Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano

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Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
Vela
                                la
Pro Manuscripto                                                                       N.19 marzo 2018

                  Santa Pasqua 2018
                  Periodico d’informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano
Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
PROGRAMMA DELLE FUNZIONI RELIGIOSE
                                Domenica delle Palme 25 marzo
                                Ore 10.15 Ritrovo davanti all’oratorio
                                Inizio della Processione con i rami di ulivo
                                verso la chiesa parrocchiale

                                Giovedì Santo 29 Marzo
                                Ore 10.00 Lodi Cattedrale
                                S. Messa con tutti i Sacerdoti della Diocesi con
                                benedizione degli olii

                                Ore 21.00 Ospedaletto
                                S. Messa in Coena Domini con la partecipazione
                                di tutti i ragazzi che quest’anno riceveranno
                                i Sacramenti, accompagnati dai loro genitori

                                Venerdì Santo 30 Marzo
                                Ore 9.00 Ufficio delle Letture con Lodi
                                Ore 15.00 Via Crucis con bacio della Croce
                                Ore 20.30 Ritrovo parcheggio di Via Balbi e
                                Processione verso la Chiesa
                                Ore 21.00 Azione Liturgica

                                Sabato Santo 31 Marzo
                                Ore 9.00 Ufficio delle Letture con Lodi
                                Ore 22.00 Solenne Veglia Pasquale

                                Domenica di Pasqua 1° Aprile
                                Ore 8.00 - 10.30 Sante Messe per la Comunità

                                Lunedì dell’Angelo 2 Aprile
                                Ore 8.00 - 10.30 Sante Messe

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Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
auguri

La vittoria della vita
sulla morte
     O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, tu dell’angoscia della morte, di quella paura che
     non sei più l’ultima parola per gli uomini,   rende gli uomini schiavi per tutta la loro vita
     ma sei diventata un passaggio, l’ora          (cf. Eb 2,14-15). A causa dell’angoscia e della
   dell’esodo dalla vita terrena alla vita eterna, paura la brama di vita degli uomini diventa
  da questo mondo al regno di Dio…                 odio, rifiuto dell’altro, concorrenza, rivalità,
Questo dovrebbe essere il canto del cristiano      sopraffazione. L’angoscia può sfigurare tutto,
in questo giorno della Pasqua, festa
delle feste, perché Cristo è risorto
quale primizia di tutti noi, perché
la vita regna definitivamente e in
ogni creatura è iniziato un cammino
segreto ma reale di redenzione, di
trasfigurazione.
Nel giorno di Pasqua ogni cristiano
proclama la vittoria della vita sulla
morte, perché Gesù il Messia è
risuscitato da morte per essere il
vivente per sempre: colui che essendo
uomo come noi, carne come noi
siamo carne, colui che è nato e vissuto Resurrezione di Cristo, Raffaello, 1499-1502
in mezzo a noi, colui che è morto
di morte violenta, che è stato crocifisso e        anche l’amore. Così la morte appare essere
sepolto, è risorto!                                attiva e presente non solo nell’ultima nostra
La morte è un qualcosa che domina su               ora, ma anche prima: essa è una potenza che
tutti gli uomini, una vera potenza efficace:       compie incursioni nella nostra vita e attenta
non solo perché desta paura e angoscia             alla pienezza delle relazioni e della vita.
contraddicendo la vita degli uomini, ma            Questa è la morte contro la quale Gesù
anche perché a causa di essa gli uomini            ha lottato fino a riportare la vittoria.
diventano cattivi e peccano. Il peccato è          L’agonia iniziata da Gesù nell’orto degli Ulivi
sempre egoismo, è sempre contraddizione            (Lc 22,44) è una lotta che si è conclusa con
alla comunione con gli uomini e con Dio,           la discesa agli inferi, quando ha sconfitto
ed è proprio la presenza della morte che           il diavolo – e dunque la morte e il peccato
scatena questo bisogno di salvarsi, di vivere      – in modo definitivo. E Gesù non ha vinto
addirittura senza gli altri o contro gli altri.    solo la sua morte, ma la Morte: «Con la
La morte non è solo «salario del peccato»          morte ha vinto la morte», canta la liturgia
(Rm 6,23), ma anche istigazione al peccato…        di Pasqua! Ora, questa dimensione di lotta
Se gli uomini sono spinti a peccare è a causa      è essenziale per il cristiano: tutta la vita è

                                                                        n.19 marzo 2018 -   la Vela   3
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auguri

    lotta, è una guerra contro la morte che ci          devono mostrare nella compagnia degli
    abita e contro gli istinti e le pulsioni di morte   uomini la risurrezione, devono narrare agli
    che ci attraggono. La resurrezione di Gesù è        uomini che la vita è più forte della morte,
    dunque il sigillo posto dal Padre sulla lotta del   e devono farlo nel costruire comunità in cui
    Figlio: Gesù Cristo, mostrando di avere una         si passa dall’io al noi, nel perdonare senza
    ragione per morire (dare la vita per gli altri),    chiedere reciprocità, nella gioia profonda
    ha mostrato che c’è una ragione per vivere          che permane anche nelle situazioni di
    (amare, dimorare nella comunione). Allora           fatica, nella compassione per ogni creatura,
    il Padre lo ha richiamato dai morti facendolo       soprattutto per gli ultimi, i sofferenti, nella
    Signore per sempre.                                 giustizia che porta a operare la liberazione
    Gli uomini tutti, anche se non conoscono            dalle situazioni di morte in cui giacciono tanti
    Dio e neppure il suo disegno, portano nel           uomini, nell’accettare di spendere la propria
    loro cuore il senso dell’eternità e tutti si        vita per gli altri, nel rinunciare ad affermare se
    domandano: «Che cosa possiamo sperare?»             stessi senza gli altri o contro di essi, nel dare la
    Essi sanno che, se restano insensibili alla         vita liberamente e per amore, fino a pregare
    resurrezione, si vietano di conoscere il senso      per gli stessi assassini.
    della loro vita. Gli uomini attendono, cercano      Perché il cuore della fede cristiana sta
    a fatica, e a volte per cammini sbagliati, la       proprio in questo: credere l’incredibile,
    buona notizia della vita più forte della morte,     amare chi non è amabile, sperare contro
    dell’amore più forte dell’odio e della violenza.    ogni speranza. Sì, fede, speranza e carità
    Cristo, risorto e vivente per sempre, è la          sono possibili solo se si crede alla risurrezione.
    risposta vera che attende dai cristiani quella      Allora, davvero l’ultima nostra parola non
    narrazione autentica che solo chi ha fatto          sarà la morte né l’inferno, ma la vittoria sulla
    l’esperienza del Vivente può dare.                  morte e sull’inferno. La Pasqua apre per
    Dove sono questi cristiani?                         tutti l’orizzonte della vita eterna: che questa
    Sì, oggi ci sono ancora cristiani capaci di         Pasqua sia Pasqua di speranza per tutti.
    questo: ci sono nuovamente martiri cristiani,       Veramente per tutti!
    ci sono nuovamente profeti cristiani, ci
    sono testimoni che non arrossiscono mai             Signore, Dio della vita,
    del Vangelo. Ancora una volta giunge dalla          rimuovi le pietre dei nostri egoismi,
    tomba vuota, oggi come quel mattino della           la pietra che soffoca la speranza,
    resurrezione, l’annuncio: «Non temete, non          la pietra che schiaccia gli entusiasmi,
    abbiate paura, non siate nell’angoscia! Il          la pietra che chiude il cuore al perdono.
    Crocifisso è risorto e vi precede!»                 Risuscita in noi la gioia
    Sì, è ormai vicina per la chiesa una primavera,     la voglia di vivere,
    una stagione in cui lo Spirito del Risorto si       il desiderio di sognare.
    farà presente più che mai, una stagione in cui      Facci persone di Resurrezione
    la Parola di Dio sarà meno rara. E sarà una         che non si lasciano fiaccare
    stagione senza fughe, né evasioni, ma segnata       dalla morte, ma riservano sempre
    dal vivere la risurrezione nell’esistenza, nella    un germe di vita in cui credere.
    storia, nell’oggi, in modo che la fede pasquale     Buona e santa Pasqua di Resurrezione!
    diventi efficace già ora e qui. Cosa significa
    questo secondo i Vangeli? Che i credenti                                                     don Luca

4   la Vela - n.19 marzo 2018
Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
esercizi spirituali

Giovani in esercizio
                 Dal 23 al 25 Febbraio 2018 Chiara e Sofia hanno partecipato
                 agli esercizi spirituali organizzati dall’Azione Cattolica di Lodi
                 a Bienno (BS) presso l’eremo dei Santi Pietro e Paolo, insieme
                 ad un gruppi di altri giovani della diocesi di Lodi.

     Se vi state chiedendo cosa        riceve la visita dell’angelo Ga-
     siano gli esercizi spirituali,    briele che le dice: «Rallegrati, o
     possiamo dire che sono un         piena di grazia, il Signore è con
   momento particolare in cui          te». In questo passo Dio chiama
  allenare lo spirito attraverso       per nome Maria, non in un’oc-
la preghiera, il silenzio, l’ascolto   casione particolare, bensì in
della Parola, la condivisione e la     un giorno qualunque entrando
meditazione.                           nella sua quotidianità.
Quest’anno il centro della ri-         «Dio viene in modo silenzioso
flessione è stato la cittadina di      e discreto, senza imporsi alla
Nazareth, luogo dell’ascolto, del      nostra libertà. Così può capitare
discernimento e della missione.        che la sua voce rimanga soffo-
Se pensiamo a Nazareth viene           cata dalle molte preoccupazioni
subito in mente il primo capitolo      e sollecitazioni che occupano la
del Vangelo di Luca, in cui Maria      nostra mente e il nostro cuore.

                                                                      n.19 marzo 2018 -   la Vela   5
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esercizi spirituali

                          Occorre allora predisporsi a         cerchio ristretto del proprio io,
                          un ascolto profondo della sua        perdendo l’opportunità di so-
                          Parola e della vita, prestare at-    gnare in grande e di diventare
                          tenzione anche ai dettagli della     protagonista di quella storia
                          nostra quotidianità, imparare a      unica e originale, che Dio vuole
                          leggere gli eventi con gli occhi     scrivere con noi.1»
                          della fede, e mantenersi aperti      Gli esercizi ci hanno proprio aiu-
                          alle sorprese dello Spirito.         tato a “staccare la spina” dalla
                          Non potremo scoprire la chia-        frenesia delle nostre abitudini,
                          mata speciale e personale che        che a lungo andare rischiano di
                          Dio ha pensato per noi, se re-       non farci più gustare la bellezza
                          stiamo chiusi in noi stessi, nelle   del rapporto con Dio; come
                          nostre abitudini e nell’apatia       quando si entra in una panetteria
                          di chi spreca la propria vita nel    con un buonissimo profumo di
                                                               pane appena sfornato, ma poi
                                                               ci si abitua al profumo e non lo
                                                               si sente più.
                                                               Il saluto improvviso dell’angelo
                                                               ha suscitato in Maria un profon-
                                                               do turbamento che le ha fatto
                                                               prendere coscienza del suo
                                                               essere piccola e umile creatura
                                                               di fronte all’immensità del dise-
                                                               gno di Dio.
                                                               «L’angelo, leggendo nel profon-
                                                               do del suo cuore, le dice: «Non
                                                               temere»! Dio legge anche nel
                                                               nostro intimo. Egli conosce bene
                                                               le sfide che dobbiamo affrontare
                                                               nella vita, soprattutto quando
                                                               siamo di fronte alle scelte fon-
                                                               damentali da cui dipende ciò
                                                               che saremo e ciò che faremo in
                                                               questo mondo. È il “brivido” che
                                                               proviamo di fronte alle decisioni
                                                               sul nostro futuro, sul nostro sta-
                                                               to di vita, sulla nostra vocazione.
                                                               In questi momenti rimaniamo
                                                               turbati e siamo colti da tanti
                                                               timori. E voi giovani, quali paure
                                                               avete? Che cosa vi preoccupa
                                                               più nel profondo? […] Altri si
                                                               domandano: se seguo la via che

6   la Vela - n.19 marzo 2018
Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
esercizi spirituali

Dio mi indica, chi mi garantisce
che riuscirò a percorrerla fino in
fondo? Mi scoraggerò? Perderò
entusiasmo? Sarò capace di
perseverare tutta la vita?
Nei momenti in cui dubbi e
paure affollano il nostro cuore,
si rende necessario il discer-
nimento. Esso ci consente di
mettere ordine nella confusione
dei nostri pensieri e sentimen-
ti, per agire in modo giusto e
prudente. In questo processo,
il primo passo per superare le
paure è quello di identificarle
con chiarezza, per non ritrovarsi
a perdere tempo ed energie in
preda a fantasmi senza volto
e senza consistenza. […] Non
abbiate timore di guardare con        perché ha un progetto per noi,
onestà alle vostre paure, rico-       e ha bisogno del nostro aiuto
noscerle per quello che sono e        per testimoniare agli altri la
fare i conti con esse. […] Per noi    gioia di averlo incontrato come
cristiani, in particolare, la paura   presente e contemporaneo. Egli
non deve mai avere l’ultima           non ci nasconde che la missione
parola, ma essere l’occasione         è impegnativa e spesso può
per compiere un atto di fede          essere fraintesa, ma ha due
in Dio... e anche nella vita!         caratteristiche: l’umiltà e la
[…] Se invece alimentiamo le          fermezza.
paure, tenderemo a chiuderci          Questi esercizi ci hanno resi
in noi stessi, a barricarci per       più consapevoli e donato mag-
difenderci da tutto e da tutti,       gior coraggio nel dire il nostro
rimanendo come paralizzati. Bi-       “Sì” alla chiamata del Signore,
sogna reagire! Mai chiudersi!2».      perché crediamo in un Dio che
Dagli esercizi siamo ritornati        ci dice «Ecco, io sono con voi
cambiati perché l’ascolto della       tutti i giorni, fino alla fine del
Parola, se accolta, ci “trasfigura”   mondo» (Mt 28,20).
e ci rende belli, pieni di luce;
una luce che non possiamo             1
                                          Tratto da “Messaggio del Santo Padre Francesco per la 55a
tenere nascosta e solo per noi            giornata mondiale di preghiera per le vocazioni 2018. Ascoltare,
                                          discernere, vivere la chiamata del Signore”
stessi, ma vogliamo diffonderla       2
                                          Tratto da “Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXXIII
a partire dal nostro “oggi”, là           Giornata Mondiale della Gioventù 2018. «Non temere, Maria,
dove abitiamo. Dio ci chiama              perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30)”.

                                                                             n.19 marzo 2018 -   la Vela     7
Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
riflessioni

       Le 7 parole di Gesù in croce
     Scrive madre Annamaria       Meditare è come immergersi nel grande mistero della
         Canopi, fondatrice e
    abbadessa del monastero
                                  redenzione e diventarne una fedele manifestazione in
     Mater Ecclesiae nell’isola   mezzo agli uomini del nostro tempo che tanto facilmente
       di San Giulio, sul lago    passano distrattamente accanto alla Croce, assorbiti da
          d’Orta, in provincia
                    di Novara     altre parole che lasciano il vuoto nel cuore.

         1
       «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno»
                           Durante la faticosa salita al Calvario,     perlativo, dono di quell’amore che
                           egli è il buon Pastore che porta sulle      l’ha spinto lì: «Padre, perdona loro
                           sue spalle non tanto una croce di le-       perché non sanno quello che fanno».
                           gno quanto l’umanità, ossia la peco-        ’Padre’, dice, ‘perdonali’. Che cosa
                           rella smarrita che è venuto a cercare       si poteva aggiungere di dolcezza,
                           per riportarla nell’ovile del Padre sulle   di carità a una siffatta preghiera?
                           proprie spalle. Siamo dunque noi la         Tuttavia egli aggiunse qualcosa. Gli
                           sua vera croce. Colui che durante il        sembrò poco pregare, volle anche
                           processo «non aprì la sua bocca»,           scusare. ‘Padre, disse, perdona loro
                           ora egli parla. E la prima parola che       perché non sanno quello che fanno’.
                           udiamo da lui sulla croce è perdono,        E invero sono grandi peccatori, ma
                           vale a dire «per-dono», dono al su-         poveri conoscitori.

                                  «Oggi con me sarai nel paradiso»
                                  Sull’alto monte del Calvario,           lui proposta ai suoi discepoli.
                                  quasi alberi nudi contro il cielo       Fu questa la fede del «buon
                                  primaverile, si stagliano tre           ladrone» che, solo, riconobbe
                                  croci. Gesù è là, inchiodato            nel suo compagno di sventura
                                  alla croce tra due malfattori,          un vero re, un re paziente, che
                                  provocato e deriso dai capi e           pativa ingiustamente miscono-
                                  dai soldati, abbandonato dai            scimento e ingratitudine da par-
                                  discepoli, guardato da lontano          te di coloro – noi tutti – che egli
                                  dalla folla che prima l’aveva se-       non si vergognava di chiamare
                                  guito, ascoltato e osannato per         fratelli. E per quella sua fede il
                                  le sue parole e i suoi miracoli:        ladro ebbe il coraggio, in mezzo
                                  ecco ora il più inconcepibile           alle bestemmie e alle parole
                                  scandalo dell’impotenza. È una          irrisorie, di chiamarlo per nome,
                                  condizione estremamente umi-            di riconoscerlo «salvatore» e di
                                  liante, ma è la vera via regale         rivolgergli un’umile preghiera di
                                  scelta da Cristo per sé e da            supplica: «Gesù, ricordati di me

8      la Vela - n.19 marzo 2018
Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
riflessioni

               quando entrerai nel tuo regno».    suo amore egli arriva all’estremo
               Ebbe la grazia di sentirsi dire:   sacrificio per dare all’uomo la
               «Oggi con me sarai nel paradi-     libertà, la salvezza, la vita nel
               so» (Lc 23,43). Nell’umiltà del    suo regno glorioso.

                      «Donna, ecco tuo figlio! … Ecco tua madre!»
               Sulla vetta del Golgota                 più di ogni altra creatura. Diventa
               verso sera spiccano sol-                madre di tutta l’umanità. Ecco
               tanto tre persone, tre esili            tua madre! Quale pegno e quale
               figure: Gesù agonizzante,               responsabilità! Giovanni la prende
               la Madre e Giovanni, il di-             con sé per riceverne le cure quale
               scepolo capace di amare                 figlio, ma anche per averne cura
               con totalità di dedizione,              come di una madre cui è dovuto
               senza paura di morirne.                 immenso amore, profonda riveren-
               Come Maria. E si distin-                za e devozione.

2
               guono ormai soltanto                    Da questo momento Maria è la
               alcune brevi parole: brevi              Madre della Chiesa. La nostra
               ma intense, essenziali, ca-             vita ha quindi le sue radici nella
               riche di potenza creatrice,             croce di Gesù, nella stabilità di
               perché cariche d’amore:                 Maria, nella fedeltà di Giovanni.
               «Donna, ecco tuo figlio!                Siamo nati là, in quell’ora, dal
               … Ecco tua madre!».                     cuore trafitto di Cristo e siamo
               Maria rappresenta qui                   stati affidati da lui al cuore della
               la nuova Eva dalla quale                Madre. Affidati a lei, riceviamo a
nasce una prole nuova: la stirpe dei figli             nostra volta in lei e da lei la santa
di Dio. Donna, ecco tuo figlio!                        Chiesa; la riceviamo come Madre
Mentre sta presso la croce e consuma                   da amare, da onorare; la riceviamo
nel cuore l’immenso dolore della Pas-                  per darle ascolto, per obbedire ai
sione del Figlio, dal Figlio stesso Maria              suoi suggerimenti, per camminare

                                              3
è investita di una maternità spirituale e              con la sua guida nella via della luce
universale che la rende davvero grande                 quali veri figli di Dio.

«Dio mio, Dio mio, perché                               mi hai abbandonato?»
Gesù è ora totalmente spoglio di ogni                   terrore della morte che abitano
divina e umana ricchezza. Il grido lace-                nel cuore dell’uomo. «Dio non
rante dell’Uomo-Dio attraversa le nostre                può averlo abbandonato – spiega
tenebre; è l’ora culminante dell’agonia                 sant’Agostino – perché lui stesso è
in cui il Cristo assume veramente tutta                 Dio». Eppure il Cristo prova questo
la desolazione, l’angoscia, la paura, il                abbandono, vive questa estrema

                                                                   n.19 marzo 2018 -   la Vela   9
Velala - Santa Pasqua 2018 - Parrocchia di Ospedaletto Lodigiano
riflessioni

 4                  desolazione, cade in questo abisso
                    dove le tenebre sono assolute. È un
                    mistero. Al grido straziante del Figlio,
                    dell’uomo, Dio non si fa sentire, non
                    interviene. E tuttavia non è un Dio
                    assente; è un Padre che, per folle
                    amore, immola il Figlio della sua
                    compiacenza per i «figli dell’ira»; nel
                    Figlio del suo amore egli immola il
                                                               silenzio c’è la più alta risposta, la più
                                                               sofferta «compassione». È un’ora
                                                               buia; è l’ora più buia della storia, ma
                                                               è anche il grembo del nuovo giorno,
                                                               per la nascita di un mondo nuovo, per
                                                               il sorgere di una nuova luce. Proprio
                                                               quest’Uomo che muore avrà una
                                                               lunga discendenza. L’ora in cui Colui
                                                               che è la Vita si consegna alla morte è
                    proprio cuore, che, tutto donato,          dunque l’ora della massima fecondità:
                    diventa puro silenzio. Ma in quel          generazione a prezzo della morte.

                    «Ho sete»                          sete di compiere la volontà del Padre,
                                                       è desiderio della nostra salvezza…
                  Gesù esprime con un soffio           Egli ci ama e ha sete dell’amore di
                  di voce un’umile domanda             ognuno di noi, perché ciascuno di
                  da mendicante: «Ho sete».            noi conta per lui più di tutto il mondo.
                  Ma la sete di Gesù non può           Perciò, se noi non ricambiamo il suo
                  trovare sollievo soltanto in         amore, egli rimane assetato e conti-
                  questo, perché è una sete            nua a cercarci. Ma come possiamo
                  soprattutto spirituale. È sete       ricambiare l’amore se, a causa del
                  di amore. Santa Teresa di            peccato, siamo incapaci di amare?
                  Calcutta commentava queste           Gesù stesso, morendo riarso dalla
                  ultime parole di Gesù, dicen-        sete, diventa la sorgente inesauribile
                  do: «Ho sete: queste parole          dell’acqua viva, poiché dal suo cuore
                  di Gesù non riguardano solo          trafitto sgorgano sangue e acqua. Da
                  il passato, ma sono vive qui e       questa sorgente possiamo attingere
                  ora, dette a noi… Finché non         l’amore e la sovrabbondanza della
                  comprendiamo nel profondo            Vita. Nella misura in cui beviamo a
                  del nostro essere che Gesù           questa sorgente, veniamo dissetati
                  ha sete di noi, non potremo          e anche dal nostro cuore zampilla
     cominciare a conoscere quello che egli            una sorgente d’acqua viva offerta a
     vuole essere per noi, e ciò che egli vuole        tutti gli assetati di Dio, del Dio che è
     che noi siamo per lui». La sete di Gesù è         inesauribile Amore.

                                                                                                 5
     «Tutto è compiuto!»                               che egli ha ardentemente desiderato,
                                                       e alla quale si è preparato come all’ora
       Le braccia distese sul legno, le mani           culmine, all’ora della pienezza. Tutto è
     inchiodate, Gesù è fisicamente del tutto          compiuto. Tutto è avvenuto secondo
     impotente, agli occhi di tutti appare uno         le profezie, tutto è avvenuto secondo
     sconfitto. In realtà, questa è proprio l’ora      il disegno del Padre. È la scelta di Dio,

10   la Vela - n.19 marzo 2018
6              è la scelta dell’Amore che, volendo
                   ricuperare i miseri, si fa Misericordia,
                   si abbassa, si svuota di se stesso per
                   riversarsi in noi come sorgente di
                                                                                    riflessioni

                                                              pace che esso germogli. È l’ora
                                                              del «grande silenzio». È l’ora in cui,
                                                              come discepoli di Cristo, più nulla
                                                              possiamo fare, nulla dire, ma solo
                   vita. È l’ora zero della storia, l’ora     «rimanere nel suo amore», rimanere
                   in cui comincia il Giorno nuovo, il        in preghiera presso di lui, inchiodati
                   tempo nuovo, tempo della salvezza          alla croce insieme con Maria, la
                   e della grazia. Tutto il dolore della      Madre, formando un’unica grande
                   Passione sembra ora acquietarsi,           supplica che, passando attraverso il

                                                                                             7
                   come la terra che, dopo aver accol-        cuore trafitto del Cristo, si versa nel
                   to il seme nel solco, attende nella        seno del Padre.

                   «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito»
                     Ecco l’ultimissima parola di      profondo silenzio avvolge anche
                     Gesù: «Padre, nelle tue mani      il monte delle croci e penetra nei
                     consegno il mio spirito». La      cuori. Noi, che siamo entrati con
                     Passione di Gesù si conclude      Gesù in quest’ora, crediamo dav-
                     con un atto di abbandono          vero che solo apparentemente le
                     filiale. Gesù spira riconse-      tenebre stanno prevalendo, poiché
                     gnandosi alle mani del Padre,     in esse già si fa strada la luce?
                     a cui aveva sempre obbedito,      Noi, che conosciamo la morsa
                     la cui volontà era stata tutto    dell’angoscia, crediamo che nel
                     il suo desiderio, la sua unica    grido di Gesù morente si fa strada
                     gioia. Per questo la sua agonia   la speranza della Vita? Mentre il
    è come una notte che sfocia nell’alba della        velo del tempio dell’antica Legge
    risurrezione. Dalla cattedra della Croce, il       si squarcia, che cosa avviene in noi?
    Giusto, ci insegna a sperare contro ogni           Se viviamo davvero il mistero della
    speranza, a sentire che le mani di Dio sono        Croce, si può finalmente squarciare
    più forti di qualsiasi mano potente degli          il nostro vecchio mondo, il nostro
    uomini, più forti di ogni tentazione che possa     vecchio uomo, il velo della nostra
    sopraggiungere e abbattersi su di noi. Perciò      sufficienza; si può spaccare la roccia
    anche quando la prova è dura, terribile e          del nostro cuore per lasciar scatu-
    angosciosa, noi dobbiamo gridare: nelle            rire da essa una sorgente d’acqua

5
    tue mani, Signore, sono al sicuro. Tuttavia,       viva. Presi da santo timore, allora
    il grido di Gesù esprime pure lo sgomento          gridiamo con il centurione: «Costui
    di un figlio che sa di dover ancora compiere       è veramente il Figlio di Dio!»; poi
    un viaggio nell’oscurità per poter ritornare       continuiamo a sostare presso la
    a casa. Dopo la sua consegna, infatti, il          croce e presso il sepolcro, sicuri
    Verbo della vita, si immerge nel silenzio          che Gesù, caduto nel silenzio della
    della morte. E con il calar della sera, dopo       morte, non è perduto per noi, per-
    gli ultimi atti compiuti dall’umana pietà, un      ché l’Amore è il più forte e ha vinto.

                                                                             n.19 marzo 2018 -   la Vela   11
accoglienza

     Quando l’ospitalità
     si fa in cortile
     Nel mese di gennaio i giovani e gli adolescenti dell’unità pastorale hanno
     incontrato l’esperienza di accoglienza realizzata a Casalpusterlengo
     dall’Azione Cattolica parrocchiale. Sono intervenuti Beatrice Aletti,
     operatrice Caritas, Ernesto Danelli, presidente parrocchiale, e Yacou giovane
     rifugiato accolto attraverso l’iniziativa “Il Cortile”.

        Riprendiamo l’espe-           chiale per rispondere ad          to”, progetto di seconda
        rienza ponendo qual-          un concreto appello della         accoglienza, pensato per
        che domanda a Ernesto.        Caritas lodigiana a fronte        far incontrare rifugiati, fa-
                                      della necessità di completa-      miglie, giovani in un’espe-
      L’iniziativa che avete          re il processo di accoglienza     rienza di accoglienza e
     dato vita a Casale l’avete       e integrazione di persone         condivisione. L’intento è
     chiamata “Il Cortile”.           presenti sul territorio. Insie-   quello di realizzare uno o
     Ci spieghi come mai?             me ciò che sembra difficile       più “Cortili” per favorire
     A Casale ci sono molti           diventa possibile.                il raggiungimento dell’au-
     cortili, un tempo luoghi                                           tonomia lavorativa e abi-
     di vera condivisione e di        In che cosa consiste la           tativa a favore di rifugiati
     mutuo soccorso.                  proposta?                         già presenti sul territorio.
     Questa immagine ha gui-          Il Cortile è una modalità per     Ci si attende un arricchi-
     dato l’associazione parroc-      vivere il progetto “Protet-       mento culturale biunivoco
                                                                        che nasce da uno sforzo
                                                                        di convergenza reciproco
                                                                        necessario per favorire la
                                                                        pacifica convivenza e pre-
                                                                        servare la coesione sociale.
                                                                        A Casale il Cortile è for-
                                                                        mato da tre famiglie che
                                                                        stanno in relazione stret-
                                                                        ta e si supportano sulla
                                                                        fase operativa. Esse si
                                                                        interscambiano a seconda
                                                                        delle necessità e interagi-
                                                                        scono con l’associazione
                                                                        parrocchiale come luogo
                                   Alcuni giovani di Ospedaletto
                                   con Yacou al bar dell’oratorio
                                                                        di condivisione e di sup-
                                                                        porto attraverso il fondo

12   la Vela - n.19 marzo 2018
testatina

di solidarietà La Dimora.
Il Cortile accompagna
l’esperienza di integrazio-
ne del beneficiario, avendo
modo di conoscerlo in
maniera approfondita.

Come nasce questa pro-
posta?
Nasce dall’esigenza di
offrire alle persone la            A cena a casa Cigognini, gli uomini ipnotizzati dalla partita in TV
possibilità di integrarsi una
volta terminata la fase di        percorsi in autonomia. In           e invito di accoglienza e
prima accoglienza che mira        particolare – anche per             integrazione. È successo
principalmente al ricono-         una precisa volontà politi-         così in ogni tempo buio
scimento giuridico insieme        ca e amministrativa – non           della nostra storia.
all’imparare l’italiano.          sempre viene loro dato              E se non stiamo attenti
Chi arriva in Italia è ob-        un documento che attesti            saremo noi le prime vitti-
bligato a fare domanda            l’identità e il domicilio, es-      me di questi veleni. Così
di protezione come rifu-          senziale per una qualsiasi          anche le comunità cristiane
giato (il nostro sistema          domanda di lavoro e poi             si muovono tra la fatica a
attuale non prevede altre         per trovare casa.                   trovare spazi e persone
modalità di entrata) e così                                           disposte ad accogliere e
attraversare i percorsi di        Come giudichi la capa-              il rifiuto esplicito.
prima accoglienza ordinari        cità di accoglienza delle
o straordinari (come le           nostre comunità?                    Non è però facile mettere
case Caritas). Al termine         Abbiamo molta strada                in discussione abitudini o
di questi percorsi, che in        da fare. Abbiamo ridotto            conciliare impegni e diffi-
media durano da 1 a 2 anni,       l’accoglienza ad una atti-          coltà proprie con quelle
una persona può essere            vità per addetti ai lavori          altrui…
riconosciuta come rifugia-        (per poi magari criticarli)         Si parte da chi può e ci
to politico o umanitario o        e ci siamo sempre più               sta. Quando è arrivata la
vedersi rifiutare la richiesta.   chiusi nel nostro privato.          chiamata di Beatrice che
In ogni caso le persone,          Respiriamo aria avvelenata          mi chiedeva se secondo
nessuna delle quali è sco-        da idee egoiste e razziste          me c’era la possibilità di
nosciuta o “clandestina”,         che fanno leva su paure e           avviare a Casale il progetto
si trovano abbandonate a          insicurezze.                        di “un rifugiato a casa mia”,
se stesse. Bisogna aggiun-        La paura si vince con l’in-         istintivamente ho pensato
gere che spesso il tempo          contro e l’insicurezza con la       alle persone con le quali sto
trascorso nella prima ac-         conoscenza. Ecco perché             compiendo il cammino di
coglienza non basta per           chi ha interessi di potere          fede. Abbiamo vissuto un
avere tutti gli strumen-          o di dominio non esita a            momento di condivisione
ti necessari per avviare          respingere ogni proposta            di idealità e difficoltà l’8

                                                                           n.19 marzo 2018 -   la Vela   13
accoglienza

                                           SOS VITA
     dicembre (titolo dell’incontro
     “Nessuno è straniero a casa
     mia”). La sera ricevo da Andrea
     un messaggio che mi invita a non
     lasciare cadere la proposta. Ci
     siamo rivisti a casa sua con chi
                                           Scegli la vita!
     aveva manifestato timidamente         In occasione della 40a Giornata per la Vita,
     un interesse e con la notte di Na-    abbiamo voluto incontrare Ester Fontana,
     tale è iniziata questa accoglienza.   operatrice sanitaria presso l’ospedale
     Non è un impegno che richiede         Dalmati di Sant’Angelo Lodigiano e
     tempo o una particolare orga-         responsabile lodigiana dell’Associazione
     nizzazione: si tratta solo di far     Maria Madre della Provvidenza.
     spazio ad un’altra persona.
     Insieme è più facile, si vincono
     timori e perplessità. Ci vuole               Domenica 4 febbra-       territorio nel 2011, ha
     fiducia reciproca e qualche                  io 2018 si è celebra-    come obiettivo principale
     calcolo in meno. Sottolineo che              ta la 40^ Giornata       quello di aiutare le donne
     l’essere un’associazione radica-            per la Vita dal titolo:   che intendono abortire,
     ta nella comunità parrocchiale            “Il Vangelo della vita      a prendere coscienza
     ha favorito la risposta positiva e     per il mondo”. Il messag-      del crimine dell’aborto.
     spero feconda nel tempo.              gio che Papa Francesco          Il progetto SOS VITA, in
                                           ci ha rivolto parla della       collaborazione con il CAV
     Cosa ti sta restituendo questa        “Parola di Dio, unica via       (Centro Aiuto per la Vita)
     esperienza?                           per trovare il senso della      locale, prevede anche
     L’altro ti cambia. Incontri una       vita, frutto dell’Amore e       un aiuto psicologico e
     umanità vera e impari a vedere        generatrice di gioia. La        finanziario alle mamme
     il tuo mondo da un altro punto        gioia che il Vangelo della      in difficoltà fino al com-
     di vista. Uno dei ragazzi feriti a    vita può testimoniare al        pimento del primo anno
     Macerata veniva dal Mali, come        mondo, è dono di Dio e          di vita del bambino (e
     Yacou, che vive nelle nostre          compito affidato all’uo-        oltre). Incontrare Ester ci
     case. Le persone cessano di           mo… poiché ne richiede la       ha permesso di aprire gli
     essere un colore della pelle, ma      responsabilità”. È proprio      occhi e il cuore sul valore
     diventano volti e storie a volte      di questo dono e di questa      inestimabile della vita
     drammatiche, una speranza che         responsabilità che ci ha        nascente, vita che inizia
     lotta contro ogni violenza, una       parlato Ester Fontana,          con il concepimento. Più
     fede che cerca Dio in coloro che      operatrice sanitaria pres-      volte, durante l’incontro,
     intersecano i loro cammini.           so l’ospedale Dalmati di        è stato ribadito che l’em-
     È così che Dio entra anche nella      Sant’Angelo Lodigiano           brione è una persona e di
     tua storia e si incarna oggi.         e responsabile lodigiana        conseguenza ogni aborto
     Spero che questa esperienza           dell’Associazione Maria         determina la soppressio-
     renda la mia casa un po’ più cri-     Madre della Provvidenza.        ne della vita di un essere
     stiana e, di conseguenza, la mia      Questa bella e preziosa         umano durante il suo
     comunità più aperta e solidale.       realtà, nata nel nostro         sviluppo prenatale. I bimbi

14   la Vela - n.19 marzo 2018
accoglienza

                                  si prodiga in tutto il mondo,     coloro che hanno provato
                                  con il Movimento per la Vi-       possono veramente capire
                                  ta, affinché sia rispettato il    nella sua drammaticità. Per
                                  diritto alla vita di ogni uomo    questo motivo, molti volon-
                                  sin dal suo concepimento.         tari AMMP di Sant’Angelo
                                  Si calcola che ogni anno nel      Lodigiano, essendo opera-
                                  mondo vengano uccisi 50           tori sanitari, possono entrare
                                  milioni di esseri umani me-       in contatto con persone che
                                  diante l’aborto procurato. In     scelgono di abortire, per
                                  Italia si praticano legalmente    aiutarli a scegliere la vita.
                                  ogni anno circa 140.000           Sentono il dovere di aiutare
                                  aborti. Già Papa Giovanni         le persone a prendere co-
                                  Paolo II denunciava, nei primi    scienza del male intrinseco
                                  vent’anni di applicazione del-    dell’aborto. L’obiettivo finale
non ancora nati non sono          la legge abortista, l’uccisione   è quello di collaborare e far
delle masse di tessuto da         di circa 3 milioni di bambini.    entrare il CAV in ospedale,
gettare, come pretendono          Oggi, nell’epoca della bioeti-    in modo che la donna possa
di affermare coloro che pro-      ca e del consenso informato,      decidere con maggior con-
curano l’aborto. Il feto porta    ancora pochi e neppure le         sapevolezza e libertà.
già in sé tutto il codice DNA     donne stesse sanno come           In questo modo, come
che lo caratterizza come          avviene nel dettaglio l’in-       dice Papa Francesco nel
individuo unico e irripetibile.   terruzione di gravidanza.         suo messaggio, “La Chiesa
Già nelle prime 11 settimane      Un’operazione raccapric-          intera e in essa le famiglie
dal concepimento possiamo         ciante solo al pensiero…          cristiane…che hanno fatto
affermare che quel feto è un      Troppo spesso la donna è          proprie le parole dell’ac-
essere umano, senza alcun         lasciata sola nel momento         coglienza della vita, della
dubbio. A 18-25 giorni il cuo-    della decisione. Un dramma        gratuità e della generosità,
re batte; a 6 settimane si può    di cui solitamente si sa poco     del perdono reciproco e della
misurare la frequenza delle       o nulla, per indifferenza e       misericordia, guardano alla
onde cerebrali; a 8 settimane     per ipocrisia sociale… È il       gioia degli uomini perché il
gli organi interni sono funzio-   dramma di due vite spez-          loro compito è annunciare la
nanti e le impronte digitali      zate: quella dell’innocente       Buona Notizia, il Vangelo. Un
sono visibili; a 9 settimane      e quella di chi non si è visto    annuncio dell’amore paterno
il feto percepisce dolore. Il     offrire soluzioni alternative.    e materno che sempre dà
famoso ginecologo Bernard         È il dramma delle donne e         vita, che contagia gioia e
Nathanson, fondatore del          di tante ragazze che, dopo        vince ogni tristezza”.
movimento abortista negli         aver abortito, prendono
Stati Uniti, ha dimostrato        gradualmente coscienza                       Per informazioni:
al mondo intero quanto e          della gravità del loro gesto               Responsabile sede
come soffra il bambino al         e vivono schiacciate dal                 operativa S. Angelo:
momento dell’aborto. Oggi         peso di un dolore atroce.                       Ester Fontana
Nathansons, dichiaratosi re-      Un dolore spesso muto, si-                       328-0271837
sponsabile di 75.000 aborti,      lenzioso e solitario, che solo    fontanaester025@gmail.com

                                                                         n.19 marzo 2018 -   la Vela   15
cammino adolescenti

     I 12 Amen della Messa
     per dire e vivere la nostra fede
     Durante il percorso di catechesi di quest’anno, i giovanissimi stannno
     riscoprendo e riflettendo sulla grandezza della Parola e dell’Eucaristia.

                                Insieme approfondiamo in          parola da dire distrattamente
                                modo originale le singole         o da prendere alla leggera; al
                                parti della Messa, apprez-        contrario va pronunciata ad alta
                               zando la ricchezza di significa-   voce, con decisione e in maniera
                             to dei 12 Amen che diciamo in        più consapevole. I 12 Amen
                           modo più o meno consapevole;           allora diventeranno la nostra
                           sei durante la Liturgia della Pa-      risposta convinta a Dio, il nostro
                           rola, sei durante la Liturgia Eu-      “sì” alla sua chiamata: “Eccomi,
                           caristica. Vogliamo condividere        manda me” (Isaia 6,8). Dire di
                           alcune delle nostre riflessioni        “sì” a Dio significa esprimere il
                           con tutta la comunità, con la          nostro desiderio di aderire alla
                           speranza di offrire una piccola e      Sua iniziativa. Equivale a dire
                           semplice testimonianza dell’im-        “sì, io ci sto”. Questa fedeltà a
                           menso amore che il Signore             Lui non la potremo mai conqui-
                           ha per ciascuno di noi. Sono i         stare con le nostre sole forze,
                           dodici Amen in cui affermiamo          non è solo il frutto del nostro
                           la nostra adesione a quanto            impegno quotidiano; essa viene
                           viviamo nell’Eucaristia, la nostra     da Dio ed è fondata sul “sì” di
                           proclamazione di fede. La parola       Gesù che afferma: “Mio cibo è
                           Amen la usiamo a conclusione           fare la volontà di colui che mi
                           delle nostre preghiere. È una ri-      ha mandato e compiere la sua
                           sposta solenne e impegnativa da        opera” (Gv 4, 34). È in questo
                           parte dei fedeli. Dire Amen non        “sì” che dobbiamo entrare,
                           è però solo una semplice formula       nell’adesione alla volontà di Dio,
                           di chiusura di una preghiera, ma       per giungere come San Paolo
                           un’autentica professione di fe-        ad affermare che…“Non sono
                           de. Sant’Agostino sostiene che         più io che vivo, ma Cristo vive
                           dire Amen è come apporre la fir-       in me” (Gal 2, 20).
                           ma a un documento. È come un           Solo così l’“Amen” della nostra
                           timbro di approvazione con cui         preghiera personale e comuni-
                           l’assemblea sigilla la preghiera.      taria trasformerà tutta la nostra
                           Dunque, data la sua importan-          vita, una vita immersa nell’Amo-
                           za, la parola Amen non è una           re di Dio.

16   la Vela - n.19 marzo 2018
carità

Raccolta alimentare
“Per te mi spendo”
    Abbiamo investito due ore         Sabato          saputo rendersi utile, facilitando
    del nostro pomeriggio per         17 febbraio     il lavoro a tutto il gruppo.
    dare concretamente una ma-        il nostro       Le due ore del nostro turno sono
   no a chi è in difficoltà: grazie   gruppo dei      volate in fretta, e verso l’orario di
 all’impegno di tutti i volontari     Giovanissimi    chiusura del centro commerciale
della Diocesi, sparsi in tutti i      ha potuto       abbiamo aiutato gli operatori
supermercati del Lodigiano, si        partecipare     della Caritas a caricare gli scato-
sono potuti raccogliere beni          alla Raccolta   loni con i viveri sui loro furgoni,
e viveri per aiutare circa 2000                       diretti al magazzino di raccolta
                                      alimentare
famiglie bisognose.                                   di Codogno.
                                      “Per te mi
L’iniziativa ci ha visti protagoni-                   La nostra esperienza però non
                                      spendo”,
sti all’Ipersimply di Codogno,                        è finita lì: al ritorno, anziché
dove, dopo aver ricevuto
                                      organizzata     tornare a casa, ci siamo fermati
istruzioni dai volontari del          dalla Caritas   all’oratorio, dove con quattro
turno precedente, indossato la        di Lodi.        spaghetti abbiamo concluso il
maglietta di riconoscimento e                         pomeriggio di servizio.
superato le incertezze iniziali,
ci siamo messi in gioco, cercan-
do di coinvolgere più persone
possibili a compiere del bene,
acquistando beni che sarebbero
poi stati smistati dal Centro Rac-
colta Solidale. E allora ci siamo
avvicinati a tutti i consumatori,
proponendo l’iniziativa, mentre
un altro gruppo era impegnato
a immagazzinare ciò che a mano
a mano ci veniva consegnato.
Non è stato sicuramente un
compito facile, ma consideran-
do la nostra partecipazione in
massa (eravamo in 17!) e una
relativamente buona capacità
di organizzazione (ogni tanto
ci lasciavamo prendere dallo
stare in compagnia), ognuno ha

                                                                 n.19 marzo 2018 -   la Vela   17
pellegrinaggio

     Un piccolo pezzo
     di paradiso sulla terra
     Sono passati 3 anni dall’ultima volta che siamo stati a Medjugorje
     con don Luca. Desideravamo tanto tornarci e abbiamo organizzato
     un pellegrinaggio dal 28 febbraio al 4 marzo.

         Ogni volta che si organizza un pelle-        chiamata della Mamma Celeste.
         grinaggio a Medjugorje si presentano         Siamo accompagnati da don Luca e dalla
         ostacoli più alti dell’Everest che sembra-   guida Anna.
        no far di tutto per impedire di andarci.      Alcuni prima di iscriversi pensano: il viaggio
      Dopo aver sconfitto anche il vento gelido       è lungo! Ma non bisogna farsi intimorire, il
     “Burian” finalmente arriva il momento della      sacrificio fa parte del pellegrinaggio. Come
     partenza.                                        ci ricorda sempre la nostra guida Anna, la
     Sul bus ci sono tante persone che per la         paura non viene da Dio.
     prima volta vanno a Medjugorje, con la gioia     Per Maria Teresa e Fabio questo è un pelle-
     nel cuore e con entusiasmo alcuni magari         grinaggio speciale perché sono con il loro
     con curiosità, ma tutti hanno risposto alla      bimbo di tre anni e mezzo ed è un andare

18   la Vela - n.19 marzo 2018
a ringraziare la Madonna per la
Grazia che ha fatto di donare
un bimbo che desideravano da
tanto tempo e proprio a Me-
djugorje hanno ricevuto questa
grande grazia.
Alle 6.30 dopo aver superato la
dogana arriviamo a Medjugorje.
Il pullman si ferma davanti alla
chiesetta con i due campanili. Per noi e          minuto. Per il maltempo l’apparizione non
penso per chi vi ritorna un’altra volta è         avviene alla croce blu ma nella pensione
come essere tornato a casa. Qui ci si sente       della veggente.
a casa, ma in una casa speciale, con la           Fuori la gente resta raccolta nella preghiera
Madonnina che ti sta vicino e ti abbraccia        aspettando che la Mamma scenda dal cielo
con il suo manto.                                 e ci benedica con il suo manto.
Arriviamo alla pensione, un alberghetto           Il messaggio viene letto in alcune lingue
molto sobrio ma ordinato e pulito gestito         ecco la versione italiana: “Cari figli, grandi
da gente che è stata testimone dei primi          cose ha fatto in me il Padre Celeste, come le
tempi delle apparizioni ed è rimasta gente        fa in tutti quelli che lo amano teneramente
semplice e umile anche dopo tanti anni.           e fedelmente e devotamente lo servono.
Dopo esserci ripresi dal viaggio ci preparia-     Figli miei, il Padre Celeste vi ama e per il
mo per andare alla Messa in italiano. Inizia a    suo amore io sono qui con voi. Vi parlo:
nevicare, il tempo non sembra essere dalla        perché non volete vedere i segni? Con lui
nostra parte ma ecco che arriva un grup-          è tutto più semplice: anche il dolore, vis-
petto di nostri pellegrini che ci dice: siamo     suto con lui, è più lieve, perché c’è la fede.
già stati sulla collina delle apparizioni! come   La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore
già!? C’è tanto entusiasmo non si vede l’ora      senza fede porta alla disperazione. Il dolore
di salire sulla collina per arrivare al punto     vissuto ed offerto a Dio, eleva. Mio Figlio
dove la Madonna è apparsa la prima volta          non ha forse redento il mondo per mezzo
il 24 giugno 1981 ai veggenti.                    del suo doloroso sacrificio? Io, come sua
La neve però continua a cadere quindi nel         Madre, nel dolore e nella sofferenza sono
pomeriggio viene organizzato un incontro          stata con lui, come sono con tutti voi. Figli
con la comunità Oasi della pace una delle         miei, sono con voi nella vita: nel dolore e
tante comunità sorte a Medjugorje per             nella sofferenza, nella gioia e nell’amore.
volere di Maria.                                  Perciò abbiate speranza: la speranza fa
È stata una giornata intensa la stanchezza        sì che si comprenda che qui sta la vita.
inizia a sentirsi. Tutti a letto perché la mat-   Figli miei, io vi parlo; la mia voce parla alla
tina dopo ci si sveglia presto per andare all’    vostra anima, il mio Cuore parla al vostro
apparizione della veggente Mirijana.              cuore. Apostoli del mio amore, oh quanto
Il gruppo parte di prima mattina, sotto           vi ama il mio Cuore materno! Quante cose
una pioggia incessante. La gente è tanta,         desidero insegnarvi! Quanto il mio Cuore
ma il nostro gruppo riesce ad assistere           desidera che siate completi, ma potrete
all’apparizione di Mirijana che dura qualche      esserlo soltanto quando in voi saranno uniti

                                                                        n.19 marzo 2018 -   la Vela   19
pellegrinaggio

     l’anima, il corpo e l’amore. Come miei figli       trovato “per caso” la loro vita è cambiata
     vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e           improvvisamente.
     per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché    Di pomeriggio abbiamo fatto la via Crucis
     la Chiesa sia come mio Figlio la desidera:         dietro la chiesa dove si conclude con la
     limpida come acqua di sorgente e piena             statua del Cristo Risorto. Dal ginocchio
     d’amore. Vi ringrazio.”                            esce un liquido che sembra olio e nessun
     Finita l’apparizione siamo andati a sentire        ad oggi è riuscito a dare una spiegazione
     la testimonianza dei ragazzi della comunità        a questo misterioso fenomeno.
     Cenacolo fondata da suor Elvira. Questa            Dopo aver dato spazio per le confessioni e
     testimonianza è sempre molto toccante,             dopo la Santa Messa prefestiva siamo rien-
     storie di ragazzi che hanno vissuto un             trati in pensione per cenare. Abbiamo poi
     passato nella droga e nell’alcol e in questa       caricato il bus con le valigie e siamo andati
     comunità hanno riscoperto il valore della          all’adorazione Eucaristica serale animata
     vita e hanno conosciuto l’’amore di Dio.           dai figli del Divino Amore.
     Il tempo non migliora, non potendo salire il       Finita l’adorazione siamo saliti sul bus per
     monte della croce Krizevac la nostra guida         ritornare a casa con il nostro bagaglio di
     Anna organizza un incontro nel pomeriggio          Grazie. Perché tantissime sono le Grazie
     con Padre Petar Liubivic a Vitina.                 che si ricevono in questo luogo benedetto.
     Padre Petar è il sacerdote che ha scelto           Grazie fisiche e spirituali. Soprattutto spi-
     Mirjana che dovrà svelare al mondo intero          rituali perché la Madonna ha detto questo
     i 10 segreti che la Madonna le ha rivelato.        è tempo di grazia, tempo di conversione.
     A differenza delle altre apparizioni, i segreti    Quello che bisogna fare quando si arriva a
     verranno rivelati tre giorni prima che i fatti     Medjugorje è aprire il nostro cuore al resto
     avverranno proprio per provare la veridicità       pensano tutto Gesù e Maria.
     delle apparizioni.                                 Quello che conta come dice sempre la Ma-
     Viene celebrata la Messa e al termine viene        donna è avere la pace nel cuore, perché se
     fatta una preghiera di guarigione su tutti
     i pellegrini. Durante l’omelia padre Petar
     racconta alcune testimonianze di guari-
     gione fisica e spirituale che sono avvenute
     a Medjugorje. Si ritorna in pensione e un
     bel gruppetto con don Luca sale la collina
     delle apparizioni.
     La salita è rimasta come ai primi tempi ci
     sono molti sassi e ci sono le Formelle in
     bronzo dei misteri del Rosario che si recita
     insieme durante la salita.
     La mattina dopo, ultimo giorno, siamo anda-
     ti al castello di Nancy e Patrick per sentire la
     loro testimonianza. Questo incontro è sem-
     pre molto toccante perché hanno passato
     40 anni di vita in peccato mortale e grazie
     ad un messaggio della Regina della Pace,

20   la Vela - n.19 marzo 2018
pellegrinaggio

non abbiamo la pace nel nostro cuore non           una pace infinita. Quando torni a casa sei
possiamo convertirci. Il primo messaggio           catapultato nella quotidianità nel lavoro
che infatti ha dato la Madonna è stato «Pace.      nelle tante cose da fare e con tutti i nostri
Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con     problemi e le nostre croci da portare.
Dio e tra di voi. E per fare questo è necessario   Con un po’ di impegno si può comunque tro-
credere, pregare, digiunare e confessarsi».        vare il tempo per pregare e andare a messa
La Madonna ha detto che non esiste                 o fare una visita al santissimo sacramento.
uomo sulla terra che non ha peccati da             Bisogna portare a casa i preziosi cinque
confessare chiede di confessarci almeno            sassi che Maria indica come la strada per
una volta al mese. La Madonna chiama e             stare lontani dal male:
sta chiamando tutti i suoi figli non ci sono       1. la Preghiera: la Madonna dice che chi
figli migliori o peggiori per lei siamo tutti         prega non ha paura di niente. La famiglia
uguali tutti suoi figli, ma soffre quando             che prega resta unita perché Satana sta
vede che ci sono tanti suoi figli che sono            lontano da chi prega.
lontani che non la amano o la disprezzano.         2. il Digiuno: la Madonna ha chiesto pane
Per questo alla fine di ogni messaggio                e acqua il mercoledì e venerdì dice che
conclude sempre con “grazie per aver                  con la preghiera è il digiuno si possono
risposto alla mia chiamata”.                          perfino fermare le guerre.
Perché tanti messaggi, perché tanti anni           3. la Bibbia: in un messaggio la Madonna
di apparizioni? La Madonna è una madre                ha detto: “avete dimenticato la bibbia!
e come tutte le mamme non si stanca di                La mettete in un angolo e non la aprite
ammonire e aiutare i suoi figli. La Madonna           mai. Leggete anche solo una pagina al
desidera la salvezza di tutti i suoi figli.           giorno per conoscere la parola di Dio”.
Il vero pellegrinaggio comincia quando si          4. la confessione mensile: a Medjugorje
torna a casa, là è facile perché si può pre-          tantissime persone si sono confessate do-
gare in tranquillità. È un luogo dove senti           po tanti anni. Ci sono state testimonianze
                                                      di persone che si sono confessate dopo
                                                      30 anni tante lacrime sono state versate
                                                      dentro i confessionali di Medjugorje
                                                   5. l’Eucaristia: mettete l’Eucaristia al primo
                                                      posto nella vostra vita. Adorate il san-
                                                      tissimo sacramento in quei momenti si
                                                      ricevono molte grazie. La Santa Messa
                                                      sia la vostra vita.
                                                   Non è facile raccontare Medjugorje per
                                                   capire bisogna andarci, le parole non ri-
                                                   escono a trasmettere quello che si prova
                                                   quando si arriva là.
                                                   Certamente per tutti quelli che abbiamo
                                                   incontrato e che hanno vissuto con noi
                                                   questa meravigliosa esperienza possiamo
                                                   dire che Medjugorje è un piccolo pezzo di
                                                   paradiso sulla terra!

                                                                        n.19 marzo 2018 -   la Vela   21
Grest 2018

                                            L’agire
                                            dell’uomo
                                            nel creato
                               Osservare è ciò che facciamo      continua, chiedendo, di im-
                               tutti, in ogni momento e in       parare a fare con un pensiero
                               ogni situazione. Osservare        speciale per ciascuno. L’azione
                              cose belle e brutte, cose che      senza pensiero rimane vuota,
                             mettono in moto o che lasciano      zoppa. Chiedersi “Come fai?”
                           indifferenti, che provocano o         è la seconda domanda che vuole
                           che deludono. Accadrà anche           far riflettere sulle proprie azioni
                           durante il Grest! La sfida è rico-    per non lasciarle scivolare via
                           noscere il potere racchiuso nella     dalle mani senza accorgersi del
                           decisione di prendere parte a ciò     loro valore e senza custodire le
                           che si osserva. Chiedersi “Che        abilità, pratiche e relazionali,
                           cosa fai?” permette di entrare        che si apprendono e diventano
                           in una realtà nuova, di cono-         proprie nel fare.
                           scere, sperimentare e agire.          Certo non si agisce mai da soli.
                           Quante volte si rischia di lasciar    Ciò che si fa dipende molto
                           passare via tempo ed occasioni        dalle persone con cui si colla-
                           perché troppo condizionati da         bora e si condivide il fare. Gli
                           comodità e svogliatezza. È una        scambi che si generano sono
                           domanda potente che apre              diversi e tutti significativi. Ad
                           porte di possibilità, scuote dal      esempio, perché si decide che
                           torpore, interpella l’intelligenza.   con una certa persona ci si può
                           Dopo aver osservato, bisogna          confidare, mentre ad un’altra si
                           decidersi e mettersi in gioco.        possono chiedere dei consigli e
                           Si comincia a fare, a muoversi,       con un’altra ancora ci si diverte
                           a relazionarsi, ma… “come?”.          come matti? Chiedersi “Con
                           Di sicuro non così come viene!        chi fai?” alcune cose e con chi
                           Ci sono modi, luoghi, contesti,       altre, aiuta a comprendere il
                           persone diverse che richiedo-         valore delle proprie azioni e,
                           no differenti atteggiamenti e         soprattutto, delle relazioni, se
                           modalità. La sfida del Grest          si sta vivendo una stagione di

22   la Vela - n.19 marzo 2018
Grest 2018

Se l’anno scorso si è scoperto il creato
e meditato che anche l’uomo, pensato ad
immagine e somiglianza di Dio, ne fa parte
come custode, quest’anno ci si trova a
scoprire che Dio chiama l’uomo a collaborare
attivamente alla sua creazione

povertà o un momento di bel-            capaci di interpretare il senso
lezza e ricchezza. Il terzo passo       del proprio agire per poi aiutare
di questa sfida avventurosa,            anche gli altri a fare lo stesso, af-
che è il Grest, è comprendere           finché si possa svelare insieme
e sperimentare seriamente la            il significato della vita, come
propria interdipendenza con gli         tesoro del Grest da portare con
altri, in termini di risorsa, per far   sé nella quotidianità.
tesoro degli scambi che
trasformano, se dispo-
nibili al cambiamento.
Manca ora un altro
tassello preziosissimo:
dar voce al “senso” di
ciò che si fa. Chieder-
si “Perché fai?” una
determinata azione
significa rendersi re-
sponsabili e consape-
voli, saperla motivare e
difendere, saperla rac-
contare e far diventare
storia per e con altri.
Tutte le azioni hanno
una loro motivazione,
sono cariche di spesso-
re, possono generano
bene o male, fecondità
o sterilità, vita buona
o chiusure pericolose.
È importante essere

                                                                          n.19 marzo 2018 -   la Vela   23
Festa diocesana cresimandi

     MISSION POSSIBLE
     Andate in tutto il mondo
     Domenica                   Dopo le belle esperienze          partecipato a questo momento,
     18 Marzo c’è               degli scorsi anni, il no-         accompagnati dalle loro catechi-
     stata la festa             stro Vescovo Maurizio ha          ste Giovanna, Anna e Ilaria, da
     dei cresimandi             espresso il vivo desiderio        don Luca e da qualche genitore.
     a Lodi al                 di continuare ad incontrare        La festa è stata scandita da di-
     Palacastellotti.        tutti i cresimandi della Diocesi     versi momenti musicali animati
                           di Lodi in una grande festa di         da un coro tutto nuovo, formato
     A questo
                           riflessione e preghiera, che,          da membri del coro Hope e
     evento hanno
                           in diverse forme e con diversi         ragazzi che hanno ricevuto la
     partecipato
                           linguaggi, vuole proporre la bel-      Cresima negli anni scorsi, tra cui
     anche i               lezza dello stile di vita cristiano,   Andrea e Fortunato della nostra
     ragazzi di            a partire dal Sacramento della         parrocchia. I cresimandi hanno
     Ospedaletto.          Cresima. La festa raccoglie            potuto ascoltare le parole di
                           sempre un’adesione straordi-           Gesù e anche quelle del vescovo
                           naria ed entusiasta, una festa         Maurizio. La festa è stata un bel
                           di comunione attorno al nostro         momento in cui divertirsi, balla-
                           Pastore, che ha invitato, uno a        re, cantare e riflettere, insieme a
                           uno, i ragazzi e le ragazze che        tutti i ragazzi della Diocesi che
                           riceveranno la Cresima.                condividono lo stesso cammino
                           Anche il gruppo di ragazzi di          e si stanno preparando a rice-
                           prima media di Ospedaletto ha          vere il Sacramento.

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