Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano (SV)
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PERIODICO MENSILE DI CULTURA E INFORMAZIONE . N.3 OTTOBRE 2017 - Spedizione in abb. Postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.40) art.1, comma 2 Dir. Business - Savona Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X Via Bergamo 10 - 17025 Loano (SV) 019.670322 (chiesa) 019.67.79.679 (fax) 019.67.79.680 (viceparroco) e-mail sanpio10@libero.it sito web www.sanpiodecimoloano.it Progetto Pastorale 2017-2020 Diocesi di Albenga - Imperia «Concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2,19) Nella Trinità la Chiesa si scopre famiglia Progetto pastorale 2017-2020 Il nostro Vescovo Guglielmo Borghetti, all'inizio di questo nuovo anno pastorale, ci consegna un progetto triennale: concittadini dei santi e familiari di Dio. “Questo cammino è una strada fra le altre possibili, ma nel momento che è il Vescovo a proporla dopo aver ascoltato ciò che lo Spirito dice alla nostra chiesa, dopo aver ascoltato il nostro popolo, adesso diventa la nostra strada!” Accogliamo questo progetto come un dono che Dio stesso ci fa e ci invita a realizzare con passione. Chi desidera il Progetto Pastorale lo trova in sacrestia. Don Luciano Vita della comunità parrocchiale Un'estate piena, quella del 2017: piena di volti, piena di eventi, piena di cambiamenti! I primi volti che vorrei ricordare sono quelli dei ragazzi e degli educatori e dei cuochi che hanno animato il campo di Nava dal 2 al 6 agosto 2017. Il protagonista è stato Gesù nel vangelo di Matteo. Ma protagonista è stata ogni persona che si è messa in gioco “fino in cima” perché il campo lasciasse un segno indelebile nei nostri ragazzi. Tra gli altri volti vorrei mettere in primo piano tutti i famiglie, che vive sul nostro territorio. A tutti un collaboratori della sagra dal 22 al 25 agosto grazie senza confini. 2017. Erano tanti ed erano felici, nel loro lavoro Voglio ricordare il volto di Don Gian Luigi instancabile. Erano di ogni età, famiglie intere o Peirano e di mamma Giacomina rimasti più di 2 singoli, anziani e ragazzini: ognuno ha dato il anni tra noi, lasciando un segno profondo e meglio di sé, per contribuire a costruire e suscitando una grande riconoscenza. Don Gian completare la nostra chiesa. Abbiamo raccolto Luigi ha contribuito al miglioramento delle circa 25000€ che serviranno in modo particolare celebrazioni liturgiche, al canto e all'amicizia tra i per il tetto. Ma, come tante volte ho ripetuto giovani e i ragazzi, in particolare quelli della dall'altare, per Don Alessandro e per tutti i cresima. collaboratori di ieri e di oggi, costruire la chiesa Un altro volto nuovo è quello di Don Carlos, vuol dire costruire una Comunità, famiglia di che è apparso proprio all'inizio del campo Pag.1
Come in un riquadro da non dimenticare mai, vorrei mettere il volto di Mons. Lino Panizza e dei suoi preti, Don Raul, Don Peter e Don Carlos che ci ha affidato nel tempo per studiare a Gerusalemme. Mons. Lino, 20 anni fa, quando è diventato Vescovo di Carabayllo-Lima, ha voluto subito una università che desse studio e lavoro ai giovani del Perù. Oggi questa università si è moltiplicata per otto o anche di più. E Mons. Lino che ha una diocesi di oltre due milioni e mezzo di parrocchiale e che ha imparato le prime parole di abitanti, e solo 100 preti, ha deciso di investire le italiano dai ragazzi e dagli educatori. Si è fatto ben migliori energie dei suoi giovani preti, nello studio a volere da tutti e ha lasciato un segno che crescerà Roma, a Gerusalemme e in Spagna. Tutto questo nel tempo. perché loro diventino il fondamento solido Da ultimo, ma non ultimo, il volto di Don Marcello, dell'università, del seminario e della diocesi. Noi lo il nuovo vice parroco di San Pio X, ordinato sosteniamo aiutando i preti che studiano a sacerdote il 9 settembre 2017 con Don Dario. Chi è Gerusalemme. Un'impresa che ha un costo ce lo dice lui, in una chiara lettera che scrive alla notevole, cui tutti possono contribuire. E vi dico comunità di San Pio X. I giovani e l'intera comunità grazie per tutto quello che fate o farete. Perché di San Pio X lo hanno accolto festosamente, come aiutare una chiesa sorella è un'opera di immenso lievito nuovo, per le nuove generazioni. valore agli occhi di Dio, e vi ricolmerà con la sua Non vorrei dimenticare nessuno, ma non posso grazia. Vi chiedo anche una preghiera per Mons. neanche ricordare tutti, perché siete tanti: ACR, gli Panizza, che negli ultimi tempi ha avuto gravi scout, giovanissimi, giovani, educatori, catechiste, problemi alla sua schiena. le famiglie, la cantoria, i cuochi, volontarie delle Atutti auguro un feliceAnno Pastorale pulizie della chiesa, gruppo adulti, il Consiglio Pastorale, il Consiglio degli Affari Economici, il Don Luciano gruppo delle comunicazioni (sito internet, totoparrocchia, giornale della comunità parrocchiale), Proprio per non dimenticare nessuno voglio ricordare il volto delle mie ragazze e dei miei ragazzi che una volta al mese, in occasione della settimana che include il 1° venerdì, incontro nelle loro case portandogli l'Eucaristia, e raccogliendo le loro confidenze. A tutti e in particolare a loro vorrei dire: voi siete il tesoro della nostra chiesa, le vostre preghiere, e le vostre sofferenze stanno sempre davanti al Signore! Pag.2
Vice Parroco a San Pio X Carissimi parrocchiani, con grande gioia scrivo questo mio “primo articolo” sul giornalino parrocchiale per farmi conoscere e raccontarvi “la mia storia”. Mi chiamo don Marcello Fassi sono nato a Magenta (MI) il 12 agosto 1991, ma originario di Marcallo con Casone (MI) paese in cui sono cresciuto, ho una sorella maggiore, Federica, infermiera a Magenta. Sono nato e cresciuto in una famiglia molto credente, fin da bambino ho respirato un clima di grande fede, ho sempre frequentato l'oratorio e la parrocchia; inserito appieno nelle attività di una comunità vivace e attiva, una terra di fede, che ha dato tanti giovani e tante ragazze a Dio, consacrandole alla vita sacerdotale e religiosa. Fondamentale è stato il giorno della Prima Comunione, ricevendo Gesù nel mio cuore, ho sentito molto vicino la voce di Dio, che probabilmente già a quel tempo, così piccolo, mi chiamava ad essere suo servitore; il Signore aveva già un progetto su di me! Ho svolto fin da piccolo il servizio di chierichetto,servendo all'altare, mettevo molto impegno e determinazione e sentivo crescere dentro di me sempre la convinzione di essere stato realmente “chiamato”. Un giorno parlando con il mio vice-parroco, gli dissi: “da grande voglio diventare prete!”; lui mi rispose di tenere stretto nel mio cuore questo desiderio e di non dirlo a nessuno fino a quando sarei diventato grande. Crescendo, ho imparato quanto sia importante la figura del sacerdote, è lui che ci porta a Gesù, che ci dona l'Eucarestia, che si “fa pane spezzato” per ogni uomo. Ho imparato a conoscere sempre meglio il Signore, attraverso la preghiera intensa e grazie anche all'aiuto del mio parroco, uomo di fede viva, di intensa umanità e di grande cultura che mi fu guida, maestro ed esempio; guardando a lui, ho maturato la mia vocazione. Negli anni della maturità, grazie all'aiuto del mio padre spirituale, ho capito chiaramente che ciò che sentivo dentro il mio cuore non era altro che la voce di Dio che mi chiamava. Nel 2011 il mio parroco, mi fece conoscere la Diocesi di Albenga e il Vescovo, mons. Mario Oliveri, che mi accolse nel suo seminario. Ho seguito la voce del Signore che mi diceva: “Seguimi”. Forse inizialmente l'ho seguito in modo un po' malsicuro, volgendomi indietro e chiedendomi se la strada fosse veramente la mia. E in qualche punto del cammino ho forse fatto l'esperienza di Pietro dopo la pesca miracolosa, sono cioè rimasto spaventato per la sua grandezza, la grandezza del compito e per l'insufficienza della mia povera persona, così da volermi tirare indietro: “Signore allontanati da me che sono un peccatore!”(Lc 5,8). Ma poi Gesù con grande bontà, ci prende per mano, ci trae a se e ci dice: “Non temere! Io sono con te. Non ti lascio, tu non lasciare me!” Ho svolto la mia formazione nei seminari di Albenga e di Pisa, (uno dei miei professori è stato anche don Luciano) a cui sono grato per la formazione datami. Anche se non sono mancati momenti molto faticosi e difficili, ma anche momenti di gioia e divertimento; il Seminario è stato anche il luogo in cui ho stretto le mie più belle amicizie e delle quali sono infinitamente grato al Signore. Il 9 settembre scorso il nostro Vescovo, Mons. Borghetti, mi ha ordinato sacerdote e destinato come curato qui a San Pio X...il vescovo nel luglio scorso mi disse: ”Ti mando a San Pio a Loano, ad aiutare il Parroco,in una parrocchia viva con tanti giovani che ti aspettano!” Da quel giorno ho cominciato a pregare per tutti voi, spiritualmente vi sono vicino da mesi... In questi pochi giorni di servizio in Parrocchia, ho sperimentato con mano quanto il vescovo mi ha detto. In questa comunità c'è tanto fare! Vi prometto che metterò tutto l'impegno possibile per svolgere un servizio fecondo, nella nostra comunità, piccola porzione di Chiesa, cercherò di far toccare con mano la presenza del Dio vivente nell'amore, adorarlo, rinascere nello Spirito ad una vita di carità. Pag.3
Un sacerdote, un presbitero, deve essere ciò che il suo nome significa, cioè un uomo maturo, una chiara icona di Cristo guardando alla quale si può imparare a vivere da cristiani. I fedeli e soprattutto i nostri giovani, hanno bisogno di qualcuno che faccia loro percepire il “fascino Spirituale” della presenza di Cristo, e prima di tutti dovrebbe essere il sacerdote ad irradiare questo “fascino” attraverso la sua familiarità con gli altri, anche quando non è sull'altare. Questo sarà il mio ministero in mezzo a voi! Sono comunque un prete novello, agli inizi del ministero, farò sicuramente qualche errore...vi chiedo scusa in anticipo e per questo ho bisogno del vostro sostegno nella preghiera. Sappiate che “sotto il campanile” c'è un prete che prega per voi sempre disponibile ad ascoltarvi e nel limite del possibile ad aiutarvi. Grazie al nostro parroco, don Luciano, sacerdote zelante, generoso ed attivo, che mi ha accolto con tanto affetto come suo collaboratore. Grazie a voi della grandissima accoglienza, che mi ha fatto sentire subito San Pio la mia casa! Con affetto don Marcello Grazie Don Gian Luigi Carissimi, fare tanto; gli auguro un buon cammino pastorale in mezzo il mio incarico pastorale di viceparroco qui con voi a san Pio a voi.Lasciarvi mi costa alquanto, mi sono affezionato a X é terminato; con il mese di settembre e i vari tanti di voi, vi porto con me nel mio cuore e vi accompagno avvicendamenti, il Vescovo Guglielmo mi ha chiesto di sempre con la mia benedizione. trasferirmi a Imperia Porto Maurizio nella Basilica Concattedrale dedicata ai SS. Maurizio e Compagni Martiri, Don Gian Luigi dove avevo già svolto come seminarista due anni di “tirocinio” in preparazione a ricevere il Sacramento dell'ordine e dove prenderò il posto di viceparroco dopo la partenza di Don Alberto che proseguirà la sua vocazione e ministero nell'ordine dei domenicani. Non è facile in poche righe esprimervi i sentimenti che ho nel cuore, prevale riconoscenza e gratitudine a Don Luciano e a tutti quanti voi che mi avete accolto e accompagnato nelle tappe più importanti della mia vocazione, diaconato ( 19 marzo 2016), presbiterato ( 4 ottobre 2016). Abbiamo camminato insieme per Dio, per Gesù Cristo, per la nostra Parrocchia e Diocesi, insieme a Papa Francesco, al nostro Vescovo, unitamente a tutti i Sacerdoti. Non sono mancati percorsi tortuosi, incomprensioni, difficoltà ma, sono contento di aver fatto parte di voi. Due anni sono passati velocemente; un nuovo anno pastorale é iniziato e alla vostra Parrocchia di San Pio X é stato destinato Don Marcello Fassi, 26 anni, originario di Marcallo con Casone in provincia di Milano, novello sacerdote che sarà il nuovo viceparroco, con il quale ho avuto il piacere di condividere con lui tre anni di percorso nel Seminario diAlbenga. Il passaggio tra un sacerdote e l'altro non è facile né per i preti, né per i fedeli ma, sono sicuro che Don Marcello potrà Pag.4
Un decennale di servizio Mercoledì 27 settembre, memoria di San Vincenzo de' Paoli, il Centro di Ascolto Intervicariale l'Incontro, con sede nella nostra Parrocchia, ha festeggiato il decennale della sua costituzione ufficiale avvenuto con atto notarile e una decina di soci fondatori. Dieci anni di lavoro alacre a servizio dei più indigenti e di chiunque avesse bisogno del “Centro”. In dieci anni la situazione sociale è decisamente cambiata (sempre più negativa, caotica e nervosa) e questo ha messo a dura prova i volontari che non si sono mai persi d'animo e hanno sempre cercato una soluzione ai vari problemi che le persone portavano al “Centro”. Dieci anni in cui si è anche sbagliato, e sono stati proprio gli errori che hanno stimolato a ricercare strade nuove per crescere come persone e come “Centro”: abbiamo così imparato che si cresce guardando ai propri errori non come a un fallimento ma come a una opportunità di ampliare le proprie conoscenze e come a un incentivo per il domani! Festeggiare questo decennale è servito a tutti noi per fare memoria della nostra appartenenza alla Chiesa e riconfermare la nostra fiducia in Gesù Cristo e la nostra fede in Dio trino e misericordioso. Dieci anni che sono il risultato di un altro decennio (1996 – 2006) che ha visto crescere il desiderio di servire le Parrocchie e il Territorio: si è iniziato infatti in questa Parrocchia ad agire con la Comunità di San Pio X e la Comunità di San Matteo di Borghetto S. S.; dopo tre anni ecco aggiungersi la Comunità di Sant'Antonio di Padova sempre di Borghetto S. S., e l'anno successivo la Comunità di Santa Maria Immacolata e di San Giovanni Battista di Loano. Infine nel 2005 ecco aggregarsi la Comunità di San Nicolò di Pietra L. Guardando a questa situazione e al territorio servito si è deciso di far nascere il “Centro diAscolto Intervicariale l'Incontro”. Dal 2008 sino a maggio 2016 il “Centro” ha avuto la propria sede presso il Chiostro di Sant'Agostino in Loano. Un grazie sentito, quindi, a Don Luciano che ci ha riaccolto nella Parrocchia permettendo ai Volontari dell'Associazione di continuare a svolgere la “vocazione” per la quale è stata pensata e voluta. Oggi la speranza, che è anche un desiderio, dei Volontari del “Centro” è di incontrare qualche persona disposta a donare del suo tempo per essere vicino a chi è nel bisogno, e questo non è poco anche se a volte faticoso. Una cosa è certa: la fatica profusa ci viene ridonata con la pace e la serenità, che non sempre riusciamo ad avere. Concludo con una frase di Papa Francesco: “Un cuore che tende ad essere rigido non capisce la misericordia di Dio”. Chiediamo preghiere da parte Vostra perché questo sia vissuto concretamente da chi opera al “Centro”. Grazie di cuore, e Vi aspettiamo per aiutarci! Don Renato Rosso Don Marcello Fassi: novello sacerdote nella nostra parrocchia O Santa Famiglia di Nazareth, comunità d'amore di Gesù, Maria e Giuseppe, modello e ideale di ogni famiglia cristiana, a te affidiamo don Marcello Fassi. Apri il cuore di ogni focolare domestico alla fede , all'accoglienza della Parola di Dio, alla testimonianza cristiana, perché diventi sorgente di nuove e sante vocazioni sacerdotali e religiose. Disponi le menti dei genitori, affinché con carità sollecita, cura sapiente e pietà amorevole, siano per i beni spirituali ed eterni. Suscita nell'animo dei giovani una volontà libera, perché crescendo in sapienza, età e grazia , accolgano generosamente il dono della vocazione divina. Santa Famiglia di Nazareth, fa che noi tutti, di San Pio X contemplando ed imitando la preghiera assidua, l'obbedienza generosa, la povertà dignitosa e la purezza verginale vissuta in te, ci disponiamo a compiere la volontà di Dio e ad accompagnare Don Marcello Fassi, con previdente delicatezza quanti tra noi sono chiamati a seguire più da vicino il signore Gesù, che per noi ha dato se stesso. così sia. Pace e gioia a tutti. accolito Lucio Telese Pag.5
Campo Adulti A.C. “Campo senza frontiere” questo il titolo del campo adulti di A.C. che si è svolto a Nava dal 17 al 20 agosto 2017. Come dice il titolo, questo campo ci ha fatto andare…oltre i nostri soliti confini, per incontrare e conoscere da vicino altre Associazioni e Movimenti con i quali condividiamo la meta , ma nel percorso scegliamo semplicemente una diversa andatura. Dopo l'introduzione di Don Ruffino, assistente della Consulta delle Aggregazioni Laicali, abbiamo incontrato le varie Associazioni e Movimenti presenti nella nostra diocesi, che hanno dimostrato molta disponibilità al nostro invito. Abbiamo potuto ascoltare e porre domande ai Focolarini, al movimento Pro Sanctitate, ai Medici Cattolici, all'Oftal, al movimento del Cursillos, ai Salesiani, a Comunione e Liberazione, al movimento del T.L.C., a quello degli Incontri Matrimoniali, alla Scuola di Formazione dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose, all'U.C.A.I., agli Scouts, che ci hanno coinvolto piacevolmente in una camminata con loro. Ogni gruppo si è presentato, spiegando le proprie origini, parlando del proprio fondatore, delle iniziative, delle caratteristiche, del proprio carisma insomma. Il nostro Vescovo, Mons. Borghetti, che ha condiviso quasi l'intera giornata di sabato con noi, nel suo intervento ci ha fatto ripercorrere le difficoltà della differenza e le incomprensioni che purtroppo spesso ne derivano. Ci ha aiutato a considerare, però, come il carisma proprio di ogni movimento sia utile al raggiungimento del fine che ci accomuna. Come avviene per le membra di un corpo, il benessere di una parte contribuisce a migliorarne la salute complessiva. Così nella chiesa camminiamo insieme, in comunione, in unità, in armonia, ma non in uniformità, ciascuno ha il proprio ruolo, il proprio metodo, ma tutto concorre all'utilità comune e le preghiere di ogni gruppo generano vitalità ed energia per la totalità della chiesa. Mons. Borghetti ci ha ricordato come S. Giovanni Paolo II si sia dedicato alla riconciliazione tra i vari Movimenti e Associazioni perché “la divisione tra i cristiani è il maggior ostacolo alla diffusione del vangelo”. Ogni cristiano quindi deve contribuire affinché i diversi carismi si armonizzino, creando il carisma della totalità. Per l'A.C., Laura Boni ci ha presentato la figura diArmida Barelli, la cui storia ci ha permesso di ripercorrere quella dell'A.C. Grazie a queste giornate sentiamo i vari Movimenti più vicini, la conoscenza ci ha aiutato a fraternizzare e, speriamo, a cercare maggiormente di condividere momenti, celebrazioni, iniziative reciproche. Paola Delfino 40 anni Sarebbe bello che questo numero corrispondesse alla nostra età anagrafica!.!... avremmo tre figli ancora in età scolare, già autonomi e non ancora in preda alle turbolenze dell'adolescenza!?!? Invece quarant'anni sono passati dal giorno in cui Giorgio ed io ci siamo sposati. Un tempo lungo per noi visto che i nostri genitori non hanno potuto festeggiare nemmeno il venticinquesimo di matrimonio. In questo periodo sono successe tante cose e con l'aiuto di Dio, abbiamo camminato tenendoci per mano, incoraggiandoci a vicenda, consolandoci e pregando. All'omelia del nostro matrimonio Don Rinaldo ce lo aveva detto: a sposarci eravamo in tre: Giorgio, io e il Signore. E la presenza di Dio nella nostra vita si è resa tangibile in più di un'occasione. Ora per ringraziare del dono ricevuto, avevamo pensato, scopiazzando Sandra e Antonio Scarmagnani, di andare alla messa di Papa Francesco a Roma in S. Marta (ma è possibile farlo solo in occasione del 25simo o del 50simo). Così un giorno parlando col nostro vescovo, mons. Guglielmo Borghetti, gli abbiamo chiesto se avremmo potuto festeggiare con lui questa ricorrenza. Poi è passato del tempo, ad agosto è rientrato inaspettatamente nostro figlio Claudio, che lavora in Nuova Zelanda. La famiglia era al completo, potevamo festeggiare. Così il 30 agosto (anche se la data è l'1 settembre) avremmo partecipato alla messa celebrata per il IV anniversario della morte di RenzoAllario, papà di Elena moglie del nostro Stefano, e poi mangiato insieme. Invece sabato 26 agosto ad Albenga all'incontro col vescovo per la presentazione del “piano pastorale diocesano”, Mons. Guglielmo ci chiede quando avremmo celebrato insieme l'anniversario. Così la messa del 30/8 è stata celebrata per Renzo e per noi dal Vescovo. E' stato il più bel regalo che potessimo ricevere. Ci sono mancati i miei fratelli Angelo e Don Rinaldo ma li abbiamo sentiti, insieme a Renzo, partecipi della nostra gioia. Giosetta e Giorgio Pag.6
Diario di viaggio del pellegrino-Gruppo CTG Loano 2017: Bon Camino Il 15 settembre siamo partiti in ventidue per percorrere gli ultimi 124 km del cammino portoghese, per Santiago de Compostela. Il percorso originale partirebbe da Lisbona, ma noi lo abbiamo iniziato da Valençia do Minho, un poetico borgo tra il Portogallo e la Spagna. Abbiamo intrapreso il cammino in una splendida giornata di sole, valicato il ponte, che separa le due nazioni, abbiamo raggiunto la prima tappa in Galizia. Il gruppo è misto, ci siamo Fabio ed io che teniamo sotto controllo gli spostamenti, le due amiche, le due sorelle, i camminatori esperti, le pellegrine tenaci e le chiacchierone. Abbiamo sei tappe da percorrere insieme. Pian piano il gruppo impara ad attendere anche i più lenti facendo anche delle pause quando si capisce che qualcuno ne ha bisogno. Sul nostro sentiero, ad un certo punto, ci imbattiamo in granai tipici di questi luoghi rupestri di contadini. L'umidità è sempre stata l'unica nemica del raccolto in Galizia: non fa mai né troppo caldo né troppo freddo. Si dice che se fai una domanda ad un galiziano non risponderà mai in maniera precisa, ma piuttosto con un'altra domanda. Da Porrino a Redondela percorriamo un lungo tratto di strada nel bosco, per poi sbucare piacevolmente sul mare. Al nostro arrivo scorgiamo l'alta marea mentre il giorno seguente partiamo con la bassa marea. Arrivati a Pontevedra visitiamo la chiesa della Madonna Pellegrina caratterizzata dalla sua pianta a forma di conchiglia della “capasanta”. Un tempo si tornava dai pellegrinaggio di Santiago de Compostela con la conosciuta conchiglia per dimostrare di averlo fatto e di aver visto l'Oceano, ricco di molluschi conchigliati. Attraversiamo il paese di Padron. Nel duomo è conservata la pietra dove gli apostoli nel 44 d.C. attraccarono la barca per poi raggiungere a piedi l'interno della Galizia e mettere al sicuro le spoglie dell'Apostolo Giacomo. Dove le lasciarono, oggi sorge Santiago. La penultima tappa è la più dura ed è di 28 chilometri. Abbiamo camminato dentro suggestivi boschi ed oggi, l'ultimo giorno entriamo a Santiago con la nebbia e la pioggia. Il sorriso delle persone che entrano per la prima volta in Plaza de la Quintana e vedono la cattedrale, non si può raccontare. Non ci sono giorni di sole o di pioggia, ma solo il brivido che invade i volti delle persone che esplode in sorriso. Non è la meta che cambia la tua vita ma il cammino che percorri con le persone che hanno condiviso con te la fatica della strada. Torneremo a Santiago perché amo questi luoghi e spero di contagiare molte altre persone! Simona Una comunità che si fa amore Ciao, sono Gabriella di Cernusco sul Naviglio (Mi) e da anni vivo nel territorio della parrocchia, fino a poco tempo fa assieme ad Andrea, mio fratello, che adesso mi guarda dal cielo. Sia Andrea, con varie patologie incurabili, che io abbiamo trovato un Padre, un fratello ed un amico in Don Luciano che è sempre stato al nostro fianco per sostenerci e farci sentire parte della grande famiglia della San Pio X. Anche adesso, che sono fisicamente sola, perchéAndrea mi sostiene da lassù, so di poter contare in ogni momento su Don Luciano e sulla comunità che mi è stata vicina nel momento del dolore e che tutt'ora mi sostiene con la preghiera. Grazie a tutti Gabriella Pag.7
La Normandia, lo sbarco, la Bretagna Alcuni componenti di questa comunità hanno partecipato località di Guimiliau, nel dipartimento del Finistère, e che è alla Gita in Normandia di Settembre 2017 stato realizzato in gran parte in stile gotico fiammeggiante. È stata una piacevole esperienza. I luoghi che abbiamo Concludiamo il nostro viaggio a Chambery, capoluogo del visitato testimoniano una delle più grandi invasioni anfibie dipartimento della Savoia, graziosa cittadina francese, città della storia da parte delle truppe alleate per porre fine alla di transito dal Frejus per l'Italia, abbiamo assistito alla S. seconda Guerra Mondiale. messa celebrata dal locale Vescovo e pranzato a base di bourguignonne e fondue. Il 6 giugno 1944, circa 80 chilometri della costa fu Fine della gita a Loano, A tutti un caro arrivederci alla teatro di sbarco. Oggi sono ancora visibili le opere e gli prossima volta. attracchi che diedero la possibilità alle forze alleate di Bruno sbarcare e sorprendere l'Armata tedesca. Relitti, spiagge, musei fanno riflettere su quanto successe per rendere la libertà all' Europa invasa. Abbiamo continuato la nostra visita lungo la costa della bassa Normandia e Bretagna, Mont Saint Michel è stata nuovamente una grande emozione, l'Abbazia sorge dal mare in un imponente complesso gotico. Di origine celtica, nei secoli, ha determinato un importante luogo di culto e di cristianità. In Asse con la Sacra di San Michele, in Piemonte e la Grotta-Cattedrale di Monte Sant'Angelo in Puglia. Altra curiosità del nostro viaggio “ I CALVARI BRETONI ”. Il complesso parrocchiale di Guimiliau (in francese "enclos paroissial de Guimiliau") è un tipico complesso parrocchiale (enclos paroissial) bretone, che si trova nella Tutti uniti per la missione: Campo parrocchiale Nava 2-6 agosto 2017 Todos juntos por la misiòn: questo il motto del Campo Parrocchiale che si è svolto a Nava dal 2 al 6 agosto 2017. Anche quest'anno il nostro campo ha registrato il tutto esaurito in breve tempo. Oltre 40 ragazzi di San Pio X e non solo sono stati protagonisti di questa “settimana” nella ormai conosciutissima casa del seminario accompagnati da numerosi educatori. Dalle consolidate Suor Lina, Paola, Stefania, Matilde, dai rodati Giorgio, Simone, Luis alle splendide novità Simona, Lorenzo, Nicolò eAlain tutti hanno contribuito a rende l'esperienza ricca e divertente. L'occasione ci ha dato la possibilità di conoscere meglio le 5 colonne del Vangelo di San Matteo (seguendo la metafora del racconto come un tempio). A farci luce lungo l'intera strada di questi 5 giorni è stato il Padre Nostro (Mt 6, 9-14) che Gesù ha insegnato agli Apostoli, mentre mercoledì appena incontrati siamo stati chiamati ad essere il sale della terra e la luce del mondo (non male come missione!). Nei giorni successivi i gruppi hanno affrontato temi, a partire dalla Parola, come l'accoglienza, il tesoro di ognuno e abbiamo ricordato un importante messaggio: Gesù ci dice su cosa saremo interrogati con largo anticipo (Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi...tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Mt 25,31-46. Ogni giorno dunque abbiamo pregato, fatto gruppo e giocato molto. Non sono mancate la drammatizzazione degli educatori che al mattino veniva proiettata per introdurre i temi, la mitica ginnastica post-risveglio per sgranchire i muscoli, la gita sui prati e un'intervista a tutti i ragazzi realizzata dalla bravissima Simona (ps: se non l'avete contattateci!). Nonostante le fatiche e le poche ore di sonno il campo è volato e avremmo voluto prolungarlo perché ogni anno nascono e si ritrovano belle amicizie. Saluti a tutti! Maty e Stefy Pag.8
Il campo a Nava 2017 Il giorno mercoledì 2 agosto, ha avuto inizio il campo parrocchiale a Nava. Il tema che i nostri educatori con Don Luciano hanno deciso di affrontare è stato il Vangelo di San Matteo, il quale ricorda per struttura il tempio greco. In modo particolare il titolo del campo è stato “Tutti uniti per la missione” e l'inno “Annunceremo che Tu” per incitare i fedeli a diffondere la Parola di Dio. Il giorno 2 agosto è stato dedicato ai giochi di presentazione e di benvenuto. I ragazzi sono stati divisi in gruppi per età: uno per le elementari, due per le medie e uno per le superiori. Il giovedì, sono iniziati, pertanto, i momenti di gruppo in cui i ragazzi, aiutati dagli educatori, riflettevano sul tema del giorno che era “l'accoglienza”. Essi erano tenuti a scrivere su degli omini di carta quando si sono sentiti accolti e quando hanno accolto, dopo aver scritto su un cartellone la loro opinione sull'accoglienza. Il gruppo dei giovanissimi, i più grandi, hanno invece letto, divisi in coppie, alcuni articoli inerenti al tema del giorno e successivamente li hanno esposti ai compagni. Infine è stata letto il testo di una canzone, scelta dagli educatori, “Where is the love” dei Black Eyed Peas, che presentava i dilemmi del mondo di oggi. Infine è stato proposto loro l'attività degli omini di carta e di scrivere il titolo di una canzone che preferiscono per l'attività del venerdì. Gli omini sono stati pinzati tutti gli uni insieme agli altri durante la celebrazione della sera e lasciati in Cappella ai piedi dell'altare. Venerdì invece si è svolta la gita che ha avuto luogo a San Bernardo d'Armo e qui i ragazzi hanno riflettuto e condiviso la loro opinione sul tema della ''perla preziosa'', individuando il loro tesoro e scrivendo su delle monete di cartoncino, la loro scala di valori. Fra i più frequenti ci sono state l'amicizia e la famiglia. In più, il gruppo dei giovanissimi ha ascoltato, sempre a coppie, le canzoni scelte il giorno precedente ed è stato affidato loro il compito di scrivere delle domande di riflessione per l'attività del giorno dopo. Sabato si sono tenute le confessioni, quindi i ragazzi hanno fatto l'esame di coscienza in maniera autonoma con delle domande proposte dagli educatori, o dai ragazzi stessi per i giovanissimi, che hanno utilizzato come spunto di riflessione. I ragazzi dovevano scrivere su un cartoncino azzurro i loro pregi e su uno rosso i loro difetti. Questi ultimi sono stati consegnati ai sacerdoti durante la confessione e poi bruciati durante la celebrazione serale. Al termine delle confessioni c'è stato il pranzo e al pomeriggio i giochi d'acqua. La sera i ragazzi hanno presentato scenette ideate autonomamente e successivamente c'è stato il falò nel campo da calcio all'interno del giardino della struttura ospitante. La domenica mattina, i gruppi hanno preparato la SS Messa delle 11:30 una foto dei ragazzi intorno al falò acceso sabato sera scrivendo le preghiere dei fedeli e attribuendosi i ruoli all'interno della funzione. Al termine della Messa sono stati consegnati i braccialetti e le foto ricordo a ciascun ragazzo. Quello che si è concluso domenica 6 agosto si può considerare un ottimo campo, soprattutto se si considera che fino a pochi mesi prima non si sapeva nemmeno se si potesse fare. Infatti il nostro parroco, Don Luciano, rivolgendosi agli educatori l'ha definito “Un miracolo – che – c'è stato perché voi ci avete creduto, e vi siete donati senza risparmio!”. I gruppi sono stati molto bravi, riflessivi e produttivi, accogliendo ogni attività proposta dagli educatori. Un grosso ringraziamento va quindi a tutti i ragazzi, gli educatori, le famiglie, i preti e i cuochi che hanno reso possibile tutto questo. I ragazzi: Elettra Alberto, Mariavittoria Caserta, Simone Mauri, Francesco Sarà, Erik Scaglia, Gaya Lorelay lo Casto, Aurora Bogliolo, Martina Piliego, Elisabetta Longo, Diego Tartaglia, Tommaso Lunetta, Alessia Dragomir, Elena Parodi, Srena Beviacqua, Chiara Arvasi, Lorenzo Gombini, Michela Trachelio, Alessandro Settimio, Giovanni Venerucci, Andrea Cenere, Matilde Casaccia, Anna Briozzo, Alessandro Messa, Niccolò Candotti, Irene Tartaglia, Agnese Lazzaroni, Fiorenzo Mauri, Tommaso Quartieri, Lisa Vallero, Silvia Valcavi, Francesca Bonelli, Pietro Sarà, Federica Castiglione, Aurora Vicinanza, Giacomo Mauri, Carlotta Meroni, Lorenzo Sarà, Noemi Bosio, Lisa Grazioso e Stefano Ratto. Gli educatori: Suor Lina,Stefania Cipro, Alain, Paola Allario, Simone Agosti, Luis Rojas, Nicolò Longo, Simona Berton, Matilde Mssucco, Lorenzo Dorindo e Giorgio Carlini il capo campo. I sacerdoti: Don Luciano, Don Carlos e Don Gianluigi salito a Nava per le confessioni. Le famiglie: Silvia Sarà e Stefania Poggi; Stefano e Paolo Rubatti;Angela, la zia della nostra educatrice Stefania Lorenzo Dorindo Pag.9
PARROCCHIA SAN PIO X – LOANO PARROCCHIA CRISTO RE- IMPERIA ISRAELE TERRA SANTA CON IL DESERTO DEL NEGEV DALL’8 AL 15 MARZO 2018 Giovedì 08 MARZO ITALIA- TEL AVIV – NAZARETH Venerdì 09 MARZO NAZARETH - TIBERIADE Sabato 10 MARZO NAZARETH – MAR MORTO – GERICO - BETLEMME Domenica 11 MARZO EIN KAREM -BETLEMME Lunedì 12 MARZO BETLEMME GERUSALEMME - BETLEMME Martedì 13 MARZO BETLEMME - NEGEV Mercoledì 14 MARZO MITZPE RAMON – TEL ARAD – TEL BEER SHEVA Giovedì 15 MARZO MITZPE RAMON - GIAFFA - TEL AVIV- ITALIA Quota di partecipazione € 1.480 Supp. Singola €. 290 Acconto €. 400 ENTRO IL 15 DICEMBRE Comprende: Volo di linea A/R per Tel Aviv con bagaglio a mano e in stiva. Tasse aeroportuali. Sistemazione in hotel a Nazareth 2 notti– Betlemme 3 notti– Mitzpe Ramon 2 notti Trattamento di pensione completa Trasferimento in bus riservato da Loano per Aeroporto e ritorno Guida accompagnatore e assistente spirituale biglietti di ingresso per i siti, Taxi per il Monte Tabor Traversata del lago di Tiberiade in battello Facchinaggio bagagli in hotel. Assicurazione medico-bagagli Documento necessario: passaporto in corso di validità, con 6 mesi di scadenza oltre da data della gita. Non comprende: Mance (da versare in loco), ingressi non menzionati, le bevande. Assicurazione annullamento (consigliata) €90,00 La successione delle visite potrebbe subire alternanza a seconda delle disponibilità dei siti o per eventuali manifestazioni. Operativo voli EL AL Organizzazione tecnica Berton Viaggi Loano 019 – 675070 - 676080 Pag.10
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