In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa

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In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO

                                                                                                                                                  DELLA DIOCESI DI RAGUSA
                                                                                                                                                  PERIODICO D’INFORMAZIONE

In simplicitate cordis
                                                                                                                                                   ANNO XXXVII - N. 663
                                                                                                                                                  LUGLIO -AGOSTO 2021
In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
PRIMO PIANO
                                   IN SIMPLICITATE CORDIS
                                   4 Benvenuto, vescovo Giuseppe!
                                          Mario Cascone
                                   6 Il suo episcopato è iniziato
                                   nel segno della speranza e dell’umiltà
                                          Alessandro Bongiorno
                                   10 Subito un legame di comunione e affetto
                                          Alessandro Bongiorno
                                   11 «La accogliamo con affetto e gioia»
                                          Sebastiano Roberto Asta
                                   12 L’ordinazione nel giorno della Vergine Maria del Carmelo
Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977          Carmelo Ferraro
         ROC n. 1954               13 Conoscere, custodire, colorare
                                          Renato Meli
    Direttore Responsabile         14 Il bastone pastorale del nuovo vescovo
       Mario Cascone               15 Stile e missione nel motto e nel suo stemma
                                   16 1950-2021: inizia il sesto episcopato
        Condirettore
                                          Alessandro Bongiorno
   Alessandro Bongiorno
                                           Si ringrazia per ilservizio fotografico
  In redazione, segreteria e
       amministrazione
     Gabriella Chessari
   Via Roma, 109 Ragusa            In Diocesi
     Tel. 0932646419               21 Pastorale familiare: visione aggiornata e profetica
insieme@diocesidiragusa.it               Fiorenza Di Martino
                                   22 I 100 della comunità dell’Annunziata
            Stampa                 23 Sant’Antonio da Padova a Comiso
      NonsololibriSrls             Un anno ricco di spiritualità e carità
   Tel. e Fax 0932621130                 Giovanni Epaminonda
     Impaginazione a cura di       24 Brevi dalla Diocesi
       Gabriella Chessari
                                   Chiesa e Società
                                   26 Come oro nel crogiolo, così il dolore purificato
        26 luglio 2021             diventa fede matura
                                          Emiliano Amico
                                   28 La Caritas contro la povertà educativa
                                          Vincenzo La Monica
                                   29 Il desiderio di portare a termine l’affare
                                   non può giustificare il cattivo gusto
                                          Saro Distefano

                                   Attualità
                                   31 Nuove opportunità per i giovani
                                          Renato Meli
                                   32 Pochi i bambini, sempre più gli anziani
                                          Emanuele Ochipinti
                                   33 Il 10 ottobre Vittoria finalmente al voto
                                          Maria Teresa Gallo
                                   34 Umanità e dignità anche nelle carceri
                                          Vito Piruzza
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PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 3
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Benvenuto, vescovo Giuseppe!
Di nuovo in cammino insieme a te
B    envenuto, carissimo vescovo Giu-
     seppe! Benvenuto in questa Chiesa
di Dio che è in Ragusa, nella quale lo
                                            prai coordinare al meglio i nostri sforzi
                                            e le nostre migliori intenzioni.
                                               La Chiesa ragusana ti accoglie con lo
                                                                                          della fede e capace di esprimere una
                                                                                          forte appartenenza ecclesiale.
                                                                                             In linea di continuità con la feconda
Spirito ti ha posto come Pastore per        stesso affetto e calore con cui ha accolto    azione pastorale dei tuoi Predecessori,
confermarci nella fede e guidarci nella     i tuoi predecessori, ai quali ha fatto sen-   si tratta ora di proseguire su una strada
carità.                                     tire la naturale generosità di un popolo      già tracciata e collaudata, anche se con
  Benvenuto in questa Chiesa giovane,       sostanzialmente buono, a tratti perfino       le caratteristiche originali di te, nostro
vivace, dinamica, aperta all’azione dello   ingenuo e “babbu”, ma profondamente           nuovo Vescovo, che non mancherai di
Spirito Santo; una Chiesa sinceramente      legato alle più autentiche tradizioni         imprimere la tua impronta nel cammino
disponibile a percorrere l’itinerario ec-                                                 dell’intera comunità ecclesiale dioce-
clesiologico di comunione tracciato dal                                                   sana.
Concilio e che, proprio per questo, ha
                                             Ti accogliamo                                   Il nostro impegno non può che essere
bisogno della tua sapiente azione, co-       con lo stesso affetto                        quello di camminare insieme, popolo e
sciente com’è di tutte le difficoltà che     e calore                                     Pastore, in un clima di corresponsabi-
gravano su coloro che vogliono vivere        con il quale                                 lità ecclesiale, nel rispetto dei ruoli di
in spirito di fraternità e di collabora-     abbiamo accolto                              ciascuno e, soprattutto, nella volontà di
zione pastorale.                             i tuoi predecessori                          valorizzare i carismi che lo Spirito dona
  Siamo certi che con le tue capacità sa-                                                 a tutti i battezzati.
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   Al Vescovo spetta il discernimento di      questi decenni sono stati ampiamente          della famiglia, dei giovani, del lavoro.
questi doni, a tutti noi compete la do-       valorizzati nel loro ruolo ecclesiale, fino     Carissimo vescovo Giuseppe, siamo
cile obbedienza alle indicazioni del Pa-      a dirigere diversi uffici diocesani. La       pronti a rimetterci in cammino insieme
store. Ciò vale in modo particolare per       Chiesa ragusana conta su ottimi laici,        a te, sostenendoti anzitutto con la no-
i presbiteri, che, come suggerisce il de-     che la sostengono con generosità e            stra preghiera: in ogni Messa noi ricor-
creto conciliare “Christus Dominus”,          competenza, spccialmente in quei              deremo il tuo nome e ci impegneremo
“in unione con il vescovo partecipano         campi che sono più congeniali alla loro       a vivere nello spirito della comunione
all’unico sacerdozio di Cristo e perciò       vocazione: la gestione economico-am-          ecclesiale. In gergo scautistico si po-
sono costituiti provvidenziali coopera-       ministrativa, la presenza sul territorio,     trebbe augurare: buona strada!
tori dell’ordine episcopale.                  le comunicazioni sociali, la pastorale                                Mario Cascone
   (…) Perciò essi costituiscono un solo
presbiterio e una sola famiglia, di cui il
vescovo è il padre”.
   Questa Chiesa è arricchita anche
dalla presenza di religiosi e di religiose,
che hanno sempre dato un notevole ap-
porto alla sua azione pastorale e alla
promozione di una spiritualità, che sap-
pia coniugare insieme azione e contem-
plazione. È appena il caso di ricordare
che questa è la Diocesi della beata
Maria Schininà e della beata Maria Can-
dida dell’Eucaristia: la prima, capace di
promuovere un’azione caritativa gene-
rosa e moderna; la seconda, monaca
carmelitana, definita da Giovanni Paolo
II “una mistica dell’Eucaristia”.
   Naturalmente il nostro “camminare
insieme” non potrà non avvalersi del
considerevole apporto dei laici, che in
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Monsignor Giuseppe La Placa è tra noi
Il suo episcopato è iniziato
nel segno della speranza e dell’umiltà
N    el giorno dedicato alla Madonna
     del Carmelo dell’anno 2021 è ini-
ziato il ministero episcopale di monsi-
                                          cura – ha detto – dei più poveri e fragili,
                                          di quelli che il Papa ha definito i tanti,
                                          troppi crocifissi di oggi. Avranno un
                                                                                        nel suo stemma, ha evidenziato che
                                                                                        l’unico piano pastorale possibile sarà
                                                                                        «tendere alla santità in semplicità di
gnor Giuseppe La Placa.                   posto privilegiato nella mia mente e nel      cuore, ricercare Dio in semplicità di
  Le campane a festa hanno accolto il     mio cuore. La Chiesa è chiamata – ha          cuore». E poi la dichiarazione con la
nuovo vescovo di Ragusa cui neanche le    aggiunto – a stare vicina ai crocifissi       quale preso in sposa la Chiesa di Ragusa
norme restrittive sulla pandemia hanno    con speranza, a dare loro ra-gione della      della quale vuole essere guida con la
impedito di apprezzare il calore del      speranza. Cristo non gira attorno alle        «parola e gli insegnamenti» ma anche
benvenuto della popolazione iblea. La     ferite, vi entra dentro e quello è il posto   con l’«esempio».
sua missione a Ragusa è cominciata nel    della Chiesa perché solo lì si può intra-       Parole che hanno fatto subito breccia
segno della speranza.                     vedere la Resurrezione e la luce della        tra i fedeli radunati in cattedrale, nel sa-
  Lo ha scandito in modo chiaro nel sa-   speranza. E questo vale – ha sottoli-         grato e in piazza San Giovanni con i
luto rivolto ai fedeli in quello che è    neato monsignor La Placa – soprattutto        quali è nata subito una sintonia che è il
parso il manifesto programmatico del      oggi che la speranza sembra spe-              modo migliore per iniziare un nuovo
suo episcopato. «Voglio prendermi         gnersi». Poi, rifacendosi al motto inciso     cammino insieme.

                                                                                          «Voglio prendermi cura
                                                                                          dei più poveri e fragili,
                                                                                          di quelli che il Papa
                                                                                          ha definito
                                                                                          i tanti, troppi
                                                                                          crocifissi di oggi»

                                                                                          Durante l’omelia, con la voce rotta
                                                                                        dalla commozione, monsignor Mario
                                                                                        Russotto, ha ricordato gli «intrecci mi-
                                                                                        steriosi della Grazia di Dio» che legano,
                                                                                        anche attraverso i vescovi, le diocesi di
                                                                                        Ragusa e Caltanissetta. Una storia che
                                                                                        con l’ordinazione di monsignor La
                                                                                        Placa si rafforza ancora di più. Ed è si-
                                                                                        gnificativo che a porre le mani sul
                                                                                        nuovo vescovo di Ragusa sia stato pro-
                                                                                        prio un figlio della Diocesi di Ragusa.
                                                                                        «Oggi vengo a consegnare – sono pa-
                                                                                        role di Russotto – un figlio della Dio-
                                                                                        cesi di Caltanissetta a questa giovane,
                                                                                        bellissima e straordinaria Chiesa».
In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
in7

  Monsignor Russotto ha presentato a          pale a opera del cancelliere don Paolo il fratello Antonio e la sorella Gandolfa
monsignor La Placa la Diocesi di Ra-          La Terra. È stato proprio monsignor con le rispettive famiglie, e il nipote
gusa come una «Diocesi di santi» co-          Mario Russotto a imporre le mani sul Edoardo (nella foto in basso) che, ha
struita «giorno dopo giorno con il            capo dell’eletto, seguito dai vescovi rivelato monsignor La Placa prima del-
sudore e la fede dei nostri padri» e per      consacranti monsignor Salvatore Gri- l’inizio del rito incontrando i fedeli in
questo merita «pastori santi». Citando        stina, arcivescovo di Catania e presi- piazza San Giovanni, è stato il primo a
le beate Maria Schininà e Madre Can-          dente della Cesi; monsignor Francesco sapere e a informare la famiglia dell’ele-
dida dell’Eucarestia, ha invitato monsi-      Lo Manto, arcivescovo di Siracusa; e zione a vescovo dello zio.
gnor La Placa «ad andare alla scuola di       monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo         Ad animare la celebrazione sono stati
queste due donne», esaltando il motto         emerito di Ragusa. Subito dopo gli altri i canti eseguiti dal Coro della Catte-
“Con semplicità di cuore” scelto pro-         vescovi presenti hanno compiuto lo drale, diretto dal maestro Giovanni Gia-
prio dal nuovo vescovo. E nella sempli-       stesso rito.                               quinta, con all’organo il maestro
cità del cuore e nell’umiltà, questa            In cattedrale ad assistere al rito i ge- Giorgio Occhipinti.
Chiesa ha bisogno «di ritrovare lo spi-       nitori del vescovo Rosario e Giuseppa,                  Alessandro Bongiorno
rito di ricerca della verità» e
quell’«unità» di cui proprio il pastore
può e deve «essere perno».
  In precedenza monsignor Roberto
Asta, nella veste di amministratore apo-
stolico, aveva rivolto un saluto di ben-
venuto ai presenti, manifestando i
sentimenti di gioia dell’intera Diocesi
di Ragusa al nuovo vescovo.
  Lo stesso monsignor Asta, dopo la
proclamazione del Vangelo, ha chiesto
al vescovo ordinante di procedere al-
l’ordinazione dell’eletto e il rito ha
avuto inizio con la lettura della bolla pa-
In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
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     I riti esplicativi dell’ordinazione
     *Unzione crismale
     *Consegna libro dei Vangeli
     *Consegna dell’anello
     *Consegna della mitra
     *Consegna del pastorale
In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
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In simplicitate cordis - PERIODICO D'INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI RAGUSA - Insieme Ragusa
in10 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS

Subito un legame di comunione e affetto
tra il nuovo vescovo e il suo popolo
                                                                       Un po’ le limitazioni al traffico, un po’ le misure anti pan-
                                                                    demia, un po’ perché era un giorno lavorativo, un po’ perché
                                                                    il centro storico è sempre meno popolato, un po’ perché Ra-
                                                                    gusa è proprio così a salutare il nuovo vescovo nel tratto tra
                                                                    via Roma e corso Italia c’erano solo poche decine di ragusani
                                                                    pronti a sfidare le difficoltà e dire “io c’ero”. Della loro pre-
                                                                    senza resterà, però, sicuramente una testimonianza. Sono le
                                                                    tante foto scattate e inviate in tempo reale nell’etere. Dietro
                                                                    le transenne, i volti spuntavano inevitabilmente dietro gli
                                                                    smartphone. Forse più selfie che applausi e solo le campane
                                                                    ad alzare il tono e il clima della grande festa. In piazza l’ab-
                                                                    braccio non è stato più solo virtuale. Monsignor La Placa sin

Q     uando il sole si è spinto ancora un po’ più in basso e an- dai primi momenti ha conquistato tutti proprio con quella
      cora un po’ più a ovest e un velo d’ombra si è posato “semplicità di cuore” che ha voluto come motto del suo epi-
sul sagrato della cattedrale, prima, e sulla piazza, dopo, si è scopato e che era stampata nelle magliette rosse dei volon-
capito che neanche il più caldo mese di luglio che si ricordi tari. Quando dal palco, don Graziano Martorana, ne ha
poteva scalfire la grande festa che stava per iniziare. Il grande consegnata una anche al vescovo è subito scattato quel le-
giorno era davvero arrivato. La cattedrale, il sagrato, la piazza game di comunione (e anche di affetto) tra il vescovo e il suo
hanno aperto i loro varchi per accogliere quanti, muniti di popolo.
pass, avevano la possibilità di assistere al rito. I volontari, gli    Poi la cerimonia, il saluto e la benedizione dei presenti, il
animatori della pastorale giovanile, le associazioni del soc- ritorno in Vescovado.
corso, gli scout, gli uomini delle forze dell’ordine (che hanno        Inizia l’episcopato di monsignor Giuseppe La Placa.
svolto con discrezione un ruolo delicato e fondamentale)                                                                    Al. Bon.
erano già al loro posto. Chi c’era ha dovuto gestire la voglia
di riabbracciare chi magari non incontrava più da qualche
tempo con la prudenza dei gesti che la pandemia ancora ci
impone. Tanti volti conosciuti. Ma anche tanti volti che al-
zavano gli occhi verso la maestosità della cattedrale come se
fosse la prima volta. Il loro accento confermava la sensazione.
Venivano da Caltanissetta, Resuttano, da altri paesi: terre
che ora sentiamo più vicine e ci sono già amiche.
  La macchina organizzativa aveva cercato di non lasciare
nulla al caso e, alla fine, sono arrivati i meritati complimenti
per chi ha operato e per chi, con in testa monsignor Roberto
Asta, ha coordinato un servizio reso ancora più complesso
dalle restrizioni della pandemia. Ognuno al suo posto con
un compito chiaro e preciso. Tutti pronti a venirsi incontro.
Quando monsignor La Placa, accompagnato da don Ric-
cardo Bocchieri, ha lasciato il Vescovado per raggiungere
piazza San Giovanni (bello l’aver voluto ricevere il benvenuto
dalla sua gente prima ancora che dalle autorità) dietro le tran-
senne non ha trovato una folla vociante.
in
                                                                                                                                 11

         Il saluto di monsignor Roberto Asta
          «La accogliamo con affetto e gioia»
E      minenza Reverendissima, eccellentissimi Vescovi, ca-
      rissimi presbiteri e diaconi, persone consacrate, semi-
naristi, fedeli tutti, distinte autorità civili e militari, sentiamo
                                                                          Essa è consapevole che il suo nuovo vescovo porta con sé
                                                                       una vasta esperienza ed una ricca preparazione, avendo
                                                                       svolto nella sua diocesi di origine vari delicati compiti di re-
il dovere di esprimere anzitutto la profonda gratitudine della         sponsabilità; sa che lei è ministro di Dio fedele, dal cuore
Chiesa di Dio che è in Ragusa a Papa Francesco, che ha do-             grande, capace di ascoltare e di accostare le persone con
nato a questa nostra giovane diocesi un nuovo pastore nella            semplicità.
persona di S.E. Mons. Giuseppe La Placa, perché possa gui-                E grazie anche alla Chiesa madre di Caltanissetta che l’ha
darla, accompagnarla e servirla.                                       generato alla fede, rappresentata dal carissimo vescovo
   E a nome di questa Chiesa dico con affetto e con gioia: ben-        Mario, che saluto con fraterna cordialità; mentre esprimo un
venuto, carissimo vescovo Giuseppe!                                    caloroso benvenuto anche ai numerosi fedeli nisseni che
   Il ‘sì’ che lei ha detto al Santo Padre è il ‘sì’ alla chiamata     hanno accompagnato il loro don Pino a Ragusa, come segno
del Signore, il quale le chiede di mettere la sua fede, il suo         della loro stima e del loro affetto.
amore, la sua intelligenza, tutto te stesso a servizio di questa          La nostra Chiesa particolare di Ragusa è consapevole che
Chiesa ragusana. Ogni chiamata di Dio richiede fiduciosa               è chiamata a fare proprio uno stile di presenza nel territorio
disposizione del cuore e totale affidamento. Colui che                 diocesano che sia credibile e affidabile, attento ai complessi
chiama al servizio è anche colui che assicura il suo sostegno          cambiamenti in atto, che annunci il Vangelo nelle diversifi-
e dona la forza di seguirlo con gioia nel dono di sé. Oggi per         cate situazioni di vita degli uomini e delle donne del nostro
l’imposizione delle mani dei vescovi presenti, lei sarà asso-          tempo. La guida sapiente del nostro nuovo Vescovo possa
ciato al collegio episcopale per essere ministro di Cristo, di-        risvegliare la coscienza missionaria delle nostre comunità,
spensatore dei misteri di Dio.                                         riaccendere una più intensa passione pastorale e rinnovare
   Questa Chiesa, che ha intensamente pregato e con trepi-             l’agire ecclesiale mediante un attento discernimento comu-
dazione ha atteso il suo nuovo pastore, la ringrazia, l’accoglie       nitario.
e l’abbraccia.                                                                                              Sebastiano Roberto Asta

                           Le parole pronunciate dall’amministratore apostolico
                            durante la cerimonia di consacrazione in cattedrale
in12 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS

L’ordinazione nel giorno della memoria
della beata Vergine Maria del Carmelo
L    a felice scelta di monsignor Giuseppe La Placa di rice-
     vere l’ordinazione di vescovo di Ragusa nella memoria
della beata Vergine Maria del Monte Carmelo è spunto per
riscoprire questa antica e popolare festa con la quale in ma-
niera specialissima viene onorata la Madre di Dio.
   San Paolo VI, nella Marialis Cultus la annovera tra le feste
“celebrate da particolari famiglie religiose, che oggi, per la
diffusione raggiunta, possono dirsi ecclesiali” (MC8). Lo
stesso Papa, più avanti proclamerà devozione “cattolica”
quella dello Scapolare del Carmine, che con la recita del
Santo Rosario, sono state raccomandate lungo i secoli dal
magistero della Chiesa. Tali affermazioni devono essere con-
siderate alla luce di quella maternità che Paolo VI volle pro-
clamare al termine del Concilio definendo Maria “Madre
della Chiesa giacché Madre di Cristo”.
   Se è difficile poter stabilire con precisione le origini della
devozione dello Scapolare del Carmelo, sappiamo che all’ori-
gine esso rivestiva più un valore cristologico anziché ma-
riano. Tale impronta, la assunse più tardi e legittimò ed
identificò la specificità dei fratelli Carmelitani verso Maria.
L’ordine del Carmelo, infatti, non ha nessun fondatore pre-
ciso. All’origine di esso sta un gruppo anonimo di uomini,
forse ex Crociati, che sul finire del 1190, si ritirarono sul
Monte Carmelo, in Palestina, per vivere in solitudine, nel-
l’ascesi e nella preghiera contemplativa, imitando il profeta       indossato sarebbe stato salvato dall’Inferno. Così, lo Scapo-
Elia. Essi vollero erigere una chiesetta dedicata a Maria, ri-      lare già parte importante dell’abito carmelitano, assunse in
conoscendo così a lei le caratteristiche riservate ai fondatori.    base a questo racconto il segno di tenerezza e protezione di
Su questa felice intuizione, anche quando l’ordine lasciò la        Maria. Ridotto nel tempo a piccole dimensioni si diffuse ra-
Terra Santa e approdò in Occidente, i seguaci degli eremiti         pidamente vedendo nei secoli fiorire confraternite e associa-
continuarono il loro servizio alla Madonna, lodandola con un        zioni legate dalla comune devozione alla Madonna del
speciale culto. La visione dello “scapolare” avvenuta a San         Carmelo.
Simone Stock (1251) si affermerà solamente nel secolo XV e            L’occasione dell’ordinazione del vescovo Giuseppe ci fa
avrà grande presa nel popolo umile e devoto. Si racconta che        innalzare a Maria questa preghiera perché come a San Si-
San Simone, che rivestiva in quell’anno la carica di Superiore      mone doni favori al nuovo Pastore: “Fior del Carmelo, vite
generale, supplicava la Madonna di proteggere con un pri-           feconda, splendore del cielo, Vergine pura, singolare; Madre
vilegio i frati che portavano il suo nome. Come risposta la         fiorente, d’intatto onore, sempre clemente, dona un favore,
Vergine Maria in un’apparizione concesse a Simone il dono           Stella del Mare”.
dello scapolare con l’assicurazione che chiunque lo avesse                                                    Carmelo Ferraro

Il 16 luglio è un giorno consacrato a un culto con il quale viene onorata la Madre di Dio
PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 13
                                                                                                                              in
Prendiamoci cura della nostra Chiesa
coniugando tre verbi in prima persona
C     onoscere, custodire, colorare, rivelano un modo di “es-
      sere” nella storia salvifica di questo mondo. Tre azioni
che possono adattarsi ad un’occasione così importante per
                                                                   siderio d’Infinito spesso inespresso? Per questo occorrerà
                                                                   “conoscere” tutti e ciascuno, per apprezzarne i talenti e so-
                                                                   stenerne i limiti. Potrebbe essere un modo per ritrovarci in
la nostra Chiesa diocesana, l’arrivo del nuovo pastore, mon-       “comunione”.
signor Giuseppe La Placa.                                            “Custodire” la nostra Chiesa, perché gli è stata affidata,
  “Conoscere” la nostra Chiesa, le nostre comunità parroc-         perché è preziosa agli occhi di Dio. Come la “rosa” de “Il
chiali, i nostri momenti di sagrato, il nostro modo di incon-      piccolo principe” di Saint-Exupéry, non ce n’è una che le so-
trarci, il nostro modo di celebrare e domandarsi che aria tira:    miglierà perché si sarà preso cura solo di lei. Sarà la qualità
è una brezza leggera, da cui lasciarsi sfiorare, oppure è un’at-   del tempo dedicato, l’abbondanza dell’amore riversato a
mosfera inquinata e stagnante? Se davvero vogliamo dare una        darle un volto, il volto misericordioso di Dio. Ognuno di noi
mano al nuovo Vescovo dovremmo rispondere ad una do-               però è anche responsabile di questa “rosa”, che è la nostra
manda che lui probabilmente non ci porrà mai: noi che aria         Chiesa di Ragusa. Custodire è vigilare, assistere e proteg-
portiamo? Siamo un’aria che sa di naftalina quando non riu-        gere. Come custodi quindi abbiamo il dovere di averne cura,
sciamo a leggere i vissuti della gente, dei più indifesi, degli    di preservarla dai pericoli, e provvedere alle sue necessità.
emarginati, oppure siamo quella rugiada delicata che irrora          “Colorare” la nostra Chiesa infine vuol dire renderla gio-
le ferite profonde, che risponde alle domande di senso, al de-     iosa: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora,
                                                                   rallegratevi. … non angustiatevi per nulla, ma in ogni neces-
                                                                   sità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, sup-
                                                                   pliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni
                                                                   intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cri-
                                                                   sto Gesù” (Fil. 4, 4-7). Ciò richiede di non limitarci sempli-
                                                                   cemente, in questo periodo di particolare “sofferenza” che
                                                                   stiamo vivendo, all’augurio “ripartiremo”. Occorre che ci
                                                                   miglioriamo e trasformiamo la nostra comunità. Non pos-
                                                                   siamo rimanere indifferenti al saccheggio del creato, alle in-
                                                                   giustizie economiche e politiche che notiamo nel nostro
                                                                   vivere quotidiano. Certamente l’amicizia sociale e la frater-
                                                                   nità ci aiutano a riscoprire il nostro essere persone, intreccio
                                                                   di relazioni, e non singoli individui, separati dagli altri e dal
                                                                   mondo.
                                                                     Avrà un effetto eccezionale unire all’impegno e alle fatiche
                                                                   anche la nostra preghiera comunitaria, “chi prega ha le mani
                                                                   sul timone della storia”, diceva San Basilio; la preghiera ha
                                                                   questo di straordinario: “… è come l’acqua nei vasi comuni-
                                                                   canti. Ha efficacia, cioè anche a distanza, e colma il vuoto di
                                                                   recipienti lontani” (don Tonino Bello).
                                                                     Benvenuto carissimo Vescovo Giuseppe.
                                                                                                                       Renato Meli

                                                                           Conoscere, custodire, colorare
                                                                   per ridare slancio alle nostre comunità
in14 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS

Il bastone pastorale del nuovo vescovo
per guidare la comunità verso il bene
I  l pastorale donato dalla Diocesi di
   Caltanissetta a monsignor Giuseppe
La Placa è realizzato in argento satinato
                                             Santa Maria delle Stelle che si trova a
                                             Comiso, in rappresentanza degli altri
                                             santuari mariani della Diocesi. Nella
e ottone trattato con effetto argento, è     faccia opposta al nodo, ma in stretto
complessivamente alto 180 cm, l’asta         rapporto con essa, è rappresentato San
135 cm e il riccio ha un’altezza di 45 cm    Giuseppe. Un augurio per mons. La
e ampio 15 cm circa.                         Placa, affinché possa curare il suo po-
  Nella parte centrale del riccio due        polo della Diocesi di Ragusa fin dall’in-
tondini molto sottili formano una croce      timità della famiglia, perché lì è la prima
e sospendono al centro una medaglia in       chiesa. La Chiesa domestica. San Giu-
argento incisa sulle due facce. In essa      seppe rappresenta l’origine di mons. La
viene rappresentato San Giovanni Bat-        Placa, è infatti il suo santo protettore,
tista, patrono della Diocesi di Ragusa,      in quanto porta il suo nome ed inoltre
attraverso due raffigurazioni: da un lato    san Giuseppe è protettore della città di
l’agnello, dall’altro il tema del batte-     Resuttano, da dove don Giuseppe La
simo.                                        Placa è originario. San Giuseppe è rap-
  Il nodo si trova al di sotto del riccio    presentato attraverso la fioritura del suo
prima dell’inizio del bastone. Ha forma      bastone di tre gigli, elemento caratteri-
cruciforme e sulle quattro facce si svi-     stico della statua venerata a Resuttano.
luppano quattro quadrati in cui sono           Sulle facce laterali del nodo del pasto-
rappresentati i santi patroni delle città    rale è rappresentata la lotta contro il
di origine e future del nuovo vescovo.       male. Da un lato San Michele Arcan-
Un legame tra l’origine della sua vita, la   gelo, patrono della Diocesi di Caltanis-
sua appartenenza e la futura cura.           setta, dall’altro Cristo innalzato quale        Nel terzo anello è rappresentato il sa-
  Le quattro facce della croce sono ac-      antidoto al male.                             cramento dell’“ordine sacro”. Nel
coppiate per tema. Sulla faccia ante-          L’augurio è che questo pastorale            quarto anello sarà incisa una scritta con
riore è rappresentato un simbolo             possa essere strumento di lotta con-          la dedica di chi offre il pastorale al
mariano: un segno della grande devo-         creta contro la personificazione del          nuovo arcivescovo.
zione mariana di monsignor La Placa,         male e guida al bene.
ma anche dell’incessante preghiera a           L’asta è in ottone trattato con effetto
Maria che protegga e guidi il suo epi-       di argento satinato, si divide in tre por-
scopato. Al centro della croce è rappre-     zioni ed è collegata da quattro anelli in
sentato il monogramma mariano A+M,           argento lucido con incisioni in inchio-
sono anche rappresentate tre stelle,         stro nero. Nel primo anello è rappre-
esse rappresentano la Trinità. Il sim-       sentato il gregge che segue Gesù. Nel
bolo vuole inoltre raffigurare una basi-     secondo anello è rappresentato il sacra-
lica minore del territorio di Ragusa         mento della “confermazione”.

     Una ricca simbologia è istoriata
     in una delle insegne proprie del vescovo
PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 15
                                                                                                                                in

                                                            “Con cuore semplice”
                                                               stile e missione
                                                                già nel motto
                                                              e nel suo stemma
È    tratto dal primo versetto del Libro
     della Sapienza il motto scelto per il
suo episcopato da monsignor Giuseppe
                                               Nel nostro caso si è scelto uno scudo
                                             “bucranico”, di foggia rinascimentale,
                                             frequentemente usato nell’araldica ec-
                                                                                            l’ascesa dell’anima verso Dio.
                                                                                               A destra c’è la torre che costituisce un
                                                                                            omaggio alle radici e al paese natio (Re-
La Placa. “In simplicitate cordis”           clesiastica e una croce “trifogliata” in       suttano) di monsignor La Placa. Si
(“Con cuore semplice”). “Amate la            oro con cinque gemme rosse per indi-           tratta di manufatto fortificato del sec.
giustizia, voi che governate sulla terra,    care le Cinque Piaghe di Cristo.               XIV, la cui immagine si trova anche
rettamente pensate del Signore, cerca-         Nello stemma si distinguono un               sullo stemma comunale di Resuttano.
telo con cuore semplice”. Il motto com-      Agnello Pasquale che è notoriamente               La colomba aureolata (o nimbata), in-
pare nella parte inferiore nello stemma      simbolo di San Giovanni Battista, pa-          fine, è comunemente il simbolo dello
che, secondo la tradizione araldica ec-      trono della Diocesi di Ragusa. Lo              Spirito Santo. Posta sulla torre, essa ri-
clesiastica cattolica, è tradizionalmente    sfondo dell’Agnello è in rosso, il colore      chiama l’elezione a Vescovo di un figlio
composto da: uno scudo, una croce            dell’amore e del sangue: l’amore in-           di Resuttano e l’invio per la missione
astile a un braccio traverso, in oro,        tenso e assoluto del Padre che invia il        nella Chiesa di Ragusa.
posta in palo, ovvero verticalmente die-     Figlio, l’Agnello appunto, a versare il           La “campitura” su cui insistono que-
tro lo scudo; un cappello prelatizio (ga-    proprio sangue per noi.                        sti due simboli è in oro, il primo tra i
lero), con cordoni a dodici fiocchi,           Nella parte inferiore a sinistra c’è la      metalli nobili, simbolo quindi della
pendenti, sei per ciascun lato di colore     stella a sette punte, simbolo mariano          prima virtù: la Fede. È infatti grazie alla
verde; un cartiglio inferiore recante il     nell’iconografia classica della Chiesa (la     Fede che possiamo comprendere ap-
motto.                                       luce che ci guida fin dall’inizio della no-    pieno il messaggio d’amore e di sal-
                                             stra vita terrena). Maria è la “Stella ma-     vezza che lo Spirito Santo,
                                             tutina” delle litanie lauretane; questo        incessantemente, porta ai nostri cuori
                                             giustifica l’uso della stella a sette punte,   e alle nostre menti.
                                             una in meno della stella di Cristo in
                                             quanto, nella storia, Ella Lo precede.                          Lo Stemma Episcopale
                                             L’azzurro è il colore simbolo della in-                               è stato realizzato
                                             corruttibilità della volta celeste, delle                      dal Dott. Renato Poletti
                                             idealità che salgono verso l’alto e rap-
                                             presenta il distacco dai valori terreni e

                                                        Un richiamo per le radici della natìa Resuttano
                                                               e per il patrono della Diocesi di Ragusa
in16 PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS

1950-2021: inizia il sesto episcopato
della giovane storia della Diocesi
M      onsignor Giuseppe La Placa è il
       sesto vescovo della Diocesi di Ra-
gusa che ha da poco celebrato i suoi 70
                                                Da allora e sino al giorno dell’ordina-
                                             zione di monsignor La Placa, la Diocesi
                                             ha trovato nell’amministratore aposto-
                                                                                          cesi di Ragusa, il 18 maggio 1950 fece il
                                                                                          suo ingresso a Ragusa tra un tripudio di
                                                                                          folla e lo scampanio di tutte le chiese.
anni di missione.                            lico monsignor Roberto Asta un punto         Ragusa, tuttavia, dovette attendere il
   La Diocesi di Ragusa fu infatti eretta    di riferimento discreto e sicuro. Mon-       primo ottobre 1955 per divenire del
il 6 maggio del 1950 con bolla pontificia    signor Cuttitta, nei suoi cinque anni di     tutto autonoma da Siracusa. Papa Pio
“Ad dominicum gregem” di Pio XII. In         presenza a Ragusa, ha incoraggiato il        XII, con la bolla “Quamquam est” se-
quel momento nasceva la Diocesi di Ra-       modello di “Chiesa in uscita” ispirato       parava infatti definitivamente la Diocesi
gusa anche se ancora suffraganea del-        da Papa Francesco e prestato grande at-      di Ragusa dall’archidiocesi di Siracusa
l’Archidiocesi di Siracusa e ad essa         tenzione alla Pastorale delle vocazioni      e nominava vescovo monsignor France-
unita anche nella persona del vescovo        e al Seminario.                              sco Pennisi.
monsignor Ettore Baranzini, cui venne           Con la stessa cura e il medesimo zelo
affiancato come vescovo ausiliare, con       pastorale ha allargato i confini del-
incarico di vicario generale ed obbligo      l’azione caritativa, aprendo la Diocesi
di residenza a Ragusa, monsignor Fran-       di Ragusa all’accoglienza di persone in
cesco Pennisi.                               difficoltà (Ragusa è stata tra le prime
   Negli ultimi cinque anni di questa        Diocesi a sollecitare e sperimentare i
storia, è stato monsignor Carmelo Cut-       corridoi umanitari) e dovunque ci fosse
titta a guidare la Diocesi di Ragusa. Un     la necessità della presenza della Chiesa
episcopato breve (secondo solo a             e ha aiutato in modo discreto e silen-
quello di monsignor Ettore Baranzini         zioso tante famiglie in difficoltà per via
che guidò la Diocesi di Ragusa nel pe-       della crisi economica, prima, e sanita-
riodo dal 1950 al 1955), iniziato il 7 ot-   ria, successivamente.
tobre 2015 con la nomina di Papa                Il primo vescovo della Diocesi di Ra-
Francesco ed entrato nel pieno della         gusa fu monsignor Ettore Baranzini              Mons. Francesco Pennisi
sua azione il 28 novembre dello stesso       che, dopo essersi opposto da arcive-
anno con la presa di possesso canonica.      scovo di Siracusa alla nascita della Dio-       Fu proprio monsignor Pennisi a
Il 28 dicembre 2020 l’annuncio dell’ac-                                                   porre le fondamenta della Diocesi (fu
cettazione da parte del Papa della sua ri-                                                vescovo dal primo ottobre 1955 al 20
nuncia all’incarico per motivi di salute.                                                 marzo 1974) e incanalare il grande fer-
                                                                                          mento di quegli anni, prodigandosi in
                                                                                          una grande opera di evangelizzazione
 Ettore Baranzini,                                                                        cui non fu estraneo neanche l’utilizzo
 Francesco Pennisi,                                                                       di strumenti nuovi come le commedie
 Angelo Rizzo,                                                                            in dialetto scritte dallo stesso vescovo.
 Paolo Urso,                                                                              Il cammino fu scandito anche dalla ce-
 Carmelo Cuttitta                                                                         lebrazione del primo Congresso Euca-
                                                                                          ristico Diocesano (settembre 1951),
 i cinque predecessori
                                                                                          dalla nascita del Capitolo della catte-
 del nuovo vescovo                                                                        drale (1951) e del Seminario vescovile
                                                 Mons. Ettore Baranzini                   (1952).
PRIMO PIANO - IN SIMPLICITATE CORDIS 17
                                                                                                                               in
                                             Ragusa e quella di Dubrovnik-Ragusa              Da tutti è ricordato come un vescovo
                                             (Croazia), istituì l’Istituto Teologico        che ha saputo farsi amico di tutti, il ve-
                                             Ibleo San Giovanni Battista, indisse 17        scovo del sorriso. Ma è stato anche un
                                             Assemblee diocesane unitarie di Pasto-         vescovo che ha saputo coniugare il
                                             rale.                                          Vangelo con la carità, dando anche im-
                                               Mostrò grande attenzione per le              pulso a una nuova stagione di parteci-
                                             nuove povertà, trasformando la Diocesi         pazione e impegno sociale.
                                             in un aeroporto della speranza: le co-
                                             munità Incontro per il recupero dei
                                             giovani afflitti dalla piaga della droga, la
                                             Centro di pronta accoglienza di con-
                                             trada Nunziata, l’accoglienza dei kos-
      Mons. Angelo Rizzo                     sovari nei locali dell’ex base Nato. E
                                             proprio la benedizione di una chiesa
  Fu sua cura creare le indispensabili       all’interno del recinto che ospitava le
infrastrutture per un buon funziona-         testate atomiche innescò un dibattito
mento della Diocesi tra cui la costru-       che si trasformò anche in lacerazioni
zione ex novo del Seminario Diocesano        con alcune parti del laicato e dello
che considerava il vivaio della diocesi e    stesso presbiterio. Nella Pentecoste del
per il quale profuse grande attenzione.      1998 indisse il primo e sinora unico Si-
Nell’arco di 24 anni di episcopato prov-     nodo Diocesano della Chiesa di Ra-                 Mons. Carmelo Cuttitta
vide alla creazione di trenta nuove par-     gusa. Costituì 17 nuove parrocchie, tre
rocchie, costruì alcune chiese e             nuovi Santuari Mariani diocesani. Una             Rientrano in questo ambito l’aver
parecchi centri di attività per le opere     cura particolare riservò al Seminario          ospitato la Marcia nazionale per la pace,
di ministero parrocchiale. Per realiz-       Vescovile con l’ordinazione di 41 sacer-       che non a caso è partita dall’ex base
zare tutto ciò chiese e ottenne in Dio-      doti tra i quali l’attuale vescovo di Cal-     Nato di Comiso quasi a voler sanare
cesi anche la presenza dei Padri             tanissetta, monsignor Mario Russotto,          vecchie ferite createsi anche all’interno
Salesiani, dei Padri Gesuiti, dei Frati      e l’attuale nunzio apostolico in India e       della comunità ecclesiale; la nascita del
minori Conventuali, dei Padri dottri-        Nepal, monsignor Giambattista Di-              “Ristoro San Francesco” e di altre
nari, e di altri religiosi e religiose che   quattro.                                       strutture a sostegno di chi più vive
arricchirono la diocesi di nuove forze         Il 12 aprile 2002 gli successe monsi-        l’emarginazione e il disagio; la crea-
ed esperienze.                               gnor Paolo Urso che guiderà la Diocesi         zione di una scuola di cucina nei locali
  A monsignor Francesco Pennisi su-          di Ragusa sino al novembre 2015.               dell’ex convento dei Cappuccini per in-
bentrò monsignor Angelo Rizzo (ordi-                                                        tercettare la necessità di lavoro tra le
nato vescovo nella cattedrale di                                                            nuove generazioni. È toccato a lui cele-
Caltanissetta il il 18 marzo 1974) il cui                                                   brare i 50 anni di fondazione della Dio-
episcopato si protrarrà per ben 28 anni                                                     cesi. Una data che ha fatto uscire dagli
(la sua lettera di dimissioni al compi-                                                     archivi, celebrando proprio il 6 maggio
mento dei 75 anni di età reca la data                                                       le ordinazioni sacerdotali. E sono tanti
dell’11 aprile 2002). Furono gli anni                                                       i sacerdoti che proprio in questa data
dell’attuazione del Concilio e monsi-                                                       celebrano l’anniversario della loro or-
gnor Rizzo, che ebbe in padre Carmelo                                                       dinazione.
Tidona un fidato vicario, valorizzò                                                            Quindi il breve episcopato di monsi-
molto il laicato. Rinnovò le strutture                                                      gnor Cuttitta e oggi la Diocesi di Ra-
della diocesi, istituì il Consiglio Cari-                                                   gusa è ancora in festa per accogliere
tas, il Centro di Cultura S. Biagio; fa-                                                    monsignor Giuseppe La Placa.
vorì il Gemellaggio fra le Chiese di                 Mons. Paolo Urso                                      Alessandro Bongiorno
in
       Otto per mille Chiesa cattolica
20 OTTOXMILLE

         La firma della solidarietà
O     gni anno, grazie alla firma
      che destina l’Otto per mille
dell’Irpef alla Chiesa, si realizzano
                                        Italia e nel Terzo Mondo: interventi
                                        per l’attività quotidiana delle nostre
                                        parrocchie, per costruire nuove
                                                                                   Ogni anno con i fondi 8xmille si
                                                                                 realizzano, in Italia e nei Paesi
                                                                                 più poveri del mondo, oltre 8.000
oltre 8000 interventi in Italia e nei   chiese, per la carità in Italia e nel    progetti. La Chiesa cattolica che
paesi più poveri del mondo. Anche       Terzo mondo, e per sostenere i           valore attribuisce alla firma dei
nella nostra Diocesi le risorse         34.000 sacerdoti diocesani impe-         contribuenti?
dell’Otto per mille aiutano anche e     gnati ogni giorno al servizio delle        «La considera espressione di cor-
soprattutto chi si trova ai margini     famiglie, dei giovani, dei poveri, di    responsabilità, molto più di un
della società.                          tutti.                                   semplice sostegno economico. La
  Le molteplici attività della Cari-                                             maggior parte delle persone, pur-
tas e di altri enti trovano infatti                                              troppo, non ha una visione concreta
linfa con la firma che ciascuno di                                               di cosa significhi avere bisogno,
noi può apporre nella dichiarazione                                              mentre, chi è in difficoltà necessita
dei redditi, affidando queste parte                                              di un aiuto immediato. Nell’Italia
delle imposte alla Chiesa Cattolica.                                             di oggi credo che, se non ci fosse la
  Le case per i senza dimora, le                                                 Chiesa con la sua rete solidale e il
strutture di accoglienza per le                                                  lavoro straordinario svolto da mi-
donne vittime della violenza, la                                                 gliaia di volontari, ci sarebbe un
mensa del Ristoro San Francesco                                                  vuoto enorme».
sono solo alcuni esempi di come la                                                 Perché l’Otto per mille alla
Diocesi di Ragusa abbia impiegato                                                Chiesa Cattolica non è solo una
questi fondi. Ma non solo. Anche il       Non è mai quindi solo una firma,       firma?
restauro e la fruizione dell’im-        ma molto, molto di più come recita         «Perché chi firma è protagonista
menso patrimonio storico, artistico,    il messaggio veicolato dalla cam-        di un cambiamento, offre sostegno
culturale e monumentale sono resi       pagna di comunicazione della Con-        a chi è in difficoltà. È autore di una
possibile dal fondo tratto dalle di-    ferenza Episcopale Italiana, che         scelta solidale, frutto di una deci-
chiarazione dei redditi.                mette in evidenza il significato pro-    sione consapevole, da rinnovare
  Stesso discorso per l’aiuto ai gio-   fondo della firma: un semplice           ogni anno. Così un piatto di mine-
vani che intendono avviare un’atti-     gesto che vale migliaia di opere.        stra, una coperta, uno sguardo di-
vità attraverso il microcredito.                                                 ventano molto di più e si traducono
  Questi sono solo alcuni esempi          Ne parliamo con il dott. Massimo       in ascolto e carezze, in una mano
delle migliaia di opere che ogni        Monzio Compagnoni, responsabile          che si tende verso un’altra mano, in
anno la Chiesa Cattolica realizza       del Servizio per la promozione del       una scelta coraggiosa di chi si
con i fondi dell’Otto per mille per     sostegno economico alla Chiesa           mette quotidianamente nei panni
il culto, la carità e la pastorale in   cattolica.                               degli altri».

                   Un piatto di minestra, una coperta, uno sguardo
               diventano molto di più e si traducono in ascolto e carezze,
                     in una mano che si tende verso un’altra mano
Tante aspettative anche in Diocesi
      dopo il laboratorio promosso dalla Cesi                                                                         DIOCESI 21
                                                                                                                                 in
Una visione aggiornata e profetica
dell’approccio alla pastorale familiare
U     n gruppo nutrito della nostra Dio-
      cesi (con persone di Ragusa, Vit-
toria, Comiso, Pedalino, Scoglitti,
Giarratana) insieme a quelli delle altre
diocesi siciliane, sta partecipando al
“Laboratorio di Studio in Pastorale Fa-
miliare e Ricerca di Pratiche Virtuose”,
percorso di due anni promosso dalla
Conferenza Episcopale Siciliana come
esperienza laboratoriale di formazione
rivolta a chi opera con le famiglie, anche
per l’individuazione di percorsi attua-
bili nelle realtà ecclesiali del territorio
regionale. Un cammino che prevede
l’utilizzo di una piattaforma web che ha
consentito la creazione di una vera e
propria rete di conoscenze e l’opportu-
nità di attingere a materiale di forma-
zione preziosissimo su ogni aspetto
della pastorale familiare.
  Testimonianza comune è proprio
l’entusiasmo di poter scambiare tanta
ricchezza: in questi mesi tanti tutor
hanno infatti proposto online percorsi                I partecipanti della Diocesi di Ragusa al week end del 12-13 giugno
di crescita molto arricchenti, con il me-      nella Famiglia e che si stanno impe-           lidare i matrimoni e così prevenire le
todo della flipped classroom, e nel mese       gnando per crescere; molte già impe-           rotture”. Questi sono gli intenti a cui si
di giugno si è potuto partecipare ai           gnate in ambito locale e con tante             sta volgendo la partecipazione di tutti i
weekend formativi previsti in presenza.        proposte innovative già operanti in            rappresentanti della nostra diocesi. Un
Divisi per aree tematiche, ci si è cono-       varie realtà e presenti lì proprio per mi-     percorso innovativo per tutti gli opera-
sciuti e si è cresciuti insieme. Afferma-      gliorarsi e per dare una mano. Un labo-        tori in ambito di pastorale familiare, sa-
zione di tutti è aver vissuto questi           ratorio di idee e novità a tutti gli effetti   cerdoti e laici che insieme stanno
incontri come un dono, un’esperienza           che abbraccia ogni fase di vita della Fa-      crescendo per donare poi alla realtà lo-
unica di formazione, di scambio e rela-        miglia, facendo riferimento ad Amoris          cale una visione aggiornata e profetica,
zione umana. In ognuno dei quattro             Laetitia che il Papa quest’anno ci invita      come tanti hanno detto, dell’approccio
fine settimana previsti per i vari moduli,     ad approfondire. Grande presenza di            alla Famiglia.
ogni partecipante ha detto il proprio          Ragusa ad esempio nell’area 3, area che           Dopo il weekend ci si è subito messi
“Eccomi” alla presenza di uno dei ve-          si occupa delle famiglie fragili. Leg-         al lavoro come gruppi locali che si
scovi di Sicilia e si è vissuto il passaggio   giamo al capitolo 8 di A.L. i richiami del     stanno confrontando, anche settimanal-
dai moduli base e trasversale di ogni          Papa: “Accompagnare, discernere ed             mente, nella formazione proposta.
area ai moduli specifici.                      integrare la fragilità”, ed anche “Oggi,       Tante le aspettative ancora per ciò che
  È stato entusiasmante incontrarsi,           più importante di una pastorale dei fal-       si potrà vivere nei mesi a seguire.
ascoltare tante persone che credono            limenti è lo sforzo pastorale per conso-                         Fiorenza Di Martino
in22 DIOCESI
                                                                 Comiso ricorda quel 28 ottobre 1922
                                                                quando la parrocchia fu resa autonoma

I 100 della comunità dell’Annunziata
Basilica più bella con i lavori di restauro
L    a basilica di Maria SS. Annunziata
     in Comiso si appresta a celebrare il
prossimo anno il centenario della sua
                                            proporre loro la Bella Notizia del Van-
                                            gelo. A motivo della pandemia è stato
                                            impossibile visitare le famiglie ma sono
                                                                                         Gaetano da Thien (di ignoto), di San
                                                                                         Biagio. Il tutto è stato possibile grazie
                                                                                         ai contributi pubblici della Regione Si-
autonomia. Fu eretta parrocchia             stati realizzati incontri, nel rispetto      ciliana e alla generosità di alcuni fedeli.
“aeque principaliter” nel 1814 unita alla   delle norme, per presentare la novità        In occasione del centenario, inoltre,
chiesa Madre nella persona unica del        del Vangelo all’uomo di oggi.                verranno sistemate due tele, nelle lu-
parroco pro tempore; il 28 ottobre 1922       Per il centenario dell’autonomia della     nette interne dei due portoni minori
l’arcivescovo di Siracusa mons. Gia-        parrocchia è stato predisposto anche         della facciata, del pittore Giovanni Ro-
como Carabelli provvide a rendere au-       un programma di restauro dell’edificio:      bustelli che rappresentano la prima Pa-
tonoma la parrocchia dotandola di un        rifacimento dei servizi igienici, re-        squa (il passaggio del mar Rosso) e
proprio parroco. Per far prendere mag-      stauro dei portoni, restauro del patri-      l’ultima Pasqua (i Redenti verso
giore coscienza dell’appartenenza ad        monio artistico della basilica: le           l’Agnello): le tele sono offerte una in
una comunità ecclesiale e far crescere      pergamene della Collegiata, i bambi-         memoria di Adalgisa Licalzi e l’altra
il senso della comunione il Consiglio       nelli di cera dell’800, il bambinello        dono per Gina Licalzi.
pastorale parrocchiale e il Consiglio       detto di “p. Silvestro”, le tele della Ma-      Un importante restauro è stato possi-
parrocchiale per gli Affari economici       donna del Lume, dei Santi Cosma e Da-        bile grazie al finanziamento della Re-
nel 2018 hanno tracciato un pro-            miano, di San Gregorio, dei Santi            gione Siciliana e riguarda la cupola
gramma che avrebbe voluto un impe-          Ignazio di Loyola e Francesco Saverio,       della Basilica. Presto ammireremo il
gno porta a porta per conoscere la          dell’Annunciazione (di ignoto), del-         suo splendore soprattutto all’interno
presenza delle famiglie nel territorio e    l’Annunciazione di La Leta, di San           con tutte le sue decorazioni; un grazie
                                                                                         va a tutta l’équipe che ha portato avanti
                                                                                         il restauro e soprattutto al titolare del-
                                                                                         l’impresa esecutrice dei lavori il signor
                                                                                         Raimondo Salamone.
                                                                                            Infine, in questi giorni è stato firmato
                                                                                         il contratto, grazie a Ibix Cantieri di Ra-
                                                                                         venna, per il restauro di tutte le facciate
                                                                                         della basilica e del campanile utiliz-
                                                                                         zando le agevolazioni del “bonus fac-
                                                                                         ciate”. Si è raggiunto questo risultato
                                                                                         grazie all’impegno di tanti: il parroco
                                                                                         don Girolamo Alessi, l’amministratore
                                                                                         apostolico della Diocesi don Roberto
                                                                                         Asta, i progettisti ing. Simona Sidoti,
                                                                                         ing Carmelo Sidoti, arch. Vincenzo Di-
                                                                                         pasquale, il tutto coordinato dal re-
                                                                                         sponsabile di zona di Ibix Alberto
                                                                                         Gangarossa. I lavori di restauro saranno
                                                                                         realizzati dall’Impresa Archiservizi srl
                                                                                         di Vincenzo Malvaso, un’eccellenza si-
                                                                                         ciliana nel mondo del restauro conser-
                                                                                         vativo.
Riflessione e preghiera
      incentrate sul rapporto con il Padre e i fratelli                                                            DIOCESI 23
                                                                                                                              in
Sant’Antonio da Padova a Comiso
Un anno ricco di spiritualità e carità
L     a parrocchia Sant’Antonio di Padova di Comiso è l’unica
      della Diocesi che porta il nome del santo patavino. Da
tre anni è guidata dal parroco don Enzo Barrano, che annual-
mente ha proposto un tema da sviluppare come piano pasto-
rale.
   Il tema del piano pastorale di quest’anno è stato: “Rinno-
viamo la nostra relazione con il Padre per rinnovarla con i
fratelli”. Il ciclo di catechesi sulla Lectio Divina ha modulato
la riflessione comunitaria. Ogni settimana, 93 famiglie hanno
ricevuto via e-mail il testo della liturgia della Parola domeni-
cale, arricchita da spunti di riflessione per spezzare la Parola
in famiglia. Il metodo della Lectio vuole educare a compren-
dere il percorso che dalla Parola ascoltata porta all’ascolto
dei fratelli e dei loro bisogni con relativi aiuti concreti e, tra
questi, l’offerta di un buono pasto mensile a famiglie biso-
gnose da parte di ben 52 famiglie. Anche quest’anno poi nel
mese di giugno, la comunità parrocchiale ha vissuto i festeg-
giamenti in onore del suo santo titolare che, a causa della si-
tuazione pandemica, è stata senza manifestazioni esterne.
Tredici giorni in cui la comunità ha pregato per le intenzioni
proposte dal Papa relative alla pandemia e ha accolto diversi
parroci con le rispettive comunità provenienti da Ragusa,
Vittoria, Chiaramonte, Pedalino. Poi il triduo in prepara-
zione all’anniversario della dedicazione della chiesa parroc-
chiale, predicato da don Maurizio Di Maria, durante il quale
è stato ripreso il tema dell’anno pastorale, così come aveva
fatto don Paolo La Terra durante gli esercizi quaresimali.
Durante la preparazione alla festa non è mancata la giornata
dedicata alla carità in occasione della quale i parrocchiani
hanno donato tantissimi generi alimentari e per l’igiene per-
sonale da destinare alla Caritas parrocchiale. Il 13 giugno, in-
fine, è stato il giorno solenne dedicato al santo in cui si sono
succedute varie celebrazioni eucaristiche a conclusione delle           Durante la celebrazione, come ogni anno, la confraternita,
quali è seguita la tradizionale benedizione del pane che ri-         costituitasi in parrocchia dal giugno 2013, ha rinnovato le
corda un miracolo ottenuto da un bambino per intercessione           promesse confraternali ed ha accolto don Giovanni Meli
del santo, al quale la madre s’era rivolta promettendo in cam-       come confrate onorario. Nel pomeriggio del giorno seguente
bio il corrispettivo peso del bambino in pane da distribuire         la festa è stata celebrata la messa di ringraziamento per l’anno
ai poveri. A mezzogiorno, ha avuto luogo la benedizione dei          pastorale trascorso, alla fine della quale è stato intonato il
bambini, che hanno ricevuto in dono “la pupidda”, ossia una          canto del Te Deum. A seguire ha avuto luogo l’assemblea
piccola bambola fatta di pane. Nel pomeriggio, la solenne            parrocchiale di verifica del piano pastorale svolto e per deli-
concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Calo-            neare il tema del prossimo anno.
gero Peri, vescovo di Caltagirone.                                                                           Giovanni Epaminonda
in24 BREVI DALLA DIOCESI

Ministri straordinari e presbiteri
di nuovo a casa degli ammalati
D      alla fine dello scorso mese di giugno, è stata ripristinata
       la possibilità di riprendere le visite agli ammalati da
parte dei ministri straordinari e dei presbiteri, sospesa nel
marzo dello scorso anno dal vescovo emerito monsignor Car-             Il decreto, controfirmato dal cancelliere don Paolo La
melo Cuttitta.                                                       Terra, pone quattro condizioni: gli infermi abbiano ricevuto
  L’amministratore apostolico della Diocesi di Ragusa, mon-          la doppia vaccinazione; i ministri o i presbiteri abbiano rice-
signor Sebastiano Roberto Asta, sentito il Collegio dei con-         vuto la doppia vaccinazione; gli infermi indossino la masche-
sultori, ha assunto la decisione, tenendo conto del                  rina, che potrà essere abbassata nel momento in cui
miglioramento del quadro epidemiologico e della ormai dif-           riceveranno la Comunione eucaristica; i ministri e i presbi-
fusa vaccinazione delle persone anziane e ritenendo oppor-           teri indossino la mascherina, osservino il distanziamento e
tuno che gli infermi possano ricominciare a ricevere il dono         curino l’igienizzazione delle mani prevista dalle norme
e il conforto della SS. Eucaristia.                                  vigenti.

La CeSi ha prorogato lo stop alle processioni
Mons. Di Pietro: «Rammarico e occasione propizia»
R     imane ancora prorogata la sospen-
      sione delle processioni. Lo ha di-
sposto la Conferenza episcopale
                                               di rammarico» che deve però trasfor-
                                               marsi in «occasione propizia per appro-
                                               fondire le radici spirituali delle feste,
                                                                                           cessioni per il rispetto della normativa
                                                                                           anti Covid», ma invita i fedeli delle
                                                                                           Chiese di Sicilia a fare della mancanza
siciliana «non potendosi assicurare, per       per interiorizzarne le motivazioni pro-     opportunità fruttuosa: «Auspico un ri-
il loro svolgimento, il rispetto delle mi-     fonde» attraverso specifici momenti di      torno alla normalità il più celere possi-
sure precauzionali determinate dalle           preghiera da vivere nelle comunità. Ri-     bile – dice il vescovo delegato per la
autorità sanitarie, civili e religiose». Per   badendo che questa forma di pietà po-       Liturgia – ma auspico anche una pro-
monsignor Cesare Di Pietro, vescovo            polare è «fonte preziosa di spiritualità    fonda interiorizzazione delle feste che
ausiliare di Messina-Lipari-S. Lucia del       che sta a cuore ai Pastori», monsignor      ne promuova gli aspetti spirituali più
Mela e delegato Cesi per la Liturgia,          Di Pietro spiega che «era doveroso so-      intimi e profondi, e quindi più fecondi
l’ulteriore proroga dello stop è «motivo       spendere al momento presente le pro-        di bene per tutti».
BREVI DALLA DIOCESI 25
                                                                                                                              in
                                                                                           lamentati in maniera differente dal so-
                                                                                           lito. Ma questo non ha fermato il note-
                                                                                           vole slancio d’affetto dei parrocchiani
                                                                                           ma pure dei fedeli e devoti di altre zone
            Rinnovato l’omaggio dei fedeli                                                 della città che hanno lasciato anche solo
              alla Madonna delle Grazie                                                    un fiore per evidenziare la propria at-
                                                                                           tenzione nei confronti della Madonna.

A    ncora una volta, sono stati tantis-
     simi i pellegrini che hanno voluto
rendere omaggio alla Madonna delle
                                              non solo, ha voluto rendersi protagoni-
                                              sta di questo speciale momento la cui
                                              accoglienza è stata curata dai volontari
                                                                                           Tantissimi, poi, i ceri votivi che sono
                                                                                           stati accesi.
                                                                                              Alla benedizione dei bambini ha par-
Grazie nel piccolo santuario che sorge        della parrocchia oltre che dal parroco,      tecipato anche il direttore dell’ufficio
in prossimità della vallata, sul territorio   il sacerdote Giovanni Bruno Battaglia,       diocesano per la Pastorale della salute,
parrocchiale dell’Ecce Homo. Non solo         che, ancora una volta, ha potuto pren-       il sacerdote Giorgio Occhipinti, il quale
durante le cinque sante messe che             dere atto di come il culto per la Vergine    ha voluto rimarcare l’affetto che, sin da
erano state programmate nel corso             delle Grazie sia particolarmente radi-       piccolo, lo lega a questo posto straordi-
della giornata, ma anche in altri mo-         cato.                                        nario. Il santuario tornerà ad essere
menti in cui in molti hanno voluto mar-          Un altro momento particolare è stato      aperto il primo sabato di ogni mese per
care la propria presenza con la               quello contrassegnato dalla benedi-          la recita del Rosario e la celebrazione
preghiera personale.                          zione dei bambini. Certo, a causa delle      della messa.
  La comunità dei fedeli della zona, ma       restrizioni Covid, i riti sono stati rego-          Parrocchia Ecce Homo Ragusa

Meritato riposo per Meluccia Ingallinera
La Diocesi festeggia una sua dipendente

L    a Diocesi saluta Meluccia Ingallinera che dopo quasi 25 anni di servizio
     presso la Biblioteca Diocesana “Mons. Francesco Pennisi” va in pensione.
  La biblioteca è stata eretta con decreto vescovile nel 1975 dal Vescovo Mons.
Angelo Rizzo e da allora si è costantemente evoluta ottenendo riconoscimenti ti
in ambito locale e non solo, proprio grazie ai collaboratori che come Meluccia                    Inquadra il qcode
hanno prestato il proprio servizio con grande passione e dedizione .                             e scarica il depliant
  Il direttore della biblioteca, don Salvatore Burrafato, l'Amministratore Apo-
                                                                                           delle celebrazioni eucaristiche
stolico, don Roberto Asta e tutti i colleghi della Diocesi hanno voluto festeggiare
Meluccia e ringraziarla per il servizio reso.                                                      nel litorlae Ibleo
                                                                                                   dell’estate 2021
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