L'AREA BMX DI CREAZZO - STORIA RECENTE, OPZIONI PER REALIZZARE UNA PALESTRA
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L’AREA BMX DI CREAZZO STORIA RECENTE, OPZIONI PER REALIZZARE UNA PALESTRA (testo redatto dal Comitato Civico in occasione dell’assemblea pubblica del 16/04/2007) LA STORIA FINO AL 2005 1) Dagli anni ’80 al 1999 a) L'area in questione, di circa 20.000 mq. e di enorme valore commerciale, è proprietà comunale per effetto di e- spropri realizzati all’incirca agli inizi degli anno ’80. E’ strategicamente situata all'estremità nord di Viale Italia: su- bito a nord c'è la scuola media, a sud e a est aree residenziali, a ovest la strada provinciale (v. Risorgimento) e il ri- storante "Filò". Poco lontano, a sudovest, c'è il Municipio con le piazze del Comune e S. Marco, ovvero il "nuovo centro civico" di 20 anni fa, dove peraltro ci sono attualmente negozi sfitti. L’area BMX è attualmente occupata per circa 1/4 dalla pista BMX, mentre quasi tutto il resto è prato verde, usato occasionalmente per manifestazioni come corse campestri. b) Il Piano regolatore generale “Cecchini” (elaborato nel 1987, adottato nel 1989, approvato nel 1992), tuttora in gran parte vigente, classificava l’area come zona residenziale C2, ovvero destinata a nuovi complessi insediativi, con obbligo di specifico strumento urbanistico attuativo (cioè una progettazione organica). Questa scelta non pare fosse in funzione di un’intenzione precisa o urgente di edificare, e le Amministrazioni in carica fino al 1999 non costrui- rono né progettarono nulla. Quella previsione urbanistica – fatta quando non si ritoccava il Piano regolatore con va- rianti ogni sei mesi, come invece ha fatto l’Amm.ne Cortiana – di fatto lasciava libere le Amm.ni future, e non le obbligava di certo a costruire. La variante “Pivetti” proposta nel 1999 dall’Amm.ne Boschetti, che fu poi scartata, avrebbe cambiato la situazione principalmente nel senso di mettere l’eventuale edificazione residenziale nella parte bassa dell’area, riservando la parte contigua a V. Risorgimento ad area per attrezzature di interesse comune (zona F), il tutto soggetto a piano di lottizzazione (cioè di nuovo progettazione organica). 2) Dal 1999 al 2005 a) Nel suo primo mandato (1999-2004), specificamente a partire dall’autunno del 2000, il Sindaco Cortiana propone di destinare l'intera superficie dell'area BMX al "Creazzo Campus": palazzetto, palestra, negozi, appartamenti, piaz- za ecc. Avvia l'iter della sua progettazione e realizzazione tramite finanza di progetto (un privato realizza l’opera, la gestisce per 30 anni recuperando l’investimento iniziale e lucrando, poi la passa al Comune); riceve una proposta in tal senso da interessi immobiliari attivi nel circondario, in cui figura p. es. il Geom. Marchetti. Questa proposta su- scita un'ostilità diffusissima fra i cittadini di Creazzo, trasversale rispetto agli schieramenti politici, e viene avversata da un Comitato civico, sostenuto da varie associazioni e gruppi del paese; si organizzano una raccolta massiccia di firme, una marcia, assemblee pubbliche ecc. b) Nella variante n° 2 al PRG di Creazzo, adottata il 30 ottobre 2001, l’Amm.ne modifica la previsione urbanistica per l’area BMX in funzione del progetto “Campus”; riduce l’edificabilità prevista dal Piano regolatore in termini di metri cubi ma lo fa con l’intento effettivo di costruire, lasciando al verde poca superficie. Al punto 27 prevede la “trasformazione di un’area C2 [residenziale], di proprietà comunale, in zona di interesse pubblico per parco attrezza- to, sport, tempo libero ed attività integrate (26): la trasformazione, interessante una superficie di circa 20.294 metri quadri, prevede l’inserimenti di attività legate allo sport, al tempo libero, alla ristorazione e all’albergo, con limitate previsioni anche per la residenza, il commercio e le attività direzionali secondo una fissata distribuzione; l’intervento, unitario, potrà avvenire solamente tramite apposita convenzione da stipulare con il Comune”. La Re- gione poi conferma questo punto con qualche modifica suggerita dal timore di un aumento del traffico, quindi po- nendo limiti al carattere dell’utilizzo commerciale e direzionale e insistendo sull’utilizzo prevalente per strutture sportive. E conferma la destinazione della superficie a zona F [d’interesse pubblico] “speciale”. c) La proposta del "Creazzo Campus" è alla fine ritirata, nel 2002, dopo che l'Amm.ne ha sottoposto a valutazione la proposta del promotore finanziario e ha rilevato carenze. Le carenze effettivamente c'erano, anzi erano già state se- gnalate anomalie nel piano finanziario tramite un esposto anonimo (di cui mai si seppe la paternità), ma in paese molti hanno creduto che l'Amm.ne si fosse trovata una giustificazione per arretrare, temendo di perdere consensi di fronte al diffuso malcontento della gente. d) La variante n° 4 al PRG di Creazzo, adottata l’8 aprile 2003, al punto 5 prevede la “introduzione cartografica della individuazione di destinazione specifica nr. 43 (carabinieri) nell’area ZTO F aree per attrezzature di interesse comu- ne individuate nella variante al PRG nr. 2 al punto nr 27.” Quanto proposto – la caserma dei Carabinieri nell’angolo nordovest del terreno – avrebbe occupato un quadrilatero in asse diagonale rispetto al sito ora stabilmente usato per
allenamenti e gare di BMX, e avrebbe avuto fra l’altro l’effetto di rendere estremamente difficile ogni futura realiz- zazione d’un parco. Sarebbe stato funzionale, invece, a un secondo tentativo di “Campus” da parte dell’Amm., che aveva annunciato pubblicamente proprio questa intenzione in caso di rielezione. La variante n° 8, adottata il 21 ott. 2004, revoca la variante n° 4 per riproporne immediatamente quasi tutto il contenuto, compresa questa previsione re- lativa alla caserma dei carabinieri, che figura in essa come punto n° 4. Infine, tramontata l’ipotesi della realizzazione di una caserma dei Carabinieri in tempi brevi o medi, in data 15/06/2006 il Consiglio comunale revoca il punto n° 4 della variante n° 8, per cui l’attuale destinazione dell’area è di nuovo quella prevista dalla variante n° 2 del 2001. e) In occasione delle elezioni comunali di giugno 2004 la realizzazione di un palazzetto figura nella propaganda elet- torale dell’Amm.ne Cortina, e poi nel suo programma di governo, ma senza che si indichi un luogo. Da notare che tra fine 2006 e inizio 2007 esponenti dell’Amm.ne sostengono che nella propaganda elettorale e nel programma di governo d’inizio mandato avevano scritto che su quell’area sarebbero sorte queste strutture. Ciò è falso: in quei do- cumenti evitano accuratamente di dire dove farle. LA STORIA DAL 2005 AL 2007 1) 2005 Già il piano delle opere pubbliche per il triennio 2005-07 comprende una struttura polivalente, indicata genericamen- te nel fabbisogno anziché assegnata a un anno specifico. Il piano analogo per le opere del 2006-08 e il bilancio di previsione per il 2006 indicano ancora la sua realizzazione, e prevedono di spenderci i primi soldi con fondi del 2006, ma sempre senza indicare un luogo in cui farlo. L’Amm. dà (fra set. e dic. 2005) tre incarichi per atti prepara- tori dell’opera tramite altrettante determine: uno studio di fattibilità (chiesto all’Architetto Tullio Motterle, e premes- sa obbligata per la progettazione vera e propria), un piano economico finanziario, uno scavo archeologico sulla cosi- detta area BMX; il tutto costa più di 70.000 euro di fondi comunali. Ma non c'è nessuna delibera di Giunta o di Con- siglio che decide di utilizzare l'area BMX per il palazzetto, e – a parte l’indizio delle determine che li autorizzano – l’esistenza in Comune di questi tre atti preparatori rimane a lungo nascosto. Lo studio di fattibilità, consegnato al Comune in data 18 novembre 2005, prevede una striscia sottile di sedicente parco lungo il lato contiguo a V. Risorgimento, di fronte al filò; offre varie opzioni per il resto del sito. Quella più completa comprende quattro stralci di lavori: (1) una palestra con servizi annessi, palazzine di negozi, uffici e appar- tamenti, alcuni parcheggi; (2) il sedicente parco e altri parcheggi; (3) un palazzetto di 700 posti e ancora parcheggi; (4) parcheggi a nordest dell’attuale palestra della scuola media. Una variante contemplata è la caserma dei Carabi- nieri al posto di una parte degli appartamenti. La progettazione di palazzetto, palestra ecc. punta su “la polifunziona- lità della struttura e l’opportunità di ospitare nella stessa il maggior numero possibile di eventi”, quindi su una fre- quenza e una tipologia d’uso non a dimensione di Creazzo ma dell’utilizzo commerciale a servizio di un bacino am- pio. Il piano economico-finanziario infatti ipotizza incassi annui in base a 220 mezze-giornate di cessione onerosa delle varie sale, che sono cinque in tutto. 2) 2006 a) 9 maggio: sul Giornale di Vicenza il Sindaco annuncia il "Complesso polifunzionale S. Marco": una palestra e/o palazzetto dello sport, una zona residenziale e commerciale, parcheggi e verde (cose imposte dal Piano regolatore), un'area per lo sport: una proposta di nuovo con forti vantaggi per interessi privati. L’Amm.ne vuole realizzare l’opera a stralci, a parer nostro per urtare meno la gente, partendo dalla palestra – cui seguirebbe però la parte dei privati, un enorme affare immobiliare. b) 7 giugno: nasce il Comitato civico, erede del suo predecessore dell’epoca del progetto “Campus”. E’ trasversale rispetto agli schieramenti politici, non ammette consiglieri ecc. in carica o segretari di partito, e non ha certo lo sco- po di plaudire o criticare l'operato generale dell'Amm. Persegue un obiettivo preciso e limitato, proponendo un uso anziché un altro dell'area in questione. Si orienta quasi subito verso l’idea di proporre di fare nell’area un parco simi- le al Parco Doria, per dare alla comunità una risorsa verde in più, per sottrarre il terreno al cemento degli speculatori promuovendone l'uso collettivo. Il parco sarebbe compatibile con la presenza continuata della pista BMX, cui si po- trebbe aggiungere p. es. un campetto da calcio. Se al paese occorre una palestra anche grande, ci sono siti migliori; altri negozi non servono a Creazzo, né ci mancano appartamenti e uffici. E’ invece da conservare il verde, perché la qualità della vita ne guadagna. c) 15 giugno: del Complesso annunciato si parla in Consiglio comunale (ma senza che sia oggetto all’ordine del giorno, o materia di votazione), e nella stessa seduta l'Amm.ne cambia il Piano regolatore, non destinando più alla caserma il quadrato nord-occidentale dell'area [vedi sopra].
d) 26 giugno: il Comitato deposita in Comune questo quesito referendario: “Volete che il Comune di Creazzo realiz- zi un parco simile al parco Doria – prato, arbusti, giochi per bambini, chiosco, eventuali spazi scoperti per uso spor- tivo, ecc. – su almeno tre quarti all’incirca della superficie del terreno di sua proprietà sito a sud della Scuola media (terreno ora in parte occupato dalla pista BMX)?”. e) 18 luglio: primo incontro Amm.ne – Comitato. Il Sindaco fra l’altro sottolinea la sua ferma intenzione di realizza- re il progetto di edificazione dell’area, affermando di essere legittimato anche su questo punto specifico dal forte consenso avuto nelle elezioni del 2004; si dice pronto al dialogo quando i progetti saranno pronti (!), e depreca l’eventuale spesa che comporterebbe un referendum. f) 27 luglio: il Consiglio comunale nomina una commissione per valutare la validità del quesito referendario. g) 7 settembre: il Sindaco giustifica con le ferie estive la mancata convocazione della commissione nelle settimane precedenti. Essa s’è poi trovata due volte, chiudendo il suo lavoro il 21 settembre, dopo d’aver ascoltato anche membri del Comitato su insistenza del commissario Avv. Bertacche, nominato per la commissione dai consiglieri comunali di minoranza. h) 25 ottobre: solo dopo tre mesi dalla nomina (contro i 20 gg. che vorrebbe lo Statuto Comunale: ritardo colposo ma non sanzionabile o perseguibile), la commissione comunica il verdetto (dissenziente ma in minoranza l’Avv. Bertac- che) – il quesito non è ammissibile. Dai tempi lunghi della risposta, e anche da problemi incontrati dalle minoranze consiliari nell’acquisire informazioni sul destino dell’area, è chiaro che l’Amm.ne. vuole prendere tempo, preparare il fatto compiuto, prevenire e sfiancare chi vuole opporsi. Le ragioni tecniche della bocciatura sembrano discutibili, e l’Avv. Bertacche ha infatti messo a verbale la sua contestazione. Nella questione ha sicuramente pesato il fatto, pre- visto dallo Statuto comunale, che è commissario d’ufficio il Segretario comunale, il quale per il suo stesso incarico è persona di fiducia del Sindaco. Sentiti pareri e preventivi di legali, scegliamo poi di non fare ricorso, condizionati più dai costi (parecchie migliaia di euro) e dai probabili tempi lunghi, che dalla bontà delle nostre ragioni. [(1) Rispetto alle argomentazioni usate per respingere il quesito proposto, è controversa la questione di se può dirsi procedimen- to amministrativo correttamente avviato, quindi materia non ammissibile come quesito referendario in base all’art. 18 dello Sta- tuto comunale, l’utilizzo futuro dell’area BMX. In assenza di delibere di Giunta o Consiglio che individuano quel sito per la struttura polivalente da costruire, pare inadeguata la giustificazione offerta dalla maggioranza della commissione: che a livello di previsione urbanistica quello è l’unico sito nel territorio comunale adatto, com’era anche l’unica proprietà comunale che consen- te un siffatto intervento – per cui andrebbe da sé che il sito era già individuato. (2) Né ci convince l’argomentazione che il parco proposto è incompatibile con le esigenze di uso del territorio – specificamente gli standards urbanistici in fatto di parcheggi ecc. – derivanti dall’ipotetica realizzazione delle strutture contemplate dall’attuale previsione urbanistica unicamente sulla parte restante del terreno (il 25% se fosse destinato a parco il 75%), e che per sanare questa difficoltà occorrerebbe una variante urbanistica, la qual cosa sarebbe incompatibile con i limiti di legittimità di un quesito referendario. L’argomentazione non regge perché non servirebbe una variante urbanistica, come rende evidente il testo delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG relativo alle Zone F (artt. 44-46). L’art. 44 al 1° comma elenca quattro tipologie di aree, indicate con le lettere (a)-(d), e poi al 2° comma dà facoltà all’Amministrazione di variare “la destinazione specifica delle singo- le aree, nell’ambito degli usi consentiti dal successivo art. 45” senza che si tratti di variante al PRG, purché nel rispetto della L.S. 1/78. La formulazione dell’art 44, 2° comma NON è tale da precludere che in tal modo un’area per attrezzature di interesse comune, di tipologia (b), diventi un’area attrezzata a parco, gioco e sport, di tipologia (c), né preclude l’eventuale ridistribuzione delle varie superfici del territorio comunale ora destinate a Zona F tra le diverse tipologie di cui all’art. 44 sopracitato, allo scopo di riequilibrare la dotazione complessiva di standards urbanistici. Basta quindi una delibera consiliare che per l’area F indicata in PRG col numero 26 [l’area BMX] la destinazione diventa questa o quella combinazione specifica di quanto previsto dall’art. 45, 3° comma (aree attrezzate a parco, gioco e sport). Si fa notare che la stessa Amm. s’è avvalsa di questa facoltà di cambiare la destinazione tramite semplice delibera consiliare. Ha revocato, con delibera consiliare in data 15/06/2006, la previsione di una caserma dei carabinieri proprio nell’area BMX: previsione che era stata inserita a suo tempo tramite variante (n° 4, poi n° 8) rispetto a quanto già previsto dalla variante n° 2, ma – a detta dei tecnici all’epoca dell’adozione della variante n° 4 – per un motivo di cautela anziché di obbligo legale, trattandosi pur sempre di un uso diverso di un’area F. (3) Anche se si rendesse necessaria una variazione di previsione urbanistica più formale della mera delibera consiliare, non c’è nessuna indicazione negli artt. pertinenti dello statuto comunale che escluda per questo motivo un quesito referendario. Il quesi- to presentato non indica scadenza temporali per la realizzazione di un parco sull’area BMX, per cui l’attuale divieto di presenta- re varianti ecc. imposto dalla nuova Legge urbanistica regionale non costituisce un problema. (4) Sarebbe da impugnare lo stesso Statuto del Comune laddove esclude da quesiti referendari questioni oggetto di procedimento amministrativo già avviato, perché ciò finisce con l’escludere quasi tutto dai referendum, e anche laddove esso prevede la pre- senza d’ufficio del Segretario come membro della commissione incaricata di valutare i quesiti, anziché – p. es. – come segreta- rio verbalizzante senza diritto di voto.] i) inizio ottobre: solo adesso, e solo sulla scia dell’approvazione in Consiglio (28 settembre) dello storno di un com- penso dovuto all’Arch. Motterle, consiglieri di minoranza hanno finalmente accesso ai documenti preliminari com- missionati dall’Amm.ne nell’autunno del 2005, e giacenti in Comune da moltissimo tempo. Traspare anche che lo studio preliminare Motterle prevede il trasloco della pista BMX nell’attuale parco di Via Molini, che cancellerebbe tutto quanto c’è ora (il parco giochi, il campo da calcio, quello da beachvolley), privando il quartiere di questi servi-
zi, ora molto usati, e creando gravi problemi di parcheggio. L’Amm.ne però fa sapere di non voler spostare la pista: lo studio non fa testo; ma allora si è in balìa delle mere parole dette, che non lasciano traccia, e cambiamo nel tempo! l) 28 novembre: assemblea pubblica promossa dal Comitato. Volantini con lo slogan “Verde è, verde rimanga!”, di- stribuiti porta a porta, richiamano numerosi cittadini, oltre alla stampa e alla televisione. I presenti ascoltano e offro- no informazioni e proposte sul destino dell’area BMX, e il Comitato trova molto sostegno per la sua azione. In via alternativa al referendum, si apre la raccolta di firme tra i cittadini a sostegno del parco, e molti si rendono disponibi- li per aiutare; molti chiedono anche di esporre tele fuori dalle case con la scritta “Chi ama Creazzo gli lascia il suo verde” (lo stesso slogan del 2000-2002). La nota dolente è l’assenza del Sindaco e di qualsiasi membro di Giunta o Consigliere di maggioranza, nonostante l’invito fatto a confrontarsi con i cittadini e il Comitato. m) 17 dicembre: come raccontato sul Giornale di Vicenza del 18/12, alla nostra “pacifica protesta” in margine alla corsa campestre, disputata sull’area BMX il 17/12, “ha fatto eco… il movimento dell’atletica del CSI”. n) 22 dicembre: in Consiglio comunale si approva la convenzione che rinnova fino al 2009 l’uso come tale dell’attuale pista BMX, però lasciando il Comune libero di recedere in qualsiasi momento qualora l’area venga de- stinata ad altri usi o fini sociali. o) dicembre: per ricordare che questa mobilitazione riprende quella di cinque anni fa, che bloccò il “Creazzo Campus” sull’area BMX, mandiamo al Sindaco le molte centinaia di cartoline allora firmate dai ragazzi di Creazzo. p) dicembre: nel notiziario dell’Ammin., “Creazzo Informa”, monologo del Sindaco che ci pare anche fantasioso (a p. 4 si legge “Creazzo sempre più verde”!). Egli ci risponde a distanza (p. 3) invece di confrontarsi direttamente in assemblea; qualcosa dice, ma omette molto, tentando di rimescolare le carte. Fra le cose taciute sul passato, spiccano l’enorme mobilitazione dei cittadini e l’effetto di un esposto anonimo sulle incongruenze del piano finanziario, che spinsero l’Amm.ne verso il ritiro, nel 2002, del vecchio progetto “Creazzo Campus”. Quanto a oggi, omette molto più di quello che dice la sua lettura della delibera di Giunta del 12/10, con cui l’Amm. inserisce una palestra da fare nell’area BMX tra i fabbisogni delle opere pubbliche del 2007-09, “in luogo di una struttura polifunzionale che non può essere realizzata a causa dei costi molto rilevanti”. 3) 2007 a) 7 febbraio: scoppia “il caso lenzuolini”, ovvero la rabbia dell’Amm.ne verso i cittadini che espongono il lenzuoli- no “Chi ama Creazzo gli lascia il suo verde”, distribuito dal Comitato. In un primo tempo (inizio gennaio) l’Amm.ne chiama in municipio qualcuno per rimproverarlo d’averlo esposto. Qualcun altro ha ricevuto consigli “amichevoli” di non esporlo, “spontaneamente” offerti da privati. Poi, a partire dall’alba del 7 febbraio, senza avvisare gli interes- sati, gli operai comunali eseguono ordini di tirare via lenzuolini da ringhiere per violazione – pare – del codice della strada e delle norme sulle affissioni e relativi diritti. In Consiglio l’8 febbraio il Sindaco risponde a una domanda sull’argomento sostenendo di essersi mostrato buono nel far rimuovere così i lenzuolini, dicendo che sui cittadini po- tevano fioccare multe salate in caso di contestazione formale. Compare poi un avviso del Sindaco nelle bacheche comunali, datato 9/2 ma affisso qualche giorno dopo, che invoca il regolamento di polizia urbana, il regolamento e- dilizio e l’art. 23 del nuovo codice della strada, per informare che in base alle suddette norme non si possono collo- care cartelli ecc. tali da creare pericolo alla circolazione, e quelli affissi all’esterno dei caseggiati devono essere in regola con le norme e autorizzazioni. [Le regole sulle affissioni sono complesse, e possono sembrare contraddittorie. Per i messaggi non pubblicitari il Comune mette a disposizione appositi spazi e pretende che chi li usa paghi diritti, mentre varie norme – compreso il codice della strada – limi- tano ciò che il cittadino può esporre sulla sua proprietà, soprattutto sulla ringhiera fronte-strada.] Il Segretario comunale spiega a un consigliere di minoranza che tutto è stato fatto nell'interesse nei cittadini, i quali probabilmente non erano a conoscenza del fatto che quanto esposto deve venire autorizzato dal comune o dall'Ica, e che il Sindaco può ordinare la rimozione sommaria dei lenzuolini in qualità di ufficiale di polizia. Facciamo comun- que notare che Creazzo abbonda sempre di affissioni e pubblicità non in regola per il luogo, i diritti, l’imposta ecc., che stranamente hanno vita lunga e tranquilla. Non sarà che a Creazzo qualcuno vuole sottrarsi al confronto demo- cratico, reprimere il dissenso, soffocare la libertà di espressione? b) 14 febbraio: il Comitato incontra rappresentanti dei gruppi consiliari e dei partiti politici per fare il punto sull’area stessa, per raccogliere pareri, per ipotizzare iniziative (presenti rappresentanti di Alleanza Nazionale, Comunisti Ita- liani, Democratici di Sinistra, Forza Italia, Italia dei Valori, Lega Nord, Margherita, UDC, e inoltre dei gruppi consi- liari). Sebbene sia su posizioni diverse AN, legata all’attuale maggioranza di governo del Comune di Creazzo, e seb- bene il diritto a rappresentare FI sia disputato fra due persone di cui una legata alla maggioranza e l’altra avversa, dalle altre forze presenti emergono punti importanti di convergenza: (1) le 1700 firme raccolte finora tra i cittadini per chiedere un parco sull’area, rispetto a una popolazione totale di circa 10.000, sono così numerose da esigere assolutamente un atteggiamento di ascolto e una disponibilità al con- fronto da parte dell’Amministrazione;
(2) prima di realizzare le opere previste dall’Amm.ne per quell’area (una palestra subito, l’ipotesi di fasi successive di edificazione), occorre censire bene le necessità della comunità in fatto di palestre e non solo, e inoltre prendere in considerazione siti alternativi per le opere effettivamente utili, sganciando l’urbanistica di Creazzo dal suo percorso precedente di progressivo consumo del territorio fino alla quasi asfissia odierna, e attribuendo la massima importan- za alla tutela e alla corretta valorizzazione delle aree verdi, per la loro valenza paesaggistica, per la loro utilità a fini ricreativi, e soprattutto come azione di tutela della salute e della qualità della vita nel suo complesso; (3) s’è constatata la disponibilità delle forze politiche a richiamare l’attenzione sul destino dell’Area, a esprimersi pubblicamente in merito al suo utilizzo, a mantenere un rapporto attivo di comunicazione e collaborazione col Comi- tato. c) 22 febbraio: il Comitato incontra l’Amm.ne, che maschera la volontà politica di edificare l’area BMX con motiva- zioni tecniche: solo lì si può costruire la palestra, e giù rinvii a norme, standards urbanistici, tutti piegati verso un’unica lettura della situazione. Dice che farà solo una palestra sull’area, lasciando ai suoi eredi la scelta per il resto del terreno (in questi stessi giorni alle associazioni sportive arrivano “stimoli” per farsi sentire e reclamare la pale- stra). Dice anche che noi facciamo informazione distorta (solo perché abbiamo resi pubblici studi progettuali com- missionati dall’Amm.ne e tenuti lunghi mesi lontano da occhi indiscreti!). Dice di non intendere consultare i cittadi- ni, ma di essere disponibile a collaborare con il comitato per una eventuale assemblea chiarificatrice con i cittadini. d) 22 marzo: solo ora il Consiglio Comunale discute approfonditamente l’edificazione dell’area BMX più o meno nei termini prospettati dallo studio preliminare Motterle del 2005. Ma neanche ora, con la palestra indicata al posto del palazzetto nel fabbisogno delle opere pubbliche per il triennio 2007-09, si è indicato il sito esatto nell’area BMX dove l’Amm. intende costruire, né s’è precisato il quadro progettuale complessivo per l’area in cui la palestra rientra: quadro la cui presentazione è imposta dal Piano regolatore. Viene respinta una proposta delle minoranze per una se- duta di Consiglio aperta ai cittadini per parlare dell’area BMX. OPZIONI PER REALIZZARE UNA PALESTRA QUESTIONI CERTE (O QUASI) A Creazzo serve una palestra in più, perché le attuali tre palestre scolastiche sono utilizzate tutti i giorni fino alle ore 22.00, e c’è richiesta non soddisfatta sia nell’orario extrascolastico, sia nell’orario scolastico, specie al mattino (ri- chiesta da parte di pensionati, desiderosi di fare ginnastica ecc., piuttosto che dei ragazzi in età scolare). Per l’ubicazione e realizzazione di una palestra sono fattori condizionanti: - il fattore urbanistico, specie il dimensionamento del Piano Regolatore per una popolazione ipotetica di circa 19.500 abitanti, e quindi per gli standards (dotazione del territorio di superficie, proporzionata al numero di abitanti, per co- se come scuole, parchi, parcheggi ecc.), fra cui quelli attualmente risicati delle zone F, NTA art. 45, 2° comma, “aree per attrezzature di interesse comune”, soprattutto lettera (c) [attualmente a 4,27 mq per abitante contro il minimo di 4,50mq previsti dalla Regione], e 1° comma “aree per l’istruzione”, mentre – sempre a detta dell’Amm.ne – in base alla variante 5 le aree destinate a verde pubblico o attività sportive (art. 45, 3° comma) sono di circa 950000 mq.; - il fattore costo e tempo: molto meglio l’uso di un’area di proprietà comunale, senza necessità di esborso o procedu- ra di acquisizione bonaria o per esproprio; - la comodità di accesso: è importante l’ubicazione, in relazione alla distribuzione delle zone residenziali e anche ai mezzi di trasporto pubblici, alle piste ciclabili ecc. QUESTIONI APERTE - il fabbisogno di palestre: va censito per capire meglio i numeri e la tipologia degli utenti, gli orari critici; ciò è da fare sia per il bisogno immediato sia per il suo sviluppo prevedibile, in funzione anche dell’invecchiamento della popolazione e di una stima reale della popolazione futura, non dello sciagurato totale ipotetico di 19-20.000 abitanti; - altri siti possibili: da escludere l’area di proprietà comunale in via Cavour (zona via De Gasperi), piccola e decen- trata; molto costoso l’eventuale acquisto da privati di ulteriori superfici nell’area a nord delle piscine; se il fabbiso- gno mattutino è soprattutto per la terza età, sono da considerare luoghi esistenti e futuri di aggregazione – la nuova sala da poco aggiunta al centro Doria, un centro analogo per la terza età da farsi al più presto nel parco da noi auspi- cato nell’area BMX (o eventualmente nell’area IPAB presso il fiume) – idonei in termini logistici per l’utenza, non- ché di previsione urbanistica e di costo; per il fabbisogno pomeridiano e serale – ed eventualmente pure quello mat- tutino – si può benissimo inserire una seconda palestra scolastica sul terreno – già di proprietà comunale, urbanisti- camente poco problematico, sempre logisticamente valido – intorno alla Scuola media, nella parte verso l’attacco di Via Valscura (dove il gioco dei livelli del terreno ne ridurrebbe l’impatto visivo).
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