Media Monitoring per 09-01-2020 - Rassegna stampa del 08-01-2020 - Ruggi

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Media Monitoring per 09-01-2020 - Rassegna stampa del 08-01-2020 - Ruggi
09-01-2020

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 08-01-2020
Media Monitoring per 09-01-2020 - Rassegna stampa del 08-01-2020 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      08/01/2020 - WWW.TELECOLORE.IT
            Befana in ospedale a Salerno per Donation Italia .................................................................. 1
      08/01/2020 - WWW.TELECOLORE.IT
            Enzo Napoli: Improcrastinabile il nuovo ospedale di Salerno ................................................. 2
      08/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO
            Solidarietà dei medici stranieri ai vigilantes feriti al Ruggi ................................................... 3
      07/01/2020 - WWW.ONDANEWS.IT
            Aggressione al “Ruggi” di Salerno, parla un vigilante ferito:”Nessun ‘Allah akbar’, solo un
            disperato” .............................................................................................................................. 5
      07/01/2020 - WWW.ILGIORNALEDISALERNO.IT
            Aggressione al Ruggi, cingalese ancora ricoverato: il fascicolo arriva in Procura .................. 6
      07/01/2020 - WWW.LIRATV.COM
            Aggressione al Ruggi; Piero De Luca (Pd): «si faccia legge su camici bianchi» ...................... 7
      07/01/2020 - WWW.TVOGGISALERNO.IT
            PIERO DE LUCA: “PENE PIÙ SEVERE PER I REATI DI AGGRESSIONE” – .................................... 8
      07/01/2020 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Ruggi, il racconto del vigilante aggredito: "L'immigrato era disperato, nessuna psicosi" ..... 9
      07/01/2020 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT
            Vigilante aggredito al Ruggi: ”Ferito ma non da una terrorista” ......................................... 10
      07/01/2020 - WWW.ILGIORNALEDISALERNO.IT
            Vigilante aggredito al Ruggi: “Chi mi ha ferito a una mano non era un terrorista” ............. 11
      07/01/2020 - WWW.GAZZETTADISALERNO.IT
            Vigilantes aggrediti al Ruggi, solidarietà da Esposito (Lega). Casciello (FI): allarmante. .... 12
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Addio a Alessia e ai suoi 13 anni tenuti in vita da un respiratore ........................................ 14
      08/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO
            Arriva il picco influenzale: il rischio è la contaminazione ..................................................... 16
      08/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            «Io, medico del 118 nelle notti allucinanti della nostra movida» ......................................... 18
      08/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            «Non vergognatevi, fatevi curare» ....................................................................................... 20
      08/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Caos in ospedale, 4 ore per pagare un ticket ....................................................................... 22
      08/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Lo sballo salernitano Alcolizzati a 11 anni ........................................................................... 24
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Lungodegenza, ospedale e privati insieme per risparmiare ................................................. 26
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Vaccini ai bimbi nelle stanze al gelo .................................................................................... 28
Sanità Campania ............................................................................................................................. 30
      08/01/2020 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            "Sono rimasto 45 minuti a terra i miei amici mi hanno solo aiutato" ................................... 30
      08/01/2020 - IL MATTINO
            Aggressioni in ospedale come ricostruire il rapporto tra medico e paziente ....................... 32
      08/01/2020 - IL MATTINO
            «Allarme violenza tra i camici bianchi non soltanto a Napoli» ............................................. 35
      08/01/2020 - IL MATTINO
            «Io, l' ultima aggredita nel Loreto Mare noi infermieri siamo un bersaglio facile» ............... 36
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            «Sedie a rotelle rotte nel Pronto soccorso rischi per i pazienti» .......................................... 38
      08/01/2020 - IL MATTINO
            I numeri di targa nel mirino dei pm ...................................................................................... 40
      08/01/2020 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Il questore Giuliano "Ora denunciate subito i raid" .............................................................. 43
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08/01/2020 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Le cadute della società civile ............................................................................................... 45
      08/01/2020 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Ma soltanto il Santobono si è collegato con la polizia .......................................................... 48
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Neuropsichiatria infantile L' Asl inaugura quattro poli ......................................................... 50
      08/01/2020 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Santobono, un pulsante segreto e arriva la volante più vicina ............................................ 52
      08/01/2020 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Sbloccate le assunzioni: 567 infermieri e autisti entreranno presto in servizio ................... 54
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Stress da 118, la resa dei medici ......................................................................................... 56
      08/01/2020 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Svolta dopo le aggressioni telecamere, body-cam e Gps per blindare le ambulanze ........... 58
      08/01/2020 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Svolta negli ospedali Da subito telecamere contro le aggressioni ....................................... 61
      08/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Tagli al «Landolfi» consiglio congiunto con Montoro e Serino .............................................. 63
      08/01/2020 - IL MATTINO
            Ventenne morta per soccorsi in ritardo L' Asl: «Il mezzo è arrivato in 23 minuti» ............... 65
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 67
      08/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA
            «Chi assale i medici sconti la pena in ospedale» .................................................................. 67
      08/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA
            Biotech italiano a San Francisco .......................................................................................... 69
      08/01/2020 - LA STAMPA
            il pericolo della polmonite senza nome ................................................................................ 71
      08/01/2020 - IL MESSAGGERO
            Influenza, salgono i casi continuano le vaccinazioni ............................................................ 73
      08/01/2020 - PANORAMA
            La dislessia? È anche un business ........................................................................................ 74
      08/01/2020 - LA REPUBBLICA
            Lazio premiato con 10 punti nell' assistenza ........................................................................ 79
      08/01/2020 - AVVENIRE
            Meningite, vaccini a tappeto ................................................................................................ 80
      08/01/2020 - PANORAMA
            MIRACOLI E MASSACRI IN SALA OPERATORIA ....................................................................... 82
      08/01/2020 - PANORAMA
            POLEMICHE (CON RISPOSTA) SULL’AGGIORNAMENTO DEI MEDICI ....................................... 86
      08/01/2020 - ITALIA OGGI
            Professioni sanitarie Nasce la consulta ................................................................................ 89
      08/01/2020 - IL MESSAGGERO
            Tumori, nuova sostanza si attiva con la luce e aumenta l' efficacia della chemioterapia ..... 90
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08/01/2020
                                                    telecolore.it
                                                                                                                           EAV: € 138
                                                                                                                           Lettori: 233
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Befana in ospedale a Salerno per Donation Italia

 Per la terza volta Donation Italia arriva
 nel reparto di pediatria dell’ospedale di
 Salerno per regalare un giorno di festa ai
 piccoli      degenti            ed           ai          loro
 familiari.(060120 Peppe Leone)

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08/01/2020
                                                        telecolore.it
                                                                                                                               EAV: € 140
                                                                                                                               Lettori: 233
                             Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Enzo Napoli: Improcrastinabile il nuovo ospedale di Salerno

 Una Epifania in ospedale, nel reparto di
 pediatria, per il sindaco di Salerno, Enzo
 Napoli      che        si     e’    soffermato               sulla
 necessita’        di         costruire         un        nuovo
 nosocomio          nel        capoluogo.             (060120
 Peppe Leone)

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08/01/2020                                                                                                                   Pagina 5

                                                                                                                             EAV: € 1.148
                                                                                                                             Lettori: 29.750
                       Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Solidarietà dei medici stranieri ai vigilantes feriti al Ruggi

 IL FATTO Nel 2019 ben 25 dottoresse con
 il   velo   hanno       lasciato            l'   Italia     per
 pregiudizi      "Urge        tutelare            di    più       i
 professionisti della sanità e "incoraggiarli
 a denunciare e a non sentirsi soli nel
 momento di difficoltà" "Solidarietà ai
 vigilanti feriti a Salerno, le telecamere
 non bastano è un problema culturale e di
 sicurezza in sanità". Così i componenti l'
 Associazione medici di origine straniera
 in     Italia   (Amsi)          e      il        movimento
 internazionale inter professionale Uniti
 per Unire esprimono la loro solidarietà ai
 due vigilanti feriti domenica mattina nell'
 ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'
 Aragona" di Salerno. "Il Dio (Alla) è unico
 per tutti i credenti, aiuta i malati e
 nessuno può permettersi di uccidere o ferire in suo nome. Inoltre, - prosegue la nota
 dell' Amsi- ribadiamo il nostro sostegno e solidarietà a tutti i professio nisti della
 sanità che hanno subito aggressioni disumane e condannando tutti gli episodi sia
 quelli denunciati che quelli che non vengono denunciati e che sono più del 60% del
 totale che subiscono i professionisti della sanità italiani. Negli ultimi 4 anni sono
 aumentati del 35% le aggressioni nei confronti di medici, infermieri, fisioterapisti,
 podo l o g i , psicologi, dentisti e personale amministrativo e di accettazione presso
 le strutture sanitarie pubbliche e private nella maggioranza dei casi non vengono
 denunciate e comunicate all' esterno per vari motivi paura di denunciare e non
 sentirsi protetti dalle strutture sanitarie stesse". "Infatti il 60% di quelli che
 subiscono i professionisti italiani (sanitari e amministrativi) non viene denunciato e l'
 80% di quello che subiscono i professionisti di origine straniera non viene

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denunciato per paura di denunciare, di passare per vittimismo, di perdere il posto di
lavoro, di non sentirsi garantito dalle stesse strutture sanitarie, di non sentirsi
credibili in particolare nel caso di professionisti della sanità donne che subiscono
anche proposte oscene non gradite ed offensive". "A fronte delle 25 dottoresse col
velo che hanno lasciato l' Italia sono arrivate 15 colleghe dall' Egitto, sempre nel
2019, in cerca di lavoro - aggiunge Foad Aodi, presidente dell' Associazione con le
stesse difficoltà di chi è già fuggito dall' Italia per colpa di pregiudizi. A nome dell'
Amsi e del Movimento uniti per Unire, condanniamo tutti gli episodi di aggressioni in
sanità. Il nostro appello al mondo politico è quello di passare dalle parole e
promesse ai fatti. Apprezziamo la proposta del ministro dell' Interno per mettere le
telecamere nelle ambulanze ma abbiamo il timore che non basti per garantire la
sicurezza degli stessi professionisti della sanità", in particolare quelli impegnati "su
ambulanze, guardia medica e pronto soccorso".

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07/01/2020
                                                   ondanews.it
                                                                                                                          EAV: € 670
                                                                                                                          Lettori: 5.833
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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      Aggressione al “Ruggi” di Salerno, parla un vigilante
        ferito:”Nessun ‘Allah akbar’, solo un disperato”
 Tanta paura ma la volontà di raccontare precisamente cosa è accaduto lo scorso 5
 gennaio all’ospedale “Ruggi” di Salerno.Questi i sentimenti di Luciano Simeone, il
 vigilante aggredito da un extracomunitario al Pronto Soccorso. L’uomo, come riporta
 “Il Mattino” è ancora sotto choc e dovrà probabilmente sottoporsi ad un‘operazione
 ma non nutre rancore.“Sono stato colpito da una persona disperata – racconta –
 Disperata come ce ne sono tante. Non da un extracomunitario o un presunto
 terrorista. Gridava Allah come noi gridiamo ‘Dio mio’ in una situazione di dolore. Di
 sicuro non aveva cinture esplosive o armi. Aveva gli occhi sbarrati, stava male ma
 non era grave. Dopo qualche minuto ho sentito delle urla, esco dalla mia postazione
 e vedo gente che scappa. Raggiungo la sala, il ragazzo è nel bagno. Cerco di
 calmarlo, lui vuole rinchiudersi dentro. Non parla italiano. Arriva il mio collega, in
 casi del genere si opera sempre in due. Cerchiamo ancora di calmarlo, lui prende lo
 specchio e il mio collega lo stringe per evitare guai. Nasce una colluttazione. Non so
 nemmeno come e ci ritroviamo a terra. Il paziente grida ‘Allah’ più volte. Solo Allah,
 come molti cattolici gridano Dio o Gesù. È fuori di sé e disperato. Cinque minuti di
 caos, poi è stato portato via”.L’episodio, occorre ricordare, ha generato dure
 reazioni dal mondo della politica con alcune interrogazioni parlamentari rivolte al
 ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.“Non si deve mai perdere l’umanità. Sono
 cattolico e le persone restano uguali – continua il vigilante – Sono contrario agli
 estremismi ma anche alle generalizzazioni. Mi ha aggredito un povero disgraziato
 come me. Ho trovato la forza di raccontare soprattutto dopo aver percepito una
 psicosi che si stava scatenando leggendo le reazioni su internet”.– Claudia Monaco
 –5/01/2020 – Paura al “Ruggi” di Salerno. Extracomunitario urla “Allah akbar” e
 ferisce due vigilanti

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07/01/2020
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                                                                                                                          EAV: € 404
                                                                                                                          Lettori: 1.000
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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       Aggressione al Ruggi, cingalese ancora ricoverato: il
                   fascicolo arriva in Procura
 La polizia ha consegnato il fascicolo relativo all’aggressione giorni fa al pronto
 soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona in procura. Ma
 mancherebbero ancora alcune valutazioni mediche sullo stato di salute mentale del
 paziente cingalese che ha aggredito i due vigilanti. Sarà dunque la procura a
 decidere di qui alle prossime ore le eventuali iniziative giudiziarie da intraprendere
 nei confronti dello straniero che ha un regolare permesso di soggiorno e nessun
 precedente penale. Intanto l’uomo resta sedato e ricoverato nel reparto di
 Psichiatrica, attentamente monitorato dal personale medico. Si sta cercando di
 ricostruire l’anamnesi del paziente per cercare di capire se possa avere qualche
 disturbo riconosciuto. L’uomo, difatti, sarebbe giunto in codice verde al pronto
 soccorso del Ruggi proprio perché in preda ad una crisi isterica. Il cingalese,
 sentendosi inseguito dai medici e dai vigilanti, ha preso uno specchio dal bagno e
 con quello ha aggredito le due guardie giurate causando loro delle ferite importanti,
 ma non gravissime, alla mano e al volto. Tutto ciò mentre gli altri pazienti presenti,
 spaventati dal parapiglia, hanno tentato di trovare riparto al di fuori delle struttura
 trascinandosi dietro anche le flebo, che aveva l’ago nel braccio. Le indagini dunque
 non sono ancora concluse.

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07/01/2020
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                       Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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 Aggressione al Ruggi; Piero De Luca (Pd): «si faccia legge su
                       camici bianchi»
 «Esprimo solidarietà agli operatori sanitari ed agli agenti di vigilanza privata
 dell’Ospedale Ruggi di Salerno, aggrediti nelle scorse ore al Pronto Soccorso durante
 il proprio servizio, ed a tutto il personale medico recentemente colpito da simili gesti
 in altri Plessi del nostro territorio». Così in una nota il deputato Dem Piero De Luca.
 «Questo       ennesimo          episodio-continua                  De      Luca-conferma                 l’esigenza          di     porre
 rapidamente rimedio all’inaccettabile sequenza di atti di violenza che colpiscono con
 sempre maggiore frequenza il personale sanitario, e non solo, che opera nelle
 strutture ospedaliere del nostro Paese. Seguirò da vicino nei prossimi giorni la
 calendarizzazione alla Camera del Disegno di Legge, già approvato al Senato, contro
 le aggressioni commesse nei confronti dei c.d. camici bianchi. È ormai necessario
 prevedere pene più severe, attraverso specifiche circostanze aggravanti, nei
 confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori
 sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. Ed è opportuno istituire anche un
 “Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie”.
 Nessun operatore del settore sanitario deve essere lasciato solo-conclude il deputato
 Dem-costretto a prestare in condizioni di sicurezza precarie, un servizio pubblico
 così importante e delicato, essenziale per la tutela della salute e della vita dei nostri
 cittadini».

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/01/2020
                                             tvoggisalerno.it
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                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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        PIERO DE LUCA: “PENE PIÙ SEVERE PER I REATI DI
                       AGGRESSIONE” –
 Dai sequestri di ambulanze alle aggressioni a medici e personale sanitario. E’ un’
 escalation di aggressioni e violenze in danno del personale che opera in prima linea
 nel soccorso quello che in questi ultimi giorni sta riguardando non solo l’area di
 Napoli dove l’allarme è sicuramente più forte, ma tutta Italia e che in modo
 particolare ha richiamato l’attenzione su questo fenomeno anche a Salerno dopo
 l’aggressione subita al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno da
 parte di un infermiere e due operatori della vigilanza privata.Sempre piu’ diventa
 fondamentale aumentare le condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro. Dello stesso
 avviso il deputato Dem,Piero De Luca: «Questo episodio conferma l’esigenza di porre
 rapidamente rimedio all’inaccettabile sequenza di atti di violenza che colpiscono con
 sempre maggiore frequenza il personale sanitario, e non solo, che opera nelle
 strutture ospedaliere che ha annunciato di seguire da vicino nei prossimi giorni la
 calendarizzazione alla Camera del Disegno di legge, già approvato al Senato, contro
 le aggressioni commesse nei confronti dei camici bianchi. Save Condividi

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07/01/2020
                                               salernotoday.it
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  Ruggi, il racconto del vigilante aggredito: "L'immigrato era
                  disperato, nessuna psicosi"

 Luciano Simeone, napoletano di sessanta
 anni e guardia giurata, non porta rancore
 verso il suo aggressore e al Mattino
 racconta quei momenti di tensione e
 paura Sta meglio uno dei due vigilanti
 che, domenica mattina, è stato aggredito
 insieme ad un collega da un immigrato
 all’interno del pronto soccorso del “Ruggi d’Aragona” a Salerno. Luciano Simeone,
 napoletano di sessanta anni e guardia giurata, non porta rancore verso il suo
 aggressore e al Mattino racconta quei momenti di tensione e paura. “Sono stato
 colpito da una persona disperata – racconta – Disperata come ce ne sono tante. Non
 da un extracomunitario o un presunto terrorista. Gridava Allah come noi gridiamo
 Dio mio in una situazione di dolore. Di sicuro non aveva cinture esplosive o armi.
 Aveva gli occhi sbarrati, stava male ma non era grave”. Poi Simeone entra nei
 dettagli: “Dopo qualche minuto ho sentito delle urla, esco dalla mia postazione e
 vedo gente che scappa. Raggiungo la sala, il ragazzo è nel bagno. Cerco di calmarlo,
 lui vuole rinchiudersi dentro. Non parla italiano. Arriva il mio collega, in casi del
 genere si opera sempre in due. Cerchiamo ancora di calmarlo, lui prende lo specchio
 e il mio collega lo stringe per evitare guai. Nasce una colluttazione. Non so
 nemmeno come e ci ritroviamo a terra. Il paziente grida ‘Allah’ più volte. Solo Allah,
 come molti cattolici gridano Dio o Gesù. È fuori di sé e disperato. Cinque minuti di
 caos, poi è stato portato via”. L’episodio, nei giorni scorsi, ha provocato numerose
 polemiche politiche e sindacali rispetto alla sicurezza all’interno del nosocomio
 cittadino.

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07/01/2020
                                              salernonotizie.it
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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       Vigilante aggredito al Ruggi: ”Ferito ma non da una
                            terrorista”

 Luciano Simeone, napoletano di sessanta
 anni e guardia giurata all’ospedale Ruggi
 D’Aragona    di     Salerno,           che       qualche
 giorno fa é stato aggredito e dovrà
 affrontare probabilmente un intervento
 chirurgico alla mano ferita, non porta
 rancore per l’uomo che ha causato tutto
 questo. Il suo – come scrive il quotidiano
 “Il Mattino” – è un messaggio di pace. «Sono stato colpito da una persona disperata.
 Disperata come ce ne sono tante. Non da un extracomunitario e tantomeno da un
 presunto terrorista. Gridava Allah come noi gridiamo Dio Mio in una situazione di
 dolore».

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/01/2020
                                       ilgiornaledisalerno.it
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                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Vigilante aggredito al Ruggi: “Chi mi ha ferito a una mano
                     non era un terrorista”
 Luciano Simeone, napoletano di sessanta anni e guardia giurata all’ospedale Ruggi
 D’Aragona di Salerno, che qualche giorno fa é stato aggredito e dovrà affrontare
 probabilmente un intervento chirurgico alla mano ferita, non porta rancore per
 l’uomo che ha causato tutto questo. Il suo – come scrive                                               “Il Mattino” – è un
 messaggio di pace. “Sono stato colpito da una persona disperata. Disperata come ce
 ne sono tante. Non da un extracomunitario e tantomeno da un presunto terrorista.
 Gridava Allah come noi gridiamo Dio Mio in una situazione di dolore”

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07/01/2020
                                         gazzettadisalerno.it
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                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Vigilantes aggrediti al Ruggi, solidarietà da Esposito (Lega).
                   Casciello (FI): allarmante.

 Parole di solidarietà arrivano dal neo
 segretario provinciale Nicholas Esposito
 in merito ad un articolo apparso sulla
 stampa online : “ Ho appreso da un
 articolo di Sky tg24 che al Pronto
 Soccorso dell’Ospedale Ruggi D’Aragona
 di Salerno un extracomunitario ha dato
 in escandescenze e ferito due vigilanti
 che erano intervenuti sul posto per
 calmarlo nell’espletamento del proprio lavoro“.                                 L’uomo pare abbia urlato “Allah
 Akbar” e, alla vista degli uomini in divisa, abbia strappato dal muro di un bagno uno
 specchio aggredendo chi gli si presentava dinanzi. Solo in seguito i due vigilanti,
 feriti al volto e alle mani, sono riusciti ad immobilizzarlo. “Se questa è l’integrazione
 che vuole la sinistra, allora c’è davvero di che essere preoccupati. Dobbiamo
 proteggerci da        questi esaltati per tutelare chi lavora per la nostra sicurezza.
 L’extracomunitario dovrebbe immediatamente essere espulso dall’Italia senza se e
 senza ma” – ha chiosato Esposito che in questi giorni sta monitorando il territorio
 con i militanti leghisti in vista delle prossime tornate elettorali. “L’increscioso
 episodio di violenza verificatosi questa mattina al Pronto Soccorso dell’Azienda
 Ospedaliera Universitaria Ruggi di Salerno è solo l’ultimo di un’inquietante e
 allarmante escalation che coinvolge ospedali in tutto il Paese. Presenterò
 un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Lamorgese, e al ministro
 della Sanità, Speranza, per chiedere cosa intenda fare questo Governo per garantire
 la sicurezza dei medici e del personale ospedaliero”. Lo afferma l’onorevole Gigi
 Casciello, deputato di Forza Italia. “Il fatto che il protagonista dei fatti di stamani a
 Salerno sia un immigrato non rende più grave una situazione che aveva già superato
 ogni limite. L’allarme sicurezza negli ospedali va affrontato con urgenza – prosegue
 l’onorevole Casciello -. Esprimo la mia solidarietà alle persone rimaste ferite
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nell’aggressione al Ruggi e farò la mia parte per raccogliere l’allarme lanciato dal
presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, Giovanni D’Angelo. Chi lavora nei nostri
ospedali svolge un ruolo delicatissimo e deve essere messo nelle condizioni di
sicurezza e serenità per farlo al meglio”, conclude il parlamentare di Forza Italia.
L'articolo Vigilantes aggrediti al Ruggi, solidarietà da Esposito (Lega). Casciello (FI):
allarmante. sembra essere il primo su Gazzetta di Salerno.

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08/01/2020                                                                                                                   Pagina 24
                                        Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                             EAV: € 4.543
                                                                                                                             Lettori: 107.296
                                     Argomento: Sanità Salerno e provincia

         Addio a Alessia e ai suoi 13 anni tenuti in vita da un
                              respiratore

 LA     TRAGEDIA          LA        TRAGEDIA               Aldo
 Padovano      «Quest'          oggi       alle      14       all'
 ospedale Santobono di Napoli, si è
 spenta la giovane vita di Alessia Aurucci,
 nostra piccola concittadina malata di
 atrofia muscolare spinale». Con queste
 parole si apre il post social di Nunzio
 Carpentieri, sindaco di Sant' Egidio del
 Monte Albino, che ha annunciato la
 morte    della       piccola       Alessia          Aurucci,
 ragazzina di poco più di 13 anni affetta
 da     atrofia        muscolare             spinale.           La
 patologia, meglio conosciuta come Sma,
 aveva colpito la piccola Alessia sei mesi
 dopo    la    nascita,         caratterizzando                 in
 maniera fatale tutta la sua vita e quella
 dei suoi genitori. La ragazzina, infatti, è
 stata costretta a vivere a letto con un
 respiratore      e     con        un       alimentatore
 elettronico fino all' ora di pranzo di ieri, quando le sue sofferenze sono terminate.
 Non si può dire lo stesso per il dolore dei suoi familiari, e in particolare di Nino,
 padre combattivo che non si è mai arreso dinanzi ai pesanti sacrifici economici e agli
 ostacoli burocratici pur di far continuare a vivere la propria figlia. Nino Aurucci (nella
 foto), disoccupato da diversi anni, ha sempre provato a guadagnarsi da vivere
 facendo dei piccoli lavori da giardiniere con un guadagno instabile e precario che,
 soprattutto d' inverno, risente anche delle avverse condizioni meteorologiche. Per
 assicurare le cure quotidiane necessarie per la piccola Alessia, Nino ha affrontato
 spesso le lentezze degli uffici sanitari regionali per ricevere i contributi necessari a

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
garantire l' assistenza per la patologia della figlia. L' intera comunità dell' Agro
nocerino sarnese, con in prima fila i comuni di Sant' Egidio e di Pagani, si è stretta
attorno alla famiglia Aurucci per contribuire alle cure della piccola Alessia. IL FURTO
Nel 2014 la famiglia subì anche il furto del gruppo elettrogeno che consentiva la
continuità delle cure all' allora bambina. Un furto che fece scalpore, scatenando un'
autentica gara di solidarietà per garantire il diritto alla vita della sfortunata
bambina. Solidarietà che negli anni ha portato alla famiglia Aurucci anche un' auto
predisposta per il trasporto eccezionale di disabili. Una battaglia purtroppo rivelatasi
inutile. «La nostra comunità ha da sempre considerato Alessia come sua figlia,
adottandola e provando in qualunque modo a sostenerne le necessità - ha affermato
il sindaco Carpentieri - Lo hanno fatto le istituzioni a qualunque livello, facendosi
carico delle esigenze della piccola e della sua famiglia. Lo hanno fatto le tante
associazioni del territorio, che si sono spese con generosità per alleviare le
sofferenze di Alessia e consentirle una vita dignitosa. Lo hanno fatto la Asl, i medici,
gli operatori sanitari. Lo ha fatto addirittura l' Enel. Lo hanno fatto tanti semplici
cittadini. Oggi purtroppo lei non ce l' ha fatta. Se n' è andata circondata dall' affetto
e dall' amore di papà Nino e mamma Marianna. È un giorno triste per tutti noi, ai
quali Alessia, in questi anni, ha insegnato cosa siano l' amore per la vita e per il
prossimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/01/2020                                                                                                                  Pagina 4

                                                                                                                            EAV: € 982
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                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Arriva il picco influenzale: il rischio è la contaminazione

 I CONSIGLI DEL DOTTOR RISPOLI E' con
 la ripresa delle lezioni post vacanze
 natalizie che si accentueranno i sintomi
 La forma influenzale di quest' anno è
 particolrmnete subdola, dai 3 ai sette
 giorni di incubazione. E' atteso per la
 prossima      settimana             il     picco         dell'
 influenza nel Salernitano. Con l' apertura
 di scuole e luoghi di lavoro dopo le
 festività     infatti        aumenteranno                     le
 probabilità     di      contagio.            Chiusa           la
 campagna dell' asl il 31 dicembre è
 ancora possibile vaccinarsi anche se
 scarseggia nelle farmacie il presidio
 antinflenzale. La forma influenzale di
 quest' anno è particolrmnete subdola,
 dai 3 ai sette giorni di incubazione, in cui
 si è portatori, il virus porta inap petenza, astenia, dolori oste articolari. Dell'
 influenza, di cui si sono già avuti i primi casi nel salernitano ne abbiamo parlato con
 il medico di base e cardiologo Matteo Rispoli: "quest' anno anche per la clemenza
 del tempo è arrivata un pò in ritardo. Da quest' ultimo fine settimana stiamo
 cominciando a vedere le vere forme di inflenza che bisogna distinguere dai banali
 raffreddamenti e dalle forme paraifluenzali che sono state molto frequenti nel mese
 di dicembre, da quella gastrointestinale, raffreddori e mal di gola che non hanno
 nulla a che fare con la forma inflenzale che è caratterizzata da febbre alta, tosse e
 dolori osteoarticolari". Quello che è importante, dice sempre Rispoli, è stare attenti
 ora alla contaminazione, ci sono alcune buone regole da seguire per limtarla,
 aereazione degli ambienti, attenzione ai contatti con anziani e persone che hanno
 problemi di immunodeficienza, e lavarsi mente. Ma nel caso questo non bastasse e

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ci si dovesse ammalare cosa fare? "Usare solo antipiretici, non preoccuparsi della
febbre alta. Tre o quattro giorni dovrebbero bastare, nel caso in cui ci fosse una
persistenza dei sintomi, consultare il proprio medico curante. Evitare l' uso di
antibiotici, questo è un dato molto importante, perchè divente sempre più frequento
l' abuso e l' autoprescrizione da parte dei pazienti di questi farmaci. Riepilogando,
riposo, terapia antipiretica, dieta leggera ed evitare sforzi fisici perchè questa forma
influenzale ha una caratteristica, quella di causare inappetenza, astenia e dolori
osteorticolari con problemi di stanzanza e mancanza di energie".

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08/01/2020                                                                                                                  Pagina 3
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

      «Io, medico del 118 nelle notti allucinanti della nostra
                            movida»

 SALERNO Almeno due tre interventi a
 turno per persone che hanno abusato di
 alcol in particolare nel Centro storico nel
 fine settimana a Salerno, qualcuno in più
 nell'Agro nocerino, ai quali si aggiungono
 quelli a Cava de' Tirreni. E quelli che
 arrivano in ospedale sono pochi, visto
 che buona parte degli ubriachi viene
 curato sul posto, mentre è diffuso il fai
 da   te     anche      nel      soccorso.            Diversi
 operatori     dei     servizi         di     emergenza
 raccontano      quanto          accade           nei      fine
 settimana     nei      centri        maggiori           della
 provincia, dove c'è la cosiddetta movida.
 Un    racconto          sovrapponibile:                  tutti
 ripetono dell'aumento dei casi di abuso
 di alcol tra giovani, spesso in abbinata
 con sostanze stupefacenti. Un infermiere del 118 di Salerno, che preferisce
 l'anonimato, afferma: «Dopo le 23, del venerdì o del sabato le chiamate per l'abuso
 di alcolici sono numerose, almeno due o tre. A dover essere soccorsi sono giovani
 che hanno abusato di alcol e semmai prima hanno fumato spinelli o assunto cocaina.
 Interventi che effettuiamo nei pressi dei locali e talvolta, poche volte in verità,
 presso le abitazioni ma è noto che in questi casi di sbronze nelle abitazioni proprie o
 in quelle degli amici si cerca di porre rimedio con il fai da te». E ricorda: «È capitato
 che molte persone, dopo aver bevuto tanto ed essersi sentite male, hanno
 ingurgitato grandi quantità di caffé o si sono messe sotto una doccia: tutte manovre
 pericolose». E un altro infermiere denuncia: «Si vanno diffondendo sempre più tra i
 ragazzi l'assunzione di pillole acquistate su internet per il post sbornia, di cui non si

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sa la composizione e gli effetti sulla salute». Ma c'è anche dell'altro: «Spesso alcuni
genitori ci dicono che è la prima volta che i figli si sono ubriacati, ma poi i giovani
ammettono che in altri casi sono stati curati da sanitari chiamati privatamente dai
familiari». I due infermieri rammentano pure che le risse tra giovani a Salerno sono il
più delle volte tra brilli. L'abuso di alcol tra i giovani è diffuso anche in provincia,
come ricorda il medico Alessandro Roberto Arpaia del 118 dell'Agro nocerino:
«Purtroppo ci capita di soccorrere sempre più ragazzi dai 13 ai 14 anni e in generale
minorenni, pure ragazzine, che hanno abusato di alcol. Questo tipo d'intervento a
Scafati è meno frequente, lo è di più ad Angri e soprattutto a Nocera Inferiore, dove
la presenza di locali dove si vendono alcolici è maggiore ». Il medico scafetese
sottolinea: «Molti pazienti giovani bevano per calmare gli effetti di uso della cocaina
o lo fanno assieme al fumo dei cannabinoidi, con un mix pericoloso». Il sanitario
ricorda che «sul posto del soccorso viene praticato un primo intervento e poi il
paziente viene trasferito in ospedale, con tutti i problemi di gestione di un ubriaco,
che solitamente è agitato: talvolta è stato necessario chiedere il supporto dei
carabinieri. Per non parlare di quei genitori sottovalutano i problemi legati all'alcol,
giustificando il comportamento del figlio». (s.d.n.)

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08/01/2020                                                                                                                 Pagina 2
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                         «Non vergognatevi, fatevi curare»

 SALERNO «Superate la vergogna, fatevi
 aiutare e ai genitori chiedo di farlo anche
 loro». Giulio Corrivetti, direttore del
 Dipartimento di salute mentale dell'Asl
 Salerno si rivolge direttamente ai giovani
 che abusano di alcol e ai loro familiari
 per   raffrontare       un      problema,             quello
 dell'assunzione       di      alcolici,         che       sta
 dilagando, specie nei fine settimana.
 «Nonostante il fenomeno sia in aumento
 afferma il dirigente dell'Asl Salerno e che
 i servizi dell'Azienda sanitaria possano
 offrire un aiuto concreto, di alta qualità e
 con grande discrezione, la porta di
 accesso alle cure è quasi sempre solo il
 pronto      soccorso,          anche            per         gli
 adolescenti per manifestazioni di tipo
 acuto». Lo psichiatra poi aggiunge un particolare ancora più agghiacciante: «Solo
 una sparuta percentuale di chi si rivolge ai pronto soccorso salernitani poi aderisce
 ai programmi di cura e riabilitazione dei comportamenti di abuso di alcolici, che i
 servizi per le dipendenze e quelli per la salute mentale hanno reso disponibili sul
 territorio dell'Asl Salerno ». La vergogna sembra il limite che blocca i giovani e i
 genitori, «un blocco che va superato ». Sia il responsabile della rete Ipib a Salerno,
 Aniello Baselice, sia il direttore del Dsm sottolineano, inoltre, la comunanza anche
 nel Salernitano dell'uso di sostanze stupefacenti e di alcol, in particolare
 cannabinoidi o cocaina. Un mix che aumenta la reattività e l'aggressività e che è alla
 base delle diverse risse scoppiate negli ultimi mesi tra giovani. «Essere dipendente
 da una sostanza, qualunque essa sia, seleziona un comportamento nella persona
 determinato dal basso controllo degli impulsi, maggiormente predisponendola al

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discontrollo dell'impulsività e della compulsività chiarisce Corrivetti - Da che ne
deriva una maggiore predisposizione ai poliabusi e anche all'aggressività e alla
reattività che generano risse. E il cervello dell'adolescente più facilmente sviluppa
forme neuropatologiche della dipendenza. Questi aspetti ricadono negativamente
sulle tappe del neurosviluppo, generando altri problemi psicologici o psichiatrici ».
Purtroppo, le polidipendenze vengono riscontrate anche in pazienti giovani e sempre
più spesso in età precoce. Da qui la necessità di rivolgersi ai servizi dell'Asl. (s.d.n.)

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08/01/2020                                                                                                                 Pagina 20
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             Caos in ospedale, 4 ore per pagare un ticket
 (s.b.)

 Allo sportello c'è soltanto un impiegato,
 gli utenti costretti ad affrontare quattro
 ore di fila per poter pagare il ticket. Ieri
 mattina     la       situazione               nell'Ufficio
 prenotazioni e pagamenti dell'ospedale
 Maria Santissima Addolorata di Eboli era
 simile a quella delle svendite delle
 grandi griffe nella capitale. Insomma,
 una coda lunghissima di persone, tra cui
 anziani e malati, costretti a resistere per
 poter     accedere         allo       sportello           dei
 pagamenti. Motivo del caos la presenza
 di un solo impiegato addetto all'ufficio.
 Così tra gli esasperati utenti sono volate
 anche parole grosse. Il vigilante è stato
 costretto a controllare gli ingressi nel
 miglior modo possibile, facendo anche
 lui i conti con le proteste della gente esasperata per la lunghissima attesa. Scena
 che peraltro che si ripete da mesi. Una ressa indicibile che rischia di replicarsi nei
 prossimi giorni se la direzione non prenderà provvedimenti urgenti. Tra urla e
 spintoni, la fila avanzava lentamente fino a quando il vigilante ha tentato un nuovo
 esperimento: far entrare in gruppi di cinque all'uscita di altrettanti utenti. Si tratta,
 però, di un problema annunciato. Tra i presenti che hanno assistito alla scena anche
 un sindacalista che già da mesi aveva lanciato l'allarme sul problema della carenza
 di personale, che a gennaio sarebbe diventata ancora più difficile da gestire. Con il
 nuovo anno, infatti, sono cominciati altri pensionamenti e molti servizi potrebbero
 risultare in grave difficoltà. Il primo assaggio di quanto il problema sia grave si è
 avuto allo sportello ticket, ma anche nei reparti la situazione si profila assai
 complicata. Oltre al personale amministrativo, ci sono molti medici e infermieri che

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andranno in pensione già durante questo primo mese dell'anno e altri che, dovendo
beneficiare di ferie arretrate, anticiperanno giocoforza l'astensione dal servizio
attivo. Al di là di annunci di investimenti e grandi opere, dunque, il vero problema
del Maria Santissima Addolorata resta la carenza di personale. E ieri se n'è accorto
chi si è ritrovato alle prese con una fila estenuante di quattro ore per pagare un
ticket. Nei corridoi risuonano le promesse del ministro Speranza: «Assumeremo
personale ».

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08/01/2020                                                                                                                 Pagina 2
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                Lo sballo salernitano Alcolizzati a 11 anni
 Salvatore De Napoli

 SALERNO Aumenta il numero di giovani
 che fa uso di alcol anche in età pre-
 adolescenziale e in due anni è quasi
 raddoppiato quello dei ragazzi che fanno
 il binge drinking ossia l'abbuffata di
 alcolici. Anche in provincia di Salerno
 l'assunzione di alcool sta diventando un
 problema che riguarda sempre più le
 giovani generazioni a partire dagli 11
 anni, ma sono cambiate le mode, rendendo più pericoloso il bere alcolici e più
 difficile il relativo contrasto al fenomeno. A fare il punto sulla situazione è Aniello
 Baselice, medico, responsabile della rete Ipib (Identificazione Precoce e di Intervento
 Breve) dell'Asl Salerno in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale Alcol e l'Istituto
 superiore di sanità. I dati choc sul fenomeno. I numeri che si riferiscono al problema
 assunzione alcol nella fascia giovanile in provincia di Salerno non sono dissimili, in
 percentuale, da quelli di altre realtà italiane. In Italia, tra gli 11 e i 16 anni, ben
 259mila teenager sono consumatori di bevande alcoliche; nella provincia di Salerno
 attorno ai 5mila; dai 16 alle 17 anni sono 500mila gli adolescenti consumatori (nel
 Salernitano, poco meno di novemila) e dai 18 ai 19 anni si arriva a 760mila, che da
 Scafati a Sapri si attestano sui 16mila almeno. Quindi dagli 11 ai 19 anni di età oltre
 un milione e mezzo di giovani italiani hanno una consuetudine all'uso di alcolici: «Un
 dato allarmante sottolinea Baselice se si considera anche che 850mila di questi
 hanno un consumo problematico». Ma c'è un dato comune a tutta Italia e anche al
 Salernitano, il 17% dei ricoveri in pronto soccorso per problemi legati all'alcol
 riguarda giovani al di sotto di 14 anni. Per dare un'idea in Campania, in un solo
 mese, al solo pronto soccorso del Cardarelli di Napoli sono stati ricoverati 40
 minorenni per intossicazione acuta fino al coma etilico. In generale, il 18% dei
 Salernitani che si rivolgono alle cure sanitari per questo tipo di problemi sono
 giovani. La moda dello sballo alcolico. Anche in provincia di Salerno la percentuale di

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affluenza nei pronto soccorso per problemi legati all'alcol è nei fine settimana: «In
pratica sottolinea il responsabile della rete Ipib - , anche i giovani bevono di meno
durante la settimana e concentrano l'assunzione di alcolici il venerdì e il sabato. E si
beve per cercare lo sballo» . È diventata una vera e propria moda il binge drinking,
l'abboffata di alcolici, con almeno cinque drink bevuti di seguito, che portano ad
un'intossicazione acuta alcolica: fino a due o tre anni fa riguardava il 6 -7% dei
giovani, oggi il 15%. Un fenomeno che si riscontra pure negli adulti. Tutto questo
anche perché c'è una pubblicità pressante a favore del consumo di alcolici che ha
cambiato il bere, non più quello Mediterraneo (durante i pasti), ma al di fuori di
questi. E cambia anche il dove si beve. Un tempo era solo nei locali, bar, pub e
discoteche, ora lo si fa solo nel 30% dei casi, mentre nel 39% si beve prima di
andare in un locale o al di fuori di esso, come a casa di amici, in un garage, la
casetta al mare o in montagna: «La colletta alcolica al super- market e poi via a
consumare alcolici a casa di amici in altri luoghi diversi dai locali sottolinea Baselice
- . E poi aumentano i mix di birra, aperitivi, cocktail con alcolici e superalcolici.
Vanno di moda anche i cocktail fai da te con vini di vari tipi». Per cercare di
attenuare gli effetti dell'alcol o per continuare a bere, si assumono note bevande
energetizzanti «che offrono un finto bilanciamento degli effetti dell'alcol e che fa
ritenere al giovane di essere in condizioni buone per guidare o per continuare a
bere. E il disastro è dietro la porta, dall'incidente stradale al coma etilico», rimarca il
responsabile della rete Ipib di Salerno. I luoghi del bere: si cambia. Un tempo, il bere
dei giovani era diffuso soprattutto a Salerno città, fenomeno legato alla movida, con
ragazzi provenienti da tutta la provincia. Ora, con lo spostarsi della stessa movida il
problema è diffuso in tutto il Salernitano, in particolare a Cava de' Tirreni e a Nocera
Inferiore oppure Agropoli e la zona di Vallo della Lucania. «A Salerno ricorda Baselice
Asl, Comune e Confesercenti hanno proposto un progetto sulla responsabilità sociale
di chi vende alcolici. Buona parte si è adeguata ma molti gestori di attività devono
ancora farlo ». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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08/01/2020                                                                                                                 Pagina 27
                                      Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                           EAV: € 4.319
                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

   Lungodegenza, ospedale e privati insieme per risparmiare

 NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno È una
 propaggine dell' ospedale. Un reparto
 che si apre al territorio raggiungendo
 altri luoghi dove portare sanità, ridurre i
 tempi di degenza nelle unità operative
 ospedaliere liberando posti letto con un
 conseguente risparmio per la spesa
 sanitaria. È l' Unità di lungodegenza
 medica post acuzie che da oggi è
 operativa a Villa Chiarugi a Nocera
 Inferiore. È una doppia sfida, non solo
 imprenditoriale       ed       organizzativa              ma
 anche culturale. Per la sanità pubblica,
 che   è     impegnata           in     un       profondo
 cambiamento          dell'        offerta           medica
 ospedaliera. Non a caso la collaborazione
 tra Villa Chiarugi, ospedali e distretti
 sanitari     dell'       Asl         Salerno            sarà
 fondamentale, così come prevede la
 normativa. Per l' azienda stessa, che amplia il proprio campo di azione dopo essere
 stata per decenni pietra miliare nel campo della neuropsichiatria e oggi si propone
 anche in altri settori innovando le proprie competenze. Ieri mattina si è svolta la
 cerimonia del taglio del nastro del reparto. LE DIREZIONI I posti letto sono 40 dei
 200 destinati all' intera provincia di Salerno. Ha benedetto i locali il vescovo
 monsignor Giuseppe Giudice. La Regione era rappresentata da Francesco Picarone.
 A dirigerlo l' azienda ha chiamato professionalità di rilievo. Il direttore sanitario è
 Alfonso Giordano, storico dirigente di alcuni ospedali come quelli di Nocera, Pagani e
 Scafati. Il primario è Dario Caputo, altro nome di rilievo nella sanità campana.
 Completano i vertici della nuova divisione i dottori Giuseppe Capo, primario

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neurologo e Lucio Cannaviello, primario fisiatra. Villa Chiarugi non ha lesinato,
ovviamente, sul personale individuando le migliori professionalità tra medici,
infermieri e operatori socio sanitari. E sul comfort dei pazienti, dai letti alla
tecnologia, ai servizi igienici, all' angolo ristoro. Tra l' altro non sarebbe stato facile
superare i severi controlli della commissione che alla fine ha autorizzato la struttura
«all' erogazione di prestazioni di ricovero ospedaliero a ciclo continuo nella disciplina
della lungodegenza medica post-acuzie». Saranno gli ospedali ad inviare a Villa
Chiarugi gli ammalati. Infatti la lungodegenza medica è un servizio ospedaliero
destinato ad accogliere anziani generalmente non autosufficienti. Le unità di
lungodegenza sono riservate a quei pazienti che, conclusa la fase acuta del ricovero,
necessitano di un prolungamento dell' intervento assistenziale ospedaliero perchè
presentano una situazione funzionale compromessa con un quadro clinico ancora
instabile e non compatibile con il rientro a casa. Sono persone che hanno un buon
quadro clinico ma una riduzione dell' autosufficienza e l' esigenza di assistenza
continuativa di tipo infermieristico e di trattamenti riabilitativi, oppure in attesa di
altre forme di assistenza extra ospedaliera o affetti da malattie terminali. Il servizio
di lungodegenza è a carico del Servizio sanitario. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                               EAV: € 4.109
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                                       Argomento: Sanità Salerno e provincia

                           Vaccini ai bimbi nelle stanze al gelo
 Viviana De Vita

 Si lavora con sciarpe, guanti e cappelli e
 i bambini che devono fare il vaccino non
 piangono solo per la paura della puntura,
 ma anche perché, quando il dottore
 comincia a visitarli con le sue mani
 gelide e loro devono togliere giubbotto e
 maglioncino,         tremano            per      il    freddo.
 Disagi e proteste al centro vaccinale
 pediatrico dell' Asl di via Vernieri dove,
 da ormai cinque mesi, l' impianto di
 climatizzazione è rotto e dipendenti ed
 utenti battono i denti per il gelo. LE
 PROTESTE          Ieri,       nel       corridoio           dell'
 ambulatorio dove tante famiglie con
 bambini e lattanti attendevano il proprio
 turno per eseguire il vaccino, erano
 tante le proteste dei genitori per un
 disservizio che, a causa dell' ondata di
 freddo degli ultimi giorni, ha messo a
 dura prova la pazienza di dipendenti e utenti. Gli operatori sanitari cercano
 costantemente di garantire la continuità dei servizi sanitari e stanno dimostrando
 una grande pazienza ma il freddo intenso all' interno della struttura sta davvero
 mettendo alla prova la resistenza di tutti. I DISAGI Se i disagi sono tanti per gli
 utenti, in particolare per i bambini e i lattanti che avrebbero il diritto di essere
 visitati e sottoposti al vaccino in un ambiente tiepido e accogliente, non se la
 passano meglio i dipendenti costretti a lavorare in condizioni davvero penose. Fermi,
 seduti davanti ad una scrivania dalle 7.45, fino alle 18.30, tornano a casa intirizziti.
 Non è infatti nemmeno possibile accendere più di due stufe poiché, quando
 qualcuno ha provato a portare a proprie spese un' ulteriore stufetta per riscaldare l'

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ambiente, l' impianto non ha retto a causa dell' eccessivo carico energetico ed è
scattato l' interruttore facendo saltare tutti i computer. Da mesi, ormai, negli uffici
del centro vaccinale di via Vernieri, si è costretti a lavorare con il giubbotto addosso.
I disagi sono cominciati l' estate scorsa quando, a causa della rottura della pompa
dell' impianto, i condizionatori sono rimasti spenti. Se però con il caldo è stato
sufficiente aprire le finestre per far fronte all' emergenza, ora con il freddo la
situazione è molto più difficile da gestire. I SOLLECITI «L' ufficio tecnico - spiega il
dirigente medico dell' azienda sanitaria locale Vincenzo Ragone - sollecita ogni
giorno la ditta che, purtroppo, non riesce a reperire il pezzo per la riparazione dell'
impianto. Speriamo che a breve si riesca a risolvere la situazione che sta davvero
diventando pesante». LA SENTENZA Ogni giorno, infatti, presso il centro pediatrico
vaccinale dell' Asl di via Vernieri, sono tantissimi gli utenti che si recano per
eseguire i dieci vaccini obbligatori e quelli facoltativi. Giova comunque ricordare che,
secondo una recente sentenza della Cassazione, se il luogo di lavoro è freddo, il
lavoratore potrebbe assentarsi dal posto di lavoro anche senza la proclamazione di
uno sciopero e senza subire decurtazione dello stipendio che, anzi, andrebbe pagato
integralmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/01/2020                                                                                                                 Pagina 2

                                                                                                                           EAV: € 32.141
                                                                                                                           Lettori: 546.032
                                            Argomento: Sanità Campania

      "Sono rimasto 45 minuti a terra i miei amici mi hanno solo
                              aiutato"

 Parla il 17enne delle Case Nuove che
 aveva chiesto soccorso per una lesione
 al    ginocchio     Lo      zio:       "     Ma       quale
 sequestro, nessuno è stato minacciato.
 Adesso sarò io a denunciare tutti" di
 Antonio Di Costanzo « Ero da 45 minuti a
 terra con una coperta addosso e urlavo
 disperato per il dolore. L' ambulanza l'
 abbiamo chiamata al telefono, mio zio è
 andato anche all' ospedale Loreto Mare. I
 miei familiari hanno solo chiesto che
 venissero a prendermi, ma non c' è stata
 alcuna minaccia. Né sequestro del mezzo
 » . È la versione, tutta da verificare e da
 prendere ovviamente con il beneficio del
 dubbio, di Giancarlo, 17 anni. Era lui il
 giovane delle Case Nuove per cui amici e
 parenti hanno invocato un soccorso urgente che, secondo quanto denunciato dell'
 equipaggio del 118 e dall' associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", si è trasformato
 in un vero e proprio sequestro dell' ambulanza, dirottata dall' ospedale alle Case
 Nuove, a due passi dal Loreto Mare, attraverso il ricorso a minacce e intimidazioni.
 Un episodio su cui stanno indagando i carabinieri coordinati dalla Procura per
 ricostruire tutto quello che è avvenuto domenica dopo che Giancarlo è caduto
 mentre saliva su una moto riportando un problema al ginocchio destro. «Ero a terra
 con quella coperta addosso e per il dolore non riuscivo neanche a parlare - afferma il
 17enne dal letto di casa all' interno del garage e autolavaggio di famiglia - i miei
 parenti a partire da mio zio, avevano paura. Non sapevano cosa fare. E hanno
 telefonato al 118, ma l' ambulanza non arrivava. Rispondevano che non potevano

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