Il Gip non convalida il la - Le Cronache Salerno
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Il Gip non convalida il fermo, ma ordina la carcerazione per Gimino Chirichella di Mario Marrone Si è tenuta ieri mattina, all’interno del reparto detenuti dell’ospedale “San Carlo” di Potenza, l’udienza di convalida del fermo a carico di Gimino Chirichella, il 48enne di Sala Consilina accusato dell’omicidio pluriaggravato della compagna, la 32enne rumena Violeta Mihaela Senchiu. Il Gip Trivelli ha ritenuto di non convalidare il fermo a carico di Chirichella, non sussistendo il pericolo di fuga o di reiterazione del reato. Il pubblico ministero ha dunque richiesto un’ordinanza di custodia cautelare carceraria. Nonostante la non convalida del fermo, però, il Gip lo ha ritenuto legittimo accogliendo la richiesta del pm. Pertanto il 48enne, al momento, resterà in regime di detenzione all’interno del reparto detenuti dell’ospedale “San Carlo” di Potenza in cui si trova ricoverato e piantonato in seguito al trasferimento dal “Luigi Curto” di Polla dove inizialmente era stato curato per le ferite riportate dopo il drammatico accaduto. Ad assistere legalmente il 48enne è l’avvocato Domenico Amodeo. L’uomo sabato pomeriggio, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, si è recato presso un distributore di carburanti acquistando due taniche di benzina e, una volta tornato nel suo appartamento di località Sagnano in cui viveva da qualche anno con la giovane compagna, ha riversato il liquido infiammabile sul pavimento dandogli fuoco nel tentativo di togliere la vita alla donna. Quest’ultima, gravemente ustionata, è stata trasportata in eliambulanza presso il Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli dove ha smesso di vivere
nella mattinata di domenica. Chirichella, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si attende intanto che venga fissata la data dell’esame autoptico che dovrà essere eseguito sulla Verso le elezioni, Cerami incontra i cittadini della Pugliamo che vogliamo di Red.Cro. Nella frazione di Pagliarone a Montecorvino Pugliano c’è stato il primo incontro con i cittadini del movimento civico per la Pugliano che vogliamo che appoggia la candidatura a sindaco di Francesco Cerami . Sono intervenuti gli aderenti al movimento Gianluca Giannattasio, Riccardo Lualdi, Dora Coraluzzo, Antonietta Fiorillo, e Denise Barone la quale si è occupata dell’introduzione. Durante l’incontro sono stati toccati vari punti e varie problematiche territoriali dalla gestione della multiservizi alla gestione del cimitero entrambi proposti dal movimento direttamente gestione comunale e non più dai privati , e stato toccato anche un altro punto fondamentale che e la situazione della rotatoria di pagliarone nella quale e stato richiesto l intervento immediato della provincia, poi nei punti del programma si e parlato anche dei tagli sugli stipendi del sindaco e degli assessori per iniziare un primo risanamento delle casse pubbliche. E’ stata anche l’occasione per il candidato sindaco Cerami di chiarire i suoi passati politici dalla campagna elettorale del 2016 di Montecorvino Pugliano, ringraziando ancora una volta il candidato sindaco di allora Giuseppe Palo , dalle elezioni recenti di
Pontecagnano Faiano non rinnegando l’impegno messo in campo al fianco di Francesco Pastore. E non poteva non essere fatto un ricordo al passato più importante di Cerami che e quello della lega, dove Cerami ha chiarito di non negare nulla delle battaglie sull immigrazione fatte in quel periodo ribadendo ancora il concetto prima gli italiani. Poi agli altri due candidati sindaci che si stanno lanciando in un far west nel quale ognuno scarica la colpa sull altro della situazione del comune, Cerami ha chiesto ai due competitor di mettere da parte l’orgoglio personale di assumersi ognuno le sue responsibilità chiudendo il passato e comunicando alla cittadinanza cosa vogliono proporre per il futuro. Cerami conclude rispondendo a chi lo ha attaccato dicendo che è immaturo per questo ruolo e che ha sbagliato a scendere in campo: Cerami ha rispoto che sarebbe stato un errore a non scendere in campo e ad essere complice dei soliti sistemi elettorali. Disservizi postali: magistrato querela di Vincenzo D’Amico E’ sempre la stessa storia, che d’estate moltiplica i propri effetti: la sciatteria organizzativa degli uffici postali, nel periodo feriale aggravata rispetto a quella che tutti gli italiani, specie al Sud, conoscono benissimo. In verità, la cosa riguarderebbe un po’ tutto l’ambito dei dipendenti statali ma quella dei “postali” è divenuta ormai leggendaria: hai voglia a privatizzare, fare, dire se non cambia l’impianto legislativo che trasforma gli impiegati pubblici in querce secolari ineradicabili, da questa palude non si uscirà mai.
Dunque, prendiamo il caso di un ufficio postale della Piana del Sele tra Eboli e Battipaglia, anche se la vicenda che andiamo a raccontare sarà comune a chissà quanti altri posti simili. Il 18 luglio scorso un utente va allo sportello per il ritiro di una raccomandata, prassi ordinaria con previo rilascio dell’avviso nella cassetta postale. Sullo scontrino lasciato dal postino (a proposito di innovazione e digitalizzazione, avete notato quanti metri di carta lasciano nelle cassette postali?) c’era scritto che la raccomandata poteva essere ritirata a partire da quella data, dalle 8,20 alle 13,30 circa. L’utente entra, non sono neppure le 12,30 ma una delle due impiegate (ce n’era una allo sportello, l’altra “dirigeva”) precisa che lì la raccomandata non c’è. In qualunque altra parte del mondo civile già questo avrebbe determinato il licenziamento dell’intera filiera (giustamente): state lì apposta, non dovete far altro che riempire registri, digitare tasti su tastiere di computer con programmi semplicissimi, mettere timbri e assicurarvi che pacchi e lettere arrivino a destinazione, possibilmente puntuali, non dovete mica fare trapianti multiorgano a malati terminali. Invece no, l’ineffabile sistema-Italia colpisce sempre e al cittadino viene candidamente detto di risolversi il problema in autonomia, vale a dire rimontare in auto e farsi qualche km per andare alla sede centrale dello smistamento in via Brodolini. Bene, è esattamente quel che fa. Giunto in sede, indovinate cosa gli rispondono? Che ha sbagliato luogo, la raccomandata la trova all’ufficio di Santa Lucia: riepilogata la vicenda, la tensione sale, arriva la “direttrice” che ripete all’utente la litania. Fulmini e saette. Ed ecco, allora, che l’uomo torna di nuovo a Santa Lucia dove, con cortesia, gli fanno presente che la raccomandata non c’è e che in ogni caso la potrebbe trovare il giorno successivo, anche se era quello il giorno indicato. L’utente spiega che non è lui ad essere in difetto bensì l’ufficio e che di tornare non gli sarebbe stato possibile né il giorno successivo né per i prossimi 30 giorni: facile immaginare cosa abbiano pensato nella propria testa gli
impiegati del posto nell’udire queste parole. Ora, siccome il diavolo fa le pentole ma spesso dimentica i coperchi, c’è un elemento che giocherà forse un ruolo decisivo in questa italianissima vicenda: l’utente in questione, sballottolato qua e là per conclamato disservizio dell’ufficio, è un magistrato. Il quale si fionda dai carabinieri e stende una dettagliata denuncia per omissione/rifiuto di atti d’ufficio. E, si sa, una cosa è quando una denuncia la fa un magistrato un’altra quando la fa un cittadino non togato. Il guaio vero è un altro: che non si possono mandare a casa per “così poco” i dipendenti pubblici, perché di certo troveranno un collega del magistrato che in qualche modo li reintegrerà nel posto di lavoro. E la guerra continuerà Cade un pannello in classe Tragedia sfiorata al “Marco Polo” Un pannello si stacca dall’interno di una classe della scuola “Marco Polo” di Nocera Superiore. Ma tutti gli studenti si trovavano in palestra. Tragedia sfiorata, nella sezione 1 B dell’istituto scolastico nocerino. A denunciare l’episodio la madre di un ragazzo, che ha spiegato che un pannello, durante le prime ore del mattino, è caduto dal soffitto mentre la classe svolgeva l’ora di Educazione Fisica. “Come è possibile – ha tuonato il genitore – che accadano queste cose? Chiudiamo la “Settembrini” perchè inagibile e li mandiamo in una scuola che perde pannelli dal soffitto? Dov’è la sicurezza? Chiedo all’amministrazione comunale il da farsi perché non possiamo portare i bambini a scuola in queste condizioni.” Dal canto suo, l’amministrazione ha spiegato – attraverso Facebook – che
un pino, perdendo aghi col vento, avrebbe causato una raccolta d’acqua su di una grondaia che, in seguito, si sarebbe infiltrata”. Incarico di consulenza a pensionato in violazione della riforma Madia di Red.Cro. Incarico di consulenza a un pensionato in violazione della riforma Madia. La denuncia arriva dal gruppo consiliare “Insieme per Costruire”, che fa luce sulla nuova disposizione decisa dalla Giunta del Comune guidato da Cosimo Annunziata. Sotto i riflettori è finita la delibera numero 134 del 18 ottobre scorso, con cui l’esecutivo marzanese propone di stabilire un rapporto di collaborazione con Giuseppe Porpora, ex dipendente del Comune di Gragnano. Nel dettaglio, Porpora si occuperà di risorse umane per l’Ente marzanese, coadiuvando il responsabile di Settore, Roberto Tortora, nella gestione del personale. “Tutto questo va in contrasto con quanto si legge nella recente riforma Madia che regola il lavoro nel pubblico impiego”, hanno affermato i componenti di “Insieme per Costruire”. “L’incarico è stato dato, come si legge nella delibera di Giunta, per 15 mesi con decorrenza ottobre 2018- dicembre 2019 per un costo complessivo di 3mila euro, di cui 600 euro a gravare sul bilancio di quest’anno e la restante parte sul rendiconto 2019. Dunque, Porpora percepirà 200 euro al mese “puliti” per indennità di spese e di viaggio. Tutto questo ci lascia perplessi. In primis, perché invece di puntare sui giovani del territorio si decide di dare un
incarico a un pensionato, senza programmare minimamente l’attività comunale. Oltre a questo, c’è da fare i conti con altre violazioni in materia di normative che regolano il settore del pubblico impiego”. Secondo i consiglieri comunali di opposizione, l’incarico non sarebbe corrispondente a quanto disposto dalla circolare numero 4 del 2015 varata dal ministero della Semplificazione e la Pubblica amministrazione. “Consultando gli atti, al secondo comma del punto 4 del documento ministeriale, si dispone che gli incarichi ai pensionati devono essere gratuiti e non superiori a un anno. Dunque, Porpora è irregolare per un motivo: è un collaboratore per oltre 15 mesi. Nessuna obiezione, invece, in merito al rimborso spese, previsto dal contratto nazionale di lavoro di comparto del 14 settembre 2000. Ci meraviglia che la proposta di delibera della Giunta sia firmata dal responsabile di Settore, Roberto Tortora, che dall’assessore al Personale, Francesca Barretta. Infatti, nonostante venga citata la circolare ministeriale, dimostrano di non aver compreso il limite annuale dell’incarico a professionisti in quiescenza e il loro relativo pagamento. Questo è l’ennesimo schiaffo alle regole che la maggioranza continua a dare in barba a ogni regolamento dello Stato. Dimenticano inoltre che Porpora ha già ricevuto un incarico di consulenza, dal primo marzo 2017 al 31 dicembre 2017, riconoscendogli un importo di 750 euro”. “Sostegno ad Aliberti nelle elezioni insieme a mio fratello “Spalluzzella” Esponente di spicco del clan Aquino-Annunziata, broker di numerose partite di cocaina, decide di collaborare con la
giustizia e rivela oltre ai rapporti con la cosca di narcotrafficanti di Boscoreale, i legami con esponenti politici della città di Scafati e in particolare con l’ex sindaco Pasquale Aliberti. Il suo nome è Massimo Fattoruso, il neo pentito della camorra locale, che entra di fatto con le sue dichiarazioni nel processo in corso al Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti dell’ex primo cittadino, della moglie Monica Paolino, del fratello Nello Maurizio Aliberti, Roberto Barchiesi, Giovanni Cozzolino, Ciro Petrucci e Andrea Ridosso per scambio di voto. Nell’udienza di ieri, il pubblico ministero Vincenzo Montemurro ha dato avviso del deposito di due verbali di interrogatorio del 15 marzo 2018 e dell’8 ottobre 2018 di Massimo Fattoruso, il 41enne, pregiudicato – già coinvolto in un processo per traffico di cocaina dall’Olanda e esponente del clan Aquino-Annunziata. Fattoruso, dopo la barbara uccisione del fratello Francesco, titolare di un sexy shop a Scafati – trovato carbonizzato nella sua auto nel marzo 2014 tra Boscoreale e Poggiomarino – ha deciso di collaborare con la giustizia. Nonostante non avesse più pendenze giudiziarie dopo aver scontato una lunga condanna per traffico di stupefacenti, il 41enne ha temuto per la sua vita: il clan voleva eliminarlo. Spalluzzella, questo il soprannome di famiglia, era organico alla cosca di Boscoreale al cui vertice c’è il narcotrafficante Alfonso Annunziata, con ruoli molto delicati. Formalmente commerciante come il fratello Francesco, era da poco uscito dal carcere quando ha dovuto assistere alla barbara uccisione del congiunto che secondo alcuni collaboratori di giustizia, tra i quali Alfonso Loreto – è stato eliminato proprio da esponenti del clan Aquino- Annunziata. Ma Fattoruso non conosce solo le dinamiche criminali dell’area a cavallo tra le province di Napoli e Salerno, ma anche retroscena della vita politica della sua città: Scafati. Nel verbale illustrativo redatto a partire dai primi mesi di quest’anno ha fatto rivelazioni anche su Angelo Pasqualino Aliberti, prima politico di lungo corso e poi sindaco di Scafati. “Confermo i rapporti – dice al pm
Montemurro che lo ha interrogato il 15 marzo scorso, alla presenza degli ufficiali della Dia di Salerno tra la mia persona, esponente di spicco dell’organizzazione camorristica Aquino-Annunziata e Pasquale Aliberti. In particolare, c’era un patto politico-elettorale camorristico tra noi in relazione alle elezioni politiche del 2004 (Provinciali), dell’anno 2008 (Comunali), del 2009 (Provinciali) e dell’anno 2010 (Regionali). Il nostro gruppo ha sempre appoggiato Pasquale Aliberti in ogni competizione elettorale cui lo stesso è risultato candidato: analogo discorso per la moglie Monica Paolino”. Fattoruso offre agli Torquato: il vero anti è Servalli? E lui fa asse con Cuofano di Red.Cro. Sono giorni di pausa e riflessione politica nell’Agro nocerino. Almeno fino a gennaio prossimo nessuno si azzarderà a muovere una foglia rispetto agli schieramenti attuali considerate le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale e la preparazione per le liste alle elezioni europee. Riflessione, ma non certo immobilismo. Voci di movimento dietro le quinte ci sono, eccome! Tutto avviene però non solo in gran segreto, ma con l’impegno a rivedersi dopo le festività natalizie quando le strategie saranno più chiare e quando gli esclusi potranno formare un cartello unico contro i potenti di turno di tutti gli schieramenti. Refrattari a questo ragionamento sono chiaramente i grillini per natura e per codice interno non possono muoversi granché, anche perché
sarebbe praticamente inutile. A sinistra come a destra, invece, nell’Agro nocerino le fronde interne al centrosinistra nascono come funghi e anche quelle interne al centrodestra che tendono a riunirsi intorno a Gambino, per il momento, in attesa di vedere la strada che sceglierà Manlio Torquato. Bottone, Canfora e Cuofano al memento sono fuori gioco per l’imminenza delle campagne elettorali nei loro rispettivi comuni ma torneranno in gioco l’anno successivo per la partità più delicata: quella per le regionali. Un fuoco che cova sotto la cenere e che in tutti i casi non rappresenterà la realtà delle forze in campo. I tre comuni, infatti, insieme, superano i centomila abitanti e fare i conti senza quasi un terzo della popolazione dell’Agro non assicura nessun risultato vincente per coloro che intendono rappresentare il territorio a nord del comune capoluogo. Lo sa bene Torquato che ancora non si è espresso verso alcuna direzione, almeno ufficialmente, ma che ha sotterrato sotto un pozzo petrolifero la tensione con il suo collega di Nocera Superiore. E’ chiaro che Torquato mira a costituire un asse forte con il sindaco dell’altra Nocera, tanto, poi, il resto verrà da solo. Il Pd a Nocera Inferiore appare sempre più debole, ma pure a Pagani ad Angri e anche a Scafati che andrà alle urne ma dove ha perso Cucurachi e non ha, eccetto Michele Grimaldi, altri nomi su cui puntare per la carica di sindaco. Canfora avrà il suo da fare per dividere il centrodestra unito che potrebbe minare seriamente la sua rielezione. I sarnesi sono scontenti di un sindaco a mezzo servizio come lo è stato Canfora nel periodo della presidenza della Provincia e non è escluso che nel segreto delle urne facciano pesare questa delusione. Restano Castel San Giorgio, Siano, Roccapiemonte che insieme rappresentano oltre trentamila abitanti e poi c’è l’incognita Servalli a Cava de’ Tirreni. Cosa farà il sindaco metelliano? E’ lui l’unico vero antagonista di Torquato capace di penetrare nell’Agro nocerino specialmente a Nocera Superiore la cui zona nord oramai conta circa l’80% di residenti provenienti da Cava de’ Tirreni, e a Roccapiemonte e Castel San Giorgio dove i sindaci sono da tempo suoi amici e per i quali si è speso durante le loro
campagne elettorali. Insomma zitto zitto Servalli potrebbe far valere un peso niente affatto inconsistente. Al momento Servalli tace, ma il vento proveniente da Cava è l’unico in grado di impensierire Torquato. E nella valle Metelliana il sindaco di Nocera Inferiore non ha molte frecce nel suo arco. In auto carichi di droga, presi dai carabinieri allo svincolo di Giovambattista Rescigno CASTEL SAN GIORGIO – Andavano in trasferta per rifornire di eroina Castel San Giorgio e Siano, ma il loro andirivieni è terminato nelle prime ore del pomeriggio di ieri, all’ uscita del raccordo autostradale di Castel san Giorgio, dove ad attenderli c’erano i militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Mercato San Severino. Erano da tempo monitorati dai militari del nucleo radiomobile, diretti dal Tenente Domenico Avallone ed agli ordini del Maggiore Alessandro Cisternino, aspettavano il momento opportuno per poterli trovare con indosso droga e soldi, avevano studiato tutte le loro mosse, ed oggi che i due correi avevano prevista di farla franca, ovvero di approfittare di uscire all’autostrada ad ora di pranzo, ora in cui i controlli del territorio potrebbero essere meno pressanti, non hanno fatto i conti con l’esperienza degli operanti. Infatti i due giunti a bordo di un autovettura di media cilindrata, allo svincolo di Castel San Giorgio, sono stati fermati e sottoposti a controllo, nel corso del quale i militari hanno rinvenuto celato addosso ad uno dei due cinque
grammi di eroina, ancora da tagliare e preparare in dosi e svariate centinaia di euro. Pensavano di farla franca i due incensurati, uno di Siano e l’altro originario di Montoro, ma residente in Castel San Giorgio, ma la loro troppa sicurezza li ha portati agli arresti domiciliari, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, così come disposto dal magistrato di turno, in attesa del rito direttissimo che verrà celebrato questa mattina presso il tribunale di Nocera Inferiore. I carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, non accennano a diminuire i controlli su Castel san Giorgio, che per la sua posizione fa da trait d’union tra la valle del Sarno e la Valle dell’Irno, costanti i controlli per la lotta alla commissione dei reati contro la persona ed il patrimonio, nonché quella contro lo spaccio di stupefacenti. Dalla compagnia carabinieri si riescono a ricevere pochi commenti, e tra questi, cerchiamo di ristabilire la legalità in un paese che fa finta di dormire, invece no sonnecchia e molti strizzano l’occhio al guadagno facile e tanti specialmente giovani proprio per questo si prestano a collaborare con la criminalità. Bracigliano: lavori per la Sp 22 di Redazione Cronache Inizieranno venerdì 9 novembre i lavori di messa in sicurezza e manutenzione stradale della Sp 22 nel comune di Bracigliano. Sono in fase di aggiudica altri 33 appalti per valore medio delle opere di circa 40.000 Euro cadauno (quadro economico complessivo di 55.000 circa a progetto). Si continueranno a sistemare i tratti più dissestati di tante strade provinciali
disseminate su tutto il territorio provinciale. Lo afferma Michele Strianese, presidente della Provincia di Salerno. Saranno interessati da queste opere i Comuni di Capaccio, Battipaglia, Maiori, Tramonti, Campagna, Positano, Pagani, Mercato San Severino, Eboli, Roccadaspide, Pontecagnano Faiano, Corbara, Oliveto Citra, Colliano, Palomonte, Buccino, Romagnano al Monte, Ceraso, San Rufo, Teggiano, San Valentino Torio, Camerota, Montano Antilia, Gioi Cilento, Centola, Morigerati, Vibonati, Rofrano, Santa Marina. Gli appalti sono finanziati con fondi Mit 2019 (Ministero Infrastrutture e Trasporti) appostati dal Governo Gentiloni a febbraio 2018 (2.8 milioni di euro per 2018, 7 milioni per il 2019 e fino al 2023 per un totale di 37.8 milioni dineuro). Stiamo già predisponendo il Piano della Manutenzione Stradale per l’anno 2019 per un valore di 7.0 milioni di euro, con i quali saranno realizzati circa 100 interventi di messa in sicurezza su tutto il territorio provinciale. Droga a S. Lucia: Lucia Zullo chiede al Gup l’abbreviato di Red.Cro. Coadiuvata dal figlio, lady cocaina Lucia Zullo, aveva messo in piedi una fiorente piazza di spaccio direttamente presso la propria abitazione ubicata nella frazione Santa Lucia del centro metelliano. La donna si era messa in proprio a seguito della scissione da Vincenzo Zullo e Vincenzo Porpora. Ora in seguito al blitz della Dda di Salerno arriveranno i primi provvedimenti del Gup. Nel blitz rimasero coinvolti Mario Avagliano (figlio di Lucia) 23 anni; Vincenzo Zullo 37 anni; Nuzio Catania, 47 anni; Vincenzo Catania, 46 anni; Angelo
Della Valle 61 anni; Alberto Esposito 33 anni, Alfredo Lambiase 32 anni; Vincenzo Porpora 49 anni e Giovanni Ragosta 39 anni. Tutti residenti tra Cava de’ Tirreni, l’Agro e Torre Annunziata. Lucia Zullo, Dante Zullo, Vincenzo Zullo, Vincenzo Poropora e Angelo Della valle, difesi dall’avvocato Teresa Sirrentino, hanno chiesto il rito abbreviato. Per il resto si procederà col rito ordinario. I fiumi di droga arrivavano dall’hinterland napoletano. Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa coordinata dalla Dda e avviata nel novembre 2015 e, poi, preseguita fino all’anno in corso, condotta dai militari della Sezione Operativa dei Carabinieri di Nocera a partire dal gennaio 2017. Dalle indagini e dalle numerose intercettazioni, oltre che dalle parole di alcuni assuntori è emerso che a Cava, in particolare nella frazione Santa Lucia, dedito all’acquisto, detenzione, messa in vendita, trasporto, offerta, consegna, preparazione, distribuzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti principalmente cocaina e crack. Inoltre, è stato ricostruito il vincolo associativo e l’organigramma individuando il ruolo ricoperto da ciascuno degli indagati. Nel corso delle indagini sono stati recuperati, sottoponendoli a sequestro 100 grammi di cocaina.A dare conferma a quanto accertato dagli investigatori in fase di indagine è stato Giovanni Sorrentino, considerato dagli investigatori il prestanome di Dante Zullo e condannato nell’ottobre del 2017 a tre anni e sei mesi di reclusione, al termine del rito abbreviato celebrato davanti al Gup del tribunale di Nocera Inferiore. Sorrentino era accusato di detenzione di stupefacenti e intestazione fittizia di beni per conto di Zullo, per eludere le misure di prevenzione, con l’aggravante del metodo di camorra: in particolare Sorrentino fu trovato in possesso di cento grammi di stupefacente tipo cocaina, e inoltre risultava intestatario di una Mercedes C, di una Porsche Cayenne, di un garage nel cuore di Cava, di contratti assicurativi, telepass e cavalli da corsa (di sua proprietà solo formalmente). Sorrentino è finito nei guai anche nel procedimento per usura ed estorsione insieme a Vincenzo Zullo, Dante Zullo e Vincenzo Porpora. Ed è
stato proprio nel corso di tale procedimento, nel gennaio del 2018, che ha deciso di collaborare con gli inquirenti, Espressa la sua volontà è stato immediatamente sottoposto a programma di protezione. Tutte le rdichiarazioni rese dall’uomo che per un periodo e stato fidanzato con la figlia di Dante Zullo, sono state ritenute valide dagli investigatori.
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