Stabile il traffico nel porto di Rotterdam

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2 Settembre 2019 -

Stabile il traffico nel porto di
Rotterdam

  ROTTERDAM – Praticamente stabile il traffico mercantile nel porto di
Rotterdam. Secondo i dati statistici diffusi dalla Port of Rotterdam,
infatti, nel primo trimestre di quest’anno il volume delle merci movimentate
nello scalo olandese è stato pari a 109 milioni di tonnellate, lo 0,2% al di
sotto del livello del corrispondente periodo dello scorso anno.
I comparti merceologici che hanno accusato i maggiori ribassi sono stati:
petrolio greggio (- 2%), prodotti petroliferi (- 14%) e le altre rinfuse
liquide (-14 %). Segno positivo, invece, per minerali di ferro e rottami (+
5%), carbone (+ 15%), gribulk (+ 69%), le altre rinfuse secche (+ 13%),
contenitori (+ 1%), ro-ro (+ 9%) e di altre merci varie (+ 9%).
Secondo l’amministratore delegato della Port of Rotterdam Authority, Allard
Castelein, «la tendenza al ribasso della seconda metà del 2013 è proseguita
anche all’inizio di quest’anno, ma grazie ad un forte mese di Marzo, la
movimentazione nei primi tre mesi è rimasta quasi la stessa. Per l’intero
2014, contiamo su una lieve crescita, ma la mia attenzione sarà rivolta
principalmente sugli sviluppi strutturali che stanno mettendo il porto di
Rotterdam sotto pressione. Questi includono la sovra capacità nelle
raffinerie europee ed i cambiamenti nel settore container. Gli armatori
stanno costruendo navi portacontainer sempre più grandi e iniziano a
collaborare intensamente per riempirle in modo ottimale. Allo stesso tempo,
molti scali europei del Nordovest devono fare i conto con una sovra capacità
dei terminal, mentre la crescita economica è rimasta indietro».
Analizzando nel dettaglio i vari comparti, possiamo vedere che il traffico
contenitori è aumentato in termini di peso dell’1% a ben 30 milioni di
tonnellate, ed è rimasto invariato in ternini numerici: 2,9 milioni di teu.
Questa crescita ha interessato sia le spedizioni oceaniche (in particolare da
e verso Asia e Nord America) che quelle di cabotaggio. I containers spediti
nei Paesi del Mar Baltico sono aumentati anche a seguito del trasferimento
dei trasbordi da altri porti a Rotterdam. Il traffico di container a corto
raggio da / per i paesi del Mar Baltico e nel Regno Unito sono aumentati a
causa della crescita economica in quei paesi. Il traffico ro-ro è migliorato
del 9% (400.000 tonnellate) grazie al miglioramento dell’economia britannica.

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Aumentato anche il volume delle altre merci varie (acciaio, metalli non
ferrosi, carta, frutta, project cargo) del 9% (oltre 100.000 tonnellate).
Tale incremento ha riguardato principalmente i metalli non ferrosi ed il
project cargo.
Il settore delle rinfuse liquide è aumentato dell’8% a 49 milioni di
tonnellate. Le consegne di greggio sono diminuite di oltre 400.000
tonnellate, equivalente ad un carico e mezzo di una grossa petroliera, ad
appena 24 milioni di tonnellate, a causa del protrarsi della bassa domanda
per i prodotti delle raffinerie europee, e la crescente concorrenza delle
raffinerie dei paesi extra-Ue. La consegna e la spedizione di prodotti
petroliferi sono diminuite di 2,8 milioni di tonnellate a 18 milioni di tonn.
Il traffico del gasolio è rimasto costante, ma quello di nafta, benzina e
cherosene e l’invio di olio combustibile sono diminuiti rispetto allo stesso
periodo nel 2013.
Il movimento totale delle rinfuse solide è aumentato del 15% a 23 milioni di
tonnellate. Gli sbarchi di minerale grezzo sono aumentati di oltre il 9% a
seguito di un’ulteriore concentrazione delle forniture per gli impianti
siderurgici europei attraverso Rotterdam. Da qui, il minerale viene
trasportato su navi più piccole a Brema e Dunkerque e tramite navigazione
interna in altre destinazione tra cui Ghent, in Belgio.
Il traffico di carbone è aumentato di quasi un milione di tonnellate,
arrivando ad un totale di 8 milioni.
Il settore agribulk ha registrato un consistente aumento di 1,1 milioni di
tonnellate dovuto principalmente all’incremento del traffico di mais
dall’Ucraina. La movimentazione di altre rinfuse solide (materiali da
costruzione, minerali, biomasse) ha realizzato una crescita di quasi 400.000
tonnellate a 3,5 milioni di tonnellate. Questo suggerisce una prospettiva più
favorevole per costruzioni, metalli e prodotti chimici industriali.

Operatori della Guinea Equatoriale in

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visita ad Ancona

  ANCONA – Il commissario dell’Autorità portuale di Ancona Rodolfo Giampieri
(nella foto) e il segretario generale Tito Vespasiani hanno ricevuto una
delegazione governativa della Guinea Equatoriale in visita al porto di
Ancona, nell’ambito degli incontri a sostegno del progetto che ha per
obiettivo di assistere il Paese africano nel potenziamento del settore
ittico, trasferendo le capacità tecnologiche e gli strumenti tecnici
sviluppati dalle imprese marchigiane, creando una filiera di settore.
Giampieri ha illustrato le potenzialità del porto di Ancona e le sue
eccellenze nella pesca e cantieristica, ricordando che la flotta peschereccia
di Ancona è la prima flotta italiana in Adriatico per numero di imbarcazioni
ed addetti.
«Auspico che le trattative possano concludersi positivamente – ha concluso –
perché Ancona abbia la possibilità di far conoscere ed apprezzare a livello
internazionale la capacità tecnologica e le competenze sviluppate dagli
imprenditori locali in questo settore cardine della blue economy».

Demolizione Concordia: a Livorno c’è
un bacino!

LIVORNO – (di Renato Roffi) Ma davvero, fra “color che sanno” qualcuno aveva
potuto credere che la Concordia sarebbe stata demolita a Piombino? Davvero
qualcuno aveva potuto pensare sul serio che la città della ferriera, sebbene
opportunamente rimpinzata di pubblico denaro, avrebbe potuto farcela ad
adeguare, in tempo utile per la bisogna, le proprie strutture portuali?
La nostra non è una facile considerazione a posteriori, più volte, infatti,
da queste colonne, avevamo, forse anche un po’ impietosamente, messo a nudo i
diversi contraria e, del resto, è lecito, supporre che “color che sanno”
ovvero gli amministratori locali e regionali, notoriamente tutt’altro che dei

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sempliciotti, sapessero perfettamente che né l’una né l’altra ipotesi si
sarebbe potuta realizzare. E’ finito da un pezzo il tempo in cui a Livorno si
costruiva la superba città ospedaliera che ancora oggi conosciamo in soli due
anni scarsi (1929 – 1931) e l’Italia non è più quelle che sapeva portare a
termine il collegamento autostradale di 761,3 chilometri fra Milano e Napoli
in soli otto anni (1956 – 1964, con tutte le opere ardite e le difficoltà
della tratta appenninica fra Bologna e Firenze.
Oggi vien da ridere (di rabbia) soltanto pensando a quanto si è stati capaci
di fare in otto anni per la l’Autotirrenica e, se volessimo ridere per esempi
del genere, sicuramente potremmo morirne.
In questi giorni la voce autorevole di Franco Gabrielli pare aver
definitivamente escluso che il relitto della love boat possa finire a
Piombino dove – ha detto – manca un bacino adeguato (e, aggiungiamo, ne manca
anche uno inadeguato), come se tale deficienza si fosse manifestata
improvvisamente solo adesso. Eppure, paradossalmente, nessuna voce si leva,
neanche sommessamente, per ricordare che a Livorno un bacino c’è. E che
bacino!
Con forse una ventina di milioni, di cui sei già posti in disponibilità
dall’Autorità portuale, molti, ma molti meno di quelli che sono stati
elargiti a Piombino (sperando che, in qualche modo, diano, comunque, frutti)
si sarebbe potuto rimettere in condizioni di funzionare il grande bacino
livornese, facendolo tornare ad essere un vanto per il porto e la città e
che, in ogni caso e non ostante tutto, rimane l’unica struttura in Italia ad
avere caratteristiche appropriate ad accogliere quel che rimane della
sciagurata nave da crociera. Poco regge l’obiezione di chi sostiene che ciò
sarebbe impedito dagli attuali diciotto metri di pescaggio della nave dovuti
alla quantità di acqua marina, ormai inquinata, contenuta nello scafo.
Logica vuole, infatti, che la Concordia prima o poi, in qualche modo, dovrà
essere liberata dal suo contenuto inquinante e, se la pietra dello scandalo è
questa, allora bisogna ben considerare che, quale che sia il porto di
demolizione e quali che siano le modalità che saranno impiegate, l’acqua e i
liquidi che si trovano nel relitto dovranno, comunque, essere pompati via e
conferiti in un ipotetico impianto di trattamento che, fra l’altro, sia
capace di ricevere quantitativi del genere.
Ma, forse, la ragione vera di tanto silenzio da parte delle amministrazioni
cittadine e regionali nel perorare la causa livornese, potrebbe trovarsi in
un certo… sbilanciamento delle stesse verso la posizione nettamente contraria
manifestata dai vertici di Azimut Benetti, preoccupati di un possibile

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rilancio dell’attività delle riparazioni navali, che nel porto labronico
vanta tradizioni addirittura preunitarie.
Il presidente della Regione Toscana, Rossi, e il presidente dell’Autorità
portuale di Livorno, Gallanti, erano partiti bene nel sostenete la
candidatura del porto che possiede il più grande bacino d’Italia e uno dei
maggiori del Mediterraneo, poi si è assistito ad un loro poco spiegabile e
neppur troppo graduale disimpegno.
Che importa, alla fine, se l’affare Concordia avrebbe comportato
l’acquisizione di una commessa di circa 350 milioni, lavoro per quattro o
cinquecento persone e benessere per altrettante famiglie? Si tratta di un
calcolo molto prudenziale, considerando l’indotto, ma è stato affermato che
un eventuale rilancio dell’attività delle riparazioni navali, avrebbe potuto
nuocere al turismo. Niente di più improbabile, però si è finto di crederci.
Non è certo la cattedrale nel deserto spuntata negli ultimi anni nella piazza
Mazzini ad attirare ed interessare i turisti che, dal mare o via terra,
visitano Livorno… è assai difficile scorgerne qualcuno aggirarsi fra le nuove
ibride e, per adesso, sterili, costruzioni della così detta Porta a mare. E
questo è palese per chiunque.
Chi vivrà, vedrà.

Il futuro di Arcelor Mittal e la
partita della siderurgia

PIOMBINO – Non solo Lucchini all’attenzione della Regione Toscana. Anche
sul futuro dello stabilimento Arcelor Mittal si gioca la partita che riguarda
la siderurgia a Piombino e per la Regione Toscana – afferma l’assessore
Gianfranco Simoncini (nella foto) – l’attenzione alla vicenda dell’ex Magona
è massima.
L’assessore ha partecipato ad un incontro che si è tenuto ieri mattina nella
sede dell’azienda ed al quale hanno partecipato il sindaco della città,
l’assessore provinciale al Lavoro e i rappresentati dei sindacati. La
riunione del tavolo era stata chiesta dalle organizzazioni dei lavoratori per

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fare il punto su una situazione, ad ormai molti mesi dall’applicazione dei
contratti di solidarietà per 320 dipendenti, che suscita incertezza e forte
preoccupazione.
L’assessore regionale ha ribadito che, in un quadro di forte tensione sociale
come quella che si sta vivendo a Piombino, il mantenimento dell’attività di
Mittal ha un’importanza decisiva, anche per la dimensione della azienda (560
lavoratori). Per questo, ha sottolineato, la Regione è impegnata a sostenere
con tutti gli strumenti a sua disposizione l’attività produttiva
dell’azienda. Ha quindi non solo riconfermato il contributo regionale del 15
per cento per integrare i salari di solidarietà, ma anche auspicato che
Arcelor Mittal possa avvalersi delle possibilità che aprirà il bando su
ricerca e sviluppo che verrà aperto tra breve.
La Regione, ha insistito l’assessore, lavora perché il futuro di Arcelor
Mittal trovi posto nell’accordo di programma per Piombino che si sta
discutendo in queste ore. Due soprattutto, ha detto, le questioni che
riguardano la Magona e a cui l’accordo potrebbe dare positiva risposta:
l’abbattimento dei costi energetici e la decontribuzione per i contratti di
solidarietà.

Nuovo servizio «Msc» fra Asia e Africa
occidentale

        Domani la “Mare Atlanticum” inaugurerà il servizio da Nansha

GINEVRA – In linea con la politica di potenziamento dei suoi servizi il
gruppo Msc (Mediterranean Shipping Company), guidato da Gianluigi Aponte, ha
annunciato l’avvio di un nuovo collegamento dedicato tra l’Asia e l’Africa
occidentale.
Tutto il volume di traffico tra i due mercati, attualmente movimentato in
trasbordo attraverso i porti del Mediterraneo, verrà d’ora in poi trasportato
direttamente verso l’Africa occidentale con tempi di transito competitivi

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come ad esempio i 28 giorni necessari per coprire la rotta tra Chiwan e
Tinca-Lagos o i 23 tra Singapore e lo stesso porto africano. Durante la
navigazione tra Asia e Africa occidentale le unità scaleranno anche Port
Louis (Isole Mauritius) nell’ Oceano Indiano. Il nuovo servizio, denominato
Africa Express, sarà assicurato da dieci portacontenitori da 4.000 teu.
La rotazione completa prevede scali a Nansha, Chiwan, Singapore, Port Louis,
Tincan Isalnd-Lagos, San Pedro, Abidjan, Coega, Colombo, Singapore, Nnasha.
La prima partenza prevista è quella di Giovedì 24 Aprile da Nansha operata
dalla ”Mare Atlanticum”.

Presentata la 31ma edizione del trofeo
velico “Tan”

  LIVORNO – E’ stato presentato in Comune di Livorno, con la partecipazione
del sindaco Alessandro Cosimi, del comandante dell’Accademia Navale,
ammiraglio di divisione Giuseppe Cavo Dragone, dell’ assessore comunale al
Patrimonio, Commercio e Turismo, Paola Bernardo, il bando di regata del 31°
Tan (Trofeo Accademia Navale Città di Livorno), evento che si terrà nella
città toscana tra il 25 Aprile ed il 4 Maggio 2014.
Le regate veliche, alle quali lo scorso anno hanno preso parte 16 classi, 500
imbarcazioni e oltre 2.000 regatanti, provenienti da 27 differenti nazioni,
durante la prossima edizione del trofeo vedranno protagoniste le classi
Vaurien, 2.4MR, Bug, Martin 16, Tridente 16, IRC, ORC, Vele Storiche, 555,
J24, Sun Fish, Optimist, Fireball, Wind Surf. Il 31° Tan ospiterà anche la
Kite Fest, raduno agonistico e conviviale per centinaia di atleti ed
appassionati del kiteboarding. Inedita anche la combinata Vela-Golf,
organizzata in collaborazione con il Golf Club Forte dei Marmi e la Business
School of Management della Bocconi – prevista per il giorno 26 aprile. Sempre
il 26 avrà luogo il contest fotografico “Instagram Day #31TAN”.
Una serie di eventi e manifestazioni, connotati da elevata affluenza di

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pubblico e da alta visibilità mediatica, farà da cornice alle regate. Forte
del successo dell’edizione del 2013, che ha visto l’affluenza di ben 180000
visitatori, anche quest’anno Tuttovela aprirà le porte presso il prestigioso
complesso della Porta a Mare del porto Mediceo. Gli ormeggi delle barche
d’altura saranno spostati presso l’Accosto 74, nei pressi dello Yacht Club
Livorno, così da garantire sia la prossimità al Tuttovela che la fruizione di
docce, servizi igienici e pontili galleggianti – tutti sensibilmente
migliorati. La città di Livorno e l’Accademia Navale ospiteranno inoltre un
caleidoscopio di eventi culturali e folkloristici, che vedrà il susseguirsi
di manifestazioni dal grande appeal, esposizioni e mostre d’arte. In
particolare, il 31 Tan ospiterà i prestigiosi autoraduni della Scuderia
Ferrari e del Jaguar Club Italia, mentre il 30 aprile si esibirà presso il
Teatro Goldoni il maestro Uto Ughi.
La consueta attenzione per il sociale che contraddistingue il TAN si
concretizzerà in iniziative volte ad aiutare concretamente i meno fortunati,
facendo del mare e della vela una occasione di crescita per chi soffre di
disagi fisici, psichici e sociali. Tornerà la Regata della Solidarietà, il
charity program che lo scorso anno ha reso più felice la vita di tanti
bambini, e che durante il 31° Tan si svolgerà in collaborazione con la
fondazione Tender to Nave Italia, Rete del Dono ed il Centro Italiano Down
ONLUS.
Nel solco della tradizione marinara, la presenza delle affascinanti vele
d’epoca, i cui equipaggi si sfideranno nei campi di regata livornesi, sarà
riproposta anche durante la trentunesima edizione del Trofeo, assieme a
quella delle navi a vela della Marina Militare, ancora una volta aperte alle
visite del pubblico.

Tornata a Livorno la motovedetta CP
406 “Antonio Scialoja”

  LIVORNO – Dopo circa sei mesi di lavori straordinari, torna in porto a
Livorno la motovedetta CP 406, “Antonio Scialoja”. L’unità navale è stata

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restituita ai propri compiti operativi dopo rilevanti interventi allo scafo e
alle parti strutturali più importanti, effettuati a Gaeta.
L’ammiraglio Arturo Faraone, direttore marittimo della Toscana ha voluto
salutare il rientro dal cantiere di “Nave Scialoja”, riunendo il comandante
ed il suo equipaggio, insieme ad alcuni ufficiali della Guardia costiera. A
bordo della CP 406, durante una breve uscita inaugurale, l’ammiraglio ha
ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita del progetto,
contribuendo a rimettere a nuovo la motovedetta, fiore all’occhiello della
Capitaneria livornese e del Corpo delle Capitanerie di porto, per la
particolare tipologia d’impiego quale “unità scientifica”.
La “Scialoja”, infatti, dal 2008 è diventata un vero e proprio laboratorio
galleggiante, attrezzato appositamente con sofisticati strumenti di
monitoraggio del mare, per effettuare missioni per la salvaguardia
dell’ecosistema, soprattutto nell’ambito dell’Arcipelago toscano e del
Santuario dei cetacei, nonché numerose campagne didattiche a favore del
personale del Corpo, tra cui gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno che
acquisiscono un’adeguata formazione in materia ambientale, settore nel quale
le Capitanerie sono ormai da diversi anni impegnate.

Volo Pisa – Parigi Orly con la
“transavia.com”

PISA – La ”transavia. com”, compagnia low cost del gruppo Air France/Klm
potenzia il suo network da/per il Galilei con il volo diretto Pisa-Parigi
Orly. Il volo è operativo 5 giorni su 7, con aeromobile Boeing 737 da 189
posti, a tariffe altamente competitive, e rafforza i collegamenti tra Pisa e
Parigi. Il nuovo collegamento si va ad aggiungere alla rotta Amsterdam –
Pisa, porta di accesso per la Toscana, già operata da ”transavia. com” con
frequenza giornaliera.
Hervè Kozar, direttore commerciale di ”transavia. com” si è detto «molto
lieto di poter offrire un collegamento diretto, con 5 frequenze settimanali,
tra Pisa e Parigi. E’ un piacere accogliere a bordo passeggeri toscani ed

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offrire loro soluzioni di viaggio a tariffe interessanti. La domanda di
mercato per questa tratta è superiore alle nostre aspettative, per questo
crediamo fortemente in questo collegamento. L’Italia, in particolare Pisa,
rappresenta un mercato strategico per noi, in cui vogliamo consolidare e
potenziare la nostra presenza già a partire dai prossimi mesi».
Gina Giani, amministratore delegato e direttore generale Sat ha commentato
l’iniziativa dicendo di essere felice «di potenziare l’ offerta di
collegamenti da/per il Galilei con il volo per Parigi Orly di ”transavia.
com”. L’ offerta estiva da/per il Galilei conta complessivamente 78
destinazioni, di cui 67 internazionali».

Dipendenti Authority Savona contrari
ad accorpamento

SAVONA – I dipendenti dell’Autorità portuale di Savona contestano l’ipotesi
di accorpamento dell’ente con l’Authority genovese. Dopo la loro assemblea
finalizzata ad un confronto con la segreteria Filt Cgil di Savona, nelle
persone del segretario Claudio Schivo e del membro della segreteria Alessio
Ghiso per manifestare «il totale dissenso rispetto alle posizioni favorevoli
da essi assunte in merito all’accorpamento dell’Autorità portuale di Savona
all’Autorità portuale di Genova previsto nella riforma dei porti attualmente
in discussione».
In particolare scrivono i dipendenti dell’Autorità portuale «si fa
riferimento al comunicato congiunto della Filt di Genova e della Filt di
Savona dello scorso 4 Aprile il cui contenuto è stato sostanzialmente
ribadito dai membri della segreteria presenti.
«Esprimiamo altresì sconcerto – continua la nota – nell’aver rilevato che i
dipendenti dell’Autorità portuale e gli iscritti alla Filt Cgil non siano
stati preventivamente ascoltati prima dell’emissione del suddetto comunicato.
Riteniamo che il porto di Savona-Vado debba essere incluso con pari dignità e
rappresentanza in un coordinamento del sistema portuale ligure insieme a
Genova e La Spezia senza consentire invece la perdita di un fondamentale

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“motore” di sviluppo per l’economia locale e nazionale quale l’Autorità
portuale di Savona ha dimostrato di essere nella propria storia».
«Il porto di Savona – prosegue la nota – ha livelli attuali di traffico tali
da superare molti porti salvaguardati dalla riforma oltre a vantare
eccellenze che collocano il nostro scalo ai primi posti nazionali. La
conclusione dei lavori per la costruzione della piattaforma contenitori di
Vado Ligure, opera realizzata in partnership pubblico – privata insieme al
maggior operatore mondiale del trasporto containerizzato (Gruppo Apm –
Maersk), consentirà inoltre a Savona di entrare nei primi 5 porti container
italiani.
Il porto di Savona è il 5° porto italiano per gettito fiscale generato
davanti a 12 porti considerati “prioritari”, è al 7°posto per entrate da
canoni di concessione e presenta indici di efficienza interna superiori a
molti porti “prioritari”. A differenza di molte altre realtà portuali
italiane ha dimostrato efficienza operativa nella realizzazione di tutti gli
interventi infrastrutturali finanziati.
Oltre ad avere prospettive di incremento, in controtendenza con l’intero
territorio ligure, grazie a molti progetti di sviluppo già in cantiere,
rappresenta la maggiore impresa della provincia con migliaia di lavoratori
sia diretti che dell’indotto. Vogliamo pertanto difendere con determinazione
– prosegue il comunicato dei dipendenti dell’Authority – il lavoro svolto dal
personale dell’Autorità portuale di Savona e da tutti gli operatori pubblici
e privati del territorio che hanno contribuito fattivamente e nel tempo ad
ottenere risultati di crescita e competitività del sistema sui mercati
mondiali dei trasporti marittimi e della logistica.
Siamo contrari all’accorpamento anche perché la nostra provincia ha già
vissuto tanti casi di accorpamenti di pubbliche amministrazioni a favore del
capoluogo regionale ed in tutti i casi le sedi periferiche sono diventate da
subito irrilevanti e svuotate nei compiti e nell’organico.
Non intendiamo ripetere la stessa esperienza che indebolirebbe fortemente la
funzione di ciascun lavoratore con conseguenti rischi occupazionali oltre a
svuotare il territorio di un organo di governo strategico per lo sviluppo
occupazionale, economico e sociale.
Ci uniamo quindi con forza – conclude la nota – a tutte le istituzioni
savonesi, i rappresentanti politici del territorio, le associazioni di
categoria, le segreterie generali provinciali dei sindacati Cgil Cisl e Uil
nell’azione volta a modificare l’ipotesi di riforma, salvaguardando così la
realtà savonese».

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Comitato portuale Venezia approva
bilancio Authority

VENEZIA – Il Comitato portuale di Venezia ha approvato all’unanimità il
bilancio consuntivo 2013 dell’Autorità portuale di Venezia.
Nel 2013 l’Autorita portuale ha realizzato un avanzo di parte corrente pari a
20 milioni di euro (entrate correnti 43.6 milioni di euro meno spese correnti
di 23.6 milioni di euro). Una gestione oculata che ha consentito di
effettuare investimenti per 40milioni di euro anche grazie ad entrate in
conto capitale pari a 19.4 milioni di euro.
Gli investimenti hanno riguardato principalmente opere (viabilità di
Malcontenta, Darsena Nord di Fusina, lavori in via dell’ Elettronica,
eccetera) ed escavi (canale Malamocco Marghera, Accosti canale industriale
sud e nord, darsena Irom).
Nel corso del comitato è stato inoltre avviato l’iter in merito alla
revisione del Piano regolatore portuale. Le linee guida delineate grazie al
contributo di tutti i partecipanti, saranno portate all’attenzione del
Comitato nella prossima riunione per poter avviare quanto prima una
discussione aperta e partecipata anche con i comuni interessati di Venezia,
Mira e Cavallino – Treporti.

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