Non disperdere l'energia positiva generata durante la pandemia - L'Osservatore Romano
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L’Osservatore il Settimanale Romano Città del Vaticano, giovedì 25 giugno 2020 anno LXXIII, numero 26 (4.050) Non disperdere l’energia positiva generata durante la pandemia
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #editoriale 2 L’umorismo virtù fondamentale del cristiano «L a gioia profonda del cuore è anche il vero pre- Papa dice quotidianamente da quarant’anni e supposto dello humour e così lo humour, sot- il cui testo, così semplice e forte che non ha to un certo aspetto, è un indice, un barometro bisogno di altro commento, pubblichiamo qui della fede». E poi: «La gioia va molto unita al di seguito. senso dell’umorismo. Un cristiano che non ne ha, gli manca qualcosa [...] per me, il senso dell’umorismo è l’atteggiamento umano più vi- cino alla grazia di Dio». La prima affermazione è degli anni ’80 ed è di Joseph Ratzinger, la seconda è di circa qua- rant’anni dopo ed è di Papa Francesco, ma si intuisce che non è una battuta estemporanea, sganciata da una “pratica quotidiana”, infatti in quella stessa occasione il Papa ha precisato che proprio per questo «da quarant’anni recito la preghiera di san Tommaso Moro», per avere «il senso dell’umorismo. Vanno sempre insie- me la gioia cristiana e il senso dell’umori- smo». È giusto allora ricordare queste affermazioni nel giorno della festa di san Tommaso Moro (lunedì 22 giugno), un uomo che è stato capa- ce con l’arma del sorriso di affrontare la sua vita, piena di trionfi e di rovesci improvvisi, di gloria e di persecuzione, e soprattutto di fron- teggiare gioiosamente la sfida più grande, una condanna a morte ingiusta e comminata dal suo vecchio amico, il re Enrico VIII. L’umorismo è dunque un’arma, per dire me- glio, è una virtù, che il cristiano non può non coltivare. Tommaso Moro lo ha fatto ed è sta- to un uomo felice, capace di donare felicità a chi stava vicino, più che felice è stato beato, Nella festa forte perché capace di vivere la sua personale “beatitudine” che ha riassunto in questa folgo- di san Tommaso rante battuta: «Beato chi sa ridere di se stesso, perché non finirà mai di divertirsi». L’ironia Moro cristiana è innanzitutto auto-ironia, un atteg- giamento che sospende il giudizio tranciante sugli altri e al tempo stesso è pronto a ricono- scere, con misericordia, i propri limiti. È in questo punto che si salda il sodalizio tra umo- Dammi o Signore, una buona digestione rismo e umiltà, altra virtù fondamentale per il ed anche qualcosa da digerire. cristiano. Le due parole provengono dalla stes- sa radice: humus, terra, che poi è la radice stes- Dammi la salute del corpo, sa anche di humanitas. L’essere umano è tale col buonumore necessario per mantenerla. L’OSSERVATORE ROMANO se si riconosce nato dalla terra, composto di fango, limitato. Su questa essenza fragile, Dammi o Signore, un’anima santa, Unicuique suum Non praevalebunt sporca, Dio ha però soffiato, secondo il rac- che faccia tesoro di quello che è buono e pu- Edizione settimanale in lingua italiana conto biblico, il suo spirito, elevandolo alla ro, più alta delle creature, a sua immagine e somi- affinché non si spaventi del peccato, Città del Vaticano ornet@ossrom.va glianza, riscattandolo dalla mera naturalità. E www.osservatoreromano.va non è un caso che un altro modo per dire hu- ma trovi alla Tua presenza la via per rimettere di nuovo le cose a posto. ANDREA MONDA mour, umorismo sia parlare di spirito: un uo- D irettore mo umoristico è un uomo spiritoso, capace di battute “di spirito”. Quando Papa Francesco, Dammi un’anima che non conosca la noia, GIANLUCA BICCINI Coordinatore da circa sette anni, predica la necessità per i i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, PIERO DI D OMENICANTONIO cristiani di diventare uomini spirituali, di e non permettere che io mi crucci eccessiva- Progetto grafico aprirsi all’opera dello Spirito Santo, ricom- mente Redazione prende anche questo effetto, apparentemente per quella cosa troppo invadente che si chiama via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano di ANDREA MONDA secondario, di diventare uomini spiritosi, capa- fax +39 06 6988 3675 ci di sorridere innanzitutto di se stessi. Più «io». Servizio fotografico volte infatti Bergoglio ha messo in guardia da Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo, telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998 ogni forma di rigidità e ha invitato il popolo photo@ossrom.va www.photo.va di Dio a sciogliere ogni durezza che rende concedimi la grazia di comprendere uno scher- sclerotico il cuore. L’olio che fa sciogliere il zo, TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE L’OSSERVATORE ROMANO cuore è composto anche da questo sano e umi- affinché conosca nella vita un po’ di gioia Abbonamenti le umorismo. Per nutrire questa umiltà che ci e possa farne parte anche ad altri. Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00). libera è fondamentale la preghiera, magari la telefono 06 6989 9480 fax 06 6988 5164 stessa preghiera di san Tommaso Moro, che il Così sia. info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #intervista 3 L’incontro con Papa Francesco il 12 marzo 2018 L a comunità afro-americana ha celebrato il 19 giugno il Juneteenth, giorno che ricorda la fine della schiavitù proclamata nello stesso giorno (June Nineteenth) del 1865 quando i soldati dell’Unione arrivarono a Galveston in Texas e decretarono la fine della Guerra civile. Tale ri- correnza, che per milioni di neri d’America è riconosciuto come il Freedom Day, è stata vis- suta quest’anno in un clima particolare dovuto alle proteste innescate dalla barbara uccisione dell’afro-americano George Floyd da parte di un agente di polizia. Sull’impegno per l’egua- glianza, la cultura della pace e il valore della nonviolenza, «L’Osservatore Romano» e Vati- can News hanno intervistato Bernice Albertine King, figlia di Martin Luther King jr. Appas- sionata attivista per i diritti umani come suo padre e presidente del King Center di Atlanta, Bernice Albertine vede una grande sintonia tra suo padre e Papa Francesco da lei incontrato pie e più appassionate, e ci saranno moltissimi due volte in Vaticano nel corso del 2018. bianchi, più che mai rispetto a prima, che si uniranno alle proteste. Se saremo sempre più Non solo gli Stati Uniti, tutto il mondo è rimasto uniti e concentreremo la nostra attenzione su sconvolto per la morte di George Floyd. Pensa che obiettivi strategici, sicuramente riusciremo ad questa volta quel cambiamento che, dopo tante essere più efficaci per la causa della giustizia. morti di afro-americani avrebbe già dovuto esserci, possa finalmente avvenire? Al di là del razzismo “evidente” che si riconosce in Penso che il mondo fosse già sufficiente- situazioni tragiche come questa, c’è un’altra forma mente in tensione a causa della pandemia del di “razzismo che non fa notizia”: il razzismo al covid-19 e così il video che ha mostrato come lavoro, nell’istruzione, nelle condizioni di vita. George Floyd sia stato assassinato in quella Negli Stati Uniti, il covid-19 ha colpito la maniera così cinica e crudele sia diventato una comunità afro-americana molto più che la vera accusa al vetriolo all’America e al mondo. comunità bianca. Come sarà possibile sconfiggere In milioni sembrano aver realizzato, in tutto il questo razzismo “invisibile”? mondo — come diceva mio padre — che ci tro- Voglio dire prima di tutto che è il rifiuto viamo di fronte alla feroce urgenza del- della gente di vedere che fa sì che il razzismo l’“adesso”. Le forze dell’ordine, organizzazioni sistemico e istituzionale sembri invisibile. Più e associazioni di matrice religiosa si rivolgono invece noi vogliamo vedere, e più vogliamo ai leader neri chiedendo una risposta alla do- operare dei cambiamenti, più evidente appari- manda “Cosa devo fare per essere salvato?”. rà la natura distruttiva e disumanizzante del Alcune associazioni forniscono risorse incredi- razzismo. Credo che il primo passo per scon- bili a quelle organizzazioni la cui attività è in- figgerlo sia rifiutarci di chiudere gli occhi, e centrata sulla giustizia sociale e sull’uguaglian- piuttosto raccogliere informazioni sull’argo- za delle razze. Altre organizzazioni si stanno mento e conoscere le radici, le cause e le mani- chiedendo come creare un clima culturale che festazioni del razzismo. L’informazione e la A colloquio Il Papa e mio padre con Bernice Albertine King uniti dallo stesso sogno di ALESSANDRO porti a una vera eguaglianza razziale, dal livel- formazione sono il primo e il secondo passo GISOTTI lo dirigenziale alle aziende che favoriscono il del Cambiamento Sociale Nonviolento. Poi lavoro delle minoranze. Molti reparti delle for- credo che dovremmo impegnarci a fare quello ze dell’ordine stanno riesaminando le loro po- che nel suo libro Where Do We Go From Here: litiche; alcune di loro hanno già iniziato a ri- Chaos or Community?, mio padre definisce “il pensare il modo in cui si può e si deve svolge- nostro compito fastidioso”: diceva che dobbia- re l’impegno nelle comunità, al di là dell’atti- mo «scoprire come organizzare la nostra forza vità di polizia, e comprendendo la preoccupa- in un potere irresistibile affinché il governo (e zione per i servizi sociali. Credo che questa volta le reazioni e le risposte saranno più am- CONTINUA A PAGINA 4
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #intervista 4 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 3 Sono d’accordo con Papa Francesco: la vio- lenza porta solo all’auto-distruzione. I mezzi altre istituzioni e sistemi di potere) non possa- che usiamo devono essere coerenti con il tra- no più eludere le nostre richieste». guardo che vogliamo raggiungere, e se quel traguardo è la pace, certamente non possiamo 57 anni fa, suo padre pronunciò lo storico ottenere la pace con metodi violenti. E questo discorso, «I have a dream» - ”Io ho un sogno”. è sicuramente in linea con il pensiero di mio Questo sogno sembra ancora lontano dall’essere padre. Lui sosteneva — perché lo credeva, co- realizzato, eppure tutti dicono che a questo sogno me lo credo io — che “la nonviolenza è la ri- non si può rinunciare. Cosa farebbe suo padre, sposta ai cruciali problemi politici e morali del oggi, in una situazione come quella che stiamo nostro tempo”. Nel suo ultimo discorso — “So- vivendo? no salito sulla cima della montagna” — che tenne la sera prima di essere assassinato, disse: Io credo che mio padre si farebbe guidare «Non si tratta più di scegliere tra violenza e dalla sua filosofia della non violenza, che era nonviolenza, nel nostro mondo; ora si tratta di in linea con la sua sequela di Cristo. Credo scegliere tra nonviolenza e non-esistenza. Sia- mo arrivati a questo punto, oggi». E questo è lo stesso punto al quale siamo ancora, oggi. Ci troviamo di fronte alla scelta tra caos e comu- nità. Se abbracciamo la violenza, stiamo sce- gliendo il caos, che poi in definitiva porterà all’auto-distruzione della nostra “casa del mon- do”. Se abbracciamo la nonviolenza, potremo progredire nella costruzione di un mondo più giusto, uguale, umano e pacifico. Martin Luther King ha detto: la giustizia, «nella sua forma migliore, è amore che corregge qualsiasi cosa si opponga all’amore». Questo è il cuore del messaggio della nonviolenza, impersonificato da suo padre. Come fare per costruire una “rivoluzione della tenerezza”, come la chiama Papa Francesco? Credo che realizzare una “rivoluzione della tenerezza”, come la chiama Papa Francesco, o una “rivoluzione dei valori”, come diceva mio padre, dipende dalla misura in cui noi ci ren- diamo conto che una rivoluzione di questo ti- po implica un processo di consapevolezza. Dobbiamo imparare a conoscerci di più, gli uni gli altri, imparare a conoscere le condizio- ni dell’umanità, imparare come — per usare le parole di mio padre — «vivere insieme da fra- telli e sorelle» e non morire insieme come paz- zi; e imparare come impegnarci per distrugge- Bernice Albertine King che ci ricorderebbe come siamo arrivati a que- re l’ingiustizia e la disumanità senza distrug- e il padre Martin Luther King sto punto, la storia di violenza, razzismo e in- gerci a vicenda. Credo che questa sia la non- (fotografo: Flip Schulke) giustizia che pervade la nostra nazione e quel- violenza. La “Kingian Nonviolence”, quella la che lui chiamava la “casa del mondo”. Poi, si avvicinerebbe ai giovani per sostenere il loro che il The King Center chiama «Nonviolen- impegno nella protesta, con strategie che sup- ce365TM», è una filosofia di pensiero e azione, portino organizzazione e mobilitazione per che comprende sei principi e sei passi, che ci promuovere un cambiamento sociale sostenibi- può guidare in questa rivoluzione. le e non violento. Poi chiederebbe agli “in- fluencer” nell’ambito della politica, dell’arte, Il movimento “Black Lives Matter” ha coinvolto dei media, dell’intrattenimento, del sistema tutto il mondo. Molte persone, soprattutto giovani, giudiziario penale, dell’assistenza sanitaria e stanno protestando contro il razzismo e la dell’istruzione di garantire uguaglianza e giu- discriminazione razziale in molte capitali europee e stizia tra le razze. Chiederebbe anche alle anche in altri Paesi. Quali sono le sue speranze Chiese di conformare le loro professioni di fe- per il futuro? Crede che riusciremo, tutti, a fare de con opere che creino circostanze giuste ed un passo avanti nella sfida della fratellanza uguali per le persone di colore, per le comuni- umana? tà economicamente emarginate, ma non solo negli Stati Uniti, bensì in tutto il mondo. E Sono fiduciosa che riusciremo a imbrigliare ancora, come aveva fatto tante volte, avrebbe le nostre energie per concentrarci sull’obiettivo ripetuto che non si può curare la violenza con ultimo, che è quello della costruzione della Co- la violenza, perché questa è — come lui diceva munità dell’Amore, che non è un’utopia. Come — una spirale che ci trascina verso il basso. Si- diceva mia madre, Coretta Scott King, la Co- curamente credo che ci solleciterebbe ad ab- munità dell’Amore è una visione realistica di una bracciare la nonviolenza, perché questa è stra- società che può essere costruita, di una società tegica, coraggiosa, incentrata sull’amore e or- in cui i problemi e i conflitti esistono, ma pos- ganizzata, al fine di costruire la Comunità sono essere risolti pacificamente e senza ranco- dell’Amoree questo comprende lo sradicamento re. Nella Comunità dell’Amore, la cura e la com- di quello che lui definiva il “Triplice Male”, e passione guidano le iniziative politiche che so- cioè il razzismo, la povertà e il militarismo. stengono l’eliminazione, a livello globale, della povertà e della fame, e di ogni forma di pre- Dopo la morte di George Floyd, Papa Francesco giudizio e di violenza. Se il nostro obiettivo co- ha lanciato un forte appello, sottolineando che non mune, determinato e definitivo, è questo, allora dobbiamo chiudere gli occhi di fronte al razzismo. credo che potremo percorrere la strada della Allo stesso tempo però ha ricordato che la violenza nonviolenza per raggiungerlo. Abbiamo le ca- porta soltanto all’auto-distruzione. Come ha pacità e l’enorme passione per farlo. Ora dob- accolto queste parole, che sono così fortemente in biamo mettere in campo tutta la nostra forza di linea con quelle di suo padre? volontà per costruire la Comunità dell’Amore.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #laudatosi’ 5 L’impegno della Santa Sede per contrastare il buco dell’ozono In cammino per la cura della casa comune A cinque anni È stata consegnata a Papa Francesco, nel pomeriggio dall’enciclica di mercoledì 17 giugno, la prima copia del documento presentato «In cammino per la cura della casa comune – A il documento cinque anni dalla Laudato si’», elaborato dal Tavolo elaborato interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale. dal Tavolo Lo ha reso noto l’arcivescovo segretario per i interdicasteriale Rapporti con gli Stati, presentando il documento, sull’ecologia giovedì mattina 18 giugno, nella Sala stampa della integrale Santa Sede (pubblichiamo quasi integralmente il suo intervento in questa pagina). Per illustrare un testo che si presenta come una «bussola per un nuovo modo di vivere», reso ancora più urgente dall’emergenza della pandemia globale, hanno preso la parola anche il vescovo Fernando Vérgez Alzaga, segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; l’arcivescovo I l Tavolo interdicasteriale della Santa Sede zione, i Pontifici Consigli per la promozione Angelo Vincenzo Zani, sull’ecologia integrale ha cominciato questo la- dell’unità dei cristiani, per il dialogo interreli- segretario della voro nel 2018, quando ricevette l’approvazione gioso, per la cultura, per la promozione della Congregazione per del Santo Padre, al quale ho avuto il privilegio nuova evangelizzazione, le Pontificie Accade- l’educazione cattolica; di consegnare la prima pubblicazione ieri po- mie delle scienze e delle scienze sociali, il Si- monsignor Bruno Marie meriggio. nodo dei Vescovi, numerose Conferenza epi- Duffé, segretario del scopali, rappresentate spesso dalle loro Riu- Dicastero per il servizio Può essere interessante ripercorrere breve- dello sviluppo umano mente la genesi di questo testo, il cui principa- nioni internazionali, come il Secam per l’Afri- integrale; Aloysius John, le obiettivo, è bene sottolinearlo, non è quello ca, la Fabc per l’Asia, la Fcbco per l’O ceania, segretario generale di di duplicare la Laudato si’ attraverso riflessioni il Celam per l’America Latina, la Ccee e la Caritas Internationalis e etiche valoriali che sono ben sviluppate nella Comece per l’Europa, le Unioni internazionali Tomás Insua, co-fondatore e stessa enciclica. Le finalità del testo sono infat- delle e dei Superiori generali, alcune reti di direttore esecutivo del ti diverse e molteplici: rilanciare la ricchezza Organizzazioni non governative come la Cid- Global Catholic Climate dei contenuti di un’enciclica che, sebbene ab- se. Oltre alla partecipazione delle suddette Movement. bia compiuto da poco cinque anni, è ancora istituzioni, si è voluto poi coinvolgere anche le molto attuale, come messo ancora più in luce nunziature apostoliche, alle quali sono state dalla situazione mondiale determinata dalla chieste indicazioni sulle buone prassi e sui mo- pandemia da covid-19; offrire un orientamento delli operativi per l’attuazione della Laudato si’ sulla lettura dell’enciclica, promuovendone ele- che sono stati realizzati nei loro Paesi di perti- menti operativi che scaturiscono dalle riflessio- nenza da realtà locali collegate con la Chiesa ni contenute in essa e minimizzandone i rischi cattolica. di fraintendimento; favorire la collaborazione Solo questo lungo elenco evidenzia l’intenso tra i Dicasteri della Curia Romana e le Istitu- lavoro che ha portato alla redazione di un te- zioni cattoliche impegnati nella diffusione e sto che ha visto il susseguirsi di numerose nell’attuazione della Laudato si’, valorizzando- bozze ed è diventato sempre più ricco di con- ne le numerose sinergie. tenuti, mantenendo però una dimensione sem- Il libro che avete davanti è infatti frutto di plice, sintetica e orientata all’azione, e restan- di PAUL RICHARD un lavoro collegiale di numerose entità che do ancorato all’approccio sul quale è focalizza- GALLAGHER operano all’interno della Santa Sede e della ta l’enciclica: quello dell’ecologia integrale. Al Chiesa cattolica a cui va il nostro ringrazia- riguardo, si è cercato di offrire al lettore rispo- mento. Il Tavolo interdicasteriale della Santa ste a un quesito che compare nella conclusione Sede sull’ecologia integrale ha visto la collabo- del testo: «E noi che cosa dobbiamo fare?», razione di molte realtà, oltre a quelle che sono uniformandosi all’impostazione della Laudato rappresentate in questa conferenza stampa. si’ nel prendere in considerazione una vasta Posso citare ad esempio la Congregazione per gamma di situazioni che vanno dalla quotidia- la dottrina della fede, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, il Dicastero per la comunica- CONTINUA A PAGINA 15
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #angelus 6 D ignità e sicurezza per i rifugiati È necessario garantire protezione, dignità e sicurezza alle persone costrette a lasciare la propria terra per sfuggire a pericoli e minacce incombenti. Lo ha chiesto il Papa al termine dell’Angelus di domenica 21 giugno, ricordando la Giornata mondiale del rifugiato celebrata il giorno prima per iniziativa delle Nazioni Unite. In precedenza Francesco, prendendo spunto dal brano evangelico di Matteo proposto dalla liturgia (10, 26-33), aveva offerto ai fedeli — riuniti in piazza San Pietro nel rispetto delle distanze di sicurezza imposte a causa della pandemia — una riflessione sull’invito di Gesù a «non avere paura». C ari fratelli e sorelle, buongiorno! Nel Vangelo di questa domenica (cfr. Mt 10, 26-33) risuona l’invito che Gesù rivolge ai suoi discepoli a non avere paura, ad essere forti e fiduciosi di fronte alle sfide della vita, preavvi- sandoli delle avversità che li attendono. Il bra- no odierno fa parte del discorso missionario, con cui il Maestro prepara gli Apostoli alla prima esperienza di annuncio del Regno di Dio. Gesù li esorta con insistenza a “non avere paura”. La paura è uno dei nemici più brutti della nostra vita cristiana. Gesù esorta: “Non abbiate paura”, “non abbiate paura”. E Gesù descrive tre situazioni concrete che essi si tro- veranno ad affrontare. Anzitutto, la prima, l’ostilità di quanti vor- rebbero zittire la Parola di Dio, edulcorandola, annacquandola, o mettendo a tacere chi la an- nuncia. In questo caso, Gesù incoraggia gli Apostoli a diffondere il messaggio di salvezza che Lui ha loro affidato. Per il momento, Lui lo ha trasmesso con cautela, quasi di nascosto, nel piccolo gruppo dei discepoli. Ma loro do- sto dono divino, la vicinanza, l’amicizia con vranno dire “nella luce”, cioè apertamente, e Dio, rinunciando a vivere secondo il Vangelo e annunciare “dalle terrazze” — così dice Gesù — procurandosi così la morte morale, che è l’ef- cioè pubblicamente, il suo Vangelo. fetto del peccato. La seconda difficoltà che i missionari di Cri- Il terzo tipo di prova che gli Apostoli si tro- Appello sto incontreranno è la minaccia fisica contro di veranno a fronteggiare, Gesù la indica nella loro, cioè la persecuzione diretta contro le loro sensazione, che alcuni potranno sperimentare, del Pontefice persone, fino all’uccisione. Questa profezia di che Dio stesso li abbia abbandonati, restando Gesù si è realizzata in ogni tempo: è una real- distante e silenzioso. Anche qui esorta a non all’indomani tà dolorosa, ma attesta la fedeltà dei testimoni. avere paura, perché, pur attraversando queste e altre insidie, la vita dei discepoli è saldamen- della Giornata Quanti cristiani sono perseguitati anche oggi in tutto il mondo! Soffrono per il Vangelo e te nelle mani di Dio, che ci ama e ci custodi- mondiale con amore, sono i martiri dei nostri giorni. E sce. Sono come le tre tentazioni: edulcorare il Vangelo, annacquarlo; seconda, la persecuzio- possiamo dire con sicurezza che sono più dei celebrata martiri dei primi tempi: tanti martiri, soltanto ne; e terza, la sensazione che Dio ci ha lasciati per il fatto di essere cristiani. A questi disce- da soli. Anche Gesù ha sofferto questa prova su iniziativa poli di ieri e di oggi che patiscono la persecu- nell’orto degli ulivi e sulla croce: “Padre, per- zione, Gesù raccomanda: «Non abbiate paura ché mi hai abbandonato?”, dice Gesù. Alle vol- delle Nazioni di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno te si sente questa aridità spirituale; non ne potere di uccidere l’anima» (v. 28). Non biso- dobbiamo avere paura. Il Padre si prende cura Unite gna lasciarsi spaventare da quanti cercano di di noi, perché grande è il nostro valore ai suoi spegnere la forza evangelizzatrice con l’arro- occhi. Ciò che importa è la franchezza, è il co- ganza e la violenza. Nulla, infatti, essi possono raggio della testimonianza, della testimonianza contro l’anima, cioè contro la comunione con di fede: “riconoscere Gesù davanti agli uomi- Dio: questa, nessuno può toglierla ai discepoli, ni” e andare avanti facendo del bene. perché è un dono di Dio. La sola paura che il discepolo deve avere è quella di perdere que- »»»
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #videomessaggio 7 A causa del coronavirus «il vostro lavoro Riconoscenza da marittimi e pescatori è diventato ancora più importante, per assicurare alla grande famiglia umana cibo e altri generi di prima necessità. Di questo, noi vi siamo riconoscenti»: del Pontefice a pescatori è quanto assicurato dal Papa ai lavoratori del mare attraverso un videomessaggio diffuso nel pomeriggio di mercoledì 17 giugno. e marittimi C ari fratelli e sorelle, questi sono tempi difficili per il mondo, perché abbiamo a che fare con le sofferenze causate dal coronavirus. Il vostro lavoro da marittimi e pescatori è diventato ancora più importante, per assicurare alla grande famiglia umana cibo e altri generi di prima necessità. Di questo, noi vi siamo riconoscenti. Anche perché siete una categoria molto esposta. Ne- gli ultimi mesi la vostra vita e il vostro lavoro sono notevolmente cambiati e avete affrontato — e ancora affrontate — tanti sacrifici, lunghi periodi di lontananza a bordo delle navi senza poter scendere a terra. La lontananza dai fami- liari, dagli amici e dal proprio Paese, la paura del contagio, tutti questi elementi sono un pe- so faticoso da portare, ora più che mai. Vorrei dirvi: sappiate che non siete soli e non siete dimenticati. Il vostro lavoro in mare vi tiene spesso lontani, ma voi siete presenti nelle mie preghiere e nei miei pensieri, così co- me in quelli dei cappellani e dei volontari del- la “Stella Maris”. Il Vangelo stesso ce lo fa ri- Per i sacrifici cordare, quando ci parla di Gesù con i suoi primi discepoli, che erano tutti pescatori, co- affrontati a causa me voi. Oggi desidero mandarvi un messaggio e una preghiera di speranza, una preghiera di della pandemia conforto e di consolazione contro ogni avversi- tà e nello stesso tempo incoraggio tutti quelli che lavorano con voi nella pastorale della gen- te di mare. Il Signore benedica ognuno di voi, benedica il vostro lavoro e le vostre famiglie; e la Vergi- ne Maria, Stella del Mare, vi protegga sempre. Anch’io vi benedico e prego per voi. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie! ««« le persone rifugiate, per garantire la loro di- Oggi nella mia patria e in altri posti si cele- gnità e sicurezza. Vi invito ad unirvi alla mia bra la giornata dedicata al padre, ai papà. As- Maria Santissima, modello di fiducia e di preghiera per un rinnovato ed efficace impe- sicuro la mia vicinanza e preghiera a tutti i pa- abbandono in Dio nell’ora dell’avversità e del gno di tutti a favore della effettiva protezione pà. Tutti noi sappiamo che fare il papà non è pericolo, ci aiuti a non cedere mai allo scon- di ogni essere umano, in particolare di quanti un mestiere facile! Per questo preghiamo per forto, ma ad affidarci sempre a Lui e alla sua sono stati costretti a fuggire per situazioni di loro. Ricordo in maniera speciale anche i no- grazia, perché la grazia di Dio è sempre più stri padri che continuano a proteggerci dal grave pericolo per loro o per le loro famiglie. potente del male. Un altro aspetto su cui la pandemia ci ha Cielo. Al termine della preghiera mariana, dopo l’appello fatto riflettere è il rapporto uomo-ambiente. E saluto tutti voi, cari fedeli romani e pelle- per i rifugiati, il Pontefice ha parlato del rapporto La chiusura ha ridotto l’inquinamento e ha grini venuti da varie parti d’Italia — adesso in- uomo-ambiente, esortando a una maggiore fatto riscoprire la bellezza di tanti luoghi liberi cominciano a vedersi, i pellegrini — e, sempre responsabilità nella cura della casa comune. dal traffico e dai rumori. Ora, con la ripresa più, anche da altri Paesi — qualcuno: vedo le Quindi ha invitato i fedeli a pregare per tutti delle attività, tutti dovremmo essere più re- bandiere... Saluto in particolare voi giovani: i papà e ha ricordato ai giovani la testimonianza sponsabili della cura della casa comune. Ap- oggi ricordiamo San Luigi Gonzaga, un ragaz- di san Luigi Gonzaga nel giorno prezzo le molteplici iniziative che, in ogni par- zo pieno di amore per Dio e per il prossimo; della sua memoria liturgica. te del mondo, nascono “dal basso” e vanno in morì giovanissimo, qui a Roma, perché si Cari fratelli e sorelle, questo senso. Ad esempio, a Roma oggi ce n’è prendeva cura dei malati di peste. Alla sua in- una dedicata al fiume Tevere. Ma ce ne sono tercessione affido i giovani di tutto il mondo. Ieri le Nazioni Unite hanno celebrato la Gior- nata Mondiale del Rifugiato. La crisi provoca- tante in altre parti! Possano favorire una citta- E a tutti auguro una buona domenica. Per ta dal coronavirus ha messo in luce l’esigenza dinanza sempre più consapevole di questo be- favore, non dimenticatevi di pregare per me. di assicurare la necessaria protezione anche al- ne comune essenziale. Buon pranzo e arrivederci!
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #copertina 8/9 Non disperdere l’energia positiva Uno spartiacque per ripartire generata durante la pandemia «L’invito del Papa è stato di grande conforto e incoraggiamento». C’è un sussurro di speranza e di sollievo nelle parole del vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti, che ha partecipato all’udienza di Francesco con una delegazione della Regione Lombardia, della «Adesso, è il momento di fare tesoro provincia di Padova e della città di Roma: vescovi, sacerdoti, di tutta» l’«energia positiva che è stata medici, infermieri, volontari, rappresentanti delle istituzioni. Tutti investita»: lo ha raccomandato Papa Francesco ai rappresentanti delle zone italiane uniti nella lotta contro il covid-19. «Stiamo uscendo da una dura maggiormente colpite dalla pandemia prova — aggiunge — durante la quale abbiamo ricevuto un segno di covid-19, ricevuti in udienza sabato della vicinanza del Pontefice nell’indimenticabile telefonata che mi mattina, 20 giugno, nella Sala Clementina. ha fatto il 6 marzo, in pieno lockdown». Con il presule, tra gli altri, sono presenti il parroco di Codogno e quello di Castiglione d’Adda, «due delle comunità più colpite del C ari fratelli e sorelle, benvenuti! basso lodigiano». Ci sono anche un altro parroco «guarito dopo Ringrazio il Presidente della Regione Lombardia per le sue parole. Saluto cor- una permanenza significativa in ospedale» e un sacerdote che «si è dialmente l’Arcivescovo di Milano, i Ve- offerto volontariamente di prestare servizio nell’ospedale di Lodi, scovi di Bergamo, Brescia, Cremona, Cre- nel reparto di isolamento per malati di covid-19, sottoponendosi a ma e Lodi, e le altre autorità presenti. Sa- tutte le restrizioni previste per i medici e gli infermieri». Da questa luto i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e quelli della protezione civile, e esperienza, sottolinea monsignor Malvestiti, «è cresciuta l’amicizia gli alpini. Saluto i sacerdoti e le persone tra il personale ospedaliero e la cappellania del nosocomio». Al consacrate. Siete venuti in rappresentanza Papa, prosegue, «vogliamo dire che, come abbiamo espresso al della Lombardia, una delle Regioni italia- presidente Mattarella, Codogno e la nostra terra non dev’essere più ne più colpite dall’epidemia di COVID-19, insieme al Piemonte, all’Emilia Romagna sinonimo di emergenza ma di redenzione sempre possibile e al Veneto, segnatamente Vo’ Euganeo, nell’imprevidibilità della vita sorretta dalla fede cristiana». qui rappresentato dal Vescovo di Padova. Tra i presenti che hanno vissuto in prima linea l’emergenza Oggi idealmente abbraccio anche queste sanitaria, anche alcuni rappresentanti dei medici stranieri che hanno Regioni. E saluto gli esponenti dell’O spe- dale “Spallanzani” di Roma, presidio me- prestato aiuto nelle zone più colpite. Senza dimenticare gli dico che si è molto prodigato nel contra- appartenenti alle associazioni di volontariato, alla Protezione civile, sto al virus. al corpo degli Alpini, oltre alla delegazione dell’ospedale Lazzaro Nel corso di questi mesi travagliati, le Spallanzani di Roma. C’è anche un piccolo gruppo di Padova: fra varie realtà della società italiana si sono loro, don Mario Gazzillo, parroco di Vo’ Euganeo, un altro dei sforzate di fronteggiare l’emergenza sani- taria con generosità e impegno. Penso alle paesi simbolo della pandemia. Il sacerdote ha assicurato che istituzioni nazionali e regionali, ai Comu- domenica porterà il saluto e la benedizione del Pontefice alla sua ni; penso alle diocesi e alle comunità par- comunità per questo dono. Molte le presenze ecclesiali, a rocchiali e religiose; alle tante associazioni cominciare dai pastori delle comunità: l’arcivescovo di Milano, di volontariato. Abbiamo sentito più che mai viva la riconoscenza per i medici, gli Mario Delpini — il quale ha regalato al Papa un cucchiaino infermieri e tutti gli operatori sanitari, in della cultura della prossimità e della tene- za che in parte, certamente, è andata “a appartenuto a Giovanni Battista Montini — e i vescovi di Bergamo, prima linea nello svolgimento di un servi- rezza. Cultura della prossimità e della te- fondo perduto”, nel dramma dell’emer- Beschi, di Brescia, Tremolada, di Crema, Gianotti, e di Cremona, zio arduo e a volte eroico. Sono stati se- nerezza. E voi ne siete stati testimoni, an- genza; ma in buona parte può e deve por- Napolioni. gno visibile di umanità che scalda il cuo- che nelle piccole cose: nelle carezze..., an- tare frutto per il presente e il futuro della re. Molti di loro si sono ammalati e alcuni A guidare la delegazione della Regione Lombardia, il presidente che con il telefonino, collegare quell’anzia- società lombarda e italiana. La pandemia purtroppo sono morti, nell’esercizio della no che stava per morire con il figlio, con ha segnato a fondo la vita delle persone e Attilio Fontana, il quale ha salutato Francesco evidenziando come Il grazie del Papa professione. Li ricordiamo nella preghiera e con tanta gratitudine. la figlia per congedarli, per vederli l’ulti- la storia delle comunità. Per onorare la l’udienza rappresenti «uno spartiacque» nella difficile situazione di ma volta...; piccoli gesti di creatività di sofferenza dei malati e dei tanti defunti, emergenza sanitaria finora vissuta. «Arriviamo al termine di uno dei a medici Nel turbine di un’epidemia con effetti amore... Questo ha fatto bene a tutti noi. soprattutto anziani, la cui esperienza di vi- momenti più difficili della nostra vita» ha detto parlando di una sconvolgenti e inaspettati, la presenza affi- Testimonianza di prossimità e di tenerez- ta non va dimenticata, occorre costruire il e infermieri dabile e generosa del personale medico e za. domani: esso richiede l’impegno, la forza prova «umanamente dura, pesante, inaspettata». La Lombardia, ha paramedico ha costituito il punto di riferi- Cari medici e infermieri, il mondo ha e la dedizione di tutti. Si tratta di ripartire aggiunto, è una terra «operosa che si dovrà preparare ad affrontare che sono stati mento sicuro, prima di tutto per i malati, potuto vedere quanto bene avete fatto in dalle innumerevoli testimonianze di amore una crisi economica profonda, generata dall’emergenza sanitaria». ma in maniera davvero speciale per i fami- una situazione di grande prova. Anche se generoso e gratuito, che hanno lasciato silenziosi artigiani liari, che in questo caso non avevano la esausti, avete continuato a impegnarvi con un’impronta indelebile nelle coscienze e Alle istituzioni è richiesto dunque «uno sforzo enorme affinché non nel tessuto della società, insegnando quan- si generino nuove povertà ed emarginazioni». In questo senso lo della cultura possibilità di fare visita ai loro cari. E così hanno trovato in voi, operatori sanitari, professionalità e abnegazione. Quanti, me- dici e paramedici, infermieri, non poteva- to ci sia bisogno di vicinanza, di cura, di stesso Papa Bergoglio «insegna, ogni giorno, che nessuno deve della prossimità quasi delle altre persone di famiglia, capa- no andare a casa e dormivano lì, dove po- sacrificio per alimentare la fraternità e la rimanere indietro, nessuno dimenticato». Fontana ha poi citato ci di unire alla competenza professionale tevano perché non c’erano letti, nell’ospe- convivenza civile. E, guardando al futuro, Paolo VI, il quale diceva che «l’uomo agisce crede e vive grazie al e della tenerezza quelle attenzioni che sono concrete espres- dale! E questo genera speranza. Lei [si ri- mi viene in mente quel discorso, nel lazza- credito che gli concede la speranza». E, ha aggiunto, «il mio sioni di amore. I pazienti hanno sentito volge al Presidente della Regione] ha par- retto, di Fra Felice, nel Manzoni [Promessi spesso di avere accanto a sé degli “angeli”, lato della speranza. E questo genera spe- sposi, cap. 36°]: con quanto realismo guar- popolo è rimasto attaccato alla speranza». Infine, ha concluso che li hanno aiutati a recuperare la salute ranza. Siete stati una delle colonne por- da alla tragedia, guarda alla morte, ma dicendosi certo che la Lombardia non ce l’avrebbe fatta «senza i e, nello stesso tempo, li hanno consolati, tanti dell’intero Paese. A voi qui presenti e guarda al futuro e porta avanti. tanti vescovi e sacerdoti che in prima fila, ogni giorno, hanno sostenuti, e a volte accompagnati fino alle ai vostri colleghi di tutta Italia vanno la In questo modo, potremo uscire da soglie dell’incontro finale con il Signore. mia stima e il mio grazie sincero, e so be- sostenuto con la preghiera e le azioni concrete il lavoro di medici questa crisi spiritualmente e moralmente Questi operatori sanitari, sostenuti dalla ne di interpretare i sentimenti di tutti. più forti; e ciò dipende dalla coscienza e ed infermieri e hanno offerto un aiuto tangibile ai nuovi poveri sollecitudine dei cappellani degli Ospeda- Adesso, è il momento di fare tesoro di Cari medici e infermieri, il mondo ha potuto vedere quanto bene avete fatto in una situazione di grande prova. dalla responsabilità di ognuno di noi. generati dalla pandemia». li, hanno testimoniato la vicinanza di Dio tutta questa energia positiva che è stata Anche se esausti, avete continuato a impegnarvi con professionalità e abnegazione. E questo genera speranza. a chi soffre; sono stati silenziosi artigiani investita. Non dimenticare! È una ricchez- A voi vanno la mia stima e il mio grazie sincero! (@Pontifex, 20 giugno) CONTINUA A PAGINA 10
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #copertina 10 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 8/9 Questi sacerdoti che sono rimasti accanto al loro popolo nella condivisione premurosa e Non da soli, però, ma insieme e con la grazia quotidiana: sono stati segno della presenza di Dio. Come credenti ci spetta testimoniare consolante di Dio. Sono stati padri, non ado- che Dio non ci abbandona, ma dà senso in lescenti. Purtroppo non pochi di loro sono de- Cristo anche a questa realtà e al nostro limite; ceduti, come anche i medici e il personale pa- che con il suo aiuto si possono affrontare le ramedico. E anche tra voi ci sono alcuni sacer- prove più dure. Dio ci ha creato per la comu- doti che sono stati malati e grazie a Dio sono nione, per la fraternità, ed ora più che mai si è guariti. In voi ringrazio tutto il clero italiano, dimostrata illusoria la pretesa di puntare tutto su sé stessi — è illusorio — di fare dell’indivi- che ha dato prova di coraggio e di amore alla dualismo il principio-guida della società. Ma gente. stiamo attenti perché, appena passata l’emer- Cari fratelli e sorelle, rinnovo a ciascuno di genza, è facile scivolare, è facile ricadere in voi e a quanti rappresentate il mio vivo ap- questa illusione. È facile dimenticare alla svel- prezzamento per quanto avete fatto in questa ta che abbiamo bisogno degli altri, di qualcu- situazione faticosa e complessa. La Vergine no che si prenda cura di noi, che ci dia corag- Maria, venerata nelle vostre terre in numerosi gio. Dimenticare che, tutti, abbiamo bisogno santuari e chiese, vi accompagni e vi sostenga di un Padre che ci tende la mano. Pregarlo, sempre con la sua materna protezione. E non invocarlo, non è illusione; illusione è pensare dimenticate che con il vostro lavoro, di tutti di farne a meno! La preghiera è l’anima della voi, medici, paramedici, volontari, sacerdoti, speranza. religiosi, laici, che avete fatto questo, avete in- In questi mesi, le persone non hanno potu- cominciato un miracolo. Abbiate fede e, come to partecipare di presenza alle celebrazioni li- diceva quel sarto, teologo mancato: “Mai ho turgiche, ma non hanno smesso di sentirsi co- trovato che Dio abbia incominciato un miraco- munità. Hanno pregato singolarmente o in fa- lo senza finirlo bene” [Manzoni, Promessi spo- miglia, anche attraverso i mezzi di comunica- si, cap. 24°]. Che finisca bene questo miracolo zione sociale, spiritualmente uniti e percepen- che voi avete incominciato! Da parte mia, con- do che l’abbraccio del Signore andava oltre i tinuo a pregare per voi e per le vostre comuni- limiti dello spazio. Lo zelo pastorale e la solle- tà, e con affetto vi imparto una speciale Bene- citudine creativa dei sacerdoti hanno aiutato la dizione Apostolica. E voi, per favore, non di- gente a proseguire il cammino della fede e a menticatevi di pregare per me, ne ho bisogno. non rimanere sola di fronte al dolore e alla Grazie. paura. Questa creatività sacerdotale che ha [Benedizione] vinto alcune, poche, espressioni “adolescenti” contro le misure dell’autorità, che ha l’obbligo Adesso, la liturgia del saluto. Ma dobbiamo di custodire la salute del popolo. La maggior essere obbedienti alle disposizioni: io non vi parte sono stati obbedienti e creativi. Ho am- farò venire qui, verrò io, passando, a salutarvi mirato lo spirito apostolico di tanti sacerdoti, cortesemente, come si deve fare, come le auto- che andavano con il telefono, a bussare alle rità ci hanno detto di fare. E così, come fratelli porte, a suonare alle case: “Ha bisogno di ci salutiamo e preghiamo uno per l’altro. Pri- qualcosa? Io le faccio la spesa...”. Mille cose. ma facciamo la foto in comune e poi vengo io La vicinanza, la creatività, senza vergogna. a salutarvi.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #7giorniconilpapa 11 Dio ci ha creato per la comunione, per la fraternità, ed ora più che mai si è dimostrata illusoria la pretesa ” «Il Signore ci guarda di puntare tutto su sé stessi, di porre l’individualismo sempre con misericordia. Non abbiamo timore di alla base della società. Ma stiamo attenti! Appena avvicinarci a Lui! Ha un cuore misericordioso! Se gli passata l’emergenza, è facile ricadere in questa illusione mostriamo le nostre ferite interiori, i nostri peccati, @Pontifex, 23 giugno Egli sempre ci perdona. È pura misericordia! Andiamo da Gesù!». Lo ha scritto il Papa venerdì VENERDÌ 19 presidenti delle Conferenze episcopali. «Pelle- grina verso la Santa Gerusalemme del cielo, 19 giugno in un tweet Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il cardi- per godere della comunione inseparabile con sull’acccount @Pontifex nale Angelo Becciu, prefetto della Congrega- Cristo, suo Sposo e Salvatore, — scrivono il rilanciando l’hashtag zione delle cause dei santi, autorizzando la cardinale Robert Sarah e l’arcivescovo Arthur #SacroCuorediGesù. Nello promulgazione di Decreti riguardanti i miraco- Roche — la Chiesa cammina lungo i sentieri stesso giorno Francesco ha li attribuiti all’intercessione dei venerabili servi della storia affidandosi a Colei che ha creduto anche ricordato la di Dio Mamerto Esquiú, dell’ordine dei frati alla parola del Signore. Conosciamo dal Van- Giornata per la minori, vescovo di Córdoba in Argentina (San gelo che i discepoli di Gesù hanno infatti im- #santificazionesacerdotale José de Piedra Blanca 11 maggio 1826 - La Po- parato, fin dagli albori, a lodare la “benedetta invitando a pregare per i sta de El Suncho 10 gennaio 1883), Francesco tra le donne” e a contare sulla sua materna in- preti, «perché il Signore li Maria della Croce (al secolo Giovanni Battista tercessione. Innumerevoli sono i titoli e le in- fortifichi nella loro Jordan), sacerdote fondatore della Società del vocazioni che la pietà cristiana, nel corso dei vocazione, li conforti nel Divin Salvatore - Salvatoriani e della Congre- secoli, ha riservato alla Vergine Maria, via pri- loro ministero e siano gazione delle Suore del Divin Salvatore - Sal- vilegiata e sicura all’incontro con Cristo. An- sempre ministri della gioia vatoriane (Gurtweil, Germania, 16 giugno 1848 che nel tempo presente, attraversato da motivi del Vangelo per tutte le - Tafers, Svizzera, 8 settembre 1918); Giuseppe di incertezza e di smarrimento, il devoto ricor- genti». Gregorio Hernández Cisneros, fedele laico del so a lei, colmo di affetto e di fiducia, è parti- colarmente sentito dal popolo di Dio». Da qui la decisione del Pontefice, con la specificazio- ne che «la prima invocazione sarà collocata dopo “Mater Ecclesiae”, la seconda dopo “Mater divinae gratiae”, la terza dopo “Refu- gium peccatorum”». Per monsignor Roche si tratta di preghiere legate all’attualità della vita: «Rispondono al momento reale, un momento che presenta una sfida per la gente», e «sono molto importanti per chi sta soffrendo per il covid-19», in particolare per «i migranti che hanno anche lasciato la loro terra». Mercoledì 24 In una toccante lettera ad Alex Zanardi — il campione in coma da venerdì scorso dopo un grave incidente — il Papa ha scritto: «Carissi- mo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop im- provviso. Attraverso lo sport hai insegnato a vivere la vita da protagonisti, facendo della di- sabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta». Nella missiva, pubblicata dalla «Gazzetta dello Venezuela (Isnotú 26 ottobre 1864 - Caracas sport», Francesco non ha mancato di assicura- 29 giugno 1919); il martirio della serva di Dio re la propria preghiera a Zanardi e ai suoi fa- Maria Laura Mainetti (al secolo Teresina El- miliari. sa), religiosa italiana professa della Congrega- zione delle Figlie della Croce, Suore di Sant’Andrea (Colico 20 agosto 1939 - uccisa Chiavenna in odio alla Fede il 6 giugno 2000); le virtù eroiche della serva di Dio Glo- ria Maria di Gesù Elizondo García (al secolo Speranza), superiora generale della congrega- zione delle Missionarie Catechiste dei Poveri, messicana (Durango 26 agosto 1908 - Monter- rey 8 dicembre 1966). SABATO 20 Francesco ha disposto che nel formulario delle litanie della beata Vergine Maria, cono- sciute come «lauretane», siano inserite le invo- cazioni «Mater misericordiae», «Mater spei» e «Solacium migrantium», ovvero «aiuto dei mi- granti». Lo ha annunciato, nel giorno dedicato alla memoria del Cuore immacolato della Ma- dre di Dio, una lettera inviata dal prefetto e dal segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti a tutti i
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 25 giugno 2020 #catechesi 12 C ari fratelli e sorelle, buongiorno! «Quando a una persona Nel nostro itinerario di catechesi sulla pre- manca quella dimensione ghiera, oggi incontriamo il re Davide. Predilet- poetica, diciamo, quando to da Dio fin da ragazzo, viene scelto per una manca la poesia, missione unica, che rivestirà un ruolo centrale la sua anima zoppica». nella storia del popolo di Dio e della nostra Lo ha sottolineato il Papa stessa fede. Nei Vangeli, Gesù è chiamato più mercoledì mattina, 24 volte “figlio di Davide”; infatti, come lui, na- giugno, all’udienza generale sce a Betlemme. Dalla discendenza di Davide, — l’ultima prima della secondo le promesse, viene il Messia: un Re pausa estiva — svoltasi totalmente secondo il cuore di Dio, in perfetta ancora nella Biblioteca obbedienza al Padre, la cui azione realizza fe- privata del Palazzo delmente il suo piano di salvezza (cfr. Catechi- apostolico Vaticano, senza smo della Chiesa Cattolica, 2579). la presenza di fedeli, La vicenda di Davide comincia sui colli in- a causa della pandemia. torno a Betlemme, dove pascola il gregge del Proseguendo nel ciclo padre, Iesse. È ancora un ragazzo, ultimo di di catechesi iniziate il 6 molti fratelli. Tanto che quando il profeta Sa- maggio, il Pontefice ha muele, per ordine di Dio, si mette in cerca del commentato il Salmo 18, nuovo re, sembra quasi che suo padre si sia di- 2-3.29.33, soffermandosi menticato di quel figlio più giovane (cfr. 1 sulla preghiera di Davide. Sam 16, 1-13). Lavorava all’aria aperta: lo pen- siamo amico del vento, dei suoni della natura, dei raggi del sole. Ha una sola compagnia per confortare la sua anima: la cetra; e nelle lun- a vivere a lungo isolati dalla società. È invece ghe giornate in solitudine ama suonare e can- una persona sensibile, che ama la musica e il tare al suo Dio. Giocava anche con la fionda. canto. La cetra lo accompagnerà sempre: a Davide, dunque, è prima di tutto un pastore: volte per innalzare a Dio un inno di gioia (cfr. un uomo che si prende cura degli animali, che 2 Sam 6, 16), altre volte per esprimere un la- li difende al sopraggiungere del pericolo, che mento, o per confessare il proprio peccato (cfr. provvede al loro sostentamento. Quando Davi- Sal 51, 3). de, per volere di Dio, dovrà preoccuparsi del Il mondo che si presenta ai suoi occhi non è popolo, non compirà azioni molto diverse ri- una scena muta: il suo sguardo coglie, dietro il spetto a queste. È perciò che nella Bibbia l’im- dipanarsi delle cose, un mistero più grande. magine del pastore ricorre spesso. Anche Gesù La preghiera nasce proprio da lì: dalla convin- si definisce “il buon pastore”, il suo comporta- zione che la vita non è qualcosa che ci scivola mento è diverso da quello del mercenario; Lui addosso, ma un mistero stupefacente, che in offre la sua vita in favore delle pecore, le gui- noi provoca la poesia, la musica, la gratitudi- da, conosce il nome di ciascuna di esse (cfr. ne, la lode, oppure il lamento, la supplica. Gv 10, 11-18). Quando a una persona manca quella dimen- Dal suo primo mestiere, Davide ha imparato sione poetica, diciamo, quando manca la poe- molto. Così, quando il profeta Natan gli rin- sia, la sua anima zoppica. La tradizione vuole faccerà il suo gravissimo peccato (cfr. 2 Sam perciò che Davide sia il grande artefice della 12, 1-15), Davide capirà subito di essere stato composizione dei salmi. Essi recano spesso, un cattivo pastore, di aver depredato un altro all’inizio, un riferimento esplicito al re d’Israe- le, e ad alcune delle vicende più o meno nobili della sua vita. Davide ha dunque un sogno: All’udienza Se manca la poesia quello di essere un buon pasto- re. Qualche volta riuscirà ad es- sere all’altezza di questo compi- to, altre volte meno; ciò che pe- rò importa, nel contesto della generale il Pontefice l’anima zoppica storia della salvezza, è il suo es- sere profezia di un altro Re, di cui lui è solo annuncio e prefi- gurazione. parla della preghiera di Davide Guardiamo Davide, pensiamo a Davide. Santo e peccatore, uomo dell’unica pecora che lui amava, di non perseguitato e persecutore, vittima e carnefice, essere più un umile servitore, ma un ammalato che è una contraddizione. Davide è stato tutto di potere, un bracconiere che uccide e depre- questo, insieme. E anche noi registriamo nella da. nostra vita tratti spesso opposti; nella trama del vivere, tutti gli uomini peccano spesso di Un secondo tratto caratteristico presente incoerenza. C’è un solo filo rosso, nella vita di nella vocazione di Davide è il suo animo di Davide, che dà unità a tutto ciò che accade: la poeta. Da questa piccola osservazione deducia- sua preghiera. Quella è la voce che non si spe- mo che Davide non è stato un uomo volgare, gne mai. Davide santo, prega; Davide peccato- come spesso può capitare a individui costretti re, prega; Davide perseguitato, prega; Davide
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