ISTITUTO COMPRENSIVO TRINO (VC) - a.s. 2019/2020 - Istituto Comprensivo di Trino Vercellese
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“Una scuola inclusiva guarda a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità; è una scuola che interviene prima sul contesto, poi sul soggetto e che trasforma la risposta ai suoi bisogni da specialistica in ordinaria. Una scuola che ‘include’ è una scuola che ‘pensa’ e che ‘progetta’ tenendo a mente proprio tutti. Nella scuola che lavora per l’inclusione è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola si realizza quando è condiviso da tutto il personale coinvolto”. (Dario Ianes) PREMESSA PAI - Piano Annuale di Istituto La Circolare Miur n. 8 del 6/3/2013, “Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica – Indicazioni operative”, fornisce indicazioni in merito alla redazione del Piano che è riferito non solo agli allievi disabili ma a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il P.A.I. deve essere redatto entro il mese di giugno. In esso si individuano i punti di forza e criticità degli interventi di inclusione posti in essere nel corso dell’anno appena trascorso e, allo stesso tempo, si formulano ipotesi di utilizzo delle risorse
specifiche, istituzionali e non, al fine di incrementare il livello di inclusione generale della scuola nell’anno successivo. Il Piano Annuale per l’Inclusione è proposto dai docenti che compongono la Commissione Inclusione, la Commissione Intercultura, dalla Funzione Strumentale Area Inclusione e viene approvato dal Collegio dei docenti. Esso si articola in due parti: la prima – analisi dei punti di forza e di criticità – che riporta i dati relativi all’anno scolastico in corso; la seconda – obiettivi di incremento dell’inclusività, proposti per il nuovo anno – con le proposte operative di miglioramento che si intendano attuare nell’anno scolastico. All’interno di questa cornice di riferimento, la scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale ai bisogni peculiari di quegli alunni la cui specificità richiede attenzioni particolari. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e, talvolta, nella partecipazione alla vita sociale. L'Inclusione scolastica è un processo finalizzato a realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni - con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento, con difficoltà di sviluppo e di socializzazione, con situazioni di disagio - cioè con Bisogni Educativi Speciali, qualunque siano le cause che danno vita ad una difficoltà di funzionamento. Il concetto di Bisogno Educativo Speciale si fonda sulla visione globale della persona cui fa riferimento l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento), che lo definisce come “qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata”. L’espressione Bisogni Educativi Speciali è stata introdotta dalla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, che ne precisa così il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. “Gli insegnanti non devono variare tante didattiche quanti sono gli allievi con BES, ma devono sperimentare un nuovo modello didattico inclusivo, adeguato alla complessità della classe, che contempli differenti modalità e strumenti per tutti.” (Direttiva Profumo, 27/12/2012).
L’utilizzo dell’acronimo BES indica quindi quella vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolare attenzione in riferimento a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni. La nostra Scuola utilizza, già da qualche anno, la modulistica in ICF: L’ICF si delinea come una classificazione che vuole descrivere lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono causare disabilità. Tramite l’ICF si vuole quindi descrivere non le persone, ma le loro situazioni di vita quotidiana in relazione al loro contesto ambientale e sottolineare l’individuo non solo come persona avente malattie o disabilità, ma soprattutto evidenziarne l’unicità e la globalità. Lo strumento descrive tali situazioni adottando un linguaggio standard ed unificato, cercando di evitare fraintendimenti semantici e facilitando la comunicazione fra i vari utilizzatori in tutto il mondo. Aspetti innovativi Il primo aspetto innovativo della classificazione emerge chiaramente nel titolo della stessa. A differenza delle precedenti classificazioni (ICD e ICIDH), dove veniva dato ampio spazio alla descrizione delle malattie dell’individuo, ricorrendo a termini quali malattia, menomazione ed handicap (usati prevalentemente in accezione negativa, con riferimento a situazioni di deficit) nell’ultima classificazione l’OMS fa riferimento a termini che analizzano la salute dell’individuo in chiave positiva (funzionamento e salute). L’ICF vuole fornire un’ampia analisi dello stato di salute degli individui ponendo la correlazione fra salute e ambiente, arrivando alla definizione di disabilità, intesa come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. L’analisi delle varie dimensioni esistenziali dell’individuo porta a evidenziare non solo come le persone convivono con la loro patologia, ma anche cosa è possibile fare per migliorare la qualità della loro vita. AZIONI DI INCLUSIONE ATTIVATE DALLA NOSTRA SCUOLA L’Istituto Comprensivo mira all’inserimento e all’inclusione di ogni allievo, compresi coloro che presentano diverse forme di disagio:
Per gli alunni con diagnosi di disabilità certificata è prevista la redazione dei P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) e del P.D.F. (Profilo Descrittivo di Funzionamento) in I.C.F. Gli obiettivi, le attività e le metodologie individuate in tali documentazioni sono calibrate e personalizzate per ciascun alunno e condivise dall’intero team di docenti di classe e dalle famiglie. Per ogni alunno certificato sono previsti incontri GLHO (gruppi di lavoro handicap operativo) ai quali partecipano gli insegnanti di sostegno, gli insegnanti di classe/sezione, la famiglia, i servizi sociali, gli educatori e gli specialisti referenti del caso (psicologo, neuropsichiatra infantile, logopedista, psicomotricista). La scuola supporta le famiglie degli studenti disabili o che stanno iniziando un percorso di certificazione a “stabilire” ed instaurare rapporti efficaci e funzionali con i servizi e gli esperti di NPI e l’ASL di appartenenza. Per gli alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e più in generale, per coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES) relativi a disturbi evolutivi specifici, svantaggio socio-economico e linguistico, la scuola, attua una serie di azioni nel rispetto della normativa ministeriale. E’ prevista la stesura e predisposizione di una specifica documentazione il P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato) condiviso dall’intero team docenti e dalle famiglie degli alunni interessati. Tutte le attività, le metodologie, gli obiettivi e le misure compensative e dispensative, indicate nel PDP mirano al raggiungimento del successo formativo e all’inclusione dell’alunno. Il personale docente, in collaborazione con le figure strumentali e i referenti dell’Asl di appartenenza monitorano e si impegnano ad intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio di dispersione e/o abbandono, anche segnalando precocemente gli alunni con potenziale diagnosi DSA/ BES. Particolare attenzione viene posta ai numerosi alunni stranieri non italofoni che frequentano la nostra scuola prevedendo e predisponendo momenti didattici esclusivamente dedicati a loro, per l’apprendimento della lingua italiana e la conseguente precoce inclusione. Ottimizzando al massimo le risorse del personale docente presente nel nostro comprensivo, si predispongono ore settimanali di potenziamento sulla lingua italiana per i suddetti studenti in orario scolastico.E’inoltre previsto un protocollo di accoglienza. Ogni docente attua per ogni alunno un piccolo e personale “progetto di inclusione” elaborando e proponendo percorsi educativi attenti al singolo, alle
diversità e alla valorizzazione delle stesse, adeguati alle necessità di ciascun alunno. Puntando verso una didattica attenta ai bisogni educativi degli alunni. Per l’inclusione di tutti gli alunni la scuola partecipa attivamente, annualmente a progetti inclusivi; impegnandosi ad accrescere in quantità e qualità forme di collaborazione con il territorio quali: reti, accordi, progetti, e mirando al potenziamento di quelli già esistenti. Elaborazione e compilazione del P.A.I. (Piano Annuale per l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. Formazione e aggiornamento continuo e specifico soprattutto per il personale docente specializzato che ricopre delicati ruoli per l’inclusione. Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti ( indicare il disagio prevalente ) n° : 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 17 Minorati vista Minorati udito Psicofisici 17 Altro Dato in 2. disturbi evolutivi specifici elaborazione DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro Dato in 3. svantaggio elaborazione Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro Totali
% su popolazione scolastica N° PEI redatti dai GLHO 17 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di In certificazione sanitaria elaborazione N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di In certificazione sanitaria elaborazione B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate Sì / No in… Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e SI di piccolo gruppo Attività laboratoriali SI integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e Richiesta di piccolo gruppo inviata al Comune Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e NO di piccolo gruppo Attività laboratoriali NO integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento SI per l’inclusione Referenti di Istituto per l’inclusione( SI Autismo, DSA, ADHD) Psicopedagogisti e affini esterni/interni SI Docenti tutor/mentor Docenti di potenziamento SI Altro:Volontari Attività di SI alfabetizzazione per alunni non italofoni
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni SI Coordinatori di classe e simili Progetti didattico- educativi a prevalente SI tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni SI Docenti con specifica formazione Progetti didattico- educativi a prevalente SI tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI NO Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni SI Altri docenti Progetti didattico- educativi a prevalente SI tematica inclusiva Altro: Assistenza alunni disabili senza SI funzione aggiuntiva D. Coinvolgimento personale Progetti di inclusione / laboratori ATA NO integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia SI dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di E. Coinvolgimento famiglie SI inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità SI educante
Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla SI disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e SI F. Rapporti con servizi simili sociosanitari territoriali e Procedure condivise di intervento SI istituzioni deputate alla sulla disabilità sicurezza. Rapporti con CTS Procedure condivise di intervento SI / CTI su disagio e simili Progetti territoriali integrati SI Progetti integrati a livello di SI singola scuola Rapporti con CTS / CTI SI Altro: Progetti territoriali integrati SI G. Rapporti con privato sociale Progetti integrati a livello di SI e volontariato singola scuola Progetti a livello di reti di scuole SI Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione SI della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente SI tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano SI L2 H. Formazione docenti Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, SI ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, SI ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro: 0 1 2 3 4 Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel X
cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e X aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi X inclusive Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi X esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano X l’organizzazione delle attività educative Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla X promozione di percorsi formativi inclusivi Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive X utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi X ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
La Scuola elabora, inserendola nel PTOF, una politica di promozione dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione). Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico:Funzione Strumentale Area Inclusione, Referenti Inclusione (DSA, ADHD, Autismo), GLI, Commissione Inclusione e Commissione Intercultura. La scuola supporta le famiglie degli studenti disabili o che stanno iniziando un percorso di certificazione a “stabilire” ed instaurare rapporti efficaci e funzionali con i servizi e gli esperti di NPI e l’ASL di appartenenza. IL DIRIGENTE Convoca e presiede il GLI (gruppo di lavoro inclusione) Convoca e presiede i GLHO (gruppo di lavoro handicap operativo) Coordina l’intero sistema Inclusivo Scolastico e tutti i suoi Organi. LA FUNZIONE STRUMENTALEAREA INCLUSIONE Collabora con il Dirigente Scolastico e con tutto il personale della scuola per svolgere Azioni Inclusive: Supporta i docenti nella compilazione della documentazione in codici ICF Supporta, informa e affianca il team dei docenti di sostegno Partecipa attivamente al GLI Coordina la Commissione Inclusione Partecipa alla Commissione Intercultura Pianifica e organizza i gruppi di lavoro per gli alunni certificati(L.104 del 92) del nostro Istituto, con la partecipazione delle famiglie degli alunni interessati, il neuropsichiatra infantile, la psicologa, i servizi sociali e i docenti. (GLHO) Gestisce i rapporti con l’ASL di Casale Monferrato Partecipa agli incontri famiglia – docenti se necessario o se richiesto Collabora con i docenti di classe per informare e supportare le famiglie che iniziano o hanno iniziato percorsi di certificazione presso l’ASL. Supporta i docenti nella compilazione dei P.D.P. per gli alunni BES/DSA Partecipa alla compilazione del P.A.I. Promuove la realizzazione di Progetti Inclusivi
GLI - GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE E’ composto da: - Dirigente Scolastico - Funzione Strumentale Area Inclusione - Tutti i Docenti di Sostegno - Docenti di classe referenti per ogni caso certificato - Specialisti dell’ASL COMMISSIONE INCLUSIONE E’ composta da docenti della scuola dell’Infanzia, della scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado. Lavora per la realizzazione dei seguenti obiettivi: - Eliminare tutte le barriere psico-fisiche ideologiche e architettoniche presenti nell’Istituto che impediscono il processo inclusivo. - Creare buone prassi per l’inclusione. - Rilevare situazioni di disagio e pianificare eventuali soluzioni e strategie per il superamento delle stesse. - Monitoraggio delle situazioni di disagio individuate. - Osservazioni, verifiche e valutazioni in itinere e finali delle scelte e delle strategie messe in atto per garantire l’inclusione. - Attività di screening. - Collaborazione alla compilazione del P.A.I. - Attenzione particolare ai Progetti Inclusivi e alla loro realizzazione. - Promozione di attività innovative e sperimentali. - Diffusione di buone pratiche. - Documentare e archiviare le esperienze messe in atto.
COMMISSIONE INTERCULTURA E’ composta da docenti della scuola dell’Infanzia, della scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado. Lavora per la realizzazione dei seguenti obiettivi: - Creare buone prassi per l’inclusione di alunni stranieri - Rilevare situazioni di disagio, in particolare per gli alunni non italofoni che frequentano la nostra Scuola e pianificare eventuali soluzioni e strategie per il superamento delle stesse. - Monitoraggio delle situazioni di disagio individuate. - Collaborazione alla compilazione del P.A.I. - Attenzione particolare ai Progetti Inclusivi e alla loro realizzazione. - Pianifica, realizza e cura un Protocollo di Accoglienza per gli alunni stranieri, non italofoni. (In allegato Protocollo di Accoglienza) Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Nell'ambito dei processi di riforma e di innovazione della scuola, la formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale dei docenti affinché ci siano le competenze necessarieper individuare, sostenere e raggiungere obiettivi di cambiamento, per un'efficace politica delle risorse umane. L’Istituto si pone nell’ottica di strutturare percorsi e attività di aggiornamento e formazione che formino tutti i docenti ai temi dell’educazione inclusiva. In particolare, di seguito alcuni dei corsi di formazione/aggiornamento ai quali partecipano o parteciperanno parte dei docenti della nostra Scuola in questo anno scolastico: - “ICF, ADHD e Autismo- strategie di Intervento”
- “Dislessia Amica – Livello Avanzato - “PIPPI: Il Mondo del Bambino” Particolare attenzione viene anche posta nei corsi di formazione/aggiornamento legati alle nuove tecnologie. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione, iniziale, in itinere e finale si realizza monitorando punti di forza e criticità, tenendo conti dei ritmi di apprendimento dei singoli allievi. Il filo conduttore che guida l’azione della scuola è, infatti, quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni e al raggiungimento del successo formativo e inclusivo di ogni alunno. Tutti gli alunni con BES hanno diritto ad uno specifico piano: Per gli alunni con diagnosi di disabilità certificata (L.104 del 92) è prevista la redazione dei P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) e del P.D.F. (Profilo Descrittivo di Funzionamento) in I.C.F. Gli obiettivi, le attività e le metodologie individuate in tali documentazioni sono calibrate e personalizzate per ciascun alunno e condivise dall’intero team di docenti di classe e dalle famiglie. La valutazione è sempre riferita al raggiungimento o al livello di raggiungimento degli obiettivi individuati nel P.E.I. Per gli alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e più in generale, per coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES) relativi a disturbi evolutivi specifici, svantaggio socio-economico e linguistico, la scuola, attua una serie di azioni nel rispetto della normativa ministeriale. E’ prevista la stesura e predisposizione di una specifica documentazione il P.D.P. ( Piano Didattico Personalizzato) condiviso dall’intero team docenti e dalle famiglie degli alunni interessati. Tutte le attività, le metodologie , gli obiettivi e le misure compensative e dispensative, indicate nel P.D.P. mirano al raggiungimento del successo formativo e all’inclusione dell’alunno. La valutazione è sempre riferita al raggiungimento o al livello di raggiungimento degli obiettivi individuati nel P.D.P. Il personale docente, in collaborazione con le figure strumentali e i referenti dell’Asl di appartenenza monitora e si impegna ad intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio di dispersione e/o abbandono, anche segnalando precocemente gli alunni con
potenziale diagnosi DSA/ BES. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Per realizzare davvero l’Inclusione è importante predisporre un piano attuativo e funzionale costituito da più soggetti, una sorta di “squadra”, nella quale i suoi componenti, con competenze diverse e ruoli definiti, lavorano insieme affinché il“progetto di vita” per ogni alunno vada a buon fine. - Dirigente Scolastico - Funzione Strumentale Area Inclusione - Referenti Inclusione - Referente Autismo - Referenti DSA - Referente ADHD - Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) - Commissione Inclusione - Commissione Intercultura - Docenti di sostegno - Docenti curricolari In particolare, i P.E.I. e i P.D.P. sono redatti con la collaborazione e il contributo di tutti i docenti che interagiscono con l’alunno. L’insegnante di sostegno affianca e supporta, in particolare, i docenti curriculari per la compilazione del P.E.I. Entrambi i documenti prevedono l’individuazione di obiettivi, metodologie e strumenti “calibrati” sul singolo alunno, quindi possono essere redatti solo dopo un’attenta osservazione dell’alunno (anche tramite: test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico personalizzato inclusivo. La documentazione è aggiornata ogni anno scolastico entro il 30 Novembre condivisa e sottoscritta dalle famiglie. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Un altro elemento imprescindibile riguarda i rapporti con enti territoriali, nell’ottica della creazione di un sistema formativo integrato. Le recenti disposizioni insistono molto sulla cooperazione a livello scolastico, provinciale e regionale per favorire i processi di inclusione. A tutt’oggi, però, ciò rappresenta ancora una scommessa in termini di funzionamento
a causa della complessità del sistema. La scuola, supportata dal Comune di Trino, ha provveduto a creare, al suo interno, uno sportello di consulenza e ascolto psicologico, con incontri destinati ad alunni, genitori e docenti e per fare ciò si avvale della competenza e professionalità di una psicologa. La scuola ha anche inoltrato al Comune di Trino, richieste di personale educativo per garantire e meglio supportare l’inclusione scolastica degli alunni certificati (L.104 del 92) che frequentano il nostro Istituto Comprensivo. Inoltre, la Scuola mantiene rapporti con i Servizi Sociali del territorio, con cui si confronta e collabora anche in situazioni difficili. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative La partecipazione delle famiglie degli alunni con disabilità al processo di integrazione avviene mediante una serie di adempimenti previsti dalla legge. Infatti ai sensi dell’art 12 comma 5 della L. n. 104/92, la famiglia ha diritto di partecipare alla formulazione del Profilo Descrittivo di Funzionamento (P.D.F.) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI), nonché alle loro verifiche iniziali, in itinere e finali. In particolare, per ogni alunno con sostegno vengono organizzati due incontri annuali (GLHO), veri e propri gruppi di lavoro dedicati, che vedono la partecipazione del Dirigente Scolastico, della Funzione Strumentale Area Inclusione, dei docenti curricolari referenti del caso, dei docenti di sostegno, delle famiglie, dell’equipe medica specialistica dell’ASL di Casale Monferrato (Neuropsichiatra infantile, Psicologa, Psicomotricista) e i Servizi Sociali locali. Durante questi incontri si condividono obiettivi, metodologie operative e strumenti. La famiglia è, quindi, corresponsabile del percorso e partecipa al dialogo educativo per favorire il successo formativo dello studente. In generale, tutte le famiglie di alunni BES/DSA, sono coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi attraverso: • la condivisione delle scelte effettuate • l'organizzazione di incontri per monitorare i processi • collaborazione nella redazione dei Piani Didattici Personalizzati (PDP).
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi L’intero percorso curricolare dovrà garantire la qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non limitarsi alla sola trasmissione di una sequenza di contenuti. Nella pratica didattica i docenti dovranno tendere verso il superamento dei confini disciplinari e avere come riferimento ultimo la promozione di competenze che necessitano dell’apporto simultaneo di più saperi disciplinari. Infatti i campi di esperienza, le discipline e la progettualità promossa in modo organico dalla scuola devono essere funzionali al perseguimento degli obiettivi generali del processo formativo, concorrere alla costruzione di competenze disciplinari e favorire la maturazione delle competenze-chiave di cittadinanza. Ciò allo scopo di garantire il riconoscimento dei diversi bisogni e le differenze individuali e permettere di curare la personalizzazione dell’insegnamento e adeguare, in itinere, la programmazione di ciascuna disciplina Valorizzazione delle risorse esistenti Fondamentale è partire dalla valorizzazione delle risorse esistenti per arrivare alla qualificazione dei diversi aspetti del servizio, come ad esempio la didattica, che deve essere sempre in primo piano. E ancora, la qualità delle strutture scolastiche, che devono essere sempre più improntate alla presenza di spazi, aule, laboratori attrezzati. È necessario: - valorizzare le risorse esistenti sul territorio (Enti locali, Associazioni culturali e professionali, Società sportive, Organizzazioni private) per garantire a tutti uguali opportunità di crescita. - Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software, la stampa in 3D, l’utilizzo di Kit di robotica educativa (Lego, Bee-bot, Blue-bot, Scribbler…) in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni, si attiveranno laboratori di Robotica Educativa al fine di implementare l’inclusione di alunni BES. L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola come l’Atelier Creativoserviranno a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà. Infine è necessario valorizzare le competenze specifiche di ogni docente. Per ogni ordine di scuola sono presenti docenti “conduttori di laboratorio di robotica educativa”. Al fine di realizzare una didattica inclusiva, che miri anche al piacere di imparare divertendosi insieme, ma anche a potenziare abilità e acquisire competenze, la nostra
Scuola realizzerà e parteciperà ai seguenti Progetti Inclusivi, inseriti nel PTOF: - “Lui è meglio di me” (Scuoladell’Infanzia e Scuola Primaria di Trino e Palazzolo) - “Tutti a bordo… usando tanti linguaggi” (Scuola dell’Infanzia) - “Si va in scena” (Scuola Primaria) - “Noi come lui” (Scuola Primaria) - “Progetto P.I.P.P.I.” - “Alfabetizzazione per alunni non italofoni”(Scuola Primaria e Secondaria di primo grado) Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione La scuola si attiva per favorire la realizzazione dell’inclusione anche tramite alla richiesta di educatori assegnati dal Comune di Trino. La scuola mantiene rapporti con i Servizi Sociali del territorio, con cui si confronta e collabora anche in situazioni difficili. L’intero Istituto Comprensivo ha aderito al Bando “Ausili”, per la presentazione di Progetti relativi all’acquisto, all’adattamento, alla trasformazione e all’effettivo utilizzo di sussidi didattici, per alunne e alunni con disabilità certificata (L.104/92). Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo Viene dedicata particolare attenzione alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico e la continuità tra i diversi ordini di scuola. Le esigenze sia didattiche che formative degli alunni vengono rilevate dai docenti in vari momenti durante l'anno scolastico: per quanto riguarda la didattica, - i docenti misurano le competenze e i prerequisiti di base secondo le modalità definite dal C.d.C.; - verificano le competenze in ingresso, programmano gli interventi didattici, le verifiche e le azioni di recupero/potenziamento, le verifiche finali; - elaborano la certificazione delle competenze degli alunni. Nell'Istituto vengono individuate le professionalità e le FFSS con relativi compiti, che producono materiale in merito alla didattica, all'inclusione, alla continuità ecc. Il tutto viene condiviso tra i colleghi, grazie ai momenti di confronto comune. L'interesse è rivolto anche alla somministrazione di prove comuni e criteri di valutazione condivisi al fine di rilevare le criticità da potenziare in ambito didattico. La scuola si propone di potenziare la cultura dell'inclusione per rispondere in modo
efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. A tal fine intende: - creare un ambiente accogliente e di supporto; - sostenere l'apprendimento attraverso una revisione del curricolo; - promuovere azioni personalizzate; - promuovere l'attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - centrare l'intervento sulla classe in funzione dell'alunno; - favorire l'acquisizione di competenze collaborative; - promuovere culture, politiche e pratiche inclusive; - realizzare un percorso educativo-formativo, continuo, coerente e unitario, nel rispetto del curricolo Inoltre, per tutti gli alunni che si preparano al passaggio nella scuola di grado successivo, si organizzano, diversi momenti di “visita” presso il nuovo plesso con la possibilità di scoprire il “nuovo ambiente”, familiarizzare con le nuove routine scolastiche, iniziare a conoscere i nuovi docenti. Tutto questo con lo scopo di ridurre ansie e preoccupazioni che solitamente accompagnano gli alunni nel passaggio ad un altro ordine di scuola. Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 18/10/2019 ALLEGATI 1- Protocollo di Accoglienza alunni Stranieri, non italofoni Allegato 1 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI NON ITALOFONI Nell’Istituto Comprensivo di Trino sono presenti numerosi alunni di diversa nazionalità. Alcuni, giunti di recente in Italia, parlano poco o non parlano affatto la nostra lingua. Per tale motivo è stato predisposto un piano di accoglienza che disciplini e organizzi il loro percorso di integrazione all’interno della scuola e ne favorisca e semplifichi l’inserimento sia dal punto di vista didattico sia da quello relazionale ed emotivo. Il Protocollo è stato redatto dalla Commissione Intercultura, composto da rappresentanti dei tre ordini di scuola: Patrizia Albertin Scuola dell’Infanzia Cristina Nonne Scuola dell’Infanzia Gabriela Grandi Scuola Primaria
Claudia Pellegatti Scuola Primaria Cinzia Isacco Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppina Massazza Scuola Secondaria di Secondo Grado Il Protocollo di Accoglienza prevede alcuni passi a partire dall’incontro con la famiglia per proseguire con la valutazione delle capacità dell’alunno per scegliere la classe più adatta ad accoglierlo, il suo inserimento nella classe ed il supporto per i primi e più difficili mesi nei quali si troverà ad affrontare una situazione nuova. 1 – ISCRIZIONE I genitori che intendano iscrivere il proprio figlio presso l’Istituto Comprensivo di Trino saranno accolti dal personale di segreteria che farà richiesta di tutta la documentazione necessaria ai fini dell’iscrizione: dati anagrafici, indirizzo, percorso scolastico nel Paese d’origine o nella città di provenienza, vaccinazioni. Si passerà quindi alla compilazione dei moduli per l’iscrizione vera e propria. Questa fase potrebbe rivelarsi particolarmente complicata nel caso in cui i genitori non capissero la lingua italiana. Il personale ATA ed i componenti della Commissione Intercultura forniranno aiuto ed assistenza. La famiglia riceverà quindi tutte le informazioni necessarie sul funzionamento della scuola, dagli orari, al calendario scolastico, l’eventuale esonero dall’insegnamento della religione cattolica, il Regolamento di Istituto ed il Patto di corresponsabilità con le famiglie, le modalità di giustificazione delle assenze e dei ritardi, il servizio mensa, il pullmino per il trasporto degli allievi. 2 – TEST D’INGRESSO I membri della Commissione Intercultura sottoporranno l’alunno straniero (nella Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado) ad un test d’ingresso precedentemente predisposto che ne valuti le competenze linguistiche di comprensione e comunicazione in Italiano L2 e capacità logico - matematiche. Solo quando si accerti la totale mancanza di tali abilità l’alunno potrà essere inserito in una classe precedente l’età anagrafica. In tutti gli altri casi il nuovo iscritto verrà inserito in una classe corrispondente alla sua età anagrafica. 3 – ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE I componenti della Commissione Intercultura, sentito il parere del Collegio dei Docenti, sceglieranno la sezione di inserimento sulla base dei seguenti parametri: Presenza nella classe di alunni provenienti dallo stesso Paese che, all’occorrenza, possano fungere da tutor o anche da facilitatori della comprensione Minor numero di alunni Presenza di un docente di potenziamento
Assenza di alunni particolarmente problematici o alunni con certificazione DSA/H e di un numero elevato di alunni BES. 4 – INSERIMENTO NELLA CLASSE I docenti si adopereranno per favorire e rendere il più agevole possibile l’inserimento dell’allievo straniero: Preparando i compagni ad accogliere il nuovo arrivato, favorendo un clima positivo, rispettoso ed aperto al dialogo, al confronto ed alla reciproca conoscenza; Fornendo informazioni sul Paese di provenienza del compagno, la collocazione geografica, alcuni aspetti della sua civiltà, progettando percorsi multidisciplinari, multiculturali. Individuando uno o più alunni che, anche a turno, potranno essere affiancati all’alunno con funzione di tutor Individuando progetti ed attività da proporre ai colleghi, selezionando attività e corsi di formazione per docenti. Predisponendo un PDP con obiettivi minimi nelle varie discipline. Si potrà anche prevedere l’esonero dallo studio di una lingua straniera per sostituirla con ore aggiuntive di lingua italiana. La valutazione terrà conto dei livelli di partenza e dei progressi effettuati nell’apprendimento I membri della Commissione Intercultura, ognuno per il proprio plesso, si renderanno sempre disponibili per affiancare il lavoro di docenti e personale ATA nelle varie fasi di accoglienza. In particolare: Potranno essere convocati dal personale di segreteria, in caso di bisogno, all’atto di iscrizione dell’alunno straniero; Predispongono e somministrano il test di ingresso per la valutazione dell’abilità linguistica di Italiano L2 e matematica Raccolgono e forniscono materiale multilingue o per laboratori di alfabetizzazione; è in programma l’istituzione di una piccola biblioteca scolastica contenente testi con percorsi di letto-scrittura e di apprendimento intensivo dell’italiano L2 In caso di bisogno forniscono all’allievo libri di testo in prestito d’uso da riconsegnare al termine dell’anno scolastico Offrono assistenza ai colleghi per la compilazione del PDP Sono a disposizione della famiglia dell’allievo straniero per ogni esigenza che riguardi la scuola Organizzano laboratori di alfabetizzazione Per l’anno scolastico 2019/2020 sono stati attivati, presso la scuola primaria e la scuola secondaria, laboratori di alfabetizzazione culturale tenuti da due docenti in pensione che hanno dato la propria disponibilità per sei ore settimanali ciascuno. La
scuola secondaria, inoltre, si avvale della collaborazione di un’insegnante di potenziamento presente nell’Istituto per ulteriori quattro ore.
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