L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 3 marzo 2021 - Parrocchia di Verolanuova
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In copertina: sommario San Giuseppe e Gesù nella bottega del falegname La parola del Prevosto (don Lucio) Quaresima 2021 3 4 L’Angelo Miracoli eucaristici 6 Vita parrocchiale Una giornata di festa per la Basilica 7 Omelia del Vescovo mons. Giorgio Biguzzi 10 Dall’Oratorio Festa della Vita 13 Vestiti di gioia 14 Carnevale in scatola 17 3 Mensile di vita Parrocchiale anno XLVI - n. 3 marzo 2021 Colora il tuo Carnevale 19 Al cuore si comanda! 21 Vestizione chierichetti 22 Redattori: Sac. Lucio Sala Dalla Parrocchia di Cadignano Sac. Sergio Mariotti Giornata della Vita 24 Sac. Michele Bodei Sac. Alessandro Savio Arte & cultura Tiziano Cervati (Capo redattore) Le poesie dèi méss 25 Piccolo ripasso... 68. (S. Amighetti) 26 Telefoni utili 030 931210 (Ufficio parrocchiale) Le nostre rubriche 331 9996919 (Oratorio) Verola missionaria (P. Sala) 28 030 932998 (don Sergio) L’evangelizzazione (don Sergio) 30 030 931475 (don Michele) I Profeti: Aggeo (F. Checchi) 32 La scuola della Parola 34 Stampa Vita e cammino di San Francesco 36 Bressanelli srl - Manerbio Tel. 030 938 02 01 Varie – Cronaca serena@bressanelli.eu Festa della Donna e del Papà 38 Avis 39 Grafica Alla scoperta dei Castelli Romani 40 Serena Bressanelli Offerte 42 Anagrafe parrocchiale 43 2 l’angelo3
CON CUORE DI PADRE LA PAROLA DEL PREVOSTO P apa Francesco con una lettera descrive san Giuseppe in que- sti termini: Cuore di Padre. nostre case e famiglie, nell’am- biente di lavoro e nei gruppi di volontariato, nel nostro paese le cose si realizzano grazie a quan- L’occasione per questa riflessione ti, con il loro lavoro quotidiano e è il 150° della proclamazione del- nascosto, si assumono le loro re- lo sposo di Maria a Patrono della sponsabilità, per il bene di tutti. Chiesa Cattolica da parte di Pio IX l’otto dicembre del 1870. Papa A tutti loro va la nostra parola di Bergoglio ha indetto un anno spe- gratitudine e di riconoscimento. ciale per celebrare tale ricorrenza. Buona continuazione di Quaresi- Sullo sfondo delle sue riflessio- ma ni troviamo il tempo che stiamo vivendo, attraversato dalla pan- Don Lucio demia del covid-19, che ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni, solitamente di- menticate, che esercitano nel pro- prio lavoro ogni giorno pazienza e speranza avendo cura di semi- nare quel senso di corresponsa- bilità che può aiutare tutti a uscire da questo momento. Tutti possono trovare in san Giu- seppe, l’uomo che passa inosser- vato, l’uomo della presenza quo- tidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che sono in seconda linea o nascosti permettono che le cose grandi si realizzino come, per mezzo Suo, è avvenuta la storia della salvezza dell’umanità. Così nella nostra comunità, nelle l’angelo3 3
quaresima 2021 Parrocchia Quaresima San Lorenzo Verolanuova 2021 Ripartire dall’Eucaristia Tutti i venerdì di Quaresima sono di magro Mercoledì delle Ceneri (17 febbraio) e Venerdì Santo 2 aprile) sono di magro e digiuno . Triduo dei defunti Ogni Giorno Santa Messa 12-13-14 febbraio ore 18.00 in Basilica 8.30 - 18.00 (Predicatore don Sergio Mariotti) Mercoledì delle Ceneri - 17 febbraio Giovedì Eucaristici Sante Messe con imposizione delle ceneri: Con esposizione del Santissimo Sacramento Basilica: ore 8.30 - 16.30 (per i ragazzi) - 20.00 dalla Messa delle 8.30 fino alle 18.00 Cadignano: ore 20.00 Alla Radio (91.2 mhz) Catechesi sul tema: “Fratelli Tutti” Via Crucis Comunitaria a cura di don Filippo Zacchi - Il mercoledì ore 8.30 in Basilica Il Lunedì ore 9,30 - Il venerdì ore 15.00 alla Casa Albergo “Preghiera in famiglia” - Il venerdì ore 20.00 a Cadignano Ogni sera ore 20.30 da domenica 21 febbraio Via Crucis nelle chiese il venerdì ore 20.00 Ritiro per tutti i collaboratori Lunedì 15 marzo ore 20.00 in Basilica - 26 febbraio: In Sant’Anna alla Breda . Predicatore don Abramo Camisani - 5 marzo: In San Rocco . - 12 marzo: In Basilica .. Confessioni per tutti: - 19 marzo: In Disciplina . - Ogni giorno, durante la Messa delle 8.30 - 26 marzo: . Al Cimitero - Il sabato: dalle 10 alle 11 e dalle 16 alle 17 Sante Quarantore a Cadignano: Ragazzi, adolescenti e giovani 19 - 20 - 21 marzo ore 20.00 Pomeriggi di Quaresima: Pasqua della donna in Basilica - 5° anno: sabato 27 febbraio ore 15 24 - 25 - 26 marzo ore 15.00 - 4° anno: sabato 13 marzo ore 15 Sante Quarantore a Verolanuova: - 3° anno: sabato 20 marzo ore 15.30 “Eucarestia e Vocazione” Confessioni 28 - 29 - 30 marzo ore 20.30 - Adolescenti: domenica 21 marzo ore 20 Predicatori: don Manuel Donzelli, - 4° e 5° anno: mercoledì 24 marzo ore 16.30 don Mattia Cavazzoni, don Sergio Passeri. - 2a e 3a media: venerdì 26 marzo ore 20 Partecipano i Diaconi permenenti e il Seminario Maggiore e Minore. Il calendario completo Triduo Pasquale degli appuntamenti quaresimali 1 - 2 aprile ore 20.30 per ragazzi, adolescenti e giovani 3 aprile ore 21.00 Veglia Pasquale è pubblicato in un apposito manifesto www.verolanuova.com 4 l’angelo3
miracoli eucaristici ALBIGNANO D’ADDA 1957 N el 1957, la chiesa parrocchiale neva tra l’altro anche l’Ostensorio, di San Maiolo Abate di Albigna- essendo molto pesante, fu abbando- no fu protagonista di un importante nato nel prato (allora adiacente alla Miracolo Eucaristico, simile a quello chiesa). Dall’Ostensorio scivolò via avvenuto a Siena. Anche qui si può la Sacra Particola, che venne subito parlare di un Miracolo permanente, raccolta dall’allora parroco, don Cor- in cui sono state invertite le leggi na- nelio Cossù, che la ripose in una teca turali della conservazione della mate- chiusa con dello spago, con sopra un ria organica del pane azzimo che si sa biglietto con scritte queste parole: che dopo pochissimo tempo tende “Non toccare, Ostia del Sacrilegio”. ad ammuffire e a polverizzarsi com- Particolare rilevante è che in quella pletamente. La Particola del Miracolo notte scendeva una sottile pioggerel- di Albignano si mantiene ancora oggi lina che però non riuscì a deteriorare incorrotta nonostante siano trascorsi la sacra Ostia, che tuttora si presen- 64 anni. La Parrocchia di San Maiolo ta bianchissima e senza ombre di Abate si trova nel piccolo Comune di muffa. Don Giorgio Lattuada, attuale Albignano d’Adda, che dista circa 25 parroco della chiesa del Miracolo, ha Km da Milano. Essa vanta al suo in- assunto un frammento dell’Ostia del terno due preziose urne contenenti i prodigio che si era staccato, costatan- resti dei corpi dei Martiri Sant’Ireneo, do che tuttora ha un sapore fresco e San Disolo e San Recelso, donati dal fragrante, come se fosse stato prele- conte di Anguissola nel 1728. Ma ol- vato da un’Ostia appena confeziona- tre a questi illustri ospiti, nella cosid- ta. In questa Cappella che custodisce detta Cappella del Pane, si conserva il Miracolo, tutti i giorni, viene cele- un’Ostia consacrata che nonostante brata la liturgia delle Lodi e dei Vespri siano passati più di 64 anni, ancora si ed è meta di numerosi pellegrinaggi. mantiene intatta. Quest’Ostia fu pro- Recentemente don Giorgio ha chie- tagonista di un Miracolo Eucaristico sto alla Diocesi di Milano di avviare simile a quello avvenuto a Siena e a un processo canonico per conferma- San Mauro la Bruca. I fatti si svolsero re in modo definitivo il Miracolo. più o meno così. Nella notte tra il 6 e il 7 marzo del 1957, verso l’una di notte, due ladri furtivamente si introdussero nella chiesa per rubare. Tra gli oggetti pre- levati, vi era anche un Ostensorio con- tenente un’Ostia consacrata. Alcuni fedeli, attratti dai rumori, si accorsero che i ladri erano dentro la chiesa e cominciarono a gridare. I malfattori, vistosi scoperti, fuggirono via con la refurtiva. Uno dei sacchi, che conte- 6 l’angelo3
UNA GIORNATA DI FESTA VITA PARROCCHIALE PER LA BASILICA D omenica 7 febbraio si sono svolte le celebrazioni per il 50° anniversa- rio di elevazione a Basilica Romana Mi- nore della nostra chiesa parrocchiale, titolo concesso il 26 gennaio 1971 da papa Paolo VI. Al termine delle Sante Messe delle 9.30 e delle 11.00, i catechisti hanno consegnato ai ragazzi una copia della guida Alla scoperta della Basilica Ro- mana Minore di San Lorenzo Martire; la solenne cerimonia delle ore 11.00, in particolare, è stata presieduta da monsignor Giorgio Biguzzi, vescovo emerito di Makeni, ed ha visto la con- segna da parte di don Giancarlo Scal- vini a nome del vescovo, a don Lucio e alla comunità, del messale e della mitria appartenuti al vescovo Giacinto Gaggia. l’angelo3 7
vita parrocchiale Nel pomeriggio sono invece state or- per il paese, prima di approdare in ganizzate due visite guidate gratuite piazza Libertà per la benedizione e il alla basilica, nel totale rispetto delle discorso conclusivo tenuto dallo stes- normative vigenti. Non si trattava di so Arcivescovo. un itinerario tradizionale e comple- L’altare del Santissimo Sacramento, to, ma di un percorso pensato per che ospita le preziose e famose tele mettere in luce la storia della nostra del Tiepolo, era invece l’altare pre- chiesa e il legame con san Paolo VI. diletto dal giovane Giovanni Battista Dopo una breve introduzione storica Montini. per ricordare i motivi di fondazione della basilica e una tappa presso l’al- Nato a Concesio da Giorgio e Giudit- tare dedicato a san Carlo Borromeo e ta Alghisi, originaria di Verolavecchia, ai conti della famiglia Gambara – per- Paolo VI non perse mai l’occasione sonaggi di importanza fondamentale di recarsi in preghiera nella nostra per il nostro paese – ci siamo soffer- basilica ogni qualvolta i genitori de- mati soprattutto sugli altari laterali, ai cidessero di soggiornare, soprattut- quali è particolarmente collegata la to in estate, nella villa dove Giuditta figura di Paolo VI. era nata. Nel discorso conclusivo del Congresso Mariano sopra citato, L’altare del Santissimo Rosario con- inoltre, Montini aveva detto: «Ecco, serva infatti una statua lignea della io vorrei che il Congresso terminas- Madonna del Rosario, realizzata nel se con questa preghiera nell’animo 1959 da Pietro Repossi e incensata e di tutti: il desiderio di un altro pane, incoronata da Montini in persona. superiore, che la terra, pur nelle sue moderne e stupende manifestazioni, non ci può dare. Se voi ascoltate la parola del Con- gresso che avete celebrato, dovete concludere: “Sia dato a noi il pane del cielo”». Difficile non pensare al Tiepolo e a La caduta della Manna, che il giova- no Paolo VI avrà sicuramente potuto contemplare mentre pregava all’al- tare del Santissimo Sacramento. Al- tare che, come forse ricorderete, il 23 marzo 1855 ha ottenuto da papa Il 20 settembre 1959, infatti, Paolo VI, Pio IX il titolo di “Altare Privilegiato”, che allora ricopriva la carica di Arcive- predisposto cioè per la celebrazione scovo di Milano, era in visita a Vero- di messe in suffragio delle anime del lanuova per celebrare la conclusione Purgatorio. del Congresso Eucaristico Mariano della Bassa Bresciana Centrale, come Il percorso si è concluso con la pos- ben ricorda un’iscrizione ai lati del sibilità da parte degli spettatori di portone d’ingresso. La statua della ammirare una piccola selezione di Madonna fu portata in processione bolle papali e documenti conservati 8 l’angelo3
VITA PARROCCHIALE Nel pomeriggio, alcuni parte- cipanti hanno espresso il desi- derio di assistere ad una visita guidata completa della basilica. In futuro potrebbero esserci an- che altre sorprese, ma per il mo- mento vi anticipiamo solo que- sto: domenica 21 marzo 2021, (restrizioni Covid permettendo) alle ore 14.45, visita guidata completa alla Basilica di Verola- nuova, della durata di circa un’o- ra. Prenotazioni SOLO dalle ore 12.00 di lunedì 15 marzo al nu- mero 3385903816 (Laura). Nel in Archivio Parrocchiale e relativi alla rispetto delle normative vigenti fondazione della nostra chiesa e ai saranno disponibili 15 posti. Per privilegi da essa ottenuti nel corso qualsiasi informazione, siamo dei secoli. sempre a vostra disposizione! Alle 17.15 abbiamo poi preso parte alla presentazione della guida per ra- gazzi, alla quale sono intervenuti con un breve discorso anche don Lucio Sala, il sindaco Stefano Dotti e don Michele Bodei, che ci ha affiancato nella realizzazione del libro. Purtroppo le limitazioni imposte dall’attuale situazione sanitaria non hanno consentito la realizzazione dei grandi festeggiamenti ai quali si pen- Laura Sala Don Lucio Sala sava già da un paio di anni; nonostan- te tutto, la partecipazione dei verolesi è stata davvero calorosa! Ci sentiamo quindi di ringraziare, anche a nome dei nostri sacerdoti, tutti coloro che hanno preso parte ai diversi eventi organizzati, trasformando una comu- ne domenica in una giornata di festa, nella quale ricordare un avvenimento così importante. Laura Sala e Fabio Pelosi Don Michele Bodei Stefano Dotti l’angelo3 9
vita parrocchiale OMELIA DEL VESCOVO MONSIGNOR GIORGIO BIGUZZI 7 FEBBRAIO 2021 dove libera un uomo dal potere del male. Poi accetta l’invito a pranzo nella casa di Simon Pietro e di suo fratello Andrea. Gesù apprezza l’ami- cizia e sta volentieri a tavola. Alcune delle cose più belle e impegnative le ha dette e fatte a tavola. Il dono di sé nell’Eucaristia lo ha fatto nell’ultima cena. In casa di Simone non trascu- ra chi è ammalato. Gli parlano della suocera di Simone che era a letto con la febbre. Gesù la guarisce ed ella si mette a servire, segno che è guarita subito e bene. Monsignor Giorgio Biguzzi Alla sera, finito il riposo sabbatico P opolo Santo della chiesa di Dio in Verolanuova, [...] il 50° anniversa- rio dell’erezione di questa chiesa a che imponeva una regolamentazione molto rigida, la gente poteva ripren- dere tutte le attività e poteva spostar- Basilica Romana Minore ci trova in un si da un luogo all’altro (si passava dal- periodo di grave difficoltà e preoc- la zona rossa alla zona bianca!). Così cupazione per l’intera nazione. Crisi alla sera la gente si accalca alla porta economica, pandemia e vuoto politi- di casa di Simone e vi porta i malati e co sono una grave minaccia per tutti, gli indemoniati perché Gesù li guari- specialmente per gli anziani, i poveri sca. Gesù trascorre il sabato sera per e gli uomini e le donne che perdono aiutare le persone che lo cercano e il lavoro. Questo anniversario ci chia- hanno bisogno di Lui. ma ad una rinnovata fedeltà a Cristo per essere sale della terra e luce del Dopo il riposo notturno, al mattino mondo in un tempo di nebbia religio- presto, si alza, si ritira in un luogo sa e sociale. solitario a pregare e poi riparte per annunciare la Buona Notizia e offri- Lasciamoci guidare dal Vangelo che re il suo aiuto ad altra gente e in altri abbiamo appena ascoltato. luoghi. La giornata di Gesù è costel- L’evangelista Marco ci presenta una lata da momenti di preghiera, convi- tipica giornata di Gesù in un tipico vialità con gli amici, riposo e lavoro. sabato ebraico. Al mattino Gesù par- È la giornata su cui si deve modella- tecipa alla preghiera nella sinagoga re anche la vita del cristiano e della 10 l’angelo3
comunità parrocchiale: preghiera, mirarne le opere d’arte, ma il luogo VITA PARROCCHIALE convivialità, amore e amicizia, riposo dove il cuore pulsante della comunità e lavoro. cristiana batte e fa circolare il sangue che dà vita a tutto il corpo. Questa ce- Le radici della comunità cristiana in lebrazione, ha scritto don Lucio, “sia Verolanuova sono molto antiche, an- un aiuto in più a vivere meglio la vita che se c’è incertezza su quando sono della nostra comunità”. Non si celebra sorti i primi luoghi di culto. Sappiamo l’anniversario per custodire le ceneri però quando è sorto questo magni- del passato, ma per ravvivarne il fuo- fico tempio, voluto e abbellito dai co e per capire come vivere il vange- Gambara. Proviamo ad immaginare lo nell’oggi della nostra vita. i tanti eventi di vita vissuta in que- sto luogo. Credo che se partiamo Oggi credere in Gesù e nel suo pro- dagli inizi nei secoli scorsi fino a voi getto per l’umanità può essere diffici- qui presenti, non possiamo neppure le. Tuttavia ai cristiani, ha detto Papa contare quanta gente è entrata nel Francesco, non è chiesto di essere tempio per pregare, per aprire il pro- tipi strani, ma persone che credono prio cuore a Dio nei momenti di gioia in un mondo migliore, un mondo di- e di dolore; quanti battesimi, cresime, verso dove “si testimonia la bellezza celebrazioni eucaristiche, matrimoni, della generosità, del servizio, della incontri di preghiera, funerali sono purezza, del perdono, della preghie- stati celebrati. È un fiume di vita, di ra, della lotta per la giustizia e il bene fede, di impegno di cui noi siamo comune, dell’amore per i poveri” parte. Per questo la nostra celebra- (Christus Vivit 36). Di queste persone zione oggi diventa ringraziamento e ne abbiamo tanti esempi non solo nei un’occasione per rinnovare il nostro santi ufficialmente riconosciuti, ma impegno nella vita cristiana e la no- nei tanti “santi della porta accanto”. stra fedeltà a Cristo. Allora chiedo ai giovani: Che per- Cinquanta anni fa Papa Paolo VI deci- sone volete essere? Seguendo le se di erigere questa chiesa a Basilica notizie che ci giungono dai media, Romana Minore. È un titolo onorifico sembra che la nostra società abbia basato sui ricordi personali di Papa perso la speranza e si sia un po’ in- Montini che apprezzava le grandi cattivita. Corruzione, menzogna, vio- opere d’arte qui contenute e, più an- lenza, egoismo si sono infiltrati in tutti cora, ammirava la fede viva dei vero- i settori della società. E dire che in lesi. Il conferimento di un titolo ono- Italia quasi tutti sono stati battezzati e rifico comporta un impegno. Paolo VI cresimati. Che cosa è successo delle nel documento del 1971 chiede che promesse battesimali dopo il battesi- la Basilica sia il luogo dove la pietà e mo? Non si è cristiani solo per il fatto la devozione, soprattutto la pietà eu- di avere il proprio nome scritto nei caristica, centro della vita cristiana, sia registri parrocchiali del battesimo e accuratamente alimentata come una della cresima, ma per il fatto di vivere fiamma: “Quasi flamma studiosissime secondo il Vangelo. alatur”. La Basilica non deve essere mai un museo, che si visita per am- Non lasciamoci rubare la speranza. l’angelo3 11
vita parrocchiale Le persone gioiose nella fede, impe- gnate per il bene comune, sono an- cora tante, anche qui in questa chie- sa. Allora chiedo ancora una volta ai più giovani: Che persone volete es- sere? Non sto chiedendo che mestie- re volete fare, ma che tipo di perso- ne volete essere. Questo vale anche per noi adulti, per noi “diversamente giovani”. Che persone siamo? La vita cristiana non finisce col Battesimo, la cresima, e la prima comunione. Deve continuare tutta la vita. I modelli non mancano, non solo quelli del passa- to; ci sono anche quelli del nostro tempo. Allora chiedo ancora una vol- ta: che persone vogliamo essere? Carissimi Verolesi: siate degni di que- sto tempio e della grazia che il Si- gnore vi ha dato e vi dà. Incendiate col fuoco dello Spirito Santo questa comunità seguendo Cristo, lo stesso ieri, lo stesso oggi, lo stesso per sem- pre. 12 l’angelo3
FESTA DELLA VITA 2021 DALL’ ORATORIO 7 FEBBRAIO L’ amore, come un seme, è in ogni cuore e nasce quando si trova nel- le condizioni giuste. Nella bustina trovate dei semi di fio- re. Sono piccoli, possiamo tenerli in una mano, sembrerebbero inutiliz- zabili. In realtà, questi semi sono dei piccoli vulcani di vita. Prendendocene cura e trovando le condizioni giuste per la loro crescita (buona terra, sole, acqua e concime) saranno pronti a fiorire. Perché questo regalo quest’anno? Perché il seme ci aiuta ad avere occhi profondi e ci sprona a diventare con- tadini, pazienti ed intelligenti. Conta- dini della vita. Contadini del Regno dei cieli, seminando con gioia semi di pace, di giustizia, di coraggio, di fiducia. Buona coltivazione. l’angelo3 13
dall’oratorio L’URGENZA DELLA GIOIA VESTITI... DI GIOIA S crive papa Francesco: Il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umo- rismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è «gioia nello Spirito Santo». Ci sono momenti duri, tempi di croce, ma niente può distruggere la gioia soprannaturale, che «si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto». Da queste parole è nata l’idea di questo “strano Carnevale”: ci siamo vestiti ... di gioia, imitando alcuni santi. Ve li raccontiamo: rinfrescanti. Hai cotto un fianco, mi- serabile, giralo e mangia. Io ti rendo grazie, Signore Gesù, perché ho me- ritato di attraversare le porte del tuo regno”. E muore. SAN LORENZO (225-258) Siamo alla fine della sua vita … L’im- peratore romano fa legare Lorenzo ad un letto a forma di graticola, sotto il quale viene messo il fuoco. Sopra le braci che scottano, Lorenzo pro- SAN TOMMASO MORO nuncia una bellissima preghiera per (1478-1535) tutta la città di Roma. “Impara” – dice È il cancelliere del re d’Inghilterra. il martire – “che i carboni sono per me Muore martire perché si rifiuta di ap- 14 l’angelo3
poggiare i progetti sbagliati del re. amabile”. È un santo allegro, ad alcuni DALL’ ORATORIO Al momento di salire sul patibolo, poteva sembrare un po’ superficiale, su Londra tira un forte vento e, pur ma dietro la sua spassosità si nascon- essendo di luglio, fa anche freddo. deva una forte spiritualità. Che vi fos- Chiede una sciarpa di lana. I carcerie- se qualcosa di straordinario in quel ri credono che scherzi. “Affatto – dice cuore lo costatarono i medici dopo – Io ho il dovere di conservare la sa- la morte, scoprendo che il suo cuore lute fino alla morte, e ora non vorrei era insolitamente grande e che due buscarmi un raffreddore”. Il suo umo- costole si erano curvate e spezzate rismo si accende anche sul patibolo. per fare spazio. Quando Tommaso Moro giunge ai piedi del palco per essere giustiziato, chiede al boia: “Vogliate aiutarmi a salire, sir”. Poi aggiunge: “Per scende- re ci penserò da solo”. Mette la testa sul ceppo, ma la rialza per accomo- dare la barba: “Essa non ha tradito il re – dice – quindi non deve essere ta- gliata”. Raccontano che quando viene decapitato la faccia sembrava ancora sorridere. SANTA TERESINA DI LISIEUX (1873-1897) A Teresa piaceva ricordare di non essere altro che “una piccolissima anima”, incapace di superare le dif- ficoltà che le si presentano. Diceva ad un’amica suora: “Siamo troppo piccole per metterci al disopra delle difficoltà; bisogna che passiamo al disotto. Ricordati il giorno in cui, ad Alençon, siamo passate tra le zampe SAN FILIPPO NERI (1515-1595) di un cavallo che sbarrava l’entrata ad Lo chiamavano “Pippo buono”, “il un giardino, quando gli altri non sa- burlone della corte di Dio”, “il santo pevano come fare per tornare a casa. l’angelo3 15
dall’oratorio Ecco che cosa si guadagna ad esse- frasi belle ci ha lasciato … “La felicità re piccoli! Non ci sono ostacoli per i – diceva – è lo sguardo rivolto verso piccoli, si intrufolano dappertutto”. Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto Come si immaginava santa Teresina? verso se stessi”. Una delle più famose: Lo dice con una bellissima frase: “Io “Tutti nascono come degli originali, sono la Pallina di Gesù Bambino; se ma molti muoiono come fotocopie”. vuole rompere il suo giocattolo, è li- bero di farlo: sì, io voglio davvero tut- to ciò che Egli vuole”. GIULIA GABRIELI (1997-2011) BEATO CARLO ACUTIS I genitori raccontano che Giulia non (1991-2006) mancava mai a nessun incontro di ra- I suoi insegnanti raccontano che a gazzi a cui la invitavano, anche quan- scuola era disponibile con tutti. Lo do stava male. Dava sempre un con- aiutavano il suo carattere e la sua siglio ai suoi coetanei: quello di non simpatia con i quali riusciva a coin- aver paura di parlare e testimoniare volgere gli altri. Raccontava battute Gesù agli altri. Lei non aveva affatto scherzose, era sempre allegro e se- paura a parlarne. Anzi. L’aver incon- reno. Amava girare dei video amato- trato Gesù era per lei la pietra ango- riali che poi mostrava ai suoi amici. In lare su cui costruire la vita; il punto ogni cosa cercava di mettere grande di partenza per dare senso a tutto il impegno. Anche quando si cimenta- resto. Un giorno dice: “Io ora so che va a cucinare, perché voleva diventa- la mia storia può finire solo in due re un bravissimo cuoco come quello modi: o, grazie a un miracolo, con la che avevano i nonni a Torino. Quante completa guarigione, che io chiedo 16 l’angelo3
al Signore perché ho tanti progetti da due bei finali. L’importante è che sia DALL’ ORATORIO realizzare. E li vorrei realizzare proprio fatta la volontà di Dio”. Nella malattia, io. Oppure incontro al Signore, che è è riuscita a comporre una coroncina una bellissima cosa. Sono entrambi fatta di preghiere di ringraziamento. CARNEVALE IN SCATOLA l’angelo3 17
dall’oratorio 18 l’angelo3
CARNEVALE 2021 DALL’ ORATORIO I RAGAZZI DELL’ ORATORIO COLORANO IL CARNEVALE
dall’oratorio 20 l’angelo3
AL CUORE SI COMANDA! DALL’ ORATORIO ECCOME! P erché un grande cuore rosso ai piedi della Madonna? Perché il cuore è den- tro di noi, ma vi è anche un pellegrinaggio per arrivare al cuore, talvolta lungo, molto lungo. Tale pellegrinaggio costa molta fatica, ma è più prezioso agli occhi del Signore e più fruttuoso. È il proposito che si sono presi i nostri adolescenti, nella Messa di Quaresima che abbiamo celebrato domenica 21 febbraio. Vorremmo provare ad andare a fondo, nel nostro cuore, per riscoprire la bellezza della vita e provare a prendere piccole, semplici decisioni guidati non solo dal “mi piace” o “non mi piace”, ma dal desiderio di crescere. Il cuore nasconde una tasca e, in quella tasca, ci sono i nomi dei ragazzi presenti alla Messa, i nomi di chi non c’era, i nomi di chi non frequenta più l’Oratorio e la Chiesa. Quel cuore non ha la pretesa di essere un “voto” serio a Maria. Però porta con sé una semplice preghiera: Voglia il Signore, attraverso l’intercessione di Maria, concederci la grazia di risvegliare il cuore! La grazia di risvegliare il nostro Oratorio! l’angelo3 21
dall’oratorio VESTIZIONE DEI CHIERICHETTI “N oi ministranti seguiamo Gesù nel ritmo del dono e del servizio per il bene della Chiesa!” È l’impegno che si sono presi Michele Bozzoni, Luca Brunelli, Marco Camisani e Luca Marini, che il 21 febbraio hanno vissuto il rito della vestizione. Cari amici, la nostra comunità vi augura un buon cammino e vi affida un compi- to: siate testimoni gioiosi di Gesù! 22 l’angelo3
l’angelo3 23 DALL’ ORATORIO
dalla parrocchia di Cadignano GIORNATA DELLA VITA - 7 FEBBRAIO 2021 “L ibertà e vita”, è questo il tema che ha guidato la 43ª Giornata Mondiale della Vita, celebrata lo scor- appare come un modo per affermare la propria ed esclusiva volontà ma di- venta l’azione che promuove il bene so 7 febbraio 2021 all’interno della della collettività e quindi anche quel- nostra comunità. lo personale. I protagonisti della Santa Messa del- La situazione di emergenza che ci sia- le ore 10:30 sono state le famiglie mo ritrovati a vivere in questo compli- che hanno battezzato i loro i bam- cato periodo ci porta a sperimentare bini nello scorso anno. Sono proprio sulla nostra pelle quanto sia attuale i più piccoli da cui parte il significato e, allo stesso tempo, delicato, il tema profondo della Vita e a cui è necessa- della libertà. Improvvisamente abbia- rio rivolgersi per continuare a vedere mo dovuto fare i conti con la limita- la speranza in un futuro migliore. zione dei nostri rapporti interperso- Il simbolo di questa giornata è stata nali, riducendo al minimo i contatti una matita colorata, regalata al ter- con il prossimo. mine della celebrazione domenicale. La Giornata per la Vita 2021 ha volu- Questo semplice oggetto ha volu- to essere un’occasione per vedere la to significare come la nostra Vita sia libertà non solo come un “obiettivo” disegnata dalle mani di Dio e solo da perseguire ma, soprattutto, come lui può vedere il dipinto comple- uno “strumento” per raggiungere to. Come afferma Madre Teresa di il bene comune, sia nostro che de- Calcutta: “Tutto è stata opera di Dio. gli altri. Ciò che unisce realmente la Niente è stato opera mia. Io non sono Libertà e la Vita è il concetto di Re- che una piccola matita nelle mani di sponsabilità: senza un’adeguata mi- Dio”. Queste significative parole sono sura e prudenza è infatti impossibile state scelte per trasmettere, a tutti co- trovare una vera alleanza tra questi loro che hanno partecipato alla Santa due aspetti che, al contrario, diven- Messa, il valore che possiamo dare terebbero mezzi di prevaricazione. alle nostre vite per adempiere al pro- Seguendo quest’ottica la libertà non getto divino. 24 l’angelo3
LE POESIE DÈI MÉSS DI ELENA ALBERTI NULLI l’angelo3 25
arte & cultura PICCOLO RIPASSO DI STORIA DEL CRISTIANESIMO 68. PIO IX E IL RISORGIMENTO Nonostante i tentativi portati avanti dai vari Papi per avvicinare la Chiesa alle mutate realtà socio-economiche, la presenza in Italia di uno Stato Pon- tificio nel periodo in cui ci si avvicina- va all’unità nazionale, rappresentò un sicuro ostacolo. Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI condivisero pienamen- te la politica reazionaria del cancellie- re austriaco Klemens von Metternich (1773-1859) e non solo non incorag- giarono, ma osteggiarono aperta- mente i moti risorgimentali, attirando sul potere temporale dei Papi una carica di odio tale che la sua soprav- vivenza momentanea dovette essere sostenuta dall’aiuto determinante della Francia. Nel 1846, il 17 giugno, Giovanni Ma- ria Mastai Ferretti salì al soglio di Pie- tro con il nome di Pio IX. La sua nomi- mutare radicalmente la propria po- na fu accolta inizialmente con favore, litica. Con l’aiuto di Napoleone III ri- essendo considerato uno spirito li- conquistò Roma e tutto il suo Stato, berale e quando, il 14 marzo 1848, ristabilendo nel contempo l’antico re- diede una costituzione al suo Stato, gime assolutistico. Ma ormai il moto la popolazione la accolse con gran- di unificazione nazionale, alla cui te- de entusiasmo. Ma già nel mese di sta si era posto Vittorio Emanuele II novembre, all’apertura della camera con il suo primo ministro Camillo Ca- dei deputati, il primo presidente dei vour, era diventato inarrestabile. ministri Pellegrino Rossi venne assas- sinato da radicali rivoluzionari. Non Nel 1859 lo Stato perse la Romagna volendo rischiare una guerra civile, il e, nel 1860, dopo la sconfitta di Ca- Papa fuggì a Gaeta, accolto da Ferdi- stelfidardo (18 settembre) le truppe nando II di Borbone. pontificie furono costrette ad abban- donare l’Umbria e le Marche. Dopo Il programma politico del Rossi rap- che nel 1861 Vittorio Emanuele II si fu presentava un tentativo di conciliare fatto proclamare, a Torino, re d’Italia, le istanze rivoluzionarie con gli inte- il principale obiettivo divenne Roma. ressi del Papa: la sua uccisione, nello Per due volte Garibaldi, nel 1862 e spegnere ogni speranza di possibile nel 1867, tentò di conquistarla, ma compromesso, spinse il pontefice a le truppe francesi che presidiavano 26 l’angelo3
la città riuscirono a respingere i vo- Maria, attraverso la proclamazione, ARTE & CULTURA lontari del generale. Nel 1870 però la nel 1854, del dogma dell’Immacolata Francia, entrata in guerra con la Ger- Concezione. Nel frattempo nel 1846 mania, fu costretta a ritirare le proprie a La Salette e nel 1858 a Lourdes si truppe di stanza a Civitavecchia. I verificarono le apparizioni a due piemontesi ne approfittarono subito pastorelli savoiardi e a Bernardette e, dopo un breve cannoneggiamen- Soubirous. Nel 1867 venne celebrato to, riuscirono ad entrare nella Città con grande rilievo il centenario della Eterna attraverso la breccia di Porta morte di S. Pietro mentre, nel 1871, Pia. Era il 20 settembre e terminava vi furono i festeggiamenti per il suo così l’esistenza millenaria dello Stato venticinquesimo di pontificato, tra- Pontificio. guardo mai prima raggiunto da altri papi. Nel giugno del 1871, Vittorio Ema- Il suo grande zelo religioso lo portò nuele fissò la propria residenza a a promuovere, nel 1864, due docu- Roma, insediandosi al Quirinale. Le menti: il “Sillabo” e l’enciclica “Quan- proteste e le scomuniche del Papa, ta cura” dove, preoccupato per la cre- che si era nel frattempo ritirato in azione in Germania, Messico ed Haiti Vaticano, furono inutili. Con la legge di nuove chiese nazionali, venivano delle guarentigie il nuovo governo gli raccolte le condanne già emanate concesse una rendita annua, il pieno precedentemente nei confronti di esercizio delle funzioni spirituali, i di- vari errori dottrinali, delle società se- ritti sovrani e l’inviolabilità. Pio IX re- grete, del socialismo e di tutte le dot- spinse queste offerte, considerandosi trine che minavano il primato civile “prigioniero del Vaticano”. Nel 1878, del Pontefice, riaffermando inoltre la con il famoso Non expedit, proibì ai validità di alcune leggi della morale cattolici la partecipazione alle elezio- naturale e cristiana. ni politiche, con il risultato di tenere lontane dalla vita politica tante per- In sintesi, si può dire che il governo sone di valore, di lasciare il campo di Pio IX fu essenzialmente difensi- alle forze radicali e di far inasprire vo: rafforzò e purificò la Chiesa, ma i rapporti tra il governo italiano e la la isolò dalla società civile e non Chiesa. permise aperture verso le idee del mondo contemporaneo. Soprattutto, Detto dell’attività “politica” di Pio IX, non capì che l’intransigenza avrebbe non si può non riconoscere che ne rischiato di rendere sterili anche le svolse una parallela di natura spiri- attività più buone e che le condizioni tuale, dando un notevole impulso del cattolicesimo ne avrebbero risen- all’opera missionaria e autorizzan- tito in maniera rilevante. I suoi ultimi do l’istituzione di oltre 200 nuove anni di pontificato furono molto tristi diocesi in tutto il mondo. Numerose e nei suoi discorsi e nei suoi scritti ve- confraternite ed associazioni venne- nivano ripetute con insistenza accuse ro riconosciute e promosse durante contro gli usurpatori del suo Stato e il suo pontificato e tra queste la So- contro i suoi nemici. Morì il 17 febbra- cietà della Gioventù cattolica fondata io 1878. nel 1868 da Mario Fani e da Giovanni Acquaderni. Grande attenzione ven- Sergio Amighetti ne riservata alla figura della Vergine (… continua…) l’angelo3 27
le nostre rubriche VEROLA MISSIONARIA XAVERIAN FATHERS FATHERS ATTESTAZIONE DI EROGAZIONE LIBERALE A FAVORE DELLE MISSIONI SAVERIANE IN BANGLADESH. Io sottoscritto, PIETRO LUIGI LUPI, cittadino italiano, passaporto N: YB5048687, Missionario Saveriano in Bangladesh, DICHIARA di aver ricevuto da parte del Gruppo Missionario “CONOSCERCI”, Verolanuova, Brescia, nel mese di novem- bre 2020, a mezzo dell’Associazione Missionaria Savariani Onlus, il sostegno per l’intero anno scolastico 2021, alla conduzione del Progetto: - Scuola “San Li Mro Para”, Lama, Bandarban, Bangladesh. Con riconoscenza, In fede, P. Pietro Luigi Lupi s.x. DHAKA 06.01.2021 28 l’angelo3
LE NOSTRE RUBRICHE Il Gruppo Missionario “CONOSCER- CI” non è andato in pensione anche se non fa più attività manuale, quale stizie, ci sta interpellando sempre di più. I nostri sforzi si stanno accentran- do sull’istruzione, la cultura, la forma- sgombero cantine e riciclo. zione professionale sempre a fianco dei missionari. Con la pubblicazione dei nostri arti- Oggi veniamo contattati da molte as- coli in cui siamo chiamati amici dai sociazioni, istituti religiosi che sono in bambini dell’Amazzonia brasiliana, difficoltà. È sempre stata prioritaria la come pure dai bambini e bambine nostra attenzione all’esperienza esi- della scuola di San Li Mro del Bangla- stenziale perché sarebbe impossibile desh per noi si tratta di un impegno tralasciare nella vita la propria “mis- non indifferente, è comunque un mo- sione” di qualsiasi genere essa sia. tivo in più per sentirci utili a prosegui- re la nostra missione. La vera Missione per ognuno è lo Spirito del Signore che spinge ad Questa pandemia che sta travolgen- aiutare, accogliere chi è nel bisogno do il mondo intero e che crea tante “con-passione”, vegliare, aiutare e difficoltà, specie per i più poveri che promuovere. devono sopportare troppi problemi, che non hanno reddito e molte ingiu- Gruppo Missionario “CONOSCERCI” l’angelo3 29
le nostre rubriche EVANGELIZZARE: I GIOVANI: INTERESSE O NOIA? S tando a quanto don Bo- sco diceva: “basta che siate giovani perché io vi ami proprie tendenze giovanili che porta- vano progressivamente al vizio. Don Bosco girando e girando per le vie di assai!” Noi abbiamo un de- Torino riesce piano piano, e non sen- bito di riconoscenza per chi za difficoltà, a raggruppare un buon ha detto questo e un debito numero di giovani sfaccendati a cui di impegno circa l’oggetto proporre una famiglia, un ricreatorio, della frase. Se io guardo la un lavoro e una educazione adatta a realtà che vivo attorno a me loro. La ricerca risulta parecchio ar- posso ben dire che parlando dua ma l’insistenza, il coraggio e la dei genitori noto un gene- buona volontà di don Bosco riusciva ralizzato sospetto: chi si fida a fare miracoli. Che miracoli ha com- più dei giovani oggi? E così piuto questa tenacia educativa al andando si diffonde questo punto che anche le autorità civili, non malumore e questa “malfidenza” nei di sicuro di stampo cattolico, furono confronti di queste persone con le conquistate dalla tenacia e volontà quali abbiamo a che fare tutti i gior- del giovane prete piemontese. ni. Tra gli educatori (genitori, adulti in Queste indicazioni di premessa pos- genere, insegnanti, sacerdoti) si inge- sono far sembrare un’avventura sem- nera doppia funzionalità dei giovani: plice che toccò a don Bosco, tutt’altro. forti nelle cose da fare e problematici Ricordiamo a onor del vero l’impe- nelle cose da dire e da provare. Cer- gno di questo sacerdote a cercare in chiamo sempre i giovani per le cose tutti i modi una vera e sana educazio- difficili e impegnative da fare ma non ne dei giovani affidati alle sue cure li cerchiamo mai come consiglieri e pedagogiche. La cosa bella che noi propositivi in ciò che c’è da program- notiamo nel sistema pedagogico di mare. Riandando alla storia di don don Bosco era soprattutto che quan- Bosco dobbiamo subito sottolineare do parlava di giovani intendeva non come nel suo tempo, l’ottocento, i solo quelli ossequienti, obbedienti ragazzi adolescenti giovani, dovute e buoni come san Domenico Savio le situazioni economiche familiari, ma privilegiava soprattutto quelli più erano lasciati un po’ ai margini: o su- poveri e bisognosi in tutti i sensi e ai bito al lavoro duro o abbandonati a quali voleva dare una buona forma- istituzioni provvidenziali (dove esiste- zione secondo cui tutti i ragazzi del vano) e quindi crescevano quasi au- suo oratorio dovevano uscire nella tonomamente e come la provvidenza vita: onesti cittadini e bravi cristiani. dava loro di vivere. Famose erano le Il carisma salesiano prende lo spun- retate educative di don Bosco a To- to da un santo rinascimentale: San rino alla ricerca di quei ragazzi, ed Francesco di Sales, da qui il nome erano tanti, sprovvisti di lavoro, di salesiani, che fu l’ideatore del titolo una stabile famiglia, abbandonati alle che don Bosco dà alla sua congre- 30 l’angelo3
gazione, sarà chiamata Salesiani. Va di lavoro timorati di Dio, cercava oc- LE NOSTRE RUBRICHE da sé che il sogno dell’educazione casioni di svago per loro le più sane salesiana è tutta accentrata sulla dol- possibili, cercava insomma un tempo cezza, amorevolezza che ogni ragaz- ed un ambiente favorevole alla loro zo riceverà frequentando l’oratorio crescita umana e cristiana. Oltre a ciò di don Bosco. Un grande vantaggio tutelando in tutto i suoi lavoratori offri pedagogico per questi ragazzi sarà anche nel suo oratorio delle possibi- quello di stare insieme nell’oratorio, lità di impiego per alcuni altri ragazzi di avere un padre come don Bosco non impegnati altrove: una stamperia e una mamma come mamma Mar- per editare libri e volantini, una espe- gherita che accompagnò don Bosco rienza teatrale che rendesse i ragaz- a Torino dopo la morte del marito. zi capaci di assimilare contenuti e di Gli inizi di questo tentativo educativo renderli sul palcoscenico, aziende o furono certo non facili: mancava una fabbriche che curassero calzature per casa per alloggiare i ragazzi, don Bo- gli educatori e per i ragazzi-convittori. sco doveva provvedere a tutto e ogni La fantasia poi aprì mente e cuore di ragazzo aveva il suo mondo di pro- don Bosco di bussare alle porte dei blemi e di gioventù. E quando un ra- tanti benefattori che in modo diret- gazzo sbagliava che fare? Don Bosco to o indiretto sovvenivano ai bisogni aveva studiato uno stile suo proprio della grande famiglia salesiana. Non per richiamare il ragazzo deficitario: dimentichiamo però un aspetto fon- una parolina all’orecchio. I rimproveri damentale di questo carisma di don hanno sempre dato fastidio ad ogni Bosco: l’apertura alle missioni estere. persona, occorreva perciò corregge- Cresciuti alcuni ragazzi, e assunte le re senza svalutare la persona: ecco responsabilità nella Chiesa aprirono perché don Bosco privilegiava una mente e cuore alla prima esperienza correzione individuale, possibilmen- missionaria in America Latina, nella te all’orecchio sottovoce. Qualunque quale ebbe modo di sperimentare cosa un ragazzo avesse fatto richie- la bontà del suo metodo formativo, deva immediatamente l’incontro evangelizzare quelle popolazioni assolutorio del sacerdote, vicario di e creare un naturale scambio tra la Cristo, e immediatamente mettere il Chiesa-madre e le popolazioni che ragazzo in condizione di non essere nelle lontane terre sudamericane e turbato delle malefatte, correre a gio- poi in altre parti, potessero godere care con gli altri e così non pensare della bontà e preziosità del suo ca- più all’accaduto. È da ricordare inoltre risma. La cosa bella che possiamo che don Bosco raccomandava la con- ricordare qui è stata l’assoluta origi- tinua occupazione del tempo libero nalità e modalità con cui questo ca- perché ogni ragazzo avesse modo e risma educativo si è espanso in tutto tempo di scacciare ogni tentazione il mondo grazie anche all’ingegno di e quindi riprendere quel cammino questo grande santo. A sommi capi di formazione iniziato. Se il tempo ma con grande affetto rileggiamo la di studiare e giocare poteva essere vicenda di questo grande santo per- bene impiegato, un altro modo edu- ché anche noi possiamo fare dell’e- cativo che don Bosco prediligeva era ducazione una grande carta vincente quello del lavoro. Per i propri ragazzi per la nostra gioventù. cercava un lavoro che fosse di aiuto per la propria crescita, cercava datori Don Sergio l’angelo3 31
le nostre rubriche IL PROFETA AGGEO I l libro di Aggeo, redatto intorno al 520 a.C. circa, è composto da 2 ca- pitoli e contiene vari oracoli, ma, in presente. Ma c’è di più. Dice infatti il Signore: “Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io particolare, esortazioni agli Ebrei a scuoterò il cielo e la terra, il mare e la ricostruire il tempio che confermano terraferma. Scuoterò tutte le genti e la speranza messianica. affluiranno le ricchezze di tutte le gen- Con Aggeo inizia l’ultimo periodo ti e io riempirò questa casa della mia profetico, quello dopo l’esilio babi- gloria, dice il Signore degli eserciti… lonese. Prima dell’esilio la “parola sii forte, popolo tutto del paese” (Ag d’ordine” dei profeti era stata “pu- 2,6-7). Ancora una volta, come in pas- nizione”; durante l’esilio è diventata sato, Dio avrebbe aiutato il suo popo- “consolazione”. Ora è “restaurazione”. lo, rendendoli forti, donando anche Aggeo arriva in un momento in cui, la vittoria sui nemici circostanti. Gli i giudei rientrati da Babilonia, stanno Ebrei, deboli e impauriti, potevano costituendo una nuova comunità in essere forti perché il loro Dio è forte. Palestina e ricostruendo il Tempio. Oggi come allora, tramite le parole Il Tempio era il luogo privilegiato ad del profeta Aggeo, Dio ci invita a ri- accogliere la presenza di Dio e rico- flettere sulla nostra condotta. Quan- priva un’importanza centrale nel rap- te volte, infatti, appena usciti dalle porto degli uomini con Dio. Per que- prove o dopo avere sperimentato la sto i Giudei, come ricordato anche misericordia del Signore, siamo pieni nel libro di Esdra, iniziarono subito la di entusiasmo. Poi di fronte a nuove sua ricostruzione. avversità della vita, ci perdiamo d’a- I Giudei iniziarono bene quest’ope- nimo e trascuriamo il nostro rapporto ra per poi smarrirsi, presto infatti si con Dio, anziché affidarci interamen- occuparono di altre faccende, come te a Lui. Molte volte il demonio riesce la costruzione e la decorazione del- a farci credere che il nostro impegno le proprie abitazioni. Visto ciò, Dio per Dio non serve a nulla e siamo scelse di mandare il profeta Aggeo tentati di mollare tutto. Non bisogna per ammonirli e ricordare loro quali cedere a questa tentazione. Anzi, le fossero le vere priorità. Il popolo ri- complicazioni mettono alla prova la conobbe l’autorità del Signore e rice- nostra fede, ci purificano e permetto- vette in cambio la promessa: “corag- no di avere ancora più fede. Quando gio, popolo tutto del paese - oracolo siamo deboli, Dio è forte e possiamo del Signore - e al lavoro, perché io essere forti in Lui. sono con voi” (Ag, 2,4). Si tratta del- La più grande benedizione è la co- la frase certamente più rassicurante munione con Dio, questo richiede che possa essere pronunciata: anche un percorso e un desiderio di santità in mezzo alle difficoltà, anche contro con un autentico timore verso di Lui. ogni aspettativa umana, il Signore è Quando Dio è con noi, il nostro ope- 32 l’angelo3
rare non sarà mai vano. Al contrario, ogni cosa e qui, sulla Terra, abbiamo LE NOSTRE RUBRICHE senza Dio nella nostra vita manche- delle possibilità che non si ripeteran- rà sempre qualcosa. Si mangerà, ma no mai più. Per questo non dobbia- senza essere sazi. Si berrà, ma senza mo sprecarle. essere ristorati. Si vivrà, ma senza tro- varne il senso. Ci si trascinerà in un’e- Gesù ci ha ammonito dicendo: “Cer- sistenza banale, in cui ogni giorno è cate prima il regno e la giustizia di Dio uguale all’altro, senza alcuna gratifi- e tutte queste cose vi saranno date in cazione reale. più” (Mt 6,33. Chi è stato perdonato e Non siamo responsabili per i no- salvato dai suoi peccati, appartiene a stri risultati, ma siamo responsabili Dio e non sarà mai solo. Dio è fedele della nostra obbedienza al Signore, sempre, anche quando lo releghiamo lasciando che Lui si occupi dell’esi- in un angolo. Dio ha promesso che to. Abbiamo il dovere di annaffiare i non abbandonerà mai coloro che, semi, curare le piante, ma la crescita con la morte e resurrezione di Cristo, e i frutti appartengono a Dio. Non sa- sono stati redenti e salvati. Come gli ranno, forse, i frutti che pensavamo di Ebrei di quel tempo, allora, non dob- cogliere, ma saranno i frutti migliori biamo temere nulla se Dio è con noi. che potremo far maturare se ci affide- remo alle Sue cure. C’è un tempo per Diac. Francesco Checchi Il profeta Aggeo l’angelo3 33
le nostre rubriche LA SCUOLA DELLA PAROLA Dall’opera di Carlo Maria Martini “I Vangeli” Esercizi spirituali per la vita cristiana CONTEMPLARE LA PASSIONE confronto diretto con Gesù, vivendo ciascuno il mistero della propria pre- sa di posizione verso il Regno. Gesù continua, nella sua passione, la sua missione di presentare il mistero del Regno alle persone più diverse e più lontane, a quelle che più sembra- no respingerlo, per compiere sino in fondo la sua missione di essere con noi. In qualche modo si verifica anco- ra la parabola del seminatore: Gesù si presenta – come seme – in diversi terreni e in ciascuno va incontro a una sorte diversa. È possibile allora meditare la pas- sione come una serie di episodi, di situazioni, in cui Gesù continua eroi- V enendo alla passione in se stessa, propongo un modo di contem- plarla che, penso, sia consono alla camente a essere il maestro buono, che insegna come perdere la vita per acquistarla, come rinnegare sé stessi, struttura di Marco. Nel suo vangelo la come prendere la croce, come farsi passione è tutta un susseguirsi di pic- servo e schiavo di tutti; realizzazio- coli quadri che descrivono situazioni ne, cioè, del programma che egli ha umane, cioè confronti di persone. enunciato nei capitoli 9 e 10 di Mar- co. Non è tanto un resoconto concatena- to di eventi. E neanche uno studio sul- Possiamo contemplare questi quadri, la concatenazione delle cause, anche uno per uno, considerando in ciascu- se questo è presente. Il modo di rac- no il mistero del Regno come seme contare di Marco è piuttosto quello di evangelico che riceve risposte di- una serie di quadri in cui i diversi per- verse: Gesù e Giuda, Gesù e le guar- sonaggi di questo mondo entrano in die, Gesù e il sinedrio, Gesù e Pietro, 34 l’angelo3
Gesù e Pilato, Gesù e Barabba con la punto comincia un fluire graduale di LE NOSTRE RUBRICHE folla, Gesù e i soldati, Gesù e Simone consolazione e di pace. Già nella pas- di Cirene, Gesù e i crocifissori, Gesù sione, così come è raccontata, nasce e i derisori, Gesù e il Padre, Gesù e il dunque il senso della consolazione e centurione, Gesù e le donne presso della pace che durerà fino al sepol- la croce, Gesù e gli amici. cro, preparando la scena della risur- Si tratta di una galleria di persone che rezione. si confrontano con il seme del Regno. Ciascuno con una diversa risposta, Possiamo tener conto di questa pro- davanti a un Gesù sempre uguale nel gressione e poi del graduale suben- suo atteggiamento di disponibilità e trare di una nuova atmosfera, quan- di offerta di salvezza. do Gesù è sulla croce. Assaporiamo Basta prendere una dopo l’altra que- il mutamento che misteriosamente il ste scene e contemplarle. C’è in esse crocifisso arreca a coloro che gli sono una certa progressione, un crescen- vicini: le donne, gli amici. do continuo di umiliazioni sino alla scena decima, quella dei derisori. Ecco alcune indicazioni per una rifles- sione su queste scene della passione. Un altro particolare importante, in Esse devono costituire un frequente queste scene, è il silenzio di Gesù. argomento della nostra contempla- Parla brevemente all’inizio, parla a zione, perché sono il contravveleno Giuda, parla alle guardie, al sommo quotidiano a quella atmosfera del sacerdote, parla ancora nella quarta mondo in cui viviamo e di cui parla scena, a Pilato. E poi tace. Tutti girano Paolo scrivendo agli Efesini. È nell’at- attorno a Gesù come in una dramma- tenta contemplazione della passione tica giostra ed egli, col suo silenzio, che si sciolgono i nodi di situazioni domina tutto. Contempliamo il con- difficili a comprendersi e si chiarisco- trasto tra le persone che si agitano, no i giudizi su situazioni ambigue. che fanno e dicono una cosa o l’altra Confrontato con questo paradigma, e Gesù che, con la sua silenziosa pre- ciò che è scoria viene a cadere e ri- senza, è al centro, dominatore di tutta mane, invece, ciò che evangelica- una situazione caotica e convulsa. Col mente vale. È forse per mancanza di suo esistere, col suo essere là, Gesù riflessione, di meditazione, di con- parla, Gesù giudica. templazione sulla passione di Gesù, E infine l’ultima parola di Gesù, il che oggi assistiamo a molte confu- grido “Dio mio, Dio mio, perché mi sioni. La passione ha una parte così hai abbandonato?”, che esprime, al preponderante nei Vangeli, proprio tempo stesso, l’apice e il fondo del per offrirci un elemento sicuro di di- cammino della croce, percorso sino scernimento. all’estremo della desolazione ma che, insieme, manifesta un’immensa fidu- cia. (Tratto dal II volume “Opera omnia” edito da Bompiani /Rizzoli Libri 2016) Al centro di tutto, nella scena unde- cima sta questa parola di Gesù, la sua invocazione al Padre. Da questo A cura di Bonini Natale l’angelo3 35
le nostre rubriche “VITA E CAMMINO DI FEDE DI FRANCESCO D’ASSISI“ DA SAN DAMIANO ALLA PORZIUNCOLA IL MANDATO È CHIARO Q uando Francesco confessa: “Lo stesso altissimo mi rivelò che do- vevo vivere secondo la forma del san- a pregare, a chiarire la sua chiamata, ma non vi si è stabilito. Francesco sce- gliendo di vivere secondo il Vangelo, to Vangelo” (FF 116) e quando, ormai in forza di tale orientamento non può prossimo a morire, raccomanda “più rimanere e non rimane indifferente di ogni altra norma il santo Vangelo” all’invito di Gesù ai discepoli, che è (FF 806), si muove nel contesto del- quello di provarsi e dare continuità e la storia della propria conversione: compimento alla costruzione del Re- ascoltando il Vangelo, gli si chiarì che gno di Dio sulla terra. Oltre che ten- cosa dovesse fare. dere alla propria santificazione o sal- È partendo da questo presupposto vezza, il Vangelo chiede di dedicarsi, che si sciolsero molti dubbi e che la prima di tutto, a quella degli altri. sua vita trovò definitivamente la dire- Solo così si può essere più sicuri del- zione e la meta. Cessarono i suoi ten- la propria. La spoliazione, la povertà, tennamenti e fu mosso dallo slancio la semplicità, l’umiltà, sono già una di compiere imprese mai tentate pri- tacita testimonianza, ma Gesù chiede ma. Scrive il Celano: “Da allora, con anche di annunciare, commentare, grande fervore ed esultanza, egli co- spiegare il Vangelo: “Quello che ave- minciò a predicare la penitenza, edi- te udito in segreto, predicatelo dai ficando tutti con la semplicità della tetti” (Lc 12, 13-14). Ed egli cammina sua parola e la magnificenza del suo con il suo tempo, si sposta in mezzo cuore” (FF 358). al trambusto delle città o nel silenzio Un tale entusiasmo infiamma e trasci- delle campagne, mescolandosi, sen- na e Francesco non rimase a lungo za confondersi, con i rispettivi abitan- solo. Chi ha chiarito a se stesso i pro- ti, sempre umile e dimesso, ma forte pri obiettivi e si appresta a perseguirli e travolgente come il candore del- con gioia, questi trova chi lo aiuta. la sua anima e la semplicità del suo Il ritiro, la solitudine, il deserto fanno cuore. E anche se la sua presenza, parte della spiritualità di Francesco, se le sue doti fisiche, la sua oratoria ma non sono e non saranno mai la non erano eccezionali, le sue doti di sua aspirazione definitiva. Fin dai pri- qualità interiori, la sua tenerezza, la mi incontri con il Vangelo comprese sua dolcezza, la sua semplicità, erano che era volontà di Dio che rimanesse sempre disarmanti. nel mondo e non si ritirasse in eremi A ciascuno parlava di quello che ave- o in conventi. Egli si è portato spesso va nel cuore e soprattutto parlava nel deserto, negli eremi, a meditare e come un fratello ai fratelli. Il vangelo è 36 l’angelo3
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