MURIS ANNI SESSANTA - ANA Udine
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Sezione di Udine numero 1 - aprile 2019 Sommario MURIS ANNI SESSANTA In copertina Muris Direttore responsabile anni sessanta Toni Capuozzo Servizio a pagina 12 Responsabile di Redazione Dante Soravito de Franceschi DIRETTORE RESPONSABILE CRONACA Comitato di Redazione 1 Editorale 30 Cena “Galilea” Ernestino Baradello 32 Ripristino del cimitero austroungarico Marco Bortolot DALLA SEZIONE 34 Cena solidale a favore delle Giuliano Luigi Chiofalo località alluvionate della Carnia Gianni Ciani 2 Centenario della Grande Guerra 35 L’ANA inaugura il centro polifunzionale Mauro Ermacora 3 24x1ora di Telethon Marco Franz 4 A Cargnacco nel 76° ricordo di Nikolajewka FOGOLÂR Paolo Montina 7 Un monumento di pace e riconciliazione Renato Romano 8 Sono ritornati a baita dalla Russia 36 Setemane de culture furlane 10 Assemblea dei Delegati della Sezione Sant Antoni alpin Numero copie stampate ANA di Udine 37 La “Fortezza Tagliamento” 12.000 12 A Muris per ricordare il 77° del Galilea CRONACA DAI GRUPPI Autor. Trib. Udine n° 229 DALLA JULIA del 18-10-1968 40 Aquileia / Beano 15 “Il primo corso non si scorda mai” 41 Bertiolo Grafica e impaginazione 16 Udine saluta gli alpini della “Julia” 42 Buja Interlaced - Udine al rientro dal Libano 43 Buttrio 18 Campionati sciistici delle Truppe Alpine 46 Dignano Stampa 47 Dolegnano Tipografia Moro Andrea Srl - Tolmezzo RECENSIONI 48 Fagagna 49 Latisanotta Foto di copertina 19 I volontari alpini di Gemona e Cividale 50 Lauzacco Muris anni sessanta 51 Majano 52 Malborghetto-Valbruna STORIA 54 Manzano 55 Mortegliano 20 Le portatrici carniche sul fronte 56 Orgnano / Pagnacco della Grande Guerra 58 San Giovanni al Natisone 22 L’album dei ricordi 60 Terenzano-Cargnacco / Udine-Est 61 Udine-Sud GENTES 23 Dizionario essenziale semiserio IN FAMIGLIA per gli alpini dell’ANA (quarta puntata) 62 Incontri 64 Scarponcini SPORT 66 Alpinifici 67 Compleanni 26 Gara sezionale di slalom Associazione “Memorial Rinaldo Paravan” 71 72 Lauree / Anniversari Sono “andati avanti” Nazionale Alpini 28 42° Trofeo De Bellis 12a Coppa Julia 76 Per non dimenticare 29 Partecipazione alle gare nazionali Sezione di Udine AGENDA Un appello a tutti gli alpini affinché aderiscano 75 Appuntamenti 2019 a tutte le associazioni di dono del sangue, del midollo osseo e degli organi. Possiamo salvare una vita con un gesto che non ci costa nulla.
Editoriale L'ILLUSTRATORE TONY WOLF Una delle rubriche più tristi, sulla stampa alpina, ma anche più consolanti perché rivela la forza dell’affetto e il segno che ogni vita lascia dietro di sé, è quella dedicata a coloro “che vanno avanti”. Qui vorrei, grazie al lavoro prezioso di Francesca e Federica, due bibliotecarie di Cividale, ricordare una scomparsa inavvertita. Quella di un alpino che si chiamava Antonio Lupatelli, nato a Busseto – il paese di Giuseppe Verdi – nel 1930. Prigioniero in Germania, al termine del secondo conflitto mondiale Lupatelli, invece di fare il geometra, si dedica alla sua passione, il disegno. Inizia come bozzettista, poi a Milano lavora ai primi cortometraggi pubblicitari, viene chiamato a lavorare a Londra, ritorna in Italia e lavora per i Fratelli Fabbri, per il Corriere dei Piccoli, per enciclopedie, inventa personaggi che si chiamano Pandi e Pingu. Schivo, non diventa famoso, si firma come Tony Wolf, e molti credono sia uno straniero. Solo alla fine di una carriera generosissima nel 2017 Cremona, sua città adottiva, e nel 2018 Genova gli dedicano delle mostre personali che illustrano le sue storie e i suoi valori: generosità, solidarietà. E’ mancato il maggio scorso, a 88 anni. All’inizio di quest’ anno Cividale gli ha dedicato una mostra. Non solo per il fatto che aveva collaborato all’iniziativa “Un ponte per Herat” incontrando i bambini delle elementari, ma anche perché era stato un alpino del battaglione Cividale alla Francescatto. A scovare le sue storie tra i libri dei nipotini si capisce che era sempre rimasto tale. Toni Capuozzo Direttore responsabile 1
Dalla Sezione Centenario della Grande Guerra UDINE | 9-10-11 NOVEMBRE 2018 COMMEMORARAZIONE CANORA SOTTO LA LOGGIA DEL LIONELLO Nel ricordo dei Caduti della Pri- ma Guerra Mondiale il Comando Militare Esercito FVG, in collabo- razione anche con i reparti della Brigata alpina “Julia”, ha orga- nizzato nelle giornate del 9, 10 e 11 novembre scorso una serie di manifestazioni per commemorare i tanti soldati che hanno perso la vita in quel tremendo conflitto di cento anni fa. In tali manifestazio- ni hanno chiesto anche il supporto della Sezione ANA di Udine per in- trattenere il pubblico sotto la Log- gia del Lionello, nelle tre giornate degli eventi, con canti della Prima Guerra Mondiale. I nostri cori: “Picozza” di Carpac- co, “Cjastelîr” di Mereto di Tom- ba e il Coro sezionale ANA Udi- ne-Gruppo di Codroipo hanno ben figurato con i loro repertori alfine che la gente continuava a chiedere i bis delle canzoni. 2 Dalla Sezione
Dalla Sezione 24x1ora di Telethon UDINE | 1/2 DICEMBRE 2018 QUEST’ANNO HA PARTECIPATO ANCHE LA NOSTRA SEZIONE La staffetta 24x1ora di Telethon, l’occasione e 1.800 studenti delle anche il sottoscritto. La squadra svoltasi nelle giornate del 1 e 2 scuole primarie e secondarie del si è piazzata al 255° posto su 552 dicembre, evento unico nel suo territorio. Numeri importanti, che squadre, per un totale di 123 giri e genere in Italia e pensato per so- testimoniano la grande solidarietà 231.672 metri percorsi. Un grazie stenere la ricerca scientifica con- dei friulani e non, consentendo - di cuore a tutti i partecipanti. Per tro le malattie genetiche rare, è solo nel 2017 - di raccogliere 222 la prossima edizione vedremo di cresciuta sempre più, fino a coin- mila euro, interamente devoluti formare una squadra ancora più volgere, nell’ultima edizione, 460 a favore della ricerca scientifica. numerosa. Chi lo desidera può già squadre per un totale di oltre 12 Quest’anno anche la nostra Sezio- prenotarsi. E questo vale anche mila podisti: agonisti o semplici ne ha partecipato con una squadra per la 24x1ora di Buttrio.. amatori che scendono in pista per di 24 podisti, dove ha partecipato Dalla Sezione 3
Dalla Sezione PAOLO MONTINA A Cargnacco nel 76° ricordo di Nikolajewka CARGNACCO | 27 GENNAIO 2019 Il 27 gennaio scorso, al Tempio della Madonna del Conforto di Cargnacco, si è rinnovato l’annua- le incontro nel ricordo di quanti non fecero ritorno dalla tragica campagna di guerra in Russia. Si è ricordato pure il 70° anni- versario della posa della prima pietra, nell’ottobre del 1949: pie- tra proveniente dal Monte Canin e offerta dai reduci dell’8ª Armata. Il 5 novembre dell’anno seguente, in occasione dell’inizio dei lavori per il nuovo Tempio, il genera- le Ernesto Cappa, Capo di Stato Maggiore della Difesa, auspicava che: “Questo luogo divenga un’al- tra Redipuglia per i caduti in Rus- sia”. E se questo era l’obiettivo del di Cargnacco il giorno preceden- comuni. C’erano pure: l’assesso- cappellano militare don Carlo Ca- te alla cerimonia vera e propria, re provinciale di Novara Andrea neva, fondatore del Tempio, esso con la mattinata che ha coinvolto Crivelli e la senatrice Raffaella F. fu pienamente raggiunto poichè gli studenti delle scuole medie di Marin, sostenitrice d’iniziative a Pozzuolo e Forgaria. Un’approfon- favore del Tempio. dita lezione di storia sulle vicende Tra le rappresentanze dell’Eser- dei nostri soldati in terra di Rus- cito, accanto alla M.O. professo- sia, sapientemente guidati dal 1° ressa Paola Del Din Cargnelli, il mar. Alessandro Lepore, addetto reduce Ottavio Pez e il nuovo co- militare al Sacrario di Cargnacco, mandante della Brigata Alpina Ju- ha illustrato loro le principali tap- lia, generale Alberto Vezzoli, con pe di quella campagna; è seguito i comandanti dei relativi reparti l’intervento del presidente nazio- assieme al tenente colonnello nale dell’UNIRR Francesco Maria Cusaro, integrato dalla rappre- sentazione teatrale “Era una notte che...” diretta dal regista Marino Olivotto. La visita al museo stori- co del Tempio ha concluso quest’i- struttiva giornata. La domenica mattina è comincia- quello di Cargnacco è divenuto ta la cerimonia ufficiale alla pre- in breve tempo il maggior Sacra- senza di numerose autorità civili rio nazionale dedicato ai caduti e e militari, ricevute dal presidente dispersi in terra di Russia, come nazionale UNIRR Cusaro, dal pre- lo è Redipuglia per i caduti nella sidente sezionale Dante Soravito Grande Guerra. de Franceschi e dal consiglio se- Il ricordo di questo 76° incontro, zionale. Tra i presenti ricordia- nella ricorrenza dell’epico scon- mo l’assessore regionale Sergio tro che i nostri soldati dovettero Emidio Bini e quello del comune sostenere a Nikolajewka il 27 di Udine Paolo Pizzocaro, assieme gennaio 1943, è iniziato al Tempio a numerosi amministratori di altri 4 Dalla Sezione
Dopo l’alzabandiera, accompa- gnata dall’Inno Nazionale, è stata inaugurata una scultura in pietra carnica dal titolo “La scongiura- ta caduta” opera dello scultore ucraino Dmjtro Ivanchenko e do- nata al Tempio grazie all’interes- samento dell’imprenditore friula- no Enzo Cainero (vedi articolo in altra parte). Prima della funzione religiosa ha preso la parola il sindaco di Poz- zuolo, Turello, che a nome della sua amministrazione ha ringra- ziato quanti da anni vengono a Cargnacco per ricordare chi non ha fatto ritorno dalla steppa. È stata quindi la volta dell’asses- Norbert Zorzitto, Direttore dei in congedo hanno, quindi, posato sore regionale Bini che ha portato sacrari militari del Friuli V.G., al un mazzo di fiori sui dodici cippi il saluto del governatore Fedriga maggiore Nicola Guercia, in rap- che contornano il piazzale e i cui ed invitato i presenti a ricordare presentanza del Comando provin- nomi ricordano i principali reparti alle giovani generazioni quanto ciale dei carabinieri e diversi altri che combatterono in Russia: Tri- è successo a suo tempo, quando ufficiali e sottufficiali. Per la no- dentina, Julia, Cuneense, Celere; migliaia di giovani combatterono stra Associazione erano presenti il presidente nazionale Sebastiano Favero, il vice presidente vicario Alfonsino Ercole e i consiglieri Ro- mano Bottosso, Michele Dal Paos, Lino Rizzi, Renato Romano e il re- visore dei conti Mauro Ermacora. Sempre attivo il ser vizio della nostra Protezione civile e delle Guardie d’onore al Tempio. La cerimonia è iniziata con l’in- gresso delle varie rappresentanze delle Associazioni d’arma, prece- dute dalla Fanfara della Julia e un picchetto armato del 3° Artiglieria da Montagna; c’erano i vessilli se- zionali di Belluno, della Carnica, di Cividale, Conegliano, Gemona, Gorizia, Palmanova, Pordenone, Valdagno, Valdobbiadene, Udine e circa 120 gagliardetti, diversi di Aeronautica e IV Flottiglia MAS; valorosamente, dando anche la fuori regione. Raggruppamento CC. NN. Taglia- vita non certo per loro volontà, In coda sono arrivati i medaglieri mento, Montebello, Leonessa, e ma avendo chiaro il concetto che nazionali dell’ANA, dell’UNIRR e i Valle Scrivia; LXII Btg. AA. Sas- “...l’Italia chiamò” e bisognava gonfaloni comunali di Udine e Poz- sari; Divisioni Cosseria, Pasubio, obbedire. Ha ricordato poi la re- zuolo del Friuli. Ravenna, Sforzesca, Torino e Vi- cente scomparsa dell’onorevole Dodici alpini in armi e altrettanti cenza. Giuseppe Zamberletti, che guidò Dalla Sezione 5
la ricostruzione del Friuli dopo il cordato altri prima di me; ma non za ovviamente scordare la figura terremoto del 1976. solo per un giorno, bensì per tutto di don Caneva, cui si deve la co- Il comandante della Julia, genera- l’anno. E al riguardo chiediamo a struzione di questo Tempio. le Vezzoli, nel ricordare i soldato gran voce che ai nostri giovani sia Al termine della funzione si è pro- di allora, ha rammentato che i più insegnata a scuola anche un pò di fortunati che sono riusciti a tor- educazione civica, assieme alla nare hanno interiorizzato le soffe- storia recente, magari integrata renze patite, mentre altri le hanno da qualche mese di servizio mili- raccontate, a futura memoria, af- tare gratuito”. finché restino impresse nei nostri Il Presidente dell’UNIRR, in segno giovani. “Ieri questo Tempio era di riconoscenza per le molteplici gremito di bambini”, ha esordito attività svolte a sostegno del Tem- il presidente dell’UNIRR Cusaro, pio, ha consegnato quindi alcune e noi abbiamo il dovere di ricor- benemerenze alla signora Mar- dare loro il sacrificio di tante gio- gherita Binaggia, al capogruppo vani vite, facendogli comprendere di Cargnacco Ido Ziraldo, al con- gli orrori delle guerre e quanto sia sigliere sezionale Gianni Ciani, al preziosa la pace. consigliere provinciale di Novara Molto incisivo, come sua indole, Andrea Crivelli e al regista Marino l’intervento del nostro presiden- Olivotto. te Favero, che dopo aver salu- La S. Messa, accompagnata dal tato militarmente i medaglieri coro “Picozza” di Carpacco guida- ANA e UNIRR, ha posto l’accento to dal maestro Martina Grasso, è ceduto alla consegna al Museo di sui settantasei anni trascorsi da stata concelebrata dal cappellano Cargnacco del piastrino dell’arti- Nikolajewka e sui molti caduti della Julia, don Giuseppe Ganciu, gliere da montagna Danilo Toso, di questo tragico scontro e della dai cappellani don Albino D’Or- cl. 1920, disperso a Krinovaja, campagna di Russia in generale. lando e don Pasquale Di Donna, consegnato di recente ai famigliari “E’ doveroso quindi fare memoria assieme a don Carlo Costantini e da questi al museo. Sempre al su questo - ha proseguito Favero parroco di Pozzuolo. Nell’omelia museo è stata donata un’antica - e dobbiamo farlo verso i nostri è stato ricordato il sacrificio dei icona russa, recuperata da un sol- giovani, come hanno del resto ri- cappellani militari in Russia, sen- dato italiano in un’isba diroccata durante la ritirata e consegnata ora al museo dal dottor Giovanni Spina di Bergamo. Il consigliere sezionale Gianni Cia- ni, poi, ha letto la “Preghiera del disperso”; al termine le autorità si sono recate nella sottostante cripta per la posa di una corona alla tomba del Soldato ignoto e un serto floreale a quella di don Caneva. Quest’umile cappellano, Medaglia d’Argento al Valor Mili- tare, riposa accanto alle migliaia di soldati che, grazie a lui, hanno trovato la pace nella loro terra natia. 6 Dalla Sezione
Dalla Sezione PAOLO MONTINA Un monumento di pace e riconciliazione CARGNACCO | 27 GENNAIO 2019 “LA SCONGIURATA CADUTA” Il 27 gennaio 2019, nel corso della morte che tutti accomuna. profonda ferita, rimarginata però cerimonia di Cargnacco a ricordo Opera dell’artista ucraino Ivan- nel tempo, tra Italia e Ucraina, ieri del 76° anniversario della batta- chenko Dmy tro è titolata “La divise e oggi unite da vincoli di fra- glia di Nikolajewka, è stato bene- scongiurata caduta” ed è forma- terna amicizia. detto un monumento che vuole ta da due pietre di diverso colore L’opera è stata realizzata durante idealmente ricordare quell’epico (Grigio carnico e Rosso di Verze- il “12° Simposio internazionale di scontro, ma nello stesso tempo gnis) staccate tra loro, ma unite scultura su pietre del Friuli V.G.” rendere omaggio alle vittime degli da raccordi metallici che vogliono che si tenne a Vergnacco di Reana opposti schieramenti, unite nella per l’appunto simboleggiare una del Rojale nel giugno del 2009 a cura del Circolo culturale “Il Faro” di Vergnacco. I lavori furono in seguito esposti a Villa Manin di Passariano. Grazie all’interessa- mento dell’imprenditore Enzo Cai- nero e del presidente della Sezio- ne ANA di Udine, Dante Soravito de Franceschi, “La scongiurata caduta” è stata posta all’esterno del Tempio di Cargnacco. Iva nche n ko Dm yt ro è n a to a Zapori zhia , una cittadina ucraina a pochi chilometri da Nikolajewka e fin da giovane ha coltivato la passione per la scultura. Usa sia il linguaggio astratto sia quello figurativo per evidenzia- re la qualità dei materiali usati e il messaggio che intende tra- smettere, spesso legato al senso della resistenza, alla riflessione sull’uomo e ciò che lo circonda. La sua arte, tecnicamente im- pegnativa, riesce a trasmettere l’intensità dei temi trattati. Dalla Sezione 7
Dalla Sezione PAOLO MONTINA Sono ritornati a baita dalla Russia CARGNACCO | 2 MARZO 2019 Il due marzo scorso, il Tempio-Sa- Commissariato generale per le del Tempio. crario di Cargnacco, che raccoglie onoranze ai caduti, con l’apporto Come detto, solamente a due dei le salme di migliaia di nostri sol- dell’associazione italiana “Italian poveri resti è stato possibile dare dati caduti durante la campagna di Recovery Team” (Gotica toscana di un nome. Russia, ha accolto i resti mortali di Firenze, museo di Felonica a Man- Alpino Giulio Lazzarotti, classe altri dodici militari provenienti da tova e associazione Linea Gustav 1922, nato a Valditacchia frazio- alcune fosse comuni recentemen- di Ferrara) che ha reso possibile ne di Monchio delle Corti (Parma) te rinvenute; solamente a due di le operazioni di esumazione e rim- in forza al Battaglione Gemona; essi però è stato possibile dare un patrio. Determinante si è rivelato prigioniero probabilmente nel- nome e, per desiderio dei paren- pure il contributo dell’associa- la zona di Postojalowka tra il 20 ti, saranno inumati nei rispettivi zione russa “Dolg” che ha forni- e il 22 gennaio 1943, quando l’8° paesi di origine, mentre gli altri to l’indispensabile mano d’opera Alpini combatté l’ultima dispera- troveranno posto accanto ai no- locale. ta battaglia per cercare di uscire vemila caduti che riposano nella Le salme, provenienti dalla zona dall’accerchiamento. cripta del Sacrario. di Kirov, erano giunte a Cargnacco Da Postojalowka, assieme a mi- L’opera di esumazione e rimpa- nei giorni scorsi per essere uffi- gliaia di commilitoni, iniziò la mar- trio si deve al coordinamento del cialmente tumulate nella cripta cia del “davaj”, a piedi o su carri 8 Dalla Sezione
sandro Lepore, addetto militare al sacrario di Cargnacco. Inoltre: il presidente nazionale dell'UNIRR Francesco Maria Cusaro e la M.O. professoressa Paola Del Din Car- nielli. I labari dei comuni di Monchio delle Corti e di Pozzuolo del Friu- li, erano affiancati dal Medaglie- re nazionale e da quelli sezionali dell’UNIRR; dal labaro dei Ber- saglieri e delle altre Associazio- ni d’arma che parteciparono alla campagna di Russia. Per l’Associazione Nazionale Alpi- ni c’erano il vice presidente vicario Alfonsino Ercole e il consigliere Romano Bottosso; un centinaio almeno i gagliardetti dei Gruppi alpini provenienti anche da fuori regione, assieme ai vessilli delle Sezioni di Brescia, Casale Monfer- rato, Cremona, Gorizia, Mantova, Padova, Parma, Vercelli, Trieste ed Udine, con il suo presidente Dante Soravito de Franceschi. La cerimonia è iniziata con l’in- gresso nel Tempio di tredici mili- tari delle varie Armi, con altret- tante piccole cassette avvolte dal tricolore che hanno deposto ai piedi dell’altare. L’Ordinario militare monsignor Santo Marciano ha celebrato la S. Messa assieme ai cappellani don Giuseppe Canciu e don Albino d’Orlando, al parroco di Pozzuolo merci fino alla zona di Kirov, a cembre 1942. Era stato esumato don Carlo Costantini e altri con- circa ottocento chilometri da Mo- dal cimitero di Dreseskowa nel celebranti. sca. Lungo il percorso ferroviario 1994 e tumulato inizialmente a All’inizio della Messa, il coro se- i russi scaricavano dai vagoni i Cargnacco tra i soldati ignoti. zionale ANA di Codroipo, diretto morti durante il viaggio, come nel Nuove ricerche hanno recente- dal maestro Massimiliano Golin, caso del villaggio di Shikovo, a po- mente permesso di stabilirne ha intonato “Signore delle cime” chi chilometri da Kirov. l’identità, per cui ora riposerà in una palpabile atmosfera di rac- Qui, da tempo erano state segna- accanto ai circa cinquecento suoi coglimento che permeava l’intera late delle grandi fosse comuni commilitoni noti. navata, ad iniziare dai primi ban- con i resti di centinaia di soldati; Nella mattinata del 3 marzo scor- chi dove erano riuniti i parenti dei tra il 2015 e il 2018, sono stati ri- so ha avuto luogo la cerimonia di caduti. esumati circa milleseicento corpi deposizione ufficiale delle dodici Il generale Veltri, ha ripercoso le di varie nazionalità, tra cui dodici cassette, oltre al riposizionamen- principali tappe che hanno reso identificati come italiani. L’alpino to di quella già presente dal 1994. possibile il rientro di questi ca- Lazzarotti è stato riconosciuto Numerose le autorità civili e mili- duti e di altri nostri soldati sparsi dalla piastrina che portava an- tari presenti. Il sindaco di Pozzuo- per i vari fronti di guerra, in Ita- cora al collo. Lo stesso vale per lo, Nicola Turello, il vicesindaco di lia e all’estero. Si è infine detto Antero Terradura classe 1913, Udine Loris Michelini con rappre- fiducioso per nuovi rimpatri, rin- nato a Passignano sul Trasimeno, sentanze delle amministrazioni graziando quanti collaborano per provincia di Perugia, appartenente di Mortegliano, Pasian di Prato, raggiungere questo scopo. all’11° Raggrupamento Artiglieria Pavia di Udine ed altre. Al termine della cerimonia le tre- di Corpo d’armata, scomparso in Il consigliere comunale di Vico dici urne sono state deposte nella combattimento il 21 gennaio 1943. Pisano, Aldo Picchi, in rappresen- sottostante cripta e i resti di Giu- Durante la ritirata, il reggimento tanza della sua amministrazione lio Lazzarotti e Antero Terradura costituiva la retrovia della colonna Il Commissariato Generale per le consegnati ai famigliari per l’inu- formata dalla Divisione Tridentina. Onoranze ai Caduti era rappre- mazione nei paesi di origine. Con le dodici urne di Kirov, saran- sentato dal generale di divisione no pure traslati i resti del caporal Alessandro Veltri, assieme al suo maggiore Orfeo Minari, classe vice, generale di divisione Piero 1916, nato a Roncoferraro in pro- Primo, dal direttore dei sacrari vincia di Mantova, appartenente militari del Friuli V.G. tenente co- all’89° Reggimento fanteria della lonnello Norbert Zorzitto, coadiu- Divisione Cosseria, morto il 16 di- vato dal primo maresciallo Ales- Dalla Sezione 9
Dalla Sezione Assemblea dei Delegati della Sezione ANA di Udine UDINE | 3 MARZO 2019 CONCLUSIONI DI UNA LUNGA RELAZIONE MORALE Purtroppo, sono diversi anni che tenti. Sempre pronti e disponibili insegnamenti, oltre alla nostra ribadisco lo stesso concetto ed a sostenere chi ha bisogno, fedeli esperienza. anche quest’anno mi sento in do- al nostro motto “ricordare i morti In poche parole, dobbiamo tra- vere, nel solo ed unico interesse aiutando i vivi”. Non credo sia que- smettere la nostra alpinità. I cam- della nostra Associazione, di riaf- sto il momento in cui perderci in pi scuola che noi facciamo sono un fermare il mio accorato ma anche dannosi antagonismi, in dispute esempio: i ragazzi sono ben felici determinato invito a stare uniti, cavillose, in accanite volontà di di parteciparvi e si ripropongono evitando polemiche inutili e sterili, trovare nell’altro i risvolti negati- subito, al termine della settima- lasciando da parte i personalismi vi invece di valorizzare gli aspetti na, per l’anno successivo perché per fare invece proposte medita- positivi, così facendo finiremo per si trovano bene, perché imparano te e volte ad assicurare un lungo comportarci proprio come quelli a stare assieme, a fare squadra, futuro ai Gruppi e di conseguenza che a parole diciamo di condan- la stessa cosa che dobbiamo fare alla Sezione. Non mi stancherò di nare. Dobbiamo comportarci ed noi, e loro ci credono e sono ben ripetervi questo invito con la spe- operare con rispetto reciproco, contenti di seguire il nostro esem- ranza che possa far breccia e far lealtà, schiettezza ed onestà tra di pio, il nostro insegnamento. capire a quanti al nostro interno noi a tutti i livelli, con un unico e Chiudo questa mia relazione con pensano di essere i soli deposita- solo obiettivo, l’interesse e il bene un grazie sincero e di cuore a ri della verità, unici interpreti dei della nostra amata Associazione. quanti, nei vari ruoli, hanno lavo- nostri valori e del nostro Statuto, Per non avere paura di quello che rato e mi sono stati vicini: ai Con- che anche per loro deve valere il il futuro ci riserverà dobbiamo siglieri, ai Vicepresidenti, alla Se- rispetto delle regole associative fare gruppo, collaborare assieme, greteria, a Luigi Ziani, ai Revisori in cui non ci debbano essere pro- lasciare da parte i campanilismi dei Conti, a tutti i Capigruppo e loro tagonismi ma molta umiltà. Sia- e comunque dobbiamo credere collaboratori, ai soci, agli amici e mo un’Associazione d’arma con a quello che facciamo, dobbiamo ai volontari della nostra protezio- una organizzazione piramidale lasciare un segno alle nuove ge- ne civile. Grazie. Grazie di cuore a ed unitaria e non una sommato- nerazioni, un segno di unità d’in- tutti. ria di singole entità. Quello che ci tenti, di etica morale; solo così Viva gli Alpini, Viva l’Italia, ha sempre caratterizzato e che la possiamo dire di aver seguito le Viva i Gruppi della Sezione gente apprezza di noi è la nostra orme dei nostri Padri. I nostri ANA di Udine. grande compattezza ed unità d’in- ragazzi hanno bisogno dei nostri 10 Dalla Sezione
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Dalla Sezione PAOLO MONTINA A Muris per ricordare il 77° del Galilea MONTE DI MURIS | 31 MARZO 2019 SUL MONTE DI MURIS SI È RADUNATA UNA GRANDE FOLLA PER RICORDARE E COMMEMORARE LE VITTIME DEL “GALILEA” di prigionieri, tra greci e militari italiani. 1050 furono i morti su 1329 imbarcati: in gran parte friu- lani e parmensi - che integravano le leve friulane - ed è proprio per questo che in Friuli (a Muris e a Chions di Pordenone) così come a Sala Baganza in quel di Parma, si tengono le principali cerimonie di suffragio. Dal 1947 quindi sul monte di Ragogna si ritrovano quanti perpetuano il ricordo di quella tragica notte, grazie anche al valido aiuto del Gruppo alpini di Da oltre mezzo secolo sul monte Muris, costituitosi in quello stesso tirata di Caporetto, nel novembre di Ragogna, che sovrasta l’abita- anno con lo scopo precipuo di te- del 1917. Negli anni seguenti, ac- to di Muris, si tiene l’annuale ce- nere vivo quel tragico ricordo. Fu canto all’eremo, ogni reparto pre- rimonia a ricordo della tragedia grazie al loro caparbio impegno e sente sulla nave pose una stele a del piroscafo Galilea che, la notte con il sostegno della comunità di ricordo dei propri caduti, riunendo tra il 28 e il 29 marzo 1942, fu si- Muris che venne ricostruita l’an- idealmente in un unico sito, alpini, lurato dal sommergibile inglese tica chiesetta di San Giovanni in bersaglieri, carabinieri, marinai Proteus mentre dalla Grecia rim- Monte, risalente alla fine del tre- civili e militari, ecc. In particola- patriava gli alpini del Comando cento, che divenne il fulcro civile e re, gli alpini superstiti contribui- dell’8° reggimento, del Batta- religioso attorno a cui si sviluppò rono alla realizzazione del grande glione “Gemona”, di reparti alpini l’idea di un luogo da dedicare ai monumento, benedetto nel 1972, ausiliari, oltre a una quarantina di morti del Galilea. Oltre alla vetu- che riporta i nomi dei commilitoni bersaglieri, ottanta carabinieri e stà del tempo, la chiesetta-eremo periti nel naufragio. Con questo altrettanti marinai civili militariz- era rimasta gravemente danneg- spirito dunque anche quest’anno, zati; una trentina di uomini della giata durante l’eroica difesa del il 31 marzo, ricorrendo il settan- marina militare e una sessantina monte di Ragogna, durante la ri- tasettesimo anniversario di quella 12 Dalla Sezione
A rappresentare l’Associazione e le autorità presenti, ha detto di Nazionale Alpini c’era il vicepresi- essere commosso e ha ricordato dente Lorenzo Cordiglia, assieme il concorso sulla Grande Guer- a vari presidenti sezionali. ra indetto dall’ANA e rivolto alle Ad accogliere le autorità nell’area scuole sul tema del “Milite non più della cerimonia il picchetto e la ignoto”. Concorso che ha visto una fanfara della Brigata Julia, il coro buona partecipazione dei nostri “Amici della montagna” di Rago- ragazzi verso la storia passata. gna e numerosi labari e vessilli di “E se a volte critichiamo i giovani varie associazioni d’Arma. perche l’Italia di oggi non è forse In prima fila i reduci della classe quella che vorremmo – ha prose- 1921: Onorino Pierobon, di San guito Cordiglia - ricordiamo che è Quirino di Pordenone, superstite comunque quella che noi abbiamo del Galilea e Ottavio Pez, di Vigo- costruito”. Ha concluso ricordan- tragica notte, fin dalle prime ore novo di Fontanafredda, combat- do una frase letta recentemente del mattino la cima del monte si tente in Grecia, Albania e Russia. su un monumento in ricordo dei è animata di gente proveniente A lato delle autorità, le corone caduti: “Morti perché l’Italia viva”. da ogni dove. Circa centoventi di alloro de comune di Ragogna, Il generale Vezzoli ha ricordato gagliardetti provenienti dal tri- della Brigata Julia, dei carabi- che i soldati, di ieri e di oggi, vanno veneto, ma anche dall’Emilia Ro- nieri, dei bersaglieri e del Grup- dove il dovere li chiama, senza se magna, sono la migliore conferma po di Muris. Sempre piacevole la e senza ma. Quelli imbarcati sul della massiccia presenza di “pen- presenza dei ragazzi delle locali Galilea erano lieti di rimpatriare ne nere e bianche” accompagnate scuole, che - com’è stato rilevato da un folto pubblico che faceva da - rappresentano il nostro futuro. contorno alla cerimonia. Il rito del ricordo è iniziato con Tra le autorità civili, il presiden- l’ingresso del gonfalone della cit- te del Consiglio Regionale Piero tà di Udine, decorato di M.O.V.M. e Mauro Zanin, il vicegovernatore Croce al merito di guerra, seguito della Regione Friuli VG, Riccardo dal gonfalone del comune di Ra- Riccardi; l’onorevole Bruno Tondo, gogna. All’alzabandiera è seguito della Commissione Difesa, Enzo l’intervento del sindaco di Rago- Cainero, “patron” del Giro d’Italia gna, Alma Concil, e rivolgendosi ai per la parte friulana e cittadino ragazzi delle scuole ha ricordato onorario di Ragogna nonché di- che essi sono il futuro dell’Italia versi amministratori comunali. e che è nostro compito ricordare Per la Julia, il nuovo comandante loro il passato: anche di coloro che generale di brigata Alberto Vezzo- hanno dato la vita per la Patria. Ha li, assieme ai comandanti dell’8° concluso con un grazie particolare e rivedere i loro cari. Un tragico Alpini, col. Franco Del Favero e del all’ANA che rende possibili e man- destino ne ha portati oltre mille in 3° Artiglieria, col. Michele Tomas- tiene vive queste cerimonie. fondo al mare, mentre i superstiti setti, il ten. col. Pietro Abate, co- L’onorevole Riccardi si è soffer- provavano quasi vergogna per es- mandante del Reparto Comando mato sul significato che questo sere sopravissuti. Supporti Tattici Julia e l’omonimo luogo rappresenta per le Forze La S. Messa, concelebrata dai comandante del 12° Reparto in- armate qui rappresentate e in cappellani militari don Giuseppe frastrutture, Paolo Ceccorulli. Il particolare verso chi ha fatto il Ganciu e don Albino D’Orlando, è col. Alfredo Vacca, comandante proprio dovere fino in fondo. In stata accompagnati dal coro “Ami- provinciale dei carabinieri, il ten. un Paese che ancor oggi stenta a ci della montagna. di vascello Gabriele Lunazzi-Gori- trovare una sua identità di principi Al termine della funzione religio- za, in rappresentanza dell’Ammi- e di valori. Il vice presidente nazio- sa, il presidente Soravito ha letto ragliato di Venezia e altri rappre- nale dell’ANA Cordiglia, dopo aver la “Preghiera del naufrago del Ga- sentanti delle varie Armi. salutato affettuosamente i reduci lilea”. La cerimonia è continuata con la benedizione del nuovo ga- gliardetto del Gruppo di Muris, con madrina la signora Pierina Burello, consorte dello scompar- so capogruppo Ottello De Monte. Accompagnate dalle principali au- torità, sono state quindi deposte le corone di alloro al monumento che ricorda i caduti del Gemona e ai cippi degli altri reparti presenti sulla nave. Le note del silenzio e i rintocchi della campana in cima al colle hanno segnato il termine della cerimonia. Accomiatandosi dalle autorità, il vice presidente Cordiglia ha con- segnato un ricordo alpino al sin- daco Concil, al generale Vezzoli e al presidente Soravito. Dalla Sezione 13
L'intervento del gen. Alberto Vezzoli comandante la Brigata Alpina “Julia” Quando un soldato parte per la guerra non pensa al fatto faranno ai familiari, ma per la quasi totalità di essi non è che potrebbe morire. I suoi pensieri piuttosto vanno alla una sorpresa quella che potranno fare a casa. Tra di essi, famiglia, agli affetti e alla consapevolezza che questi sof- i pochi superstiti, poco più di 200 su circa 1200 persone, frirebbero troppo qualora lui non tornasse. Chi parte non vivono un dramma che ha del paradossale. Tornano a casa ha paura per sé stesso, è più chi resta a casa ad averne e ne ma si sentono in colpa per essere sopravvissuti, per essere ha ancora di più perché non ha idea di quello che avviene stati baciati, forse, dalla fortuna. Il rientro a casa è mesto nella realtà. Si aspetta notizie, una lettera, a quel tempo e la notizia del ritorno della Bandiera di Guerra in caser- a volte passavano mesi prima di avere notizie, e quando ma senza onori, come mi ha raccontato la medaglia d’oro arrivavano si faceva finta di non sapere che fossero notizie professoressa Del Din, è segno che qualcosa di molto grave ormai piuttosto vecchie. è successo, qualcosa che a 77 anni di distanza ricordiamo Ebbene pensiamo per un secondo ai passeggeri del Galilea. con commozione e un grande senso di vuoto. Insegniamo la Stanno tornando a casa per riposarsi un po’, tra qualche storia ai giovani, è l’unico modo per continuare a rendere mese molti dovranno partire per la Russia. Sembra un de- onore a coloro che hanno fatto e reso grande la nostra Pa- stino segnato il loro. Sono sul ponte della nave, giocano a tria. Ricordiamoli sempre con estremo rispetto. carte, quasi immaginano la sorpresa che tra pochi giorni LIGNANO SABBIADORO - 30/31 AGOSTO - 1 SETTEMBRE 2019 EVENTO CELEBRATIVO PER 70 DELLA BRIGATA ALPINA “JULIA” ° ANNIVERSARIO COSTITUZIONE sezione di udine CITTÀ DI LIGNANO SABBIADORO 14 Dalla Sezione
Dalla Julia “Il primo corso non si scorda mai” UDINE | 30 NOVEMBRE 2018 INCONTRO TRA IL GEN. ALBERTO VEZZOLI E I SOTTOTENENTI DEL 163° CORSO AUC 1996 DI AOSTA Il primo corso non si scorda mai. hanno voluto mancare l’appunta- mandante che ha saputo non farsi Forse è ciò che ha pensato anche mento della cerimonia di investi- dimenticare. E dopo la cerimonia il gen. Alberto Vezzoli, appena no- tura. Certo ci sono le Adunate e ufficiale, con la consegna della minato comandante della Brigata i momenti per sentirsi e aggior- piccozza, i discorsi e gli onori, i Julia, quando ha visto presentarsi narsi sulle novità non mancano, sottotenenti hanno donato al loro in piazza Libertà a Udine una ven- ma prendersi un paio di giorni dal comandante una targa ricordo, tina dei suoi primi allievi ufficiali. lavoro, salire in macchina e attra- seria e giocosa insieme, brindan- I sottotenenti del 163° corso AUC versare mezza Italia o anche solo do al nuovo importante incarico e di Aosta, che nel 1996 ebbero un mezza regione per rivedere “il a un’amicizia che non finisce. giovane tenente Vezzoli come loro capo” è il segno dell’attaccamen- comandante di compagnia, non to al Corpo degli Alpini e a un co- Dalla Julia 15
Dalla Julia MASSIMO BLASIZZA Udine saluta gli alpini della “Julia” al rientro dal Libano UDINE | 30 NOVEMBRE 2018 AVVICENDAMENTO AL COMANDO DELLA "JULIA" Schieramento delle truppe in piazza Libertà Venerdì 30 novembre nella splen- dei militari dell’Esercito Italiano di tutte le quattro forze armate, dida cornice di piazza Libertà, la della missione “Leonte” tra Isra- nelle cellule del comando e nelle città di Udine ha salutato Ufficiali, ele e Libano dal 2006 viene rispet- unità di manovra di “Leonte XXIV”, Sottufficiali e Graduati della “Ju- tato il cessate il fuoco. La “Julia”, non hanno operato solo i colle- lia” in rientro dal Libano. Il con- impiegata per la prima volta nella ghi di Slovenia e Ungheria della tingente nazionale dell’Esercito, terra dei cedri, ha ancora di più MLF, ma anche quelli di Austria formato da circa 1000 militari, alla rinsaldato gli ottimi rapporti con e Croazia a testimonianza della guida del generale Paolo Fabbri, le autorità libanesi, sia civili, sia volontà di costruire ancora di più 43° Comandante della “Julia”, è religiose, sia militari. Gli alpini solide capacità di operare tra na- stato impiegato, sotto egida ONU, hanno effettuato numerosissime zioni diverse sino ai minimi livelli nella missione UNIFIL, in uno dei attività operative, anche assieme e renderle un esempio da seguire. teatri operativi più delicati nei ai colleghi delle forze armate Li- Al contingente dell’Esercito è sta- quali sono impegnate le Forze banesi, soprattutto di controllo e ta assegnata la guida del Sector Armate italiane. Grazie all’operato pattugliamento della Blue Line, West, uno dei due settori in cui la linea di demarcazione (non un confine vero e proprio) a ridosso del territorio israeliano ed hanno fornito supporto alla popolazione locale, attraverso la realizzazione di numerosi progetti CIMIC (Coo- perazione Civile Militare) in osser- vanza delle risoluzioni ONU 1701 del 2006 e 2433 del 2018. La Brigata Alpina “Julia”/ Multi- national Land Force (MLF), come detto, alla prima partecipazione alla missione UNIFIL in Libano, si è schierata per la prima volta in assoluto anche in conformazione DECI (Defence Cooperation Initia- Passaggio consegne gen Fabbri - gen Vezzoli tive): insieme ai militari italiani Lo stendardo MLF presente per la prima volta alla cerimonia 16 Dalla Julia
Il generale Fabbri con le autorità locali alla cerimonia per la donazione CIMIC di materiali sanitari è divisa l’area a responsabilità tutto in Trentino Alto Adige e Vene- questo possa essere realizzato”. ONU, a sud del fiume Litani. Le al- to. Come massima autorità milita- Numerose le autorità civili che tre componenti internazionali del re italiana presente il comandante hanno voluto testimoniare i sen- settore, sono composte da militari delle Truppe Alpine, il generale di timenti di vicinanza ed affetto agli di Armenia, Austria, Brunei, Cro- corpo d’armata Claudio Berto che alpini friulani recentemente rien- azia, Estonia, Finlandia, Ghana, è intervenuto portando il saluto a trati in Patria e nell’occasione più Irlanda, Malesia, Repubblica di nome di tutti gli alpini in armi. importante, quella dell’avvicenda- Corea, Serbia, Slovenia, Tanzania Nell’inter vento ha augurato al mento del generale comandante: ed Ungheria. generale Fabbri ogni migliore la Medaglia d’oro al Valor Militare, Dopo quasi due anni e mezzo il fortuna per il futuro della carrie- prof.ssa Paola Del Din, il Sindaco generale Fabbri ha ceduto il co- ra militare complimentandosi per di Udine, Pietro Fontanini, il Pre- mando della “Julia” al parigrado l’ottimo lavoro svolto. Al generale fetto di Udine S.E. dott. Angelo Alberto Vezzoli. Da luglio 2016 il Vezzoli il generale Berto ha augu- generale Fabbri ha comandato rato buon lavoro certo che saprà una delle brigate più prestigio- affrontare il periodo di comando, se dell’Esercito e, oltre ad aver con la stessa determinazione dei condotto gli uomini e le donne in comandanti che lo hanno prece- Libano, ha portato la “Julia” ad un duto affidando un progetto fonda- eccellente livello di preparazione, mentale per il futuro delle truppe grazie alle numerose ed impegna- alpine: “il potenziamento delle tive attività addestrative. capacità da montagna e delle ca- In Italia le sfide del controllo pacità duali. Il primo prevede la all’immigrazione, la lotta al ter- costituzione presso i reggimenti rorismo, il contenimento delle di un plotone alpieri per ogni com- Pattuglia alpini lungo Blue Line aggressioni ai cantieri della TAV pagnia, con tutto ciò che questo in Val di Susa sono stati l’impegno comporta dal punto di vista della Ciuni, il Questore dott. Claudio della “Julia” in attività di presidio qualificazione del personale e del Cracovia. Presenti, assieme al e pattugliamento in concorso alle loro addestramento. Il secondo Labaro nazionale e al Presiden- forze di Polizia nazionali. prevede lo sviluppo di una, più te nazionale Sebastiano Favero, Per non parlare delle quasi quoti- spinta, sinergia con le componenti Dante Soravito de Franceschi ol- diane operazioni di bonifica da re- della protezione civile ed in par- tre a tutti gli altri presidenti ANA siduati bellici che i guastatori del ticolare con l’associazione nazio- delle Sezioni della nostra regione, 2° genio hanno condotto soprat- nale alpini, in tutti i settori in cui assieme ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Si sottolinea la fondamen- tale collaborazione tra il comando della Brigata “Julia” ed il comita- to organizzatore della “Telethon 2018” ed anche con l’Istituto Sta- tale di Istruzione Superiore “Bo- naldo Stringher” di Udine. Tra pochi giorni il generale Fabbri assumerà l’incarico di sottocapo operativo, a Roma, presso il co- mando delle forze operative terre- stri e comando operativo esercito. Il generale Alberto Vezzoli, 44° comandante della Brigata “Julia”, originario di Bergamo, proviene Alpini e militari libanesi dallo Stato Maggiore Difesa. Dalla Julia 17
Dalla Julia Campionati sciistici delle Truppe Alpine SAN CANDIDO (BZ) | 23 FEBBRAIO 2019 LA JULIA MANCA L’ORO, PIAZZANDO DUE ARGENTI E LA MEDAGLIA DI “LEGNO” Uno solo è stato il vincitore, ma ognuno dei 400 militari che hanno preso parte alla competizione ha dimostrato, coraggio, abnegazione e spirito di sacrificio. Il trofeo Buffa – messo a disposizione dalla Se- zione ANA di Trieste – è il simbolo delle gare di plotone, nate nel 1931 per verificare l’addestramento degli alpini. Ma i CaSTA sono anche una vetrina delle capacità delle truppe da montagna: gare tecniche quali lo slalom gigante, biathlon militare e sci alpinismo ma anche eserci- tazioni. L’edizione del 2019 ha visto un atto tattico difensivo in ambien- te montano e una esercitazione di Plotone del 7° alpini soccorso in ambiente innevato dove, accanto agli specialisti dell’eserci- Soddisfazione ed un briciolo di lo scettro al Piemonte. Gli uomini rammarico per il generale Vezzo- del 7°, secondi a pari merito con li, comandante della “Julia”, tre dei i cugini dell’8°, sono andati ad un suoi plotoni nelle prime quattro passo dalla storia. Reduci infatti da posizioni sono un ottimo risultato, due vittorie erano attesi alla terza è sfuggito il titolo, agguantato dal 2° consecutiva, sarebbe stato il primo alpini vittorioso del Trofeo “Buffa”. nella storia dei CaSTA. Ottima an- Siamo ai CaSTA che si sono con- che la prestazione degli artiglieri clusi oggi al termine di una setti- del 3°, sorprendendo, appena fuori mana di intense competizioni. La dal podio. La gara si è articolata in “Julia” – che negli ultimi 10 anni tre durissime giornate senza soste, ha primeggiato per ben sette vol- salvo che per riposare qualche ora te – quest’anno ha dovuto cedere la notte, sotto tenda, con tempera- ture in condizioni proibitive. Questi sono gli alpini, uomini e donne ad- destrati a vivere, muovere e com- battere in montagna “abnegazione, spirito di sacrificio e cameratismo Il generale Berto premia il plotone del 7° alpini Ten Rotondi rappresentano – ricorda il generale Vezzoli - le principali peculiarità di to hanno lavorato anche i Vigili del questi fantastici soldati”. “Gli unici Fuoco, CSNAS e i tanti che vanno in Italia che hanno il privilegio e le a formare il sistema di soccorso in capacità di operare in tali contesti: montagna. Il Capo di Stato Maggio- soldati al quadrato" sottolinea con re dell’Esercito, generale Salvatore orgoglio il Comandante delle Trup- Farina, ha voluto partecipare. En- pe Alpine generale Claudio Berto tusiasti i complimenti per i risultati evidenziando le straordinarie doti raggiunti dai suoi uomini e donne. Il Capo di SME gen. C.A. Salvatore Farina di questi militari, doti che servono alla cerimonia di chiusura dei CaSTA 2019 per ottenere tali risultati. 18 Dalla Julia
Recensioni I VOLONTARI ALPINI DI GEMONA E CIVIDALE “GEMONESI E CIVIDALESI NELLA GRANDE GUERRA” Tutti gli alpini, friulani e non, co- (il Cividale due) ciascuno. I volontari si distinsero per intra- noscono le glorie dell’8° Reggi- In pochissimi però sanno dell’e- prendenza: ogni pattuglia della mento e dei suoi battaglioni stori- sistenza di un reparto autonomo, zona non poteva uscire in servizio ci: Tolmezzo, Gemona e Cividale. denominato Compagnia Volontari senza la guida di due volontari al- Questi erano i tre battaglioni di Alpini Gemona, appunto della for- pini. Parteciparono a diversi fatti cui l’8° Alpini disponeva alle so- za di una compagnia. Approfondi- d’arme, come un attacco contro le glie della Grande Guerra e che ta ricerca è stata pubblicata da postazioni austriache di Passo Val poi diedero vita ad un battaglione Marco Siega, per Aviani & Aviani d’Inferno e del Biegenkopfe (mas- “valle” ed un battaglione “monte” editori, nel libro “Compagnia Vo- siccio del M. Volaia). lontari Alpini Gemona. Gemonesi La montagna simbolo della Com- e cividalesi nella Grande Guerra”. pagnia Volontari Alpini Gemona Questo reparto, composto inte- diventò però Spina Pesce, costo- ramente da friulani, fu fondato ne strapiombante che sovrasta in tempo di pace su due plotoni: il Lago Bordaglia, alle porte del uno a Gemona ed uno a Cividale. I Passo Giramondo. Tale quota due plotoni raccoglievano uomini venne presidiata e fortificata dai liberi da servizio militare, perché volontari alpini, che la difesero già assolto o perché ancora troppo arditamente dagli attacchi au- giovani; gli interessati conduceva- striaci, in particolare nell’agosto no la propria vita civile e si ritro- 1916. Avendo già patito un primo vavano la domenica per esercita- caduto, Giuseppe Chicchio di Ci- zioni e marce, vestendo la divisa vidale, per mano di un cecchino, il alpina. 27 e 28 agosto 1916 persero altri Nel 1914 il Regio Esercito milita- quattro uomini: Antonini Quinto, rizzò il reparto e i suoi membri si Timeus Giacomo e Tessitori Dario impegnarono ad arruolarsi volon- di Gemona e Garlatti Costa Giro- tari in caso di guerra, come infatti lamo di Forgaria. avvenne nel maggio 1915. Ridotta nell’organico per i cadu- Partiti per la Zona Carnia, erano ti, i feriti e i promossi ufficiali, la però privi di un ufficiale che li gui- Compagnia fu sciolta nel marzo dasse in prima linea e rimasero 1917. tutto il 1915 nelle retrovie sopra- Si consiglia vivamente la lettura stanti Rigolato e Forni Avoltri. del libro, non solo agli appassio- Nel 1916 ricevettero il s.ten. Nino nati di storia, ma in generale ai Barnaba, bujese, che divenne loro friulani ed agli amanti della mon- comandante e li portò in prima li- tagna. nea, sul fronte di Bordaglia, sopra Pierabech di Forni Avoltri. Recensioni 19
Storia MATTIA UBOLDI Le portatrici carniche sul fronte della Grande Guerra IL SUPPORTO INSOSTITUIBILE DELLE DONNE NELLA GRANDE GUERRA costruzione, ma le vie di comu- nicazione per raggiungerne le posizioni non erano affatto buo- ne: c’era l’esigenza di arrivare su quote molto elevate e impervie, a cui quasi nessuna strada poteva accedere. Alla richiesta di aiuto che i co- mandi Logistico e del Genio della “Zona Carnia” fecero alla popola- zione civile, perlopiù composta da donne, vecchi e bambini – i giovani in età di leva e gli uomini, natu- ralmente, erano già in guerra -, le portatrici carniche risposero immediatamente, desiderose di supportare i soldati in combatti- mento. Furono quindi suddivise, poste alle dipendenze delle varie unità - tanto che venne data loro una fascia da braccio rossa con stam- La storia delle portatrici carni- per finire in quelle del Natisone. Il pigliato il numero del reparto di che va inserita in quella ben più suo ruolo era considerato così vi- riferimento-, e dal 1915 fino all’ot- ampia dei civili militarizzati lungo tale che questa grande unità ven- tobre 1917 offrirono un supporto la linea del fronte della Grande ne posta direttamente agli ordini insostituibile: trasportarono sul- Guerra. dello S.M.R.E.I. (Stato Maggiore la loro schiena, nelle loro tipiche Storia che muove i suoi passi da del Regio Esercito Italiano). gerle, carichi pesanti in media dai tre dati certi: la volontà dei civi- Naturalmente, l’intero complesso 30 ai 40 kg e più, rifornendo di tut- li residenti nelle zone in stato di difensivo necessitava di continui to il necessario le unità impegnate guerra di supportare i soldati in rifornimenti di munizioni, vetto- negli scontri. combattimento; la necessità da vaglie, medicinali e materiali da Il compenso che gli veniva rico- parte del Regno d’Italia di offri- re uno sbocco economico a chi per ovvie ragioni aveva perso la possibilità di sostentarsi, avendo i propri possedimenti direttamen- te coinvolti dai combattimenti; l’e- sigenza dello Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano di disto- gliere quante più forze possibili dalle attività di retrovia e sussi- stenza. Le por tatrici carniche furono donne molto coraggiose alle di- pendenze del XII C.A., una forza impegnata a precludere agli eser- citi imperiali il varco costituito dal Passo di Monte Croce Carnico, e di tutta l’area militarmente deno- minata “Zona Carnia”, che correva dalle sorgenti del Piave, passando per le valli dell’alto Tagliamento, del Degano, del But e del Fella, 20 Storia
nosciuto per ogni missione era di celebri avvenne tra il 26 e il 27 al fronte, negli ospedali, nelle 1,50 lire, ovvero gli odierni 3,50 marzo 1916, durante la perdita e fabbriche e nelle impervie gio- euro, e dovevano restare a dispo- riconquista del Pal Piccolo: saputo gaie delle Alpi insanguinate dalla sizione praticamente ogni ora del che il nemico era riuscito ad occu- tragedia del primo conflitto mon- giorno e della notte. Inoltre, nelle pare quel monte, si presentarono diale. situazioni più critiche lungo la li- in linea e si offrirono come ser- Come, del resto, va fatta memoria nea del fronte, erano autorizzate venti ai pezzi d'artiglieria, chie- delle giovani e delle madri che sul a farsi aiutare nelle proprie man- dendo anche il permesso di poter fronte opposto svolsero un pari sioni da bambini e anziani. portare il fucile per la difesa del- difficile dovere. La loro età variava dai 15 ai 60 le posizioni. Alla fine non furono anni, e, se si considera che du- impegnate in combattimento, ma rante il giorno dovevano assol- il loro ardimento rincuorò molto i vere anche le mansioni inerenti soldati presenti, che già all’epo- casa, stalla e campi - certamente ca espressero nei loro confronti molto pesanti e per orario e per parole di profonda gratitudine e tipologia di lavoro -, si può anco- ammirazione. ra di più comprendere il valore di Il prezioso suppor to di quelle quelle donne. donne straordinarie si interrup- Così indispensabili che alcune di pe nell’ottobre del 1917, con Ca- loro furono dislocate alle dipen- poretto: il XII C.A. fu costretto al denze del Genio in baracche poste ripiegamento per fuggire all’ac- nelle immediate vicinanze delle cerchiamento. In quel drammatico zone di combattimento. frangente, molte delle circa 1.500 La loro importanza era ben cono- portatrici carniche in servizio ri- sciuta anche dal nemico, tanto che piegarono al seguito delle truppe diversi furono i casi in cui furono per poter continuare a combattere bersagliate, e il più noto è quello in nome dell’Italia. dell’uccisione da parte di un cec- Per concludere, è doveroso spe- chino austriaco di Maria Plozner cificare che lungo le linee non Mentil di Timau (UD), che cadde operarono solo le ben note por- a soli 32 anni il 15 febbraio 1916, tatrici carniche. Negli anni, e non unica donna a cui fu intitolato il si capisce bene il perché, è caduto nome di una caserma dell’Eserci- nell'oblio il ricordo di diverse don- to Italiano, quella di Paluzza (UD), ne che si sacrificarono nella Val che ospitò l'11° Btg. Alpini da Po- Canale e nella Canal del Ferro, di sizione, il 7° Btg. Genio e Trasmis- quelle che si spezzarono la schie- sioni, il Btg. “Mondovì”, la 212ª e na sugli altopiani di Asiago, come la 272ª Compagnia del Btg. “Val le sorelle impegnate sulle posizio- Tagliamento” e il Btg. “Tolmezzo” ni lombardo-trentine. della Brigata Alpina “Julia”. Infine, nel parlare delle portatrici I casi di eroismo delle portatrici carniche è importante ricordarsi non si contano, ma uno dei più di tutte le donne che operarono Storia 21
Storia PAOLO MONTINA L’album dei ricordi 47A ADUNATA NAZIONALE A UDINE, 4-5-6 MAGGIO 1974 22 Storia
Gentes ERMANNO DENTESANO DIZIONARIO ESSENZIALE SEMISERIO PER GLI ALPINI DELL’ANA QUARTA PUNTATA Acronimi utilizzati ANA: Associazione Nazionale Alpini CD: Consiglio Direttivo (generico) CDN: Consiglio Direttivo Nazionale CISA: Convegno Itinerante della Stampa Alpina IRPEF: Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche ONLUS: Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale PC: Protezione Civile SME: Stato Maggiore dell’Esercito SUV: Sport Utility Vehicle UCAS: Ufficio Complicazione Affari Semplici USAC: Ufficio Semplificazione Affari Complicati futuro dell’Associazione: misterioso divenire di là da venire, ma dall’esito nefasto già segnato nel Libro del Destino. Il libro verde della solidarietà (→) non essendo il “Libro del Destino”, non ha registrato il fenomeno. È un argomento che provoca forti mal di testa e talora di pancia ed è dilemma di ardua, forse impossibile, soluzione. È problema indissolubilmente legato a quello dell’abolizione del servizio di leva (→ leva, servizio di -). Trattasi di eufemismo e sarebbe più consono utilizzare la parola estinzione, che però potrebbe essere ingentilita da attributi come “mesta, gloriosa, lenta, contrastata ecc.” Dal punto di vista socio-linguistico rappresenta un po’ quello che è successo in altri campi, dove parole considerate “politically incorrect” sono state sostituite da sintagmi gentili quanto ipocriti, come per esempio disgraziato (> handycappato > portatore di handycap > disabile > diversamente abile), cieco (> ipovedente), spazzino (> operatore ecologico) ecc. Così fra qualche tempo si userà diversamente alto (< nano), diversamente bianco (< nero), diversamente onesto (< disonesto), diversamente magro (< obeso < grasso), diversamente sano (< ammalato), operatrice ludica di parallelepipedo regolare (< cubista), operatore autonomo di economia parallela (< mafioso), intrattenitrice stradale licenziosa (< prostituta < puttana) ecc. A proposito… io sono diversamente giovane e diversamente chiomato. E speriamo che per il termine alpino non si giunga mai ad utilizzare diversamente militare. Fino ad ora è stata formulata solo un’ipotesi concreta e praticabile per tentare di invertire l’evoluzione del fenomeno che eufemisticamente chiamiamo futuro dell’Associazione: è necessario ricorrere ai pellegrinaggi. Sono state perciò emanate opportune direttive che suggeriscono pellegrinaggi sezionali nei santuari vicini (es. Monte Berico per la Sezione di Vicenza, Castelmonte per la Sezione di Cividale del Friuli, San Gabriele per la Sezione Abruzzi, Basilica di Superga per la Sezione di Torino ecc.). Nel caso non si sortissero effetti in tempi ragionevoli, è già pronto un piano per pellegrinaggi nazionali a Santiago de Compostela, a Lourdes ecc., ma soprattutto a San Giovanni Rotondo. gavetta: oggetto di corredo in alluminio con funzione di stoviglia che l’alpino porta spesso con sé, nel caso partecipi a marce, esercitazioni, attività esterne in genere. Salvo casi eccezionali, è un oggetto rituale, privo di utilità pratica, stante il fatto che le soluzioni per la consumazione del vitto (rancio?) sono ormai Gentes 23
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