Media Monitoring per 09-04-2019 - Rassegna stampa del 09-04-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 09/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO Furto di macchinari al Ruggi, 3 indagati ................................................................................ 1 09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Pronto soccorso da riorganizzare ........................................................................................... 2 08/04/2019 - VOCEDISTRADA.IT Ospedale San Leonardo Salerno, infermieri precari in mobilitazione ..................................... 4 08/04/2019 - VOCEDISTRADA.IT Salerno, emergenza personale ospedali: Nursind chiede concorso ........................................ 5 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 6 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Alpi, verifiche sul personale sanitario .................................................................................... 6 09/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO Annullato il bando per il servizio del 118 ............................................................................... 8 09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Il pm chiede il processo Marra, resta l'omicidio ................................................................... 10 09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Imboscati all'Asl, indaga la magistratura ............................................................................. 12 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ordine dei medici, confronto con il modello tedesco ........................................................... 14 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Ospedale, nuovi strumenti nel laboratorio di analisi ............................................................ 15 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Pochi medici al Curto pediatria al collasso ........................................................................... 16 09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Straordinario dei medici parte l'indagine dei magistrati ...................................................... 17 Sanità Campania ............................................................................................................................. 18 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Assistenza ai migranti cure più attente per i bambini .......................................................... 18 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Il Rummo con i bilanci ok Il futuro? Lo dirà De Luca» ......................................................... 20 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Ortopedia accorpata a Chirurgia è una presa in giro, torna lo sciopero» ........................... 22 09/04/2019 - IL MATTINO «Solite minacce, ho i conti a posto» De Luca in trincea: pronto il ricorso ............................ 24 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Blitz dei politici Pd nel carcere: acqua, bisogna fare presto ................................................ 26 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Calamaro "Prevenzione intesa medici-Comune" ................................................................... 28 09/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Cgil contro Cisl, Uil e Aiop .................................................................................................... 30 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Commissario della sanità in Campania, è scontro tra Lega e M5S ....................................... 31 09/04/2019 - IL MATTINO Commissario Sanità la Lega frena i 5Stelle .......................................................................... 33 09/04/2019 - IL ROMA De Luca: «Sciacallaggio sugli Incurabili» .............................................................................. 35 09/04/2019 - IL MATTINO Fi attacca: «Indietro sul fascicolo digitale» .......................................................................... 37 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Incurabili, appello al governo " Subito i fondi per il restauro" ............................................. 38 09/04/2019 - IL MATTINO Incurabili, scatta la mobilitazione la prima colletta è dei farmacisti .................................... 40 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) L' Asl: trasferire i tesori della Farmacia in altri spazi dell' ospedale .................................... 42 09/04/2019 - IL MATTINO
Marfella nell' Osservatorio salute ........................................................................................ 44 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) Ospedale, al varo Front office e Oncologia nuovo look delle aree verdi per l' occasione ..... 45 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Pediatria, collaborazione tecnico -scientifica con esperti dell' Uzbekistan e Unisannio ....... 47 09/04/2019 - IL MATTINO San Paolo, via il primario il pronto soccorso in tilt ............................................................... 48 09/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Sanità, i 5 Stelle: subito il commissario In Consiglio dei ministri quattro nomi ................... 50 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Sanità, una settimana al femminile visite gratuite al «Moscati» e a Solofra ........................ 52 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Servizio 118, Morgante inaugura la nuova sede .................................................................. 54 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 56 09/04/2019 - LA STAMPA "Non curiamo abbastanza l' umanità" .................................................................................. 56 09/04/2019 - LA STAMPA A volte l' emicrania non è soltanto passeggera È un dolore da prevenire ............................ 58 09/04/2019 - IL RESTO DEL CARLINO «Assumere medici pensionati? Possibile» ............................................................................ 60 09/04/2019 - LA STAMPA Belli senza bisturi ................................................................................................................. 62 09/04/2019 - AVVENIRE Caso farmaco gender Al via indagine in Senato ................................................................... 64 09/04/2019 - LA STAMPA Ecco i batteri "marcatori" del tumore al colon ..................................................................... 66 09/04/2019 - LA STAMPA Il cuore come non si è mai visto ........................................................................................... 67 09/04/2019 - AVVENIRE In 1.500 alle prove scritte per due posti da infermiere ........................................................ 69 09/04/2019 - LA VERITÀ La rivolta dei medici contro il farmaco per cambiare sesso ................................................. 71 09/04/2019 - AVVENIRE Scandalo del sangue infetto, i familiari delle vittime continuano la battaglia ..................... 74 09/04/2019 - LA STAMPA Sos per la sindrome di Duchenne "Scopriamola in modo precoce" ....................................... 76 09/04/2019 - CORRIERE DELLA SERA Un informatico salva la vista ai bimbi .................................................................................. 78 09/04/2019 - LIBERO Un prelievo di fegato e reni a cuore fermo ........................................................................... 80
09/04/2019 Pagina 2 EAV: € 690 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Furto di macchinari al Ruggi, 3 indagati I dipendenti dell' azienda avrebbero sottratto da un deposito apparecchi radiologici Si sarebbero appropriati di alcune attrezzature radiologiche custodite in un deposito dell' ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona" di Salerno. Per il furto, sono finiti sul registro degli indagati tre dipendenti del nosocomio di via San Leonardo. L' ammanco è stato scoperto per puro caso dalla direzione generale che ha, immediatamente, presentato una denuncia al locale drappello di polizia. Le attrezzature, un tenpo in dotazione del reparto di radiologia, erano state custodite nel deposito in quanto non più utilizzatema probabilmente non usurate al punto da disfarsene. Nel corso di una ricognizionedel materiale in possesso dell' azienda ospedaliera salernitana è stato notato che le apparecchiature, regolarmente inventariate, non erano più presenti laddove erano state riposte a suo tempo. Immediatamente è scattata la segnalazione al direttore generale che ha presentato una regolare denuncia alle forze di polizia presente presso il nosocomio. Immediatamente sono state avviate le indagini del caso. Acquisiti anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso che sono presenti nell' intero perimetro dell' ospedale e nei vari settori. Nel giro di poche settimane gli agenti hanno dato un nome ed un volto a coloro che hanno sottratto le apparecchiature che. Le risultanze investigative sono state trasmesse alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno che ha aperto un fascicolo ed ha iscritto sul registro degli indagati i tre soggetti, dipendenti dellazienda ospedaliera, sul registro degli indagati. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Pronto soccorso da riorganizzare Diminuiscono gli accessi al pronto soccorso del Ruggi e l'emergenza personale denunciata dai sindacati sembra più essere un problema di organizzazione delle risorse. Il dato sulla diminuzione degli accessi è contenuto nel Piano della performance 2019-2021 firmato dal dg del Ruggi, Longo . Come si conciliano allora questi numeri con l'emergenza continua denunciata dai sindacati? Che la questione sia tutta organizzativa lo sostiene Lorenzo Conte (Uil) in particolare, oltre agli altri sindacalisti Pasquale Addesso (Cgil) e Pietro Antonacchio (Cisl). «Prendo atto del Piano e del decremento di accessi al pronto soccorso, forse dovuto a un migliore funzionamento della medicina territoriale, ma in ogni caso il pronto soccorso va organizzato meglio», dice Conte. A suo avviso «la diminuzione di accessi e i problemi lavorativi che si registrano al pronto soccorso sono una contraddizione in termini»; e pertanto «vuol dire che occorre una migliore pianificazione dei percorsi ospedalieri e che vanno gestiti diversamente gli accessi al pronto soccorso, e non solo». Bene la figura del bed manager che deve essere in grado di organizzare nei migliori modi possibili la macchina organizzativa, ma secondo Conte «occorre lavorare contestualmente sulle dimissioni protette per evitare lunghi ricoveri e un lavoro che renda la macchina organizzativa a partire dal pronto soccorso di gran lunga più funzionale di com'è stata gestita finora ». Senza dimenticare, conclude il sindacalista, che per migliorare il servizio al Ruggi, a partire dal pronto soccorso, occorrano anche qualche unità in più perché «c'è una pianta organica sottodimensionata rispetto al Ruggi che è diventato l'ospedale punto di riferimento dell'intera provincia di Salerno». C'è comunque malumore al pronto soccorso: in molti sottolineano come la disponibilità del bed manager non sia 24 ore su 24 e per come si lavora in ospedale i dipendenti si aspettano una copertura organizzativa di sette giorni su sette e non con una pausa nel corso del week end. Parla anche di mancanza di organizzazione, non solo interna ma anche territoriale, anche Addesso: «Se gli accessi al pronto soccorso sono in calo ci devono spiegare perché ci sono momenti di sovraffollamento difficili da gestire e migliaia di ore l'anno di lavoro straordinario da parte dei personale, e cioè di 50 ore di straordinari l'anno per un solo dipendente». Non solo. «Devono spiegarci cosa l'Azienda intenda per organizzazione interna », dice Addesso che ricorda il decreto regionale 67: «Quel decreto dice che occorrono 55 infermieri e 35 oss e questo vuol dire che ne Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
mancano rispettivamente 14 e 7 visto che ce ne sono 41 infermieri e 28 operatori socio sanitari ». Poi punta il dito contro l'Asl «che stabilisce che il lavoro dell'endoscopia digestiva nelle ore non coperte ricada sul Ruggi o sul presidio di Vallo della Lucania - dice Addesso senza verificarne le reali possibilità ». Antonacchio rincara la dose dell'emergenza al Ruggi: «al pronto soccorso il bed manager non lo hanno ancora visto. C'è la solita difficoltà lavorativa, non è cambiato assolutamente nulla». (m.c.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
08/04/2019 vocedistrada.it EAV: € 273 Lettori: 533 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ospedale San Leonardo Salerno, infermieri precari in mobilitazione Salerno. Un gruppo di precari dell’A.O.U. di Salerno ha deciso di far sentire pacificamente la sua voce manifestando il 19 aprile prossimo per la stabilizzazione. Riportiamo di seguito la nota degli infermieri precari:“Nonostante le dichiarazioni fatte dal governatore De Luca sul tema delle stabilizzazioni, nulla ancora è stato fatto, o meglio, nulla è stato fatto per chi ha svolto servizi con contratti di somministrazione, che in Campania è stato il contratto precario più utilizzato dalle AA.SS.LL per molti anni. Vengono banditi concorsi pubblici per le figure Infermieri e O.S.S. senza prevedere le riserve dei posti tanto pubblicizzate dal Governatore stesso, altre aziende invece, fanno concorsi per stabilizzare con un solo esame e altre invece con 4 esami. Si annunciano stabilizzazioni dei precari, ma le aziende non applicano le normative a tutela dei precari. Quando si dice: la mano destra non sa che fa la mano sinistra! Non si viene riconosciuto il giusto merito ai servizi svolti da precario dopo tanti anni. Infatti i servizi in somministrazione possono accedere alle riserve dei posti nei concorsi, ma non vengono valutati da chi un concorso l’ha già superato, per cumulare i periodi necessari per accedere alla stabilizzazione.Sembra che non ci sia omogeneità tra le diverse procedure concorsuali per stabilizzare e la valutazione dei servizi prestati con contratti in somministrazione. Tutto questo rende la scena precaria un po confusa!Tutto questo ci costringe a chiedere chiarimenti!”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
08/04/2019 vocedistrada.it EAV: € 289 Lettori: 533 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, emergenza personale ospedali: Nursind chiede concorso Salerno. Concorso per assunzione di tutte le figure mancanti: la Nursind scrive ai direttori dell’Asl Salerno e dell’ospedale “Ruggi D’Aragona”. “Corre l’obbligo rimarcare che, nonostante tutte le azioni positive messe in atto dalla vostre amministrazioni – scrive il segretario Biagio Tomasco – che hanno avuto il dovuto riscontro da parte della scrivente, la situazione relativa al personale medico, infermieristico, amministrativo e di supporto sia oramai giunta ad un punto di non ritorno, cosa per la quale si impongono azioni coraggiose ed immediate, quale l’indizione di un concorso unico per la provincia di Salerno che contempli l’assunzione di tutte le figure mancanti ed oggi indispensabili per il mantenimento dei LEA e di riflesso degli ospedali pubblici del territorio salernitano. E’ di tutta evidenza che le varie mobilità non abbiano raggiunto l’obiettivo prefissato, ovvero colmare i vuoti di organico che dal 2008 ad oggi si sono sempre più ampliati a causa del blocco del turn over, anche e soprattutto a causa del mancato rilascio dei relativi nulla osta delle aziende cedenti, che pur a fronte delle tante richieste si chiudono a riccio negando o posticipando nel tempo detto rilascio. Considerato inoltre che il D. Lgs. 165/2001 imponga prima dell’avvio delle procedure concorsuali il ricorso agli avvisi di mobilità, istituto che le vostre amministrazioni abbiano abbondantemente utilizzato, e considerato che altre aziende sanitarie campane, non ultima la Napoli 1, abbiano già avviato procedure concorsuali per il reclutamento del personale carente, si chiede alle SS.LL.II. di voler considerare, anche in virtù della prossima emergenza estiva, l’immediata indizione di un concorso pubblico unico e provinciale che permetta di reclutare tutte le figure carenti nelle due aziende salernitane (personale medico, infermieristico, amministrativo e di supporto), indicendo al contempo un avviso pubblico nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali riservato ad infermieri ed Oss, considerato che la nostra organizzazione si ritenga contraria ad ogni forma di precariato, non ultima l’assunzione di personale attraverso agenzie interinali”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.232 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Alpi, verifiche sul personale sanitario EBOLI Laura Naimoli Ancora guai per la sanità locale. Nel mirino della guardia di finanza il personale ospedaliero del Maria Santissima Addolorata per il capitolo «alpi e straordinari» su cui gli inquirenti stanno effettuando verifiche per stabilire se ci sono anomalie che evidenziano sforamenti, spese eccessive e tetti non rispettati. Medici e amministrativi devono dar conto anche alla magistratura contabile delle ore di attività di libero professionista intramoenia, utilizzato con e al posto degli straordinari per coprire turni e attività ambulatoriali. Qualcuno, forse, ha esagerato o ha dichiarato di farle, ma in realtà si dedicava ad altro. Numerose le notifiche inviate dalla Corte dei Conti agli uffici preposti dell' Asl di Salerno, numerose notifiche, ma il numero dei coinvolti e la cifra delle presunte anomalie economiche non sono note, le fiamme gialle stanno lavorando nel più stretto riserbo. Per sopperire alle carenze di risorse umane e fronteggiare le emergenze dei vari reparti, il personale ospedaliero può effettuare alcune ore di straordinario consentite dall' azienda, che non devono però sforare il tetto massimo stabilito. Altra opportunità è quella dell' alpi ovvero l' attività di libero professionista. Coinvolto nella stessa indagine, coordinato dai carabinieri, anche l' ospedale di Nocera inferiore, interessato da un' indagine simile nel 2017, insieme all' ospedale di Pagani. I CONTROLLI Attraverso un controllo incrociato fu scoperto che alcuni medici svolgevano l' attività libero professionale, senza mai farlo o senza essere autorizzati. Furono scoperti anche straordinari mai svolti da infermieri e dal personale amministrativo che risultavano inserite nel sistema informatico, che era stato violato, ma non avevano mai eseguito. Un giro di soldi enorme che avrebbe penalizzato le casse dell' Asl per alcuni milioni di euro. Nel 2013 l' ospedale di Eboli finì nel caos per lo straordinario, le prestazioni in alpi, gli sprechi dei medicinali, la cui spesa superò il badget assegnato, un caos che portò al commissariamento. «Se si è ricorsi all' alpi- spiega Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Sparano, Rsu Cisl del polo ospedaliero- è per assicurare ai cittadini i livelli minimi di assistenza. Se la direzione sanitaria è ricorsa all' alpi contro le norme è solo perché non c' erano medici che potessero garantire la continuità del servizio pubblico. Se è stato applicato in modo non conforme alle leggi contrattuali è solo perché purtroppo i medici vanno in pensione e quelli che assumono non bastano a coprire le continue emergenz. L' ospedale funziona grazie a questo strumento. Come sindacati vorremmo poterlo azzerare ma farlo adesso vorrebbe dire interrompere i servizi, negare il diritto alla salute dei cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 4 EAV: € 935 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Annullato il bando per il servizio del 118 Cambio al vertice dell' Asl: Attilio Bianchi in pole per sostituire Iervolino Il bando per l' assegnazione dei servizi del 118 a Salerno è stato praticamente annullato dall' Azienda sanitaria locale che lo avrebbe comunicato ai partecipanti. Secondo indiscrezioni i tecnici sarebbero all' opera per predisporre un secondo bando di gara visto che sostanzialmente sono 17 anni che le associazioni di volontariato agiscono in regime di proroga. Ma sarebbe lavoro inutile perche due settimane fa c' è stata una sentenza della Corte di giustizia europea che ha dato nuovi chiarimenti sulla nozione di "servizi di ambulanza" e ha deciso che le associazioni di volontariato non avranno più l' obbligo di partecipare alle gare per le emergenze. Secondo la Corte europea i "servizi di ambulanza"non si riducono ai soli trasporti di pazienti in condizioni di emergenza ma ricomprendono anche "il trasporto in ambulanza qualificato" che si caratterizza perché è assicurato da personale debitamente formato in materia di pronto soccorso (soccorritore sanitario coadiuvato da un aiuto soccorritore) ed è svolto nei confronti di un paziente per il quale esiste un rischio di peggioramento dello stato di salute durante il trasporto. Questo è ciò che la Corte di giustizia ha chiarito con una sentenza pubblica il 21 marzo 2019 . Secondo quanto decretato, al pari dei servizi in emergenza, il servizio di ambulanza può essere affidato direttamente alle organizzazioni di volontariato senza ricorrere all' obbligo di preventiva gara. Questa decisione equivale ad un importante riconoscimento del ruolo che le organizzazioni di volontariato rivestono all' interno dei servizi di ambulanza, anche in quelli che non si occupano direttamente di emergenze. Pensiamo al trapsorto dei dializzati o dei disabili, per esempio. Dopo questa decisione, le associazioni di volontariato possono beneficiare dell' affidamento diretto, poichè dato che le loro azioni sono escluse da fini di lucro, sarebbero inevitabilmente svantaggiate dalla partecipazione a gare aperte alle imprese. Con questa decisione l' Asl dovrebbe interrompere il lavoro di preparazione del bando e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
provvedere all' assegnazione. Intanto secondo indiscrezioni Attilio Bianchi sarebbe il nuovo direttore generale dell' Asl di Salerno al posto di Iervolino destinato ad altro incarico. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Il pm chiede il processo Marra, resta l'omicidio Massimiliano Lanzotto Farmaci scomparsi, malati senza assistenza, i 17 imputati compariranno dal gup Medici e infermieri sono accusati di truffa, falso, peculato e abuso d'ufficio Chiesto il rinvio a giudizio per l'indagine sull'Hospice Il Giardino dei Girasoli. Al dottor Alessandro Marra , già in servizio all'unità operativa di Medicina del Dolore, è contestato l'omicidio volontario per la morte del paziente oncologico Carmine Giannattasio , di Battipaglia. Il sostituto procuratore Elena Guarino ha chiesto il processo per diciassette imputati che rispondono, a vario titolo, di truffa, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, peculato per la dispensa di farmaci e materiale ospedaliero, abuso d'ufficio e omessa denuncia. Rischiano di finire a processo, insieme al medico Marra (difeso dagli avvocati Michele Tedesco e Leonardo Mastia), i medici legali Giovanni Zotti, Antonio Magrini e Luigi Mastrangelo , il sindacalista ebolitano Vito Pastena, gli infermieri ebolitani Carmine Iorio, Davide Di Maio e Cosimo Galdi , gli Ota (Operatore tecnico addetto all'assistenza) Liliana Moccaldi , di Eboli, Gerarda Conte , di Battipaglia e l'agente tecnico Claudio Schettini di Battipaglia. L'elenco si completa con gli imputati Mario Vicidomini di Nocera Inferiore, Loredana De Ruberto di Eboli, Sinibaldi Rufolo e Pasqualina Calzaretta di Oliveto Citra, Giuseppe Valletta di Battipaglia e Guglielmo Zottola di Eboli. A denunciare le cattive abitudini del personale medico e paramedico di Medicina del Dolore è stata caposala, nonché responsabile dei medicinali. L'infermiera, a metà settembre dello scorso anno, di ritorno dalle ferie, esaminando i registri di carico e scarico dei medicinali si accorse che mancavano delle fiale di morfina. Scoprì poi che il medicinale era stato consegnato ad un paziente che non era in cura all'Hospice di Eboli. Da lì partì l'attività investigativa dei carabinieri del Nas di Salerno che registrarono le uscite non badgiate dei medici dell'unità di Medicina Legale. Soprattutto intercettarono le telefonate sospette tra il dottor Marra e il medico del rianimatore del 118 nell'immediatezza del decesso del paziente Carmine Giannattasio di Battipaglia che Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
portarono alla ipotesi di omicidio volontario. Nella farmacia e nella medicheria del reparto scoprirono le indagini facevano spesa un po' tutti. Le indagini hanno accertato che non spariva solo la morfina, che è l'aspetto più grave della vicenda, ma anche farmaci più comuni: Buscopan, Spasmex, Muscoril, Lasix, Toradol sono i medicinali che gli indagati prendevano per uso personale. C'è, poi, il capo di imputazione per truffa e falso in atto pubblico relativo alle false visite domiciliari. Nel collegio difensivo compaiono gli avvocati Nicola Naponiello, Nicola Melchionda, Fausto Vecchio, Damiano Cardiello e Maurizio De Feo . Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Imboscati all'Asl, indaga la magistratura Marcella Cavaliere Il caso imboscati finisce sul tavolo della Guardia di Finanza. Le Fiamme gialle, su delega della Procura da diversi giorni stanno passando a setaccio gli elenchi dei dipendenti dell'Asl di Salerno trasferiti nel corso degli anni dai reparti degli ospedali agli uffici dove svolgono funzioni burocratiche e amministrative. Si tratta per lo più di infermieri e operatori socio sanitari che, in virtù di questo spostamento, intascano anche una specifica indennità. Tutti elementi che, ora, sono al vaglio della Procura di Salerno e di quella della Corte dei Conti. Perché. di fatto, si sta verificando anche la possibilità di danno erariale: molti lavoratori che sono passati alle scrivanie degli uffici, rimanendo fermo l'inquadramento contrattuale di assunzione (che non può essere sostituito se non tramite specifiche procedure burocratiche), percepiscono la doppia indennità per alcuni ruoli, come quello di coordinatore, pur non lavorando più in reparto. Anzi, chi prende il posto del coordinatore del reparto trasferito in un ufficio percepisce a sua volta un'indennità, che così viene erogata due volte. Una questione, questa, sulla quale ora i militari intendono vederci chiaro. Soprattutto va valutata la posizione del lavoratore che, se trasferito per motivi di salute permanenti, deve cambiare la posizione contrattuale o al contrario ritornare al suo lavoro in reparto. I nuovi numeri dell'Asl. A fare la conta degli spostamenti dai reparti agli uffici ci sono da un lato alcuni sindacalisti e dall'altro l'ufficio Gestione risorse umane dell'Asl di Salerno che, circa un mese fa, ha chiesto l'elenco del personale che svolge funzioni diverse da quelle di assunzione e che aspetta ancora delle risposte da alcune strutture: ospedali, distretti e uffici di prevenzione igiene. Il sindacato Nursind sostiene che il numero delle unità collocate altrove sia di 504; la Federazione Sindacati Indipendenti (Fsi) che ritiene siamo 369 le unità che detengono mansioni diverse rispetto al profilo di assunzione in corsia e che continuano a risultare nella pianta organica dei reparti (di cui più di 200 sono infermieri, 80 ausiliari e il resto operatori socio sanitari, operatori tecnici addetti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
all'assistenza, più altri profili tra ostetriche, puericultrici, tecnici di laboratorio, radiologi, fisioterapisti). Mentre l'ufficio Risorse umane dell'Azienda sanitaria locale è arrivato a quota 146 e stima una punta massima di 200 unità, sulla base dei report chiesti ai responsabili delle macroaree delle strutture dell'Asl. Gli approfondimenti della Finanza. Sarà ora la Finanza a indagare sulla questione dei trasferimenti dalle corsie e a verificare, tra le altre cose, come ipotizza il sindacato Fsi, se vi siano eventuali danni «per aver continuato a erogare l'indennità a infermieri e tecnici sanitari e altri lavoratori per circa 480mila euro annui ». Dopo gli esposti alla magistratura, in particolare alla Procura, alla Corte dei Conti e ai Nas, ora i militari della Finanza si sono attivati per vederci chiaro. Per ora i dati inoltrati in via ufficiale sono quelli arrivati sulla scrivania dell'ufficio risorse umane dell'Asl di via Nizza che su 146 lavoratori fuori posto individua 86 infermieri e 60 operatori socio sanitari, insieme ad altre figure tipiche dell'inquadramento professionale, tecnici, assistenti sociali e altro trasferiti dietro le scrivanie. E sempre rispetto ai 146 impiegati negli uffici, 58 possiedono una certificazione con limitazioni al lavoro in corsia da parte del medico competente. Ma per rimanere in ufficio occorre avere un certificato di inabilità permanente. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 2.722 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Ordine dei medici, confronto con il modello tedesco Si terrà oggi, alle 10, nella Sala del Consiglio dell' Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, in via Santi Martiri Salernitani, 31, la conferenza stampa di presentazione del terzo incontro tra l' Ordine e i medici dell' Assia in Germania. Capire l' organizzazione tedesca e valutare le differenze è il senso di «Organizzazioni sanitarie a confronto»: il tema del grande Convegno, in programma giovedì 11 aprile, alle 9, presso il Grand Hotel Salerno. Alla conferenza stampa parteciperanno il presidente dell' Ordine Giovanni D' Angelo con i medici del Consiglio dell' Ordine di Salerno e i dirigenti del Dipartimento di Medicina, dell' Ospedale e dell' Asl. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.831 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Ospedale, nuovi strumenti nel laboratorio di analisi AGROPOLI Ernesto Rocco Buone notizie per l' ospedale. Nuove strumentazioni saranno a disposizione del laboratorio di analisi. L' Asl Salerno ha investito circa duecentodiecimila euro per il completamento del pannello analisi di chimica, chimica clinica e immunochimica. L' apparecchiatura potenzierà i servizi disponibili, come conferma il responsabile dell' Unità operativa di Patologia clinica Marcello Ametrano. «Il nostro compito è contribuire alla diagnosi delle varie patologie, alla prevenzione e al monitoraggio terapeutico attraverso analisi chimico-cliniche, immunochimiche, ematologiche e microbiologiche, per lo svolgimento delle quali utilizza le tecnologie biomediche più aggiornate». «L' impegno - conclude - è perseguire una riduzione dei tempi di attesa e assicurare, con una politica di miglioramento continuo delle prestazioni, garantendo risposte complete e adeguate alla salute dei cittadini». Il laboratorio di analisi, solo nel mese di marzo, ha eseguito trentamila esami. Funziona dodici ore al giorno, ma è da tempo attesa un' estensione del servizio, come per la radiologia. «Il percorso intrapreso ha detto il sindaco Coppola continua, a piccoli passi, a dare frutti. Il laboratorio di analisi, come di Radiologia, che vanno implementati, devono costituire l' ossatura per ricostruire un pronto soccorso medico h24. Abbiamo tutti a cuore la salute nostra e dei nostri cari. Per questo profondiamo il massimo impegno affinché torni ad essere tutelata». I cittadini chiedono di più, invocando il reinserimento del presidio nella rete dell' emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.699 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Pochi medici al Curto pediatria al collasso POLLA POLLA Pasquale Sorrentino Non finiscono mai i problemi della sanità in provincia di Salerno. Il nuovo nodo che si prospetta a brevissimo è l' assenza di personale medico nel reparto di Pediatria dell' ospedale «Luigi Curto» di Polla. Dal prossimo primo maggio uno dei tre medici assegnati al reparto verrà trasferito in un altro ospedale. Una scelta che sguarnirà Pediatria e vieterà in modo «matematico» la turnazione efficace. Per questo motivo chi lavora all' interno di uno dei migliori reparti del Curto, i sindacati e gli enti preposti, stanno lavorando per ottenere un sostituto. Questo in considerazione del fatto che non ci potrà più essere una turnazione esterna (Alpi) e quindi due medici non potranno coprire il lavoro per intero. Un nuovo nodo che si va a formare lungo il filo - già contorto - del salvataggio del Punto nascita del nosocomio pollese. Ricordiamo che pur sotto le 500 nascite annue e pur se chiuso, dopo un' aspra battaglia è stato possibile - per ora - tenerlo aperto. Ma potrà essere così per sempre? E a maggior ragione potrà essere così, laddove il reparto di Pediatria rischierebbe un lavoro a singhiozzo. Un problema che deve essere risolto in meno di un mese, per cercare di tutelare un ospedale che è sempre un punto fondamentale di un territorio interno: quello del Vallo di Diano. Il recente incidente frontale, lungo la A2 del Mediterraneo, ha messo in evidenza la perfetta macchina di primo soccorso della struttura - con un intervento salvavita sulla donna rimasta ferita - e ancora una volta questo stesso territorio si dice pronto a difenderlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 21 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Straordinario dei medici parte l'indagine dei magistrati Sessantadue euro lorde all'ora. E' quello che percepiscono i medici dell'Asl per 60 minuti di straordinario. Sulla modalità di distribuzione del lavoro extra, la Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta per capire se ci sono anomalie. E' successo già in altri ospedali salernitani, ora l'indagine punta l'attenzione anche sul nosocomio ebolitano. Da ieri pomeriggio, al Santa Maria Addolorata non si parla d'altro. Chi ha sbagliato, chi ha approfittato dello straordinario? I medici temono che ci sia qualche mela marcia ma rispondono rammaricati: «Siamo pochi, la coperta è corta, per garantire la continuità assistenziale, dobbiamo per forza fare gli straordinari. I nostri orari vengono approvati dai dirigenti dell'ospedale. Non sparate nel mucchio, non generalizzate ». Da anni se ne parla. Ma l'Asl non interviene. L'Alpi fa discutere, i suoi costi sono enormi. Ma non c'è via d'uscita. O si fanno le assunzioni, o si procede con gli straordinari. La terza strada è inverosimile: la chiusura notturna del pronto soccorso e dei reparti di emergenza. Sui turni tra un'ospedale e l'altro, era stata aperta un'inchiesta dalla commissione disciplinare. Un medico era stato scoperto, quasi un anno fa, a marcarsi e smarcarsi, allo stesso orario, in due ospedali distanti cinquanta chilometri. Tra truffe tentate e riuscite, il numero dei medici che sfida il codice penale appare davvero risicato. In attesa di capire come finirà l'indagine della Corte dei Conti, la categoria più beffata resta quella degli infermieri. Anche per loro, turni infiniti. Il personale è carente e bisogna lavorare notte e giorno. La differenza è nella busta paga a fine mese. Gli infermieri vorrebbero qualche riconoscimento economico più dignitoso. Al momento, però, lo straordinario sembra rendere felici solo i medici. (f.f.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 8 EAV: € 60.821 Lettori: 704.603 Argomento: Sanità Campania Assistenza ai migranti cure più attente per i bambini GIUSEPPE DEL BELLO Migranti. Stranieri che approdano da malati o che si ammalano in Italia. Un esercito lungo che merita rispetto e assistenza. Anche dal punto di vista sanitario. Di questo si discuterà al convegno " La costruzione della pace nel Mediterraneo - Salute della donna e del bambino migranti dai territori di guerra": al Maschio angioino, dalle 9 in poi di sabato. Organizzato dal Rotary Club Castel Sant' Elmo e patrocinato dall' Aup Federico II, raccoglierà le testimonianze di istituzioni, esperti e cittadini. Negli ultimi anni un gran numero di migranti ha raggiunto il nostro Paese, sovvertendo la geografia delle patologie endemiche, ematologiche e infettive. Malattie che si ritenevano debellate in Europa, o comunque sotto controllo, come tubercolosi, gonorrea e sifilide, oggi riapparse e, addirittura, nel caso della Tbc, con una variante genica antibiotico- resistente. Inoltre, sotto il profilo psichico, le persone esposte a gravi traumi prima e durante la migrazione presentano disturbi in misura maggiore rispetto alla popolazione autoctona e ai migranti economici. Nell' assistenza a rifugiati che hanno subito violenze estreme o torture, si riscontrano gravi disturbi del sonno, crisi di depersonalizzazione. Osserva Alfredo Guarino, ordinario di Pediatria alla Federico II: « Non abbiamo dati precisi di quanti siano i migranti nel tempo, visti i flussi in entrata e in uscita poco chiari. Di certo, in Italia c' è stato un chiaro e inequivocabile aumento delle malattie infettive e, complessivamente, delle patologie pediatriche legate alla migrazione. Va tenuto conto che i bambini migranti o di provenienza da zone endemiche costituiscono oltre il 10 per cento della popolazione pediatrica italiana. Negli ultimi due anni abbiamo visto nel nostro centro di riferimento circa 100 bambini affetti da Tbc. In gran parte extracomunitari o di famiglie provenienti da aree a rischio. Ovviamente la Tbc si concentra a Napoli, perché è qui che approdano più migranti. Un aumento che appare sottostimato perché viene diluito dai grandi numeri della popolazione generale». Ma è allarme allora? « No, non c' è alcun rischio epidemico in Italia, ma c' è la necessità di seguire Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
correttamente i bambini migranti malati». Ma se questa è la situazione descritta dal docente, c' è l' altro versante da affrontare, quello che riguarda il monitoraggio dei piccoli pazienti. Non è semplice, a causa delle condizioni sociali: dalla povertà alla lingua all' organizzazione abitativa. « Spesso manca un' identità o un indirizzo - sottolinea Guarino - e la Tubercolosi va trattata per almeno 6 mesi con vari controlli. Far questo in una famiglia che non parla italiano, non ha soldi e non è inserita in un sistema sanitario è un grosso problema che le istituzioni non devono dimenticare » . Quel che funziona invece è la solidarietà: « Non c' è mai stato rifiuto dell' assistenza anche se c' è paura. Ma il rovescio della medaglia è amaro: ci sono episodi nel volontariato ( pagato) che ci hanno indignati, come quando una volontaria si è rifiutata di tenere in braccio un bimbo per la radiografia perché non era incluso nel contratto di lavoro ». I lavori si aprono con un forum: " In fuga dalla guerra a poche ore da noi". A seguire il talkshow "Mamme e Bambini" mentre la terza sessione, moderata dal chirurgo Cesare Formisano, e dalla psichiatra Diana Galletta sarà dedicata ai disturbi da stress post- traumatici che colpiscono donne e bambini. Parteciperà anche Pietro Bartòlo, medico di Lampedusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il docente Alfredo Guarino è ordinario di Pediatria al Policlinico della Federico II "Non c' è alcun rischio epidemico in Italia, ma c' è la necessità di seguire correttamente i bambini migranti malati. La tubercolosi va trattata per almeno sei mesi con vari controlli" Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 9.885 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Il Rummo con i bilanci ok Il futuro? Lo dirà De Luca» LA CONFERENZA Luella De Ciampis «Non posso ringraziare chi ha diffuso notizie non vere, strumentalizzandole, né posso affrontare le problematiche proposte negli ultimi mesi perché il compito del management è fare l' interesse della popolazione di Benevento e dare una lettura tecnica di quanto è stato fatto in questo triennio, suffragato da atti pubblici e dalla folta rappresentanza di primari oggi in sala, non certo quello di interpretare le critiche perché non fa parte del nostro lavoro». È il riassunto del commento del digì del «Rummo» Renato Pizzuti, che, in conferenza stampa, documenti alla mano, ha illustrato le condizioni dell' azienda ospedaliera senza entrare in polemica con i sindaci, i politici e le associazioni che hanno contestato il suo operato. «Ci siamo trovati a dover affrontare una difficile fase di cambiamento dice Pizzuti perché la fusione di Rummo e Sant' Alfonso ha rappresentato un impegno non indifferente. Intanto, la Regione ha approvato i bilanci consuntivi per gli anni 2016 e 2017, chiusi in positivo, con un risultato economico di 1.170.000 euro per il 2016, di 762.000 euro per il 2017 e con una stima di 1.283.000 per il 2018. Invece, le assunzioni nell' ultimo triennio hanno riguardato 114 unità, 60 delle quali nell' area medica, mentre altre 56 sono in corso di reclutamento a fronte di 18 fatte dal 2014 a metà 2016. In corso le procedure concorsuali per sostituire i professionisti andati via e coprire il fabbisogno dei reparti retti da facenti funzione». I CAMICI BIANCHI «Per la questione dei primari che vanno via, perché, secondo qaulcuno, l' ospedale non funziona continua il dg è una leggenda mediatica, in quanto ognuno che ha lasciato il Rummo ha una motivazione diversa e personale. Catapano e Danieli volevano tornare a Napoli e ne hanno avuto la possibilità; alcuni primari hanno preferito le strutture private, molto più remunerative; altri in quiescenza, come Marisa Zeppa e Gabriele Falzarano, hanno scelto di continuare a prestare servizio in ospedale come primari emeriti. Per rimpiazzarli, sono in corso gli iter Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
concorsuali, ma non è scontato che i vincitori accettino, a causa dei compensi e di altre motivazioni individuali». I LAVORI Intanto, sono in dirittura di arrivo i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso, la cui apertura avverrà entro la fine di aprile, mentre sono stati stanziati 35,2 milioni euro nell' ultimo triennio, da destinare alla creazione del nuovo polo di emergenza del Rummo nel padiglione San Pio, al potenziamento del servizio di radioterapia, all' acquisto di sistemi di monitoraggio per la Rianimazione e per la Tin di ventilatori polmonari, di un angiografo, di una nuova tac, di una risonanza magnetica, nell' ottica di abbattimento delle liste d' attesa e di altre apparecchiature in uso ai vari reparti, in sostituzione di quelle ormai obsolete. «Sulla questione del Sant' Alfonso - conclude Pizzuti sarà la visita del governatore nel Sannio a chiarirne il futuro perché solo lui può farlo. Sono disponibile a incontrare le attiviste di Sant' Agata, che hanno ripreso lo sciopero della fame e mi dispiace. Ho fornito una soluzione temporanea, accorpando l' Ortopedia al reparto di Chirurgia, fino alle decisioni regionali». L' INTERVENTO Il quadro completo della situazione dell' azienda, lo hanno fornito i primari presenti in sala. «Vorremmo sapere come si fa a chiedere il raddoppio dei reparti nei due ospedali dice Nicola De Luca direttore facente funzioni del reparto di Odontostomatologia e Chirurgia maxillo facciale se non c' è personale. In Italia mancano soprattutto anestesisti e ortopedici e noi abbiamo già difficoltà a coprire i nostri turni». Una posizione, quella di De Luca, condivisa da molti primari. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 11.563 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Ortopedia accorpata a Chirurgia è una presa in giro, torna lo sciopero» LA MOBILITAZIONE Giuseppe Piscitelli È ripreso da ieri mattina lo sciopero della fame delle attiviste del comitato «Curiamo la vita», Mena Di Stasi, Stella Truocchio, Margherita Rossano e Michela Ottobre, incatenate vicino al tendone che fa da presidio, e Pina De Masi, da sola attaccata al palo di un lampione e in un sacco a pelo. «La ripresa delle nostra protesta deriva dal fatto - dice la presidente del comitato Di Stasi - che ci avevano assicurato il ripristino del reparto di Ortopedia, che invece è semplicemente stato accorpato, al secondo piano, a quello di chirurgia, che dovrà sostenere anche queste degenze nei 16 posti letto a disposizione. Sono arrivati due medici, ma uno andrà via per motivi di salute e perché ha vinto un concorso altrove. In pratica è una presa in giro. Ci hanno gettato soltanto polvere negli occhi. Le istituzioni ci hanno deluso ancora una volta. Abbiamo fiducia soltanto nel prefetto di Benevento Francesco Cappetta». Di Stasi così prosegue: «Sono otto mesi di battaglia, sono otto mesi delusioni. Aspettiamo l' arrivo degli ispettori del Ministero della Sanità, la visita del governatore Vincenzo De Luca nel Sannio per la presentazione del nuovo piano ospedaliero, la fissazione della data del tavolo tecnico. Aspettiamo, ma qua va a finire male, speriamo di resistere. Io e De Masi siamo pronte anche allo sciopero della sete, che per me diventerà un sacrificio enorme. Se non è possibile il ritorno dell' ospedale all' Asl, chiediamo i doppi reparti come esistono negli ospedali di Avellino e Solofra. Non permetteremo di distruggere il nostro ospedale. Non abbiamo intenzione di mollare, finché non ci viene riconosciuto il nostro diritto alla salute, sancito dall' articolo 32 della Costituzione! Fino ad allora ci ritroverete qua, anche se morte di fame e di sete. Ci aspettiamo che ognuno faccia e immediatamente la propria parte». Renato Pizzuti, il direttore generale dell' azienda ospedaliera «San Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Pio» che raggruppa il Rummo di Benevento ed il «Sant' Alfonso», afferma di non avere responsabilità sulla programmazione del presidio ospedaliero di Sant' Agata, che spetta invece alla Regione, e di avere offerto al prefetto Cappetta la disponibilità della riapertura del reparto di Ortopedia per cercare di venire incontro alle esigenze della popolazione. Conferma inoltre che «De Luca ripresenterà a breve una programmazione che tenga conto delle richieste dei cittadini». LA PAURA Intanto, ieri, poco dopo le 17.30, un uomo ha minacciato di buttarsi dal secondo piano del «Sant' Alfonso Maria de' Liguori». Un gesto drammatico dettato dalla disperazione di chi sta protestando in questi giorni contro il depotenziamento dell' ospedale santagatese. Ai carabinieri della Compagnia di Montesarchio e ai vigili del fuoco accorsi sul posto l' uomo ha chiesto di poter incontrare il prefetto e solo quando la sua richiesta è stata accolta ha desistito dal suo intento. LA VIA CRUCIS Stasera alle 19 all' interno della struttura dell' ospedale «Sant' Alfonso» si svolgerà la Via Crucis della forania di Sant' Agata, presieduta dal vescovo don Mimmo Battaglia. L' ultima delle 14 stazioni del rito sacro si terrà vicino al tendone che ospita le pasionarie. «Ho potuto vedere dice Battaglia le lacrime di amarezza, scoraggiamento e disperazione di chi sta lottando perché sta vedendo scivolare dalle proprie mani il diritto alla salute. E il diritto alla salute non è una questione di un singolo colore politico, di maggioranza o di minoranza, è un diritto di tutti, non può e non deve essere asservito a nessuna logica, deve sempre essere garantito ad ogni persona. È una lotta per l' ospedale perché è una lotta di tutti. Per questo occorre abbandonare le logiche di schieramento politico e personale, i processi sommari, le semplificazioni. Perché l' esistenza dell' ospedale Sant' Alfonso non è per qualcuno, ma per tutti. Se non ci sarà più quest' ospedale perde la politica e perdono tutti i cittadini, perderà questo ospedale che sarà solo sprecato, come una cattedrale nel deserto. Se dal basso nasce una esigenza è compito della politica portarla a essere ascoltata nelle istituzioni per adattare scelte e decisioni alle esigenze dei cittadini e del territorio. In una parola significa: dare ai bisogni il volto e la forma dei diritti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/04/2019 Pagina 25 EAV: € 10.160 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Solite minacce, ho i conti a posto» De Luca in trincea: pronto il ricorso IL RETROSCENA Adolfo Pappalardo Uno scontro, durissimo, sul commissariamento della sanità in Campania. Tra Lega e 5 Stelle, con quest' ultimi decisi a portare a casa, addirittura nel Consiglio dei ministri di oggi, il provvedimento. Nicchia invece il partito di Salvini che vorrebbe posticipare di qualche giorno. Ed è l' unico ostacolo perché sarebbe stato individuato anche chi dovrebbe sostituire De Luca (dopo l' ok alla norma che vieta il cumulo delle cariche di governatore e commissario per il rientro del deficit sanitario): Enrico Desideri, ex manager dell' Asl di Arezzo e nome caro ai grillini. Notizie rimbalzate anche a palazzo Santa Lucia dove i vertici rimangono freddi: «Vediamo, sinora il provvedimento è stato sempre e solo annunciato...». Ed infatti, dopo una serie di riunioni tra il ministro alla Salute, la grillina Giulia Grillo, il sottosegretario leghista allo stesso dicastero Luca Coletto e il viceministro all' Economia Massimo Garavaglia (Lega), passa la linea del partito di Salvini di attendere ancora qualche giorno: venerdì dovrebbero arrivare gli ultimi e aggiornatissimi dati sulla sanità al Mef. «E il quadro sarà più chiaro, altro che salvare De Luca», dicono dal fronte leghista. LO SCENARIO Nel decreto fiscale del 13 novembre scorso è stata approvata una norma sull' incompatibilità tra presidente di Regione e commissario che si «applica anche agli incarichi commissariali in atto, a qualunque titolo, alla data di entrata in vigore del presente decreto». Nel mirino Lazio e Campania che a inizio anno affilano le armi per un ricorso alla Corte Costituzionale. Zingaretti si cautela subito in tal senso con una delibera di giunta preventiva ad hoc mentre De Luca annuncia la guerra di carte bollate. Anche perché il decreto prevede un termine di 90 giorni per procedere alla nomina di un commissario nelle due Regioni ma i tempi scadono a fine marzo senza che nulla si Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
muova. Ora l' improvvisa accelerata a palazzo Chigi su pressing dei grillini decisi a portare il provvedimento a casa a mo' di scalpo. LA REGIONE Naturale come alla Regione la notizia non venga presa affatto bene ma si mantiene il sangue freddo. Perché ricorso o non ricorso alla Consulta, il rientro dal deficit sanitario è stato già pianificato come il cavallo di battaglia su cui De Luca imposterà la sua campagna elettorale per le Regionali. Ma non è mero calcolo politico perché a palazzo Santa Lucia, dal governatore in testa all' assessore al Bilancio Ettore Cinque (ex manager sanitario tra l' altro), sono convinti come i numeri diano già la sanità fuori dal commissariamento. Non a caso la richiesta di rientro nelle procedure ordinarie è stata formalizzata a luglio scorso. «Abbiamo già richiesto la fuoriuscita dal commissariamento e siccome a Roma si sono agitati sul commissario-presidente o no, noi - ragionava nelle scorse settimane De Luca - li superiamo con i fatti. Al ministero e a improvvidi esponenti di governo dico di stare sereni». E, in queste ore, la guerra di trincea da ingaggiare contro la nomina viene vissuta con relativa calma. «I parametri Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) sono ampiamente a posto e sono stati depositati ben 5 bilanci in attivo: non ci sono più i termini per mantenere il commissariamento. Che appartiene ormai al passato», ragionava ieri De Luca con i suoi. Ben sapendo pure De Luca come il provvedimento è caldeggiato solo dai grillini mentre rimane abbastanza tiepida la Lega, non interessata a infilarsi in questa diatriba. O comunque, viceministro Garavaglia docet, meglio attendere gli ultimi dati e poi decidere. Anche per evitare una bocciatura alla Consulta che rischierebbe di diventare un autogol. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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