Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia
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Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia
A cura di Carlo Gelmetti Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia Presentazione di Maria Pace Ottieri 123
a cura di Carlo Gelmetti Professore Ordinario Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti Università degli Studi di Milano Direttore Clinica Dermatologica Fondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggiore Policlinico” Milano Si ringrazia Jean Blanchaert per il disegno originale riprodotto a pagina xvii. http://www.galleriablanchaert.it/ Ove non altrimenti specificato, le immagini inserite nel volume sono da considerarsi di pubblico dominio. L’Editore ha provveduto a inoltrare le richieste di autorizzazione per la riproduzione di figure e tabelle agli aventi diritto e dichia- ra la propria disponibilità a regolarizzare eventuali omissioni o errori di attribuzione. ISBN 978-88-470-5716-6 ISBN 978-88-470-5717-3 (eBook) DOI 10.1007/ 978-88-470-5717-3 © Springer-Verlag Italia 2015 Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore e la sua riproduzione anche parziale è ammessa esclusivamente nei limiti della stessa. Tutti i diritti, in particolare i diritti di traduzione, ristampa, riutilizzo di illustrazioni, recitazione, trasmissione radio- televisiva, riproduzione su microfilm o altri supporti, inclusione in database o software, adattamento elettronico, o con altri mez- zi oggi conosciuti o sviluppati in futuro, rimangono riservati. Sono esclusi brevi stralci utilizzati a fini didattici e materiale for- nito ad uso esclusivo dell’acquirente dell’opera per utilizzazione su computer. I permessi di riproduzione devono essere autoriz- zati da Springer e possono essere richiesti attraverso RightsLink (Copyright Clearance Center). La violazione delle norme com- porta le sanzioni previste dalla legge. Le fotocopie per uso personale possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dalla legge, mentre quelle per finalità di carattere professionale, economico o commerciale possono essere ef- fettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’utilizzo in questa pubblicazione di denominazioni generiche, nomi commerciali, marchi registrati, ecc. anche se non specifi- catamente identificati, non implica che tali denominazioni o marchi non siano protetti dalle relative leggi e regolamenti. Le informazioni contenute nel libro sono da ritenersi veritiere ed esatte al momento della pubblicazione; tuttavia, gli autori, i cu- ratori e l’editore declinano ogni responsabilità legale per qualsiasi involontario errore od omissione. L’editore non può quindi for- nire alcuna garanzia circa i contenuti dell’opera. 987654321 2014 2015 2016 In copertina: Ritratto di vecchio con nipote, D. Ghirlandaio,@ Musée du Louvre, Dist. RMN-Grand Palais, Angèle Dequier. Riprodotto con autorizzazione. Layout copertina e impaginazione: Marco Lorenti e Massimiliano Pianta, Milano Stampa: Printer Trento S.r.l, Trento Stampato in Italia Springer-Verlag Italia S.r.l., Via Decembrio 28, I-20137 Milano Springer fa parte di Springer Science+Business Media (www.springer.com)
A Karl Holubar, maestro di vita e di dottrina A tutte quelle persone che non sono nominate in questo libro ma che hanno contribuito alla cura dei malati dermovenereologici
Presentazione La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, circa due metri quadrati, in un individuo di statura media. Ogni suo centimetro quadrato contiene una miriade di vasi sanguigni, peli, nervi, ghiandole sebacee e sudoripare, e milioni di cel- lule delle quali molte sono in comunicazione con il cervello. Un luogo affol- latissimo, pieno di vita, che ci permette di percepire il mondo, una guaina che ci protegge e ci avviluppa attraverso la quale affiorano e si dichiarano le no- stre emozioni più forti: piacere, gioia, paura, angoscia, dolore. L’idea che sia una pagina da scrivere e da illustrare non è un’invenzione postmoderna. In molte civiltà antiche, il corpo dell’uomo era “umano” solo se decorato, dipinto, inciso; quello con cui si nasceva, coperto dalla pelle nuda come lo consegnava la natura, era solo biologico, un canovaccio neutro, su cui ogni individuo, per essere tale, aveva il dovere di raccontare il proprio mondo interiore, la parentela, la classe d’età, il genere, il rango. Gli onnipresenti tatuaggi di oggi, i draghi, le farfalle, le scritte e le decora- zioni tribali, in molti casi servono allo stesso scopo, a dichiararsi, a riconoscersi, a conciliare unicità e appartenenza. Quello che è invece (quasi) nuovo, oggi, è la pretesa di togliere alla pelle ogni traccia di vissuto, di stato emotivo, di riem- pire le crepe, di lisciare i solchi scavati dal tempo. Tanto nel bisogno compul- sivo del raccontarsi, quanto nel desiderio di occultarsi, di nascondere la propria età e dunque la propria storia, è sempre l’epidermide la tela su cui si interviene. Mai come nell’epoca contemporanea, l’uomo occidentale ha avuto così cara la pelle e ad essa ha dedicato una tale varietà di pratiche di modificazioni, dal pier- cing alla chirurgia estetica. Segno che, per quanto costantemente minacciati ed assaliti da nuove e te- mibili patologie che mantengono le caratteristiche pandemiche dei grandi flagelli della storia, abbiamo l’impressione che un vasto repertorio di piaghe, ulcerazioni, flemmoni, ascessi, fistole, foruncoli, erisipele, erpeti, gangrene, escare, flittene, edemi, rossori, gonfiori possa dirsi finito nella soffitta dei ri- cordi della medicina. Da questa posizione, per quanto illusoria, possiamo permetterci di guardare alle grandi e terribili malattie dei secoli passati come ad accadimenti roman- zeschi, spiare dal buco della serratura che cosa succedeva ai corpi malati dei pazienti e negli studioli dei medici, quali le ipotesi avanzate per spiegare le cause delle malattie, la sfrenata fantasia nell’invenzione dei rimedi, unzioni, frizioni, impiastri, inalazioni, decotti. Basti pensare alla regina delle malattie venereologiche che per cinquecento anni imperversò nel mondo intero, col- vii
viii Presentazione pendo indistintamente re e papi, nobiluomini e contadini, gentildonne e nutrici, poeti e artisti e tanti poveri neonati: la sifilide. Compare per la prima volta in Spagna nel 1493 e, poco dopo, a Napoli du- rante la campagna d’Italia del re francese Carlo VIII. La diatriba sulla prove- nienza è ancora viva, ma presumibilmente la portarono alcuni marinai dell’e- quipaggio di Cristoforo Colombo reduci da incontri “impuri” con donne ca- raibiche. Gli italiani la chiamarono “mal francese”, i francesi “mal napoletano”, “vajolo ispanico” gli olandesi, “mal dei tedeschi” i polacchi e “mal dei polac- chi” i russi, mentre per i turchi era drasticamente “il mal dei cristiani”. Quel che contava era che fosse la malattia degli altri, meglio se nemici o almeno ri- vali. Protagonista indiscussa della tragica e appassionante carrellata epica sulle epidemie dermatologiche e venereologiche alla cui lettura vi accingete, accanto a peste, lebbra, vaiolo e infezioni purulente di varia natura, la sifilide racconta il traumatico passaggio dal Medioevo al Rinascimento ed è, fra tutte, la ma- lattia metaforica per eccellenza, quella che più di ogni altra si associa al sen- timento della colpa, della vergogna e del rifiuto sociale per via della sua ori- gine dal contagio sessuale e sulla quale si è scritto, studiato, sperimentato, elu- cubrato e sbagliato per secoli. Nato dal proposito di catalogare in forma enciclopedica il contributo dei der- matologi e venereologi italiani, il libro a cura di Carlo Gelmetti è un rispettoso e generoso omaggio a tutti quegli uomini straordinari che spesso hanno pagato il loro intuito geniale con l’indifferenza, la diffidenza e l’ostracismo. Se oggi si è portati a credere a qualsiasi novità, o presunta tale, in campo medico-scien- tifico, nei secoli passati le cose nuove erano vissute come contrarie alle leggi naturali, alle logiche e tradizioni millenarie, alla morale o alla religione. Un nome fra le centinaia di medici e studiosi citati (finalmente si conoscono le storie dei titolari di molte strade del nostro Paese): Gerolamo Fracastoro, fi- sico, astronomo, medico e poeta veronese (1478-1553), che per primo ipotizzò l’esistenza di organismi viventi invisibili, detti seminaria, e abbozzò una teo- ria scientifica secondo la quale questi erano agenti di malattia: corpuscoli che si trasmettevano o per contatto diretto o attraverso materiali o attraverso l’a- ria, quando la dottrina dominante propendeva più per l’idea di impurità del- l’aria respirata (i miasmi) che per una trasmissione da uomo a uomo, con una visione “magica” di infezione, di impurità morali, di peccato originale, di colpa patogena o punizione divina. Qui si srotola il filo della storia della dermatologia e della sua inseparabile branca, la venereologia, con passione erudita (l’erudizione è sempre stata un debole di molti medici dall’antichità a oggi), gusto per il racconto, vivace in- teresse per la caccia alle storie più bizzarre, come la vicenda di Benvenuto Cel- lini e della pietosa bugia detta a Clemente VII per giustificare la lentezza con cui lavorava al calice d’oro commissionatogli dal papa, senza confessare di aver contratto il “mal francese” da una bella giovane serva, o la storia del prospe- roso commercio di “legno santo”, efficace rimedio contro la sifilide dalle Ame- riche nel Vecchio mondo, di cui presto ottennero il monopolio i potentissimi banchieri tedeschi Fugger. Del resto le grandi malattie infettive non sono state uno degli elementi dell’espansione europea? Milano, 3 settembre 2014 Maria Pace Ottieri
Prefazione Pochi anni fa, dei colleghi tedeschi mi invitarono a scrivere un profilo bio- grafico di alcuni dermatologi italiani da inserire in un libro monumentale, ambizioso già dal nome1. Fu allora che, scorrendo l’indice provvisorio, mi accorsi che i dermatologi italiani che erano stati selezionati per entrare nel cosiddetto “Pantheon” erano po- che unità rispetto a decine di colleghi germanici, francesi e anglosassoni. Nihil sub sole novi. Infatti, già nel lontano 1934, il grande Agostino Pa- sini2 si lamentava che, nel vasto pano- rama della Storia della Medicina, la dermatologia e la venereologia ita- liane non avessero avuto una decorosa Immagine di Angelo Bellini quando lavora- rappresentazione, nonostante il fatto va nella Clinica Dermatologica di Milano che Achille Breda, glorioso primo agli inizi del Novecento. Ottimo dermatolo- professore di Clinica Dermosifilopa- go, reinventò la tecnica della ceroplastica tica all’Università di Padova, avesse applicata alla dermatologia. Fu anche mece- nate e lasciò la sua fortuna per la costruzio- scritto, mezzo secolo prima, due li- ne dell’Ospedale del suo paese natale (col- briccini sulla “Storia della dermatolo- lezione privata) gia in Italia” (Breda, 1878). Per que- sto Pasini invitò l’amico e collega Angelo Bellini3 “a stendere, in modo ordi- nato ed a possibile completo, la storia dello svolgimento della dermatologia e venereo-sifilologia in Italia” (Pasini, 1934). 1 Nell’originale tedesco: Pantheon der Dermatologie (Il Panteon della dermatologia; Lö- ser e Plewig, 2009). Nell’edizione inglese (Pantheon of Dermatology), che è ampliata rispetto alla tedesca, gli italiani sono otto, compreso Luca Stulli che è diventato croato e cui è stato storpiato il nome in “Luco” (sic!). Ma, per fare solo due esempi, manca Girolamo Mercu- riale (il primo autore a scrivere un libro di dermatologia) e così pure manca Vincenzio Chia- rugi (il primo a ricoprire una Cattedra di Malattie Dermatoveneree). 2 Agostino Pasini è stato il primo cattedratico di Dermatologia e Venereologia dell’Univer- sità di Milano e il grande dominus di questa branca della medicina a quel tempo. 3 Angelo Bellini, “già ben noto per la sua profonda cultura nella disciplina e per una spiccata attitudine agli studi storici” è stato veramente un grande uomo. Ottimo dermatologo, si recò ix
x Prefazione Il Bellini, nell’introduzione al suo articolo, così precisava le sue intenzioni: Esula affatto dalle nostre intenzioni il ripetere qui uno studio già fatto da al- tri in modo vasto e completo, per quanto riguarda la storia della dermatolo- gia, delle malattie veneree e della sifilide in generale: abbiamo ottime tratta- zioni nella letteratura e specialmente nella tedesca, che potranno utilmente es- sere consultate dagli studiosi. Noi cercheremo, invece, di mettere in evi- denza, con accenni chiari, brevi e sintetici, il non piccolo contributo italiano nello sviluppo di tali discipline, perché quel contributo assai sovente fu igno- rato o negletto dagli stranieri; prova ne sia che, nei loro poderosi volumi di storia della medicina, il contributo italiano viene ricordato talora soltanto con qualche isolata e disinvolta paginetta o con pochi periodi, e cioè con quel poco che basti a farlo apparire pressoché insignificante. Il che, a vero dire, non deve essere tutto imputato a colpa degli stranieri, perché è naturale che essi cono- scano ed apprezzino e mettano in evidenza i valori di casa propria; ma non è giusto né naturale, che gli studiosi italiani ignorino e trascurino quanto di nuovo e di meglio è stato fatto in Italia, e non lo menzionino all’uopo, almeno con lo stesso zelo con cui citano le ricerche esotiche. (Bellini, 1934) Si era nel periodo del Ventennio Fascista e si era quindi “virilmente” invitati a riscoprire e a celebrare la grandezza italica4 ma, nonostante qualche punta di nazionalismo5, l’affermazione del Bellini che la dermatologia e la venereo- logia italiane non fossero state valutate nella loro corretta prospettiva storica, era senz’altro vera. Quali disastri culturali combinò l’ideologia razzista di quel tempo, è pos- sibile capirlo leggendo un passo del trattato di Marcello Comèl (1939) che era uno dei dermatologi contemporanei di grido: L’EUDERMIA QUALE MOMENTO DELLA RAZZA I. L’INSEGNA VIVENTE ESTERIORE DELLA RAZZA Tra i diversi mammiferi, l’uomo solamente ha avuto la sorte di assurgere alla stazione eretta. Accanto a questa modificazione dell’atteggiamento del all’Ospedale Saint Louis di Parigi per chiedere rispettosamente a Baretta di apprendere la tec- nica della ceroplastica applicata alla dermatologia (i “moulages”). Avendone ricevuto un netto rifiuto, tornò in Italia e, senza scoraggiarsi, reinventò la tecnica della ceroplastica per raffigu- rare le malattie della pelle e realizzò l’intera collezione milanese. In ambito venereologico fu inventore di utili strumenti la cui commercializzazione fruttò cospicui guadagni. Lasciò tutta la sua fortuna per la costruzione dell’Ospedale del suo paese natale di Somma Lombardo. 4 Mussolini, rivolgendosi nel 1929 al corpo diplomatico, così si esprimeva: “Il Governo Fa- scista vuole che da oggi si risalgano fra i secoli le tracce luminose del genio Italiano e se ne raccolgano le espressioni. Esso vuole elevare il più grandioso monumento della riconoscenza e dell’orgoglio, che una generazione cosciente dei rinnovati destini della Patria possa tribu- tare alla propria stirpe. Ove sono vestigia di grandezza, sapienza e civiltà, se ne dovrà cu- rare metodicamente la documentazione più efficace, così da avere una visione sicura, finita, e una determinazione precisa dell’opera”. 5 Ad esempio, il Bellini qualifica il grande scienziato medioevale Michele Scoto (Michael Scot – Scozia, ca. 1175 – ca. 1232 o 1236) come siciliano mentre era, come indica anche il nome, scozzese di nascita; in Sicilia fu alla corte di Federico II di Svevia.
Prefazione xi corpo una trasformazione altrettanto appariscente s’è verificata nei ri- guardi della sua superficie esterna. La pelle dell’uomo ha perduto, a dif- ferenza degli altri mammiferi, il rivestimento continuo del pelo. Esso, quale appendice cutanea, cresce nell’uomo in misura tale da costituire un insieme vistoso solo in determinate parti della superficie cutanea, e ad esse conferisce grazia e armonia. Divenuta glabra, la cute dell’uomo ha acqui- stato un’avvenenza particolare, e l’individuo umano eudermico di razza bianca rappresenta per vero l’essere vivente di più complicata bellezza [...]. L’uso del vestiario, questo fattore nocivo all’eudermia, viene in modo er- rato talvolta concepito quale origine della glabrezza della cute umana. In realtà anche le razze primitive non afflitte dall’abuso di vestimenti hanno la pelle glabra. Accanto alla differenziazione della ricopertura del corpo della specie umana, una distinzione di non minore entità s’è maturata nell’àmbito delle singole razze umane. Una sola di esse ha avuto in sorte di mantenere la cute priva di accumuli eccessivi di pigmento. Per un definito destino questa distinzione con- cerne l’eletta tra le razze, la depositaria delle qualità più nobili della specie. A questa sola razza è stato concesso il retaggio del bianco vessillo euder- mico, della chiara insegna esteriore, quale carattere distintivo della razza di artisti, di santi, di eroi. Le altre razze sono state contrassegnate dal de- stino con i varii colori della loro epidermide, e per tal modo isolate. Il triste manto steso nella cute delle razze colorate dall’accumulo di pig- mento non vi ha solamente creato un fattore statico di perenne bruttezza. Ha anche impedito che sulla cute rifulgesse, a specchio dei moti d’animo e quasi a emblema della vita interna, il colorito del sangue. E pertanto non vi può trasparire il giuoco funzionale dei piccoli vasi cutanei che vi semina le rose e i gigli delle proprie reazioni [...]. Le razze umane vengono distinte e denominate dal colore della loro pelle: e questo serve a separarle in modo non confondibile e a scavare tra di esse un solco non colmabile attraverso incroci, nemmeno dopo generazioni e ge- nerazioni. Anche a prescindere dal tono apologetico (“artisti, santi, eroi”) e romanzesco (“rose e gigli”) che ora fa solo sorridere, non si può non notare il rovesciamento della verità biologica (la cute chiara è quella mutante a partire dalla cute scura6, non il contrario) e l’impiego di termini aprioristicamente negativi (“triste manto”) o addirittura offensivi (“perenne bruttezza”) nei confronti di coloro che hanno la cute scura. L’affermazione finale è poi così stupida e così palesemente con- traddetta anche dalla semplice esperienza quotidiana, che sembra impossibile possa essere stata pronunciata nel XX secolo e, per di più, da uno scienziato. Comèl, però, nonostante sia accecato dall’ideologia, rimane una mente bril- lante e si rende anche conto che, con questa impostazione, la stirpe italica fa- rebbe una magra figura nei confronti degli scandinavi e quindi si corregge su- bito dopo: bianco sì, ma non troppo! 6 Da anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) raccomanda che si usi solo l’espressione “cute scura” e “cute chiara”.
xii Prefazione La tendenza favorita dai nordici, di vedere nel tipo biondo dagli occhi chiari il più elevato rappresentante della razza bianca non ha rigore scientifico: essa appaga, più che altro, il naturale desiderio di impersonare nel rap- presentante della razza eletta i caratteri che maggiormente si allontanano da quelli delle razze colorate. Ma la realtà scientifica non è soddisfatta a pieno da questa tendenza mistica [...]. La civiltà classica e la cultura greco-romana, l’eterno paradigma e la sem- piterna pietra di paragone della spiritualità umana, hanno avuto la loro culla nel bacino del mediterraneo e sono sorte per opera degli ariani me- diterranei. Queste stirpi si distinguono per l’eumorfia del loro corpo dalle proporzioni classiche, hanno capelli bruni, con tonalità dal castano al nero e i loro occhi sono in generale più o meno scuri. In questo modo, seguendo il suo ragionamento propagandistico (seppure non logico né razionale), si evince che, secondo l’autore, l’Italiano è, ovviamente, l’uomo perfetto (sic!). Purtroppo, dopo quasi un secolo dalla descrizione del Bellini, la situazione da lui descritta non è molto cambiata. La dermatologia francese (Wallach e Til- lés, 2002), quella tedesca (Löser e Plewig, 2009) e quella anglosassone (Pu- sey, 1933) si sono arricchite di opere di grande valore scientifico e storico, men- tre la dermatologia italiana non aveva ancora un’opera contemporanea che la descrivesse in maniera degna, con le parziali eccezioni del piccolo libro di Bo- nifacio Pistacchio (1997) che include, ovviamente, anche le maggiori figure della scuola italiana, e del libro editato dalla SIDeMaST7 per il 125° anno di fondazione della Società. Per questo motivo, incoraggiato dall’amicizia e dal- l’aiuto di colleghi e maestri, mi sono accinto ad affrontare questo lavoro per il quale ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno aiutato. È ben chiaro a molti che la dermatologia e venereologia, come branca a sé stante, si sono strutturate solo dopo la metà dell’Ottocento, ma deve essere al- trettanto chiaro che ciò è stato possibile solo con il continuo apporto di tanti me- dici e scienziati nei molti secoli precedenti. Di più, per un tempo lunghissimo, non solo non esisteva il dermatologo, ma non esisteva, in fondo, nemmeno il medico come lo pensiamo oggi. Moltissime delle figure illustrate in questo li- bro erano, infatti, anche medici ma, spesso, contemporaneamente filosofi o let- terati o naturalisti o matematici o astrologi: Cardano era grande matematico e colto astrologo, mentre Fracastoro era un grande classicista, come Mercuriale, che si occupava anche di educazione fisica. E ciò era vero anche fuori dai pa- tri confini, come dimostra l’opera di Plenk8, che si occupò egregiamente anche di botanica. E, se può essere vero che la moderna dermatologia nasce a Parigi e a Vienna, non si può nemmeno sottovalutare il ruolo fondamentale degli stu- diosi italiani. Non ritengo di essere sciovinista, ma reputo che sia onesto pro- vare un giusto orgoglio per il fatto che, tra i libri a stampa, il primo libro di der- matologia (Mercuriale, 1572), così come il primo di cosmetologia (Marinelli, 7 SIDeMaST è l’acronimo di Società Italiana Dermatologia e Malattie Sessualmente Tra- smesse, la società scientifica storica (AA.VV., 2011). 8 Johannes J. Plenk scrisse libri di vario argomento, ma anche uno dei primissimi trattati di dermatologia (Plenk, 1776).
Prefazione xiii 1562) e anche uno tra i primissimi in venereologia (Fracastoro, 1530)9 siano ita- liani. Di fronte a tali evidenze ci lascia perplessi il sapere che questi dati, noti agli esperti, siano stati sostanzialmente omessi nella trattatistica dedicata alla storia della nostra specialità. Ma non è tutto: il primo ospedale del mondo (o, perlomeno, del mondo occidentale) dedicato alla cura delle malattie della pelle è italiano10, così come la prima cattedra di insegnamento universitario11. Il testo che segue è sostanzialmente organizzato in quattro parti: nella prima parte viene esposta la storia della dermatologia e della venereologia nella nostra penisola dalle origini fino all’epoca contemporanea; nella seconda si ap- profondiscono fatti e nomi d’eccezione nella storia della dermatologia; nella terza vi sono i capitoli dedicati alla storia più recente e strutturati in base alle scuole universitarie e alle realtà regionali12, e nella quarta figurano le Società Scientifiche italiane della nostra specialità, considerate anche nell’ambito dello spettro internazionale. Ho certo considerato le opere dei grandi storici della medicina italiani: Ca- stiglioni (1936), Pazzini (1947), Spallicci (1936; 1941; 1968; 1977), Pucinotti (1859), De Renzi (1848), Bilancioni (1920), Latronico (1945), Penso (2002), Belloni (1968), Cosmacini (1997), Sterpellone (2004) ma anche quelle dei grandi stranieri come Major (1959) e Grmek (2011); a tali opere rimando i let- tori che siano totalmente digiuni di cultura generale sulla medicina. La prima sezione è in gran parte estratta dagli articoli fondamentali del Bel- lini (1934) e da altri più brevi che egli scrisse nella sua lunga carriera di medico e di scrittore, integrata dal libro del Breda (1878) e da quello del Thiene (1823). Essendo gli articoli e i libri ben scritti, sono stati mantenuti nelle loro parti fon- damentali, integrandoli dove ve n’era bisogno. Ho fatto naturalmente un leggero editing della lingua, qua e là datata, e tradotto il latino e il greco quando neces- sario. Inoltre, ho ristrutturato lo schema originale del Bellini che separava in due articoli distinti la trattazione della dermatologia da quella della venereologia. Ho optato, quindi, per una descrizione che seguisse l’ordine cronologico senza di- stinguere gli autori “dermatologici” da quelli “venereologici”, anche perché nella maggior parte di essi le due branche convivono felicemente. Gli articoli del Bel- lini sono abbastanza completi, anche se necessariamente concisi in quanto pub- blicati all’interno di una rivista scientifica. Tuttavia, ha sorpreso la mancanza di alcuni grandi personaggi importanti per la genesi della nostra specialità che ab- biamo chiaramente inserito, insieme a un nugolo di personaggi “minori” che ab- biamo trovato in altre fonti. Necessariamente più scarno il testo del Breda che, sostanzialmente, è coevo all’inizio della dermatologia contemporanea. 9 In realtà, il libro “De epidemia quam Itali morbum gallicum, Galli vero, neapolitanum vo- cant” di Nicolò Leoniceno fu pubblicato nel 1497 in Venezia da Aldo Manuzio e, dunque, precede quello di Fracastoro, che tuttavia resta il più celebre. 10 Ospedale di Santa Maria e San Gallicano, 1725 (esiste ancora a Roma nel quartiere di Tra- stevere). 11 Vincenzio Chiarugi a Firenze, 1802. 12 Questa parte è molto disomogenea. Non solo gli autori sono diversi ma molto diversa è la quantità e la qualità del testo. Inoltre, alcune realtà non sono proprio rappresentate, non- ostante vari solleciti. Va anche detto che il ben noto campanilismo italiano si fa notare an- che in questo campo dove le associazioni professionali si moltiplicano senza sosta e dove persino le associazioni dei pazienti si moltiplicano e si contrappongono sullo stesso fronte. I dati si riferiscono, sostanzialmente, al 2011.
xiv Prefazione I lettori mi scuseranno se non ho “virgolettato” ogni citazione, ma ciò avrebbe complicato il testo, rendendo molto faticosa la lettura. Accoglierò quindi umilmente le accuse di plagio che i critici mi vorranno fare. Gli al- tri libri che mi sono stati di grande aiuto sono stati quelli del Corradi, del 1884, e quelli del Gualino del 1930 e del 1934; devo anche fare omaggio ad Attilio Zanca (AA.VV., 2006) e a Franco Bazzi (1958; 1959) e, non ul- tima, a Catherine Stefanato per gli eccellenti articoli storici che scrissero in tanti anni su Chronica Dermatolo- gica e da cui, ovviamente, ho tratto molto. Di grande aiuto sono stati pure i lavori di maestri come Antonio To- Frontespizio di un libro di Alfonso Corradi, sti, Emiliano Panconesi, Giorgio Lei- autore italiano della fine dell’Ottocento che gheb e Decio Cerimele, e di amici e si occupò molto di storia della dermatologia colleghi come Corrado Del Forno, ma, soprattutto, della storia della venereolo- ma anche gli articoli di vari autori gia (collezione privata) del Dizionario Biografico degli Ita- liani edito dalla Fondazione Treccani. Internet è stato, ovviamente, utilissima fonte, come pure i cataloghi delle librerie antiquarie. L’ulteriore bibliografia dei singoli argomenti si trova nel testo. Va ribadito che la maggior parte dei personaggi descritti non furono der- matologi nel senso presente del termine: la figura attuale del dermatologo e del venereologo si è strutturata solamente verso la metà dell’Ottocento. Si tratta, però, di scienziati e medici che hanno steso le fondamenta per la nostra dot- trina e senza i quali questa storia non esisterebbe. Ringrazio sin d’ora tutti coloro che mi hanno aiutato in questo lavoro; un gra- zie particolare va all’amico e collega colonnello Stefano Astorino che ha letto le prime bozze, al Dottor Paolo Galimberti, responsabile dei Beni Culturali del- l’Ospedale Maggiore di Milano, che mi ha aiutato nelle ricerche d’archivio, e alle Dottoresse Juliette Kleemann e Donatella Rizza della Springer che hanno curato la realizzazione del volume. A coloro che noteranno che le donne sono nume- ricamente poche, non posso che dare ragione, ma non è colpa mia. Tuttavia, a giudicare dagli ultimi concorsi di ingresso alle Scuole di Specializzazione in Der- matologia e Venereologia, posso dire che la maggior parte dei futuri dermato- logi sarà femmina. Per ovvi motivi di costi ho dovuto limitare il numero delle illustrazioni più ancora che non il numero delle pagine. Infine, prego i lettori di perdonare errori, imprecisioni o manchevolezze del libro, e li invito a mandarmi i loro commenti e le loro integrazioni, che saranno senz’altro utili per il futuro. Carlo Gelmetti Settembre 2014
Prefazione xv Bibliografia AA.VV. (2006) La natura e il corpo. Studi in memoria di Attilio Zanca. Atti del Convegno (Mantova, 17 maggio 2003). Olschki, Firenze AA.VV. (2011) Sidemast: 125 anni di dermatologia in Italia. Minerva Medica, Torino Bazzi F (1958) L’anatomia nell’arte e l’iconografia anatomica attraverso i tempi. La Pro- vincia di Como, Como Bazzi F (1959) Ancora sulla plica polonica: il contributo degli autori italiani alla conoscenza di essa. Arte della stampa, Roma Bellini A (1934) Storia della dermatologia e venereo-sifilologia in Italia. Giornale Italiano di Dermatologia e Sifilologia LXXV:1091–1201 Belloni L (1968) Tavole dermatologiche dell’ottocento. CIBA, Milano Bilancioni G (1920) La storia della medicina. Istituto per la Propaganda della Cultura Ita- liana, Roma Breda A (1878) Storia della dermatologia in Italia. Prosperini, Padova Castiglioni A (1936) Storia della medicina. Mondadori, Milano Comèl M (19396) Principii di eudermia. Vannini Editore, Brescia Corradi A (1884) Storia della medicina. Rechiedei, Milano Cosmacini G (1997) L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi. Laterza, Bari de Renzi S (1848) Storia della medicina italiana. Filiatre-Sebezio, Napoli Fracastoro G (1530) Syphilis, sive morbus gallicus. S. Nicoloni da Sabbio, Verona Grmek M (2011) Le malattie all’alba della civiltà occidentale. il Mulino, Firenze Gualino L (1930) Saggi di medicina storica. Minerva Medica, Torino Gualino L (1934) Storia medica dei Romani Pontefici. Minerva Medica, Torino Latronico N (1945) Collana di studi di storia della medicina. Hoepli, Milano Löser C, Plewig G (eds) (2009) Pantheon der Dermatologie: Herausragende historische Per- sönlichkeiten. Springer Verlag, Berlin Major RH (1959) Storia della medicina (tr. it.). Sansoni, Firenze Marinelli G (1562) Gli ornamenti delle donne. Francesco de’ Franceschi, Venezia Mercuriale G (1572) De morbis cutaneis et omnibus corporis humani excrementis. Apud Pau- lum Meietum bibliopolam Patauinum, Venezia Pasini A (1934) Prefazione. Giornale Italiano di Dermatologia e Sifilologia LXXV:1089 Pazzini A (1947) Storia della medicina. Società Editrice Libraria, Milano Penso G (2002) La medicina medioevale. Mondadori, Milano Pistacchio B (1997) Breve storia della dermatologia. Mediamix, Milano Plenk JJ (1776) Doctrina de morbis cutaneis. R Graeffer, Vienna Pucinotti F (1859) Storia della medicina. Wagner, Livorno Pusey WA (1933) The history of dermatology. Charles C. Thomas, Springfield, Ill Spallicci A (1936) I medici e la medicina in Plinio, il naturalista. Scalcerle, Milano Spallicci A (1941) La medicina in Plinio il Giovane. Scalcerle, Milano Spallicci A (1968) La medicina in Cicerone. Caber, Ravenna Spallicci A (1977) La medicina in Ovidio (in appendice: La medicina in Catullo, La medi- cina in Tibullo, La medicina in Properzio). Caber, Ravenna Sterpellone L (2004) I grandi della medicina. Le scoperte che hanno cambiato la qualità della vita. Donzelli, Roma Thiene D (1823) Sulla storia dei mali venerei. Tipografia di Alvisopoli, Venezia Wallach D, Tillés G (2002) Dermatology in France. Privat, Paris
Ringrazio Jean Blanchaert per avermi regalato questo bel disegno. Carlo Gelmetti
Indice Presentazione.................................................................................................................................................. vii Maria Pace Ottieri Prefazione .......................................................................................................................................................... ix Carlo Gelmetti I La dermatologia e venereologia in Italia dalle origini ai giorni nostri................................................................................................................................... 1 1 La dermatologia e la venereologia nell’età classica ..................................... 3 Carlo Gelmetti Le persone .............................................................................................................................................. 5 Bibliografia ............................................................................................................................................ 12 2 La dermatologia e la venereologia nel Medioevo ........................................... 13 Carlo Gelmetti Box 2.1 La lebbra e i malati di Capo di Faro di Genova ................................. 17 Enrico Nunzi Le persone .............................................................................................................................................. 19 Bibliografia ............................................................................................................................................ 26 3 La dermatologia e la venereologia dal Rinascimento al XVIII secolo .................................................................................................................................. 27 Carlo Gelmetti Le persone .............................................................................................................................................. 31 Box 3.1 Lettera di G. Cosimo Bonomo a Francesco Redi ............................. 64 Bibliografia ............................................................................................................................................ 72 4 La dermatologia e la venereologia del secolo XVIII ................................... 75 Carlo Gelmetti Le persone .............................................................................................................................................. 76 Box 4.1 Una macchina antisifilitica .................................................................................. 90 Arturo Armone Caruso Bibliografia ............................................................................................................................................ 101 xix
xx Indice 5 La dermatologia e la venereologia dal XIX al XX secolo ....................... 103 Carlo Gelmetti Le persone .............................................................................................................................................. 106 Bibliografia ............................................................................................................................................ 140 II Fatti e nomi d’eccezione .......................................................................................................... 143 6 La sifilide: una storia intrigante ..................................................................................... 145 Carlo Gelmetti Box 6.1 Benvenuto Cellini e il legno d’India ........................................................... 153 Antonio Tosti Box 6.2 La sifilide nell’antica letteratura italiana ................................................. 154 Carlo Gelmetti Bibliografia ............................................................................................................................................ 158 7 Girolamo Fracastoro.................................................................................................................. 159 Roberto Davalli, Giovanni Lo Scocco Opere........................................................................................................................................................... 164 Bibliografia ............................................................................................................................................ 165 8 Il primo ospedale dermatologico del mondo: l’Ospedale San Gallicano dall’origine (1725) fino all’inizio del XXI secolo ............................................................................................... 167 Luca Muscardin Letture consigliate............................................................................................................................ 171 9 Vincenzio Chiarugi. Il primo cattedratico di dermatologia ................ 173 Lorenzo Marri-Malacrida, Emiliano Panconesi La vita e le opere ............................................................................................................................... 173 Il libro ......................................................................................................................................................... 175 Box 9.1 La pellagra......................................................................................................................... 177 Carlo Gelmetti 10 Il Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia ................................. 181 Carlo Gelmetti Box 10.1 Giornale Italiano delle Malattie Veneree e delle Malattie della Pelle ........................................................................................................ 184 Box 10.2 Dermatologia e cosmetologia ........................................................................ 185 Carlo Gelmetti Bibliografia ............................................................................................................................................ 192
Indice xxi 11 Scienza e arte nella storia della dermatologia e della venereologia: le cere dermatologiche....................................................... 193 Carlo Gelmetti Bibliografia ............................................................................................................................................ 203 Letture consigliate............................................................................................................................ 203 12 Le più note sindromi e malattie eponimiche originate da dermatologi italiani.............................................................................................................. 205 Franco Rongioletti, Stefania Paolino Box 12.1 L’evoluzione delle parole e la saga delle traduzioni................... 218 Carlo Gelmetti 13 Il Tigliole Skin Club .................................................................................................................... 221 Mario Pippione III Le scuole e le realtà regionali ............................................................................................. 223 14 Area del nord Italia ..................................................................................................................... 225 Storia della dermatologia in Valle d’Aosta (Maurizio Norat) .................... 225 Storia della dermatologia in Piemonte: Molinette, Dermatologico San Lazzaro, San Giovanni Antica Sede (Carlo Gelmetti) ................................................................................................................................ 226 Storia della dermatologia a Milano: la grande tradizione dermatologica dell’Ospedale Maggiore (Carlo Crosti, Carlo Gelmetti).............................................................................................. 228 Storia della dermatologia a Milano: l’Ospedale S. Paolo Polo Universitario (Silvano Menni, Carlo Crosti) ................................................ 237 Storia della dermatologia a Milano: il Servizio di Dermatologia dell’Istituto Galeazzi (Gianfranco Altomare)........................................................... 238 La Clinica Dermatologica di Brescia (Piergiacomo Calzavara-Pinton)........................................................................................ 239 Storia della Clinica Dermatologica dell’Università di Pavia (Giacomo Rabbiosi, Giovanni Borroni) ........................................................................ 239 Storia della dermatologia in Alto-Adige Sud-Tirolo (Werner Wallnöfer)......................................................................................................................... 246 Storia della dermatologia trentina (Mario Cristofolini) ................................... 247 Storia della dermatologia a Verona (Donatella Schena, Giampiero Girolomoni) .............................................................................................................. 249 Breve storia della dermatologia nel Friuli Venezia Giulia (Maria Teresa Corradin) ........................................................................................................... 252 15 Centro Italia........................................................................................................................................ 263 La clinica dermosifilopatica dell’Università di Parma, dalle origini a oggi (Francesca Aimi, Giuseppe De Panfilis)...................... 263 La storia della dermatologia di Modena (Alberto Giannetti)....................... 266
xxii Indice La storia della dermatologia di Bologna (Beatrice Passarini, Stefano Arieti, Paolo Moroni) ............................................................................................... 271 La dermatologia e la sifilografia a Ferrara nella storia e oggi (Anna Virgili) ....................................................................................................................................... 275 L’insegnamento della medicina nelle Università toscane: dal 1300 alla riforma Casati del 1924 (Paolo Fabbri) ...................................... 276 Storia della Scuola Dermosifilopatica di Pisa (Elisa Cervadoro, Serena Gianfaldoni)......................................................................... 283 La Scuola Dermatologica senese (Michele Fimiani).......................................... 289 Storia della dermatologia nelle Marche (Giorgio Filosa) .............................. 295 La storia della dermatologia di Ancona (Anna Maria Offidani)............... 297 La dermatologia aquilana (Ketty Peris) ......................................................................... 298 La Clinica Dermatologica di Chieti (Antonello Tulli) ....................................... 299 16 Roma e il Lazio ................................................................................................................................ 301 Istituto di Clinica Dermosifilopatica Università di Roma “La Sapienza” (Stefano Calvieri)........................................................................................ 301 La dermatologia dell’Università di Roma “Tor Vergata” (Luca Bianchi) .................................................................................................................................... 303 Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Biagio Didona, Giovanna Zambruno).................................................................................................................... 304 Clinica Dermatologica dell’Università Cattolica (Policlinico “Agostino Gemelli”) (Carlo Gelmetti) ............................................ 310 La dermatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Maya El Hachem) .......................................................................................................................... 311 17 Area del sud e Isole ...................................................................................................................... 313 Breve storia dell’Istituto di Clinica Dermosifilopatica dell’Università di Napoli (Vincenzo Ruocco, Fabio Ayala, Giuseppe Monfrecola).................................................................................................................. 313 La Clinica Dermatologica dell’Università di Bari (Franco Rantuccio)......................................................................................................................... 315 La Dermatologia in Basilicata (Federico Ricciuti) .............................................. 316 Storia della Clinica Dermatologica dell’Università di Palermo (Maria Rita Bongiorno) .............................................................................................................. 317 La Clinica Dermatologica di Catania (Giuseppe Micali)................................ 319 Storia della Clinica Dermatologica di Messina (Biagio Guarneri)............................................................................................................................. 320 La Clinica Dermatologica dell’Università di Cagliari (Giuseppe Fumo, Nicola Aste) .............................................................................................. 323 IV Le società scientifiche e le relazioni internazionali ....................................... 327 18 Le società scientifiche ................................................................................................................ 329 Storia della SIDeMaST (Ilaria Ghersetich, Carlo Gelmetti) ...................... 329 Breve storia dell’ADOI (Carlo Gelmetti) .................................................................... 331
Indice xxiii Storia dell’Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA) (Gian Luigi Giovene)........................................................... 332 Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale ed Ambientale (SIDAPA) (Paolo Pigatto) ................................................................. 334 Storia della dermochirurgia e della Società Italiana di Dermatologia Chirurgica e Oncologica (SIDCO) (Mario Cristofolini, Giorgio Leigheb, Francesco Grosso) ........................... 335 La Dermatologia Pediatrica Italiana e la Società Italiana di Dermatologia Pediatrica (SIDerP) (Carlo Gelmetti) .................................... 342 L’Accademia Dermatologica Romana (Stefano Astorino) ............................ 343 Contributo per una storia della dermatologia e della venereologia militare in Italia (Stefano Astorino, Francesco Urbano) .......................................................................... 345 Associazione Dermatologica Ionica (ADI) (Giovanni Fabio Zagni) .............................................................................................................. 355 Breve storia dell’Associazione Dermatologi della Magna Grecia (ADMG) (Santo Dattola)........................................................ 356 Società Italiana di Dermatologia Psicosomatica (SIDEP) (Roberto Bassi)................................................................................................................................... 356 Oncoderm (Giuseppe Noto) ..................................................................................................... 356 Donne Dermatologhe Italia (DDI) (Corinna Rigoni)......................................... 358 Breve storia dell’Associazione Italiana di Dermatopatologia (AIDEPAT) (Carlo Tomasini, Olga Ciocca, Giovanni Borroni) ............ 359 Dal Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia (GISED) al Centro Studi GISED: un’evoluzione durata 25 anni (Luigi Naldi) ..................................................................................................................... 362 19 Le relazioni internazionali .................................................................................................... 371 Legami e iniziative internazionali: paesi francofoni (Maurizio Norat, Carlo Gelmetti) ...................................................................................... 371 Legami e iniziative internazionali: paesi anglofoni (Carlo Gelmetti) ................................................................................................................................ 371 Legami e iniziative internazionali: paesi germanofoni (Lucio Andreassi, Bernd-Rüdiger Balda) .................................................................... 372 Il ruolo della dermatologia italiana nella nascita e nello sviluppo delle società internazionali (Torello Lotti, Linda Tognetti, Imma Savarese, Silvia Moretti) ................ 376
Elenco degli Autori Francesca Aimi Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, Università di Parma Gianfranco Altomare Servizio di Dermatologia, Istituto Galeazzi, Milano Lucio Andreassi† Clinica Dermatologica, Università di Siena Stefano Arieti Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Sezione di Medicina Legale, Università degli Studi, Bologna. Arturo Armone Caruso AIAS (Associazione Italiana Assistenza Svantaggiati) di Afragola, Napoli Nicola Aste Già Dipartimento Scienze Mediche Internistiche, Clinica Dermatologica, Ospedale S. Giovanni di Dio, Cagliari Stefano Astorino Reparto di Dermatologia, Policlinico Militare “Celio”, Roma Fabio Ayala Sezione di Dermatologia Clinica, Allergologica e Venereologica, Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia, Università Federico II, Napoli Bernd-Rüdiger Balda Già Clinica Dermatologica e Allergologica di Augsburg, Università di Monaco, Germania Roberto Bassi Dermatologia Psicosomatica, Scuola di Specializzazione in Dermatologia, Università di Ferrara Luca Bianchi Clinica Dermatologica, Università degli Studi “Tor Vergata”, Roma Maria Rita Bongiorno U.O.C. di Dermatologia, A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Università degli Studi, Palermo Giovanni Borroni Clinica Dermatologica, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia xxv
xxvi Elenco degli Autori Stefano Calvieri Dipartimento di Dermatologia, Università degli Studi “La Sapienza”, Roma Piergiacomo Calzavara-Pinton U.O. di Dermatologia, A.O. Spedali Civili, Brescia Elisa Cervadoro A.O. Valtellina e della Valchiavenna, Sondrio. Scuola di Specializzazione di Dermatologia e Venereologia, Università di Pisa Olga Ciocca Clinica Dermatologica, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia Maria Teresa Corradin S.C. di Dermatologia, A.O. S. Maria degli Angeli, Pordenone Mario Cristofolini Centro Studi Dermatologici e Presidente LILT, Trento Carlo Crosti Già Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggiore Policlinico”, Milano Santo Dattola U.O. di Dermatologia e Allergologia, Azienda Sanitaria Provinciale, Reggio Calabria Roberto Davalli Già U.O. di Dermatologia, Ospedale “Bellaria”-Maggiore, Bologna Giuseppe De Panfilis Già Servizio di Dermatologia, Poliambulatorio “Dalla Rosa Prati”, Parma Biagio Didona I Divisione Dermatologica, Istituto Dermopatico dell’Immacolata IRCCS (I.D.I.), Roma Maya El Hachem Centro di Riferimento Regionale Genodermatosi, Reparto di Dermatologia, Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, Roma Paolo Fabbri già U.O.C. di Dermatologia, Università di Firenze Giorgio Filosa U.O. di Dermatologia, Azienda Sanitaria Unica Regionale, Jesi (AN) Michele Fimiani Clinica Dermatologica del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze - AOU Senese Giuseppe Fumo Clinica Dermatologica, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Cagliari Carlo Gelmetti Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggiore Policlinico”, Milano
Elenco degli Autori xxvii Ilaria Ghersetich Scuola di Specializzazione in Dermatologia, Università degli Studi, Firenze Serena Gianfaldoni Dipartimento di Dermatologia e Venereologia, Università di Pisa Alberto Giannetti Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Gian Luigi Giovene Responsabile Scientifico Associazione italiana dermatologi ambulatoriali (AIDA) Giampiero Girolomoni Sezione di Dermatologia e Venereologia, Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Verona, Verona Francesco Grosso Presidente Società Italiana di Dermatologia Chirurgica ed Oncologica (S.I.D.C.O.) Biagio Guarneri Già U.O.C. di Dermatologia, A.O.U. “G. Martino”, Messina Giorgio Leigheb Già Clinica Dermatologica, Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, U.O.C. Ospedale Maggiore, Novara Giovanni Lo Scocco Già U.O. di Dermatologia, Ospedale “Misecoricordia e Dolce”, Prato Torello Lotti Università “G. Marconi”, Roma Lorenzo Marri-Malacrida Dipartimento di Emergenza-urgenza ASL 10 Firenze Silvano Menni Già Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Milano, Ospedale San Paolo Giuseppe Micali U.O.C. di Dermatologia, P.O. “Gaspare Rodolico”, Catania Giuseppe Monfrecola Sezione di Dermatologia Clinica, Allergologica e Venereologica, Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia, Università Federico II, Napoli Silvia Moretti Sezione di Dermatologia, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze Paolo Moroni Già Sez. di Dermatologia, Ospedale Maggiore, Bologna, Luca Muscardin Laboratorio di Dermatopatologia, Istituto San Gallicano - IRCCS - Roma, Direttore scientifico Prof Aldo Di Carlo
xxviii Elenco degli Autori Luigi Naldi Unità di Dermatologia, Ospedali Riuniti, e Centro Studi GISED, Bergamo Maurizio Norat S.C. di Dermatologia, AUSL Valle d’Aosta, Aosta Giuseppe Noto U.O. di Dermatologia, Dipartimento Oncologico di III livello “La Maddalena”, Palermo Enrico Nunzi Instituto de Dermatologia, Hospital UTPL, Universitad Tecnica Particular de Loja, Ecuador Anna Maria Offidani Clinica Dermatologica, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti Torrette”, Ancona Emiliano Panconesi† Professore Emerito di Dermatologia, Scuola di Specializzazione in Dermatologia, Università degli Studi, Firenze Stefania Paolino Clinica Dermatologica, Università degli Studi, Genova Beatrice Passarini Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale, Università degli Studi, Bologna Ketty Peris Clinica Dermatologica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico “Gemelli”, Roma Paolo Pigatto IRCCS Ospedale Galeazzi e Dipartimento di Scienze Biomediche Chirurgiche ed Odontoiatriche Università degli Studi di Milano Mario Pippione Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi, Torino Giacomo Rabbiosi Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi, Pavia Franco Rantuccio Già Clinica Dermatologica, Università di Bari Federico Ricciuti U.O.C. di Dermatologia, Centro M.T.S. A.O. Regionale “S. Carlo”, Potenza Corinna Rigoni Specialista in Dermatologia, Presidente dell’Associazione Donne Dermatologhe Italia (DDI) Franco Rongioletti Clinica Dermatologica, Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Genova Vincenzo Ruocco U.O.C. di Clinica Dermatologica e Venereologia, Università degli Studi, Napoli Imma Savarese Sezione di Dermatologia, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze
Elenco degli Autori xxix Donatella Schena Sezione di Dermatologia e Venereologia, Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Verona, Verona Linda Tognetti Sezione Dermatologia, Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche, Università di Siena Carlo Tomasini S.C. di Anatomia Patologica IV, A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale “Molinette”, Torino Antonio Tosti† Professore Emerito di Dermatologia, Università degli Studi, Palermo Antonello Tulli Già Clinica Dermatologica, Università “G. d’Annunzio”, Chieti Francesco Urbano Sezione Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Sanità del Comando Logistico dell’Esercito, Roma Anna Virgili Clinica Dermatologica, Università di Ferrara Werner Wallnöfer già Divisione di Dermatologia e Venereologia, Ospedale di Bolzano Giovanni Fabio Zagni Specialista in Dermatologia, Presidente Associazione Dermatologica Ionica (ADI) Giovanna Zambruno Laboratorio di Biologia Molecolare e Cellulare, Istituto Dermopatico dell’Immacolata (I.D.I) IRCCS, Roma
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