In ontagna CAI Perugia - La Rivista del

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
In
Anno II
numero 8 - 2022
                  ontagna
                  La Rivista del CAI Perugia

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
In              ontagna In questo numero
                 La Rivista del   CAI Perugia
Anno II
numero 8 - 2022
Periodico trimestrale
del Club Alpino Italiano
                                       03       EDITORIALE
Sezione di Perugia

Autorizzazione Tribunale
                                       04       DEBORAH SALANI: IL CAI CHE VORREI
di Perugia n. 6/2020 del                        Intervista alla neo Presidente della Sezione
Registro Stampa
del 17/09/2020                         07       SULLE VIE FERRATE DELLE DOLOMITI
Direttore responsabile                          Undici nostri soci in azione sui luoghi della Grande Guerra
Gabriele Valentini
(gabrvalentini@gmail.com)
                                       11       UNA BELLA SETTIMANA IN VAL DI FASSA
Redazione                                       Tante escursioni di ogni livello per un gruppo in piena forma
Francesco Brozzetti
Fausto Luzi
Ugo Manfredini                         14       NASCE LA SCUOLA INTERREGIONALE
Alessandro Menghini                             Marco Piselli è stato nominato direttore
Marcello Ragni

Hanno collaborato                      16       UN PROGETTO SCIENTIFICO IN ISLANDA
a questo numero                                 Tra i protagonisti il nostro istruttore speleo nazionale Felice La Rocca
Rodolfo Cangi
Giorgio Furin
Felice La Rocca                        20       IL FENOMENO DELLE PANCHINE GIGANTI
Leonardo Majorana                               Anche a Perugia, nei pressi di Colle Umberto I, se ne trova una
Vincenzo Ricci

Direzione, Redazione                   22       LUNGO LA VIA DEI PASTORI
e Amministrazione                               Un lupo, una volpe e un orso...
Via della Gabbia 9
06123 Perugia
Tel.: 075.5730334                      23       QUELLA SALITA SUL MONTE ARARAT
Orari di apertura:                              Breve resoconto di una spedizione del CAI Perugia di 10 anni fa
martedì e venerdì
dalle ore 18,30 alle ore 20,00
posta@caiperugia.it                    28       SAN BENEDETTO DEI CONDOTTI
                                                Una scoperta camminando per le vie della nostra città
Progetto grafico
ed impaginazione
Francesco Brozzetti                    31       VITA ASSOCIATIVA
Stampa:
Xerox Global Document
Outsourcing
P.zza Italia, 2
06121 Perugia                         1a di copertina:                             4a di copertina:
                                      Esplorazione delle grotte in Islanda         In azione sulle ferrate della Val di
Chiuso in tipografia                                                               Fassa
il 30 settembre 2022

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
Editoriale
 Gabriele VALENTINI

Con questo ottavo numero termina         gli ormai numerosissimi “gruppi           ormai tradizione un’intervista alla
il secondo anno della rivista che        whatsapp” che quasi sempre sono           nuova presidente Deborah Salani
esce in un periodo molto impor-          animati e gestiti dagli stessi soci       con la quale abbiamo discusso
tante per la sezione. Infatti, ottobre   CAI.                                      degli argomenti più importanti del
e novembre sono i mesi nei quali         Naturalmente non abbiamo nien-            momento e delle prospettive della
viene messa a punto gran parte           te contro questi gruppi (anche            sezione per il prossimo triennio.
dell’attività per il 2023.               chi scrive ne fa parte) che spesso        Estate è tempo di vacanze e per
L’anno che sta finendo è stato           fanno itinerari davvero interessanti      molti perugini questo significa
quello della ripresa dopo il Covid       e che possono “costruire” le loro         Trentino. Leonardo Majorana e
e, pur con qualche lacuna, è stato       escursioni con più agilità e rapidità,    Rodolfo Cangi rispettivamente ci
ben coperto da tutti i gruppi con        liberi dalle pastoie burocratiche che     raccontano delle impegnative fer-
un’attività intensa e varia. E non era   caratterizzano il CAI, però sarebbe       rate affrontate sulle Dolomiti e di un
facile se ripensiamo alle condizioni     bello che sul lato dell’escursioni-       bel trekking in Val di Fassa.
in cui ci trovavamo al momento del       smo la sezione di Perugia potesse         L’istruttore nazionale di speleolo-
“varo” del calendario, vale a dire       offrire almeno la stessa quantità e,      gia Felice La Rocca, invece, è stato
il novembre 2021. Adesso, incro-         soprattutto, qualità, che offrono         protagonista con il gruppo La Venta
ciando le dita, la situazione sembra     altre sezioni dell’Umbria.                di un’interessante esperienza in
quasi normalizzata dal punto di          A questo punto occorre introdurre         Islanda dove ha monitorato fra
vista sanitario mentre l’incertezza      anche un altro tema collegato,            l’altro i tubi lavici formatisi dalle
regna sul fronte economico.              quello dei conduttori. Uno dei            recenti eruzioni vulcaniche: bello il
Comunque la sezione si sta im-           motivi che hanno portato a que-           suo racconto con eccezionali foto
pegnando per allestire un’annata         sta carenza di uscite domenicali è        a corredo.
ricca di appuntamenti per i soci:        dovuto alla mancanza di persone           In un altro articolo c’è anche quella
nel mese di settembre si è tenuta        disponibili. Chi organizza il martedì     che definiremmo una sorpresa,
una riunione con i referenti dei         o il giovedì (e neppure lì abbon-         infatti nei pressi di Colle Umberto
principali gruppi, nella quale sono      dano, basta guardare i nomi sulle         è stata recentemente installata
state indicate, fra le altre cose, le    locandine: sono quasi sempre gli          una panchina gigante tipo quelle
linee guida.                             stessi che ricorrono) difficilmente       che abbiamo visto in molte zone
Quello che auspichiamo è che ci          ha tempo e voglia di spendersi pure       delle Alpi. Crediamo che varrebbe
siano tante proposte da valutare,        nei festivi. Anche perché bisogna         la pena farci un salto per vederla
soprattutto per quanto riguarda le       tener conto che ogni escursione           da vicino.
uscite domenicali di escursionismo       deve prevedere almeno una se non          Un nostro socio, anche lui istrutto-
che hanno avuto nel 2022 un po’          due ricognizioni che prendono altro       re nazionale ma di escursionismo,
troppe pause. Infatti, se i gruppi       tempo e denaro.                           Marco Piselli è diventato direttore
seniores (nelle due versioni del         Sarebbe interessante che qualcuno         della neonata scuola interregionale
martedì e del giovedì) non hanno         dei soci più esperti ma soprattutto       di escursionismo Umbria-Marche.
perso un colpo nella programma-          i più giovani che sono usciti dai         In un’intervista ci spiega quali sono
zione, recuperando anche le uscite       recenti corsi di escursionismo avan-      le funzioni della scuola e i suoi
rinviate per maltempo, non è stato       zato cominciassero a dare il loro         obiettivi.
così per i festivi.                      contributo alla sezione in questo         Come “amarcord” invece Leonardo
E in effetti parecchi soci lo hanno      campo. Non si chiede molto: una o         Majorana descrive le fasi salienti di
fatto presente: chi lavora non può       due uscite all’anno possono essere        uno dei trekking più evocativi fatti
certo prendere un giorno di ferie        sufficienti per far sì che il carico di   in passato dal CAI Perugia: la scalata
per camminare durante la settima-        impegno sia più equamente sud-            del mitico Monte Ararat.
na, se non in casi eccezionali e se      diviso e che si possa offrire ai soci     E non poteva mancare anche in
manca un’escursione alla domenica        una maggiore possibilità di scelta.       questo numero il tradizionale ar-
(o magari anche al sabato, perché        Oltre che fare esperienza pratica di      ticolo di Francesco Brozzetti sulle
no?) rimangono delusi e spesso si        quello che si è appreso in teoria.        bellezze del Perugino: stavolta
appoggiano ad altre sezioni CAI          Passiamo ora agli argomenti che           scrive della chiesa di San Benedetto
oppure scelgono di confluire ne-         troverete in questo numero. Come          dei Condotti.

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
Deborah Salani
				“Ecco il mio programma”
Intervista alla neopresidente della nostra sezione che ha appena iniziato il mandato
  Gabriele VALENTINI

Da tre mesi è la nuova presidente del     per il nostro statuto, è eletto dal      to, nei casi in cui non è avvenuto,
CAI Perugia: Deborah Salani è stata       Consiglio, questa “incoronazione         ha dato problemi. Poi ho avuto la
eletta dal Direttivo dopo essere stata    popolare” fa piacere.                    fortuna di trovare, tra gli eletti, Eu-
la candidata più votata nelle elezioni                                             genia Franzoni che ha le capacità e
del 17 giugno e condurrà la sezione       Alla vigilia delle elezioni pensavi      le competenze per svolgere il ruolo.
per il prossimo triennio.                 di arrivare a questa carica?             di tesoriere. Quando lei si è offerta
Socia dal 2013, Deborah è arrivata        No, pensavo di essere rieletta e con-    di occupare questa “casella” allora
alla massima carica dopo aver oc-         tinuare nel mio ruolo di tesoriere al    ho pensato che poteva davvero
cupato nel precedente mandato gli         quale ero, per così dire, affezionata.   essere il mio turno. Dico la verità,
incarichi di segretaria e di tesoriere.   Questo perché è un impegno che           se non ci fosse stata Eugenia a
Con lei vogliamo tracciare il punto       ben conoscevo per la mia attività        prendere il mio posto sarei rimasta
della situazione e delle prospettive      lavorativa, ma soprattutto perché        dove ero e avrei, anche se a malin-
della nostra sezione che, lo ricordia-    negli ultimi due anni ho dato un         cuore, rifiutato la carica perché mi
mo, è la seconda per importanza del       notevole contributo alla sua nuova       piaceva troppo quel lavoro e volevo
Centro-Sud Italia.                        impostazione che era richiesta dai       portarlo avanti.
                                          tempi e dalle leggi. Un lavoro impe-
Prima di tutto, complimenti De-           gnativo e forse poco appariscente        E adesso…
borah. Ti aspettavi questo risul-         ma che è determinante per il buon        Adesso voglio mettermi alla prova
tato alle elezioni?                       funzionamento della sezione e che        su qualcosa che non avrei mai pen-
Assolutamente, certo pensavo di           mi ha dato anche soddisfazioni.          sato di fare. Quello che garantisco,
avere un buon numero di con-                                                       per ora, è il massimo impegno e una
sensi anche per la mia attività nel       Poi che è successo?                      buona dose di entusiasmo. Sono
triennio, ma di essere la più votata      Quando ci siamo riuniti prima del        anche contenta che Angelo Pecetti
proprio no. Certo che comunque            Direttivo ho pensato che la persona      sia rimasto come vicepresidente.
questo risultato è importante,            più votata dovrebbe sempre fare il       Lui è nel CAI da una vita e conosce
perché se è vero che il presidente,       presidente anche perché in passa-        tutto l’ambiente, non solo perugi-

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
no, e soprattutto conosce quelle           Questo non deve accadere e quan-          Il progetto di fare diverse inter-
sottili dinamiche anche personali          do esamineremo le nuove proposte          sezionali, proposto dal Regionale,
che la sottoscritta, che è qui da solo     per il 2023 a novembre ne terremo         ha avuto poca fortuna.
9 anni, non può conoscere in pro-          conto.
                                                                                     E’ stato calato dall’alto e invece
fondità e questo in molte occasioni
                                                                                     questo dovrebbe essere qualcosa
sarà utile.                                Bisognerebbe anche convincere
                                                                                     che viene dal basso. Io credo in
                                           i vari ASE, AE etc a essere più
                                                                                     queste iniziative e spero che si
Ora si tratta di lavorare.                 propositivi.
                                                                                     facciano, però so bene che ci sono
Credo che sia importante dare              Questo è sicuro, anche perché             anche delle criticità da superare.
continuità a quello che fatto il           devono mantenere il titolo. Ma
precedente Direttivo di cui do un          io pensavo anche di coinvolgere           Alcuni soci hanno chiesto come
giudizio positivo, anche se due anni       chi esce dai corsi di escursionismo       mai non si fa più la cosiddetta
di Covid hanno impedito ogni tipo          avanzato. Bisogna fare in modo            Settimana verde, cosa rispondi?
di progettualità, facendo spesso           che siano inseriti subito nell’attività
                                                                                     E’ un discorso complesso, cerco di
vivere alla giornata. E’ molto utile       sezionale e che, dopo aver ricevuto,
                                                                                     riassumere. Così com’era concepita
anche che ci sia stato un parziale         diano anche un contributo al CAI
                                                                                     fino a qualche anno fa, secondo
ricambio (4 su 9, ndr) perché queste       Perugia e non facciano solo piccoli
                                                                                     me, non è più proponibile. Oggi
persone possono portare nuove              gruppetti whatsapp, sicuramente
                                                                                     le esigenze sono diverse e poco
idee e iniziative. Sarà importante         leciti per carità, ma anche un po’
                                                                                     compatibili con quello che una
che nel Consiglio ognuno abbia un          esclusivi. Però ho anche altre idee
                                                                                     volta era chiamato “spirito del CAI”,
suo ruolo e non sia una semplice           in proposito.
                                                                                     dobbiamo prenderne atto. Credo
pedina che venga alle riunioni solo
                                                                                     sia più giusto sostituirla con mol-
per votare e che quindi possa dare         Quali?
                                                                                     teplici uscite in montagna di una
un suo contributo al buon funzio-
                                           Coinvolgere di più il Gruppo Senio-       settimana, come sono state fatte
namento della sezione.
                                           res, il più numeroso della sezione.       anche quest’anno (Aspromonte,
                                           So bene che già organizza una             Como, Moena, Piemonte, etc.) e che
Parliamo di cosa bolle in pentola
                                           quarantina di giovedì, però sarebbe       più rispondono alle richieste dei
nei prossimi mesi.
                                           bello che una volta al mese alcuni di     nostri soci. Inoltre proponiamo così
Il primo obiettivo che mi pongo è          loro proponessero qualcosa anche          un’offerta variegata sia per tipolo-
una sempre maggiore integrazione           per chi lavora ed è libero solo nel       gia che per date e quindi ognuno
del Gruppo Speleo nella nostra             weekend.                                  può trovare quello che meglio gli si
sezione. Non penso di poter cancel-        Il patrimonio di conoscenze di            addice, piuttosto che una settimana
lare anni di problemi in un attimo         questo gruppo, che ben conosco,           fissa, tutti insieme in un albergo.
ma credo che sia anche giunto il           è immenso sia dal punto di vista
momento di mettere una pietra              organizzativo, sia della conoscenza       Invece sulla proposta di organiz-
sopra al passato e cominciare una          del territorio che da quello cultu-       zare una giornata ecologica?
nuova stagione. Da questo punto            rale.
                                           Già quest’anno si è visto qualcosa,       Sicuramente è qualcosa che manca
di vista l’arrivo nel Direttivo, e in un
ruolo importante, della loro presi-        e ne sono felice, però vorrei che         al nostro CAI. Spero proprio che
dente Eugenia Franzoni mi fa ben           facessero un po’ di più.                  sia possibile metterla in calendario
sperare. Poi dobbiamo affrontare i
vari problemi della sezione.

Un problema che si è verificato
negli ultimi anni è la carenza di
proposte per le escursioni dome-
nicali.
Sì, l’ho notato anch’io: consideran-
do tutta l’annata abbiamo meno
escursioni di sezioni più piccole
e questo non è bello. Studieremo
come fare e soprattutto come or-
ganizzarle meglio. In alcuni casi si
è anche verificato che l’assenza di
un solo proponente abbia porta-
to all’annullamento e che alcune
escursioni rinviate per maltempo
non siano state più recuperate.

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
nel 2023. Penso che la situazione       all’anno sia i Martedì CAI che il       di un costo inferiore a quello di un
sulle nostre montagne non sia in        Gruppo Seniores possano utilizzarla     normale cinema.
generale disastrosa però in alcune      per una salsicciata. Stesso discorso
località, come a Monte Malbe ad         per le attività dell’Alpinismo Giova-   Novità sulla Biblioteca sezionale?
esempio, bisognerebbe intervenire.      nile che potrebbe sfruttarla come
                                                                                Abbiamo contattato il Sistema
E’ una proposta della quale terremo     base anche con pernottamenti.
                                                                                biblioteche che ci darà un aiuto
conto anche per vedere qual è la
                                                                                per catalogare il tutto elettronica-
risposta effettiva dei soci.            Riprenderanno le proiezioni di
                                                                                mente.
                                        Quarta Parete?
                                                                                Bisognerà anche “ripulire” il mate-
Capitolo Casetta Ciccaia, che ci
                                        Ci stiamo lavorando proprio in          riale per vedere quello che può an-
puoi dire?
                                        questi giorni: siamo in contatto        cora interessare e potremmo anche
Il progetto di fattibilità per una      con il Postmodernissimo e anche         raggiungere un accordo affinché i
ristrutturazione parziale, che il       con Trento per stabilire le pellicole   libri più antichi o interessanti, pur
Direttivo ha approvato qualche          e le date. Il problema dei costi, che   rimanendo di proprietà del CAI, sia-
mese fa, sta andando avanti grazie      hanno pesato negli anni scorsi,         no dati alle biblioteche in modo che
all’entusiasmo del nostro “rifugi-      non è indifferente e per questo         tutti possano consultarli, visto che
sta” Giacomo e anche grazie alla        sarà chiesto, a chi assisterà, una      qui non è possibile farlo se non in
collaborazione finanziaria della Co-    quota di partecipazione, non più        condizioni precarie e di fatto sono
munanza che rimane pur sempre la        volontaria - anche per non ritrovarci   inutilizzati.
proprietaria dello stabile. Insisterò   con monetine da 5 e 10 centesimi
affinché i Gruppi la usino di più e     come purtroppo è successo - ma          Per ultimo, ma non perché sia
spero che almeno un paio di volte       un vero e proprio biglietto sia pure    meno importante, la nuova sede
                                                                                dei Conservoni.
                                                                                Finalmente, dopo lunghe peripezie,
                                                                                a metà ottobre dovrebbero conse-
                                                                                gnarci le chiavi.
                                                                                Credo che sia un evento importante
                                                                                per la nostra sezione, non solo per-
                                                                                ché dà una soluzione al problema
                                                                                del Gruppo Speleo che era sfrattato
                                                                                da via Settevalli, ma anche perché
                                                                                in questa maniera possiamo avere
                                                                                un luogo dove poterci aggregare.
                                                                                Parliamoci chiaro, i nostri soci,
                                                                                ad eccezione dei pochissimi che
                                                                                ancora abitano in centro, non ne
                                                                                vogliono sapere di venire in sede:
                                                                                la trovano scomoda, lontana dai
                                                                                parcheggi e così via.
                                                                                Speriamo, con questo edificio a
                                                                                Monte Pacciano, di risolvere al-
                                                                                meno in parte il problema, anche
                                                                                per le riunioni dei gruppi, quelle
                                                                                organizzative dei trekking o per i
                                                                                corsi di escursionismo per esempio.
                                                                                Riconosco che non è la soluzione
                                                                                ottimale ma è già meglio di via della
                                                                                Gabbia che comunque rimarrà, lo
                                                                                ribadisco, la nostra sede ufficiale
                                                                                anche per lo svolgimento di ogni
                                                                                attività burocratica.
                                                                                A questo proposito vorrei informa-
                                                                                re che tra non molto sarà - final-
                                                                                mente - operativo il POS e quindi
                                                                                non sarà più necessario pagare in
                                                                                contanti le iscrizioni, le assicurazioni
                                                                                e ogni altra transazione.
                                                                                Naturalmente sul sito daremo tutte
                                                                                le informazioni riguardo all’argo-
                                                                                mento.

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
Sulle vie ferrate delle Dolomiti
Nei luoghi della Grande Guerra ricordando Leandro Fagiolini
 Leonardo MAJORANA

 La via ferrata che sale alla To-
 fana di Rozes è intitolata alla
 memoria della M.O. al Valor
 Militare Giovanni Lipella, morto
 nel 1918 in combattimento. La
 ferrata è considerata di media
 difficoltà con alcuni passaggi più
 impegnativi nella parte finale, ma
 la difficoltà principale consiste
 nella sua lunghezza complessiva.
 In genere s’inizia il percorso di
 avvicinamento dal Rifugio Di-
 bona (2053 m). La via è divisa in
 due sezioni, la prima più lunga,
 nella quale si guadagna poco in
 altitudine in quanto la risalita
 della galleria del Castelletto e dei
 successivi gradoni attrezzati viene
 parzialmente compensata dal
 percorso digradante delle cenge.
 Questa parte termina presso le
 Tre Dita (2700 m), dove si trova        con formaggio fuso.                    una via ferrata; Giorgio ricorda che
 un bivio dal quale si può scendere      C’è stato un momento toccante          Leandro fu precursore dell’uso del
 per sentiero al Rifugio Giussani        quando Giorgio, con grande te-         GPS e scrisse anche un manuale
 oppure si può continuare per la         nerezza e emozione, ha voluto          sull’argomento, e la descrizione di
 seconda sezione, più breve ma più       ricordare il socio Leandro, suo        tutti i percorsi effettuati dal gruppo
 impegnativa, con alcuni passaggi        caro amico, animatore del gruppo       è tuttora consultabile al sito https://
 verticali, dove si risalgono 300        I Corridori, il quale nel settembre    www.icorridori.org/.
 metri di quota. Qui termina la fer-     2013 pernottò in questo rifugio e il   I due organizzatori, Carlo e Marco,
 rata. Ora occorre rimontare altri       giorno appresso improvvisamente        viste le previsioni meteo aggiorna-
 200 metri di dislivello lungo la via    ci lasciò, dopo aver completato        te, decidono per il giorno dopo di
 normale se si vuol raggiungere
 la croce di vetta (3225 m). [Breve
 sintesi tratta da ferrate365.it]

18 agosto – l’arrivo
Da Perugia muovono 11 soci CAI.
L’eccellente rifugio Dibona è como-
damente raggiungibile col proprio
mezzo. Arriviamo nel pomeriggio.
Temporali consistenti durante il
viaggio, però in serata il tempo si
rasserena. Tuttavia le previsioni me-
teo per il giorno dopo, nel quale è
prevista la ferrata Lipella, non sono
affatto incoraggianti. Siamo allog-
giati nella foresteria esterna, in due
camerate. Cena molto buona dove
è stata molto apprezzata la polenta

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
fare un percorso meno impegna-           e a raggiungere l’imbocco della gal-      corso, veramente impressionante,
tivo e più breve, il Kaiserjäger e       leria. Sta piovendo. Indosso il casco     si aprono cavità, baraccamenti,
la galleria del Lagazuoi. La ferrata     con la torcia frontale e mi affretto      imbocchi di altri tunnel crollati,
Lipella verrà rimandata al giorno        assieme a Maria, Franca e altri in        fino a una baracca a due piani con
successivo. Decisione che si rivelerà    discesa, ma per la galleria ci voglio-    alcune finestre (sicuramente rico-
molto saggia!                            no almeno dieci minuti e ora sta          struita) incastrata in piena parete
                                         piovendo forte. Procediamo in or-         alla quale si può accedere, e qui
19 agosto – Kaiserjäger, galleria        dine sparso. All’imbocco del tunnel       molti di noi si fanno fotografare
del Lagazuoi, cengia Martini             (noto anche come Galleria di Mina),       affacciati a salutare e Marco dice
Durante la notte al rifugio sentiamo     ci raduniamo, chi già all’interno,        “Eccoci arrivati all’albergo di stase-
intenso lo scroscio della pioggia. La    aspettando gli ultimi. Accendo la         ra!“ La cengia termina e si ritorna
mattina alle 7 il cielo è nuvoloso       torcia e iniziamo la discesa. La gal-     indietro. Il tempo volge al bello e
ma non piove più, temporali sono         leria, lunga quasi un chilometro, fu      fa bene sperare per il giorno dopo.
previsti nelle ore centrali, per cui     scavata dai soldati italiani dall’im-     In mezz’ora scendiamo per sentiero
viene confermato da parte degli or-      bocco dalla Cengia Martini fino alla      al passo Falzarego e al parcheggio.
ganizzatori il progetto di percorrere    sommità per minare le postazioni          Abbiamo completato il giro e siamo
il sentiero attrezzato Kaiserjäger       austriache. Oggi il percorso, molto       tutti molto soddisfatti. Sostiamo a
che dal passo del Lagazuoi sale al       umido e buio, è attrezzato con fune       un bar dove i più consumano birre,
Lagazuoi stesso e scendere poi per       metallica, è assai ripido. Scendiamo      battuta di Michele “Gesù ti vede se
la galleria; se il meteo lo consentirà   i numerosi gradini, sostenuti da          ne ordini una piccola!”
potremo poi esplorare anche la           tronchetti di legno, su sassetti e pie-   Ora scendiamo con le auto a Livi-
cengia Martini.                          trame bagnato, tenendoci al cavo,         nallongo, dove prendiamo alloggio
Dal parcheggio al passo si percorre      attenti a non scivolare, seguendo         per due notti in albergo. Nel pome-
un sentiero che risale sui vasti coni    le innumerevoli curve a spirale del       riggio, ahimè, ricomincia a piovere.
detritici causati dallo scoppio delle    tunnel. Ogni tanto delle feritoie         Quando io e Maria, assieme a Fran-
mine fino all’inizio del Kaiserjäger.    laterali aperte sulla parete rischia-     ca, Michele e Roberto usciamo più
Questo è un sentiero che rappre-         rano l’ambiente. La discesa mette         tardi per cercare un market piove
sentava la via di comunicazione          a dura prova le ginocchia, anche          a dirotto! Alle 19 ci ritroviamo tutti
tra il fondovalle e le postazioni        perché spesso bisogna procedere           insieme per la cena. Siamo a mezza
austriache in quota. Oggi il sen-        un poco incurvati. Per arrivare in        pensione e la proposta dei piatti
tiero è stato risistemato e messo        fondo impieghiamo forse poco              esprime molto la tipicità locale,
in sicurezza, costituisce quindi di      meno di un’ora. Il tunnel termina su      esempio di primi piatti tra cui sce-
fatto un sentiero attrezzato. Per        un terrazzo riparato dal quale si può     gliere: spaghetti aglio e olio, tortel-
percorrerlo con la dovuta sicurez-       facilmente accedere alla Cengia           lini in brodo, penne all’arrabbiata!
za tutti i componenti del gruppo         Martini. Dovrebbe essere circa la         Secondi di carne non infami e per
indossano imbraco, casco e set da        mezza. Non piove più, anzi, il cielo      fortuna Francesco, il più giovane
ferrata con dissipatore. Il percorso     si sta rischiarando, per cui Marco e      della compagnia, vegetariano, rie-
non presenta difficoltà tecniche ma      Carlo propongono senz’altro la visi-      sce a farsi fare un’omelette.
in alcuni tratti è comunque molto        ta della cengia. Dopo cinque minuti       Il meteo per domani è incerto!
esposto ed è bene essere assicurati      di riposo ci rimettiamo imbraco e kit     Speravamo in un tempo più stabile
al cavo di sicurezza. Percorrendo        da ferrata perché la cengia, in alcuni    ma non è così, meglio di oggi, que-
un sistema di cenge si raggiunge         tratti franata anche per le mine che      sto sì, ma rimane comunque una
un ponte sospeso lungo almeno            vennero adoperate dagli austriaci,        copertura nuvolosa con una bassa
10 metri e quindi per un’ultima          è in alcuni tratti molto esposta e        probabilità di pioggia. Si proverà a
cengia si raggiunge la cresta e la       attrezzata con cavo. Lungo il per-        fare la famigerata via ferrata Lipel-
cima del Piccolo Lagazuoi a 2778
m. Il gruppo è affiatato e procede
bene. I due organizzatori Marco e
Carlo procedono in testa e in fondo
rispettivamente. Intorno alle 10.30
siamo tutti intorno alla croce di
vetta. Vasto il panorama tutto in-
torno sul Sass de Stria, Fanes e più
indietro fino alla Marmolada. Chi
già conosce questi luoghi illustra e
indica le cime più importanti, ma il
cielo è tutto coperto e scure nuvole
temporalesche si stanno avvici-
nando. Scendiamo velocemente al
vicino rifugio Lagazuoi, ma Giorgio,
Marco, Carlo ci invitano a muoverci

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In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
la. Otteniamo dall’albergo di farci     sionante. Finalmente, dopo ormai
preparare la colazione alle 6.          quasi cinque ore dalla partenza,
                                        arriviamo al termine di questo pri-
20 agosto – Via ferrata Lipella alla    mo tratto, dove una larga cengia ci
Tofana di Rozes                         consente di fermarci e sostare un
Dall’albergo al rifugio Dibona ci       poco, aspettando di riunire tutto il
vogliono 40 minuti di auto, così alle   gruppo. Non piove più. Siamo alla
7.40 siamo di nuovo al parcheggio       via di fuga vicino alle Tre Dita, a
e iniziamo a camminare. Tempo co-       quota 2700, abbiamo completato
perto ma non sembra voler piovere.      circa 2/3 della ferrata. Sono quasi le
Il sentiero che conduce all’attacco     una, ne approfittiamo per mangiare
della Lipella sale traversando sotto    qualcosa e per decidere. Alcuni
la grande parete sud della Tofana       di noi vorrebbero continuare per
di Rozes, quindi piega a destra ed      l’ultimo tratto di ferrata, che risale
entra alto sulla Val Travenanzes        per altri 300 metri di dislivello. Altri
fino all’imbocco della galleria del     come me, Giorgio, Sandro, vorreb-
Castelletto. Ci troviamo a circa        bero ormai scendere per il sentiero
2470 metri di quota. Qui indossia-      fino al rifugio Giussani. I direttori
mo casco con torcia, imbraco e set      di escursione, Marco e Carlo, fatta
da ferrata. La galleria è un budello    una valutazione, visto che non sono
elicoidale lungo 500 metri costru-      previsti temporali ma al più deboli
ito dagli italiani nel 1916 a colpi     piogge, viste anche le buone con-
di mina e di perforatrici. https://     dizioni dei partecipanti, decidono di
www.frontedolomitico.it/Luoghi/         dividerci in due gruppi: Francesco,
tofane/23_galleria.html.                Luigi, Roberto, Michele, guidati da
All’uscita un breve tratto non at-      Marco continueranno la ferrata;
trezzato conduce all’attacco della      Giorgio, Sandro, Leonardo, Maria,          giorno, faremo una ferrata più
ferrata, sono passate circa due ore     Franca, guidati da Carlo scende-           breve, la Fusetti al Sass de Stria e
dalla partenza. C’è vento forte e       ranno verso le Tre Dita e il rifugio       poi rientro a Perugia.
fastidioso, alcuni di noi si coprono    Giussani. Mi tolgo con soddisfazio-
meglio. Ci sono tratti di traverso      ne l’imbraco, che non servirà più.         21 agosto – Via ferrata Fusetti al
in leggera salita, non troppo im-       Iniziamo a scendere. Interessanti          Sass de Stria
pegnativi, che conducono a cenge        queste Tre Dita che sono tre piccole       Questa domenica il tempo è splen-
spettacolari dove però si perde         torri scavate dai militari a controllo     dido. Carichiamo tutti i bagagli in
quota. Alcuni tratti di cengia non      delle vallate sottostanti. In neanche      auto e alle 8.30 siamo già all’inizio
sono attrezzati. Bisogna attra-         un’ora di sentiero lungo ghiaioni          del sentiero che porta a questa
versare due profonde e lunghe           raggiungiamo il rifugio Giussani,          ferrata realizzata nel 2018, che
spaccature, dove dall’alto gocciola     dove sostiamo con una bevanda
acqua in modo consistente, e lì ci si   calda. Messaggi WhatsApp arrivano
bagna per forza. Poi inizia a piovere   dall’altro gruppo: avevano comple-
leggermente. Sento le gocce pic-        tato la ferrata, che nell’ultimo tratto
chiettarmi sul casco. Continuiamo       presenta tratti verticali più difficili,
perché tornare indietro ormai non       e si erano fermati a 100 metri sotto
conviene, più avanti sappiamo           la cima, nuvole insistenti e la ripresa
che c’è una possibile via di fuga       della pioggia li avevano consigliati
alle Tre Dita. La pioggia aumenta       di non continuare e di iniziare la
di intensità, in breve la roccia e il   discesa per la via normale, che
cavo metallico sono bagnati. Mar-       nei primi tratti è molto scomoda
co procede in testa e dà consigli       su ghiaioni ripidi. Noi torniamo
a Maria che è subito dietro, poi ci     al rifugio Dibona dove arriviamo
sono io, in fondo chiudono Carlo,       per le 16. Il tempo si è rimesso e
con Giorgio e Sandro. Siamo abba-       ci sistemiamo al sole. Torniamo in
stanza sparpagliati. Nel procedere      albergo. Il gruppo che aveva con-
ora inevitabilmente si va più piano.    tinuato tornerà giù al parcheggio
I tratti di arrampicata non sono        verso le 18, sicuramente più stanchi
più piacevoli, con la sensazione        di noi. La cena viene quindi spostata
dei guanti e delle dita sul cavo        alle 19.30 per dar modo a questi di
bagnato e con le punte delle scar-      fare almeno una doccia! A cena si
pe in aderenza su piccoli appoggi       intrecciano i commenti e i racconti
umidi, non bisogna scivolare. Lo        di questa bella avventura. Siamo
spettacolo della parete è impres-       tutti soddisfatti. Domani ultimo

                                                         9
In ontagna CAI Perugia - La Rivista del
ricalca la salita disperata che un         metri. C’è un discreto affollamento    Salutiamo i nuovi e vecchi amici di
drappello di soldati Italiani tentò        perché qui si può salire anche per     questa intensa tre giorni.
per conquistare la cima durante            la comoda via normale che noi          Ancora complimenti agli organiz-
il conflitto della Grande Guerra.          seguiremo per scendere.                zatori, i quali hanno saputo modi-
(https://lagazuoi.it/IT/percorso13-        Molte famiglie con ragazzi, qual-      ficare i programmi adattandoli a un
Via-Ferrata-Sottotenente-Fusetti).         cuno ha portato anche il cane che,     meteo non favorevole e ci hanno
Il primo tratto è abbastanza facile,       nei tratti più ripidi e con scale, è   fornito interessanti informazioni
quasi un sentiero attrezzato, dove         stato accomodato nello zaino! Via,     storiche su vicende della Grande
si potrebbe salire anche in piace-         bisogna tornare! Scendiamo veloci      Guerra, stimolando la curiosità e
vole arrampicata senza assicurarsi.        e alle 13 siamo già al parcheggio.     l’interesse di tutti.
L’ultimo pezzo è più difficile ed
esposto con tratti verticali. Si esce
sulla cresta di questa strategica
                                             In ricordo di Leandro
montagna, tutta scavata da trincee,          Come ogni volta che passo per Cortina, sono andato a trovare Leandro
dove è stato realizzato un percorso          al cimitero dove riposa dal 14/09/2013 in seguito ad un problema
quasi obbligato che seguendo                 cardiaco dopo essere arrivato in cima alla Tofana di Mezzo (3244
stretti camminamenti, trincee, con           m) mediante le impegnative ferrate Olivieri (Punta Anna) ed Aglio.
l’aiuto di scalette di ferro e di legno,     Come ho già fatto con i par-
porta alla cima rocciosa a 2477              tecipanti, desidero cogliere
                                             l’occasione dell’uscita sopra
                                             descritta per ricordare que-
                                             sta importante figura del
                                             Cai di Perugia a tutti i soci.
                                             Leandro è stato un precursore
                                             nell’ambiente escursionistico
                                             per l’uso del Gps e soprattut-
                                             to per la creazione nell’an-
                                             no 2002 di un sito ancora
                                             funzionante “icorridori.org”
                                             dove ha descritto in modo
                                             magistrale le escursioni fat-
                                             te (allegando le tracce Gps,
                                             etc.) in modo da facilitare al
                                             massimo la loro ripetizione.
                                             Invito tutti i soci a consultare
                                             questo sito dove troveranno
                                             numerose escursioni interes-
                                             santi e questo sarà pure un
                                             modo per ricordare ancora il
                                             nostro compagno Leandro.

                                                              Giorgio Furin

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Un’intensa settimana in Val di Fassa
Escursioni e ferrate a raffica per un gruppo che non si è mai fermato
 Rodolfo CANGI - Foto di Vincenzo RICCI

Si parte sconosciuti e si
ritorna amici

Una volta, perché ciò accadesse,
erano necessari eventi tragici (ri-
cordiamo Enrico V ed il celebre mo-
nologo “noi pochi, noi felici pochi,
noi banda di fratelli...” alla vigilia
della battaglia di Azincourt), oggi,
per nostra immensa fortuna, basta
una serie di escursioni in montagna.
Ed è quello che ci è successo nella
bella settimana passata a Moena
dal 28 agosto al 4 settembre.
Prima di tutto due parole sull’ho-
tel scelto dal nostro Vincenzo (su
cui, nel prosieguo, avrò da dire
qualcosina), pensavo non fosse
più possibile alloggiare e mangia-
re, nella splendida cornice delle
Dolomiti, in modo assolutamente
dignitoso senza doversi svenare,         prima per la stessa settimana del        programma ma, d’altra parte, siamo
invece ci siamo riusciti. Una tipica     prossimo anno.                           andati a camminare...
gestione famigliare in una location      Alcuni, tra cui chi scrive, sono stati   Come dicevo, la sera del primo
non nuovissima quindi niente lussi       alloggiati al quarto piano (non          giorno, erano pochi i visi conosciuti
ma di quello che ci serviva non è        c’è ascensore), facendo un conto         ma durante la settimana si sono
mancato nulla al punto che, viste        approssimativo in otto giorni do-        strette conoscenze che ci permet-
le richieste già arrivate per il 2023,   vremmo aver fatto il dislivello di       teranno di organizzare belle cose
ci siamo decisi a prenotare quanto       una escursione che non era nel           nei monti di casa nostra.

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tre gruppi, uno dal Passo San Pel-
                                                                                  legrino ha toccato il rifugio Fuciade
                                                                                  e la Furcia Rossa, mentre l’altro dal
                                                                                  Passo Costalunga ha girato intorno
                                                                                  alla Roda di Vael per il rifugio Pao-
                                                                                  lina, il Vael ed il Passo Vaiolon (una
                                                                                  vista impressionante nell’avvicinarsi
                                                                                  a quest’ultimo con due “pettate”
                                                                                  che a qualcuno hanno fatto dire “io
                                                                                  lassù non ci vengo...”).
                                                                                  Il terzo si è tolto la voglia di ferrate
                                                                                  affrontando la Santner e portandola
                                                                                  a termine con grande soddisfa-
                                                                                  zione.
                                                                                  Veniamo al terzo giorno in cui sem-
                                                                                  brava essere praticamente certa la
                                                                                  pioggia (che poi ha preferito andare
                                                                                  altrove), quindi doveva essere “un
                                                                                  giro intorno a Moena” per far ripo-
                                                                                  sare le gambe a metà settimana.
                                                                                  Infatti la camminata è stata di soli
                                                                                  24 chilometri lungo l’Avisio. Un
                                                                                  piccolo gruppo si era nel frattempo
                                                                                  staccato per andare a percorrere
Il meteo? Ci ha fatto passare quasi       Camminata, questa, un po’ diversa       una parte del Viel del Pan.
tutti i giorni temendo un acquazzo-       da quelle consuete in cui ti trovi la   Il giovedì, visto che il giorno prima
ne nel pomeriggio, quindi con una         salita davanti, la discesa dietro e     non avevamo praticamente fatto
certa, prudente, fretta di rientrare e    la vetta che si avvicina pian piano,    nulla, (piedi e ginocchia non erano
invece siamo rimasti sempre asciut-       camminare in cresta ti fa sentire il    d’accordo) siamo andati a Passo
ti (o quasi).                             vuoto da entrambi i lati e, spesso,     Sella in auto per salire alla Forcella
Una sintetica cronaca della setti-        pare di volare.                         Demetz (tra il Sassolungo e le Cin-
mana.                                     Devo dire che, quest’anno, facendo      que Dita, in effetti c’è una comoda
Il primo giorno la nostra guida ci        tante escursioni intorno alla Regina    cabinovia ma se non soffro non mi
ha fatto salire in cabinovia al rifugio   delle Dolomiti la squadravo con         diverto). L’ambiente è veramente
Buffaure da cui abbiamo cavalcato         occhi diversi dal solito cercando       grandioso, le pareti di roccia sem-
creste e vette sul sentiero Lino Pe-      sempre un punto preciso (vi lascio      brano schiacciarti da tutte le parti
deriva fino al Passo San Niccolò per      immaginare quale) e ricordando          e si respira un’aria diversa: pietra,
scendere al rifugio Contrin che si        dove, in altre ascensioni, ero pas-     roccia e sassi.
trova praticamente sotto la parete        sato.                                   Sulla sinistra del Rifugio Demetz
sud della Marmolada.                      Il secondo giorno ci siamo divisi in    è stata recentemente aperta una
                                                                                  via ferrata che si snoda su placche
                                                                                  e strette creste affilate, con un
                                                                                  ponticello sospeso nel vuoto che
                                                                                  a diversi ha fatto venire l’acquolina
                                                                                  alla bocca.
                                                                                  Dalla Forcella siamo scesi al Rifugio
                                                                                  Vicenza e poi ancora più in basso
                                                                                  per prendere il sentiero che gira in-
                                                                                  torno al Sassolungo fino al Comici.
                                                                                  Attraverso la Città dei Sassi (come
                                                                                  sempre un vero giardino roccioso)
                                                                                  siamo tornati al Passo Sella.
                                                                                  Bella cavalcata ma che ci è pesata
                                                                                  meno delle altre, nonostante il
                                                                                  muro iniziale, forse perché sapeva-
                                                                                  mo che in hotel ci aspettava la cena
                                                                                  tirolese, non infierisco e vi lascio
                                                                                  immaginare quali possono essere
                                                                                  state le diverse portate.
                                                                                  Il quinto giorno, venerdì, due di-
                                                                                  verse mete: il Piz Boè e il Lago di

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Antermoia.
Andiamo per ordine perché qui ci
vuole qualche dettaglio.
La prima parte dal Pordoi e sale al
rifugio Maria (anche qui c’è una
comoda e panoramica funivia ma
siamo venuti a camminare…), ap-
pena ci si è aperta la visuale sul Piz
Boè le nuvole che avevamo bucato
salendo si sono aperte e, ammetto,
mi sono quasi commosso. Ma ce
lo meritiamo un mondo così bello
noi che cerchiamo in tutti i modi di
distruggerlo?
La capanna Fassa, su quel cucuz-
zolo, è unica. Il sentiero che sale ci
fa scoprire panorami mozzafiato
(termine questo ultimamente usato
in eccesso, ma quando ci vuole ci
vuole), l’altopiano delle Mesules
sembra un deserto sospeso a               Peter (il padrone dell’hotel) aveva      Chiudo con un pensiero a tutti
mezz’aria e non ci si rende conto         predisposto tutto per rifocillarli       gli amici con cui ho camminato
della sua estesione fino a quando         ugualmente. Vantaggi della gestio-       in questi giorni, con cui mi sono
non ti ci trovi, tra quella pietra        ne familiare…                            ritrovato a tavola a parlare del più
potresti perderti ed a me è venuta        Siamo giunti all’ultimo giorno e         e del meno e che mi hanno accom-
in mente una frase di Milarepa            non ci siamo dimenticati di quella       pagnato nella ferrata che ha chiuso
(religioso e poeta tibetano): “Nelle      nuova ferrata alla Forcella Demetz,      la settimana.
aride pietraie sui monti potrai tro-      un gruppo di 4 persone è quindi          Grazie a tutti.
vare uno strano mercato, vi puoi          tornato al Passo Sella e un altro si
barattare le angosce della vita con       è beato nella valle del Vaiolet.
una beatitudine senza confini”. Non       Simpatica la ferrata, da non sot-
è quello che cerchiamo di fare ogni       tovalutare per difficoltà ed espo-
volta che andiamo in montagna?            sizione ma ben attrezzata e di
Torniamo alla geografia, dalla ca-        grande soddisfazione. Chi l’ha fatta
panna Fassa siamo scesi al rifugio        si è invogliato della materia e si è
Boè chi per il panino sottratto in al-    ripromesso di continuare.
bergo e chi per un piatto del rifugio     Con questo la settimana è conclusa
con l’obbligatoria birra.                 ma avevo rimandato ad ora due
Il ritorno al Rifugio Maria è pratica-    parole su Vincenzo.
mente in pianura, alcuni insaziabili      Lasciamo da parte cose come la
sono scesi a piedi e pochi hanno          capacità organizzativa e la forma
cercato di risparmiare le ginocchia       fisica (anche se secondo me si
prendendo la funivia.                     dopa), quello che lascia stupefatti è
Piccola nota, dietro al rifugio c’è un    la conoscenza e la memoria del ter-
minuscolo recinto con un grasso           ritorio (ma tanto l’aspetto a patollo,
maiale, ci siamo domandati come           prima o poi gli farò una domanda a
lo abbiano portato lassù e sotto          cui non saprà rispondere).
che forma se ne andrà. Vabbè non          La mattina di domenica, dopo la
sono affari nostri.                       pioggia notturna, l’aria era cristal-
Non ci siamo però dimenticati del         lina e le vette intorno a Moena si
secondo gruppo del venerdì che            sono tinte del colore rosa che noi
ha affrontato il Catinaccio: sentiero     conosciamo. E’ dura salire in auto e
delle Scalette con facile ferratina,      riprendere la strada di casa, sarebbe
Passo di Lausa, Lago Antermoia,           stato meglio farlo in una mattinata
Passo Antermoia, Passo Principe e…        nuvolosa e buia, poi, quando sbuchi
Un po’ troppo per arrivare in ora-        nella Pianura Padana ti viene voglia
rio alla discesa in cabinovia quindi      di tornare indietro (tanto sono in
Ciampedie e discesa a Vigo di Fassa       pensione…).
a piedi con l’oscurità che saliva dalla   Le Dolomiti comunque restano lì e
valle. I nostri eroi si sono seduti a     noi saremo pronti al prossimo ap-
tavola ben oltre l’orario ma il bravo     puntamento, Vincenzo sei avvisato.

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Scuola interregionale
				 Marco Piselli è il direttore
Gabriele VALENTINI

                                     Il 3 settembre 2022 in quel di Colfio-   Matteo Grazzi, Giacomo Orologio,
                                     rito ha iniziato ufficialmente la sua    Andrea Savino e Michele Sbaragli.
                                     attività la nuova Scuola interregio-     Poi quest’anno abbiamo proseguito
                                     nale Umbria-Marche di escursioni-        l’attività organizzando un corso
                                     smo e cicloescursionismo e il nostro     di specializzazione in ambiente
                                     socio Marco Piselli in quella sede è     innevato”.
                                     stato nominato direttore.
                                                                              Nel frattempo, però, le cose an-
                                     Prima di tutto, Marco, i compli-         davano avanti?
                                     menti miei e di tutti i soci del         “Sì, sia pure lentamente. I presiden-
                                     CAI Perugia. Ci puoi raccontare          te regionali di Umbria e Marche
                                     un po’ la storia di questa nuova         hanno lavorato in sintonia per
                                     istituzione?                             l’accorpamento che permettesse
                                     “Una storia molto lunga e anche          di far nascere questa scuola e alla
                                     un po’ complessa. Bisogna tornare        fine, il 2 settembre 2021 è arrivato
                                     al 2019 quando era ancora Fabiola        il tanto atteso nulla osta del CAI
                                     Fiorucci presidente regionale. Il        Centrale con la CCE che riconosceva
                                     nostro Comitato regionale chiese         la scuola”.
                                     alla CCE (Commissione centrale
                                     escursionismo) il nulla osta per         E perché è passato un anno esatto
                                     l’istituzione di una scuola regionale    prima che si concretizzasse?
                                     di escursionismo. Però la domanda        “Era stato deciso, per il primo trien-
Chi è Marco Piselli                  non ebbe risposta da Milano. Ci          nio, di formare un Consiglio diret-
                                     informammo e sapemmo che, in             tivo di nove membri, cinque delle
Marco Piselli è nato a Perugia il    quel periodo, il CAI centrale vole-      Marche e quattro dell’Umbria e di
9 gennaio 1961 ed è socio della      va rivedere tutto il sistema degli       affidare la presidenza alle Marche.
nostra sezione dal 2000. E’ en-      OTTO (Organo tecnico territoriale        Però loro hanno avuto qualche pro-
trato nel CAI Perugia dopo aver      operativo) e in questa riforma la fi-    blema nella nomina delle persone
conosciuto Vincenzo Gaggioli         losofia era quella di accorpare il più   e questo ha fatto dilatare i tempi.
nella pratica dell’escursionismo e   possibile, soprattutto nelle regioni     Ci sono state discussioni anche per
Francesco Porzi nell’ambito del-     del Centro-Sud dove la consistenza       la scelta del presidente e a questo
lo sci da fondo ed escursionistico   numerica dei soci era più modesta        punto hanno chiesto a noi umbri
che lo hanno convinto a iscri-       rispetto al Nord. Quindi le possi-       di prendere la carica. Ho accolto
versi. Nel 2002 ha frequentato il    bilità che l’Umbria avesse una sua       l’invito e adesso sono il direttore
Corso di escursionismo avanzato      scuola erano praticamente nulle”.        della scuola”.
e nel 2006/7 il Corso per accom-
pagnatori AE. Nel 2017 ha invece     E inoltre i tempi si dilatavano…         Chi sono i quattro componenti
superato brillantemente l’ultimo     “Esatto, però noi eravamo pronti         dell’Umbria?
gradino diventando ANE, cioè         e quindi abbiamo deciso, come            “Oltre a me c’è un altro ANE, vale
accompagnatore nazionale di          OTTO escursionismo, di varare un         a dire Sergio Bocchini di Spoleto
escursionismo, unico nella no-       corso ASE-AE che, nonostante la          e due AE, Katiuscia Dormi di Terni
stra sezione. Non ha neppure         pandemia, abbiamo portato avanti         e Carlo Falcinelli, anche lui di Pe-
trascurato la sua passione per       e concluso a cavallo tra il 2020 e il    rugia”.
la bicicletta che data dai primi     2021. Corso che, vorrei sottolineare,
anni ’80, soprattutto per quanto     ha avuto un notevole successo tan-       Come mai due perugini, perché
riguarda la MTB. Anche in questo     to che hanno partecipato, oltre ai       siamo la sezione più numerosa?
campo ha conseguito, in ambito       soci umbri, anche quelli di Marche       “No, non funziona così. In realtà il
CAI, il titolo di accompagnatore     e Lazio. E che ci ha permesso di         Comitato regionale ha mandato
di cicloescursionismo (AC).          ‘titolare’ ben sei dei nostri, vale a    un invito a tutti i CAI dell’Umbria
                                     dire Rodolfo Cangi, Roberto Chiesa,      per segnalare persone titolate che

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potessero essere inserite nella qua-      escursionismo ed escursionismo           mune in tutta Italia. Secondo alcune
terna. In realtà, poi, solo Spoleto e     avanzato che riscuotono sempre           statistiche solo 3-4 persone su 20
Terni hanno segnalato i loro rappre-      un grande successo.                      che generalmente compongono un
sentanti e così di comune accordo         “Sicuramente sono il fiore all’oc-       corso poi rimangono attive nella se-
abbiamo scelto Carlo come quarto          chiello del CAI ma anche quello che      zione e danno un loro contributo”.
componente anche in virtù della           lo distingue dalle altre associazioni
sua esperienza”.                          che portano la gente in montagna.        L’ideale sarebbe che alcuni di
                                          Qui si privilegia la formazione: le      questi poi frequentassero i corsi
Abbiamo spesso parlato dell’OT-           persone devono sapere quello che         per accompagnatore…
TO, ci puoi spiegare cos’è e cosa         stanno facendo in un ambiente            “Cosa che in effetti avviene e qui
fa?                                       spesso difficile. Inoltre questi corsi   a Perugia ne abbiamo un buon
“Il suo compito è quello di impo-         servono anche, più prosaicamente,        numero adesso.
stare le attività di formazione e         a portare qualche soldo nelle casse      Certo, noi speriamo che se ne ag-
aggiornamento per i titolati e i qua-     della sezione”.                          giungano altri perché sarebbe im-
lificati. Ricordo che queste figure                                                portante per organizzare ogni tipo
devono effettuare tutta una serie         Tu hai diretto diversi corsi: per-       di escursione con più competenza
di aggiornamenti - alcuni facoltativi     ché, in molti casi, chi li ha svolti     e sicurezza. L’esperienza è impor-
altri obbligatori - e presentare a        poi lascia la sezione e anche il         tante ma può non essere sufficiente
fine anno una relazione delle pro-        CAI? Qual è il tuo parere sulla          in determinati contesti”.
prie attività. In caso di inattività si   questione?
può anche arrivare, dopo un certo         “E’ un argomento complesso anche         Per concludere, ora che la scuola
periodo di tempo, a decadere dal          perché il gruppo è spesso composi-       è pienamente operativa, quali
titolo. Le scuole sono, dunque, il        to. Ci sono persone che già da anni      sono i programmi per i prossimi
suo braccio operativo. A sua volta        frequentano la sezione e magari          mesi?
l’OTTO dipende dall’OTCO – Orga-          vogliono affinare le loro conoscen-      “Entro la fine dell’anno faremo un
no tecnico centrale operativo – che       ze, ma ci sono altri che si iscrivono    corso di aggiornamento per le fer-
a sua volta deriva dalla CCE (Com-        al CAI solo per fare i corsi e altri     rate e nel 2023 metteremo in can-
missione centrale escursionismo).         ancora che li frequentano per poi        tiere un corso per ASE e anche uno
Insomma, la burocrazia non manca          andare in montagna per conto loro        per ASE-C vale a dire per accom-
neppure al CAI”.                          ma più in sicurezza. Ci siamo spesso     pagnatori di cicloescursionismo.
                                          posti la domanda ma non c’è una          Naturalmente i programmi saranno
Tra i vari compiti, il più noto           risposta soddisfacente. Abbiamo          differenziati anche se alcune ‘mate-
è l’organizzazione dei corsi di           anche visto che è un problema co-        rie’ saranno in comune”.

 Ponte del Marchetto - Foto M. Ragni

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Nei tubi lavici in Islanda
Felice LA ROCCA

Il nostro istruttore nazionale di       E’ proprio la curiosità e la sete di    oltre al sottoscritto, è impegnata
speleologia Felice La Rocca ha par-     conoscenza verso mondi nuovi che        anche in Islanda, aderendo a un
tecipato con La Venta a questa im-      mi ha spinto in Islanda, quella terra   progetto scientifico in collabora-
portante spedizione con attrezzature    che molti sognano, nonostante che       zione con l’istituto meteorologico
d’avanguardia.                          parole ostili come Fagradalsfjall,      locale (Veðurstofa) che si occupa
                                        Vatnajokull, Kviarjokull, Vir-          del monitoraggio del rischio vul-
La speleologia che conosciamo nar-      kisjokull possano intimorire, ma        canico, e con alcuni ricercatori del
ra di carsismo, di fiumi sotterranei,   allo stesso tempo attrarre e incu-      Museo di Storia Naturale di Rey-
talvolta di grotte di gesso, ma sfo-    riosire.                                kjavik e dell’Università dell’Islanda.
gliando l’atlante della conoscenza      L’associazione Geografica La Venta,     Il progetto Hraun (una parola che
troviamo anche i mulini glaciali e i    alla quale aderiscono alcuni soci del   significa lava in islandese) vuole
tubi lavici.                            Gruppo Speleologico CAI Perugia         studiare e documentare nuovi

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tubi lavici formatisi in seguito alla
     recente eruzione del vulcano Fagra-
     dasfjall. E’ importante ricordare che:
      “Nella notte tra il 19 e 20 marzo
     2021, dopo circa 800 anni di riposo
     ha inizio l’eruzione del vulcano
     Fagradalsfjall, un antico vulcano
     situato in Islanda nella penisola di
     Reykjanes (regione di Suðurland).”
     “L’origine di tale evento può essere
     fatto risalire a gennaio 2020, quan-
     do un rapido sollevamento e un’in-
     tensa attività sismica sono iniziati
     in una montagna nelle vicinanze
     (monte Þorbjörn).
     Per il comitato consultivo scientifi-
     co della Protezione civile islandese
     è stato subito chiaro che il corso
     degli eventi era insolito, rispetto

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all’attività di fondo nell’area negli    da tutto il mondo che hanno potuto     324 immagini termiche, coprendo
ultimi decenni. A marzo è quindi         seguire l’eruzione in diretta grazie   5 diverse aree, incluso un grande
iniziata una eruzione effusiva lungo     anche a diverse webcam installate      portale da cui si è generata l’ultima
fratture che nel corso di sei mesi di    in prossimità del vulcano”.            colata attiva nel mese di settembre.
attività si stima abbia prodotto circa   Le esplorazioni dell’Associazione      All’interno degli imbocchi e dei
150 milioni di metri cubi di lava,       La Venta sono iniziate nell’ottobre    collassi al momento delle riprese
diventando la più lunga eruzione         del 2021 con le prime indagini che     sono state misurate temperature
del paese verificatasi negli ultimi      hanno portato alla mappature e         intorno ai 200 gradi Celsius, mentre
50 anni. Tale evento ha avuto mol-       individuazioni dei canali lavici e     all’interno dei tubi le temperature
to clamore soprattutto grazie alle       dei possibili lavatubes utilizzando    risultavano certamente di molto
spettacolari esplosioni improvvise       un drone equipaggiato con una          superiori.
con fontane di lava alte fino a 500      camera termica. Nel corso dei nu-      Essendo lo spessore delle colate
metri, attirando migliaia di turisti     merosi sorvoli sono state acquisite    talvolta di alcune decine di metri
                                                                                è risultato evidente che sarebbero
                                                                                occorsi ancora alcuni mesi prima
                                                                                che le grotte potessero risultare
                                                                                esplorabili da tecnologie innova-
                                                                                tive (collision tolerant drones) o
                                                                                da speleologi equipaggiati con
                                                                                attrezzature di protezione. Sulla
                                                                                scorta di ciò la seconda spedizio-
                                                                                ne composta da nove persone è
                                                                                partita a maggio di quest’anno,
                                                                                equipaggiata di quanto necessario
                                                                                (sistemi filtranti APVR, rilevatori
                                                                                gas e collision drone). Sono stati
                                                                                effettuati campionamenti, misure di
                                                                                temperature (in alcuni casi intorno
                                                                                ai 200°), posizionamenti con GPS,
                                                                                rilievi 3d con laser scanner portatile,
                                                                                droni sia in esterno che all’interno.
                                                                                La parte video documentaristica
                                                                                è stata curata da diversi soggetti
                                                                                quali il regista danese Lars insieme
                                                                                al suo cameramen Caspar e un
                                                                                ragazzo appositamente ingaggiato
                                                                                da Flyability (la società produttrice
                                                                                dei droni) e Ouster (l’azienda che

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produce il lidar montato sul dro-       glaciale di contatto segnalata da
ne) oltre che dai provetti fotografi    guide italiane che operano in Islan-
dell’associazione La Venta.             da. L’area di interesse è quella del
L’aspetto della documentazione è        ghiacciaio Vatnajokull, qui abbiamo
di fondamentale importanza per          incontrato la troupe di Vice UK
poter dare risalto alle indagini e      (una emittente statunitense) che ci
supportare i report da presentare.      ha fatto interviste e ha seguito le
Una terza spedizione partirà a ot-      nostre attività per la realizzazione
tobre prossimo, in misura ridotta       di un documentario sulle nuove
e con l’obiettivo di raccogliere le     tecnologie per lo studio dei cam-
informazioni che i datalogger posi-     biamenti climatici che uscirà verso
zionati nella cavità hanno acquisito.   la fine di giugno.
Sempre nel corso della spedizione       Le attività hanno riguardato il rilievo
di maggio scorso gli ultimi giorni      di una grotta di contatto che abbia-
sono stati spesi per la ricerca e       mo realizzato con i droni e sempre
la documentazione di una grotta         con lo scanner portatile.

                                                                                  Le foto a corredo
                                                                                  sono dell’autore
                                                                                  dell’articolo e di
                                                                                  La Venta

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Anche a Perugia la panchina gigante
Il singolare manufatto si trova nella zona di Colle Umberto
 Gabriele VALENTINI

Il fenomeno delle panchine giganti
(Big Bench in inglese) è iniziato
in Italia nel 2009, da un’idea del
designer americano Chris Bangle
e nel giro di pochi anni si è diffuso
in maniera impressionante in tutto
il paese. Dapprima ha riguardato la
zona delle Langhe, poi il Piemonte
e infine gran parte del Nord Italia
ma con alcune “puntate” al Centro
e al Sud.
Quello che abbiamo scoperto nei
giorni scorsi è che ce n’è una an-
che vicino a Perugia, sulle colline
attorno a Colle Umberto, cioè in
un luogo dove non te l’aspetteresti
anche se, appunto, le prime sorsero
proprio tra le colline piemontesi.
La “dritta” c’è arrivata dagli Amici
del Tezio, un gruppo che quelle
zone le conosce a menadito ed
è vicino al nostro CAI, tanto che
in alcune occasioni dà una mano
nell’organizzazione degli Amici di
Manlio.
La cosa ha sorpreso anche il nostro
grafico e fotografo Francesco Broz-
zetti, profondo conoscitore di quel
territorio, che non si capacitava

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di come un simile “monumento”            condo gli ultimi conteggi - in tanti     Sistemata su una piazzola in mezzo
potesse essere sfuggito al suo           blog e anche su Facebook i “puristi”     a un uliveto digradante non si vede
obiettivo.                               si scagliano contro questa violazio-     neppure dalla strada nonostante
Così siamo andati alla ricerca della     ne delle bellezze naturali, parlano di   sia dipinta di giallo e blu (sarà un
panchina gigante avendo come             trasformazione della montagna in         riferimento all’Ucraina?).
unica indicazione “vicino alla vini-     parco giochi, chiedono il loro stop      Solo imboccando il giusto sentiero
cola…”. Pensavamo che non fosse          e demolizione.                           la si può individuare e comunque,
difficile scorgerla, per via delle       Ebbene, la nostra impressione, visto     al di là di tutto, può fornire un’e-
dimensioni, invece giunti da quelle      che era la prima volta che ne ve-        sperienza singolare.
parti non riuscivamo a trovarla. Solo    devamo una da vicino, non è stata        Da provare almeno una volta, se-
l’indicazione di un abitante della       così negativa.                           condo noi.
zona ci ha permesso di azzeccare il
giusto sentiero e, infine, di poterla
scoprire, in mezzo a un uliveto a
gradoni.
Strana sensazione fanno queste
panchine: da lontano non danno
l’idea della loro grandezza ma
quando si arriva al loro cospetto
ci si rende conto delle dimensioni
veramente innaturali. E come dice il
loro ideatore, ci fanno sembrare dei
bambini. Comunque è stato diver-
tente salirvi sopra, con due barilotti
come gradini, e anche ammirare il
panorama sulla valle.
Insomma una vera sorpresa pro-
prio alle porte di Perugia e che,
pensiamo, non molti dei nostri soci
avessero conoscenza.
Ora sappiamo che l’argomento è
molto “sensibile” per gli appassio-
nati di montagna.
Ogni volta che ne viene segnalata
una - dovrebbero essere poco
meno di 300 in Italia, almeno se-

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