NOVITÀ maggio-giugno - Schede provvisorie e soggette a modifica. Si prega di contattare l'ufficio stampa per l'aggiornamento - Il Saggiatore

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NOVITÀ
      maggio-giugno

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            delle informazioni e delle copertine.
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maggio-giugno                       IN EVIDENZA
Edoardo Boncinelli, Antonio Ereditato
L’infinito gioco della scienza
La bellezza della scoperta
raccontata da due dei maggiori scienziati italiani

Helen McClory
Fotogrammi di un film horror perduto
Racconti audaci
in uno scenario inquietante e fantastico

Mike Berners-Lee
NO PLANET B
Una guida pratica
su cosa possiamo fare per salvare il pianeta

Rob Sears
The Apocalypse Game
Un libro-game
per scegliere il futuro del genere umano

Stefano Costa
Il primo giorno d’autunno al mondo
Il romanzo di un mondo
di incomprensione e isolamento

Joseph E. Stiglitz
Riscrivere l’economia europea
Le regole necessarie per il futuro dell'Unione
secondo il premio Nobel per l'Economia
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LE NOSTRE USCITE

Edoardo Boncinelli, Antonio Ereditato L’infinito gioco della scienza 14 maggio
      Helen McClory Fotogrammi di un film horror perduto 14 maggio
       Stefano Costa Il primo giorno d’autunno al mondo 14 maggio
                Rob Sears The Apocalypse Game 21 maggio
                  Joan Didion Finzioni politiche 21 maggio
         Joseph E. Stiglitz Riscrivere l’economia europea 21 maggio
      Gregory J. Gbur Perché i gatti cadono sempre in piedi 28 maggio
               Claudia Hammond L’arte di riposare 28 maggio
               Sam Shepard Attraverso il paradiso 28 maggio
               Corrado Stajano La città degli untori 4 giugno
                   Daniel Kariko Vivono tra noi 4 giugno
                    Piero De Martini Schumann 4 giugno
                         Geoff Dyer Fuga 11 giugno
                    Anthony David Nell’abisso 11 giugno
               Caterina Mazzucato Io sono il mare 11 giugno
                 Mike Berners-Lee NO PLANET B 18 giugno
                  Gabriele Ferraresi Mad in Italy 18 giugno
                   Maurice Blanchot Passi falsi 18 giugno
       László Darvasi La leggenda dei giocolieri di lacrime 18 giugno
         Daron Acemoglu, James A. Robinson La strettoia 25 giugno
                      Anthony Aveni Stelle 25 giugno
              Steve Erickson I giri dell’orologio nero 25 giugno

                                 RIEDIZIONI
          Nassim Nicholas Taleb Robustezza e fragilità 14 maggio
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Edoardo Boncinelli
                                                     Antonio Ereditato
                                                     L’infinito gioco della scienza
                                                     Come il pensiero scientifico
                                                     può cambiare il mondo
                                                     Nell’era della superficialità dell’informazione, in cui imper-
                                                     versano le fake news e al ragionamento critico si antepon-
                                                     gono presunzione e ignoranza, la scienza sembra essere sot-
                                                     to attacco. Ma non è che un paradosso, perché mai come
                                                     oggi la ricerca scientifica è stata così forte e affidabile.
                                                     Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato, due scienziati ita-
                                                     liani in prima linea nei rispettivi campi di indagine – la ge-
                                                     netica e la fisica delle particelle –, ci raccontano che la scien-
                                                     za è bellezza, creatività, gioia della ricerca e della scoperta.
                                                     È indagare e comprendere i misteri della natura, è lo sforzo
                                                     di evocare nelle nostre menti l’universo intero. In fondo, la
                                                     scienza è un gioco. Un gioco intellettuale e materiale, fatico-
   In libreria dal 14 maggio                         so eppure attraente, in cui si procede per tentativi ma secon-
                                                     do regole ferree, in cui ogni conclusione è sempre provviso-
                                                     ria e il rincorrersi virtuoso tra teorie e osservazioni porta a
                                                     risultati sorprendenti. E non sono soltanto le applicazioni
€ 16,00 | pp. 176
                                                     della ricerca scientifica a cambiare il mondo in cui viviamo
                                                     e il nostro modo di pensarlo; è l’atto stesso del ricercare che
Edoardo Boncinelli (1941) è tra i maggiori           lo modifica, introducendo novità e trasformazioni di ogni
genetisti italiani. Per più di vent’anni ha svolto   tipo. L’infinito gioco della scienza ci svela che il potere della
attività di ricerca presso l’Istituto di genetica    scienza è proprio questo: la capacità di plasmare la realtà e di
e biofisica del CNR di Napoli. È stato direttore     partecipare alla sua costante ricreazione.
del Laboratorio di biologia molecolare dello
sviluppo presso l’Università San Raffaele e di-
rettore della Scuola Superiore SISSA di Trieste.                                                        DAL LIBRO
                                                     Scaviamo nella profondità della materia, viaggiamo con la
Antonio Ereditato (1955) è professore di Fisica      fantasia nel vuoto del cosmo e nell’immensità del tempo e,
delle particelle elementari presso l’Università di
Berna dove è direttore del Laboratory for High
                                                     curiosi, tocchiamo e poi violiamo il confine sottile tra la na-
Energy Physics. Svolge attività di ricerca al CERN   tura inanimata e la vita biologica. È più forte di noi: l’anima-
di Ginevra, al Fermilab di Chicago e in Giappo-      le forse più curioso della Terra osserva e studia attentamen-
ne, partecipando ai più importanti esperimenti       te il suo ambiente e, facendolo, lo modifica.
internazionali sulla fisica delle particelle.
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Helen McClory
                                                       Fotogrammi
                                                       di un film horror perduto
                                                       Una ragazza morta si materializza in casa di sconosciuti,
                                                       prepara un caffè e si accende una sigaretta come se nulla
                                                       fosse. Una donna serve a un picnic la propria mano spac-
                                                       ciandola per prosciutto. Una madre prepara una torta con i
                                                       resti spappolati di sacrifici umani. Un vampiro sviene per-
                                                       ché non sopporta la vista del sangue.
                                                       I racconti di Fotogrammi di un film horror perduto stendono
                                                       sulle esili gioie della nostra quotidianità una patina sinistra
                                                       e asfissiante; con una lingua vivida e tentacolare, satura di
                                                       ambiguità e metafore allucinate, trasformano l’immagina-
                                                       rio laccato della cultura pop in un brutto viaggio lisergico.
                                                       Lo scenario si fa inquietante e fantastico – acqua grigia e
                                                       gelida, foreste buie e cieli di cenere –, una tela lugubre che
                                                       Helen McClory screzia di glitter rosa, di verde acceso, del
                                                       rosso scuro del sangue, del rossetto e del velluto: con tocchi
    In libreria dal 14 maggio                          da cineasta compone fotogrammi che luccicano come i no-
                                                       stri migliori sogni e che allo stesso tempo ci perseguitano
                                                       come i nostri peggiori incubi.
€ 18,00 | pp. 184                                                                                          DAL LIBRO
Traduzione di Stefania Perosin                         Sputò via il fiammifero si sciolse i capelli rossi lo sfregò sulla
                                                       scatola vide la scintilla guardò l’uomo che la supplicava sog-
                                                       ghignò contò fino a tre gettò a terra il fiammifero scappò in
Helen McClory è cresciuta sull’isola di Skye,          fretta nel grano corse a perdifiato con i capelli al vento al co-
vive a Edimburgo e insegna Scrittura creativa
                                                       spetto della notte inseguita dalle fiamme inseguita fino al tor-
all’Università di Glasgow. Con Fotogrammi di un
film horror perduto ha vinto il Saltire Prize per il   rente che non poteva attraversare rinnegò le profezie fiutò una
miglior esordio letterario del 2015.                   strada di là del fuoco tornò dall’uomo spense le fiamme che lo
                                                       avvolgevano slacciò le corde carbonizzate toccò la sua mano
                                                       lo riportò in vita maledisse la sorte con voce forgiata nell’oro
                                                       disse puoi perdonarmi non puoi immaginare la mia angoscia
                                                       lui rispose che cazzo è successo signorina non so nemmeno
                                                       come sono arrivato fin qui e sollevando il suo bel viso s’alzò
                                                       in piedi come se fosse rimasto seduto per tutta la durata d’un
                                                       lungo viaggio e si diresse verso la sua auto senza mai voltarsi.
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Stefano Costa
                                                     Il primo giorno
                                                     d’autunno al mondo
                                                     Driano è un uomo alla fine della vita. Malato, circondato da
                                                     moglie e figlia nella sua casa sulle colline dell’Oltrepò pave-
                                                     se, assediato dalla preoccupazione per la vendita della ca-
                                                     sa natìa, è relegato su una sedia a rotelle in attesa di esalare
                                                     l’ultimo respiro. Driano è un uomo solo, da anni chiuso in
                                                     un male oscuro, incomunicabile. Quando ancora riusciva a
                                                     muoversi ha salvato dalla morte una talpa e, nel culmine del-
                                                     la propria disperazione, le ha chiesto di estinguere la razza
                                                     umana. Ora, per compiere il desiderio di Driano mentre lui
                                                     immobile osserva il verde dietro la finestra, nell’ombra della
                                                     terra, tra le fronde degli alberi, nell’azzurro del cielo, la talpa
                                                     ha radunato un esercito – volpe, barbagianni, capra, pipi-
                                                     strello, pavone – e si leva per combattere quella battaglia. Ma
                                                     altri animali hanno scelto di unirsi per fronteggiare le orde
                                                     degli sterminatori e salvare gli umani – gabbiano, gallo, lu-
   In libreria dal 14 maggio                         po, gatto, gazza, riccio. Ne verrà uno scontro epico che potrà
                                                     culminare solo con la morte degli uni e la vittoria degli altri.
                                                     Il primo giorno d’autunno al mondo è un romanzo che rac-
                                                     conta un mondo di incomprensione e isolamento, a un passo
€ 21,00 | pp. 336                                    dalla distruzione: la narrazione di un luogo, allo stesso tempo
                                                     reale e incantato, che lascia intravedere dietro ogni foglia e
Stefano Costa (1982) è editor e redattore. Il pri-   ogni filo d’erba lo sguardo feroce e perturbante del nulla.
mo giorno d’autunno al mondo è il suo esordio
letterario.                                                                                                 DAL LIBRO
                                                     Io sono una talpa. Vivo nel nero. Anni fa, un giovane uomo di nome
                                                     Driano mi ha salvato da alcuni gattoni che mi cercavano il fiato dal
                                                     fondo della tana, cacciandomi nella terra in cui ero nascosta. Dria-
                                                     no, dopo avere allontanato il pericolo, si era chinato, la bocca sul
                                                     bordo del buco. “Sono stanco” m’aveva detto senza voce. “Aiutami,
                                                     ti prego. Fai crollare la strada di collina. Estingui il genere umano.
                                                     Fai sprofondare il mondo nel niente.” È lì che è iniziata la mia lot-
                                                     ta. La gratitudine per la salvezza della mia esistenza valeva bene
                                                     l’adempimento di un desiderio di guerra e morte. Ho radunato nel
                                                     tempo il mio esercito piccino piccino, i miei compagni animali, e so-
                                                     no ormai pronta a compiere l’assalto finale al soprasuolo.
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Rob Sears
                                                    The Apocalypse Game
                                                    Scegli tu come far finire il mondo
                                                    con Trump, Putin e Kim Jong-un
                                                    Ops! Kim Jong-un ha appena fatto partire un missile nu-
                                                    cleare contro New York. Vuoi provare a distruggerlo o far
                                                    iniziare una guerra atomica, invitando anche Trump e Pu-
                                                    tin alla festa? Caspita, una misteriosa epidemia sta ucciden-
                                                    do milioni di persone rivoltandole come un calzino. Cerchi
                                                    una cura per salvare l’umanità o lasci che la natura faccia
                                                    il suo corso? Oddio, una creazione robotica di Elon Musk
                                                    si è ribellata contro il suo artefice. Tenti di fermarla o le fai
                                                    assoggettare il genere umano? E adesso ci mancava solo che
                                                    un meme trasformasse in zombi assassini buona parte della
                                                    popolazione mondiale. Vuoi trovare una soluzione o assi-
                                                    stere (e, perché no, partecipare) alla carneficina?
                                                    Sono queste le decisioni che prenderai in The Apocalypse
                                                    Game. Se avessi un minimo di buon senso faresti di tutto
   In libreria dal 21 maggio                        per salvarci, ma… sicuro che ce lo meritiamo? A te la scelta.

                                                    Crea con questi adesivi il tuo dittatore preferito.
€ 18,00 | pp. 168
Traduzione di Giulia Poerio

Rob Sears (1979) è direttore creativo di un'a-
genzia pubblicitaria. Ha scritto testi comici sul
Guardian, su McSweeney’s e una sitcom prodot-
ta da Audible. Ha pubblicato Vladimir Putin: Life
Coach (2018) e The Beautiful Poetry of Donald
Trump (2019).
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Joan Didion
                                                       Finzioni politiche
                                                       Nel 1988 Joan Didion vola a Los Angeles e inizia a seguire la
                                                       campagna presidenziale da una costa all’altra dell’America,
                                                       raccogliendo le sue osservazioni sulle pagine della New York
                                                       Review of Books. A spingerla, la convinzione che la politica
                                                       americana sia una grande fucina di narrazioni posticce e il
                                                       desiderio di smascherarle. Nei suoi reportage, confluiti in
                                                       Finzioni politiche, Joan Didion viviseziona come un bisturi
                                                       la politica estera degli Stati Uniti, il ruolo dei media nel-
                                                       la costruzione del consenso, le campagne elettorali giocate
                                                       sull’annullamento delle differenze fra i partiti in corsa. Un
                                                       viaggio attraverso un’America sfuggente e ingannevole, tra
                                                       i volti bifronti dei candidati e le astuzie dei campaign ma-
                                                       nagers, tra crimini di guerra e insabbiamenti, scandali e im-
                                                       peachment, colpi bassi e moralismo da talk show. A tenere
                                                       le fila del racconto è la voce cruda e intensa di Joan Didion,
                                                       il suo sguardo aguzzo e vivido che trapassa gli angoli oscuri
                                                       e grotteschi della politica americana e ci indica le cancrene
    In libreria dal 21 maggio                          da cui tuttora stenta a guarire.

                                                                     «Una prosa politica d’acciaio:
€ 23,00 | pp. 288                                                  umorismo tagliente, critica raffinata
                                                                 e conoscenza viscerale dei modi in cui
Traduzione di Sara Sullam                                     all’America piace prendersi in giro da sola.»
                                                                          The Washington Post
Joan Didion (Sacramento, 1934) è tra i maggiori
scrittori americani viventi. Delle sue opere il Sag-           «Nessuno meglio di Didion riesce a usare
giatore ha pubblicato Verso Betlemme (2008),                   il distacco critico e l’accuratezza formale
Blue Nights (2012), Prendila così (2014), The White
                                                          per veicolare una rabbia e uno sdegno così accesi.»
Album (2015), Run River (2016), Miami (2016), Il
suo ultimo desiderio (2017), Nel paese del Re pe-                            The New Yorker
scatore (2017), L’anno del pensiero magico (2017),
Da dove vengo (2018) e A Sud e a Ovest (2019).
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Joseph E. Stiglitz
                                                       Riscrivere l’economia
                                                       europea
                                                       Le regole per il futuro dell’Unione
                                                       Con Carter Dougherty e Foundation
                                                       for European Progressive Studies
                                                       Il progetto sociale e politico dell’Unione europea è in crisi: il
                                                       rallentamento della crescita, la recessione e la stagnazione dei
                                                       salari negli ultimi anni hanno colpito duramente i paesi mem-
                                                       bri. Le difficoltà economiche hanno inasprito le tensioni so-
                                                       ciali portando alla ribalta sentimenti e tendenze apertamente
                                                       nazionaliste e antieuropeiste, delle quali il voto per la Brexit e
                                                       la crisi dei migranti sono le espressioni più dirompenti.
                                                       Per Joseph E. Stiglitz l’eccessiva fiducia in un neoliberismo
                                                       aggressivo e in mercati non regolamentati ha privilegiato
                                                       un’industria finanziaria spericolata e ha portato a un au-
                                                       mento della disuguaglianza tra i cittadini. Se si vuole recu-
    In libreria dal 21 maggio                          perare l’identità originale del progetto europeo e preservare
                                                       i valori fondanti dell’Unione – tanto più nel momento in cui
                                                       sono messi a dura prova –, è necessario ripensare radical-
                                                       mente le politiche economiche e la loro applicazione. In Ri-
€ 25,00 | pp. 384
                                                       scrivere l’economia europea, Stiglitz avanza le sue proposte
Traduzione di Marco Cupellaro                          di riforme possibili e ormai necessarie, e traccia il solco da
                                                       seguire per strappare l’Unione dallo stallo economico e so-
                                                       ciale in cui versa per fare in modo che il progetto europeo
Joseph E. Stiglitz (1943), premio Nobel per l’E-
conomia nel 2001, insegna alla Columbia Uni-           possa rifiorire, garantendo un futuro migliore ai cittadini e
versity. È stato capo economista della Banca           trasformando questo complesso organismo in una forza fi-
mondiale e consulente del governo statuniten-          nalmente protagonista del mondo globalizzato.
se. Tra i suoi libri ricordiamo: La misura sbagliata
delle nostre vite (con Amartya Sen e Jean-Paul                                                              DAL LIBRO
Fitoussi; Etas, 2010), Il prezzo della disuguaglian-
za (Einaudi, 2013), La grande frattura (Einaudi,       Riscrivere le regole economiche dell’Unione non sarà certo
2016) e Invertire la rotta (Laterza, 2018). Con il     più facile di quanto sia stato crearle. Ma le crisi odierne ci chie-
Saggiatore ha pubblicato Le nuove regole dell’e-       dono interventi audaci e un impegno a rinnovare la promes-
conomia (2016).                                        sa su cui nacque, oltre sessant’anni fa, il progetto europeo.
NOVITÀ maggio-giugno - Schede provvisorie e soggette a modifica. Si prega di contattare l'ufficio stampa per l'aggiornamento - Il Saggiatore
Gregory J. Gbur
                                                     Perché i gatti cadono
                                                     sempre in piedi
                                                     e altri misteri della fisica
                                                     Chi di noi non ha mai guardato un filmato di gatti sul
                                                     web? Ammettiamolo, sono davvero carini, fanno acroba-
                                                     zie straordinarie e riescono ad atterrare sempre in piedi.
                                                     Quest’ultima caratteristica è quasi proverbiale e ha contri-
                                                     buito non poco ad alimentare la leggenda delle loro nove
                                                     vite. Eppure scienziati, matematici e pensatori hanno fatica-
                                                     to a capire come fanno i gatti a compiere certi movimenti;
                                                     le teorie che hanno proposto coinvolgono diverse branche
                                                     della fisica e della biologia.
                                                     Gregory J. Gbur ha ricostruito con precisione e arguzia la
                                                     storia scientica della sinuosa elasticità dei gatti: l’entusiasmo
                                                     del xix secolo – ben prima dell’odierna invasione sui so-
                                                     cial –, gli esperimenti temerari, il paradosso di Schrödin-
                                                     ger, le ipotesi bizzarre e anche l’imbarazzata ammissione
   In libreria dal 28 maggio                         della comunità scientica di non riuscire a comprendere la
                                                     meccanica dei loro mirabolanti atterraggi. Nel 1969 questa
                                                     elegante mossa felina (battezzata «piega e torci») è stata fi-
€ 23,00 | pp. 328                                    nalmente spiegata, ma il gatto ha continuato a far parlare
                                                     di sé: come protagonista di ricerche sul movimento degli
Traduzione di Luisa Doplicher
                                                     astronauti in assenza di gravità, come modello per la co-
e Daniele A. Gewurz
                                                     struzione di robot in grado di rimettersi in piedi senza dan-
                                                     ni o persino come autore di articoli universitari.
Gregory J. Gbur (1971) è professore di Fisica        Perché i gatti cadono sempre in piedi è un’ode ai felini, al-
presso la University of North Carolina. È auto-      le loro misteriose doti fisiche e alle capacità straordinarie
re di Mathematical Methods for Optical Physics       che hanno affascinato nei secoli pensatori e scienziati, con-
and Engineering (2011), Singular Optics (2016) e
                                                     tribuendo a graffianti rivelazioni sul funzionamento e sulla
ha contribuito al volume Science Blogging: The
Essential Guide (2019). Cura due blog molto po-      natura dell’universo.
polari di letteratura fantastica e di storia della
scienza e ha adottato numerosi gatti.
Claudia Hammond
                                                     L’arte di riposare
                                                     Come trovare sollievo
                                                     dal mondo contemporaneo
                                                     Se c’è qualcosa che manca nelle nostre giornate è il riposo:
                                                     troppi impegni, una vita frenetica, sollecitazioni continue.
                                                     Eppure siamo così assuefatti a questi meccanismi stritolanti
                                                     che l’idea stessa del riposo viene vista con sospetto, come
                                                     se fosse tempo sprecato o rubato a attività più produttive. Il
                                                     pensiero di riservare più tempo a noi stessi ci provoca sensi
                                                     di colpa, quasi fosse un desiderio proibito e irrealizzabile.
                                                     Claudia Hammond ha scritto la guida alla sottile arte del ri-
                                                     poso, accompagnandoci alla scoperta delle dieci attività più
                                                     rilassanti di tutte. C’è chi ama camminare, godersi un bagno
                                                     caldo, ascoltare musica o leggere un libro. C’è chi preferi-
                                                     sce immergersi nella natura, perdendosi nella bellezza del
                                                     paesaggio, e chi immergersi in una comoda poltrona per-
                                                     dendosi nella visione di serie televisive. E poi c’è chi trova
   In libreria dal 28 maggio                         piacevole passare il tempo in modi apparentemente disper-
                                                     sivi come sognare a occhi aperti, restare da solo e, una volta
                                                     tanto, non fare assolutamente nulla.
€ 19,00 | pp. 312                                    Il riposo non è la semplice assenza, temporanea, di lavoro
                                                     o incombenze: anzi, paradossalmente richiede un certo im-
Traduzione di Andrea Libero Carbone                  pegno. È una filosofia di vita, un’arte che va appresa, una ca-
                                                     pacità fisica e intellettuale che va conquistata. Con L’arte di
Claudia Hammond (1971), giornalista e con-           riposare ciascuno di noi può scoprire la nonattività che gli
duttrice radiofonica, presenta numerosi pro-         è più congeniale, liberarsi dalle catene di agende, program-
grammi e podcast di successo per la BBC, tra cui     mazioni e scadenze e scoprire con meraviglia che il tempo
All in the Mind, che ha condotto lo studio The       perso è un tempo ritrovato.
Rest Test alla base di questo libro. In Italia ha
pubblicato Il mistero della percezione del tempo
(Einaudi, 2013) e Il metodo del risparmio intelli-
gente (Newton Compton, 2019).
Sam Shepard
                                                     Attraverso il paradiso
                                                     Deserti di polvere, asfalto nero, carrozzerie roventi di mac-
                                                     chine lanciate a tutta velocità. Sudore sporco, stivali logori,
                                                     bottiglie di birra vuote gettate ai margini delle highways.
                                                     Cavalli stanchi, sombrero, sigarette consumate da bocche
                                                     spigolose. Accenti strascicati, palpebre socchiuse, facce
                                                     ostili scolpite dal sole come idoli di pietra. È l’America della
                                                     frontiera, di ieri e di oggi: liminare ma profonda, gretta ma
                                                     tragica, squallida ma epica.
                                                     Un ragazzo si presenta davanti a un motel per recuperare
                                                     il materasso su cui il padre è morto carbonizzato. Un at-
                                                     tore disilluso attraversa il Texas e il confine con il Messico
                                                     per girare un film impossibile. Un compratore all’ingrosso
                                                     di carne di manzo si fa saltare le cervella nel bagno di un
                                                     diner. Un bambino va a caccia di serpenti a sonagli con il
                                                     padre alcolizzato. Sono questi i racconti ruvidi e le istanta-
                                                     nee brucianti di Attraverso il paradiso. Storie crude e malin-
                                                     coniche come i film di Sam Peckinpah, rese con una prosa
    In libreria dal 28 maggio                        aspra e spoglia come le distese brulle della California.
                                                     Sam Shepard torna nello scenario della sua infanzia. È il
                                                     West che ha plasmato l’epopea americana, che oggi ha la tri-
                                                     stezza ostinata di un vecchio poster in un cinema dismesso.
€ 22,00 | pp. 296                                    In un viaggio disperato nell’America più dura, guardiamo
Traduzione di Andrea Buzzi                           i titoli di coda di un mito che ci ha attratto come nessun
                                                     altro, e che come nessun altro ha nutrito le nostre illusioni.
Sam Shepard (1943-2017) è stato un attore,
commediografo e scrittore statunitense. Nel
1979 ha ricevuto il premio Pulitzer per Il bambino
                                                              «Ho trovato nell’amore di Sam Shepard
sepolto. Ha firmato la sceneggiatura di Zabriskie                 per il West americano il riflesso
Point di Michelangelo Antonioni e Paris, Texas di              della mia ammirazione per l’America.
Wim Wenders. Il Saggiatore ha pubblicato Motel             Ho riconosciuto, nel suo sogno, il mio sogno.»
Chronicles (2016) e Il grande sogno (2017).                                Wim Wenders
Corrado Stajano
                                                      La città degli untori
                                                      Una città è un grumo di sangue e polvere, un quaderno di
                                                      storie. Ma come si può raccontare un luogo come Milano,
                                                      una metropoli che è stata così tante volte e in così tante forme
                                                      cantata? Forse l’unico modo è cominciare dal suo cuore di
                                                      tenebra, dalle vie silenziose lungo le quali si diffuse la peste,
                                                      dalle caserme-macellerie delle torture naziste, dai profili del-
                                                      le vittime dei terroristi disegnati col gesso sull’asfalto, dall’o-
                                                      dore acre del tritolo tra le rovine di un edicio dilaniato da una
                                                      bomba. Seguendo questo itinerario d’ombra Corrado Stajano
                                                      intraprende un viaggio nel lato oscuro di Milano, alla ricerca
                                                      dei fili che ne tengono insieme il passato e il presente. Con lo
                                                      sguardo dell’amante tradito in cerca di una verità sincera an-
                                                      che se dolorosa, Stajano affronta tutte le stazioni del contagio
                                                      che ha trasformato la città lucente descritta da Bonvesin da la
                                                      Riva nella vanitosa sede di un happy hour senza fine: la peri-
                                                      feria operaia e orgogliosa, oggi alla mercé della speculazione
                                                      edilizia da parte di padroni invisibili, come i luoghi dove si
     In libreria dal 4 giugno                         riuniva la borghesia più progressista d’Italia, tramutati nelle
                                                      alcove della politica più corrotta e della finanza più crudele.
                                                      La città degli untori, Premio Bagutta nel 2010, è un affresco
€ 19,00 | pp. 288                                     letterario allo stesso tempo intimo e oggettivo, che con il
                                                      passo della grande narrazione svela lo scheletro degenerato
                                                      e fraudolento di quella che un tempo fu la capitale morale
Corrado Stajano, scrittore e giornalista, è stato     del paese.
redattore e inviato di diversi quotidiani e setti-
manali. Scrive dal 1987 sul Corriere della Sera. Ha   «Uno stile sostenuto da un finissimo montaggio, capace di pre-
lavorato per la Rai come autore e coautore di
                                                       cipitare il lettore in un effetto cronologicamente vertiginoso.»
numerosi documentari televisivi di argomento
politico e culturale. Per il Saggiatore ha pubbli-                            Paolo Di Stefano
cato nel 2015 Africo, nel 2016 Un eroe borghese
con la prefazione di Cesare Garboli, nel 2018               «Pensare una città: signica percorrerla, ripercorrerla,
Patrie smarrite con una postfazione di Paolo Di        evocare ciò che vi si è vissuto. O individuare le tracce del suo
Stefano e nel 2019 Il sovversivo con un testo ine-        passato. In La città degli untori la città è Milano e il libro
dito dell’autore e i disegni di Costantino Nivola.       è il racconto di questo Leopold Bloom che si accontenta
                                                                 di passeggiare entro la cerchia dei Navigli.»
                                                                                 Cesare Segre
Daniel Kariko
                                                    Vivono tra noi
                                                    Ritratti straordinari di insetti ordinari
                                                    Gusci ricoperti di prismi scintillanti, corpi minuscoli ma
                                                    capaci di prodezze fisiche fenomenali, affilati pungiglioni e
                                                    rostri carichi di veleni letali, mandibole in grado di triturare
                                                    ogni sostanza, ali che vibrano così veloci da apparire immo-
                                                    bili. Non sono creature aliene di altri pianeti né chimere di
                                                    antiche leggende; sono esseri a noi molto vicini, che abita-
                                                    no – spesso non visti – i nostri giardini e le nostre dimore:
                                                    gli insetti.
                                                    Daniel Kariko ha ritratto gli insetti trovati dentro e vicino
                                                    alla sua nuova casa e li ha catturati nelle fotografie di Vivono
                                                    tra noi. Scarabei, mantidi, libellule, cimici, mosche e bruchi
                                                    appaiono in tutta la loro conturbante bellezza, illuminata da
                                                    una luce fiamminga e accompagnata da testi che ne raccon-
                                                    tano comportamenti e segreti. Queste pagine sono una pre-
                                                    ziosa Wunderkammer della vita in miniatura, un moderno
     In libreria dal 4 giugno                       bestiario che illustra le meraviglie che strisciano, volano,
                                                    guizzano e prosperano celate ai nostri occhi.

€ 23,00 | pp. 168
Traduzione di Emiliano R. Veronesi

Daniel Kariko (1976) è professore di Fotogra-
fia presso la School of Art and Design della East
Carolina University. I suoi reportage fotografici
sono stati pubblicati su Wired, Nature e Discover
Magazine.
Piero De Martini
                                                        Schumann
                                                        L'ultimo capitolo
                                                        Düsseldorf, 1856. Da due anni Schumann vive nell’isola-
                                                        mento della clinica psichiatrica di Endenich, non vede più
                                                        l’amata moglie Clara e solo le rare visite concesse dai medici
                                                        all'amico Brahms danno respiro a pomeriggi tutti identici.
                                                        A ossessionarlo è un Concerto per violino composto poco
                                                        prima del ricovero. Che ne ha fatto? Perché non viene pub-
                                                        blicato? Perché Joseph Joachim, a cui è dedicato, non lo suo-
                                                        na? Gli amici lo rassicurano con qualche mezza verità, ma
                                                        sono solo bugie pietose: non vogliono rovinare la reputazio-
                                                        ne del compositore con un’opera che non giudicano all’al-
                                                        tezza, espressione di una mente già inabissata nella follia. È
                                                        questa la dolorosa realtà? Hanno ragione tutti coloro che,
                                                        improvvisamente, dal 1850, calano una scure d’indifferenza
                                                        sulle opere del «genio malato»? Non è di questo avviso Piero
                                                        De Martini che, con l’attenzione del ricercatore e l’affetto del
     In libreria dal 4 giugno                           discepolo, è andato nei luoghi estremi del passaggio di Schu-
                                                        mann per riempire i vuoti dei testi biografici e dei cataloghi
                                                        discografici. Scoprendo opere messe troppo frettolosamente
                                                        da parte da critici ed esecutori di ieri e oggi, che rappresen-
€ 23,00 | pp. 216                                       tano un patrimonio importante e dimenticato di un autore
                                                        che cercava di percorrere vie nuove senza essere compreso
Piero De Martini, designer e studioso di musi-          – le vie che porteranno a Mahler e Schönberg.
ca, è nato a Milano nel 1939. Fra le sue opere          Schumann è una biografia essenziale e commovente, che in-
ricordiamo Il conservatorio delle Alpi. Il coro della   daga la vita del compositore tedesco per capire meglio la
Sat (Bruno Mondadori, 2009) e Mozart a Praga            sua opera. Perché mai come nel caso di Schumann la musi-
(Bruno Mondadori, 2013). Il Saggiatore ha pub-          ca è specchio fedele della complessità di una natura geniale
blicato Chopin. Le estati a Nohant (2016) e Le ca-      e poetica: l’urgenza con la quale si gettava nel comporre; il
se della musica (2018).
                                                        lacerante dualismo, élévation e ennui, che gli avvelenava l’e-
                                                        sistenza e arricchiva la sua arte; la forza delle emozioni, tra
                                                        l’amore sconfinato per Clara e la sconfinata malinconia; il
                                                        sentimento di morte che mai lo ha abbandonato fanno di
                                                        questo artista la quintessenza del Romanticismo in musica.
Geoff Dyer
                                                    Fuga
                                                    Su Dove osano le aquile
                                                    Un aereo militare sorvola i picchi innevati delle Alpi bava-
                                                    resi. Scritte rosse a caratteri teutonici appaiono in sovraim-
                                                    pressione sullo schermo. Il ritmo martellante della colonna
                                                    sonora si fa sempre più serrato mentre la cinepresa nell’abi-
                                                    tacolo ci mostra lo sguardo truce di un Richard Burton vi-
                                                    sibilmente pensieroso e il volto di ghiaccio di un Clint East-
                                                    wood pietrificato nell’espressione facciale che avrà per tutta
                                                    la pellicola: gli occhi strizzati e ridotti a due fessure.
                                                    Sono i titoli di testa di Dove osano le aquile e lo schermo è
                                                    quello della casa di Geoff Dyer, su cui queste immagini sono
                                                    passate decine e decine di volte. Il film di Brian G. Hutton
                                                    occupa un posto privilegiato nella memoria dell’autore ed
                                                    è una sonda che penetra a fondo nel suo passato. Fuga è il
                                                    punto esatto in cui lo sguardo puntuto e sardonico di Geoff
                                                    Dyer incontra l’immaginazione del bambino che è stato; è il
   In libreria dall' 11 giugno                      tributo arguto e graffiante al rapporto che instauriamo con
                                                    i miti fondativi della nostra giovinezza.

                                                                                                          DAL LIBRO
€ 19,00 | pp. 120
                                                    Se accendo la tv e faccio zapping tra i canali, sono sempre felice di
Traduzione di Katia Bagnoli                         trovare Dove osano le aquile. La cosa strana è che incappo sempre
                                                    nella stessa parte del film. Se è tardi e sono ubriaco lo guardo per
                                                    una decina di minuti, il che significa che ho visto questa sequen-
Geoff Dyer (1958) è considerato uno dei più         za che inizia con Richard Burton che esce dalla taverna o Heidi che
importanti scrittori inglesi contemporanei. Le
                                                    entra nella baracca più volte di quanto abbia visto altre parti. Si
sue opere di narrativa e saggistica sono state
                                                    palesa forse in questo fenomeno, improbabile da un punto di vi-
tradotte in ventiquattro lingue. Il Saggiatore ha
                                                    sta statistico, un ordine nascosto del mondo? Oppure il fenomeno
pubblicato Sabbie bianche (2017), Il colore della
memoria (2017), Zona (2018) e Natura morta
                                                    non è poi così improbabile? Forse il film tende a essere mandato in
con custodia di sax (2019)                          onda a un’ora in cui le probabilità che io lo veda proprio in questo
                                                    punto sono maggiori? La quarta alternativa è che mandino in on-
                                                    da sempre e solo questo frammento. Quello che è certo è che ogni
                                                    visione, benché parziale, arricchisce la mia personale scorta di det-
                                                    tagli e osservazioni e rafforza la certezza che Dove osano le aquile
                                                    sia una proiezione drammatica potenziata di alcune componenti
                                                    della cultura nazionale che hanno formato la mia generazione.
Anthony David
                                                     Nell’abisso
                                                     Storie di menti spezzate
                                                     Patrick è convinto di essere morto e di non conoscere la
                                                     donna con cui è sposato da vent’anni. Emma è in stato vege-
                                                     tativo da quando era bambina, eppure non presenta alcun
                                                     danno cerebrale. Jennifer sente voci nella testa che le inti-
                                                     mano di uccidersi. Amy è scossa da convulsioni alimenta-
                                                     te da un trauma insondabile. Non c’è limite alla profondità
                                                     dell’abisso in cui la nostra mente può precipitare.
                                                     Sette capitoli, sette pazienti, sette storie. Con i suoi casi cli-
                                                     nici il neuropsichiatra Anthony David unisce scienza e nar-
                                                     rativa e, come un abile drammaturgo, fa parlare la malattia e
                                                     insieme la persona, dando vita a racconti universali di soffe-
                                                     renza e perdita, ma anche di resistenza e speranza: il dram-
                                                     ma di un padre convinto che i medici siano responsabili del
                                                     male di sua figlia; la gioia di una donna che mostra i segni
                                                     della guarigione; l’intimità tra medico e paziente nel mo-
    In libreria dall' 11 giugno                      mento in cui, ciascuno con gli strumenti che ha, improvvi-
                                                     sano una jam session durante una seduta di analisi. Storie
                                                     magnetiche che intrecciano empatia, comprensione e de-
                                                     licatezza, ma anche fermezza, rigore e metodo; fiabe nere
€ 23,00 | pp. 208                                    dalla cui lettura si esce come da un labirinto e che ci con-
Traduzione di Camilla Pieretti                       sentono di guardare, con le vertigini, dentro l’abisso della
                                                     condizione umana.
                                                     Nell’abisso è un libro terribile e appassionante, per chiunque
Anthony David (1958) è un neuropsichiatra
                                                     a un tratto abbia sofferto o perduto un pezzo della propria
inglese. Dirige l’Institute of Mental Health pres-
so lo University College London e ha lavorato
                                                     vita o identità e sia poi riuscito a riscattarlo; per chi ha cura
per ventotto anni nel reparto di Psichiatria del     della mente altrui come della propria; per chi si è sempre
Maudsley Hospital di Londra. Ha pubblicato ol-       interrogato su che cosa significhi «coscienza» e quali siano
tre seicento articoli e curato numerose pubbli-      i suoi contorni; per chi vuole meravigliarsi di mondi remoti
cazioni scientifiche.                                e stabilire un contatto con il cosmo sconosciuto che alberga
                                                     nella nostra testa.
Caterina Mazzucato
                                                Io sono il mare
                                                Il mare è un abisso di tenebra: ad andare troppo a fondo non
                                                si torna più. Una ragazza di quindici anni scompare nella
                                                notte, vicino alla Scogliera degli Angeli. Non ci sono tracce,
                                                non si trova il corpo; solo le scarpe sono rimaste, una sul-
                                                la pietra, l’altra in acqua, a suggerirne il destino. La notizia
                                                travolge il paese, lì vicino: arrivano i telegiornali, poi i som-
                                                mozzatori. Eppure, nulla. Sparita. Sul caso cala impietoso un
                                                velo di indifferenza, a fagocitare ogni ipotesi e ogni pettego-
                                                lezzo. C’è qualcuno però che non si arrende: un uomo, un
                                                appassionato di immersioni subacquee, decide di tornare in
                                                acqua per trovare la ragazza. A spingerlo è il desiderio di ri-
                                                scattarsi nei confronti della donna amata che lo ha lasciato
                                                e, insieme, di annegare nello sforzo la propria insostenibi-
                                                le sofferenza. Nella solitudine e nel silenzio delle profondità
                                                marine, tuttavia, circondato solamente dalla vastità e dalle
                                                creature dell’ombra, i ricordi lo travolgeranno e sarà costret-
                                                to a rivivere tutto: il primo, romantico incontro; la passione,
   In libreria dall' 11 giugno                  la felicità; l’ultimo dolore condiviso, l’addio straziante.
                                                Io sono il mare è un viaggio romanzesco in un universo rove-
                                                sciato; un’immersione in un luogo senza tempo, in cui ane-
€ 19,00 | pp. 256                               moni variopinti e coralli millenari dominano la superficie
                                                della Terra e animali estinti sopravvivono attraverso le for-
                                                me di migliaia di specie differenti. Tra storie dimenticate e
Caterina Mazzucato è nata a Bologna nel 1980.   rimorsi mai confessati, nella sua ricerca disperata il protago-
Io sono il mare è il suo esordio letterario.    nista dovrà esplorare ogni centimetro del fondale della sua
                                                anima fino a capire qual è la differenza tra ciò che sparisce
                                                per sempre e ciò che invece sa tornare a galla. Perché il mare
                                                è un involucro trasparente: più lo si indossa, più ci si rivela.

                                                                                                      DAL LIBRO
                                                Il mare ospita le creature più piccole e quelle più grandi che abbia-
                                                no mai fatto comparsa sul pianeta. Le più incantevoli e le più ripu-
                                                gnanti. Le più innocue e le più pericolose. Raccontartele è stato il
                                                mio modo per mostrarmi a te, per conquistarti.
Mike Berners-Lee
                                                     NO PLANET B
                                                     Guida pratica
                                                     per salvare il nostro mondo
                                                     Terra, xxi secolo. Ogni anno scompaiono fino a 10 000 spe-
                                                     cie. Le emissioni di anidride carbonica crescono esponen-
                                                     zialmente, ma i governi non riescono ad accordarsi per li-
                                                     mitarle. Quando qualcuno percorre un chilometro con un
                                                     diesel sottrae 7 minuti di vita al resto della popolazione. E
                                                     anche se sviluppassimo le fonti rinnovabili, con gli attuali
                                                     tassi di consumi da qui a 300 anni dovremmo coprire di
                                                     pannelli solari ogni centimetro di terra per avere abbastan-
                                                     za energia. Benvenuti nell’Antropocene, l’epoca dominata
                                                     dall’uomo.
                                                     Mike Berners-Lee, però, è ottimista: il futuro del nostro pia-
                                                     neta non è segnato, non dobbiamo cercarcene un altro. Ci
                                                     sono molte cose che possiamo fare, qui e ora, per cambiare il
                                                     corso degli eventi. A partire dalle nostre abitudini alimentari:
    In libreria dal 18 giugno                        nelle scelte personali, per esempio diminuendo il consumo di
                                                     carne e latticini; e soprattutto su scala globale, ridistribuendo
                                                     la produzione di cibo tra i vari paesi, in modo che si smetta
€ 22,00 | pp. 336
                                                     di sprecarlo in Occidente e morire di fame nel resto del mon-
                                                     do. Tra energia e sviluppo industriale, sovrappopolamento
                                                     e organizzazione del lavoro, Berners-Lee passa in rassegna gli
Mike Berners-Lee (1964) è professore e mem-          ambiti più problematici, propone soluzioni concrete per ri-
bro dell’Institute for Social Futures della Lanca-   durre il nostro impatto ambientale e dà conto di tutto quello
ster University, dove svolge attività di ricerca
                                                     che la politica potrebbe fare per la sopravvivenza della Terra.
su sviluppo sostenibile, sistemi alimentari ed
effetto serra. Fra le sue opere ricordiamo La tua    NO PLANET B è una guida pratica per tutti coloro che han-
impronta. Scopri l’impatto ambientale di ogni co-    no a cuore il futuro. Un libro sorprendente, che ci rivela come
sa (Terre di mezzo, 2013) e The Burning Question     il nostro domani dipenderà non tanto dalla tecnologia, quan-
(2013).                                              to dai valori che sapremo condividere per costruire un mon-
                                                     do più giusto ed equo. Trovando così finalmente una risposta
                                                     alla domanda posta ormai da milioni di giovani: «Come pos-
                                                     siamo continuare a vivere felicemente sulla Terra?».
Gabriele Ferraresi
                                                    Mad in Italy
                                                    Manuale del trash italiano
                                                    1980-2020
                                                    Il Gabibbo che sfiora la top 10 dei singoli musicali più ven-
                                                    duti. Gianfranco Funari candidato sindaco a Milano. Rena-
                                                    to Pozzetto che gareggia nella Parigi-Dakar. Le televendite
                                                    di Wanna Marchi. Monsignor Milingo che passa dal cantare
                                                    a Sanremo allo sposarsi allo Yankee Stadium di New York.
                                                    L’Uomo Gatto a Sarabanda. C’è un filo che collega queste
                                                    immagini: un insieme di idiozia e genialità, cattivo gusto e
                                                    spontaneità, ingenue velleità e spettacolari fallimenti, com-
                                                    portamenti immorali e manifestazioni grottesche, premesse
                                                    drammatiche e risoluzioni comiche. In una parola, il trash.
                                                    Gabriele Ferraresi ripercorre questo filo lungo gli ultimi qua-
                                                    rant’anni di vita del nostro paese: gli arroganti e spensierati
                                                    anni ottanta, incarnati dai paninari e da Jerry Calà, da Lu-
                                                    is Miguel e dalla guida alle discoteche d’Italia di Gianni De
    In libreria dal 18 giugno                       Michelis; i colorati anni novanta, con il karaoke in tv e Luke
                                                    Perry che passa da Beverly Hills 90210 a Vacanze di Natale
                                                    95, ma anche con Nino D’Angelo che gira una parodia di Ti-
                                                    tanic in salsa neomelodica; i primi anni del nuovo millennio,
€ 20,00 | pp. 432
                                                    che scorrono inquieti tra il ministro Calderoli che sfoggia
                                                    una maglietta irriverente su Maometto provocando scontri
Gabriele Ferraresi (1982), giornalista e scrit-     armati in Libia e l’epica lite in diretta tra Zequila e Pappalar-
tore, è stato direttore responsabile di Sapiens e   do; e lo spaventato e confuso decennio seguito a crisi econo-
collabora con Esquire. Per il Saggiatore è usci-
                                                    mica e diffusione dei social, con il furto della salma di Mike
to nel 2012 L’uomo che riuscì a fottere un’intera
nazione.
                                                    Bongiorno e la webserie The Lady.
                                                    Mad in Italy è un pellegrinaggio alla scoperta della parte più
                                                    esposta e meno raccontata dell’anima italiana: il tentativo di
                                                    ricostruire il puzzle dell’identità nazionale attraverso i suoi
                                                    tasselli più assurdi e volgari, per cercare di capire che cosa di
                                                    noi è rimasto immutato nel tempo e come invece siamo cam-
                                                    biati. Un bestiario del trash contemporaneo in cui, tra vip in
                                                    declino e anonimi individui baciati per un momento dalla
                                                    gloria, riconoscere il nostro volto più vero e imbarazzante.
Maurice Blanchot
                                                      Passi falsi
                                                      «Non aver niente da esprimere dev’esser preso nel senso più
                                                      semplice. Qualunque cosa lo scrittore voglia dire è niente. Il
                                                      mondo, le cose, il sapere non sono per lui se non dei punti
                                                      di riferimento attraverso il vuoto. E lui stesso è già ridotto
                                                      a niente. Il nulla è la sua materia. Respinge le forme attra-
                                                      verso cui questa gli si offre come se fosse qualcosa. Vuole
                                                      coglierla non in un’allusione, ma nella sua propria verità.»
                                                      Prima raccolta di saggi di Maurice Blanchot, Passi falsi è uno
                                                      snodo imprescindibile nello sviluppo del pensiero del cri-
                                                      tico francese. A fondamento di questo corpo di brevi ana-
                                                      lisi monografiche è l’indagine, letteraria e filosofica, sull’atto
                                                      dello scrivere. Blanchot riflette sulla necessità di una transi-
                                                      zione dai paradossi dell’angoscia a quelli del linguaggio. Lo
                                                      fa senza mai disattendere le tensioni affettive che si fissano
                                                      alle espressioni linguistiche, sottolineando però che il pathos
                                                      dell’angoscia è, in ultima istanza, grottesco. «Uno scrittore
                                                      che scrive: “Sono solo”, o come Rimbaud: “Sono veramente
    In libreria dal 18 giugno                         d’oltretomba”, può venir giudicato quasi grottesco» dichiara
                                                      Blanchot, poiché «è grottesco prender coscienza della pro-
                                                      pria solitudine rivolgendosi a un lettore, e con mezzi che
€ 29,00 | pp. 392                                     impediscono all’uomo di essere solo.» Nell’indagine di Blan-
                                                      chot queste contraddizioni del linguaggio rivelano una ca-
Traduzione di Elina Klersy Imberciadori               renza, un’assenza costitutiva, una totalità connotata dal se-
                                                      gno meno, un vuoto centrale che rappresenta nel contempo
Maurice Blanchot (1907-2003) è stato un ro-           l’irraggiungi-bile luogo d’origine della letteratura.
manziere, critico letterario e filosofo francese.     Con Blanchot la linea di demarcazione fra opera critica e
Fra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo      opera autoriale, tra critico e scrittore, si dissolve; protagoni-
La scrittura del disastro (SE, 1990), La follia del   sta assoluto è il linguaggio, esplorato nei saggi sulla poesia e
giorno (Filema, 2001), Lautréamont e Sade (SE,        sulla narrazione, sul silenzio e sul simbolismo, sul romanzo
2003) e La conversazione infinita (Einaudi, 2015).
Il Saggiatore ha pubblicato Lo spazio letterario
                                                      e sulla morale, sullo straniero, sull’enigma, sul tempo. E in-
(2018) e Il libro a venire (2019).                    fine sulla possibilità stessa della letteratura in Blake, Balzac,
                                                      Rimbaud, Gide, Rilke, Bataille, Sartre, Camus, Queneau e
                                                      altri ancora. Frutto di una delle menti più fini della criti-
                                                      ca novecentesca, Passi falsi ci rammenta che il segreto della
                                                      lettera-tura non è stato tradito: la fascinazione continua.
László Darvasi
                                                         La leggenda dei
                                                         giocolieri di lacrime
                                                         Cinque anime misteriose percorrono giorno dopo giorno
                                                         una terra desolata, figlia di una lunga guerra. Hanno lascia-
                                                         to le loro case vuote e in silenzio sono diventati saltimban-
                                                         chi, giocolieri di lacrime: dai loro occhi sgorgano a coman-
                                                         do sangue, miele, ghiaccio, schegge di specchio, miracoli;
                                                         sul loro carro sgangherato sventola dipinta una grande la-
                                                         crima del blu più blu che ci sia. Ovunque passino portano
                                                         in egual misura speranza e disperazione, prodigi e male-
                                                         dizioni, la vita e la morte. Attorno al loro spettacolo, come
                                                         guidati da un identico incanto, si radunano uomini e donne
                                                         dalle storie straordinarie, da Irina Schiaccianoci, il cui sesso
                                                         è in grado di frantumare qualunque oggetto, al nano gira-
                                                         mondo Velemir Pep, da Ferenc Pilinger, il cui pene è scom-
                                                         parso dopo aver ucciso un uomo, a Borbála, la strega delle
                                                         paludi. Il loro tragitto disegna un quadro di malìa attorno
    In libreria dal 18 giugno                            alle forche delle esecuzioni pubbliche.
                                                         Ambientato in un’Ungheria lacerata in tre parti, durante i
                                                         centocinquant’anni dell’occupazione ottomana tra il xvi e
                                                         il xvii secolo, La leggenda dei giocolieri di lacrime è un ro-
€ 32,00 | pp. 656                                        manzo visionario che mescola storia e letteratura, oralità e
Traduzione di Dóra Várnai                                azione. Una favola grottesca in cui la violenza più reale con-
                                                         vive con la magia e il soprannaturale, e in cui i cadaveri de-
                                                         gli uccisi danzano accanto ai talami dei nuovi amanti.
László Darvasi (1962) è un poeta, romanziere,
drammaturgo e giornalista ungherese. Scrive
per la rivista Élet és Irodalom («Vita e letteratura»)                                                     DAL LIBRO
e ha avuto numerosi riconoscimenti, tra cui il           Viaggiamo nel deserto delle parole e delle frasi. E non sarà la
premio Sándor Márai nel 2008. È uno degli auto-
                                                         strada, e nemmeno il nostro desiderio, a determinare la fine
ri più importanti del panorama letterario unghe-
rese contemporaneo. Con il Saggiatore ha pub-            di questo viaggio. Forse lo farà un semplice nonnulla, una
blicato Mattina d’inverno con cadavere (2018).           lacrima appena.
Daron Acemoglu
                                                    James A. Robinson
                                                    La strettoia
                                                    Come le nazioni possono essere libere
                                                    «Chi si allontana dal gruppo è preda del falco» recita un pro-
                                                    verbio del popolo ashanti: il mondo è crudele e i forti hanno
                                                    sempre oppresso i deboli con la violenza; in assenza di un’au-
                                                    torità centrale l’unica protezione è rifugiarsi in una gabbia,
                                                    spesso opprimente, di norme, tradizioni e alleanze tra clan.
                                                    Uno Stato forte può proteggere gli individui, ma rischia di
                                                    mutarsi in un mostro, in una dittatura oppressiva. Per gran
                                                    parte della storia umana, in ogni luogo e tempo, la libertà
                                                    non è stata qualcosa di scontato e naturale, ma una conqui-
                                                    sta sofferta a cui si accede solo attraverso una vera e propria
                                                    strettoia. Questo corridoio virtuoso esiste quando i poteri
                                                    dello Stato e della società sono in equilibrio: quando le isti-
                                                    tuzioni sono forti, in grado di fornire servizi e far rispettare
                                                    le leggi e, al tempo stesso, i cittadini hanno la capacità di
    In libreria dal 25 giugno                       tenere sotto controllo e interrogare le autorità. La strettoia è
                                                    la storia di come le nazioni sono riuscite a bilanciare queste
                                                    due forze in equilibrio precario; di come alcune sono entrate
€ 35,00 | pp. 800                                   e rimaste nel corridoio della libertà, di come altre ne sono ri-
                                                    maste fuori o ne sono dolorosamente uscite. È la storia della
Traduzione di Fabio Galimberti
                                                    democrazia in Grecia e della nascita degli Stati Uniti, di co-
e Gaia Seller
                                                    me Maometto e Shaka hanno creato nazioni da terre divise,
                                                    di come un'Europa dai molteplici stati e la Cina dominata da
Daron Acemoglu (1967) è institute professor di      un’autorità centrale hanno avuto percorsi drammaticamente
Economia presso il MIT. Per la sua ricerca ha ri-   diversi, del fallimento di molte rivoluzioni nel Medio Orien-
cevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la John     te e delle speranze per il futuro dell’Africa.
Bates Clark Medal e l’Erwin Plein Nemmers Prize     Dopo il best seller Perché le nazioni falliscono, Acemoglu e
in Economics.
                                                    Robinson aggiungono un nuovo tassello fondamentale al-
James A. Robinson (1960), politologo ed eco-        la loro vibrante opera che ripercorre la storia delle società
nomista, insegna presso la University of Chica-     umane. La strettoia è, oggi più che mai, fondamentale nel
go ed è direttore del Pearson Institute.
                                                    ricordarci come la libertà non sia qualcosa di scontato, ma
Nel 2013 il Saggiatore ha pubblicato il loro sag-   una vittoria da conquistare e che dipende da un fragile bi-
gio Perché le nazioni falliscono.                   lanciamento di forze, in bilico tra il caos e l’oppressione.
Anthony Aveni
                                                    Stelle
                                                    Il grande racconto delle costellazioni
                                                    Un tempo, sulla Terra, al calare delle tenebre non c’erano
                                                    altre luci se non quelle della Luna e del cielo stellato; agli es-
                                                    seri umani, ovunque si trovassero, non rimaneva che alzare
                                                    lo sguardo, contemplare il silenzio e iniziare a fantasticare.
                                                    Ecco che un gruppo di stelle per i greci assumeva la forma
                                                    di Orione, gigante cacciatore in grado di camminare sulle
                                                    acque, mentre ai nativi americani appariva come un’enorme
                                                    mano, strappata dal Popolo del Tuono a un capo indiano
                                                    per punirne l’avarizia; dove gli aborigeni australiani vedeva-
                                                    no una canoa in cui navigavano tre pescatori, alcuni popo-
                                                    li delle Antille scorgevano la sagoma di Epietembo, marito
                                                    tradito a cui la moglie, prima di fuggire, mozzò una gamba.
                                                    Stelle è il racconto delle leggende e dei miti che animano il
                                                    nostro cielo notturno. Anthony Aveni ci trasporta attraver-
                                                    so gli emisferi e le epoche, alla scoperta delle storie che l’im-
    In libreria dal 25 giugno                       maginazione dei popoli – egizi e babilonesi, greci e romani,
                                                    maya e aztechi, navajo e inuit – ha creato sugli astri e sulle
                                                    costellazioni. Scopriamo così la genesi dello zodiaco cinese,
                                                    il ruolo fondamentale delle Pleiadi nella scansione del tem-
€ 23,00 | pp. 216                                   po agricolo e dei rituali di molte civiltà, o le macchie scure
Traduzione di Giulia Poerio                         della Via Lattea che disegnano figure di animali centrali per
                                                    la cultura andina.
                                                    Creazione e morte, futuro e aldilà, eros e natura: dalla fo-
Anthony Aveni (1938) è professore emerito
                                                    resta pluviale amazzonica alla calotta ghiacciata dell’Artico,
di Astronomia, Antropologia e Studi dei popo-
li indigeni d’America alla Colgate University di
                                                    dalle sconfinate praterie del Nord America alle grandi città
Hamilton, New York. È considerato il fondatore      precolombiane, Stelle ci mostra che la vasta cupola scura
dell’archeoastronomia e dell’astronomia cul-        sotto la quale tutti abitiamo ha sempre fornito le risposte
turale. Tra le sue opere pubblicate in Italia ri-   alle nostre domande più importanti. Che il cielo è la tela
cordiamo Gli imperi del tempo (Dedalo, 1993) e      nera su cui ogni civiltà, compresa la nostra, ha dipinto la
Conversando con i pianeti (Dedalo, 1994).           propria epopea.
Steve Erickson
                                                   I giri dell’orologio nero
                                                   Un uomo di nome Marc conduce una barca avanti e indie-
                                                   tro tra un’isola e la terraferma per giorni che sembrano du-
                                                   rare anni. Si è ripromesso di non mettere più piede sull’isola
                                                   ma è costretto a farlo quando la persona che ama sparisce.
                                                   Quest’isola è grigia, avvolta nella nebbia e nel mistero, così
                                                   come la nascita di Marc, figlio di una donna di nome Dania
                                                   e di qualcosa di mostruoso e sfuggente.
                                                   È l’America e sono gli anni trenta quando Banning Jainlight
                                                   fugge a New York e mette su carta le sue fantasie sessuali.
                                                   Niente più che un’attività per sbarcare il lunario, ma i suoi
                                                   racconti pornografici, venduti all’estero, attirano attenzio-
                                                   ni particolari: quelle di due misteriosi clienti tedeschi, X
                                                   e Z. È specialmente Z a sviluppare una torbida ossessione
                                                   per il personaggio principale dei racconti, Dania; quando
                                                   si scopre che X e Z rispondono ai nomi di Joseph Goebbels
                                                   e Adolf Hitler, Banning diventa un dio dall’oscuro potere
                                                   demiurgico, in grado di mutare gli eventi della Storia per
    In libreria dal 25 giugno                      come la conosciamo con la punta delle dita e la sua mac-
                                                   china da scrivere.
                                                   In I giri dell’orologio nero Steve Erickson rivela la coscienza
€ 25,00 | pp. 416                                  segreta del Novecento. Passione e potere sono gli ingranag-
                                                   gi nascosti di uno spettrale orologio nero in cui il tempo è
Traduzione di Michele Piumini                      un fluido viscoso, che ci porta da un’Europa sporca, malsa-
                                                   na e piegata dal conflitto alle coste cupe e spettrali dell’A-
Steve Erickson (1950) è uno scrittore e giorna-    merica, dove naviga solitario il battello di Marc. La lingua di
lista statunitense. Oltre a Shadowbahn (il Sag-    Erickson si muove nel terreno fangoso dell’ambiguità, dove
giatore, 2018), dichiarato «Best Book 2017» dal    tutto, come nei sogni e nei deliri, è surreale ma pienamente
L.A. Times, ha scritto nove romanzi e due saggi,   riconoscibile. Un romanzo in cui la realtà si discioglie nel
tradotti in dieci lingue.                          possibile e il passato, la storia e il mito deragliano in un pre-
                                                   sente fantasmatico e perturbante.
RIEDIZIONI
                             Nassim Nicholas Taleb
                             Robustezza e fragilità
                             Appendice al Cigno nero
                             Dopo la pubblicazione, Il Cigno nero è stato acclamato in tutto il
                             mondo come un testo rivoluzionario, letto da milioni di persone,
                             la cui influenza è riverberata nei campi più diversi, dalla filosofia
                             alla statistica, dalla sociologia alla psicologia, dalla medicina agli
                             studi sul clima. In questo seguito del suo saggio, Taleb scrive non
                             un libro di economia, ma un libro sull’incompletezza della co-
                             noscenza. E sul perché gli economisti sono la specie più cieca ai
                             Cigni neri sulla faccia del nostro pianeta.

                             € 14,00 | pp. 150
                             Traduzione di Libero Sosio

                             Nassim Nicholas Taleb (1960) è un filosofo, matematico e ope-
                             ratore di borsa. Insegna alla Tandon School of Engineering di New
                             York. Il Cigno nero, pubblicato dal Saggiatore nel 2009, è un best
                             seller internazionale, inserito dal Sunday Times tra i libri che hanno
 In libreria dal 14 maggio   cambiato il mondo. Con il Saggiatore Taleb ha pubblicato anche
                             Giocati dal caso, Il letto di Procuste, Antifragile e Rischiare grosso.
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