Media Monitoring per 20-09-2019 - Rassegna stampa del 20-09-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 20/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO «Cardiologia, ubicazione errata» ............................................................................................ 1 20/09/2019 - CRONACHE DI SALERNO Landi: "L' organizzazione dei reparti non fatta con criteri razionali" ..................................... 2 20/09/2019 - METROPOLIS Morte sospetta in corsia Processo per 4 medici ..................................................................... 3 19/09/2019 - WWW.ILMATTINO.IT Coiffeur dei vip morto in ospedale, quattro medici a processo .............................................. 5 19/09/2019 - WWW.CRONACHEDELLACAMPANIA.IT Pompei, morte del parrucchiere del Vip: 4 medici del Ruggi di Salerno rinviati a giudizio .... 6 19/09/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT Problemi alla rete informatica: disagi al pronto soccorso del Ruggi ...................................... 7 19/09/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT Salerno, caos al Ruggi: computer del Pronto Soccorso in tilt ................................................. 8 19/09/2019 - WWW.ZEROTTONOVE.IT Salerno, disagi al Pronto Soccorso del Ruggi: problemi alla rete informatica ........................ 9 19/09/2019 - VOCEDISTRADA.IT Salerno, morte coiffeur Schettino al Ruggi: 4 medici rinviati a giudizio | ............................. 10 19/09/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT Salerno: in tilt i computer al Pronto Soccorso del Ruggi, caos in corsia .............................. 11 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12 20/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Morì in ospedale Gli operatori del 118 rischiano il processo ................................................ 12 20/09/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Sospeso l' ambulatorio solidale stop alle visite .................................................................... 13 Sanità Campania ............................................................................................................................. 14 20/09/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) «Pineta Grande», la guerra degli esposti tra imprenditori ................................................... 14 20/09/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Bianco: «L'incarico all'Asl una sorpresa, avevo casa a Ischia» ............................................. 16 20/09/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Ospedale, otto infermieri per il Pronto soccorso sprint anche sui medici ............................ 18 20/09/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Trapianto multiplo di fegato, una avellinese nell' équipe .................................................... 20 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 22 20/09/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO "L' alleanza con il M5S è naturale: ora un grande partito del lavoro" .................................. 22 20/09/2019 - IL GIORNALE «Omeopatia legale, basta calunnie» .................................................................................... 24 20/09/2019 - ITALIA OGGI Esenzioni ampie per le cure ................................................................................................. 26 20/09/2019 - ITALIA OGGI Speranza è al lavoro per il Parco della Salute ...................................................................... 28
20/09/2019 Pagina 11 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Cardiologia, ubicazione errata» Mario Rinaldi MERCATO SAN SEVERINO Il trasferimento del reparto di Medicina Generale all'interno del Corpo A dell'ospedale Fucito è stato accolto con soddisfazione da parte dell'utenza, dall'altro bisogna registrare i disagi, che molti pazienti hanno lamentato, per la dislocazione del reparto di cardiologia. Senza contare il ritardo per l'inaugurazione del nuovo pronto soccorso, con i locali ormai pronti da tempo. Secondo il personale medico e paramedico del Fucito, la riorganizzazione dei reparti non rispetta i criteri di una razionalità logistica. Il reparto di cardiologia dovrebbe trovarsi in prossimità di quelli di chirurgia, rianimazione e pronto soccorso. In diverse circostanze, infatti, i pazienti con patologie di natura cardiaca, che necessitano interventi chirurgici con consulenza cardiologica ed esami ecocardiaci, sono costretti ad essere trasportati da un reparto all'altro della struttura ospedaliera, attraverso l'ausilio di sedie a rotelle o di altri supporti di trasferimento. Un argomento del quale è stato informato l'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, Giuseppe Longo . Quest'ultimo, assicurò la disponibilità per un riassetto dei reparti ospedalieri del Fucito tenendo conto delle criticità e dei disagi evidenziati da numerosi pazienti e dai loro familiari. Sul punto è intervenuto il consigliere di maggioranza, Carmine Landi, cardiologo: «Con l'ex direttore Longo spiega Landi - stavamo cercando soluzioni per il trasferimento del reparto di cardiologia nel corpo A del Fucito, accanto ai reparti di chirurgia, rianimazione e del pronto soccorso. Spero, avrò modo di confrontarmi presto col nuovo direttore Vincenzo D'Amato per trovare in tempi brevi possibili soluzioni a questi disagi ». La speranza è che vengano superati anche gli ostacoli burocratici per aprire il nuovo pronto soccorso. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 11 EAV: € 591 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Landi: "L' organizzazione dei reparti non fatta con criteri razionali" SAN SEVERINO P.O. Gaetano Fucito «La consegna del nuovo reparto di medicina nel corpo A del Fucito ossia nel plesso dove sono presenti i reparti di chirurgia rianimazione e Pronto Soccorso testimonia ancora una volta che la riorganizzazione dei reparti non è stata fatta secondo criteri razionali». A sostenerlo è il consigliere comunale di Mercato San Severino Carmine Landi il quale aggiunge che: «Discutevo insieme al sindaco ed all' ex manager Longo che il reparto che avrebbe dovuto avere priorità nel trasferimento al corpo A era la cardiologia visto che tutti i pazienti che devono essere operati richiedono la consulenza cardiologica con ecocardio. Attualmente questi pazienti devono essere ac compagnati in un altro plesso con sedie a rotelle, cosa alquanto deplorevole.Il manager si convinse dell' anomalia è dichiaro disponibile il reparto della vecchia Pediatria dove trasferire la Cardiologia.Invito pertanto gli apparati istituzionali e sanitari locali a completare i lavori e trasferire anche la Cardiologia per una migliore tutela degli ammalati». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 7 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Morte sospetta in corsia Processo per 4 medici Mario Memoli CASTELLAMMARE DI STABIA Rinviati a giudizio i quattro medici che tennero in cura il coiffeur Umberto Schettino di Castellammare di Stabia (con salone a Pompei) deceduto a gennaio 2018 nel reparto malattie infettive del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. Il processo a carico di quattro camici bianchi del reparto: Nicola Boffa, Renato Santoro, Ettore Butrico e Alfonso Campagna, partirà il prossimo 19 novembre davanti al giudice monocratico di Salerno, D'Agostino, così come è stato disposto dal gup Mastrangelo al termine dell'udienza preliminare durante la quale il pubblico ministero Marilena Guglielmotti aveva formulato per tutti il rinvio a giudizio. Richiesta alla quale si sono uniti gli avvocati di parte civile Giuseppe Lupone e Nicola Schettino che hanno ampiamente discusso sul caso facendo riferimento ai risultati degli esami disposti dalla Procura di Salerno. Di avviso diverso, invece, Cecchino Cacciatore e Michele Tedesco che assistono i 4 imputati. Fu proprio la moglie del parrucchiere (che si è costituita parte civile) a presentare una denuncia per fare luce su cosa fosse realmente accaduto al marito deceduto a soli 45 anni: da qui le indagini della magistratura inquirente con l'apertura dell'inchiesta datata gennaio 2018. La vedova Schettino, Caterina Iezza, raccontò l'odissea del compagno durata un paio di mesi: il primo accesso al Ruggi fu nel novembre 2017, per una presunta malattia cardiaca, Schettino fu sottoposto ad accertamenti e una volta prescritta la cura fu dimesso. Già durante la cura, come asserito dalla moglie nell'esposto, il coiffeur sentiva le sue condizioni di salute peggiorare tanto da recarsi in una clinica privata dove fu sottoposto al Pet, esame diagnostico che avrebbe evidenziato la presenza di liquido nei polmoni. Successivamente ritornato al pronto soccorso del Ruggi, per il controllo prescrittogli, l'uomo fu trasferito in Cardiologia dove gli venne diagnosticata una pericardite e ricoverato per sette giorni. Una volta dimesso (era di venerdì), Schettino doveva ritornare in ospedale il lunedì successivo per un controllo. Ma una volta a casa, il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sabato e la domenica, lo stato di salute si aggravò tanto da chiamare il medico di base che consigliò al paziente l'immediato ricovero al Ruggi, dove i medici erano già a conoscenza del pregresso stato di salute e quindi avvantaggiati per le cure specifiche. A quel punto fu ricoverato nel reparto di Medicina dove, dopo una prima cura antibiotica, Schettino fu sottoposto all'aspirazione del liquido dai polmoni ma nella notte si aggravò tanto che fu disposta una Tac al torace con esame batteriologico che evidenziò un'infezione tubercolare che impose il trasferimento del reparto infettivo (era 22 dicembre 2017) per le cure del caso. Questo fino al 10 gennaio 2018 quando, a seguito di una Tac di controllo ed un'ecografia cardiaca e polmonare, fu riscontrata la presenza di liquidi ai lati dei due polmoni. Il giorno dopo al paziente fu effettuata, nella sua stanza di degenza, l'aspirazione del liquido dai polmoni, ma morì dopo circa 20 minuti. Per il pm Marilena Guglielmotti ci sono colpe specifiche dei 4 medici che l'avevano avuto in cura e per questo motivo ha chiesto ed ottenuto dal gup salernitano Mastrangelo il rinvio a giudizio. Dal prossimo 19 novembre dovranno difendersi in aula dall'accusa di aver contribuito in concorso a quella morte Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 EAV: € 2.385 Lettori: 176.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Coiffeur dei vip morto in ospedale, quattro medici a processo Sono stati rinviati a giudizio i quattro medici che tennero in cura il coiffeur Umberto Schettino deceduto a gennaio 2018 nel reparto malattie infettive dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il processo a carico di quattro medici del reparto, Nicola Boffa, Renato Santoro, Alfonso Campagna ed Ettore Butrico, è previsto il prossimo 19 novembre davanti al giudice monocratico D’Agostino della prima sezione penale del Tribunale di Salerno così come disposto ieri dal gup Mastrangelo al termine dell’udienza preliminare. Fu proprio la moglie del parrucchiere (che appunto si è costituita parte civile) a presentare una denuncia penale per fare luce su cosa fosse realmente accaduto al marito deceduto a soli 45 anni: da qui le indagini della magistratura con l’apertura di un fascicolo. La vedova Schettino, Caterina Iezza, raccontò l’odissea del marito durata un paio di mesi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 EAV: € 542 Lettori: 2.467 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Pompei, morte del parrucchiere del Vip: 4 medici del Ruggi di Salerno rinviati a giudizio Salerno. Sono stati rinviati a giudizio i quattro medici che tennero in cura il coiffeur di Pompei, Umberto Schettino deceduto a gennaio 2018 nel reparto malattie infettive dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il processo a carico di quattro medici del reparto, Nicola Boffa, Renato Santoro, Alfonso Campagna ed Ettore Butrico, è previsto il prossimo 19 novembre davanti al giudice monocratico D’Agostino della prima sezione penale del Tribunale di Salerno così come disposto ieri dal gup Mastrangelo al termine dell’udienza preliminare. Fu proprio la moglie del parrucchiere (che appunto si è costituita parte civile) a presentare una denuncia penale per fare luce su cosa fosse realmente accaduto al marito deceduto a soli 45 anni: da qui le indagini della magistratura con l’apertura di un fascicolo. La vedova Schettino, Caterina Iezza, raccontò l’odissea del marito durata un paio di mesi.Umberto Schettino durante un primo accesso al Pronto Soccorso era stato sottoposto ad accertamenti, come riferito dalla moglie, e dopo avergli prescritto la cura fu dimesso. Durante la cura però l’uomo sentiva peggiorate le sue condizioni di salute, tanto da recarsi in una clinica privata di Pompei dove avrebbe svolto ulteriori esami. Ritornato al Pronto soccorso del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, Schettino fu trasferito presso la Cardiologia dello stesso nosocomio e fu ricoverato per una settimana. Una volta dimesso, il parrucchiere stabiese sarebbe dovuto ritornare al Ruggi per un nuovo controllo pochi giorni dopo. agli inizi di gennaio del 2018 le sue condizioni si erano aggravate e il sui medico curante gli avrebbe consigliato un nuovo ricovero a Salerno. Dopo una prima cura antibiotica, fu sottoposto all’aspirazione del liquido dai polmomi ma nella stessa notte si aggravò e fu disposta una Tac al torace con esame batteriologico. Fu poi trasferito nel reparto malattie infettive per ulteriori cure. Questo fino al 10 gennaio quando fu riscontrata la presenza di liquidi ai lati dei due polmoni. Cosi il giorno dopo, fu effettuato l’aspirazione del liquido ma dopo una ventina di minuti Umberto Schettino morì. Cronache della Campania@2019 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 salernotoday.it EAV: € 614 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Problemi alla rete informatica: disagi al pronto soccorso del Ruggi Il Centro Elaborazione Dati della struttura ospedaliera di via San Leonardo è al lavoro da questa mattina alle 6 per provare risolvere il problema. Garantiti, ovviamente, tutti i servizi di assistenza Disagi, nelle ultime ore, al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, dove vi sarebbero problemi tecnici alla rete informatica che starebbero creando disagi ai dipendenti, alle prese con l’arrivo degli utenti.Il Centro Elaborazione Dati della struttura ospedaliera di via San Leonardo è al lavoro da questa mattina alle 6 per provare risolvere il problema. Garantiti, ovviamente, tutti i servizi di assistenza. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 salerno.occhionotizie.it EAV: € 943 Lettori: 17.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, caos al Ruggi: computer del Pronto Soccorso in tilt Questa mattina sono stati segnalati diversi disagi organizzativi nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Ruggi di Salerno. I computer sono andati in tilt creando il caos. Computer del Pronto Soccorso in tilt, caos al Ruggi Alcune persone hanno segnalato un malfunzionamento della rete informatica del nosocomio salernitano che starebbe determinando non pochi disagi. La problematica non riguarderebbe le prestazioni e le cure ai pazienti ma solo disagi organizzativi. L'articolo Salerno, caos al Ruggi: computer del Pronto Soccorso in tilt proviene da L'Occhio di Salerno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 zerottonove.it EAV: € 367 Lettori: 1.833 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, disagi al Pronto Soccorso del Ruggi: problemi alla rete informatica Da questa mattina sono stati riscontrati problemi alla rete informatica dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Il Centro Elaborazione Dati se ne sta occupando, tutti i servizi di assistenza restano comunque garantiti Disagi, da stamattina e ancora nelle ultime ore, al Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, dove ci sarebbero problemi tecnici alla rete informatica che starebbero dando non pochi problemi ai dipendenti, interessati all’arrivo di pazienti e utenti. Secondo quanto riporta Salerno Today, il Centro Elaborazione Dati della struttura ospedaliera di via San Leonardo è al lavoro dalle 6 di stamattina per cercare di risolvere il problema. Nonostante i disagi, l’azienda ospedaliera universitaria garantisce, ovviamente, tutti i servizi di assistenza. Leggi anche Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 vocedistrada.it EAV: € 247 Lettori: 533 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, morte coiffeur Schettino al Ruggi: 4 medici rinviati a giudizio | Salerno. Sono stati rinviati a giudizio i quattro medici che tennero in cura il coiffeur Umberto Schettino deceduto a gennaio 2018 nel reparto malattie infettive dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il processo a carico di quattro medici del reparto, Nicola Boffa, Renato Santoro, Alfonso Campagna ed Ettore Butrico, è previsto il prossimo 19 novembre davanti al giudice monocratico D’Agostino della prima sezione penale del Tribunale di Salerno così come disposto ieri dal gup Mastrangelo al termine dell’udienza preliminare. Fu proprio la moglie del parrucchiere (che appunto si è costituita parte civile) a presentare una denuncia penale per fare luce su cosa fosse realmente accaduto al marito deceduto a soli 45 anni: da qui le indagini della magistratura con l’apertura di un fascicolo. La vedova Schettino, Caterina Iezza, raccontò l’odissea del marito durata un paio di mesi. (Il Mattino) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2019 salernonotizie.it EAV: € 619 Lettori: 10.300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno: in tilt i computer al Pronto Soccorso del Ruggi, caos in corsia Segnalati disagi organizzativi nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Ruggi di Salerno. Alcune persone raccontano di un malfunzionamento della rete informatica del nosocomio salernitano che starebbe determinando non pochi disagi. La problematica non riguarderebbe le prestazioni e le cure ai pazienti ma solo disagi organizzativi. Il CED del Ruggi è al lavoro da questa mattina alle 6 per risolvere il problema Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 20 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Morì in ospedale Gli operatori del 118 rischiano il processo Antonio Vuolo AGROPOLI Si terrà a dicembre l'udienza preliminare per il personale del 118 coinvolto nell'indagine per la morte di Antonella Casale , 54enne agropolese, deceduta presso l'ospedale San Luca di Vallo della Lucania nel settembre del 2018. Ad assistere la famiglia, marito e tre figli, è l'avvocato Andrea Tata . Nei giorni antecedenti alla morte, per dei dolori al fianco, la Casale si rivolse a diverse strutture sanitarie, in modo particolare ad Agropoli e Vallo di Agropoli e all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Fu rispedita a casa per cure domiciliari fino al tragico epilogo presso l'ospedale vallese, dov'era giunta per la seconda volte in 48 ore. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 1.945 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Sospeso l' ambulatorio solidale stop alle visite ANGRI Stop all' ambulatorio solidale «Chiara». Le attività sarebbero dovute ricominciare dopo la pausa estiva, anticipate da una cerimonia di inaugurazione in programma domani sera nella Casa del Combattente. Invece è stato tutto sospeso dal commissario prefettizio, Alessandro Valeri, che nei giorni scorsi aveva espresso la volontà di farlo ripartire ma attende di incontrarsi con i vertici dell' Asl per decidere. Ora è tutto bloccato. Il laboratorio di prevenzione, destinato alle fasce deboli e alle persone in condizioni di disagio socio-economico, è stato promosso un anno fa dall' assessore alle politiche sociali, Maria D' Aniello, ed è stato svolto nei locali del centro anziani in via Colombo. Dopo la chiusura della struttura da parte di Valeri, l' ambulatorio sarebbe stato trasferito nei locali della Casa del Combattente. Sabato sera sarebbe stato presentato il calendario, già venti le prenotazioni. Previsti screening gratuiti in diversi campi: visite senologiche ed endocrinologiche, colloqui con psicologi e neurologi, nutrizionisti, ginecologi e otorini. ro.sa. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 24 EAV: € 5.939 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania «Pineta Grande», la guerra degli esposti tra imprenditori I RISVOLTI Marilù Musto Accesso agli atti per la difesa di Vincenzo Schiavone, il proprietario della clinica Pineta Grande di Castelvolturno. La Procura lascia campo libero agli avvocati difensori, certa della concretezza dell' indagine che ha portato al sequestro per abusivismo e violazione dei vincoli paesaggistici degli edifici nuovi della clinica del litorale. Una clinica nella clinica. Ma da oggi si «gioca» alla pari. Il nodo principale su cui si avvolge l' accertamento dei carabinieri del nucleo investigativo di Caserta e Mondragone è «cucito» sui posti letto: da 150 dell' attuale struttura a ben 574 posti letto nella nuova, lievitati grazie alla chiusura di tre strutture collegate alla Pineta Grande. L' ACCUSA L' accusa pronunciata nei confronti di Schiavone è precisa: manca la verifica di compatibilità con il fabbisogno sanitario regionale. La difesa lo è altrettanto: un territorio come Castelvolturno ha bisogno eccome di una struttura sanitaria grande. Tanti i problemi, poche le soluzioni. E poi, c' è il via libera della Regione Campania. Il baluardo della sanità che funziona è rappresentato proprio la clinica, tuona la difesa dell' indagato Schiavone. Non finisce qui. La Procura di Santa Maria Capua Vetere controbatte con tre consulenze messe a corredo del provvedimento di sequestro firmato dal gip Alessandra Grammatica. I sostituti procuratori Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano, guidati dal capo Maria Antonietta Troncone, hanno allegato agli atti i rilievi ambientali, sanitari e paesaggistici. Non manca nulla nelle 280 pagine di provvedimento. L' indagine è in una botte di ferro. Per scardinarla, i difensori Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato dovranno dimostrare che non c' è abusivismo edilizio nell' ampliamento della clinica. Le prime «pennellate» del quadro indiziario le «dipingono» le lettere inviate dai vertici di una clinica di Caserta agli organi inquirenti. Il tutto viene corroborato da un altro esposto a firma di Giovanni Palazzo che avrebbe fatto il nome anche di Dimitri Russo, ex sindaco di Castel Volturno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
accusato di corruzione e rivelazione di segreti d' ufficio. In cambio del parere favorevole all' ampliamento della struttura (votata in Consiglio Comunale), Russo avrebbe chiesto l' apertura di una farmacia comunale nella clinica. Apertura mai avvenuta. IL RINVIO A GIUDIZIO La tegola sul capo di Dimitri Russo cade proprio all' indomani di una svolta sulla prima inchiesta piombata sul Comune del litorale. È stata, infatti, fissata per il 18 ottobre la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati nel procedimento «Marletta più 33». Si tratta di un fascicolo che parla di concessioni e delibere rilasciate dagli uffici comunali in cambio, a volte, di favori sessuali ai dipendenti. Altra storia, altre prove. Collegate, certo, a una nuova «bomba» giudiziaria che potrebbe scoppiare da un momento all' altro. LA CARTA Ciò che è certo è che la difesa giocherà la carta della «persecuzione» nei confronti di Vincenzo Schiavone da parte di presunti concorrenti. È recente l' inoltro di tre esposti in procura a Napoli di Schiavone in cui denuncia «l' atteggiamento di un sottufficiale della polizia giudiziaria aggressivo» durante le indagini e di «uffici dell' Asl eccessivamente prudenti» nel rilascio di concessioni. E sarebbe stato proprio Vincenzo Schiavone che, il 15 giugno del 2018, presentatosi in Procura, avrebbe spiegato ai magistrati inquirenti che l' Asl non avrebbe proceduto al rinnovo per la sperimentazione di farmaci al Pineta Grande. E che negli uffici dell' assessorato alla sanità della Regione Campania, i dipendenti erano diventati molto duri, al punto che nell' esposto di Schiavone si fa riferimento anche a una frase: «Voi della Pineta Grande è meglio che non vi fate più vedere, il maresciallo della pg ha interrogato per ore i nostri funzionari». L' OMELIA Castelvolturno è divisa. Ieri, in occasione dei quanta anni di sacerdozio di don Antonio Palazzo, il sacerdote di Castelvolturno nella sua omelia ha fatto cenno al sequestro, dichiarando, in sintesi: «Ieri le istituzioni hanno bloccato i lavori in una clinica, mentre tutti i giorni non fanno nulla per l' inquinamento marino provocato dai Regi Lagni». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 24 EAV: € 5.955 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Bianco: «L'incarico all'Asl una sorpresa, avevo casa a Ischia» LA QUERELLE Antonello Plati Quello all' Asl di Avellino, come direttore sanitario, per Elvira Bianco è «un incarico irrinunciabile». Così la manager, compagna del direttore generale dell' Azienda ospedaliera «Moscati» Renato Pizzuti, svicola dal sospetto ricongiungimento familiare che s' è compiuto l' altro giorno con l' incarico che le è stato conferito dalla numero uno di via Degli Imbimbo Maria Morgante. Trincerata nel silenzio dal suo ritorno in città (Bianco infatti, ha lavorato per anni all' Asl e ha una casa ad Avellino), la dottoressa s' è però concessa a «Il Golfo» prima di lasciare l' ospedale «Rizzoli» di Lacco Ameno sull' Isola d' Ischia dove per tre mesi e una decina di giorni ha ricoperto lo stesso ruolo in quanto prima in graduatoria dopo aver risposto a un avviso pubblico dell' Asl Napoli 2 Nord. «La nomina a direttrice sanitaria dell' Asl di Avellino ha dichiarato alla testata isolana è un incarico per me irrinunciabile, nonostante il fatto che mi sia trovata benissimo all' ospedale Rizzoli. Tuttavia di fronte a una proposta del genere, non posso che essere contenta per me e la mia carriera. Naturalmente c' è un po' di tristezza nel lasciare tutte le persone con cui ho lavorato in questi mesi, e che mi hanno accolto benissimo e con le quali le attività sono andate avanti proficuamente. Resta il ricordo aggiunge di un' esperienza nettamente positiva: ho conosciuto persone e operatori eccellenti a ogni livello. Il nosocomio di Lacco Ameno può essere considerato un fiore all' occhiello della Campania». Smentita, poi, da lei l' ipotesi di una nomina calata dall' alto per favorire un avvicinamento con il compagno: «Non me l' aspettavo - ha detto tanto è vero che avevo preso casa a Ischia con l' idea di rimanere alcuni anni. La notizia è arrivata inattesa e improvvisa. E ho accettato». Come noto, però, la stessa notizia ha creato scalpore soprattutto nel mondo politico. Ieri, la responsabile nazionale Sanità di Fratelli d' Italia, Carmela Rescigno, ha bollato il caso come «familismo spudorato», invitando il governatore Vincenzo De Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Luca «a revocare la nomina con un sussulto finale di dignità che eviti ai cittadini l' ennesima umiliazione». Sempre dal centrodestra, l' europarlamentare di Forza Italia, Fulvio Martusciello, ha parlato di «abuso d' ufficio» annunciando «un' interrogazione al giorno» ed Errico Venezia, responsabile provinciale Sanità della Lega, solleva «un di opportunità». Critiche anche dal centrosinistra con il dirigente nazionale Pd, Franco Vittoria, che tramite il suo profilo social ha chiesto «un minimo di pudore». Diplomatico Pizzuti che, intervistato dal Mattino, dice: «Non è istituzionalmente corretto né opportuno entrare nel merito delle scelte operate dal direttore generale dell' Asl di Avellino che ha proceduto alla nomina attingendo dall' elenco regionale degli idonei». Versione che replica quanto affermato dalla stessa Morgante il giorno prima quando, però, aveva anche sostenuto che «il legame sentimentale di Pizzuti e Bianco fosse una mera coincidenza». Del resto, Bianco è abituata a sollevare polveroni. A fine maggio, quando è stata nominata direttrice del «Rizzoli» la coda di polemiche è stata altrettanto lunga dovuta al fatto che era stata preferita al direttore uscente, Luigi Capuano, che vanta un curriculum specifico nel ruolo di direzione, a quanto pare, ben superiore a Bianco. Tanto è vero che è tuttora in corso una vertenza tra l' Asl Napoli 2 Nord e Capuano (secondo nella selezione). In effetti, seppure regolarmente iscritta nell' elenco degli idonei, in termini di dirigenza, oltre a numerose pubblicazioni e ricerche, nel curriculum di Bianco sono presenti soltanto incarichi professionali svolti in ambito istituzionale presso l' Asl di Avellino, tra cui attività nello staff della direzione strategica, di supporto tecnico alla programmazione aziendale in termini di fabbisogno, organizzazione e gestione dei servizi sanitari, monitoraggio della perfomance e del raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza, nonché in termini di programmazione finanziaria e di bilancio. Ma di direzione sanitaria, solo i tre mesi e poco più ad Ischia. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 24 EAV: € 4.290 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Ospedale, otto infermieri per il Pronto soccorso sprint anche sui medici LA PROGRAMMAZIONE Detto fatto. Soltanto ieri il direttore sanitario dell' Azienda ospedaliera «Moscati» Rosario Lanzetta aveva annunciato «un nuovo assetto per il Pronto soccorso» stabilendo quale priorità «lo smaltimento dei troppi codici in entrata attraverso innesti in organico». Oggi si procede con lo scorrimento della graduatoria degli infermieri che hanno risposto a un avviso pubblico. E i posti, come promesso da Lanzetta, passano da 8 a 20. Dunque, saranno colmate, almeno per un anno (i contratti sono, infatti, a tempo determinato) tutte le caselle sguarnite (una decina) dei paramedici impegnati nel reparto di Emergenza. Ma non finisce qui. Buone nuove anche sul versante del concorso per l' assunzione, questa sì a tempo indeterminato, di 12 medici specializzati in Medica d' accettazione e d' urgenza. L' accelerata, preannunciata sempre dal direttore sanitario, c' è stata: la commissione esaminatrice ha redatto l' elenco degli idonei. In venti (cinque gli esclusi) si giocheranno il posto. Anche in questo caso, i camici bianchi che saranno assunti andranno a potenziare, innanzitutto, un Pronto soccorso sempre più congestionato e che solo l' altro giorno ha fatto registrare l' ultimo caso con un paziente adagiato su una sedia (erano terminate anche le barelle nei corridoi) che è svenuto e quindi caduto a terra riportando una ferita che ha richiesto diversi punti di sutura. «Negli atti - spiega Lanzetta - ci sono iniziative per avere non solo risorse umane ma anche per cercare di stabilire collegamenti con altre strutture, sia interne sia esterne, che allentino la pressione in Pronto soccorso». Quindi rispetto al nodo personale conferma: «I medici e gli infermieri in entrata andranno certamente a rafforzare il reparto diretto da Antonino Maffei, ma non ci fermeremo a questo». Con l' Azienda che ha appena deliberato l' aumento, da 13 a 19, dei Gruppi oncologici multidisciplinari (Gom) che Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
se da un lato sono un' opportunità per la struttura (già eccellenza nella lotta i tumori) che amplia in questo modo l' offerta di cura, dall' altro potrebbero creare ulteriori disagi sia in Pronto soccorso sia sui tempi delle liste di attesa (in alcuni casi già biblici). Nondimeno, una simile prospettiva era stata vagliata e alla fine scartata dalla precedente direzione strategica proprio alla luce delle possibili ricadute negative. Adesso, però, Lanzetta, ostenta sicurezza e difende la scelta convinto del fatto che «nella rete oncologica non si possano mantenere fuori alcune linee di attività». Però ammette: «È evidente che aumentando i Gom è necessaria l' acquisizione di ulteriori risorse umane per reggere l' impatto». Insomma, all' orizzonte altri innesti e una minirivoluzione che toccherà più Unità operative. an. pl. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 24 EAV: € 5.200 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Trapianto multiplo di fegato, una avellinese nell' équipe IL PERSONAGGIO Luigi Basile C' è anche un giovane chirurgo irpino nello staff che ha eseguito il primo trapianto multiplo di fegato in età pediatrica d' Italia. È Carolina Rubicondo, trent' anni, nata ad Avellino, laureata alla Facoltà di Medicina dell' Università Federico II di Napoli e specializzata in Chirurgia dei trapianti al Policlinico di Milano. L' intervento all' avanguardia è stato eseguito presso l' Ospedale pediatrico Papa Giovanni XXIII di Bergamo, una struttura di livello internazionale, inaugurata nel dicembre 2012, che sorge su un' area di 320 mila metri quadrati e dispone di 32 sale operatorie e di 1.080 posti letto. Un complesso, tra i più grandi del Paese, che si distingue per le prestazioni di diagnosi e cura offerte in ambitotrapiantologico, in cui è stato il primo ospedale italiano ad offrire tutte le tipologie di trapianto per adulti e bambini materno-infantile, neonatale e pediatrico, che esegue programmi di procreazione medicalmente assistita ed opera, inoltre, in ambito onco-ematologico e cardiovascolare. Non è un caso che qualche giorno fa, lo staff chirurgico di cui fa parte l' avellinese Carolina Rubicondo è stato protagonista, insieme all' intera struttura del Giovanni XXIII di una puntata del programma televisivo di informazione di Rai Tre, Presa diretta, dedicata alle eccellenze sanitarie italiane. Con un trapianto di fegato a settimana, è tra i centri che esegue il maggior numero di interventi di questo tipo. In particolare, nella struttura è stata sviluppata una tecnica, denominata split, che prevede la divisione dell' organo del donatore in due parti differenti: una più piccola, per il trapianto di un bambino, e una più grande, per il trapianto di un adulto. In quest' ambito, l' ospedale Papa Giovanni XXXIII, è il centro con la maggiore esperienza al mondo: circa il 50% di tutti i trapianti di fegato viene eseguito con tale tecnica (il 75% dei trapianti nei bambini ed oltre il 15% dei trapianti negli adulti), con risultati in linea con quelli eseguiti utilizzando il fegato intero. Per di più è uno dei complessi che in Italia esegue trapianti di fegato in Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pazienti Hiv positivi. Di recente è stata messa a punto una versione più avanzata delle tecnica split, che consente di dividere il fegato in due parti simili tra loro per dimensioni, adatte ad essere trapiantate su due pazienti adulti oppure, nel caso di donatore di età pediatrica, su due bambini. E, proprio in questo tipo di intervento all' avanguardia, Carolina Rubicondo è stata tra le protagoniste di un trapianto che ha coinvolto tre pazienti: un donatore adulto ed il figlioletto, in tenera età, oltre ad un adolescente, a cui è stato innestato un altro pezzo del fegato. Il primo caso in assoluto del genere in Italia. Grande, dunque, la soddisfazione registrata nel reparto per la riuscita della delicata operazione chirurgica. Un riconoscimento di prestigio per un giovane chirurgo, come Rubicondo, che premia il percorso di studi e di pratica che da anni la vede impegnata in prima linea. D' altra parte, l' ospedale di Bergamo ha già conquistato numerosi primati, tra cui il trapianto fegato-polmoni in età pediatrica, eseguito poco meno di un anno fa, su una ragazza affetta da fibrosi cistica, una malattia genetica, che altera le secrezioni di diversi organi. La storia di Carolina Rubicondo, dunque, è un esempio emblematico delle intelligenze del Mezzogiorno che si distinguono, per capacità professionale e dedizione, nel Paese e nel mondo intero. Spesso lontani da casa, dopo un lungo percorso di studi, si affermano nel lavoro, brillando per competenza nel settore in cui operano. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 4 EAV: € 6.084 Lettori: 101.864 Argomento: Sanità nazionale "L' alleanza con il M5S è naturale: ora un grande partito del lavoro" Salvatore Cannavò L' intervista. Roberto Speranza - Il ministro della Salute, segretario di Articolo 1: "Il governo Conte è l' occasione giusta per una nuova forza politica" Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è quello che più di tutti rivendica la propria appartenenza a sinistra. Segretario di Articolo 1, la formazione fuoriuscita dal Pd con Pier Luigi Bersani e Massimo D' Alema, oggi vede nel Conte II una grande occasione della sinistra, per battersi per un partito del lavoro. Voi siete quelli che proponevano l' alleanza col M5S già dopo il 4 marzo 2018. Siamo stati sempre convinti che il muro di incomunicabilità tra M5S e campo democratico dovesse cadere. Lo abbiamo detto nel 2018, ma lo avevamo già fatto nel 2013. Si trattava però di un appoggio esterno al Pd. Noi provammo ad aprire una discussione, ma il M5S appena arrivato in Parlamento non era pronto. Nel 2018 fu invece il Pd a non essere pronto con la strategia dei popcorn. Oggi invece sembrate puntarci molto. Per noi la nascita di questo governo è un successo perché il dialogo tra M5S e centrosinistra può consentire di rimpossessarci della questione sociale che la destra ci ha sfilato negli ultimi anni. La sinistra è stata incapace di rappresentare una forte domanda di protezione che emergeva in modo particolare dai ceti medi e da quelli più deboli. Il rapporto tra noi e M5S è naturale perché può basarsi su aspetti fondamentali della cultura costituzionale. Anche per questo penso siano necessarie alleanze a tutti i livelli amministrativi. La sinistra, però, ha sbrigativamente bollato come populiste certe istanze sociali. Il termine che a me piace di più è 'popolare': noi abbiamo smesso di essere popolari in Italia e nel mondo. Dovremmo invece puntare a un nuovo rapporto con il popolo come fanno negli Usa Bernie Sanders o Jeremy Corbyn in Gran Bretagna. C' è un' autocritica che la sinistra deve fare rispetto alla globalizzazione, soprattutto con la sua crisi dopo il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
2008. Fu un errore il governo Monti? Capisco le ragioni di responsabilità di allora, c' era un Paese che stava cadendo, ma le scelte fatte da quel governo hanno contribuito alla rottura con le ragioni di chi dovevamo difendere. Non avete sbagliato i tempi uscendo dal Pd? Non era più giusto rompere sul Jobs Act? Uscire dal partito è stata una scelta drammatica. Lo abbiamo fatto in ritardo quando ci siamo resi conto che era impossibile cambiare le ragioni di fondo. Ma quelle ragioni restano intatte. Renzi è sicuro che lo sostituirete rientrando in quel partito. Non siamo usciti dal Pd perché c' era Renzi e non rientriamo perché se ne va Renzi. Il punto è l' idea di società e le scelte di fondo. Ma se cambiano le scelte di fondo? Penso che dobbiamo avere il coraggio di aprire una discussione vera sui fondamentali, senza paura e senza pregiudizi. Diciamo che l' organizzazione dei soggetti è 'sovrastruttura', ma quello che mi interessa è la 'struttura', cioè la visione di società. Non vi metterete quindi a ricostruire un piccolo contenitore come è stato LeU? Tutte le sigle hanno dimostrato limiti e insufficienze, quello che serve è qualcosa di nuovo con un' ambizione di governo, popolare, larga. Se ci limitiamo alle sigle che già ci sono, non si va lontano. Una forza politica nuova? Diciamo che oggi quello che c' è non basta e quel che serve ancora non c' è. Vorrei lavorare a quel che serve, una grande forza del lavoro. Lei è il ministro della Salute. Ci dice qualche misura da prendere urgentemente? Per me è fondamentale applicare l' articolo 32 e difendere la sanità pubblica. La Costituzione è il mio programma e io difenderò il sistema sanitario nazionale universale. Ma non si fa con la bacchetta magica, ci vogliono umiltà e consapevolezza della realtà. Ma le persone in fila al pronto soccorso o in liste di attesa lunghe un anno, chiedono risposte ora. Sicuramente dovremo sfruttare meglio il sistema digitale, ad esempio per implementare il fascicolo sanitario elettronico, per cui quando un cittadino accede in un ospedale la sua storia è immediatamente disponibile. Sulle liste di attesa c' è già un piano avviato dal ministro Grillo su cui continuerò a lavorare. E sulla vaccinazione? Di fronte alla salute dei nostri figli, giù tutte le bandierine della politica. Per me è fondamentale affidarsi alla scienza. Sulla scuola verificheremo con il Miur i numeri veri e le ricadute reali della normativa vigente e va fatto ogni sforzo per non mettere in contraddizione due diritti irrinunciabili, quello alla salute e all' istruzione. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 16 EAV: € 5.904 Lettori: 163.650 Argomento: Sanità nazionale «Omeopatia legale, basta calunnie» OMEOIMPRESE RISPONDE A BURIONI La polemica sul nuovo libro del medico. «La difesa in sede legale» «L' omeopatia è una terapia legale, basta calunnie». Stanchi di sentirsi dire che una soluzione omeopatica «non è altro che un inutile bicchier d' acqua», i seguaci di Samuel Hahnemann passano all' azione. Omeoimprese, l' associazione delle aziende italiane e straniere che in Italia producono e distribuiscono medicinali omeopatici, ha inviato alla Casa Editrice Rizzoli una lettera di diffida nella quale chiede all' editore di astenersi dall' utilizzare per il prossimo libro di Roberto Burioni il titolo: Omeopatia. La grande truffa. Il contenuto del libro è facilmente intuibile, soprattutto perché il medico, castigatore numero uno dei no vax, ha più volte esplicitato la sua posizione su Fiori di Bach e omeo preparati. Considerandoli spesso non solo inutili «ma perfino mortali, quando prendono il posto delle cure mediche». «Le imprese produttrici di farmaci omeopatici dice Giovanni Gorga, presidente dell' associazione - i farmacisti, i medici omeopati, 11 milioni di pazienti hanno sempre accettato il confronto e rispettato le posizioni di tutti. Del resto, tutta la storia dell' omeopatia è caratterizzata da forti contrasti, come la medicina tutta. Quello che non siamo più disposti ad accettare, è la calunnia sistematica che alcuni hanno posto in atto. L' omeopatia è una terapia legale, riconosciuta dalla normativa europea e di tutto il mondo. Accusare di truffa chi propone farmaci omeopatici è, questo sì, diffamatorio nei confronti dei pazienti, irriverente verso lo Stato che ha emanato leggi a tutela del comparto e scorretto nei confronti di aziende autorizzate dalle competenti autorità italiane alla produzione farmaceutica». Omeoimprese mette le mani avanti. Ma è lo stesso Burioni a spiegare che il titolo del libro, in uscita a fine ottobre, non sarà quello paventato da Gorga. (Il che non significa che gli omeopati potranno dormire sonni tranquilli). «Con Rizzoli avevo inizialmente firmato un contratto in cui stabilivamo che il titolo del libro sarebbe stato Omeopatia, la grande illusione. Che è diverso dalla truffa - spiega l' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
infettivologo - In realtà ne stiamo studiando uno ancora più efficace. In ogni caso vorrei precisare che nel libro l' omeopatia non è condannata e basta. Ho cercato di raccontare i fatti e, da medico, di confutare il numero di Avogadro su cui si basa il principio dei rimedi omeopatici». La battaglia sembra solo all' inizio. A parte il caso di Burioni, Omeoiprese è determinata «d' ora in avanti a difendere nelle sedi opportune l' onorabilità dei propri associati e dell' intero settore, tutte le volte che verranno usate da chiunque e in qualunque contesto espressioni oggettivamente calunniose». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 28 EAV: € 3.856 Lettori: 74.736 Argomento: Sanità nazionale Esenzioni ampie per le cure FRANCO RICCA Il beneficio Iva non richiede la fiducia medico-paziente L' esenzione dall' Iva delle prestazioni mediche non è subordinata all' esistenza di un rapporto di fiducia tra il professionista e il paziente. Tali prestazioni sono pertanto esenti anche quando fatturate ad una struttura sanitaria, per esempio un laboratorio di analisi. È quanto emerge dalla sentenza della Corte di giustizia Ue depositata il 18 settembre 2019 nella causa C-700/17, promossa dai giudici tedeschi nell' ambito di una controversia scaturita dal rifiuto dell' amministrazione finanziaria di esentare le prestazioni mediche rese da un medico specialista ad una società operante nella diagnostica di laboratorio, consistenti in analisi diagnostiche e supporto medico nell' ambito di misure di medicina trasfusionale in specifiche situazioni terapeutiche. Le questioni sollevate vertevano sull' interpretazione delle disposizioni di cui alle lettere b) e c) dell' articolo 132 della direttiva Iva (punti 18 e 19 dell' art. 10 del dpr n. 633/72), che esentano dall' imposta, rispettivamente: - l' ospedalizzazione e le cure mediche nonché le operazioni ad esse strettamente connesse, assicurate da enti di diritto pubblico oppure, a condizioni sociali analoghe a quelle vigenti per i medesimi, da istituti ospedalieri, centri medici e diagnostici e altri istituti della stessa natura debitamente riconosciuti; - le prestazioni mediche effettuate nell' esercizio delle professioni mediche e paramediche quali sono definite dallo stato membro interessato. L' amministrazione sosteneva che l' esenzione prevista dalla lettera c) per le «prestazioni mediche» è subordinata alla condizione che esista un rapporto di fiducia tra il medico e la persona, condizione assente nella fattispecie. Nella sentenza, la Corte ha dichiarato anzitutto che le suddette disposizioni vanno interpretate nel senso che prestazioni mediche quali quelle controverse possono rientrare nell' esenzione prevista alla lettera c) dell' articolo 132, qualora non soddisfino, come nella fattispecie, l' insieme delle condizioni per l' applicazione dell' esenzione di cui alla lettera b). La distinzione tra le due previsioni, infatti, non si Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
basa sulla natura delle prestazioni, che in entrambi i casi ha per oggetto le cure mediche, bensì nel luogo in cui sono erogate. Quanto alla portata dell' esenzione della lettera c), in particolare sull' eventualità che richieda un rapporto di fiducia tra il paziente e il medico, la Corte osserva che la disposizione richiede, ai fini dell' esenzione delle prestazioni menzionate, due sole condizioni: che si tratti di prestazioni mediche e che siano effettuate nell' esercizio delle professioni mediche e paramediche. Non è quindi richiesto in alcun modo che tali prestazioni siano fornite nell' ambito di un rapporto di fiducia tra il prestatore di assistenza sanitaria e la persona in cura. Una simile condizione, del resto, non si giustifica in considerazione dell' obiettivo della norma di ridurre il costo delle cure sanitarie in modo da renderle più accessibili. È vero che la Corte, in passato, ha avuto modo di precisare che, diversamente dalla disposizione della lettera b), quella della lettera c) si applica a prestazioni effettuate al di fuori degli istituti ospedalieri e nell' ambito di un rapporto di fiducia tra il paziente e il prestatore di assistenza sanitaria, rapporto che normalmente si svolge nello studio privato del prestatore stesso; lo ha fatto, però, soltanto al fine di rimarcare il diverso ambito di applicazione delle due disposizioni, non certo con l' intento di dichiarare che l' esenzione della lettera c) si applichi solo alle prestazioni mediche fornite nell' ambito di un rapporto di fiducia tra il prestatore di assistenza sanitaria e la persona in cura. Quella giurisprudenza, insomma, ha inteso chiarire che mentre la lettera b) esenta tutte le prestazioni compiute in ambito ospedaliero, la lettera c) mira a esentare le prestazioni mediche fornite al di fuori di un tale ambito, tanto nello studio privato del prestatore quanto nel domicilio del paziente o altrove, senza che sia necessario un rapporto di fiducia tra il paziente e il prestatore di assistenza sanitaria. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2019 Pagina 5 EAV: € 3.440 Lettori: 74.736 Argomento: Sanità nazionale Speranza è al lavoro per il Parco della Salute FILIPPO MERLI Il ministro ha rassicurato la Regione Piemonte sul progetto del polo ospedaliero di Torino Il piano prevede un investimento di 455 milioni tra fondi pubblici e privati C' è Speranza. Per un progetto che la città di Torino aspetta da tempo: il Parco della Salute. Il nuovo ministro della Sanità, Roberto Speranza, in quota LeU, ha rassicurato il vicepresidente Pd della Regione Piemonte, il chirurgo Mauro Salizzoni, sull' impegno del governo Pd-M5s per realizzare il progetto del grande polo ospedaliero nelle due sedi di Torino e Novara. Il piano prevede un investimento di 455 milioni di euro, coperti per un terzo da fondi pubblici e la restante parte da privati. Lo studio di fattibilità contempla 1.040 posti letto più 450 nell' attuale Cto, che sarà riconvertito. È stato lo stesso Salizzoni, medico di fama internazionale, a scrivere a Speranza subito dopo il giuramento al Quirinale. «Mi appello a lei, ministro, affinché venga scongiurato il rischio di qualsiasi ritardo, di manovre dilatorie, di alibi», si legge nella lettera inviata al responsabile della Sanità. «Le Molinette sono al collasso, e l' invecchiamento strutturale comporta il depauperamento delle straordinarie competenze che quei muri contengono. Il Parco della Salute può essere una delle leve per far uscire Torino dalla fase di immobilismo e rassegnazione di questi ultimi anni». «Ho una visione, un sogno: vedere Torino trasformarsi nella Pittsburgh italiana, una città post industriale capace di reinventare una propria vocazione anche grazie a un polo di ricerca medico-scientifica di eccellenza, insieme all' Università, al Politecnico e all' indotto delle aziende dell' innovazione». Nel progetto del Parco della Salute sono coinvolte tutte le forze politiche che fanno parte del nuovo esecutivo di Giuseppe Conte: il Pd con Salizzoni, LeU con Speranza e il M5s col sindaco di Torino, Chiara Appendino. Il dialogo, in tal senso, potrebbe essere facilitato. «Ma avrei scritto comunque, anche se ci fosse stato un ritorno di Beatrice Lorenzin o la conferma di Giulia Grillo», ha precisato Salizzoni. «Speranza, per altro, non lo conosco». L' esponente di LeU ha assicurato che presto visiterà la Città della Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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