Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.

Pagina creata da Samuele Puglisi
 
CONTINUA A LEGGERE
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
Lezione 3°: l’osservazione moderna del cosmo.
                        .
              Docente: Luigi Borghi
 10/04/2018                                 1
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
Intanto nel continente americano, precisamente nel centro America, fiorivano le culture dei Maya
che si distinsero anch'essi nello studio dell'astronomia, prova ne sono gli enormi monumenti ed
edifici adibiti all'osservazione, che gli studiosi hanno scoperto avere allineamenti astronomici.
Elaborarono inoltre un calendario basato sul Sole e sul pianeta Venere, ed eccelsero nelle
predizioni dei fenomeni celesti.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
   Ciò che vediamo noi ora, guardando in cielo in una
    notte serena, è del tutto simile (ma non uguale) a
    ciò che vedeva Platone, Aristotele, Aristarco,
    Eratostene, Tolomeo, fino a Copernico, Keplero e
    Galileo.
   Un cielo pieno di stelle che rappresentavano una
    volta semisferica fatta apposta per noi umani.
   C’erano però dei grattacapi che hanno richiesto
    delle menti eccelse per essere risolti: quelli che oggi
    noi chiamiamo pianeti.
   Vedi retrogradazione animazione.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
   Per orientarsi ci si avvale
    innanzitutto dei 4 punti
    cardinali (Nord, Sud, Est ed
    Ovest) che è possibile
    individuare partendo dalla
    stella polare per poi tracciare
    la verticale sull'orizzonte sino
    ad intersecarlo in un punto
    che indicherà il polo Nord,
    alla cui destra a 90° troveremo
    l'Est ed alla sinistra, sempre a
    90°, l'Ovest. Dalla parte
    opposta invece a 180° il Sud.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
   In alternativa è possibile osservare anche il tragitto apparente
    del Sole che passando al meridiano, approssimativamente a
    mezzogiorno del tempo civile, raggiunge la sua massima
    altezza sull'orizzonte proiettando quindi le ombre in direzione
    del Nord. Esso inoltre sorge e tramonta in due punti opposti i
    quali coincideranno rispettivamente con l'Est e l'Ovest
    all'epoca degli equinozi, all'incirca il 21 Marzo ed il 23
    Settembre.
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
   La sfera celeste è però osservabile da un qualsiasi punto della superficie terrestre
    solo per metà essendo l'altra occultatata dal piano tangente al luogo d'osservazione
    l'orizzonte. Le traiettorie stellari appaiono infatti come due semicerchi situati uno
    sopra e l'altro sotto l'orizzonte per cui i punti di massima e minima altezza del
    percorso giornaliero di ogni stella vengono rispettivamente chiamati culminazione
    superiore e culminazione inferiore.
   Fanno eccezione le cosiddette stelle circumpolari che descrivendo dei cerchi
    completi attorno ai poli celesti non sorgono e non tramontano mai rimanendo
    sempre al di sopra dell'orizzonte fra il polo celeste visibile ed il cerchio di perpetua
    apparizione il quale dista dallo stesso polo di un angolo pari alla latitudine
    geografica del posto d'osservazione. Viceversa, le stelle distanti di un angolo di pari
    entità dall'altro polo celeste, quello invisibile, perchè sotto l'orizzonte, saranno
    occultate da quest'ultimo e delimitate quindi dal cerchio di perpetua occultazione.
   Vedi filmato: volta celeste
Lezione 3 : l'osservazione moderna del cosmo - Docente: Luigi Borghi 10/04/2018 - Il COSMo.
Filmato:         precessione

Lo zodiaco rappresentato in un
mosaico del VI secolo nella sinagoga di
Beit Alfa, oggi in Israele
Cambiamento del polo nord celeste che si
       verifica nel corso di un anno platonico (25.800
       anni) in seguito a un ciclo completo della
       precessione degli equinozi. i momenti degli
       Equinozi si
       spostano ogni anno di 50 secondi
       d'arco verso Ovest, ossia verso la
       costellazione precedente dello
       Zodiaco. Lo spostamento delle costellazioni fu
       documentato per la prima volta da Ipparco nel
       120 a.C. circa e solo nel 1687 si trovò la
Vega   spiegazione grazie a Isaac Newton.
Il Sole
             I pianeti
             I nani
             Il nostro sistema è
             singolare o è
             comune nella
             nostra galassia?

10/04/2018                   13
   Con i primi anni del Novecento arrivarono altre grandi
    scoperte. La prima di esse fu la teoria della relatività
    speciale di A. Einstein del 1905, seguita poi da quella
    generale del 1916, che ribaltava, dopo appena tre secoli,
    tutte le teorie galileiane e newtoniane sullo spazio ed il
    tempo assoluto.
   Nel 1908 Mis Henrietta Leavitt scopriva le Cefeidi,
    mentre nel 1910 due astronomi elaborarono
    indipendentemente il diagramma sull'evoluzione stellare
    che porta il loro nome: Hertzsprung-Russel. (HR)
   Il terzo decennio del XX° secolo è segnato invece dalla
    nascita della cosmologia alla quale contribuì E. Hubble
    che dimostrò l'esistenza delle galassie (1923) elaborando
    la legge sul loro allontanamento e quindi sull'espansione
    dell'universo (1929).
   Le stelle sono talmente lontane che, a
    differenza dei pianeti, sembrano non
    muoversi. Tuttavia, facendo misure
    molto precise nel corso degli anni, si è
    trovato che tutte si muovono lentamente
    attraverso il cielo. Questo movimento è
    chiamato "moto proprio" e si misura in
    secondi d'arco all'anno.
        Il moto proprio delle stelle
Il moto proprio delle stelle
                  Barnard's Star, showing
                  position every 5 years
                  1985–2005.
                  Proper motion of 61
                  Cygni in one year
                  intervals.

17   10/04/2018
   Nel sistema equatoriale una stella è caratterizzata da ascensione retta e declinazione.
   L’ascensione retta è la distanza angolare della stella da un punto particolare della sfera
    celeste, chiamato “punto gamma” (equinozio di primavera).
   Il punto gamma è l’intersezione dell’equatore celeste con l’eclittica (il percorso del
    Sole e dei pianeti in cielo, ovvero la proiezione del piano del Sistema Solare).
   La declinazione è misurata dall’equatore celeste.
19   10/04/2018
   Hipparcos, acronimo di High Precision
    Parallax Collecting Satellite.
   la prima missione spaziale dedicata
    all'astrometria, accettata nel programma
    scientifico dell'Agenzia Spaziale Europea
    ESA nel 1980.
   Il satellite è stato utilizzato per misurare la
    distanza ed il moto proprio di 2 milioni e
    mezzo di stelle, situate fino a 150 parsec
    (circa 400 anni luce) di distanza, raccolte
    nel Catalogo Tycho.
   Il programma di lavoro di Hipparcos, era
    di misurare i parametri astrometrici con
    una precisione da 2 a 4 milli-
    arcosecondi-
   I dati rilevati sono nel Millennium Star
    Atlas.
                                                      20
   GAIA è stata lanciata lo scorso 19 dicembre 2013 e sta
    orbitando attorno al punto lagrangiano L2, a 1,5 milioni di
    chilometri dalla Terra.
   Ha il compito di misurare distanza, moto proprio, posizione e
    composizione di un miliardo di stelle della via Lattea (poco
    meno del 1% del totale).
   Ha diversi strumenti per consentirgli di raggiungere l’obiettivo,
    tra cui due telescopi a 90° i cui risultati verranno comparati ed
    un CCD da 1 gigapixel per la memorizzazione dell’immagine. I
    dati andrannoad arriccire ed aggiornare i mappali già iniziati da
    Hipparcos e cosituiranno la base per una mappa 3D della
    nostra galassia.
Velocità della luce nel vuoto     299.792       km/sec

                                         Pari a:    1.079.252.849   Km/h

                              ANNO/LUCE (L/Y)          9.454        MLD di km
      Unità di misura usata dagli                                   Anni/luce
                      astronomi: Parsec (pc)            3,26           (L/Y)

      Parsec (Arco di cerchio di 1 sec per 1 AU)       30.820       MLD di km

                           Distanza Terra - Sole         8          Minuti/luce

     Distanza Terra – Sole; detta Astro Unit (AU)       149         MIL di km

                           Distanza Terra - Luna      380.000       km

                             Diametro Via Lattea         25         Kpc

           Diametro del BULGE della Via Lattea           1          Kpc
23                                     10/04/2018
                 Distanza di - M31 (Andromeda)          2,11        MIL L/Y
Nell.agosto del 1595 un pastore luterano di nome D. Fabricius osservava
  la stella Ceti. Notò che questa stella nel corso dei mesi perdeva sempre
  più luminosità, fintanto che non la vide più risplendere in cielo.
  Passarono diversi mesi e piano piano la stella tornò a brillare nel cielo.
  Questo evento allora reputato miracoloso valse alla stella l’appellativo
  di ”Meravigliosa”, o Mira, in latino. Mira Ceti continuava nel suo
  ritmico affievolirsi e ri-illuminarsi, e nel 1660 si fu in grado di stabilire
  che questo ciclo poteva essere stimato di 11 mesi.
 Ai giorni nostri conosciamo circa 20.000 stelle pulsanti, con periodi
  che vanno da 1 a 50 giorni, e di queste più del 10% furono scoperte
  nella grande nube di Magellano da una donna, H. Leavitt, che lavorava
  per C. Pickering.
           dimostrò che le Cefeidi classiche hanno una
    La Leavitt
    correlazione tra la magnitudine assoluta e il periodo
    di pulsazione.
   Poiché tutte le stelle della Grande Nube di Magellano si trovano
    approssimativamente alla stessa distanza da noi (circa 60 kpc ), le
    differenze nelle loro magnitudini apparenti devono essere uguali alle
    differenze delle loro magnitudini assolute.                         24
25
Harvard College Observatory, guidato da Edward Charles Pickering.
   I due grafici che esprimono la legge empirica scoperta da Henrietta Swan
    Leavitt, tratti dalla circolare dell'Osservatorio di Harvard del 1912.
   Il grafico a sinistra mette in relazione la magnitudine delle variabili osservate
    nella Piccola Nube di Magellano con il periodo in giorni del loro ciclo di
    variazione.
   Il grafico a destra mostra la medesima relazione tra luminosità e periodo, ma
    rapporta le magnitudini ai logaritmi dei periodi.
   Cortesia: Harvard College Observatory Circular, vol. 173, pp.1-3, 1912.
L'esplosione è
stata scoperta il
21 gennaio
2014, designata
SN2014J, è
avvenuta nella
galassia M82
che si trova a
circa 12 milioni
di anni luce
lontano.
Lo spettro visibile dall’occhio:
Da 400 e 700 nanometri (nm).
Da 790 e i 400 terahertz (THz).

                                   29
Stella con temperatura superficiale pari a 6000 K: il grafico a destra
rappresenta lo spettro dello stella, cioè la distribuzione di energia
alle varie lunghezze d’onda. La linea continua rossa è la funziona di
Planck per un corpo nero di temperatura analoga. Il massimo di
emissione di energia si ha a 4800 Å. La stella in questo esempio è
molto simile al Sole.
   Nel metodo spettroscopico (introdotto da G. R. Kirchhoff) la luce
    dell'oggetto celeste viene analizzata con uno spettroscopio.
   Si ottengono così informazioni circa la presenza di determinati
    elementi atomici o molecolari, le abbondanze e lo stato degli stessi
    elementi, lo stato di moto (in senso radiale rispetto alla Terra)
    dell'oggetto celeste, il suo stato fisico, nonché, con semplice
    derivazione, la massa, la luminosità e le dimensioni, quindi la
    magnitudine assoluta.
   Confrontandola con quella apparente si ottiene la distanza.
   Da uno studio comparato di più oggetti (stelle in particolare) si può
    dedurre infine una legge evolutiva.                                  31
Azoto (Nitrogen)

    Ferro

                   32
   Il fisico e matematico austriaco C. J. Doppler (1842), mentre si stava
    interessando ai movimenti delle stelle e di altri corpi celesti analizzando
    i colori a la luce da loro emessa, fece un'osservazione a dir poco
    sconcertante: scoprì che quando una stella si allontana dalla Terra, la
    lunghezza d'onda della sua luce aumenta, mentre la frequenza
    diminuisce e la luce sui sposta verso il rosso(“redshift”), mentre
    l'inverso si verifica quando la stella si avvicina alla Terra e il colore si
    sposta verso il blu (“blueshift”).
   Questo effetto ha molta importanza in astronomia perchè permette di
    misurare la velocità con cui una stella o una galassia avvicinano o si
    allontanano da noi                                                         33
   Una candela standard è un oggetto astronomico che ha una
    luminosità conosciuta.
   Conoscere la luminosità di un oggetto è fondamentale per poter
    trovare le distanze degli oggetti nell'astronomia extragalattica.
    Confrontando questa luminosità conosciuta con la luminosità
    osservata, la distanza dell'oggetto può essere facilmente calcolata.
   Al momento, gli oggetti migliori per le distanze più grandi sono le
    supernovae di tipo Ia, che hanno una luminosità massima ben
    determinata, e sono visibili a miliardi di anni luce di distanza, ma
    sono purtroppo relativamente rare.
   Sono anche usate come candele standard i Gamma Ray Burst
    (esplosioni termonucleari sulla superficie di una stella di neutroni)
   La luminosità di picco in raggi X dovrebbe corrispondere al limite di
    Eddington, che può essere calcolato se la massa della stella di
    neutroni è conosciuta (si usa in genere un valore di 1,5 masse solari).
    Questo metodo permette di misurare (con qualche incertezza) le
    distanze di alcune binarie a raggi X di piccola massa, che sono
    estremamente deboli in ottico e di difficile misurazione.
Sintesi dei metodi di misura della
distanza delle stelle e delle galassie-
 La radioastronomia è lo studio dei fenomeni
  celesti attraverso la misura delle caratteristiche
  onde radio emesse da processi fisici che
  avvengono nello spazio.
 Le onde radio sono molto più lunghe della luce

  e, data la debolezza dei segnali astronomici,
  occorrono grosse antenne, dette radiotelescopi.
  La radioastronomia è un campo relativamente
  nuovo della ricerca astronomica

                                                   36
Fig. 1: La radiazione elettromagnetica
proveniente da un oggetto celeste viene riflessa nel fuoco primario (a
sinistra); se in questo fuoco viene posto un secondo "specchio" la radiazione
giunge nel fuoco secondario (a destra), dove è più semplice collocare gli
strumenti per rivelarla.

                                            Mappa dell'idrogeno neutro
                                            presente della nostra galassia, la Via
                                            Lattea, ricostruita con osservazioni
                                            radio sintonizzate sulla frequenza di
                                            1.4 GHz                            37
L’interferometria

                    38
L'Interferome
tro USA è
formato da
27 antenne
poste su 3
bracci a
forma di Y, la
cui massima
estensione è
35 km.
La
Risoluzione
Angolare è 1“
(Credits:
NRAO)

          39
40
   http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/cina--si-accende--il-
    radiotelescopio-piu-grande-del-mondo/252786/252981
   l'antenna orbitante del diametro di 10m denominata Spektr-R che fa parte del progetto russo
    RadioAstron. (Baykonur, 18 July 2011)
   Perigeo 10.000 km
   Apogeo 330.000 km
   Inizio osservazione: metà 2013                                                          42
Intervallo
Monte Palomar.
https://youtu.be/                                                            Località:
 9PS4BQdvY6I                                                                  Cerro Armazones,
                                                                              una montagna del
                                                                              Cile

Questo schema mostra il nuovo sistema ottico da cinque specchi dell’ELT . La luce viene riflessa
innanzitutto dal gigantesco specchio primario, concavo e segmentato, da 39 metri di diametro
(M1), poi rimbalza su due altri specchi di 4 metri, uno convesso (M2) e uno concavo (M3). I due
specchi finali (M4 e M5) formano un sistema adattivo autonomo che permette di produrre
immagini sorprendentemente nitide sul piano focale. Crediti: ESO.
Filmato Hubble      Ente NASA ed ESA
                    Lancio 24 aprile 1990
                    Durata~24 anni
                    Orbita circolare
                    Periodo orbitale 96 m
                    Altezza orbita 560 km
                    Massa 11 t
                    Riflettore ⌀ 2,4 m
   Il telescopio spaziale Hubble fu progettato per liberare gli astronomi da
    quel limite che li ha afflitti fin dai tempi di Galileo: l'atmosfera terrestre.
    Sacche d'aria instabili nell'atmosfera bloccano e distorcono la luce,
    limitando anche il campo visivo dello strumento di osservazione più
    potente sul suolo terrestre.
    I telescopi orbitanti sono come degli occhi nel cielo che permettono agli
    astronomi di sbirciare più lontano nell'universo e vedere il cosmo con più
    nitidezza. Gli scienziati cominciarono a sognare un telescopio del genere
    già negli anni '40, ma ci vollero più di quattro decenni per realizzare quel
    sogno grazie al telescopio spaziale Hubble.
    Quando il telescopio divenne finalmente operativo nel 1990, cominciò a
    trasmettere immagini senza precedenti anche se difettose.
    Nel dicembre del 1993, gli astronauti dello Space Shuttle Endeavour
   eseguirono ben 5 passeggiate nello spazio per riparare il telescopio in
    orbita a circa 569 chilometri dalla Terra. Le riparazioni andarono a buon
    fine e Hubble cominciò a trasmetterci immagini cristalline.
49
50
51
10/04/2018   52
Solar Probe Plus       Avvicinarsi al Sole fin quasi a
(Parker Solar Probe)   sfiorarlo: ecco la nuova sfida
                       della NASA, che con la sua
                       missione Solar Probe Plus
                       tenterà un’impresa immaginata
                       circa tre millenni fa già dalla
                       mitologia greca.
                       La NASA ha iniziato una serie di
                       test del Solar Probe Plus in
                       parallelo alla costruzione della
                       sonda, il cui lancio è previsto per
                       l’estate del 2018.
                       La sua resistenza è garantita da
                       uno scudo in carbonio spesso
                       114 centimetri che la proteggerà
                       dai quasi 1.400 gradi centigradi
                       emanati dalla superficie del Sole.
    10/04/2018                                       53
Ben 24 orbite sono previste
                                                 dal lancio della navicella
                                                 fino al raggiungimento della
                                                 sua posizione finale.
                                                 Utilizzerà 7 flyby su
                                                 Venere, fino a raggiungere
                                                 le ultime tre orbite che
                                                 porteranno la sonda a circa
                                                 6 milioni di chilometri
                                                 dalla superficie del Sole. 7
                                                 volte più vicino qualunque
                                                 navicella prima d’ora
Il calore verrà percepito oltre 500 volte in più rispetto alla Terra. La
missione contribuirà alla nostra capacità di prevedere grandi eventi
atmosferici sulla Terra. Traccerà il flusso di energia prodotto dalla
corona. Questa missione è un traguardo a cui gli astronomi puntano da
circa 60 anni, e che presto aprirà una nuova finestra sulla comprensione
dei bollenti flussi solari.
   Onde radio: RadioAstron 2010
   Microonde: WMAP 2001
   Infrarossi: Herschel Space Observatory 2009
   Visibile: Hubble: Kepler, Ipparcos, ecc.
   Ultravioletto: Cosmic Hot Interstellar Spectrometer
    (CHIPS) 2003
   Raggi X: Chandra Xray Observatory 1999; Astrosat 2009;
    Nuclear Spectroscopic Telescope Array (NuSTAR) 2011
   Raggi Gamma: Swift Gamma Ray Burst Explorer 2004
   Rivelatori di particelle: Pamela 2006
   Onde gravitazionali : Laser Interferometer Space Antenna
    (2018)
   Adalberto Giazotto, detto “Otto” della università di Pisa,
    negli anni 80, inventò il sensore che lo scorso anno per la
    prima volta catturò le onde gravitazionali.
   Passo anni a studiare i pendoli multipli. L’obiettivo era
    quello di realizzare un sensore di spazio che avesso una
    buona sensibilità almeno fino a pochi Herz.
   La sua idena inizialmente ritenuta “fuori di testa” venne
    poi applicata sial al Virgo di Cascina di pisa che ai due
    negli USA di Linvingston e Hanford, gestiti da Rainer
    Weiss e Kip Thorne, che poi ebbero la fortuna di essere
    accesi, dopo il potenziamento, giusto un giorno prima
    della GW150914.
   In realtà l’impulso decisivo alla sensibilità dello
    strumento fu dato da Ron Drever che si inventò il
    riciclaggio (100 volte) del laser per aumentare il cammino
    ottico della luce. (da 8 a 800 km).
(in inglese):
https://youtu.be/n5Ycv2yYN
G8
commento di un ricercatore
italiano.
https://youtu.be/_UAL5bTq7f
0
Le onde gravitazionali sono
state captate dai sensori di
entrambe le antenne LIGO,
localizzate a Livingston, in
Louisiana, e Hanford,
Washington.
LIGO è finanziato dalla
National Science Foundation
(NSF) e sono stati concepiti,
dal California Institute of
Technology (Caltech) e dal
Massachusetts Institute of
Technology (MIT).
Nella foto a fianco (Credit:
LIGO), le due ronde rilevate
a Livingtston ed a Hanford,
poi sovrapposte senza il
ritardo di 7 ms. tra la prima
e la seconda.

https://youtu.be/9IdVyA
rDlZ4
Mentre LIGO ha
“ascoltato” la collisione,
Fermi – sempre che i suoi
dati non mentano – ne ha
osservato il bagliore a
raggi gamma e raggi X.
10/04/2018   61
Il 16 Febbraio 2016 la missione americana LISA Pathfinder ha
rilasciato i suoi due cubetti di oro e platino nel vuoto.
L'accuratezza richiesta e' dell'ordine del millionesimo di
micron (10-12m).

      http://www.esa.int/spaceinvideos/Videos/2015/07/Inside_LISA_Pathfinder   62
LISA (acronimo per Laser Interferometer Space Antenna) è una missione spaziale attualmente
in fase di progetto presso l'Agenzia Spaziale Europea (ESA), come parte del suo progetto ESA
Horizon 2000. La data di lancio è prevista per il 2034[1] con una vita operativa di cinque anni.
ESA progetterà le sonde mentre NASA fornirà il lanciatore per metterle in orbita. Il 3 dicembre
2015 è stato lanciato (grazie anche al contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana ASI) il satellite
dell'ESA LISA Pathfinder che contribuirà a testare le tecnologie che verranno poi utilizzate nei 3
satelliti LISA. Video: https://youtu.be/gxkBICoc5dc
La New Horizons è
             una sonda spaziale
             sviluppata dalla
             NASA per
             l'esplorazione del
             pianeta nano
             Plutone e del suo
             satellite Caronte.
             Successivamente la
             missione prevede che
             la sonda continui
             lungo la fascia di
             Kuiper per inviare
             dati alla Terra sulla
             fascia.
             La sonda è stata
             lanciata il 19
10/04/2018                      65
             gennaio 2006
   Voyager 1 della NASA, ha incontrato una regione di spazio dove
    l'intensità delle particelle cariche provenienti dall'esterno del Sistema
    Solare stanno aumentando in modo marcato.
   I dati, che impiegano ora 16 ore e 38 minuti per percorrere i 17,8
    miliardi di km che separano il Voygaer dalle antenne del Deep Space
    Network della NASA sulla Terra, segnalano il numero di particelle
    cariche misurate dai due telescopi per le alte energie che si trovano a
    bordo della sonda lanciata 34 anni fa.
   Queste particelle energetiche sono generate quando le stelle nelle
    nostre vicinanze diventano supernove. "Da gennaio 2009 a gennaio 2012,
    abbiamo riscontrato un graduale aumento di circa il 25% nel numero dei raggi
    cosmici galattici che il Voyager sta incontrando," dice Stone. "Più recentemente
    abbiamo visto una rapida escalation in quella parte dello spettro energetico. Ad
    iniziare dal 7 maggio il raggi cosmici che colpiscono la sonda sono aumentati
    del 5% in una settimana e del 9% in un mese."
   Deep Impact è una sonda spaziale della NASA progettata per
    studiare la composizione dell'interno di una cometa, lanciata il 12
    gennaio 2005.
   Il 4 luglio 2005 una parte della sonda ha impattato con successo il
    nucleo della cometa Tempel 1, con una velocità relativa di 37.000
    km/h. Il proiettile aveva una massa di 370 chilogrammi. Portò alla
    luce i detriti provenienti dall'interno del nucleo.
   Qualche minuto dopo l'impatto, la sonda flyby ha oltrepassato il
    nucleo a una distanza di 500 km, scattando immagini del cratere,
    della materia fuoriuscita e dell'intero nucleo della cometa.
   L'intero evento è stato anche fotografato dai telescopi a terra e dagli
    osservatori spaziali, come il telescopio spaziale Hubble, il Chandra,
    lo Spitzer e l'XMM-Newton. Inoltre, l'impatto è stato osservato dalle
    fotocamere e dagli spettroscopi della sonda europea Rosetta, che si
    trovava a circa 80 milioni di km dalla cometa al momento
    dell'impatto.
   Filmato deep impact
   lanciata dalla NASA il 7 febbraio 1999; durante la missione la sonda
    ha raccolto dallo spazio alcune molecole e frammenti provenienti
    dalla cometa Wild 2, grazie ad uno speciale materiale a bassissima
    densità chiamato aerogel, e ha anche incontrato la Cometa Tempel 1
    il 14 febbraio 2011. La missione è terminata il 24 marzo 2011, quando
    la sonda ha esaurito tutto il combustibile.
   Questi campioni sono stati quindi inviati a terra per mezzo di una
    speciale capsula, atterrata il 15 gennaio 2006 e portata nel Johnson
    Space Center.
   Primo sorvolo della Terra (marzo 2005)
   Sorvolo di Marte (febbraio 2007)
   Secondo sorvolo della Terra (novembre 2007)
   Sorvolo dell'asteroide 2867 Šteins (5 settembre 2008)
   Terzo sorvolo della Terra (novembre 2009)
   Sorvolo dell'asteroide 21 Lutetia (10 luglio 2010)
   Ibernazione nello spazio profondo (luglio 2011 - gennaio
    2014)
   Avvicinamento alla cometa 67P/Churyumov-
    Gerasimenko (gennaio-maggio 2014)
   Mappatura della cometa / caratterizzazione (agosto 2014)
   Atterraggio sulla cometa (novembre 2014)
   Inseguimento della cometa intorno al Sole (novembre
    2014 - dicembre 2015).
Filmato Rosetta

                    Rosetta è una missione
                    sviluppata dall'Agenzia
                    Spaziale Europea e lanciata nel
                    2004. L'obiettivo della
                    missione è lo studio della
                    cometa 67P/Churyumov-
                    Gerasimenko. La missione è
                    formata di due elementi: la
                    sonda vera e propria e il lander
                    Philae.
10/04/2018                                    73
la roccia sotto la quale si è fermato Philae – Photo:
ESA/Rosetta/CIVA
15 gennaio
2015:
Si sta
avvicinando
sempre più al
Sole.
La Missione Dawn è una sonda senza equipaggio sviluppata dalla NASA per
raggiungere ed esaminare il pianeta nano Cerere e l'asteroideVesta. Dawn è stata lanciata
il 27 settembre 2007. Dawn è la prima sonda che ha orbitato intorno a due diversi corpi
celesti. Molte altre sonde hanno effettuato flyby di più di un pianeta, come ad esempio la
sonda Galileo, (Venere/Luna/Giove) e la missione spaziale Cassini-Huygens (Saturno e
Titano). Dawn, invece, per la prima volta nella storia dell'astronautica, è entrata in orbita
intorno ad entrambi gli asteroidi che ha come target, prima Vesta e poi Cerere.
Vesta è un grande asteroide della Fascia
principale, il secondo pianetino più massivo
della fascia di asteroidi, con un diametro
medio pari a circa 530 Km e una massa
stimata pari al 12% di quella dell'intera
fascia. Le sue dimensioni e la sua superficie
insolitamente brillante fanno di Vesta
l'asteroide in assoluto più luminoso e talvolta
l'unico visibile a occhio nudo dalla Terra
(oltre a Ceres, in circostanze visive
eccezionali).
la NASA ha lanciato la missione Dawn il 27
settembre 2007, che ha raggiunto Vesta nel
luglio del 2011 e vi è rimasta attorno in
orbita fino a luglio 2012.
Dall'agosto 2012 si è posizionata in un'orbita
eliocentrica per raggiungere Cerere dove è
arrivata nell'agosto 2015, facendo uso della
propulsione elettrica.
                                                  Immagine di 4 Vesta ripresa nel
                                                  luglio 2011
Dall'agosto
2015 Dawn è
posizionata in
un'orbita su
Cerere.
Fimato: Over Cerere
Presto la sonda Down abbasserà drasticamente la sua orbita,
                 Una porzione del cratere Juling fotografato dall'orbita LAMO nel 2016 - Image credit: NASA/JPL-

giungendo a sfiorare la superficie di Cerere come mai aveva
fatto prima; questo permetterà di studiarne in dettaglio la
composizione con lo strumento GRaND
                                                                                                                   Arriverà ad
                                                                                                                   una decina di
                                                                                                                   km dalla
                                                                                                                   superficie
I contenuti del messaggio sono passati dal bip di
   Marconi ai filmati a colori ad alta definizione.
 Il volume di informazioni è passato dai due o tre
   caratteri al secondo dell’alfabeto morse alle oltre
   500.000 pagine al secondo (100 Gb/s).
 La potenza richiesta per la comunicazione si è ridotta
   di almeno 1.000.000 volte a parità di distanza
   coperta.
 Ma alcuni determinanti limiti fisici restano, e sono:

 Velocità massima della portante del messaggio
   inferiore o uguale a quella della luce (300.000 km/s).
 Impossibilità di superare schermi massicci quali
   pianeti o satelliti, senza l’ausilio di ponti radio o relays.
 10/04/2018                                                        83
10/04/2018   84
   Il Deep Space Network, o Rete dello spazio profondo, è una
    rete internazionale di radiotelescopi, che svolge attività di
    supporto alle missioni interplanetarie e di esplorazione del
    sistema solare e dell'universo nei campi dell'astronomia radio e
    radar.
   I DSN risolve i problemi dei segnali da e per lo spazio
    che si trovano eventualmente solo la Terra o la
    rotazione della Terra come ostacolo, ma non risolve il
    problema di un eventuale altro pianeta o satellite che si
    interponga tra la sorgente del segnale e la Terra stessa.
   Infatti anche nelle missioni Apollo, quando la navicella
    orbitante si trovava nella parte nascosta della Luna non
    c’era nessun modo per poter comunicare.
   Per risolvere questo problema occorre utilizzare satelliti
    opportunamente piazzati attorno al pianeta o satellite
    ospite che faccia da ponte radio (Relay) tra il partner
    nascosto e la Terra.

10/04/2018                                                             85
Il DSN è costituito da tre complessi per le comunicazioni da e verso lo spazio profondo, distanziati approssimativamente
120° l'uno dagli altri:
      •il Goldstone Deep Space Communications Complex, nel deserto del Mojave, in California;
      •il Madrid Deep Space Communication Complex, 60 km ad ovest di Madrid, Spagna; e
      •il Canberra Deep Space Communications Complex, 40 km a sud-ovest di Canberra, Australia.
      10/04/2018                                                                                                   86
L'antenna di 70 m di diametro a Madrid, Spagna

10/04/2018                                          87
La ISS ha ora un nuovo servizio
             Internet, chiamato
             Delay/Disruption Tolerant
             Networking (DTN). Servirà per
             automatizzare e migliorare lo
             scambio dati tra le stazioni a
             Terra e gli esperimenti svolti sulla
             ISS.
             Il DTN permetterà di avere una
             maggiore efficienza dell’utilizzo
             di banda e un maggiore ritorno
             di dati.
             In questo modo la ISS è
             diventato un nodo
             dell’infrastruttura internet che la
             NASA vuole estendere a tutto il
             Sistema Solare.
10/04/2018                                  88
   Se la sonda spaziale non è in grado di trasmettere e si trova a distanze
    di parecchi minuti luce, non c’è nessun modo di capire dove si trova,
    a meno che non sia sufficientemente grande da essere avvistabile con
    sistemi ottici.
   Le sonde “vive” cioè funzionanti effettuano in continuazione
    comunicazioni con la Terra in modo bidirezionale, quindi sapendo la
    posizione di quando trasmette si è di conseguenza in grado di dirigere
    le antenne per trasmettergli da Terra un segnale.
   La parabola che riceve il segnale ha un orientamento ottimale, dove il
    segnale è massimo. La posizione angolare dell’antenna in termini di
    declinazione ed ascensione retta, identificano la direzione di arrivo
    dallo spazio (ma non la distanza).
   Nelle moderne sonde, il messaggio inviato a Terra include anche
    l’istante esatto di inizio trasmissione. Questo istante, definito da un
    orologio atomico molto preciso è comparato con l’istante di arrivo del
    segnale, determinando così il ritardo di comunicazione.
   Il ritardo rilevato in secondi moltiplicato per 300.000 km identifica
    esattamente quanto distante si trovava la sonda nella direzione
    stabilita dall’orientamento dell’antenna.
                                                                        89
   Stando ai calcoli, potenzialmente il sistema di navigazione a pulsar
    permette di determinare la posizione di una sonda a 30 unità
    astronomiche dalla Terra (cioè ai confini del Sistema planetario,
    dove orbita Nettuno) con l’incertezza di 2-5 chilometri a seconda
    che si punti la pulsar per 10 ore o per un’ora sola. C’è un problema:
    il telescopio deve essere per raggi X per poter captare l’emissione
    delle pulsar, e lo specchio deve avere una superficie minima di 50
    centimetri quadrati: uno strumento piuttosto ingombrante. In
    compenso ci sarebbero grandi economie perché la navigazione delle
    sonde potrebbe diventare per lunghi periodi indipendente da
    collegamenti radio con le parabole del Deep Space Network
    americano e dell’European Space Tracking, servizi che sono
    costosissimi. Anche le correzioni di rotta automatizzate dal “GPS a
    pulsar” diventerebbero immediate, mentre dalla Terra ai confini del
    sistema planetario i tempi-luce superano le sei ore.
   http://link.springer.com/article/10.1007/s10686-016-9496-z
Puoi anche leggere