Cilento in Musica Rassegna Internazionale di
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Associazione Musicale Internazionale “L. V. BEETHOVEN” Parrocchia Parco Nazionale del Cilento Ss Eustachio e Nicola e Gioi Vallo di Diano Cilento in Musica Rassegna Internazionale di Musica da Camera e Organo Antico XVII edizione 17 aprile - 30 dicembre 2015
CILENTO IN MUSICA RASSEGNA INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA E ORGANO ANTICO Il 17 aprile ha inizio e si protrarrà fino al 30 dicembre 2015 la XVII edizione della Rassegna Internazionale di Musica da Camera e di Organo Antico “Cilento in Musica”, organizzata dall’Associazione Musicale Internazionale “L. v. Beethoven”. I 20 concerti programmati per il 2015 si terranno in 10 paesi dell’entroterra e della costiera Cilentana, che vantano una nobile origine e una storia millenaria. La Rassegna, attraverso un percorso storico-artistico tra i luoghi, scenario dei concerti, divulga la musica nel Cilento e ne valorizza il territorio. Il panorama musicale proposto presenta il mondo della musica nelle sue più diverse sfaccettature, attraverso l’esibizione di svariate formazioni musicali di fama nazionale ed internazionale. I concerti spazieranno dalla musica antica (Organo solo; Organo e Violino; Organo e Clarinetto; …) alla musica contemporanea (recital di clarinetto basso). Ampio spazio è dato inoltre agli artisti cilentani (Ensemble Zeffiro’s, Oscar Moovies Ensemble; Coro della Diocesi di Vallo della Lucania;...). Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e al successo della Rassegna e al fedele pubblico l’augurio che l’iniziativa possa continuare a costituire una interessante occasione di fruizione musicale e di arricchimento culturale. Il Presidente dell’Associazione Raffaele BERTOLINI
GLI APPUNTAMENTI MUSICALI Venerdì 17 aprile Requiem di Mozart per Soli Coro e Orchestra Orchestra dell’Accademia Sannita Teatro “La Provvidenza”, ore 21.00 - Vallo della Lucania (collaborazione e patrocinio del Rotary Club - Vallo della Lucania - Cilento) Venerdì 22 maggio Requiem di Mozart per Soli Coro e Orchestra Chiesa Sacra Famiglia, ore 21.00 - Milano (in collaborazione con Rogoredo in Musica - con il patrocinio di EXPO MILANO 2015) Mercoledì 15 luglio Organo antico e Coro Chiesa S. Eustachio, ore 21.00 - Gioi Lunedì 20 luglio Ensemble dell’Accademia Sannita Piazza Pagano, ore 21.30 - Pisciotta (concerto realizzato in collaborazione con i concerti del Lunedì) Venerdì 24 luglio Duo “Trombone e Pianoforte” Piazza Torre, ore 21.00 - Copersito - Torchiara (in collaborazione con l’Associazione Giovanile “VoxIovenum” ) Mercoledì 5 agosto Duo “Violoncello e Pianoforte” Castello Filomarino - ore 21.00 - Roccadaspide Giovedì 6 agosto Trio dell’Accademia Sannita con Soprano Chiesa San Nicola, ore 21.30 - Stella Cilento (Stellestate 2015) Venerdì 7 agosto Trio dell’Accademia Sannita Teatro Hotel Quisisana, ore 21.30 - Capri Sabato 8 agosto Maurizio Fulvio Trio Colombaia Mangone, ore 22.00 - Copersito di Torchiara (incontri culturali “costruire la speranza”) Sabato 8 agosto Duo “Clarinetto e Organo” Chiesa S. Alfonso, ore 21.30 - Marina di Camerota (concerto realizzato in collaborazione con l’Associazione ZEFIRO)
Domenica 9 agosto Duo “Flauto e Pianoforte” Piazza S. Nicola, ore 22.00 - Gioi Lunedì 10 agosto Recital di Clarinetto basso Colombaia Mangone, ore 21.00 - Copersito - Torchiara (incontri culturali costruire la speranza) Martedì 11 agosto Trio “Voce, Sax e Pianoforte” Castello Marchesale , ore 21.30 - Camerota (concerto realizzato in collaborazione con l’Associazione ZEFIRO) Lunedì 17 agosto Duo “Soprano e Pianoforte” Piazza S. Eustachio, ore 22.00 - Gioi Giovedì 20 agosto Oscar Moovies Ensemble Atrio Castello, ore 21.30 - San Giovanni di Stella Cilento (Stellestate 2015) Giovedì 20 agosto Ensemble Accademia Sannita Piazza Torre, ore 21.00 - Copersito - Torchiara (in collaborazione con l’Associazione Giovanile “VoxIovenum” ) Domenica 27 settembre Duo “Mezzosoprano e Organo” Chiesa S. Eustachio, ore 21.00 - Gioi Sabato 26 dicembre Concerto Orchestrale (Programma e orchestra da definire) Teatro Edoardo, ore 19.00 - Agropoli (CONCERTO PER LA PACE in collaborazione con l’associazione “Classica Cilento”) Domenica 27 dicembre Zefiro’s Ensemble Chiesa S. Eustachio, ore 21.00 - Gioi Mercoledì 30 dicembre Duo “Violino e Organo” Chiesa S. Nicola di Bari, ore 20.30 - Perito
GIOI Gioi, ridente paese, è annidato sul cocuzzolo di una collina, all’altezza di m.685 l/m, da cui lo sguardo si allunga su Velia e il suo mare a una distanza di soli trenta minuti di macchina. STORIA: probabilmente fondato dagli Enotri come una fortezza, in seguito risentì dell’influenza della cultura di Velia e sviluppandosi come presidio romano e centro longobardo divenne prestigioso nell’età normanna. Svolse un ruolo importantissimo nella storia medievale, diventando famoso e ricco in modo speciale per il commercio che vi si svolgeva in occasione di due Fiere: quella di San Giacomo e soprattutto quella di Santa Maria della Croce. Nei secoli XVII e XVIII vi fu un graduale processo di immiserimento economico. Non ebbe uguale sorte l’attenzione verso i valori artistici, che furono amati e potenziati, soprattutto con l’aiuto diretto della popolazione. Oggi è un paesino che vive di agricoltura, di artigianato e di emigrazione. ARTE: grande è stato il patrimonio artistico del paese che in parte è deperito per l’incuria degli uomini; parte invece è stato conservato. Ricordiamo : la cinta muraria con le sette porte d’ingresso al paese, del periodo normanno. Il castello, risultante in piena attività prima del mille, di cui si conservano soltanto alcuni ruderi, diventato invece piazza da cui si può ammirare un meraviglioso panorama. Il convento di S. Giacomo, di cui restano solo pochi segni. Il convento di S. Francesco, del sec. XV, in parte restaurato , posto in un meraviglioso scenario naturale. La chiesa principale di S. Eustachio, recentemente restaurata dal pittore Mario Romano di Gioi. La chiesa di S. Nicola di Bari, che conserva oggetti di grande valore, tra cui un ombrello del SS. Sacramento del cinquecento. La chiesa di Santa Maria alla Strada, in origine un capolavoro romanico bizantino, trasformata nel tempo. Vi si conserva ancora nell’abside l’affresco dei Dodici Apostoli con al centro il Cristo Pantocratico. Questi accenni di storia e di arte contribuiscano ad accrescere il patrimonio di civiltà di una popolazione che non può fermarsi a contemplare inerte i processi di regresso e di disgregazione che la mentalità del benessere da qualche tempo ha innescato, ma siano una memoria proiettata sul futuro per un maggiore impegno di rinnovamento e di rigenerazione del proprio modello culturale. Mons. Guglielmo MANNA
Mercoledì 15 luglio - Chiesa S. Eustachio - ore 21.00 - Gioi Organo Antico e Coro della Diocesi di Vallo della Lucania Christian TARABBIA nato nel 1981, ha studiato organo e composizione organistica diplomandosi presso il Conservatorio Cantelli di Novara, specializzandosi in seguito presso l'Accademia Internazionale della Musica di Milano nella classe d'organo di Lorenzo Ghielmi. Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento tenuti da docenti di fama internazionale quali L.F. Tagliavini, J.C. Zehnder, P.D. Peretti, H. Vogel, L. Lohmann e J.D. Christie. Dal 2002 è organista titolare presso la Collegiata di Santa Maria in Arona. Ha tenuto concerti d’organo presso sedi e festival organistici nazionali (Roma, Milano, Venezia, Vicenza, Udine, Torino, Trieste, Ancona, Pistoia, ecc.) e internazionali in Spagna (festival organistici internazionali di Palma de Mallorca e di Siviglia), Germania (vari festival internazionali), Svizzera, Belgio (cattedrale di Hasselt), Francia (santuario di Lourdes, Festival de la cité di Carcassonne, Cattedrale di Narbonne), Polonia (cattedrale di Pelplin e vari altri festival internazionali), Austria (cappella del palazzo imperiale di Schönbrunn a Vienna), Danimarca (festival organistico internazionale di Helsingør sull’organo di cui fu titolare Dietrich Buxtehude e altri festival organistici) e Russia (festival Bach della città di Mosca presso la cattedrale cattolica). Nei primi mesi del 2013 è stato protagonista di una serie di concerti in Australia (Melbourne, Sydney e festival organistico internazionale di Ballarat). E' stato inoltre coinvolto in qualità di solista in un progetto che ha visto l'esecuzione dell'integrale dei concerti per organo e orchestra di G.F. Händel. Ha tenuto una master class sulla musica organistica italiana presso l’accademia organistica di Mosca. Sue esibizioni sono state trasmesse da Rai Tre Piemonte, varie radio locali italiane, dalla televisione nazionale spagnola TVE, dalla Radio-televisione nazionale polacca e dall’emittente di musica classica 3MBS di Melbourne all’interno del programma “Organ and Choral Music”. Il Coro Diocesano è nato nel dicembre del 2008; formato, attualmente, da 40 elementi tutti provenienti dalle Parrocchie della Diocesi di Vallo della Lucania. Scopo del Coro è animare le celebrazioni liturgiche a carattere Diocesano e di rappresentanza della Diocesi in importanti avvenimenti. La guida del Coro è affidata, nella parte vocale, dal M° Mariacristina Ceraso e, nella parte interpretativa, dal M° Maurizio Iacovazzo G. FRESCOBALDI Toccata Quinta Sopra i pedali dal “Secondo libro di Toccate” Canzona quarta dal “Secondo libro di Toccate” J. P. SWEELINCK Unter den Linden grüne B. STORACE Passagagli sopra A la mi re B. PASQUINI Partite diverse di Follia J. BAPTISTE LULLY Chaccone de l'Opera Phaëton P. MORANDI Concerto IV “Ouvertour ad uso orchestra” CORO DELLA DIOCESI DI VALLO DELLA LUCANIA M. FRISINA Jubilate deo M. FRISINA Totus Tuus Dell'aurora L. MOLFINO O sacrum convivium M. FRISINA Ave mundi spes Maria A. VIVALDI Gloria-gratias-propter W. A. MOZART Ave Verum G. F.HAENDEL Alleluia IACOVAZZO-MANNA Maria Madre del Cilento Christian TARABBIA, organo Mariacristina CERASO, soprano e pianoforte Maurizio IACOVAZZO, direttore coro
PISCIOTTA Il paese che vi accoglie appare come un radioso sorriso di una bocca che schiude le labbra fatte di mare e di ulivi . E’ un sorriso antico quello che invoglia l’ospite a godere delle bellezze che lo circondano e che sono l’emblema della mediterraneità: gli ulivi millenari ed il mare. La storia del paese ci riporta molto indietro nei secoli perfino in età mitologiche o comunque a civiltà pelagiche se dobbiamo dar credito ad una diceria che vuole Pisciotta fondata dagli abitanti di Molpa, località a sud est di Capo Palinuro. Molpa, insediamento pelagico che, distrutto durante la guerra gotico bizantina VI° secolo (535/553) venne abbandonato dai suoi abitanti che si rifugiarono sulla collina soprastante il mare, dove oggi sorge Pisciotta. A questa migrazione si aggiunse poi quella degli abitanti di Pixus (Policastro Bussentino) altro insediamento greco sulla costa del mar Tirreno a sud di Pisciotta, che abbandonarono il luogo attaccato dai pirati saraceni nel 915 rifugiandosi nel nostro territorio più facilmente difendibile. Un uomo scaltro come un saraceno, con la figura di un principe Normanno, la gioia dell'arte di un antico greco, signore di vita come uno spagnolo, e giusto e forte come un romano, tira la somma: "il vero pisciottano". Parafrasando un detto conosciuto, forse riusciamo a delineare la "figura" storica del pisciottano. Dimostrano quanto su affermato, le vicissitudini riportate, per sommi capi, nei cenni storici che seguono. Pensate, le prime ipotesi sulle origini e sulla storia di Pisciotta, sono collegate alla distruzione di Troia (650 A.C.). Le cose sembra siano andate più o meno così. Nel 650 A.C. i troiani, sfuggiti all'incendio ed alla distruzione della loro città, approdarono sul lido ionico, dove fondarono Siri. Gli abitanti di Siri, i Sirini, avanzarono verso Ovest, seguendo l'ampia valle del fiume Sinni, fino al lago ed al monte Sirino (che da essi presero il nome), presso l'odierna Lagonegro. Fondata Siruci (oggi Seluce, frazione di Lauria), si spinsero fino al mar Tirreno, sul lido dell'odierno Golfo di Policastro. Qui essi fondarono la colonia di Pixous. A testimonianza di ciò una rarissima serie di antiche monete, recanti, in caratteri arcaici, i nomi coniati di Sirinos e Pixoes, riferentisi, rispettivamente, alle popolazioni delle due città di Siri e Pixous. Perchè Pixous? Il nome "Pixous", dalla radice "PYX", deriva dal bosso (buxus semprevivens), arbusto sempre verde delle buxacee (simbolo della giovinezza e della forza, del coraggio, della perennità del pensiero e dell' opera; il bosso orna lo stemma del Comune di Pisciotta). Una curiosità: le siepi dei giardini del Quirinale a Roma sono costituite da bosso. Dall'etimologia greca e da quella latina derivano i nomi di Pixous, Pixo, Pixunte, Buxentum e Bissento. Nel 194 A.C. la pixous greca divenne la Buxentum romana e nel 915, quando questo centro viene depredato e bruciato dai Saraceni di Agropoli, ne ha già cambiato il nome latino in quello attuale di Policastro. E' l'anno 915 a segnare la nascita di Pisciotta. Gli abitanti di Bussento, dopo che i Saraceni di Agropoli assalirono, saccheggiarono e diedero alle fiamme il loro villaggio,cercarono scampo sui monti e sulle alture circonvicine.Molti si trasferirono al di là dei promontorio di Palinuro, dove formarono un piccolo villaggio, che chiamarono, in ricordo della perduta patria, Pixoctum, cioè piccolo Pixous. Da Pixoctum si ebbero poi Pixocta, Pissocta e Pisciotta. Nulla sappiamo dei primi anni di vita del nuovo borgo e solo nel XII secolo, sotto Guglielmo II, troviamo per la prima volta il toponimo di Napoli decretò finita la feudalità, la storia di Pisciotta è una interminabile enumerazione di passaggi feudali da un "Padrone" all'altro. I Caracciolo (1270), i Sanseverino (nel 400), i Pappacoda (1590), sono alcune delle famiglie (tra le più potenti del regno) ad averne avuto il possesso. (Uno dei tanti passaggi: Pisciotta acquistata nel 1554 da don Sancho Martinez de Leyna, capitano generale delle regie galee, per 17.000 ducati, fu rivenduta nel 1578 a don Camillo Pignatelli per 30.000 ducati. Da segnalare due sacerdoti eletti vescovi: Luigi Pappacoda di Pisciotta, nominato Vescovo di Capaccio nel 1635 (che, tra l'altro, rimase a Pisciotta senza trasferirsi a Capaccio e fece della bella chiesa di S. Pietro la Cattedrale) e Giovanbattista de Bellis di Rodio, Vescovo di Telese. Nel 1708, con i suoi 2163 abitanti, è tra i popolosi ed importanti paesi a Sud di Salerno. L'anno 1806 fu teatro di duri scontri tra Francesi e Borboni. La guerra tra Francesi e Spagnoli, i moti del Cilento e l'epopea Garibaldina, a cui, in nome della indipendenza e della libertà, presero parte i figli migliori di Pisciotta, sono i grandi avvenimenti della Storia del Paese. Il Cenotafio di Palinuro, il Castello, le torri di avvistamento, la Chiesa di S. Pietro, i Palazzi padronali, sono alcune testimonianze del passato, tramandate ai nostri giorni.
Lunedì 20 luglio - Piazza Pagano - ore 21.30 - Pisciotta Ensemble dell’Accademia Sannita Raffaele BERTOLINI ha conseguito il Diploma Accademico di Laurea di II livello in Clarinetto presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Ha tenuto numerosi concerti, in diverse formazioni cameristiche, in Europa, America, Asia. Ha tenuto Master Class in Brasile, Turchia e Messico. Numerose Orchestre lo hanno visto esibirsi da solista: l' Orchestra “I Professori del Teatro San Carlo” di Napoli, l’Orchestra Sinfonica del “Mozarteum” di Salisburgo, l'Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico… Ha collaborato con le orchestre “Pomeriggi Musicali”, “UECO” e “Cantelli” di Milano. Ha collaborato con l’orchestra Sinfonica Salernitana “G. Verdi” diretta dal M° D. Oren... Ha registrato 5 Cd, di cui l’ultimo per clarinetto basso e orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano), con un brano a lui dedicato. Ha insegnato presso il Conservatorio di Bari. Attualmente insegna presso il Liceo Musicale “Tenca” di Milano. Il quartetto dell’Accademia Sannita è formato da giovani strumentisti già distintisi nella loro carriera per meriti artistici, membri di prestigiose orchestre italiane (Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra dell’Ente Autonomo Arena di Verona, Orchestra Regionale del Lazio, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Orchestra Giovanile Italiana). Hanno al loro attivo individualmente lunga attività di solisti nonché cameristi, con riconoscimenti pubblici quali vincite di concorsi nazionali a premi e corsi di perfezionamento con prestigiosi docenti di fama internazionale quali: Pavel Vernikov, Arturo Bonucci, Andrea Noferini, Vincenzo Bolognese, Rocco Filippini, Franco Mezzena. Intensa l’attività del quartetto dal 2005 si è esibito in sale prestigiose quali : Ravello, Villa Rufolo; Napoli, Villa Pignatelli; Napoli, Teatro Mediterraneo; Napoli, Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa; e in vari Festival nazionali e internazionali. F. J. HAYDN Kaiserquart Allegro molto - adagio - minuetto - presto W.A. MOZART Quintetto per clarinetto e archi K 581 Allegretto - larghetto - minuetto con trio I-II Tema con variazioni I-IV - adagio - allegro Raffaele BERTOLINI, clarinetto Luigi ABATE, Raffaele TISEO, violino Alessandro ZERELLA, viola Silvano Maria FUSCO, violoncello
TORCHIARA La storia della piccola comunità di Torchiara s’inscrive nella tipologia degli eventi coinvolgenti tutta la Baronia del Cilento con i frequenti passaggi di proprietà da un feudatario all’altro. Nel 1535 l'ultimo principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, vendette questo feudo per ducati 5500 a Francesco De Ruggiero di Salerno. Il feudo rimase ai De Ruggiero, attraverso i discendenti, fino al 1598 quando, insieme con quello vicino di Copersito, fu venduto a Marfisia del Vecchio, moglie di Alessandro De Conciliis: rimase in possesso dei baroni De Conciliis nei secoli seguenti fino agli inizi del 1800. Nel XIX secolo Torchiara ha dato il suo contributo ai moti insurrezionali che cercavano di sbalzare dai loro troni i grandi, medi e piccoli monarchi per creare l’unità d’Italia. Si distinsero Gian Battista Riccio e i fratelli Angelo e Carlo Pavone, animatori della rivolta locale e collegati con i liberali di tutto il Cilento: una lapide collocata nella frazione Sant'Antuono un secolo dopo l’evento storico ricorda il luogo del raduno della colonna di rivoltosi che, al comando di Angelo Pavone, doveva congiungersi alle altre a Vallo della Lucania. Tutta la vicenda era votata all’insuccesso però essa restò nella memoria popolare come evento di ampia portata se ancora nel secolo scorso un tal Cola 'o paccio cantava nelle fiere questi versi altisonanti: "Si vuó sapé quanno se muvìa la nazione, foie li ricessetti re jennaro, primo tenende Minico Picone, ronn’Angilo Pavone lu generale". Nel 1848 Torchiara fu considerata dalle autorità "covo dell'insurrezione" tanto che fu allestita una nave per portare ad Agropoli un battaglione di soldati con il compito di "porre a dovere il circondario di Torchiara". Un funzionario borbonico riferiva che "la principale riunione dei rivoltosi era la taverna di Sant'Antuono". Torchiara ebbe per circa un secolo un prestigioso ruolo amministrativo. Nel 1807, con l’introduzione del codice napoleonico, il Regno delle Due Sicilie fu frazionato in dieci province suddivise in distretti e circondari, strutture di carattere territoriale intermediarie tra la Provincia e i singoli comuni. Per la sua centralità territoriale, dal 1811 a Torchiara fu affidato il ruolo di capoluogo del circondario appartenente al Distretto di Vallo, che riuniva Agropoli, il comune più piccolo, Prignano Cilento, Cicerale, Laureana Cilento, Rutino e Ogliastro Cilento. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia divenne capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Vallo della Lucania. Con l’abolizione dei circondari, declina il ruolo amministrativo di Torchiara e via via nel corso degli anni si assiste al trasferimento dei vari uffici in altre località, la Pretura a Vallo della Lucania (con conseguente chiusura dei locali del carcere), l’Ufficio del Registro ad Agropoli. Il paese era ed è diviso in due parti, una Soprana ed una Sottana. I vari toponimi si riferiscono ai proprietari locali (Li Pavoni, Li Gaifieri, Li Ciota, Li Galvani, Li Vacchiani, etc.) o alla località (la Croce, le Case bianche, il Serrone). I quartieri più popolati erano: Anzilia, li Rizzi e il Casale. I caratteristici centri storici di Torchiara e Copersito propongono tipologie edilizie tipiche varie dall’ architettura rurale minore agli edifici nobiliari del XVII-XVIII secolo d.C. ed edifici religiosi del XII secolo, ricchi di elementi architettonici e decorativi, e contenenti importanti opere d’arte. Tra questi prestigiosi edifici ricordiamo in particolare per Torchiara: il Palazzo Pavone ed il Palazzo Torre (XVIII secolo) all’estremità ovest, la Chiesa del SS.Salvatore (XII secolo) e Torre Mangoni (XVIII secolo) all’estremità est, la Chiesa di S.Bernardino (XV secolo) ed il Palazzo Baronale De Conciliis (XVI secolo) nella parte posta più a sud; mentre per Copersito: il Palazzo De Vita, il Palazzo Albini (XVII-XVIII secolo), il Palazzo Mangoni ed il Palazzo Siniscalchi all’estremità sud-est, la Chiesa di S. Barbara ed il Palazzo De Feo (XVI secolo) nella zona centrale, il Palazzo De Vita e la Cappella di S.Giuseppe (XV secolo) all’estremità nord-ovest. La Chiesa del SS.Salvatore a Torchiara, risalente al 1100, è costituita da tre navate, lungo le quali, inserite in nicchie adornate di stucchi, accanto a statue in legno o gesso di fattura recente, sono statue e busti lignei, riferibili al XVII e XVIII secolo. Un tempo nell'abside della chiesa era collocato un importante polittico composto nel registro inferiore da una tavola centrale raffigurante la Madonna con Bambino e S. Giovannino, ai lati Santa Caterina d'Alessandria e Santa Maria Maddalena, e nel registro superiore da una tavola centrale con la Trasfigurazione e ai lati S.Pietro e S. Paolo, oggi esposto nel museo diocesano di Vallo della Lucania. La tavola, datata 1577, è attribuita a Marco Pino da Siena. L’importanza dei centri storici di Torchiara e Copersito è riconoscibile quindi sotto diversi aspetti: la conformazione dei tessuti urbani storici di matrice alto-medievale, la presenza della tipica architettura rurale cilentana con i relativi elementi che la caratterizzano, della pregevole architettura dei palazzi nobiliari e degli edifici religiosi, delle importanti opere d’arte tardo-medievali e
Venerdì 24 luglio - Piazza Torre - ore 21.00 - Torchiara Duo “Trombone e Pianoforte” Kiril RIBARSKI, definito dalla critica “Poeta del trombone”, si è diplomato all'Accademia di Musica di Lubiana con il M° Dragisa Miskovic e si è laureato presso l'Accademia di Musica di Zagabria con il M° Marcel Fuchs. Ha ricevuto numerosi premi importanti, tra cui il Premio Preserrn dell'Accademia di Musica di Lubiana, il Primo premio al Federal Music Artists Competition a Zagabria, il Primo premio "Vjesnik" della critica musicale, il premio “Darko Lukic” a Zagabria, il premio “Dragan Gurtl” dell'Accademia di Musica di Zagabria, la “Corona d'Oro” onorificenza della Presidenza della Jugoslavia, il premio “13 novembre” della Città di Skopje, il premio “Golden Lyre” dell' Associazione dei Musicisti di Macedonia. Si è esibito in numerosi Festival in Italia e all'estero: al Dubrovnik Summer Festival, al Biennale di Zagabria, al BEMUS di Belgrado, in Belgio Soirées Musicales de Modave, Les Dimanches de Bois di Bruxelles, e ancora al Festival Porto-Heli in Grecia, al Festival Rio de Janeiro, all' Albert Roussel Festival in Francia, all' Interfest-Bitola e all' Ohrid Summer in Macedonia; si è esibito in Germania, Austria, Macedonia, Slovenia, Polonia, Russia, Ucraina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Canada, Lituania, Bielorussia. Ha collaborato come Solista con le Orchestre Filarmoniche della Macedonia, le Orchestre Sinfoniche di Lubiana, Sarajevo, Mostar, le Orchestre da Camera “Haute Normandie” in Francia, i “Solisti di Zagabria”, la “Pro Musica” di Belgrado, la Macedone Orchestra RTV, la “Rotterdam Kamerorkest”. Ha registrato per la RAI, la Austrian Radio, la Radio e TV Macedone, e per le Radio e TV di Belgrado, Zagabria, Ljubljana, Novi Sad, Pristina, Sarajevo, nonché per la TV in Francia, Russia, Albania, Brasile. Ha inciso 2 album LP per la JUGOTON e 3 CD per la EMI Records (Belgio) e Discovery (Germania). Ha tenuto Corsi di perfezionamento a Vienna, Mosca, San Pietroburgo, Rotterdam, Shangai, Belo Horizonte, Tirana, Hondscchoote, Interfest-Bitola. Attualmente è Docente di trombone presso la Facoltà di Musica dell'Università “Goce Delcev” a Stip in Macedonia. Milica SPEROVIK, pianista, ha iniziato gli studi musicali a Bitola, in Macedonia. Si è laureata presso l'Accademia Musicale di Belgrado con il M° Vlastimir Skarka e, successivamente, ha conseguito la Laurea di secondo grado (Master of Arts) con il M° Olga Mihajlovic. Ha seguito dei Corsi di perfezionamento a Parigi con i Maestri Aldo Ciccolini e Vlado Perlemuter. Fa parte del Duo Ribarski dal 1977. Si è esibita sia come solista che in formazione cameristica in vari Festival in Italia e all'estero: Ohrid Summer Festival, Opatia Musical Stage, Interfest-Bitola, Les Dimanches de Bois de Bruxelles, Festival Porto-Heli in Grecia, Festival Rio de Janeiro e in Belgio, Turchia, Albania, Spagna, Bosnia, Cina, Grecia, Brasile. Ha realizzato incisioni per la Rai, la Radio Austriaca, la Radiotelevisione Macedone, di Belgrado, Zagabria, Ljubljana, Novi Sad, Pristina, Sarajevo, inoltre per le TV francese, russa, albanese, cinese, brasiliana. Ha registrato un CD di pianoforte solo per la RTV macedone; quattro LP di musica da camera per JUGOTON-Zagabria e PGB-Belgrado; tre Cd con il trombonista Kiril Ribarskiper la EMI Records e la Discovery. E’ Docente di pianoforte presso la Facoltà di Musica e Arte del Conservatorio di Skopje in Macedonia. C. DEBUSSY Preludi La puerta del Vino - Ce qu’a vu le vent d’Ouest La terrasse des audiences du clair de lune - Feux d’artifice F. CHOPIN Ballata Op.23 N.1 in Sol minore F. CHOPIN Scherzo Op.31 N.2 in Si minore Milica SPEROVIK, pianoforte I. ALBENIZ Malaguena M. RAVEL Habanera M. DE FALLA Danse of the Fire T. TRAJCRVSKI Variazioni su una melodia macedone dedicato al Duo Ribarski Kiril RIBARSKI, trombone Milica SPEROVIK, pianoforte
Non è dato avere notizie precise riguardo alla fondazione di Roccadaspide. Le fonti più attendibili, attestano l’esistenza di un primo nucleo abitativo sin dall’anno 900. Le stesse fonti, tuttavia, attribuiscono una denominazione diversa; sembra che detto centro, originariamente fosse chiamato Casavetere di Capaccio e San Nicola de Aspro, perchè sorto intorno ad un’antica chiesa bizantina. Intorno al 1.100, dalla ricerca toponomastica, il nome fu “Rocca de Aspis” o “Rocca D’Aspris”- dal greco “aspis”: scudo o difesa -, da cui l’ipotesi, più probabile, che lo sperone di roccia impervio, su cui sorse l’antica rocca, sia stato scelto dagli esuli di Paestum e delle zone costiere in seguito all’incalzare delle incursioni saracene. L’antico insediamento, col solo accesso dalla vallata e difeso alle spalle da impenetrabile boscaglia, lo troviamo indicato come “Castrum Rocce de Aspio” (castello, fortezza), nelle “Rationes decimarum Italie” degli anni 1308 -1310, perciò fu uno dei centri fortificati nel periodo normanno. In seguito la rocca fece parte della Baronia dei Fasanella e, poi, passò con la dominazione angioina, ai Sanseverino, Baroni del Cilento, ai quali fu asservito fino alla metà del 1500, quando la linea primogenita della Famiglia si estinse. La baronia del Cilento, costituita fino allora da una sola “università” (comune), quale feudo cosiddetto in demanium o in capite, in quanto concesso direttamente dal Re (a Domine Rege), fu divisa in suffeudi, cosiddetti in servizium, in quanto ottenuti per sub-concessione da un altro vassallo. Il suffeudo di Roccadaspide fu venduto ai Principi Filomarino che lo tennero fino all’inizio del 1800, durante tale periodo il nome divenne “Rocca dell’Aspide”. Il suo nome (si spera definitivo) fu trasformato nel 1850 in “Roccadaspide”. Il Borgo fu fiorente alla fine nel 1500 e per la prima metà del seicento, contava circa 251 fuochi (nuclei familiari) che assommavano a 1255 anime (abitanti). Lo sviluppo subì un arresto verso la metà del seicento a causa della Peste nel 1656, che dimezzo la popolazione e colpì tutti i frati minori conventuali del monastero di San Francesco, perciò nel 1669 la popolazione risultò di 630 abitanti. L’antico Borgo si riprese tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700; in pochi decenni ebbe un rapido sviluppo, tanto che al censimento del 1750 – con il Curato don Luca Crescella – furono contate 2892 anime. Fattore di notevole progresso fu anche la nuova strada per Capaccio, tagliata nella roccia scoscesa della “Difesa S. Maria.”. In memoria dell’avvenimento una lapide fu incisa nella roccia in località Scanno datata 1728. Dopo due secoli, durante i quali lo Stato Napoletano era stato degradato ad un vice-reame spagnolo, con l’avvento, nel 1734, di Carlo III di Borbone sul trono di Napoli, finalmente indipendente, iniziò un periodo di riforme proiettato verso un migliore assetto politico e sociale in tutte le Università del Regno, che lasciò un’indelebile impronta nelle opere pubbliche e amministrative del regno. La popolazione del Borgo, costituita in precedenza da vassalli e contadini, oltre che dai lavoratori già al servizio della corte, gradatamente andò assumendo uno spirito più comunitario, dando spazio a categorie d’artigiani, di cui si riportarono le denominazioni dell’epoca: sonatore, panettiere, azzimatore (addobbatore), cucitore, carrese, calzolaio, tavernaio, ortolano, potatore, armiere, chianchiere, cernitore, tessitrice, ricamatrice -. Agli antichi vassalli di corte si sostituì la nascente borghesia, a cui appartenevano le famiglie proprietarie dei beni Burgensatici (beni patrimoniali privati, acquisiti per compera o eredità e non di natura feudale). Da queste famiglie avevano origine i notai (tra cui il notaio Gennaro Crescella che esercitò dal 1703 al 1768), gli esattori che riscuotevano il focatico (una sorta d’imposta di famiglia), i cancellieri (con funzioni di segretario comunale) e gli speziali di medicina. Furono numerosi gli appartenenti al clero che ebbero parte attiva nella vita della cittadella, tra cui molti Crescella. Il proseguimento della strada verso l’interno del Cilento diede a Roccadaspide un ruolo importante, quale via di transito per i Paesi dell’interno e il conseguente disboscamento della difesa San Paolo dischiuse la via allo sviluppo del nucleo abitato in direzione Sud-Est. Sorgevano “Le case di propria abitazione con piccoli giardini di delizie, e non di rendita ad essi attaccati …”, - dalla frase che si estrae nella seconda Prammatica che regolava il catasto Onciario, ordinato da Re Carlo III. Divenne, così, secondario il disagevole accesso da valle e per questo il quattrocentesco Convento Francescano
di S. Maria delle Grazie - detto di S. Antonio – ne fu penalizzato, mentre se n’avvantaggiarono il seicentesco Convento Carmelitano di Santa Maria dell'Arco e il Monastero Conservatorio di clausura di S. Elisabetta. Nell’ottocento l’abitato si estese in località “Perillo”, al disopra della strada detta "Giardino”. Nella metà del secolo fu costruito il Cimitero sull'ex difesa S. Paolo, in virtù del Rescritto Reale di Gioacchino Murat che stabilì nuove norme istituzionali, promulgate nel 1817, con il quale fu proibita la sepoltura nell'interno delle Chiese. Nella seconda metà del secolo scorso è stato costruito l’Ospedale nella zona del Cimitero. L’ampliamento urbano è avvenuto lungo la direttrice per le "Cesine". Poi, con l’apertura della Strada attraverso i Castagneti, è stato realizzato il Campo Sportivo. Adesso è in corso uno sviluppo residenziale in località "Carpine", favorito anche dalla recente apertura della Strada Tangenziale per la suddetta località. Oggi Roccadaspide è il centro agricolo e commerciale della Comunità Montana del Calore Salernitano, con circa diecimila abitanti, di cui, però, poco più di un terzo risiede nel centro urbano, mentre la restante parte è distribuita nel vasto territorio comunale, in case sparse e Borgate rurali, alcune delle quali hanno assunto l’aspetto di veri Centri abitati Satelliti. Il suo territorio è occupato, a monte, da estesi castagneti che producono i famosi marroni, mentre nelle zone collinari e pianeggianti si producono olio, vino e cereali. La cittadina, al passo con i tempi, con nuove industrie per la trasformazione dei prodotti agricoli e quelle estrattive delle cave di pietra calcarea, con attività terziarie e commerciali che occupano un gran numero di persone, si contraddistingue in maniera evoluta e progressista. Dire quale sia il vero segreto dei “Concerti al Castello” è davvero difficile. Sarà forse la musica che “esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio”, come diceva lo scrittore francese Victor Hugo. Sarà forse la suggestiva atmosfera che puntuale, raffinata e quasi magica si ripropone nella bellissima cornice del superbo castello medievale di Roccadaspide. Un’esperienza unica per i sensi e per l’anima di tanti cultori e appassionati che quest’anno, per la seconda volta, si danno appuntamento in questa storica residenza. Un appuntamento altamente qualificante sotto il profilo culturale, artistico e di promozione del territorio, che di certo assicurerà a questa iniziativa l’apprezzamento ed il successo di sempre più numerosi visitatori.
Mercoledì 5 agosto - Castello Filomarino - ore 21.00 - Roccadaspide Duo “Violoncello e Pianoforte” Il duo Silvano Maria Fusco al violoncello e Caterina Fuccio al pianoforte, frequenta i corsi di musica da camera ai corsi musicali internazionali di Cava dei Tirreni nell’estate 2012 col M° Andrea Noferini. Si afferma con successo di pubblico e critica a Villa Rufolo di Ravello, Villa Pignatelli a Napoli, Sala degli Specchi di Taranto, al festival Internazionale della Musica da Camera del Cilento, alla rassegna “I Concerti della Bottega” a Benevento, nella sala del castello Biondi-Morra di Morra De Sanctis, nella Chiesa di Montechiaro di Sorrento. Silvano Maria FUSCO vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali quali Premio Curci, Premio Durante e Concorso Euterpe si afferma giovanissimo incidendo per la Niccolò, la Ers con distribuzione Emi, Rai trade, Cinik Records, e collaborando con compositori contemporanei quali Max Fuschetto, Oderigi Lusi e Piero Mottola alle incisioni di brani inediti. Caterina FUCCIO giovane diplomata del conservatorio D. Cimarosa di Avellino sotto la guida del M° Massimo Severino, si è distinta per doti tecniche e bravura nell’accompagnare diversi strumentisti di fama internazionale. Il duo ha registrato la colonna sonora del cortometraggio l’Ultimo scherzo del Conte Silver di Angelo Cozzi, scritta dallo stesso Silvano Maria Fusco, che ha avuto un plauso particolare dalla critica al cinefort festival, definito nella recensione del Mattino “un capolavoro all’interno di un’opera con vita propria”. Hanno lavoranto ad una incisione con musiche originali del dopoguerra di diversi autori fra cui spiccano i nomi di Selmi, Giorgio Rizzi, Tebaldini, Rivelli, che andata in stampa a marzo 2014 per la casa discografica Eterfon. N. PAGANINI Tema con variazioni dal Mosè di Rossini C. SAINT SAENS Allegro Appassionato F. MENDELSSHON Romanza senza parole op. 109 P. I. TCHAIKOWSKY Valzer Sentimentale op. 51 S. JOPLIN The entertainer C. GARDEL Por una cabeza A.PIAZZOLLA Oblivion Libertango Silvano Maria FUSCO, violoncello Caterina FUCCIO, pianoforte
STELLA CILENTO La prima notizia del villaggio risale al XIII sec., ma il toponimo è molto antico: risale al 1038, quando indicava un vallone; proprio qui dovettero stabilirsi molti profughi di Torricelle, dopo la sua distruzione. Questo borgo, fino al 1871, era denominato Porcili (nome che compare, per la prima volta, in un documento del 1187 ) in relazione alla sua posizione; infatti il termine deriva dal greco pro e kyrios, ossia “davanti al signore”, in quanto sul Monte Stella era posta la residenza del Guastaldo, di cui sono ancora visibili i resti in una località denominata Castelluccio. Porcili, insieme ai suoi casali, fece parte della baronia del Cilento e dei feudi posseduti dai Sanseverino; passò poi alla famiglia Capano e nel 1617 la famiglia De Angelis, lo vendette a Lutio Materazzi. Nel 1783, il casale fu acquistato da Antonio Cesare Ventimiglia. La frazione San Giovanni (il nome, forse, deriva dal fatto che i primi abitanti portarono da lontano il ricordo del santo a cui era dedicata la chiesa del loro paese d’origine) sorse intorno al 1225, allorché gli abitanti del monte Cilento si arroccarono su questo sperone. La frazione Amalafede, originariamente Bonafida, si ritiene si sia formata in seguito allo spopolamento dei vari borghi della vallata dopo la peste del 1348. La frazione di Guarrazzano (che era in origine un castello longobardo e l’etimo conserva la radice del termine longobardo “waldo” che significa “selva”), infine, ebbe origine in epoca longobarda, quando intorno al castello si formò il primo nucleo abitato. Droro è detto anche “U’ Paese re i Maistri re cofana e canistri”. Questo appellativo gli deriva dalla presenza di artigiani che erano molto attivi soprattutto negli anni ’50. Oggi è ancora possibile ammirare quest’arte grazia alla passione di chi la esercita.
Giovedì 6 agosto - Piazzetta antistante chiesa S. Nicola - ore 21.30 - Stella Cilento Trio dell’Accademia Sannita con soprano Il duo Silvano Maria Fusco al violoncello e Caterina Fuccio al pianoforte, frequenta i corsi di musica da camera ai corsi musicali internazionali di Cava dei Tirreni nell’estate 2012 col M° Andrea Noferini. Si afferma con successo di pubblico e critica a Villa Rufolo di Ravello, Villa Pignatelli a Napoli, Sala degli Specchi di Taranto, al festival Internazionale della Musica da Camera del Cilento, alla rassegna “I Concerti della Bottega” a Benevento, nella sala del castello Biondi-Morra di Morra De Sanctis, nella Chiesa di Montechiaro di Sorrento. Tiziana GALDIERI soprano, ha iniziato la sua carriera debuttando nel 1995 col “Quadriglio” di Caldara. Svolge una intensa attività artistica sia in Italia che all’estero sempre come solista, spaziando in vari repertori, sia di musica lirica che da camera. Ha collaborato col Teatro alla Scala di Milano. Nel maggio 2003 ha preso parte al concerto su Farinelli tenuto al Museo de la REAL ACADEMIA de BELLAS ARTES de SAN FERNANDO nella città di Madrid. Il 15 giugno 2003 ha debuttato al Teatrul Muzical “NAE LEONARD” di Galati Romania ricoprendo il ruolo di Gilda nel “Rigoletto” di G. Verdi. IL 28 marzo 2004, al Teatro di Spalato (Croazia), ha debuttato anche “Traviata” interpretando Violetta. Raffaele BERTOLINI ha conseguito il Diploma Accademico di Laurea di II livello in Clarinetto presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Ha tenuto numerosi concerti, in diverse formazioni cameristiche, in Europa, America, Asia. Ha tenuto Master Class in Brasile, Turchia e Messico. Numerose Orchestre lo hanno visto esibirsi da solista: l'Orchestra “I Professori del Teatro San Carlo” di Napoli, l’Orchestra Sinfonica del “Mozarteum” di Salisburgo, l'Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico… Ha collaborato con le orchestre “Pomeriggi Musicali”, “UECO” e “Cantelli” di Milano. Ha collaborato con l’orchestra Sinfonica Salernitana “G. Verdi” diretta dal M° D. Oren... Ha registrato 5 Cd, di cui l’ultimo per clarinetto basso e orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano), con un brano a lui dedicato. Ha insegnato presso il Conservatorio di Bari. Attualmente insegna presso il Liceo Musicale “Tenca” di Milano. L. V. BEETHOVEN Trio op. 11 Allegro con brio-Adagio-Tema con variazioni C. GARDEL Por una cabeza A. PIAZZOLLA Oblivion-Libertango RUSSO - DI CAPUA Io te vurria vasa * R. FALVO Dicitincello vuie * S. JOPLIN The enthertainer B. KOVACS Sholem – Alekhem, Rov Fiedman G. DI LAMA Reginella * E. DE CURTIS Voce e notte * E. DE CURTIS Torna a Surriento * Tiziana GALDIERI, soprano Raffaele BERTOLINI, clarinetto Silvano Maria FUSCO, violoncello Caterina FUCCIO, pianoforte I brani segnati da * sono in quartetto
Venerdì 7 agosto - Hotel Quisisana - ore 19.00 - Capri Trio dell’Accademia Sannita Silvano Maria FUSCO vincitore assoluto di diversi concorsi nazionali e internazionali per violoncello solista quali Premio Curci, Premio Durante, e del concorso di musica da camera Euterpe si afferma giovanissimo incidendo per la Niccolò, la Naxos, la Ers con distribuzione Emi, Rai trade, Cinik Records, e collabora con compositori contemporanei quali Max Fuschetto, Oderigi Lusi incidendo brani inediti registrati in prima assoluta. Con Piero Mottola registra per la Gangemi e partecipa alla trasmissione di Radio Rai Tre in diretta radiofonica, “Il Cantiere” del 19/1/2013. Vincitore di concorsi e audizioni presso diversi Enti Autonomi, è primo idoneo all’Arena di Verona, Bellini di Catania, Opera di Roma, Vittorio Emanuele di Messina, Teatro San Carlo di Napoli con il quale firma il contratto a tempo indeterminato. Caterina FUCCIO ha studiato pianoforte presso il conservatorio “Nicola Sala” di Benevento sotto la guida del M° Francesco D’Ovidio, si è distinta per doti tecniche e bravura nell’accompagnare diversi strumentisti di fama internazionale. Nel 2013 partecipano come invitati speciali al progetto Unforgettable, serata in beneficenza presso il Teatro Sannazaro di Napoli in favore dell’Associazione Italiana ricerca sul Cangro per il trentesimo anniversario del film “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi, e si esibiscono nel chiostro di Santa Sofia a Benevento per il Santa Sofia Music Festival. Il duo ha registrato la colonna sonora del cortometraggio l’Ultimo scherzo del Conte Silver di Angelo Cozzi, scritta dallo stesso Silvano Maria Fusco, che ha avuto un plauso particolare dalla critica al Cinefort Festival, definito nella recensione del Mattino “un capolavoro all’interno di un’opera con vita propria”. Hanno lavorato ad una incisione con musiche originali scritte nel dopoguerra di diversi autori fra cui spiccano i nomi di Selmi primo violoncello dell’accademia di Santa Cecilia di Roma, con quattro brani melodici e un concerto spirituale, Giorgio Rizzi che ha composto l’adagio per l’elevazione da prigioniero deportato in Grecia, Tebaldini, Macchitella, Matilde Capuis autrice di una splendida ninna nanna. Il CD è stato stampato nel 2013 dalla casa discografica Eterfon. Raffaele BERTOLINI ha conseguito il Diploma Accademico di Laurea di II livello in Clarinetto presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Ha tenuto numerosi concerti, in diverse formazioni cameristiche, in Europa, America, Asia. Ha tenuto Master Class in Brasile, Turchia e Messico. Numerose Orchestre lo hanno visto esibirsi da solista: l'Orchestra “I Professori del Teatro San Carlo” di Napoli, l’Orchestra Sinfonica del “Mozarteum” di Salisburgo, l'Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico… Ha collaborato con le orchestre “Pomeriggi Musicali”, “UECO” e “Cantelli” di Milano. Ha collaborato con l’orchestra Sinfonica Salernitana “G. Verdi” diretta dal M° D. Oren... Ha registrato 5 Cd, di cui l’ultimo per clarinetto basso e orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano), con un brano a lui dedicato. Ha insegnato presso il Conservatorio di Bari. Attualmente insegna presso il Liceo Musicale “Tenca” di Milano. L. V. BEETHOVEN Trio op. 11 Allegro con brio-Adagio-Tema con variazioni C. GARDEL Por una cabeza A. PIAZZOLLA Oblivion-Libertango S. JOPLIN The enthertainer B. KOVACS Sholem - Alekhem, Rov Fiedman Raffaele BERTOLINI, clarinetto Silvano Maria FUSCO, violoncello Caterina FUCCIO, pianoforte
Sabato 8 agosto - Colombaia Mangone - ore 21.30 - Copersito di Torchiara Maurizio Di Fulvio Trio Maurizio Di Fulvio, nato il 9 aprile 1964, risiede a Pescara. Chitarrista-compositore, svolge una brillante carriera concertistica su scala mondiale in qualità di solista e con formazioni varie, suonando nei maggiori festival a fianco dei più autorevoli musicisti, con lodevoli testimonianze di pubblico e di critica. Molti dei suoi recital sono stati registrati e trasmessi da emittenti televisive e radiofoniche e numerose sono state le attenzioni di importanti compositori italiani del nostro tempo, tra cui S. Bussotti, L. Berio, S. Sciarrino, che spesso gli hanno affidato la revisione, l’adattamento e l’interpretazione delle loro opere. Si è formato principalmente con J. Bream, A. Carlevaro, J. Scofield e P. Metheny, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti ed è stato docente di chitarra nei Conservatori italiani di Foggia, Verona, Modena (presso l’Istituto pareggiato) e Padova. Membro di giuria dei più prestigiosi concorsi di chitarra, tiene masterclasses nelle Università e nelle Istituzioni musicali di diversi paesi sulla letteratura chitarristica tradizionale e sull’impiego della chitarra classica nel jazz. Ha ricevuto elogi da importanti testate giornalistiche e la critica specializzata lo considera tra i chitarristi più interessanti della scena internazionale, definendolo: …”versatile ed eclettico, dal temperamento caldo e spontaneo, abile improvvisatore e raffinato arrangiatore”, …“capace di leggere e restituire con la medesima forza ed intensità linguaggi assolutamente diversi”, …“la sua esecuzione, a volte grintosa ed energica, altre volte raffinata ed ornata, sempre in bilico tra rispetto della tradizione e innovazione”, …“è sorretta da un’innata eleganza strumentale”, …“un’autentica saudade swing e fragranze mediterranee aleggiano nei brani incisi negli album: Sweety notes (2000), Mediterranean flavours (2003), A flight of fugues (2004), On the way to wonderland (2007) e Carinhoso (2010)”,…“nell’itinerario artistico confluiscono il jazz nero, il jazz latino, il rock, le tinte del classico e la sensibilità di un'interprete che coniuga in sè una tecnica solida e una raggiante vena compositiva”, …“Di Fulvio assembla con il suo strumento un incredibile mosaico di note, spadroneggia sulle corde, si confronta egregiamente con maestri di calibro mondiale, arrangiando liberamente brani celebri di Gillespie e Jobim, Santana e Metheny, Porter e Pastorius e ancora Bach e Duarte, e rivela soprattutto le sue ottime doti di bravo compositore”. In concerto si presenta con il suo collaudatissimo trio, composto da Ivano Sabatini, contrabbassista esperto e dalla solida preparazione, che passa da accompagnatore a voce solista, creando atmosfere ricche di bellezza melodica e pregevole musicalità, e dal batterista e percussionista Walter Caratelli, che, con particolare senso dell’estetica musicale, sottolinea ogni passaggio e momento dell’esecuzione con effetti strumentali ed imprevedibili trovate ritmiche. Eleganza formale, equilibrio tecnico-interpretativo e sound inconfondibile sono le caratteristiche che predominano nel trio, che, considerato tra le più interessanti ed innovative formazioni a livello internazionale, è ospitato nelle più importanti kermesse musicali esibendosi in performance intense e cariche di pathos. K. BARRON Sunshower A. C. JOBIM Retrato em branco e preto A. PIAZZOLLA Oblivion C. COREA Armando’ rumba STING Fragile M. DI FULVIO Ceci &Lollo Fusion Dif boogie blues P. NOGUEIRA Bachianinha C. VELASQUEZ Besame mucho S. WONDER Isn’t she lovely M. DI FULVIO Lovely song Turn around Maurizio DI FULVIO, chitarra Ivano SABATINI, contrabasso Walter CARATELLI, percussioni
CAMEROTA Camerota nella pronuncia locale "CAMMAROTA", deriverebbe dal greco Kamaratos che significa " curvo, a volta" ed è collegato alla presenza delle numerose grotte scelte come riparo dai monaci italo-greci sopraggiunti in zona nel VII secolo d.c. I primi insediamenti umani risalgono alla fase finale della glaciazione Riss. La prima fonte storica risale al 1079, anno in cui Alfano, Vescovo di Salerno, concesse al nuovo vescovo di Policastro la giurisdizione su Camerota e altre terre. Ulteriori notizie si hanno nell' epoca angioina: Carlo d' Angiò concesse il castello di Camerota e quello di Molpa a Egidio di Blamur. Dal 1337 fino a tutto il quattrocento, Camerota venne amministrato dai Sanseverino. Nel corso del cinquecento furono insigniti del feudo i Luzio, Goffredo Palagano e Carlo Caracciolo. Intanto il costante pericolo barbaresco e turco sulla costa cilentana aveva reso necessaria la costruzione di torri di avvistamento. Nel 1532 le incursioni del pirata Dragut colpirono duramente vari centri, fra cui Camerota. Nel 1554 il feudo fu acquistato da Sancio Martinez de Lejna, poi passò a Camillo Pignatelli e per vendita ai Marchese che ne mantennero il possesso fino all' eversione della feudalità. Camerota tornò a far parlare di sè neldecennio Francese, quando venne occupato dalle truppe del Generale Regnier. Durante i moti rivoluzionari del 1828 i rivoltosi cilentani si riunirono nella Chiesa Madre cantando il "Te Deum" e subirono la dura reazione del Generale del Carretto e le successive condanne alla fucilazione. Durante le guerre mondiali Camerota offrì un considerevole contributo di sangue per la Nazione. Prima, durante e dopo le due tragiche guerre mondiali a Camerota si sviluppò un forte movimento migratorio verso i paesi dell’America Latina.
Sabato 8 agosto - Chiesa S. Alfonso - ore 21.30 - Marina di Camerota Duo “Clarinetto e Organo” Raffaele BERTOLINI ha conseguito il Diploma Accademico di Laurea di II livello in Clarinetto presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Ha tenuto numerosi concerti, in diverse formazioni cameristiche, in Europa, America, Asia. Ha tenuto Master Class in Brasile, Turchia e Messico. Numerose Orchestre lo hanno visto esibirsi da solista: l'Orchestra “I Professori del Teatro San Carlo” di Napoli, l’Orchestra Sinfonica del “Mozarteum” di Salisburgo, l'Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico… Ha collaborato con le orchestre “Pomeriggi Musicali”, “UECO” e “Cantelli” di Milano. Ha collaborato con l’orchestra Sinfonica Salernitana “G. Verdi” diretta dal M° D. Oren... Ha registrato 5 Cd, di cui l’ultimo per clarinetto basso e orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano), con un brano a lui dedicato. Ha insegnato presso il Conservatorio di Bari. Attualmente insegna presso il Liceo Musicale “Tenca” di Milano. Soteno DAVID JIMENEZ è originario di Metepec stato del Mexico. Ha studiato presso la Scuola Diocesana di Musica Sacra di Toluca ed ha conseguito il diploma di laurea sotto la guida del M° Victor Urban. Si è poi perfezionato poi presso il Conservatorio di Parigi “Erik Satie”. Si è diplomato in composizione Musica da Camera. Ha tenuto concerti in Francia, Spagna, Italia e Messico (Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, Cattedrale Metropolitana di Città del Messico, Auditorio Nazionale, Palazzo della sala concerti di Manuel M. Ponce di Belle Arti … Si è esibito da solista con varie orchestre. E’ docente d'organo presso la Graduate School Diocesano Musica sacra di Toluca e direttore musicale della Schola Cantorum del Seminario Diocesano di Toluca, direttore del coro dei bambini T'uju Ënxe della città di Toluca, insegnante presso il Conservatorio di Musica di San Pietro Lerma Tultepec. J. X. LEFEVRE sonata n. 1 per clarinetto e organo Allegro - adagio - rondò J. d. TORRES Obra de mano derecha de medio registro Andante - Grave - Allegro J. PACHELBEL Magnificat cuarto tono M. B. JINEMEZ Ofertorio de sonata de iglesia Batalla J. CABANILLES Batalla Imperial L. CAHUZAC Variazioni sur un air de pays doc Moderato - tema con variazioni Raffaele BERTOLINI, clarinetto David SOTENO, organo
Domenica 9 agosto - Piazza S. Eustachio - ore 22.00 - Gioi Duo “Flauto e Pianoforte” Francesca SALVEMINI, flautista nata a Brindisi nel 1975 si diploma in flauto al "G. Verdi di Milano" e consegue il Prix de Virtuosité presso il Conservatoire Superieure de Genève nella classe del grande flautista francese Maxence Larrieu. Consegue inoltre il Diploma Accedemico di II livello in flauto indirizzo solistico e in musica da camera vocale e strumentale del 900 presso il Conservatorio "F. Venezze" di Rovigo. Figlia d'arte si esibisce fin da giovanissima in duo con sua madre al pianoforte, Silvana Libardo, e vince numerosi conocorsi nazionali ed internazionali sul territorio italiano. Intraprende quindi una intensa attività concertistica solistica in Italia, gran parte d'Europa, USA e America Latina, in prestigiosi luoghi della musica quali: la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Grande Salle du Conservatorie a Ginevra, Teatro San Benito Abad in Città del Messico, Concert Salonu ad Istanbul in Duo con Maxence Larrieu, ed altre ancora a Madrid, Amsterdam, Helsinky, New York, ecc. Apprezzata per l'innata musicalità, la comunicativa del fraseggio e il suono generoso ed emozionante, si esibisce come solista con: I Solisti Veneti, I Solisti Aquilani, I Solisti di Madrid, State Orchestra of Moscow, Orchestre Filarmoniche di Ploiesti e Bacau, Izmir e Delvet Sinfoni Orchestrasi, Philarmonica di Stato del Messico, di Opole in Polonia e molte altre, collaborando con Direttori quali C. Scimone, K. Sanderling, G. Khun, M. Corboz, O. Balan, G. Yasliçam. Si è recentemente esibita da solista nella prestigiosa Philharmonie di Berlino. Ha inciso per Velut Luna, Bongiovanni e Acustica, e pubblicato per Florestano Edizioni. È docente di flauto presso il Conservatorio "E. Duni" di Matera. SILVANA LIBARDO-pianista Nata a Molfetta, si è formata al Conservatorio “N. Picinni” di Bari alla Scuola dei Maestri Michele Marvulli e Marco De Natale, perfezionandosi successivamente a Roma con il M° Rodolfo Caporali. Svolge un’intensa attività concertistica come solista, in formazioni cameristiche e in concerti con l’orchestra, collaborando con direttori e solisti di prestigio internazionale quali Oxana Yablonskaya, Roberto Fabbriciani, Maxence Larrieu, Donato Dipalma, Mira Kurti Ykonomi, Quartetto Cassoviae, Quartetto Joannes, Milton Masciadri e altri. In duo con sua figlia, la flautista Francesca Salvemini, ha tenuto oltre trecento concerti in Italia ed all’estero (Belgio, Turchia, Germania, Brasile, USA) riscuotendo lusinghieri consensi di pubblico e di critica. Recentemente ha inciso un C.D. per la casa discografica “Velut Luna” di Padova, con le colonne sonore più celebri del cinema italiano. Notevole è la sua attività didattica che esercita nei corsi di perfezionamento in Italia e all’estero presso le Università di S:Maria-Brasile, i Festival di musica da camera di Resistencia-Argentina, “Musiques en Mer”-Italia, Anzio-Arts Academy- Roma, Uuniversità della Georgia- Macon, Università di San Antonio-Texas, Cours International de Piano-Bruxelles ecc.) Già’ docente titolare di pianoforte principale presso il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce ha curato la pubblicazione del libro sulla didattica pianistica, edito dalla Florestano Edizioni di Bari intitolato “ Guida al Repertorio Pianistico per la Formazione di Base” S. CIPRIANI Anonimo Veneziano A. TROVAJOLI Roma nun fa’ la stupida stasera (dal film Rugantino) N. ROTA Amarcord Parla più piano (dal film Il Padrino) Valzer del commiato (dal film Il Gattopardo) La dolce vita Otto e mezzo E. MORRICONE C’era una volta il west Playing Love (dal film “la leggenda del pianista sull’oceano) Gabriel’s oboe (dal film The Mission) A MORRICONE Love Theme (dal film Nuovo cinema paradiso) A.SALVEMINI Tema di Cecco (dal film Vita Acerba”) Melodia orientale L. BACALOV Il Postino Francesca SALVEMINI, flauto Silvana LIBARDO, pianoforte
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