Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
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Vela la Pro Manuscripto N.19 marzo 2018 Santa Pasqua 2018 Periodico d’informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano
PROGRAMMA DELLE FUNZIONI RELIGIOSE Domenica delle Palme 25 marzo Ore 10.15 Ritrovo davanti all’oratorio Inizio della Processione con i rami di ulivo verso la chiesa parrocchiale Giovedì Santo 29 Marzo Ore 10.00 Lodi Cattedrale S. Messa con tutti i Sacerdoti della Diocesi con benedizione degli olii Ore 21.00 Ospedaletto S. Messa in Coena Domini con la partecipazione di tutti i ragazzi che quest’anno riceveranno i Sacramenti, accompagnati dai loro genitori Venerdì Santo 30 Marzo Ore 9.00 Ufficio delle Letture con Lodi Ore 15.00 Via Crucis con bacio della Croce Ore 20.30 Ritrovo parcheggio di Via Balbi e Processione verso la Chiesa Ore 21.00 Azione Liturgica Sabato Santo 31 Marzo Ore 9.00 Ufficio delle Letture con Lodi Ore 22.00 Solenne Veglia Pasquale Domenica di Pasqua 1° Aprile Ore 8.00 - 10.30 Sante Messe per la Comunità Lunedì dell’Angelo 2 Aprile Ore 8.00 - 10.30 Sante Messe 2 la Vela - n.19 marzo 2018
auguri La vittoria della vita sulla morte O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, tu dell’angoscia della morte, di quella paura che non sei più l’ultima parola per gli uomini, rende gli uomini schiavi per tutta la loro vita ma sei diventata un passaggio, l’ora (cf. Eb 2,14-15). A causa dell’angoscia e della dell’esodo dalla vita terrena alla vita eterna, paura la brama di vita degli uomini diventa da questo mondo al regno di Dio… odio, rifiuto dell’altro, concorrenza, rivalità, Questo dovrebbe essere il canto del cristiano sopraffazione. L’angoscia può sfigurare tutto, in questo giorno della Pasqua, festa delle feste, perché Cristo è risorto quale primizia di tutti noi, perché la vita regna definitivamente e in ogni creatura è iniziato un cammino segreto ma reale di redenzione, di trasfigurazione. Nel giorno di Pasqua ogni cristiano proclama la vittoria della vita sulla morte, perché Gesù il Messia è risuscitato da morte per essere il vivente per sempre: colui che essendo uomo come noi, carne come noi siamo carne, colui che è nato e vissuto Resurrezione di Cristo, Raffaello, 1499-1502 in mezzo a noi, colui che è morto di morte violenta, che è stato crocifisso e anche l’amore. Così la morte appare essere sepolto, è risorto! attiva e presente non solo nell’ultima nostra La morte è un qualcosa che domina su ora, ma anche prima: essa è una potenza che tutti gli uomini, una vera potenza efficace: compie incursioni nella nostra vita e attenta non solo perché desta paura e angoscia alla pienezza delle relazioni e della vita. contraddicendo la vita degli uomini, ma Questa è la morte contro la quale Gesù anche perché a causa di essa gli uomini ha lottato fino a riportare la vittoria. diventano cattivi e peccano. Il peccato è L’agonia iniziata da Gesù nell’orto degli Ulivi sempre egoismo, è sempre contraddizione (Lc 22,44) è una lotta che si è conclusa con alla comunione con gli uomini e con Dio, la discesa agli inferi, quando ha sconfitto ed è proprio la presenza della morte che il diavolo – e dunque la morte e il peccato scatena questo bisogno di salvarsi, di vivere – in modo definitivo. E Gesù non ha vinto addirittura senza gli altri o contro gli altri. solo la sua morte, ma la Morte: «Con la La morte non è solo «salario del peccato» morte ha vinto la morte», canta la liturgia (Rm 6,23), ma anche istigazione al peccato… di Pasqua! Ora, questa dimensione di lotta Se gli uomini sono spinti a peccare è a causa è essenziale per il cristiano: tutta la vita è n.19 marzo 2018 - la Vela 3
auguri lotta, è una guerra contro la morte che ci devono mostrare nella compagnia degli abita e contro gli istinti e le pulsioni di morte uomini la risurrezione, devono narrare agli che ci attraggono. La resurrezione di Gesù è uomini che la vita è più forte della morte, dunque il sigillo posto dal Padre sulla lotta del e devono farlo nel costruire comunità in cui Figlio: Gesù Cristo, mostrando di avere una si passa dall’io al noi, nel perdonare senza ragione per morire (dare la vita per gli altri), chiedere reciprocità, nella gioia profonda ha mostrato che c’è una ragione per vivere che permane anche nelle situazioni di (amare, dimorare nella comunione). Allora fatica, nella compassione per ogni creatura, il Padre lo ha richiamato dai morti facendolo soprattutto per gli ultimi, i sofferenti, nella Signore per sempre. giustizia che porta a operare la liberazione Gli uomini tutti, anche se non conoscono dalle situazioni di morte in cui giacciono tanti Dio e neppure il suo disegno, portano nel uomini, nell’accettare di spendere la propria loro cuore il senso dell’eternità e tutti si vita per gli altri, nel rinunciare ad affermare se domandano: «Che cosa possiamo sperare?» stessi senza gli altri o contro di essi, nel dare la Essi sanno che, se restano insensibili alla vita liberamente e per amore, fino a pregare resurrezione, si vietano di conoscere il senso per gli stessi assassini. della loro vita. Gli uomini attendono, cercano Perché il cuore della fede cristiana sta a fatica, e a volte per cammini sbagliati, la proprio in questo: credere l’incredibile, buona notizia della vita più forte della morte, amare chi non è amabile, sperare contro dell’amore più forte dell’odio e della violenza. ogni speranza. Sì, fede, speranza e carità Cristo, risorto e vivente per sempre, è la sono possibili solo se si crede alla risurrezione. risposta vera che attende dai cristiani quella Allora, davvero l’ultima nostra parola non narrazione autentica che solo chi ha fatto sarà la morte né l’inferno, ma la vittoria sulla l’esperienza del Vivente può dare. morte e sull’inferno. La Pasqua apre per Dove sono questi cristiani? tutti l’orizzonte della vita eterna: che questa Sì, oggi ci sono ancora cristiani capaci di Pasqua sia Pasqua di speranza per tutti. questo: ci sono nuovamente martiri cristiani, Veramente per tutti! ci sono nuovamente profeti cristiani, ci sono testimoni che non arrossiscono mai Signore, Dio della vita, del Vangelo. Ancora una volta giunge dalla rimuovi le pietre dei nostri egoismi, tomba vuota, oggi come quel mattino della la pietra che soffoca la speranza, resurrezione, l’annuncio: «Non temete, non la pietra che schiaccia gli entusiasmi, abbiate paura, non siate nell’angoscia! Il la pietra che chiude il cuore al perdono. Crocifisso è risorto e vi precede!» Risuscita in noi la gioia Sì, è ormai vicina per la chiesa una primavera, la voglia di vivere, una stagione in cui lo Spirito del Risorto si il desiderio di sognare. farà presente più che mai, una stagione in cui Facci persone di Resurrezione la Parola di Dio sarà meno rara. E sarà una che non si lasciano fiaccare stagione senza fughe, né evasioni, ma segnata dalla morte, ma riservano sempre dal vivere la risurrezione nell’esistenza, nella un germe di vita in cui credere. storia, nell’oggi, in modo che la fede pasquale Buona e santa Pasqua di Resurrezione! diventi efficace già ora e qui. Cosa significa questo secondo i Vangeli? Che i credenti don Luca 4 la Vela - n.19 marzo 2018
esercizi spirituali Giovani in esercizio Dal 23 al 25 Febbraio 2018 Chiara e Sofia hanno partecipato agli esercizi spirituali organizzati dall’Azione Cattolica di Lodi a Bienno (BS) presso l’eremo dei Santi Pietro e Paolo, insieme ad un gruppi di altri giovani della diocesi di Lodi. Se vi state chiedendo cosa riceve la visita dell’angelo Ga- siano gli esercizi spirituali, briele che le dice: «Rallegrati, o possiamo dire che sono un piena di grazia, il Signore è con momento particolare in cui te». In questo passo Dio chiama allenare lo spirito attraverso per nome Maria, non in un’oc- la preghiera, il silenzio, l’ascolto casione particolare, bensì in della Parola, la condivisione e la un giorno qualunque entrando meditazione. nella sua quotidianità. Quest’anno il centro della ri- «Dio viene in modo silenzioso flessione è stato la cittadina di e discreto, senza imporsi alla Nazareth, luogo dell’ascolto, del nostra libertà. Così può capitare discernimento e della missione. che la sua voce rimanga soffo- Se pensiamo a Nazareth viene cata dalle molte preoccupazioni subito in mente il primo capitolo e sollecitazioni che occupano la del Vangelo di Luca, in cui Maria nostra mente e il nostro cuore. n.19 marzo 2018 - la Vela 5
esercizi spirituali Occorre allora predisporsi a cerchio ristretto del proprio io, un ascolto profondo della sua perdendo l’opportunità di so- Parola e della vita, prestare at- gnare in grande e di diventare tenzione anche ai dettagli della protagonista di quella storia nostra quotidianità, imparare a unica e originale, che Dio vuole leggere gli eventi con gli occhi scrivere con noi.1» della fede, e mantenersi aperti Gli esercizi ci hanno proprio aiu- alle sorprese dello Spirito. tato a “staccare la spina” dalla Non potremo scoprire la chia- frenesia delle nostre abitudini, mata speciale e personale che che a lungo andare rischiano di Dio ha pensato per noi, se re- non farci più gustare la bellezza stiamo chiusi in noi stessi, nelle del rapporto con Dio; come nostre abitudini e nell’apatia quando si entra in una panetteria di chi spreca la propria vita nel con un buonissimo profumo di pane appena sfornato, ma poi ci si abitua al profumo e non lo si sente più. Il saluto improvviso dell’angelo ha suscitato in Maria un profon- do turbamento che le ha fatto prendere coscienza del suo essere piccola e umile creatura di fronte all’immensità del dise- gno di Dio. «L’angelo, leggendo nel profon- do del suo cuore, le dice: «Non temere»! Dio legge anche nel nostro intimo. Egli conosce bene le sfide che dobbiamo affrontare nella vita, soprattutto quando siamo di fronte alle scelte fon- damentali da cui dipende ciò che saremo e ciò che faremo in questo mondo. È il “brivido” che proviamo di fronte alle decisioni sul nostro futuro, sul nostro sta- to di vita, sulla nostra vocazione. In questi momenti rimaniamo turbati e siamo colti da tanti timori. E voi giovani, quali paure avete? Che cosa vi preoccupa più nel profondo? […] Altri si domandano: se seguo la via che 6 la Vela - n.19 marzo 2018
esercizi spirituali Dio mi indica, chi mi garantisce che riuscirò a percorrerla fino in fondo? Mi scoraggerò? Perderò entusiasmo? Sarò capace di perseverare tutta la vita? Nei momenti in cui dubbi e paure affollano il nostro cuore, si rende necessario il discer- nimento. Esso ci consente di mettere ordine nella confusione dei nostri pensieri e sentimen- ti, per agire in modo giusto e prudente. In questo processo, il primo passo per superare le paure è quello di identificarle con chiarezza, per non ritrovarsi a perdere tempo ed energie in preda a fantasmi senza volto e senza consistenza. […] Non abbiate timore di guardare con perché ha un progetto per noi, onestà alle vostre paure, rico- e ha bisogno del nostro aiuto noscerle per quello che sono e per testimoniare agli altri la fare i conti con esse. […] Per noi gioia di averlo incontrato come cristiani, in particolare, la paura presente e contemporaneo. Egli non deve mai avere l’ultima non ci nasconde che la missione parola, ma essere l’occasione è impegnativa e spesso può per compiere un atto di fede essere fraintesa, ma ha due in Dio... e anche nella vita! caratteristiche: l’umiltà e la […] Se invece alimentiamo le fermezza. paure, tenderemo a chiuderci Questi esercizi ci hanno resi in noi stessi, a barricarci per più consapevoli e donato mag- difenderci da tutto e da tutti, gior coraggio nel dire il nostro rimanendo come paralizzati. Bi- “Sì” alla chiamata del Signore, sogna reagire! Mai chiudersi!2». perché crediamo in un Dio che Dagli esercizi siamo ritornati ci dice «Ecco, io sono con voi cambiati perché l’ascolto della tutti i giorni, fino alla fine del Parola, se accolta, ci “trasfigura” mondo» (Mt 28,20). e ci rende belli, pieni di luce; una luce che non possiamo 1 Tratto da “Messaggio del Santo Padre Francesco per la 55a tenere nascosta e solo per noi giornata mondiale di preghiera per le vocazioni 2018. Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore” stessi, ma vogliamo diffonderla 2 Tratto da “Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXXIII a partire dal nostro “oggi”, là Giornata Mondiale della Gioventù 2018. «Non temere, Maria, dove abitiamo. Dio ci chiama perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30)”. n.19 marzo 2018 - la Vela 7
riflessioni Le 7 parole di Gesù in croce Scrive madre Annamaria Meditare è come immergersi nel grande mistero della Canopi, fondatrice e abbadessa del monastero redenzione e diventarne una fedele manifestazione in Mater Ecclesiae nell’isola mezzo agli uomini del nostro tempo che tanto facilmente di San Giulio, sul lago passano distrattamente accanto alla Croce, assorbiti da d’Orta, in provincia di Novara altre parole che lasciano il vuoto nel cuore. 1 «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» Durante la faticosa salita al Calvario, perlativo, dono di quell’amore che egli è il buon Pastore che porta sulle l’ha spinto lì: «Padre, perdona loro sue spalle non tanto una croce di le- perché non sanno quello che fanno». gno quanto l’umanità, ossia la peco- ’Padre’, dice, ‘perdonali’. Che cosa rella smarrita che è venuto a cercare si poteva aggiungere di dolcezza, per riportarla nell’ovile del Padre sulle di carità a una siffatta preghiera? proprie spalle. Siamo dunque noi la Tuttavia egli aggiunse qualcosa. Gli sua vera croce. Colui che durante il sembrò poco pregare, volle anche processo «non aprì la sua bocca», scusare. ‘Padre, disse, perdona loro ora egli parla. E la prima parola che perché non sanno quello che fanno’. udiamo da lui sulla croce è perdono, E invero sono grandi peccatori, ma vale a dire «per-dono», dono al su- poveri conoscitori. «Oggi con me sarai nel paradiso» Sull’alto monte del Calvario, lui proposta ai suoi discepoli. quasi alberi nudi contro il cielo Fu questa la fede del «buon primaverile, si stagliano tre ladrone» che, solo, riconobbe croci. Gesù è là, inchiodato nel suo compagno di sventura alla croce tra due malfattori, un vero re, un re paziente, che provocato e deriso dai capi e pativa ingiustamente miscono- dai soldati, abbandonato dai scimento e ingratitudine da par- discepoli, guardato da lontano te di coloro – noi tutti – che egli dalla folla che prima l’aveva se- non si vergognava di chiamare guito, ascoltato e osannato per fratelli. E per quella sua fede il le sue parole e i suoi miracoli: ladro ebbe il coraggio, in mezzo ecco ora il più inconcepibile alle bestemmie e alle parole scandalo dell’impotenza. È una irrisorie, di chiamarlo per nome, condizione estremamente umi- di riconoscerlo «salvatore» e di liante, ma è la vera via regale rivolgergli un’umile preghiera di scelta da Cristo per sé e da supplica: «Gesù, ricordati di me 8 la Vela - n.19 marzo 2018
riflessioni quando entrerai nel tuo regno». suo amore egli arriva all’estremo Ebbe la grazia di sentirsi dire: sacrificio per dare all’uomo la «Oggi con me sarai nel paradi- libertà, la salvezza, la vita nel so» (Lc 23,43). Nell’umiltà del suo regno glorioso. «Donna, ecco tuo figlio! … Ecco tua madre!» Sulla vetta del Golgota più di ogni altra creatura. Diventa verso sera spiccano sol- madre di tutta l’umanità. Ecco tanto tre persone, tre esili tua madre! Quale pegno e quale figure: Gesù agonizzante, responsabilità! Giovanni la prende la Madre e Giovanni, il di- con sé per riceverne le cure quale scepolo capace di amare figlio, ma anche per averne cura con totalità di dedizione, come di una madre cui è dovuto senza paura di morirne. immenso amore, profonda riveren- Come Maria. E si distin- za e devozione. 2 guono ormai soltanto Da questo momento Maria è la alcune brevi parole: brevi Madre della Chiesa. La nostra ma intense, essenziali, ca- vita ha quindi le sue radici nella riche di potenza creatrice, croce di Gesù, nella stabilità di perché cariche d’amore: Maria, nella fedeltà di Giovanni. «Donna, ecco tuo figlio! Siamo nati là, in quell’ora, dal … Ecco tua madre!». cuore trafitto di Cristo e siamo Maria rappresenta qui stati affidati da lui al cuore della la nuova Eva dalla quale Madre. Affidati a lei, riceviamo a nasce una prole nuova: la stirpe dei figli nostra volta in lei e da lei la santa di Dio. Donna, ecco tuo figlio! Chiesa; la riceviamo come Madre Mentre sta presso la croce e consuma da amare, da onorare; la riceviamo nel cuore l’immenso dolore della Pas- per darle ascolto, per obbedire ai sione del Figlio, dal Figlio stesso Maria suoi suggerimenti, per camminare 3 è investita di una maternità spirituale e con la sua guida nella via della luce universale che la rende davvero grande quali veri figli di Dio. «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Gesù è ora totalmente spoglio di ogni terrore della morte che abitano divina e umana ricchezza. Il grido lace- nel cuore dell’uomo. «Dio non rante dell’Uomo-Dio attraversa le nostre può averlo abbandonato – spiega tenebre; è l’ora culminante dell’agonia sant’Agostino – perché lui stesso è in cui il Cristo assume veramente tutta Dio». Eppure il Cristo prova questo la desolazione, l’angoscia, la paura, il abbandono, vive questa estrema n.19 marzo 2018 - la Vela 9
riflessioni 4 desolazione, cade in questo abisso dove le tenebre sono assolute. È un mistero. Al grido straziante del Figlio, dell’uomo, Dio non si fa sentire, non interviene. E tuttavia non è un Dio assente; è un Padre che, per folle amore, immola il Figlio della sua compiacenza per i «figli dell’ira»; nel Figlio del suo amore egli immola il silenzio c’è la più alta risposta, la più sofferta «compassione». È un’ora buia; è l’ora più buia della storia, ma è anche il grembo del nuovo giorno, per la nascita di un mondo nuovo, per il sorgere di una nuova luce. Proprio quest’Uomo che muore avrà una lunga discendenza. L’ora in cui Colui che è la Vita si consegna alla morte è proprio cuore, che, tutto donato, dunque l’ora della massima fecondità: diventa puro silenzio. Ma in quel generazione a prezzo della morte. «Ho sete» sete di compiere la volontà del Padre, è desiderio della nostra salvezza… Gesù esprime con un soffio Egli ci ama e ha sete dell’amore di di voce un’umile domanda ognuno di noi, perché ciascuno di da mendicante: «Ho sete». noi conta per lui più di tutto il mondo. Ma la sete di Gesù non può Perciò, se noi non ricambiamo il suo trovare sollievo soltanto in amore, egli rimane assetato e conti- questo, perché è una sete nua a cercarci. Ma come possiamo soprattutto spirituale. È sete ricambiare l’amore se, a causa del di amore. Santa Teresa di peccato, siamo incapaci di amare? Calcutta commentava queste Gesù stesso, morendo riarso dalla ultime parole di Gesù, dicen- sete, diventa la sorgente inesauribile do: «Ho sete: queste parole dell’acqua viva, poiché dal suo cuore di Gesù non riguardano solo trafitto sgorgano sangue e acqua. Da il passato, ma sono vive qui e questa sorgente possiamo attingere ora, dette a noi… Finché non l’amore e la sovrabbondanza della comprendiamo nel profondo Vita. Nella misura in cui beviamo a del nostro essere che Gesù questa sorgente, veniamo dissetati ha sete di noi, non potremo e anche dal nostro cuore zampilla cominciare a conoscere quello che egli una sorgente d’acqua viva offerta a vuole essere per noi, e ciò che egli vuole tutti gli assetati di Dio, del Dio che è che noi siamo per lui». La sete di Gesù è inesauribile Amore. 5 «Tutto è compiuto!» che egli ha ardentemente desiderato, e alla quale si è preparato come all’ora Le braccia distese sul legno, le mani culmine, all’ora della pienezza. Tutto è inchiodate, Gesù è fisicamente del tutto compiuto. Tutto è avvenuto secondo impotente, agli occhi di tutti appare uno le profezie, tutto è avvenuto secondo sconfitto. In realtà, questa è proprio l’ora il disegno del Padre. È la scelta di Dio, 10 la Vela - n.19 marzo 2018
6 è la scelta dell’Amore che, volendo ricuperare i miseri, si fa Misericordia, si abbassa, si svuota di se stesso per riversarsi in noi come sorgente di riflessioni pace che esso germogli. È l’ora del «grande silenzio». È l’ora in cui, come discepoli di Cristo, più nulla possiamo fare, nulla dire, ma solo vita. È l’ora zero della storia, l’ora «rimanere nel suo amore», rimanere in cui comincia il Giorno nuovo, il in preghiera presso di lui, inchiodati tempo nuovo, tempo della salvezza alla croce insieme con Maria, la e della grazia. Tutto il dolore della Madre, formando un’unica grande Passione sembra ora acquietarsi, supplica che, passando attraverso il 7 come la terra che, dopo aver accol- cuore trafitto del Cristo, si versa nel to il seme nel solco, attende nella seno del Padre. «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» Ecco l’ultimissima parola di profondo silenzio avvolge anche Gesù: «Padre, nelle tue mani il monte delle croci e penetra nei consegno il mio spirito». La cuori. Noi, che siamo entrati con Passione di Gesù si conclude Gesù in quest’ora, crediamo dav- con un atto di abbandono vero che solo apparentemente le filiale. Gesù spira riconse- tenebre stanno prevalendo, poiché gnandosi alle mani del Padre, in esse già si fa strada la luce? a cui aveva sempre obbedito, Noi, che conosciamo la morsa la cui volontà era stata tutto dell’angoscia, crediamo che nel il suo desiderio, la sua unica grido di Gesù morente si fa strada gioia. Per questo la sua agonia la speranza della Vita? Mentre il è come una notte che sfocia nell’alba della velo del tempio dell’antica Legge risurrezione. Dalla cattedra della Croce, il si squarcia, che cosa avviene in noi? Giusto, ci insegna a sperare contro ogni Se viviamo davvero il mistero della speranza, a sentire che le mani di Dio sono Croce, si può finalmente squarciare più forti di qualsiasi mano potente degli il nostro vecchio mondo, il nostro uomini, più forti di ogni tentazione che possa vecchio uomo, il velo della nostra sopraggiungere e abbattersi su di noi. Perciò sufficienza; si può spaccare la roccia anche quando la prova è dura, terribile e del nostro cuore per lasciar scatu- angosciosa, noi dobbiamo gridare: nelle rire da essa una sorgente d’acqua 5 tue mani, Signore, sono al sicuro. Tuttavia, viva. Presi da santo timore, allora il grido di Gesù esprime pure lo sgomento gridiamo con il centurione: «Costui di un figlio che sa di dover ancora compiere è veramente il Figlio di Dio!»; poi un viaggio nell’oscurità per poter ritornare continuiamo a sostare presso la a casa. Dopo la sua consegna, infatti, il croce e presso il sepolcro, sicuri Verbo della vita, si immerge nel silenzio che Gesù, caduto nel silenzio della della morte. E con il calar della sera, dopo morte, non è perduto per noi, per- gli ultimi atti compiuti dall’umana pietà, un ché l’Amore è il più forte e ha vinto. n.19 marzo 2018 - la Vela 11
accoglienza Quando l’ospitalità si fa in cortile Nel mese di gennaio i giovani e gli adolescenti dell’unità pastorale hanno incontrato l’esperienza di accoglienza realizzata a Casalpusterlengo dall’Azione Cattolica parrocchiale. Sono intervenuti Beatrice Aletti, operatrice Caritas, Ernesto Danelli, presidente parrocchiale, e Yacou giovane rifugiato accolto attraverso l’iniziativa “Il Cortile”. Riprendiamo l’espe- chiale per rispondere ad to”, progetto di seconda rienza ponendo qual- un concreto appello della accoglienza, pensato per che domanda a Ernesto. Caritas lodigiana a fronte far incontrare rifugiati, fa- della necessità di completa- miglie, giovani in un’espe- L’iniziativa che avete re il processo di accoglienza rienza di accoglienza e dato vita a Casale l’avete e integrazione di persone condivisione. L’intento è chiamata “Il Cortile”. presenti sul territorio. Insie- quello di realizzare uno o Ci spieghi come mai? me ciò che sembra difficile più “Cortili” per favorire A Casale ci sono molti diventa possibile. il raggiungimento dell’au- cortili, un tempo luoghi tonomia lavorativa e abi- di vera condivisione e di In che cosa consiste la tativa a favore di rifugiati mutuo soccorso. proposta? già presenti sul territorio. Questa immagine ha gui- Il Cortile è una modalità per Ci si attende un arricchi- dato l’associazione parroc- vivere il progetto “Protet- mento culturale biunivoco che nasce da uno sforzo di convergenza reciproco necessario per favorire la pacifica convivenza e pre- servare la coesione sociale. A Casale il Cortile è for- mato da tre famiglie che stanno in relazione stret- ta e si supportano sulla fase operativa. Esse si interscambiano a seconda delle necessità e interagi- scono con l’associazione parrocchiale come luogo Alcuni giovani di Ospedaletto con Yacou al bar dell’oratorio di condivisione e di sup- porto attraverso il fondo 12 la Vela - n.19 marzo 2018
testatina di solidarietà La Dimora. Il Cortile accompagna l’esperienza di integrazio- ne del beneficiario, avendo modo di conoscerlo in maniera approfondita. Come nasce questa pro- posta? Nasce dall’esigenza di offrire alle persone la A cena a casa Cigognini, gli uomini ipnotizzati dalla partita in TV possibilità di integrarsi una volta terminata la fase di percorsi in autonomia. In e invito di accoglienza e prima accoglienza che mira particolare – anche per integrazione. È successo principalmente al ricono- una precisa volontà politi- così in ogni tempo buio scimento giuridico insieme ca e amministrativa – non della nostra storia. all’imparare l’italiano. sempre viene loro dato E se non stiamo attenti Chi arriva in Italia è ob- un documento che attesti saremo noi le prime vitti- bligato a fare domanda l’identità e il domicilio, es- me di questi veleni. Così di protezione come rifu- senziale per una qualsiasi anche le comunità cristiane giato (il nostro sistema domanda di lavoro e poi si muovono tra la fatica a attuale non prevede altre per trovare casa. trovare spazi e persone modalità di entrata) e così disposte ad accogliere e attraversare i percorsi di Come giudichi la capa- il rifiuto esplicito. prima accoglienza ordinari cità di accoglienza delle o straordinari (come le nostre comunità? Non è però facile mettere case Caritas). Al termine Abbiamo molta strada in discussione abitudini o di questi percorsi, che in da fare. Abbiamo ridotto conciliare impegni e diffi- media durano da 1 a 2 anni, l’accoglienza ad una atti- coltà proprie con quelle una persona può essere vità per addetti ai lavori altrui… riconosciuta come rifugia- (per poi magari criticarli) Si parte da chi può e ci to politico o umanitario o e ci siamo sempre più sta. Quando è arrivata la vedersi rifiutare la richiesta. chiusi nel nostro privato. chiamata di Beatrice che In ogni caso le persone, Respiriamo aria avvelenata mi chiedeva se secondo nessuna delle quali è sco- da idee egoiste e razziste me c’era la possibilità di nosciuta o “clandestina”, che fanno leva su paure e avviare a Casale il progetto si trovano abbandonate a insicurezze. di “un rifugiato a casa mia”, se stesse. Bisogna aggiun- La paura si vince con l’in- istintivamente ho pensato gere che spesso il tempo contro e l’insicurezza con la alle persone con le quali sto trascorso nella prima ac- conoscenza. Ecco perché compiendo il cammino di coglienza non basta per chi ha interessi di potere fede. Abbiamo vissuto un avere tutti gli strumen- o di dominio non esita a momento di condivisione ti necessari per avviare respingere ogni proposta di idealità e difficoltà l’8 n.19 marzo 2018 - la Vela 13
accoglienza SOS VITA dicembre (titolo dell’incontro “Nessuno è straniero a casa mia”). La sera ricevo da Andrea un messaggio che mi invita a non lasciare cadere la proposta. Ci siamo rivisti a casa sua con chi Scegli la vita! aveva manifestato timidamente In occasione della 40a Giornata per la Vita, un interesse e con la notte di Na- abbiamo voluto incontrare Ester Fontana, tale è iniziata questa accoglienza. operatrice sanitaria presso l’ospedale Non è un impegno che richiede Dalmati di Sant’Angelo Lodigiano e tempo o una particolare orga- responsabile lodigiana dell’Associazione nizzazione: si tratta solo di far Maria Madre della Provvidenza. spazio ad un’altra persona. Insieme è più facile, si vincono timori e perplessità. Ci vuole Domenica 4 febbra- territorio nel 2011, ha fiducia reciproca e qualche io 2018 si è celebra- come obiettivo principale calcolo in meno. Sottolineo che ta la 40^ Giornata quello di aiutare le donne l’essere un’associazione radica- per la Vita dal titolo: che intendono abortire, ta nella comunità parrocchiale “Il Vangelo della vita a prendere coscienza ha favorito la risposta positiva e per il mondo”. Il messag- del crimine dell’aborto. spero feconda nel tempo. gio che Papa Francesco Il progetto SOS VITA, in ci ha rivolto parla della collaborazione con il CAV Cosa ti sta restituendo questa “Parola di Dio, unica via (Centro Aiuto per la Vita) esperienza? per trovare il senso della locale, prevede anche L’altro ti cambia. Incontri una vita, frutto dell’Amore e un aiuto psicologico e umanità vera e impari a vedere generatrice di gioia. La finanziario alle mamme il tuo mondo da un altro punto gioia che il Vangelo della in difficoltà fino al com- di vista. Uno dei ragazzi feriti a vita può testimoniare al pimento del primo anno Macerata veniva dal Mali, come mondo, è dono di Dio e di vita del bambino (e Yacou, che vive nelle nostre compito affidato all’uo- oltre). Incontrare Ester ci case. Le persone cessano di mo… poiché ne richiede la ha permesso di aprire gli essere un colore della pelle, ma responsabilità”. È proprio occhi e il cuore sul valore diventano volti e storie a volte di questo dono e di questa inestimabile della vita drammatiche, una speranza che responsabilità che ci ha nascente, vita che inizia lotta contro ogni violenza, una parlato Ester Fontana, con il concepimento. Più fede che cerca Dio in coloro che operatrice sanitaria pres- volte, durante l’incontro, intersecano i loro cammini. so l’ospedale Dalmati di è stato ribadito che l’em- È così che Dio entra anche nella Sant’Angelo Lodigiano brione è una persona e di tua storia e si incarna oggi. e responsabile lodigiana conseguenza ogni aborto Spero che questa esperienza dell’Associazione Maria determina la soppressio- renda la mia casa un po’ più cri- Madre della Provvidenza. ne della vita di un essere stiana e, di conseguenza, la mia Questa bella e preziosa umano durante il suo comunità più aperta e solidale. realtà, nata nel nostro sviluppo prenatale. I bimbi 14 la Vela - n.19 marzo 2018
accoglienza si prodiga in tutto il mondo, coloro che hanno provato con il Movimento per la Vi- possono veramente capire ta, affinché sia rispettato il nella sua drammaticità. Per diritto alla vita di ogni uomo questo motivo, molti volon- sin dal suo concepimento. tari AMMP di Sant’Angelo Si calcola che ogni anno nel Lodigiano, essendo opera- mondo vengano uccisi 50 tori sanitari, possono entrare milioni di esseri umani me- in contatto con persone che diante l’aborto procurato. In scelgono di abortire, per Italia si praticano legalmente aiutarli a scegliere la vita. ogni anno circa 140.000 Sentono il dovere di aiutare aborti. Già Papa Giovanni le persone a prendere co- Paolo II denunciava, nei primi scienza del male intrinseco vent’anni di applicazione del- dell’aborto. L’obiettivo finale non ancora nati non sono la legge abortista, l’uccisione è quello di collaborare e far delle masse di tessuto da di circa 3 milioni di bambini. entrare il CAV in ospedale, gettare, come pretendono Oggi, nell’epoca della bioeti- in modo che la donna possa di affermare coloro che pro- ca e del consenso informato, decidere con maggior con- curano l’aborto. Il feto porta ancora pochi e neppure le sapevolezza e libertà. già in sé tutto il codice DNA donne stesse sanno come In questo modo, come che lo caratterizza come avviene nel dettaglio l’in- dice Papa Francesco nel individuo unico e irripetibile. terruzione di gravidanza. suo messaggio, “La Chiesa Già nelle prime 11 settimane Un’operazione raccapric- intera e in essa le famiglie dal concepimento possiamo ciante solo al pensiero… cristiane…che hanno fatto affermare che quel feto è un Troppo spesso la donna è proprie le parole dell’ac- essere umano, senza alcun lasciata sola nel momento coglienza della vita, della dubbio. A 18-25 giorni il cuo- della decisione. Un dramma gratuità e della generosità, re batte; a 6 settimane si può di cui solitamente si sa poco del perdono reciproco e della misurare la frequenza delle o nulla, per indifferenza e misericordia, guardano alla onde cerebrali; a 8 settimane per ipocrisia sociale… È il gioia degli uomini perché il gli organi interni sono funzio- dramma di due vite spez- loro compito è annunciare la nanti e le impronte digitali zate: quella dell’innocente Buona Notizia, il Vangelo. Un sono visibili; a 9 settimane e quella di chi non si è visto annuncio dell’amore paterno il feto percepisce dolore. Il offrire soluzioni alternative. e materno che sempre dà famoso ginecologo Bernard È il dramma delle donne e vita, che contagia gioia e Nathanson, fondatore del di tante ragazze che, dopo vince ogni tristezza”. movimento abortista negli aver abortito, prendono Stati Uniti, ha dimostrato gradualmente coscienza Per informazioni: al mondo intero quanto e della gravità del loro gesto Responsabile sede come soffra il bambino al e vivono schiacciate dal operativa S. Angelo: momento dell’aborto. Oggi peso di un dolore atroce. Ester Fontana Nathansons, dichiaratosi re- Un dolore spesso muto, si- 328-0271837 sponsabile di 75.000 aborti, lenzioso e solitario, che solo fontanaester025@gmail.com n.19 marzo 2018 - la Vela 15
cammino adolescenti I 12 Amen della Messa per dire e vivere la nostra fede Durante il percorso di catechesi di quest’anno, i giovanissimi stannno riscoprendo e riflettendo sulla grandezza della Parola e dell’Eucaristia. Insieme approfondiamo in parola da dire distrattamente modo originale le singole o da prendere alla leggera; al parti della Messa, apprez- contrario va pronunciata ad alta zando la ricchezza di significa- voce, con decisione e in maniera to dei 12 Amen che diciamo in più consapevole. I 12 Amen modo più o meno consapevole; allora diventeranno la nostra sei durante la Liturgia della Pa- risposta convinta a Dio, il nostro rola, sei durante la Liturgia Eu- “sì” alla sua chiamata: “Eccomi, caristica. Vogliamo condividere manda me” (Isaia 6,8). Dire di alcune delle nostre riflessioni “sì” a Dio significa esprimere il con tutta la comunità, con la nostro desiderio di aderire alla speranza di offrire una piccola e Sua iniziativa. Equivale a dire semplice testimonianza dell’im- “sì, io ci sto”. Questa fedeltà a menso amore che il Signore Lui non la potremo mai conqui- ha per ciascuno di noi. Sono i stare con le nostre sole forze, dodici Amen in cui affermiamo non è solo il frutto del nostro la nostra adesione a quanto impegno quotidiano; essa viene viviamo nell’Eucaristia, la nostra da Dio ed è fondata sul “sì” di proclamazione di fede. La parola Gesù che afferma: “Mio cibo è Amen la usiamo a conclusione fare la volontà di colui che mi delle nostre preghiere. È una ri- ha mandato e compiere la sua sposta solenne e impegnativa da opera” (Gv 4, 34). È in questo parte dei fedeli. Dire Amen non “sì” che dobbiamo entrare, è però solo una semplice formula nell’adesione alla volontà di Dio, di chiusura di una preghiera, ma per giungere come San Paolo un’autentica professione di fe- ad affermare che…“Non sono de. Sant’Agostino sostiene che più io che vivo, ma Cristo vive dire Amen è come apporre la fir- in me” (Gal 2, 20). ma a un documento. È come un Solo così l’“Amen” della nostra timbro di approvazione con cui preghiera personale e comuni- l’assemblea sigilla la preghiera. taria trasformerà tutta la nostra Dunque, data la sua importan- vita, una vita immersa nell’Amo- za, la parola Amen non è una re di Dio. 16 la Vela - n.19 marzo 2018
carità Raccolta alimentare “Per te mi spendo” Abbiamo investito due ore Sabato saputo rendersi utile, facilitando del nostro pomeriggio per 17 febbraio il lavoro a tutto il gruppo. dare concretamente una ma- il nostro Le due ore del nostro turno sono no a chi è in difficoltà: grazie gruppo dei volate in fretta, e verso l’orario di all’impegno di tutti i volontari Giovanissimi chiusura del centro commerciale della Diocesi, sparsi in tutti i ha potuto abbiamo aiutato gli operatori supermercati del Lodigiano, si partecipare della Caritas a caricare gli scato- sono potuti raccogliere beni alla Raccolta loni con i viveri sui loro furgoni, e viveri per aiutare circa 2000 diretti al magazzino di raccolta alimentare famiglie bisognose. di Codogno. “Per te mi L’iniziativa ci ha visti protagoni- La nostra esperienza però non spendo”, sti all’Ipersimply di Codogno, è finita lì: al ritorno, anziché dove, dopo aver ricevuto organizzata tornare a casa, ci siamo fermati istruzioni dai volontari del dalla Caritas all’oratorio, dove con quattro turno precedente, indossato la di Lodi. spaghetti abbiamo concluso il maglietta di riconoscimento e pomeriggio di servizio. superato le incertezze iniziali, ci siamo messi in gioco, cercan- do di coinvolgere più persone possibili a compiere del bene, acquistando beni che sarebbero poi stati smistati dal Centro Rac- colta Solidale. E allora ci siamo avvicinati a tutti i consumatori, proponendo l’iniziativa, mentre un altro gruppo era impegnato a immagazzinare ciò che a mano a mano ci veniva consegnato. Non è stato sicuramente un compito facile, ma consideran- do la nostra partecipazione in massa (eravamo in 17!) e una relativamente buona capacità di organizzazione (ogni tanto ci lasciavamo prendere dallo stare in compagnia), ognuno ha n.19 marzo 2018 - la Vela 17
pellegrinaggio Un piccolo pezzo di paradiso sulla terra Sono passati 3 anni dall’ultima volta che siamo stati a Medjugorje con don Luca. Desideravamo tanto tornarci e abbiamo organizzato un pellegrinaggio dal 28 febbraio al 4 marzo. Ogni volta che si organizza un pelle- chiamata della Mamma Celeste. grinaggio a Medjugorje si presentano Siamo accompagnati da don Luca e dalla ostacoli più alti dell’Everest che sembra- guida Anna. no far di tutto per impedire di andarci. Alcuni prima di iscriversi pensano: il viaggio Dopo aver sconfitto anche il vento gelido è lungo! Ma non bisogna farsi intimorire, il “Burian” finalmente arriva il momento della sacrificio fa parte del pellegrinaggio. Come partenza. ci ricorda sempre la nostra guida Anna, la Sul bus ci sono tante persone che per la paura non viene da Dio. prima volta vanno a Medjugorje, con la gioia Per Maria Teresa e Fabio questo è un pelle- nel cuore e con entusiasmo alcuni magari grinaggio speciale perché sono con il loro con curiosità, ma tutti hanno risposto alla bimbo di tre anni e mezzo ed è un andare 18 la Vela - n.19 marzo 2018
a ringraziare la Madonna per la Grazia che ha fatto di donare un bimbo che desideravano da tanto tempo e proprio a Me- djugorje hanno ricevuto questa grande grazia. Alle 6.30 dopo aver superato la dogana arriviamo a Medjugorje. Il pullman si ferma davanti alla chiesetta con i due campanili. Per noi e minuto. Per il maltempo l’apparizione non penso per chi vi ritorna un’altra volta è avviene alla croce blu ma nella pensione come essere tornato a casa. Qui ci si sente della veggente. a casa, ma in una casa speciale, con la Fuori la gente resta raccolta nella preghiera Madonnina che ti sta vicino e ti abbraccia aspettando che la Mamma scenda dal cielo con il suo manto. e ci benedica con il suo manto. Arriviamo alla pensione, un alberghetto Il messaggio viene letto in alcune lingue molto sobrio ma ordinato e pulito gestito ecco la versione italiana: “Cari figli, grandi da gente che è stata testimone dei primi cose ha fatto in me il Padre Celeste, come le tempi delle apparizioni ed è rimasta gente fa in tutti quelli che lo amano teneramente semplice e umile anche dopo tanti anni. e fedelmente e devotamente lo servono. Dopo esserci ripresi dal viaggio ci preparia- Figli miei, il Padre Celeste vi ama e per il mo per andare alla Messa in italiano. Inizia a suo amore io sono qui con voi. Vi parlo: nevicare, il tempo non sembra essere dalla perché non volete vedere i segni? Con lui nostra parte ma ecco che arriva un grup- è tutto più semplice: anche il dolore, vis- petto di nostri pellegrini che ci dice: siamo suto con lui, è più lieve, perché c’è la fede. già stati sulla collina delle apparizioni! come La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore già!? C’è tanto entusiasmo non si vede l’ora senza fede porta alla disperazione. Il dolore di salire sulla collina per arrivare al punto vissuto ed offerto a Dio, eleva. Mio Figlio dove la Madonna è apparsa la prima volta non ha forse redento il mondo per mezzo il 24 giugno 1981 ai veggenti. del suo doloroso sacrificio? Io, come sua La neve però continua a cadere quindi nel Madre, nel dolore e nella sofferenza sono pomeriggio viene organizzato un incontro stata con lui, come sono con tutti voi. Figli con la comunità Oasi della pace una delle miei, sono con voi nella vita: nel dolore e tante comunità sorte a Medjugorje per nella sofferenza, nella gioia e nell’amore. volere di Maria. Perciò abbiate speranza: la speranza fa È stata una giornata intensa la stanchezza sì che si comprenda che qui sta la vita. inizia a sentirsi. Tutti a letto perché la mat- Figli miei, io vi parlo; la mia voce parla alla tina dopo ci si sveglia presto per andare all’ vostra anima, il mio Cuore parla al vostro apparizione della veggente Mirijana. cuore. Apostoli del mio amore, oh quanto Il gruppo parte di prima mattina, sotto vi ama il mio Cuore materno! Quante cose una pioggia incessante. La gente è tanta, desidero insegnarvi! Quanto il mio Cuore ma il nostro gruppo riesce ad assistere desidera che siate completi, ma potrete all’apparizione di Mirijana che dura qualche esserlo soltanto quando in voi saranno uniti n.19 marzo 2018 - la Vela 19
pellegrinaggio l’anima, il corpo e l’amore. Come miei figli trovato “per caso” la loro vita è cambiata vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e improvvisamente. per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché Di pomeriggio abbiamo fatto la via Crucis la Chiesa sia come mio Figlio la desidera: dietro la chiesa dove si conclude con la limpida come acqua di sorgente e piena statua del Cristo Risorto. Dal ginocchio d’amore. Vi ringrazio.” esce un liquido che sembra olio e nessun Finita l’apparizione siamo andati a sentire ad oggi è riuscito a dare una spiegazione la testimonianza dei ragazzi della comunità a questo misterioso fenomeno. Cenacolo fondata da suor Elvira. Questa Dopo aver dato spazio per le confessioni e testimonianza è sempre molto toccante, dopo la Santa Messa prefestiva siamo rien- storie di ragazzi che hanno vissuto un trati in pensione per cenare. Abbiamo poi passato nella droga e nell’alcol e in questa caricato il bus con le valigie e siamo andati comunità hanno riscoperto il valore della all’adorazione Eucaristica serale animata vita e hanno conosciuto l’’amore di Dio. dai figli del Divino Amore. Il tempo non migliora, non potendo salire il Finita l’adorazione siamo saliti sul bus per monte della croce Krizevac la nostra guida ritornare a casa con il nostro bagaglio di Anna organizza un incontro nel pomeriggio Grazie. Perché tantissime sono le Grazie con Padre Petar Liubivic a Vitina. che si ricevono in questo luogo benedetto. Padre Petar è il sacerdote che ha scelto Grazie fisiche e spirituali. Soprattutto spi- Mirjana che dovrà svelare al mondo intero rituali perché la Madonna ha detto questo i 10 segreti che la Madonna le ha rivelato. è tempo di grazia, tempo di conversione. A differenza delle altre apparizioni, i segreti Quello che bisogna fare quando si arriva a verranno rivelati tre giorni prima che i fatti Medjugorje è aprire il nostro cuore al resto avverranno proprio per provare la veridicità pensano tutto Gesù e Maria. delle apparizioni. Quello che conta come dice sempre la Ma- Viene celebrata la Messa e al termine viene donna è avere la pace nel cuore, perché se fatta una preghiera di guarigione su tutti i pellegrini. Durante l’omelia padre Petar racconta alcune testimonianze di guari- gione fisica e spirituale che sono avvenute a Medjugorje. Si ritorna in pensione e un bel gruppetto con don Luca sale la collina delle apparizioni. La salita è rimasta come ai primi tempi ci sono molti sassi e ci sono le Formelle in bronzo dei misteri del Rosario che si recita insieme durante la salita. La mattina dopo, ultimo giorno, siamo anda- ti al castello di Nancy e Patrick per sentire la loro testimonianza. Questo incontro è sem- pre molto toccante perché hanno passato 40 anni di vita in peccato mortale e grazie ad un messaggio della Regina della Pace, 20 la Vela - n.19 marzo 2018
pellegrinaggio non abbiamo la pace nel nostro cuore non una pace infinita. Quando torni a casa sei possiamo convertirci. Il primo messaggio catapultato nella quotidianità nel lavoro che infatti ha dato la Madonna è stato «Pace. nelle tante cose da fare e con tutti i nostri Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con problemi e le nostre croci da portare. Dio e tra di voi. E per fare questo è necessario Con un po’ di impegno si può comunque tro- credere, pregare, digiunare e confessarsi». vare il tempo per pregare e andare a messa La Madonna ha detto che non esiste o fare una visita al santissimo sacramento. uomo sulla terra che non ha peccati da Bisogna portare a casa i preziosi cinque confessare chiede di confessarci almeno sassi che Maria indica come la strada per una volta al mese. La Madonna chiama e stare lontani dal male: sta chiamando tutti i suoi figli non ci sono 1. la Preghiera: la Madonna dice che chi figli migliori o peggiori per lei siamo tutti prega non ha paura di niente. La famiglia uguali tutti suoi figli, ma soffre quando che prega resta unita perché Satana sta vede che ci sono tanti suoi figli che sono lontano da chi prega. lontani che non la amano o la disprezzano. 2. il Digiuno: la Madonna ha chiesto pane Per questo alla fine di ogni messaggio e acqua il mercoledì e venerdì dice che conclude sempre con “grazie per aver con la preghiera è il digiuno si possono risposto alla mia chiamata”. perfino fermare le guerre. Perché tanti messaggi, perché tanti anni 3. la Bibbia: in un messaggio la Madonna di apparizioni? La Madonna è una madre ha detto: “avete dimenticato la bibbia! e come tutte le mamme non si stanca di La mettete in un angolo e non la aprite ammonire e aiutare i suoi figli. La Madonna mai. Leggete anche solo una pagina al desidera la salvezza di tutti i suoi figli. giorno per conoscere la parola di Dio”. Il vero pellegrinaggio comincia quando si 4. la confessione mensile: a Medjugorje torna a casa, là è facile perché si può pre- tantissime persone si sono confessate do- gare in tranquillità. È un luogo dove senti po tanti anni. Ci sono state testimonianze di persone che si sono confessate dopo 30 anni tante lacrime sono state versate dentro i confessionali di Medjugorje 5. l’Eucaristia: mettete l’Eucaristia al primo posto nella vostra vita. Adorate il san- tissimo sacramento in quei momenti si ricevono molte grazie. La Santa Messa sia la vostra vita. Non è facile raccontare Medjugorje per capire bisogna andarci, le parole non ri- escono a trasmettere quello che si prova quando si arriva là. Certamente per tutti quelli che abbiamo incontrato e che hanno vissuto con noi questa meravigliosa esperienza possiamo dire che Medjugorje è un piccolo pezzo di paradiso sulla terra! n.19 marzo 2018 - la Vela 21
Grest 2018 L’agire dell’uomo nel creato Osservare è ciò che facciamo continua, chiedendo, di im- tutti, in ogni momento e in parare a fare con un pensiero ogni situazione. Osservare speciale per ciascuno. L’azione cose belle e brutte, cose che senza pensiero rimane vuota, mettono in moto o che lasciano zoppa. Chiedersi “Come fai?” indifferenti, che provocano o è la seconda domanda che vuole che deludono. Accadrà anche far riflettere sulle proprie azioni durante il Grest! La sfida è rico- per non lasciarle scivolare via noscere il potere racchiuso nella dalle mani senza accorgersi del decisione di prendere parte a ciò loro valore e senza custodire le che si osserva. Chiedersi “Che abilità, pratiche e relazionali, cosa fai?” permette di entrare che si apprendono e diventano in una realtà nuova, di cono- proprie nel fare. scere, sperimentare e agire. Certo non si agisce mai da soli. Quante volte si rischia di lasciar Ciò che si fa dipende molto passare via tempo ed occasioni dalle persone con cui si colla- perché troppo condizionati da bora e si condivide il fare. Gli comodità e svogliatezza. È una scambi che si generano sono domanda potente che apre diversi e tutti significativi. Ad porte di possibilità, scuote dal esempio, perché si decide che torpore, interpella l’intelligenza. con una certa persona ci si può Dopo aver osservato, bisogna confidare, mentre ad un’altra si decidersi e mettersi in gioco. possono chiedere dei consigli e Si comincia a fare, a muoversi, con un’altra ancora ci si diverte a relazionarsi, ma… “come?”. come matti? Chiedersi “Con Di sicuro non così come viene! chi fai?” alcune cose e con chi Ci sono modi, luoghi, contesti, altre, aiuta a comprendere il persone diverse che richiedo- valore delle proprie azioni e, no differenti atteggiamenti e soprattutto, delle relazioni, se modalità. La sfida del Grest si sta vivendo una stagione di 22 la Vela - n.19 marzo 2018
Grest 2018 Se l’anno scorso si è scoperto il creato e meditato che anche l’uomo, pensato ad immagine e somiglianza di Dio, ne fa parte come custode, quest’anno ci si trova a scoprire che Dio chiama l’uomo a collaborare attivamente alla sua creazione povertà o un momento di bel- capaci di interpretare il senso lezza e ricchezza. Il terzo passo del proprio agire per poi aiutare di questa sfida avventurosa, anche gli altri a fare lo stesso, af- che è il Grest, è comprendere finché si possa svelare insieme e sperimentare seriamente la il significato della vita, come propria interdipendenza con gli tesoro del Grest da portare con altri, in termini di risorsa, per far sé nella quotidianità. tesoro degli scambi che trasformano, se dispo- nibili al cambiamento. Manca ora un altro tassello preziosissimo: dar voce al “senso” di ciò che si fa. Chieder- si “Perché fai?” una determinata azione significa rendersi re- sponsabili e consape- voli, saperla motivare e difendere, saperla rac- contare e far diventare storia per e con altri. Tutte le azioni hanno una loro motivazione, sono cariche di spesso- re, possono generano bene o male, fecondità o sterilità, vita buona o chiusure pericolose. È importante essere n.19 marzo 2018 - la Vela 23
Festa diocesana cresimandi MISSION POSSIBLE Andate in tutto il mondo Domenica Dopo le belle esperienze partecipato a questo momento, 18 Marzo c’è degli scorsi anni, il no- accompagnati dalle loro catechi- stata la festa stro Vescovo Maurizio ha ste Giovanna, Anna e Ilaria, da dei cresimandi espresso il vivo desiderio don Luca e da qualche genitore. a Lodi al di continuare ad incontrare La festa è stata scandita da di- Palacastellotti. tutti i cresimandi della Diocesi versi momenti musicali animati di Lodi in una grande festa di da un coro tutto nuovo, formato A questo riflessione e preghiera, che, da membri del coro Hope e evento hanno in diverse forme e con diversi ragazzi che hanno ricevuto la partecipato linguaggi, vuole proporre la bel- Cresima negli anni scorsi, tra cui anche i lezza dello stile di vita cristiano, Andrea e Fortunato della nostra ragazzi di a partire dal Sacramento della parrocchia. I cresimandi hanno Ospedaletto. Cresima. La festa raccoglie potuto ascoltare le parole di sempre un’adesione straordi- Gesù e anche quelle del vescovo naria ed entusiasta, una festa Maurizio. La festa è stata un bel di comunione attorno al nostro momento in cui divertirsi, balla- Pastore, che ha invitato, uno a re, cantare e riflettere, insieme a uno, i ragazzi e le ragazze che tutti i ragazzi della Diocesi che riceveranno la Cresima. condividono lo stesso cammino Anche il gruppo di ragazzi di e si stanno preparando a rice- prima media di Ospedaletto ha vere il Sacramento. 24 la Vela - n.19 marzo 2018
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