La VOCE di SANTA LIBERA - Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano - Unità pastorale di Malo

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La VOCE di SANTA LIBERA - Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano - Unità pastorale di Malo
La VOCE di SANTA LIBERA
Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano

                          SETTEMBRE 2020
La VOCE di SANTA LIBERA - Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano - Unità pastorale di Malo
LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

CANONICA DI MALO                           Don GIAMPAOLO BARAUSSE
0445 602035                                Arciprete
www.unitapastoralemalo.it
canonica@parrocchiadimalo.it
                                           Don Luca Centomo
CANONICA DI MOLINA                         Collaboratore pastorale
0445 637016                                349 3544917
molinadimalo@parrocchia.vicenza.it

CANONI CA DI S .VITO                       Don Emilio Piazza
0445 519871                                Collaboratore pastorale
sanvito.leguzzano@parrocchia.vicenza.it    335 7011714

                                           Don Roberto Pieri
                                           Collaboratore pastorale
                                           347 7694334

                                           Don Alessandro Savio
                                           Diacono
                                           392 2844134

                                           Don Eugenio Arnaldi
                                           Diacono
                                           392 5668622

                                           Danilo Panizzon
                                           Coordinatore San Gaetano
                                           371 1159245
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   LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
      IN QUESTO NUMERO
LETTERA ALLA COMUNITÀ
4 Ripartire dall'essenziale, ma con coraggio
CI PRESENTIAMO
6 Intervista a Don Emilio Piazza

LA NOSTRA STORIA
10 Il Santuario di Santa Maria Liberatrice

novena
14 La grammatica di Maria

LITURGIA
15 La messa è finita

annuncio
18 Dalle piccole cose
20 Il segreto per andare avanti
21 Buono a cattivo virus non esiste
23 Essere missionari in tempo di pandemia

sociale
26 Anche "far sagra" in parrocchia
29 Mettersi insieme è un inizio

carità
31 Caritas

RIFLESSIONI
34 A peste, fame et bello, libera nos Domine

POESIA
36 Incontro con Maria
testimonianze
37 Ricordo di mons. Attilio Previtali
41 Accanto a Costanza
43 La vita di Santo Charbel
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4LETTERA ALLA COMUNITÀ
  LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

 RIPARTIRE DALL'ESSENZIALE, MA CON CORAGGIO
 C  arissimi,
    mai come ai tempi della pande-
 mia siamo stati ricondotti all'es-
 senziale: cioè decidere cosa porta-
 re sull'arca da salvare nel diluvio.
 Il Papa è la persona adatta a questo
 esodo storico del popolo di Dio. E
 senza prevedere il diluvio aveva
 già enunciato i 'capisaldi' per co-
 struire un popolo in pace, giustizia
 e fraternità. Noi dopo il Lockdown
 non dobbiamo lasciarci risucchiare
 dalla routine, ma dobbiamo esse-
 re pronti a prendere coscienza che
 qualcosa è definitivamente cam-
 biato. Ecco le cose che non saranno
 più come prima, ecco i capisaldi di
 Bergoglio che tutti abbiamo speri-
 mentato.
 Il diverso rapporto con il tempo e
 con lo spazio (il tempo è superio-          ma, concentrandoci sull'essenziale:
 re allo spazio). Grazie ai nuovi lin-       salute, affetti, fede, sorvolando su
 guaggi digitali il mondo è diventato        questioni effimere e secondarie. E
 improvvisamente più breve e più             così abbiamo maturato il prezioso
 stretto e ci ha indotto a cambiare          senso di solidarietà e di comunità.
 sguardo sulla realtà.                       Ed ora, dopo la pandemia che ci ha
 (Pensate il dominio del digitale: nel       resi orfani delle certezze di sem-
 lavoro, nella scuola, nella pastorale       pre, giocate sul contatto e sulla re-
 e nel divertimento).                        lazione, che fare per ripartire?
 La fine dell'individualismo (il tut-        Certamente siamo divisi tra 'buli-
 to è superiore alla parte e l'unità         mici' del 'tutto subito' e 'anoressi-
 prevale sul conflitto). Nessuno può         ci' del 'tanto non serve'. E allora la
 immaginarsi a partire soltanto dal          ripartenza è o riprodurre il ritmo
 proprio 'io'. Ciascuno dipende nel          pastorale frenetico del prima del
 bene e nel male dall'altro.                 coronavirus o ridurre tutto il no-
 La terza cosa è aver individuato            stro impegno al minimo. Credo in-
 i problemi e le relazioni vere (la          vece che questo nuovo inizio ci por-
 realtà è più importante dell'idea).         ti a riconoscerci umilmente come
 Abbiamo avuto la possibilità di             le 'pecore smarrite' che attirano la
 chiarire il falso dal vero proble-          commozione del buon Pastore.
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                                   LETTERA ALLA COMUNITÀ
Che fare allora per ripartire?             nimando la nostra vita.
Recuperare quella famigliarità             Re-inventare la carità. Abbiamo
con Cristo per cui ci scopriamo di         molto apprezzato il sostegno eco-
essere prima di tutto conosciuti e         nomico alle varie iniziative delle
riconosciuti da Lui come Suoi. Al-         Caritas, è stato notevole il volume
trimenti continueremo a misurare           di generi alimentari raccolti per le
il successo della nostra vita pasto-       famiglie povere, ma non dobbiamo
rale in base a quante 'cose' riuscire-     limitarci a fare la carità, facciamo-
mo a fare, e a quante persone potre-       ci anche più attenti alla giustizia
mo raggiungere, a quanto le nostre         dei legami sociali, alla rettitudine
idee riusciranno ad imporsi. Tre           dei processi economici e alla re-
strade si aprono davanti a noi per         sponsabilità dell'ambiente comune.
questo nuovo inizio.
                                           Suor Naike ha dato un titolo parti-
Re-immaginare l'evangelizzazio-            colare alla Novena di Santa Libera
ne, oltre il cammino di fede che           appena celebrata:
già proponiamo. Ci siamo accorti           “La Grammatica di Maria”. Cre-
che la gente cerca Dio anche fuori         do che Maria abbia avuto 'coraggio'
di noi. Non perdiamo l'occasione di        per accogliere in Lei la Promessa di
cercare Dio anche fuori della por-
                                           Dio. Per ripartire chiediamo a Ma-
ta della chiesa. E questo l'abbiamo
                                           ria il medesimo 'Coraggio'. Dio non
sperimentato a luglio con l'iniziati-
                                           abbandona i Suoi, fa dire all'angelo
va delle 'conversazioni in giardino'
                                           'Non temere!', che potrebbe essere
guidate dal Padre maronita Elie, le
sue parole e la buona musica hanno         tradotto 'Fatti coraggio!'.
elevato i nostri animi a Dio. Un nuo-      Goethe aveva teorizzato la forza del
vo modo di fare annuncio sotto il ce-      'Non temere' con questa storiella:
dro del Libano della canonica.             Un giorno la paura bussò alla por-
                                           ta, il coraggio andò ad aprire e non
Re-interpretare la liturgia. Abbia-
                                           trovò nessuno.
mo scoperto il rilancio del 'sacer-
dozio battesimale': medici chiama-         Nel Vangelo il 'Non temere Maria',
ti a benedire ammalati e morenti,          è accompagnato con l'affermazione:
genitori a presiedere momenti li-          Perché hai trovato grazia presso
turgici in casa. Abbiamo gustato la        Dio. Cioè Dio abita in Te! Quando
pastorale digitale con le numerose         umano e divino si incontrano nella
dirette streaming che hanno segna-         stessa casa, allora l’ordinario di-
to la nostra Quaresima e la nostra         venta straordinario e tutto diventa
Pasqua. E finalmente il 18 maggio          possibile.
siamo passati dal virtuale al reale                       Buona ripartenza a tutti,
tornando nelle nostre chiese a cele-
brare come Comunità 'in presenza'.                     e 'coraggio' Dio abita in Noi!
Anche se distanziati e 'mascherati'
la gioia di questi momenti sta ria-                               Don Giampaolo
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6 CI PRESENTIAMO
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 INTERVISTA A DON EMILIO PIAZZA
                                             stesso tempo però nel corso del nostro
                                             incontro ha manifestato una grande
                                             serenità e un sorriso a volte solare a
                                             volte “birichino” denso di “cose pensa-
                                             te, ma non dette”. La sua sembra es-
                                             sere stata una continua chiamata: da
                                             Dio, dalla Comunità, ma anche dalla
                                             natura.

                                             Buon giorno don Emilio e congra-
                                             tulazioni per questo traguardo:
                                             sessant’anni di vita sacerdotale.
                                             Come si sente?
                                             Lo vivo come ho vissuto finora; sto
                                             bene e non ho particolari difficol-
                                             tà nella salute. Mi sembra di esse-
   Don Emilio Piazza è nato a
                                             re abbastanza sereno, abbastanza
   Santomio il 28 giugno del 1936;
                                             tranquillo. Inizio la giornata con
   è stato ordinato sacerdote 1l
                                             la preghiera insieme agli altri
   26 giugno del 1960. Ha svolto
                                             preti, faccio la colazione, se c’è da
   il suo servizio nelle parrocchie
                                             dire Messa, dico Messa; due o tre
   del Sacro Cuore di Schio, a San
   Vitale di Montecchio Maggio-              giorni alla settimana (a volte an-
   re, a Santa Maria di Marostica            che quattro) vado a camminare due
   e, come parroco, a San Pietro             o tre ore (stamattina siamo andati
   Mussolino, Montorso e Castel-             in cima al Cornetto). Ci ritroviamo
   novo. Si è ritirato nel 2016 e            insieme a pranzo quasi sempre; è
   vive da allora nella canonica             difficile ritrovarsi spesso per le
   di Malo.                                  varie attività di ognuno tranne al
                                             periodo del “sequestro” (ride rife-
                                             rendosi al lockdown). Una volta alla
 Quando ho chiesto a don Emilio di           settimana ci troviamo anche con i
 concedermi un’intervista per la "Voce       diaconi e altri preti. Al pomerig-
 di Santa Libera”, in occasione del suo      gio faccio anche un po’ di riposo,
 60° di sacerdozio, lui si è schernito e     qualche volta mi metto a studiare e
 poi scusato per la sua timidezza, un        a preparare le omelie o le mie cose.
 tratto che lo accompagna da sempre.
 Quando sono entrato in canonica ho          Può descrivere la sua famiglia e
 capito che era un po’ sulle spine e che     il contesto in cui è nata la sua vo-
 voleva “sbrigarsela in fretta”. Nello       cazione?
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                                       LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                CI PRESENTIAMO
La mia è una famiglia contadina;        tà che si presentano. In un certo
papà, mamma, gli zii erano molto        senso la risposta alla vocazione
religiosi, legati all’attività della    non è mai qualcosa di definitivo e
catechesi, del canto e di altri ser-    determinato; ogni giorno dobbia-
vizi in parrocchia. Niente di stra-     mo chiederci come essere un “vero
ordinario, ma con quella cultura,       prete”. E la ricerca è continua. Io,
quel modo di pensare la vita in ma-     ad esempio, non avevo mai visto
niera positiva, seria e impegnata.      morire nessuno, non avevo mai vi-
Siamo otto fatelli, due maschi e sei    sto persone ammalate in maniera
femmine. La mia tranquillità nasce      grave e poi sono finito a svolgere il
anche dalla tranquillità dei rap-       mio servizio in ospedale a Montec-
porti familiari. Prima di morire        chio Maggiore.
la mamma ha detto alle mie sorelle:     E poi ho vissuto il cambiamento
“Custoditemelo”.                        sociale degli anni 60-70 quando da
Ho fatto il seminarietto qui a Malo     un paese contadino siamo diventati
in prima e seconda media, poi sono      un paese industrializzato; anche a
entrato in seminario a Vicenza.         quell’epoca siamo stati chiamati a
Nella mia scelta di entrare in se-      vivere la nostra vocazione rivol-
minario c’era l’approvazione della      gendoci al mondo operaio studian-
mamma e del papà: hanno fatto di        do e imparando sul campo. Per non
tutto perché io potessi realizzare      parlare del superamento della di-
questo mio desiderio esclusiva-         visione tra maschi e femmine, fino
mente se questo era nel disegno         ad allora molto rigida; insomma in
di Dio. Non ho avuto difficoltà sul     ogni novità viene messo in discus-
piano psicologico o umano; l’uni-       sione il nostro essere preti.
ca difficoltà è la mia timidezza: di
fronte alle difficoltà mi domando       Che tipo di prete è stato?
“Ce la faccio, sono preparato, vado     Non so. Credo di aver privilegiato
bene per questo compito”? All’ini-      l’ascolto, l’ascolto della situazione,
zio queste incertezze e domande mi      l’immettermi dentro alla realtà.
hanno accompagnato sia in semina-       E conoscendo la realtà chiedermi
rio che all’inizio del mio servizio.    “cosa posso dare, cosa posso offri-
Nella mia esperienza vocazionale        re?”. In ogni comunità che ho ser-
hanno senz’altro contato le figure      vito ho risposto alle esigenze, alle
di preti che ho incontrato: nessuno     sollecitazioni che mi venivano sot-
di loro era inadeguato al ruolo. Ma     toposte.
la vocazione deve essere personale      Ad esempio ho organizzato circa 60
cioè vissuta nella propria identi-      campeggi perché ho sempre colti-
tà; ed è una vocazione che si deve      vato la mia vicinanza ai giovani, ai
rinnovare ogni giorno, di fronte        ragazzi; in quella situazione cerca-
alle provocazioni e alle difficol-      vo di non fare solo un camposcuola
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8 CI PRESENTIAMO
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  INTERVISTA A DON EMILIO PIAZZA
 preoccupandomi dei giochi o del             presenti nella vita; se uno non ha
 tempo libero, ma anche momenti              un briciolo di fede non accetta di
 di contemplazione del mondo e di            affrontare la vita. “Non è possibile
 preghiera attraverso le escursioni,         non aver fede”.
 cioè di curare anche l’interiorità.
 E poi piuttosto che fare discorsi           Nelle sue omelie si nota una par-
 attorno ad un tavolo sfruttavo la           ticolare sensibilità e conoscenza
 “pedagogia della montagna”: Alla            della Parola di Dio: da dove nasce
 partenza non sai se ce la farai, se         questa sua attenzione?
 arriverai alla meta; adesso che sei         Anche in questo caso sono state
 arrivato hai fatto esperienza che           le sollecitazioni della comunità
 puoi, che sei arrivato dove non pen-        in cui ero inserito: negli anni ’70,
 savi di poter arrivare e così prendi        quando ero a Marostica, c’era un
 fiducia in te stesso. Tu sei arriva-        gruppo di famiglie che mi chiedeva
 to insieme agli altri. Io poi cerca-        una lettura piu’ profonda della pa-
 vo di togliere la competitività: si         rola e per rispondere a questa do-
 parte tutti e si arriva tutti.              manda ho frequentato corsi e così
 La difficoltà dei ragazzi di adesso         la mia conoscenza si è sempre piu’
 è quella di aver ottenuto tutto sen-        approfondita e allargata. L’appro-
 za fatica e senza fatica non maturi;        fondimento e la ricerca mi piac-
 per diventare te stesso i genitori ti       ciono, mi consentono di trovare
 possono aiutare, ma devi essere tu          cose più interessanti delle banali-
 il protagonista di questo proces-           tà che potrei dire.
 so. L’idea di dire “Faccio tutto per
 mio figlio, gli preparo tutto” non è        Qual è la cosa più difficile e più
 un’idea sana perché gli impedisce           bella dell’essere preti?
 di trovare la strada della matura-          Non sono entusiasta né mi sono mai
 zione attraverso la fatica. La sicu-        abbattuto; io ho vissuto la realtà in
 rezza in sé arriva anche attraverso         maniera abbastanza serena senza
 esperienze positive a cui arrivi            punti di esaltazione e senza punti
 superando difficoltà. Certamente è          di abbattimento.
 difficile arrivare in cima al monte,        Solo all’inizio, nel primo anno di
 ma se arrivi sai che ce la puoi fare        servizio c’è stato un po’ di abbat-
 e acquisti sicurezza per la vita.           timento legato al fatto che coloro
                                             coi quali vivevo avevano un atteg-
 E sul piano spirituale?                     giamento negativo, ma poi sono
 La crescita umana e quella spiri-           andato avanti sempre serenamente
 tuale o avvengono insieme o non             facendo quello che le realtà esige-
 avvengono. Un atteggiamento di              vano: non mi sono mai esaltato per
 fede, cioè di fiducia è necessario          quello che sono riuscito a fare, ma
 per affrontare il “caos o il caso”          neanche mi sono mai abbattuto. Ho
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                                        LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                 CI PRESENTIAMO
                                            INTERVISTA A DON EMILIO PIAZZA
                                         mi sentirei di dire è “Evita di non
                                         far niente”, evita cioè di sprecare
                                         la tua esistenza: ne hai una sola, val
                                         la pena di usarla bene cioè in ma-
                                         niera seria, impegnata. Alla base
                                         c’è la fede: vivere ogni giorno in
                                         rapporto con l’Assoluto che vedi in
                                         tutto (Eravamo sotto ad un ulivo nel
                                         giardino della canonica così additan-
                                         dolo a esempio ha detto: pensiamo a
                                         quanto tempo di evoluzione c’è voluto
                                         perché questo ulivo ci facesse ombra
                                         oggi). La presenza di Dio la vedi e
                                         la puoi sperimentare ovunque. Per
                                         questo dicevamo “è difficile non
                                         aver fede”; per me quasi impossi-
                                         bile: se vivi coscientemente la vita
                                         devi trovare delle ragioni, delle
                                         motivazioni di un’Altra realtà. Per
                                         me la fede è qualcosa di “naturale”

                                         Ma il sacerdozio non richiede an-
                                         che dolorose rinunce?
                                         Le rinunce sono per tutti, sia per gli
                                         sposati che i non sposati. Il valore
cercato in maniera razionale di          del celibato, come testimonianza
trovare l’equilibrio.                    di fede nella vita futura, non è cosa
Se lei potesse parlare al cuore di       di poco conto nella nostra società.
un ragazzo di oggi cosa potrebbe         Inoltre la mancanza della pater-
dire per convincerlo che vale la         nità fisica può essere compensata
pena di essere preti?                    dalla paternità spirituale.
Vale la pena di vivere ogni espe-
rienza umana, sia quella coniugale
che quella sacerdotale. Non è più        Non appena finito, don Emilio, più
difficile o esaltante una scelta ri-     sollevato che all’inizio, mi ha salutato
spetto all’altra: ogni scelta ha le      e si è velocemente eclissato nella cano-
proprie difficoltà e le proprie gio-     nica, questa volta con un sorriso più
ie. Va a fare quello che sei capace      disteso.
di fare; e non è detto che fare il                                    Elia Zilio
genitore sia piu’ facile. La cosa che
La VOCE di SANTA LIBERA - Periodico della Unità Pastorale di Malo, Molina, San Vito e Leguzzano - Unità pastorale di Malo
10LA NOSTRA STORIA
    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

   IL SANTUARIO DI S.MARIA LIBERATRICE
  È   fine estate, il cielo è ancora buio
      in attesa dell’alba e nell’oscurità
   si vedono i fari di qualche auto e i
                                               è denominato “il Castello”. L’elegante
                                               facciata ottocentesca e i ricchi in-
                                               terni barocchi possono trarre in in-
   fanali delle biciclette che nel silen-      ganno sulla nascita di questo santua-
   zio si dirigono verso la strada che         rio, che ha origini molto antiche: è
   porta al colle. Non sono ancora le 6        infatti una delle prime pievi nate nel
   del mattino e man mano che ci si av-        territorio ed esisteva già nel primo
   vicina al santuario si scorgono sem-        millennio. Ma come si è arrivati ad
   pre più figure di fedeli a piedi che si     avere una pieve e come è nata la de-
   affrettano a salire verso la chiesa in      vozione a Santa Libera? Gli scavi ef-
   un raccolto clima di preghiera. Sono        fettuati durante i lavori di restauro,
   i giorni che precedono la festa dell’8      avvenuti nel 2009, hanno permesso
   Settembre e la devozione che la popo-       agli archeologi di ipotizzare un pri-
   lazione di Malo ha da sempre rivolto        mitivo insediamento, forse dei Ve-
   verso il santuario di Santa Libera di-      netkens, antiche popolazioni venete
   viene in questo periodo particolar-         che abitavano i nostri territori sin
   mente manifesta durante le parte-           dal primo millennio avanti Cristo,
   cipate celebrazioni mattutine della         che onoravano la Dea Madre Reitia,
   novena.                                     risanatrice dei bambini nel grembo
   Non a tutti però è nota la storia di        materno.
   questo luogo di fede, che da sempre         In epoca romana si diffonde inve-
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                                          LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                               LA NOSTRA STORIA
                                           epidemie, guerre ed eventi nefasti e
                                           venga considerata miracolosa pro-
                                           tettrice (ricordiamo l’episodio dello
                                           scoppio di villa Pisa del 1919), per la
                                           popolazione locale rimane sempre
                                           primario il legame con la maternità,
                                           grazie soprattutto alla famosa e rara
                                           effige della Madonna in stato di atte-
                                           sa, tanto che nel 2005 la chiesa viene
                                           ufficialmente eletta a Santuario del-
                                           la Maternità.
                                           Ma torniamo alla storia dell’edificio.
                                           La pieve nel primo millennio era una
                                           chiesa di dimensioni molto picco-
                                           le. In quell’epoca erano frequenti le
                                           invasioni barbariche, in particolar
                                           modo quelle particolarmente cruen-
                                           te degli Ungari che nel periodo esti-
                                           vo, tra il 900 e il 955 d.C., ciclicamen-
                                           te tornavano a fare razzie e bruciare
                                           i villaggi. Tali incursioni obbligava-
                                           no la popolazione a raccogliersi in
                                           un luogo sicuro, solitamente legato
                                           anche a una protezione celeste. Il
                                           colle di Santa Libera poteva essere
                                           ideale luogo di rifugio e la chiesa
ce il culto a Libera, divinità invo-       deve essere divenuta parte di una
cata contro i dolori del parto. Il         “rocca incastellata” , ovvero una co-
culto mariano inizia a diffondersi         struzione fortificata eretta a difesa
all’incirca nel V secolo d.C., dopo il     dagli assedi barbarici della quale
concilio di Efeso, e dal VII secolo si     non è rimasta più alcuna traccia ma
iniziano a dedicare le chiese a Maria:     alla quale potremmo ricondurre l’i-
una continuità nella forma di cul-         dentificazione del luogo con il nome
to popolare potrebbe aver portato          di “Castello”. Anche se nel VIII seco-
alla devozione verso la maternità di       lo, con la presenza dei padri benedet-
Maria intesa come protezione delle         tini, era stata costruita nel piano la
partorienti. Nel tardo Medioevo, con       nuova chiesa intitolata a San Bene-
il diffondersi della peste, si iniziano    detto, divenuta la nuova parrocchiale
a intitolare le chiese a Santa Maria       e che gradualmente viene a sostitui-
Liberatrice, ma per quanto la Madon-       re nella funzioni l’antica pieve, Santa
na sia invocata per la liberazione da      Libera rimane luogo sacro di riferi-
12LA NOSTRA STORIA
    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

    IL SANTUARIO DI SANTA MARIA LIBERATRICE
   mento per la popolazione e sviluppa         Pieri con Maria Assunta in cielo, ma
   un culto santuariale, legato cioè a         tuttavia nel giro di pochi anni tornò
   un tipo di relazione particolare col        la dedicazione a Santa Libera.
   sacro e all’aspettativa di eventi esca-
   tologici, risulta infatti citata come       Nel 1739 viene costruita la cappella
   luogo di miracoli e diviene meta di         di Santa Libera, al cui centro è collo-
   pellegrinaggi a scopo di invocazione        cata la porzione di muro con l’affre-
   per l’intercessione della Vergine.          sco della Madonna.
   Dal periodo tardo romanico in poi
   la chiesa inizia a subire una serie di      Nel corso dell’800 furono ampliati i
   ingrandimenti e modifiche: prima            locali interni e fu eseguita la nuova
   l’innalzamento e l’allungamento del-        facciata, in uno stile che richiamava
   la navata, con la costruzione di una        i ricchi interni, e coronata da 14 sta-
   nuova facciata in mattoni con un am-        tue che raffigurano i santi protettori
   pio rosone.                                 del paese, tra le quali svetta quella
                                               di Maria Assunta in cielo.
   Dalle descrizioni delle visite pasto-       Nel 1922 fu eretta la doppia scalina-
   rali possiamo raccogliere interes-          ta esterna progettata dall’architetto
   santi notizie, ad esempio sappiamo          Chemello.
   che nel XIV secolo l’edificio venne         Tanti dunque i cambiamenti e gli
   decorato internamente con raffigu-          sconvolgimenti che hanno portato
   razioni di stampo popolare.                 il santuario ad essere quello che è
   Nel 1590 vengono aggiunti l’oratorio,       oggi, tante le testimonianze che ci
   la cappella del crocifisso ed è innal-      rimangono dal passato, ma sempre
   zato il tetto.                              unica è la fede per quella Madre che
                                               con il suo sguardo dolce da sempre
   I dipinti murali definiti "immagini         ci fa sentire protetti dai pericoli, le
   di goffi nudi che offendono la decen-       tribolazioni e gli affanni della vita e
   za", furono cancellati nel 1613 per         alla quale prima o poi ognuno di noi
   ordine del vescovo Dionisio Dolfin,         si rivolge per chiedere una grazia.
   che si premurò che fosse però man-
   tenuto a vista solo l’affresco della                                 Laura Vajngerl
   Madonna, collocato all’epoca su un
   pilastro interno presso la parete di        A. Savio, P. Snichelotto, Relazione sulle
   ingresso. Per un breve periodo, nel         origini del Santuario di Santa Libera (ora
   1700, il santuario mariano fu intito-       della Maternità) di Malo, (scheda scritta
   lato a Santa Maria Assunta; sull’alta-      per l'Istituto di Storia Sociale Religiosa di
                                               Vicenza e la Regione Veneto, 2009 e mai
   re maggiore, ove attualmente c’è la
                                               pubblicata).
   bellissima statua lapidea raffigu-
   rante Maria con il Bambino, era sta-        Mariangela Cogo, La chiesa di Santa Libe-
   ta collocata una pala d’altare del Da       ra a Malo, Schio, Safigraf, 2000.
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                                          LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                LA NOSTRA STORIA
                                    IL SANTUARIO DI SANTA MARIA LIBERATRICE

L'affresco di Santa Maria Liberatrice com'era prima del restauro del 2009
14 NOVENA
    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

                           LA GRAMMATICA
                           DI MARIA
                           La Novena mariana tenuta a Santa Libera
                           da suor Naike Monique Borgo

  P   oco dopo essere diventata Suora
      Orsolina del Sacro Cuore di Ma-
   ria, il 24 settembre 2011, ho inizia-
                                               vano proprio a Malo! Spesso penso
                                               a Maria proprio come una donna ed
                                               una madre del suo tempo, ma con un
   to ad occuparmi di comunicazione:           Figlio straordinario e sicuramen-
   prima con la preparazione univer-           te impegnativo, almeno nella com-
   sitaria poi come lavoro vero e pro-         prensione. Spero che contemplando-
   prio a servizio della Diocesi di Vi-        la anche nella sua umanità possiamo
   cenza in più uffici. Le parole con le       recuperare una presenza vicina nel-
   quali mi confronto quotidianamen-           la nostra vita, esattamente come
   te affinano ogni ambito della mia           sono una madre e un padre, affetti
   vita rendendomi sempre più sensi-           che conosciamo bene nelle nostre
   bile alle espressioni comunicative          esistenze. Sono certa che saranno
   in genere, non soltanto a quelle ver-       Maria e lo Spirito Santo a suscitare
   bali. Per questo, quando mi è stato         in ciascuno le grazie ed i desideri
   chiesto di accompagnare la novena           più significativi per ogni persona
   mariana a Santa Libera per il 2020,         che parteciperà alla novena! Sarà
   mi è parso naturale recuperare un           bello fare un tratto di strada insie-
   tratto di Maria che mi è molto caro:        me, un tratto che sicuramen-
   la “grammatica di Maria” è il modo          te per me è già signi-
   con cui Maria si pone in relazione          ficativo oggi.
   con Dio, cioè come vive la comuni-
   cazione nei suoi confronti… perché
   la comunicazione è relazione, prima         L’appuntamento
   di ogni altra cosa!                         è per il
   Ho immaginato un percorso che ci            31 agosto
   aiuti a sentire Maria compagna di           al bellissimo
   vita attraverso le sue parole e i suoi      santuario di
   silenzi, i suoi gesti e le sue imma-        Santa Libera!
   gini... Alcune di quelle scelte si tro-     Vi aspetto!
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                                          LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                                 LITURGIA
LA MESSA È FINITA
“Per la santa Candelora, se nevica o
se plora, dell'inverno siamo fora” è
un antico proverbio popolare riferito
al rituale della Candelora, introdotto
dal patriarca di Roma Gelasio intorno
all’anno 474 d.C.; per noi veneti vale
questa versione: “Alla Candelora
dell’inverno semo fora, ma se piove o
tira vento dell’inverno semo dentro”.

N   on ricordo, come fosse il cielo nel
    2002, precisamente il 2 febbraio,
giorno in cui la Chiesa ogni anno,
                                            sunto, ma soprattutto accolto da una
                                            comunità”; la proposta si è concre-
                                            tizzata, ed è iniziata questa bellissi-
ricorda la presentazione di Gesù al         ma esperienza di lavoro, di servizio
Tempio, celebra la Giornata della           e di vita. In breve tempo il duomo è
vita Consacrata, rinnova l’usanza di        diventata la mia seconda casa, spesso
benedire le candele prima di accen-         anche la prima, questo non mi è mai
derle e portarle in processione. Im-        pesato o quasi, perché quando si vive
magino facesse freddo, tirasse anche        in famiglia si sta bene, e non ci si
un po’ di vento ”chissà!”, mi sentivo       sente mai soli.
comunque abbastanza dentro, e im-
merso in una realtà nuova, anche se         Compreso
non del tutto sconosciuta.                  D’amore e d’accordo non è stato sem-
“Sacrista addetto al culto!”, per tut-      pre cosi scontato e facile, in un cam-
ti… ”Sacrestano”. “Che cosa farò se         po di gioco tutti danno il massimo
diventerò sacrestano?”, questa è la         per il gruppo, ma anche per se stessi,
domanda che rimbalzava, confusa             questo capita anche nel quotidiano
nella mia testa nei pochi giorni in         vivere; e sono tante non elencabili,
cui dovevo decidere e, non è stato fa-      le situazioni createsi per cui d’istin-
cile scegliere, consapevole che un sì       to, nonostante la sacralità del luogo,
avrebbe coinvolto, famiglia, abitudi-       venisse in aiuto un’entrata a gamba
ni, orari.                                  tesa. Questa è l’occasione per por-
                                            gere le mie scuse se le circostanze
Accolto                                     mi hanno spinto oltre il limite della
Supportato in pieno dai miei fami-          pazienza, chiedo perdono, e al tempo
liari, ai quali va il mio primo grande      stesso ringrazio tutta la comunità
ringraziamento, ho accettattato ”As-        per la comprensione.
16 LITURGIA
    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

   LA MESSA È FINITA
   In Ascolto
   Non facile da spolverare il bellissi-
   mo Ambone del nostro duomo, non a
   caso si trova davanti all’altare e per-
   mette al prete e a coloro chiamati a
   leggere le scritture, di mettersi in
   una posizione di rilievo per portare
   a sé l’attenzione dei fedeli. Ascoltare,
   porre attenzione, atteggiamenti non
   così scontati che ho cercato di cura-
   re cercando di considerare chiunque;
   parole dette, parole taciute per non        certo facili; quante preghiere in un
   complicare, la richiesta di un orario,      silenzio, fatiche, speranze, progetti,
   un semplice saluto, vivaci scambi di        tutto riposto nelle mani di Dio.
   opinioni, storie di vita, le immanca-       La dinamicità della preghiera non ha
   bili lamentele. “ Dove zei finii i pre-     bisogno di muri, di altari, della chie-
   ti; Gnanca uno che confessa; Za finie       sa gremita, per essere efficace. Dal
   le carte dea cesa!” il settimanale più      profondo del silenzio trovi consola-
   letto dai Maladensi, ottimo d’estate        zione, e puoi sentirti comunità, con i
   come ventaglio.                             volti che non scorgi, i sorrisi che non
   A parte gli scherzi rendo grazie, per-      vedi, con le mani che non stringi.
   ché ho avuto la fortuna, di parlare con
   tantissime persone, certo con tanti         In Comunione
   limiti perché facile è sentirsi accol-      Già San Paolo vide nel gesto dello
   ti, ma difficile essere accoglienti;        spezzare il pane un significato sim-
   spero che oltre al decoro, sia riuscito     bolico: l’unico pane, che è Cristo, vie-
   anche solo per brevi istanti, a dare un     ne distribuito ai molti perché essi
   cuore e un’anima, al nostro bel duomo.      diventino l’unico corpo di Cristo.
                                               Dicevo poc’anzi che non mi sono mai
       “Non si ricordano i giorni,             sentito solo, e tantomeno indispen-
       ma si ricordano gli attimi”.            sabile, ho gustato il bello, ma soprat-
             (Cesare Pavese)                   tutto la necessità di fare gruppo, e di
                                               condividere le fatiche con una vera e
   In Preghiera                                propria squadra adatta a tutte le di-
   Ho respirato aria di universalità an-       scipline. Leggerezza e fascino della
   che in molti silenzi del duomo che          ginnastica artistica, atleta della pri-
   non sono per tutti, hanno orari stra-       ma ora, su e giù per gradini e altari,
   ordinari, e condizioni particolari. Mi      a ornare di nastri e fiori, con gusto,
   ritengo fortunato perché ho avuto il        e maestria. Bravi i velocisti, per pre-
   privilegio di ascoltarli più volte, spe-    parare un funerale, due matrimoni, e
   cialmente, in questi ultimi tempi non       Messa vespertina nel medesimo saba-
17
                                          LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                                 LITURGIA
                                                              LA MESSA È FINITA

to. Simpatici, sempre disponibili gli       sacrosanta verità: solo tra persone
specialisti del decathlon, in Avvento,      ci si sente veramente Chiesa. Ringra-
Quaresima, Settimana Santa, Solenni-        zio di cuore la grande famiglia dei
tà, concerti, eventi vari, sollevamen-      sacerdoti, delle suore, chierichetti
to pesi per piccole e grandi manuten-       e confratelli gioiosi animatori della
zioni, spostamenti e restauri. Tenaci       grande Sacrestia, tutta la comunità;
le donne del fondo tra lavatrici, e         siamo solo di passaggio sì, ma ognuno
chilometri sull’asse da stiro; sempre       lascia qualcosa d’importante e dure-
pronte le riserve, per le sostituzio-       vole. Grazie don Bernardo che mi hai
ni, attenti e vigili i maratoneti della     cercato, don Giuseppe che mi hai cre-
preghiera. “Grazie a tutti”                 sciuto, don Giampaolo che continui a
                                            farlo. “E ora?”.
In Conclusione                              In molti mi dicono… “sei tornato” io
Il primo aprile di quest’anno, è ar-        rispondo che in realtà non me ne sono
rivata la pensione, un po’ in sordi-        ancora andato.
na è terminato ufficialmente il mio         Riparto dalla panchina, con le riser-
rapporto di servizio e lavoro con la        ve, volontario tra i volontari, per
Parrocchia; molte le chiese chiuse o        garantire questo servizio prezioso.
vuote, celebrazioni e attività pasto-       Dopo i primi allenamenti, gli schemi
rali sospese.                               cominciano a entrare, però non siamo
Confesso, non avrei mai immagina-           ancora una squadra completa, ci sono
to, nemmeno per un secondo, di fi-          ruoli ancora da assegnare e definire,
nire diciotto anni di relazioni, con        perciò pensateci, non troppo, e fatevi
tre mesi di silenzio quasi totale: una      avanti, vi aspettiamo!
Quaresima vestita di sacco, la Setti-
mana Santa a porte chiuse, le dirette,        “La messa è finita,
le differite, la gioia dell’annuncio            andiamo in pace,
Pasquale, la tristezza per il duomo               la nostra missione comincia”
vuoto; esperienze su cui ho riflettuto
seriamente, con la conferma di una                               Stefano Bonato
18 ANNUNCIO
   LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

  DALLE PICCOLE COSE…
  M   artedì 4 agosto ore 10,30, che
      belloooo!!! Un po’ di pioggia
  “santa” e refrigerante…
  Esco dalla canonica dopo aver bevu-
  to un caffè in compagnia di Silvia,
  Manuela e Giampietro pronto per
  ritornare in San Gaetano, nel chiu-         San Vito, i primi sulle orme di Ro-
  dermi la porta alle spalle sento un         bin Hood per rubare il tesoro con-
  gran chiasso provenire proprio dal-         quistato ingiustamente dal falso
  le stanze superiori del Sanga, corro        Re Giovanni Senzaterra, mentre,
  perché la pioggia scende generosa-          i secondi, invece, immersi nella
  mente, entro lungo il corridoio e           lontana Cina per conoscere il nuo-
  le orecchie iniziano a fischiarmi.          vo Guerriero Dragone maestro di
  Sembra di assistere ad una gara di          Kung-Fu: Pò!!! Un panda tutto ciccia
  urla, ma all’improvviso un brivido          e simpatia.
  di gioia mi attraversa tutto il cor-        I tesori estivi ormai scontati, ma
  po: quelle che per tanti potrebbero         sempre tanto attesi come CampoMa-
  essere fastidiose urla, confusione e        lo e i Campi Vicariali, ci sono sta-
  caos, per me sono gocce di vita, di         ti rubati da quell’invisibile virus
  gioia, di libertà, di semplici e vitali     Covid-19, ma non ci siamo tirati
  incontri.                                   indietro, non siamo rimasti seduti
  Tre settimane con i ragazzi delle           sul divano a prolungare un lockdown
  elementari e delle medie a Malo e a         lungo, anche se necessario.
                                              Partiti inizialmente con tanti dub-
                                              bi più che idee, con tante preoccu-
                                              pazioni più che sicurezze abbiamo
                                              messo al centro alcune parole car-
                                              dine: relazione, elasticità e sempli-
                                              cità. Messi nel cassetto quindi super
                                              programmazioni e super attività
                                              abbiamo cercato di esserci, uscire,
                                              stare insieme per tornare a sorride-
                                              re senza uno schermo, “fare strada”
                                              sui nostri colli (anche se con fatica
                                              a volte) guidati dalle nostre guide
                                              sagge e preziose del CAI Malo, infil-
                                              trandoci nel fresco e affascinante
                                              “Buso della Rana” con l’aiuto di Mas-
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                                        LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                           ANNUNCIO
simo, Lucio, Laura ed Ermes (Gruppo       essere solo connessi, c’è bisogno di
speleologi di Malo). Abbiamo fatto        contatto, di presenza.
visita anche ai nostri nonni, rimasti     Che dire quindi… semplicemente
soli in questi mesi, donando loro un      GRAZIE!!! Grazie a Sofia, Alessia, Ele-
piccolo pensiero e quello che aveva-      na, Mara, Stella, Jenny, Jody, Maria,
mo in abbondanza: il sorriso!!! E per     Lisa, Manuela, Tommaso, Sebastiano,
non tralasciare nulla, con i ragazzi      Filippo, Luca, Giovanni, Nicola, An-
delle medie, armati di guanti e gilet     drea, Luca, Matteo, Nicola, Davide,
catarifrangenti, abbiamo raccolto         Daniel, Riccardo, Roberto e Tomma-
le immondizie lasciate nei parchet-       so che davanti alla necessità di as-
ti.                                       sumersi una responsabilità impor-
Sospesi dal costante timore di “in-       tante e scomoda non si sono tirati
contrare” l’invisibile virus, perché      indietro, ma se la sono caricata sul-
dalle regole sul distanziamento al        le spalle e hanno scelto di dire: “IO
concreto stare insieme c’è sempre         CI STO”. Ci sto per dare quello che
un margine, un rischio dettato da         sono, per stare con questi ragazzi
una pacca sulla spalla a una spazzo-      che ritornavano a casa magari un po’
lata sui capelli a un cinque per aver     stanchi, sudati e un po’ sporchi, ma
raggiunto una meta impensabile, ci        con gli occhi belli e luminosi.
siamo lanciati e affidati nelle mani      È stata una bellissima avventura
di Gesù che emergeva dalle piccole        da veri “STRON9ER” e chissà maga-
cose, dalle esperienze e dalle molte-     ri questa avventura è stata un po’
plici qualità dei nostri animatori.       profetica ispiratrice di nuove espe-
Il contatto, che oggi è sinonimo di       rienze estive per gli anni venturi.
contagio, c’è sempre stato, spesso                                     don Luca
ingenuamente, mai però per tra-
sgredire, ma solo per la natura bel-
la della relazione. Non credo basti
20 ANNUNCIO
    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

   IL SEGRETO PER                              AVE MARIA
   ANDARE
   è iniziare
              AVANTI
   Marzo, aprile mesi di iscrizioni ai
   campiscuola, al campeggio e alle varie
   proposte che ogni anno rendono viva
   l'estate dei nostri ragazzi.                E te ne vai, Maria, fra l'altra gente
   Ogni anno? Si ma non quest'anno, un
   anno veramente straordinario, fuori
                                               che si raccoglie intorno al tuo passare,
   dall'ordinario.                             siepe di sguardi che non fanno male
   I nostri figli durante il lockdown ci       nella stagione di essere madre.
   hanno chiesto più volte se c'era anche
   una minima possibilità di poter andar
   al camposcuola ACR o al Campo Malo.         Sai che fra un'ora forse piangerai
   La speranza è sempre stata tanta ma         poi la tua mano nasconderà un sorriso:
   purtroppo, per i motivi che ben cono-
   sciamo, nulla è stato possibile.
                                               gioia e dolore hanno il confine incerto
   Ma a giugno un gruppo di ragazzi ca-        nella stagione che illumina il viso.
   peggiati da don Luca si sono ritrovati
   per organizzare un centro estivo par-
   rocchiale, un'esperienza sicuramente
                                               Ave Maria, adesso che sei donna,
   nuova e diversa ma con l'intento di far     ave alle donne come te, Maria,
   vivere momenti di gioia, condivisione,      femmine un giorno per un nuovo amore
   collaborazione, e perchè no di fatica
   ma anche crescita e soddisfazione.
                                               povero o ricco, umile o Messia.
   Giochi, gesti di generosità, pulizia di
   parcogiochi, passeggiate organizzate        Femmine un giorno
   in collaborazione con il CAI Malo, mo-
   menti di riflessione e preghiera sono
                                               e poi madri per sempre
   stati gli ingredienti che hanno dato        nella stagione che stagioni non sente.
   gusto a queste tre settimane.
   Grazie Animatori, grazie don Luca,
   grazie a tutti i volontari che si sono
   adoperati alla riuscita di questa nuo-
   va esperienza.
   Grazie per aver avuto il CORAGGIO di
                                                                   Fabrizio De Andrè
   unire le vostre RICCHEZZE per scopri-
                                                          da "La buona novella" (1970)
   re insieme un grande TESORO.
                                una mamma
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                                      LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
                                                         ANNUNCIO
BUONO O CATTIVO VIRUS NON ESISTE
ma buono o cattivo cittadino

“E    stote parati – state pronti”
      ci avrebbe detto Baden Powel,
fondatore dello scoutismo, a fine
                                        Mossi dal desiderio di FARE e di
                                        ESSERCI, dopo le prime settimane
                                        passate tra incertezza, impotenza
febbraio quando il Covid ha im-         e tante domande, abbiamo cerca-
provvisamente turbato la nostra         to un modo per rendere il distan-
quotidianità. Eppure noi, che que-      ziamento solo fisico e non sociale.
sto cambiamento improvviso non          Sfruttando gli strumenti che ave-
l’avevamo previsto, ci siamo tro-       vamo a disposizione, abbiamo quin-
vati disorientati e senza il giusto     di proseguito con le attività che,
“equipaggiamento”. Tutto si è im-       da sempre, ci contraddistinguono:
provvisamente arrestato e anche         i piccoli lupetti hanno potuto sco-
noi abbiamo smesso, senza preav-        prire il finale della “Storia Giun-
viso, di giocare, vivere avventure      gla” che, come di consueto, veniva
e fare strade assieme. Nonostante       raccontata loro durante l’anno;
la mancanza di linee guida preci-       il reparto, a sua volta, ha trovato
se e concrete, in un momento così       modi di reinterpretare la parola
delicato noi scout non potevamo         “avventura” con giochi e attività
non sentirci chiamati ad essere         in cui i ragazzi riuscivano ad esse-
responsabili verso la società, di-      re protagonisti attivi, nonostante
ventando esempio di cittadinanza        fossero “rinchiusti” tra le mura
attiva e consapevole, obiettivo che     di casa; infine il clan ha cercato di
perseguiamo da sempre con i no-         portare avanti le discussioni che
stri ragazzi.                           riteneva importanti, capendo allo
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    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

    BUONO O CATTIVO VIRUS NON ESISTE

   stesso tempo la necessità di tener
   viva la comunità e scoprendo un
   nuovo modo di ascoltarsi e cono-
   scersi.
   Tutto questo ci ha resi consapevoli
   del bisogno che abbiamo di incon-
   trarci e di condividere esperienze.
   Abbiamo capito inoltre l’importan-
   za del tempo che trascorriamo in-
   sieme e delle esperienze che forse
   davamo per scontate. Sono tante le
   cose che non possiamo fare dietro
   uno schermo: una veglia sotto le
   stelle, un cerchio attorno al fuoco,
   un gioco notturno nel bosco, una sa-        rato in questi mesi.
   lita che sembra non finire, ma che          Non sappiamo quando torneremo
   appare più lieve se condivisa, un           alla normalità, ma siamo pronti a
   grande urlo attorno ai Vecchi Lupi,         essere resilienti e a credere che
   una notte in tenda, un’uscita im-           anche oggi, soprattutto oggi, lo
   provvisata… La cosa che più ci man-         scoutismo sia lo strumento miglio-
   cherà sarà vivere un campo estivo,          re che possiamo regalare ai nostri
   il momento più atteso dell’anno, ma         ragazzi per diventare i cittadini
   non ci siamo arresi! La nostra esta-        del domani.
   te sarà caratterizzata da attività in
   tutta sicurezza, con l’obiettivo di                                23/07/2020
   recuperare il tempo perso, facendo                                 Capi Scout
   tesoro di quello che abbiamo impa-             gruppo San Vito di Leguzzano 1
23
                                         LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
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  Siamo creature interconnesse: natura, ecosistemi stravolti, popoli
  di parti del mondo diverse. Sentiamoci tutti collegati, da un capo
  all'altro del mondo apriamo gli occhi e andiamo oltre.
  Animazione missionaria Malo Molina San Vito Leguzzano e San Tomio

ESSERE MISSIONARI IN TEMPO DI PANDEMIA
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,20b)
                                           tati crescono ogni giorno che passa.
                                           Attualmente (22 maggio 2020), in
                                           tutto il Brasile, i morti sono piú di
                                           20.000 e gli infettati piú di 300.000.
                                           L’infezione non è omogenea in tutto
                                           il Paese. Ora la situazione peggiore
                                           si riscontra in alcune grandi città
                                           come San Paolo, Rio de Janeiro, Ma-
                                           naus, Fortaleza, Belem, Recife. La
Boa Vista, 22 maggio 2020                  capitale del nostro stato di Rorai-
                                           ma, Boa Vista, dove si concentra la

C  ari amici e care amiche,

siamo io, don Enrico, che scrivo,
                                           maggioranza della popolazione, in
                                           questo momento, conta piú di ottan-
                                           ta morti e piú di duemila infettati
don Attilio e le Suore Orsoline di         per una polazione di circa seicen-
Breganze, Sr. Renata, Sr. Antonia,         tomila abitanti (nella capitale sono
Sr. Monica e Sr. Ianessa, tutti noi        poco meno di quattrocentomila). I
in missione “ad gentes” in Rorai-          giornali dicono che la percentuale
ma, estremo nord del Brasile, terra        di contaminazione qui, dove noi vi-
amazzonica. Cosa significa per noi         viamo, è tre volte maggiore rispet-
vivere in missione, in terra bra-          to alla media nazionale: nel Brasile
siliana e amazzonica, in tempo di          intero i contaminati sono 84,5 ogni
pandemia lo stiamo sperimentando           100.000 abitanti, mentre qui in Ro-
adesso, dopo piú di due mesi di qua-       raima sono 264 per 100.000 abitanti.
rantena.                                   Al momento il nostro sistema sa-
Intanto volevo rassicurarvi che            nitario pare reggere, nel senso che
stiamo bene, la salute, per ora, rin-      le unitá di trattamento intensivo
graziando il Cielo, non manca. Ci          (UTI) riescono ad accompagnare i
consola sapere che in Italia la situa-     pazienti più gravi, cosa che non sta
zione sta lentamente migliorando,          accadendo per esempio a Manaus
con le dovute riserve e attenzioni.        (750 km da noi e piú di due milioni
Qui in Brasile siamo in piena pande-       di abitanti) dove scarseggiano letti
mia da Covid 19, i morti e gli infet-      di UTI, personale medico e parame-
24 ANNUNCIO
    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

    ESSERE MISSIONARI IN TEMPO DI PANDEMIA

   dico addetto, materiale ospedaliero         sta, la capitale, perché sul territo-
   di sicurezza e medicine. Purtroppo          rio non ci sono letti di UTI.
   la situazione sanitaria, soprattutto        La minaccia più grave è per i popoli
   del nord del Brasile, era giá preca-        indigeni isolati, che vivono nel mez-
   ria prima della pandemia (ricordia-         zo della foresta, dove è più diffici-
   mo che qui in Brasile ci sono, tutti        le l’accesso. Purtroppo anche lì ci
   gli anni, infezioni di dengue, feb-         sono uomini e donne non indigeni e
   bre gialla, malaria, chicongunha e          senza scrupoli che vanno a cercare
   zika) ma adesso, con il Coronavirus         e ad estrarre l’oro in maniera il-
   in piena espansione, si é fatta anco-       legale, portando con loro anche il
   ra più critica. L’isolamento fisico e       virus e contaminando gli indigeni
   l’igiene personale sono difficili da        senza difese e senza ospedali vicini.
   raggiungere e mantenere in situa-           Il controllo da parte delle autoritá
   zioni di povertá, emarginazione,            pubbliche e di polizia non è molto
   mancanza di lavoro, famiglie nu-            presente ed efficace, anche perché
   merose in piccole case, molte volte         l’attuale governo appoggia, più o
   senza acqua e senza fognature.              meno palesemente, lo sfruttamento
   Non dimentichiamo la situazione dei         minerario e agro pecuniario della
   migranti venezuelani, ancora molto          foresta.
   presenti qui da noi e in condizioni         Dopo la descrizione di questo qua-
   ancora peggiori. Un certo numero            dro, non certo consolante, volevo
   vive ancora per le strade della cittá.      descrivervi come viviamo noi mis-
   Il virus é giá arrivato anche nelle         sionari. Le celebrazioni liturgiche
   piccole cittá sparse sul territorio e       e gli incontri pastorali sono stati
   nelle comunitá indigene. I casi piú         tutti sospesi, giá da due mesi. Riu-
   gravi vengono trasportati a Boa Vi-         sciamo a celebrare la Santa Messa
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                                          LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
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                                  ESSERE MISSIONARI IN TEMPO DI PANDEMIA
in casa o in chiesa con pochissime          gliono bene e ci ricordano sempre,
persone.                                    pur ci vogliono bene e ci ricordano
Quando abbiamo una sufficiente              sempre, pur in mezzo alle difficoltá
connessione d’internet, trasmettia-         che certo non mancano anche lì in
mo la Celebrazione su Facebook.             Italia. La vostra presenza ci mostra
La maggior parte del tempo stiamo           che Gesú é veramente con noi tutti i
in casa e usciamo solo per situazio-        giorni, soprattutto in questi giorni
ni di estrema necessità come per            difficili.
comprare cibo per noi e per le fami-        Il Signore, per l´intercessione del-
glie piú bisognose.                         la Madonna di Monte Berico, ci bene-
Si è creata, grazie al Cielo, una ca-       dica e ci protegga tutti, faccia ter-
tena di solidarietà per cui stanno          minare quanto prima, grazie anche
arrivando ceste basiche (alimenti           alla buona volontà e alla competen-
principali piú usati nel menú quo-          za di tanti uomini e donna di scienza,
tidiano delle comunità e alcuni pro-        questa pandemia e converta i nostri
dotti per l’igiene della casa e perso-      cuori perché ritorniamo alla vita di
nale), un po’ dai quartieri piú ricchi      tutti i giorni con più coscienza della
della città e un po’ dal resto del Bra-     fraternitá e solidarietá, che ci lega
sile, dalla Caritas brasiliana, dalle       ai nostri fratelli e sorelle sparsi
istituzioni, associazioni, imprese          per il mondo e ci lega alla creazio-
pubbliche e private).                       ne, dono del Creatore, affidata alle
Ci dedichiamo quindi alla distribu-         nostre cure.
zione di queste ceste nelle famiglie                      Don Enrico, don Attilio,
o nei centri di raccolta.                              suor Renata, suor Antonia,
Personalmente il tempo per prega-                      suor Monica e suor Ianessa
re adesso è un po’ aumentato, come
pure il tempo dedicato alla lettura,
alle pulizie, all’igiene della casa.
Ringraziamo tutti voi che dall’Ita-
lia ci ricordate nella preghiera e
vi preoccupate per la nostra salute.
Ringraziamo l’Ufficio missionario
della nostra Diocesi di Vicenza, nel-
le persone di Agostino e Isabella, il
Vescovo Beniamino, i suoi collabo-
ratori, il Card. Pietro Parolin che
ci hanno fatto pervenire, qui in casa
nostra, medicine e materiale sani-
tario di prevenzione proveniente
dall’Italia. É bello sapere e speri-
mentare che tante persone ci vo-                     Ripubblichiamo questo articolo
                                                     dalla rivista “Chiesa viva"
                                                     di Luglio 2020
26 SOCIALE
   LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

                                              presenza, di referenti dei consigli
                                              pastorale e affari economici del-
                                              la parrocchia. Questo sottolineare
                                              come l’attività della sagra è dimen-
                                              sione legata e in totale sintonia con
                                              la programmazione pastorale della
                                              comunità.

                                              Nella storia, tutte le sagre par-
                                              rocchiali nascono come occasione
                                              di devozione e pietà popolare, in
   ANCHE “FAR SAGRA”                          memoria del santo patrono e come
                                              occasione di festa per tutta la co-
   IN  PARROCCHIA...
   è fare azione pastorale!
                                              munità, ossia una manifestazione
                                              di grande valore sia spirituale che
                                              umano. Diciamo che, come festa, ri-

   U  na delle tante attività che sono        sponde al desiderio di dare spazio
      presenti in tutte 4 le parrocchie       alla spiritualità e alla socialità.
   dell'Unità Pastorale (San Vito, Le-        In questi ultimi anni vi è stato il
   guzzano, Molina e Malo nelle locali-       rischio di ridurre questa bella pe-
   tà di Case e Pisa), è la bella realtà      culiarità e dare maggiore spazio
   della festa patronale: “LA SAGRA”.         ed attenzione ad altri elementi che
                                              possono ridurre il contenuto speci-
   Da sempre, la sagra patronale è            ficamente cristiano e umano che ne
   un’iniziativa molto sentita ed attesa      era all’origine. Per questo motivo
   nelle nostre comunità, ma in questi        nel programmare le nostre sagre,
   ultimi anni/decennio, ha assunto un        è fondamentale porre attenzione
   particolare valore comunitario/ag-         anche alla dimensione orante ed ec-
   gregativo e quindi anche pastorale         clesiale, e cercare di coinvolgere la
   che potremmo, forse, definire, come        comunità anche in queste azioni.
   “esperienza parrocchiale, che re-          Ecco che l'annuale realizzazione
   spira di laicità”.

   Per questo motivo da fine 2019, con
   l’apporto della diocesi, sì è ritenuto
   importante rivedere il significato
   liturgico, comunitario e civile delle
   nostre sagre anche formalizzando
   l’organizzazione di tali eventi con
   la stesura di uno statuto e la nomi-
   na di un coordinamento, che veda la
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                                         LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020
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della “Sagra Patronale”, organiz-         dini fondanti per l'esistenza stessa
zata dai Comitati parrocchiali,           della manifestazione.
risulta essere, per molti abitanti
delle nostre comunità, un momento         Diversità di ruoli e competenze di-
di forte aggregazione per chi già         cevamo: da chi si impegna pratica-
"vive" la Parrocchia e le sue propo-      mente tutto l'anno (tra concludere
ste; mentre, per quanti la vivono in      l'edizione precedente ed attivarsi
modo un po' più distaccato, risulta       per quella successiva), a chi si limi-
essere uno straordinario strumento        ta ad un impegno (comunque prezio-
di coinvolgimento e di accoglienza,       so) durante i giorni della sagra; tut-
anche per i nuovi residenti e per le      ti comunque con la volontà di dare
nuove famiglie.                           il proprio contributo, magari anche
                                          divertendosi.
La particolare tipologia organizza-
tiva, tipica delle nostre feste patro-    Quindi spazio a tutti, dai più giovani
nali, dà spazio infatti ad una varietà    ai più maturi, dai single alle fami-
di impegni e ogni persona, se desi-       glie, cercando sempre di creare un
dera dare la propria disponibilità,       ambiente aperto, che favorisca la
trova ampi ambiti dove svolgere il        partecipazione, accresca il senso
proprio servizio di volontariato          di appartenenza e valorizzi sempre
perchè, è importante ricordarlo, la       più questi momenti di autentica
gratuità e il bene comune sono i car-     condivisione comunitaria.
28 SOCIALE
   LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

   ANCHE "FAR SAGRA" IN PARROCCHIA...

   Come ben sapete, la situazione “pan-       sagra delle nostre 4 parrocchie, si
   demica” che ci ha coinvolto in que-        stanno incontrando per valutare se
   sti mesi, ha costretto tutte le nostre     e come provare ad organizzare qual-
   dimensioni ed attività parrocchiali,       cosa, ad oggi, senza certezze.
   a rivedere progetti, programmi ed
   azioni operative. Mentre scriviamo         Ma questa situazione difficile, siamo
   queste righe, non vi è ancora certez-      certi, passerà e se anche quest’anno,
   za sulla possibilità di organizzare        non si riuscirà a fare o fare sagra
   le consuete sagre di settembre, o co-      come si vorrebbe, sicuramente si
   munque non vi è chiarezza su quali         useranno le energie e le risorse per
   saranno le modalità operative che si       programmare al meglio le manife-
   potranno attuare.                          stazioni per il 2021.
   Sicuramente vi sarà l’impossibili-
   tà di arricchire le manifestazioni         E per concludere, GRAZIE alle tante
   con eventi di spettacolo o intrat-         persone che nella nostra Unità Pa-
   tenimento (concerti, ballo, ecc.);         storale si impegnano e rendono pos-
   probabilmente sarà più fattibile la        sibile questi significativi eventi e
   dimensione “culinaria”, se pur con         GRAZIE, a quanti vi partecipano con
   modalità più contenute e sempre            “gioia ed appetito”.
   nel pieno rispetto delle indicazioni               I volontari della sagra e il
   normative sia civili che diocesane.                  diacono Alessandro Savio
   In questi giorni i singoli comitati
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METTERSI INSIEME È UN INIZIO
RIMANERE INSIEME È UN PROGRESSO
LAVORARE INSIEME UN SUCCESSO

È  da questa premessa che noi scuo-
   le dell’Infanzia paritarie di San
Vito di Leguzzano, Molina e San To-
                                         importante relazione educativa che
                                         contribuirà, con accoglienza e pro-
                                         fessionalità, ad affiancare la fami-
mio definiamo il nostro essere e il      glia nel suo compito educativo.
nostro agire. Un territorio definito
da variabili personali, interper-        Partendo dall’importanza dei gesti
sonali ed ambientali. Un insieme di      di cura e passando attraverso in-
attori, agenti dentro una situazione.    terazioni ed esperienze, famiglia
Uno spazio a tre dimensioni: collabo-    e scuola si incontrano, vivono e si
razione, coesione, organizzazione.       riconoscono reciprocamente, co-
                                         struendo un rapporto di fiducia e
La famiglia è luogo naturale e pri-      valorizzazione reciproca, condivi-
mario per l’educazione dei bambini.      dendo il desiderio di esserci e di
Ma è con l’ingresso nei Servizi 0-6      offrire un tempo buono e di valo-
anni (Asilo Nido e Scuola dell’In-       re ai loro figli. Condizioni queste
fanzia) che prende vita una nuova        che, nella centralità della relazio-
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    LA VOCE DI SANTA LIBERA ∙ SETTEMBRE 2020

   METTERSI INSIEME È UN INIZIO

                                               scuole, Enti e Istituzioni: un rap-
                                               porto ormai consolidato tra comu-
                                               nità scolastica e servizi, volonta-
                                               riato ed associazioni territoriali
                                               che contribuisce ad arricchire l’of-
                                               ferta formativa delle nostre scuole.
                                               Ciò permette di valorizzare le tra-
                                               dizioni e l’attaccamento dei bambini
                                               e delle famiglie alle proprie radici.

                                               Scuola e territorio rivestono un
                                               ruolo complementare nel funziona-
                                               mento del sistema educativo. Sep-
                                               pure in misura diversa, in funzione
                                               delle proprie peculiarità, ciascu-
                                               na entità è coinvolta in un’azione
   ne scuola-famiglia, consentono di
                                               di “corresponsabilità educativa”;
   costruire insieme una “pedagogia
                                               ecco, allora, l’importanza del terri-
   della speranza”, caratterizzando un
                                               torio e di chi lo abita, inteso come
   tempo che abbia il sapore di cresci-
                                               campo sociale e luogo di educazione
   ta “autentica” e che sappia guardare
                                               permanente.
   con fiducia al futuro.
   I Servizi 0-6 anni, si pongono co-
                                                                   Le Coordinatrici
   stantemente in ascolto dei bisogni
                                                                         Piera Alba
   delle famiglie per prendersi cura
                                                   Scuola dell’Infanzia , “SS Angeli
   di loro, perché anche così si rico-
                                                    Custodi, ”San Vito di Leguzzano
   nosce e si realizza la centralità del
   bambino, incoraggiando e aiutando
                                                                 Cristina Marcante
   le famiglie a diventare sempre più
                                                   Scuola dell’Infanzia e Asilo Nido
   protagoniste e consapevoli del loro
                                               Integrato “San Gaetano” Molina di Malo
   irrinunciabile ruolo educativo,
   perché non solo a scuola, ma anche a
   casa si “impara”!
   I Servizi quindi accompagnano i ge-
   nitori a ri-orientare il loro sguardo
   per costruire e sviluppare legami e
   relazioni che, nell’intreccio di per-
   sone, spazi, oggetti, tempi, azioni,
   storie e ricordi, segnano e educano.
   In questo contesto va sottolineata
   l’importanza della relazione tra
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