"Il Giardino SottoVico" - Orto Botanico e Giardino Terapeutico
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PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ”Il Giardino SottoVico” Orto Botanico e Giardino Terapeutico Vico d’Elsa (FI) “Io nacqui nella prateria, dove il vento soffiava liberamente e dove non c’era nulla a bloccare la luce del sole. Io nacqui dove non c’erano recinti e dove ogni cosa respirava liberamente. Io voglio morire là, e non dentro questi muri.” (Dieci Orsi, Comanche Yamparika) ***
Presentazione II Gruppo Promotore de “Il Giardino SottoVico” di Vico d’Elsa, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Barberino Val d’Elsa, intende valorizzare e recuperare il territorio, trasformando un angolo incolto ed inutilizzato in un’area curata ed attrezzata ad orto botanico e giardino terapeutico. Il progetto nasce dalla volontà di creare un luogo didattico, di incontro e di svago per bambini, ragazzi, famiglie, scuole, anziani.. Descrizione del sito L’opera verrà realizzata sul terreno comunale sottostante alla Zona 167 di Via Zambra, in un’area verde, di forma approssimativamente rettangolare, dove sono già presenti alcuni alberi preesistenti (ci sono ulivi, cipressi, qualche leccio), che saranno preservati. Il terreno, da tempo non coltivato, salvo il persistere di alcune presenze arboree ed arbustive, è delimitato a nord dalla strada comunale che da Vico d’Elsa conduce alla Cappella della Zambra, a ovest confina con un lotto edificato, ad est con un terreno agricolo, a sud con un vigneto. Dal luogo, posto su un dolce declivio orientato a solatio, si gode una bellissima vista sulla vallata sottostante, fino ad arrivare a Ulignano e a San Gimignano. 1
Descrizione dell’intervento ed obiettivi In prossimità dell’ingresso del giardino botanico, lungo la strada comunale, è già stata allestita un’area di sosta, attrezzata con tavolo e panche in legno. Questo luogo, accessibile a tutti, potrà costituire un’occasione di ritrovo e di relax per la popolazione di Vico d’Elsa e per tutti coloro che verranno a visitare il giardino. Infatti, tra gli obiettivi di questo progetto, vi è anche quello di promuovere la zona a livello turistico, ridando slancio alle tante attività presenti in loco (agriturismo, ristoranti, pizzerie, bar, botteghe, produttori locali, ecc.). Il verde viene così pensato come momento di aggregazione e di ricreazione, di promozione turistica e di solidarietà sociale. L’idea alla base del progetto è quella di offrire un’esperienza materiale diretta, creando un luogo in cui le piante sono legate alla percezione olfattiva, visiva, tattile, del gusto e dell’udito. Si realizzerà così una sorta di “giardino dei cinque sensi”. L’ingresso al giardino sarà sottolineato da alcuni cipressi (Cupressus sempervirens) le cui chiome, severe e colonnari, fungeranno da portale d’ingresso al percorso botanico. Sulla destra dell’entrata, verrà collocata una casetta in legno ove riporre gli attrezzi ed i materiali necessari per curare il giardino. La struttura potrà essere impiegata anche come punto di accoglienza ed informazioni per tutti coloro che verranno a visitare il giardino botanico. 2
L’elemento ordinatore del progetto sarà un camminamento dall’andamento sinuoso, morbido, quasi naturale, da realizzare in ghiaia e pietrisco, lungo il quale sarà posta una cartellonistica per illustrare ciò che si sta osservando ed in quale area del senso (vista, olfatto, udito, tatto, gusto) ci si trova. E’ inoltre prevista l’installazione di una serra di circa 200 mq, all’interno della quale verranno esposte piante esotiche e succulente, alcune molto rare, provenienti da diverse parti del mondo. Anche in questo caso ciascuna pianta sarà accompagnata dalla relativa documentazione botanica. 3
Tali piante, mantenute in spazi idonei, anche mediante la ricostruzione di ambienti naturali esotici, andranno a costituire una risorsa biologica da sfruttare nei progetti di conservazione della natura, un'attrazione pubblica ed il fulcro su cui organizzare visite guidate, dedicate alla diversità biologica ed allo sviluppo sostenibile, rivolte a bambini, studenti e persone di ogni fascia d’età. A tale proposito, alleghiamo una breve digressione su questa famiglia di piante. Le succulente sono piante adatte a vivere in ambienti aridi, anche estremi. Pur appartenendo a gruppi sistematici distanti tra loro, esse presentano convergenze morfologiche (riduzione delle foglie in spine, fusti che fotosintetizzano, succulenta dei tessuti) e funzionali (un particolare metabolismo fotosintetico), determinate dall’adattamento all’ambiente. Molte sviluppano tessuti specializzati in grado di accumulare l’acqua, che cedono gradatamente quando la pianta non può ricavarla dal suolo. Esempi di morfologie caratteristiche sono il fico d’India (Opunzia indica (L.) Mill), con foglie trasformate in spine e fusti appiattiti ed il cuscino della suocera (Echinocactus grusonii Hildm.). 4
La collezione delle piante succulente sarà conservata in serra durante il periodo invernale, mentre nella stagione estiva verrà ricostruito un ambiente desertico all’aperto, nella zona antistante la serra. 5
Tornando al giardino, questo verrà suddiviso in cinque aree in cui le specie botaniche sono state individuate in funzione delle caratteristiche del fogliame, dei fiori, dei frutti, ecc.. Il primo senso che si incontrerà sarà l’olfatto. Il sentiero inizierà da un’area dove saranno messe a dimora le seguenti specie botaniche: ulivo (Olea europea) (già esistente), ginepro (Juniperus spp.), alloro (Laurus nobilis), fillirea (Phillirea angustifolia), lentisco (Pistacia lentiscus), alterno (Rhamnus alaternus), roverella (Quercus pubescens), rosmarino (Rosmarinus officinalis), lavanda (Lavandula spp.), timo (Thymus spp.), salvia (Salvia officinalis), camomilla (Camomilla recutita), menta (Menta piperita), origano (Origanum vulgare), mirto (Myrtus communis). In questo ambito è stato previsto un itinerario, studiato espressamente per non vedenti ed ipovedenti, facilmente individuabile dalla presenza di una serie di vasi sopraelevati, contenenti una collezione di piante che illustreranno tematiche diverse, che potranno variare nel corso dell’anno. Potrà essere una collezione di specie essenziere, con particolari aromi (come quelle citate sopra), oppure di piante provviste di spine, come l’agrifoglio (Ilex aquifolium) o il pungitopo (Ruscus aculeatus), o di altro tipo. I cartellini identificativi riporteranno il loro nome e le loro peculiarità in carattere Braille (per i non vedenti) e large print (per gli ipovedenti). 6
Si giungerà, poi, all’area del tatto, in cui troveranno posto le stesse specie arbustive ed erbacee suddette, la cui funzione sarà sviluppare la percezione tattile olfattiva dell’individuo. Continuando ad inoltrarsi nel giardino, si incontrerà un piccolo frutteto dove verrà allestita l’area del gusto. Qui troveremo alcuni alberi mediterranei da frutto: corbezzolo (Arbutus unedo), nocciolo (Corylus avellana), fico (Ficus carica) (il fico è una pianta originaria dell’Asia minore che si è acclimatata e spontaneizzata nell’ambiente mediterraneo), castagno (Castanea sativa), carrubo (Ceratonia siliqua), mandorlo (Prunus amygdalus). Proseguendo per il percorso, verso l’interno del giardino, saremo colpiti da una miriade di colori e di tonalità diverse del verde a seconda della stagione in cui stiamo visitando l’area della vista. Qui saranno impiantate specie botaniche mediterranee che hanno fiori o caratteristiche cromatiche maggiormente spiccate: innanzitutto la ginestra (Spartium spp.), con i suoi meravigliosi e profumati fiori gialli, l’erica (Erica arborea), i cisti (Cistus spp,) (ce ne sono specie a fiori bianchi e specie a fiori rosa intenso), almeno un albero di Giuda (Cercis siliquastrum), qualche leccio (Quercus ilex) e molti oleandri (Nerium oleander). 7
In questa massa di verde verrà incastonato un gazebo, circondato dalle fioriture delle rose “White”, bianche, e delle rose “La Sevillana”, rosse, contrastanti con eriche rosa e bianche poste alla loro base. Sul gazebo verranno fatte arrampicare delle delicate clematidi bianche, dando un’aria un po’ romantica alla struttura in legno. Il gazebo sarà dotato di una copertura in telo impermeabile di colore bianco, e sarà posto all’estremità sud del giardino, in modo da poter scrutare il panorama, in particolar modo la bellissima veduta sulle colline toscane intorno a San Gimignano. In prossimità del gazebo verrà allestito uno spazio giochi accessibile, per promuovere giochi e sfide fra bambini e adulti, di qualunque età, che si sentono ancora bambini. In quest’area saranno previste opportunità di gioco anche per bambini con abilità ed esigenze particolari. Infine, nell’ultima zona, sul fondo del giardino, ci sarà l’area dell’udito, dove si metteranno a dimora degli alberi dalle foglie tremule che produrranno un gradevole fruscio ad ogni brezza che spirerà verso di loro. Stiamo pensando ai pioppi bianchi e neri (Populus spp.), i pioppi tremuli (Populus tremula), i salici bianchi (Salix alba), i tigli (Tilia europea) e gli olmi campestri (Ulmus minor). E’ prevista anche la realizzazione di un laghetto alimentato, attraverso una piccolo cascata, dall’acqua di una sorgente già presente in loco. Qui verranno messe a dimora le ninfee (Nymphaea sp.pl.), il fior di loto indiano (Nelumbo nucifera Gaertn.), il papiro del Nilo (Cyperus papyrus L.) ed altre varietà di piante acquatiche (idrofite). L’acqua, sgorgando tra le pietre della cascata e riversandosi nel laghetto sottostante, darà luogo ad un suono caratteristico e rilassante, andando ad arricchire la “sonorità” di quest’area. 8
Nel giardino è prevista la realizzazione di un “percorso vita”, ossia di un equilibrato programma di attività motorie, da eseguirsi a corpo libero e con l’aiuto di attrezzi ginnici, al fine di migliorare lo stato di salute psico-fisica dei frequentatori. E’ adatto per chiunque: bambini, adulti, anziani ed atleti, consentendo l’adeguamento del programma alle specifiche condizioni e possibilità di ognuno. Il percorso vita è diffusissimo in Francia, Germania, Svizzera ed Austria, dove si registra un’assidua e crescente partecipazione di persone di ogni età, ceto e professione. Il percorso si snoderà lungo un sentiero di oltre un chilometro e sarà composto da sedici stazioni, di cui otto con attrezzo (come da elenco sottostante) e otto a corpo libero, con tabella indicativa dell’esercizio. Ogni stazione con attrezzo sarà, anch’essa, dotata di tabella. Ciascuna tabella riporterà indicazioni in tre lingue: Italiano, Inglese, Tedesco. Attrezzo Salto Attrezzo composto da quattro pali lignei di sezione tonda diametro 10 cm. altezza 220/160 cm. collegati con tre barre orizzontali diametro 42 mm. lunghezza 108 cm. Fissaggio barre mediante bullone passante. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Barre metalliche zincate a caldo 9 Attrezzo Cavallina Attrezzo composto da cinque pali verticali a sezione tonda diametro 10 cm. e altezza 70/90 cm. disposti in modo allineato tra loro con distanza 160 cm. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave.
Attrezzo Addominali Attrezzo composto da palo orizzontale a sezione tonda diametro 10 cm. lunghezza 200 cm. sostenuti ciascuno da doppio palo di medesima sezione con fresatura a sella in sommita’. Pali orizzontali disposti paralleli con distanza di 75 cm. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Attrezzo Appoggio Attrezzo composto da quattro pali verticali a sezione tonda diametro 10 cm. con altezza 115/85 cm. collegati con tre barre orizzontali diametro 42 mm. lunghezza 108 cm. Fissaggio barre mediante bullone passante. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Barre metalliche zincate a caldo. 10 Attrezzo Parallele Attrezzo composto da quattro pali verticali a sezione tonda diametro 10 cm. con altezza 120 cm. collegati con due barre orizzontali diametro 42 mm. lunghezza 160 cm. disposte in modo parallelo. Fissaggio barre mediante bullone passante. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Barre metalliche zincate a caldo.
Attrezzo Saltelli Attrezzo composto da un palo orizzontale a sezione tonda di lunghezza 250 cm. sostenuto da doppio palo di medesima sezione con fresatura a sella in sommita’. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Attrezzo Equilibrio Attrezzo composto da tre pali orizzontali a sezione tonda di lunghezza 200 cm. disposti perpendicolari tra loro, sostenuti ciascuno da doppio palo di medesima sezione con fresatura a sella in sommita’. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. 11 Attrezzo Sollevamento Attrezzo composto da quattro pali lignei di sezione tonda diametro 10 cm. altezza 220/160 cm. collegati con tre barre orizzontali diametro 42 mm. lunghezza 108 cm. Fissaggio barre mediante bullone passante. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Barre metalliche zincate a caldo.
Stazione a corpo libero Stazione composta da cartello segnalatore realizzato con palo portante l di sezione 7 x 7 cm. e bacheca in sommita’ di misura 30 x 40 cm. ca. con piccolo tetto di copertura, completa di cartello segnalatore in alluminio con applicate scritte e disegni indicativi dell’esercizio da compiere. Legno di conifera impregnato a pressione in autoclave. Le diverse tappe saranno raggiunte con un leggero passo di corsa, senza sforzi eccessivi, respirando profondamente per una migliore coordinazione del movimento. E’ consigliabile, nella valutazione iniziale della quantità di esercizi da eseguire, procedere con gradualità: iniziare con pochi e semplici esercizi per giungere, con il miglioramento della forma fisica, a maggiori impegni. Per tutti i frequentatori è consigliabile una preventiva ed accurata visita medica. Il programma prevede le seguenti fasi: - fase di riscaldamento (quattro esercizi di preparazione fisica e mentale), - prima fase intensiva (quattro esercizi di crescente impegno psico-fisico), - sosta e preparazione intermedia (due esercizi di preparazione alla seconda fase), - seconda fase intensiva (quattro esercizi di diverso impegno, per la verifica della forma fisica), - fase di raffreddamento (due esercizi per la verifica dello stato di forma e di normalizzazione della respirazione). 12 Nel giardino verrà inoltre introdotta l’ortoterapia (horticultural therapy), cioè la “terapia assistita dalle piante” o “riabilitazione attraverso la natura”. Si tratta di una forma di cura volta al miglioramento fisico e psicologico dell’individuo tramite l’interazione, anche solo visiva, con la natura. Si basa cioè sul presupposto che la vista di un paesaggio verde diminuisca il livello di stress nell’individuo, migliorandone l’umore. Gli effetti terapeutici legati alla fruizione o alla contemplazione dei giardini e al contatto diretto con la natura sono già riscontrabili nella storia antica: in Egitto si progettavano giardini per pazienti afflitti da malattie mentali e i giardini dei monasteri e delle abbazie dell’Europa medievale, oltre ad offrire un luogo tranquillo ed appartato,
svolgevano anche una funzione rigeneratrice: Montecassino in Italia, Cluny in Francia, Monserrat in Spagna, ne costituiscono significativi esempi. Recentemente, soprattutto nei paesi anglosassoni, si è assistito ad una rivalutazione di questa funzione riabilitativa del giardino, che ha portato ad una nuova fase di progettazione dello spazio verde. La horticultural therapy, nelle sue varie forme (giardinaggio terapeutico, giardini terapeutici e healing landscape, cioè l’interazione visiva con un paesaggio verde), rappresenta una terapia di sostegno alle tradizionali cure mediche: curando le piante, si cura se stessi. I visitatori, muovendosi liberamente all’interno del giardino, ricevono stimolazioni continue, ma “soft”, dei sensi, considerate una vera e propria terapia. E’ ormai riconosciuta anche in Italia l’importanza di uno spazio aperto per le persone convalescenti, persone con problemi psichici o di demenza senile. Come dice Zeisel, presidente di un centro americano per l’Alzheimer: “Anche le persone affette da demenza possono sperimentare la qualità della vita. E’ la nostra mancanza di comprensione della malattia che limita la loro possibilità di godere di questa libertà, non la loro incapacità”. 13 In questa ottica, con la realizzazione del giardino sarà possibile creare uno spazio, ben delimitato, entro cui tutte queste persone potranno passeggiare in condizioni di sicurezza. Anche i disabili e i non vedenti potranno circolare tranquillamente nel verde, vincendo quella sensazione di solitudine ed isolamento in cui molti di loro vivono, costretti come sono a rimanersene spesso relegati tra quattro mura
Elemento fondamentale sarà il percorso, che rappresenterà una sorta di guida. Esso è stato appositamente studiato in modo da non permettere all’anziano di perdersi, di provare stati di ansia e di incertezza. Per questo avrà un andamento sinuoso, senza bruschi cambi di direzione, senza incroci che possono dare disorientamento ed incertezza nella scelta della strada da percorrere. La forma sarà, approssimativamente, quella di un grande anello chiuso. Al fine di assecondare le persone con problemi di deambulazione ed affaticamento, sono state previste aree di sosta lungo tutto il camminamento. Le tipologie di arredo di questi spazi, panche, sedie, saranno comode e robuste. Arredi troppo leggeri, che possono facilmente cadere, possono creare stati di agitazione o, viceversa, la persona irrequieta può percuoterli o sollevarli, rappresentando un pericolo per sé e gli altri. Nelle piantumazioni saranno accuratamente evitate piante nocive (a volte i bambini, ma anche gli anziani, mettono in bocca ciò che capita, quasi senza accorgersene) e privilegiate piante stagionali, che stimolano l’osservazione dei cambiamenti nelle varie stagioni, e tipologie di arbusti che attirano gli uccelli. La scelta di fiori molto colorati (le sfumature di colore non vengono percepite chiaramente dagli anziani) e diversificati potrà essere di aiuto per l’orientamento e la delimitazione di alcune zone, oltre che come stimolazione della vista; mentre piante odorose e profumate stimoleranno l’olfatto (percorso non vedenti). 14
Il giardino ha quindi la funzione di stimolazione sensoriale dei visitatori; non ci sono gradini, superfici scivolose, ma il percorso stesso diventa una stimolazione continua. La presenza della piccola cascata che alimenta il laghetto attirerà l’attenzione dei visitatori, favorendo l’osservazione e scuotendo l’apatia che affligge molti anziani. Nello stesso tempo il rumore dell’acqua solleciterà l’udito. Nidi in legno con il cibo favoriranno la presenza di uccelli; l’anziano in genere preferisce vedere tutto ciò che è in movimento piuttosto che elementi statici. Il gazebo, dotato di un tavolo circolare e posti a sedere, permetterà ai visitatori di sostare piacevolmente all’ombra se la giornata è troppo assolata. L’arredo sarà in legno robusto in modo da generare sicurezza e stabilità. Ci saranno panche per più persone al fine di favorire la socializzazione, ma anche sedie singole per coloro che gradiscono uno spazio personale. Oltre che nel percorso per non vedenti, saranno sistemati nel giardino, lungo il camminamento, alcuni bracieri ornamentali, riempiti di vari oggetti (sassolini, sughero, ecc.) che potranno essere toccati, strappati, osservati dai visitatori, stimolando il tatto e favorendo la tendenza a rovistare fra gli oggetti. L’area destinata all’orticultura favorirà l’attività manuale, contrastando la passività e stimolando l’attenzione e l’osservazione delle trasformazioni. Anche anziani con problemi d’autonomia potranno essere coinvolti nella coltivazione di piante e fiori, al fine di sollecitarne la riabilitazione motoria, sensoriale e psicologica. Porzioni della “zona orto” saranno rialzate rispetto al piano di calpestio in modo che si possa comodamente lavorare senza inchinarsi. 15
Bisogna comunque rilevare che dall’ortoterapia possono trarre vantaggi non solo malati o disabili. Tutti noi ci rigeneriamo nel corpo e nello spirito passeggiando per un parco, prendendoci cura dei fiori nel giardino o, semplicemente, aguzzando la vista tra le case alla ricerca di uno scorcio verde. Tutto merito dell’azione terapeutica delle piante! Si prevede poi la realizzazione di laboratori nella "Globalità dei Linguaggi", disciplina formativa nella comunicazione e nell’espressione con tutti i linguaggi, ossia, aperta a tutte le possibilità comunicativo-espressive, verbali e non verbali, senza previe esclusioni. Essa ha finalità di ricerca, educazione, riabilitazione, integrazione, terapia. L'intento principale è quello di favorire il risveglio della reattività dell’essere umano ponendo al centro la corporeità della persona intesa come unità psicofisica, dalla quale poter attingere e rimandare "segni". Questa metodologia viene utilizzata in tanti ambiti: dalla disabilità agli anziani e a persone che hanno problemi di comunicazione, fino all’infanzia ed agli adolescenti. In relazione al progetto didattico di educazione ambientale bisogna osservare che, nell’ultimo secolo, il rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale ha subito un crescente degrado, rilevabile da un diffuso malessere individuale e sociale. Solo adesso cominciamo a percepire quanto le società umane attuali si siano allontanate dal contesto ambientale. Il distacco fisico e culturale ha prodotto conseguenze negative sul benessere, soprattutto nelle popolazioni urbane. Disagio sociale, aggressività, patologie di origine sconosciuta, sono indicatori di un malessere diffuso, che non si coglie attraverso un’analisi sociale superficiale e transitoria. Riteniamo che una parte di tale malessere debba essere imputata agli stili di vita che le moderne società adottano ed, in particolare, che sia l’esclusione della natura dal contesto ambientale a determinare alcune delle principali patologie rintracciabili nella sfera fisica e psicologica dell’uomo. 16
Inoltre le nuove generazioni sembrano essere destinate ad una progressiva e forse irreversibile perdita della memoria storica della nostra cultura di appartenenza, quella contadina in particolare. Secondo un recente sondaggio, i ragazzi di oggi trascorrono mediamente sei ore al giorno davanti a computer, televisione, videogiochi, telefonini. Non solo il loro patrimonio lessicale si è impoverito,ma soprattutto stanno perdendo manualità, spirito di osservazione, concentrazione, attenzione all’ascolto e capacità di relazionarsi positivamente con gli altri. Certamente sono più “veloci” rispetto alle generazioni precedenti, più veloci ad impadronirsi di certe tecniche multimediali e a servirsi di un sapere immenso che è quello fornito da internet, ma è anche vero che molti di loro trovano difficoltà a stabilire un’adeguata aderenza alla realtà. Quello che manca in questo tipo di apprendimento super veloce e tecnologico è proprio l’esperienza diretta, il contatto con l’ambiente naturale,la manipolazione della terra quale materia viva. Senza togliere niente alla modernità, occorre recuperare le tradizioni, insegnare ai nostri ragazzi che la natura, la Terra, hanno ritmi molto diversi da quelli della realtà virtuale a cui si stanno piano, piano abituando e che quello che viene distrutto in natura ha bisogno di un tempo molto più lungo per essere ricreato, molto più lungo di un clic sul mouse o sulla consolle. Ricongiungere l’uomo con il proprio contesto ambientale naturale appare quindi un’esigenza non più differibile. Per questo siamo convinti che il legame con il paesaggio e il verde, inteso come una configurazione spaziale portatrice di significato ed insostituibile collegamento tra l’uomo e le risorse, debba essere recuperato, soprattutto nelle aree urbane e periurbane dove tale discontinuità si è verificata. 17
A tale scopo saranno realizzati, all’interno del giardino, laboratori di educazione ambientale dove insegnare ai ragazzi a rispettare l’ambiente e le bellezze naturali ed artistiche, ad utilizzare in modo corretto le risorse naturali, evitando sprechi ed inquinamento. Saranno organizzate visite guidate alla serra delle piante succulente ed al giardino botanico e si cercherà di coinvolgere i ragazzi nella cura e progettazione di aspetti connessi alla manutenzione del verde (utilizzo di vivai per seminare, piantare e curare le piante, creazione di piccoli appezzamenti di terreno da riservare alle scolaresche per la realizzazione di piccoli orticelli). La progettazione e la realizzazione del giardino botanico sarà condotta nella stretta osservanza delle raccomandazioni in materia di bioarchitettura e della sostenibilità ambientale, al fine di realizzare un elemento architettonico e funzionale ad impatto zero. Su tali basi, saranno valutate tutte le opportunità in materia d’impiego di fonti di energia rinnovabili, dell’ottimizzazione nell’uso dell’acqua, dell’applicazione di tecniche di lotta biologica nel mantenimento delle specie botaniche e nell’impiego di materiali di lunga durata, prodotti con metodologie sostenibili. Da ultimo, ma certamente non meno importante, vogliamo sottolineare l’aspetto sociale che anima l’intero progetto. A partire dall’ortoterpia, dai laboratori nella “Globalità dei Linguaggi”, dall’area giochi accessibile, dal percorso per non vedenti ed ipovedenti, proseguire poi con l’attento studio dei camminamenti e degli accessi alle diverse strutture al fine di abbattere ogni tipo di barriera architettonica per le persone diversamente abili, finire con l’ambizione di favorire il cosiddetto “Grembo Sociale”, ovvero permettere alle persone svantaggiate di poter dignitosamente interagire nella gestione e nella manutenzione della struttura. 18
Vico d’Elsa (FI), schema distributivo de “Il Giardino SottoVico”, orto botanico e giardino terapeutico. 19
. Vico d’Elsa (FI), progetto de “Il Giardino SottoVico”, orto botanico e giardino terapeutico. 20
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