I migliori videogiochi in uscita nel 2022

Pagina creata da Vincenzo Pavan
 
CONTINUA A LEGGERE
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
I migliori videogiochi                                   in
uscita nel 2022

Sarà un inizio dell’anno davvero entusiasmante per gli amanti
dei videogiochi; da un po’ di tempo, infatti, le festività
natalizie non sono più l’unico periodo designato per l’uscita
dei blockbuster più importanti e così il primo trimestre
dell’anno rappresenterà un momento particolarmente caldo per
il lancio di numerosi titoli. In questo articolo cercheremo di
elencare alcuni di quelli maggiormente attesi dagli
appassionati, per console e non solo.

Già il mese di gennaio risulterà piuttosto consistente, a
partire da uno dei giochi più amati, Elden Ring, che uscirà il
21 per PlayStation 4 e 5, Xbox e PC. Seguirà, il 28, Pokémon
Legends Arceus per Nintendo Switch, ambientato in un’antica
regione e realizzato in pieno stile action. Tra i giochi in
uscita all’inizio del 2022 c’è anche Horizon Forbidden West,
un’esclusiva della Sony che rappresenta il sequel di Guerrilla
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
Games; la protagonista Aloy si ritroverà ancora una volta ad
affrontare un mondo post-apocalittico, particolarmente ostile
e governato da macchine; il gioco verrà lanciato il 18
febbraio per PlayStation 4 e PlayStation 5. Sempre a febbraio,
ma il 25, uscirà il reboot di Violition Inc. dal titolo Saints
Row; girerà su PS4 e 5, Xbox e computer e sarà ambientato in
un mondo in cui ogni cosa è concessa e un gruppo di amici si
troverà ad affrontare una realtà criminale, tra sparatorie e
inseguimenti.

Anche marzo sarà piuttosto interessante, a partire dal lancio
di un grande classico, Gran Turismo 7, in esclusiva per
PlayStation 4 e PlayStation 5 dal 4 del mese. Il giorno
successivo sarà la volta di un altro dei videogame più amati
dai gamer, Grand Theft Auto V, che rappresenta forse il gioco
del genere avventura “sparatutto” per eccellenza; girerà su
tutte le piattaforme, dal PC alla PlayStation, passando per la
potente console Xbox One. Il 16 marzo uscirà invece
l’adventure Tunic, mentre il 25 sarà la volta del gioco di
ruolo Tiny Tina’s Wonderlands. Il 28 aprile vedrà il lancio di
S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chernobyl, che sarà disponibile
esclusivamente per computer e Xbox Series X|S; mentre il 24
maggio sarà la volta di un altro gioco di ruolo, Forspoken,
che girerà esclusivamente su PlayStation 5.
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
Questo è soltanto un assaggio di ciò con cui gli appassionati
di gaming potranno sbizzarrirsi nella prima parte dell’anno;
le uscite sono infatti molto più numerose e toccano svariati
generi. E quando parliamo di gaming non bisogna mai
dimenticare che ci riferiamo a un mondo molto più ampio e che
va oltre i giochi da console. Da diverso tempo, infatti, si
registra una crescita costante delle piattaforme di casinò
online, particolarmente apprezzate dagli amanti del genere per
la possibilità di scegliere tra numerosi giochi e passatempi
anche live. Quando ci si approccia a questo genere di
attività, il consiglio è ovviamente sempre quello di fare una
verifica accurata sui migliori casinò online tramite i siti di
informazione che forniscono tutti i dettagli su chi possiede o
meno la licenza ADM, sui vari sistemi di sicurezza, le
certificazioni internazionali, la reputazione e, in generale,
tutti quei dati che consentono al giocatore di divertirsi in
piena tranquillità.

Anche le app per dispositivi mobile riscuotono ormai un grande
successo tra chi ama avere sempre a disposizione qualcosa con
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
cui giocare in ogni momento della giornata: dagli scacchi alle
saghe come Candy Crash e Pokémon Go, classici oramai
intramontabili e che, di anno in anno, continuano a registrare
sempre più download.

Per concludere questa carrellata di titoli, vogliamo segnalare
anche alcuni lanci più o meno confermati e previsti per la
fine del 2022, più precisamente nel mese di novembre. L’11, ad
esempio, sarà la volta di Starfield, un gioco di ruolo
fantascientifico sviluppato da Bethesda e disponibile su PC e
Xbox Series. Altri titoli in uscita, sebbene non sia stata
ancora ufficializzata una data, sono A Plague Tale Requiem e
Bayonetta 3, che verrà lanciato sulla piattaforma Nintendo
Switch; e poi ancora God of War Ragnarok per PlayStation 4 e
PlayStation 5, e il sequel del mitico The Legend of Zelda
Breath of the Wild, di cui ancora non si conosce il titolo
preciso e che verrà presentato su Nintendo Switch.

Questi sono, insomma, i migliori videogiochi in uscita nel
2022, che i gamer più accaniti non vedono l’ora di possedere.
Altri titoli verranno sicuramente resi pubblici con il passare
delle settimane e molte date saranno ufficializzate in maniera
più precisa. È indubbio che sarà un 2022 all’insegna del
divertimento, almeno dal punto di vista videoludico, tra
novità e conferme, grandi attese e sorprese. Non resta dunque
che fare il conto alla rovescia e arrivare a gennaio.

Farming Simulator 22, tutti
pazzi per l’agricoltura
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
Farming Simulator 22 è l’ultimo capitolo della famosissima
serie dedicata alla gestione di una azienda agricola in tutti
i suoi aspetti. Con il nuovo capitolo, disponibile su PC, PS4,
PS5, Xbox One, Xbox Series X|S e Google Stadia, chiunque può
mettersi alla prova e scoprire il meraviglioso quanto
complesso mondo dell’agricoltura e del commercio. Con uno
sforzo produttivo completamente interno alla software house
(Giants Software), il titolo si presenta all’appello in forma
smagliante e con una interessante rassegna di novità
contenutistiche. Dopo esserci messi al volante di trattori,
irroratrici e mietitrebbie su Xbox Series X per molte ore,
siamo pronti a proporvi la nostra recensione di Farming
Simulator 22 e il nostro giudizio è davvero positivo. In
questa nuova incarnazione della saga, gli aspiranti
agricoltori possono decidere di piantare radici in tre
differenti località: Elmcreek, nel Midwest americano, Haut-
Beyleron, nel sud della Francia, ed Erlengrat, nel cuore delle
Alpi. Le tre mappe propongono una buona varietà ambientale, e
risultano ben caratterizzate, con una particolare menzione
positiva per lo scenario d’ispirazione francese, che tra
stradine di campagna, piccoli paesini, ponti di pietra e
mongolfiere che si levano all’orizzonte è sicuramente quello
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
che ci ha colpito di più. Dopo aver deciso l’aspetto del
proprio avatar a partire da alcuni modelli predefiniti, è
tempo di iniziare a lavorare. A seconda del proprio grado di
esperienza con la saga gestionale, è possibile optare per tre
differenti livelli di difficoltà. A seconda della scelta, come
già accennato, ci si troverà ad iniziare l’avventura con già
una buona dotazione di terreni e macchinari (oltre che con un
corposo gruzzolo da parte) oppure a dover cominciare
sostanzialmente da zero la propria attività. Inutile dire che
per coloro che si avvicinano a Farming Simulator per la prima
volta è caldamente consigliato di intraprendere la via più
semplice, che consente di sperimentare con maggiore libertà la
proposta contenutistica del gioco. In piena continuità con la
storia della serie, Farming Simulator 22 non include alcun
tipo di comparto narrativo, ma lascia invece completa libertà
al giocatore su ogni fronte dell’esperienza. Spaziando tra
agricoltura, allevamento e silvicoltura, i giocatori possono
cimentarsi in una rosa di attività davvero molto ampia. Si
vuole   diventare   maestri   dell’appalto    e  ampliare
progressivamente il proprio parco macchine per servire i
colleghi contadini della regione? Si preferisce diventare
magnati della produzione dei cereali, concentrarsi
sull’allevamento di equini o specializzarsi nella crescita di
aree boschive per la produzione di legname? Ognuna di queste
opzioni, e infinite altre, è assolutamente possibile. Se da
una parte una tale libertà potrebbe a primo acchito lasciare
un po’spaesati, possiamo garantire che invece è proprio
quest’ultima a rappresentare uno dei principali punti di forza
dell’esperienza proposta da Farming Simulator 22. Dopo le
prime ore di gioco, quando le risorse inizieranno
progressivamente ad aumentare, ci si trova senza rendersene
conto a riflettere su quali passi intraprendere nelle giornate
di lavoro che attendono il proprio alter ego virtuale, e vi
assicuriamo che non mancheranno mai le cose da fare.

Una nota dolente sta nella mancanza di tutorial di gioco
effettivi (lo start “tutorial” consiste in pochissimi
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
passaggi, molto criptici, ed in una dotazione iniziale di
attrezzi, soldi e campi), solo marginalmente coperta da una
guida testuale precisa ma troppo sintetica. Imparare a giocare
a Farming Simulator 22 può essere frustrante, soprattutto con
un approccio offline e scevro da video-tutorial ed affini.
Certo, una volta capite le meccaniche di guida, di utilizzo
degli attrezzi e le diverse fasi di crescita dei raccolti, il
risultato è garantito, ma arrivarci può essere duro.
Soprattutto perché il gioco si prende il suo tempo: nonostante
sia possibile velocizzare lo scorrere dei giorni allo stesso
modo è impossibile velocizzare il lavoro. In poche parole,
mentre il tempo scorre alla sua velocità massima, accelerando
il ciclo giorno-notte, l’efficienza lavorativa di chi gioca
sarà sempre la stessa, così come quella degli aiutanti. Non
potrebbe essere diversamente, vista la natura simulativa
dell’utilizzo dei diversi strumenti a disposizione, ma resta
un problema non indifferente nel momento in cui si devono
gestire campi di grosse dimensioni. Questa lentezza intrinseca
trasforma il processo “tenta e sbaglia” in una piccola agonia,
che consigliamo di sopportare nelle prime fasi di
apprendimento, al fine di poter godere di un videogame
comunque di grande pregio. Insomma, all’inizio si deve un po’
tribolare, ma chi saprà aspettare potrà godere di un titolo
assolutamente in grado di dare soddisfazioni enormi. Ma che
cosa porta dunque di nuovo Farming Simulator 22? In verità
molte cose. Tra queste ultime spicca la canonizzazione di un
vero e proprio calendario stagionale in-game. Originariamente
introdotto dalla community con Mod dedicate, la feature è ora
stata prevista dalla stessa Giants Software. Coerentemente con
l’alternarsi di primavera, estate, autunno e inverno, i campi
possono accogliere solamente alcune tipologie di raccolto,
mentre le mappe di gioco si tingeranno di neve o dei colori
dei fiori di campo. Una piacevole aggiunta che aggiunge
spessore al gameplay, senza tuttavia creare vincoli eccessivi.
I giocatori possono infatti modificare a piacimento la durata
di ogni stagione, così da vivere Farming Simulator 22 con il
ritmo che preferiscono. Un introduzione dunque interessante,
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
che trova un buon accompagnamento nelle nuove opzioni di
gestione dell’intera filiera produttiva. Quindi, con Farming
Simulator 22, gli agricoltori virtuali possono decidere di
vendere sul mercato i propri prodotti della terra, ma questa
non è l’unica opzione possibile. Accumulando abbastanza
terreni e risparmi, sarà infatti possibile ampliare le proprie
attività, lavorando le materie prime e commerciando
direttamente i prodotti finiti. Un esempio? Se si coltivano
campi di vite e si dispone di un enorme carico d’uva matura,
ora si può decidere di venderla semplicemente al miglior
offerente, oppure di trasformarla in vino. Questa dinamica,
pur non rivoluzionando l’esperienza, offre un interessante
dinamismo all’economia in-game, oltre che un gradito
ampliamento delle attività disponibili nel gioco. E proprio a
tale proposito, il titolo è ricco di nuove colture. Ecco
dunque entrare in gioco quindi le già citate viti, novità
assoluta per la serie insieme agli ulivi. Sul fronte
dell’allevamento, si possono invece citare l’interessante
scelta di introdurre la pratica dell’apicoltura, che va ad
affiancarsi ai tradizionali pascoli dedicati a cavalli,
pecore, mucche e maiali. Le nuove colture si accompagnano
immancabilmente a macchinari specifici, come i colossali
veicoli necessari per la vendemmia, per un parco macchine
davvero impressionante, nel quale ogni strumento agricolo è
replicato sin nei minimi particolari. A cavallo tra novità e
tradizione, Farming Simulator 22 introduce dunque una
interessante selezione di aggiunte, che ogni giocatore può
decidere di sfruttare liberamente. Anche in questo capitolo,
permane infatti la possibilità di personalizzare ampiamente
l’esperienza, includendo od escludendo singoli aspetti del
gameplay del simulatore agreste. E a proposito di
personalizzazione, segnaliamo che la politica di Giants
Software nei confronti delle Mod non è assolutamente cambiata:
c’è dunque da aspettarsi la consueta abbondanza di contenuti
prodotti dalla community, anche su console.

La scelta degli sviluppatori di Farming Simulator 22, con un
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
passo avanti richiesto a gran voce da tempo, è quella di
lasciar divertire il giocatore con le diverse attività
simulative garantendo la possibilità di gestire i numerosi
campi acquistabili in maniera più gestionale. Questo macro-
management è garantito dalla possibilità di teletrasportarsi
all’interno dei punti di riferimento e di ogni veicolo
posseduto, al fine di controllare lo stato di lavoro di quanto
affidato agli aiutanti. Questi ultimi sono dei contadini a
contratto, che lavoreranno per un corrispettivo orario con
ogni tipo di compito da svolgere. Un concetto non banale: fino
all’edizione 21 essi si limitavano ad utilizzare i macchinari
indicati dal giocatore. Oggi invece è possibile accedere al
pannello di controllo dedicato, creare delle task di vario
genere (guida, trasporto, lavoro) e seguire su mappa in tempo
reale il loro operato. Una scelta necessaria per far
sopravvivere il brand ma ancora non sufficiente per portarlo a
quei livelli gestionali necessari soprattutto dal mid/end-
game. La IA ancora non brilla per autonomia, comportando
blocchi continui nelle opere e nei trasporti, mentre l’aspetto
economico di acquisto/vendita dei prodotti è ancora fin troppo
rudimentale. Farming Simulator 22 segue un percorso
prevedibile, voluto, ma timido rispetto alle potenzialità
della saga. A questo si aggiunge un comparto tecnico che
continua a fare semplicemente il suo lavoro e che non stupisce
al cento per cento, eccellendo solo nella ricostruzione dei
macchinari, fedele sia per gli esterni che per gli interni.
Questa fedeltà si interrompe però nel momento di ammirare la
“bellezza” della natura che circonda le proprietà, che
migliora di anno in anno come rifinitura delle textures ma che
rimane ancorata ad un’impalcatura visiva ormai piuttosto
vecchiotta. Neanche le luci risultano migliorate in maniera
particolare, con uno sbalzo tra giorno e notte mitigato da
albe e tramonti davvero poco ispirati. Tirando le somme, non
esitiamo nell’affermare che Farming Simulator 22 rappresenta
al momento il capitolo più completo della serie. Per coloro
che già hanno avuto modo di apprezzare il duro lavoro
richiesto dai campi di Giants Software, dunque, è probabile
I migliori videogiochi in uscita nel 2022
che questa nuova incarnazione rappresenti un’ottima occasione
per fare ritorno in fattoria. Trovandosi immediatamente a
casa, i veterani della saga potranno rapidamente apprezzare le
novità contenutistiche, senza troppe incertezze. Lo stesso non
si può dire però dei novizi. La mole di veicoli, dinamiche e
possibilità è infatti tale da avere un impatto inizialmente
frustrante sui nuovi giocatori, e l’assenza di un tutorial
dettagliato potrebbe scoraggiare i più. Intendiamoci, Farming
Simulator 22 è un prodotto di buona fattura, come sempre è
stato dal 2008 a questa parte e quest’anno la strada sembra
solcare finalmente quel percorso, invocato da tempo, più
gestionale e approfondito, almeno per quel che concerne le
meccaniche gestionali e finanziarie. Il salto in avanti degli
aiutanti è notevole, ma ancora troppo timido per costituire il
cambio di passo necessario al brand per spiccare il volo,
soprattutto alla luce del prezzo di acquisto non più
irrisorio. In ogni caso, Farming Simulator 22 è un prodotto
che diverte, complesso e appagante. Sicuramente piacerà di più
agli appassionati del genere, ma con un po’ di pazienza
chiunque può diventare       un   vero   e   proprio   magnate
dell’agricoltura.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro:8

Gameplay: 8,5

Longevità: 9

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise
Sicurezza   online,    Italia
terza al mondo fra le nazioni
più        colpite        dai
cybercriminali

Il nostro Paese si conferma ancora tra le nazioni più colpite
dai cybercriminali: a ottobre è terza al mondo per numero di
ransomware e quarta per numero di malware. I ransomware mirati
nel 2021 hanno colpito soprattutto il settore governativo e
quello industriale, che insieme hanno rappresentato quasi il
50% dei casi rilevati dal servizio, altri bersagli
preferenziali sono stati il settore IT e le istituzioni
finanziarie. I dati sono raccolti nelle ricerche di due
diverse società di sicurezza, Kaspersky e Trend Micro
Research, e danno la fotografia del nostro Paese sempre più
nel mirino della criminalità informatica. In generale, secondo
Trend Micro Research, ad ottobre il numero totale di
ransomware intercettati in tutto il mondo è stato di
1.297.400. Gli Stati Uniti sono il Paese maggiormente colpito,
con il 23,4% di attacchi, a seguire Francia (7,5%), Italia
(5%), Belgio (4,5%) e Brasile (3,8%). “Abbiamo iniziato a
parlare dei cosiddetti Ransomware 2.0 nel 2020, e quello che
abbiamo visto nel 2021 è stato lo sviluppo di una nuova era di
questo tipo di malware – ha commentato Vladimir Kuskov, Head
of Threat Exploration di Kaspersky – Gli operatori di
ransomware non stanno solo crittografando i dati; li stanno
anche rubando da obiettivi critici su larga scala e stanno
minacciando di divulgare queste informazioni nel caso in cui
le vittime si rifiutino di pagare. Questa tipologia di
minaccia sarà molto popolare anche per il prossimo anno”.
Sempre per quanto riguarda la sicurezza, arriva un’etichetta
di qualità, europea, che attesta la sicurezza informatica
delle imprese del settore delle Tecnologie dell’informazione e
della comunicazione (Ict), che offrono servizi di
cybersecurity. Tale certificazione viene erogata dal Consiglio
Nazionale delle Ricerche (Cnr) attraverso l’Istituto di
informatica e telematica (Cnr-Iit) del Cnr di Pisa, insieme al
Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica
(Cini) e il Consorzio nazionale interuniversitario per le
telecomunicazioni (Cnit). Il servizio, già attivo, si rivolge
alle aziende che hanno la sede legale e il loro mercato
principale sul territorio europeo e in Gran Bretagna. Il
bollino di garanzia è un sostegno ai player europei del
settore ma anche, osserva Paolo Prinetto, direttore del
laboratorio nazionale di cybersecurity, “uno strumento perr
rafforzare i confini cibernetici europei per offrire alle
nostre aziende l’opportunità di riconoscersi, misurarsi e
offrire i propri servizi sul mercato comunitario, superando
una logica di barriere nazionali e lavorando in sinergia per
costruire un ‘sistema Europa’ più robusto ed efficace.

F.P.L.
Asterix & Obelix Slap Them
All, il ritorno dei Galli in
2 dimensioni

Asterix e Obelix, per chi non lo sapesse, sono due noti
personaggi della serie a fumetti Asterix, creata in Francia
nel 1959 dal duo formato da René Goscinny (testi) e Albert
Uderzo (disegni) e che vide la pubblicazione in Italia nel
1968 grazie all’editore Mondadori. Fu da subito un grande
successo vista la simpatia dei protagonisti e le trame ben
fatte che ci portavano al 50 a.C. quando i romani avevano
annientato e occupato militarmente la Gallia ad esclusione
però di un piccolo villaggio dell’Armorica che resisteva ad
ogni attacco. Dal fumetto ai videogiochi il salto è stato
semplice ed immediato ed il primo gioco è comparso nel 1983
per Atari 2600 con il titolo omonimo Asterix a cui seguono la
bellezza di ventidue titoli incluso quest’ultimo Asterix &
Obelix: Slap them All sviluppato dalla software house Mr. Nutz
Studio e che andiamo a recensire nelle prossime righe. Il
titolo inizia come ogni fumetto, film e videogame fino ad oggi
uscito: nella Gallia del 50 a.C. l’unico fazzoletto di terra
che resiste alle legioni romane è un piccolo villaggio
dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli di cui fanno
parte gli inseparabili Asterix e Obelix. Tra una battuta di
caccia al cinghiale e l’occasionale zuffa con le guarnigioni
limitrofe, i nostri due protagonisti dovranno affrontare
diverse avventure in giro per l’Europa. Storicamente i
videogiochi di Asterix non hanno mai avuto bisogno di chissà
quali trame, e questo Asterix & Obelix Slap Them All non fa
eccezione. La differenza con il passato è che adesso anche gli
sviluppatori ne sono consapevoli. Il gioco si divide in sei
atti, ciascuno dei quali è dipanato in sottocapitoli da
completare intervallati da schermate fisse con dialoghi e
illustrazioni. Tutti gli atti (ad eccezione dell’ultimo) sono
adattamenti diretti di un albo classico della serie, e vi
riprendono situazioni, personaggi e dialoghi. Un’idea davvero
simpatica questa, sia per chi si è cresciuto con le opere di
Goscinny e Uderzo, ma sia per i giocatori più giovani che
possono conoscere storie e personaggi che hanno fatto la
storia. Asterix & Obelix Slap Them All è un videogioco che
strizza l’occhio al vintage, infatti è un videogame a
scorrimento laterale, in cui da soli o in compagnia ci si
dovrà fare strada attraverso nutriti gruppi di nemici. A
disposizione dei due Galli vi è un moveset variegato in
maniera dignitosa, dove alla classica combo fatta con il
l’attacco principale vanno alternate le mosse speciali. Queste
ultime consumano energia (rappresentata da piccoli fulmini
sopra la barra della salute) ma permettono di guadagnare
vantaggi tattici, quali la possibilità di spezzare la guardia
dei nemici, respingerli o stordirli. L’energia si potrà poi
ricaricare con gli attacchi normali. A fare da contorno ai
ceffoni intervengono sia il tasto per afferrare che per
effettuare alcune manovre evasive: premendo due volte una
direzione si farà eseguire al personaggio uno scatto in avanti
che stordirà tutti i nemici con cui verrà in contatto. Più che
la parata (con il dorsale destro) è proprio questo scatto che
alla prova del gameplay si dimostra irrinunciabile, in quanto
offre il doppio vantaggio sia di piazzare alcuni colpi su
nemici difficili che di tagliare in due lo schermo e liberarsi
da situazioni potenzialmente letali. Necessario aggiungere che
se si gioca da soli con il pulsante dorsale sinistro si può
cambiare personaggio, però se l’energia di uno solo dei due
arriva a zero la partita termina inevitabilmente e bisognerà
ricominciare il sottocapitolo che si stava giocando.

I due protagonisti di base condividono lo stesso moveset: al
di là delle ovvietà (Asterix è relativamente più debole ma
molto veloce, Obelix è resistente ma molto goffo e lento) a
differenziarli sono le mosse speciali e il sistema di prese:
ad esempio Asterix può prodursi in una trottola che funge da
alternativa allo stordimento. Le prese invece sono
utilizzabili quando un nemico è in fase di stordimento grave,
indicata dalle classiche stelline intorno alla testa. In quel
caso Asterix prenderà il nemico e lo farà roteare proprio come
nel fumetto, mentre con Obelix si potrà scegliere se
schiaffeggiarlo o tirarlo stile bowling dall’altro lato dello
schermo. Naturalmente alcuni nemici non saranno afferrabili,
soprattutto i boss. Per questi ultimi il gioco li introduce
con una schermata a parte, simili ai caricamenti di un
picchiaduro o alla locandina di un incontro di pugilato;
nonostante la presenza di nemici minori come disturbatori,
nessuno di loro rappresenta una sfida insormontabile. Cosa
sensata in quanto il titolo è ovviamente diretto a un pubblico
giovanissimo o a chi vuole rivivere i titoli con cui si è
cresciuto a cavallo fra gli anni 80 e 90. A livello
strettamente estetico il risultato è semplicemente eccellente:
il gioco sembra prendere vita direttamente dalle tavole di
Uderzo, con colori sgargianti, animazioni accuratissime e
sfondi di pregiata fattura. Una cura e un amore che permettono
di trovare spazio anche ad altre citazioni, che stavolta si
rifanno al passato videoludico del marchio: lo stesso titolo
Asterix & Obelix Slap Them All è un’evidente citazione sia ad
Asterix & Obelix Bash Them All, uscito su Game Boy Advance nel
2002 che al celeberrimo Asterix & Obelix, pubblicato su Super
Nintendo a inizio anni Novanta. La sensazione di trovarsi a
sfogliare un fumetto della serie è amplificata da tutti gli
elementi grafici di contorno, dai denti che saltano durante le
risse alle immancabili onomatopee per i colpi andati a segno.
Il tutto poi mantiene una fluidità assoluta: tecnicamente
parliamo di un lavoro davvero senza difetti, che esalta nella
quantità di elementi che è in grado di muovere a schermo.
Completano il pacchetto una cura squisita nelle illustrazioni
e un’effettistica fedele e cartoonesca, contornata da musiche
ben fatte anche se non numerose. Il gioco in sé dura circa sei
ore, ma non è un difetto: considerando il genere, allungare
fin troppo il brodo avrebbe portato soltanto a noia. Gli
sviluppatori per evitare la ripetitività troppo marcata hanno
inserito fra una storia e l’altra alcuni livelli in cui
bisogna gareggiare contro l’atleta romano Cornodurus,
inseguire i cinghiali o rompere oggetti come barili o macchine
da guerra.

Come accennato poche righe sopra, il peggior difetto di
Asterix & Obelix Slap Them All è la ripetitività, che comunque
ricordiamo essere il tallone d’Achille di tutti i videogame di
questo genere. Questo difetto viene purtroppo affiancato dalla
mancata “crescita” dei personaggi e da alcune mosse che sono
fin troppo sbilanciate, tanto che a difficoltà normale è
possibile prevalere dall’inizio alla fine usando sempre le
stesse tecniche. La ripetitività purtroppo ovviamente riguarda
anche gli avversari che vengono riproposti quasi fin da subito
nonostante ci siano alcune varianti, ma visto la tipologia di
gioco in stile anni ‘90, questi difetti sono da mettere in
conto. La politica del riciclo purtroppo però affligge anche
l’altra grande componente di qualunque arcade a scorrimento,
ovvero le boss fight. Troppe volte ci si ritroverà ad
affrontare sempre gli stessi nemici, da centurioni (sia
singoli che in coppia) al povero pirata Barbarossa, il cui
assalto alla nave è inserito più volte come “intermezzo” tra
un viaggio e l’altro. Il gioco infine pecca anche nella
battaglia finale, che necessitava di un avversario memorabile
e invece si limita a una semplice riproposizione di alcuni
boss affrontati negli stage precedenti. Lo stesso ruolo del
povero Giulio Cesare nel gioco è ai limiti del cameo, cosa che
gli toglie quell’aura da onorabile nemico supremo che dovrebbe
avere. Tirando le somme, possiamo dire che questo Asterix &
Obelix Slap Them All è un graditissimo ritorno in stile
videoludico dei personaggi creati da Goscinny e Uderzo.
L’amore degli sviluppatori per il piccolo eroe di carta si è
concretizzato in un videogioco graficamente squisito,
appagante e pieno di citazioni ai fumetti originali e al suo
passato videoludico, del quale si propone di essere erede. Ma
a fronte dei pregi, il gioco pecca nel suo riciclo incessante
di elementi, nemici e situazioni, nonché nella ripetitività
intrinseca del suo genere, che viene purtroppo arginata solo
in parte. Il capolavoro magari non è all’orizzonte, ma la
buona strada ormai è imboccata e siamo sicuri che in un
prossimo sequel i difetti sopra elencati saranno eliminati o
quanto meno alleggeriti. Se avete vissuto gli anni 89/90
oppure volete far conoscere ai vostri figli i Galli che hanno
caratterizzato la vostra infanzia, questo è il titolo giusto.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica:8

Sonoro: 8

Longevità: 7

Gameplay: 7,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise
Le serie di videogiochi più
longeve

Il mondo del videogaming, seppure sicuramente ancora molto
giovane nel panorama dei media di intrattenimento, può vantare
alcune pietre miliari che, per diversi motivi, ne punteggiano
la storia. Si tratta spesso di giochi che, per una qualche
particolarità, hanno avuto un impatto talmente forte su un
genere videoludico da decretarne una vera e propria
rivoluzione; allo stesso tempo, si tratta di giochi che il più
delle volte inaugurano una serie di capitoli in grado di
rinnovare la loro portata innovativa, riscuotendo un successo
costante nell’arco di numerosi anni e forgiando così
generazioni di videogiocatori.

È sicuramente questo il caso di Age of Empires, lo strategico
in tempo reale a tema storico per eccellenza. Il primo
capitolo della fortunata serie ha esordito nel 1997, in un
periodo nel quale il mercato del videogaming era dominato dal
genere RTS. La visuale isometrica tipica del genere infatti
consentiva di realizzare giochi relativamente poco esigenti da
un punto di vista tecnico, ma comunque con una grafica
eccezionale per l’epoca. Ciò che ha distinto Age of Empires
dai suoi numerosi concorrenti è stata l’enfasi sul tema
storico: ogni capitolo infatti si concentrava su civiltà e
tecnologie     circoscritte    a   un  periodo    temporale,
approfondendolo con notizie storiche. La serie conta oggi di
quattro capitoli, l’ultimo dei quali uscito pochissime
settimane fa e in grado di riportare in auge il genere RTS,
oggi ormai di nicchia.

Altro esempio viene da Call of Duty, uno dei nomi più
importanti fra gli shooter in prima persona. Il primo
capitolo, uscito nel 2003, ha rappresentato un modo nuovo di
intendere il genere FPS, calandolo in un contesto storico che,
in quel periodo, era tendenzialmente meno esplorato a
vantaggio di setting più fantasiosi. I primi capitoli, in
particolare, hanno potuto emergere fra molti esponenti dello
stesso genere grazie alla particolare cura della grafica e al
taglio cinematografico delle missioni, pensate per esaltare
l’immersione del giocatore. Dal 2003 la serie è andata avanti
con cadenza pressoché annuale esplorando numerose variazioni e
su diversi sistemi di gioco: nonostante il focus storico sia
mano a mano diminuito, privando la serie di uno dei suoi punti
di eccellenza, ancora oggi rimane un nome di spicco del
genere, con l’ultimo capitolo uscito nelle scorse settimane
che conferma i pregi della serie.
Impossibile non citare poi Pokémon, che nella sua veste di
videogioco ha contribuito a far conoscere a molti il gioco di
ruolo giapponese, o JRPG, fuori dal paese di origine. Nati da
un passatempo molto diffuso in Giappone, quello di
collezionare insetti, i primi giochi della serie uscirono per
Game Boy nel 1996. Rispetto ad altri giochi del genere il
target era molto più giovane, portando il franchise a
rappresentare il maggior successo di sempre. Larga parte del
merito va riconosciuta alla costante capacità di evolversi
della serie, che l’ha portata ad approdare su tutte le console
di punta Nintendo. Una capacità visibile anche all’interno del
gioco, dove l’evoluzione ha determinato l’abbandono di alcune
particolarità: ricadono in questo campo luoghi come la sala
slot machine dove, esattamente come nelle piattaforme online,
era possibile vincere premi che in questo caso erano attinenti
al gioco, o come la poco intuitiva distinzione tra i tipi di
danno e i tipi di difesa, rivoluzionata nel 2006. Oggi la
serie conta 21 titoli principali, comprensivi di remake e
progetti paralleli, più un numero altissimo di spin off: negli
scorsi giorni è uscita la coppia di giochi remake di Pokémon
Diamante e Perla, mentre per l’anno prossimo è previsto un
progetto che si pone come prequel di questi ultimi.

Infine,   merita   senz’altro   menzione   la   serie   che   ha
rivoluzionato il genere delle avventure dinamiche: Tomb
Raider. Il primo capitolo, uscito nel 1996, ha introdotto uno
dei personaggi più importanti e famosi del mondo dei
videogiochi: Lara Croft. L’archeologa avventuriera è stata
infatti la chiave del successo per il titolo esponente di un
genere che, all’epoca, era molto limitato dai livelli
dell’hardware: la protagonista ha fin da subito incontrato i
favori del pubblico, abituato a figure maschili per
caratteristiche      simili    e   positivamente     sorpreso
dall’impersonare, in maniera per l’epoca molto originale,
un’eroina. La serie conta oggi 12 capitoli: gli ultimi tre,
che si pongono come reboot del personaggio, sono usciti nel
2013, 2015 e 2018, venendo accolti con molto entusiasmo dopo
un periodo di pausa legato anche al cambio di sviluppatore.
Grand    Theft   Auto:    The
Trilogy, scatta l’operazione
nostalgia di Rockstar Games

Grand Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition è
finalmente realtà. Una fra le saghe più amate dai gamers di
tutto il mondo vede finalmente tre dei suoi capitoli più
importanti arrivare in versione rimasterizzata. Ma andiamo con
ordine: pochi prodotti hanno segnato il mercato videoludico
come la serie di Grand Theft Auto, capace di riscrivere la
grammatica degli open world con i capitoli usciti su
PlayStation 2, vere e proprie pietre miliari dei videogiochi.
Il loro successo ha scavalcato i semplici confini della
console Sony, arrivando su PC con migliaia di mod e nella
cultura pop, consacrando Rockstar come una delle più grandi
software house di sempre. Il successo di GTA ha poi raggiunto
l’apice con l’ultimo episodio uscito, quel GTA V che ancora
vende milioni di copie e detiene il record di incassi,
spalmato su due generazioni di console, con un’ulteriore
edizione per PS5 e Series X in uscita il prossimo anno. Il
2021 è invece il momento di un ritorno storico, a lungo atteso
da tantissimi fan, quello della Grand Theft Auto: The Trilogy
– The Definitive Edition composta da GTA III, Vice City e San
Andreas. I tre giochi fanno parte di un unico universo
narrativo, a cavallo tra gli anni ottanta e duemila, dove
spesso personaggi e fatti si incrociano brillantemente
permettendo quindi solamente al giocatore che ha vissuto tutte
e tre le storie di avere un quadro completo dei fatti. In
ognuno dei titoli i giocatori prensono il conrollo di un
personaggio diverso, ciascuno con un suo scopo da perseguire
mentre si fa strada nel sottobosco criminale di Liberty City,
Vice City e San Andreas, incontrando via via personaggi sempre
più grotteschi e machiavellici. Ogni capitolo di GTA introduce
novità nel gameplay e nella struttura, mostrando chiaramente e
a distanza ravvicinata il percorso artistico che Rockstar
Games ha plasmato per diventare la software house che è oggi.
Ed è per questo motivo che tutti i gamers desideravano che
questa Definitive Edition portasse con sé tutta l’eredità che
questa trilogia ha rappresentato al massimo della sua
espressione visiva ad un pubblico nuovo, o chi magari
semplicemente è affamato di ri-giocare a un GTA diverso dalle
ultime incarnazioni del brand. Quando il titolo venne
annunciato al mondo, Rockstar Games aveva dichiarato che Grand
Theft Auto: The Trilogy – The Definitive Edition avrebbe
migliorato la resa grafica, con nuove texture in alta
definizione, nuovi riflessi e un sistema d’illuminazione
completamente rinnovato, effetti meteorologici rivisti, con
miglioramenti alla vegetazione e ai vari biomi, aumentando
infine la profondità visiva. La buona notizia è che
effettivamente tutte queste novità ci sono, quella cattiva è
che spesso non funzionano come dovrebbero. Ad esempio, la
pioggia che si abbatte sulle strade di GTA III è molto bella
da vedere, ma è talmente realistica con le sue nubi cupe e la
fitta pioggia, da compromettere negativamente l’esperienza di
gioco. La palette di colori scura con cui è modellata Liberty
City rende la vista durante questi acquazzoni difficile, quasi
impossibile di notte, mentre nella soleggiata Vice City,
grazie ai suoi colori accesi, questo problema si presenta
fortunatamente in maniera minore. Inoltre questo effetto
meteorologico contrasta con la nuova resa del mare, portando a
fastidiosi glitch grafici. Per quanto riguarda il lavoro
svolto sui riflessi, il lavoro svolto è davvero
impressionante, con i grattacieli delle metropoli che
risplendono di vita nuova, regalando spesso e volentieri
scorci davvero magnifici. Nuovi effetti grafici rendono la
devastazione che il giocatore può scatenare molto più bella da
vedere, con esplosioni e fiamme ricche di luce e dettagli. Per
quanto riguarda la vegetazione, in tutti e tre i giochi è
stato realizzato un lavoro di fino, dando ai prati e ai parchi
un look inedito e a volte di grande pregio. L’aumento di
dettaglio delle texture di tutte e tre le location, poi, ha
fatto davvero bene a tutte e tre le produzioni, soprattutto
Vice City e Las Venturas, le cui strade strabordano di neon
colorati e insegne luminose, regalano un colpo d’occhio
inedito per chi ha già esplorato queste città decenni fa.
Peccato che nelle aree meno illuminate della mappa, gli
ambienti risultino a volte piuttosto scuri, creando contrasti
tra i vari quartieri di cui le città si compongono.

In generale, quindi, la resa grafica degli ambienti quindi è
decisamente migliorata, anche se tra alti e bassi, il tutto
però viene purtroppo penalizzato da un terribile effetto pop-
up ereditato dalle versioni originali dei titoli che ormai si
portano diversi anni sulle spalle. Vedere veicoli
materializzarsi lungo la strada, ad una distanza di appena
10-15 metri, non è quello che ci si aspetterebbe da un
remaster di questa portata. Lo stesso accade con cartelloni e
molti altri elementi dello scenario, portando i giocatori in
più di un’occasione a scontrarsi con muri invisibili prima di
veder apparire l’oggetto di turno davanti ai propri occhi.
Vent’anni fa era l’unico modo per far girare questi giochi
sull’hardware dell’epoca, ma osservare tutto questo al giorno
d’oggi, non può che lasciare l’amaro in bocca. Anche le
texture e i modelli poligonali dei grattacieli in lontananza
soffrono del medesimo problema, risultando visibili ad una
definizione talmente bassa da far sorridere. Sempre sul
versante grafico, i modelli poligonali dei personaggi e la
struttura della mappa di San Andreas purtroppo non fa gridare
al miracolo. Quando la trilogia è stata annunciata, fu reso
noto l’intento di mantenere quel look cartoon che caratterizza
tutti e tre i giochi. Il problema è che la migliore
definizione dei personaggi ha portato a risultati grotteschi e
spesso ridicoli. Su GTA III i personaggi sono veramente
spogli, con animazioni facciali datate che li fanno sembrare
dei buffi personaggi di pezza. Sarebbe bastato sistemare e
aggiornare almeno i volti dei personaggi maggiori, per donare
alle cut-scene una piacevolezza inedita. I personaggi di GTA
San Andreas invece, che erano più definiti anche nella
versione 2004, risultano semplicemente ridicoli a causa dei
miglioramenti grafici, con strani glitch nelle animazioni e
riflessi innaturali sulla pelle. Le mani del protagonista CJ,
inoltre, per qualche motivo, sono sproporzionate rispetto al
corpo. Discorso diverso per il capitolo centrale di questa
trilogia, dove i personaggi di GTA Vice City, essendo
un’evoluzione di quelli di GTA III senza arrivare ai dettagli
presenti in San Andreas, risultano essere quelli più naturali
e meglio riusciti con tutte le migliorie grafiche applicate.
Terminiamo l’analisi grafica parlando della mappa di San
Andreas, che nonostante abbia giovato indubbiamente dei
miglioramenti, presenta un problema alquanto insolito. Nella
versione originale del 2004 il mondo di gioco era avvolto da
una specie di nebbia, utilizzata per motivi tecnici al fine di
celare elementi dello scenario troppo lontani, evitando di
stressare troppo gli hardware dell’epoca. La nebbia inoltre
donava un senso di scoperta ed esplorazione. In questa
remaster della nebbia non c’è traccia, rendendo di fatto tutta
la mappa visibile da ogni punto, specialmente quando ci si
trova nelle zone più elevate. Questo purtroppo è un problema
in quanto comporta la terribile scoperta che la mappa di GTA
San Andreas non era stata pensata e progettata all’epoca per
essere vista per intero. Proprio per tale ragione la visione
del mondo di gioco risulta poco appagante nei confronti di un
level design pensato per ingannare il giocatore sulla
struttura e ampiezza della zona di gioco. Fortunatamente
quanto vi abbiamo raccontato non compromette in alcun modo il
gameplay, ma appena si avrà l’opportunità di sorvolare la
mappa con un aeroplano, l’illusione di trovarsi a vivere
l’avventura in un immensa area degli Stati Uniti verrà
rimpiazzata dalla consapevolezza di trovarsi di fronte a una
mappa davvero bruttina da vedere.

Per quello che concerne il sistema di controllo, che stando
alle dichiarazioni effettuate in sede di annuncio avrebbe
dovuto introdurre diverse soluzioni prese da GTA V, la resa
finale non rispecchia quanto detto. Il layout dei comandi è lo
stesso del capitolo più recente della saga, sia per la guida
dei veicoli che per il controllo del personaggio, con
l’introduzione della ruota di selezione per l’armamentario
oltre che delle stazioni radio. Inoltre sono stati aggiunti
due sistemi di puntamento che si affiancano a quello classico,
come la mira assistita e quella manuale. Le novità del sistema
di controllo però terminano qui, quindi se si sperava di poter
prendere il controllo dei personaggi della GTA Trilogy alla
stessa maniera di GTA V, magari sfruttando le coperture e
altre soluzioni più moderne, si rimarrà delusi. A far storcere
ancora di più la bocca c’è poi il fatto che in GTA III e GTA
Vice City il nuovo sistema di mira funziona molto male. Il
motivo risiede in una bassa precisione delle armi e un hitbox
disastroso, che rendono le sparatorie piuttosto macchinose. Il
nostro consiglio è quello di usare la mira assistita o
classica, ignorando del tutto quella manuale. C’è un altro
problema, però, che risiede nel sistema di mira delle varie
armi. Con le armi leggere ci si può tranquillamente muovere
mentre si fa fuoco, mentre con quelle più pesanti come fucili
a pompa e Mitra d’assalto, si rimane inchiodati a terra,
impossibilitati quindi a muoversi durante la fase di mira. Da
sottolineare inoltre che su GTA III non ci si può nemmeno
chinare o abbassare in alcun modo. Il discorso cambia di molto
con San Andreas, che già nella versione originale aveva
introdotto una mira e un hitbox più curato, con la possibilità
di chinarsi e muoversi senza problemi. Funzionano e risultano
delle gradite aggiunte le novità introdotte per migliorare
l’esperienza globale di gioco. La mini-mappa ora segna con il
GPS la strada migliore per raggiungere la destinazione, utile
specialmente in aree più grandi come quella di San Andreas,
con la possibilità di aggiungere punti di navigazione
personalizzati. Sono stati poi introdotti il riavvio immediato
di una missione fallita, e i checkpoint lungo le missioni di
GTA San Andreas, rendendo l’esperienza di gioco molto più
piacevole. Concludiamo segnalando l’aggiunta di una tabella
sfide che sblocca riconoscimenti nel Social Club di Rockstar.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, il titolo gira a
1080p sulle console old gen ed a 4k sulle nuove console di
fascia alta. Detto ciò, possiamo dire che questa Grand Theft
Auto: The Trilogy – The Definitive Edition, nonostante i suoi
troppi limiti è sempre piacevole da giocare. Di sicuro non è
la Remaster che speravamo di avere tra le mani, ma nonostante
ciò si tratta comunque di classici immortali che sanno ancora
divertire e talvolta persino stupire. Se non li avete mai
giocati, il nostro consiglio è di aspettare qualche
aggiornamento correttivo combinato con un calo di prezzo; i
nostalgici, troveranno invece la conferma delle ottime qualità
dei tre titoli. Al di là di questioni tecniche, frame-rate e
glitch grafici, questa Grand Theft Auto: The Trilogy – The
Definitive Edition sa ancora divertire ed emozionare, sintomo
questo che quando un titolo è un grande titolo, esso è
destinato a rimanere comunque nella storia.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7
Sonoro: 7
Gameplay: 7
Longevità: 9

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

Il Black Friday arriva sul
Microsoft Store: sconti fino
al 50% su Xbox, Surface e
Office

In occasione del Black Friday, il Microsoft Store annuncia una
serie di offerte imperdibili per gli amanti dello shopping,
della tecnologia e per tutti coloro che non vogliono farsi
trovare impreparati con i regali di Natale! Da oggi e fino al
28 novembre, saranno disponibili sul Microsoft Store sconti
fino al 50% sui prodotti Xbox, Surface e per la prima volta
anche su Office. Per chi ha intenzione di sostituire il
proprio PC approfittando dei ribassi del Black Friday, lo
store di Microsoft propone una serie di offerte adatte davvero
a tutti. Per chi è orientato a un prodotto versatile e potente
ed è alla ricerca di un 2-in-1 adatto a ogni esigenza, con
un’autonomia che consente di utilizzare il dispositivo per
l’intera giornata lavorativa, il Microsoft Store propone
l’offerta Black Friday Surface Pro 7+, con uno sconto del 29%.
L’offerta comprende Surface Pro 7+ con configurazione Intel
Core i5 da 128GB e sconti sulla Type Cover nera. Fino a 500€
di sconto sulla gamma Surface Pro 7, incluse le configurazioni
Intel Core i7, in offerta a partire da soli 669€ invece di
919€. Disponibile nei colori platino o nero, Surface Pro 7 è
il dispositivo ultraleggero dotato di un processore Intel Core
di serie laptop, una batteria di lunga durata e webcam HD. Per
distinguersi nelle videocall, Surface Laptop 4 è l’alleato
perfetto grazie alla videocamera in HD e microfoni Studio ed è
in promozione a partire da soli 799€ invece di 959€.
Nell’offerta sono incluse le configurazioni Intel Core i7 da
13.5 o 15 pollici, nei colori platino o nero. Surface Laptop 4
offre l’equilibrio perfetto tra velocità, design elegante,
sound avvolgente e un’autonomia implementata. Per svolgere
agilmente le attività quotidiane, Surface Go 2 è in offerta a
partire da soli 299€ invece di 469€, con sconti fino al 37%
sull’intera gamma. Surface Go 2 offre una perfetta
portabilità, con touchscreen da 10,5 pollici, una risoluzione
superiore e una batteria espressamente progettata per seguire
le giornate di tutta la famiglia. Fino al 27% di sconto su
Surface Laptop Go, il modello più leggero della famiglia
Surface, con un rapporto qualità prezzo eccezionale. Il design
elegante e la batteria a lunga durata lo rendono ideale per lo
studio, ma anche per la vita di tutti i giorni. Il Surface più
potente di sempre, Surface Book 3, è in offerta in occasione
del Black Friday, con ribassi fino a 690€ sulle configurazioni
Intel Core i7. Surface Book 3 unisce velocità, grafica e gioco
immersivo alla versatilità di un laptop, di un tablet e di uno
studio portatile. Disponibile nelle versioni da 13,5″ o 15″,
entrambe dotate di touchscreen ad alta risoluzione. Ma non
finisce qui, il Microsoft Store propone ulteriori offerte
dedicate ai possessori di un computer: fino al 30% di sconto
sugli accessori per PC, quali mouse, tastiere, audio e number
pad. Per la prima volta, il Microsoft Store include offerte
anche per Office, con ben 50€ di sconto sul pacchetto Office
Home & Student 2021. Tutti i dettagli sono disponibili alla
pagina dedicata. E, per gli amanti del gaming, di seguito
ulteriori offerte firmate Xbox: nuovo pacchetto Xbox Series S
Fortnite & Rocket League: nuovo pacchetto Xbox Series S con i
giochi digitali Fortnite e Rocket League. Fino al 50% di
sconto sui Giochi Digitali Xbox, tra cui Far Cry 6, Forza
Horizon 4 e Black 4 Blood. I primi 3 mesi di Game Pass per PC
a solo 1€, per divertirsi con gli amici giocando con oltre 100
giochi per PC di alta qualità, come i nuovissimi Forza Horizon
5 e Age of Empires 4. Fino al 70% di sconto su una selezione
di Accessori Xbox. Infine, il Microsoft Store offre 90 giorni
di assistenza tecnica gratuita su Surface, consegne incluse e
resi gratuiti fino al 31 gennaio 2022 su tutti i prodotti. Ma
non è tutto: tramite il programma Microsoft Rewards è
possibile raccogliere    punti   da   utilizzare   per   ricevere
fantastici premi.

F.P.L.

Skyrim Anniversary Edition,
la versione definitiva del
gdr capolavoro di Bethesda

The Elder Scrolls V: Skyrim continua a stupire e nonostante i
suoi 10 anni di età, è da poco disponibile sugli store online
di Xbox e PlayStation la ricca Anniversary Edition, ottenibile
anche sotto forma di aggiornamento per chi già possiede il
gioco. In termini di contenuti, Skyrim Anniversary Edition
racchiude al suo interno l’esperienza definitiva di The Elder
Scrolls V, a partire dai 500 elementi ereditati dal Creation
Club che lo rendono ancora oggi un prodotto da scoprire. In
aggiunta a tutti gli aspetti già previsti dalla Special
Edition, come i DLC e il supporto alle mod su console, la
nuova versione celebrativa offre anche alcuni extra totalmente
gratuiti e già implementati, ossia: grafica di nuova
generazione su PS5 e Xbox Series X/S con tempi di caricamento
ridotti, modalità Sopravvivenza, meccanica della pesca e una
speciale mod chiamata Santi e Seduttori. Per quanto riguarda
la modalità sopravvivenza, non i giocatori si sono lasciati
alle spalle le caverne sotto Helgen, affacciandosi così al
mondo aperto di Skyrim, il gioco li sottoporrà a una scelta
ben precisa. La modalità Sopravvivenza, attivabile in
qualsiasi momento dal menu delle impostazioni, rende
l’avventura ancora più verosimile costringendo chi sta dinanzi
lo schermo a sottostare a determinate regole. Dal doversi
nutrire al riposare regolarmente, passando per l’eventuale
cura di malattie destinate a peggiorare, questa novità farà
felici sia i giocatori più abili sia chi ricerca un senso di
maggiore immersività. Per quanto riguarda la pesca, a patto di
avere con sé tutto il necessario per catturare pesci, non
esiste specchio d’acqua in tutta le Terra dei Padri che non
può essere depredato dei propri abitanti. Tale funzionalità si
rende utile a procurarsi cibo nel momento del bisogno,
specialmente quando si sceglie di giocare in “sopravvivenza”.
Questa meccanica ruota attorno alla pescheria di Riften che si
trova vicino al molo dell’omonima città. Interagire con gli
NPC che si trovano al suo interno permetterà ai giocatori di
seguire questa nuova vocazione, completando varie missioni
inedite relative alla pesca.

La Mod “Santi e Seduttori”, che condivide il nome di un libro
apparso nell’ultima espansione di Oblivion, incorpora un gran
numero di missioni secondarie che gravitano attorno a una
quest-line principale. Per intraprendere l’epico viaggio,
tuttavia, sarà necessario prima localizzare il khajiiti
Ri’saad. Membro di una carovana itinerante, questo NPC tende
ad accamparsi vicino ai cancelli delle maggiori città (come
Whiterun e Markarth) e può essere spinto a mostrarsi abusando
del viaggio rapido. In Skyrim Anniversary Edition sono inoltre
inclusi tutti i contenuti del Creation Club, di cui fanno
parte 74 MOD, 48 delle quali già disponibili ed altre in
arrivo a breve. Questo si traduce in missioni inedite, armi e
armature dal design del tutto nuove, dungeon aggiuntivi da
esplorare, case da abitare e in cui costruire la propria
famiglia virtuale come Dragonborn, e molto altro. La nuova
edizione di Skyrim propone performance generali migliorate,
sebbene il miglioramento rispetto alla versione Special
Edition – già disponibile per il download senza costi
aggiuntivi per gli abbonati a Xbox Game Pass – non sia tale da
far urlare al miracolo. Ma ricordiamolo, per essere un titolo
uscito ben 10 anni fa, questo piccolo capolavoro riesce ancora
a competere con le più recenti produzioni. Proprio a sostegno
di questa tesi il gioco offre Texture ulteriormente
migliorate, specialmente per quanto riguarda i volti dei
personaggi principali (incluso ovviamente il protagonista) con
ombre visibilmente più marcate e visi in generale più
definiti. I tempi di caricamento, già enormemente ridotti
nella versione Xbox Series X della Special Edition, risultano
effettivamente ridotti anche se di poco, e l’ulteriore lavoro
di rifinitura sulle texture si apprezza comunque anche sulla
vegetazione e gli effetti di nebbia e foschia, impreziositi
dalla ormai ben nota illuminazione volumetrica aggiunta con
Skyrim: Special Edition. Tirando le somme, se non avete mai
avuto il piacere di avventurarvi nel vasto mondo di The Elder
Scrolls V oppure avete giocato alla versione originale del
titolo, questo è il momento giusto per farlo in quanto le
terre di Skyrim non sono mai state così belle, vive, piene di
posti da scoprire e di cose da fare come oggi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Sonoro: 9,5
Gameplay: 9,5
Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise
Lenovo lancia in                          Italia           i
nuovi   portatili                          Yoga            e
Chromebook

Lenovo aggiorna in maniera imponente il suo catalogo di
portatili in Italia. La compagnia, primo produttore di
computer al mondo (sia fissi sia portatili), ha svelato i
nuovi modelli di Yoga, Chromebook e IdeaPad. Nella prima parte
del 2021, Lenovo ha visto crescere di quasi il 15%, anno su
anno, il suo monte di spedizioni, arrivando a circa il 23,9%
della fetta totale di mercato, davanti ad HP e Dell. La gamma
Yoga si amplia con lo Slim 7i Pro, che gira con processori
Intel di undicesima generazione, scheda grafica integrata
Intel Iris Xe o dedicata Nvidia GeForce MX450, a seconda del
modello scelto, e soprattutto la possibilità di avere uno
schermo Oled ad alta definizione. L’alternativa è un LCD da 14
pollici, che può comunque arrivare ad una risoluzione di oltre
2K e frequenza di aggiornamento da 90Hz (da 1.299 euro). Al
suo fianco anche una versione di Yoga Slim 7 Pro con
processore AMD Ryzen 7 5800H, con scheda grafica integrata o
GPU dedicata GeForce RTX 3050. Qui lo schermo è da 16 pollici,
sempre touch, ma solo Qhd. Il cartellino parte da 1.279 euro.
Nel reparto Chromebook, i portatili distinti per ospitare il
sistema operativo di Google, Chrome OS, e un utilizzo
strettamente dipendente dal web e dal cloud, presentati
l’IdeaPad 5i e il Lenovo IdeaPad Flex 5i, entrambi da 499
euro. Quest’ultimo ha un pannello apribile a 360 gradi, per un
utilizzo a mo’ di tablet. Per quel che riguarda gli IdeaPad
“classici”, con Windows 11, Lenovo introduce per la prima
volta, in questo segmento, un display in 16:10, quasi
cinematografico. Stando a quanto dichiarato dall’azienda, il
formato è pensato per migliorare il multitasking in Windows 11
e la visione di film. IdeaPad 5i Pro e IdeaPad 5 Pro si
distinguono prettamente per la diagonale dello schermo,
rispettivamente da 16 (999 euro) e 14 pollici (899 euro).
Insomma, con il Natale e il black Friday alle porte, se l’idea
è quella di prendere un computer Lenovo, questo è il momento
giusto.

F.P.L.

Call of Duty Vanguard, la
Seconda Guerra Mondiale come
mai vista prima d’ora
Puoi anche leggere