La VOCE di SANTA LIBERA - Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano - Unità pastorale di Malo
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La VOCE di SANTA LIBERA Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano SETTEMBRE 2020
LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 CANONICA DI MALO Don GIAMPAOLO BARAUSSE 0445 602035 Arciprete www.unitapastoralemalo.it canonica@parrocchiadimalo.it Don Luca Centomo CANONICA DI MOLINA Collaboratore pastorale 0445 637016 349 3544917 molinadimalo@parrocchia.vicenza.it CANONI CA DI S .VITO Don Emilio Piazza 0445 519871 Collaboratore pastorale sanvito.leguzzano@parrocchia.vicenza.it 335 7011714 Don Roberto Pieri Collaboratore pastorale 347 7694334 Don Alessandro Savio Diacono 392 2844134 Don Eugenio Arnaldi Diacono 392 5668622 Danilo Panizzon Coordinatore San Gaetano 371 1159245
3 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 IN QUESTO NUMERO LETTERA ALLA COMUNITÀ 4 Ripartire dall'essenziale, ma con coraggio CI PRESENTIAMO 6 Intervista a Don Emilio Piazza LA NOSTRA STORIA 10 Il Santuario di Santa Maria Liberatrice novena 14 La grammatica di Maria LITURGIA 15 La messa è finita annuncio 18 Dalle piccole cose 20 Il segreto per andare avanti 21 Buono a cattivo virus non esiste 23 Essere missionari in tempo di pandemia sociale 26 Anche "far sagra" in parrocchia 29 Mettersi insieme è un inizio carità 31 Caritas RIFLESSIONI 34 A peste, fame et bello, libera nos Domine POESIA 36 Incontro con Maria testimonianze 37 Ricordo di mons. Attilio Previtali 41 Accanto a Costanza 43 La vita di Santo Charbel
4LETTERA ALLA COMUNITÀ LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 RIPARTIRE DALL'ESSENZIALE, MA CON CORAGGIO C arissimi, mai come ai tempi della pande- mia siamo stati ricondotti all'es- senziale: cioè decidere cosa porta- re sull'arca da salvare nel diluvio. Il Papa è la persona adatta a questo esodo storico del popolo di Dio. E senza prevedere il diluvio aveva già enunciato i 'capisaldi' per co- struire un popolo in pace, giustizia e fraternità. Noi dopo il Lockdown non dobbiamo lasciarci risucchiare dalla routine, ma dobbiamo esse- re pronti a prendere coscienza che qualcosa è definitivamente cam- biato. Ecco le cose che non saranno più come prima, ecco i capisaldi di Bergoglio che tutti abbiamo speri- mentato. Il diverso rapporto con il tempo e con lo spazio (il tempo è superio- ma, concentrandoci sull'essenziale: re allo spazio). Grazie ai nuovi lin- salute, affetti, fede, sorvolando su guaggi digitali il mondo è diventato questioni effimere e secondarie. E improvvisamente più breve e più così abbiamo maturato il prezioso stretto e ci ha indotto a cambiare senso di solidarietà e di comunità. sguardo sulla realtà. Ed ora, dopo la pandemia che ci ha (Pensate il dominio del digitale: nel resi orfani delle certezze di sem- lavoro, nella scuola, nella pastorale pre, giocate sul contatto e sulla re- e nel divertimento). lazione, che fare per ripartire? La fine dell'individualismo (il tut- Certamente siamo divisi tra 'buli- to è superiore alla parte e l'unità mici' del 'tutto subito' e 'anoressi- prevale sul conflitto). Nessuno può ci' del 'tanto non serve'. E allora la immaginarsi a partire soltanto dal ripartenza è o riprodurre il ritmo proprio 'io'. Ciascuno dipende nel pastorale frenetico del prima del bene e nel male dall'altro. coronavirus o ridurre tutto il no- La terza cosa è aver individuato stro impegno al minimo. Credo in- i problemi e le relazioni vere (la vece che questo nuovo inizio ci por- realtà è più importante dell'idea). ti a riconoscerci umilmente come Abbiamo avuto la possibilità di le 'pecore smarrite' che attirano la chiarire il falso dal vero proble- commozione del buon Pastore.
5 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LETTERA ALLA COMUNITÀ Che fare allora per ripartire? nimando la nostra vita. Recuperare quella famigliarità Re-inventare la carità. Abbiamo con Cristo per cui ci scopriamo di molto apprezzato il sostegno eco- essere prima di tutto conosciuti e nomico alle varie iniziative delle riconosciuti da Lui come Suoi. Al- Caritas, è stato notevole il volume trimenti continueremo a misurare di generi alimentari raccolti per le il successo della nostra vita pasto- famiglie povere, ma non dobbiamo rale in base a quante 'cose' riuscire- limitarci a fare la carità, facciamo- mo a fare, e a quante persone potre- ci anche più attenti alla giustizia mo raggiungere, a quanto le nostre dei legami sociali, alla rettitudine idee riusciranno ad imporsi. Tre dei processi economici e alla re- strade si aprono davanti a noi per sponsabilità dell'ambiente comune. questo nuovo inizio. Suor Naike ha dato un titolo parti- Re-immaginare l'evangelizzazio- colare alla Novena di Santa Libera ne, oltre il cammino di fede che appena celebrata: già proponiamo. Ci siamo accorti “La Grammatica di Maria”. Cre- che la gente cerca Dio anche fuori do che Maria abbia avuto 'coraggio' di noi. Non perdiamo l'occasione di per accogliere in Lei la Promessa di cercare Dio anche fuori della por- Dio. Per ripartire chiediamo a Ma- ta della chiesa. E questo l'abbiamo ria il medesimo 'Coraggio'. Dio non sperimentato a luglio con l'iniziati- abbandona i Suoi, fa dire all'angelo va delle 'conversazioni in giardino' 'Non temere!', che potrebbe essere guidate dal Padre maronita Elie, le sue parole e la buona musica hanno tradotto 'Fatti coraggio!'. elevato i nostri animi a Dio. Un nuo- Goethe aveva teorizzato la forza del vo modo di fare annuncio sotto il ce- 'Non temere' con questa storiella: dro del Libano della canonica. Un giorno la paura bussò alla por- ta, il coraggio andò ad aprire e non Re-interpretare la liturgia. Abbia- trovò nessuno. mo scoperto il rilancio del 'sacer- dozio battesimale': medici chiama- Nel Vangelo il 'Non temere Maria', ti a benedire ammalati e morenti, è accompagnato con l'affermazione: genitori a presiedere momenti li- Perché hai trovato grazia presso turgici in casa. Abbiamo gustato la Dio. Cioè Dio abita in Te! Quando pastorale digitale con le numerose umano e divino si incontrano nella dirette streaming che hanno segna- stessa casa, allora l’ordinario di- to la nostra Quaresima e la nostra venta straordinario e tutto diventa Pasqua. E finalmente il 18 maggio possibile. siamo passati dal virtuale al reale Buona ripartenza a tutti, tornando nelle nostre chiese a cele- brare come Comunità 'in presenza'. e 'coraggio' Dio abita in Noi! Anche se distanziati e 'mascherati' la gioia di questi momenti sta ria- Don Giampaolo
6 CI PRESENTIAMO LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 INTERVISTA A DON EMILIO PIAZZA stesso tempo però nel corso del nostro incontro ha manifestato una grande serenità e un sorriso a volte solare a volte “birichino” denso di “cose pensa- te, ma non dette”. La sua sembra es- sere stata una continua chiamata: da Dio, dalla Comunità, ma anche dalla natura. Buon giorno don Emilio e congra- tulazioni per questo traguardo: sessant’anni di vita sacerdotale. Come si sente? Lo vivo come ho vissuto finora; sto bene e non ho particolari difficol- tà nella salute. Mi sembra di esse- Don Emilio Piazza è nato a re abbastanza sereno, abbastanza Santomio il 28 giugno del 1936; tranquillo. Inizio la giornata con è stato ordinato sacerdote 1l la preghiera insieme agli altri 26 giugno del 1960. Ha svolto preti, faccio la colazione, se c’è da il suo servizio nelle parrocchie dire Messa, dico Messa; due o tre del Sacro Cuore di Schio, a San Vitale di Montecchio Maggio- giorni alla settimana (a volte an- re, a Santa Maria di Marostica che quattro) vado a camminare due e, come parroco, a San Pietro o tre ore (stamattina siamo andati Mussolino, Montorso e Castel- in cima al Cornetto). Ci ritroviamo novo. Si è ritirato nel 2016 e insieme a pranzo quasi sempre; è vive da allora nella canonica difficile ritrovarsi spesso per le di Malo. varie attività di ognuno tranne al periodo del “sequestro” (ride rife- rendosi al lockdown). Una volta alla Quando ho chiesto a don Emilio di settimana ci troviamo anche con i concedermi un’intervista per la "Voce diaconi e altri preti. Al pomerig- di Santa Libera”, in occasione del suo gio faccio anche un po’ di riposo, 60° di sacerdozio, lui si è schernito e qualche volta mi metto a studiare e poi scusato per la sua timidezza, un a preparare le omelie o le mie cose. tratto che lo accompagna da sempre. Quando sono entrato in canonica ho Può descrivere la sua famiglia e capito che era un po’ sulle spine e che il contesto in cui è nata la sua vo- voleva “sbrigarsela in fretta”. Nello cazione?
7 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 CI PRESENTIAMO La mia è una famiglia contadina; tà che si presentano. In un certo papà, mamma, gli zii erano molto senso la risposta alla vocazione religiosi, legati all’attività della non è mai qualcosa di definitivo e catechesi, del canto e di altri ser- determinato; ogni giorno dobbia- vizi in parrocchia. Niente di stra- mo chiederci come essere un “vero ordinario, ma con quella cultura, prete”. E la ricerca è continua. Io, quel modo di pensare la vita in ma- ad esempio, non avevo mai visto niera positiva, seria e impegnata. morire nessuno, non avevo mai vi- Siamo otto fatelli, due maschi e sei sto persone ammalate in maniera femmine. La mia tranquillità nasce grave e poi sono finito a svolgere il anche dalla tranquillità dei rap- mio servizio in ospedale a Montec- porti familiari. Prima di morire chio Maggiore. la mamma ha detto alle mie sorelle: E poi ho vissuto il cambiamento “Custoditemelo”. sociale degli anni 60-70 quando da Ho fatto il seminarietto qui a Malo un paese contadino siamo diventati in prima e seconda media, poi sono un paese industrializzato; anche a entrato in seminario a Vicenza. quell’epoca siamo stati chiamati a Nella mia scelta di entrare in se- vivere la nostra vocazione rivol- minario c’era l’approvazione della gendoci al mondo operaio studian- mamma e del papà: hanno fatto di do e imparando sul campo. Per non tutto perché io potessi realizzare parlare del superamento della di- questo mio desiderio esclusiva- visione tra maschi e femmine, fino mente se questo era nel disegno ad allora molto rigida; insomma in di Dio. Non ho avuto difficoltà sul ogni novità viene messo in discus- piano psicologico o umano; l’uni- sione il nostro essere preti. ca difficoltà è la mia timidezza: di fronte alle difficoltà mi domando Che tipo di prete è stato? “Ce la faccio, sono preparato, vado Non so. Credo di aver privilegiato bene per questo compito”? All’ini- l’ascolto, l’ascolto della situazione, zio queste incertezze e domande mi l’immettermi dentro alla realtà. hanno accompagnato sia in semina- E conoscendo la realtà chiedermi rio che all’inizio del mio servizio. “cosa posso dare, cosa posso offri- Nella mia esperienza vocazionale re?”. In ogni comunità che ho ser- hanno senz’altro contato le figure vito ho risposto alle esigenze, alle di preti che ho incontrato: nessuno sollecitazioni che mi venivano sot- di loro era inadeguato al ruolo. Ma toposte. la vocazione deve essere personale Ad esempio ho organizzato circa 60 cioè vissuta nella propria identi- campeggi perché ho sempre colti- tà; ed è una vocazione che si deve vato la mia vicinanza ai giovani, ai rinnovare ogni giorno, di fronte ragazzi; in quella situazione cerca- alle provocazioni e alle difficol- vo di non fare solo un camposcuola
8 CI PRESENTIAMO LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 INTERVISTA A DON EMILIO PIAZZA preoccupandomi dei giochi o del presenti nella vita; se uno non ha tempo libero, ma anche momenti un briciolo di fede non accetta di di contemplazione del mondo e di affrontare la vita. “Non è possibile preghiera attraverso le escursioni, non aver fede”. cioè di curare anche l’interiorità. E poi piuttosto che fare discorsi Nelle sue omelie si nota una par- attorno ad un tavolo sfruttavo la ticolare sensibilità e conoscenza “pedagogia della montagna”: Alla della Parola di Dio: da dove nasce partenza non sai se ce la farai, se questa sua attenzione? arriverai alla meta; adesso che sei Anche in questo caso sono state arrivato hai fatto esperienza che le sollecitazioni della comunità puoi, che sei arrivato dove non pen- in cui ero inserito: negli anni ’70, savi di poter arrivare e così prendi quando ero a Marostica, c’era un fiducia in te stesso. Tu sei arriva- gruppo di famiglie che mi chiedeva to insieme agli altri. Io poi cerca- una lettura piu’ profonda della pa- vo di togliere la competitività: si rola e per rispondere a questa do- parte tutti e si arriva tutti. manda ho frequentato corsi e così La difficoltà dei ragazzi di adesso la mia conoscenza si è sempre piu’ è quella di aver ottenuto tutto sen- approfondita e allargata. L’appro- za fatica e senza fatica non maturi; fondimento e la ricerca mi piac- per diventare te stesso i genitori ti ciono, mi consentono di trovare possono aiutare, ma devi essere tu cose più interessanti delle banali- il protagonista di questo proces- tà che potrei dire. so. L’idea di dire “Faccio tutto per mio figlio, gli preparo tutto” non è Qual è la cosa più difficile e più un’idea sana perché gli impedisce bella dell’essere preti? di trovare la strada della matura- Non sono entusiasta né mi sono mai zione attraverso la fatica. La sicu- abbattuto; io ho vissuto la realtà in rezza in sé arriva anche attraverso maniera abbastanza serena senza esperienze positive a cui arrivi punti di esaltazione e senza punti superando difficoltà. Certamente è di abbattimento. difficile arrivare in cima al monte, Solo all’inizio, nel primo anno di ma se arrivi sai che ce la puoi fare servizio c’è stato un po’ di abbat- e acquisti sicurezza per la vita. timento legato al fatto che coloro coi quali vivevo avevano un atteg- E sul piano spirituale? giamento negativo, ma poi sono La crescita umana e quella spiri- andato avanti sempre serenamente tuale o avvengono insieme o non facendo quello che le realtà esige- avvengono. Un atteggiamento di vano: non mi sono mai esaltato per fede, cioè di fiducia è necessario quello che sono riuscito a fare, ma per affrontare il “caos o il caso” neanche mi sono mai abbattuto. Ho
9 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 CI PRESENTIAMO INTERVISTA A DON EMILIO PIAZZA mi sentirei di dire è “Evita di non far niente”, evita cioè di sprecare la tua esistenza: ne hai una sola, val la pena di usarla bene cioè in ma- niera seria, impegnata. Alla base c’è la fede: vivere ogni giorno in rapporto con l’Assoluto che vedi in tutto (Eravamo sotto ad un ulivo nel giardino della canonica così additan- dolo a esempio ha detto: pensiamo a quanto tempo di evoluzione c’è voluto perché questo ulivo ci facesse ombra oggi). La presenza di Dio la vedi e la puoi sperimentare ovunque. Per questo dicevamo “è difficile non aver fede”; per me quasi impossi- bile: se vivi coscientemente la vita devi trovare delle ragioni, delle motivazioni di un’Altra realtà. Per me la fede è qualcosa di “naturale” Ma il sacerdozio non richiede an- che dolorose rinunce? Le rinunce sono per tutti, sia per gli sposati che i non sposati. Il valore cercato in maniera razionale di del celibato, come testimonianza trovare l’equilibrio. di fede nella vita futura, non è cosa Se lei potesse parlare al cuore di di poco conto nella nostra società. un ragazzo di oggi cosa potrebbe Inoltre la mancanza della pater- dire per convincerlo che vale la nità fisica può essere compensata pena di essere preti? dalla paternità spirituale. Vale la pena di vivere ogni espe- rienza umana, sia quella coniugale che quella sacerdotale. Non è più Non appena finito, don Emilio, più difficile o esaltante una scelta ri- sollevato che all’inizio, mi ha salutato spetto all’altra: ogni scelta ha le e si è velocemente eclissato nella cano- proprie difficoltà e le proprie gio- nica, questa volta con un sorriso più ie. Va a fare quello che sei capace disteso. di fare; e non è detto che fare il Elia Zilio genitore sia piu’ facile. La cosa che
10LA NOSTRA STORIA LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 IL SANTUARIO DI S.MARIA LIBERATRICE È fine estate, il cielo è ancora buio in attesa dell’alba e nell’oscurità si vedono i fari di qualche auto e i è denominato “il Castello”. L’elegante facciata ottocentesca e i ricchi in- terni barocchi possono trarre in in- fanali delle biciclette che nel silen- ganno sulla nascita di questo santua- zio si dirigono verso la strada che rio, che ha origini molto antiche: è porta al colle. Non sono ancora le 6 infatti una delle prime pievi nate nel del mattino e man mano che ci si av- territorio ed esisteva già nel primo vicina al santuario si scorgono sem- millennio. Ma come si è arrivati ad pre più figure di fedeli a piedi che si avere una pieve e come è nata la de- affrettano a salire verso la chiesa in vozione a Santa Libera? Gli scavi ef- un raccolto clima di preghiera. Sono fettuati durante i lavori di restauro, i giorni che precedono la festa dell’8 avvenuti nel 2009, hanno permesso Settembre e la devozione che la popo- agli archeologi di ipotizzare un pri- lazione di Malo ha da sempre rivolto mitivo insediamento, forse dei Ve- verso il santuario di Santa Libera di- netkens, antiche popolazioni venete viene in questo periodo particolar- che abitavano i nostri territori sin mente manifesta durante le parte- dal primo millennio avanti Cristo, cipate celebrazioni mattutine della che onoravano la Dea Madre Reitia, novena. risanatrice dei bambini nel grembo Non a tutti però è nota la storia di materno. questo luogo di fede, che da sempre In epoca romana si diffonde inve-
11 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LA NOSTRA STORIA epidemie, guerre ed eventi nefasti e venga considerata miracolosa pro- tettrice (ricordiamo l’episodio dello scoppio di villa Pisa del 1919), per la popolazione locale rimane sempre primario il legame con la maternità, grazie soprattutto alla famosa e rara effige della Madonna in stato di atte- sa, tanto che nel 2005 la chiesa viene ufficialmente eletta a Santuario del- la Maternità. Ma torniamo alla storia dell’edificio. La pieve nel primo millennio era una chiesa di dimensioni molto picco- le. In quell’epoca erano frequenti le invasioni barbariche, in particolar modo quelle particolarmente cruen- te degli Ungari che nel periodo esti- vo, tra il 900 e il 955 d.C., ciclicamen- te tornavano a fare razzie e bruciare i villaggi. Tali incursioni obbligava- no la popolazione a raccogliersi in un luogo sicuro, solitamente legato anche a una protezione celeste. Il colle di Santa Libera poteva essere ideale luogo di rifugio e la chiesa ce il culto a Libera, divinità invo- deve essere divenuta parte di una cata contro i dolori del parto. Il “rocca incastellata” , ovvero una co- culto mariano inizia a diffondersi struzione fortificata eretta a difesa all’incirca nel V secolo d.C., dopo il dagli assedi barbarici della quale concilio di Efeso, e dal VII secolo si non è rimasta più alcuna traccia ma iniziano a dedicare le chiese a Maria: alla quale potremmo ricondurre l’i- una continuità nella forma di cul- dentificazione del luogo con il nome to popolare potrebbe aver portato di “Castello”. Anche se nel VIII seco- alla devozione verso la maternità di lo, con la presenza dei padri benedet- Maria intesa come protezione delle tini, era stata costruita nel piano la partorienti. Nel tardo Medioevo, con nuova chiesa intitolata a San Bene- il diffondersi della peste, si iniziano detto, divenuta la nuova parrocchiale a intitolare le chiese a Santa Maria e che gradualmente viene a sostitui- Liberatrice, ma per quanto la Madon- re nella funzioni l’antica pieve, Santa na sia invocata per la liberazione da Libera rimane luogo sacro di riferi-
12LA NOSTRA STORIA LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 IL SANTUARIO DI SANTA MARIA LIBERATRICE mento per la popolazione e sviluppa Pieri con Maria Assunta in cielo, ma un culto santuariale, legato cioè a tuttavia nel giro di pochi anni tornò un tipo di relazione particolare col la dedicazione a Santa Libera. sacro e all’aspettativa di eventi esca- tologici, risulta infatti citata come Nel 1739 viene costruita la cappella luogo di miracoli e diviene meta di di Santa Libera, al cui centro è collo- pellegrinaggi a scopo di invocazione cata la porzione di muro con l’affre- per l’intercessione della Vergine. sco della Madonna. Dal periodo tardo romanico in poi la chiesa inizia a subire una serie di Nel corso dell’800 furono ampliati i ingrandimenti e modifiche: prima locali interni e fu eseguita la nuova l’innalzamento e l’allungamento del- facciata, in uno stile che richiamava la navata, con la costruzione di una i ricchi interni, e coronata da 14 sta- nuova facciata in mattoni con un am- tue che raffigurano i santi protettori pio rosone. del paese, tra le quali svetta quella di Maria Assunta in cielo. Dalle descrizioni delle visite pasto- Nel 1922 fu eretta la doppia scalina- rali possiamo raccogliere interes- ta esterna progettata dall’architetto santi notizie, ad esempio sappiamo Chemello. che nel XIV secolo l’edificio venne Tanti dunque i cambiamenti e gli decorato internamente con raffigu- sconvolgimenti che hanno portato razioni di stampo popolare. il santuario ad essere quello che è Nel 1590 vengono aggiunti l’oratorio, oggi, tante le testimonianze che ci la cappella del crocifisso ed è innal- rimangono dal passato, ma sempre zato il tetto. unica è la fede per quella Madre che con il suo sguardo dolce da sempre I dipinti murali definiti "immagini ci fa sentire protetti dai pericoli, le di goffi nudi che offendono la decen- tribolazioni e gli affanni della vita e za", furono cancellati nel 1613 per alla quale prima o poi ognuno di noi ordine del vescovo Dionisio Dolfin, si rivolge per chiedere una grazia. che si premurò che fosse però man- tenuto a vista solo l’affresco della Laura Vajngerl Madonna, collocato all’epoca su un pilastro interno presso la parete di A. Savio, P. Snichelotto, Relazione sulle ingresso. Per un breve periodo, nel origini del Santuario di Santa Libera (ora 1700, il santuario mariano fu intito- della Maternità) di Malo, (scheda scritta lato a Santa Maria Assunta; sull’alta- per l'Istituto di Storia Sociale Religiosa di Vicenza e la Regione Veneto, 2009 e mai re maggiore, ove attualmente c’è la pubblicata). bellissima statua lapidea raffigu- rante Maria con il Bambino, era sta- Mariangela Cogo, La chiesa di Santa Libe- ta collocata una pala d’altare del Da ra a Malo, Schio, Safigraf, 2000.
13 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LA NOSTRA STORIA IL SANTUARIO DI SANTA MARIA LIBERATRICE L'affresco di Santa Maria Liberatrice com'era prima del restauro del 2009
14 NOVENA LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LA GRAMMATICA DI MARIA La Novena mariana tenuta a Santa Libera da suor Naike Monique Borgo P oco dopo essere diventata Suora Orsolina del Sacro Cuore di Ma- ria, il 24 settembre 2011, ho inizia- vano proprio a Malo! Spesso penso a Maria proprio come una donna ed una madre del suo tempo, ma con un to ad occuparmi di comunicazione: Figlio straordinario e sicuramen- prima con la preparazione univer- te impegnativo, almeno nella com- sitaria poi come lavoro vero e pro- prensione. Spero che contemplando- prio a servizio della Diocesi di Vi- la anche nella sua umanità possiamo cenza in più uffici. Le parole con le recuperare una presenza vicina nel- quali mi confronto quotidianamen- la nostra vita, esattamente come te affinano ogni ambito della mia sono una madre e un padre, affetti vita rendendomi sempre più sensi- che conosciamo bene nelle nostre bile alle espressioni comunicative esistenze. Sono certa che saranno in genere, non soltanto a quelle ver- Maria e lo Spirito Santo a suscitare bali. Per questo, quando mi è stato in ciascuno le grazie ed i desideri chiesto di accompagnare la novena più significativi per ogni persona mariana a Santa Libera per il 2020, che parteciperà alla novena! Sarà mi è parso naturale recuperare un bello fare un tratto di strada insie- tratto di Maria che mi è molto caro: me, un tratto che sicuramen- la “grammatica di Maria” è il modo te per me è già signi- con cui Maria si pone in relazione ficativo oggi. con Dio, cioè come vive la comuni- cazione nei suoi confronti… perché la comunicazione è relazione, prima L’appuntamento di ogni altra cosa! è per il Ho immaginato un percorso che ci 31 agosto aiuti a sentire Maria compagna di al bellissimo vita attraverso le sue parole e i suoi santuario di silenzi, i suoi gesti e le sue imma- Santa Libera! gini... Alcune di quelle scelte si tro- Vi aspetto!
15 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LITURGIA LA MESSA È FINITA “Per la santa Candelora, se nevica o se plora, dell'inverno siamo fora” è un antico proverbio popolare riferito al rituale della Candelora, introdotto dal patriarca di Roma Gelasio intorno all’anno 474 d.C.; per noi veneti vale questa versione: “Alla Candelora dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento dell’inverno semo dentro”. N on ricordo, come fosse il cielo nel 2002, precisamente il 2 febbraio, giorno in cui la Chiesa ogni anno, sunto, ma soprattutto accolto da una comunità”; la proposta si è concre- tizzata, ed è iniziata questa bellissi- ricorda la presentazione di Gesù al ma esperienza di lavoro, di servizio Tempio, celebra la Giornata della e di vita. In breve tempo il duomo è vita Consacrata, rinnova l’usanza di diventata la mia seconda casa, spesso benedire le candele prima di accen- anche la prima, questo non mi è mai derle e portarle in processione. Im- pesato o quasi, perché quando si vive magino facesse freddo, tirasse anche in famiglia si sta bene, e non ci si un po’ di vento ”chissà!”, mi sentivo sente mai soli. comunque abbastanza dentro, e im- merso in una realtà nuova, anche se Compreso non del tutto sconosciuta. D’amore e d’accordo non è stato sem- “Sacrista addetto al culto!”, per tut- pre cosi scontato e facile, in un cam- ti… ”Sacrestano”. “Che cosa farò se po di gioco tutti danno il massimo diventerò sacrestano?”, questa è la per il gruppo, ma anche per se stessi, domanda che rimbalzava, confusa questo capita anche nel quotidiano nella mia testa nei pochi giorni in vivere; e sono tante non elencabili, cui dovevo decidere e, non è stato fa- le situazioni createsi per cui d’istin- cile scegliere, consapevole che un sì to, nonostante la sacralità del luogo, avrebbe coinvolto, famiglia, abitudi- venisse in aiuto un’entrata a gamba ni, orari. tesa. Questa è l’occasione per por- gere le mie scuse se le circostanze Accolto mi hanno spinto oltre il limite della Supportato in pieno dai miei fami- pazienza, chiedo perdono, e al tempo liari, ai quali va il mio primo grande stesso ringrazio tutta la comunità ringraziamento, ho accettattato ”As- per la comprensione.
16 LITURGIA LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LA MESSA È FINITA In Ascolto Non facile da spolverare il bellissi- mo Ambone del nostro duomo, non a caso si trova davanti all’altare e per- mette al prete e a coloro chiamati a leggere le scritture, di mettersi in una posizione di rilievo per portare a sé l’attenzione dei fedeli. Ascoltare, porre attenzione, atteggiamenti non così scontati che ho cercato di cura- re cercando di considerare chiunque; parole dette, parole taciute per non certo facili; quante preghiere in un complicare, la richiesta di un orario, silenzio, fatiche, speranze, progetti, un semplice saluto, vivaci scambi di tutto riposto nelle mani di Dio. opinioni, storie di vita, le immanca- La dinamicità della preghiera non ha bili lamentele. “ Dove zei finii i pre- bisogno di muri, di altari, della chie- ti; Gnanca uno che confessa; Za finie sa gremita, per essere efficace. Dal le carte dea cesa!” il settimanale più profondo del silenzio trovi consola- letto dai Maladensi, ottimo d’estate zione, e puoi sentirti comunità, con i come ventaglio. volti che non scorgi, i sorrisi che non A parte gli scherzi rendo grazie, per- vedi, con le mani che non stringi. ché ho avuto la fortuna, di parlare con tantissime persone, certo con tanti In Comunione limiti perché facile è sentirsi accol- Già San Paolo vide nel gesto dello ti, ma difficile essere accoglienti; spezzare il pane un significato sim- spero che oltre al decoro, sia riuscito bolico: l’unico pane, che è Cristo, vie- anche solo per brevi istanti, a dare un ne distribuito ai molti perché essi cuore e un’anima, al nostro bel duomo. diventino l’unico corpo di Cristo. Dicevo poc’anzi che non mi sono mai “Non si ricordano i giorni, sentito solo, e tantomeno indispen- ma si ricordano gli attimi”. sabile, ho gustato il bello, ma soprat- (Cesare Pavese) tutto la necessità di fare gruppo, e di condividere le fatiche con una vera e In Preghiera propria squadra adatta a tutte le di- Ho respirato aria di universalità an- scipline. Leggerezza e fascino della che in molti silenzi del duomo che ginnastica artistica, atleta della pri- non sono per tutti, hanno orari stra- ma ora, su e giù per gradini e altari, ordinari, e condizioni particolari. Mi a ornare di nastri e fiori, con gusto, ritengo fortunato perché ho avuto il e maestria. Bravi i velocisti, per pre- privilegio di ascoltarli più volte, spe- parare un funerale, due matrimoni, e cialmente, in questi ultimi tempi non Messa vespertina nel medesimo saba-
17 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 LITURGIA LA MESSA È FINITA to. Simpatici, sempre disponibili gli sacrosanta verità: solo tra persone specialisti del decathlon, in Avvento, ci si sente veramente Chiesa. Ringra- Quaresima, Settimana Santa, Solenni- zio di cuore la grande famiglia dei tà, concerti, eventi vari, sollevamen- sacerdoti, delle suore, chierichetti to pesi per piccole e grandi manuten- e confratelli gioiosi animatori della zioni, spostamenti e restauri. Tenaci grande Sacrestia, tutta la comunità; le donne del fondo tra lavatrici, e siamo solo di passaggio sì, ma ognuno chilometri sull’asse da stiro; sempre lascia qualcosa d’importante e dure- pronte le riserve, per le sostituzio- vole. Grazie don Bernardo che mi hai ni, attenti e vigili i maratoneti della cercato, don Giuseppe che mi hai cre- preghiera. “Grazie a tutti” sciuto, don Giampaolo che continui a farlo. “E ora?”. In Conclusione In molti mi dicono… “sei tornato” io Il primo aprile di quest’anno, è ar- rispondo che in realtà non me ne sono rivata la pensione, un po’ in sordi- ancora andato. na è terminato ufficialmente il mio Riparto dalla panchina, con le riser- rapporto di servizio e lavoro con la ve, volontario tra i volontari, per Parrocchia; molte le chiese chiuse o garantire questo servizio prezioso. vuote, celebrazioni e attività pasto- Dopo i primi allenamenti, gli schemi rali sospese. cominciano a entrare, però non siamo Confesso, non avrei mai immagina- ancora una squadra completa, ci sono to, nemmeno per un secondo, di fi- ruoli ancora da assegnare e definire, nire diciotto anni di relazioni, con perciò pensateci, non troppo, e fatevi tre mesi di silenzio quasi totale: una avanti, vi aspettiamo! Quaresima vestita di sacco, la Setti- mana Santa a porte chiuse, le dirette, “La messa è finita, le differite, la gioia dell’annuncio andiamo in pace, Pasquale, la tristezza per il duomo la nostra missione comincia” vuoto; esperienze su cui ho riflettuto seriamente, con la conferma di una Stefano Bonato
18 ANNUNCIO LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 DALLE PICCOLE COSE… M artedì 4 agosto ore 10,30, che belloooo!!! Un po’ di pioggia “santa” e refrigerante… Esco dalla canonica dopo aver bevu- to un caffè in compagnia di Silvia, Manuela e Giampietro pronto per ritornare in San Gaetano, nel chiu- San Vito, i primi sulle orme di Ro- dermi la porta alle spalle sento un bin Hood per rubare il tesoro con- gran chiasso provenire proprio dal- quistato ingiustamente dal falso le stanze superiori del Sanga, corro Re Giovanni Senzaterra, mentre, perché la pioggia scende generosa- i secondi, invece, immersi nella mente, entro lungo il corridoio e lontana Cina per conoscere il nuo- le orecchie iniziano a fischiarmi. vo Guerriero Dragone maestro di Sembra di assistere ad una gara di Kung-Fu: Pò!!! Un panda tutto ciccia urla, ma all’improvviso un brivido e simpatia. di gioia mi attraversa tutto il cor- I tesori estivi ormai scontati, ma po: quelle che per tanti potrebbero sempre tanto attesi come CampoMa- essere fastidiose urla, confusione e lo e i Campi Vicariali, ci sono sta- caos, per me sono gocce di vita, di ti rubati da quell’invisibile virus gioia, di libertà, di semplici e vitali Covid-19, ma non ci siamo tirati incontri. indietro, non siamo rimasti seduti Tre settimane con i ragazzi delle sul divano a prolungare un lockdown elementari e delle medie a Malo e a lungo, anche se necessario. Partiti inizialmente con tanti dub- bi più che idee, con tante preoccu- pazioni più che sicurezze abbiamo messo al centro alcune parole car- dine: relazione, elasticità e sempli- cità. Messi nel cassetto quindi super programmazioni e super attività abbiamo cercato di esserci, uscire, stare insieme per tornare a sorride- re senza uno schermo, “fare strada” sui nostri colli (anche se con fatica a volte) guidati dalle nostre guide sagge e preziose del CAI Malo, infil- trandoci nel fresco e affascinante “Buso della Rana” con l’aiuto di Mas-
19 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 ANNUNCIO simo, Lucio, Laura ed Ermes (Gruppo essere solo connessi, c’è bisogno di speleologi di Malo). Abbiamo fatto contatto, di presenza. visita anche ai nostri nonni, rimasti Che dire quindi… semplicemente soli in questi mesi, donando loro un GRAZIE!!! Grazie a Sofia, Alessia, Ele- piccolo pensiero e quello che aveva- na, Mara, Stella, Jenny, Jody, Maria, mo in abbondanza: il sorriso!!! E per Lisa, Manuela, Tommaso, Sebastiano, non tralasciare nulla, con i ragazzi Filippo, Luca, Giovanni, Nicola, An- delle medie, armati di guanti e gilet drea, Luca, Matteo, Nicola, Davide, catarifrangenti, abbiamo raccolto Daniel, Riccardo, Roberto e Tomma- le immondizie lasciate nei parchet- so che davanti alla necessità di as- ti. sumersi una responsabilità impor- Sospesi dal costante timore di “in- tante e scomoda non si sono tirati contrare” l’invisibile virus, perché indietro, ma se la sono caricata sul- dalle regole sul distanziamento al le spalle e hanno scelto di dire: “IO concreto stare insieme c’è sempre CI STO”. Ci sto per dare quello che un margine, un rischio dettato da sono, per stare con questi ragazzi una pacca sulla spalla a una spazzo- che ritornavano a casa magari un po’ lata sui capelli a un cinque per aver stanchi, sudati e un po’ sporchi, ma raggiunto una meta impensabile, ci con gli occhi belli e luminosi. siamo lanciati e affidati nelle mani È stata una bellissima avventura di Gesù che emergeva dalle piccole da veri “STRON9ER” e chissà maga- cose, dalle esperienze e dalle molte- ri questa avventura è stata un po’ plici qualità dei nostri animatori. profetica ispiratrice di nuove espe- Il contatto, che oggi è sinonimo di rienze estive per gli anni venturi. contagio, c’è sempre stato, spesso don Luca ingenuamente, mai però per tra- sgredire, ma solo per la natura bel- la della relazione. Non credo basti
20 ANNUNCIO LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 IL SEGRETO PER AVE MARIA ANDARE è iniziare AVANTI Marzo, aprile mesi di iscrizioni ai campiscuola, al campeggio e alle varie proposte che ogni anno rendono viva l'estate dei nostri ragazzi. E te ne vai, Maria, fra l'altra gente Ogni anno? Si ma non quest'anno, un anno veramente straordinario, fuori che si raccoglie intorno al tuo passare, dall'ordinario. siepe di sguardi che non fanno male I nostri figli durante il lockdown ci nella stagione di essere madre. hanno chiesto più volte se c'era anche una minima possibilità di poter andar al camposcuola ACR o al Campo Malo. Sai che fra un'ora forse piangerai La speranza è sempre stata tanta ma poi la tua mano nasconderà un sorriso: purtroppo, per i motivi che ben cono- sciamo, nulla è stato possibile. gioia e dolore hanno il confine incerto Ma a giugno un gruppo di ragazzi ca- nella stagione che illumina il viso. peggiati da don Luca si sono ritrovati per organizzare un centro estivo par- rocchiale, un'esperienza sicuramente Ave Maria, adesso che sei donna, nuova e diversa ma con l'intento di far ave alle donne come te, Maria, vivere momenti di gioia, condivisione, femmine un giorno per un nuovo amore collaborazione, e perchè no di fatica ma anche crescita e soddisfazione. povero o ricco, umile o Messia. Giochi, gesti di generosità, pulizia di parcogiochi, passeggiate organizzate Femmine un giorno in collaborazione con il CAI Malo, mo- menti di riflessione e preghiera sono e poi madri per sempre stati gli ingredienti che hanno dato nella stagione che stagioni non sente. gusto a queste tre settimane. Grazie Animatori, grazie don Luca, grazie a tutti i volontari che si sono adoperati alla riuscita di questa nuo- va esperienza. Grazie per aver avuto il CORAGGIO di Fabrizio De Andrè unire le vostre RICCHEZZE per scopri- da "La buona novella" (1970) re insieme un grande TESORO. una mamma
21 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 ANNUNCIO BUONO O CATTIVO VIRUS NON ESISTE ma buono o cattivo cittadino “E stote parati – state pronti” ci avrebbe detto Baden Powel, fondatore dello scoutismo, a fine Mossi dal desiderio di FARE e di ESSERCI, dopo le prime settimane passate tra incertezza, impotenza febbraio quando il Covid ha im- e tante domande, abbiamo cerca- provvisamente turbato la nostra to un modo per rendere il distan- quotidianità. Eppure noi, che que- ziamento solo fisico e non sociale. sto cambiamento improvviso non Sfruttando gli strumenti che ave- l’avevamo previsto, ci siamo tro- vamo a disposizione, abbiamo quin- vati disorientati e senza il giusto di proseguito con le attività che, “equipaggiamento”. Tutto si è im- da sempre, ci contraddistinguono: provvisamente arrestato e anche i piccoli lupetti hanno potuto sco- noi abbiamo smesso, senza preav- prire il finale della “Storia Giun- viso, di giocare, vivere avventure gla” che, come di consueto, veniva e fare strade assieme. Nonostante raccontata loro durante l’anno; la mancanza di linee guida preci- il reparto, a sua volta, ha trovato se e concrete, in un momento così modi di reinterpretare la parola delicato noi scout non potevamo “avventura” con giochi e attività non sentirci chiamati ad essere in cui i ragazzi riuscivano ad esse- responsabili verso la società, di- re protagonisti attivi, nonostante ventando esempio di cittadinanza fossero “rinchiusti” tra le mura attiva e consapevole, obiettivo che di casa; infine il clan ha cercato di perseguiamo da sempre con i no- portare avanti le discussioni che stri ragazzi. riteneva importanti, capendo allo
22 ANNUNCIO LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 BUONO O CATTIVO VIRUS NON ESISTE stesso tempo la necessità di tener viva la comunità e scoprendo un nuovo modo di ascoltarsi e cono- scersi. Tutto questo ci ha resi consapevoli del bisogno che abbiamo di incon- trarci e di condividere esperienze. Abbiamo capito inoltre l’importan- za del tempo che trascorriamo in- sieme e delle esperienze che forse davamo per scontate. Sono tante le cose che non possiamo fare dietro uno schermo: una veglia sotto le stelle, un cerchio attorno al fuoco, un gioco notturno nel bosco, una sa- rato in questi mesi. lita che sembra non finire, ma che Non sappiamo quando torneremo appare più lieve se condivisa, un alla normalità, ma siamo pronti a grande urlo attorno ai Vecchi Lupi, essere resilienti e a credere che una notte in tenda, un’uscita im- anche oggi, soprattutto oggi, lo provvisata… La cosa che più ci man- scoutismo sia lo strumento miglio- cherà sarà vivere un campo estivo, re che possiamo regalare ai nostri il momento più atteso dell’anno, ma ragazzi per diventare i cittadini non ci siamo arresi! La nostra esta- del domani. te sarà caratterizzata da attività in tutta sicurezza, con l’obiettivo di 23/07/2020 recuperare il tempo perso, facendo Capi Scout tesoro di quello che abbiamo impa- gruppo San Vito di Leguzzano 1
23 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 ANNUNCIO Siamo creature interconnesse: natura, ecosistemi stravolti, popoli di parti del mondo diverse. Sentiamoci tutti collegati, da un capo all'altro del mondo apriamo gli occhi e andiamo oltre. Animazione missionaria Malo Molina San Vito Leguzzano e San Tomio ESSERE MISSIONARI IN TEMPO DI PANDEMIA “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,20b) tati crescono ogni giorno che passa. Attualmente (22 maggio 2020), in tutto il Brasile, i morti sono piú di 20.000 e gli infettati piú di 300.000. L’infezione non è omogenea in tutto il Paese. Ora la situazione peggiore si riscontra in alcune grandi città come San Paolo, Rio de Janeiro, Ma- naus, Fortaleza, Belem, Recife. La Boa Vista, 22 maggio 2020 capitale del nostro stato di Rorai- ma, Boa Vista, dove si concentra la C ari amici e care amiche, siamo io, don Enrico, che scrivo, maggioranza della popolazione, in questo momento, conta piú di ottan- ta morti e piú di duemila infettati don Attilio e le Suore Orsoline di per una polazione di circa seicen- Breganze, Sr. Renata, Sr. Antonia, tomila abitanti (nella capitale sono Sr. Monica e Sr. Ianessa, tutti noi poco meno di quattrocentomila). I in missione “ad gentes” in Rorai- giornali dicono che la percentuale ma, estremo nord del Brasile, terra di contaminazione qui, dove noi vi- amazzonica. Cosa significa per noi viamo, è tre volte maggiore rispet- vivere in missione, in terra bra- to alla media nazionale: nel Brasile siliana e amazzonica, in tempo di intero i contaminati sono 84,5 ogni pandemia lo stiamo sperimentando 100.000 abitanti, mentre qui in Ro- adesso, dopo piú di due mesi di qua- raima sono 264 per 100.000 abitanti. rantena. Al momento il nostro sistema sa- Intanto volevo rassicurarvi che nitario pare reggere, nel senso che stiamo bene, la salute, per ora, rin- le unitá di trattamento intensivo graziando il Cielo, non manca. Ci (UTI) riescono ad accompagnare i consola sapere che in Italia la situa- pazienti più gravi, cosa che non sta zione sta lentamente migliorando, accadendo per esempio a Manaus con le dovute riserve e attenzioni. (750 km da noi e piú di due milioni Qui in Brasile siamo in piena pande- di abitanti) dove scarseggiano letti mia da Covid 19, i morti e gli infet- di UTI, personale medico e parame-
24 ANNUNCIO LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 ESSERE MISSIONARI IN TEMPO DI PANDEMIA dico addetto, materiale ospedaliero sta, la capitale, perché sul territo- di sicurezza e medicine. Purtroppo rio non ci sono letti di UTI. la situazione sanitaria, soprattutto La minaccia più grave è per i popoli del nord del Brasile, era giá preca- indigeni isolati, che vivono nel mez- ria prima della pandemia (ricordia- zo della foresta, dove è più diffici- mo che qui in Brasile ci sono, tutti le l’accesso. Purtroppo anche lì ci gli anni, infezioni di dengue, feb- sono uomini e donne non indigeni e bre gialla, malaria, chicongunha e senza scrupoli che vanno a cercare zika) ma adesso, con il Coronavirus e ad estrarre l’oro in maniera il- in piena espansione, si é fatta anco- legale, portando con loro anche il ra più critica. L’isolamento fisico e virus e contaminando gli indigeni l’igiene personale sono difficili da senza difese e senza ospedali vicini. raggiungere e mantenere in situa- Il controllo da parte delle autoritá zioni di povertá, emarginazione, pubbliche e di polizia non è molto mancanza di lavoro, famiglie nu- presente ed efficace, anche perché merose in piccole case, molte volte l’attuale governo appoggia, più o senza acqua e senza fognature. meno palesemente, lo sfruttamento Non dimentichiamo la situazione dei minerario e agro pecuniario della migranti venezuelani, ancora molto foresta. presenti qui da noi e in condizioni Dopo la descrizione di questo qua- ancora peggiori. Un certo numero dro, non certo consolante, volevo vive ancora per le strade della cittá. descrivervi come viviamo noi mis- Il virus é giá arrivato anche nelle sionari. Le celebrazioni liturgiche piccole cittá sparse sul territorio e e gli incontri pastorali sono stati nelle comunitá indigene. I casi piú tutti sospesi, giá da due mesi. Riu- gravi vengono trasportati a Boa Vi- sciamo a celebrare la Santa Messa
25 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 ANNUNCIO ESSERE MISSIONARI IN TEMPO DI PANDEMIA in casa o in chiesa con pochissime gliono bene e ci ricordano sempre, persone. pur ci vogliono bene e ci ricordano Quando abbiamo una sufficiente sempre, pur in mezzo alle difficoltá connessione d’internet, trasmettia- che certo non mancano anche lì in mo la Celebrazione su Facebook. Italia. La vostra presenza ci mostra La maggior parte del tempo stiamo che Gesú é veramente con noi tutti i in casa e usciamo solo per situazio- giorni, soprattutto in questi giorni ni di estrema necessità come per difficili. comprare cibo per noi e per le fami- Il Signore, per l´intercessione del- glie piú bisognose. la Madonna di Monte Berico, ci bene- Si è creata, grazie al Cielo, una ca- dica e ci protegga tutti, faccia ter- tena di solidarietà per cui stanno minare quanto prima, grazie anche arrivando ceste basiche (alimenti alla buona volontà e alla competen- principali piú usati nel menú quo- za di tanti uomini e donna di scienza, tidiano delle comunità e alcuni pro- questa pandemia e converta i nostri dotti per l’igiene della casa e perso- cuori perché ritorniamo alla vita di nale), un po’ dai quartieri piú ricchi tutti i giorni con più coscienza della della città e un po’ dal resto del Bra- fraternitá e solidarietá, che ci lega sile, dalla Caritas brasiliana, dalle ai nostri fratelli e sorelle sparsi istituzioni, associazioni, imprese per il mondo e ci lega alla creazio- pubbliche e private). ne, dono del Creatore, affidata alle Ci dedichiamo quindi alla distribu- nostre cure. zione di queste ceste nelle famiglie Don Enrico, don Attilio, o nei centri di raccolta. suor Renata, suor Antonia, Personalmente il tempo per prega- suor Monica e suor Ianessa re adesso è un po’ aumentato, come pure il tempo dedicato alla lettura, alle pulizie, all’igiene della casa. Ringraziamo tutti voi che dall’Ita- lia ci ricordate nella preghiera e vi preoccupate per la nostra salute. Ringraziamo l’Ufficio missionario della nostra Diocesi di Vicenza, nel- le persone di Agostino e Isabella, il Vescovo Beniamino, i suoi collabo- ratori, il Card. Pietro Parolin che ci hanno fatto pervenire, qui in casa nostra, medicine e materiale sani- tario di prevenzione proveniente dall’Italia. É bello sapere e speri- mentare che tante persone ci vo- Ripubblichiamo questo articolo dalla rivista “Chiesa viva" di Luglio 2020
26 SOCIALE LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 presenza, di referenti dei consigli pastorale e affari economici del- la parrocchia. Questo sottolineare come l’attività della sagra è dimen- sione legata e in totale sintonia con la programmazione pastorale della comunità. Nella storia, tutte le sagre par- rocchiali nascono come occasione di devozione e pietà popolare, in ANCHE “FAR SAGRA” memoria del santo patrono e come occasione di festa per tutta la co- IN PARROCCHIA... è fare azione pastorale! munità, ossia una manifestazione di grande valore sia spirituale che umano. Diciamo che, come festa, ri- U na delle tante attività che sono sponde al desiderio di dare spazio presenti in tutte 4 le parrocchie alla spiritualità e alla socialità. dell'Unità Pastorale (San Vito, Le- In questi ultimi anni vi è stato il guzzano, Molina e Malo nelle locali- rischio di ridurre questa bella pe- tà di Case e Pisa), è la bella realtà culiarità e dare maggiore spazio della festa patronale: “LA SAGRA”. ed attenzione ad altri elementi che possono ridurre il contenuto speci- Da sempre, la sagra patronale è ficamente cristiano e umano che ne un’iniziativa molto sentita ed attesa era all’origine. Per questo motivo nelle nostre comunità, ma in questi nel programmare le nostre sagre, ultimi anni/decennio, ha assunto un è fondamentale porre attenzione particolare valore comunitario/ag- anche alla dimensione orante ed ec- gregativo e quindi anche pastorale clesiale, e cercare di coinvolgere la che potremmo, forse, definire, come comunità anche in queste azioni. “esperienza parrocchiale, che re- Ecco che l'annuale realizzazione spira di laicità”. Per questo motivo da fine 2019, con l’apporto della diocesi, sì è ritenuto importante rivedere il significato liturgico, comunitario e civile delle nostre sagre anche formalizzando l’organizzazione di tali eventi con la stesura di uno statuto e la nomi- na di un coordinamento, che veda la
27 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 SOCIALE della “Sagra Patronale”, organiz- dini fondanti per l'esistenza stessa zata dai Comitati parrocchiali, della manifestazione. risulta essere, per molti abitanti delle nostre comunità, un momento Diversità di ruoli e competenze di- di forte aggregazione per chi già cevamo: da chi si impegna pratica- "vive" la Parrocchia e le sue propo- mente tutto l'anno (tra concludere ste; mentre, per quanti la vivono in l'edizione precedente ed attivarsi modo un po' più distaccato, risulta per quella successiva), a chi si limi- essere uno straordinario strumento ta ad un impegno (comunque prezio- di coinvolgimento e di accoglienza, so) durante i giorni della sagra; tut- anche per i nuovi residenti e per le ti comunque con la volontà di dare nuove famiglie. il proprio contributo, magari anche divertendosi. La particolare tipologia organizza- tiva, tipica delle nostre feste patro- Quindi spazio a tutti, dai più giovani nali, dà spazio infatti ad una varietà ai più maturi, dai single alle fami- di impegni e ogni persona, se desi- glie, cercando sempre di creare un dera dare la propria disponibilità, ambiente aperto, che favorisca la trova ampi ambiti dove svolgere il partecipazione, accresca il senso proprio servizio di volontariato di appartenenza e valorizzi sempre perchè, è importante ricordarlo, la più questi momenti di autentica gratuità e il bene comune sono i car- condivisione comunitaria.
28 SOCIALE LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 ANCHE "FAR SAGRA" IN PARROCCHIA... Come ben sapete, la situazione “pan- sagra delle nostre 4 parrocchie, si demica” che ci ha coinvolto in que- stanno incontrando per valutare se sti mesi, ha costretto tutte le nostre e come provare ad organizzare qual- dimensioni ed attività parrocchiali, cosa, ad oggi, senza certezze. a rivedere progetti, programmi ed azioni operative. Mentre scriviamo Ma questa situazione difficile, siamo queste righe, non vi è ancora certez- certi, passerà e se anche quest’anno, za sulla possibilità di organizzare non si riuscirà a fare o fare sagra le consuete sagre di settembre, o co- come si vorrebbe, sicuramente si munque non vi è chiarezza su quali useranno le energie e le risorse per saranno le modalità operative che si programmare al meglio le manife- potranno attuare. stazioni per il 2021. Sicuramente vi sarà l’impossibili- tà di arricchire le manifestazioni E per concludere, GRAZIE alle tante con eventi di spettacolo o intrat- persone che nella nostra Unità Pa- tenimento (concerti, ballo, ecc.); storale si impegnano e rendono pos- probabilmente sarà più fattibile la sibile questi significativi eventi e dimensione “culinaria”, se pur con GRAZIE, a quanti vi partecipano con modalità più contenute e sempre “gioia ed appetito”. nel pieno rispetto delle indicazioni I volontari della sagra e il normative sia civili che diocesane. diacono Alessandro Savio In questi giorni i singoli comitati
29 LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 SOCIALE METTERSI INSIEME È UN INIZIO RIMANERE INSIEME È UN PROGRESSO LAVORARE INSIEME UN SUCCESSO È da questa premessa che noi scuo- le dell’Infanzia paritarie di San Vito di Leguzzano, Molina e San To- importante relazione educativa che contribuirà, con accoglienza e pro- fessionalità, ad affiancare la fami- mio definiamo il nostro essere e il glia nel suo compito educativo. nostro agire. Un territorio definito da variabili personali, interper- Partendo dall’importanza dei gesti sonali ed ambientali. Un insieme di di cura e passando attraverso in- attori, agenti dentro una situazione. terazioni ed esperienze, famiglia Uno spazio a tre dimensioni: collabo- e scuola si incontrano, vivono e si razione, coesione, organizzazione. riconoscono reciprocamente, co- struendo un rapporto di fiducia e La famiglia è luogo naturale e pri- valorizzazione reciproca, condivi- mario per l’educazione dei bambini. dendo il desiderio di esserci e di Ma è con l’ingresso nei Servizi 0-6 offrire un tempo buono e di valo- anni (Asilo Nido e Scuola dell’In- re ai loro figli. Condizioni queste fanzia) che prende vita una nuova che, nella centralità della relazio-
30 SOCIALE LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020 METTERSI INSIEME È UN INIZIO scuole, Enti e Istituzioni: un rap- porto ormai consolidato tra comu- nità scolastica e servizi, volonta- riato ed associazioni territoriali che contribuisce ad arricchire l’of- ferta formativa delle nostre scuole. Ciò permette di valorizzare le tra- dizioni e l’attaccamento dei bambini e delle famiglie alle proprie radici. Scuola e territorio rivestono un ruolo complementare nel funziona- mento del sistema educativo. Sep- pure in misura diversa, in funzione delle proprie peculiarità, ciascu- na entità è coinvolta in un’azione ne scuola-famiglia, consentono di di “corresponsabilità educativa”; costruire insieme una “pedagogia ecco, allora, l’importanza del terri- della speranza”, caratterizzando un torio e di chi lo abita, inteso come tempo che abbia il sapore di cresci- campo sociale e luogo di educazione ta “autentica” e che sappia guardare permanente. con fiducia al futuro. I Servizi 0-6 anni, si pongono co- Le Coordinatrici stantemente in ascolto dei bisogni Piera Alba delle famiglie per prendersi cura Scuola dell’Infanzia , “SS Angeli di loro, perché anche così si rico- Custodi, ”San Vito di Leguzzano nosce e si realizza la centralità del bambino, incoraggiando e aiutando Cristina Marcante le famiglie a diventare sempre più Scuola dell’Infanzia e Asilo Nido protagoniste e consapevoli del loro Integrato “San Gaetano” Molina di Malo irrinunciabile ruolo educativo, perché non solo a scuola, ma anche a casa si “impara”! I Servizi quindi accompagnano i ge- nitori a ri-orientare il loro sguardo per costruire e sviluppare legami e relazioni che, nell’intreccio di per- sone, spazi, oggetti, tempi, azioni, storie e ricordi, segnano e educano. In questo contesto va sottolineata l’importanza della relazione tra
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