MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine

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MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Sezione di Udine   numero 1 - aprile 2019

MURIS
ANNI SESSANTA
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Sezione di Udine     numero 1 - aprile 2019

                                                                                          Sommario
                                            MURIS
                                            ANNI SESSANTA

                                                                                          In copertina
                                                                                          Muris
     Direttore responsabile                                                               anni sessanta
          Toni Capuozzo                                                                   Servizio a pagina 12

   Responsabile di Redazione
   Dante Soravito de Franceschi             DIRETTORE RESPONSABILE                                   CRONACA
     Comitato di Redazione              1       Editorale                                          30 Cena “Galilea”
       Ernestino Baradello                                                                         32 Ripristino del cimitero austroungarico
          Marco Bortolot                    DALLA SEZIONE                                          34 Cena solidale a favore delle
      Giuliano Luigi Chiofalo                                                                         località alluvionate della Carnia
            Gianni Ciani                2  Centenario della Grande Guerra                          35 L’ANA inaugura il centro polifunzionale
         Mauro Ermacora                 3  24x1ora di Telethon
           Marco Franz                  4  A Cargnacco nel 76° ricordo di Nikolajewka                FOGOLÂR
          Paolo Montina                 7  Un monumento di pace e riconciliazione
         Renato Romano                  8  Sono ritornati a baita dalla Russia                     36 Setemane de culture furlane
                                        10 Assemblea dei Delegati della Sezione                       Sant Antoni alpin
     Numero copie stampate                 ANA di Udine                                            37 La “Fortezza Tagliamento”
            12.000                      12 A Muris per ricordare il 77° del Galilea
                                                                                                     CRONACA DAI GRUPPI
      Autor. Trib. Udine n° 229         DALLA JULIA
          del 18-10-1968                                                                           40    Aquileia / Beano
                                        15 “Il primo corso non si scorda mai”                      41    Bertiolo
    Grafica e impaginazione             16 Udine saluta gli alpini della “Julia”                   42    Buja
        Interlaced - Udine                 al rientro dal Libano                                   43    Buttrio
                                        18 Campionati sciistici delle Truppe Alpine                46    Dignano
              Stampa                                                                               47    Dolegnano
Tipografia Moro Andrea Srl - Tolmezzo   RECENSIONI                                                 48    Fagagna
                                                                                                   49    Latisanotta
        Foto di copertina               19 I volontari alpini di Gemona e Cividale                 50    Lauzacco
        Muris anni sessanta                                                                        51    Majano
                                                                                                   52    Malborghetto-Valbruna
                                            STORIA                                                 54    Manzano
                                                                                                   55    Mortegliano
                                        20 Le portatrici carniche sul fronte
                                                                                                   56    Orgnano / Pagnacco
                                           della Grande Guerra
                                                                                                   58    San Giovanni al Natisone
                                        22 L’album dei ricordi
                                                                                                   60    Terenzano-Cargnacco / Udine-Est
                                                                                                   61    Udine-Sud
                                            GENTES
                                        23 Dizionario essenziale semiserio
                                                                                                     IN FAMIGLIA
                                           per gli alpini dell’ANA (quarta puntata)
                                                                                                   62    Incontri
                                                                                                   64    Scarponcini
                                            SPORT                                                  66    Alpinifici
                                                                                                   67    Compleanni
                                        26 Gara sezionale di slalom
       Associazione                        “Memorial Rinaldo Paravan”
                                                                                                   71
                                                                                                   72
                                                                                                         Lauree / Anniversari
                                                                                                         Sono “andati avanti”
      Nazionale Alpini                  28 42° Trofeo De Bellis 12a Coppa Julia                    76    Per non dimenticare
                                        29 Partecipazione alle gare nazionali
          Sezione di Udine
                                                                                                    AGENDA
    Un appello a tutti gli alpini
       affinché aderiscano                                                                         75 Appuntamenti 2019
      a tutte le associazioni
       di dono del sangue,
       del midollo osseo e
           degli organi.
    Possiamo salvare una vita
           con un gesto
     che non ci costa nulla.
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Editoriale

L'ILLUSTRATORE TONY WOLF
Una delle rubriche più tristi, sulla stampa alpina, ma anche più consolanti perché rivela la forza
dell’affetto e il segno che ogni vita lascia dietro di sé, è quella dedicata a coloro “che vanno avanti”.
Qui vorrei, grazie al lavoro prezioso di Francesca e Federica, due bibliotecarie di Cividale, ricordare
una scomparsa inavvertita. Quella di un alpino che si chiamava Antonio Lupatelli, nato a Busseto
– il paese di Giuseppe Verdi – nel 1930. Prigioniero in Germania, al termine del secondo conflitto
mondiale Lupatelli, invece di fare il geometra, si dedica alla sua passione, il disegno. Inizia come
bozzettista, poi a Milano lavora ai primi cortometraggi pubblicitari, viene chiamato a lavorare a
Londra, ritorna in Italia e lavora per i Fratelli Fabbri, per il Corriere dei Piccoli, per enciclopedie,
inventa personaggi che si chiamano Pandi e Pingu.
Schivo, non diventa famoso, si firma come Tony Wolf, e molti credono sia uno straniero. Solo alla
fine di una carriera generosissima nel 2017 Cremona, sua città adottiva, e nel 2018 Genova gli
dedicano delle mostre personali che illustrano le sue storie e i suoi valori: generosità, solidarietà.
E’ mancato il maggio scorso, a 88 anni. All’inizio di quest’ anno Cividale gli ha dedicato una mostra.
Non solo per il fatto che aveva collaborato all’iniziativa “Un ponte per Herat” incontrando i bambini
delle elementari, ma anche perché era stato un alpino del battaglione Cividale alla Francescatto.
A scovare le sue storie tra i libri dei nipotini si capisce che era sempre rimasto tale.

                                                                                        Toni Capuozzo

                                                                              Direttore responsabile   1
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Dalla Sezione

Centenario della
Grande Guerra
UDINE | 9-10-11 NOVEMBRE 2018
COMMEMORARAZIONE CANORA SOTTO LA LOGGIA DEL LIONELLO

Nel ricordo dei Caduti della Pri-
ma Guerra Mondiale il Comando
Militare Esercito FVG, in collabo-
razione anche con i reparti della
Brigata alpina “Julia”, ha orga-
nizzato nelle giornate del 9, 10 e
11 novembre scorso una serie di
manifestazioni per commemorare
i tanti soldati che hanno perso la
vita in quel tremendo conflitto di
cento anni fa. In tali manifestazio-
ni hanno chiesto anche il supporto
della Sezione ANA di Udine per in-
trattenere il pubblico sotto la Log-
gia del Lionello, nelle tre giornate
degli eventi, con canti della Prima
Guerra Mondiale.
I nostri cori: “Picozza” di Carpac-
co, “Cjastelîr” di Mereto di Tom-
ba e il Coro sezionale ANA Udi-
ne-Gruppo di Codroipo hanno ben
figurato con i loro repertori alfine
che la gente continuava a chiedere
i bis delle canzoni.

2   Dalla Sezione
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Dalla Sezione

24x1ora
di Telethon
UDINE | 1/2 DICEMBRE 2018
QUEST’ANNO HA PARTECIPATO ANCHE LA NOSTRA SEZIONE

La staffetta 24x1ora di Telethon,     l’occasione e 1.800 studenti delle    anche il sottoscritto. La squadra
svoltasi nelle giornate del 1 e 2     scuole primarie e secondarie del      si è piazzata al 255° posto su 552
dicembre, evento unico nel suo        territorio. Numeri importanti, che    squadre, per un totale di 123 giri e
genere in Italia e pensato per so-    testimoniano la grande solidarietà    231.672 metri percorsi. Un grazie
stenere la ricerca scientifica con-   dei friulani e non, consentendo -     di cuore a tutti i partecipanti. Per
tro le malattie genetiche rare, è     solo nel 2017 - di raccogliere 222    la prossima edizione vedremo di
cresciuta sempre più, fino a coin-    mila euro, interamente devoluti       formare una squadra ancora più
volgere, nell’ultima edizione, 460    a favore della ricerca scientifica.   numerosa. Chi lo desidera può già
squadre per un totale di oltre 12     Quest’anno anche la nostra Sezio-     prenotarsi. E questo vale anche
mila podisti: agonisti o semplici     ne ha partecipato con una squadra     per la 24x1ora di Buttrio..
amatori che scendono in pista per     di 24 podisti, dove ha partecipato

                                                                                            Dalla Sezione     3
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Dalla Sezione
       PAOLO MONTINA

A Cargnacco nel 76°
ricordo di Nikolajewka
CARGNACCO | 27 GENNAIO 2019

Il 27 gennaio scorso, al Tempio
della Madonna del Conforto di
Cargnacco, si è rinnovato l’annua-
le incontro nel ricordo di quanti
non fecero ritorno dalla tragica
campagna di guerra in Russia.
Si è ricordato pure il 70° anni-
versario della posa della prima
pietra, nell’ottobre del 1949: pie-
tra proveniente dal Monte Canin e
offerta dai reduci dell’8ª Armata.
Il 5 novembre dell’anno seguente,
in occasione dell’inizio dei lavori
per il nuovo Tempio, il genera-
le Ernesto Cappa, Capo di Stato
Maggiore della Difesa, auspicava
che: “Questo luogo divenga un’al-
tra Redipuglia per i caduti in Rus-
sia”. E se questo era l’obiettivo del   di Cargnacco il giorno preceden-        comuni. C’erano pure: l’assesso-
cappellano militare don Carlo Ca-       te alla cerimonia vera e propria,       re provinciale di Novara Andrea
neva, fondatore del Tempio, esso        con la mattinata che ha coinvolto       Crivelli e la senatrice Raffaella F.
fu pienamente raggiunto poichè          gli studenti delle scuole medie di      Marin, sostenitrice d’iniziative a
                                        Pozzuolo e Forgaria. Un’approfon-       favore del Tempio.
                                        dita lezione di storia sulle vicende    Tra le rappresentanze dell’Eser-
                                        dei nostri soldati in terra di Rus-     cito, accanto alla M.O. professo-
                                        sia, sapientemente guidati dal 1°       ressa Paola Del Din Cargnelli, il
                                        mar. Alessandro Lepore, addetto         reduce Ottavio Pez e il nuovo co-
                                        militare al Sacrario di Cargnacco,      mandante della Brigata Alpina Ju-
                                        ha illustrato loro le principali tap-   lia, generale Alberto Vezzoli, con
                                        pe di quella campagna; è seguito        i comandanti dei relativi reparti
                                        l’intervento del presidente nazio-      assieme al tenente colonnello
                                        nale dell’UNIRR Francesco Maria
                                        Cusaro, integrato dalla rappre-
                                        sentazione teatrale “Era una notte
                                        che...” diretta dal regista Marino
                                        Olivotto. La visita al museo stori-
                                        co del Tempio ha concluso quest’i-
                                        struttiva giornata.
                                        La domenica mattina è comincia-
quello di Cargnacco è divenuto          ta la cerimonia ufficiale alla pre-
in breve tempo il maggior Sacra-        senza di numerose autorità civili
rio nazionale dedicato ai caduti e      e militari, ricevute dal presidente
dispersi in terra di Russia, come       nazionale UNIRR Cusaro, dal pre-
lo è Redipuglia per i caduti nella      sidente sezionale Dante Soravito
Grande Guerra.                          de Franceschi e dal consiglio se-
Il ricordo di questo 76° incontro,      zionale. Tra i presenti ricordia-
nella ricorrenza dell’epico scon-       mo l’assessore regionale Sergio
tro che i nostri soldati dovettero      Emidio Bini e quello del comune
sostenere a Nikolajewka il 27           di Udine Paolo Pizzocaro, assieme
gennaio 1943, è iniziato al Tempio      a numerosi amministratori di altri

4   Dalla Sezione
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Dopo l’alzabandiera, accompa-
                                                                              gnata dall’Inno Nazionale, è stata
                                                                              inaugurata una scultura in pietra
                                                                              carnica dal titolo “La scongiura-
                                                                              ta caduta” opera dello scultore
                                                                              ucraino Dmjtro Ivanchenko e do-
                                                                              nata al Tempio grazie all’interes-
                                                                              samento dell’imprenditore friula-
                                                                              no Enzo Cainero (vedi articolo in
                                                                              altra parte).
                                                                              Prima della funzione religiosa ha
                                                                              preso la parola il sindaco di Poz-
                                                                              zuolo, Turello, che a nome della
                                                                              sua amministrazione ha ringra-
                                                                              ziato quanti da anni vengono a
                                                                              Cargnacco per ricordare chi non
                                                                              ha fatto ritorno dalla steppa.
                                                                              È stata quindi la volta dell’asses-
Norbert Zorzitto, Direttore dei         in congedo hanno, quindi, posato      sore regionale Bini che ha portato
sacrari militari del Friuli V.G., al    un mazzo di fiori sui dodici cippi    il saluto del governatore Fedriga
maggiore Nicola Guercia, in rap-        che contornano il piazzale e i cui    ed invitato i presenti a ricordare
presentanza del Comando provin-         nomi ricordano i principali reparti   alle giovani generazioni quanto
ciale dei carabinieri e diversi altri   che combatterono in Russia: Tri-      è successo a suo tempo, quando
ufficiali e sottufficiali. Per la no-   dentina, Julia, Cuneense, Celere;     migliaia di giovani combatterono
stra Associazione erano presenti
il presidente nazionale Sebastiano
Favero, il vice presidente vicario
Alfonsino Ercole e i consiglieri Ro-
mano Bottosso, Michele Dal Paos,
Lino Rizzi, Renato Romano e il re-
visore dei conti Mauro Ermacora.
Sempre attivo il ser vizio della
nostra Protezione civile e delle
Guardie d’onore al Tempio.
La cerimonia è iniziata con l’in-
gresso delle varie rappresentanze
delle Associazioni d’arma, prece-
dute dalla Fanfara della Julia e un
picchetto armato del 3° Artiglieria
da Montagna; c’erano i vessilli se-
zionali di Belluno, della Carnica,
di Cividale, Conegliano, Gemona,
Gorizia, Palmanova, Pordenone,
Valdagno, Valdobbiadene, Udine
e circa 120 gagliardetti, diversi di    Aeronautica e IV Flottiglia MAS;      valorosamente, dando anche la
fuori regione.                          Raggruppamento CC. NN. Taglia-        vita non certo per loro volontà,
In coda sono arrivati i medaglieri      mento, Montebello, Leonessa, e        ma avendo chiaro il concetto che
nazionali dell’ANA, dell’UNIRR e i      Valle Scrivia; LXII Btg. AA. Sas-     “...l’Italia chiamò” e bisognava
gonfaloni comunali di Udine e Poz-      sari; Divisioni Cosseria, Pasubio,    obbedire. Ha ricordato poi la re-
zuolo del Friuli.                       Ravenna, Sforzesca, Torino e Vi-      cente scomparsa dell’onorevole
Dodici alpini in armi e altrettanti     cenza.                                Giuseppe Zamberletti, che guidò

                                                                                              Dalla Sezione    5
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
la ricostruzione del Friuli dopo il     cordato altri prima di me; ma non     za ovviamente scordare la figura
terremoto del 1976.                     solo per un giorno, bensì per tutto   di don Caneva, cui si deve la co-
Il comandante della Julia, genera-      l’anno. E al riguardo chiediamo a     struzione di questo Tempio.
le Vezzoli, nel ricordare i soldato     gran voce che ai nostri giovani sia   Al termine della funzione si è pro-
di allora, ha rammentato che i più      insegnata a scuola anche un pò di
fortunati che sono riusciti a tor-      educazione civica, assieme alla
nare hanno interiorizzato le soffe-     storia recente, magari integrata
renze patite, mentre altri le hanno     da qualche mese di servizio mili-
raccontate, a futura memoria, af-       tare gratuito”.
finché restino impresse nei nostri      Il Presidente dell’UNIRR, in segno
giovani. “Ieri questo Tempio era        di riconoscenza per le molteplici
gremito di bambini”, ha esordito        attività svolte a sostegno del Tem-
il presidente dell’UNIRR Cusaro,        pio, ha consegnato quindi alcune
e noi abbiamo il dovere di ricor-       benemerenze alla signora Mar-
dare loro il sacrificio di tante gio-   gherita Binaggia, al capogruppo
vani vite, facendogli comprendere       di Cargnacco Ido Ziraldo, al con-
gli orrori delle guerre e quanto sia    sigliere sezionale Gianni Ciani, al
preziosa la pace.                       consigliere provinciale di Novara
Molto incisivo, come sua indole,        Andrea Crivelli e al regista Marino
l’intervento del nostro presiden-       Olivotto.
te Favero, che dopo aver salu-          La S. Messa, accompagnata dal
tato militarmente i medaglieri          coro “Picozza” di Carpacco guida-
ANA e UNIRR, ha posto l’accento         to dal maestro Martina Grasso, è      ceduto alla consegna al Museo di
sui settantasei anni trascorsi da       stata concelebrata dal cappellano     Cargnacco del piastrino dell’arti-
Nikolajewka e sui molti caduti          della Julia, don Giuseppe Ganciu,     gliere da montagna Danilo Toso,
di questo tragico scontro e della       dai cappellani don Albino D’Or-       cl. 1920, disperso a Krinovaja,
campagna di Russia in generale.         lando e don Pasquale Di Donna,        consegnato di recente ai famigliari
“E’ doveroso quindi fare memoria        assieme a don Carlo Costantini        e da questi al museo. Sempre al
su questo - ha proseguito Favero        parroco di Pozzuolo. Nell’omelia      museo è stata donata un’antica
- e dobbiamo farlo verso i nostri       è stato ricordato il sacrificio dei   icona russa, recuperata da un sol-
giovani, come hanno del resto ri-       cappellani militari in Russia, sen-   dato italiano in un’isba diroccata
                                                                              durante la ritirata e consegnata
                                                                              ora al museo dal dottor Giovanni
                                                                              Spina di Bergamo.
                                                                              Il consigliere sezionale Gianni Cia-
                                                                              ni, poi, ha letto la “Preghiera del
                                                                              disperso”; al termine le autorità
                                                                              si sono recate nella sottostante
                                                                              cripta per la posa di una corona
                                                                              alla tomba del Soldato ignoto e
                                                                              un serto floreale a quella di don
                                                                              Caneva. Quest’umile cappellano,
                                                                              Medaglia d’Argento al Valor Mili-
                                                                              tare, riposa accanto alle migliaia
                                                                              di soldati che, grazie a lui, hanno
                                                                              trovato la pace nella loro terra
                                                                              natia.

6   Dalla Sezione
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Dalla Sezione
       PAOLO MONTINA

Un monumento
di pace e riconciliazione
CARGNACCO | 27 GENNAIO 2019
“LA SCONGIURATA CADUTA”

Il 27 gennaio 2019, nel corso della   morte che tutti accomuna.            profonda ferita, rimarginata però
cerimonia di Cargnacco a ricordo      Opera dell’artista ucraino Ivan-     nel tempo, tra Italia e Ucraina, ieri
del 76° anniversario della batta-     chenko Dmy tro è titolata “La        divise e oggi unite da vincoli di fra-
glia di Nikolajewka, è stato bene-    scongiurata caduta” ed è forma-      terna amicizia.
detto un monumento che vuole          ta da due pietre di diverso colore   L’opera è stata realizzata durante
idealmente ricordare quell’epico      (Grigio carnico e Rosso di Verze-    il “12° Simposio internazionale di
scontro, ma nello stesso tempo        gnis) staccate tra loro, ma unite    scultura su pietre del Friuli V.G.”
rendere omaggio alle vittime degli    da raccordi metallici che vogliono   che si tenne a Vergnacco di Reana
opposti schieramenti, unite nella     per l’appunto simboleggiare una      del Rojale nel giugno del 2009 a
                                                                           cura del Circolo culturale “Il Faro”
                                                                           di Vergnacco. I lavori furono in
                                                                           seguito esposti a Villa Manin di
                                                                           Passariano. Grazie all’interessa-
                                                                           mento dell’imprenditore Enzo Cai-
                                                                           nero e del presidente della Sezio-
                                                                           ne ANA di Udine, Dante Soravito
                                                                           de Franceschi, “La scongiurata
                                                                           caduta” è stata posta all’esterno
                                                                           del Tempio di Cargnacco.

                                                                           Iva nche n ko Dm yt ro è n a to
                                                                           a Zapori zhia , una cittadina
                                                                           ucraina a pochi chilometri da
                                                                           Nikolajewka e fin da giovane
                                                                           ha coltivato la passione per la
                                                                           scultura.
                                                                           Usa sia il linguaggio astratto sia
                                                                           quello figurativo per evidenzia-
                                                                           re la qualità dei materiali usati
                                                                           e il messaggio che intende tra-
                                                                           smettere, spesso legato al senso
                                                                           della resistenza, alla riflessione
                                                                           sull’uomo e ciò che lo circonda.
                                                                           La sua arte, tecnicamente im-
                                                                           pegnativa, riesce a trasmettere
                                                                           l’intensità dei temi trattati.

                                                                                            Dalla Sezione      7
MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
Dalla Sezione
       PAOLO MONTINA

Sono ritornati a baita
dalla Russia
CARGNACCO | 2 MARZO 2019

Il due marzo scorso, il Tempio-Sa-      Commissariato generale per le         del Tempio.
crario di Cargnacco, che raccoglie      onoranze ai caduti, con l’apporto     Come detto, solamente a due dei
le salme di migliaia di nostri sol-     dell’associazione italiana “Italian   poveri resti è stato possibile dare
dati caduti durante la campagna di      Recovery Team” (Gotica toscana di     un nome.
Russia, ha accolto i resti mortali di   Firenze, museo di Felonica a Man-     Alpino Giulio Lazzarotti, classe
altri dodici militari provenienti da    tova e associazione Linea Gustav      1922, nato a Valditacchia frazio-
alcune fosse comuni recentemen-         di Ferrara) che ha reso possibile     ne di Monchio delle Corti (Parma)
te rinvenute; solamente a due di        le operazioni di esumazione e rim-    in forza al Battaglione Gemona;
essi però è stato possibile dare un     patrio. Determinante si è rivelato    prigioniero probabilmente nel-
nome e, per desiderio dei paren-        pure il contributo dell’associa-      la zona di Postojalowka tra il 20
ti, saranno inumati nei rispettivi      zione russa “Dolg” che ha forni-      e il 22 gennaio 1943, quando l’8°
paesi di origine, mentre gli altri      to l’indispensabile mano d’opera      Alpini combatté l’ultima dispera-
troveranno posto accanto ai no-         locale.                               ta battaglia per cercare di uscire
vemila caduti che riposano nella        Le salme, provenienti dalla zona      dall’accerchiamento.
cripta del Sacrario.                    di Kirov, erano giunte a Cargnacco    Da Postojalowka, assieme a mi-
L’opera di esumazione e rimpa-          nei giorni scorsi per essere uffi-    gliaia di commilitoni, iniziò la mar-
trio si deve al coordinamento del       cialmente tumulate nella cripta       cia del “davaj”, a piedi o su carri

8   Dalla Sezione
sandro Lepore, addetto militare al
                                                                                sacrario di Cargnacco. Inoltre: il
                                                                                presidente nazionale dell'UNIRR
                                                                                Francesco Maria Cusaro e la M.O.
                                                                                professoressa Paola Del Din Car-
                                                                                nielli.
                                                                                I labari dei comuni di Monchio
                                                                                delle Corti e di Pozzuolo del Friu-
                                                                                li, erano affiancati dal Medaglie-
                                                                                re nazionale e da quelli sezionali
                                                                                dell’UNIRR; dal labaro dei Ber-
                                                                                saglieri e delle altre Associazio-
                                                                                ni d’arma che parteciparono alla
                                                                                campagna di Russia.
                                                                                Per l’Associazione Nazionale Alpi-
                                                                                ni c’erano il vice presidente vicario
                                                                                Alfonsino Ercole e il consigliere
                                                                                Romano Bottosso; un centinaio
                                                                                almeno i gagliardetti dei Gruppi
                                                                                alpini provenienti anche da fuori
                                                                                regione, assieme ai vessilli delle
                                                                                Sezioni di Brescia, Casale Monfer-
                                                                                rato, Cremona, Gorizia, Mantova,
                                                                                Padova, Parma, Vercelli, Trieste
                                                                                ed Udine, con il suo presidente
                                                                                Dante Soravito de Franceschi.
                                                                                La cerimonia è iniziata con l’in-
                                                                                gresso nel Tempio di tredici mili-
                                                                                tari delle varie Armi, con altret-
                                                                                tante piccole cassette avvolte dal
                                                                                tricolore che hanno deposto ai
                                                                                piedi dell’altare.
                                                                                L’Ordinario militare monsignor
                                                                                Santo Marciano ha celebrato la
                                                                                S. Messa assieme ai cappellani
                                                                                don Giuseppe Canciu e don Albino
                                                                                d’Orlando, al parroco di Pozzuolo
merci fino alla zona di Kirov, a        cembre 1942. Era stato esumato          don Carlo Costantini e altri con-
circa ottocento chilometri da Mo-       dal cimitero di Dreseskowa nel          celebranti.
sca. Lungo il percorso ferroviario      1994 e tumulato inizialmente a          All’inizio della Messa, il coro se-
i russi scaricavano dai vagoni i        Cargnacco tra i soldati ignoti.         zionale ANA di Codroipo, diretto
morti durante il viaggio, come nel      Nuove ricerche hanno recente-           dal maestro Massimiliano Golin,
caso del villaggio di Shikovo, a po-    mente permesso di stabilirne            ha intonato “Signore delle cime”
chi chilometri da Kirov.                l’identità, per cui ora riposerà        in una palpabile atmosfera di rac-
Qui, da tempo erano state segna-        accanto ai circa cinquecento suoi       coglimento che permeava l’intera
late delle grandi fosse comuni          commilitoni noti.                       navata, ad iniziare dai primi ban-
con i resti di centinaia di soldati;    Nella mattinata del 3 marzo scor-       chi dove erano riuniti i parenti dei
tra il 2015 e il 2018, sono stati ri-   so ha avuto luogo la cerimonia di       caduti.
esumati circa milleseicento corpi       deposizione ufficiale delle dodici      Il generale Veltri, ha ripercoso le
di varie nazionalità, tra cui dodici    cassette, oltre al riposizionamen-      principali tappe che hanno reso
identificati come italiani. L’alpino    to di quella già presente dal 1994.     possibile il rientro di questi ca-
Lazzarotti è stato riconosciuto         Numerose le autorità civili e mili-     duti e di altri nostri soldati sparsi
dalla piastrina che portava an-         tari presenti. Il sindaco di Pozzuo-    per i vari fronti di guerra, in Ita-
cora al collo. Lo stesso vale per       lo, Nicola Turello, il vicesindaco di   lia e all’estero. Si è infine detto
Antero Terradura classe 1913,           Udine Loris Michelini con rappre-       fiducioso per nuovi rimpatri, rin-
nato a Passignano sul Trasimeno,        sentanze delle amministrazioni          graziando quanti collaborano per
provincia di Perugia, appartenente      di Mortegliano, Pasian di Prato,        raggiungere questo scopo.
all’11° Raggrupamento Artiglieria       Pavia di Udine ed altre.                Al termine della cerimonia le tre-
di Corpo d’armata, scomparso in         Il consigliere comunale di Vico         dici urne sono state deposte nella
combattimento il 21 gennaio 1943.       Pisano, Aldo Picchi, in rappresen-      sottostante cripta e i resti di Giu-
Durante la ritirata, il reggimento      tanza della sua amministrazione         lio Lazzarotti e Antero Terradura
costituiva la retrovia della colonna    Il Commissariato Generale per le        consegnati ai famigliari per l’inu-
formata dalla Divisione Tridentina.     Onoranze ai Caduti era rappre-          mazione nei paesi di origine.
Con le dodici urne di Kirov, saran-     sentato dal generale di divisione
no pure traslati i resti del caporal    Alessandro Veltri, assieme al suo
maggiore Orfeo Minari, classe           vice, generale di divisione Piero
1916, nato a Roncoferraro in pro-       Primo, dal direttore dei sacrari
vincia di Mantova, appartenente         militari del Friuli V.G. tenente co-
all’89° Reggimento fanteria della       lonnello Norbert Zorzitto, coadiu-
Divisione Cosseria, morto il 16 di-     vato dal primo maresciallo Ales-

                                                                                                 Dalla Sezione     9
Dalla Sezione

Assemblea dei Delegati
della Sezione ANA di Udine
UDINE | 3 MARZO 2019

CONCLUSIONI DI UNA LUNGA RELAZIONE MORALE

Purtroppo, sono diversi anni che        tenti. Sempre pronti e disponibili      insegnamenti, oltre alla nostra
ribadisco lo stesso concetto ed         a sostenere chi ha bisogno, fedeli      esperienza.
anche quest’anno mi sento in do-        al nostro motto “ricordare i morti      In poche parole, dobbiamo tra-
vere, nel solo ed unico interesse       aiutando i vivi”. Non credo sia que-    smettere la nostra alpinità. I cam-
della nostra Associazione, di riaf-     sto il momento in cui perderci in       pi scuola che noi facciamo sono un
fermare il mio accorato ma anche        dannosi antagonismi, in dispute         esempio: i ragazzi sono ben felici
determinato invito a stare uniti,       cavillose, in accanite volontà di       di parteciparvi e si ripropongono
evitando polemiche inutili e sterili,   trovare nell’altro i risvolti negati-   subito, al termine della settima-
lasciando da parte i personalismi       vi invece di valorizzare gli aspetti    na, per l’anno successivo perché
per fare invece proposte medita-        positivi, così facendo finiremo per     si trovano bene, perché imparano
te e volte ad assicurare un lungo       comportarci proprio come quelli         a stare assieme, a fare squadra,
futuro ai Gruppi e di conseguenza       che a parole diciamo di condan-         la stessa cosa che dobbiamo fare
alla Sezione. Non mi stancherò di       nare. Dobbiamo comportarci ed           noi, e loro ci credono e sono ben
ripetervi questo invito con la spe-     operare con rispetto reciproco,         contenti di seguire il nostro esem-
ranza che possa far breccia e far       lealtà, schiettezza ed onestà tra di    pio, il nostro insegnamento.
capire a quanti al nostro interno       noi a tutti i livelli, con un unico e   Chiudo questa mia relazione con
pensano di essere i soli deposita-      solo obiettivo, l’interesse e il bene   un grazie sincero e di cuore a
ri della verità, unici interpreti dei   della nostra amata Associazione.        quanti, nei vari ruoli, hanno lavo-
nostri valori e del nostro Statuto,     Per non avere paura di quello che       rato e mi sono stati vicini: ai Con-
che anche per loro deve valere il       il futuro ci riserverà dobbiamo         siglieri, ai Vicepresidenti, alla Se-
rispetto delle regole associative       fare gruppo, collaborare assieme,       greteria, a Luigi Ziani, ai Revisori
in cui non ci debbano essere pro-       lasciare da parte i campanilismi        dei Conti, a tutti i Capigruppo e loro
tagonismi ma molta umiltà. Sia-         e comunque dobbiamo credere             collaboratori, ai soci, agli amici e
mo un’Associazione d’arma con           a quello che facciamo, dobbiamo         ai volontari della nostra protezio-
una organizzazione piramidale           lasciare un segno alle nuove ge-        ne civile. Grazie. Grazie di cuore a
ed unitaria e non una sommato-          nerazioni, un segno di unità d’in-      tutti.
ria di singole entità. Quello che ci    tenti, di etica morale; solo così       Viva gli Alpini, Viva l’Italia,
ha sempre caratterizzato e che la       possiamo dire di aver seguito le        Viva i Gruppi della Sezione
gente apprezza di noi è la nostra       orme dei nostri Padri. I nostri         ANA di Udine.
grande compattezza ed unità d’in-       ragazzi hanno bisogno dei nostri

10   Dalla Sezione
Dalla Sezione   11
Dalla Sezione
       PAOLO MONTINA

A Muris per ricordare
il 77° del Galilea
MONTE DI MURIS | 31 MARZO 2019
SUL MONTE DI MURIS SI È RADUNATA UNA GRANDE FOLLA
PER RICORDARE E COMMEMORARE LE VITTIME DEL “GALILEA”

                                        di prigionieri, tra greci e militari
                                        italiani. 1050 furono i morti su
                                        1329 imbarcati: in gran parte friu-
                                        lani e parmensi - che integravano
                                        le leve friulane - ed è proprio per
                                        questo che in Friuli (a Muris e a
                                        Chions di Pordenone) così come
                                        a Sala Baganza in quel di Parma,
                                        si tengono le principali cerimonie
                                        di suffragio. Dal 1947 quindi sul
                                        monte di Ragogna si ritrovano
                                        quanti perpetuano il ricordo di
                                        quella tragica notte, grazie anche
                                        al valido aiuto del Gruppo alpini di
Da oltre mezzo secolo sul monte         Muris, costituitosi in quello stesso    tirata di Caporetto, nel novembre
di Ragogna, che sovrasta l’abita-       anno con lo scopo precipuo di te-       del 1917. Negli anni seguenti, ac-
to di Muris, si tiene l’annuale ce-     nere vivo quel tragico ricordo. Fu      canto all’eremo, ogni reparto pre-
rimonia a ricordo della tragedia        grazie al loro caparbio impegno e       sente sulla nave pose una stele a
del piroscafo Galilea che, la notte     con il sostegno della comunità di       ricordo dei propri caduti, riunendo
tra il 28 e il 29 marzo 1942, fu si-    Muris che venne ricostruita l’an-       idealmente in un unico sito, alpini,
lurato dal sommergibile inglese         tica chiesetta di San Giovanni in       bersaglieri, carabinieri, marinai
Proteus mentre dalla Grecia rim-        Monte, risalente alla fine del tre-     civili e militari, ecc. In particola-
patriava gli alpini del Comando         cento, che divenne il fulcro civile e   re, gli alpini superstiti contribui-
dell’8° reggimento, del Batta-          religioso attorno a cui si sviluppò     rono alla realizzazione del grande
glione “Gemona”, di reparti alpini      l’idea di un luogo da dedicare ai       monumento, benedetto nel 1972,
ausiliari, oltre a una quarantina di    morti del Galilea. Oltre alla vetu-     che riporta i nomi dei commilitoni
bersaglieri, ottanta carabinieri e      stà del tempo, la chiesetta-eremo       periti nel naufragio. Con questo
altrettanti marinai civili militariz-   era rimasta gravemente danneg-          spirito dunque anche quest’anno,
zati; una trentina di uomini della      giata durante l’eroica difesa del       il 31 marzo, ricorrendo il settan-
marina militare e una sessantina        monte di Ragogna, durante la ri-        tasettesimo anniversario di quella

12   Dalla Sezione
A rappresentare l’Associazione           e le autorità presenti, ha detto di
                                        Nazionale Alpini c’era il vicepresi-     essere commosso e ha ricordato
                                        dente Lorenzo Cordiglia, assieme         il concorso sulla Grande Guer-
                                        a vari presidenti sezionali.             ra indetto dall’ANA e rivolto alle
                                        Ad accogliere le autorità nell’area      scuole sul tema del “Milite non più
                                        della cerimonia il picchetto e la        ignoto”. Concorso che ha visto una
                                        fanfara della Brigata Julia, il coro     buona partecipazione dei nostri
                                        “Amici della montagna” di Rago-          ragazzi verso la storia passata.
                                        gna e numerosi labari e vessilli di      “E se a volte critichiamo i giovani
                                        varie associazioni d’Arma.               perche l’Italia di oggi non è forse
                                        In prima fila i reduci della classe      quella che vorremmo – ha prose-
                                        1921: Onorino Pierobon, di San           guito Cordiglia - ricordiamo che è
                                        Quirino di Pordenone, superstite         comunque quella che noi abbiamo
                                        del Galilea e Ottavio Pez, di Vigo-      costruito”. Ha concluso ricordan-
tragica notte, fin dalle prime ore      novo di Fontanafredda, combat-           do una frase letta recentemente
del mattino la cima del monte si        tente in Grecia, Albania e Russia.       su un monumento in ricordo dei
è animata di gente proveniente          A lato delle autorità, le corone         caduti: “Morti perché l’Italia viva”.
da ogni dove. Circa centoventi          di alloro de comune di Ragogna,          Il generale Vezzoli ha ricordato
gagliardetti provenienti dal tri-       della Brigata Julia, dei carabi-         che i soldati, di ieri e di oggi, vanno
veneto, ma anche dall’Emilia Ro-        nieri, dei bersaglieri e del Grup-       dove il dovere li chiama, senza se
magna, sono la migliore conferma        po di Muris. Sempre piacevole la         e senza ma. Quelli imbarcati sul
della massiccia presenza di “pen-       presenza dei ragazzi delle locali        Galilea erano lieti di rimpatriare
ne nere e bianche” accompagnate         scuole, che - com’è stato rilevato
da un folto pubblico che faceva da      - rappresentano il nostro futuro.
contorno alla cerimonia.                Il rito del ricordo è iniziato con
Tra le autorità civili, il presiden-    l’ingresso del gonfalone della cit-
te del Consiglio Regionale Piero        tà di Udine, decorato di M.O.V.M. e
Mauro Zanin, il vicegovernatore         Croce al merito di guerra, seguito
della Regione Friuli VG, Riccardo       dal gonfalone del comune di Ra-
Riccardi; l’onorevole Bruno Tondo,      gogna. All’alzabandiera è seguito
della Commissione Difesa, Enzo          l’intervento del sindaco di Rago-
Cainero, “patron” del Giro d’Italia     gna, Alma Concil, e rivolgendosi ai
per la parte friulana e cittadino       ragazzi delle scuole ha ricordato
onorario di Ragogna nonché di-          che essi sono il futuro dell’Italia
versi amministratori comunali.          e che è nostro compito ricordare
Per la Julia, il nuovo comandante       loro il passato: anche di coloro che
generale di brigata Alberto Vezzo-      hanno dato la vita per la Patria. Ha
li, assieme ai comandanti dell’8°       concluso con un grazie particolare       e rivedere i loro cari. Un tragico
Alpini, col. Franco Del Favero e del    all’ANA che rende possibili e man-       destino ne ha portati oltre mille in
3° Artiglieria, col. Michele Tomas-     tiene vive queste cerimonie.             fondo al mare, mentre i superstiti
setti, il ten. col. Pietro Abate, co-   L’onorevole Riccardi si è soffer-        provavano quasi vergogna per es-
mandante del Reparto Comando            mato sul significato che questo          sere sopravissuti.
Supporti Tattici Julia e l’omonimo      luogo rappresenta per le Forze           La S. Messa, concelebrata dai
comandante del 12° Reparto in-          armate qui rappresentate e in            cappellani militari don Giuseppe
frastrutture, Paolo Ceccorulli. Il      particolare verso chi ha fatto il        Ganciu e don Albino D’Orlando, è
col. Alfredo Vacca, comandante          proprio dovere fino in fondo. In         stata accompagnati dal coro “Ami-
provinciale dei carabinieri, il ten.    un Paese che ancor oggi stenta a         ci della montagna.
di vascello Gabriele Lunazzi-Gori-      trovare una sua identità di principi     Al termine della funzione religio-
za, in rappresentanza dell’Ammi-        e di valori. Il vice presidente nazio-   sa, il presidente Soravito ha letto
ragliato di Venezia e altri rappre-     nale dell’ANA Cordiglia, dopo aver       la “Preghiera del naufrago del Ga-
sentanti delle varie Armi.              salutato affettuosamente i reduci        lilea”. La cerimonia è continuata
                                                                                 con la benedizione del nuovo ga-
                                                                                 gliardetto del Gruppo di Muris,
                                                                                 con madrina la signora Pierina
                                                                                 Burello, consorte dello scompar-
                                                                                 so capogruppo Ottello De Monte.
                                                                                 Accompagnate dalle principali au-
                                                                                 torità, sono state quindi deposte
                                                                                 le corone di alloro al monumento
                                                                                 che ricorda i caduti del Gemona e
                                                                                 ai cippi degli altri reparti presenti
                                                                                 sulla nave. Le note del silenzio e
                                                                                 i rintocchi della campana in cima
                                                                                 al colle hanno segnato il termine
                                                                                 della cerimonia.
                                                                                 Accomiatandosi dalle autorità, il
                                                                                 vice presidente Cordiglia ha con-
                                                                                 segnato un ricordo alpino al sin-
                                                                                 daco Concil, al generale Vezzoli e
                                                                                 al presidente Soravito.

                                                                                                   Dalla Sezione     13
L'intervento del gen. Alberto Vezzoli comandante la Brigata Alpina “Julia”
Quando un soldato parte per la guerra non pensa al fatto        faranno ai familiari, ma per la quasi totalità di essi non è
che potrebbe morire. I suoi pensieri piuttosto vanno alla       una sorpresa quella che potranno fare a casa. Tra di essi,
famiglia, agli affetti e alla consapevolezza che questi sof-    i pochi superstiti, poco più di 200 su circa 1200 persone,
frirebbero troppo qualora lui non tornasse. Chi parte non       vivono un dramma che ha del paradossale. Tornano a casa
ha paura per sé stesso, è più chi resta a casa ad averne e ne   ma si sentono in colpa per essere sopravvissuti, per essere
ha ancora di più perché non ha idea di quello che avviene       stati baciati, forse, dalla fortuna. Il rientro a casa è mesto
nella realtà. Si aspetta notizie, una lettera, a quel tempo     e la notizia del ritorno della Bandiera di Guerra in caser-
a volte passavano mesi prima di avere notizie, e quando         ma senza onori, come mi ha raccontato la medaglia d’oro
arrivavano si faceva finta di non sapere che fossero notizie    professoressa Del Din, è segno che qualcosa di molto grave
ormai piuttosto vecchie.                                        è successo, qualcosa che a 77 anni di distanza ricordiamo
Ebbene pensiamo per un secondo ai passeggeri del Galilea.       con commozione e un grande senso di vuoto. Insegniamo la
Stanno tornando a casa per riposarsi un po’, tra qualche        storia ai giovani, è l’unico modo per continuare a rendere
mese molti dovranno partire per la Russia. Sembra un de-        onore a coloro che hanno fatto e reso grande la nostra Pa-
stino segnato il loro. Sono sul ponte della nave, giocano a     tria. Ricordiamoli sempre con estremo rispetto.
carte, quasi immaginano la sorpresa che tra pochi giorni

             LIGNANO SABBIADORO - 30/31 AGOSTO - 1 SETTEMBRE 2019
                                                 EVENTO CELEBRATIVO PER

          70 DELLA BRIGATA ALPINA “JULIA”
                        ° ANNIVERSARIO COSTITUZIONE

                                            sezione di udine                 CITTÀ DI LIGNANO SABBIADORO

14   Dalla Sezione
Dalla Julia

“Il primo corso
non si scorda mai”
UDINE | 30 NOVEMBRE 2018
INCONTRO TRA IL GEN. ALBERTO VEZZOLI
E I SOTTOTENENTI DEL 163° CORSO AUC 1996 DI AOSTA

Il primo corso non si scorda mai.        hanno voluto mancare l’appunta-       mandante che ha saputo non farsi
Forse è ciò che ha pensato anche         mento della cerimonia di investi-     dimenticare. E dopo la cerimonia
il gen. Alberto Vezzoli, appena no-      tura. Certo ci sono le Adunate e      ufficiale, con la consegna della
minato comandante della Brigata          i momenti per sentirsi e aggior-      piccozza, i discorsi e gli onori, i
Julia, quando ha visto presentarsi       narsi sulle novità non mancano,       sottotenenti hanno donato al loro
in piazza Libertà a Udine una ven-       ma prendersi un paio di giorni dal    comandante una targa ricordo,
tina dei suoi primi allievi ufficiali.   lavoro, salire in macchina e attra-   seria e giocosa insieme, brindan-
I sottotenenti del 163° corso AUC        versare mezza Italia o anche solo     do al nuovo importante incarico e
di Aosta, che nel 1996 ebbero un         mezza regione per rivedere “il        a un’amicizia che non finisce.
giovane tenente Vezzoli come loro        capo” è il segno dell’attaccamen-
comandante di compagnia, non             to al Corpo degli Alpini e a un co-

                                                                                                  Dalla Julia   15
Dalla Julia
         MASSIMO BLASIZZA

Udine saluta gli alpini della
“Julia” al rientro dal Libano
UDINE | 30 NOVEMBRE 2018

AVVICENDAMENTO AL COMANDO DELLA "JULIA"

Schieramento delle truppe in piazza Libertà

Venerdì 30 novembre nella splen-              dei militari dell’Esercito Italiano     di tutte le quattro forze armate,
dida cornice di piazza Libertà, la            della missione “Leonte” tra Isra-       nelle cellule del comando e nelle
città di Udine ha salutato Ufficiali,         ele e Libano dal 2006 viene rispet-     unità di manovra di “Leonte XXIV”,
Sottufficiali e Graduati della “Ju-           tato il cessate il fuoco. La “Julia”,   non hanno operato solo i colle-
lia” in rientro dal Libano. Il con-           impiegata per la prima volta nella      ghi di Slovenia e Ungheria della
tingente nazionale dell’Esercito,             terra dei cedri, ha ancora di più       MLF, ma anche quelli di Austria
formato da circa 1000 militari, alla          rinsaldato gli ottimi rapporti con      e Croazia a testimonianza della
guida del generale Paolo Fabbri,              le autorità libanesi, sia civili, sia   volontà di costruire ancora di più
43° Comandante della “Julia”, è               religiose, sia militari. Gli alpini     solide capacità di operare tra na-
stato impiegato, sotto egida ONU,             hanno effettuato numerosissime          zioni diverse sino ai minimi livelli
nella missione UNIFIL, in uno dei             attività operative, anche assieme       e renderle un esempio da seguire.
teatri operativi più delicati nei             ai colleghi delle forze armate Li-      Al contingente dell’Esercito è sta-
quali sono impegnate le Forze                 banesi, soprattutto di controllo e      ta assegnata la guida del Sector
Armate italiane. Grazie all’operato           pattugliamento della Blue Line,         West, uno dei due settori in cui
                                              la linea di demarcazione (non un
                                              confine vero e proprio) a ridosso
                                              del territorio israeliano ed hanno
                                              fornito supporto alla popolazione
                                              locale, attraverso la realizzazione
                                              di numerosi progetti CIMIC (Coo-
                                              perazione Civile Militare) in osser-
                                              vanza delle risoluzioni ONU 1701
                                              del 2006 e 2433 del 2018.
                                              La Brigata Alpina “Julia”/ Multi-
                                              national Land Force (MLF), come
                                              detto, alla prima partecipazione
                                              alla missione UNIFIL in Libano, si
                                              è schierata per la prima volta in
                                              assoluto anche in conformazione
                                              DECI (Defence Cooperation Initia-
Passaggio consegne gen Fabbri - gen Vezzoli   tive): insieme ai militari italiani     Lo stendardo MLF presente per la prima volta alla cerimonia

16   Dalla Julia
Il generale Fabbri con le autorità locali alla cerimonia per la donazione CIMIC di materiali sanitari

è divisa l’area a responsabilità               tutto in Trentino Alto Adige e Vene-            questo possa essere realizzato”.
ONU, a sud del fiume Litani. Le al-            to. Come massima autorità milita-               Numerose le autorità civili che
tre componenti internazionali del              re italiana presente il comandante              hanno voluto testimoniare i sen-
settore, sono composte da militari             delle Truppe Alpine, il generale di             timenti di vicinanza ed affetto agli
di Armenia, Austria, Brunei, Cro-              corpo d’armata Claudio Berto che                alpini friulani recentemente rien-
azia, Estonia, Finlandia, Ghana,               è intervenuto portando il saluto a              trati in Patria e nell’occasione più
Irlanda, Malesia, Repubblica di                nome di tutti gli alpini in armi.               importante, quella dell’avvicenda-
Corea, Serbia, Slovenia, Tanzania              Nell’inter vento ha augurato al                 mento del generale comandante:
ed Ungheria.                                   generale Fabbri ogni migliore                   la Medaglia d’oro al Valor Militare,
Dopo quasi due anni e mezzo il                 fortuna per il futuro della carrie-             prof.ssa Paola Del Din, il Sindaco
generale Fabbri ha ceduto il co-               ra militare complimentandosi per                di Udine, Pietro Fontanini, il Pre-
mando della “Julia” al parigrado               l’ottimo lavoro svolto. Al generale             fetto di Udine S.E. dott. Angelo
Alberto Vezzoli. Da luglio 2016 il             Vezzoli il generale Berto ha augu-
generale Fabbri ha comandato                   rato buon lavoro certo che saprà
una delle brigate più prestigio-               affrontare il periodo di comando,
se dell’Esercito e, oltre ad aver              con la stessa determinazione dei
condotto gli uomini e le donne in              comandanti che lo hanno prece-
Libano, ha portato la “Julia” ad un            duto affidando un progetto fonda-
eccellente livello di preparazione,            mentale per il futuro delle truppe
grazie alle numerose ed impegna-               alpine: “il potenziamento delle
tive attività addestrative.                    capacità da montagna e delle ca-
In Italia le sfide del controllo               pacità duali. Il primo prevede la
all’immigrazione, la lotta al ter-             costituzione presso i reggimenti
rorismo, il contenimento delle                 di un plotone alpieri per ogni com-             Pattuglia alpini lungo Blue Line
aggressioni ai cantieri della TAV              pagnia, con tutto ciò che questo
in Val di Susa sono stati l’impegno            comporta dal punto di vista della               Ciuni, il Questore dott. Claudio
della “Julia” in attività di presidio          qualificazione del personale e del              Cracovia. Presenti, assieme al
e pattugliamento in concorso alle              loro addestramento. Il secondo                  Labaro nazionale e al Presiden-
forze di Polizia nazionali.                    prevede lo sviluppo di una, più                 te nazionale Sebastiano Favero,
Per non parlare delle quasi quoti-             spinta, sinergia con le componenti              Dante Soravito de Franceschi ol-
diane operazioni di bonifica da re-            della protezione civile ed in par-              tre a tutti gli altri presidenti ANA
siduati bellici che i guastatori del           ticolare con l’associazione nazio-              delle Sezioni della nostra regione,
2° genio hanno condotto soprat-                nale alpini, in tutti i settori in cui          assieme ai rappresentanti delle
                                                                                               associazioni combattentistiche e
                                                                                               d’arma. Si sottolinea la fondamen-
                                                                                               tale collaborazione tra il comando
                                                                                               della Brigata “Julia” ed il comita-
                                                                                               to organizzatore della “Telethon
                                                                                               2018” ed anche con l’Istituto Sta-
                                                                                               tale di Istruzione Superiore “Bo-
                                                                                               naldo Stringher” di Udine.
                                                                                               Tra pochi giorni il generale Fabbri
                                                                                               assumerà l’incarico di sottocapo
                                                                                               operativo, a Roma, presso il co-
                                                                                               mando delle forze operative terre-
                                                                                               stri e comando operativo esercito.
                                                                                               Il generale Alberto Vezzoli, 44°
                                                                                               comandante della Brigata “Julia”,
                                                                                               originario di Bergamo, proviene
Alpini e militari libanesi                                                                     dallo Stato Maggiore Difesa.

                                                                                                                      Dalla Julia   17
Dalla Julia

Campionati sciistici
delle Truppe Alpine
SAN CANDIDO (BZ) | 23 FEBBRAIO 2019

LA JULIA MANCA L’ORO, PIAZZANDO DUE ARGENTI E LA MEDAGLIA DI “LEGNO”

                                                                                     Uno solo è stato il vincitore, ma
                                                                                     ognuno dei 400 militari che hanno
                                                                                     preso parte alla competizione ha
                                                                                     dimostrato, coraggio, abnegazione
                                                                                     e spirito di sacrificio. Il trofeo Buffa
                                                                                     – messo a disposizione dalla Se-
                                                                                     zione ANA di Trieste – è il simbolo
                                                                                     delle gare di plotone, nate nel 1931
                                                                                     per verificare l’addestramento degli
                                                                                     alpini. Ma i CaSTA sono anche una
                                                                                     vetrina delle capacità delle truppe
                                                                                     da montagna: gare tecniche quali
                                                                                     lo slalom gigante, biathlon militare
                                                                                     e sci alpinismo ma anche eserci-
                                                                                     tazioni. L’edizione del 2019 ha visto
                                                                                     un atto tattico difensivo in ambien-
                                                                                     te montano e una esercitazione di
Plotone del 7° alpini                                                                soccorso in ambiente innevato dove,
                                                                                     accanto agli specialisti dell’eserci-
Soddisfazione ed un briciolo di             lo scettro al Piemonte. Gli uomini
rammarico per il generale Vezzo-            del 7°, secondi a pari merito con
li, comandante della “Julia”, tre dei       i cugini dell’8°, sono andati ad un
suoi plotoni nelle prime quattro            passo dalla storia. Reduci infatti da
posizioni sono un ottimo risultato,         due vittorie erano attesi alla terza
è sfuggito il titolo, agguantato dal 2°     consecutiva, sarebbe stato il primo
alpini vittorioso del Trofeo “Buffa”.       nella storia dei CaSTA. Ottima an-
Siamo ai CaSTA che si sono con-             che la prestazione degli artiglieri
clusi oggi al termine di una setti-         del 3°, sorprendendo, appena fuori
mana di intense competizioni. La            dal podio. La gara si è articolata in
“Julia” – che negli ultimi 10 anni          tre durissime giornate senza soste,
ha primeggiato per ben sette vol-           salvo che per riposare qualche ora
te – quest’anno ha dovuto cedere            la notte, sotto tenda, con tempera-
                                            ture in condizioni proibitive. Questi
                                            sono gli alpini, uomini e donne ad-
                                            destrati a vivere, muovere e com-
                                            battere in montagna “abnegazione,
                                            spirito di sacrificio e cameratismo      Il generale Berto premia il plotone del 7° alpini Ten Rotondi
                                            rappresentano – ricorda il generale
                                            Vezzoli - le principali peculiarità di   to hanno lavorato anche i Vigili del
                                            questi fantastici soldati”. “Gli unici   Fuoco, CSNAS e i tanti che vanno
                                            in Italia che hanno il privilegio e le   a formare il sistema di soccorso in
                                            capacità di operare in tali contesti:    montagna. Il Capo di Stato Maggio-
                                            soldati al quadrato" sottolinea con      re dell’Esercito, generale Salvatore
                                            orgoglio il Comandante delle Trup-       Farina, ha voluto partecipare. En-
                                            pe Alpine generale Claudio Berto         tusiasti i complimenti per i risultati
                                            evidenziando le straordinarie doti       raggiunti dai suoi uomini e donne.
Il Capo di SME gen. C.A. Salvatore Farina   di questi militari, doti che servono
alla cerimonia di chiusura dei CaSTA 2019   per ottenere tali risultati.

18   Dalla Julia
Recensioni

I VOLONTARI ALPINI
DI GEMONA E CIVIDALE
“GEMONESI E CIVIDALESI NELLA GRANDE GUERRA”

Tutti gli alpini, friulani e non, co-   (il Cividale due) ciascuno.              I volontari si distinsero per intra-
noscono le glorie dell’8° Reggi-        In pochissimi però sanno dell’e-         prendenza: ogni pattuglia della
mento e dei suoi battaglioni stori-     sistenza di un reparto autonomo,         zona non poteva uscire in servizio
ci: Tolmezzo, Gemona e Cividale.        denominato Compagnia Volontari           senza la guida di due volontari al-
Questi erano i tre battaglioni di       Alpini Gemona, appunto della for-        pini. Parteciparono a diversi fatti
cui l’8° Alpini disponeva alle so-      za di una compagnia. Approfondi-         d’arme, come un attacco contro le
glie della Grande Guerra e che          ta ricerca è stata pubblicata da         postazioni austriache di Passo Val
poi diedero vita ad un battaglione      Marco Siega, per Aviani & Aviani         d’Inferno e del Biegenkopfe (mas-
“valle” ed un battaglione “monte”       editori, nel libro “Compagnia Vo-        siccio del M. Volaia).
                                        lontari Alpini Gemona. Gemonesi          La montagna simbolo della Com-
                                        e cividalesi nella Grande Guerra”.       pagnia Volontari Alpini Gemona
                                        Questo reparto, composto inte-           diventò però Spina Pesce, costo-
                                        ramente da friulani, fu fondato          ne strapiombante che sovrasta
                                        in tempo di pace su due plotoni:         il Lago Bordaglia, alle porte del
                                        uno a Gemona ed uno a Cividale. I        Passo Giramondo. Tale quota
                                        due plotoni raccoglievano uomini         venne presidiata e fortificata dai
                                        liberi da servizio militare, perché      volontari alpini, che la difesero
                                        già assolto o perché ancora troppo       arditamente dagli attacchi au-
                                        giovani; gli interessati conduceva-      striaci, in particolare nell’agosto
                                        no la propria vita civile e si ritro-    1916. Avendo già patito un primo
                                        vavano la domenica per esercita-         caduto, Giuseppe Chicchio di Ci-
                                        zioni e marce, vestendo la divisa        vidale, per mano di un cecchino, il
                                        alpina.                                  27 e 28 agosto 1916 persero altri
                                        Nel 1914 il Regio Esercito milita-       quattro uomini: Antonini Quinto,
                                        rizzò il reparto e i suoi membri si      Timeus Giacomo e Tessitori Dario
                                        impegnarono ad arruolarsi volon-         di Gemona e Garlatti Costa Giro-
                                        tari in caso di guerra, come infatti     lamo di Forgaria.
                                        avvenne nel maggio 1915.                 Ridotta nell’organico per i cadu-
                                        Partiti per la Zona Carnia, erano        ti, i feriti e i promossi ufficiali, la
                                        però privi di un ufficiale che li gui-   Compagnia fu sciolta nel marzo
                                        dasse in prima linea e rimasero          1917.
                                        tutto il 1915 nelle retrovie sopra-      Si consiglia vivamente la lettura
                                        stanti Rigolato e Forni Avoltri.         del libro, non solo agli appassio-
                                        Nel 1916 ricevettero il s.ten. Nino      nati di storia, ma in generale ai
                                        Barnaba, bujese, che divenne loro        friulani ed agli amanti della mon-
                                        comandante e li portò in prima li-       tagna.
                                        nea, sul fronte di Bordaglia, sopra
                                        Pierabech di Forni Avoltri.

                                                                                                      Recensioni     19
Storia
       MATTIA UBOLDI

Le portatrici carniche
sul fronte della Grande Guerra
IL SUPPORTO INSOSTITUIBILE DELLE DONNE NELLA GRANDE GUERRA

                                                                                 costruzione, ma le vie di comu-
                                                                                 nicazione per raggiungerne le
                                                                                 posizioni non erano affatto buo-
                                                                                 ne: c’era l’esigenza di arrivare su
                                                                                 quote molto elevate e impervie, a
                                                                                 cui quasi nessuna strada poteva
                                                                                 accedere.
                                                                                 Alla richiesta di aiuto che i co-
                                                                                 mandi Logistico e del Genio della
                                                                                 “Zona Carnia” fecero alla popola-
                                                                                 zione civile, perlopiù composta da
                                                                                 donne, vecchi e bambini – i giovani
                                                                                 in età di leva e gli uomini, natu-
                                                                                 ralmente, erano già in guerra -,
                                                                                 le portatrici carniche risposero
                                                                                 immediatamente, desiderose di
                                                                                 supportare i soldati in combatti-
                                                                                 mento.
                                                                                 Furono quindi suddivise, poste
                                                                                 alle dipendenze delle varie unità
                                                                                 - tanto che venne data loro una
                                                                                 fascia da braccio rossa con stam-
La storia delle portatrici carni-        per finire in quelle del Natisone. Il   pigliato il numero del reparto di
che va inserita in quella ben più        suo ruolo era considerato così vi-      riferimento-, e dal 1915 fino all’ot-
ampia dei civili militarizzati lungo     tale che questa grande unità ven-       tobre 1917 offrirono un supporto
la linea del fronte della Grande         ne posta direttamente agli ordini       insostituibile: trasportarono sul-
Guerra.                                  dello S.M.R.E.I. (Stato Maggiore        la loro schiena, nelle loro tipiche
Storia che muove i suoi passi da         del Regio Esercito Italiano).           gerle, carichi pesanti in media dai
tre dati certi: la volontà dei civi-     Naturalmente, l’intero complesso        30 ai 40 kg e più, rifornendo di tut-
li residenti nelle zone in stato di      difensivo necessitava di continui       to il necessario le unità impegnate
guerra di supportare i soldati in        rifornimenti di munizioni, vetto-       negli scontri.
combattimento; la necessità da           vaglie, medicinali e materiali da       Il compenso che gli veniva rico-
parte del Regno d’Italia di offri-
re uno sbocco economico a chi
per ovvie ragioni aveva perso la
possibilità di sostentarsi, avendo
i propri possedimenti direttamen-
te coinvolti dai combattimenti; l’e-
sigenza dello Stato Maggiore del
Regio Esercito Italiano di disto-
gliere quante più forze possibili
dalle attività di retrovia e sussi-
stenza.
Le por tatrici carniche furono
donne molto coraggiose alle di-
pendenze del XII C.A., una forza
impegnata a precludere agli eser-
citi imperiali il varco costituito dal
Passo di Monte Croce Carnico, e
di tutta l’area militarmente deno-
minata “Zona Carnia”, che correva
dalle sorgenti del Piave, passando
per le valli dell’alto Tagliamento,
del Degano, del But e del Fella,

20   Storia
nosciuto per ogni missione era di      celebri avvenne tra il 26 e il 27       al fronte, negli ospedali, nelle
1,50 lire, ovvero gli odierni 3,50     marzo 1916, durante la perdita e        fabbriche e nelle impervie gio-
euro, e dovevano restare a dispo-      riconquista del Pal Piccolo: saputo     gaie delle Alpi insanguinate dalla
sizione praticamente ogni ora del      che il nemico era riuscito ad occu-     tragedia del primo conflitto mon-
giorno e della notte. Inoltre, nelle   pare quel monte, si presentarono        diale.
situazioni più critiche lungo la li-   in linea e si offrirono come ser-       Come, del resto, va fatta memoria
nea del fronte, erano autorizzate      venti ai pezzi d'artiglieria, chie-     delle giovani e delle madri che sul
a farsi aiutare nelle proprie man-     dendo anche il permesso di poter        fronte opposto svolsero un pari
sioni da bambini e anziani.            portare il fucile per la difesa del-    difficile dovere.
La loro età variava dai 15 ai 60       le posizioni. Alla fine non furono
anni, e, se si considera che du-       impegnate in combattimento, ma
rante il giorno dovevano assol-        il loro ardimento rincuorò molto i
vere anche le mansioni inerenti        soldati presenti, che già all’epo-
casa, stalla e campi - certamente      ca espressero nei loro confronti
molto pesanti e per orario e per       parole di profonda gratitudine e
tipologia di lavoro -, si può anco-    ammirazione.
ra di più comprendere il valore di     Il prezioso suppor to di quelle
quelle donne.                          donne straordinarie si interrup-
Così indispensabili che alcune di      pe nell’ottobre del 1917, con Ca-
loro furono dislocate alle dipen-      poretto: il XII C.A. fu costretto al
denze del Genio in baracche poste      ripiegamento per fuggire all’ac-
nelle immediate vicinanze delle        cerchiamento. In quel drammatico
zone di combattimento.                 frangente, molte delle circa 1.500
La loro importanza era ben cono-       portatrici carniche in servizio ri-
sciuta anche dal nemico, tanto che     piegarono al seguito delle truppe
diversi furono i casi in cui furono    per poter continuare a combattere
bersagliate, e il più noto è quello    in nome dell’Italia.
dell’uccisione da parte di un cec-     Per concludere, è doveroso spe-
chino austriaco di Maria Plozner       cificare che lungo le linee non
Mentil di Timau (UD), che cadde        operarono solo le ben note por-
a soli 32 anni il 15 febbraio 1916,    tatrici carniche. Negli anni, e non
unica donna a cui fu intitolato il     si capisce bene il perché, è caduto
nome di una caserma dell’Eserci-       nell'oblio il ricordo di diverse don-
to Italiano, quella di Paluzza (UD),   ne che si sacrificarono nella Val
che ospitò l'11° Btg. Alpini da Po-    Canale e nella Canal del Ferro, di
sizione, il 7° Btg. Genio e Trasmis-   quelle che si spezzarono la schie-
sioni, il Btg. “Mondovì”, la 212ª e    na sugli altopiani di Asiago, come
la 272ª Compagnia del Btg. “Val        le sorelle impegnate sulle posizio-
Tagliamento” e il Btg. “Tolmezzo”      ni lombardo-trentine.
della Brigata Alpina “Julia”.          Infine, nel parlare delle portatrici
I casi di eroismo delle portatrici     carniche è importante ricordarsi
non si contano, ma uno dei più         di tutte le donne che operarono

                                                                                                       Storia   21
Storia
       PAOLO MONTINA

L’album dei ricordi
47A ADUNATA NAZIONALE A UDINE, 4-5-6 MAGGIO 1974

22   Storia
Gentes
      ERMANNO DENTESANO

DIZIONARIO
ESSENZIALE SEMISERIO
PER GLI ALPINI DELL’ANA
QUARTA PUNTATA

Acronimi utilizzati
ANA:     Associazione Nazionale Alpini
CD:      Consiglio Direttivo (generico)
CDN:     Consiglio Direttivo Nazionale
CISA:    Convegno Itinerante della Stampa Alpina
IRPEF: Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche
ONLUS: Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
PC:      Protezione Civile
SME:     Stato Maggiore dell’Esercito
SUV:     Sport Utility Vehicle
UCAS: Ufficio Complicazione Affari Semplici
USAC: Ufficio Semplificazione Affari Complicati

futuro dell’Associazione: misterioso divenire di là da venire, ma dall’esito nefasto già segnato nel Libro
   del Destino. Il libro verde della solidarietà (→) non essendo il “Libro del Destino”, non ha registrato il
   fenomeno. È un argomento che provoca forti mal di testa e talora di pancia ed è dilemma di ardua, forse
   impossibile, soluzione. È problema indissolubilmente legato a quello dell’abolizione del servizio di leva
   (→ leva, servizio di -).
   Trattasi di eufemismo e sarebbe più consono utilizzare la parola estinzione, che però potrebbe essere
   ingentilita da attributi come “mesta, gloriosa, lenta, contrastata ecc.” Dal punto di vista socio-linguistico
   rappresenta un po’ quello che è successo in altri campi, dove parole considerate “politically incorrect”
   sono state sostituite da sintagmi gentili quanto ipocriti, come per esempio disgraziato (> handycappato
   > portatore di handycap > disabile > diversamente abile), cieco (> ipovedente), spazzino (> operatore
   ecologico) ecc. Così fra qualche tempo si userà diversamente alto (< nano), diversamente bianco (<
   nero), diversamente onesto (< disonesto), diversamente magro (< obeso < grasso), diversamente sano (<
   ammalato), operatrice ludica di parallelepipedo regolare (< cubista), operatore autonomo di economia
   parallela (< mafioso), intrattenitrice stradale licenziosa (< prostituta < puttana) ecc. A proposito… io
   sono diversamente giovane e diversamente chiomato. E speriamo che per il termine alpino non si giunga
   mai ad utilizzare diversamente militare.
   Fino ad ora è stata formulata solo un’ipotesi concreta e praticabile per tentare di invertire l’evoluzione
   del fenomeno che eufemisticamente chiamiamo futuro dell’Associazione: è necessario ricorrere ai
   pellegrinaggi. Sono state perciò emanate opportune direttive che suggeriscono pellegrinaggi sezionali
   nei santuari vicini (es. Monte Berico per la Sezione di Vicenza, Castelmonte per la Sezione di Cividale
   del Friuli, San Gabriele per la Sezione Abruzzi, Basilica di Superga per la Sezione di Torino ecc.). Nel
   caso non si sortissero effetti in tempi ragionevoli, è già pronto un piano per pellegrinaggi nazionali a
   Santiago de Compostela, a Lourdes ecc., ma soprattutto a San Giovanni Rotondo.
gavetta: oggetto di corredo in alluminio con funzione di stoviglia che l’alpino porta spesso con sé, nel caso
  partecipi a marce, esercitazioni, attività esterne in genere. Salvo casi eccezionali, è un oggetto rituale,
  privo di utilità pratica, stante il fatto che le soluzioni per la consumazione del vitto (rancio?) sono ormai
                                                                                                      Gentes   23
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