La Salernitana a Iervolino
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La Salernitana a Iervolino Danilo Iervolino nuovo proprietario della Salernitana. Lo hanno comunicato con il nuovo anno i trustee all’imprenditore napoletano che così succede agli ex co patron Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. La squadra granata così resta in Serie A. Nelle prossime ore saranno definiti gli atti necessari al cambio al vertice del club. Salernitana, magnate americano in vantaggio sulle altre tre cordate I trustee della Salernitana stanno valutando quattro offerte ritenute valide. La prima è quella di un fondo americano, riconducibile ad un magnate già operante nel settore calcio, e innamorato della Costiera Amalfitana, di cui ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi, che ha presentato un’offerta tra i 20 e i 25 milioni di euro. Stamattina ha presentato la sua offerta vincolante anche l’imprenditore Danilo Iervolino che si è fermato tra i 10 e i 13 milioni d’euro più bonus, ed ha confermato la volontà di non fare ulteriori rilanci. La terza è quella del gruppo Cerruti – Rispoli tra i 13 e 15 milioni d’euro. La quarta offerta, è invece, quella presentata dal notaio Orlando. Ora bisogna solo attendere la decisione dei trustee e la loro eventuale comunicazione alla Federazione. Il bilancio della Salernitana sarà approvato il 4 gennaio, data di convocazione dell’assemblea
Un anno di Salernitana. Dalla grande gioia alla grande attesa Gennaio 2021 inizia con un primo ko stagionale all’Arechi per la Salernitana, che perde in casa contro il Pordenone. Una seconda sconfitta la si registra contro l’Empoli che addirittura segna ben cinque gol. I granata vanno alla ricerca di risposte importanti contro il Pescara per terminare il girone di andata con un sorriso. Missione compiuta con punteggio all’inglese contro la formazione diretta dall’ex Breda FEBBRAIO Inizio mese a reti bianche nella sfida al Granillo di Reggio Calabria. Pochi giorni dopo la Salernitana viene fermata dal Chievo con un altro pari, questa volta all’Arechi. Ed un pari viene rimediato anche a Pisa dove finisce 2-2. Stessa storia con il Vicenza che conquista punti all’Arechi, mentre Tutino fallisce un calcio di rigore. E’ ad Ascoli la prima vittoria nel girone di ritorno, ma quanta paura per Dziczek. MARZO
La Salernitana espugna per la prima volta nella sua storia lo Zini di Cremona e mister Castori adesso inizia a credere nella promozione in serie A. Con una rete di Bogdan, successivamente liquida il Brescia e sale al terzo posto. Anche i giocatori, adesso, iniziano a credere nella promozione nella massima serie e Di Tacchio in un intervista al nostro quotidiano rivela che “Abbiamo un sogno da realizzare” APRILE Aprile si apre un ko contro il Lecce, ma Castori non molla e conferma l’obiettivo della promozione. E così a riportare la Salernitana da sola al terzo posto ci ha pensato una magia di Cicerelli nella gara contro il Frosinone. La Salernitana batte poi 2-1 il Venezia: con un successo conquistato all’ultimo respiro, con una doppietta di Gondo, ribalta il risultato negli ultimi tre minuti. Si continua a sognare la serie A. MAGGIO
Maggio è il mese del sogno che si realizza. La Salernitana torna in serie A, in città esplode la festa. Ovunque è uno sventolio di bandiere, cori, carovane di macchine e motorini vedono gioire insieme migliaia di persone, che hanno seguito l’ultima partita contro l’ex Grassadonia davanti agli schermi dei bar della city. Sulla festa cala un velo di tristezza in serata, quando a causa di un incidente muore il tifoso Loris Del Campo GIUGNO Il mese di giugno si apre con la vicenda della vendita della Salernitana. I tifosi pronti alla protesta dopo la bocciatura da parte della Figc del blind trust imbastito da Lotito e Mezzaroma. Sulla vicenda della vendita della società granata intervengono anche il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ed il governatore Vincenzo De Luca, che chiedono chiarezza e trasparenza LUGLIO
Il Consiglio Federale ha approvato il Trust della Salernitana che da inizio luglio, finalmente, è ufficialmente iscritta al campionato di serie A. Iniziano così le procedure d’acquisizione delle offerte per Salernitana, mentre mister Castori bussa a rinforzi: servono 9 giocatori. A fine mese vengono chiuse di fatto quattro trattative importanti: Favilli, Bonazzoli, Kechrida, Lassana AGOSTO Nella prima gara amichevole con il Palermo, i granata vincono 2 a 1, mentre viene annunciato l’esordio in Coppa Italia il 16 agosto alle 20,45 all’Arechi contro la Reggina in diretta su Mediaset 20. Gara che finisce 2-0 per i granata a segno. La prima gara di campionato è invece contro il Bologna. Una partita vibrante con i granata che due volte sono andati in vantaggio ma non sono riusciti a portare punti a casa SETTEMBRE
Franck Ribery firma con la Salernitana, l’annuncio fatto da Ugo Marchetti, amministratore unico della squadra. Intanto i Trustee hanno approntato una data room al fine di condividere, con i diversi soggetti che hanno già manifestato interesse all’acquisto della società e prodotto le relative dichiarazioni di indipendenza e confidenzialità, i documenti necessari alla preliminare due diligence della Società. OTTOBRE Alla settima giornata la Salernitana ha rotto il ghiaccio conquistando la prima vittoria in campionato superando il Genoa di misura. Ma la gioia dura poco e dopo l’ennesima sconfitta maturata il 16 ottobre l’U.S. Salernitana 1919 ha ritenuto necessario far conoscere il proprio sentire e le conseguenti decisioni. Decidendo così di fatto di esonerare l’uomo della promozione, ovvero Mister Castori NOVEMBRE
I tifosi della Salernitana non lasciano sola la squadra neanche in trasferta. E per la trasferta contro la Lazio soltre 4.500 si recano a Roma. La gara finisce 3-0 per i padroni di casa. Intanto i trustee Melior Trust S.r.l. e Widar Trust S.r.l. annunciano che non ci sarà la cessione della Us Salernitana 1919. Le offerte presentate fino a quel momento sembra che non possono essere accettate. DICEMBRE Mentre il campionato non regala nessun sorriso ai tifosi della Salernitana, tutti gli occhi sono puntati sulla cessione della società. Termine ultimo per la vendita della squadra è fissato per la giornata di oggi e se non si riesce a concludere nulla il primo gennaio la squadra potrebbe essere fuori dal campionato di Serie A, come comunicato dal presidente della FIGC, nel corso dell’ultimo consiglio federale.
Salernitana-Inter, potenziato il servizio della metropolitana In occasione dell’incontro di calcio Salernitana – Inter in programma questa sera, venerdì 17 dicembre, alle ore 20.45, presso lo Stadio Arechi, sarà aperta ed in funzione la fermata Arechi – Ospedale della metropolitana di Salerno. Sarà inoltre potenziato il servizio in corrispondenza dell’orario di fine partita, con due corse aggiuntive da Arechi verso Salerno alle ore 23.05 e 23.35. Sarà chiuso il cancello verso l’ospedale, mentre resterà aperto il cancello lato Arechi. Si invitano, pertanto, i tifosi che si recheranno allo Stadio di utilizzare la metropolitana e di limitare il più possibile l’uso di mezzi privati per evitare il congestionamento del traffico veicolare. La delusione e l’amarezza dei tifosi granata di Francesco La Monica Tanto tuonò che piovve. Una frase, attribuita persino a Socrate, che ben si sposa con le attuali vicende relative alla squadra granata. Tuonava, ma ora piove, e piove davvero. E con fulmini ben mirati in direzione della sola, vera vittima di tale bailamme: la tifoseria. Tifosi che, nonostante i risultati poco onorevoli, non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno in ogni dove. Quelli che, al netto del disinteresse e talvolta della delegittimazione dell’ex co- patron, ora disponente Claudio Lotito, rappresentano l’unico patrimonio inestimabile della Salernitana. Ora, dopo
l’ennesima richiesta di proroga dei trustee Isgrò e Bertoli, per mancanza di offerte congrue, la palla passa ufficialmente a Gravina. Sarà lui, insieme agli organi federali, a dover decidere il destino di una piazza ritornata, meritatamente, in massima serie dopo anni di sofferenze e fallimenti. Città che sta vedendo trasformare, gara dopo gara e proroga dopo proroga, il più dolce dei sogni nel più atroce degli incubi. Due, per ora, le strade percorribili: estromissione dal campionato, in corso, di Serie A, o “accanimento terapeutico”, perpetrato con la proroga del trust fino al 30 giugno. Ma comunque vada, è bene specificarlo, si consumerà l’ennesimo pasticcio all’italiana. L’ennesima ignobile nefandezza di un sistema in marcescenza, del quale tutte le componenti, a vario titolo e con gradualità di colpe, sono comunque corresponsabili. E non basterà di certo la volontà degli altri 19 club di Serie A, ribadita ieri nel corso dell’assemblea di Lega, per rendere le cose più credibili. Se Lotito, al termine della riunione, si è detto non preoccupato perché ormai estraneo alle sorti della Salernitana, in città l’umore è ben differente: «C’è molta delusione e amarezza – dice Vittorio Romano – Siamo stanchi di questa situazione. Dopo 23 anni di attesa non meritavamo questo triste epilogo. La piazza di Salerno è sempre stata una delle più calde d’Italia, ed oggi vedersi sbeffeggiati in questo modo è veramente lacerante. Per quanto mi riguarda, bisognerebbe disertare già da venerdì per dare un messaggio forte e chiaro a questi burattinai. Mi auguro che, vista l’assurda situazione, il popolo salernitano torni unito come anni fa. Dobbiamo farlo per noi e per nessun altro.» Parere molto simile a quello di Roberto Cuomo: «Salerno dovrebbe avere la forza di reagire e organizzare una protesta, ovviamente civile, ma seria. Altrimenti, l’unica strada percorribile è quella della diserzione. Dopo tanti anni, quest’anno ho smesso di andare allo stadio. E a spaventarmi non sono certo i prezzi dei biglietti. Ma ormai, assistere ad una partita della Salernitana, è diventato mortificante. Purtroppo la situazione è critica e faccio fatica a trovare vie d’uscita vere e proprie. L’unica cosa da
fare è quella di ritrovare l’unione di intenti tra noi tifosi e remare tutti nella medesima direzione.» Amaro il commento di Vincenzo Sabbetta: «Quello che abbiamo letto oggi è stato l’ennesimo necrologio per il calcio. Ho sentito dichiarazioni di addetti ai lavori, che hanno lamentano la mancanza di tempo materiale per concretizzare la vendita di un bene così di “peso” quale una società di calcio. Purtroppo, quando vanno le scarpe strette, poi ognuno vuole scaricare le colpe su altri, quando sarebbe bastato evidenziare queste problematiche in tempi congrui. Se il trust è stato istituito in estate e i bilanci sono arrivati ad ottobre, vuol dire che si è partiti già con colpevole ritardo, e che le ultime disastrose vicende erano già facilmente prevedibili. La piazza è rimasta in attesa di comunicati che, se emessi, suonavano più come il preannuncio di una condanna a morte che come messaggi di speranza. Non abbiamo avuto un aggiornamento costante, rassicurazioni o esposizioni di problematiche oggettive che avrebbero potuto far alleare istituzioni e tifosi sotto un’unica bandiera. Si è vissuto con il fiato sospeso per mesi, mentre sui campi si consumava lo scempio sportivo. Una serie di risultati e prestazioni mortificanti per i tifosi che ci mettevano soldi, passione e sacrifici. Il tempo di mezze misure, silenzi e voci di corridoio è finito. Se si devono prendere decisioni drastiche lo si faccia pure, ma qualcuno difenda la Salernitana e i suoi tifosi. Questo scempio dovrà pur avere una fine, prima o poi». Interessante la chiave di lettura data da Vincenzo Sabato: «La situazione venutasi a creare era nell’aria. I segnali si sono avuti già nel corso di alcune trasmissioni televisive, per cui il “golpe” di Lotito era più che prevedibile. La poca chiarezza dei trustee, blindati e manipolati dai vecchi proprietari, ha partorito il comunicato di ieri che per me risulta essere l’anticamera dell’obitorio della nostra Salernitana. Molto strane sono state le voci di questi ultimi giorni, con i trustee che comunicavano che le diligence dei proponenti erano complete e che gli stessi avevano dato le necessarie e richieste garanzie. Il mio parere è che Lotito & C. sperano che la FIGC
estrometta dal campionato la Salernitana in modo da fare causa agli organi federali davanti alla magistratura ordinaria, per ottenere un lauto risarcimento. Risarcimento che, al 100%, sarebbe ben più congruo dei trenta milioni che potrebbe ricavare dalla vendita». Duro e malinconico il commento di Giuliana Parrilli: «Che la Salernitana non abbia mai vantato, da tempi lontani, una solidità economica è fatto ben noto a tutti. Ma la situazione che i tifosi sono costretti a vivere in questo momento va al di là di ogni limite di tolleranza. Fiduciosi, abbiamo atteso che ognuno facesse il proprio lavoro, e ad oggi sembra non essere stato così. Tra i tanti cuori che popolano l’Arechi e, molto spesso, gli spalti degli stadi che ci ospitano, battono i cuori di nuove generazioni. Le stesse che sosterranno un domani la squadra, speriamo con sempre maggiore consapevolezza. Mi chiedo quale favoletta dovremmo raccontare alle generazioni future di tifosi, per spiegare quanto sta accadendo e cosa accadrà da qui a breve. Quali valori e principi stiamo trasmettendo? Possiamo davvero parlare in nome di una legalità così tanto fasulla e aleatoria? Chi ha ruolo e competenza, al riguardo, abbia il coraggio di parlarci con trasparenza, perché a noi manca quello di raccontare ai più piccoli che la Salernitana, quella vera, come nelle fiabe, è vittima delle “streghe cattive”. Proprio non potremo averlo il coraggio di raccontare una favola dove vincono amore, passione e temperanza». In chiusura, il commento di Antonio Di Filippo: «Si tratta di una fine annunciata, fin da quando è stato istituito questo scempio chiamato trust. Non sono sorpreso, perché questa è la conclusione naturale di un obbrobrio giuridico, costituito ad hoc per aiutare Lotito nella finta guerra con la Federazione. La Salernitana, in questo momento, è sola contro tutti e non ha nemmeno il supporto della sua gente, che continua a non muovere un dito. Quello che verrà, sarà soltanto il procrastinare il funerale della Salernitana, già annunciato un mese dopo il raggiungimento del paradiso. Se dipendesse da me diserterei lo stadio e metterei in piedi forme di protesta clamorose. Gli Ultras si devono svegliare. Belli i cori e le
coreografie, ma stare vicino ad una squadra e ad una città significa anche difenderle mettendosi in discussione. Che questa diversità rispetto ad altre piazze venga dimostrata fino in fondo» De Simone: “La Salernitana non è tutelata, possibili manovre poco chiare” di Enzo Sica Sono momenti difficili per la Salernitana e la tanto sospirata che doveva arrivare per la vendita della società non c’è stata. Almeno per ora anche se si susseguono e si rincorrono che non fanno altro che destabilizzare ancora di più un ambiente deluso profondamente anche per i risultati negativi della squadra in questo suo ritorno in massima serie dopo ben 22 anni di purgatorio. E in tutto ciò va evidenziato il durissimo intervento di Andrea De Simone, ex presidente della provincia di Salerno ed ex Parlamentare della Repubblica ospite della trasmissione Tifosissimi del Salerno club 2010 su Telecolore. De Simone, alla prima domanda del conduttore sul suo pensiero per le ultime vicende societarie ha detto:
sindaco si limita a parole di circostanza e resta in attesa di essere coinvolto. Da chi? Siamo seri. Vada a Roma e chieda un incontro urgente con i protagonisti di questa disgustosa vicenda: a Gravina che mostra grande attenzione alle vicende della nostra squadra in un mondo caratterizzato dagli interessi di grandi gruppi finanziari e dalle vicende dei falsi in bilancio, delle plusvalenze che riguardano numerosi club e di tante degenerazioni che danneggiano il gioco più bello del mondo> Sul trust aggiunge De Simone:
decisioni del prossimo consiglio federale di martedì 21 dicembre l’ex parlamentare ha così risposto: E sugli imprenditori locali cosa vuol dire De Simone? Napoli: “Pronto a qualsiasi azione mi venga richiesta per la Salernitana” di Monica De Santis La vicenda Salernitana continua ad attirare l’attenzione anche
del primo cittadino Vincenzo Napoli, che segue ciò che sta accadendo intorno alla squadra della città. E così ieri, nella giornata della scadenza e con il 31 dicembre sempre più vicino, e con notizie che arrivano sempre meno confortanti, Napoli ha voluto ribadire ancora una volta la sua posizione in merito, ed anche la posizione dell’intera amministrazione comunale… “Ho detto a chiare lettere che non possono entrare nel merito economico finanziario delle traversie che sta vivendo la nostra squadra. Ma ho anche detto a chiare lettere che sono a disposizione per quanto riguarda qualsiasi azione mi venga richiesta e sono pronto a fare degli atti compiuti e concreti, non degli atti demagogici. Sono a disposizione di tutti quelli che la pensano in un modo giusto e che pensano solo al bene della squadra. Naturalmente mi auguro. e credo. che questa vicenda tristissima abbia quanto prima una fine giusta e che si possa immaginare di riprendere il percorso ordinario delle cose, con una Salernitana acquistata da chi intende acquistarla veramente. Ma soprattutto mi auguro che dopo si possa andare avanti sperando di recuperare, nei limiti del possibile, uno svantaggio clamoroso che purtroppo in questi mesi la squadra ha guadagnato in campionato”. Il sindaco ha poi parlato dei lavoratori delle cooperative che continuano ogni giorno a stazionare davanti l’ingresso di Palazzo di Città, in attesa che la loro situazione lavorativa venga risolta. I lavoratori continuano a chiedere una risposta tempestiva, soprattutto in merito alla segnalazione delle stesse cooperative all’Anac, ed anche in merito al famoso progetto ponte che avrebbe dovuto garantire una continuità lavorativa per tutti loro… “Il progetto ponte, credo che sia in via di ultimazione” ha spiegato Vincenzo Napoli, “Sono solidale con gli aspetti umani dei lavoratori che stazionano sotto all’ingresso del Comune, oramai da mesi, anche se li inviterei a togliere quello striscione che non c’entra niente con la loro vicenda. Come dicevo sono solidale con le loro esigenze e le loro risorse, naturalmente però, devono capire che noi dobbiamo fare in modo che le nostre scelte siano ponderate e finalizzate garantire loro il meglio, questo
sempre per tutelare i loro interessi. Fare degli atti frettolosi o degli atti condotti e formati sotto la spinta di esigenze momentanee, credo che non giovi a nessuno. A noi sicuramente no, ma non giova soprattutto a loro. Bisogna preparare degli atti compiuti, che devono essere perfetti e che devono dare i loro frutti”. Una “partitura” del sentimento Granata Per il giorno dell’Immacolata i Segni Distinti, duo di poliziotti cantautori composto da Angelo Forni e Fabio Sgrò, hanno regalato ai loro fans ed in particolare ai tifosi salernitani un nuovo brano dal titolo “Granata”, ovvero un inno per una “partitura” del sentimento Granata. Sembra quasi banale comporre ancora una canzone sul sentimento dei Granata del Sud, quando chi ha voglia e intento per farlo, lo può fare sugli spalti dell’ Arechi. Quello della curva Sud è solo il modo più vistoso, divertente, enfatico di essere Granata: le sciarpate, le bandiere, i fumogeni, le grandi creazioni delle coreografie, i capigruppo storici, i tamburi, i cori che accompagnano da sempre la squadra, ovvero da quando è nato il tifo organizzato. Se nella sua “Carta per musica” Enzo Siciliano scriveva “Ognuno ha il suo Trovatore in mente,
e guai a chi glielo tocca”, ognuno è detentore di una sua propria idea di Salernitana, di un suo intimo modo di essere granata. I Segni Distintivi lo hanno espresso con il mezzo in cui eccellono e credono, la musica, incorniciandola anche in un intenso video che la lega alle bellezze della nostra città, al suo mare, che sa tingersi di granata nel tramonto, alle mollezze del lunato golfo, che vanno ben oltre l’esuberanza del tifo, gridato e vissuto, in curva. Ecco che la Salernitana, ultracentenaria, non invecchia, non mostra rughe, nonostante il dolore per quanti non ci sono più, immolatisi per i suoi colori, poiché sostenuta da questo incrollabile tappeto di emozioni e palpiti, che invita anche a chiedere a quanti ascolteranno questa canzone, ciò che questi colori significhino per ognuno di loro, sull’ infinita onda sonora di quel Gooooooooool interminabile che da sempre fa cadere dalle labbra il sigaro portafortuna a Tommaso D’Angelo, che ha gentilmente concesso la sua voce per la conclusione del video realizzato, tra l’altro, con la collaborazione di alcuni tifosi della Salernitana per il coro e con le immagini fornite per gentile concessione dall’emittente televisiva OttoChannel.
Aristoteles, dalla Longobarda a Salerno di Monica De Santis “Aristoteles è la Longobarda e la Longobarda è Aristoteles”… quante volte abbiamo sentito in televisione questa frase, guardando le repliche di uno dei film più visti dello scorso millennio: “L’allenatore nel pallone”. A dirla, nel film, fu Borlotti, il presidente della Longobarda, squadra di calcio promossa in serie A ,ed allenata da Oronzo Canà (Lino Banfi), nel corso di una puntata del “Processo del lunedì” di Aldo Biscardi, per elogiare il giocatore di punta della sua squadra. Ad interpretare il calciatore brasiliano malato di saudade Urs Althaus. L’attore che in Italia viene ricordato proprio per la sua partecipazione nel film diretto da Sergio Martino, sabato alle ore 18 sarà ospite al Salone di Rappresentanza del Palazzo di Provincia, per un incontro voluto da “Il Bello dello Sport” e l’ “Associazione Sportiva Dilettantistica Longobarda Salerno” per presentare il libro scritto proprio da Urs Althaus dal titolo “Io, Aristoteles, il negro svizzero”. Un’autobiografia in cui Urs racconta successi e fallimenti della sua vita dalle innumerevoli sfaccettature. L’infanzia felice e l’adolescenza turbolenta, i successi nel mondo della moda, il trasferimento in Italia e l’affermarsi sui set cinematografici. Ma anche droga, sesso, amori, delusioni, razzismo. C’è tutto questo e tanto altro nella vita di Urs Althaus “Aristoteles”, nel libro edito dalla Casa editrice Biblioteka. Dialogherà con l’autore il giornalista Dario Cioffi. In Italia tutti lo conosciamo come Aristoteles, il calciatore brasiliano malato di saudade de “L’allenatore nel pallone”, l’intramontabile commedia calcistica diretta da Sergio Martino, dove recitava a fianco a Lino Banfi e Gigi e Andrea. Un film che ha saputo raccontare con ironia i vari personaggi che ruotano attorno al mondo del calcio, dal
Presidente al giornalista sportivo, dai faccendieri ai tifosi sfegatati, affrontando con ilarità tutti quei classici eventi che coinvolgono una squadra di calcio, le contestazioni, il calciomercato, il ritiro, gli attriti tra i calciatori e i tentativi di combine. Urs Althaus nato ad Herrliberg, nel Canton Zurigo, da padre nigeriano, Emanuel Igwe, studente di medicina a Glasgow, che egli non conobbe mai, e da madre svizzera, Irma Althaus (1928-2014), Urs è diplomato in gestione aziendale. Dopo gli inizi come calciatore di ruolo centrocampista nelle juniores del Concordia Basilea e del Basilea, Althaus ha giocato come calciatore professionista nella squadra riserve del Zurigo, dovendo però abbandonare lo sport a causa di un infortunio ad una spalla. Nel 1977 è stato il primo uomo di colore a posare sulla copertina del mensile americano GQ, ha posato come modello per molti stilisti famosi come Dior, Calvin Klein, Valentino, Armani, Kenzo, Yves Saint Laurent, ed è apparso nelle più importanti riviste di moda. Nel 1978 è fondatore di una delle più importanti agenzie di modelli in campo internazionale, la Xtazy Ltd. Successivamente, insieme a Gary Gatys, ha fondato la casa di moda Gary Gatys Ltd. Durante l’evento di sabato i presenti avranno la possibilità di dialogare con l’attore. In omaggio ai partecipanti la ‘Birra Aristoteles”, prodotta dal birrificio artigiale Railroad Brewing di Seregno (MB), premiata come miglior IPL 2021 al prestigioso concorso “Birra Dell’anno” L’ingresso è consentito previa presentazione del green pass e fino ad esaurimento posti. PAGANI, MANCATI VERSAMENTI
ALL’ERARIO, ALLA SBARRA TRAPANI E RAIOLA Mancati versamenti, rinviati a giudizio Filippo Raiola e Raffaele Trapani rispettivamente amministratore e presidente della Paganese Calcio. Entrambi dovranno presentarsi in aula a Nocera Inferiore il prossimo 10 marzo. Le contestazioni sono formulate in concorso, per un caso, e separatamente per un altro contro il solo Raiola. Nel mirino della Procura di Nocera Inferiore ci sono mancati pagamenti. La relazione dei funzionari dell’ufficio di Pagani, datata 1 ottobre 2019, riguarda i versamenti relativi al 22 giugno 2017, quando Trapani era procuratore e amministratore della Paganese, mentre Raiola era amministratore unico. I due non avrebbero versato il dovuto utilizzando in compensazione crediti inesistenti per importo superiore a 50mila euro, e crediti d’imposta dalla Italiana Petroli srl inesistente, per oltre 279mila euro, costituito per le accuse in maniera fraudolenta. In un ulteriore capo d’accusa, Raiola risponde di un altro presunto illecito verificato nella stessa data, perché nel corso dell’anno 2019 non versava le somme dovute, utilizzando lo stesso meccanismo della compensazione per crediti inesistenti sopra i 50mila euro. . A novembre dello scorso anno Raffaele Trapani era stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver predisposto false fatturazioni violando la legge in materia con il fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto. Ora per lo storico patron azzurrostellato un nuovo giudizio ottenuto dal pubblico ministero Davide Palmieri.
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