La salute nel movimento - Progetto di educazione motoria per la popolazione veronese con più di 55 anni
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Facoltà di Scienze Motorie Dipartimento di Prevenzione Assessorato al Decentramento Università degli Studi di Verona ULSS 20 di Verona la salute nel movimento Progetto di educazione motoria per la popolazione veronese con più di 55 anni Promosso dal Comune di Verona -Assessorato al Decentramento in collaborazione con Facoltà di Scienze Motorie - Università di Verona e ULSS 20 di Verona - Dipartimento di Prevenzione
Per informazioni: Comune di Verona - Servizi Progettuali Culturali per i Quartieri P.zza Mura Gallieno 3, 37121 – Verona Sito internet : www.comune.verona.it Alessandro Pignatelli alessandro_pignatelli@comune.verona.it Laura Ugolini laura_ugolini@comune.verona.it Luca Zanini luca_zanini@comune.verona.it ULSS 20 – Dipartimento di Prevenzione Via Salvo d’Acquisto 7, 37121 - Verona Sito internet: www.prevenzione.ulss20.verona.it/att_motoria.html Lucia De Noni lucia.denoni@ulss20.verona.it Susanna Morgante smorgante@ulss20.verona.it Facoltà di Scienze Motorie - Università di Verona Via Casorati 43, 37131 – Verona Sito internet: www.univr.it Doriana Rudi doriana.rudi@univr.it Federico Schena federico.schena@univr.it Massimo Lanza massimo.lanza@univr.it Hanno collaborato alla redazione dell’opuscolo: Susanna Morgante, Lucia De Noni, Paola Ciddio, Laura Ugolini, Massimo Lanza, Doriana Rudi, Luca Zanini.
Indice INTRODUZIONE pag. 4 PRESENTAZIONE pag. 6 Salute ed attività fisica: la necessità dell’intervento pag. 8 Strategie ed obiettivi pag. 9 Linee di intervento principali pag. 11 Organizzazione generale della gestione pag. 12 INIZIATIVE pag. 13 Area sanitaria pag. 14 Area delle attività motorie pag. 17 Area dell’informazione e della promozione pag. 18 RISULTATI E TENDENZE pag. 20 Gli utenti pag. 21 Le capacità motorie pag. 24 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE pag. 27 Summary pag. 29 Bibliografia pag. 30 3
INTRODUZIONE Da più di vent’anni il progetto La Salute nel Movimento supera il nor- male avvicendarsi delle amministrazioni e il naturale turnover degli utenti. Sicuramente tra le sue caratteristiche si trovano quei fattori di successo che hanno portato a considerare questa esperienza tra le eccellenze nel panorama italiano, e non solo. La promozione della salute costituisce un punto fondamentale di ogni Amministrazione attenta al benessere dei propri cittadini. Da anni l’As- sessorato al Decentramento, facendosi interprete di questa necessità, realizza con grande soddisfazione il progetto “La Salute nel Movimento” che coinvolge oltre 1200 cittadini dei quartieri di Verona. L’Assessore al Decentramento del Comune di Verona Marco Padovani 4
Data l’importanza dell’attività fisica per la salute, il Dipartimento di Pre- venzione collabora con grande interesse a questo progetto di comunità, con l’obiettivo di aumentare il numero di persone attive come consiglia- no le linee guida internazionali sulla promozione dell’attività fisica e de- gli stili di vita sani. Il direttore del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 Regione Veneto dott. Massimo Valsecchi L’abbinamento di un approccio scientifico verso l’esercizio fisico con una elevata qualificazione tecnica e didattica delle attività proposte è la pe- culiarità che caratterizza questo progetto fin dall’inizio nel 1989 e che si è sviluppato nella Facoltà di Scienze Motorie sostenuto dalla continua sperimentazione di nuove forme di attività ed il monitoraggio dei risul- tati conseguiti. Il responsabile dell’équipe medico-scientifica prof. Federico Schena Facoltà di Scienze Motorie - Università di Verona 3 5
PRESENTAZIONE “La Salute nel Movimento” è un progetto integrato di promozione degli stili di vita attivi rivolto alla popolazione Veronese con più di cinquantacinque anni che utilizza l’attività motoria per promuovere la salute ed il benessere. Nato nella città di Verona nel 1989, ha mantenuto la definizione di “progetto” mettendosi continuamente a confronto con i cambiamen- ti culturali, amministrativi ed economici di questi anni riuscendo a raccogliere il consenso delle diverse Amministrazioni Comunali avvi- cendatesi alla guida della città che ne hanno colto il ruolo di servizio alla popolazione adulta ed anziana. Da diversi anni il Comune di Verona, promotore originario dell’inizia- tiva, è stato affiancato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 20 e dalla Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona. Nel corso degli anni, il progetto è stato esportato con pochi adattamenti in di- verse realtà della provincia di Verona e di Trento, con il coinvolgimen- to nell’anno 2009/2010 di più di cinquemila utenti. La prospettiva volutamente dinamica del progetto ha visto di anno in anno l’avvio sperimentale di interventi sempre diversificati a fronte dello stabilizzarsi di altri. L’attenzione non si è limitata ai soli aspetti del movimento e della salute ma anche a quelli sociali e motivaziona- li, mantenendo un approccio multifattoriale ed intersettoriale quali elementi cruciali per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. La promozione dell’attività fisica ha ricevuto una crescente conside- razione da parte delle autorità sanitarie nazionali che l’hanno inserita nelle linee progettuali: • del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012, che prevede di ampliare ulteriormente le iniziative di prevenzione primaria (so- prattutto quelle legate alla promozione degli stili di vita sani) e di estendere gli interventi di prevenzione secondaria e terziaria” per le malattie cardiovascolari, metaboliche e oncologiche; 6
• del programma nazionale “Guadagnare in Salute” che promuove l’attività fisica, la sana alimentazione e la lotta al fumo e all’alcol (DPCM 3.5.2007);dei Livelli Essenziali di Assistenza, che includo- no esplicitamente la promozione dell’attività fisica per la preven- zione; • dei progetti regionale e nazionale di promozione dell’attività mo- toria, di cui il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 20 è capofila. Inoltre le indicazioni della ricerca internazionale, le “buone pratiche” locali, le sempre più numerose azioni delle organizzazioni sanitarie internazionali e delle amministrazioni pubbliche forniscono elemen- ti molto espliciti per definire economicamente vantaggioso, cultural- mente rilevante e politicamente necessario l’investimento preventivo pubblico e privato sull’attività fisica per una corretta idea di salute e di benessere. Ci auguriamo che la lunga esperienza che riassumia- mo nelle pagine che seguono possa portare un contributo in questo senso. 5 7
Salute ed attività fisica: la necessità dell’intervento Il binomio tra attività fisica e salute, oltre ad essere inscindibile da un punto di vista scientifico (WHO, 2002 – WHa, 2002 – ACSM-AHA, 2007), appare come immediato ed intuitivo. Tuttavia l’idea di eserci- zio fisico come attività “sportiva” ha portato per lungo tempo a sot- tovalutare il ruolo dell’esercizio fisico come strumento di salute e la necessità di una sua diffusione, non solo in termini di prestazione sportiva e/o di attività ricreativa, ma anche in termini di recupero, mantenimento e miglioramento dello stato di salute. Negli ultimi anni, il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale ha rappresentato un’emergenza sanitaria che ha richiama- to l’attenzione di tutti coloro che programmano e gestiscono le risor- se sanitarie. Di fronte al progressivo allungamento della vita, l’incre- mento degli anni passati in buona salute e la riduzione degli anni di disabilità e di dipendenza rappresentano due obiettivi fondamentali. Esistono molte evidenze sul fatto che la pratica di attività fisica rap- presenti un elemento basilare per il raggiungimento di queste fina- lità (Judge, 1996 - Binder, 2002). Le azioni concrete realizzate in Italia sono, tuttavia, meno numerose rispetto a quelle attivate in altri Paesi. I tre Enti veronesi, documentata eccezione in questo quadro, hanno fatto crescere il progetto “Salute nel Movimento” dimostrando una consapevolezza sempre più forte del ruolo delle attività motorie nel- la promozione della salute e nella prevenzione di molte delle patolo- gie tipiche dell’età anziana. D’altra parte è sempre più evidente che per gli enti Pubblici non è ragionevole pensare all’anziano solo in quanto utente di servizi so- ciali o sanitari: l’andamento demografico della popolazione impone di investire sull’anziano in termini di salute e benessere, oltre che di risorsa di tempo disponibile e competenze. 8
Strategie e obiettivi Il progetto propone iniziative motorie e culturali per favorire la consapevolezza dell’importanza del movimento e per offrire alle persone al di sopra dei cinquan- tacinque anni l’opportunità di una pratica motoria di qualità e a costi contenuti con una proposta ini- zialmente limitata alla palestra ed alla piscina ma successivamente estesa anche al cammino, al ballo, alla bicicletta e all’intervento sui determinanti ambientali (urbani- stici e sociali) della sedentarietà. I principi ispiratori del program- ma, definiti nei primi anni e so- stanzialmente confermati nel tem- po, sono: • offerta diversificata di attività motorie di gruppo, fondata sulla tra- duzione pratica delle acquisizioni scientifiche delle scienze medi- che, motorie e sociali; • delocalizzazione territoriale delle attività, per facilitare la parteci- pazione dei cittadini; • coinvolgimento delle Circoscrizioni comunali e di strutture private (quali società sportive, associazioni e cooperative) nelle fasi di pro- gettazione e di gestione sul territorio delle iniziative; • monitoraggio sanitario orientato all’individuazione delle patolo- gie limitanti i soggetti ed all’analisi delle singole esigenze di eser- cizio, in modo da fornire indicazioni agli insegnanti per una propo- sta di attività la più personalizzata possibile; 9
• standardizzazione dei criteri minimi per la realizzazione delle at- tività in relazione a: competenza degli insegnanti (diplomati ISEF o laureati in Scienze Motorie); numero di lezioni per anno; nume- ro di componenti per corso; requisiti di valuzione funzionale per l’organizzazione dei corsi; • programmazione delle attività motorie secondo linee guida co- muni a tutti gli insegnanti coinvolti e monitoraggio strutturato di alcuni parametri relativi alle capacità motorie sollecitate; • coordinamento organizzativo e aggiornamento periodico degli insegnanti, dello staff medico e degli operatori amministrativi coinvolti; • monitoraggio periodico (da parte di un gruppo di lavoro rappre- sentativo delle competenze professionali e degli enti coinvolti) della qualità della proposta e continuo adeguamento alle solleci- tazioni dell’utenza e alle evoluzioni culturali. 10
Linee principali di intervento Le azioni più significative sono: • i corsi, le manifestazioni e le altre attività motorie in palestra e all’aperto; • lo screening sanitario, con valutazione me- dico-funzionale degli utenti; • gli interventi di promo- zione dell’attività fisica (conferenze, incontri, eventi celebrativi e di festa, marketing so- ciale con coinvolgimento di mass media e web); • le attività di ricerca e sperimentazione di nuove attività. Per tutti gli interventi sono stati individuati standard di servizio co- muni e condivisi in tutte le zone della città e le attività sono state decentrate nelle Circoscrizioni. Un gruppo di lavoro, composto da professionisti dell’area medica, motoria e amministrativa del progetto, si occupa del coordinamento, della verifica in itinere e finale degli interventi e della predisposizione di momenti formativi al fine di integrare le competenze delle diverse aree nei confronti degli operatori che lavorano con gli anziani, oltre a organizzare direttamente alcune iniziative rivolte a tutti i parteci- panti. Il valore aggiunto di questo tipo di organizzazione sta nell’integrazio- ne di competenze diverse e nella comunicazione sia formale che so- stanziale tra tutti gli attori del progetto: responsabili decisionali degli Enti pubblici, responsabili tecnici in ambito amministrativo, sanitario e motorio; organizzazioni territoriali; utenti delle iniziative. 11
Salute nel Movimento: uno schema gestionale Comune di Verona Assessorato al Decentramento Università degli Studi di Verona Azienda Sanitaria Locale Facoltà di Scienze (Dipartimento Motorie Prevenzione) Gruppo di Coordinamento Staff medico del progetto Circoscrizioni I – II – IV – V – VI – VII – Comuni della VIII Provincia di del Comune di Verona Verona Cooperative e Società Sportive Centri Anziani Associazioni di Volontariato Corsi di attività motoria in Gruppi di cammino guidato, Conferenze e convegni palestra nordic e pole walking, Corsi per persone diabetiche bicicletta, ballo Manifestazioni ricreative Corsi di nuoto Corsi di acquafitness attività informativo-educative 12
INIZIATIVE Le iniziative del progetto “La Salute nel Movimento” sono strutturate sulla base di un modello che prevede i seguenti elementi: • ogni attività adottata deve essere conforme alle evidenze scienti- fiche di efficacia nel campo della promozione della salute; • gli utenti devono usufruire di strutture e attrezzature a costi con- tenuti, al fine di garantire un’ampia diffusione dell’attività (so- prattutto nelle fasce di popolazione meno abbienti); • prima dell’accesso alle attività deve essere effettuata quando ne- cessaria una valutazione medico-funzionale, al fine di definire i fattori di rischio dei singoli utenti, gli accorgimenti che gli inse- gnanti sono tenuti ad adottare per garantire sicurezza ed effica- cia dei corsi e (qualora vi sia disponibilità di spazi) la formazione di gruppi omogenei per fattori di rischio; • ogni attività deve essere strutturata secondo standard organiz- zativi che identificano: caratteristiche degli spazi; numero degli utenti per corso; numero e durata delle lezioni; linee guida delle attività. Le linee guida comuni ai corsi, pur lasciando spazio alle diverse interpretazioni degli insegnanti, permettono una condi- visione degli obiettivi che devono essere basati sulle indicazioni provenienti dalla letteratura internazionali ed adattabili alle ca- ratteristiche e del gruppo e del singolo; • la valutazione standardizzata delle principali abilità motorie, all’inizio e al termine dei corsi, unita all’osservazione soggettiva dell’insegnante, fornisce informazioni per orientare la scelta delle attività e delle caratteristiche di intensità, durata, frequenza; • vengono effettuati incontri di coordinamento degli insegnanti al fine di monitorare l’andamento e la gestione delle specifiche iniziative; i risultati di tale azione di monitoraggio costituiscono oggetto di studio e di valutazione da parte del gruppo di lavoro. 13
Area sanitaria Il progetto applica un sistema di monitoraggio medico degli utenti prima del loro inserimento nelle attività dei corsi. Il protocollo è stato formulato e via via aggiornato dallo staff medico in collaborazione con l’ULSS20. Al momento dell’iscrizione ad una delle attività del progetto è pre- visto uno screening che ha lo scopo di identificare il profilo sanitario degli utenti per evidenziare la eventuale necessità di un approfondi- mento medico. Lo screening è stato introdotto nel 1999, anche sulla base anche del fatto che le attuali disposizioni della Regione Veneto non obbligano a richiedere la certificazione medica di buona salute per la partecipazione a corsi di attività motoria non agonistica. La Giunta della Regione Veneto, infatti, già nel 1994 ha emanato una disposizione (avente come oggetto la “Certificazione di idoneità sportiva non agonistica”) nella quale ha dichiarato che l’attività gin- nico-motoria è caratterizzata da esercizi fisici non competitivi, prati- cabili a prescindere dall’età dei soggetti, senza controllo sanitario pre- ventivo obbligatorio, con finalità ludico-ricreative, ginnico-formative, riabilitative e/o rieducative. Tale presa di posizione è stata ribadita nel DGR 2832/99 della Regione Veneto: “Atto di indirizzo e coordinamen- to regionale in materia di medicina dello sport” e dal parere rilasciato dall’Ufficio Legale dell’ULSS 20 di Verona relativamente all’opportu- nità o meno di richiedere una certificazione medica ai partecipanti alle attività di cammino. Anche un documento della Giunta Provin- ciale del Trentino “Indirizzi e raccomandazioni in ordine ai requisiti sa- nitari per lo svolgimento delle attività motorie” (Deliberazione Giunta Provinciale n. 2661 del 19.11.2004) si orienta nello stesso modo. E’, d’altra parte, evidente quanto sia opportuno assicurare ad utenti ed insegnanti informazioni significative sugli eventuali fattori di ri- schio e sulle specifiche necessità delle persone in base alle loro carat- teristiche funzionali. 14
Nel progetto Salute nel Movimento si è quindi adottato uno screening realizzato attraverso una scheda d’informazione sanitaria generale compilata dall’utente. Con i dati dichiarati si identificano i principali fattori di rischio che indicano l’eventuale necessità di una valutazio- ne di secondo livello. In questo caso la persona viene inviata ad una visita medico-funzionale che verifica la capacità funzionale del singo- lo utente in relazione all’età, alle patologie pregresse o in atto e alla condizione di efficienza dei principali apparati. Si sta gradualmente attribuendo questo compito ai medici di medicina generale. La visita medico funzionale di secondo livello adotta un protocollo che prevede la raccolta dei dati anamnestici, una visita medica e alcu- ni test di funzionalità cardiorespiratoria e neuro-muscolare, di equi- librio, di mobilità articolare e di forza. Dai dati raccolti nella scheda si ricava un punteggio complessivo che esprime una misura globale delle capacità funzionali della persona. Le informazioni acquisite nel corso della visita vengono riportate anche in una scheda informativa consegnata all’insegnante con le eventuali indicazioni formulate dal medico. Il processo di “screening e valutazione funzionale”, insieme alla pro- grammazione individualizzata dell’attività motoria, è probabilmen- te alla base del fatto che, in quasi vent’anni di attività in palestra (approssimativamente 900.000 ore di attività), non si sono verificati eventi patologici gravi durante le attività. Sicuramente il protocollo permette di classificare gli utenti per “classi funzionali” e fornire indicazioni agli insegnanti sulle precauzioni o su- gli interventi da enfatizzare per i singoli utenti. Sulla base delle “classi funzionali”, inoltre, gli Enti che organizzano i diversi corsi hanno la generalmente possibilità di organizzare gruppi con capacità motorie omogenee nei quali possano essere proposte attività ottimizzate in relazione alle possibilità fisiche degli utenti. 15
La suddivisione in classi funzionali e la stretta collaborazione tra medici ed insegnanti dei corsi, superando la mera certificazione di idoneità, costituiscono quindi il fondamento del programma di con- trollo medico. L’adozione di regolari momenti di scambio tra équipe medica, insegnanti e operatori degli enti di gestione favorisce la co- municazione reciproca su questioni rilevanti e sui problemi di tipo organizzativo, sanitario o metodologico che possono insorgere in un’organizzazione ampia come quella del progetto veronese. Dal 2008 anche i Medici di Medicina Generale (MMG) della ULSS 20 sono stati coinvolti nel progetto per ottimizzare gli accertamenti ef- fettuati e potenziare la comunicazione con le istituzioni coinvolte - il tutto inserito in una più ampia collaborazione con i MMG, con pro- duzione di materiali cartacei ed elettronici, realizzazione di attivi- tà formative e costituzione di un gruppo di medici di famiglia (che hanno fatto da “consulenti” al progetto e sono stati anche coinvolti negli accertamenti iniziali sugli anziani che partecipano ai corsi). Dal gruppo è scaturita anche la proposta di chiedere che la promozione dell’attività fisica sia inserita nei patti aziendali fra MMG e ULSS 20 e nella formazione obbligatoria regionale. 16
Area delle attività motorie Nell’ampio panorama delle attività mo- torie che possono essere proposte alle persone anziane (Lanza, 2007) il pro- getto “Salute nel Movimento” ha dato priorità a quelle di tipo collettivo realiz- zabili in forma diffusa e relativamente molto economica nelle strutture (pale- stre, piscine, spazi all’aperto) del terri- torio. Tale scelta si è rivelata vincente: le ricerche in letteratura infatti mettono in luce come, per la maggior parte del- le persone, le attività collettive favori- scano più di quelle individuali l’adesio- ne e la fedeltà ad una pratica motoria (ACSM, 2004). Le attività qui descritte sono quelle presenti dal 2005 al 2007: • Corsi di attività motoria in palestra (alcuni specifici per persone diabetiche); • Corsi di nuoto e corsi di ginnastica in acqua; • “Oltre la Palestra”: attività motorie in ambiente naturale presso parchi e percorsi salute; • Gruppi di cammino guidato; • Attività di ballo. Nella logica di adeguare costantemente le proposte alle acquisizioni della ricerca ed in risposta all’esigenza di ampliare la diffusione del- la pratica motoria si sono sperimentate nuove attività per verificarne possibili applicazioni in contesti di ampia diffusione. In questi ultimi anni l’attenzione è stata rivolta alle attività di cammino con baston- cini - Nordic Walking e Pole Walking, alle attività realizzabili con le at- trezzature dei centri fitness (Silver Fitness) e alla strutturazione di cicli organici di conferenze per la promozione culturale di stili di vita attivi (Corso “Attività motoria nella terza età”, collaborazione con l’Università della Terza Età, ecc.). 17
Area dell’informazione e della promozione In un’ottica di approccio ecologico alla promozione di stili di vita atti- vi, il progetto ha sempre sviluppato interventi che favorissero anche le relazioni tra gli Enti, gli operatori e gli utenti. Accanto alle iniziative necessarie alla comunicazione di eventi e sca- denze, quali lettere personalizzate agli utenti e pubblicazione di arti- coli sul notiziario dell’amministrazione o sui giornali locali, sono state realizzate varie iniziative rivolte agli utenti: • Conferenze relative ad argomenti connessi con salute, attività fi- sica e stili di vita; • Manifestazioni celebrative del progetto; • Feste; • Giornate di promozione delle attività motorie; • Alcune delle otto edizioni del Meeting Interregionale “Gente Sprint in Movimento” che permette l’incontro di gruppi prove- nienti da varie provincie del Triveneto offrendo una giornata di turismo e di pratica motoria; • Proposte di occasioni di ballo con “La Salute vien Ballando”: even- ti aggregativi che hanno confermato il grande potenziale di que- sta attività. 18
Nei confronti della comunicazione istituzionale e scientifica l’iniziati- va è stata continua: • Organizzazione di tre edizioni del convegno “Verona città in forma”; • Partecipazione a convegni italiani e internazionali; • Organizzazione di conferenze rivolte ai responsabili di enti; • Realizzazione e presentazione di ricerche (si veda bibliografia). Un opuscolo realizzato nel 2000 ha ampliato le forme di diffusione del progetto. A questo si deve aggiungere il sito internet del Dipar- timento di Prevenzione dell’ULSS 20 che illustra, insieme ad altre, le attività del progetto (indirizzo internet: http://prevenzione.ulss20.ve- rona.it/att_motoria.html). Il Dipartimento, infatti, collabora al progetto in qualità di capofila del programma regionale e nazionale di lotta alla sedentarietà, che prevede anche numerose altre azioni: iniziative motorie di gruppo per portatori di patologie croniche (diabete, malattie cardiovascolari ecc.) e per soggetti sani di varie fasce di età, formazione degli opera- tori e soprattutto interventi mirati ad una modifica degli spazi urbani per facilitare scelte di vita più attive da parte dei cittadini: cammino, uso della bicicletta, incremento delle possibilità di usufruire di spazi verdi e strutture sportive, recupero di spazi urbani per il gioco libero dei bambini. E’ fondamentale da questo punto di vista la collabora- zione con gli enti locali con cui va costruito il quadro di riferimento per attuare quello che è prescritto dal decreto “Guadagnare Salute”, cioè rendere facili le scelte salutari dell’individuo e della comunità (De Noni Valsecchi, 2008). 19
RISULTATI E TENDENZE L’esperienza maturata ha favorito : • la crescita dell’attenzione da parte delle strutture sportive, as- sistenziali e sociali al ruolo dell’attività motoria concretizzatasi nella presenza di laureati in Scienze Motorie in strutture sanitarie (Ospedali, Case di Riposo, ASL), nella realizzazione di progetti di attività motorie specifici in centri fitness, piscine, centri per anzia- ni e università del tempo libero; • le competenze nell’ambito delle politiche sanitarie di prevenzio- ne attraverso la promozione delle attività motorie in molte tipo- logie di popolazione; • la realizzazione di un corso di studi Universitari di secondo livello (Laurea Specialistica / Magistrale) dedicato specificamente alla formazione nel settore delle attività motorie per persone anzia- ne; • le occasioni di ricerca e implementazione delle conoscenze scien- tifiche nella pratica delle attività motorie; • i contatti a livello nazionale ed europeo. 20
Gli utenti Il numero di adesioni La crescita della partecipazione alle iniziative del progetto non è ben documentata dalle fonti amministrative poiché i dati degli iscritti negli anni passati erano affidati a diversi enti responsabili. Comples- sivamente si può dire che si è passati dai circa 600 utenti dei primi anni (1990) agli attuali 1600 per quanto riguarda la sola attività in palestra. Sono passate da cinque a sette su otto le circoscrizioni cit- tadine coinvolte nelle attività in palestra e sei comuni della provincia hanno inserito le loro iniziative nell’ambito del progetto (Caldiero, Castel D’Azzano, Grezzana, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Soave). Inoltre, in 7 centri anziani della città sono organizzate settimanal- mente attività di ballo (circa 150 persone coinvolte) che culminano in eventi annuali - 750 persone coinvolte nel 2010 e 700 nel 2009. L’incremento non è stato regolare, con molti anni di sostanziale sta- bilità causata fondamentalmente dalla disponibilità oraria delle pa- lestre, per la maggior parte scolastiche, che è sempre stata inferiore alle richieste delle circoscrizioni riducendosi, in alcuni casi signifi- cativamente, per necessità contingenti delle scuole. L’espansione, quindi, è stata determinata dall’ampliamento dell’offerta di attività e dall’estensione dei territori coinvolti nel progetto, oltre che dall’at- tivazione di percorsi urbani per favorire il cammino e la bicicletta. E’ anche ipotizzabile che un cambiamento di atteggiamento nel senso dell’abbandono della sedentarietà si traduca in una maggior propen- sione a praticare attività sportiva e motoria su iniziativa personale. Il sistema di sorveglianza PASSI (v. bibliografia) ci dirà come si stanno modificando nel tempo i comportamenti della popolazione. L’età L’età dei soggetti che hanno frequentato i corsi dal 1994 ad oggi, come si nota dal grafico che segue, è aumentata significativamente nel tempo (p
2006 di 69.1±7.1 anni (Posenato, 2007). Questa tendenza deriva da due fattori: il primo è l’aumento dell’età di iscrizione (sembra infatti che i nuovi iscritti presentino un’età media relativamente più elevata che in passato); un secondo elemento è il rilevante tasso di re-iscri- zione che contribuisce, ovviamente, ad alzare la media dell’età. Una parte consistente degli utenti si iscrive ripetutamente ai corsi. I primi rilevamenti di un’indagine su coloro che hanno sostenuto i test dal 1994 al 2007 (Posenato, 2007) mette in luce che almeno il 65% di coloro che hanno svolto i test, approssimativamente la metà degli iscritti ai corsi, ha frequentato i corsi per almeno due anni. Nei cor- si che sono stati monitorati il tasso di iscrizione all’anno successivo è del 70.5÷81.0%. Si fa notare che l’incremento dell’età degli iscritti, che è dello 0.59% annuo, risulta leggermente superiore all’incremen- to dell’età media, 0.50% all’anno, che la città di Verona ha fatto regi- strare dal 1991 al 2004 (Comune di Verona, 2004). Età media dei soggetti 85 80 R = 0.20 P
Genere La maggior parte dei partecipanti ai corsi sono state donne: nel 2007/2008 i maschi sono stati esattamente il 10% di coloro di cui è stato possibile rilevare i dati nei test di ingresso (Ranzenigo, 2008), nel 1997 erano il 7%. A parte che tra i più giovani (55÷59 anni) la loro presenza è distribuita in modo abbastanza omogeneo nelle diverse classi di età. La distribuzione fortemente asimmetrica dei generi è presente nei corsi in palestra, che rappresentano la maggior parte dell’utenza, nelle attività di acquafitness e nelle attività di cammino guidato. Decisamente molti più maschi (il 68%) aderiscono, invece, alle attività di Silver Fitness che si svolgono con l’utilizzo delle tipiche attrezzature dei centri fitness. Donne Distribuzione M/F per classi d'età Uomini over 80 50 9 75-79 95 11 70-74 155 18 65-69 209 21 60-64 116 17 55-59 58 2 0% 20% 40% 60% 80% 100% Ripartizione per genere dei soggetti sottoposti ai test motori nel 2007/08 (Ranzenigo, 2008) 23
Le capacità motorie Età e capacità motorie La riduzione delle capacità motorie con l’avanzare dell’età è un dato ben conosciuto ma è interessante osservare l’altissima variabilità in- dividuale di questo fenomeno. ANDAMENTO COMPARATIVO DELLE CAPACITA' 140% RESISTENZA 130% 120% FORZA % rispetto alla media 110% 100% EQUILIBRIO DX 90% 80% EQUILIBRIO SX 70% C.O.M. 60% 50% FLESSIONE 40% BUSTO 45-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 OVER 80 CLASSI D'ETA' (Ranzenigo, 2008) Nell’indagine sui test iniziali in palestra del 2007/2008 (Ranzenigo, 2008) svolta su 727 donne di età 55÷88 anni è stata confermata, come prevedibile, la correlazione negativa fra l’età e tutte le capaci- tà: le performance in ogni campo tendono quindi a diminuire all’au- mentare degli anni. Tuttavia nessuna capacità mostra una correlazio- ne elevata (R= -0.38÷-0.01). La capacità che peggiora più rapidamente, quella dell’equilibrio, pre- senta un indice di media entità (R=0,36÷0,38), mentre in alcune pro- 24
ve, come quella di mobilità articolare e coordinazione delle mani si può dire che la correlazione sia pressoché nulla. E’ stata rilevata una riduzione statisticamente significativa nei risultati medi per classi di età quinquennali (55÷59; 60÷64 … 80÷84 anni) nella resistenza, nella forza e nell’equilibrio. Nella mobilità articolare e nella coordinazione delle mani, invece, la tendenza alla diminuzione non mostra significatività statistica. Questi dati confermano una tendenza messa in evidenza studiando i test dal 1994 al 2007 (Posenato, 2007): le medie, per classi di età decennali (55÷64; 65÷74; 75÷84 anni), della mobilità articolare (vedi grafico seguente) e della coordinazione manuale spesso non risulta- no significativamente diverse nelle varie età. Notevole anche la va- riabilità dei risultati ricavabile dalla deviazione standard mostrate dal grafico che segue (Posenato, 2007). Mobilità articolare (sit and reach) fino a 64 anni 15 65 - 69 anni oltre 69 anni 10 5 0 -5 -10 -15 (Posenato, 2007 - modificato) 25
Complessivamente, anche dalle rilevazioni “sul campo” sembra pos- sibile confermare che l’età dell’individuo non ne prefigura in modo assoluto lo stato di forma fisica. Anche se quest’affermazione può apparire “semplice” porta con sé alcune implicazioni didattiche se quest’affermazione può apparire “semplice” porta con sé alcune im- plicazioni didattiche molto importanti per chi si occupa di invecchia- mento e attività motoria. Innanzitutto i dati sembrano confermare la bontà della scelta del progetto “Salute nel Movimento” di formulare gruppi relativamente omogenei per fattori di rischio e per capacità motorie. In secondo luogo la numerosità dei gruppi dovrebbe formulata con- siderando quest’ampia variabilità individuale ed essere, quindi, limi- tata a 18÷25 soggetti quando non siano presenti persone fragili. In terzo luogo l’ampia variabilità delle capacità motorie implica una buona capacità di valutazione iniziale ed in itinere da parte del con- duttore. Sia che si basi solo sull’osser vazio - ne soggettiva sia che utilizzi prove standardizzate, molto importante per favorire l’in- dividualizzazione della proposta motoria, neces- saria (anche nelle attività collettive) per ottenere sti- moli allenanti si- gnificativi. 26
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Le iniziative realizzate a Vero- na in questi anni rappresenta- no un esempio di “laboratorio per la promozione e l’educa- zione motoria degli anziani”. E’ stata acquisita esperienza legata a diverse professionali- tà che permette di far intera- gire enti non sempre avvezzi alla collaborazione. La considerazione dell’am- piezza dell’utenza potenziale, solo in parte raggiunta, cui dovrebbero essere messe a disposizione iniziative, strut- ture e cultura del movimento impone un impegno impor- tante per delineare nuovi scenari di sviluppo e di azione. Risulta necessario, infatti, continuare nell’azione di promozione, cercare di ampliare la rete dei servizi a disposizione dei cittadini e aumentare il coinvolgimento nella pratica motoria delle persone se- dentarie e appartenenti alle “fasce deboli”. Questo importante obiet- tivo richiede una sempre maggior relazione collaborativa tra gli enti delegati ed interessati ad un nuovo modo di intendere il presidio del- la salute. Avrebbe senso quindi prevedere un programma di azioni da svilup- pare in un ampio arco di tempo ed in collaborazione tra una pluralità di attori pubblici e privati, che modifichi gli stili di vita dei cittadini con interventi culturali e strutturali finalizzati a promuovere una più ampia attività motoria. Questo richiede una progettazione da sviluppare su più livelli, dall’i- deazione strutturale alla promozione all’informazione. 27
La definizione della viabilità cittadina, l’organizzazione del trasporto pubblico e privato, la progettazione urbana, gli investimenti in aree verdi, piste ciclabil, palestre e altre strutture sportive, sono solo alcuni dei settori che influenzano in modo significativo lo stile di vita e che un “governo lungimirante della cosa pubblica” dovrà nel prossimo fu- turo affrontare in modo nuovo. Il naturale sviluppo di questo proget- to è rappresentato dalla creazione di spazi per l’incontro e la socialità e dalla modifica radicale della cultura della sedentarietà. 28
Summary Physical activity (p.a.) plays a major role in the prevention and tre- atment of chronic diseases, such as cardiovascular diseases, type 2 diabetes, obesity, cancer and other pathologic conditions. To enhance an active life-style we need to improve access to group activities and also to trails, green areas and sport facilities. There- fore, since 1999 the Verona Municipality, in collaboration with the local Prevention Department and the University Motor Science De- partment, developed a community-based program (that was called “Health in Movement”) in order to increase the number of seniors and chronic disease patients regularly involved in motor activity and to improve their health status accordingly with international public health guidelines on physical activity promotion. To day the main activities of the program have been the following: • motor activity classes, walking groups and other motor activities, mainly for seniors and diabetics (about 1600 persons involved in fitness training for seniors in 2009/10; walking promotion and walking leaders training in 16 different urban neighbourhoods); • urban health: collaborating with Verona and surrounding muni- cipalities to reduce pollution, increase green areas and cycling trails, reorganize traffic and transport, promote walking and cycling in urban areas; • other related activities: kids-walk-to-school and physical activity promotion for children; healthy nutrition promotion; cardiova- scular and diabetes prevention. 29
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