Il sagrato - Parrocchia Duomo Feltre
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Anno VI - n. 1 il sagrato Aprile 2021 BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEL DUOMO, DI S. MARIA DEGLI ANGELI, DEL SACRO CUORE Abitazione del Parroco: Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE - internet www.parrocchiaduomo.it Prendiamoci cura... nelle nostre comunità Queste parole di Papa Fran- bile ora, di custodire ed amplifi- cesco tratte dal messaggio per care spazi dove si può portare la Giornata di preghiera per la il proprio vissuto e rimetterlo in Pace, danno il tono a questo circolo, in modo vitale, perché la numero primaverile del nostro pandemia terminerà e dovremo bollettino parrocchiale. esso ritrovarci tra le mani solo ciò è dedicato a molteplici forme che ci aiuterà a riprendere un di prendersi cura gli uni degli cammino che si è interrotto, altri, condivise in questo terzo lasciando per strada tanti di noi. tempo del lokdown. Questo numero ci fa memoria Poco più di un anno fa, don di quanto abbiamo vissuto in Diego mi chiese di presen- questo tempo: l’autunno e l’in- tarmi anche da queste pagine verno. Non sono stati mesi di prima del mio arrivo. Ero letargo, ma costellati di piccole rimasto affascinato dal titolo iniziative che ci hanno aiutato a “Il Sagrato”, che richiama non stare al fianco di tante persone. solo la grande piazza di pietre Nei prossimi giorni ascolteremo davanti al nostro Duomo, ma le parole di Gesù pronunciate indica anche uno spazio che, Bassa marea agli Alberoni (VE) su “una via di fuga”: quella che da Geru- seppur cambiato nel corso del tempo, Questo tempo di pandemia ha messo e salemme porta ad Emmaus. Ai due ha sempre lo stesso significato di aper- sta mettendo a dura prova la resistenza discepoli, stanchi, delusi e demotivati, tura verso la città, luogo di incontro e di di questa trama. C’è bisogno di sguardi Gesù scalda il cuore con le sue parole. relazioni. profondi capaci di vedere dove è neces- Tra queste alcune incomprensibili: «Non La scorsa primavera, come in questo sario fermarsi per riannodare la trama bisognava che il Cristo sopportasse tempo, il sagrato è rimasto silenzioso e riallacciare relazioni che non siano queste sofferenze per entrare nella sua tanto quanto le piazze e le vie di Feltre. improntate a ciò che la pandemia ha gloria?». La festa di Pasqua, che segna Con il passare dei mesi esso è tornato fatto emergere di più nel nostro io come il passaggio dalla morte alla vita, possa alla sua dimensione più vera: portare il nel corpo sociale. Qualcuno ha usato far risuonare in tutta la sua bellezza il peso dei nostri passi, a volte leggero a per descrivere questo tempo l’imma- mistero della vita, dischiuso anche nelle volte più pesante; sentirsi appoggiare gine dalla bassa marea: quando il mare nostre fragilità. lo sguardo di chi, pensoso, ha contato si ritira sulla spiaggia si vedono i fondali, Prendiamoci cura della nostra città, delle le pietre e i ciotoli, oppure di chi, più ma anche quanto la marea depone sulla nostre parrocchie, dei gruppi e delle fiducioso, ha guardato verso la meta da sabbia. Fuor di metafora questo tempo associazioni che ne sono espressione raggiungere; ma anche lo sguardo di chi, ci ha messo proprio a nudo, ha scoperto di carità, di volontariato, di preghiera e più attento, ha guardato gli altri negli tanti punti deboli, ha portato alla luce comunque là dove possiamo assaporare occhi incrociando sguardi. ed a volte acuito ciò che prima era solo il gusto dell’essere comunità fondate Così anche questo nostro mezzo di percepito: disagi, difficoltà, mancanza di non su sabbia, ma su roccia. La roccia comunicazione scritta, vuole assolvere una prospettiva sulla vita, egoismi perso- che ci sostiene è la vita stessa che Dio allo stesso compito: raccogliere ciò che nali e collettivi, ferite ed inconsistenze, ci ha donato ed ha liberato per mezzo di lo sguardo della comunità sa osser- rancori atavici che impediscono crescita Colui che ci abbraccia dalla Croce, che ci vare con maggior attenzione e sensi- e miglioramento, cesure tra generazioni. attende vivo, da risorto, sulle strade del bilità; creare relazioni tra parrocchiani Le nostre comunità cristiane in Feltre mondo là dove c’è bisogno di una parola scoprendosi vicini di casa e più affini di non vogliono sottrarsi all’impegno di incoraggiante, che porti consolazione, quanto si creda; relazioni tra persone “prendersi cura” di tante persone che perdono, indichi vie di temperanza ed che condividono la stessa fede, o più vivono il loro disagio senza possibilità di illumini la verità del proprio essere. semplicemente un tempo della storia un ascolto vero; non possono sottrarsi al Cordialmente, con l’augurio di un più e delle tante storie che fanno da trama compito di guardare in profondità al loro sereno tempo pasquale. alla vita di questa comunità. interno e tentare, per quel che è possi- don Angelo Balcon - il vostro parroco
Quaresima 2021. Prendersi cura: dedicato a chi lo fa ogni giorno. Nicoletta “Signore aiutami a far fiorire il mio deserto”. Riandando ancora più a fondo nei miei Toigo ricordi, mi rivedo nei momenti più diffi- Quando un argomento è trattato da cili, quando nel turno di guardia dovevo molti rischia di diventare banale. agire da sola. Ma non ero sola neppure Tutti noi da un anno a questa parte vi- allora: bastava percorrere i corridoi del viamo immersi nello stesso evento che reparto e incontravo tante persone che ci ha immobilizzati e privati della fan- erano rassicurate dalla mia presenza: tasia. A forza di vivere temendo per le capivo che per loro io ero un riferimen- nostre vite, non ci accorgiamo che non to indispensabile di sicurezza. Come stiamo più vivendo, ma sopravvivendo, sentirsi sola in tali occasioni? in attesa di ricominciare a vivere. E’ un Ricordo anche che non ero mai sopraf- modo molto triste di usare il tempo che fatta dalla paura per me stessa; la mia ci è dato. attenzione era rivolta a chi era nelle mie E allora è necessario rimediare. cure. Intendiamoci, non erano atti di La ricetta più ovvia è quella di guar- coraggio i miei, ma di responsabilità. E darci intorno e cercare chi sta peg- sì, forse anche di amore. Medici e infermieri in gio di noi. La ricerca è facile: sta Ricordo un’abitudine di quel periodo, questa quaresima di peggio di me chi in questo momen- che ho sempre mantenuto e che mi aiu- pandemia Covid-19 to è malato, chi è solo, chi ha perso tava molto. La sera, coricandomi, in tanto o poco di quello che aveva... silenzio rivedevo il volto dei malati che Sta molto peggio chi ha perso l’amore avevo lasciato alla fine del turno e pro- per gli altri e la fiducia in loro. grammavo le cose da fare il giorno dopo Siamo a un bivio pericoloso ed è l’abitu- per ognuno di loro; poi finalmente mi dine alla quarantena. addormentavo, a volte prima della fine Ora è più difficile uscire di casa, incon- dell’elenco. Ora penso che fosse anche trare gli altri, trovare qualcosa da fare quello un modo di prendermi cura di che ci piaccia e ci stimoli. E’ più facile loro. Ma il fatto speciale era che loro si restare fermi e aspettare che tutto cam- prendevano cura di me regalandomi un bi. Insomma abbiamo paura di perdere sonno più tranquillo. ciò che stiamo già perdendo. Prendia- Ora mi è più difficile addormentarmi. moci cura di noi stessi e facciamolo ri- Spesso sto sveglia a lungo e cerco qual- avvicinandoci agli altri di cui abbiamo cosa da fare all’ indomani. Mi prendo grande bisogno. cura di me stessa pensando alla cura de- E’ vero: non ci si salva da soli. Direi di gli altri. più: non si vive senza gli altri. E’ stata data molta visibilità mediatica Prendendoci cura di noi, è alle figure di tutto il personale impegna- evidente che ci rivolgiamo to nella cura dei malati Covid e di tutti a chi fa parte della nostra i malati. Niente è cambiato rispetto ai vita. Ricordo che la mia tempi passati. Ci sono persone che per professione di medico aveva loro compito si prendono cura degli al- lo scopo della cura degli al- tri. Li riconosco e mi identifico in loro. tri. Cura di una malattia, di Eroi? No, molto di più: uomini e donne un malessere, comunque di che conoscono il loro compito e non lo chi ne aveva bisogno. Non abbandoneranno mai. Solo così potran- agivo mai da sola e i miei no riposare alla fine del turno e tornare compagni di lavoro occupavano un po- in... trincea per il turno successivo. sto importante nella mia vita. Si vinceva e si perdeva assieme. Amateli e rispettateli. Ne hanno diritto! pag. 2 il sagrato
Riflessioni... Vania All’inizio di questa Quaresima mi sono solo la nostra polvere! Ma il Signore ci Strada casualmente imbattuta nelle parole che incoraggia: il poco che siamo ha un il Santo Padre pronunciò nella Basilica valore infinito ai suoi occhi. Corag- di Santa Sabina mercoledì 26 febbra- gio, siamo nati per essere amati, io 2020, durante la Santa Messa del- siamo nati per essere figli di Dio.” le Ceneri. Parole di una forza, di una valenza e di una bellezza straordinarie Dio ci ama immensamente. Egli si che mi hanno rincuorata in un momen- PRENDE CURA di noi; il Suo è un to così doloroso e difficile per tutti noi. amore con la A maiuscola che si disper- Papa Francesco, dopo aver pronunciato de nell’universo, che inonda ogni cosa la consueta frase “Ricordati che sei polvere, e invitando ad amare. “Amor ch’a nullo in polvere ritornerai”, ha continuato: amato amar perdona”, scriveva un antico poeta a proposito dell’amore umano... “La polvere sul capo ci riporta a figuriamoci la forza di quello divino! terra, ci ricorda che veniamo dalla E Papa Francesco ha aggiunto: “Amatevi, terra e che in terra torneremo. Sia- come io vi ho amato!” mo cioè deboli, fragili, mortali. Nel “Noi siamo al mondo… per realizza- corso dei secoli e dei millenni siamo re il sogno di Dio, per amare. La cene- di passaggio, davanti all’immensità delle re si posa sulle nostre teste perché nei galassie e dello spazio siamo minusco- cuori si accenda il fuoco dell’amore” li. Siamo polvere nell’universo. Ma siamo la polvere amata da Dio. Il Quanto amore abbiamo infatti visto, Signore ha amato raccogliere la nostra sperimentato, sentito addosso e maga- polvere tra le mani e soffiarvi il suo ali- ri anche saputo dare in questo difficile to di vita (cfr Gen 2,7). Così siamo anno di pandemia! Quanti gesti d’a- polvere preziosa, destinata a vive- more genuino hanno saputo alleviare re per sempre. Siamo la terra su sofferenze, ridare il sorriso, rassicura- cui Dio ha riversato il suo cielo, la re, incoraggiare chi era in difficoltà! polvere che contiene i suoi sogni. Questo PRENDERSI CURA gli uni Siamo la speranza di Dio, il suo te- degli altri è stato ed è il più bel segno del soro, la sua gloria… Siamo polvere, nostro essere “polvere amata da Dio”, terra, argilla, ma se ci lasciamo plasmare polvere impalpabile, inconsapevole, si- dalle mani di Dio diventiamo una me- lenziosa, sovente invisibile, ma onnipre- raviglia. Eppure spesso, soprattutto nel- sente che è nel mondo per realizzare il le difficoltà e nella solitudine, vediamo suo sogno. il sagrato pag. 3
Anziani, peso o risorsa per la società? Renato La rappresentazione Beino che in genere si fa dell’età anziana è di solito collegata alla “quiescenza” dall’at- tività produttiva, associata perciò a una marginalità sociale, a un’esistenza passiva e spesso abbisognevole di assistenza. In effetti questa è la situa- Pensiamo ad esempio alle professioni zione che spesso corrisponde alla realtà, sanitarie. Senza parlare del loro impegno ma è anche vero che oggi un numero nei più svariati campi del volontariato. sempre più grande di pensionati, anche Il problema della vecchiaia, comun- se non più attivi nel lavoro, lo sono in que, non può essere eluso, evolvendo molti altri campi. Infatti, come ben fatalmente verso situazioni di salute che spiega la sociologa Monica Santoro, sempre più richiedono sostegni impor- l’allungamento della vita e la possibilità tanti. È qui che per forza deve intervenire di viverla in buone condizioni fisiche e lo Stato con l’offerta di servizi adeguati mentali permettono, in una popolazione a garantire all’anziano, solo o nell’am- come la nostra sempre più vecchia, di bito familiare, un’esistenza dignitosa alimentare queste schiere di anziani e un’assistenza adeguata. Purtroppo molto attivi nella loro quotidianità. occorre evidenziare come la situazione Pensiamo alla cura dei nipoti, ma anche del nostro welfare alla vecchiaia sia al supporto dato ai figli, ormai autonomi, ancora fortemente insufficiente (come nelle faccende collegate all’organizza- del resto lo è per il welfare all’infan- zione domestica. Pensiamo all’impor- zia). C’è tanto da fare, sia nel campo tante funzione economica degli anziani, delle strutture residenziali che in quello sia come redistributori di ricchezza, dell’assistenza domiciliare. Va superato soprattutto nei momenti di difficoltà di lo schema del passaggio traumatico nipoti e figli, sia come consumatori. dall’autosufficienza alla non-autosuffi- *** cienza e al ricovero in RSA, prevedendo L’emergenza sanitaria conseguente residenze specializzate per anziani con alla pandemia Covid-19 ha ampli- accesso facilitato all’assistenza sanitaria Prendersi cura degli ficato questa dicotomia nel conside- e sociale. Va aiutata la rete della solida- anziani: onere ma anche rare gli anziani, essendo essi bensì rietà familiare a mantenere attorno investimento per la società la parte più a rischio della popola- all’anziano la calda atmosfera di aiuto zione, ma assumendo contempo- e di protezione che sola può garantirgli raneamente una valenza collettiva salute e serenità. ancora più forte. Oltre al tradizionale L’allungamento della vita media è fenomeno di mettere a disposizione senz’altro un segno positivo di civiltà. della società la loro proverbiale saggezza Oggi il prendersi cura degli anziani ed esperienza, gli anziani oggi valgono riceve dunque un nuovo rafforza- anche per aspetti più pratici, collegati tivo: non solo onere per la società nel alle professionalità sviluppate nel loro garantire loro qualità di vita, ma sforzo tempo lavorativo, che sono in grado positivo nel mantenerne quanti più di di fornire alla collettività competenze loro e quanto più a lungo in condizioni preziosissime. di essere una risorsa. pag. 4 il sagrato
Prendersi cura... del creato Angela Nel giugno del 2015 viene pubblicata Cappellin l’Enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune, Laudato si’. Nei sei capitoli dell’Enciclica, il Papa evidenzia che la nostra terra, maltratta- ta e saccheggiata, richiede una “conver- sione ecologica”, un “cambiamento di rotta” affinché l’uomo si assuma la re- sponsabilità di un impegno per “la cura della casa comune”. Impegno che inclu- de anche lo sradicamento della miseria, La plastica per imballaggi di alimenti è l’attenzione per i poveri, l’accesso equo, sempre più usata, tutto è confezionato per tutti, alle risorse del Pianeta. per l’igiene e la conservazione del pro- “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra dotto. Io ricordo quando ero bambina e matre Terra”: Francesco di Roma si andavo al negozio di alimentari vicino pone sulla scia di Francesco d’Assisi casa che era tutto “sciolto”, la commes- Ognuno di noi metta in per spiegare l’importanza di un’eco- sa ti dava ciò che chiedevi incartato in pratica l’insegnamento di logia integrale, in cui la preoccupa- un pezzo di carta, scrivendo su di essa Papa Francesco per un zione per la natura, l’equità verso i con una penna, il prezzo; ora guanti per futuro “ecologico” poveri, l’impegno nella società, ma prendere la merce, sacchetto di nylon anche la gioia e la pace interiore ri- per contenerla, etichetta con il peso sultano inseparabili. e il prezzo! La raccolta differenziata è È proprio dall’Enciclica di papa Fran- davvero differenziata… basta passare cesco che vuole partire una riflessione davanti ad un’isola ecologica e troviamo per questa Quaresima e questa Pasqua fuori dai cassonetti qualsiasi rifiuto. “blindate”. Siamo fortunati perché viviamo in un Attenzione per i poveri… luogo meraviglioso, attorniati da mon- Che fine fanno gli scarti di cibo e soprat- tagne maestose, ancora imbiancate per tutto gli indumenti che compriamo e la tanta neve caduta questo inverno. che poi, passata la stagione, non ci piac- Basta affacciarsi dalle nostre finestre e ciono più? Qualcuno fortunatamente scorgere un tramonto dai colori sempre conosce la Caritas e la Stanza dell’usato in grado di sorprenderci. Le passeggiate dove poter portare ciò che non ci serve ci fanno scorgere i primi germogli timi- e metterlo a disposizione di chi fa fatica di che si fanno forza ogni giorno di più ad acquistare in un normale negozio, man mano che il sole li riscalda. per i più svariati motivi. Terra maltrattata e saccheggiata… La cura della casa comune… Ahimè, assieme ai primi boccioli di Impariamo ad usare meglio le risorse bucaneve, primule e violette giacciono del nostro pianeta, a non essere spre- inermi i segni di un passaggio umano: coni, ad accorgerci che il nostro pros- carte di merendine, contenitori di bibite simo può aver bisogno anche del nostro e le ormai usuali mascherine… decisa- “scarto”. Certo non bisogna credere mente una nota stonata al confronto di che basta che ci pensino i politici con quell’armonia di colori e profumi che leggi o nuovi divieti, cominciamo a far- la natura offre. Facciamo da anni cam- lo noi! Se ognuno fa la propria parte in pagne ecologiche, giornate di pulizia questo mondo, probabilmente saremo ambientale, progetti scolastici sulla dif- tutti un po’ più felici. La serenità che ci ferenziazione dei rifiuti... ma di risultati dà il guardare un tramonto o un fiore purtroppo ancora se ne vedono pochi. che sboccia non ha prezzo. il sagrato pag. 5
APPR OFONDIMENTI Prendersi cura... A distanza di un anno dall’inizio di questa pandemia, uno dei temi maggiormente discussi è stato sicuramente quello dell’istruzione; mai come ora la scuola è stata oggetto di scelte e provvedimenti ministeriali spesso discutibili, che hanno suscitato l’insofferenza non solo degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, ma anche delle famiglie e perfino degli studenti, senza distinzione di ordine e grado scolastico. Lei rappresenta una categoria di docenti, di cui si è Per quanto riguarda invece le famiglie o l’opinione sentito parlare poco. Crede che la realtà dell’infan- pubblica, secondo Lei c’è maggiore consapevo- zia sia stata trascurata? lezza? Cioè, i genitori capiscono quanto sia impor- In parte forse sì, perché la nostra non è una scuola dell’ob- tante la Scuola dell’Infanzia per il percorso dei bligo, ma per questa stessa motivazione forse è normale che loro figli? sia stata meno considerata. Secondo me, si è tenuto poco Non tutti, in generale ancora no… molti considerano conto dell’importanza che ha la Scuola dell’Infanzia nel ancora la Scuola dell’Infanzia come un asilo e alla stregua percorso di crescita di ogni bambino: la nostra realtà rappre- del babysitteraggio, non rendendosi conto, invece, che è senta infatti una base di partenza, durante la quale noi inse- una vera e propria comunità, in cui di media ogni sezione gnanti cerchiamo di preparare gradualmente i bambini a è composta da più di 20 bambini. livello educativo e didattico, seguendoli nel corso dei tre anni Va specificato bene che la Scuola dell’Infanzia è un fino all’ingresso alla scuola Primaria. L’attuale pandemia, ambiente educativo e didattico e si tratta di una comunità, però, ha influenzato tutti i passaggi educativi che di solito quindi di un insieme di bambini, non di uno soltanto; che costruiamo e ha sicuramente lasciato un segno, soprattutto poi ognuno di loro venga valorizzato per le sue caratteri- nella generazione dei grandi (ndr. 5 anni) che hanno vissuto stiche è un altro discorso. Fondamentalmente, la comunità l’ultimo anno all’Infanzia durante il primo lockdown; nono- in quanto tale funziona se è strutturata con delle regole, stante ciò, va detto anche che, in situazioni come questa, i che variano a seconda dell’impostazione delle insegnanti bambini mostrano di avere delle risorse inaspettate. e che comunque necessita di una corresponsabilità e di Secondo Lei, ciò può essere considerato un caso una collaborazione con la famiglia: i genitori dovrebbero isolato oppure è una tendenza generale? In alte muoversi parallelamente agli insegnanti, procedendo nella parole: il percorso prescolare per la crescita del stessa direzione della scuola. Chiaramente la famiglia deve bambino viene trattato adeguatamente dal Mini- mantenere le sue caratteristiche e comportarsi come tale, stero? ma sul piano educativo ci dovrebbero essere una condivi- È senza dubbio una tendenza generale; come ho detto prima sione di intenti e sinergia. il fatto che la Scuola dell’Infanzia sia a frequenza volontaria A livello regionale, poi, tutti i docenti devono seguire un la fa apparire automaticamente “meno importante” rispetto protocollo, quello del quaderno operativo, che è specifico agli altri gradi di istruzione, almeno per quella che è stata la del Veneto. Non so se nelle altre regioni abbiano una diret- mia esperienza. Di conseguenza, a mio avviso, non viene trat- tiva simile da rispettare, ma l’impostazione che abbiamo tata adeguatamente: se così fosse comincerebbero a pensare noi è caratteristica della nostra regione. L’applicazione di rendere obbligatorio almeno l’ultimo anno, perché è del quaderno operativo ci permette di accompagnare i fondamentale per il passaggio alla Primaria; una decisione bambini di 5 anni all’ingresso con la Scuola Primaria, e del genere contribuirebbe, secondo me, a “qualificare” un di rilevare possibili casi precoci di DSA (Disturbi Specifici minimo la nostra realtà anche a livello sociale. Apprendimento), da segnalare alle loro future insegnanti. Allo stesso tempo, però, c’è da considerare che, a differenza Nell’arco dei tre anni in cui accompagna i bambini di altri gradi scolastici, che vengono riorganizzati con più e li prepara alla Primaria, quali obiettivi si pone? frequenza, nel nostro caso la rivoluzione nell’impostazione L’obiettivo che mi pongo io è che “imparino a imparare”, dell’Infanzia è stata fatta molto tempo fa; a parte i nuovi che è una delle competenze chiave trasversali, dettata Orientamenti del ’91, gli Annali del 2012, e il più recente anche dagli Annali e che comunque, per me, è quella che adeguamento alle “competenze europee” non ci sono state ti dà la base per affrontare le sfide che il futuro riserva e in di recente riforme sostanziali. Per quanto riguarda invece generale la vita stessa. Nel mio piccolo cerco di portare i le novità didattiche e pedagogiche, nell’ultimo periodo in bambini ad avere un senso critico, a saper fare un minimo particolare, noi docenti abbiamo accesso ad una vastità di di autovalutazione, ad assumersi delle responsabilità, a corsi di aggiornamento, che ci permettono di migliorarci e curare gli elaborati, che è un aspetto a cui tengo molto… apprendere nuove strategie educative. Come è accaduto per In effetti tutto il mio percorso educativo è dettato in qual- le più importanti rivoluzioni del passato relative al mondo che modo dalla CURA e dal PRENDERSI CURA, che si dell’Infanzia, anche le attuali correnti innovative proven- declinano in vari modi: la cura del gruppo-sezione, della gono dall’Emilia Romagna, iniziative come “la scuola nel sezione, degli spazi, dei materiali, dei giochi, dei rapporti, bosco”, “la scuola senza zaino” provengono da lì. perché se due bambini litigano o uno offende l’altro non pag. 6 il sagrato
... dei più piccoli. Intervista a un’insegnata della scuola d’infanzia a cura di Elisa Sancandi mi piace lasciar correre; preferisco fermarmi, prenderli da entrare le maestre e i compagni nella loro casa, motivo per parte, analizzare con loro l’accaduto, aiutarli a confrontarsi, cui quest’anno, in accordo con la mia collega, abbiamo solo dopo si va oltre. In tal senso credo sia fondamentale che provato un’altra strada per cercare di metterli maggior- imparino a costruire delle relazioni interpersonali positive: mente a loro agio. l’egocentrismo è innato, soprattutto in questa fascia d’età, e Per voi insegnanti, invece, com’è stato adattarsi a si sa come funziona, ma bisogna imparare ad aprirsi all’al- questa nuova realtà? tro. Ogni giorno, attraverso la cura che mostro verso tutti Per noi è stato faticoso… nella maggior parte dei casi ci questi aspetti, cerco di veicolare loro dei messaggi educativi siamo trovati senza materiali a casa con cui poter lavorare, improntati in questa direzione: quando un bambino impara perché l’imposizione della DAD senza preavviso non ci ha ad aver cura di sé, degli altri, delle cose, per me è tanto. permesso di prendere tutto quello che avevamo lasciato Nella vita, se si porta questo modo di essere in tutto ciò che nelle varie sezioni. Per questo siamo stati costretti ad arran- si affronta, a partire dai 3 anni fino all’età adulta, si ha già giarci come meglio potevamo: abbiamo inventato video e una base di rispetto e di senso di responsabilità, che sono, altre attività…anche in quel caso però, non tutti i bambini a mio avviso, i due elementi che portano alla maturazione si sono trovati nelle stesse condizioni “tecniche” per poter delle persone. partecipare e poi comunque è diverso da lavorare diretta- Riflettendo sulla questione del Covid-19, l’anno mente a scuola. Questo l’ho riscontrato molto nei bambini scorso anche le vostre scuole sono state chiuse e vi stessi: per loro casa è casa, la scuola viene identificata è stato chiesto di applicare la DAD. Com’è andata? come un ambiente diverso, anche fisicamente, pertanto È stata una situazione per me sperimentale, da un certo non hanno la consapevolezza e la maturità dei ragazzi punto di vista anche stimolante, perché ho dovuto cercare un delle medie e delle superiori, che riescono a considerare nuovo modo di fare didattica, però, per questa fascia d’età “scuola” anche le lezioni online. è stato, a mio parere, molto poco funzionale; nonostante i Tutti speriamo che la pandemia termini quanto numerosi escamotages attuati per attirare e mantenere l’at- prima. Secondo Lei i bambini avvertiranno molto tenzione dei bambini anche a distanza, dopo l’entusiasmo il cambiamento? iniziale di vedersi, a lungo andare, passato il momento di Per quanto riguarda la fascia d’età di cui mi occupo io, novità, l’interesse è scemato. I genitori stessi non erano credo si debba fare una distinzione tra realtà del grup- preparati: per quanto stesse a noi insegnanti proporre delle po-sezione e rapporto con le altre classi. Nel primo caso attività e per quanto fosse a loro discrezione farle o meno, a non credo che i bambini avvertiranno particolarmente il casa stava a loro interessarsi e andare a controllare se sulla cambiamento: tutto sommato anche ora possono giocare piattaforma (ndr. per le videochiamate e gli avvisi) veniva tra loro e interagire con noi liberamente, proprio per non postato qualcosa…diciamo che, in generale, è sicuramente perdere l’aspetto educativo e pedagogico della nostra meno impegnativo mettere un bambino davanti ad un tablet Scuola. A livello invece di contatto con i compagni delle con un cartone animato o un gioco. In altri casi invece è altre sezioni, sì, perché tutte le attività comunitarie che accaduto l’opposto: alcuni genitori sono stati un po’ troppo facevamo, come le feste, le uscite, le gite, le attività spor- zelanti nel voler far fare attività ai loro figli; in questi casi è tive… ora sono venute meno, quindi quando si ritornerà sempre meglio non forzare la mano, i bambini non vanno alla normalità sicuramente avvertiranno una differenza. costretti a lavorare; alla base ci dovrebbe essere sempre un interesse da parte loro e il piacere di creare…purtroppo i genitori a volte non colgono questo aspetto, come emerge anche dai giochi che fanno con i loro figli…in alcuni casi ho avuto l’impressione che soddisfacessero più i loro inte- ressi che non quelli dei bambini. Come hanno risposto i bambini a questo nuovo “metodo didattico-educativo”? La risposta dei bambini è stata tutto sommato positiva, se vogliamo, a parte alcuni che hanno mostrato un vero e proprio rifiuto di farsi vedere in video. In un primo momento ho avuto l’im- pressione che molti si sentissero invasi nel proprio spazio: vedersi in videochiamata equivaleva a far il sagrato pag. 7
Giornate dello Spirito Deborah e Loris Deborah I momenti più belli che sto vivendo? infermieri presso In questo periodo di pandemia, come Il sabato sera e la pizza fatta in casa, l’ospedale di Feltre infermieri siamo nell’occhio del ciclone mangiata davanti alla tv. Troppo bello! e sotto stress per i ritmi di lavoro che Si torna giovani senza volerlo, con la vengono imposti, soprattutto ai molti differenza che adesso si può gustare una colleghi impegnati nell’area Covid. buona birra! In generale mi considero una persona Cosa dire riguardo al lavoro in questo positiva e che affronta la vita con periodo? Il mio cervello si chiede se serenità e che cerca di vedere sempre il passerà, ma il mio corpo dice di resistere bicchiere mezzo pieno. e si impone di farsi forza! Ho due bambine di 8 e 11 anni e con Cosa mi auguro per le mie ragazze? loro, io e mio marito, trascorriamo il Speriamo che nel loro cammino di tempo libero volentieri e non è cambiato vita questo periodo buio non lasci solo il mio atteggiamento nei loro confronti: ricordi negativi: la famiglia e la nostra con la più grande facciamo lavori ad comunità parrocchiale hanno generato uncinetto e insieme in famiglia andiamo valori positivi. Tutto ciò contribuirà a fare camminate ed escursioni alla loro a far vivere la loro vita con maggiore portata. consapevolezza e responsabilità. Non potendo fare gite con il camper vi lasciamo un paio di ricette. Testimonianze di una nel fine settimana, come prima, Con un auspicio: che la comunità si mamma e di un papà le a causa delle restrizioni, ci siamo ricordi in bene della nostra professione! cui figlie frequentano adeguati guardando dei bei film sul il catechismo presso le divano. Abbiamo stabilito di fare a nostre parrocchie turno a scegliere il titolo, altrimenti le ragazze sceglierebbero sempre i loro preferiti! Nei confronti delle ragazze cerco di trasmettere loro il rispetto delle regole del distanziamento fisico, dell’igiene delle mani e dell’uso della mascherina e sono contenta che partecipino alle iniziative di formazione loro proposte, come la ginnastica, il corso di pittura in patronato e le proposte di catechesi. Riguardo al mio atteggiamento professionale, devo dire che il mio lavoro mi piace: trovo in esso un ambiente familiare e sereno, dove i pazienti esprimono la loro soddisfazione e gratitudine nei nostri confronti, attraverso anche messaggi o piccoli gesti di ringraziamento. Loris A me è sempre piaciuto stare con la mia famiglia. In questo periodo ancora di più! Non c’è la smania di uscire, CRONACA. Lo scorso 15 marzo il Duomo di Feltre ha avuto una illustre visita. Vittorio Sgarbi, ha voluto passare in rassegna visto che non si può e siamo tutti più le opere d’arte in essa custodite. È rimasto particolarmente tranquilli! colpito dal “Giovanni Battista” di Pietro Marescalchi. pag. 8 il sagrato
La Loretana ricorda Giorgio Cossalter Con animo triste ricor- torio feltrino che hanno Mario diamo la scomparsa, sempre aderito anche Fongaro avvenuta nel dicembre grazie al supporto e alla scorso, dell’amico Gior- disponibilità del loro gio Cossalter, storico Personale di Assistenza. Presidente della Lore- Sembra proprio che tana a.s.d., promotore l’intraprendenza pro- e divulgatore del Ten- positiva che fu di Gior- nistavolo nel Feltrino e gio nel coinvolgere le non solo. Lo ricordiamo giovani leve del tempo anche attivo e compe- siano ora l’eredità colta tente Dirigente nel cal- come prezioso esem- cio, nella pallavolo e nel- pio dall’attuale Gruppo la pallacanestro. Dirigente, il cui impegno si allarga a In effetti Giorgio è stato il caposti- promuovere la pratica del tennis tavolo Una società che fa della pite del Tennistavolo già dal 1962, presso giovani e adulti e in un contesto pratica dello sport la sua con i primi passi dell’u.s. Loretana in cui la disabilità non deve essere un princiapale missione nell’ambito del CSI di Feltre. I molti ostacolo. educativa dei giovani seguaci che si sono affermati negli Siamo fiduciosi che questo periodo che anni sui tavoli da ping-pong hanno ci costringe a una forzata ridotta socia- degnamente rappresentato la Lo- lizzazione possa avere termine quanto retana in manifestazioni e importanti prima. eventi sportivi locali e non. Da qualche Il Consiglio Direttivo della Loretana co- anno il Direttivo della Loretana a.s.d., glie l’occasione per augurare agli Ami- sotto la presidenza di Gianpietro Viale ci, ai Simpatizzanti e ai Parrocchiani i e la direzione sportiva di Mario Fonga- migliori auguri di una Buona Pasqua in ro, si dedica anche al coinvolgimento di salute da trascorrere con la proprie Fa- giovani disabili nella pratica del Tennis miglie. da Tavolo. Si pratica il ping-pong nella sala Loretana presso l’Oratorio della Parrocchia del S. Cuore, con lo scopo di favorire l’inseri- mento di altri atleti ed organiz- zando allenamenti e tornei. Questa attività di integrazione è coordinata con passione dal dott. Gilberto “Gibo” Viale. Fanno parte del Consiglio il vicepresi- dente Benito Pellencin ed il rap- presentante degli atleti Roberto D’Incà. Pur con i limiti imposti da que- sto periodo di pandemia sanitaria si è tutti motivatamente impe- gnati per cercare di mantenere viva l’attività del Tennistavolo in particolare in Parrocchia con la speranza e l’intento di ripristina- re una adesione più allargata dei giovani e di mantenere la con- divisione di tale pratica sportiva con i diversamente abili del terri- Giorgio Cossalter con alcuni giovani atleti della Loretana (1964) il sagrato pag. 9
Prendiamoci cura anche di noi stessi Nicoletta Scorrendo alcuni articoli di questo adeguatamente la voce, per risparmiarla, Toigo numero del Bollettino ho constatato proteggerla e modularla. Insomma per con piacere che si è messa particolare renderla piacevole da ascoltare. attenzione a un argomento sempre Confesso che ho sempre amato leggere attuale, ma non scontato: la solidarietà. a voce alta fin dai tempi della scuola. Me Ognuno fa qualcosa gratuitamente per lo ha insegnato la mia severa maestra gli altri e ne ricava gioia. delle elementari e tanto si é impegnata E per noi stessi che cosa abbiamo fatto che non l’ho più dimenticato. Mi è stato in quest’ultimo anno? molto utile ai tempi dell’università, Si sono ridotti i tempi del lavoro, quando dovevo imparare immensi tomi dell’incontro, della comunicazione. di anatomia, fisiologia, patologia... Mi La stessa attenzione che Automaticamente si è dilatato il accorgevo di poter ridurre di molto i abbiamo per gli altri ci tempo vuoto. Forse in qualche tempi della memorizzazione. Così ho sia anche per noi stessi momento ci siamo fermati a continuato e alla fine l’ho usata per un lamentarci, quasi per assolverci mio piacere, e ultimamente anche per preventivamente da ogni colpa. Ma riempire il silenzio di casa. Il tempo quello è tempo buttato. vuoto si è riempito della mia voce e così Se la nostra vita è un dono, allora è si è accorciato. nostro dovere trattare noi stessi con la Che cosa ho letto? cura che usiamo per gli altri. E il primo Quello che mi è sempre piaciuto di impegno è imparare a vivere anche più: libri di storia. Prediligendo quella senza le solite sicurezze. O meglio contemporanea, sulla quale è facile imparare a vivere in modo diverso. essere “ignoranti” perché la scuola dei Abbiamo finalmente la possibilità di miei tempi, come sappiamo tutti, si è dedicarci a tanti interessi che spesso sempre fermata a un secolo prima della abbiamo dovuto lasciar da parte per contemporaneità. Ma poi ho ritirato mancanza di tempo. Riprendiamoli in fuori vecchi libri, alcuni già letti, altri in mano. attesa di esserlo e uno in particolare, la Io, che cosa ho fatto? Bibbia. Moltissimi anni fa una mia cara Niente di nuovo amica me ne fece regalo; al momento né di eccezionale: lo giudicai strano. Mi dissi quanto ho dedicato sia difficile regalare un libro, perché l’isolamento ad una significa affermare: “io ti conosco e passione che coltivo questo regalo è adatto a te”. Quel libro da molto e che rimase lì fra tanti altri, si distingueva per spesso ho dovuto la sua copertina rigida e rossa, era un mettere da parte bel tomo, aveva le pagine insolitamente per mancanza di sottili, i caratteri minuti. Alcuni anni fa tempo. Mi riferisco lo tirai fuori e cominciai a leggerlo. Mi alla lettura ad alta accorsi che era anche un meraviglioso voce. La si usa per libro di storia. E così da allora non lo gli altri definendola ho più chiuso. In quest’ultimo anno “ lettura espressiva” è diventato un piacevole impegno e richiede una quotidiano. Lo leggo in sequenza, così preparazione con come è stato scritto. Non ne scelgo i corsi che anch’io brani seguendo la liturgia. Lo sto ancora ho frequentato e leggendo come un meraviglioso libro di che insegnano a storia. “leggere” usando E la storia continua... pag. 10 il sagrato
All’amico morente Osvaldo Gli amici si prendono cura l’uno dell’altro, in maniera reciproca e senza fare conti. Zanin La sorte ha voluto che, dagli inizi degli anni ottanta, mi prendessi cura (e ne ricevessi a mia volta la cara amicizia) di un uomo dell’alto Agordino vissuto per oltre quarant’anni dentro il manicomio di Feltre. Terribile ma purtroppo vero. Lo ricordo con questi versi. Il tuo moribondo respiro possedeva il ritmo e il contenuto fragore delle onde del mare. E come l’onda che ritorna tu piano t’allontanavi sul mare dei giusti. D’un tratto scuotendoti hai urlato il nome di Tina: un grido d’aiuto, un grazie forse. Nella notte i nostri occhi di pianto ti salutavano, amico fedele. Ma oggi come allora sappiamo che ci vedremo ancora, Aldo: tanta luce ci sarà e staremo ancora insieme senza porte vigilate, senza più farmaci né dolore. Scambiatevi un segno di pace... (rb) “… uno, due, tre: tocca propriamente a te!”. La chiamavamo “fare il tocco”, quella filastrocca che precedeva lo svolgersi di un gioco a nascondino, la conta che individuava casualmente chi del gruppo doveva stare “sotto”, mentre gli altri sparivano tutto intorno. E quei termini derivanti dal verbo “toccare” stavano a dimostrare quanto il contatto fisico fosse parte integrante e decisiva della relazione che si veniva a formare nel gruppo, momento fondamentale della potenza socializzatrice del gioco, esperienza della dimensione sociale della vita. Non c’è dubbio che l’uomo, animale sociale per antonomasia, abbia bisogno del contatto fisico con l’altro per alimentare la sua socialità: senza il toccarsi non riusciremmo ad avere la corretta percezione del mondo. Non è un caso che, alla fine della messa, subito prima della comunione, che è il suo più alto momento comuni- tario, il celebrante inviti i fedeli a toccarsi in segno di pace. Anche il rito religioso, riflettendo la natura sociale dell’uomo, manifesta questo bisogno di toccare e di essere toccato. In questo periodo di pandemia, una delle misure di contenimento della diffusione del virus è esattamente data dal cosiddetto “di- stanziamento sociale”, espressione non del tutto esatta, trattandosi piuttosto di un distanziamento fisico, pur se a dimensione sociale. E così anche ai fedeli a messa non è dato di stringere fisicamente quel patto di solidarietà che è riassunto nella formula “scambiatevi un segno di pace”. Che il ritorno alla normalità, svincolati da tutte queste limitazioni, non ci trovi più isolati di prima, ma pronti a confrontarci di nuovo gli uni con gli altri con piena consapevolezza e nuova speranza. il sagrato pag. 11
Cronachetta parrocchiale SANTA MARIA DEGLI ANGELI quasi duecento i lumini che si sono di- ricordare la persona e l’opera del fonda- Lo scorso 26 gennaio con una S. Messa a ramati per le case della nostra città, ac- tore Lord Baden Powell. Dopo la sugge- S. Maria degli Angeli abbiamo ricordato cesi da quella piccola luce portata dagli stiva cerimonia in Piazza Maggiore con con commozione i caduti e dispersi nella Scouts del Masci della provincia di Bel- il Rinnovo delle Promesse, si è celebrata seconda guerra mondiale nella campa- luno nel rispetto di una tradizione ormai la Santa Messa dove sono state portate gna di Russia e la dura battaglia di Niko- quarantennale. Nella foto il momento le riflessioni e le preghiere per implora- laiewka del 26 gennaio 1943. Particolar- dell’accensione. re il dono della pace in questo tempo di mente gradita è stata la presenza di Don Festa degli anniversari di matrimonio. pandemia. Angelo, del reduce Maccagnan Bortolo Domenica 27 dicembre 2020 abbiamo CANTIERE CATECHESI e di Carlo Balestra, rappresentante della celebrato la festa degli anniversari di Abbiamo intitolato così il percorso di for- sezione Alpini di Feltre. matrimonio nella Domenica della Santa mazione cristiana 2020-2021: un cantiere SACRO CUORE DI GESÙ Famiglia di Nazaret. Un bel gruppo di aperto tra aperture e lockdown. Si sono La Parrocchia del Sacro Cuore ha visto coppie di coniugi si è ritrovata in Duomo finora svolti incontri per piccoli gruppi in alcuni interventi imprevisti emersi du- per la S. Messa delle 10,30 rinnovando le modo da tenere aperte le relazioni con rante il corso della primavera 2020. Si promesse matrimoniali: un momento di le famiglie che lo desiderano, i bambini e è dovuto intervenire sull’impianto di ri- festa arricchente per tutti i presenti. i ragazzi che sentono importante anche scaldamento della Chiesa, della Cappella GRUPPO GIOVANI DELLE NOSTRE PAR- questo momento di vita parrocchiale. Beato Bernardino, della Sala lauretana. ROCCHIE Chissà che con l’estate possiamo ritro- Si ringraziano i parrocchiani della sensi- 31 gennaio: festa dei giovani. In occa- varci anche in presenza in modo più si- bilità dimostrata. Ora si guarda avanti, sione della festa di San Giovanni Bo- stematico. facendo cassa per una imbiancatura del- sco nella cripta del Duomo si è svolto Uno dei gruppi del terzo corso ha anima- la Chiesa parrocchiale, per renderla più un interessante incontro di dialogo ed to la S. Messa feriale al Sacro Cuore. In luminosa ed accogliente. Con al ripresa ascolto con alcuni giovani che “vivono” Duomo si è svolto l’incontro con in ra- delle attività si spera che i locali tornino la nostra città, proponendo testimonia- gazzi del sesto corso. ad animarsi ancora accogliendo incontri ne di rinascita, di cura, di speranza. La ATTIVITÀ CARITAS ed attività. Si ricorda che all’interno della giovane studentessa Chiara Carlotto, il I locali di Piazza Cambruzzi vedono ogni struttura vi è un ampio parco che potrà giovane imprenditore Luca Cargnel, la settimana qualche decina di persone in essere utilizzato su richiesta in Parroc- coppia di fidanzati Diego Venturin e Dina fila all’esterno su chiamata di pochi e chia, per momenti di sport, svago ed at- Bertelle hanno narrato il loro desiderio validi collaboratori per distribuire pacchi tività ludiche, come pure l’ampia cucina di vita, il loro modo di guardare al futu- alimentari ed aiuti di vario genere. Sono e il refettorio. ro e di affrontare le difficoltà, la fatica oltre settanta i pacchi alimentari che la e la gioia del crescere. La mat- Caritas delle tre parrocchie distribuisce tinata aveva come tema “C’è in città, raggiungendo circa trecento spazio?”: una provocazione per persone. Molte famiglie, ma anche mol- riflettere sullo spazio che i gio- te persone che vivono sole e persone di vani possono e devono avere passaggio. Si ringrazia quanti con fedel- nella vita delle nostre comunità, tà continuano a portare generi alimen- soprattutto in questo tempo di tari di lunga scadenza e l’Associazione pandemia. Al termine il giovane Caritas feltrina per il supporto di ascolto Gianluca Sutera ha ricevuto il e di discernimento in collaborazione con Sacramento della Cresima dal i servizi alla persona dI vari enti locali. Vescovo Renato Marangoni. Incontri formativi. Proseguono accompagnate da don Sandro, Maria, Caterina, Filippo e Lo- renzo, le attività giovanili sia in RICORDO DEI CADUTI IN RUSSIA presenza che online. Il tempo quaresimale si è caratterizzato DUOMO con l’adesione alle attività diocesane Benedizione dei bambinelli. Il 20 dicem- con le testimonianze dello speaker Mat- bre pomeriggio il Sagrato del Duomo si teo Caccia e il giovane Manuel Bortuzzo è animato della presenza di bambini e un giovane atleta vittima di una sparato- genitori per una benedizione natalizia. È ria che ne ha compromesso la mobilità. stato un momento di atteso incontro da L’ultimo incontro ha visto la testimo- parte dei più piccoli, ben vissuto e par- nianza di Eden, una ragazza bellunese tecipato nella preghiera in preparazione di origine albanese che ha chiesto il Bat- al Natale. Nella foto il momento del rac- tesimo, proveniente da una storia di dit- conto della storia del presepio a partire tatura e di ateismo. Sono stati momenti dall’intuizione di San Francesco d’Assisi. di condivisione: storie incoraggianti nelle Luce di Betlemme. Con una suggestiva quali fede e vita si intrecciano tra loro in cerimonia all’inizio della S. Messa della cammini aperti alla ricerca. Notte di Natale, acanto al presepe in Thinking Day. Nel pomeriggio di Dome- Duomo è stata accesa una piccola fiam- nica 21 febbraio 2021 il Gruppo Feltre I° mella: la luce di Betlemme. Sono state si è ritrovato con tutte le sue unità per FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO SOSTENETE IL VOSTRO BOLLETTINO PARROCCHIALE CON BONIFICO BANCARIO IBAN: IT 70 E 060 4561 1100 0000 7301 116 – Parrocchia S. Pietro - Causale: Offerta per “Il Sagrato” LA REDAZIONE AUGURA A TUTTI BUONA PASQUA il sagrato Bollettino Parrocchiale Duomo, S. Cuore, S.Maria degli Angeli Redazione: duomo.feltre@alice.it Stampa: Aut. Tribunale di Belluno n. 6 del 23/11/2016 Via A. Vecellio, 7 - 32032 FELTRE Gruppo DBS-SMAA srl Rasai di Seren del Grappa Direttore responsabile: Sergio Claut Grafica: Renato Beino
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