Media Monitoring per 09-04-2019 - Rassegna stampa del 09-04-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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09-04-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 09-04-2019
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      09/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Furto di macchinari al Ruggi, 3 indagati ................................................................................ 1
      09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Pronto soccorso da riorganizzare ........................................................................................... 2
      08/04/2019 - VOCEDISTRADA.IT
            Ospedale San Leonardo Salerno, infermieri precari in mobilitazione ..................................... 4
      08/04/2019 - VOCEDISTRADA.IT
            Salerno, emergenza personale ospedali: Nursind chiede concorso ........................................ 5
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 6
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Alpi, verifiche sul personale sanitario .................................................................................... 6
      09/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Annullato il bando per il servizio del 118 ............................................................................... 8
      09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Il pm chiede il processo Marra, resta l'omicidio ................................................................... 10
      09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Imboscati all'Asl, indaga la magistratura ............................................................................. 12
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ordine dei medici, confronto con il modello tedesco ........................................................... 14
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ospedale, nuovi strumenti nel laboratorio di analisi ............................................................ 15
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Pochi medici al Curto pediatria al collasso ........................................................................... 16
      09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
        Straordinario dei medici parte l'indagine dei magistrati ...................................................... 17
Sanità Campania ............................................................................................................................. 18
      09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Assistenza ai migranti cure più attente per i bambini .......................................................... 18
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            «Il Rummo con i bilanci ok Il futuro? Lo dirà De Luca» ......................................................... 20
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            «Ortopedia accorpata a Chirurgia è una presa in giro, torna lo sciopero» ........................... 22
      09/04/2019 - IL MATTINO
            «Solite minacce, ho i conti a posto» De Luca in trincea: pronto il ricorso ............................ 24
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Blitz dei politici Pd nel carcere: acqua, bisogna fare presto ................................................ 26
      09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Calamaro "Prevenzione intesa medici-Comune" ................................................................... 28
      09/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Cgil contro Cisl, Uil e Aiop .................................................................................................... 30
      09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Commissario della sanità in Campania, è scontro tra Lega e M5S ....................................... 31
      09/04/2019 - IL MATTINO
            Commissario Sanità la Lega frena i 5Stelle .......................................................................... 33
      09/04/2019 - IL ROMA
            De Luca: «Sciacallaggio sugli Incurabili» .............................................................................. 35
      09/04/2019 - IL MATTINO
            Fi attacca: «Indietro sul fascicolo digitale» .......................................................................... 37
      09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Incurabili, appello al governo " Subito i fondi per il restauro" ............................................. 38
      09/04/2019 - IL MATTINO
            Incurabili, scatta la mobilitazione la prima colletta è dei farmacisti .................................... 40
      09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            L' Asl: trasferire i tesori della Farmacia in altri spazi dell' ospedale .................................... 42
      09/04/2019 - IL MATTINO
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Marfella nell' Osservatorio salute ........................................................................................ 44
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Ospedale, al varo Front office e Oncologia nuovo look delle aree verdi per l' occasione ..... 45
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Pediatria, collaborazione tecnico -scientifica con esperti dell' Uzbekistan e Unisannio ....... 47
      09/04/2019 - IL MATTINO
            San Paolo, via il primario il pronto soccorso in tilt ............................................................... 48
      09/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Sanità, i 5 Stelle: subito il commissario In Consiglio dei ministri quattro nomi ................... 50
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Sanità, una settimana al femminile visite gratuite al «Moscati» e a Solofra ........................ 52
      09/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Servizio 118, Morgante inaugura la nuova sede .................................................................. 54
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 56
      09/04/2019 - LA STAMPA
            "Non curiamo abbastanza l' umanità" .................................................................................. 56
      09/04/2019 - LA STAMPA
            A volte l' emicrania non è soltanto passeggera È un dolore da prevenire ............................ 58
      09/04/2019 - IL RESTO DEL CARLINO
            «Assumere medici pensionati? Possibile» ............................................................................ 60
      09/04/2019 - LA STAMPA
            Belli senza bisturi ................................................................................................................. 62
      09/04/2019 - AVVENIRE
            Caso farmaco gender Al via indagine in Senato ................................................................... 64
      09/04/2019 - LA STAMPA
            Ecco i batteri "marcatori" del tumore al colon ..................................................................... 66
      09/04/2019 - LA STAMPA
            Il cuore come non si è mai visto ........................................................................................... 67
      09/04/2019 - AVVENIRE
            In 1.500 alle prove scritte per due posti da infermiere ........................................................ 69
      09/04/2019 - LA VERITÀ
            La rivolta dei medici contro il farmaco per cambiare sesso ................................................. 71
      09/04/2019 - AVVENIRE
            Scandalo del sangue infetto, i familiari delle vittime continuano la battaglia ..................... 74
      09/04/2019 - LA STAMPA
            Sos per la sindrome di Duchenne "Scopriamola in modo precoce" ....................................... 76
      09/04/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            Un informatico salva la vista ai bimbi .................................................................................. 78
      09/04/2019 - LIBERO
            Un prelievo di fegato e reni a cuore fermo ........................................................................... 80
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09/04/2019                                                                                                                Pagina 2

                                                                                                                          EAV: € 690
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                 Furto di macchinari al Ruggi, 3 indagati

 I dipendenti dell' azienda avrebbero
 sottratto da un deposito apparecchi
 radiologici Si sarebbero appropriati di
 alcune       attrezzature      radiologiche
 custodite in un deposito dell' ospedale
 "San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona"
 di Salerno. Per il furto, sono finiti sul
 registro degli indagati tre dipendenti del
 nosocomio di via San Leonardo. L'
 ammanco è stato scoperto per puro caso
 dalla direzione generale che ha,
 immediatamente,         presentato       una
 denuncia al locale drappello di polizia. Le
 attrezzature, un tenpo in dotazione del
 reparto di radiologia, erano state
 custodite nel deposito in quanto non più
 utilizzatema probabilmente non usurate
 al punto da disfarsene. Nel corso di una
 ricognizionedel materiale in possesso
 dell' azienda ospedaliera salernitana è
 stato notato che le apparecchiature,
 regolarmente inventariate, non erano più
 presenti laddove erano state riposte a suo tempo. Immediatamente è scattata la
 segnalazione al direttore generale che ha presentato una regolare denuncia alle
 forze di polizia presente presso il nosocomio. Immediatamente sono state avviate le
 indagini del caso. Acquisiti anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso che
 sono presenti nell' intero perimetro dell' ospedale e nei vari settori. Nel giro di poche
 settimane gli agenti hanno dato un nome ed un volto a coloro che hanno sottratto le
 apparecchiature che. Le risultanze investigative sono state trasmesse alla Procura
 della Repubblica presso il Tribunale di Salerno che ha aperto un fascicolo ed ha
 iscritto sul registro degli indagati i tre soggetti, dipendenti dellazienda ospedaliera,
 sul registro degli indagati.

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                         Pronto soccorso da riorganizzare

 Diminuiscono gli accessi al pronto
 soccorso del Ruggi e l'emergenza
 personale denunciata dai sindacati
 sembra più essere un problema di
 organizzazione delle risorse. Il dato sulla
 diminuzione degli accessi è contenuto
 nel Piano della performance 2019-2021
 firmato dal dg del Ruggi, Longo . Come si
 conciliano allora questi numeri con
 l'emergenza continua denunciata dai
 sindacati? Che la questione sia tutta
 organizzativa lo sostiene Lorenzo Conte
 (Uil) in particolare, oltre agli altri sindacalisti Pasquale Addesso (Cgil) e Pietro
 Antonacchio (Cisl). «Prendo atto del Piano e del decremento di accessi al pronto
 soccorso, forse dovuto a un migliore funzionamento della medicina territoriale, ma in
 ogni caso il pronto soccorso va organizzato meglio», dice Conte. A suo avviso «la
 diminuzione di accessi e i problemi lavorativi che si registrano al pronto soccorso
 sono una contraddizione in termini»; e pertanto «vuol dire che occorre una migliore
 pianificazione dei percorsi ospedalieri e che vanno gestiti diversamente gli accessi al
 pronto soccorso, e non solo». Bene la figura del bed manager che deve essere in
 grado di organizzare nei migliori modi possibili la macchina organizzativa, ma
 secondo Conte «occorre lavorare contestualmente sulle dimissioni protette per
 evitare lunghi ricoveri e un lavoro che renda la macchina organizzativa a partire dal
 pronto soccorso di gran lunga più funzionale di com'è stata gestita finora ». Senza
 dimenticare, conclude il sindacalista, che per migliorare il servizio al Ruggi, a partire
 dal pronto soccorso, occorrano anche qualche unità in più perché «c'è una pianta
 organica sottodimensionata rispetto al Ruggi che è diventato l'ospedale punto di
 riferimento dell'intera provincia di Salerno». C'è comunque malumore al pronto
 soccorso: in molti sottolineano come la disponibilità del bed manager non sia 24 ore
 su 24 e per come si lavora in ospedale i dipendenti si aspettano una copertura
 organizzativa di sette giorni su sette e non con una pausa nel corso del week end.
 Parla anche di mancanza di organizzazione, non solo interna ma anche territoriale,
 anche Addesso: «Se gli accessi al pronto soccorso sono in calo ci devono spiegare
 perché ci sono momenti di sovraffollamento difficili da gestire e migliaia di ore l'anno
 di lavoro straordinario da parte dei personale, e cioè di 50 ore di straordinari l'anno
 per un solo dipendente». Non solo. «Devono spiegarci cosa l'Azienda intenda per
 organizzazione interna », dice Addesso che ricorda il decreto regionale 67: «Quel
 decreto dice che occorrono 55 infermieri e 35 oss e questo vuol dire che ne
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mancano rispettivamente 14 e 7 visto che ce ne sono 41 infermieri e 28 operatori
socio sanitari ». Poi punta il dito contro l'Asl «che stabilisce che il lavoro
dell'endoscopia digestiva nelle ore non coperte ricada sul Ruggi o sul presidio di
Vallo della Lucania - dice Addesso senza verificarne le reali possibilità ». Antonacchio
rincara la dose dell'emergenza al Ruggi: «al pronto soccorso il bed manager non lo
hanno ancora visto. C'è la solita difficoltà lavorativa, non è cambiato assolutamente
nulla». (m.c.)

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08/04/2019
                                              vocedistrada.it
                                                                                                                         EAV: € 273
                                                                                                                         Lettori: 533
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                       Link alla pagina web

      Ospedale San Leonardo Salerno, infermieri precari in
                        mobilitazione

 Salerno. Un gruppo di precari dell’A.O.U.
 di Salerno ha deciso di far sentire
 pacificamente la sua voce manifestando
 il   19     aprile   prossimo    per    la
 stabilizzazione. Riportiamo di seguito la
 nota degli infermieri precari:“Nonostante
 le dichiarazioni fatte dal governatore De
 Luca sul tema delle stabilizzazioni, nulla
 ancora è stato fatto, o meglio, nulla è
 stato fatto per chi ha svolto servizi con
 contratti di somministrazione, che in
 Campania è stato il contratto precario
 più utilizzato dalle AA.SS.LL per molti
 anni. Vengono banditi concorsi pubblici
 per le figure Infermieri e O.S.S. senza
 prevedere le riserve dei posti tanto
 pubblicizzate dal Governatore stesso, altre aziende invece, fanno concorsi per
 stabilizzare con un solo esame e altre invece con 4 esami. Si annunciano
 stabilizzazioni dei precari, ma le aziende non applicano le normative a tutela dei
 precari. Quando si dice: la mano destra non sa che fa la mano sinistra! Non si viene
 riconosciuto il giusto merito ai servizi svolti da precario dopo tanti anni. Infatti i
 servizi in somministrazione possono accedere alle riserve dei posti nei concorsi, ma
 non vengono valutati da chi un concorso l’ha già superato, per cumulare i periodi
 necessari per accedere alla stabilizzazione.Sembra che non ci sia omogeneità tra le
 diverse procedure concorsuali per stabilizzare e la valutazione dei servizi prestati
 con contratti in somministrazione. Tutto questo rende la scena precaria un po
 confusa!Tutto questo ci costringe a chiedere chiarimenti!”.

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08/04/2019
                                               vocedistrada.it
                                                                                                                          EAV: € 289
                                                                                                                          Lettori: 533
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

     Salerno, emergenza personale ospedali: Nursind chiede
                          concorso

 Salerno. Concorso per assunzione di
 tutte le figure mancanti: la Nursind
 scrive ai direttori dell’Asl Salerno e
 dell’ospedale “Ruggi D’Aragona”. “Corre
 l’obbligo rimarcare che, nonostante tutte
 le azioni positive messe in atto dalla
 vostre amministrazioni – scrive il
 segretario Biagio Tomasco – che hanno
 avuto il dovuto riscontro da parte della
 scrivente, la situazione relativa al
 personale      medico,     infermieristico,
 amministrativo e di supporto sia oramai
 giunta ad un punto di non ritorno, cosa
 per la quale si impongono azioni
 coraggiose      ed    immediate,     quale
 l’indizione di un concorso unico per la
 provincia di Salerno che contempli l’assunzione di tutte le figure mancanti ed oggi
 indispensabili per il mantenimento dei LEA e di riflesso degli ospedali pubblici del
 territorio salernitano. E’ di tutta evidenza che le varie mobilità non abbiano
 raggiunto l’obiettivo prefissato, ovvero colmare i vuoti di organico che dal 2008 ad
 oggi si sono sempre più ampliati a causa del blocco del turn over, anche e
 soprattutto a causa del mancato rilascio dei relativi nulla osta delle aziende cedenti,
 che pur a fronte delle tante richieste si chiudono a riccio negando o posticipando nel
 tempo detto rilascio. Considerato inoltre che il D. Lgs. 165/2001 imponga prima
 dell’avvio delle procedure concorsuali il ricorso agli avvisi di mobilità, istituto che le
 vostre amministrazioni abbiano abbondantemente utilizzato, e considerato che altre
 aziende sanitarie campane, non ultima la Napoli 1, abbiano già avviato procedure
 concorsuali per il reclutamento del personale carente, si chiede alle SS.LL.II. di voler
 considerare, anche in virtù della prossima emergenza estiva, l’immediata indizione
 di un concorso pubblico unico e provinciale che permetta di reclutare tutte le figure
 carenti nelle due aziende salernitane (personale medico, infermieristico,
 amministrativo e di supporto), indicendo al contempo un avviso pubblico nelle more
 dell’espletamento delle procedure concorsuali riservato ad infermieri ed Oss,
 considerato che la nostra organizzazione si ritenga contraria ad ogni forma di
 precariato, non ultima l’assunzione di personale attraverso agenzie interinali”.

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 7.232
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                    Alpi, verifiche sul personale sanitario

 EBOLI Laura Naimoli Ancora guai per la
 sanità locale. Nel mirino della guardia di
 finanza il personale ospedaliero del
 Maria Santissima Addolorata per il
 capitolo «alpi e straordinari» su cui gli
 inquirenti stanno effettuando verifiche
 per stabilire se ci sono anomalie che
 evidenziano sforamenti, spese eccessive
 e tetti non rispettati. Medici e
 amministrativi devono dar conto anche
 alla magistratura contabile delle ore di
 attività    di     libero    professionista
 intramoenia, utilizzato con e al posto
 degli straordinari per coprire turni e
 attività ambulatoriali. Qualcuno, forse,
 ha esagerato o ha dichiarato di farle, ma
 in realtà si dedicava ad altro. Numerose
 le notifiche inviate dalla Corte dei Conti
 agli uffici preposti dell' Asl di Salerno,
 numerose notifiche, ma il numero dei
 coinvolti e la cifra delle presunte
 anomalie economiche non sono note, le
 fiamme gialle stanno lavorando nel più
 stretto riserbo. Per sopperire alle
 carenze di risorse umane e fronteggiare le emergenze dei vari reparti, il personale
 ospedaliero può effettuare alcune ore di straordinario consentite dall' azienda, che
 non devono però sforare il tetto massimo stabilito. Altra opportunità è quella dell'
 alpi ovvero l' attività di libero professionista. Coinvolto nella stessa indagine,
 coordinato dai carabinieri, anche l' ospedale di Nocera inferiore, interessato da un'
 indagine simile nel 2017, insieme all' ospedale di Pagani. I CONTROLLI Attraverso un
 controllo incrociato fu scoperto che alcuni medici svolgevano l' attività libero
 professionale, senza mai farlo o senza essere autorizzati. Furono scoperti anche
 straordinari mai svolti da infermieri e dal personale amministrativo che risultavano
 inserite nel sistema informatico, che era stato violato, ma non avevano mai
 eseguito. Un giro di soldi enorme che avrebbe penalizzato le casse dell' Asl per
 alcuni milioni di euro. Nel 2013 l' ospedale di Eboli finì nel caos per lo straordinario,
 le prestazioni in alpi, gli sprechi dei medicinali, la cui spesa superò il badget
 assegnato, un caos che portò al commissariamento. «Se si è ricorsi all' alpi- spiega
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Media Monitoring per 09-04-2019 - Rassegna stampa del 09-04-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
Sparano, Rsu Cisl del polo ospedaliero- è per assicurare ai cittadini i livelli minimi di
assistenza. Se la direzione sanitaria è ricorsa all' alpi contro le norme è solo perché
non c' erano medici che potessero garantire la continuità del servizio pubblico. Se è
stato applicato in modo non conforme alle leggi contrattuali è solo perché purtroppo
i medici vanno in pensione e quelli che assumono non bastano a coprire le continue
emergenz. L' ospedale funziona grazie a questo strumento. Come sindacati
vorremmo poterlo azzerare ma farlo adesso vorrebbe dire interrompere i servizi,
negare il diritto alla salute dei cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019                                                                                                               Pagina 4

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                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

               Annullato il bando per il servizio del 118

 Cambio al vertice dell' Asl: Attilio Bianchi
 in pole per sostituire Iervolino Il bando
 per l' assegnazione dei servizi del 118 a
 Salerno è stato praticamente annullato
 dall' Azienda sanitaria locale che lo
 avrebbe comunicato ai partecipanti.
 Secondo indiscrezioni i tecnici sarebbero
 all' opera per predisporre un secondo
 bando di gara visto che sostanzialmente
 sono 17 anni che le associazioni di
 volontariato agiscono in regime di
 proroga. Ma sarebbe lavoro inutile
 perche due settimane fa c' è stata una
 sentenza della Corte di giustizia europea
 che ha dato nuovi chiarimenti sulla
 nozione di "servizi di ambulanza" e ha
 deciso che le associazioni di volontariato
 non avranno più l' obbligo di partecipare
 alle gare per le emergenze. Secondo la
 Corte     europea      i     "servizi     di
 ambulanza"non si riducono ai soli
 trasporti di pazienti in condizioni di
 emergenza ma ricomprendono anche "il trasporto in ambulanza qualificato" che si
 caratterizza perché è assicurato da personale debitamente formato in materia di
 pronto soccorso (soccorritore sanitario coadiuvato da un aiuto soccorritore) ed è
 svolto nei confronti di un paziente per il quale esiste un rischio di peggioramento
 dello stato di salute durante il trasporto. Questo è ciò che la Corte di giustizia ha
 chiarito con una sentenza pubblica il 21 marzo 2019 . Secondo quanto decretato, al
 pari dei servizi in emergenza, il servizio di ambulanza può essere affidato
 direttamente alle organizzazioni di volontariato senza ricorrere all' obbligo di
 preventiva gara. Questa decisione equivale ad un importante riconoscimento del
 ruolo che le organizzazioni di volontariato rivestono all' interno dei servizi di
 ambulanza, anche in quelli che non si occupano direttamente di emergenze.
 Pensiamo al trapsorto dei dializzati o dei disabili, per esempio. Dopo questa
 decisione, le associazioni di volontariato possono beneficiare dell' affidamento
 diretto, poichè dato che le loro azioni sono escluse da fini di lucro, sarebbero
 inevitabilmente svantaggiate dalla partecipazione a gare aperte alle imprese. Con
 questa decisione l' Asl dovrebbe interrompere il lavoro di preparazione del bando e
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provvedere all' assegnazione. Intanto secondo indiscrezioni Attilio Bianchi sarebbe il
nuovo direttore generale dell' Asl di Salerno al posto di Iervolino destinato ad altro
incarico.

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09/04/2019                                                                                                                 Pagina 21
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Il pm chiede il processo Marra, resta l'omicidio
 Massimiliano Lanzotto
 Farmaci      scomparsi,     malati    senza
 assistenza, i 17 imputati compariranno
 dal gup Medici e infermieri sono accusati
 di truffa, falso, peculato e abuso d'ufficio
 Chiesto il rinvio a giudizio per l'indagine
 sull'Hospice Il Giardino dei Girasoli. Al
 dottor Alessandro Marra , già in servizio
 all'unità operativa di Medicina del
 Dolore, è contestato l'omicidio volontario
 per la morte del paziente oncologico
 Carmine Giannattasio , di Battipaglia. Il
 sostituto procuratore Elena Guarino ha
 chiesto il processo per diciassette
 imputati che rispondono, a vario titolo, di
 truffa, falso ideologico commesso da
 pubblico ufficiale, peculato per la
 dispensa di farmaci e materiale
 ospedaliero, abuso d'ufficio e omessa
 denuncia. Rischiano di finire a processo,
 insieme al medico Marra (difeso dagli
 avvocati Michele Tedesco e Leonardo
 Mastia), i medici legali Giovanni Zotti,
 Antonio Magrini e Luigi Mastrangelo , il sindacalista ebolitano Vito Pastena, gli
 infermieri ebolitani Carmine Iorio, Davide Di Maio e Cosimo Galdi , gli Ota (Operatore
 tecnico addetto all'assistenza) Liliana Moccaldi , di Eboli, Gerarda Conte , di
 Battipaglia e l'agente tecnico Claudio Schettini di Battipaglia. L'elenco si completa
 con gli imputati Mario Vicidomini di Nocera Inferiore, Loredana De Ruberto di Eboli,
 Sinibaldi Rufolo e Pasqualina Calzaretta di Oliveto Citra, Giuseppe Valletta di
 Battipaglia e Guglielmo Zottola di Eboli. A denunciare le cattive abitudini del
 personale medico e paramedico di Medicina del Dolore è stata caposala, nonché
 responsabile dei medicinali. L'infermiera, a metà settembre dello scorso anno, di
 ritorno dalle ferie, esaminando i registri di carico e scarico dei medicinali si accorse
 che mancavano delle fiale di morfina. Scoprì poi che il medicinale era stato
 consegnato ad un paziente che non era in cura all'Hospice di Eboli. Da lì partì
 l'attività investigativa dei carabinieri del Nas di Salerno che registrarono le uscite
 non badgiate dei medici dell'unità di Medicina Legale. Soprattutto intercettarono le
 telefonate sospette tra il dottor Marra e il medico del rianimatore del 118
 nell'immediatezza del decesso del paziente Carmine Giannattasio di Battipaglia che
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portarono alla ipotesi di omicidio volontario. Nella farmacia e nella medicheria del
reparto scoprirono le indagini facevano spesa un po' tutti. Le indagini hanno
accertato che non spariva solo la morfina, che è l'aspetto più grave della vicenda,
ma anche farmaci più comuni: Buscopan, Spasmex, Muscoril, Lasix, Toradol sono i
medicinali che gli indagati prendevano per uso personale. C'è, poi, il capo di
imputazione per truffa e falso in atto pubblico relativo alle false visite domiciliari. Nel
collegio difensivo compaiono gli avvocati Nicola Naponiello, Nicola Melchionda,
Fausto Vecchio, Damiano Cardiello e Maurizio De Feo .

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09/04/2019                                                                                                                  Pagina 5
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                  Imboscati all'Asl, indaga la magistratura
 Marcella Cavaliere
 Il caso imboscati finisce sul tavolo della
 Guardia di Finanza. Le Fiamme gialle, su
 delega della Procura da diversi giorni
 stanno passando a setaccio gli elenchi
 dei dipendenti dell'Asl di Salerno
 trasferiti nel corso degli anni dai reparti
 degli ospedali agli uffici dove svolgono
 funzioni burocratiche e amministrative.
 Si tratta per lo più di infermieri e
 operatori socio sanitari che, in virtù di
 questo spostamento, intascano anche
 una specifica indennità. Tutti elementi
 che, ora, sono al vaglio della Procura di
 Salerno e di quella della Corte dei Conti.
 Perché. di fatto, si sta verificando anche
 la possibilità di danno erariale: molti
 lavoratori che sono passati alle scrivanie
 degli      uffici,     rimanendo       fermo
 l'inquadramento        contrattuale      di
 assunzione (che non può essere
 sostituito se non tramite specifiche
 procedure burocratiche), percepiscono la
 doppia indennità per alcuni ruoli, come quello di coordinatore, pur non lavorando più
 in reparto. Anzi, chi prende il posto del coordinatore del reparto trasferito in un
 ufficio percepisce a sua volta un'indennità, che così viene erogata due volte. Una
 questione, questa, sulla quale ora i militari intendono vederci chiaro. Soprattutto va
 valutata la posizione del lavoratore che, se trasferito per motivi di salute
 permanenti, deve cambiare la posizione contrattuale o al contrario ritornare al suo
 lavoro in reparto. I nuovi numeri dell'Asl. A fare la conta degli spostamenti dai
 reparti agli uffici ci sono da un lato alcuni sindacalisti e dall'altro l'ufficio Gestione
 risorse umane dell'Asl di Salerno che, circa un mese fa, ha chiesto l'elenco del
 personale che svolge funzioni diverse da quelle di assunzione e che aspetta ancora
 delle risposte da alcune strutture: ospedali, distretti e uffici di prevenzione igiene. Il
 sindacato Nursind sostiene che il numero delle unità collocate altrove sia di 504; la
 Federazione Sindacati Indipendenti (Fsi) che ritiene siamo 369 le unità che
 detengono mansioni diverse rispetto al profilo di assunzione in corsia e che
 continuano a risultare nella pianta organica dei reparti (di cui più di 200 sono
 infermieri, 80 ausiliari e il resto operatori socio sanitari, operatori tecnici addetti
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all'assistenza, più altri profili tra ostetriche, puericultrici, tecnici di laboratorio,
radiologi, fisioterapisti). Mentre l'ufficio Risorse umane dell'Azienda sanitaria locale è
arrivato a quota 146 e stima una punta massima di 200 unità, sulla base dei report
chiesti ai responsabili delle macroaree delle strutture dell'Asl. Gli approfondimenti
della Finanza. Sarà ora la Finanza a indagare sulla questione dei trasferimenti dalle
corsie e a verificare, tra le altre cose, come ipotizza il sindacato Fsi, se vi siano
eventuali danni «per aver continuato a erogare l'indennità a infermieri e tecnici
sanitari e altri lavoratori per circa 480mila euro annui ». Dopo gli esposti alla
magistratura, in particolare alla Procura, alla Corte dei Conti e ai Nas, ora i militari
della Finanza si sono attivati per vederci chiaro. Per ora i dati inoltrati in via ufficiale
sono quelli arrivati sulla scrivania dell'ufficio risorse umane dell'Asl di via Nizza che
su 146 lavoratori fuori posto individua 86 infermieri e 60 operatori socio sanitari,
insieme ad altre figure tipiche dell'inquadramento professionale, tecnici, assistenti
sociali e altro trasferiti dietro le scrivanie. E sempre rispetto ai 146 impiegati negli
uffici, 58 possiedono una certificazione con limitazioni al lavoro in corsia da parte del
medico competente. Ma per rimanere in ufficio occorre avere un certificato di
inabilità permanente.

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 25
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 2.722
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

       Ordine dei medici, confronto con il modello tedesco

 Si terrà oggi, alle 10, nella Sala del
 Consiglio dell' Ordine dei Medici
 Chirurghi e degli Odontoiatri della
 provincia di Salerno, in via Santi Martiri
 Salernitani, 31, la conferenza stampa di
 presentazione del terzo incontro tra l'
 Ordine e i medici dell' Assia in Germania.
 Capire l' organizzazione tedesca e
 valutare le differenze è il senso di
 «Organizzazioni sanitarie a confronto»: il
 tema     del   grande     Convegno,     in
 programma giovedì 11 aprile, alle 9,
 presso il Grand Hotel Salerno. Alla
 conferenza stampa parteciperanno il
 presidente dell' Ordine Giovanni D'
 Angelo con i medici del Consiglio dell'
 Ordine di Salerno e i dirigenti del
 Dipartimento di Medicina, dell' Ospedale
 e dell' Asl.

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 4.831
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

       Ospedale, nuovi strumenti nel laboratorio di analisi

 AGROPOLI Ernesto Rocco Buone notizie
 per l' ospedale. Nuove strumentazioni
 saranno a disposizione del laboratorio di
 analisi. L' Asl Salerno ha investito circa
 duecentodiecimila          euro      per      il
 completamento del pannello analisi di
 chimica,       chimica          clinica       e
 immunochimica.         L'    apparecchiatura
 potenzierà i servizi disponibili, come
 conferma il responsabile dell' Unità
 operativa di Patologia clinica Marcello
 Ametrano.      «Il    nostro     compito      è
 contribuire alla diagnosi delle varie
 patologie, alla prevenzione e al
 monitoraggio       terapeutico      attraverso
 analisi                     chimico-cliniche,
 immunochimiche,           ematologiche        e
 microbiologiche, per lo svolgimento delle
 quali utilizza le tecnologie biomediche
 più aggiornate». «L' impegno - conclude
 - è perseguire una riduzione dei tempi di
 attesa e assicurare, con una politica di
 miglioramento           continuo          delle
 prestazioni,       garantendo         risposte
 complete e adeguate alla salute dei cittadini». Il laboratorio di analisi, solo nel mese
 di marzo, ha eseguito trentamila esami. Funziona dodici ore al giorno, ma è da
 tempo attesa un' estensione del servizio, come per la radiologia. «Il percorso
 intrapreso ha detto il sindaco Coppola continua, a piccoli passi, a dare frutti. Il
 laboratorio di analisi, come di Radiologia, che vanno implementati, devono costituire
 l' ossatura per ricostruire un pronto soccorso medico h24. Abbiamo tutti a cuore la
 salute nostra e dei nostri cari. Per questo profondiamo il massimo impegno affinché
 torni ad essere tutelata». I cittadini chiedono di più, invocando il reinserimento del
 presidio nella rete dell' emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 4.699
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

              Pochi medici al Curto pediatria al collasso

 POLLA POLLA Pasquale Sorrentino Non
 finiscono mai i problemi della sanità in
 provincia di Salerno. Il nuovo nodo che si
 prospetta a brevissimo è l' assenza di
 personale medico nel reparto di Pediatria
 dell' ospedale «Luigi Curto» di Polla. Dal
 prossimo primo maggio uno dei tre
 medici assegnati al reparto verrà
 trasferito in un altro ospedale. Una
 scelta che sguarnirà Pediatria e vieterà
 in modo «matematico» la turnazione
 efficace. Per questo motivo chi lavora all'
 interno di uno dei migliori reparti del
 Curto, i sindacati e gli enti preposti,
 stanno lavorando per ottenere un
 sostituto. Questo in considerazione del
 fatto che non ci potrà più essere una
 turnazione esterna (Alpi) e quindi due
 medici non potranno coprire il lavoro per
 intero. Un nuovo nodo che si va a
 formare lungo il filo - già contorto - del
 salvataggio del Punto nascita del
 nosocomio pollese. Ricordiamo che pur
 sotto le 500 nascite annue e pur se
 chiuso, dopo un' aspra battaglia è stato possibile - per ora - tenerlo aperto. Ma potrà
 essere così per sempre? E a maggior ragione potrà essere così, laddove il reparto di
 Pediatria rischierebbe un lavoro a singhiozzo. Un problema che deve essere risolto in
 meno di un mese, per cercare di tutelare un ospedale che è sempre un punto
 fondamentale di un territorio interno: quello del Vallo di Diano. Il recente incidente
 frontale, lungo la A2 del Mediterraneo, ha messo in evidenza la perfetta macchina di
 primo soccorso della struttura - con un intervento salvavita sulla donna rimasta
 ferita - e ancora una volta questo stesso territorio si dice pronto a difenderlo. ©
 RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 21
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Straordinario dei medici parte l'indagine dei magistrati

 Sessantadue euro lorde all'ora. E' quello
 che percepiscono i medici dell'Asl per 60
 minuti di straordinario. Sulla modalità di
 distribuzione del lavoro extra, la Corte
 dei Conti ha aperto un'inchiesta per
 capire se ci sono anomalie. E' successo
 già in altri ospedali salernitani, ora
 l'indagine punta l'attenzione anche sul
 nosocomio ebolitano. Da ieri pomeriggio,
 al Santa Maria Addolorata non si parla
 d'altro. Chi ha sbagliato, chi ha
 approfittato dello straordinario? I medici
 temono che ci sia qualche mela marcia
 ma rispondono rammaricati: «Siamo
 pochi, la coperta è corta, per garantire la
 continuità assistenziale, dobbiamo per
 forza fare gli straordinari. I nostri orari
 vengono        approvati    dai    dirigenti
 dell'ospedale. Non sparate nel mucchio,
 non generalizzate ». Da anni se ne parla.
 Ma l'Asl non interviene. L'Alpi fa
 discutere, i suoi costi sono enormi. Ma
 non c'è via d'uscita. O si fanno le assunzioni, o si procede con gli straordinari. La
 terza strada è inverosimile: la chiusura notturna del pronto soccorso e dei reparti di
 emergenza. Sui turni tra un'ospedale e l'altro, era stata aperta un'inchiesta dalla
 commissione disciplinare. Un medico era stato scoperto, quasi un anno fa, a
 marcarsi e smarcarsi, allo stesso orario, in due ospedali distanti cinquanta
 chilometri. Tra truffe tentate e riuscite, il numero dei medici che sfida il codice
 penale appare davvero risicato. In attesa di capire come finirà l'indagine della Corte
 dei Conti, la categoria più beffata resta quella degli infermieri. Anche per loro, turni
 infiniti. Il personale è carente e bisogna lavorare notte e giorno. La differenza è nella
 busta paga a fine mese. Gli infermieri vorrebbero qualche riconoscimento economico
 più dignitoso. Al momento, però, lo straordinario sembra rendere felici solo i medici.
 (f.f.)

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09/04/2019                                                                                                                Pagina 8

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                                          Argomento: Sanità Campania

       Assistenza ai migranti cure più attente per i bambini
 GIUSEPPE DEL BELLO
 Migranti. Stranieri che approdano da
 malati o che si ammalano in Italia. Un
 esercito lungo che merita rispetto e
 assistenza. Anche dal punto di vista
 sanitario. Di questo si discuterà al
 convegno " La costruzione della pace nel
 Mediterraneo - Salute della donna e del
 bambino migranti dai territori di guerra":
 al Maschio angioino, dalle 9 in poi di
 sabato. Organizzato dal Rotary Club
 Castel Sant' Elmo e patrocinato dall' Aup
 Federico II, raccoglierà le testimonianze
 di istituzioni, esperti e cittadini. Negli
 ultimi anni un gran numero di migranti
 ha     raggiunto     il   nostro     Paese,
 sovvertendo la geografia delle patologie
 endemiche, ematologiche e infettive.
 Malattie che si ritenevano debellate in
 Europa, o comunque sotto controllo,
 come tubercolosi, gonorrea e sifilide,
 oggi riapparse e, addirittura, nel caso
 della Tbc, con una variante genica
 antibiotico- resistente. Inoltre, sotto il profilo psichico, le persone esposte a gravi
 traumi prima e durante la migrazione presentano disturbi in misura maggiore
 rispetto alla popolazione autoctona e ai migranti economici. Nell' assistenza a
 rifugiati che hanno subito violenze estreme o torture, si riscontrano gravi disturbi del
 sonno, crisi di depersonalizzazione. Osserva Alfredo Guarino, ordinario di Pediatria
 alla Federico II: « Non abbiamo dati precisi di quanti siano i migranti nel tempo, visti
 i flussi in entrata e in uscita poco chiari. Di certo, in Italia c' è stato un chiaro e
 inequivocabile aumento delle malattie infettive e, complessivamente, delle patologie
 pediatriche legate alla migrazione. Va tenuto conto che i bambini migranti o di
 provenienza da zone endemiche costituiscono oltre il 10 per cento della popolazione
 pediatrica italiana. Negli ultimi due anni abbiamo visto nel nostro centro di
 riferimento circa 100 bambini affetti da Tbc. In gran parte extracomunitari o di
 famiglie provenienti da aree a rischio. Ovviamente la Tbc si concentra a Napoli,
 perché è qui che approdano più migranti. Un aumento che appare sottostimato
 perché viene diluito dai grandi numeri della popolazione generale». Ma è allarme
 allora? « No, non c' è alcun rischio epidemico in Italia, ma c' è la necessità di seguire
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correttamente i bambini migranti malati». Ma se questa è la situazione descritta dal
docente, c' è l' altro versante da affrontare, quello che riguarda il monitoraggio dei
piccoli pazienti. Non è semplice, a causa delle condizioni sociali: dalla povertà alla
lingua all' organizzazione abitativa. « Spesso manca un' identità o un indirizzo -
sottolinea Guarino - e la Tubercolosi va trattata per almeno 6 mesi con vari controlli.
Far questo in una famiglia che non parla italiano, non ha soldi e non è inserita in un
sistema sanitario è un grosso problema che le istituzioni non devono dimenticare » .
Quel che funziona invece è la solidarietà: « Non c' è mai stato rifiuto dell' assistenza
anche se c' è paura. Ma il rovescio della medaglia è amaro: ci sono episodi nel
volontariato ( pagato) che ci hanno indignati, come quando una volontaria si è
rifiutata di tenere in braccio un bimbo per la radiografia perché non era incluso nel
contratto di lavoro ». I lavori si aprono con un forum: " In fuga dalla guerra a poche
ore da noi". A seguire il talkshow "Mamme e Bambini" mentre la terza sessione,
moderata dal chirurgo Cesare Formisano, e dalla psichiatra Diana Galletta sarà
dedicata ai disturbi da stress post- traumatici che colpiscono donne e bambini.
Parteciperà anche Pietro Bartòlo, medico di Lampedusa. © RIPRODUZIONE
RISERVATA Il docente Alfredo Guarino è ordinario di Pediatria al Policlinico della
Federico II "Non c' è alcun rischio epidemico in Italia, ma c' è la necessità di seguire
correttamente i bambini migranti malati. La tubercolosi va trattata per almeno sei
mesi con vari controlli"

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09/04/2019                                                                                                               Pagina 25
                                 Il Mattino (ed. Benevento)
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                                         Argomento: Sanità Campania

      «Il Rummo con i bilanci ok Il futuro? Lo dirà De Luca»

 LA CONFERENZA Luella De Ciampis «Non
 posso ringraziare chi ha diffuso notizie
 non vere, strumentalizzandole, né posso
 affrontare le problematiche proposte
 negli ultimi mesi perché il compito del
 management è fare l' interesse della
 popolazione di Benevento e dare una
 lettura tecnica di quanto è stato fatto in
 questo triennio, suffragato da atti
 pubblici e dalla folta rappresentanza di
 primari oggi in sala, non certo quello di
 interpretare le critiche perché non fa
 parte del nostro lavoro». È il riassunto
 del commento del digì del «Rummo»
 Renato Pizzuti, che, in conferenza
 stampa, documenti alla mano, ha
 illustrato le condizioni dell' azienda
 ospedaliera senza entrare in polemica
 con i sindaci, i politici e le associazioni
 che hanno contestato il suo operato. «Ci
 siamo trovati a dover affrontare una
 difficile fase di cambiamento dice Pizzuti
 perché la fusione di Rummo e Sant'
 Alfonso ha rappresentato un impegno
 non indifferente. Intanto, la Regione ha approvato i bilanci consuntivi per gli anni
 2016 e 2017, chiusi in positivo, con un risultato economico di 1.170.000 euro per il
 2016, di 762.000 euro per il 2017 e con una stima di 1.283.000 per il 2018. Invece,
 le assunzioni nell' ultimo triennio hanno riguardato 114 unità, 60 delle quali nell'
 area medica, mentre altre 56 sono in corso di reclutamento a fronte di 18 fatte dal
 2014 a metà 2016. In corso le procedure concorsuali per sostituire i professionisti
 andati via e coprire il fabbisogno dei reparti retti da facenti funzione». I CAMICI
 BIANCHI «Per la questione dei primari che vanno via, perché, secondo qaulcuno, l'
 ospedale non funziona continua il dg è una leggenda mediatica, in quanto ognuno
 che ha lasciato il Rummo ha una motivazione diversa e personale. Catapano e
 Danieli volevano tornare a Napoli e ne hanno avuto la possibilità; alcuni primari
 hanno preferito le strutture private, molto più remunerative; altri in quiescenza,
 come Marisa Zeppa e Gabriele Falzarano, hanno scelto di continuare a prestare
 servizio in ospedale come primari emeriti. Per rimpiazzarli, sono in corso gli iter
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concorsuali, ma non è scontato che i vincitori accettino, a causa dei compensi e di
altre motivazioni individuali». I LAVORI Intanto, sono in dirittura di arrivo i lavori di
ristrutturazione del pronto soccorso, la cui apertura avverrà entro la fine di aprile,
mentre sono stati stanziati 35,2 milioni euro nell' ultimo triennio, da destinare alla
creazione del nuovo polo di emergenza del Rummo nel padiglione San Pio, al
potenziamento del servizio di radioterapia, all' acquisto di sistemi di monitoraggio
per la Rianimazione e per la Tin di ventilatori polmonari, di un angiografo, di una
nuova tac, di una risonanza magnetica, nell' ottica di abbattimento delle liste d'
attesa e di altre apparecchiature in uso ai vari reparti, in sostituzione di quelle ormai
obsolete. «Sulla questione del Sant' Alfonso - conclude Pizzuti sarà la visita del
governatore nel Sannio a chiarirne il futuro perché solo lui può farlo. Sono
disponibile a incontrare le attiviste di Sant' Agata, che hanno ripreso lo sciopero
della fame e mi dispiace. Ho fornito una soluzione temporanea, accorpando l'
Ortopedia al reparto di Chirurgia, fino alle decisioni regionali». L' INTERVENTO Il
quadro completo della situazione dell' azienda, lo hanno fornito i primari presenti in
sala. «Vorremmo sapere come si fa a chiedere il raddoppio dei reparti nei due
ospedali dice Nicola De Luca direttore facente funzioni del reparto di
Odontostomatologia e Chirurgia maxillo facciale se non c' è personale. In Italia
mancano soprattutto anestesisti e ortopedici e noi abbiamo già difficoltà a coprire i
nostri turni». Una posizione, quella di De Luca, condivisa da molti primari. ©
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09/04/2019                                                                                                                Pagina 25
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
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                                          Argomento: Sanità Campania

  «Ortopedia accorpata a Chirurgia è una presa in giro, torna
                        lo sciopero»

 LA MOBILITAZIONE Giuseppe Piscitelli È
 ripreso da ieri mattina lo sciopero della
 fame delle attiviste del comitato
 «Curiamo la vita», Mena Di Stasi, Stella
 Truocchio, Margherita Rossano e Michela
 Ottobre, incatenate vicino al tendone
 che fa da presidio, e Pina De Masi, da
 sola attaccata al palo di un lampione e in
 un sacco a pelo. «La ripresa delle nostra
 protesta deriva dal fatto - dice la
 presidente del comitato Di Stasi - che ci
 avevano assicurato il ripristino del
 reparto di Ortopedia, che invece è
 semplicemente stato accorpato, al
 secondo piano, a quello di chirurgia, che
 dovrà sostenere anche queste degenze
 nei 16 posti letto a disposizione. Sono
 arrivati due medici, ma uno andrà via
 per motivi di salute e perché ha vinto un
 concorso altrove. In pratica è una presa
 in giro. Ci hanno gettato soltanto polvere
 negli occhi. Le istituzioni ci hanno deluso
 ancora una volta. Abbiamo fiducia
 soltanto nel prefetto di Benevento
 Francesco Cappetta». Di Stasi così prosegue: «Sono otto mesi di battaglia, sono otto
 mesi delusioni. Aspettiamo l' arrivo degli ispettori del Ministero della Sanità, la visita
 del governatore Vincenzo De Luca nel Sannio per la presentazione del nuovo piano
 ospedaliero, la fissazione della data del tavolo tecnico. Aspettiamo, ma qua va a
 finire male, speriamo di resistere. Io e De Masi siamo pronte anche allo sciopero
 della sete, che per me diventerà un sacrificio enorme. Se non è possibile il ritorno
 dell' ospedale all' Asl, chiediamo i doppi reparti come esistono negli ospedali di
 Avellino e Solofra. Non permetteremo di distruggere il nostro ospedale. Non abbiamo
 intenzione di mollare, finché non ci viene riconosciuto il nostro diritto alla salute,
 sancito dall' articolo 32 della Costituzione! Fino ad allora ci ritroverete qua, anche se
 morte di fame e di sete. Ci aspettiamo che ognuno faccia e immediatamente la
 propria parte». Renato Pizzuti, il direttore generale dell' azienda ospedaliera «San

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Pio» che raggruppa il Rummo di Benevento ed il «Sant' Alfonso», afferma di non
avere responsabilità sulla programmazione del presidio ospedaliero di Sant' Agata,
che spetta invece alla Regione, e di avere offerto al prefetto Cappetta la disponibilità
della riapertura del reparto di Ortopedia per cercare di venire incontro alle esigenze
della popolazione. Conferma inoltre che «De Luca ripresenterà a breve una
programmazione che tenga conto delle richieste dei cittadini». LA PAURA Intanto,
ieri, poco dopo le 17.30, un uomo ha minacciato di buttarsi dal secondo piano del
«Sant' Alfonso Maria de' Liguori». Un gesto drammatico dettato dalla disperazione di
chi sta protestando in questi giorni contro il depotenziamento dell' ospedale
santagatese. Ai carabinieri della Compagnia di Montesarchio e ai vigili del fuoco
accorsi sul posto l' uomo ha chiesto di poter incontrare il prefetto e solo quando la
sua richiesta è stata accolta ha desistito dal suo intento. LA VIA CRUCIS Stasera alle
19 all' interno della struttura dell' ospedale «Sant' Alfonso» si svolgerà la Via Crucis
della forania di Sant' Agata, presieduta dal vescovo don Mimmo Battaglia. L' ultima
delle 14 stazioni del rito sacro si terrà vicino al tendone che ospita le pasionarie. «Ho
potuto vedere dice Battaglia le lacrime di amarezza, scoraggiamento e disperazione
di chi sta lottando perché sta vedendo scivolare dalle proprie mani il diritto alla
salute. E il diritto alla salute non è una questione di un singolo colore politico, di
maggioranza o di minoranza, è un diritto di tutti, non può e non deve essere
asservito a nessuna logica, deve sempre essere garantito ad ogni persona. È una
lotta per l' ospedale perché è una lotta di tutti. Per questo occorre abbandonare le
logiche di schieramento politico e personale, i processi sommari, le semplificazioni.
Perché l' esistenza dell' ospedale Sant' Alfonso non è per qualcuno, ma per tutti. Se
non ci sarà più quest' ospedale perde la politica e perdono tutti i cittadini, perderà
questo ospedale che sarà solo sprecato, come una cattedrale nel deserto. Se dal
basso nasce una esigenza è compito della politica portarla a essere ascoltata nelle
istituzioni per adattare scelte e decisioni alle esigenze dei cittadini e del territorio. In
una parola significa: dare ai bisogni il volto e la forma dei diritti». © RIPRODUZIONE
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09/04/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                          Argomento: Sanità Campania

     «Solite minacce, ho i conti a posto» De Luca in trincea:
                        pronto il ricorso

 IL RETROSCENA Adolfo Pappalardo Uno
 scontro,            durissimo,          sul
 commissariamento         della  sanità    in
 Campania. Tra Lega e 5 Stelle, con
 quest' ultimi decisi a portare a casa,
 addirittura nel Consiglio dei ministri di
 oggi, il provvedimento. Nicchia invece il
 partito    di    Salvini    che   vorrebbe
 posticipare di qualche giorno. Ed è l'
 unico ostacolo perché sarebbe stato
 individuato anche chi dovrebbe sostituire
 De Luca (dopo l' ok alla norma che vieta
 il cumulo delle cariche di governatore e
 commissario per il rientro del deficit
 sanitario): Enrico Desideri, ex manager
 dell' Asl di Arezzo e nome caro ai grillini.
 Notizie rimbalzate anche a palazzo Santa
 Lucia dove i vertici rimangono freddi:
 «Vediamo, sinora il provvedimento è
 stato sempre e solo annunciato...». Ed
 infatti, dopo una serie di riunioni tra il
 ministro alla Salute, la grillina Giulia
 Grillo, il sottosegretario leghista allo
 stesso dicastero Luca Coletto e il
 viceministro all' Economia Massimo Garavaglia (Lega), passa la linea del partito di
 Salvini di attendere ancora qualche giorno: venerdì dovrebbero arrivare gli ultimi e
 aggiornatissimi dati sulla sanità al Mef. «E il quadro sarà più chiaro, altro che salvare
 De Luca», dicono dal fronte leghista. LO SCENARIO Nel decreto fiscale del 13
 novembre scorso è stata approvata una norma sull' incompatibilità tra presidente di
 Regione e commissario che si «applica anche agli incarichi commissariali in atto, a
 qualunque titolo, alla data di entrata in vigore del presente decreto». Nel mirino
 Lazio e Campania che a inizio anno affilano le armi per un ricorso alla Corte
 Costituzionale. Zingaretti si cautela subito in tal senso con una delibera di giunta
 preventiva ad hoc mentre De Luca annuncia la guerra di carte bollate. Anche perché
 il decreto prevede un termine di 90 giorni per procedere alla nomina di un
 commissario nelle due Regioni ma i tempi scadono a fine marzo senza che nulla si

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muova. Ora l' improvvisa accelerata a palazzo Chigi su pressing dei grillini decisi a
portare il provvedimento a casa a mo' di scalpo. LA REGIONE Naturale come alla
Regione la notizia non venga presa affatto bene ma si mantiene il sangue freddo.
Perché ricorso o non ricorso alla Consulta, il rientro dal deficit sanitario è stato già
pianificato come il cavallo di battaglia su cui De Luca imposterà la sua campagna
elettorale per le Regionali. Ma non è mero calcolo politico perché a palazzo Santa
Lucia, dal governatore in testa all' assessore al Bilancio Ettore Cinque (ex manager
sanitario tra l' altro), sono convinti come i numeri diano già la sanità fuori dal
commissariamento. Non a caso la richiesta di rientro nelle procedure ordinarie è
stata formalizzata a luglio scorso. «Abbiamo già richiesto la fuoriuscita dal
commissariamento e siccome a Roma si sono agitati sul commissario-presidente o
no, noi - ragionava nelle scorse settimane De Luca - li superiamo con i fatti. Al
ministero e a improvvidi esponenti di governo dico di stare sereni». E, in queste ore,
la guerra di trincea da ingaggiare contro la nomina viene vissuta con relativa calma.
«I parametri Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) sono ampiamente a posto e
sono stati depositati ben 5 bilanci in attivo: non ci sono più i termini per mantenere
il commissariamento. Che appartiene ormai al passato», ragionava ieri De Luca con i
suoi. Ben sapendo pure De Luca come il provvedimento è caldeggiato solo dai grillini
mentre rimane abbastanza tiepida la Lega, non interessata a infilarsi in questa
diatriba. O comunque, viceministro Garavaglia docet, meglio attendere gli ultimi dati
e poi decidere. Anche per evitare una bocciatura alla Consulta che rischierebbe di
diventare un autogol. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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