al rame come da nuove strade che riformeranno l’antico tessuto riqualificazione delle aree lungo le sue rive con la sinuose forme dell’edifico completamente vetrato rivestimenti, all’acciaio al vetro per i balconi) si Vittoriano ricco di piazze e spazi verdi. costante sostituzione dei magazzini abbandonati lungo il canale alla compostezza austera del blocco affacciano su una ampia corte centrale che ospita L’importanza dell’intervento darà ulteriore linfa con nuovi interventi residenziali ne ha fatto uno di mattoni che si affaccia a sud fino al rosso un caffè all’aperto avente la funzione di attrarre a tutte quelle attività che vedono il Regent’s dei più straordinari esempi di riqualificazione intonacato dell’edificio posto lungo la strada. più fruitori possibile al fine di trasformare quella Canal come una potenziale piacevole via di fluviale in Europa. L’area ospita 57 alloggi, oltre 1000 mq destinati che era un’area da evitare in un piacevole piccolo comunicazione tra i vari quartieri di East-London. Un canale prettamente ad uso industriale offre ad uffici ed un parcheggio sotterraneo. quartiere lungo il fiume. ora le sue rive a percorsi ciclo-pedonali tra i più suggestivi di Londra e le sue chiuse rimangono Belvedere Court City Wharf Pollard Thomas Edwards Architects testimonianza del genio ingegneristico dei Hackney, PTEarchitects, 2001 - 2004 Islington, PTEarchitects, 2001 - 2008 Sito ufficiale progettisti ottocenteschi. www.ptea.co.uk Ne porta testimonianza l’interessante recupero Belvedere Court rappresenta un modello di Questo progetto, recentemente completato, dei magazzini denominati Diespeker Wharf, sede rigenerazione urbana ad alta densità con rappresenta un esempio di integrazione tra spazi londinese dello studio di architettura Pollard la realizzazione di diversi alloggi sociali pubblici e spazi privati con l’obiettivo primario di Thomas Edwards Architects, da anni tra i leader sovvenzionati dall’affitto di alcuni dei nuovi restituire alla città una banchina fluviale dimessa di rigenerazione urbana nella metropoli Inglese. appartamenti destinati al libero mercato. da diversi anni. Dalla riqualificazione dell’area industriale, è nato I tre blocchi realizzati, che hanno sostituito Il concept principale è stato quello di arretrare in seguito un ambizioso progetto dello studio vecchi magazzini ed autorimesse fatiscenti, il fronte della grande stecca (in realtà somma di PTEa per estendere ad altri tratti del Regent’s hanno ottenuto in questo modo un alto quattro edifici), posta parallelamente al Regent’s Canal il recupero di aree dimesse con la creazione standard costruttivo non penalizzando come Canal, per ospitare un parco e percorsi pubblici di nuovi contesti residenziali lungo il canale. sovente accade gli alloggi destinati alle fasce di lungo la sponda riqualifcata. Si è qui voluta presentare una estrema sintesi di popolazione meno abbienti. I quattro blocchi affiancati, ognuno dotato di questi interventi. Le dimensioni delle abitazioni realizzate proprio ingresso, parti comuni e spazi commerciali denunciano chiaramente il suo mix di destinatari, al piano terra, ospitano in totale 85 alloggi comprendendo appartamenti da una camera da destinati ad un mix residenziale con un range che letto per il libero mercato fino a quelli da quattro comprende abitazioni sociali e attici di lusso. camere per le abitazioni sociali. I balconi delle abitazioni, come veri e propri Il complesso che ha una altezza che varia da sette trampolini, si tuffano nel vuoto prospiciente il a quattro piani fuori terra è completato da un canale caratterizzando la grande facciata con una giardino interno e da una autorimessa comune. interessante alternanza di volumi e materiali. 12
Progetto di riqualificazione fluviale Crystal Wharf. Credit photo PTEa Progetto di riqualificazione fluviale Crystal Wharf. Credit photo Groveworld Progetto di riqualificazione fluviale Crystal Wharf. Credit photo Groveworld Il complesso Belvedere Court. Credit photo David Churchill 13
Vista interna del complesso Kleine Wharf. Credit photo PTEa Dettaglio della facciata del complesso Belvedere Court. Credit photo David Churchill Vista del complesso denominato Kleine Wharf. Kleine Wharf. Credit photo David Churchill Dettaglio di facciata del complesso City Wharf. Credit photo David Churchill Credit photo Rejash Bhela 14
Vista del City Wharf. Credit photo Rejash Bhela Dettaglio di facciata del complesso City Wharf. Credit photo Rejash Bhela Vista del City Wharf. Credit photo Rejash Bhela Elaborati grafici del progetto per la riqualificazione dell’area degradata del Packington Estate; lo studio PTEa è risultato vincitore del concorso Elaborati grafici del progetto per la riqualificazione dell’area degradata del Packington Estate; lo studio PTEa è risultato vincitore del concorso Elaborati grafici del progetto per la riqualificazione dell’area degradata del Packington Estate; lo studio PTEa è risultato vincitore del concorso 15
Progetto di riqualificazione del lungolago Tadini - Bergamo Edoardo Milesi & Archos srl Il tema della messa a norma e della conseguente un’unica piazza a livello costante completamente riqualifica di un piccolo tratto del lungolago pavimentata in cubetti di porfido. Tutta, di Lovere, Bergamo, non può prescindere da ad eccezione della rotonda Tadini che si un approccio al progetto di tipo “sensoriale”. vuole mantenere il più possibile con la sua Passeggiando per il lungolago, i sensi solo connotazione di “bastione verde” a difesa del da un lato sono sollecitati positivamente dalla lago, con le sue essenze arboree di qualità e le benefica influenza delle luci e dell’acqua del lago, aiuole geometriche intervallate da piccoli percorsi mentre da un altro verso vengono disturbati dal in ghiaietto bianco. frastuono delle auto in transito sulla via parallela. Le auto sono costrette ad accedere alla nuova Il progetto trae quindi i primi spunti dalla strada. piazza con una dolce rampa al termine di Piazza L’urbanistica moderna, interpretata in chiave Marinai d’Italia, rampa che porta la piazza alla ecologica, non nega l’auto, semplicemente pone quota del marciapiede lungo il museo Tadini (che una premessa di fondo: autoveicolo e uomo non viene conservato tal quale). devono prevalere uno sull’altro, semplicemente Arrivate “sulla piazza” le auto sono costrette a devono convivere nella città. rallentare ulteriormente poiché si trovano di colpo E c’è soltanto un processo che rende possibile senza riferimenti precisi: solo una serie di grandi questa convivenza: la riconquista della strada borchie a raso pavimento sul lato del museo, e attraverso la moderazione della velocità. un’enfilade di prismi in pietra (cm 30x30) sul lato Ridurre la velocità è possibile anzitutto utilizzando lago, disposti ad onda di altezza variabile con l’architettura come un “bisturi”, vale a dire funzione di “shicane” per il traffico veicolare. riducendo drasticamente la sezione stradale, Tutto questo permette un consistente costringendo l’automobilista a confrontarsi ampliamento del tratto di lungolago prospiciente con un ambiente a misura d’uomo. In seconda la piazza Garibaldi dove una duplice funzione è istanza diviene fondamentale “trasformare” in affidata alla pavimentazione in pietra realizzata piazze pedonali anche le sedi viarie in prossimità mediante il recupero delle lastre esistenti a dei luoghi significativi, estendendo la medesima fasce perpendicolari all’acqua con campiture pavimentazione a piazze e marciapiedi. in cubetto di porfido: da un lato il disegno Questa scelta forte è stata messa in pratica da ortogonale all’asse stradale è ulteriore elemento subito, trasformando l’oggetto d’intervento in di “traffic calming” disorientando l’automobilista 16
e imponendogli maggiore attenzione nella una sorta di percorso-contenitore, una guida; dalla parte del pedone la pavimentazione piattaforma sulla quale inserire anche in momenti perpendicolare all’acqua aumenta il rapporto della successivi una serie di attrezzature. piazza con il lago. Così volendo ulteriormente frazionare Per i fruitori del lungolago (pedoni e veicoli) si l’investimento previsto o implementarlo in fase ha la percezione di un centro storico allargato, successiva, occorrerà senz’altro predisporre da per cui il tratto rettilineo di via Tadini, può essere subito le tre pavimentazioni (parcheggio, panca, trattato in maniera asettica per quanto riguarda passeggiata) e i quaranta pali-albero verticali in la sede stradale e in maniera “forte” per quanto legno necessari a scandire e a dare immediata riguarda la promenade lungolago. lettura al progetto di sistemazione e in fase La sede stradale, ristretta a 6 m comprese le successiva supporto di tutti i diversificati elementi banchine, consente di recuperare spazio prezioso che via via verranno aggiunti. alla passeggiata e alla messa in sicurezza dei parcheggi. Il progetto è vincitore del Premio Innovazione e I parcheggi si trovano ad una quota sopraelevata Qualità Urbana, organizzato da Maggioli Editore, rispetto alla strada, con un salto di circa 10-15 nell’ambito di EuroP.A. 2008, Salone della centimetri segnalati a terra da una striscia di autonomie Locali - Prodotti, tecnologie e servizi lastre di pietra dalla larghezza costante di 100 cm, per la Pubblica Amministrazione Locale, per la che costituisce inoltre un margine di sicurezza sezione “Città e Architettura - Realizzazioni”. a chi, scendendo dall’auto, vuole raggiungere la promenade lungolago. Foto di Paolo Da Re Il tratto di lungolago si presentava degradato non tanto per i materiali di finitura o per le fioriere in cemento quanto piuttosto per il forte impatto provocato dalle auto in sosta. Si è quindi optato per una separazione-filtro attrezzata, costituita da un lungo elemento in legno posto a circa 45 cm dal piano pavimento, in modo da configurarsi non soltanto come grande panca continua ma anche come “percorso in quota”. Un oggetto alla grande scala intervallato da pochi varchi stretti, connotato in maniera fortemente ludica sul quale disseminare una molteplicità di episodi arricchenti. Così accade che sulla panca gigante prendono posto, oltre alle sedute, alcuni pergolati in legno e rete di corda, i fari (accesi a comando) per l’osservazione dei pesci, la scala per l’avvistamento delle barche, i gonfaloni dei brokers, gli stendardi delle manifestazioni locali. Mentre il lotto 2 sarà necessariamente un’opera da eseguire in un unico intervento che preveda contestualmente alla ripavimentazione anche l’ottimizzazione e l’adeguamento di tutti i sottoservizi a rete, il progetto del lotto 1 è stato concepito come un’opera in continua evoluzione, 17
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Progettazioni sull’acqua: spazi pubblici e privati di Giacomo Sacchetti Nel 2005 l’uragano Katrina ruppe gli argini piattaforma sul lago. Rampe e camminamenti del fiume Louisiana e fece straripare il corrono sul padiglione e contribuiscono al lago Pontchartrain provocando un’enorme bilanciamento. La struttura rimane coperta inondazione. Più di mille abitanti persero la da una nuvola artificiale, creata atomizzando vita e New Orleans venne distrutta all’80%. Il l’acqua del lago, portata ad alta pressione e infine destino dei territori e delle popolazioni sta nella nebulizzata. L’ingresso al padiglione, oscurato contrapposizione tra la forza della natura e le dalla nebbia, rimane, da lontano, invisibile ai barriere costruite (o non costruite) dall’uomo, che visitatori. dovrebbe ricercare l’equilibrio tra i propri spazi e Il terminale del porto di Yokohama in Giappone, la natura stessa, tra le soluzioni architettoniche realizzato dal Foreign Office Architects, non solo e l’acqua. Le forze naturali possono essere possiede tutte le caratteristiche di un grande controllate; l’acqua è da tempo oggetto di scalo internazionale, ma costituisce anche un’area studi che potrebbero contribuire a migliorare aperta al pubblico, con spazi verdi e passeggiate, le condizioni abitative delle popolazioni, se il affacciata sulla Tokyo Bay. È del tutto particolare controllo dei corsi d’acqua non fosse, come la soluzione adottata per creare uno spazio succede in alcuni casi, subordinato a interessi pubblico per il commercio, il turismo e il tempo economici. Nessuno aveva interessi a New libero. Orleans, nessuno ha preso provvedimenti Steven Holl ha progettato il Lake Whitney Water affinché un uragano non provocasse tali danni. Treatment Plant a Hamden, nel Connecticut. Questa attuale riflessione di Stefano Casciano, Situato all’interno di un parco pubblico, è contenuta nel numero speciale di Domus un impianto per il trattamento dell’acqua e “Sull’acqua” pubblicato nel 2006, spinge alla rappresenta una sorta di fusione fisico-semantica ricerca di soluzioni architettoniche che seguano tra architettura e purificazione dell’acqua: le criteri di realizzazione non solo economici, ma costruzioni tracciano il disegno degli stadi del conclusione dei lavori nel 2011, la prima stazione servirà la Tate Modern e lo Shakespeare’s Globe che tentino anche di sposare il progetto e l’acqua. processo di purificazione, il parco agisce come ferroviaria collocata sopra il Tamigi. Sarà il Theatre; l’entrata nord, già esistente, diverrà una Tra le più interessanti c’è il Blur Building di Diller naturale sistema di filtrazione e l’atrio principale risultato della ristrutturazione dell’omonimo hall in cui si potranno acquistare biglietti per la & Scofidio, un padiglione costruito in occasione - un tubo in acciaio che frontalmente riproduce ponte, costruito nel 1864, sul progetto Jacobs ferrovia e per la metropolitana. dell’Expo Svizzera del 2002 sul lago Neuchatel la sagoma di una goccia d’acqua - è la traduzione e Tony Gee & Partners, allo scopo di rendere Tra le architetture private, un incontro dialettico a Yverdon-les-Bains, retto su un sistema in forma architettonica della funzione data più fluido il traffico, sistemando un ingresso su si stabilisce tra l’acqua e villa Querini Stampalia equilibrato, una sinergia di tensioni bilanciate all’impianto. entrambe le sponde, a nord e a sud, e lasciando a Venezia, all’interno della quale Carlo Scarpa tra le diversi componenti che sostengono la La Blackfriars Station a Londra sarà, a così il fiume al centro. La nuova entrata a sud ha utilizzato la superficie acquatica e i suoi 19
movimenti improvvisi e imprevedibili per creare riflessi sui vetri della villa e “turbare” un’architettura dall’aspetto museale. Il giardino ha come elemento primario l’acqua che sgorga da una fonte nella corte, si allarga in una vasca quadrata, passa attraverso i percorsi di una fontana, e viene raccolta in un bacile a cerchi concentrici. Con la casa sull’Iha Josefa ad Angra dos Reis in Brasile, i progettisti Bernardes e Jacobsen hanno invece realizzato, tra la vegetazione e il golfo, un elemento di passaggio morbido tra la foresta atlantica e l’acqua, grazie all’utilizzo di materiali scelti a questo scopo, come il deck lavorato in fasce di diversa larghezza. Simili progetti, realizzati in spazi pubblici e privati, si inseriscono in paesaggi d’acqua preesistenti, e propongono soluzioni non invasive che conciliano visivamente architettura e natura. Riviste Speciale Domus “Sull’acqua”, Milano, 2006. Siti internet www.arcspace.com www.archimagazine.com www.worldarchitecturenews.com www.bjaweb.com.br http://archiblog.d-earle.com www.thecityreview.com www.whitneydigs.com www.archimagazine.com Immagini tratte da: http://aainter10shenfei.wordpress.com/ http://soufpuma.blogspot.com/ http://arch.eptort.bme.hu/kortars5.html http://www.bioengineering.com/ 20
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THE BLUE PLANET Copenhagen, Danimarca – 3XN Studio di Maria Azzurra Rossi Lo studio di architettura danese 3XN ha vinto il concorso per la progettazione del nuovo acquario di Copenhagen, sull’isola di Amager, che sarà completato e aperto al pubblico nel 2013. Il progetto vincitore è denominato “Whirlpool”, traendo ispirazione dal fenomeno naturale dei vortici marini. I progettisti hanno voluto raccogliere nel complesso edificio la totalità delle esperienze e delle sensazioni che un visitatore può percepire all’interno di un acquario, partendo dalla straordinaria esperienza che si prova nell’osservare i pesci nel loro elemento naturale. Il centro dell’edificio è la hall, attorno alla quale le diverse parti dell’acquario ruotano in una sequenza di ambienti leggermente curva, assicurando non solo all’edificio una forma spaziale coerente con il concept del progetto, ma, allo stesso tempo, assicurando la possibilità di accrescimenti futuri all’edificio. Entrando, il visitatore si sente da subito parte dell’acquario, perché il tetto al di sopra del foyer è realizzato in vetro, ed è allo stesso tempo il fondo della piscina soprastante; attraverso il vetro della piscina si possono scorgere il cielo e la luce del sole riflessa dall’acqua. La “Round Room” è la zona fulcro dell’acquario, ed è il punto in cui il visitatore decide se esplorare gli allestimenti relativi agli ambienti del fiume, del lago o dell’oceano. Ciascuna esposizione ha il proprio affaccio sulla Round Room, e ciascuna ha il proprio ingresso filtrato da una buffer zone, uno spazio in cui suoni e immagini sono utilizzati per introdurre all’atmosfera ricreata in ciascuna sala espositiva. Rialzato di alcuni metri al di sopra del terreno, The 22
Blue Planet è un edificio che riflette una grande coerenza; la grandezza nella piccolezza delle cose, tutta l’acqua del mondo inestricabilmente connessa, dalle violenti forze dello tsunami fino all’infinita piccolezza delle molecole. Affacciato sul Øresund, l’edificio collega la terra con il mare, disegnando sia il grande spazio esterno che lo spazio interno di visita. A livello paesaggistico, il grande vortice è percepito come se si propagasse attraverso il terreno, le vasche e il mare attorno all’edificio. Come le correnti d’acqua, l’edificio non è statico, ma il movimento continua potenzialmente nel futuro attraverso tutte le possibili estensioni che si possono aggiungere per accrescerlo, semplicemente permettendo alle linee del vortice di protrarsi estendendosi. “Whirlpool” a prima vista può sembrare una grande girandola arenata nella costa orientale della città, ma può richiamare anche ad una stella marina o all’elica di una barca. Tutte queste suggestioni vengono valorizzate dalla vicinanza dell’area progettuale con l’aeroporto di Copenhagen: planando con l’aereo sulle acque dell’Øresund sembrerà di zoom-are sempre più su qualcosa di naturalmente alieno. Il colpo d’occhio esterno non fa immaginare l’esperienza degli spazi interni, che, con superfici inclinate, luce filtrante e altissimi acquari cercheranno di coinvolgere il visitatore, di farlo nuotare con squali, murene e ostriche giganti. La natura è protagonista di una cultura, l’architettura si trasforma in natura. Sito ufficiale http://www.3xn.dk/ Video http://berlingske.xstream.dk/mediamaker. php?id=5768 Immagini tratte da: http://www.worldarchitecturenews.com/index. php?fuseaction=wanappln.projectview&upload_ id=10086 http://www.architonic.com/trends/7000082/ 23
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L’acqua e la città Bains des Docks, Le Havre – Atélier Jean Nouvel di Igor Pilla La sfida che molte città europee hanno intrapreso negli ultimi anni, è quella di recuperare interi comparti urbani in pieno degrado. In particolare, le città di mare sono tra quelle che più si sono adoperate per fare ciò, recuperando il rapporto tra il centro e l’acqua. Genova e Barcellona ma anche Hong Kong e Singapore sono esempi emblematici, con innumerevoli interventi votati alla qualità urbana e architettonica. Sulla scia di questi interventi anche la città di Les Havre in Francia ha deciso di riqualificare il proprio porto. La struttura si trova localizzata alla foce della Senna, nella zona sud della città, circondata da due canali che la dividono dal centro cittadino. La zona interessata è quella dei magazzini, “Docks”, i più vecchi di Francia e caratterizzati da lunghe file di container che ogni giorno transitano o rimangono in stoccaggio. Proprio per questa vocazione industriale, l’impianto viario e urbano in generale è formato da assi ortogonali fra loro. Per l’intervento di riqualificazione la municipalità di Les Havre ha deciso di indire una consultazione, interpellando tre dei maggiori studi d’architettura mondiale; l’olandese MVRDV, quello americano di Daniel Libeskind e quello del francese di Jean Nouvel. La consultazione prevedeva lo sviluppo di un masterplan diviso in tre zone. La prima è un’area destinata allo 25
sviluppo di funzioni urbane miste abitazioni, terziario e terziario superiore; la seconda area prevedeva funzioni di alto valore economico e la terza un’area destinata ad un prossimo sviluppo entro il 2020. È lo studio di casa dell’architetto Nouvel che ha raggiunto, secondo la giuria, il miglior equilibrio. La proposta doveva prevedere oltre alla parte urbanistica anche un focus sulla seconda area, nella quale è evidente la forte influenza urbana dettata dal bando, dalla morfologia della città e dalle preesistenze dell’area. Un progetto straordinario nella produzione architettonica di Nouvel, tanto che è molto faticoso inquadrarlo all’interno della ricerca formale da lui sviluppata degli ultimi anni. I “Bains des Docks” sono l’unica parte fino ad ora completata, prima della completa realizzazione che si prevede nel 2011. Si tratta di un centro termale dalla superficie complessiva di oltre 5000 mq, con spazi ludici per bambini, piscine olimpioniche per mente gli spazi pubblici della cittadina toscana nuoto e tuffi, e spazi per terapie balneari. di Bagnovignoni, nella quale l’acqua è lo spazio L’interessante mix funzionale dedicato alle attività pubblico. Passare da uno specchio d’acqua acquatiche cade in secondo piano di fronte all’altro è come muoversi tra i vicoli della città alla straordinaria composizione architettonica. con le sue superfetazioni, squarci che consentono Chiunque entri si accorgerà immediatamente di di vedere oltre alla stanza in cui ci si trova ed non trovarsi all’interno di un edificio qualsiasi, un continuo rapporto con la luce che sembra ma di stare in uno spazio che cerca il dialogo penetrare dai tetti per arrivare fino a terra. con il cielo, la luce e le forme urbane. Il bianco È un’architettura assolutamente inusuale per degli ambienti trova nell’acqua e nelle nuvole, che l’architetto che proprio quest’anno ha vinto corrono sopra le piscine, la propria conclusione, il premio Pritzker. Il ritorno al dialogo tra il segnando limiti non stabili ma fluidi e dinamici contemporaneo e la storia forse è sintomo di un nello spazio. La luce contribuisce in modo deciso nuovo modo di pensare l’architettura, che non a quest’atmosfera, contrapponendo ai suoni ricerca più l’oggetto simbolico ma spazi composti dilatati e ovattati tracce puntuali e frammentate di semplici elementi molto raffinati, in grado di che scolpiscono le masse murarie come nelle dare una qualità agli spazi. terme romane. Le forme però sono dell’Urbis, un’architettura che già dall’esterno denuncia Video un’impostazione formale razionale. L’edificio http://www.lemoniteur.fr/video/video. si presenta come una scatola dagli angoli retti, asp?r=1&v=144 collocata all’incrocio tra due assi viari e con pochi http://dailymotion.alice.it/video/x675nm_ fori che permettono agli ospiti della struttura di reportage-fr3-des-bains-des-docks-a_creation osservare il paesaggio esterno. L’architettura Immagini tratte da: degli spazi interni invece è assolutamente http://www.flickr.com/ imprevedibile, con un susseguirsi di scorci tipico http://www.thecoolhunter.net/design delle città storiche, che potrebbe far tornare alla http://www.vert-marine.com/le-havre/ 26
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Acqua Digitale Digital Water Pavilion, Expo 2008 Saragozza carlorattiassociati + MIT di Mirco Vacchi “Negli anni Novanta la tecnologia digitale ci ha fatto sognare mondi virtuali allora distanti. Il sogno dell’architettura digitale era creare edifici veramente riconfigurabili e dinamici; ma i materiali da costruzione in nostro possesso, l’uso del mattone e del cemento, rendevano impossibile il cambiamento. Oggi abbiamo fatto grandi passi avanti. L’acqua digitale è davvero un materiale dinamico e fluido, che può apparire e sparire. Il futuro dell’architettura può davvero essere negli ambienti trasformati in maniera digitale, dove bit e atomi si fondono alla perfezione”. Carlo Ratti Le esposizioni internazionali sono da sempre un’ottima occasione per promuovere progetti architettonici innovativi. Basti pensare al Crystal Palace di Londra (1851) o al Padiglione di Mies van der Rohe a Barcellona (1929), veri e propri “manifesti” architettonici. Il Digital Water Pavilion, Padiglione della Città di Saragozza all’Expo 2008, è stato ideato per diventare il simbolo 28
dell’architettura digitale e interattiva. e d’effetto. Ciò permette allo spazio interno di Collocato nel nodo di connessione tra il recinto contrarsi, espandersi e riconfigurarsi in base alle dell’Expo e l’area che ospiterà l’avanguardistico necessità. Il progetto per il Digital Water Pavilion, progetto di riqualificazione urbana high-tech celebrato dalla rivista Time come “migliore “Milla Digital”, l’edificio unisce il tema dell’acqua invenzione dell’anno 2007”, è stato selezionato (filo conduttore dell’intera Esposizione) a quello alla Bienal Internacional de Arte Contemporáneo della tecnologia digitale, comunicando un senso de Sevilla 2008 e ha partecipato alla mostra di continuità con il futuro dei grandi progetti di Rizoma – Biennale Giovani Architetti 2008. trasformazione della città. Al termine della manifestazione la macchina Carlo Ratti, architetto ed ingegnere, capo del teatral-promozionale si trasformerà in stazione di SENSEable City Lab del Massachusetts Institute sosta per la linea dell’alta velocità, lungo il Paseo of Technology (MIT) di Boston spiega così il del Agua, in quella parte di città “oltre il fiume” funzionamento di questa innovativa struttura, che, grazie alle trasformazioni indotte dall’Expo dove il nuovo materiale da costruzione, l’acqua 2008, si trasformerà in nuova importante digitale, viene applicato per la prima volta al centralità urbana. mondo all’architettura come elemento urbano: “Per capire il concetto di “acqua digitale” Siti internet immaginate una stampante a getto d’inchiostro http://www.dwp.qaop.net/ di grandi dimensioni, in grado di controllare le http://www.expozaragoza2008.es/ gocce d’acqua che scendono a cascata. L’effetto http://www.carloratti.com/ è proprio quello di una cascata d’acqua che si http://web.mit.edu/ interrompe in alcuni punti specifici, creando una sorta di schermo nel quale i pixel che disegnano Video le immagini non sono luminosi, ma fatti di aria http://it.youtube.com/watch?v=mtMzbeMA58I e acqua. L’intera superficie diventa quindi un http://it.youtube.com/watch?v=Q-PZB2gf0os display digitale che scorre continuamente verso http://it.youtube.com/watch?v=YstTDPMf9Q8 il basso”. http://it.youtube.com/watch?v=xuq63jLyu20 Il sistema, costituito da un muro d’acqua lungo http://it.youtube.com/watch?v=W7GIyd2589w 120 metri controllato digitalmente da quasi http://it.youtube.com/watch?v=-3hDFpRNutA 3.000 valvole elettromagnetiche, è in grado di http://it.youtube.com/watch?v=m2IXq32jxUI far scorrere sulle pareti d’acqua testi, pattern e immagini, rendendo così l’edificio un’architettura Immagini tratte da: dinamica e multimediale a tutti gli effetti, www.inhabitat.com http://krishnagupta.blogspot.com capace di coinvolgere, stupire ed emozionare gli http://hermannby.blogspot.com spettatori. È l’aspetto sensoriale che prevale, al di http://www.dwp.qaop.net/ là dell’aspetto visivo. Il linguaggio architettonico è volutamente ridotto all’essenziale: un semplice parallelepipedo di 330 mq, con due volumi in vetro (un ufficio del turismo e un centro informazioni) che emergono verso l’alto. Il tetto, anch’esso ricoperto da un sottile strato d’acqua per meglio integrarsi con il paesaggio del Paseo dell’Agua, è sostenuto da dodici pistoni idraulici che permettono alla struttura di alzarsi ed abbassarsi a seconda delle diverse esigenze, ora atmosferiche, ora puramente dimostrative 29
Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) 30
Foto di Guy Hoffman Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) 31
Foto di Guy Hoffman Foto di Guy Hoffman Foto di carlorattiassociati (www.carloratti.com) Foto di Guy Hoffman 32
Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com) Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com) Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com) Foto di Max Tomasinelli (www.maxtomasinelli.com) 33
ITHAA – The Hilton Maldives undersea restaurant Rangali Island, Maldive - M.J. Murphy LTD Design Studio di Federica Maietti Il primo ristorante del mondo costruito sotto impiego di una struttura simile per il National in modo da essere protetta dalle forti su cui collocare la struttura una volta immersa. il mare è stato ideato dalla Hilton Maldives Science Centre Aquarium in Kuala Lumpur. correnti dell’Oceano Indiano. Ma il progetto Il 1 novembre 2004 Ithaa, del peso di 175 Resort & Spa. Ithaa (che si pronuncia “eet-ha” e La fase di progettazione del ristorante è doveva ancora contemplare tutte le possibili tonnellate, è stata imbarcata da Singapore per significa perla nella lingua Dhivehi delle Maldive), cominciata nel marzo 2004 e inizialmente l’idea di combinazioni di carico indotte dall’alta e dalla giungere dopo 16 giorni alle Maldive ed essere è il nome del ristorante collocato cinque metri base partiva dall’assunto che la struttura di Ithaa bassa marea, dall’azione delle onde, dalle diverse immersa il 16 novembre, richiamando per sotto l’Oceano Indiano, circondato dalla barriera dovesse essere completamente costruita sulla pressioni in fase di immersione della struttura l’occasione una vasta folla di spettatori. Per la fase corallina e racchiuso da materiale acrilico spiaggia dell’isola, trasportata nell’acqua tramite e anche dal futuro accrescimento del livello del di immersione, sacchi di sabbia per un peso di 85 trasparente al fine di offrire ai clienti una veduta binari, fatta galleggiare fino a un punto oltre mare a causa del riscaldamento globale. Quando tonnellate sono stati collocati all’interno del vano sottomarina a 270 gradi. l’area della spiaggia e fatta affondare sott’acqua la fase di costruzione cominciò fu chiaro che del ristorante per consentire il posizionamento L’innovativo ristorante è il primo di questo utilizzando sacchi di sabbia. sarebbe stato molto più semplice, e con un della struttura sui pali di fondazione. tipo mai costruito al mondo e appartiene a un Questa ipotesi ha comportato la formulazione di migliore controllo della qualità, costruire Ithaa Completata la struttura, rimanevano da collocare più ampio progetto di edificazione dell’isola di numerosi calcoli per cercare i centri di gravità della completamente a Singapore. le scale, la “capsula” di ingresso, da completare Rangalifinolhu che comprende 79 lussuose ville struttura, i centri di galleggiamento, la stabilità Da giugno a ottobre 2004 la struttura in acciaio l’architettura dell’interno e installare l’aria sulla spiaggia, lo Spa Village e il ristorante. nell’acqua, l’ottimizzazione delle dimensioni, della è stata costruita e dipinta; sono state aggiunte le condizionata. Nel febbraio 2004 lo studio di Design e forma, del volume e della distribuzione del peso strutture di zavorra in cemento, l’arco in acrilico Nell’aprile 2005 il ristorante Ithaa ha aperto Progettazione M.J. Murphy LTD venne così come della semplicità di utilizzo e dell’estetica dell’ampiezza di 5 metri installato e sigillato i battenti e cominciato la propria attività, contattato per la progettazione e la supervisione migliore. Il problema maggiore era causato ermeticamente con silicone e aggiunti i condotti enfatizzando l’evento del primo, e unico al alla costruzione del rivoluzionario ristorante dalle scale, a causa delle complesse forze di per l’aria condizionata e i cavi elettrici. Nello mondo, ristorante sotto il mare. sottomarino lungo la barriera corallina dell’isola sbilanciamento che avrebbero provocato. stesso tempo, nell’isola di Rangali, quattro grandi Rangali. Venne proposto l’utilizzo di un ampio L’idea era di posizionare Ithaa in corrispondenza pali di fondazione in acciaio sono stati piantati sul Sito ufficiale del M.J. Murphy LTD Studio arco in materiale acrilico sulla base del fortunato della principale barriera corallina dell’isola, suolo marino al fine di realizzare la resistente base http://www.mjmurphy.co.nz/ 34
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