La Salernitana a Iervolino

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La Salernitana a Iervolino
Danilo Iervolino nuovo proprietario della Salernitana. Lo
hanno comunicato con il nuovo anno i trustee all’imprenditore
napoletano che così succede agli ex co patron Claudio Lotito e
Marco Mezzaroma.

La squadra granata così resta in Serie A. Nelle prossime ore
saranno definiti gli atti necessari al cambio al vertice del
club.

Salernitana,         magnate
americano in vantaggio sulle
altre tre cordate
I trustee della Salernitana stanno valutando quattro offerte
ritenute valide. La prima è quella di un fondo americano,
riconducibile ad un magnate già operante nel settore calcio, e
innamorato della Costiera Amalfitana, di cui ne abbiamo già
parlato nei giorni scorsi, che ha presentato un’offerta tra i
20 e i 25 milioni di euro. Stamattina ha presentato la sua
offerta vincolante anche l’imprenditore Danilo Iervolino che
si è fermato tra i 10 e i 13 milioni d’euro più bonus, ed ha
confermato la volontà di non fare ulteriori rilanci. La terza
è quella del gruppo Cerruti – Rispoli tra i 13 e 15 milioni
d’euro. La quarta offerta, è invece, quella presentata dal
notaio Orlando. Ora bisogna solo attendere la decisione dei
trustee e la loro eventuale comunicazione alla Federazione. Il
bilancio della Salernitana sarà approvato il 4 gennaio, data
di convocazione dell’assemblea
Un anno di Salernitana. Dalla
grande gioia alla grande
attesa
Gennaio 2021 inizia con un primo ko stagionale all’Arechi per
la Salernitana, che perde in casa contro il Pordenone. Una
seconda sconfitta la si registra contro l’Empoli che
addirittura segna ben cinque gol. I granata vanno alla ricerca
di risposte importanti contro il Pescara per terminare il
girone di andata con un sorriso. Missione compiuta con
punteggio all’inglese contro la formazione diretta dall’ex
Breda

FEBBRAIO

Inizio mese a reti bianche nella sfida al Granillo di Reggio
Calabria. Pochi giorni dopo la Salernitana viene fermata dal
Chievo con un altro pari, questa volta all’Arechi. Ed un pari
viene rimediato anche a Pisa dove finisce 2-2. Stessa storia
con il Vicenza che conquista punti all’Arechi, mentre Tutino
fallisce un calcio di rigore. E’ ad Ascoli la prima vittoria
nel girone di ritorno, ma quanta paura per Dziczek.

MARZO
La Salernitana espugna per la prima volta nella sua storia lo
Zini di Cremona e mister Castori adesso inizia a credere nella
promozione in serie A. Con una rete di Bogdan, successivamente
liquida il Brescia e sale al terzo posto. Anche i giocatori,
adesso, iniziano a credere nella promozione nella massima
serie e Di Tacchio in un intervista al nostro quotidiano
rivela che “Abbiamo un sogno da realizzare”

APRILE

Aprile si apre un ko contro il Lecce, ma Castori non molla e
conferma l’obiettivo della promozione. E così a riportare la
Salernitana da sola al terzo posto ci ha pensato una magia di
Cicerelli nella gara contro il Frosinone. La Salernitana batte
poi 2-1 il Venezia: con un successo conquistato all’ultimo
respiro, con una doppietta di Gondo, ribalta il risultato
negli ultimi tre minuti. Si continua a sognare la serie A.

MAGGIO
Maggio è il mese del sogno che si realizza. La Salernitana
torna in serie A, in città esplode la festa. Ovunque è uno
sventolio di bandiere, cori, carovane di macchine e motorini
vedono gioire insieme migliaia di persone, che hanno seguito
l’ultima partita contro l’ex Grassadonia davanti agli schermi
dei bar della city. Sulla festa cala un velo di tristezza in
serata, quando a causa di un incidente muore il tifoso Loris
Del Campo

GIUGNO

Il mese di giugno si apre con la vicenda della vendita della
Salernitana. I tifosi pronti alla protesta dopo la bocciatura
da parte della Figc del blind trust imbastito da Lotito e
Mezzaroma. Sulla vicenda della vendita della società granata
intervengono anche il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ed il
governatore Vincenzo De Luca, che chiedono chiarezza e
trasparenza

LUGLIO
Il Consiglio Federale ha approvato il Trust della Salernitana
che da inizio luglio, finalmente, è ufficialmente iscritta al
campionato di serie A. Iniziano così le procedure
d’acquisizione delle offerte per Salernitana, mentre mister
Castori bussa a rinforzi: servono 9 giocatori. A fine mese
vengono chiuse di fatto quattro trattative importanti:
Favilli, Bonazzoli, Kechrida, Lassana

AGOSTO

Nella prima gara amichevole con il Palermo, i granata vincono
2 a 1, mentre viene annunciato l’esordio in Coppa Italia il 16
agosto alle 20,45 all’Arechi contro la Reggina in diretta su
Mediaset 20. Gara che finisce 2-0 per i granata a segno. La
prima gara di campionato è invece contro il Bologna. Una
partita vibrante con i granata che due volte sono andati in
vantaggio ma non sono riusciti a portare punti a casa

SETTEMBRE
Franck Ribery firma con la Salernitana, l’annuncio fatto da
Ugo Marchetti, amministratore unico della squadra. Intanto i
Trustee hanno approntato una data room al fine di condividere,
con i diversi soggetti che hanno già manifestato interesse
all’acquisto della società e prodotto le relative
dichiarazioni di indipendenza e confidenzialità, i documenti
necessari alla preliminare due diligence della Società.

OTTOBRE

Alla settima giornata la Salernitana ha rotto il ghiaccio
conquistando la prima vittoria in campionato superando il
Genoa di misura. Ma la gioia dura poco e dopo l’ennesima
sconfitta maturata il 16 ottobre l’U.S. Salernitana 1919 ha
ritenuto necessario far conoscere il proprio sentire e le
conseguenti decisioni. Decidendo così di fatto di esonerare
l’uomo della promozione, ovvero Mister Castori

NOVEMBRE
I tifosi della Salernitana non lasciano sola la squadra
neanche in trasferta. E per la trasferta contro
la Lazio soltre 4.500 si recano a Roma. La gara finisce 3-0
per i padroni di casa. Intanto i trustee Melior Trust S.r.l.
e Widar Trust S.r.l. annunciano che non ci sarà la cessione
della Us Salernitana 1919. Le offerte presentate fino a quel
momento sembra che non possono essere accettate.

DICEMBRE

Mentre il campionato non regala nessun sorriso ai tifosi della
Salernitana, tutti gli occhi sono puntati sulla cessione della
società. Termine ultimo per la vendita della squadra è fissato
per la giornata di oggi e se non si riesce a concludere nulla
il primo gennaio la squadra potrebbe essere fuori dal
campionato di Serie A, come comunicato dal presidente della
FIGC, nel corso dell’ultimo consiglio federale.
Salernitana-Inter, potenziato
il       servizio       della
metropolitana
In occasione dell’incontro di calcio Salernitana – Inter in
programma questa sera, venerdì 17 dicembre, alle ore 20.45,
presso lo Stadio Arechi, sarà aperta ed in funzione la fermata
Arechi – Ospedale della metropolitana di Salerno. Sarà inoltre
potenziato il servizio in corrispondenza dell’orario di fine
partita, con due corse aggiuntive da Arechi verso Salerno alle
ore 23.05 e 23.35. Sarà chiuso il cancello verso l’ospedale,
mentre resterà aperto il cancello lato Arechi.
Si invitano, pertanto, i tifosi che si recheranno allo Stadio
di utilizzare la metropolitana e di limitare il più possibile
l’uso di mezzi privati per evitare il congestionamento del
traffico veicolare.

La delusione e l’amarezza dei
tifosi granata
di Francesco La Monica

Tanto tuonò che piovve. Una frase, attribuita persino a
Socrate, che ben si sposa con le attuali vicende relative alla
squadra granata. Tuonava, ma ora piove, e piove davvero. E con
fulmini ben mirati in direzione della sola, vera vittima di
tale bailamme: la tifoseria. Tifosi che, nonostante i
risultati poco onorevoli, non hanno mai fatto mancare il
proprio sostegno in ogni dove. Quelli che, al netto del
disinteresse e talvolta della delegittimazione dell’ex co-
patron, ora disponente Claudio Lotito, rappresentano l’unico
patrimonio inestimabile della Salernitana. Ora, dopo
l’ennesima richiesta di proroga dei trustee Isgrò e Bertoli,
per mancanza di offerte congrue, la palla passa ufficialmente
a Gravina. Sarà lui, insieme agli organi federali, a dover
decidere il destino di una piazza ritornata, meritatamente, in
massima serie dopo anni di sofferenze e fallimenti. Città che
sta vedendo trasformare, gara dopo gara e proroga dopo
proroga, il più dolce dei sogni nel più atroce degli incubi.
Due, per ora, le strade percorribili: estromissione dal
campionato, in corso, di Serie A, o “accanimento terapeutico”,
perpetrato con la proroga del trust fino al 30 giugno. Ma
comunque vada, è bene specificarlo, si consumerà l’ennesimo
pasticcio all’italiana. L’ennesima ignobile nefandezza di un
sistema in marcescenza, del quale tutte le componenti, a vario
titolo e con gradualità di colpe, sono comunque
corresponsabili. E non basterà di certo la volontà degli altri
19 club di Serie A, ribadita ieri nel corso dell’assemblea di
Lega, per rendere le cose più credibili. Se Lotito, al termine
della riunione, si è detto non preoccupato perché ormai
estraneo alle sorti della Salernitana, in città l’umore è ben
differente: «C’è molta delusione e amarezza – dice Vittorio
Romano – Siamo stanchi di questa situazione. Dopo 23 anni di
attesa non meritavamo questo triste epilogo. La piazza di
Salerno è sempre stata una delle più calde d’Italia, ed oggi
vedersi sbeffeggiati in questo modo è veramente lacerante. Per
quanto mi riguarda, bisognerebbe disertare già da venerdì per
dare un messaggio forte e chiaro a questi burattinai. Mi
auguro che, vista l’assurda situazione, il popolo salernitano
torni unito come anni fa. Dobbiamo farlo per noi e per nessun
altro.» Parere molto simile a quello di Roberto Cuomo:
«Salerno dovrebbe avere la forza di reagire e organizzare una
protesta, ovviamente civile, ma seria. Altrimenti, l’unica
strada percorribile è quella della diserzione. Dopo tanti
anni, quest’anno ho smesso di andare allo stadio. E a
spaventarmi non sono certo i prezzi dei biglietti. Ma ormai,
assistere ad una partita della Salernitana, è diventato
mortificante. Purtroppo la situazione è critica e faccio
fatica a trovare vie d’uscita vere e proprie. L’unica cosa da
fare è quella di ritrovare l’unione di intenti tra noi tifosi
e remare tutti nella medesima direzione.» Amaro il commento di
Vincenzo Sabbetta: «Quello che abbiamo letto oggi è stato
l’ennesimo necrologio per il calcio. Ho sentito dichiarazioni
di addetti ai lavori, che hanno lamentano la mancanza di tempo
materiale per concretizzare la vendita di un bene così di
“peso” quale una società di calcio. Purtroppo, quando vanno le
scarpe strette, poi ognuno vuole scaricare le colpe su altri,
quando sarebbe bastato evidenziare queste problematiche in
tempi congrui. Se il trust è stato istituito in estate e i
bilanci sono arrivati ad ottobre, vuol dire che si è partiti
già con colpevole ritardo, e che le ultime disastrose vicende
erano già facilmente prevedibili. La piazza è rimasta in
attesa di comunicati che, se emessi, suonavano più come il
preannuncio di una condanna a morte che come messaggi di
speranza. Non abbiamo avuto un aggiornamento costante,
rassicurazioni o esposizioni di problematiche oggettive che
avrebbero potuto far alleare istituzioni e tifosi sotto
un’unica bandiera. Si è vissuto con il fiato sospeso per mesi,
mentre sui campi si consumava lo scempio sportivo. Una serie
di risultati e prestazioni mortificanti per i tifosi che ci
mettevano soldi, passione e sacrifici. Il tempo di mezze
misure, silenzi e voci di corridoio è finito. Se si devono
prendere decisioni drastiche lo si faccia pure, ma qualcuno
difenda la Salernitana e i suoi tifosi. Questo scempio dovrà
pur avere una fine, prima o poi». Interessante la chiave di
lettura data da Vincenzo Sabato: «La situazione venutasi a
creare era nell’aria. I segnali si sono avuti già nel corso di
alcune trasmissioni televisive, per cui il “golpe” di Lotito
era più che prevedibile. La poca chiarezza dei trustee,
blindati e manipolati dai vecchi proprietari, ha partorito il
comunicato di ieri che per me risulta essere l’anticamera
dell’obitorio della nostra Salernitana. Molto strane sono
state le voci di questi ultimi giorni, con i trustee che
comunicavano che le diligence dei proponenti erano complete e
che gli stessi avevano dato le necessarie e richieste
garanzie. Il mio parere è che Lotito & C. sperano che la FIGC
estrometta dal campionato la Salernitana in modo da fare causa
agli organi federali davanti alla magistratura ordinaria, per
ottenere un lauto risarcimento. Risarcimento che, al 100%,
sarebbe ben più congruo dei trenta milioni che potrebbe
ricavare dalla vendita». Duro e malinconico il commento di
Giuliana Parrilli: «Che la Salernitana non abbia mai vantato,
da tempi lontani, una solidità economica è fatto ben noto a
tutti. Ma la situazione che i tifosi sono costretti a vivere
in questo momento va al di là di ogni limite di tolleranza.
Fiduciosi, abbiamo atteso che ognuno facesse il proprio
lavoro, e ad oggi sembra non essere stato così. Tra i tanti
cuori che popolano l’Arechi e, molto spesso, gli spalti degli
stadi che ci ospitano, battono i cuori di nuove generazioni.
Le stesse che sosterranno un domani la squadra, speriamo con
sempre maggiore consapevolezza. Mi chiedo quale favoletta
dovremmo raccontare alle generazioni future di tifosi, per
spiegare quanto sta accadendo e cosa accadrà da qui a breve.
Quali valori e principi stiamo trasmettendo? Possiamo davvero
parlare in nome di una legalità così tanto fasulla e
aleatoria? Chi ha ruolo e competenza, al riguardo, abbia il
coraggio di parlarci con trasparenza, perché a noi manca
quello di raccontare ai più piccoli che la Salernitana, quella
vera, come nelle fiabe, è vittima delle “streghe cattive”.
Proprio non potremo averlo il coraggio di raccontare una
favola dove vincono amore, passione e temperanza». In
chiusura, il commento di Antonio Di Filippo: «Si tratta di una
fine annunciata, fin da quando è stato istituito questo
scempio chiamato trust. Non sono sorpreso, perché questa è la
conclusione naturale di un obbrobrio giuridico, costituito ad
hoc per aiutare Lotito nella finta guerra con la Federazione.
La Salernitana, in questo momento, è sola contro tutti e non
ha nemmeno il supporto della sua gente, che continua a non
muovere un dito. Quello che verrà, sarà soltanto il
procrastinare il funerale della Salernitana, già annunciato un
mese dopo il raggiungimento del paradiso. Se dipendesse da me
diserterei lo stadio e metterei in piedi forme di protesta
clamorose. Gli Ultras si devono svegliare. Belli i cori e le
coreografie, ma stare vicino ad una squadra e ad una città
significa anche difenderle mettendosi in discussione. Che
questa diversità rispetto ad altre piazze venga dimostrata
fino in fondo»

De Simone: “La Salernitana
non è tutelata, possibili
manovre poco chiare”
di Enzo Sica

Sono momenti difficili per la Salernitana e la tanto sospirata
 che doveva arrivare per la vendita della
società non c’è stata. Almeno per ora anche se si susseguono e
si rincorrono  che non fanno altro che destabilizzare
ancora di più un ambiente deluso profondamente anche per i
risultati negativi della squadra in questo suo ritorno in
massima serie dopo ben 22 anni di purgatorio. E in tutto ciò
va evidenziato il durissimo intervento di Andrea De Simone, ex
presidente della provincia di Salerno ed ex Parlamentare della
Repubblica ospite della trasmissione Tifosissimi del Salerno
club 2010 su Telecolore. De Simone, alla prima domanda del
conduttore sul suo pensiero per le ultime vicende societarie
ha detto:
sindaco si limita a parole di circostanza e resta in attesa di
essere coinvolto. Da chi? Siamo seri. Vada a Roma e chieda un
incontro urgente con i protagonisti di questa disgustosa
vicenda: a Gravina che mostra grande attenzione alle vicende
della nostra squadra in un mondo caratterizzato dagli
interessi di grandi gruppi finanziari e dalle vicende dei
falsi in bilancio, delle plusvalenze che riguardano numerosi
club e di tante degenerazioni che danneggiano il gioco più
bello del mondo> Sul trust aggiunge De Simone:
decisioni del prossimo consiglio federale di martedì 21
dicembre l’ex parlamentare ha così risposto:  E sugli
imprenditori locali cosa vuol dire De Simone? 

Napoli: “Pronto a qualsiasi
azione mi venga richiesta per
la Salernitana”
di Monica De Santis

La vicenda Salernitana continua ad attirare l’attenzione anche
del primo cittadino Vincenzo Napoli, che segue ciò che sta
accadendo intorno alla squadra della città. E così ieri, nella
giornata della scadenza e con il 31 dicembre sempre più
vicino, e con notizie che arrivano sempre meno confortanti,
Napoli ha voluto ribadire ancora una volta la sua posizione in
merito, ed anche la posizione dell’intera amministrazione
comunale… “Ho detto a chiare lettere che non possono entrare
nel merito economico finanziario delle traversie che sta
vivendo la nostra squadra. Ma ho anche detto a chiare lettere
che sono a disposizione per quanto riguarda qualsiasi azione
mi venga richiesta e sono pronto a fare degli atti compiuti e
concreti, non degli atti demagogici. Sono a disposizione di
tutti quelli che la pensano in un modo giusto e che pensano
solo al bene della squadra. Naturalmente mi auguro. e credo.
che questa vicenda tristissima abbia quanto prima una fine
giusta e che si possa immaginare di riprendere il percorso
ordinario delle cose, con una Salernitana acquistata da chi
intende acquistarla veramente. Ma soprattutto mi auguro che
dopo si possa andare avanti sperando di recuperare, nei limiti
del possibile, uno svantaggio clamoroso che purtroppo in
questi mesi la squadra ha guadagnato in campionato”. Il
sindaco ha poi parlato dei lavoratori delle cooperative che
continuano ogni giorno a stazionare davanti l’ingresso di
Palazzo di Città, in attesa che la loro situazione lavorativa
venga risolta. I lavoratori continuano a chiedere una risposta
tempestiva, soprattutto in merito alla segnalazione delle
stesse cooperative all’Anac, ed anche in merito al famoso
progetto ponte che avrebbe dovuto garantire una continuità
lavorativa per tutti loro… “Il progetto ponte, credo che sia
in via di ultimazione” ha spiegato Vincenzo Napoli, “Sono
solidale con gli aspetti umani dei lavoratori che stazionano
sotto all’ingresso del Comune, oramai da mesi, anche se li
inviterei a togliere quello striscione che non c’entra niente
con la loro vicenda. Come dicevo sono solidale con le loro
esigenze e le loro risorse, naturalmente però, devono capire
che noi dobbiamo fare in modo che le nostre scelte siano
ponderate e finalizzate garantire loro il meglio, questo
sempre per tutelare i loro interessi. Fare degli atti
frettolosi o degli atti condotti e formati sotto la spinta di
esigenze momentanee, credo che non giovi a nessuno. A noi
sicuramente no, ma non giova soprattutto a loro. Bisogna
preparare degli atti compiuti, che devono essere perfetti e
che devono dare i loro frutti”.

Una     “partitura”                                    del
sentimento Granata
Per il giorno dell’Immacolata i Segni Distinti, duo di
poliziotti cantautori composto da Angelo Forni e Fabio Sgrò,
hanno regalato ai loro fans ed in particolare ai tifosi
salernitani un nuovo brano dal titolo “Granata”, ovvero un
inno per una “partitura” del sentimento Granata.

Sembra quasi banale comporre ancora una canzone sul sentimento
dei Granata del Sud, quando chi ha voglia e intento per farlo,
lo può fare sugli spalti dell’ Arechi. Quello della curva Sud
è solo il modo più vistoso, divertente, enfatico di essere
Granata: le sciarpate, le bandiere, i fumogeni, le grandi
creazioni delle coreografie, i capigruppo storici, i tamburi,
i cori che accompagnano da sempre la squadra, ovvero da quando
è nato il tifo organizzato. Se nella sua “Carta per musica”
Enzo Siciliano scriveva “Ognuno ha il suo Trovatore in mente,
e guai a chi glielo tocca”, ognuno è detentore di una sua
propria idea di Salernitana, di un suo intimo modo di essere
granata. I Segni Distintivi lo hanno espresso con il mezzo in
cui eccellono e credono, la musica, incorniciandola anche in
un intenso video che la lega alle bellezze della nostra città,
al suo mare, che sa tingersi di granata nel tramonto, alle
mollezze del lunato golfo, che vanno ben oltre l’esuberanza
del tifo, gridato e vissuto, in curva.

Ecco che la Salernitana, ultracentenaria, non invecchia, non
mostra rughe, nonostante il dolore per quanti non ci sono più,
immolatisi per i suoi colori, poiché sostenuta da questo
incrollabile tappeto di emozioni e palpiti, che invita anche a
chiedere a quanti ascolteranno questa canzone, ciò che questi
colori significhino per ognuno di loro, sull’ infinita onda
sonora di quel Gooooooooool interminabile che da sempre fa
cadere dalle labbra il sigaro portafortuna a Tommaso D’Angelo,
che ha gentilmente concesso la sua voce per la conclusione del
video realizzato, tra l’altro, con la collaborazione di alcuni
tifosi della Salernitana per il coro e con le immagini fornite
per gentile concessione dall’emittente televisiva OttoChannel.
Aristoteles, dalla Longobarda
a Salerno
di Monica De Santis

“Aristoteles è la Longobarda e la Longobarda è Aristoteles”…
quante volte abbiamo sentito in televisione questa frase,
guardando le repliche di uno dei film più visti dello scorso
millennio: “L’allenatore nel pallone”. A dirla, nel film, fu
Borlotti, il presidente della Longobarda, squadra di calcio
promossa in serie A ,ed allenata da Oronzo Canà (Lino Banfi),
nel corso di una puntata del “Processo del lunedì” di Aldo
Biscardi, per elogiare il giocatore di punta della sua
squadra. Ad interpretare il calciatore brasiliano malato di
saudade Urs Althaus. L’attore che in Italia viene ricordato
proprio per la sua partecipazione nel film diretto da Sergio
Martino, sabato alle ore 18 sarà ospite al Salone di
Rappresentanza del Palazzo di Provincia, per un incontro
voluto da “Il Bello dello Sport” e l’ “Associazione Sportiva
Dilettantistica Longobarda Salerno” per presentare il libro
scritto proprio da Urs Althaus dal titolo “Io, Aristoteles, il
negro svizzero”. Un’autobiografia in cui Urs racconta successi
e fallimenti della sua vita dalle innumerevoli sfaccettature.
L’infanzia felice e l’adolescenza turbolenta, i successi nel
mondo della moda, il trasferimento in Italia e l’affermarsi
sui set cinematografici. Ma anche droga, sesso, amori,
delusioni, razzismo. C’è tutto questo e tanto altro nella vita
di Urs Althaus “Aristoteles”, nel libro edito dalla Casa
editrice Biblioteka. Dialogherà con l’autore il giornalista
Dario Cioffi. In Italia tutti lo conosciamo come Aristoteles,
il calciatore brasiliano malato di saudade de “L’allenatore
nel pallone”, l’intramontabile commedia calcistica diretta da
Sergio Martino, dove recitava a fianco a Lino Banfi e Gigi e
Andrea. Un film che ha saputo raccontare con ironia i vari
personaggi che ruotano attorno al mondo del calcio, dal
Presidente al giornalista sportivo, dai faccendieri ai tifosi
sfegatati, affrontando con ilarità tutti quei classici eventi
che coinvolgono una squadra di calcio, le contestazioni, il
calciomercato, il ritiro, gli attriti tra i calciatori e i
tentativi di combine. Urs Althaus nato ad Herrliberg, nel
Canton Zurigo, da padre nigeriano, Emanuel Igwe, studente di
medicina a Glasgow, che egli non conobbe mai, e da madre
svizzera, Irma Althaus (1928-2014), Urs è diplomato in
gestione aziendale. Dopo gli inizi come calciatore di ruolo
centrocampista nelle juniores del Concordia Basilea e del
Basilea, Althaus ha giocato come calciatore professionista
nella squadra riserve del Zurigo, dovendo però abbandonare lo
sport a causa di un infortunio ad una spalla. Nel 1977 è stato
il primo uomo di colore a posare sulla copertina del mensile
americano GQ, ha posato come modello per molti stilisti famosi
come Dior, Calvin Klein, Valentino, Armani, Kenzo, Yves Saint
Laurent, ed è apparso nelle più importanti riviste di moda.
Nel 1978 è fondatore di una delle più importanti agenzie di
modelli in campo internazionale, la Xtazy Ltd.
Successivamente, insieme a Gary Gatys, ha fondato la casa di
moda Gary Gatys Ltd. Durante l’evento di sabato i presenti
avranno la possibilità di dialogare con l’attore. In omaggio
ai partecipanti la ‘Birra Aristoteles”, prodotta dal
birrificio artigiale Railroad Brewing di Seregno (MB),
premiata come miglior IPL 2021 al prestigioso concorso “Birra
Dell’anno” L’ingresso è consentito previa presentazione del
green pass e fino ad esaurimento posti.

PAGANI,            MANCATI             VERSAMENTI
ALL’ERARIO,   ALLA                              SBARRA
TRAPANI E RAIOLA
Mancati versamenti, rinviati a giudizio Filippo Raiola e
Raffaele Trapani rispettivamente amministratore e presidente
della Paganese Calcio. Entrambi dovranno presentarsi in aula a
Nocera Inferiore il prossimo 10 marzo. Le contestazioni sono
formulate in concorso, per un caso, e separatamente per un
altro contro il solo Raiola. Nel mirino della Procura di
Nocera Inferiore ci sono mancati pagamenti. La relazione dei
funzionari dell’ufficio di Pagani, datata 1 ottobre 2019,
riguarda i versamenti relativi al 22 giugno 2017, quando
Trapani era procuratore e amministratore della Paganese,
mentre Raiola era amministratore unico. I due non avrebbero
versato il dovuto utilizzando in compensazione crediti
inesistenti per importo superiore a 50mila euro, e crediti
d’imposta dalla Italiana Petroli srl inesistente, per oltre
279mila euro, costituito per le accuse in maniera fraudolenta.
In un ulteriore capo d’accusa, Raiola risponde di un altro
presunto illecito verificato nella stessa data, perché nel
corso dell’anno 2019 non versava le somme dovute, utilizzando
lo stesso meccanismo della compensazione per crediti
inesistenti sopra i 50mila euro. . A novembre dello scorso
anno Raffaele Trapani era stato rinviato a giudizio con
l’accusa di aver predisposto false fatturazioni violando la
legge in materia con il fine di evadere l’imposta sul valore
aggiunto. Ora per lo storico patron azzurrostellato un nuovo
giudizio ottenuto dal pubblico ministero Davide Palmieri.
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