Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre

Pagina creata da Pasquale Rinaldi
 
CONTINUA A LEGGERE
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Anno VI - n. 1
                         il sagrato                                            Aprile 2021
    BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEL DUOMO, DI S. MARIA DEGLI ANGELI, DEL SACRO CUORE
             Abitazione del Parroco: Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE - internet www.parrocchiaduomo.it

Prendiamoci cura... nelle nostre comunità
Queste parole di Papa Fran-                                                                             bile ora, di custodire ed amplifi-
cesco tratte dal messaggio per                                                                          care spazi dove si può portare
la Giornata di preghiera per la                                                                         il proprio vissuto e rimetterlo in
Pace, danno il tono a questo                                                                            circolo, in modo vitale, perché la
numero primaverile del nostro                                                                           pandemia terminerà e dovremo
bollettino parrocchiale. esso                                                                           ritrovarci tra le mani solo ciò
è dedicato a molteplici forme                                                                           che ci aiuterà a riprendere un
di prendersi cura gli uni degli                                                                         cammino che si è interrotto,
altri, condivise in questo terzo                                                                        lasciando per strada tanti di noi.
tempo del lokdown.                                                                                      Questo numero ci fa memoria
Poco più di un anno fa, don                                                                             di quanto abbiamo vissuto in
Diego mi chiese di presen-                                                                              questo tempo: l’autunno e l’in-
tarmi anche da queste pagine                                                                            verno. Non sono stati mesi di
prima del mio arrivo. Ero                                                                               letargo, ma costellati di piccole
rimasto affascinato dal titolo                                                                          iniziative che ci hanno aiutato a
“Il Sagrato”, che richiama non                                                                          stare al fianco di tante persone.
solo la grande piazza di pietre                                                                         Nei prossimi giorni ascolteremo
davanti al nostro Duomo, ma                                                                             le parole di Gesù pronunciate
indica anche uno spazio che,                          Bassa marea agli Alberoni (VE)          su “una via di fuga”: quella che da Geru-
seppur cambiato nel corso del tempo,          Questo tempo di pandemia ha messo e             salemme porta ad Emmaus. Ai due
ha sempre lo stesso significato di aper-      sta mettendo a dura prova la resistenza         discepoli, stanchi, delusi e demotivati,
tura verso la città, luogo di incontro e di   di questa trama. C’è bisogno di sguardi         Gesù scalda il cuore con le sue parole.
relazioni.                                    profondi capaci di vedere dove è neces-         Tra queste alcune incomprensibili: «Non
La scorsa primavera, come in questo           sario fermarsi per riannodare la trama          bisognava che il Cristo sopportasse
tempo, il sagrato è rimasto silenzioso        e riallacciare relazioni che non siano          queste sofferenze per entrare nella sua
tanto quanto le piazze e le vie di Feltre.    improntate a ciò che la pandemia ha             gloria?». La festa di Pasqua, che segna
Con il passare dei mesi esso è tornato        fatto emergere di più nel nostro io come        il passaggio dalla morte alla vita, possa
alla sua dimensione più vera: portare il      nel corpo sociale. Qualcuno ha usato            far risuonare in tutta la sua bellezza il
peso dei nostri passi, a volte leggero a      per descrivere questo tempo l’imma-             mistero della vita, dischiuso anche nelle
volte più pesante; sentirsi appoggiare        gine dalla bassa marea: quando il mare          nostre fragilità.
lo sguardo di chi, pensoso, ha contato        si ritira sulla spiaggia si vedono i fondali,   Prendiamoci cura della nostra città, delle
le pietre e i ciotoli, oppure di chi, più     ma anche quanto la marea depone sulla           nostre parrocchie, dei gruppi e delle
fiducioso, ha guardato verso la meta da       sabbia. Fuor di metafora questo tempo           associazioni che ne sono espressione
raggiungere; ma anche lo sguardo di chi,      ci ha messo proprio a nudo, ha scoperto         di carità, di volontariato, di preghiera e
più attento, ha guardato gli altri negli      tanti punti deboli, ha portato alla luce        comunque là dove possiamo assaporare
occhi incrociando sguardi.                    ed a volte acuito ciò che prima era solo        il gusto dell’essere comunità fondate
Così anche questo nostro mezzo di             percepito: disagi, difficoltà, mancanza di      non su sabbia, ma su roccia. La roccia
comunicazione scritta, vuole assolvere        una prospettiva sulla vita, egoismi perso-      che ci sostiene è la vita stessa che Dio
allo stesso compito: raccogliere ciò che      nali e collettivi, ferite ed inconsistenze,     ci ha donato ed ha liberato per mezzo di
lo sguardo della comunità sa osser-           rancori atavici che impediscono crescita        Colui che ci abbraccia dalla Croce, che ci
vare con maggior attenzione e sensi-          e miglioramento, cesure tra generazioni.        attende vivo, da risorto, sulle strade del
bilità; creare relazioni tra parrocchiani     Le nostre comunità cristiane in Feltre          mondo là dove c’è bisogno di una parola
scoprendosi vicini di casa e più affini di    non vogliono sottrarsi all’impegno di           incoraggiante, che porti consolazione,
quanto si creda; relazioni tra persone        “prendersi cura” di tante persone che           perdono, indichi vie di temperanza ed
che condividono la stessa fede, o più         vivono il loro disagio senza possibilità di     illumini la verità del proprio essere.
semplicemente un tempo della storia           un ascolto vero; non possono sottrarsi al       Cordialmente, con l’augurio di un più
e delle tante storie che fanno da trama       compito di guardare in profondità al loro       sereno tempo pasquale.
alla vita di questa comunità.                 interno e tentare, per quel che è possi-           don Angelo Balcon - il vostro parroco
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Quaresima 2021. Prendersi cura: dedicato a chi lo fa ogni giorno.
 Nicoletta                  “Signore aiutami a far fiorire il mio deserto”.   Riandando ancora più a fondo nei miei
 Toigo                                                                        ricordi, mi rivedo nei momenti più diffi-
                      Quando un argomento è trattato da                       cili, quando nel turno di guardia dovevo
                      molti rischia di diventare banale.                      agire da sola. Ma non ero sola neppure
                      Tutti noi da un anno a questa parte vi-                 allora: bastava percorrere i corridoi del
                      viamo immersi nello stesso evento che                   reparto e incontravo tante persone che
                      ci ha immobilizzati e privati della fan-                erano rassicurate dalla mia presenza:
                      tasia. A forza di vivere temendo per le                 capivo che per loro io ero un riferimen-
                      nostre vite, non ci accorgiamo che non                  to indispensabile di sicurezza. Come
                      stiamo più vivendo, ma sopravvivendo,                   sentirsi sola in tali occasioni?
                      in attesa di ricominciare a vivere. E’ un               Ricordo anche che non ero mai sopraf-
                      modo molto triste di usare il tempo che                 fatta dalla paura per me stessa; la mia
                      ci è dato.                                              attenzione era rivolta a chi era nelle mie
                      E allora è necessario rimediare.                        cure. Intendiamoci, non erano atti di
                           La ricetta più ovvia è quella di guar-             coraggio i miei, ma di responsabilità. E
                           darci intorno e cercare chi sta peg-               sì, forse anche di amore.
Medici e infermieri in
                           gio di noi. La ricerca è facile: sta               Ricordo un’abitudine di quel periodo,
 questa quaresima di
                           peggio di me chi in questo momen-                  che ho sempre mantenuto e che mi aiu-
 pandemia Covid-19
                           to è malato, chi è solo, chi ha perso              tava molto. La sera, coricandomi, in
                           tanto o poco di quello che aveva...                silenzio rivedevo il volto dei malati che
                      Sta molto peggio chi ha perso l’amore                   avevo lasciato alla fine del turno e pro-
                      per gli altri e la fiducia in loro.                     grammavo le cose da fare il giorno dopo
                      Siamo a un bivio pericoloso ed è l’abitu-               per ognuno di loro; poi finalmente mi
                      dine alla quarantena.                                   addormentavo, a volte prima della fine
                      Ora è più difficile uscire di casa, incon-              dell’elenco. Ora penso che fosse anche
                      trare gli altri, trovare qualcosa da fare               quello un modo di prendermi cura di
                      che ci piaccia e ci stimoli. E’ più facile              loro. Ma il fatto speciale era che loro si
                      restare fermi e aspettare che tutto cam-                prendevano cura di me regalandomi un
                      bi. Insomma abbiamo paura di perdere                    sonno più tranquillo.
                      ciò che stiamo già perdendo. Prendia-                   Ora mi è più difficile addormentarmi.
                      moci cura di noi stessi e facciamolo ri-                Spesso sto sveglia a lungo e cerco qual-
                      avvicinandoci agli altri di cui abbiamo                 cosa da fare all’ indomani. Mi prendo
                      grande bisogno.                                         cura di me stessa pensando alla cura de-
                      E’ vero: non ci si salva da soli. Direi di              gli altri.
                      più: non si vive senza gli altri.                       E’ stata data molta visibilità mediatica
                                    Prendendoci cura di noi, è                alle figure di tutto il personale impegna-
                                    evidente che ci rivolgiamo                to nella cura dei malati Covid e di tutti
                                    a chi fa parte della nostra               i malati. Niente è cambiato rispetto ai
                                    vita. Ricordo che la mia                  tempi passati. Ci sono persone che per
                                    professione di medico aveva               loro compito si prendono cura degli al-
                                    lo scopo della cura degli al-             tri. Li riconosco e mi identifico in loro.
                                    tri. Cura di una malattia, di             Eroi? No, molto di più: uomini e donne
                                    un malessere, comunque di                 che conoscono il loro compito e non lo
                                    chi ne aveva bisogno. Non                 abbandoneranno mai. Solo così potran-
                                    agivo mai da sola e i miei                no riposare alla fine del turno e tornare
                      compagni di lavoro occupavano un po-                    in... trincea per il turno successivo.
                      sto importante nella mia vita. Si vinceva
                      e si perdeva assieme.                                   Amateli e rispettateli. Ne hanno diritto!

 pag. 2        il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Riflessioni...
   Vania               All’inizio di questa Quaresima mi sono            solo la nostra polvere! Ma il Signore ci
   Strada              casualmente imbattuta nelle parole che            incoraggia: il poco che siamo ha un
                       il Santo Padre pronunciò nella Basilica           valore infinito ai suoi occhi. Corag-
                       di Santa Sabina mercoledì 26 febbra-              gio, siamo nati per essere amati,
                       io 2020, durante la Santa Messa del-              siamo nati per essere figli di Dio.”
                       le Ceneri. Parole di una forza, di una
                       valenza e di una bellezza straordinarie           Dio ci ama immensamente. Egli si
                       che mi hanno rincuorata in un momen-              PRENDE CURA di noi; il Suo è un
                       to così doloroso e difficile per tutti noi.       amore con la A maiuscola che si disper-
                       Papa Francesco, dopo aver pronunciato             de nell’universo, che inonda ogni cosa
                       la consueta frase “Ricordati che sei polvere, e   invitando ad amare. “Amor ch’a nullo
                       in polvere ritornerai”, ha continuato:            amato amar perdona”, scriveva un antico
                                                                         poeta a proposito dell’amore umano...
                           “La polvere sul capo ci riporta a             figuriamoci la forza di quello divino!
                           terra, ci ricorda che veniamo dalla           E Papa Francesco ha aggiunto:
            “Amatevi,
                           terra e che in terra torneremo. Sia-
come io vi ho amato!”
                           mo cioè deboli, fragili, mortali. Nel         “Noi siamo al mondo… per realizza-
                           corso dei secoli e dei millenni siamo         re il sogno di Dio, per amare. La cene-
                      di passaggio, davanti all’immensità delle          re si posa sulle nostre teste perché nei
                      galassie e dello spazio siamo minusco-             cuori si accenda il fuoco dell’amore”
                      li. Siamo polvere nell’universo. Ma
                      siamo la polvere amata da Dio. Il                  Quanto amore abbiamo infatti visto,
                      Signore ha amato raccogliere la nostra             sperimentato, sentito addosso e maga-
                      polvere tra le mani e soffiarvi il suo ali-        ri anche saputo dare in questo difficile
                      to di vita (cfr Gen 2,7). Così siamo               anno di pandemia! Quanti gesti d’a-
                      polvere preziosa, destinata a vive-                more genuino hanno saputo alleviare
                      re per sempre. Siamo la terra su                   sofferenze, ridare il sorriso, rassicura-
                      cui Dio ha riversato il suo cielo, la              re, incoraggiare chi era in difficoltà!
                      polvere che contiene i suoi sogni.                 Questo PRENDERSI CURA gli uni
                      Siamo la speranza di Dio, il suo te-               degli altri è stato ed è il più bel segno del
                      soro, la sua gloria… Siamo polvere,                nostro essere “polvere amata da Dio”,
                      terra, argilla, ma se ci lasciamo plasmare         polvere impalpabile, inconsapevole, si-
                      dalle mani di Dio diventiamo una me-               lenziosa, sovente invisibile, ma onnipre-
                      raviglia. Eppure spesso, soprattutto nel-          sente che è nel mondo per realizzare il
                      le difficoltà e nella solitudine, vediamo          suo sogno.

                                                                                          il sagrato         pag. 3
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Anziani, peso o risorsa per la società?
      Renato               La rappresentazione
      Beino                che in genere si fa
                           dell’età anziana è di
                           solito collegata alla
                           “quiescenza” dall’at-
                           tività      produttiva,
                           associata perciò a una
                           marginalità sociale, a
                           un’esistenza passiva e
                           spesso abbisognevole
                           di assistenza. In effetti questa è la situa-   Pensiamo ad esempio alle professioni
                           zione che spesso corrisponde alla realtà,      sanitarie. Senza parlare del loro impegno
                           ma è anche vero che oggi un numero             nei più svariati campi del volontariato.
                           sempre più grande di pensionati, anche         Il problema della vecchiaia, comun-
                           se non più attivi nel lavoro, lo sono in       que, non può essere eluso, evolvendo
                           molti altri campi. Infatti, come ben           fatalmente verso situazioni di salute che
                           spiega la sociologa Monica Santoro,            sempre più richiedono sostegni impor-
                           l’allungamento della vita e la possibilità     tanti. È qui che per forza deve intervenire
                           di viverla in buone condizioni fisiche e       lo Stato con l’offerta di servizi adeguati
                           mentali permettono, in una popolazione         a garantire all’anziano, solo o nell’am-
                           come la nostra sempre più vecchia, di          bito familiare, un’esistenza dignitosa
                           alimentare queste schiere di anziani           e un’assistenza adeguata. Purtroppo
                           molto attivi nella loro quotidianità.          occorre evidenziare come la situazione
                           Pensiamo alla cura dei nipoti, ma anche        del nostro welfare alla vecchiaia sia
                           al supporto dato ai figli, ormai autonomi,     ancora fortemente insufficiente (come
                           nelle faccende collegate all’organizza-        del resto lo è per il welfare all’infan-
                           zione domestica. Pensiamo all’impor-           zia). C’è tanto da fare, sia nel campo
                           tante funzione economica degli anziani,        delle strutture residenziali che in quello
                           sia come redistributori di ricchezza,          dell’assistenza domiciliare. Va superato
                           soprattutto nei momenti di difficoltà di       lo schema del passaggio traumatico
                           nipoti e figli, sia come consumatori.          dall’autosufficienza alla non-autosuffi-
                                                ***                       cienza e al ricovero in RSA, prevedendo
                                L’emergenza sanitaria conseguente         residenze specializzate per anziani con
                                alla pandemia Covid-19 ha ampli-          accesso facilitato all’assistenza sanitaria
       Prendersi cura degli ficato questa dicotomia nel conside-          e sociale. Va aiutata la rete della solida-
  anziani: onere ma anche rare gli anziani, essendo essi bensì            rietà familiare a mantenere attorno
investimento per la società la parte più a rischio della popola-          all’anziano la calda atmosfera di aiuto
                                zione, ma assumendo contempo-             e di protezione che sola può garantirgli
                                raneamente una valenza collettiva         salute e serenità.
                           ancora più forte. Oltre al tradizionale        L’allungamento della vita media è
                           fenomeno di mettere a disposizione             senz’altro un segno positivo di civiltà.
                           della società la loro proverbiale saggezza     Oggi il prendersi cura degli anziani
                           ed esperienza, gli anziani oggi valgono        riceve dunque un nuovo rafforza-
                           anche per aspetti più pratici, collegati       tivo: non solo onere per la società nel
                           alle professionalità sviluppate nel loro       garantire loro qualità di vita, ma sforzo
                           tempo lavorativo, che sono in grado            positivo nel mantenerne quanti più di
                           di fornire alla collettività competenze        loro e quanto più a lungo in condizioni
                           preziosissime.                                 di essere una risorsa.

      pag. 4        il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Prendersi cura... del creato
     Angela              Nel giugno del 2015 viene pubblicata
     Cappellin           l’Enciclica di Papa Francesco sulla cura
                         della casa comune, Laudato si’.
                         Nei sei capitoli dell’Enciclica, il Papa
                         evidenzia che la nostra terra, maltratta-
                         ta e saccheggiata, richiede una “conver-
                         sione ecologica”, un “cambiamento di
                         rotta” affinché l’uomo si assuma la re-
                         sponsabilità di un impegno per “la cura
                         della casa comune”. Impegno che inclu-
                         de anche lo sradicamento della miseria,           La plastica per imballaggi di alimenti è
                         l’attenzione per i poveri, l’accesso equo,        sempre più usata, tutto è confezionato
                         per tutti, alle risorse del Pianeta.              per l’igiene e la conservazione del pro-
                              “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra   dotto. Io ricordo quando ero bambina e
                              matre Terra”: Francesco di Roma si           andavo al negozio di alimentari vicino
                              pone sulla scia di Francesco d’Assisi        casa che era tutto “sciolto”, la commes-
  Ognuno di noi metta in
                              per spiegare l’importanza di un’eco-         sa ti dava ciò che chiedevi incartato in
pratica l’insegnamento di
                              logia integrale, in cui la preoccupa-        un pezzo di carta, scrivendo su di essa
  Papa Francesco per un zione per la natura, l’equità verso i
                                                                           con una penna, il prezzo; ora guanti per
       futuro “ecologico” poveri, l’impegno nella società, ma
                                                                           prendere la merce, sacchetto di nylon
                              anche la gioia e la pace interiore ri-       per contenerla, etichetta con il peso
                              sultano inseparabili.                        e il prezzo! La raccolta differenziata è
                         È proprio dall’Enciclica di papa Fran-            davvero differenziata… basta passare
                         cesco che vuole partire una riflessione           davanti ad un’isola ecologica e troviamo
                         per questa Quaresima e questa Pasqua              fuori dai cassonetti qualsiasi rifiuto.
                         “blindate”.
                         Siamo fortunati perché viviamo in un              Attenzione per i poveri…
                         luogo meraviglioso, attorniati da mon-            Che fine fanno gli scarti di cibo e soprat-
                         tagne maestose, ancora imbiancate per             tutto gli indumenti che compriamo e
                         la tanta neve caduta questo inverno.              che poi, passata la stagione, non ci piac-
                         Basta affacciarsi dalle nostre finestre e         ciono più? Qualcuno fortunatamente
                         scorgere un tramonto dai colori sempre            conosce la Caritas e la Stanza dell’usato
                         in grado di sorprenderci. Le passeggiate          dove poter portare ciò che non ci serve
                         ci fanno scorgere i primi germogli timi-          e metterlo a disposizione di chi fa fatica
                         di che si fanno forza ogni giorno di più          ad acquistare in un normale negozio,
                         man mano che il sole li riscalda.                 per i più svariati motivi.

                            Terra maltrattata e saccheggiata…              La cura della casa comune…
                            Ahimè, assieme ai primi boccioli di            Impariamo ad usare meglio le risorse
                            bucaneve, primule e violette giacciono         del nostro pianeta, a non essere spre-
                            inermi i segni di un passaggio umano:          coni, ad accorgerci che il nostro pros-
                            carte di merendine, contenitori di bibite      simo può aver bisogno anche del nostro
                            e le ormai usuali mascherine… decisa-          “scarto”. Certo non bisogna credere
                            mente una nota stonata al confronto di         che basta che ci pensino i politici con
                            quell’armonia di colori e profumi che          leggi o nuovi divieti, cominciamo a far-
                            la natura offre. Facciamo da anni cam-         lo noi! Se ognuno fa la propria parte in
                            pagne ecologiche, giornate di pulizia          questo mondo, probabilmente saremo
                            ambientale, progetti scolastici sulla dif-     tutti un po’ più felici. La serenità che ci
                            ferenziazione dei rifiuti... ma di risultati   dà il guardare un tramonto o un fiore
                            purtroppo ancora se ne vedono pochi.           che sboccia non ha prezzo.

                                                                                           il sagrato        pag. 5
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
APPR OFONDIMENTI
                                                                                         Prendersi cura...
                               A distanza di un anno dall’inizio di questa pandemia, uno dei temi maggiormente discussi è
                               stato sicuramente quello dell’istruzione; mai come ora la scuola è stata oggetto di scelte e
                               provvedimenti ministeriali spesso discutibili, che hanno suscitato l’insofferenza non solo degli
                               insegnanti e dei dirigenti scolastici, ma anche delle famiglie e perfino degli studenti, senza
                               distinzione di ordine e grado scolastico.
Lei rappresenta una categoria di docenti, di cui si è              Per quanto riguarda invece le famiglie o l’opinione
sentito parlare poco. Crede che la realtà dell’infan-              pubblica, secondo Lei c’è maggiore consapevo-
zia sia stata trascurata?                                          lezza? Cioè, i genitori capiscono quanto sia impor-
In parte forse sì, perché la nostra non è una scuola dell’ob-      tante la Scuola dell’Infanzia per il percorso dei
bligo, ma per questa stessa motivazione forse è normale che        loro figli?
sia stata meno considerata. Secondo me, si è tenuto poco           Non tutti, in generale ancora no… molti considerano
conto dell’importanza che ha la Scuola dell’Infanzia nel           ancora la Scuola dell’Infanzia come un asilo e alla stregua
percorso di crescita di ogni bambino: la nostra realtà rappre-     del babysitteraggio, non rendendosi conto, invece, che è
senta infatti una base di partenza, durante la quale noi inse-     una vera e propria comunità, in cui di media ogni sezione
gnanti cerchiamo di preparare gradualmente i bambini a             è composta da più di 20 bambini.
livello educativo e didattico, seguendoli nel corso dei tre anni   Va specificato bene che la Scuola dell’Infanzia è un
fino all’ingresso alla scuola Primaria. L’attuale pandemia,        ambiente educativo e didattico e si tratta di una comunità,
però, ha influenzato tutti i passaggi educativi che di solito      quindi di un insieme di bambini, non di uno soltanto; che
costruiamo e ha sicuramente lasciato un segno, soprattutto         poi ognuno di loro venga valorizzato per le sue caratteri-
nella generazione dei grandi (ndr. 5 anni) che hanno vissuto       stiche è un altro discorso. Fondamentalmente, la comunità
l’ultimo anno all’Infanzia durante il primo lockdown; nono-        in quanto tale funziona se è strutturata con delle regole,
stante ciò, va detto anche che, in situazioni come questa, i       che variano a seconda dell’impostazione delle insegnanti
bambini mostrano di avere delle risorse inaspettate.               e che comunque necessita di una corresponsabilità e di
Secondo Lei, ciò può essere considerato un caso                    una collaborazione con la famiglia: i genitori dovrebbero
isolato oppure è una tendenza generale? In alte                    muoversi parallelamente agli insegnanti, procedendo nella
parole: il percorso prescolare per la crescita del                 stessa direzione della scuola. Chiaramente la famiglia deve
bambino viene trattato adeguatamente dal Mini-                     mantenere le sue caratteristiche e comportarsi come tale,
stero?                                                             ma sul piano educativo ci dovrebbero essere una condivi-
È senza dubbio una tendenza generale; come ho detto prima          sione di intenti e sinergia.
il fatto che la Scuola dell’Infanzia sia a frequenza volontaria    A livello regionale, poi, tutti i docenti devono seguire un
la fa apparire automaticamente “meno importante” rispetto          protocollo, quello del quaderno operativo, che è specifico
agli altri gradi di istruzione, almeno per quella che è stata la   del Veneto. Non so se nelle altre regioni abbiano una diret-
mia esperienza. Di conseguenza, a mio avviso, non viene trat-      tiva simile da rispettare, ma l’impostazione che abbiamo
tata adeguatamente: se così fosse comincerebbero a pensare         noi è caratteristica della nostra regione. L’applicazione
di rendere obbligatorio almeno l’ultimo anno, perché è             del quaderno operativo ci permette di accompagnare i
fondamentale per il passaggio alla Primaria; una decisione         bambini di 5 anni all’ingresso con la Scuola Primaria, e
del genere contribuirebbe, secondo me, a “qualificare” un          di rilevare possibili casi precoci di DSA (Disturbi Specifici
minimo la nostra realtà anche a livello sociale.                   Apprendimento), da segnalare alle loro future insegnanti.
Allo stesso tempo, però, c’è da considerare che, a differenza      Nell’arco dei tre anni in cui accompagna i bambini
di altri gradi scolastici, che vengono riorganizzati con più       e li prepara alla Primaria, quali obiettivi si pone?
frequenza, nel nostro caso la rivoluzione nell’impostazione        L’obiettivo che mi pongo io è che “imparino a imparare”,
dell’Infanzia è stata fatta molto tempo fa; a parte i nuovi        che è una delle competenze chiave trasversali, dettata
Orientamenti del ’91, gli Annali del 2012, e il più recente        anche dagli Annali e che comunque, per me, è quella che
adeguamento alle “competenze europee” non ci sono state            ti dà la base per affrontare le sfide che il futuro riserva e in
di recente riforme sostanziali. Per quanto riguarda invece         generale la vita stessa. Nel mio piccolo cerco di portare i
le novità didattiche e pedagogiche, nell’ultimo periodo in         bambini ad avere un senso critico, a saper fare un minimo
particolare, noi docenti abbiamo accesso ad una vastità di         di autovalutazione, ad assumersi delle responsabilità, a
corsi di aggiornamento, che ci permettono di migliorarci e         curare gli elaborati, che è un aspetto a cui tengo molto…
apprendere nuove strategie educative. Come è accaduto per          In effetti tutto il mio percorso educativo è dettato in qual-
le più importanti rivoluzioni del passato relative al mondo        che modo dalla CURA e dal PRENDERSI CURA, che si
dell’Infanzia, anche le attuali correnti innovative proven-        declinano in vari modi: la cura del gruppo-sezione, della
gono dall’Emilia Romagna, iniziative come “la scuola nel           sezione, degli spazi, dei materiali, dei giochi, dei rapporti,
bosco”, “la scuola senza zaino” provengono da lì.                  perché se due bambini litigano o uno offende l’altro non

pag. 6          il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
... dei più piccoli. Intervista a un’insegnata della scuola d’infanzia a cura di Elisa Sancandi
mi piace lasciar correre; preferisco fermarmi, prenderli da           entrare le maestre e i compagni nella loro casa, motivo per
parte, analizzare con loro l’accaduto, aiutarli a confrontarsi,       cui quest’anno, in accordo con la mia collega, abbiamo
solo dopo si va oltre. In tal senso credo sia fondamentale che        provato un’altra strada per cercare di metterli maggior-
imparino a costruire delle relazioni interpersonali positive:         mente a loro agio.
l’egocentrismo è innato, soprattutto in questa fascia d’età, e        Per voi insegnanti, invece, com’è stato adattarsi a
si sa come funziona, ma bisogna imparare ad aprirsi all’al-           questa nuova realtà?
tro. Ogni giorno, attraverso la cura che mostro verso tutti           Per noi è stato faticoso… nella maggior parte dei casi ci
questi aspetti, cerco di veicolare loro dei messaggi educativi        siamo trovati senza materiali a casa con cui poter lavorare,
improntati in questa direzione: quando un bambino impara              perché l’imposizione della DAD senza preavviso non ci ha
ad aver cura di sé, degli altri, delle cose, per me è tanto.          permesso di prendere tutto quello che avevamo lasciato
Nella vita, se si porta questo modo di essere in tutto ciò che        nelle varie sezioni. Per questo siamo stati costretti ad arran-
si affronta, a partire dai 3 anni fino all’età adulta, si ha già      giarci come meglio potevamo: abbiamo inventato video e
una base di rispetto e di senso di responsabilità, che sono,          altre attività…anche in quel caso però, non tutti i bambini
a mio avviso, i due elementi che portano alla maturazione             si sono trovati nelle stesse condizioni “tecniche” per poter
delle persone.                                                        partecipare e poi comunque è diverso da lavorare diretta-
Riflettendo sulla questione del Covid-19, l’anno                      mente a scuola. Questo l’ho riscontrato molto nei bambini
scorso anche le vostre scuole sono state chiuse e vi                  stessi: per loro casa è casa, la scuola viene identificata
è stato chiesto di applicare la DAD. Com’è andata?                    come un ambiente diverso, anche fisicamente, pertanto
È stata una situazione per me sperimentale, da un certo               non hanno la consapevolezza e la maturità dei ragazzi
punto di vista anche stimolante, perché ho dovuto cercare un          delle medie e delle superiori, che riescono a considerare
nuovo modo di fare didattica, però, per questa fascia d’età           “scuola” anche le lezioni online.
è stato, a mio parere, molto poco funzionale; nonostante i            Tutti speriamo che la pandemia termini quanto
numerosi escamotages attuati per attirare e mantenere l’at-           prima. Secondo Lei i bambini avvertiranno molto
tenzione dei bambini anche a distanza, dopo l’entusiasmo              il cambiamento?
iniziale di vedersi, a lungo andare, passato il momento di            Per quanto riguarda la fascia d’età di cui mi occupo io,
novità, l’interesse è scemato. I genitori stessi non erano            credo si debba fare una distinzione tra realtà del grup-
preparati: per quanto stesse a noi insegnanti proporre delle          po-sezione e rapporto con le altre classi. Nel primo caso
attività e per quanto fosse a loro discrezione farle o meno, a        non credo che i bambini avvertiranno particolarmente il
casa stava a loro interessarsi e andare a controllare se sulla        cambiamento: tutto sommato anche ora possono giocare
piattaforma (ndr. per le videochiamate e gli avvisi) veniva           tra loro e interagire con noi liberamente, proprio per non
postato qualcosa…diciamo che, in generale, è sicuramente              perdere l’aspetto educativo e pedagogico della nostra
meno impegnativo mettere un bambino davanti ad un tablet              Scuola. A livello invece di contatto con i compagni delle
con un cartone animato o un gioco. In altri casi invece è             altre sezioni, sì, perché tutte le attività comunitarie che
accaduto l’opposto: alcuni genitori sono stati un po’ troppo          facevamo, come le feste, le uscite, le gite, le attività spor-
zelanti nel voler far fare attività ai loro figli; in questi casi è   tive… ora sono venute meno, quindi quando si ritornerà
sempre meglio non forzare la mano, i bambini non vanno                alla normalità sicuramente avvertiranno una differenza.
costretti a lavorare; alla base ci dovrebbe essere
sempre un interesse da parte loro e il piacere di
creare…purtroppo i genitori a volte non colgono
questo aspetto, come emerge anche dai giochi
che fanno con i loro figli…in alcuni casi ho avuto
l’impressione che soddisfacessero più i loro inte-
ressi che non quelli dei bambini.
Come hanno risposto i bambini a questo
nuovo “metodo didattico-educativo”?
La risposta dei bambini è stata tutto sommato
positiva, se vogliamo, a parte alcuni che hanno
mostrato un vero e proprio rifiuto di farsi vedere
in video. In un primo momento ho avuto l’im-
pressione che molti si sentissero invasi nel proprio
spazio: vedersi in videochiamata equivaleva a far

                                                                                                     il sagrato            pag. 7
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Giornate dello Spirito
   Deborah e Loris      Deborah                                       I momenti più belli che sto vivendo?
   infermieri presso In questo periodo di pandemia, come              Il sabato sera e la pizza fatta in casa,
   l’ospedale di Feltre infermieri siamo nell’occhio del ciclone      mangiata davanti alla tv. Troppo bello!
                        e sotto stress per i ritmi di lavoro che      Si torna giovani senza volerlo, con la
                        vengono imposti, soprattutto ai molti         differenza che adesso si può gustare una
                        colleghi impegnati nell’area Covid.           buona birra!
                        In generale mi considero una persona          Cosa dire riguardo al lavoro in questo
                        positiva e che affronta la vita con           periodo? Il mio cervello si chiede se
                        serenità e che cerca di vedere sempre il      passerà, ma il mio corpo dice di resistere
                        bicchiere mezzo pieno.                        e si impone di farsi forza!
                        Ho due bambine di 8 e 11 anni e con           Cosa mi auguro per le mie ragazze?
                        loro, io e mio marito, trascorriamo il        Speriamo che nel loro cammino di
                        tempo libero volentieri e non è cambiato      vita questo periodo buio non lasci solo
                        il mio atteggiamento nei loro confronti:      ricordi negativi: la famiglia e la nostra
                        con la più grande facciamo lavori ad          comunità parrocchiale hanno generato
                        uncinetto e insieme in famiglia andiamo       valori positivi. Tutto ciò contribuirà
                        a fare camminate ed escursioni alla loro      a far vivere la loro vita con maggiore
                        portata.                                      consapevolezza e responsabilità.
                            Non potendo fare gite con il camper       vi lasciamo un paio di ricette.
  Testimonianze di una nel fine settimana, come prima,                Con un auspicio: che la comunità si
mamma e di un papà le a causa delle restrizioni, ci siamo             ricordi in bene della nostra professione!
  cui figlie frequentano adeguati guardando dei bei film sul
il catechismo presso le divano. Abbiamo stabilito di fare a
       nostre parrocchie turno a scegliere il titolo, altrimenti
                            le ragazze sceglierebbero sempre i
                            loro preferiti!
                        Nei confronti delle ragazze cerco di
                        trasmettere loro il rispetto delle regole
                        del distanziamento fisico, dell’igiene
                        delle mani e dell’uso della mascherina
                        e sono contenta che partecipino alle
                        iniziative di formazione loro proposte,
                        come la ginnastica, il corso di pittura in
                        patronato e le proposte di catechesi.
                        Riguardo al mio atteggiamento
                        professionale, devo dire che il mio
                        lavoro mi piace: trovo in esso un
                        ambiente familiare e sereno, dove i
                        pazienti esprimono la loro soddisfazione
                        e gratitudine nei nostri confronti,
                        attraverso anche messaggi o piccoli gesti
                        di ringraziamento.
                        Loris
                        A me è sempre piaciuto stare con la
                        mia famiglia. In questo periodo ancora
                        di più! Non c’è la smania di uscire,         CRONACA. Lo scorso 15 marzo il Duomo di Feltre ha avuto una
                                                                     illustre visita. Vittorio Sgarbi, ha voluto passare in rassegna
                        visto che non si può e siamo tutti più       le opere d’arte in essa custodite. È rimasto particolarmente
                        tranquilli!                                  colpito dal “Giovanni Battista” di Pietro Marescalchi.

   pag. 8        il sagrato
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
La Loretana ricorda Giorgio Cossalter
                          Con animo triste ricor-                                                 torio feltrino che hanno
     Mario                diamo la scomparsa,                                                     sempre aderito anche
     Fongaro              avvenuta nel dicembre                                                   grazie al supporto e alla
                          scorso, dell’amico Gior-                                                disponibilità del loro
                          gio Cossalter, storico                                                  Personale di Assistenza.
                          Presidente della Lore-                                                  Sembra proprio che
                          tana a.s.d., promotore                                                  l’intraprendenza pro-
                          e divulgatore del Ten-                                                  positiva che fu di Gior-
                          nistavolo nel Feltrino e                                                gio nel coinvolgere le
                          non solo. Lo ricordiamo                                                 giovani leve del tempo
                          anche attivo e compe-                                                   siano ora l’eredità colta
                          tente Dirigente nel cal-                                                come prezioso esem-
                          cio, nella pallavolo e nel-                                             pio dall’attuale Gruppo
                          la pallacanestro.                               Dirigente, il cui impegno si allarga a
                              In effetti Giorgio è stato il caposti- promuovere la pratica del tennis tavolo
Una società che fa della pite del Tennistavolo già dal 1962, presso giovani e adulti e in un contesto
pratica dello sport la sua con i primi passi dell’u.s. Loretana in cui la disabilità non deve essere un
    princiapale missione nell’ambito del CSI di Feltre. I molti ostacolo.
   educativa dei giovani seguaci che si sono affermati negli Siamo fiduciosi che questo periodo che
                              anni sui tavoli da ping-pong hanno ci costringe a una forzata ridotta socia-
                              degnamente rappresentato la Lo- lizzazione possa avere termine quanto
                          retana in manifestazioni e importanti prima.
                          eventi sportivi locali e non. Da qualche Il Consiglio Direttivo della Loretana co-
                          anno il Direttivo della Loretana a.s.d., glie l’occasione per augurare agli Ami-
                          sotto la presidenza di Gianpietro Viale ci, ai Simpatizzanti e ai Parrocchiani i
                          e la direzione sportiva di Mario Fonga- migliori auguri di una Buona Pasqua in
                          ro, si dedica anche al coinvolgimento di salute da trascorrere con la proprie Fa-
                          giovani disabili nella pratica del Tennis miglie.
                          da Tavolo. Si pratica il ping-pong nella
                          sala Loretana presso l’Oratorio
                          della Parrocchia del S. Cuore,
                          con lo scopo di favorire l’inseri-
                          mento di altri atleti ed organiz-
                          zando allenamenti e tornei.
                          Questa attività di integrazione è
                          coordinata con passione dal dott.
                          Gilberto “Gibo” Viale. Fanno
                          parte del Consiglio il vicepresi-
                          dente Benito Pellencin ed il rap-
                          presentante degli atleti Roberto
                          D’Incà.
                          Pur con i limiti imposti da que-
                          sto periodo di pandemia sanitaria
                          si è tutti motivatamente impe-
                          gnati per cercare di mantenere
                          viva l’attività del Tennistavolo in
                          particolare in Parrocchia con la
                          speranza e l’intento di ripristina-
                          re una adesione più allargata dei
                          giovani e di mantenere la con-
                          divisione di tale pratica sportiva
                          con i diversamente abili del terri-     Giorgio Cossalter con alcuni giovani atleti della Loretana (1964)

                                                                                                     il sagrato          pag. 9
Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
Prendiamoci cura anche di noi stessi
    Nicoletta            Scorrendo alcuni articoli di questo            adeguatamente la voce, per risparmiarla,
    Toigo                numero del Bollettino ho constatato            proteggerla e modularla. Insomma per
                         con piacere che si è messa particolare         renderla piacevole da ascoltare.
                         attenzione a un argomento sempre               Confesso che ho sempre amato leggere
                         attuale, ma non scontato: la solidarietà.      a voce alta fin dai tempi della scuola. Me
                         Ognuno fa qualcosa gratuitamente per           lo ha insegnato la mia severa maestra
                         gli altri e ne ricava gioia.                   delle elementari e tanto si é impegnata
                         E per noi stessi che cosa abbiamo fatto        che non l’ho più dimenticato. Mi è stato
                         in quest’ultimo anno?                          molto utile ai tempi dell’università,
                             Si sono ridotti i tempi del lavoro,        quando dovevo imparare immensi tomi
                             dell’incontro, della comunicazione.        di anatomia, fisiologia, patologia... Mi
La stessa attenzione che Automaticamente si è dilatato il               accorgevo di poter ridurre di molto i
 abbiamo per gli altri ci tempo vuoto. Forse in qualche                 tempi della memorizzazione. Così ho
 sia anche per noi stessi momento ci siamo fermati a                    continuato e alla fine l’ho usata per un
                             lamentarci, quasi per assolverci           mio piacere, e ultimamente anche per
                             preventivamente da ogni colpa. Ma          riempire il silenzio di casa. Il tempo
                             quello è tempo buttato.                    vuoto si è riempito della mia voce e così
                         Se la nostra vita è un dono, allora è          si è accorciato.
                         nostro dovere trattare noi stessi con la       Che cosa ho letto?
                         cura che usiamo per gli altri. E il primo      Quello che mi è sempre piaciuto di
                         impegno è imparare a vivere anche              più: libri di storia. Prediligendo quella
                         senza le solite sicurezze. O meglio            contemporanea, sulla quale è facile
                         imparare a vivere in modo diverso.             essere “ignoranti” perché la scuola dei
                         Abbiamo finalmente la possibilità di           miei tempi, come sappiamo tutti, si è
                         dedicarci a tanti interessi che spesso         sempre fermata a un secolo prima della
                         abbiamo dovuto lasciar da parte per            contemporaneità. Ma poi ho ritirato
                         mancanza di tempo. Riprendiamoli in            fuori vecchi libri, alcuni già letti, altri in
                         mano.                                          attesa di esserlo e uno in particolare, la
                         Io, che cosa ho fatto?                         Bibbia. Moltissimi anni fa una mia cara
                                                Niente di nuovo         amica me ne fece regalo; al momento
                                                né di eccezionale:      lo giudicai strano. Mi dissi quanto
                                                ho           dedicato   sia difficile regalare un libro, perché
                                                l’isolamento ad una     significa affermare: “io ti conosco e
                                                passione che coltivo    questo regalo è adatto a te”. Quel libro
                                                da molto e che          rimase lì fra tanti altri, si distingueva per
                                                spesso ho dovuto        la sua copertina rigida e rossa, era un
                                                mettere da parte        bel tomo, aveva le pagine insolitamente
                                                per mancanza di         sottili, i caratteri minuti. Alcuni anni fa
                                                tempo. Mi riferisco     lo tirai fuori e cominciai a leggerlo. Mi
                                                alla lettura ad alta    accorsi che era anche un meraviglioso
                                                voce. La si usa per     libro di storia. E così da allora non lo
                                                gli altri definendola   ho più chiuso. In quest’ultimo anno
                                                “ lettura espressiva”   è diventato un piacevole impegno
                                                e richiede una          quotidiano. Lo leggo in sequenza, così
                                                preparazione con        come è stato scritto. Non ne scelgo i
                                                corsi che anch’io       brani seguendo la liturgia. Lo sto ancora
                                                ho frequentato e        leggendo come un meraviglioso libro di
                                                che insegnano a         storia.
                                                “leggere” usando        E la storia continua...

    pag. 10       il sagrato
All’amico morente
Osvaldo                Gli amici si prendono cura l’uno dell’altro, in maniera reciproca e senza fare conti.
Zanin                  La sorte ha voluto che, dagli inizi degli anni ottanta, mi prendessi cura (e ne ricevessi
                       a mia volta la cara amicizia) di un uomo dell’alto Agordino vissuto per oltre quarant’anni
                       dentro il manicomio di Feltre. Terribile ma purtroppo vero. Lo ricordo con questi versi.

                                                                             Il tuo moribondo respiro
                                                                             possedeva il ritmo
                                                                             e il contenuto fragore
                                                                             delle onde del mare.

                                                                             E come l’onda che ritorna
                                                                             tu piano t’allontanavi
                                                                             sul mare dei giusti.
                                                                             D’un tratto scuotendoti
                                                                             hai urlato il nome di Tina:
                                                                             un grido d’aiuto, un grazie forse.

                                                                             Nella notte i nostri occhi di pianto
                                                                             ti salutavano, amico fedele.
                                                                             Ma oggi come allora sappiamo
                                                                             che ci vedremo ancora, Aldo:
                                                                             tanta luce ci sarà
                                                                             e staremo ancora insieme
                                                                             senza porte vigilate,
                                                                             senza più farmaci né dolore.

Scambiatevi un segno di pace...                                                                                       (rb)
 “… uno, due, tre: tocca propriamente a te!”. La chiamavamo “fare il tocco”, quella filastrocca che precedeva lo
 svolgersi di un gioco a nascondino, la conta che individuava casualmente chi del gruppo doveva stare “sotto”,
 mentre gli altri sparivano tutto intorno. E quei termini derivanti dal verbo “toccare” stavano a dimostrare
 quanto il contatto fisico fosse parte integrante e decisiva della relazione che si veniva a formare nel gruppo,
 momento fondamentale della potenza socializzatrice del gioco, esperienza della dimensione sociale della vita.
 Non c’è dubbio che l’uomo, animale sociale per antonomasia, abbia bisogno del contatto fisico con l’altro per
 alimentare la sua socialità: senza il toccarsi non riusciremmo ad avere la corretta percezione del mondo.
 Non è un caso che, alla fine della messa, subito prima della comunione, che è il suo più alto momento comuni-
 tario, il celebrante inviti i fedeli a toccarsi in segno di pace. Anche il rito religioso, riflettendo la natura sociale
 dell’uomo, manifesta questo bisogno di toccare e di essere toccato.
 In questo periodo di pandemia, una delle misure di contenimento
 della diffusione del virus è esattamente data dal cosiddetto “di-
 stanziamento sociale”, espressione non del tutto esatta, trattandosi
 piuttosto di un distanziamento fisico, pur se a dimensione sociale.
 E così anche ai fedeli a messa non è dato di stringere fisicamente
 quel patto di solidarietà che è riassunto nella formula “scambiatevi
 un segno di pace”.
 Che il ritorno alla normalità, svincolati da tutte queste limitazioni,
 non ci trovi più isolati di prima, ma pronti a confrontarci di nuovo
 gli uni con gli altri con piena consapevolezza e nuova speranza.

                                                                                             il sagrato        pag. 11
Cronachetta parrocchiale
SANTA MARIA DEGLI ANGELI                        quasi duecento i lumini che si sono di-          ricordare la persona e l’opera del fonda-
Lo scorso 26 gennaio con una S. Messa a         ramati per le case della nostra città, ac-       tore Lord Baden Powell. Dopo la sugge-
S. Maria degli Angeli abbiamo ricordato         cesi da quella piccola luce portata dagli        stiva cerimonia in Piazza Maggiore con
con commozione i caduti e dispersi nella        Scouts del Masci della provincia di Bel-         il Rinnovo delle Promesse, si è celebrata
seconda guerra mondiale nella campa-            luno nel rispetto di una tradizione ormai        la Santa Messa dove sono state portate
gna di Russia e la dura battaglia di Niko-      quarantennale. Nella foto il momento             le riflessioni e le preghiere per implora-
laiewka del 26 gennaio 1943. Particolar-        dell’accensione.                                 re il dono della pace in questo tempo di
mente gradita è stata la presenza di Don        Festa degli anniversari di matrimonio.           pandemia.
Angelo, del reduce Maccagnan Bortolo            Domenica 27 dicembre 2020 abbiamo                CANTIERE CATECHESI
e di Carlo Balestra, rappresentante della       celebrato la festa degli anniversari di          Abbiamo intitolato così il percorso di for-
sezione Alpini di Feltre.                       matrimonio nella Domenica della Santa            mazione cristiana 2020-2021: un cantiere
SACRO CUORE DI GESÙ                             Famiglia di Nazaret. Un bel gruppo di            aperto tra aperture e lockdown. Si sono
La Parrocchia del Sacro Cuore ha visto          coppie di coniugi si è ritrovata in Duomo        finora svolti incontri per piccoli gruppi in
alcuni interventi imprevisti emersi du-         per la S. Messa delle 10,30 rinnovando le        modo da tenere aperte le relazioni con
rante il corso della primavera 2020. Si         promesse matrimoniali: un momento di             le famiglie che lo desiderano, i bambini e
è dovuto intervenire sull’impianto di ri-       festa arricchente per tutti i presenti.          i ragazzi che sentono importante anche
scaldamento della Chiesa, della Cappella        GRUPPO GIOVANI DELLE NOSTRE PAR-                 questo momento di vita parrocchiale.
Beato Bernardino, della Sala lauretana.         ROCCHIE                                          Chissà che con l’estate possiamo ritro-
Si ringraziano i parrocchiani della sensi-      31 gennaio: festa dei giovani. In occa-          varci anche in presenza in modo più si-
bilità dimostrata. Ora si guarda avanti,        sione della festa di San Giovanni Bo-            stematico.
facendo cassa per una imbiancatura del-         sco nella cripta del Duomo si è svolto           Uno dei gruppi del terzo corso ha anima-
la Chiesa parrocchiale, per renderla più        un interessante incontro di dialogo ed           to la S. Messa feriale al Sacro Cuore. In
luminosa ed accogliente. Con al ripresa         ascolto con alcuni giovani che “vivono”          Duomo si è svolto l’incontro con in ra-
delle attività si spera che i locali tornino    la nostra città, proponendo testimonia-          gazzi del sesto corso.
ad animarsi ancora accogliendo incontri         ne di rinascita, di cura, di speranza. La        ATTIVITÀ CARITAS
ed attività. Si ricorda che all’interno della   giovane studentessa Chiara Carlotto, il          I locali di Piazza Cambruzzi vedono ogni
struttura vi è un ampio parco che potrà         giovane imprenditore Luca Cargnel, la            settimana qualche decina di persone in
essere utilizzato su richiesta in Parroc-       coppia di fidanzati Diego Venturin e Dina        fila all’esterno su chiamata di pochi e
chia, per momenti di sport, svago ed at-        Bertelle hanno narrato il loro desiderio         validi collaboratori per distribuire pacchi
tività ludiche, come pure l’ampia cucina        di vita, il loro modo di guardare al futu-       alimentari ed aiuti di vario genere. Sono
e il refettorio.                                ro e di affrontare le difficoltà, la fatica      oltre settanta i pacchi alimentari che la
                                                           e la gioia del crescere. La mat-      Caritas delle tre parrocchie distribuisce
                                                           tinata aveva come tema “C’è           in città, raggiungendo circa trecento
                                                           spazio?”: una provocazione per        persone. Molte famiglie, ma anche mol-
                                                           riflettere sullo spazio che i gio-    te persone che vivono sole e persone di
                                                           vani possono e devono avere           passaggio. Si ringrazia quanti con fedel-
                                                           nella vita delle nostre comunità,     tà continuano a portare generi alimen-
                                                           soprattutto in questo tempo di        tari di lunga scadenza e l’Associazione
                                                           pandemia. Al termine il giovane       Caritas feltrina per il supporto di ascolto
                                                           Gianluca Sutera ha ricevuto il        e di discernimento in collaborazione con
                                                           Sacramento della Cresima dal          i servizi alla persona dI vari enti locali.
                                                           Vescovo Renato Marangoni.
                                                           Incontri formativi. Proseguono
                                                           accompagnate da don Sandro,
                                                           Maria, Caterina, Filippo e Lo-
                                                           renzo, le attività giovanili sia in
               RICORDO DEI CADUTI IN RUSSIA                presenza che online. Il tempo
                                                           quaresimale si è caratterizzato
DUOMO                                           con l’adesione alle attività diocesane
Benedizione dei bambinelli. Il 20 dicem-        con le testimonianze dello speaker Mat-
bre pomeriggio il Sagrato del Duomo si          teo Caccia e il giovane Manuel Bortuzzo
è animato della presenza di bambini e           un giovane atleta vittima di una sparato-
genitori per una benedizione natalizia. È       ria che ne ha compromesso la mobilità.
stato un momento di atteso incontro da          L’ultimo incontro ha visto la testimo-
parte dei più piccoli, ben vissuto e par-       nianza di Eden, una ragazza bellunese
tecipato nella preghiera in preparazione        di origine albanese che ha chiesto il Bat-
al Natale. Nella foto il momento del rac-       tesimo, proveniente da una storia di dit-
conto della storia del presepio a partire       tatura e di ateismo. Sono stati momenti
dall’intuizione di San Francesco d’Assisi.      di condivisione: storie incoraggianti nelle
Luce di Betlemme. Con una suggestiva            quali fede e vita si intrecciano tra loro in
cerimonia all’inizio della S. Messa della       cammini aperti alla ricerca.
Notte di Natale, acanto al presepe in           Thinking Day. Nel pomeriggio di Dome-
Duomo è stata accesa una piccola fiam-          nica 21 febbraio 2021 il Gruppo Feltre I°
mella: la luce di Betlemme. Sono state          si è ritrovato con tutte le sue unità per           FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

          SOSTENETE IL VOSTRO BOLLETTINO PARROCCHIALE CON BONIFICO BANCARIO
    IBAN: IT 70 E 060 4561 1100 0000 7301 116 – Parrocchia S. Pietro - Causale: Offerta per “Il Sagrato”
                                  LA REDAZIONE AUGURA A TUTTI BUONA PASQUA
il sagrato           Bollettino Parrocchiale       Duomo, S. Cuore, S.Maria degli Angeli                      Redazione: duomo.feltre@alice.it
Stampa:                                          Aut. Tribunale di Belluno n. 6 del 23/11/2016               Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE
Gruppo DBS-SMAA srl Rasai di Seren del Grappa         Direttore responsabile: Sergio Claut                              Grafica: Renato Beino
Puoi anche leggere