L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova

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L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova
L’Angelo

4   Mensile di vita Parrocchiale
    anno XLVI - n. 4 aprile 2021
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova
In copertina:

sommario
                                                         Jan e Hubert Van Eyck: Politti-
                                                         co dell’Agnello Mistico (parti-
                                                         colare) Cattedrale di Gand

La parola del Prevosto (don Lucio)
L’anno di San Giuseppe
                                                    3
                                                    5
                                                           L’Angelo
Miracoli eucaristici                                6

Vita parrocchiale
- 100 dall’Ordinazione sacerdotale                  7
18 marzo, Giornata in memoria delle vittime Covid   8

Dall’Oratorio
Il sogno diventa realtà                             10
Quando si giocava ovunque                           12   4     Mensile di vita Parrocchiale
                                                               anno XLVI - n. 4 aprile 2021

Arte & cultura
Le poesie dèi méss                                  13   Redattori:
Piccolo ripasso... 69. (S. Amighetti)               14      Sac. Lucio Sala
                                                            Sac. Sergio Mariotti
Le nostre rubriche                                          Sac. Michele Bodei
Verola missionaria (P. Sala)                        16      Sac. Alessandro Savio
                                                            Tiziano Cervati (Capo redattore)
L’evangelizzazione (don Sergio)                     18
I Profeti: Malachìa (F. Checchi)                    20
                                                         Telefoni utili
La scuola della Parola                              22
                                                             030 931210 (Ufficio parrocchiale)
Vita e cammino di San Francesco                     24       331 9996919 (Oratorio)
                                                             030 932998 (don Sergio)
Varie – Cronaca                                              030 931475 (don Michele)
Avis                                                25
Anagrafe parrocchiale                               26   Stampa
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                                                            Tel. 030 938 02 01
                                                            serena@bressanelli.eu

                                                         Grafica
                                                            Serena Bressanelli

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DIO HA AMATO IL MONDO

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TANTO DA DARE
IL SUO FIGLIO UNIGENITO

G   esù in croce grida: “Tutto è
    compiuto”. Che cosa significa-
no queste parole? Gesù ha vissuto
una vita per fare unicamente la vo-
lontà del Padre: e la loro volontà è
che l’umanità sia redenta, salvata.

Un amore così grande che noi pos-
siamo contemplare ogni volta che
guardiamo il Crocifisso, un amore
che chiede solo di essere accolto.

Più volte abbiamo ascoltato la let-
tera ai Romani che ci ricorda come
l’amore di Dio è così grande che
nessuno e nulla potrà separaci da
questo amore.

La Lettera ai Romani chiarisce la
profondità del dono del Signore: il     Tiziano Vecellio
suo amore che si rivela nella croce     Polittico Averoldi 1520-1522 (particolare)
                                        Brescia - Chiesa dei santi Nazaro e Celso
che è il fondamento della nostra
speranza. «Chi ci separerà dall’amo-    sa nel dono totale di sé, al di là del
re di Cristo? […] Io sono persuaso      fallimento della croce, ha in sé il
che né morte né vita, né angeli né      segno della vittoria: la vita donata
principati, né presente né avvenire,    agli altri fino alla fine e la morte in-
né potenze, né altezza né profondi-     contrata per vivere l’amore per tutti
tà, né alcun’altra creatura potrà mai   non sono la fine di tutto, ma il ger-
separarci dall’amore di Dio, che è in   me di una vita nuova di cui Cristo
Cristo Gesù, nostro Signore».           ha portato l’annuncio. Lo spiega la
                                        parabola del seme di frumento: «Se
La croce di Gesù può sembrare a         il chicco di grano, caduto in terra,
una prima osservazione il segno         non muore, rimane solo; se invece
del fallimento dell’opera di Gesù.      muore, produce molto frutto. Chi
Ma non è così.                          ama la propria vita, la perde e chi
                                        odia la propria vita in questo mon-
Nella risurrezione di Gesù il Padre     do, la conserverà per la vita eterna»
proclama che la vita di Cristo spe-     (Gv 12,24-25). La vita infatti è amo-
                                                                               l’angelo4   3
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la parola del prevosto

         re che cresce e si sviluppa nel dono        sere colpiti da un virus ci fa capire
         di sé, e così diventa feconda in una        quanto siamo vulnerabili. Tutto ciò
         vita nuova.                                 ci spaventa.
         In questa luce è possibile capire le        Cristo risorto ci viene incontro in
         parole di Paolo: «Se Cristo non fos-        ognuna di queste situazioni: per
         se risorto, la nostra fede sarebbe          dirci che l’assumersi con coraggio
         vana». Ognuno di noi è il destinata-        il peso che la vita ci porta, restan-
         rio dell’annuncio del Cristo risorto:       do aperti all’amore e alla carità ci fa
         che cosa può voler dire questo nel-         comprendere come la nostra rispo-
         la nostra vita?                             sta è già una vittoria. Rispondiamo
                                                     al male con il bene. La natura che
         Ognuno di noi fa i conti con diverse        si risveglia in questo periodo della
         situazioni di debolezza: l’insicurez-       Pasqua ci aiuti ad affrontare con co-
         za, la fragilità, la solitudine, l’incom-   raggio questo tempo.
         prensione, il fallimento, la malattia,
         la paura, la povertà, la morte. In          Buona Pasqua.
         questo periodo del «coronavirus»,
         scopriamo la forza del male: l’es-                                     Don Lucio

                        Sante Cresime e Prime Comunioni
                            Domenica 11 aprile 2021
                          e Domenica 23 maggio 2021

                  A causa delle disposizioni per la prevenzione del Covid-19
                               l’amministrazione dei sacramenti
                          si svolgerà con due distinte celebrazioni:

                                   alle ore 9.30 e alle 11.30
                           e saranno riservate esclusivamente
                  ai ragazzi che riceveranno i sacramenti, ai loro genitori,
                             ai padrini e madrine e a un numero
                               strettamente limitato di parenti.

                Per tutti gli altri fedeli le Sante messe avranno il seguente orario
                                        ore 8.00 - 16.00 - 18.30

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L’ANNO DI SAN GIUSEPPE VOLUTO DAL PAPA

                                                                                                VITA PARROCCHIALE
IL MONDO HA BISOGNO DI PADRI
P  adre amato, padre nella tenerezza,
   obbedienza e accoglienza; padre
dal coraggio creativo e lavoratore: con
queste parole papa Francesco descri-
ve san Giuseppe. Lo fa nella Lettera
apostolica Patris corde, presentata in
occasione del 150° della proclama-
zione dello Sposo di Maria a Patrono
della Chiesa cattolica. Era stato il bea-
to Pio IX, l’8 dicembre 1870, a tributare
questo titolo per san Giuseppe. Per ce-
lebrare tale ricorrenza, il Pontefice ha
indetto uno speciale “Anno” per tutto il
2021). Sullo sfondo della Lettera apo-
stolica, c’è la pandemia da Covid-19
che, scrive il Papa, ci ha fatto com-
prendere l’importanza di tante perso-
ne comuni, solitamente dimenticate,
come medici, infermiere e infermieri,
commesse, addetti alle pulizie, ba-
danti, trasportatori, forze dell’ordine,
volontari, sacerdoti, religiose..., gente     ver usato dell’autorità legale, che a lui
che «esercita ogni giorno pazienza e          spettava sulla sacra famiglia, per farle
infonde speranza, avendo cura di non          totale dono di sé, della sua vita, del
seminare panico ma corresponsabilità.         suo lavoro; nell’aver convertito la sua
Proprio come san Giuseppe, «l’uomo            umana vocazione all’amore domestico
che passa inosservato, l’uomo della           nella sovrumana obla­zione di sé, del
presenza quotidiana, discreta e nasco-        suo cuore e di ogni capacità, nell’amo-
sta».                                         re posto a servizio del Messia germina-
Proporremo ogni mese un’ampia sin-            to nella sua casa».
tesi della Lettera di papa Francesco.         Per questo suo ruolo nella storia della
                                              salvezza, san Giuseppe è un padre che
Padre amato                                   è stato sempre amato dal popolo cri-
La grandezza di san Giuseppe consiste         stiano [ ... ].
nel fatto che egli fu lo spo­so di Maria e
il padre di Gesù. [ ... ] San Paolo VI os-    Sabato 1° maggio, festa di san
serva che la sua pa­ternità si è espressa     Giuseppe lavoratore, alle ore
concretamen­  te «nell’aver fatto della       10.30, in Basilica sarà celebra-
sua vita un servizio, un sacrificio, al mi-   ta una santa Messa per il mon-
stero dell’incarnazione e alla missione       do del lavoro.
re­dentrice che vi è congiunta; nell’a­
                                                                                    l’angelo4   5
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miracoli eucaristici

         ROSANO 1948
         LA STATUA DEL SACRO CUORE
         SANGUINÒ RIPETUTAMENTE

         In provincia di Firenze, a Rignano sull’Arno, sorge la grande e antichissima ab-
         bazia benedettina di Santa Maria di Rosano, fondata nel 780. Nella chiesa del
         monastero si venera la statua del Sacro Cuore, che sanguinò e lacrimò in diverse
         occasioni. La statua, che è di altezza naturale, fu donata nel 1948 da una pia per-
         sona come adempimento di un voto fatto durante il secondo conflitto mondiale.
         Il volto di Cristo possiede un’espressione intensa di virile dolcezza che invita alla
         preghiera e al raccoglimento. Il Cuore spicca al centro del petto, circondato da
         una corona di spine.

                                                     del medesimo anno un altro prodigio
                                                     si aggiunse “impressionante e inatte-
                                                     so”: l’effusione di sangue. Tali fatti si
                                                     verificarono ripetutamente tra il 1948
                                                     e il 1950 e sono avvalorati da nume-
                                                     rosi testimoni oculari, dalle Monache
                                                     stesse e in particolare dalla Rev. Ma-
                                                     dre Abbadessa M. Ildegarde Cabitza
                                                     di v.m. Nell’archivio del monastero si
                                                     conservano molte testimonianze giu-
                                                     rate anche di sacerdoti, predicatori e
                                                     visitatori occasionali, insieme alle ana-
                                                     lisi mediche del sangue, a manutergi e
                                                     purificatoi imbevuti di sangue. Tra que-
                                                     ste, preziosa rimane la testimonianza
                                                     di Mons. Angelo Scapecchi, divenuto
                                                     poi Vescovo ausiliare della Diocesi di
                                                     Arezzo. Dall’archivio si viene a cono-
          La statua del Sacro Cuore che ha sangui-   scenza dell’indagine del Visitatore P.
          nato e lacrimato                           Luigi Romoli o.p. inviato dal S. Uffizio,
                                                     il quale interrogò personalmente tutte
          Dalla Lettera del Vescovo Luciano          le Monache imponendo alla comuni-
          Giovanetti, 4 aprile 1998                  tà il più assoluto silenzio. In seguito, il
                                                     14 Novembre 1950, lo stesso S. Uffizio

          «L   a sera del 4 aprile 1948, Dome-
               nica in Albis, durante il canto dei
          Vespri, si osservò per la prima volta
                                                     ordinò la rimozione della statua per
                                                     custodirla in luogo segreto. Essa ritor-
                                                     nò a Rosano nel 1952. La comunità di
          che dagli occhi della statua cadevano      Rosano visse tali avvenimenti con inti-
          gocce come di lacrime. Nel giugno          ma gioia e grande emozione, ma con
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L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova
estrema riservatezza, tanto è vero che

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- come risulta dalla cronaca - non fu
distolta dalle occupazioni quotidiane,
ma al contrario la vita monastica pro-
seguì più intensa secondo il motto be-
nedettino Ora et Labora. Il fatto della
lacrimazione e della effusione di san-
gue venne ritenuto inesplicabile dal
punto di vista naturale e umano. Il mio
venerato predecessore Mons. Giovan-
ni Giorgis vide nei fatti di Rosano un
                                           Il 31 maggio 1997 il Cardinale Joseph
appello del Signore “alla fedeltà, alla    Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI,
riparazione, alla preghiera”. […]          presenziò all’inaugurazione del Monas-
                                           tero di S. Maria dove celebrò la Messa e
Carissimi fratelli e sorelle ripensiamo    consacrò l’altare di fronte ad una grande
                                           folla, al Vescovo di Fiesole Luciano
con commozione quanto avvenuto nel         Giovannetti e alla Badessa del Monaste-
1948 nella nostra Diocesi, vediamolo       ro di Rosano Maria Immacolata Fornasari.
come un segno della benevolenza e
dell’amore del Signore, e come invi-       la grazia di un crescente fervore apo-
to a una seria e profonda riflessione.     stolico e anche il dono di numerose e
Rinnoviamo con gioia la nostra arden-      sante vocazioni sacerdotali e religiose,
te devozione al Sacro Cuore di Gesù,       per fare di Cristo il cuore del mondo.
e accogliendo questo messaggio             Guardando al Cuore di Gesù attinge-
chiediamo il dono di una sempre più        remo con gioia alle sorgenti della sal-
profonda conversione al suo amore,         vezza!».

                                  - 100
 I l 5 marzo scorso, con una santa Messa presieduta da don Alberto Comini
   e concelebrata dal nostro prevosto don Lucio e da don Alessandro, sono
 stati con noi i diaconi Simone Toninelli, Michele Rinaldi, Filippo Zacchi, At-
 tilio Vescovi (non in foto), e per celebrare i 100 giorni dalla loro ordinazione
 sacerdotale! Manca davvero poco. Li accompagniamo con la preghiera.

                                                                                 l’angelo4   7
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova
vita parrocchiale

                                            18 MARZO 2021
                                            GIORNATA NAZIONALE
                                            IN MEMORIA
                                            DELLE VITTIME
                                            DEL COVID

                              Signore Padre buono e misericordioso,
                         ascolta la preghiera delle tue figlie e dei tuoi figli
                                     in questo tempo oscurato
                             dalle ombre della malattia e della morte.
                    La Pasqua di Cristo, verso la quale siamo incamminati,
                                illumini il nostro pellegrinare.
                                Donaci occhi, mente e cuore
                    per sostenere le famiglie, soprattutto le più provate;
                  per prenderci cura dei bambini, accompagnare i giovani,
                        dare forza ai genitori e custodire gli anziani.
                   Dona guarigione agli ammalati, pace eterna a chi muore.
                           Indica ai governanti la via per decisioni sagge
                               e appropriate alla gravità di quest’ora.
                  Dona forza ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari,
                    a chi si occupa dell’ordine pubblico e della sicurezza,
                       affinché siano generosi, sensibili e perseveranti.
                                    Illumina i ricercatori scientifici,
                        rendi acute le loro menti ed efficaci le loro ricerche.
                         Lo Spirito del Risorto sostenga la nostra speranza.
                                Per la forza del suo Amore, o Padre,
                                rendi ciascuno artigiano di giustizia,
                            di solidarietà e di pace, esperto di umanità.
                     Donaci il gusto dell’essenziale, del bello e del bene,
                          e i gesti di tutti profumino di carità fraterna
                         per essere testimoni del Vangelo della gioia,
                               fino al giorno in cui ci introdurrai,
                    con la beata Vergine Maria, san Giuseppe e tutti i santi,
                                 al banchetto eterno del Regno.
                                               Amen.
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L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova
CINQUE IMMAGINI PER NON DIMENTICARE

                                                                                             VITA PARROCCHIALE
21 marzo 2020: L’immagine che ha scioc-        21 marzo 2020: La dolente Via Crucis dei
cato l’Italia: una colonna di camion milita-   nostri sacerdoti, soli verso il cimitero.
ri lascia Bergamo trasportando altrove le
bare dei defunti.

27 marzo 2020: Papa Francesco da solo in       25 aprile 2020: Il Presidente della Repub-
piazza San Pietro per invocare la fine del-    blica Sergio Mattarella, da solo, rende
la pandemia: “Ti imploriamo Dio, non la-       omaggio ai caduti e ai defunti per la pan-
sciarci in balia della tempesta”.              demia.

                     I defunti verolesi per la pandemia dal 5 marzo
                     al 1 giugno... ne sono seguiti tanti altri
                                                                                 l’angelo4   9
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 4 aprile 2021 - Parrocchia di Verolanuova
dall’oratorio

          IL SOGNO
          DIVENTA REALTÀ

          “D     on, quando facciamo il sintetico?”. Avevo smesso di contare le volte in cui
                 i ragazzi mi rivolgevano questa domanda. “Appena troviamo qualcuno
          che ci aiuta a realizzarlo!”. Era la risposta a cui si stavano ormai abituando. Fin-
          ché, in pochi mesi, il sogno che da anni si faceva non è diventato realtà. Un aiuto
          - sostanzioso - è arrivato dall’Amministrazione Comunale, che ha condiviso fin
          da subito il progetto. Grazie!
          Qualche misura ... un disegno ... due chiacchiere col Sindaco, due con l’archi-
          tetto Galperti che ha seguito i lavori, due con gli addetti allo sport del nostro
          GSO... ed ecco a voi il campo sintetico! È tutto pronto! Aspettiamo solo che le
          squadre dell’Oratorio possano riprendere ad allenarsi e giocare. Aspettiamo
          che tutto riapra e riprenda per accogliere i ragazzi. Aspettiamo tempi più sereni
          per un bel torneo ed una festa di inaugurazione degna dell’opera.

                                                                               don Michele

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l’angelo4
11
            DALL’ ORATORIO
dall’oratorio

          QUANDO SI GIOCAVA... OVUNQUE
          LE DIVERTENTI REGOLE DEL CALCIO D’INFANZIA

          1.     Le porte erano due pietre o due       8.   I 2 migliori giocatori non poteva-
                 giacche, ma c’era sempre una               no essere nella stessa squadra e
                 squadra con la porta più piccola.          lo sapevano anche loro.
          2.     Le regole si stabilivano prima di     9.   Se venivi scelto per ultimo era
                 cominciare la partita.                     una grande umiliazione significa-
                                                            va che non ti voleva nessuno.
          3.     Nessun arbitro.
                                                       10. La partita si interrompeva quan-
          4.     Il ciccione era sempre il portiere.       do passava un anziano.
          5.     Dare fallo solo se era molto chia-    11. I giocatori del quartiere più vicino
                 ro o qualcuno iniziava a piangere.        erano nemici per sempre.
          6.     Non esisteva fuorigioco.              12. Coloro che non avevano idea del
          7.     Se il padrone del pallone si ar-          calcio rimanevano riserve o al
                 rabbiava, la partita finiva.              massimo difensori.
                                                       13. Quando i grandi giocavano, do-
                                                           vevi lasciare il campo senza pro-
                                                           testare.
                                                       14. C’era sempre un vicino che non ti
                                                           lasciava giocare e ti minacciava di
                                                           prendere la palla e di bucarla.
                                                       15. Se si scommetteva qualcosa, il
                                                           gioco era molto serio come se
                                                           fosse una finale.
                                                       16. Quando il portiere veniva spinto
                                                           il gol non era valido.
                                                       17. Se era rigore, toglievi il ciccione e
                                                           parava il migliore.
                                                       18. Giocavi anche 2-3 ore di fila.
                                                       19. Anche se il punteggio era 20-0
                                                           chi segnava per ultimo vinceva.
                                                       20. La partita finiva quando tutti era-
                                                           no stanchi.
                                                                             Roberta Schena
12   l’angelo4
LE POESIE DÈI MÉSS DI ELENA ALBERTI NULLI

                                        l’angelo4   13
arte & cultura

          PICCOLO RIPASSO DI STORIA DEL CRISTIANESIMO
          69. IL CONCILIO VATICANO PRIMO

          M     erita un discorso più approfon-
                dito, nella storia del papato di
          Pio IX, il suo impegno nel portare a
                                                       alle chiese di rito Orientale e ai Prote-
                                                       stanti, ma non ai sovrani cattolici, che
                                                       non gradirono l’iniziativa e, anzi, mi-
          compimento quanto era stato fatto            sero in atto una serie di iniziative per
          nei secoli precedenti per valorizzare        ostacolarla. Ma, nonostante anche la
          il pontificato romano: farne l’organo        Massoneria avesse organizzato, nelle
          supremo di tutta la cattolicità e met-       stesse date, un anticoncilio a Napoli,
          terlo al di sopra di qualsiasi critica o     furono oltre 700 i partecipanti, arrivati
          limitazione. È il grande tema dell’in-       da ogni parte del mondo.
          fallibilità del papa e Pio IX vi si dedicò
          con tutte le proprie energie.                Poiché il tema principale del Conci-
                                                       lio, l’infallibilità papale, aveva creato
          Fin dal 1864, nella parte dispositiva        profonde divergenze, lo si lasciò mo-
          dell’enciclica che accompagnava il           mentaneamente da parte e, nell’apri-
          Sillabo, il Pontefice dichiarava che:        le del 1870, venne approvata all’una-
          “Tutte le singole opinioni e dottri-         nimità la costituzione Dei Filius nella
          ne perverse quali sono menzionate            quale veniva proclamata l’esistenza
          in questo scritto rifiutiamo, proscri-       di un Dio personale creatore dell’uni-
          viamo e condanniamo in forza del-            verso, veniva affermata l’esistenza di
          la nostra autorità apostolica…” Era          due ordini di verità, quello naturale
          certamente un modo per ribadire la           e quello soprannaturale, dichiaran-
          necessità di un unico centro propul-         do che non esiste incompatibilità tra
          sore per tutta l’attività cattolica. Per     ragione e fede e che scienza e reli-
          togliere quindi incertezze sui poteri        gione non sono in contrasto. Veniva
          papali, per correggere gli errori del        infine riaffermato che l’atto di fede è
          gallicanesimo e per rinfrancare quan-        volontario e si fonda, oltre che sull’in-
          ti già vedevano nel vescovo di Roma          segnamento della Chiesa, su motivi
          il maestro, la guida e il giudice di tutta   di credibilità.
          la Chiesa, Pio IX pensò ad un Concilio
          che desse una risposta a questi temi.        Non solo tra i partecipanti al Conci-
                                                       lio, ma anche tra larghi strati del clero
          Nel 1865 una speciale congregazio-           vi erano posizioni opposte in merito
          ne di teologi romani predispose gli          alla proclamazione dell’infallibilità
          studi per un futuro Concilio, discuten-      papale: c’era chi la riteneva una diga
          do sugli argomenti da trattare e nel         contro il dilagare del razionalismo e
          1868, il 29 giugno, Pio IX promulgò          chi non riteneva opportuno, nel dif-
          la bolla per l’indizione del Concilio        ficile momento storico, l’approvazio-
          Vaticano primo, fissandone l’apertu-         ne di una dichiarazione che poteva
          ra per il successivo 8 dicembre 1869.        apparire autoritaria. Per il Bismark il
          L’invito a partecipare fu rivolto anche      dogma, addirittura, poteva costitui-

14   l’angelo4
re una minaccia per l’indipendenza          affermata la volontà di non aderire,

                                                                                              ARTE & CULTURA
degli Stati. In seno all’Assemblea, le      per motivi di opportunità storica, alle
due correnti erano rappresentate            tesi dell’infallibilità, ma assicurando
l’una dal patriarca armeno Hassun e         la loro obbedienza nei confronti del-
dall’arcivescovo Ledochowski (che           le decisioni che il Concilio stava per
raccolsero 380 firme a favore della         prendere. Undici giorni dopo venne
proclamazione del dogma) e l’altra          presentata in seduta plenaria la costi-
dal cardinale Schwarzenberg (che            tuzione Pastor Aeternus: quattro ar-
ne raccolse 336 tra vescovi tedeschi,       ticoli riguardanti il primato di Pietro,
francesi e nordamericani per chieder-       la continuità dei suoi successori nel
ne la non approvazione).                    magistero della Chiesa, i poteri del
                                            pontefice sulla cristianità e sulla ge-
Il tema fu quindi lasciato decantare,       rarchia e, infine, il quarto che definiva
ma tornò a ripresentarsi al momento         infallibile il magistero del papa entro
della discussione intorno alla costi-       certe condizioni.
tuzione della Chiesa e, di riflesso, al
posto occupato in essa dal pontefi-         In pratica, nell’ultimo articolo veniva
ce romano. La discussione generale,         dichiarato che il magistero papale
iniziatasi a metà maggio, durò 50           è indipendente dai concili e da ogni
giorni e vide un confronto oratorio         altra approvazione della Chiesa, che
sulle varie tesi al fine di fare completa   l’infallibilità si basa sulla certezza
luce sull’argomento. Non riuscendo          dell’assistenza divina e riguarda solo
ancora a risolvere le controversie, il      gli atti in cui il pontefice agisce nella
7 luglio il papa autorizzò 55 vesco-        pienezza del suo potere apostolico,
vi tedeschi ed americani a lasciare         quando cioè parla ex cathedra in fun-
Roma dopo che da parte loro venne           zione di maestro su argomenti riguar-

                                                                                  l’angelo4   15
arte & cultura

          danti la fede e i costumi e in presen-     VEROLA MISSIONARIA
          za di un giudizio dottrinale. Essendo
          però i Vescovi i veri pastori del greg-
          ge quali successori degli Apostoli, la
                                                     TUCUMÃ,
          loro giurisdizione vescovile non veni-     BRASILE (AMAZZONIA)
          va pregiudicata dal potere episcopa-
          le della chiesa di Roma.
                                                     MARZO 2021
          La votazione diede un risultato qua-
          si unanime, con 553 voti favorevoli e
          solo due membri contrari, che però
          si sottomisero subito al deliberato        C    ari amici ho aspettato un po’ ad
                                                          inviarvi le foto della nostra bella
                                                     chiesa perché possiate notare lo sta-
          dell’assemblea. Pio IX promulgò im-
          mediatamente l’atto, che fu accolto        to di avanzamento dei lavori. Da fine
          da solenni acclamazioni.                   anno 2020 (foto A) ai primi di marzo
                                                     2021 (foto B) potete vedere come la
          Il principio del primato papale non        gente si stia impegnando per avere al
          era mai stato in dubbio, ma l’averlo       più presto la loro Chiesa. Lavorano tut-
          fatto diventare verità di fede contri-     ti e senza sosta. Come potete notare
          buì a rendere più stabili ed efficienti    la struttura portante è in calcestruzzo
          i provvedimenti papali. Il magistero       rinforzato (cemento armato) come su
          pontificio veniva ad assumere due          vostra indicazione e chiusa tra i matto-
          campi di azione: quello ordinario e        ni: una sfida contro i TIFONI. Tutti qui
          quello delle definizioni dogmatiche.       sono felici e contenti e non vedono
          Cambiò anche il metodo di scelta dei       l’ora per inaugurare la loro Chiesa inti-
          vescovi, sostituendo al vecchio siste-     tolata alla Madonna Dolorosa.
          ma dell’elezione, quello della libera
          scelta papale che, come detto, non         N.B. Pochi conoscono la vita del mis-
          annullava il potere vescovile sui pro-     sionario Matteo compreso noi. Siamo
          pri fedeli.                                partiti col seguire il viaggio di Papa
                                                     Francesco in Amazzonia e ci siamo così
          Questo fu però l’ultimo atto del Con-      avvicinati ad una realtà ancora tutta da
          cilio perché, come detto, lo scoppio       scoprire ad un’area molto vasta e di
          della guerra tra Francia e Prussia pro-    difficile accesso che soffre di mancan-
          vocò l’ingresso delle truppe italiane      za di politiche pubbliche finanziarie,
          in Roma. L’assemblea fu infatti sciolta    infrastrutturali e sociali rivolte a que-
          e la prosecuzione dei lavori fu rinviata   sta specifica popolazione indigena. Ci
          ad un prossimo futuro. Quando, nel         sono poi conflitti tra etnie autoctone e
          1962, papa Giovanni XXIII decise di        non autoctone ed un altissimo tasso
          convocare un nuovo Concilio, consi-        di esclusione sociale in parte collega-
          derò definitivamente chiuso il Vatica-     te ad un tasso di analfabetismo tra gli
          no primo e diede il nome di Vaticano       indigeni. Abbiamo insistito perché la
          secondo al successivo.                     Chiesa fosse di una struttura solida ma
                                                     che includesse, a lato, una stanza per
                              Sergio Amighetti       l’accoglienza dei più piccoli per il ca-
                                                     techismo, l’alfabetizzazione, una zona
                                  (… continua…)      cucina e relativi servizi igienici: una

16   l’angelo4
LE NOSTRE RUBRICHE
   Foto A - La struttura in costruzione con calcestruzzo e mattoni

   Foto B - La chiesa in fase di ultimazione

Chiesa accogliente!                            Questo è sicuramente un progetto in-
Padre Matteo porta avanti anche una            novativo che include anche la forma-
iniziativa atta al miglioramento della         zione degli insegnanti della durata di
loro qualità di vita a tutela delle loro       tre anni e in un secondo tempo ver-
radici culturali, fra questa c’è quella        ranno coinvolti anche i capi villaggio
dell’alfabetizzazione “inculturata” nel        per supportare il lavoro degli inse-
rispetto della lingua e delle tradizioni       gnanti e per mantenere la disciplina.
indigene. I bambini imparano prima             Un progetto capillare quindi volto a
a conoscere le parole, mentre la co-           dotare gli indigeni degli strumenti ne-
noscenza delle lettere dell’alfabeto           cessari alla difesa dei propri diritti.
avviene solo in un secondo momento             Tanti auguri Padre Matteo. Buona Mis-
partendo sempre dalla conoscenza               sione e Santa Pasqua.
della natura e da ciò che il bambino                             Gruppo Missionario
esperimenta nella vita di tutti i giorni.                            “CONOSCERCI”

                                                                                   l’angelo4   17
le nostre rubriche

          EVANGELIZZARE:
          IL CORPO: VALORE O INTRALCIO

                              I  l primo dato che
                                 balza alla nostra
                               attenzione è pos-
                                                       capite. Ogni persona allora dovrebbe
                                                       imparare a leggere il valore della pro-
                                                       pria corporeità: o accettazione qualun-
                               sedere un corpo.        que sia il vissuto o rifiuto di ogni cosa
                               Quando si è gio-        che ti possa far star male. La percezio-
                               vani si è portati a     ne corporea ci dà la possibilità di valu-
                               sottovalutare que-      tare a modo nostro quanto l’esperienza
                               sta realtà, ma col      ci procura e ci fa esperimentare.
                               passare del tempo,      Con gli occhi vediamo quello che av-
                               quando il corpo fa      viene fuori di noi ed è importante ricor-
                               sentire tutto il suo    dare come anche nei piccoli appena
                               limite     vogliamo     nati noi vediamo che a volte questo
                               correre ai ripari ri-   piccolo non segue il nostro essere pre-
                               valutandone il va-      senti ma con tutta probabilità percepi-
          lore. Da quando siamo nati risulta sem-      sce quello che il nostro cervello riesce
          pre più importante il valore del corpo       a focalizzare. Ecco allora che il genitore
          perché in un modo o nell’altro possia-       prova e riprova per vedere se lo sguar-
          mo svolgere in modo significativo ogni       do è assente o attratto da altra cosa.
          funzionalità che il corpo permette. Già
          nel grembo materno con l’ausilio della       Oltre alla vista abbiamo l’udito: ci sen-
          percezione di una madre noi avvertia-        tirà? Capirà quello che dico? Recepi-
          mo in modo significativo ogni perce-         sce i messaggi del mondo circostante?
          zione intrauterina con quegli effetti che    Quanta paura nei genitori se il figlio
          la madre comunica a noi col proprio          non reagisce ad ogni rumore che gli
          essere.                                      si propone. Ecco allora la corsa dal più
                                                       bravo pediatra per un controllo pre-
          Sulla attendibilità di tale assioma noi      ventivo delle capacità uditive.
          possiamo confermare questo assunto
          in quanto da esperimenti fatti nell’ute-     Non dimentichiamo le capacità olfatti-
          ro materno si evince che alla presenza       ve con cui il piccolo può avere proble-
          di un corpo estraneo nel grembo, il          mi nel fiutare ogni cosa che potrebbe
          feto reagisce con atteggiamenti e mo-        incontrare nel suo cammino olfattivo.
          vimenti di paura per il corpo estraneo       Oltre a ciò abbiamo l’aspetto degusta-
          che avverte. Il corpo allora diventa un      tivo: non sarà sfuggito a nessuno quan-
          momento esperienziale dell’essere            te boccacce di disgusto provochiamo
          umano con il quale si percepisce l’e-        nel piccolo quando gli proponiamo di
          sistente e come tale produce un at-          assaggiare qualcosa: troppo dolce o
          teggiamento di paura o di gioia per          troppo salato, troppo caldo o troppo
          quanto esperimentato. Va da sé che,          freddo. La regola d’oro per ogni degu-
          man mano cresciamo, il corpo nella           stazione dovrebbe essere o poco più
          sua conformazione globale produce a          volte al giorno o niente affatto, per evi-
          livello psichico o fisiologico in genere     tare un normale rigurgito per quanto
          delle reazioni che vanno comprese e          ingerito. Ben saggia era la prova della
18   l’angelo4
non eccessiva calura del cibo quando         morale.

                                                                                                LE NOSTRE RUBRICHE
le nostre mamme prima degustavano
                                             Guardando ai nostri giovani, senza
per prime e poi davano ai piccoli il cibo
                                             dimenticare gli adulti, noi vediamo
tiepido perché non facesse loro male.
                                             subito come buona parte dei loro at-
Ricordiamo poi l’ultimo senso: il tatto,     teggiamenti sia imputabile non tanto
con cui il bambino prende coscienza          e solo da logiche di autocoscienza ma
del mondo circostante con gradualità         da condizionamenti che vedono la loro
evitando di prendere tutto e sempre          origine in sollecitazioni psicologiche
ciò che lo circonda. La valutazione così     culturali con cui il giovane deve com-
doviziosa di particolari ci porta, man-      battere per poter avere libertà e auto-
mano cresciamo e diventiamo adulti,          nomia di giudizio.
ad un grande convincimento: il corpo
                                             Hanno il loro bel da fare i genitori e gli
viene ad essere il primo mediatore del
                                             educatori nel richiamare e sollecitare
nostro essere nel mondo e per il mon-
                                             il meglio per i propri figli, ma quando
do. È allora importante ricordare come
                                             escono di casa trovano il gruppo dei
ogni approccio alla realtà, piccoli o
                                             coetanei, degli amici, le sollecitazioni
grandi che siamo, dobbiamo sempre
                                             dei mass-media, TV e giornali con cui
tener conto che la sensorialità viene ad
                                             si imbattono e si confrontano: ed ecco
essere il primo modo per capire e leg-
                                             il “patatrac”. Il ragazzo si trova perciò
gere l’esistente.
                                             combattuto: vede il bene e segue il
È sintomatico che la descrizione del         male. Oggigiorno i condizionamenti a
peccato originale nel libro della Genesi     tutti gli effetti creano una dipendenza
cap. 3 dica come Eva prendendo il frut-      che troppe volte la debolezza psicolo-
to dell’albero che non doveva mangia-        gica non riesce ad arginare.
re dicesse: era bello a vedersi e gusto-
                                             Quanti errori si vedono nelle persone
so a mangiarsi e quindi l’avrebbe preso
                                             succitate: bisognerebbe fare un’opera
e degustato. È importante perciò che
                                             di disintossicazione ed avere una oc-
ogni atteggiamento umano parta dal-
                                             casione autenticamente libera in cui il
la sensorialità per procedere poi alla
                                             singolo possa agire. Oggi sembra tut-
sua interiorizzazione psicologica, alla
                                             to negativamente oscurato: ma se noi
sua valutazione funzionale ed alla va-
                                             sappiamo prendere i singoli toglien-
lutazione morale del gesto commesso.
                                             doli dal condizionamento in cui vivono,
La cosa importante che noi dobbiamo
                                             possono trovare quella libertà di cui il
ricordare è che in sé il gesto somatico
                                             Signore li ha dotati e vivere una vita fe-
del corpo non è valutabile negativa-
                                             lice.
mente, trattandosi di pura gestualità o
istintività.                                 Il riassunto dell’articolo potrebbe esse-
                                             re: la vita umana è un grande puzzle.
Qual è allora il caso in cui diventa nega-
                                             Ogni tassello ha la sua conformazione
tivo un gesto, un atteggiamento com-
                                             ed il suo giusto incastro. Quando noi
piuto dall’uomo? Se interviene una
                                             vogliamo dare ad ogni parte un valore
valutazione morale e un gesto effetti-
                                             a sé, non riusciamo più a fare del nostro
vamente svolto. La cosa importante da
                                             corpo una bella immagine che il puzzle
non dimenticare è quando abbiamo
                                             ci rivela. Siamo certi di avere ogni parte
dei gesti che notiamo gravi, però per-
                                             al suo giusto posto?
dono la loro peccaminosità quando
son fatti senza una piena avvertenza e                                   Don Sergio
guidati da un puro istinto psichico o
                                                                                    l’angelo4   19
le nostre rubriche

          IL PROFETA MALACHÌA

          M      alachìa è l’ultimo dei profeti mi-
                 nori. Non abbiamo notizie sicu-
          re circa la sua vita, visse certamente
                                                      nome di Dio e di non onorarlo come
                                                      padre e signore. A questi ultimi chie-
                                                      de di convertirsi, altrimenti essi offri-
          dopo l’esilio (538 a.C.), dubita anche      rebbero invano i sacrifici e atti di cul-
          se Malachìa sia il suo vero nome o          to che Dio non accetterebbe. Anzi li
          piuttosto un titolo onorifico. Il nome      accusa di profanare l’altare del Signo-
          Malachìa, infatti, significa “mio mes-      re e di svolgere il loro ministero con
          saggero”, “mio angelo”.                     pigrizia e ipocrisia accettando offerte
          Il libro di Malachìa è un piccolo tratta-   provenienti da furti. Il profeta rimpro-
          to di morale è composto da 3 capitoli       vera anche il popolo per la crudeltà
          e contiene: oracoli contro l’infedeltà      e la leggerezza nei divorzi e ricorda
          idolatrica del popolo; esortazioni alla     che: “[...] il Signore è testimone fra te
          conversione e a riprendere il culto a       e la donna della tua giovinezza, che
          Dio.                                        hai tradito, mentre era la tua compa-
          Il libro può essere diviso in due parti     gna, la donna legata a te da un patto.
          e un epilogo.                               Non fece egli un essere solo dotato di
                                                      carne e soffio vitale? Che cosa cerca
          Nella prima parte Malachìa risponde         quest’unico essere, se non prole da
          agli ebrei, che accusavano Dio di non       parte di Dio? Custodite dunque il vo-
          averli amati, sottolineando che sono        stro soffio vitale e nessuno tradisca la
          proprio i sacerdoti a disprezzare il        donna della sua giovinezza. Perché io
                                                      detesto il ripudio, dice il Signore, Dio
                                                      d’Israele, e chi copre d’iniquità la pro-
                                                      pria veste, dice il Signore degli eser-
                                                      citi. Custodite dunque il vostro soffio
                                                      vitale e non siate infedeli” (2, 14-16).

                                                      Nella seconda parte il profeta re-
                                                      spinge le accuse del popolo mos-
                                                      se contro Dio di favorire i malvagi e
                                                      annuncia che: “Ecco, io manderò un
                                                      mio messaggero a preparare la via
                                                      davanti a me e subito entrerà nel suo
                                                      tempio il Signore che voi cercate; e
                                                      l’angelo dell’alleanza, che voi sospira-
                                                      te, eccolo venire, dice il Signore degli
                                                      eserciti. Chi sopporterà il giorno della
                                                      sua venuta? Chi resisterà al suo appa-
                                                      rire? Egli è come il fuoco del fonditore
                                                      e come la lisciva dei lavandai. Siederà

20   l’angelo4
per fondere e purificare l’argento; pu-       curamente sviluppa il discernimento

                                                                                                  LE NOSTRE RUBRICHE
rificherà i figli di Levi, li affinerà come   che ci porta a vivere relazioni umane
oro e argento, perché possano offrire         costruite sulla sincerità, la giustizia, la
al Signore un’offerta secondo giusti-         lealtà e senza divisioni. Ogni rottura
zia” (3, 1-3).                                o divisione con il nostro prossimo, in-
                                              fatti, è fonte di male e di sofferenza.
Dunque, all’accusa che non si guada-          Per questo motivo la fedeltà va par-
gna nulla a servire Dio, il quale lascia      ticolarmente vissuta nel matrimonio.
prosperare i malvagi, il profeta affer-       Abbiamo, infatti, compreso come il
ma che il Signore ascolta i gemiti dei        divorzio (ripudio) e l’adulterio sono
buoni e nel giorno del giudizio li trat-      detestati da Dio perché sono un venir
terà come figli prediletti. Quindi, tale      meno ad una alleanza che si fonda,
giorno, sarà caratterizzato dall’instau-      per noi cristiani, sulla donazione reci-
razione della giustizia: Dio giudicherà       proca e totale degli sposi ad immagi-
la storia e capovolgendo le posizioni         ne dell’alleanza che Dio ha fatto con
fissate dagli uomini egoisti, presun-         tutti noi: “Voi mariti amate le vostre
tuosi e sfrontati. Di conseguenza, pri-       mogli come Cristo ha amato la Chie-
ma che arrivi il “giorno del Signore”,        sa” (Ef 5, 25).
l’uomo saggio deve estirpare da se
ogni superbia e ingiustizia perché im-        Cristo ci dona la grazia e la capacità
pediscono l’accesso al Regno di Dio.          di amare l’altro senza condizioni, ma
A tal fine ogni uomo deve allestire un        solo se rimaniamo aggrappati a Dio,
“forno rovente” in cui bruciare “come         alla sua parola e alla preghiera in un
paglia” tutto ciò che, nell’intimo, fa        rapporto autentico e fedele.
parte di un mondo malvagio. É sicu-
ramente importante saper individua-                        Diac. Francesco Checchi
re ciò che deve essere eliminato, ma
è anche urgente orientarsi a coltivare
ciò che deve essere edificato.

Nell’epilogo Malachìa fa questo invi-
to: “Tenete a mente la legge del mio
servo Mosè, al quale ordinai sull’O-
reb precetti e norme per tutto Israele.
Ecco, io invierò il profeta Elia prima
che giunga il giorno grande e terribi-
le del Signore: egli convertirà il cuore
dei padri verso i figli e il cuore dei fi-
gli verso i padri, perché io, venendo,
non colpisca la terra con lo sterminio”
(3,22-24).

Tutte queste esortazioni sono rivolte
anche a noi. Se il nostro rapporto con
Dio è davvero autentico e fedele, si-
                                                                                      l’angelo4   21
le nostre rubriche

          LA SCUOLA
          DELLA PAROLA
          L’EUCARESTIA
          È LA SCUOLA DI GESÙ

          T   alvolta ci limitiamo a collegare l’eu-
              carestia con la Pasqua in maniera
          generica e ci accontentiamo di spie-
                                                       dienza, di dedizione, proprio attraver-
                                                       so la sofferenza e la morte. Dice la let-
                                                       tera agli Ebrei: «Benché fosse il Figlio
          gare l’efficacia della Pasqua afferman-      di Dio, tuttavia imparò l’obbedienza
          do che essa ha una potenza salvifica         da quel che dovette patire. Dopo es-
          infinita, perché è un gesto di Dio stes-     sere stato reso perfetto, egli è diven-
          so. Ma non dobbiamo dimenticare              tato causa di salvezza eterna per tutti
          che questo gesto di Dio si compie in         quelli che gli obbediscono» (5,8-9).
          Gesù di Nazaret. Ha quindi una strut-        Nella Pasqua, Gesù, da un lato rivela il
          tura umana, che deve essere compre-          mistero dell’amore di Dio per l’uomo;
          sa, se poi vogliamo comprendere la           dall’altro lato, celebra e attua nel modo
          sua ritualizzazione nell’eucarestia.         umanamente più perfetto l’amore,
          Nel sacrificio pasquale Gesù vive in         l’obbedienza, l’affidamento dell’uomo
          modo pieno la sua obbedienza al Pa-          a Dio. L’aspetto singolare, ecceziona-
          dre e la sua partecipazione alla vicen-      le, unico del sacrificio pasquale è che
          da degli uomini, perché ha lo scontro        la rivelazione e la celebrazione-attua-
          definitivo, mortale, con il peccato del      zione sono una sola cosa, così come,
          mondo.                                       nell’essere di Gesù, Dio e l’uomo, pur
          Anziché lasciarsi attrarre dalla spirale     rimanendo distinti, diventano una sola
          dell’odio e della violenza, Gesù vive la     cosa.
          vicenda della morte in croce lascian-        La pasqua di Gesù, proprio perché è
          dosi attrarre dall’amore del Padre, con      quella manifestazione - celebrazione
          il quale egli, nella profondità del suo      dell’amore di Dio ora descritta, tende
          essere, è una cosa sola.                     a raggiungere ogni uomo, sia per ma-
          Egli obbedisce, ama, perdona, prega,         nifestargli l’amore di Dio, per annun-
          spera, mentre sperimenta fino in fon-        ciargli che il suo peccato è perdonato,
          do, con un dolore mortale, che cosa si-      per dargli speranza di vita e di gioia
          gnifica, da un lato, essere pienamente       oltre la sofferenza e la morte; sia per
          partecipe dell’amore di Dio per l’uo-        attrarre ogni uomo nello stesso movi-
          mo e, dall’altro, essere solidale con un     mento di celebrazione del mistero, di
          uomo che è peccatore e separato da           adorazione di Dio, di conformazione
          Dio.                                         alla volontà del Padre, che ha anima-
          Nel medesimo tempo, l’amore umano            to tutta la vita di Gesù suggellata nella
          di Gesù è l’attuazione perfetta dell’a-      pasqua.
          more dell’uomo verso Dio. È un amore         L’eucarestia è appunto la modalità
          che non viene meno, anzi si intensifica,     istituita da Gesù nell’ultima cena per
          si arricchisce di confidenza, di obbe-       attuare questa intrinseca intenzione
22   l’angelo4
salvifica della Pasqua. «Allora Gesù si      ritualità umana e dalla liturgia vete-

                                                                                                  LE NOSTRE RUBRICHE
avvicinò, prese il pane e lo diede loro».    rotestamentaria. Ma tutto questo è
Questa comunione di mensa tra Gesù           percorso e oltrepassato da una novità
e i suoi, anche se non è una eucarestia      assoluta: è tale la forza manifestata e
propriamente detta, come si è notato         attuata nel sacrificio della croce, che
sopra, riprende il vocabolario eucari-       essa rende presente nell’eucarestia il
stico del Nuovo Testamento e ci invita       Cristo stesso nell’atto di donarsi al Pa-
a riflettere sulla cena e sull’eucarestia.   dre e agli uomini, per restare sempre
L’eucarestia, così come è accolta nella      insieme con loro.
fede della Chiesa, presenta un aspet-        Gesù, che già in molti modi attrae a sé
to sorprendente che sconvolge l’intel-       la Chiesa con la forza del suo Spirito e
ligenza e commuove il cuore. Siamo           della sua Parola, suscita nella Chiesa la
di fronte a uno di quei gesti abissali       volontà di obbedire al suo comando:
dell’amore di Dio, davanti ai quali l’u-     «Fate questo in memoria di me».
nico atteggiamento possibile all’uo-
mo è una resa adorante piena di scon-        Tu, Signore Gesù,
finata gratitudine.                          che hai istituito il sacramento
L’eucarestia non è solo, come si è già       dell’eucarestia
detto, la modalità voluta da Gesù per        come ringraziamento al Padre
rendere perennemente presente l’ef-          che ha disposto di te
ficacia salvifica della Pasqua. In essa      per la sua glorificazione
non è presente soltanto la volontà di        e per la salvezza degli uomini,
Gesù, che istituisce un gesto di salvez-     concedi che la nostra celebrazione
za. In essa è presente semplicemente         sia un perenne ringraziamento
(ma quali misteri in questa semplicità!)     al Padre,
Gesù stesso.                                 un atto di glorificazione
Nell’eucarestia Gesù dona a noi sé           per il tuo amore,
stesso. Solo lui può lasciare in dono        un’offerta per la salvezza dell’umanità,
a noi sé stesso, perché solo lui è una       un grido di speranza per i peccati
cosa sola con l’amore infinito di Dio,       degli uomini,
che può fare ogni cosa. Certo, occor-        un anelito di rinnovamento
re badare anche agli strumenti umani,        per la nostra società.
di cui Gesù si serve. Poiché la Pasqua       Fa’, o Gesù, partecipando
rivela e insieme celebra l’amore di Dio      al tuo banchetto,
che attrae l’uomo a sé, troviamo plau-       noi condanniamo il nostro egoismo
sibile che Gesù nell’ultima cena abbia       e ci nutriamo della forza
valorizzato la tensione alla comunione       del tuo amore che libera.
con Dio espressa nel gesto del man-          Fa’ che ci sentiamo tutti in unità,
giare insieme e soprattutto abbia fatto      cosicché i nostri giorni sfocino
riferimento al valore commemorativo          insieme,
all’alleanza, che era proprio della litur-   finalmente, nel banchetto del Regno,
gia pasquale veterotestamentaria.            che tu anticipi per noi.
È quindi normale e doveroso che la           Amen.
Chiesa, nel configurare concretamen-
te la liturgia eucaristica, abbia assunto             Tratto dal libro “Prendete il largo”
nel passato e debba assumere e ag-                                  edito da Ancora 2009
giornare continuamente le espressio-
ni celebrative provenienti dalla nativa                    A cura di Bonini Natale

                                                                                      l’angelo4   23
le nostre rubriche

          “VITA E CAMMINO DI FEDE DI FRANCESCO D’ASSISI“
          DALLA PORZIUNCOLA AGLI SPAZI
          SCONFINATI DEL MONDO

          “U    n numero crescente di persone
                veniva attirato dalla schiettezza
          e veracità dell’insegnamento e della
                                                          la pericope relativa alla missione dei
                                                          discepoli (Lc 10, 1-8), infine, la parola di
                                                          Gesù: “Se qualcuno vuol venire dietro
          vita di Francesco. Due anni dopo la             a me rinneghi se stesso, prenda la sua
          sua conversione, alcuni uomini si sen-          croce e mi segua” (Mt 16, 24). Questi
          tirono stimolati dal suo esempio a fare         passi formeranno il cuore della Regola
          penitenza ed a unirsi a lui, rinunzian-         francescana (FF 4; 77; 85-86).
          do a tutto, indossando lo stesso saio           Francesco, che alla Porziuncola aveva
          e conducendo la stessa vita. Il primo           ricevuto chiarezza per sé, quando udì il
          fu Bernardo, di santa memoria…” (FF             Vangelo della missione degli apostoli,
          1429 – 1430).                                   si attendeva a quel punto di ricevere
                                                          dalla scrittura indicazioni anche per la
          Presto lo seguirono il canonico ed              sua comunità in crescita. Si accostò alla
          esperto di diritto Pietro Cattani, il sa-       Scrittura, nell’attesa che Dio gli parlas-
          cerdote Silvestro, il contadino Egidio          se. Perciò, prima di leggere, chiese illu-
          e, più tardi, altri tre uomini di Assisi: Sa-   minazione e, alla fine, concluse la sua
          batino, Morico e Giovanni da Capella,           preghiera con il ringraziamento per il
          cosicché, passati appena pochi mesi, si         dono della parola ricevuta. È così con-
          erano riuniti attorno a Francesco sette         vinto di poter costruire la sua vita sulle
          compagni, dopo che aveva pubblica-              fondamenta del Vangelo che, dopo
          mente e spontaneamente rinunciato               aver consultato la Bibbia, rivolgendosi
          alla sua eredità davanti al vescovo e           a Bernardo e a Pietro, dice:
          persino restituito al padre gli ultimi in-      “Fratelli, ecco la vita e la regola nostra,
          dumenti.                                        e di tutti quelli che vorranno unirsi a
          Dal momento che non voleva deci-                noi. Andate dunque e fate quanto ave-
          dere da solo come dovessero vivere,             te udito” (FF 1431).
          insieme a Pietro e a Bernardo cercò             Le affermazioni di questo brano sono
          consiglio nel “Libro della Vita”, che già       perfettamente in sintonia con quelle
          in precedenza gli si era manifestato            del Testamento e della Regola. La pri-
          come rivelazione. Alla maniera di co-           ma stesura (Regola non bollata) comin-
          loro che erano sprovvisti della Bibbia          cia con le seguenti parole: “Questa è
          allora in uso, nella chiesa di S. Nicolò,       la vita del Vangelo di Gesù Cristo, che
          aprirono tre volte il Vangelo, “e perciò        frate Francesco chiese che dal signor
          pregavano devotamente il Signore af-            papa Innocenzo gli fosse concessa e
          finché mostrasse la sua volontà alla pri-       confermata” (FF 2). E nuovamente nel
          ma apertura del libro” (FF 1430; 1054).         Testamento: “E dopo che il Signore mi
          Mentre interpellavano con spirito di            dette dei frati, nessuno mi mostrava
          fede il Vangelo, cadde loro sott’occhio         cosa dovessi fare, ma lo stesso Altis-
          il consiglio di Gesù al giovane ricco di        simo mi rivelò che dovevo vivere se-
          vendere tutti i suoi beni e di distribuir-      condo la forma del santo Vangelo” (FF
          ne il ricavato ai poveri (Mt 19, 21), poi       116).
24   l’angelo4
ARIA DI PRIMAVERA...

                                                                                               VARIE CRONACA
VENTO DI NOVITÀ
M     arzo ci ha visti impegnati, chi nella cura dei malati, chi nello sforzo di stare
      a casa riducendo i contatti e uscite, chi nelle campagne vaccinali. L’Avis di
Verolanuova si è concentrata nella raccolta di proposte per il rinnovo degli organi
direttivi. Nello statuto gli articoli dal 7° al 13° descrivono le figure e regolano i
compiti degli organi. L’assemblea comunale dei soci, il consiglio direttivo comu-
nale, il presidente e il vicepresidente sono gli organi di governo mentre il colle-
gio dei revisori è l’organo di controllo. L’assemblea dei soci si riunisce una volta
all’anno (solitamente a febbraio, l’anno scorso a luglio, quest’anno chi può dirlo?).
Tutti gli avisini sono chiamati a partecipare di persona, o a farsi rappresentare
attraverso delega, per votare i bilanci e i preventivi o per prendere importanti
decisioni come, ad esempio, la nomina o la revoca dei componenti del consi-
glio, del collegio dei revisori e, addirittura, dello scioglimento dell’associazione.
L’assemblea solitamente è convocata due volte. Nella prima data è necessaria
la presenza di almeno la metà dei soci, e solitamente non ha luogo la riunione,
mentre la seconda è valida indipendentemente dal numero dei soci presenti. Ad
essa partecipano di diritto i componenti del consiglio e del collegio dei revisori
oltre, eventualmente, a un rappresentante dell’Avis provinciale. L’ultimo comma
dell’articolo 8 prevede la possibilità di partecipare all’assemblea attraverso i mez-
zi di comunicazione e di votare per corrispondenza purché i soci siano identifi-
cabili. Questa norma, pensata in tempi non sospetti, è di grande utilità in questo
periodo in cui è preferibile non incontrarsi fisicamente. Normativa a parte, è bello
e doveroso partecipare all’assemblea perché essa è un momento di incontro e
condivisione di idee, progetti e prospettive e occasione per esprimere la propria
opinione. Auguriamo un sereno periodo a tutta la comunità!

                                                                                   l’angelo4   25
varie cronaca

          ANAGRAFE PARROCCHIALE
          DEFUNTI

          15.      Filippini Giulia ved. Marchesini di anni 83
          16.      Vitali Pierina Maria ved. Amighetti di anni 89
          17.      Gorlaghetti Angela ved. Pagliardi di anni 88
          18.      Venturini Angela ved. Bonzio di anni 93
          19.      Vesco Gabrielli ved. Bertoldo di anni 83
          20.      Brunelli Giovanni di anni 89
          21.      Savio Domenico di anni 86
          22.      Camisani Mario di anni 93
          23.      Azzini Giacomina ved. Calvi di anni 88
          24.      Rossetti Michele di anni 89

           LE OFFERTE
           SI RIFERISCONO AL PERIODO DAL
           19 FEBBRAIO AL 18 MARZO 2021
           OFFERTE GESTIONE PARROCCHIALE
           Da funerali                                                    1.320,00
           Da ammalati                                                       30,00
                                                           Totale Euro   1.350,00

           “PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL CAMPANILE”
           Giornata celebrata nel mese di febbraio                        1.012,35
           Cassette varie in Basilica febbraio                              193,42
           N.N.                                                              50,00
                                                   Totale Euro           1.255,77

           “PER CARITAS PARROCCHIALE”
           Da cassetta pro famiglie in Basilica febbraio                   176,02
           N.N.                                                             40,00
                                                           Totale Euro    216,02

26   l’angelo4
VARIE CRONACA

Per i collaboratori de “L’Angelo di Verola”
Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00
di venerdì 23 aprile 2021. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.
IMPORTANTE: Per facilitare la pubblicazione degli articoli: gli scritti siano preferibil-
mente dattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman corpo 12.
Gli articoli vanno fatti pervenire: direttamente ai sacerdoti oppure via e-mail al seguen-
te indirizzo: angelo@verolanuova.com
La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblica-
zione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli in-
teressati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino. Non verranno
accettati articoli anonimi o firmati con il solo nome o solo le iniziali.

                                                                          La Redazione

                                                                                       l’angelo4   27
C'era una volta ... una mamma che ogni sera raccontava una storia ai suoi bambini
                            prima di metterli a letto e la chiamava: storia della buona notte...

                       Insieme a voi può nascere una nuova trasmissione di Radio Basilica.
                  Raccontateci le storie della buonanotte che vi piacerebbe ascoltare o raccontare;
                                    scrivetele e inviatele a rbv@verolanuova.com
                        e, ogni sera, Alberto Branca le leggerà per noi, ai nostri microfoni.
                                  Può partecipare chiunque: mamme, papà, nonni,
                                                   ragazzi e bambini.

                                    Potete inventare. Diamo spazio alla fantasia.

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