In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
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Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO DELLA DIOCESI DI RAGUSA PERIODICO D’INFORMAZIONE In simplicitate cordis ANNO XXXVII - N. 663 LUGLIO -AGOSTO 2021
PRIMO PIANO IN SIMPLICITATE CORDIS 4 Benvenuto, vescovo Giuseppe! Mario Cascone 6 Il suo episcopato è iniziato nel segno della speranza e dell’umiltà Alessandro Bongiorno 10 Subito un legame di comunione e affetto Alessandro Bongiorno 11 «La accogliamo con affetto e gioia» Sebastiano Roberto Asta 12 L’ordinazione nel giorno della Vergine Maria del Carmelo Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977 Carmelo Ferraro ROC n. 1954 13 Conoscere, custodire, colorare Renato Meli Direttore Responsabile 14 Il bastone pastorale del nuovo vescovo Mario Cascone 15 Stile e missione nel motto e nel suo stemma 16 1950-2021: inizia il sesto episcopato Condirettore Alessandro Bongiorno Alessandro Bongiorno Si ringrazia per ilservizio fotografico In redazione, segreteria e amministrazione Gabriella Chessari Via Roma, 109 Ragusa In Diocesi Tel. 0932646419 21 Pastorale familiare: visione aggiornata e profetica insieme@diocesidiragusa.it Fiorenza Di Martino 22 I 100 della comunità dell’Annunziata Stampa 23 Sant’Antonio da Padova a Comiso NonsololibriSrls Un anno ricco di spiritualità e carità Tel. e Fax 0932621130 Giovanni Epaminonda Impaginazione a cura di 24 Brevi dalla Diocesi Gabriella Chessari Chiesa e Società 26 Come oro nel crogiolo, così il dolore purificato 26 luglio 2021 diventa fede matura Emiliano Amico 28 La Caritas contro la povertà educativa Vincenzo La Monica 29 Il desiderio di portare a termine l’affare non può giustificare il cattivo gusto Saro Distefano Attualità 31 Nuove opportunità per i giovani Renato Meli 32 Pochi i bambini, sempre più gli anziani Emanuele Ochipinti 33 Il 10 ottobre Vittoria finalmente al voto Maria Teresa Gallo 34 Umanità e dignità anche nelle carceri Vito Piruzza
in 4 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS Benvenuto, vescovo Giuseppe! Di nuovo in cammino insieme a te B envenuto, carissimo vescovo Giu- seppe! Benvenuto in questa Chiesa di Dio che è in Ragusa, nella quale lo prai coordinare al meglio i nostri sforzi e le nostre migliori intenzioni. La Chiesa ragusana ti accoglie con lo della fede e capace di esprimere una forte appartenenza ecclesiale. In linea di continuità con la feconda Spirito ti ha posto come Pastore per stesso affetto e calore con cui ha accolto azione pastorale dei tuoi Predecessori, confermarci nella fede e guidarci nella i tuoi predecessori, ai quali ha fatto sen- si tratta ora di proseguire su una strada carità. tire la naturale generosità di un popolo già tracciata e collaudata, anche se con Benvenuto in questa Chiesa giovane, sostanzialmente buono, a tratti perfino le caratteristiche originali di te, nostro vivace, dinamica, aperta all’azione dello ingenuo e “babbu”, ma profondamente nuovo Vescovo, che non mancherai di Spirito Santo; una Chiesa sinceramente legato alle più autentiche tradizioni imprimere la tua impronta nel cammino disponibile a percorrere l’itinerario ec- dell’intera comunità ecclesiale dioce- clesiologico di comunione tracciato dal sana. Concilio e che, proprio per questo, ha Ti accogliamo Il nostro impegno non può che essere bisogno della tua sapiente azione, co- con lo stesso affetto quello di camminare insieme, popolo e sciente com’è di tutte le difficoltà che e calore Pastore, in un clima di corresponsabi- gravano su coloro che vogliono vivere con il quale lità ecclesiale, nel rispetto dei ruoli di in spirito di fraternità e di collabora- abbiamo accolto ciascuno e, soprattutto, nella volontà di zione pastorale. i tuoi predecessori valorizzare i carismi che lo Spirito dona Siamo certi che con le tue capacità sa- a tutti i battezzati.
in5 Al Vescovo spetta il discernimento di questi decenni sono stati ampiamente della famiglia, dei giovani, del lavoro. questi doni, a tutti noi compete la do- valorizzati nel loro ruolo ecclesiale, fino Carissimo vescovo Giuseppe, siamo cile obbedienza alle indicazioni del Pa- a dirigere diversi uffici diocesani. La pronti a rimetterci in cammino insieme store. Ciò vale in modo particolare per Chiesa ragusana conta su ottimi laici, a te, sostenendoti anzitutto con la no- i presbiteri, che, come suggerisce il de- che la sostengono con generosità e stra preghiera: in ogni Messa noi ricor- creto conciliare “Christus Dominus”, competenza, spccialmente in quei deremo il tuo nome e ci impegneremo “in unione con il vescovo partecipano campi che sono più congeniali alla loro a vivere nello spirito della comunione all’unico sacerdozio di Cristo e perciò vocazione: la gestione economico-am- ecclesiale. In gergo scautistico si po- sono costituiti provvidenziali coopera- ministrativa, la presenza sul territorio, trebbe augurare: buona strada! tori dell’ordine episcopale. le comunicazioni sociali, la pastorale Mario Cascone (…) Perciò essi costituiscono un solo presbiterio e una sola famiglia, di cui il vescovo è il padre”. Questa Chiesa è arricchita anche dalla presenza di religiosi e di religiose, che hanno sempre dato un notevole ap- porto alla sua azione pastorale e alla promozione di una spiritualità, che sap- pia coniugare insieme azione e contem- plazione. È appena il caso di ricordare che questa è la Diocesi della beata Maria Schininà e della beata Maria Can- dida dell’Eucaristia: la prima, capace di promuovere un’azione caritativa gene- rosa e moderna; la seconda, monaca carmelitana, definita da Giovanni Paolo II “una mistica dell’Eucaristia”. Naturalmente il nostro “camminare insieme” non potrà non avvalersi del considerevole apporto dei laici, che in
in 6 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS Monsignor Giuseppe La Placa è tra noi Il suo episcopato è iniziato nel segno della speranza e dell’umiltà N el giorno dedicato alla Madonna del Carmelo dell’anno 2021 è ini- ziato il ministero episcopale di monsi- cura – ha detto – dei più poveri e fragili, di quelli che il Papa ha definito i tanti, troppi crocifissi di oggi. Avranno un nel suo stemma, ha evidenziato che l’unico piano pastorale possibile sarà «tendere alla santità in semplicità di gnor Giuseppe La Placa. posto privilegiato nella mia mente e nel cuore, ricercare Dio in semplicità di Le campane a festa hanno accolto il mio cuore. La Chiesa è chiamata – ha cuore». E poi la dichiarazione con la nuovo vescovo di Ragusa cui neanche le aggiunto – a stare vicina ai crocifissi quale preso in sposa la Chiesa di Ragusa norme restrittive sulla pandemia hanno con speranza, a dare loro ra-gione della della quale vuole essere guida con la impedito di apprezzare il calore del speranza. Cristo non gira attorno alle «parola e gli insegnamenti» ma anche benvenuto della popolazione iblea. La ferite, vi entra dentro e quello è il posto con l’«esempio». sua missione a Ragusa è cominciata nel della Chiesa perché solo lì si può intra- Parole che hanno fatto subito breccia segno della speranza. vedere la Resurrezione e la luce della tra i fedeli radunati in cattedrale, nel sa- Lo ha scandito in modo chiaro nel sa- speranza. E questo vale – ha sottoli- grato e in piazza San Giovanni con i luto rivolto ai fedeli in quello che è neato monsignor La Placa – soprattutto quali è nata subito una sintonia che è il parso il manifesto programmatico del oggi che la speranza sembra spe- modo migliore per iniziare un nuovo suo episcopato. «Voglio prendermi gnersi». Poi, rifacendosi al motto inciso cammino insieme. «Voglio prendermi cura dei più poveri e fragili, di quelli che il Papa ha definito i tanti, troppi crocifissi di oggi» Durante l’omelia, con la voce rotta dalla commozione, monsignor Mario Russotto, ha ricordato gli «intrecci mi- steriosi della Grazia di Dio» che legano, anche attraverso i vescovi, le diocesi di Ragusa e Caltanissetta. Una storia che con l’ordinazione di monsignor La Placa si rafforza ancora di più. Ed è si- gnificativo che a porre le mani sul nuovo vescovo di Ragusa sia stato pro- prio un figlio della Diocesi di Ragusa. «Oggi vengo a consegnare – sono pa- role di Russotto – un figlio della Dio- cesi di Caltanissetta a questa giovane, bellissima e straordinaria Chiesa».
in7 Monsignor Russotto ha presentato a pale a opera del cancelliere don Paolo il fratello Antonio e la sorella Gandolfa monsignor La Placa la Diocesi di Ra- La Terra. È stato proprio monsignor con le rispettive famiglie, e il nipote gusa come una «Diocesi di santi» co- Mario Russotto a imporre le mani sul Edoardo (nella foto in basso) che, ha struita «giorno dopo giorno con il capo dell’eletto, seguito dai vescovi rivelato monsignor La Placa prima del- sudore e la fede dei nostri padri» e per consacranti monsignor Salvatore Gri- l’inizio del rito incontrando i fedeli in questo merita «pastori santi». Citando stina, arcivescovo di Catania e presi- piazza San Giovanni, è stato il primo a le beate Maria Schininà e Madre Can- dente della Cesi; monsignor Francesco sapere e a informare la famiglia dell’ele- dida dell’Eucarestia, ha invitato monsi- Lo Manto, arcivescovo di Siracusa; e zione a vescovo dello zio. gnor La Placa «ad andare alla scuola di monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo Ad animare la celebrazione sono stati queste due donne», esaltando il motto emerito di Ragusa. Subito dopo gli altri i canti eseguiti dal Coro della Catte- “Con semplicità di cuore” scelto pro- vescovi presenti hanno compiuto lo drale, diretto dal maestro Giovanni Gia- prio dal nuovo vescovo. E nella sempli- stesso rito. quinta, con all’organo il maestro cità del cuore e nell’umiltà, questa In cattedrale ad assistere al rito i ge- Giorgio Occhipinti. Chiesa ha bisogno «di ritrovare lo spi- nitori del vescovo Rosario e Giuseppa, Alessandro Bongiorno rito di ricerca della verità» e quell’«unità» di cui proprio il pastore può e deve «essere perno». In precedenza monsignor Roberto Asta, nella veste di amministratore apo- stolico, aveva rivolto un saluto di ben- venuto ai presenti, manifestando i sentimenti di gioia dell’intera Diocesi di Ragusa al nuovo vescovo. Lo stesso monsignor Asta, dopo la proclamazione del Vangelo, ha chiesto al vescovo ordinante di procedere al- l’ordinazione dell’eletto e il rito ha avuto inizio con la lettura della bolla pa-
in 8 I riti esplicativi dell’ordinazione *Unzione crismale *Consegna libro dei Vangeli *Consegna dell’anello *Consegna della mitra *Consegna del pastorale
in10 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS Subito un legame di comunione e affetto tra il nuovo vescovo e il suo popolo Un po’ le limitazioni al traffico, un po’ le misure anti pan- demia, un po’ perché era un giorno lavorativo, un po’ perché il centro storico è sempre meno popolato, un po’ perché Ra- gusa è proprio così a salutare il nuovo vescovo nel tratto tra via Roma e corso Italia c’erano solo poche decine di ragusani pronti a sfidare le difficoltà e dire “io c’ero”. Della loro pre- senza resterà, però, sicuramente una testimonianza. Sono le tante foto scattate e inviate in tempo reale nell’etere. Dietro le transenne, i volti spuntavano inevitabilmente dietro gli smartphone. Forse più selfie che applausi e solo le campane ad alzare il tono e il clima della grande festa. In piazza l’ab- braccio non è stato più solo virtuale. Monsignor La Placa sin Q uando il sole si è spinto ancora un po’ più in basso e an- dai primi momenti ha conquistato tutti proprio con quella cora un po’ più a ovest e un velo d’ombra si è posato “semplicità di cuore” che ha voluto come motto del suo epi- sul sagrato della cattedrale, prima, e sulla piazza, dopo, si è scopato e che era stampata nelle magliette rosse dei volon- capito che neanche il più caldo mese di luglio che si ricordi tari. Quando dal palco, don Graziano Martorana, ne ha poteva scalfire la grande festa che stava per iniziare. Il grande consegnata una anche al vescovo è subito scattato quel le- giorno era davvero arrivato. La cattedrale, il sagrato, la piazza game di comunione (e anche di affetto) tra il vescovo e il suo hanno aperto i loro varchi per accogliere quanti, muniti di popolo. pass, avevano la possibilità di assistere al rito. I volontari, gli Poi la cerimonia, il saluto e la benedizione dei presenti, il animatori della pastorale giovanile, le associazioni del soc- ritorno in Vescovado. corso, gli scout, gli uomini delle forze dell’ordine (che hanno Inizia l’episcopato di monsignor Giuseppe La Placa. svolto con discrezione un ruolo delicato e fondamentale) Al. Bon. erano già al loro posto. Chi c’era ha dovuto gestire la voglia di riabbracciare chi magari non incontrava più da qualche tempo con la prudenza dei gesti che la pandemia ancora ci impone. Tanti volti conosciuti. Ma anche tanti volti che al- zavano gli occhi verso la maestosità della cattedrale come se fosse la prima volta. Il loro accento confermava la sensazione. Venivano da Caltanissetta, Resuttano, da altri paesi: terre che ora sentiamo più vicine e ci sono già amiche. La macchina organizzativa aveva cercato di non lasciare nulla al caso e, alla fine, sono arrivati i meritati complimenti per chi ha operato e per chi, con in testa monsignor Roberto Asta, ha coordinato un servizio reso ancora più complesso dalle restrizioni della pandemia. Ognuno al suo posto con un compito chiaro e preciso. Tutti pronti a venirsi incontro. Quando monsignor La Placa, accompagnato da don Ric- cardo Bocchieri, ha lasciato il Vescovado per raggiungere piazza San Giovanni (bello l’aver voluto ricevere il benvenuto dalla sua gente prima ancora che dalle autorità) dietro le tran- senne non ha trovato una folla vociante.
in 11 Il saluto di monsignor Roberto Asta «La accogliamo con affetto e gioia» E minenza Reverendissima, eccellentissimi Vescovi, ca- rissimi presbiteri e diaconi, persone consacrate, semi- naristi, fedeli tutti, distinte autorità civili e militari, sentiamo Essa è consapevole che il suo nuovo vescovo porta con sé una vasta esperienza ed una ricca preparazione, avendo svolto nella sua diocesi di origine vari delicati compiti di re- il dovere di esprimere anzitutto la profonda gratitudine della sponsabilità; sa che lei è ministro di Dio fedele, dal cuore Chiesa di Dio che è in Ragusa a Papa Francesco, che ha do- grande, capace di ascoltare e di accostare le persone con nato a questa nostra giovane diocesi un nuovo pastore nella semplicità. persona di S.E. Mons. Giuseppe La Placa, perché possa gui- E grazie anche alla Chiesa madre di Caltanissetta che l’ha darla, accompagnarla e servirla. generato alla fede, rappresentata dal carissimo vescovo E a nome di questa Chiesa dico con affetto e con gioia: ben- Mario, che saluto con fraterna cordialità; mentre esprimo un venuto, carissimo vescovo Giuseppe! caloroso benvenuto anche ai numerosi fedeli nisseni che Il ‘sì’ che lei ha detto al Santo Padre è il ‘sì’ alla chiamata hanno accompagnato il loro don Pino a Ragusa, come segno del Signore, il quale le chiede di mettere la sua fede, il suo della loro stima e del loro affetto. amore, la sua intelligenza, tutto te stesso a servizio di questa La nostra Chiesa particolare di Ragusa è consapevole che Chiesa ragusana. Ogni chiamata di Dio richiede fiduciosa è chiamata a fare proprio uno stile di presenza nel territorio disposizione del cuore e totale affidamento. Colui che diocesano che sia credibile e affidabile, attento ai complessi chiama al servizio è anche colui che assicura il suo sostegno cambiamenti in atto, che annunci il Vangelo nelle diversifi- e dona la forza di seguirlo con gioia nel dono di sé. Oggi per cate situazioni di vita degli uomini e delle donne del nostro l’imposizione delle mani dei vescovi presenti, lei sarà asso- tempo. La guida sapiente del nostro nuovo Vescovo possa ciato al collegio episcopale per essere ministro di Cristo, di- risvegliare la coscienza missionaria delle nostre comunità, spensatore dei misteri di Dio. riaccendere una più intensa passione pastorale e rinnovare Questa Chiesa, che ha intensamente pregato e con trepi- l’agire ecclesiale mediante un attento discernimento comu- dazione ha atteso il suo nuovo pastore, la ringrazia, l’accoglie nitario. e l’abbraccia. Sebastiano Roberto Asta Le parole pronunciate dall’amministratore apostolico durante la cerimonia di consacrazione in cattedrale
in12 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS L’ordinazione nel giorno della memoria della beata Vergine Maria del Carmelo L a felice scelta di monsignor Giuseppe La Placa di rice- vere l’ordinazione di vescovo di Ragusa nella memoria della beata Vergine Maria del Monte Carmelo è spunto per riscoprire questa antica e popolare festa con la quale in ma- niera specialissima viene onorata la Madre di Dio. San Paolo VI, nella Marialis Cultus la annovera tra le feste “celebrate da particolari famiglie religiose, che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi ecclesiali” (MC8). Lo stesso Papa, più avanti proclamerà devozione “cattolica” quella dello Scapolare del Carmine, che con la recita del Santo Rosario, sono state raccomandate lungo i secoli dal magistero della Chiesa. Tali affermazioni devono essere con- siderate alla luce di quella maternità che Paolo VI volle pro- clamare al termine del Concilio definendo Maria “Madre della Chiesa giacché Madre di Cristo”. Se è difficile poter stabilire con precisione le origini della devozione dello Scapolare del Carmelo, sappiamo che all’ori- gine esso rivestiva più un valore cristologico anziché ma- riano. Tale impronta, la assunse più tardi e legittimò ed identificò la specificità dei fratelli Carmelitani verso Maria. L’ordine del Carmelo, infatti, non ha nessun fondatore pre- ciso. All’origine di esso sta un gruppo anonimo di uomini, forse ex Crociati, che sul finire del 1190, si ritirarono sul Monte Carmelo, in Palestina, per vivere in solitudine, nel- l’ascesi e nella preghiera contemplativa, imitando il profeta indossato sarebbe stato salvato dall’Inferno. Così, lo Scapo- Elia. Essi vollero erigere una chiesetta dedicata a Maria, ri- lare già parte importante dell’abito carmelitano, assunse in conoscendo così a lei le caratteristiche riservate ai fondatori. base a questo racconto il segno di tenerezza e protezione di Su questa felice intuizione, anche quando l’ordine lasciò la Maria. Ridotto nel tempo a piccole dimensioni si diffuse ra- Terra Santa e approdò in Occidente, i seguaci degli eremiti pidamente vedendo nei secoli fiorire confraternite e associa- continuarono il loro servizio alla Madonna, lodandola con un zioni legate dalla comune devozione alla Madonna del speciale culto. La visione dello “scapolare” avvenuta a San Carmelo. Simone Stock (1251) si affermerà solamente nel secolo XV e L’occasione dell’ordinazione del vescovo Giuseppe ci fa avrà grande presa nel popolo umile e devoto. Si racconta che innalzare a Maria questa preghiera perché come a San Si- San Simone, che rivestiva in quell’anno la carica di Superiore mone doni favori al nuovo Pastore: “Fior del Carmelo, vite generale, supplicava la Madonna di proteggere con un pri- feconda, splendore del cielo, Vergine pura, singolare; Madre vilegio i frati che portavano il suo nome. Come risposta la fiorente, d’intatto onore, sempre clemente, dona un favore, Vergine Maria in un’apparizione concesse a Simone il dono Stella del Mare”. dello scapolare con l’assicurazione che chiunque lo avesse Carmelo Ferraro Il 16 luglio è un giorno consacrato a un culto con il quale viene onorata la Madre di Dio
PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 13 in Prendiamoci cura della nostra Chiesa coniugando tre verbi in prima persona C onoscere, custodire, colorare, rivelano un modo di “es- sere” nella storia salvifica di questo mondo. Tre azioni che possono adattarsi ad un’occasione così importante per siderio d’Infinito spesso inespresso? Per questo occorrerà “conoscere” tutti e ciascuno, per apprezzarne i talenti e so- stenerne i limiti. Potrebbe essere un modo per ritrovarci in la nostra Chiesa diocesana, l’arrivo del nuovo pastore, mon- “comunione”. signor Giuseppe La Placa. “Custodire” la nostra Chiesa, perché gli è stata affidata, “Conoscere” la nostra Chiesa, le nostre comunità parroc- perché è preziosa agli occhi di Dio. Come la “rosa” de “Il chiali, i nostri momenti di sagrato, il nostro modo di incon- piccolo principe” di Saint-Exupéry, non ce n’è una che le so- trarci, il nostro modo di celebrare e domandarsi che aria tira: miglierà perché si sarà preso cura solo di lei. Sarà la qualità è una brezza leggera, da cui lasciarsi sfiorare, oppure è un’at- del tempo dedicato, l’abbondanza dell’amore riversato a mosfera inquinata e stagnante? Se davvero vogliamo dare una darle un volto, il volto misericordioso di Dio. Ognuno di noi mano al nuovo Vescovo dovremmo rispondere ad una do- però è anche responsabile di questa “rosa”, che è la nostra manda che lui probabilmente non ci porrà mai: noi che aria Chiesa di Ragusa. Custodire è vigilare, assistere e proteg- portiamo? Siamo un’aria che sa di naftalina quando non riu- gere. Come custodi quindi abbiamo il dovere di averne cura, sciamo a leggere i vissuti della gente, dei più indifesi, degli di preservarla dai pericoli, e provvedere alle sue necessità. emarginati, oppure siamo quella rugiada delicata che irrora “Colorare” la nostra Chiesa infine vuol dire renderla gio- le ferite profonde, che risponde alle domande di senso, al de- iosa: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. … non angustiatevi per nulla, ma in ogni neces- sità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, sup- pliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cri- sto Gesù” (Fil. 4, 4-7). Ciò richiede di non limitarci sempli- cemente, in questo periodo di particolare “sofferenza” che stiamo vivendo, all’augurio “ripartiremo”. Occorre che ci miglioriamo e trasformiamo la nostra comunità. Non pos- siamo rimanere indifferenti al saccheggio del creato, alle in- giustizie economiche e politiche che notiamo nel nostro vivere quotidiano. Certamente l’amicizia sociale e la frater- nità ci aiutano a riscoprire il nostro essere persone, intreccio di relazioni, e non singoli individui, separati dagli altri e dal mondo. Avrà un effetto eccezionale unire all’impegno e alle fatiche anche la nostra preghiera comunitaria, “chi prega ha le mani sul timone della storia”, diceva San Basilio; la preghiera ha questo di straordinario: “… è come l’acqua nei vasi comuni- canti. Ha efficacia, cioè anche a distanza, e colma il vuoto di recipienti lontani” (don Tonino Bello). Benvenuto carissimo Vescovo Giuseppe. Renato Meli Conoscere, custodire, colorare per ridare slancio alle nostre comunità
in14 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS Il bastone pastorale del nuovo vescovo per guidare la comunità verso il bene I l pastorale donato dalla Diocesi di Caltanissetta a monsignor Giuseppe La Placa è realizzato in argento satinato Santa Maria delle Stelle che si trova a Comiso, in rappresentanza degli altri santuari mariani della Diocesi. Nella e ottone trattato con effetto argento, è faccia opposta al nodo, ma in stretto complessivamente alto 180 cm, l’asta rapporto con essa, è rappresentato San 135 cm e il riccio ha un’altezza di 45 cm Giuseppe. Un augurio per mons. La e ampio 15 cm circa. Placa, affinché possa curare il suo po- Nella parte centrale del riccio due polo della Diocesi di Ragusa fin dall’in- tondini molto sottili formano una croce timità della famiglia, perché lì è la prima e sospendono al centro una medaglia in chiesa. La Chiesa domestica. San Giu- argento incisa sulle due facce. In essa seppe rappresenta l’origine di mons. La viene rappresentato San Giovanni Bat- Placa, è infatti il suo santo protettore, tista, patrono della Diocesi di Ragusa, in quanto porta il suo nome ed inoltre attraverso due raffigurazioni: da un lato san Giuseppe è protettore della città di l’agnello, dall’altro il tema del batte- Resuttano, da dove don Giuseppe La simo. Placa è originario. San Giuseppe è rap- Il nodo si trova al di sotto del riccio presentato attraverso la fioritura del suo prima dell’inizio del bastone. Ha forma bastone di tre gigli, elemento caratteri- cruciforme e sulle quattro facce si svi- stico della statua venerata a Resuttano. luppano quattro quadrati in cui sono Sulle facce laterali del nodo del pasto- rappresentati i santi patroni delle città rale è rappresentata la lotta contro il di origine e future del nuovo vescovo. male. Da un lato San Michele Arcan- Un legame tra l’origine della sua vita, la gelo, patrono della Diocesi di Caltanis- sua appartenenza e la futura cura. setta, dall’altro Cristo innalzato quale Nel terzo anello è rappresentato il sa- Le quattro facce della croce sono ac- antidoto al male. cramento dell’“ordine sacro”. Nel coppiate per tema. Sulla faccia ante- L’augurio è che questo pastorale quarto anello sarà incisa una scritta con riore è rappresentato un simbolo possa essere strumento di lotta con- la dedica di chi offre il pastorale al mariano: un segno della grande devo- creta contro la personificazione del nuovo arcivescovo. zione mariana di monsignor La Placa, male e guida al bene. ma anche dell’incessante preghiera a L’asta è in ottone trattato con effetto Maria che protegga e guidi il suo epi- di argento satinato, si divide in tre por- scopato. Al centro della croce è rappre- zioni ed è collegata da quattro anelli in sentato il monogramma mariano A+M, argento lucido con incisioni in inchio- sono anche rappresentate tre stelle, stro nero. Nel primo anello è rappre- esse rappresentano la Trinità. Il sim- sentato il gregge che segue Gesù. Nel bolo vuole inoltre raffigurare una basi- secondo anello è rappresentato il sacra- lica minore del territorio di Ragusa mento della “confermazione”. Una ricca simbologia è istoriata in una delle insegne proprie del vescovo
PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 15 in “Con cuore semplice” stile e missione già nel motto e nel suo stemma È tratto dal primo versetto del Libro della Sapienza il motto scelto per il suo episcopato da monsignor Giuseppe Nel nostro caso si è scelto uno scudo “bucranico”, di foggia rinascimentale, frequentemente usato nell’araldica ec- l’ascesa dell’anima verso Dio. A destra c’è la torre che costituisce un omaggio alle radici e al paese natio (Re- La Placa. “In simplicitate cordis” clesiastica e una croce “trifogliata” in suttano) di monsignor La Placa. Si (“Con cuore semplice”). “Amate la oro con cinque gemme rosse per indi- tratta di manufatto fortificato del sec. giustizia, voi che governate sulla terra, care le Cinque Piaghe di Cristo. XIV, la cui immagine si trova anche rettamente pensate del Signore, cerca- Nello stemma si distinguono un sullo stemma comunale di Resuttano. telo con cuore semplice”. Il motto com- Agnello Pasquale che è notoriamente La colomba aureolata (o nimbata), in- pare nella parte inferiore nello stemma simbolo di San Giovanni Battista, pa- fine, è comunemente il simbolo dello che, secondo la tradizione araldica ec- trono della Diocesi di Ragusa. Lo Spirito Santo. Posta sulla torre, essa ri- clesiastica cattolica, è tradizionalmente sfondo dell’Agnello è in rosso, il colore chiama l’elezione a Vescovo di un figlio composto da: uno scudo, una croce dell’amore e del sangue: l’amore in- di Resuttano e l’invio per la missione astile a un braccio traverso, in oro, tenso e assoluto del Padre che invia il nella Chiesa di Ragusa. posta in palo, ovvero verticalmente die- Figlio, l’Agnello appunto, a versare il La “campitura” su cui insistono que- tro lo scudo; un cappello prelatizio (ga- proprio sangue per noi. sti due simboli è in oro, il primo tra i lero), con cordoni a dodici fiocchi, Nella parte inferiore a sinistra c’è la metalli nobili, simbolo quindi della pendenti, sei per ciascun lato di colore stella a sette punte, simbolo mariano prima virtù: la Fede. È infatti grazie alla verde; un cartiglio inferiore recante il nell’iconografia classica della Chiesa (la Fede che possiamo comprendere ap- motto. luce che ci guida fin dall’inizio della no- pieno il messaggio d’amore e di sal- stra vita terrena). Maria è la “Stella ma- vezza che lo Spirito Santo, tutina” delle litanie lauretane; questo incessantemente, porta ai nostri cuori giustifica l’uso della stella a sette punte, e alle nostre menti. una in meno della stella di Cristo in quanto, nella storia, Ella Lo precede. Lo Stemma Episcopale L’azzurro è il colore simbolo della in- è stato realizzato corruttibilità della volta celeste, delle dal Dott. Renato Poletti idealità che salgono verso l’alto e rap- presenta il distacco dai valori terreni e Un richiamo per le radici della natìa Resuttano e per il patrono della Diocesi di Ragusa
in16 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 1950-2021: inizia il sesto episcopato della giovane storia della Diocesi M onsignor Giuseppe La Placa è il sesto vescovo della Diocesi di Ra- gusa che ha da poco celebrato i suoi 70 Da allora e sino al giorno dell’ordina- zione di monsignor La Placa, la Diocesi ha trovato nell’amministratore aposto- cesi di Ragusa, il 18 maggio 1950 fece il suo ingresso a Ragusa tra un tripudio di folla e lo scampanio di tutte le chiese. anni di missione. lico monsignor Roberto Asta un punto Ragusa, tuttavia, dovette attendere il La Diocesi di Ragusa fu infatti eretta di riferimento discreto e sicuro. Mon- primo ottobre 1955 per divenire del il 6 maggio del 1950 con bolla pontificia signor Cuttitta, nei suoi cinque anni di tutto autonoma da Siracusa. Papa Pio “Ad dominicum gregem” di Pio XII. In presenza a Ragusa, ha incoraggiato il XII, con la bolla “Quamquam est” se- quel momento nasceva la Diocesi di Ra- modello di “Chiesa in uscita” ispirato parava infatti definitivamente la Diocesi gusa anche se ancora suffraganea del- da Papa Francesco e prestato grande at- di Ragusa dall’archidiocesi di Siracusa l’Archidiocesi di Siracusa e ad essa tenzione alla Pastorale delle vocazioni e nominava vescovo monsignor France- unita anche nella persona del vescovo e al Seminario. sco Pennisi. monsignor Ettore Baranzini, cui venne Con la stessa cura e il medesimo zelo affiancato come vescovo ausiliare, con pastorale ha allargato i confini del- incarico di vicario generale ed obbligo l’azione caritativa, aprendo la Diocesi di residenza a Ragusa, monsignor Fran- di Ragusa all’accoglienza di persone in cesco Pennisi. difficoltà (Ragusa è stata tra le prime Negli ultimi cinque anni di questa Diocesi a sollecitare e sperimentare i storia, è stato monsignor Carmelo Cut- corridoi umanitari) e dovunque ci fosse titta a guidare la Diocesi di Ragusa. Un la necessità della presenza della Chiesa episcopato breve (secondo solo a e ha aiutato in modo discreto e silen- quello di monsignor Ettore Baranzini zioso tante famiglie in difficoltà per via che guidò la Diocesi di Ragusa nel pe- della crisi economica, prima, e sanita- riodo dal 1950 al 1955), iniziato il 7 ot- ria, successivamente. tobre 2015 con la nomina di Papa Il primo vescovo della Diocesi di Ra- Francesco ed entrato nel pieno della gusa fu monsignor Ettore Baranzini Mons. Francesco Pennisi sua azione il 28 novembre dello stesso che, dopo essersi opposto da arcive- anno con la presa di possesso canonica. scovo di Siracusa alla nascita della Dio- Fu proprio monsignor Pennisi a Il 28 dicembre 2020 l’annuncio dell’ac- porre le fondamenta della Diocesi (fu cettazione da parte del Papa della sua ri- vescovo dal primo ottobre 1955 al 20 nuncia all’incarico per motivi di salute. marzo 1974) e incanalare il grande fer- mento di quegli anni, prodigandosi in una grande opera di evangelizzazione Ettore Baranzini, cui non fu estraneo neanche l’utilizzo Francesco Pennisi, di strumenti nuovi come le commedie Angelo Rizzo, in dialetto scritte dallo stesso vescovo. Paolo Urso, Il cammino fu scandito anche dalla ce- Carmelo Cuttitta lebrazione del primo Congresso Euca- ristico Diocesano (settembre 1951), i cinque predecessori dalla nascita del Capitolo della catte- del nuovo vescovo drale (1951) e del Seminario vescovile Mons. Ettore Baranzini (1952).
PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 17 in Ragusa e quella di Dubrovnik-Ragusa Da tutti è ricordato come un vescovo (Croazia), istituì l’Istituto Teologico che ha saputo farsi amico di tutti, il ve- Ibleo San Giovanni Battista, indisse 17 scovo del sorriso. Ma è stato anche un Assemblee diocesane unitarie di Pasto- vescovo che ha saputo coniugare il rale. Vangelo con la carità, dando anche im- Mostrò grande attenzione per le pulso a una nuova stagione di parteci- nuove povertà, trasformando la Diocesi pazione e impegno sociale. in un aeroporto della speranza: le co- munità Incontro per il recupero dei giovani afflitti dalla piaga della droga, la Centro di pronta accoglienza di con- trada Nunziata, l’accoglienza dei kos- Mons. Angelo Rizzo sovari nei locali dell’ex base Nato. E proprio la benedizione di una chiesa Fu sua cura creare le indispensabili all’interno del recinto che ospitava le infrastrutture per un buon funziona- testate atomiche innescò un dibattito mento della Diocesi tra cui la costru- che si trasformò anche in lacerazioni zione ex novo del Seminario Diocesano con alcune parti del laicato e dello che considerava il vivaio della diocesi e stesso presbiterio. Nella Pentecoste del per il quale profuse grande attenzione. 1998 indisse il primo e sinora unico Si- Nell’arco di 24 anni di episcopato prov- nodo Diocesano della Chiesa di Ra- Mons. Carmelo Cuttitta vide alla creazione di trenta nuove par- gusa. Costituì 17 nuove parrocchie, tre rocchie, costruì alcune chiese e nuovi Santuari Mariani diocesani. Una Rientrano in questo ambito l’aver parecchi centri di attività per le opere cura particolare riservò al Seminario ospitato la Marcia nazionale per la pace, di ministero parrocchiale. Per realiz- Vescovile con l’ordinazione di 41 sacer- che non a caso è partita dall’ex base zare tutto ciò chiese e ottenne in Dio- doti tra i quali l’attuale vescovo di Cal- Nato di Comiso quasi a voler sanare cesi anche la presenza dei Padri tanissetta, monsignor Mario Russotto, vecchie ferite createsi anche all’interno Salesiani, dei Padri Gesuiti, dei Frati e l’attuale nunzio apostolico in India e della comunità ecclesiale; la nascita del minori Conventuali, dei Padri dottri- Nepal, monsignor Giambattista Di- “Ristoro San Francesco” e di altre nari, e di altri religiosi e religiose che quattro. strutture a sostegno di chi più vive arricchirono la diocesi di nuove forze Il 12 aprile 2002 gli successe monsi- l’emarginazione e il disagio; la crea- ed esperienze. gnor Paolo Urso che guiderà la Diocesi zione di una scuola di cucina nei locali A monsignor Francesco Pennisi su- di Ragusa sino al novembre 2015. dell’ex convento dei Cappuccini per in- bentrò monsignor Angelo Rizzo (ordi- tercettare la necessità di lavoro tra le nato vescovo nella cattedrale di nuove generazioni. È toccato a lui cele- Caltanissetta il il 18 marzo 1974) il cui brare i 50 anni di fondazione della Dio- episcopato si protrarrà per ben 28 anni cesi. Una data che ha fatto uscire dagli (la sua lettera di dimissioni al compi- archivi, celebrando proprio il 6 maggio mento dei 75 anni di età reca la data le ordinazioni sacerdotali. E sono tanti dell’11 aprile 2002). Furono gli anni i sacerdoti che proprio in questa data dell’attuazione del Concilio e monsi- celebrano l’anniversario della loro or- gnor Rizzo, che ebbe in padre Carmelo dinazione. Tidona un fidato vicario, valorizzò Quindi il breve episcopato di monsi- molto il laicato. Rinnovò le strutture gnor Cuttitta e oggi la Diocesi di Ra- della diocesi, istituì il Consiglio Cari- gusa è ancora in festa per accogliere tas, il Centro di Cultura S. Biagio; fa- monsignor Giuseppe La Placa. vorì il Gemellaggio fra le Chiese di Mons. Paolo Urso Alessandro Bongiorno
in Otto per mille Chiesa cattolica 20 OTTOXMILLE La firma della solidarietà O gni anno, grazie alla firma che destina l’Otto per mille dell’Irpef alla Chiesa, si realizzano Italia e nel Terzo Mondo: interventi per l’attività quotidiana delle nostre parrocchie, per costruire nuove Ogni anno con i fondi 8xmille si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, oltre 8.000 oltre 8000 interventi in Italia e nei chiese, per la carità in Italia e nel progetti. La Chiesa cattolica che paesi più poveri del mondo. Anche Terzo mondo, e per sostenere i valore attribuisce alla firma dei nella nostra Diocesi le risorse 34.000 sacerdoti diocesani impe- contribuenti? dell’Otto per mille aiutano anche e gnati ogni giorno al servizio delle «La considera espressione di cor- soprattutto chi si trova ai margini famiglie, dei giovani, dei poveri, di responsabilità, molto più di un della società. tutti. semplice sostegno economico. La Le molteplici attività della Cari- maggior parte delle persone, pur- tas e di altri enti trovano infatti troppo, non ha una visione concreta linfa con la firma che ciascuno di di cosa significhi avere bisogno, noi può apporre nella dichiarazione mentre, chi è in difficoltà necessita dei redditi, affidando queste parte di un aiuto immediato. Nell’Italia delle imposte alla Chiesa Cattolica. di oggi credo che, se non ci fosse la Le case per i senza dimora, le Chiesa con la sua rete solidale e il strutture di accoglienza per le lavoro straordinario svolto da mi- donne vittime della violenza, la gliaia di volontari, ci sarebbe un mensa del Ristoro San Francesco vuoto enorme». sono solo alcuni esempi di come la Perché l’Otto per mille alla Diocesi di Ragusa abbia impiegato Chiesa Cattolica non è solo una questi fondi. Ma non solo. Anche il Non è mai quindi solo una firma, firma? restauro e la fruizione dell’im- ma molto, molto di più come recita «Perché chi firma è protagonista menso patrimonio storico, artistico, il messaggio veicolato dalla cam- di un cambiamento, offre sostegno culturale e monumentale sono resi pagna di comunicazione della Con- a chi è in difficoltà. È autore di una possibile dal fondo tratto dalle di- ferenza Episcopale Italiana, che scelta solidale, frutto di una deci- chiarazione dei redditi. mette in evidenza il significato pro- sione consapevole, da rinnovare Stesso discorso per l’aiuto ai gio- fondo della firma: un semplice ogni anno. Così un piatto di mine- vani che intendono avviare un’atti- gesto che vale migliaia di opere. stra, una coperta, uno sguardo di- vità attraverso il microcredito. ventano molto di più e si traducono Questi sono solo alcuni esempi Ne parliamo con il dott. Massimo in ascolto e carezze, in una mano delle migliaia di opere che ogni Monzio Compagnoni, responsabile che si tende verso un’altra mano, in anno la Chiesa Cattolica realizza del Servizio per la promozione del una scelta coraggiosa di chi si con i fondi dell’Otto per mille per sostegno economico alla Chiesa mette quotidianamente nei panni il culto, la carità e la pastorale in cattolica. degli altri». Un piatto di minestra, una coperta, uno sguardo diventano molto di più e si traducono in ascolto e carezze, in una mano che si tende verso un’altra mano
Tante aspettative anche in Diocesi dopo il laboratorio promosso dalla Cesi DIOCESI 21 in Una visione aggiornata e profetica dell’approccio alla pastorale familiare U n gruppo nutrito della nostra Dio- cesi (con persone di Ragusa, Vit- toria, Comiso, Pedalino, Scoglitti, Giarratana) insieme a quelli delle altre diocesi siciliane, sta partecipando al “Laboratorio di Studio in Pastorale Fa- miliare e Ricerca di Pratiche Virtuose”, percorso di due anni promosso dalla Conferenza Episcopale Siciliana come esperienza laboratoriale di formazione rivolta a chi opera con le famiglie, anche per l’individuazione di percorsi attua- bili nelle realtà ecclesiali del territorio regionale. Un cammino che prevede l’utilizzo di una piattaforma web che ha consentito la creazione di una vera e propria rete di conoscenze e l’opportu- nità di attingere a materiale di forma- zione preziosissimo su ogni aspetto della pastorale familiare. Testimonianza comune è proprio l’entusiasmo di poter scambiare tanta ricchezza: in questi mesi tanti tutor hanno infatti proposto online percorsi I partecipanti della Diocesi di Ragusa al week end del 12-13 giugno di crescita molto arricchenti, con il me- nella Famiglia e che si stanno impe- lidare i matrimoni e così prevenire le todo della flipped classroom, e nel mese gnando per crescere; molte già impe- rotture”. Questi sono gli intenti a cui si di giugno si è potuto partecipare ai gnate in ambito locale e con tante sta volgendo la partecipazione di tutti i weekend formativi previsti in presenza. proposte innovative già operanti in rappresentanti della nostra diocesi. Un Divisi per aree tematiche, ci si è cono- varie realtà e presenti lì proprio per mi- percorso innovativo per tutti gli opera- sciuti e si è cresciuti insieme. Afferma- gliorarsi e per dare una mano. Un labo- tori in ambito di pastorale familiare, sa- zione di tutti è aver vissuto questi ratorio di idee e novità a tutti gli effetti cerdoti e laici che insieme stanno incontri come un dono, un’esperienza che abbraccia ogni fase di vita della Fa- crescendo per donare poi alla realtà lo- unica di formazione, di scambio e rela- miglia, facendo riferimento ad Amoris cale una visione aggiornata e profetica, zione umana. In ognuno dei quattro Laetitia che il Papa quest’anno ci invita come tanti hanno detto, dell’approccio fine settimana previsti per i vari moduli, ad approfondire. Grande presenza di alla Famiglia. ogni partecipante ha detto il proprio Ragusa ad esempio nell’area 3, area che Dopo il weekend ci si è subito messi “Eccomi” alla presenza di uno dei ve- si occupa delle famiglie fragili. Leg- al lavoro come gruppi locali che si scovi di Sicilia e si è vissuto il passaggio giamo al capitolo 8 di A.L. i richiami del stanno confrontando, anche settimanal- dai moduli base e trasversale di ogni Papa: “Accompagnare, discernere ed mente, nella formazione proposta. area ai moduli specifici. integrare la fragilità”, ed anche “Oggi, Tante le aspettative ancora per ciò che È stato entusiasmante incontrarsi, più importante di una pastorale dei fal- si potrà vivere nei mesi a seguire. ascoltare tante persone che credono limenti è lo sforzo pastorale per conso- Fiorenza Di Martino
in22 DIOCESI Comiso ricorda quel 28 ottobre 1922 quando la parrocchia fu resa autonoma I 100 della comunità dell’Annunziata Basilica più bella con i lavori di restauro L a basilica di Maria SS. Annunziata in Comiso si appresta a celebrare il prossimo anno il centenario della sua proporre loro la Bella Notizia del Van- gelo. A motivo della pandemia è stato impossibile visitare le famiglie ma sono Gaetano da Thien (di ignoto), di San Biagio. Il tutto è stato possibile grazie ai contributi pubblici della Regione Si- autonomia. Fu eretta parrocchia stati realizzati incontri, nel rispetto ciliana e alla generosità di alcuni fedeli. “aeque principaliter” nel 1814 unita alla delle norme, per presentare la novità In occasione del centenario, inoltre, chiesa Madre nella persona unica del del Vangelo all’uomo di oggi. verranno sistemate due tele, nelle lu- parroco pro tempore; il 28 ottobre 1922 Per il centenario dell’autonomia della nette interne dei due portoni minori l’arcivescovo di Siracusa mons. Gia- parrocchia è stato predisposto anche della facciata, del pittore Giovanni Ro- como Carabelli provvide a rendere au- un programma di restauro dell’edificio: bustelli che rappresentano la prima Pa- tonoma la parrocchia dotandola di un rifacimento dei servizi igienici, re- squa (il passaggio del mar Rosso) e proprio parroco. Per far prendere mag- stauro dei portoni, restauro del patri- l’ultima Pasqua (i Redenti verso giore coscienza dell’appartenenza ad monio artistico della basilica: le l’Agnello): le tele sono offerte una in una comunità ecclesiale e far crescere pergamene della Collegiata, i bambi- memoria di Adalgisa Licalzi e l’altra il senso della comunione il Consiglio nelli di cera dell’800, il bambinello dono per Gina Licalzi. pastorale parrocchiale e il Consiglio detto di “p. Silvestro”, le tele della Ma- Un importante restauro è stato possi- parrocchiale per gli Affari economici donna del Lume, dei Santi Cosma e Da- bile grazie al finanziamento della Re- nel 2018 hanno tracciato un pro- miano, di San Gregorio, dei Santi gione Siciliana e riguarda la cupola gramma che avrebbe voluto un impe- Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, della Basilica. Presto ammireremo il gno porta a porta per conoscere la dell’Annunciazione (di ignoto), del- suo splendore soprattutto all’interno presenza delle famiglie nel territorio e l’Annunciazione di La Leta, di San con tutte le sue decorazioni; un grazie va a tutta l’équipe che ha portato avanti il restauro e soprattutto al titolare del- l’impresa esecutrice dei lavori il signor Raimondo Salamone. Infine, in questi giorni è stato firmato il contratto, grazie a Ibix Cantieri di Ra- venna, per il restauro di tutte le facciate della basilica e del campanile utiliz- zando le agevolazioni del “bonus fac- ciate”. Si è raggiunto questo risultato grazie all’impegno di tanti: il parroco don Girolamo Alessi, l’amministratore apostolico della Diocesi don Roberto Asta, i progettisti ing. Simona Sidoti, ing Carmelo Sidoti, arch. Vincenzo Di- pasquale, il tutto coordinato dal re- sponsabile di zona di Ibix Alberto Gangarossa. I lavori di restauro saranno realizzati dall’Impresa Archiservizi srl di Vincenzo Malvaso, un’eccellenza si- ciliana nel mondo del restauro conser- vativo.
Riflessione e preghiera incentrate sul rapporto con il Padre e i fratelli DIOCESI 23 in Sant’Antonio da Padova a Comiso Un anno ricco di spiritualità e carità L a parrocchia Sant’Antonio di Padova di Comiso è l’unica della Diocesi che porta il nome del santo patavino. Da tre anni è guidata dal parroco don Enzo Barrano, che annual- mente ha proposto un tema da sviluppare come piano pasto- rale. Il tema del piano pastorale di quest’anno è stato: “Rinno- viamo la nostra relazione con il Padre per rinnovarla con i fratelli”. Il ciclo di catechesi sulla Lectio Divina ha modulato la riflessione comunitaria. Ogni settimana, 93 famiglie hanno ricevuto via e-mail il testo della liturgia della Parola domeni- cale, arricchita da spunti di riflessione per spezzare la Parola in famiglia. Il metodo della Lectio vuole educare a compren- dere il percorso che dalla Parola ascoltata porta all’ascolto dei fratelli e dei loro bisogni con relativi aiuti concreti e, tra questi, l’offerta di un buono pasto mensile a famiglie biso- gnose da parte di ben 52 famiglie. Anche quest’anno poi nel mese di giugno, la comunità parrocchiale ha vissuto i festeg- giamenti in onore del suo santo titolare che, a causa della si- tuazione pandemica, è stata senza manifestazioni esterne. Tredici giorni in cui la comunità ha pregato per le intenzioni proposte dal Papa relative alla pandemia e ha accolto diversi parroci con le rispettive comunità provenienti da Ragusa, Vittoria, Chiaramonte, Pedalino. Poi il triduo in prepara- zione all’anniversario della dedicazione della chiesa parroc- chiale, predicato da don Maurizio Di Maria, durante il quale è stato ripreso il tema dell’anno pastorale, così come aveva fatto don Paolo La Terra durante gli esercizi quaresimali. Durante la preparazione alla festa non è mancata la giornata dedicata alla carità in occasione della quale i parrocchiani hanno donato tantissimi generi alimentari e per l’igiene per- sonale da destinare alla Caritas parrocchiale. Il 13 giugno, in- fine, è stato il giorno solenne dedicato al santo in cui si sono succedute varie celebrazioni eucaristiche a conclusione delle Durante la celebrazione, come ogni anno, la confraternita, quali è seguita la tradizionale benedizione del pane che ri- costituitasi in parrocchia dal giugno 2013, ha rinnovato le corda un miracolo ottenuto da un bambino per intercessione promesse confraternali ed ha accolto don Giovanni Meli del santo, al quale la madre s’era rivolta promettendo in cam- come confrate onorario. Nel pomeriggio del giorno seguente bio il corrispettivo peso del bambino in pane da distribuire la festa è stata celebrata la messa di ringraziamento per l’anno ai poveri. A mezzogiorno, ha avuto luogo la benedizione dei pastorale trascorso, alla fine della quale è stato intonato il bambini, che hanno ricevuto in dono “la pupidda”, ossia una canto del Te Deum. A seguire ha avuto luogo l’assemblea piccola bambola fatta di pane. Nel pomeriggio, la solenne parrocchiale di verifica del piano pastorale svolto e per deli- concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Calo- neare il tema del prossimo anno. gero Peri, vescovo di Caltagirone. Giovanni Epaminonda
in24 BREVI DALLA DIOCESI Ministri straordinari e presbiteri di nuovo a casa degli ammalati D alla fine dello scorso mese di giugno, è stata ripristinata la possibilità di riprendere le visite agli ammalati da parte dei ministri straordinari e dei presbiteri, sospesa nel marzo dello scorso anno dal vescovo emerito monsignor Car- Il decreto, controfirmato dal cancelliere don Paolo La melo Cuttitta. Terra, pone quattro condizioni: gli infermi abbiano ricevuto L’amministratore apostolico della Diocesi di Ragusa, mon- la doppia vaccinazione; i ministri o i presbiteri abbiano rice- signor Sebastiano Roberto Asta, sentito il Collegio dei con- vuto la doppia vaccinazione; gli infermi indossino la masche- sultori, ha assunto la decisione, tenendo conto del rina, che potrà essere abbassata nel momento in cui miglioramento del quadro epidemiologico e della ormai dif- riceveranno la Comunione eucaristica; i ministri e i presbi- fusa vaccinazione delle persone anziane e ritenendo oppor- teri indossino la mascherina, osservino il distanziamento e tuno che gli infermi possano ricominciare a ricevere il dono curino l’igienizzazione delle mani prevista dalle norme e il conforto della SS. Eucaristia. vigenti. La CeSi ha prorogato lo stop alle processioni Mons. Di Pietro: «Rammarico e occasione propizia» R imane ancora prorogata la sospen- sione delle processioni. Lo ha di- sposto la Conferenza episcopale di rammarico» che deve però trasfor- marsi in «occasione propizia per appro- fondire le radici spirituali delle feste, cessioni per il rispetto della normativa anti Covid», ma invita i fedeli delle Chiese di Sicilia a fare della mancanza siciliana «non potendosi assicurare, per per interiorizzarne le motivazioni pro- opportunità fruttuosa: «Auspico un ri- il loro svolgimento, il rispetto delle mi- fonde» attraverso specifici momenti di torno alla normalità il più celere possi- sure precauzionali determinate dalle preghiera da vivere nelle comunità. Ri- bile – dice il vescovo delegato per la autorità sanitarie, civili e religiose». Per badendo che questa forma di pietà po- Liturgia – ma auspico anche una pro- monsignor Cesare Di Pietro, vescovo polare è «fonte preziosa di spiritualità fonda interiorizzazione delle feste che ausiliare di Messina-Lipari-S. Lucia del che sta a cuore ai Pastori», monsignor ne promuova gli aspetti spirituali più Mela e delegato Cesi per la Liturgia, Di Pietro spiega che «era doveroso so- intimi e profondi, e quindi più fecondi l’ulteriore proroga dello stop è «motivo spendere al momento presente le pro- di bene per tutti».
BREVI DALLA DIOCESI 25 in lamentati in maniera differente dal so- lito. Ma questo non ha fermato il note- vole slancio d’affetto dei parrocchiani ma pure dei fedeli e devoti di altre zone Rinnovato l’omaggio dei fedeli della città che hanno lasciato anche solo alla Madonna delle Grazie un fiore per evidenziare la propria at- tenzione nei confronti della Madonna. A ncora una volta, sono stati tantis- simi i pellegrini che hanno voluto rendere omaggio alla Madonna delle non solo, ha voluto rendersi protagoni- sta di questo speciale momento la cui accoglienza è stata curata dai volontari Tantissimi, poi, i ceri votivi che sono stati accesi. Alla benedizione dei bambini ha par- Grazie nel piccolo santuario che sorge della parrocchia oltre che dal parroco, tecipato anche il direttore dell’ufficio in prossimità della vallata, sul territorio il sacerdote Giovanni Bruno Battaglia, diocesano per la Pastorale della salute, parrocchiale dell’Ecce Homo. Non solo che, ancora una volta, ha potuto pren- il sacerdote Giorgio Occhipinti, il quale durante le cinque sante messe che dere atto di come il culto per la Vergine ha voluto rimarcare l’affetto che, sin da erano state programmate nel corso delle Grazie sia particolarmente radi- piccolo, lo lega a questo posto straordi- della giornata, ma anche in altri mo- cato. nario. Il santuario tornerà ad essere menti in cui in molti hanno voluto mar- Un altro momento particolare è stato aperto il primo sabato di ogni mese per care la propria presenza con la quello contrassegnato dalla benedi- la recita del Rosario e la celebrazione preghiera personale. zione dei bambini. Certo, a causa delle della messa. La comunità dei fedeli della zona, ma restrizioni Covid, i riti sono stati rego- Parrocchia Ecce Homo Ragusa Meritato riposo per Meluccia Ingallinera La Diocesi festeggia una sua dipendente L a Diocesi saluta Meluccia Ingallinera che dopo quasi 25 anni di servizio presso la Biblioteca Diocesana “Mons. Francesco Pennisi” va in pensione. La biblioteca è stata eretta con decreto vescovile nel 1975 dal Vescovo Mons. Angelo Rizzo e da allora si è costantemente evoluta ottenendo riconoscimenti ti in ambito locale e non solo, proprio grazie ai collaboratori che come Meluccia Inquadra il qcode hanno prestato il proprio servizio con grande passione e dedizione . e scarica il depliant Il direttore della biblioteca, don Salvatore Burrafato, l'Amministratore Apo- delle celebrazioni eucaristiche stolico, don Roberto Asta e tutti i colleghi della Diocesi hanno voluto festeggiare Meluccia e ringraziarla per il servizio reso. nel litorlae Ibleo dell’estate 2021
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