Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana

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Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
Bimestrale - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/PD Milano

sui laici
di catechesi
Il nuovo testo

metropolitana
Papa Francesco

Milano e la città
                                                                                                                                            SETTEMBRE 2016 - Anno II - n. 4
Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
Ricordando l’estate sui monti con le
persone care...

                                              Siamo un “cantiere in corso d’opera”: non
                                              saprei come altrimenti sintetizzare il parti-
                                              colare momento che stiamo vivendo come
                                              Movimento. La realtà socio-economico-
SOMMARIO
                                              culturale in cui ci troviamo a vivere è
2 - Editoriale                                profondamente mutata rispetto a quella in
4 - Il volto di Dio                           cui il Movimento Terza Età venne fondato.
     Renzo Marzorati                          Proprio mentre si stava preparando il mate-
6 - Insieme continuiamo il nostro cammino riale per questo nuovo numero del nostro
     Alba Moroni e Carlo Riganti              Notiziario, i responsabili diocesani insieme
8 - Settembre, andiamo.                       con i responsabili delle varie zone pastorali,
     È tempo di migrare
                                              con l’aiuto prezioso del professor Ennio
     Guido Piccardo
10 - Su, andiamo…
                                              Ripamonti (“vecchia” conoscenza del nostro
     Marisa Sfondrini                         Movimento), hanno riflettuto sul panorama
12 - Laici… secondo papa Francesco            sociale, culturale ed ecclesiale in cui ci muo-
     Giorgio Acquaviva                        viamo e sulle iniziative che il Movimento
14 - Il terrorismo e il difficile scenario    deve assumere per non essere “fuori!”.
     internazionale                           In questo numero già trovate alcune indica-
     Ernesto Preziosi                         zioni sul sentiero che stiamo per intrapren-
16 - Milano, città metropolitana              dere e, nello stesso momento, per tracciare.
     Fabio Pizzul                             Infatti, benché la nostra società sia composta
18 - Due “capolavori” della carità            per il 22% da anziani (persone over 65 anni,
     ambrosiana                               dato ISTAT), con un indice d’incremento
     Roberto Nobile                           dell’anzianità di 157,7 (per il 2015, contro
20 - Lazzati: un maestro e un testimone       un 131,7 per il 2002 - dato Tuttitalia) non
     Amilcare Risi                            è una società “per” gli anziani. Si stanno
24 - Le parole dimenticate dell’economia
                                              sviluppando alcuni fenomeni preoccupanti
     Marisa Sfondrini
                                              e indicativi: crescono, infatti, la solitudine e
Scheda interna di approfondimento (4)	­­­     l’isolamento (dato empirico: i supermercati
A cura di mons. Antonio Donghi                hanno aumentato le consegne a domicilio);
LE NOSTRE RUBRICHE                            insieme, si allunga la vita media (anche se,
                                              per il 2015, l’ISTAT costata una lieve dimi-
26 - Viveremeglio – Sergio Spini              nuzione) e con essa le possibilità di non au-
28 - Milano da scoprire – Chiara Sabadini
                                              tosufficienza… Socialmente, poi, è diminuito
30 - Illustrissimi milanesi – Renzo Marzorati
                                              in via esponenziale il desiderio di affiliarsi
31 - Vita dei gruppi
32 - Vita dei decanati                        e riconoscersi in una proposta associativa
Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
editoriale
strutturata (come il nostro Movimento,                 di Dio e si “muovono” secondo lo stile ormai
appunto), che però rimarrebbe un valido                consueto: preghiera, lectio divina, meditazio-
antidoto contro la solitudine e il senso di            ne, rapporto con la vita quotidiana.
alienazione nei confronti di un assetto sociale        Ci occupiamo anche di temi d’attualità molto
che non rappresenterebbe più gli anziani…              “attuali”. Uno dei più significativi riguarda
E con questo, è cresciuto anche un patetico            proprio noi laici e che significa esserlo da
“giovanilismo”, veicolato attraverso i media           battezzati in questa Chiesa e in questa so-
più comuni e usufruiti, come la televisione.           cietà, e ce ne occupiamo con l’aiuto di papa
«Invecchiare è un privilegio e una meta                Francesco e della lettera da lui indirizzata, il
della società. È anche una sfida, che ha un            19 marzo scorso, al cardinale Marc Ouellet,
impatto su tutti gli aspetti della società del         presidente della Pontificia commissione per
XXI secolo»: penso non si possa che essere             l’America Latina, proprio su questi argomen-
d’accordo con quanto dichiarato ufficialmen-           ti. Reputo questo numero molto “pieno”:
te dall’Organizzazione mondiale della sanità.          c’è, infatti, un intervento di Ernesto Preziosi
È privilegio e meta, ma soprattutto una sfida.         relativo all’attuale momento sociale. Un altro
È in questo senso, allora, che i responsabili          di Fabio Pizzul su Milano, città metropolita-
tutti devono muoversi, anche pensando a                na, che riguarda i rapporti con le altre città
strumenti adeguati. “Adeguati” qui sta per “di         metropolitane (Roma, Napoli, Firenze…),
facile comprensione e applicazione e insieme           ma anche con quelle vicine, lombarde per
di profondi contenuti” in un programma                 intenderci.
di “formazione permanente”. Ce la faremo,              Un’iniziativa molto in carattere con il detto
perché il Dio della speranza, ricco di miseri-         “Milan… la ga el coeur in man”, ovvero il
cordia, ci darà sicuramente una buona mano.            Refettorio Ambrosiano, dove in un ambiente
Nel resto di questo numero del nostro Noti-            disegnato da archistar e servito da chef di fa-
ziario affrontiamo altri temi che, pure se lato        ma, si può pranzare gratuitamente o quasi. È
sensu, riguardano in qualche modo la nostra            forse la più bella realizzazione del dopo Expo.
formazione… Perché, da settembre “È tempo              Infine, un ricordo di Giuseppe Lazzati, il no-
di ricominciare…”, partendo anche dall’analisi         stro carissimo “professore”, scritto da un altro
dei dati emersi dal sondaggio promosso nella           nostro carissimo amico, Amilcare Risi, che lo
primavera scorsa; dati analizzati e riassunti in       conobbe personalmente e con lui collaborò.
una breve sintesi che proponiamo in queste             Quasi come compendio al ricordo di Lazzati,
pagine. Avremo come fido compagno, anche               la citazione di un lavoro di Luigino Bruni,
quest’anno, il nostro catechismo, che trovate          notissimo economista con visione evangelica
insieme col Notiziario. Un invito fin dal ti-          dell’economia. Auguri, quindi, e buon anno
tolo, “Su, andiamo…”. I sei incontri proposti,         di lavoro! “Su, andiamo…”.
come di consuetudine, partono dalla Parola                                         Marisa Sfondrini
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Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
assistente diocesano
Il volto di Dio
Il mistero di Dio, che è Padre Figlio e      invisibile, inaccessibile, onnipotente
Spirito santo, riassunto per noi nel segno   svela il suo volto. Anche noi, con i no-
della croce, richiamo alla partecipa-        stri fratelli ebrei, possiamo e dobbiamo
zione alla Trinità d’amore, che ha nella     proclamare la nostra fede nel Dio unico:
croce e nella resurrezione di Cristo la      «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio,
sua più alta manifestazione. Un gesto        il Signore è uno solo» (Deuteronomio 6, 4),
che diventa espressione di fede nella        ma subito dobbiamo aggiungere le parole
convinta proclamazione del Credo             di Gesù a Filippo: «Chi ha visto me ha visto
                                             il Padre… non credi che io sono nel Padre
                                             e il Padre è in me?» (Vangelo di Giovanni
Il grande mistero di Dio svelato da 14, 9-11). Gesù ci svela il grande mistero:
Gesù                                         Dio è uno, ma in Lui, sorgente della vita,
In un momento di angoscia e di sofferenza c’è una ricchezza di vita che l’uomo non
il credente si rivolge a Dio con un grido può nemmeno immaginare.
appassionato: «l’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente: quando verrò e vedrò il Lo Spirito ci avvicina all’immensità
volto di Dio?» (Salmo 42, 3). Ma, come di Dio
dice Dio stesso a Mosè, innamorato del Se ci fermiamo un istante a pensare l’uni-
suo Dio, «tu non potrai vedere il mio volto, verso, rimaniamo stupiti e quasi schiac-
perché nessun uomo può vedermi e restare ciati dall’infinità di mondi e di forme
vivo» (Esodo 33, 18-20).                     che soltanto da poco tempo, attraverso
San Paolo, scrivendo a Timoteo, afferma: gli strumenti della nuova tecnica, co-
«Dio abita una luce inaccessibile, che nes- minciamo a conoscere. Questa è solo
suno tra gli uomini ha mai visto né può una scintilla, nella sua immensità, della
vedere» (1 Timoteo 6, 16 9). Anche san immensità di Dio, abisso di luce, di vita,
Giovanni nel suo vangelo afferma: «Dio di amore. Sant’Agostino, che ha scritto
nessuno l’ha mai visto – ma subito conti- un grande libro sul mistero della Trinità,
nua – proprio il Figlio unigenito, che è nel lo conclude con un inno alla grandezza
seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Vangelo del mistero di Dio, che l’uomo non potrà
di Giovanni 1, 18).                          mai esprimere pienamente con parole
Ecco la buona notizia, ecco la grande ve- e concetti. È proprio in Gesù, nella sua
rità del Vangelo: in Gesù il Dio unico, persona nelle sue parole, nelle sue azioni
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Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
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    che noi possiamo avvicinarci a Dio: è una          Ecco allora il grande mistero di Dio,
    conoscenza d’amore, possibile quando               l’unico, l’inaccessibile: il Padre tutto si
    ci apriamo a questo incontro conoscendo            esprime nell’eterna Parola, e l’abbraccia
    e amando in Gesù lo stesso Dio Padre: «se          nell’eterno amore che è lo Spirito santo.
    uno mi ama, osserverà la mia parola e il           Nella Parola fatta carne, Gesù Cristo, il
    Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e           Padre si dona a noi, ci rivela il suo volto,
    prenderemo dimora presso di lui» (Vangelo          e ci abbraccia con la pienezza di amore
    di Giovanni 14, 23); e poco dopo continua:         dello Spirito.
    «lo Spirito santo che il Padre manderà             Per questo iniziamo ogni preghiera, per-
    nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa          sonale o liturgica, con il segno della croce:
    e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto»       richiamiamo la nostra partecipazione al
    (Vangelo di Giovanni 14, 26).                      grande mistero di Dio Trinità d’amore,
    San Paolo riflette su questa misteriosa            che ha raggiunto nella croce e nella resur-
    conoscenza nella prima Lettera ai Co-              rezione di Cristo la sua più alta manifesta-
    rinzi: «Quelle cose che occhio non vide, né        zione. Non un gesto abitudinario, quasi
    orecchio udì, né mai entrarono in cuore di         scaramantico, ma il riassunto di quella
    uomo, queste ha preparato Dio per coloro           professione di fede che trova nel Credo la
    che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate          sua espressione piena, e soprattutto si nu-
    per mezzo dello Spirito: lo Spirito infatti        tre della conoscenza di Gesù nel Vangelo.
    scruta ogni cosa, anche le profondità di
    Dio» (1 Corinzi 2, 9-10).                                            L'Assistente Diocesano
                                                                        Mons. Renzo Marzorati

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Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
ponsabili diocesani
res
Insieme continuiamo il nostro cammino
Assieme ai responsabili di zona e all’aiu-           letture mirate, visite a musei e città d’arte.
to del professor Ennio Ripamonti ab-                 Ora, questi mesi sono serviti, a noi respon-
biamo riflettuto sul panorama sociale,               sabili, ad affrontare questo “lavoro” di lettura
culturale ed ecclesiale in cui siamo inse-           dei questionari, e con l’aiuto di “esperti”
riti per valutare il nuovo indirizzo delle           addetti e specializzati, siamo giunti così
attività del nostro Movimento. Perciò                ad analizzare e approfondire quasi tutte le
facciamo appello a tutti gli animatori               vostre proposte, segno che la realtà sociale,
e responsabili parrocchiali, decanali e              culturale ed economica della nostra età sta
zonali per adeguare il passo al cambia-              molto cambiando e che ci chiede quindi di
mento in atto                                        adeguarci al nuovo passo segnato dai tempi
                                                     che corrono.
Durante i convegni delle zone pastorali
dell’ottobre 2015, con le risposte al questio-  I prossimi Convegni di zona
nario consegnato ai Responsabili parroc-        Nell’autunno 2016, in ogni zona pastorale
chiali, è stato svolto un “piccolo compito”     vi sarà un convegno che avrà come obiet-
e si è avviato un nuovo cammino. Da qui         tivo principale l’attenzione alla formazione.
nuove e interessanti indicazioni e nuovi        Riteniamo indispensabile la formazione
“sforzi” alla ricerca di progetti concreti per  principalmente per due motivi:
il futuro del Movimento Terza Età.              - portare all’assunzione delle proprie re-
                                                sponsabilità, come una “risposta vocaziona-
Le sollecitazioni espresse                      le” (parola grossa ma non deve spaventare),
Nelle risposte ai questionari distribuiti nelle poiché tutto nella vita è vocazione, soprat-
diverse zone pastorali circa un anno fa, tutto per chi crede in Cristo.
sono emerse innanzitutto l’importanza - garantire ai vari componenti della Terza
della maturazione nella fede con appro- Età, di essere riconosciuti come persone
fondimento della Bibbia, ritiri spirituali in valide, attive all’interno del proprio gruppo
tempi forti dell’anno e incontri di preghiera. e parrocchia.
Un’ulteriore esigenza è il desiderio di ami- Quello che stiamo “descrivendo” è un lavoro
cizia nel rapporto umano e nell’accoglienza importante che troverà il suo esito nel con-
anche degli ultimi. Un terzo e non ultimo vegno d’autunno 2016. Da esso ci attendia-
ambito di interesse espresso dai nostri soci mo la vostra forte presenza e collaborazione
è la “necessità” di cultura, attraverso e un’autentica volontà di “comunicazione”,

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Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
ni
     comunicazione spontanea e semplice, ma-                                                                                                           avere collaboratori che in questa fase di la-
     gari con qualche contrasto… ma quando il                                                                                                          voro diano indicazioni utili per confermare,
     contrasto si compone nella “ragionevolezza”                                                                                                       modificare, innovare questo Movimento
     si fa molto, molto produttivo.                                                                                                                    che vuole essere “utile” e valido per il futuro
     Ecco dunque, a questi nostri prossimi ap-                                                                                                         e per tutte le persone della terza età.
     puntamenti zonali dedicheremo un’intera                                                                                                           Ricordiamoci della parabola del buon sama-
     giornata, in modo da avere non solo una                                                                                                           ritano, del suo silenzio, della sua modestia
     parte di ascolto, ma anche un momento di                                                                                                          della sua concretezza così efficace e così
     lavoro di gruppo; i responsabili parrocchiali,                                                                                                    nascosta: ha fatto quanto poteva fare e poi
     già a conoscenza dello specifico argomento,                                                                                                       ha continuato il suo “cammino” senza chie-
     predisporranno il lavoro in piccoli gruppi di                                                                                                     dere nulla e senza nulla aspettarsi.
     laboratorio. Al termine di questo confronto                                                                                                       Preghiamo che ci sia data una fede sempli-
     e approfondimento sui contenuti e sulle                                                                                                           ce, che si “innesta” sulla persona di Cristo,
     proposte affrontate nel gruppo di lavoro,                                                                                                         che ci sostiene e ci incoraggia a una fiducia
     vi sarà una relazione o breve chiacchierata,                                                                                                      sempre più grande nella “vocazione” che è
     da parte del responsabile del gruppo, dove                                                                                                        stata affidata ad ognuno di noi!
     dovrà emergere il dibattito raggiunto con                                                                                                         Buon lavoro a tutti e vi aspettiamo ai Con-
     eventuali proposte concrete e realizzabili.                                                                                                       vegni delle zone pastorali.
     Ognuno di noi deve essere consapevole del
     momento storico in rapida trasformazione                                                                                                                             I Responsabili diocesani
     che stiamo vivendo, quindi è importante                                                                                                                         Alba Moroni e Carlo Riganti

                                                        nno 2015
                                           stime per l'a
                  lazione in Italia, nuove
           La popo                            FECONDITÀ                                                                                                                            io di figli per
                                                                                                                                                                                                     donna - Ann
                                                                                                                                                                                                                  i 2005-2015

                                                                                                        NATALITÀ E                                               Numero med

                                 NE
            POPOLAZIO                           1 gennaio 2016                                                                                                                                           1,45
                                                                                                                                                                                                                 1,46
                                                                                                                                                                                                                            1,44
                              residente al                                                                                                                                                      1,45                                 1,42
            Popolazione                                                               STRANIERA
                                                                                                                                                  2015                                                                                           1,39
             ITALIANA                                                       5.054.000                      2014             -2,9%                                                       1,40
                                                                                                                                                                                                                                                          1,37
                                                                                                                                                                                                                                                                   1,35
             55.602.000                                                                                                                          487.800
                                                                                                                                                                                1,37
                                                                                   + 40.000                              NUM   ERO NATI                              1,34
                                                                                                          502.600
             - 179.000                                                                                                                                                                                                                                     2014      2015
                                                                                                                                                                                                                                       2012       2013
                                                                                                                                                                                                                   2010       2011
                                                                                                                                                                                                  2008    2009

                                60.656.000
                                                                                                                                                                                2006     2007
                                                                                                                                                                       2005

                                                                                                                                                                                                                                                                          2015
                                                                                                                                                                                                                                                          2014
                                                                                                                                                                                        mese
                                                                                                          MORTALITÀ                                                    Decessi per
                                               - 139.000                                                     2014               +9,1%
                                                                                                                                                      2015
                                                                                                                                                                   70.000

                                                                                                                                          ESSI    653.000
                                                                                                                         NUMERO DEC
                                                                                                           598.000
                                                                   dente                                                                 vita                       60.000
                                                to all’anno prece                                                           Speranza di                ANNI
                              Variazione rispet
                                                                             regione                          ANNI            alla nascita
                                                           cinquenni per
                                   di ultrasessanta
                Percentuale
                                               Regio ni più “anziane”          28,2                                               MASCHI               80,1
                               Liguria                                       25,4
                                                                                                              80,3                                                   50.000

                                 Giulia                                      24,9
                  Friuli-Venezia
                              Toscana                                                  ITALIA                                                                                                                                                              OTT      NOV     DIC

                                                                                         22%                                       FEMMINE
                                                                                                                                                         84,7                                                   MAG     GIU     LUG        AGO     SET

                                                Regioni meno
                                                               “anziane”
                                                                          20,2
                                                                                                                  85,0                                                 40.000
                                                                                                                                                                                  GEN    FEB      MAR    APR

                                     Sicilia                             19,1                                                                                                                                                                                                    aia
                                   Bolzano                                                                                                                                                                                                                       Valori in migli
                                                                        17,9
                                  Campania                                                                                                                                                                                                                            Iscritti
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                                           I                                                ento di resid
                    MIGRAZION                                               per trasferim                                          558           535
                                                                                                                                                                             459                                                                                       Saldo
                                          ellazioni        anagrafiche                                                              65                        443
                        Iscrizioni e canc
                                                                                                                                                 81                                      386            351                                       273
                                                             STRANIERI
                                                                                                                                                                             79                                    307             278
                                                ITALIANI                                                                           493                        81                          82            106
                                                                                                  445                                            454
                                                                                                                                                                             380                                      126            136           145
                                               245                               45               65        326                                               362                        303
                         28                                  100                                                         298                                                                            245
                                                                                                  380       65           75                                                                                           182            141           128
                                                                                                            261
                                                                         145                                             222                                                                                                                       2015

                                  273
                                                                                                                                                                                                                                     2014

                                                                                                                                                 7
                                                       2015                                                                                                                                              2012
                                                                                                                                                                                                                      2013
                                                                                                                                                                                           2011
                                                                                                                                                                              2010
                                                                                                                                                                2009
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                                                                                                                                        2007
                                                                                                                         2006
                                                                                                             2005
                                                                                                   2004
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Settembre, andiamo.
È tempo di migrare
Ripartiamo nel nuovo anno con animo                    quale spirito? Con dei propositi? Con delle
e intenzioni nuove, cogliamo l’invito po-              attese? Questo dipende da noi: se in estate
etico del nostro amico Guido a migrare                 gli incontri si sono interrotti, in settembre
verso nuovi orizzonti e contenuti                      riprendono. Ma come riprendono? Ecco qui
                                                       vorrei dire la mia: facciamo in modo che la
                                                       vita del nostro gruppo non sia la semplice
                                                       riproposizione dei ritmi e degli avvenimenti
                                                       dello scorso anno. L’anno scorso abbiamo

I
     l professore di lettere era entrato nella         fatto così, quest’anno riprendiamo così.
     nostra classe, seconda E del Liceo clas-          Può essere, ma sarebbe bene accorgersi del
     sico A. Manzoni di Milano, siamo nel              tempo che passa, e segnarlo di anno in anno
1958, e proclamava questi versi a voce alta            proponendoci delle novità, degli stimoli a
mentre si recava alla cattedra. Noi lo guar-           ben fare. Facile a dirsi, difficile a farsi.
davamo o lo ascoltavamo attoniti. “Che cosa
dice, professore?” E lui con il suo vocione ci         Andiamo verso nuovi amici e nuovi
rispose: “Scrivete, scrivete: è la versione di         contenuti
oggi da tradurre in latino.” Passata la sorpre-        Proprio dal titolo Settembre, andiamo. È
sa, abbiamo incominciato a scrivere questa             tempo di migrare prendo due suggerimenti:
ben nota poesia del D’Annunzio, tratta                 migriamo verso nuovi amici, migriamo
dalla sua raccolta Alcyone del 1903, e poi             verso nuovi contenuti.
ci siamo dati da fare per tradurla in latino…          I nuovi amici: ne abbiamo bisogno non per
                                                       fare un ovvio proselitismo, ma per arricchir-
Questo personale mio ricordo dei tempi                 ci con nuove persone che contribuiscano a
di scuola, serve solo di introduzione al di-           tener vivo il gruppo. Guardiamoci intorno
scorso di oggi. È settembre. Per molti sono            e osiamo un po’ di più: quella persona che
finite le vacanze e si torna in città, per tutti       sì, la conosco, ma non riesco ad andare
si riprende la vita normale. Che cosa è per            oltre un timido sorriso. Quell’altra con la
noi anziani la vita normale? Beh, per noi              quale ho parlato una volta del Movimento,
anziani che ci riconosciamo nel Movimento              ma poi mi sono fermata lì. Cerchiamo di
Terza Età, significa anche ritrovare il nostro         vedere queste persone, con le loro idee e
gruppo parrocchiale, incontrare i nostri               le loro capacità a noi sconosciute come un
amici, e incominciare un altro anno pasto-             possibile arricchimento per noi. Vediamole
rale, si dice così. Ma, domandiamoci, con              come persone di cui “noi abbiamo bisogno”,
                                                   8
Il nuovo testo di catechesi Papa Francesco sui laici Milano e la città metropolitana
e non come persone da “aiutare”. Forse chie-
                                                                          gruppi
                                                         occasione di riflessione e di ripartenza per
dendo loro aiuto, e non offrendolo, sarà più             cose nuove, ma altrettanto belle;
facile coinvolgerle.                                     - su le vestigia degli antichi padri: è come
I nuovi contenuti: come spunti per i nostri              piace a noi, ripercorrere un cammino già
incontri accostiamoci, se non l’abbiamo già              fatto, perché convinti, perché apprezzato,
fatto, alla poesia, al pensiero ben scritto di chi       ma attenzione a non fossilizzarci sulle
ha sentito il bisogno di aprire il suo cuore e           nostre idee;
di comunicare ad altri le proprie emozioni.              - Ah perché non son io cò miei pastori?: qui
Offriamo al gruppo durante l’anno tre o                  sì, qui lasciamo che il poeta ceda a un mo-
quattro poesie, di quelle che magari sappia-             mento di rimpianto, di nostalgia e abbando-
mo ancora a memoria, e di quelle che invece              niamoci anche noi a qualche dolce ricordo:
non conosciamo ancora. Le leggiamo e poi                 il primo giorno di scuola? il primo viaggio
ci confrontiamo. Oggi cominciamo con la                  coi genitori? il primo amore? il primo figlio?
citata poesia di D’Annunzio.                             E per finire ci potrebbe stare anche questa
Ne rileggiamo le frasi, le parole, sottoline-            lettura della poesia: «Poesia nota, più volte
iamo quelle che ci colpiscono di più... e qui            ascoltata e commentata negli anni di scuola.
mi fermo perché mi ritornano alla mente le               L’idea è semplice: un pretesto per far breccia
“istruzioni” del cardinal Martini, quando ci             nel tempo, il tempo dell’autunno, o il tempo
insegnava il metodo della lectio divina per              della nostra vita. L’autunno è già arrivato: il
accostarci al Vangelo.                                   giallo delle foglie, “la nebbia agli irti colli”, il
Ma ascoltiamo il D’Annunzio:                             verde che appassisce. Tutto biondeggia: il
- È tempo di migrare: non si può vivere                  grano, i chicchi d’uva, le mele e i peri appesi.
sempre nelle nuvole, o dove più ci piace;                Il tempo dell’autunno è già arcinoto. Ora
e mi viene in mente l’ingenua proposta di                si torna al quotidiano che apre all’inverno.
Pietro a Gesù sul monte Tabor: «Signore, è               Chi torna a scuola, chi al suo lavoro; chi
bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui             ha solo le bionde spiagge cui pensare per
tre tende, una per te, una per Mosè e una                ristorarsi un poco. Tutto questo è solo un
per Elia» (Matteo 17,6);                                 assaggio dell’autunno, di bacche e di ricci
- han bevuto profondamente ai fonti alpestri:            per dare colore al tempo che già cambia»
il tempo dell’estate non è stato speso invano;           (da pensieri di Simona Barberio).
in quel “profondamente” c’è il richiamo a                Sono riuscito a farvi venire voglia di ri-
qualche cosa di fondamentale, di solido;                 prendere il cammino del vostro gruppo, a
- che lungo illuda la lor sete in via: il ricordo        riprenderlo questo settembre col ricordo
delle cose belle ci deve saper accompagnare,             del passato e il desiderio del futuro?
e sostenere, senza che sia motivo di tristezza
perché quelle cose belle non ci sono più, ma                                            Guido Piccardo

                                                     9
Su, andiamo…

Anche quest’anno insieme con “Sempre         Iddio, soprattutto nella sua inesauribile e
In Dialogo” troviamo il volumetto del        inimitabile misericordia; non è cosa da
nostro catechismo. Titolo e immagine         poco in una cultura, come la nostra, che
di copertina sono già di per sé un invito.   invita allo scetticismo… È un testo che ci
                                             è caro, perché accompagna il nostro stare
                                             insieme anche se, per varie circostanze,
                                             dobbiamo utilizzarlo da soli. In una cultura
«
è
       un titolo che invita al movimento come la nostra – e il fenomeno si ripete –
       – e noi siamo Movimento – contro l’isolamento dell’individuo pur nella massa
       la tentazione di staticità che spesso è facilmente riscontrabile.
colpisce chi è avanti negli anni. Cioè co-
me noi, persone che hanno maturato una Un invito a non accontentarsi mai
già lunga vita, con gioie e dolori, successi Sempre nella presentazione dei nostri
e insuccessi, soddisfazioni e insoddisfa- Responsabili, troviamo affermazioni inte-
zioni… e così via di contrapposizione ressanti: «Davanti al Signore siamo “unici e
in contrapposizione in ciò che sono gli irripetibili”, non esistono fotocopie o cloni.
eventi, ma anche i sentimenti e le emozioni Ciascuno di noi ha un nome proprio che
vissuti» (dalla Presentazione dei nostri il battesimo gli ha “imposto” e che i sacra-
Responsabili).                               menti difendono e aiutano a “interpretare”
                                             davanti al Signore che “chiama ciascuno
Un invito a guardare avanti                  per nome” come ci ricorda il catechismo
È vero, quest’anno anche il catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2158)! La fede
vuol essere un invito ad andare avanti e nella Trinità, nel Padre, nel Figlio e nello
a guardare avanti, non accontentandoci Spirito d’amore: non è acquisita una volta
del tran tran usuale. Le difficoltà non per tutte, dopo aver ricevuto i sacramen-
mancano, ne siamo tutti consapevoli. Ma ti dell’iniziazione cristiana (Battesimo,
la speranza è una virtù che non deve mai Confermazione e Prima Comunione). È
abbandonarci, perché non lavoriamo per un “affare” delicato, che va curato sapien-
noi stessi, per soddisfare una nostra sia temente, sostenuto, coltivato nel tempo e
pur piccola ambizione, ma lavoriamo per nello spazio. Non siamo dei “garantiti”, ma
il Regno.                                    persone tutte in costante ricerca del volto
Il nostro è sicuramente un testo utile, per- di Dio. Una ricerca a volte perfino difficile:
ché sostiene la fede di ciascuno nel Signore non meravigliamoci! Dentro ciascuno di
                                          10
movimento
noi abita un credente e un non credente,             notizia” nella sua vita tra noi, da uomo visi-
come amava ripetere padre Carlo Maria                bile, toccabile… così come nella sua miste-
Martini, uomo sapiente e di grande com-              riosa ma reale vita che oggi ci accompagna.
petenza pastorale».                                  Diciamo che la fede è accogliere la Parola,
                                                     è ascolto, è affidamento totale al Signore,
Un invito a crescere nella fede                      è vigilanza, capacità di scrutare anche nel
Abbiamo scelto passi dal vangelo di Marco,           male assoluto (la Croce) la bellezza, è invio
il più breve, forse il più antico; un Vangelo        ai fratelli perché possano anch’essi godere
indirizzato alle prime comunità di quelli            del Regno che è già fra noi».
che dovevano ancora imparare a chiamar-              Un aiuto, un sostegno e uno sprone per il
si “cristiani”. Una “base” da cui ripartire          cammino di fede di ciascuno e della nostra
sempre per vivere in pienezza il nostro              comunità: ecco in estrema sintesi il nostro
battesimo in un cammino continuo di fede.            catechismo di quest’anno. Utilizziamolo da
Ancora dalla Presentazione: «La fede è               soli o in compagnia!
un cammino a tappe. Un cammino che si
sviluppa secondo la logica d’amore che ha                                      Marisa Sfondrini
sempre guidato l’Autore unico della “buona

                                                11
Laici… secondo papa Francesco

Fu il Concilio Vaticano II il primo atto                Un evento specifico e particolare, dunque,
solenne con il quale la Chiesa dava                     ma dalla valenza universale, che vogliamo
nuovo significato al ruolo dei laici. Poi,              analizzare per trarne linee di sviluppo
qualche incertezza e tentativo di ridi-                 esemplari per l’intera Chiesa cattolica.
mensionamento. Ora papa Francesco
rilancia alla grande questo importante                  Tutti “partiamo” come laici
tema con una sua lettera al cardinale                   La posizione di partenza è semplice e
Ouellet.                                                sconvolgente a un tempo. Scrive Ber-
                                                        goglio: «Guardare al Popolo di Dio è
                                                        ricordare che tutti facciamo il nostro

L
        ungo l’800 e soprattutto il ’900 la             ingresso nella Chiesa come laici. Il primo
        Chiesa ha incoraggiato, e anche                 sacramento, quello che sugella per sem-
        direttamente organizzato, la parte-             pre la nostra identità, e di cui dovremmo
cipazione dei laici alla vita ecclesiale, con           essere sempre orgogliosi, è il battesimo.
varie e diverse spiritualità, vocazioni, mis-           Attraverso di esso e con l’unzione dello
sioni. Ma è a partire dal Concilio Vaticano             Spirito santo [i fedeli] “vengono consacrati
II che si è posto davvero – in termini nuovi            per formare un tempio spirituale e un
e moderni, ma se vogliamo pure in termini               sacerdozio santo” (Lumen Gentium, n.10).
in qualche modo “fondanti” – il tema del                La nostra prima e fondamentale consa-
ruolo dei laici nella Chiesa rinnovata che              crazione affonda le sue radici nel nostro
si apre al mondo e addirittura il significato           battesimo. Nessuno è stato battezzato
dell’essere laici. Fu allora, infatti, che venne        prete né vescovo. Ci hanno battezzati laici
utilizzata la locuzione popolo di Dio con               ed è il segno indelebile che nessuno potrà
un’accezione universale.                                mai cancellare. Ci fa bene ricordare che la
Ora ci ha pensato papa Francesco a togliere             Chiesa non è un’élite di sacerdoti, di con-
quella locuzione dalle sabbie mobili. Anzi,             sacrati, di vescovi, ma che tutti formano
recentemente ne ha addirittura proposto                 il santo Popolo fedele di Dio».
una nuova declinazione parlando di santo                Dunque, nessuno è stato battezzato prete
Popolo fedele di Dio. E lo ha fatto nel                 né vescovo. Non si tratta di una battuta, ma
marzo scorso con una lettera indirizzata                della premessa necessaria per combattere il
al cardinale Marc Ouellet, presidente del-              clericalismo, «una delle deformazioni più
la Pontificia Commissione per l’America                 grandi» nella Chiesa, e non solo dell’Ame-
Latina.                                                 rica Latina: «Questo atteggiamento non
                                                   12
chiesa
solo annulla la personalità dei cristiani, ma        ingiustizie, cercano il Signore e desiderano
tende anche a sminuire e a sottovalutare la          rendergli testimonianza».
grazia battesimale che lo Spirito santo ha           E si chiede ancora: «Che cosa significa per
posto nel cuore della nostra gente». Perché          noi pastori…?».
il clericalismo porta a un’omologazione del          La risposta è stimolante e impegnativa:
laicato, lo fa diventare mero strumento              «Significa cercare il modo di poter inco-
della gerarchia, «va spegnendo poco a po-            raggiare, accompagnare e stimolare tutti
co il fuoco profetico di cui l’intera Chiesa         i tentativi e gli sforzi per mantenere viva
è chiamata a rendere testimonianza nel               la speranza e la fede in un mondo pieno
cuore dei suoi popoli».                              di contraddizioni, specialmente per i più
Un discorso che noi qui in Italia possiamo           poveri, specialmente con i più poveri.
capire bene, avendo avuto la fortuna di              Significa, come pastori, impegnarci in
conoscere grandi laici testimoni, come               mezzo al nostro popolo e, con il nostro
Aldo Moro, Giuseppe Lazzati, Vittorio                popolo, sostenere la fede e la sua spe-
Bachelet…, in anni drammatici per la                 ranza. Aprendo porte, lavorando con lui,
storia del nostro Paese.                             sognando con lui, riflettendo e soprattutto
                                                     pregando con lui».
I laici che lavorano nella vita pubblica             «Abbiamo bisogno di riconoscere la città
Un secondo elemento di chiarezza papa                – e pertanto tutti gli spazi dove si svolge la
Francesco lo introduce quando affronta               vita della nostra gente – a partire da uno
la domanda cruciale: «Che cosa significa             sguardo contemplativo, ossia uno sguardo
il fatto che i laici stiano lavorando nella          di fede che scopra quel Dio che abita nelle
vita pubblica?».                                     sue case, nelle sue strade, nelle sue piaz-
Risponde: «Oggigiorno molte nostre città             ze… Egli vive tra i cittadini promuovendo
sono diventate veri luoghi di sopravviven-           la solidarietà, la fraternità, il desiderio
za. Luoghi in cui sembra essersi insediata           di bene, di verità, di giustizia. Questa
la cultura dello scarto, che lascia poco             presenza non deve essere fabbricata ma
spazio alla speranza. Lì troviamo i nostri           scoperta, svelata».
fratelli, immersi in queste lotte, con le            Buon lavoro a tutti noi battezzati.
loro famiglie, che cercano non solo di
sopravvivere, ma che, tra contraddizioni e                              Piergiorgio Acquaviva

                                                13
Il terrorismo e il difficile
scenario internazionale
La cronaca di ogni giorno ci riporta, in                Isis o Daesh?
modo più immediato che nel passato,                     La realtà cui ci riferiamo è talmente confu-
notizie che ci parlano di mondi lon-                    sa che si fatica anche a intendersi sul nome
tani. Siamo pertanto abituati a sigle e                 con cui chiamarla. Di recente abbiamo
a vocaboli, che hanno assunto per noi                   sentito usare il termine Daesh potrebbe
una certa familiarità, anche se spesso                  apparire una questione di linguistica, ma
poco conosciamo delle realtà che rap-                   in realtà c’è di più.
presentano.                                             Isil e la sua variante Isis sono acronimi
                                                        di Islamic State in Iraq and the Levant, la
                                                        traduzione inglese dall’arabo di Al Dawla
                                                        Al Islamiya fi al Iraq wa al Sham, il nome
                                                        che il gruppo terroristico si è dato dal 2013
                                                        al 2014, mentre Daesh è l’adattamento di

C
         iò che sta accadendo al di là delle            Daiish, cioè l’acronimo tratto direttamente
         sponde del Mediterraneo ci preoc-              dall’arabo Al Dawla Al Islamiya fi al Iraq
         cupa, per la vita di tante persone             wa al Sham.
che abitano quei territori, e anche per noi.            Il punto è che l’utilizzo del termine Isis è
Ormai è evidente che l’Isis sta cambiando               ritenuto offensivo per molti musulmani,
pelle. Sotto i colpi delle sconfitte militari si        che ritengono che in questo modo venga
ritira dai territori occupati e mette in atto           legittimata un’accezione negativa dell’ag-
una strategia di terrorismo internazionale              gettivo “islamico”, dato che in sostanza
contro l’Occidente, oltre che contro i suoi             l’espressione stabilisce un collegamento
oppositori e gli stessi regimi islamici.                fra la fede islamica e le azioni di un gruppo
È quanto accade nella polveriera esplosiva              estremista noto per la brutalità delle sue
della vicina Africa, dove ormai da tempo                azioni. Mentre il termine Daesh per i mu-
si è costituito un “califfato”, proclamatosi            sulmani è, per così dire, più sopportabile
tale, specializzato nel diffondere morte.               perché nonostante si riferisca alla stessa
La parola stessa califfato ha un retaggio               cosa di Isis, la sua pronuncia in arabo è
storico, significata letteralmente “sostituto”          simile a una parola che – stando a quanto
e si riferisce quindi a un’istituzione nata             scrive il quotidiano britannico Guardian
per sostituire Maometto e per mantenere                 – significa “colui che semina discordia”.
l’unità politica e religiosa della comunità             Si dirà che si tratta solo di parole. Sta di fat-
islamica.                                               to che il mondo si è abituato a chiamare il
                                                   14
attualità
gruppo terroristico di cui stiamo parlando            Ai credenti cristiani poi non è dato di
Isis. Ed è questa la realtà che semina paura          avere paura del mondo: perché la fede ci
e morte. Al di là del problema linguistico,           insegna che il mondo intero è stato creato
ciò che importa è evitare di identificare             e redento e che è Dio il Signore della storia,
con questo vocabolo, in una generalizza-              sempre presente, anche se per noi miste-
zione ingiusta, l’intera galassia islamica,           riosamente. Tutto questo, certamente,
alimentando una paura e un’avversione                 senza facili irenismi e senza sottovalutare
ingiustificate. All’Islam fanno riferimenti           la minaccia terroristica, ma facendo ogni
milioni di persone e, in larga misura si trat-        sforzo per creare le condizioni per l’inte-
ta di un Islam moderato, anche se troppo              grazione e per la pacifica convivenza.
spesso silente rispetto le manifestazioni             Da sempre nella storia dell’umanità i
terroristiche.                                        muri hanno costituito un presidio, una
                                                      difesa, così le frontiere. Oggi più che
I muri e la paura                                     mai nell’impossibilità di alzare muri e
Oggi il cambiamento di strategia del calif-           reticolati, nei tempi delle migrazioni dei
fato, oltre a causare un bagno di sangue tra          grandi numeri, possiamo farci abitare
combattenti e popolazioni inermi, suona               dalla paura. Per il diverso, per chi viene da
come allarme sinistro per il mondo intero             lontano. La storia c’insegna però che non
che diviene potenziale obiettivo di attenta-          possiamo fermare questi flussi, così come
ti imprevedibili e per questo difficilmente           non possiamo arginare le trasformazioni,
evitabili. È una strategia della paura a cui          dobbiamo conviverci. Ci vuole saggezza, ci
devono far fronte, prima degli eserciti, un           vuole apertura e fiducia e allo stesso tempo
supplemento di conoscenza per un mon-                 – chi ne ha la responsabilità deve porlo
do – quello islamico – oggi meno lontano              in essere – tutto ciò che può assicurare ai
di un tempo e anzi presente nelle nostre              cittadini sicurezza.
città; insieme servono un forte investi-              Con questo cambiamento dobbiamo con-
mento nella cooperazione internazionale               vivere tutti, e le persone più avanti negli
e una risoluta azione politica. E questa in           anni, debbono dispensare saggezza, hanno
primo luogo in capo ai grandi stati come              una chiamata ulteriore nell’annunciare
USA e Russia che hanno la responsabilità              fiducia e speranza.
di quanto accade in Siria.
                                                                                 Ernesto Preziosi

                                                 15
Milano, città metropolitana

Dal 1° gennaio 2015 la Città Metropo-               Qualche esempio per capire
litana di Milano ha preso ufficialmen-              Facciamo qualche esempio concreto. I
te il posto della gloriosa Provincia di             134 comuni che appartengono alla città
Milano. Ma quanti cittadini se ne sono              metropolitana di Milano non potranno
effettivamente accorti?                             più decidere per conto loro se e dove
                                                    autorizzare la costruzione di una grossa
                                                    struttura commerciale o dove collocare

C
        redo che chi vive a Milano e din-           un impianto per il trattamento dei rifiuti.
        torni sia ancora convinto che in            Decisioni come queste dovranno rispetta-
        via Vivaio nulla sia cambiato e che         re il Piano Territoriale Metropolitano che
la provincia continui la sua attività sotto         sarà molto più vincolante della precedente
mentite spoglie. Non è proprio così. Con            programmazione provinciale.
la riforma costituzionale, approvata negli          Anche le politiche dei trasporti pubblici
scorsi mesi in Parlamento e su cui saremo           e della viabilità saranno gestite da Città
chiamati ad esprimerci con un referendum            Metropolitana che potrà dialogare e con-
nell’imminente autunno, scompaiono de-              frontarsi con Regione Lombardia in modo
finitivamente le province, ma restano 15            molto più efficace rispetto a quanto abbia-
città metropolitane più Roma Capitale.              no potuto fare fino ad ora i singoli comuni.
                                                    Non tutto è ancora chiaro dal punto di
La conseguenza pratica di questo nuovo              vista normativo e, in questo primo anno
assetto è che non esisterà più un ente in-          e mezzo di vita, Città Metropolitana ha
termedio tra regioni e comuni, ma questi            dovuto confrontarsi con una situazione di
ultimi si coordineranno in “aree vaste”             bilancio piuttosto complicata che, accanto
che non avranno una struttura autonoma              alla necessità di ricollocare in altre ammi-
come era quella provinciale.                        nistrazioni pubbliche oltre 300 dipendenti,
La stessa riforma costituzionale prevede            ha creato non poche difficoltà.
invece le Città Metropolitane che avranno           Per ora gli effetti della nascita della Città
il compito di gestire il rapporto tra città         Metropolitana si sono manifestati più che
capoluogo e altri comuni e si occuperanno           altro nel rapporto con i comuni dell’ex
di temi fondamentali come la pianificazio-          provincia di Milano che hanno eletto i
ne territoriale, i trasporti, l’ambiente, la        propri rappresentanti nel nuovo consiglio
manutenzione delle strade e le politiche            provinciale con il compito di collaborare
per lo sviluppo economico del territorio.           con il sindaco di Milano che attualmente
                                               16
Il Giubileo della Misericordia (4)
A cura di mons. Antonio Donghi

Una riflessione teologico-spirituale
sul tema delle indulgenze

La centralità della riflessione a proposito del nostro tema parte dalla
convinzione radicale che la vita di ogni uomo è radicata in Cristo, pri-
mogenito di ogni creatura. Nell’esperienza globale di Gesù ogni uomo
ritrova sé stesso e un profondo stimolo alla comunione fraterna. In lui
il battezzato vive la solidarietà in tutte le dinamiche della propria storia
personale ed ecclesiale, e in lui avviene quel processo di conversione nel
quale tutti siamo solidali nel bene e nel male, nella grazia e nel peccato
con l’intera umanità.
La dinamica della conversione vive dell’inserimento quotidiano del di-
scepolo nel mistero pasquale del Maestro divino. È in questo itinerario
di rinnovamento spirituale che s’inserisce il discorso delle indulgenze
secondo la verità del Vangelo.
Una simile convinzione ci fa comprendere che non esiste mai un uomo
solo, ma tutti gli uomini sono tra loro intimamente legati. Ci accorgia-
mo allora che l’amore a Dio s’invera nell’amore con e per i fratelli, e
l’amore con e per i fratelli incarna l’amore di Cristo per il Padre e per
l’intera umanità. Il principio radicale dell’esistenza cristiana si costruisce
nell’esistenza vissuta in modo incondizionato a favore dei fratelli, nell’in-
tercessione orante ricca di solidarietà, nel perdono reciproco delle colpe
e nella responsabilità etica: dare alla luce cieli nuovi e una terra nuova.
A questo processo soggiace la decisione dell’uomo di voler vivere con-
tinuamente nel divenire comunione in tutte le sue direzioni, verticali e
orizzontali, con Dio e con l’umanità, nel dono della comunione che viene
dall’alto e che si ritraduce nel vivere il Vangelo che è intrinsecamente
un evento di comunione. Chi si accosta a celebrare e a vivere il dono
delle indulgenze elabora intimamente un intenso desiderio di comunione
con Dio e con i fratelli, bramando quell’appagamento esistenziale che
è la ricostruzione della fraternità in ogni suo componente. È la grande
meta dell’intero processo della storia della salvezza.
Facendo nostra questa prospettiva esistenziale, veniamo inseriti in un
capitolo importante dell’itinerario penitenziale che non è altro che il
                                            Il Giubileo della Misericordia (4) - 1
vivere in modo fecondo l’inserimento teologale nell’iniziazione sacramen-
tale a Cristo, che stimola tutti i battezzati a costruire in modo continuo
quella comunione per la quale Gesù ha donato la sua vita.
Ci accorgiamo allora che sostanzialmente ci ritroviamo in una viva
professione di fede nell’evento cristologico della salvezza: il Cristo nel
suo corpo dato e nel suo sangue versato vuole costruire un popolo solo,
proveniente da ogni tribù, lingua, popolo e nazione.
Davanti al dramma del peccato, che rovina ogni dinamica di comunione,
l’esperienza delle indulgenze diventa un dono dello Spirito santo per
edificare sempre più una vita di unità secondo i parametri evangelici,
dove ogni discepolo del Signore porta i pesi dei fratelli, diventando il
loro peccato in una espiazione fraterna. In tal modo si riscopre come
ogni processo riconciliativo è per natura sua un itinerario comunionale.

L’espressione rituale
Ogni vitalità sacramentale si costruisce attraverso un rituale che incarna
una profonda vitalità teologale. I riti sono evangelici quando sono l’in-
carnazione di una feconda professione di fede che costruisce la vita dei
fedeli secondo lo stile proprio del vangelo.
Cerchiamo di analizzarli singolarmente per ritrovarvi il senso evange-
lico che permette di superare ogni tentazione di “individualismo e di
compiacimento spirituale” e di acquisire la mentalità evangelica della
comunione ecclesiale, sacramento della comunione trinitaria che nella
persona pasquale di Gesù ci è continuamente offerta.

a. Il cuore contrito esprime il desiderio di ricostruire interiormente la
   comunione con Dio e con i fratelli per un’autentica libertà del cuore
   nella feconda fraternità spirituale.
b. La visita a una chiesa, che incarna il valore della convocazione propria
   dell’assemblea liturgica, popolo convocato nel mistero della SS. Trinità.
c. La formulazione della preghiera che ritraduce la libertà del cuore di
   voler costruire ogni istante della vita nella piena docilità all’oggi di Dio
   e nella vivente imitazione dell’atteggiamento orante del Cristo, com’è
   appunto la recita della preghiera del Signore.
d. La celebrazione del sacramento della penitenza, come riaggregazio-
   ne ecclesiale di chiunque attraverso il peccato non viva in verità la
   comunione con tutti i fratelli.
e. L’accesso ai divini misteri dell’eucaristia, che rappresenta per eccel-
   lenza l’espressione della condivisione dell’interiorità del Cristo attra-
   verso la convivialità nel rendimento di grazie attorno al Cristo Risorto.
f. La preghiera per e con il Papa che ritraduce il desiderio di non allon-
   tanarsi mai dalla comunione visibile dell’intera comunità ecclesiale.

Il Giubileo della Misericordia (4) - 2
Se ci accostiamo a queste proposte della Chiesa, ci accorgiamo che tutte
le espressioni rituali sottolineano, sia pure da angolature diverse, l’unica
verità: realizzare il principio evangelico che in Cristo morto e risorto e
nello Spirito santo tutti gli uomini siano un corpo solo nella comunione
fraterna che si costruisce nella costante lode del Padre.

Conclusione
La comunità cristiana, accogliendo la proposta giubilare attraverso il
linguaggio sacramentale delle indulgenze, avverte in essa un evento di
salvezza per recuperare quella caratteristica di conversione che la do-
vrebbe qualificare in ogni sua scelta.
Con una simile vitalità interiore si realizzerà il principio evangelico
dell’autentica comunione fraterna nella fecondità del mistero trinitario
che anima il vissuto di ogni comunità cristiana. Anzi il tempo giubilare
dovrebbe rafforzare il desiderio di approfondire l’esperienza del discepo-
lato che porta il battezzato ad assumere gli stessi sentimenti che furono
in Cristo Gesù e che dovrebbero animare le relazioni fraterne all’intero
del quotidiano.
Rendendo fecondo lo stile feriale della vita ecclesiale, i cristiani incar-
nerebbero la volontà di Gesù di riunire i figli dispersi nell’unità in modo
che essi lo possano ospitare nella fecondità della vita teologale. Il Maestro
divino verrebbe perciò ad abitare attraverso i gesti sacramentali nel vis-
suto di ogni discepolo, rendendo la Chiesa sacramento di vera umanità
di fronte al mondo intero.

                                           Il Giubileo della Misericordia (4) - 3
milano
ha anche il compito
di sindaco della Città
Metropolitana.

A quando una città
metropolitana funzio-
nante?
Per poter vedere una Città Me-
tropolitana pienamente funzio-
nante, sarà necessario giungere
all’elezione diretta del sindaco che
avrà il compito di coordinare il lavoro
dei sindaci di tutti i comuni. Per otte-
nere questo obiettivo, la legge prevede sia
necessario dividere in municipi il comune          l’elezione diretta del sindaco metropoli-
capoluogo e costituire le zone omogenee            tano, si dovrà procedere a una revisione
negli altri territori metropolitani.               del ruolo del sindaco di Milano e questo
Milano ha già provveduto a questo cam-             ha provocato più di qualche resistenza.
biamento e con l’elezione diretta del              Percorsi complicati, dunque, soprattutto
presidente di municipio (con le elezioni           per chi non si occupa direttamente di
di giugno 2016) le ex zone avranno                 amministrazione pubblica, ma l’obiettivo
molti più poteri e responsabilità. Per la          è ambizioso: potersi confrontare con le
costituzione delle zone omogenee (Città            altre grandi metropoli europee e mondiali
Metropolitane ne ha proposte sette) è              per far sì che Milano possa continuare ad
necessario ottenere anche l’assenso di             essere un punto di riferimento economico,
Regione Lombardia. La parola passerà               culturale e sociale. Avere dietro di sé 3
poi al Parlamento che dovrà approvare              milioni e mezzo di cittadini è ben diverso
una nuova legge elettorale per la Città            che parlare a nome di “solo” 1 milione e
Metropolitana.                                     200 mila milanesi.
È molto probabile che il primo sindaco
metropolitano di Milano verrà eletto                                           Fabio Pizzul
nel 2021, ma non è esclusa una possibile
anticipazione al 2018. È chiaro che, con

                                              17
Due “capolavori” della carità
ambrosiana
Di Milano e dei milanesi si è sempre                      percorsi di accompagnamento, in collabo-
detto che “hanno il cuore in mano” per                    razione con i servizi sociali territoriali. Le
indicarne la generosità innata. Due                       persone ospitate presentano sempre più un
“frutti” di questo “cuore in mano” sono                   disagio complesso e multiforme: difficoltà
senza dubbio il Rifugio Caritas di via                    economiche, lavorative, familiari, proble-
Sammartini e il Refettorio Ambrosiano.                    matiche sanitarie, processi migratori con
                                                          difficoltà di inserimento sociale ecc. Il rifugio
                                                          stesso può così essere punto di riferimento
Il “Rifugio Caritas”                                      per la persona e punto di partenza per un
                                                          percorso di progressiva autonomia. All’in-

S
       tampa e televisione locale ne hanno                terno vi sono 16 stanze, per un totale di 64
       dato una discreta informazione. Ma                 posti letto. Ogni ospite può usufruire di un
       di cosa si tratta? La sede del Rifugio si          deposito bagagli e di un locale lavanderia. Ha
trova in via Sammartini al n. 114 e sorge nei             accesso a un locale polifunzionale (tv, lettura,
locali ristrutturati in cui operava fratel Ettore.        collegamento ad Internet, socializzazione).
Si tratta di un progetto ormai consolidato                Gli inserimenti sono concordati tramite
di ospitalità notturna per persone italiane e             gli uffici di Caritas Ambrosiana. Il “Rifugio
straniere senza una dimora fissa, che con-                Caritas” offre la possibilità di svolgere un
sente un orientamento ai servizi territoriali.            servizio di volontariato per un servizio di
L’iniziativa trova le sue motivazioni nei dati            ascolto, animazione e progettazione di per-
numerici, che sottolineano e dimostrano                   corsi di reinserimento sociale e di esercizio
purtroppo tristemente che sul territorio della            di cittadinanza attiva e gesti di gratuità.
città le persone senza tetto sono circa 2.600,
anche se è piuttosto complesso quantificarle              Il “Refettorio Ambrosiano”
in maniera esatta. Ad oggi le diverse strutture

                                                          D
presenti sul territorio cittadino riescono a ga-                  opo l’apertura del Rifugio Caritas di
rantire circa 2.700 posti letto e tuttavia molti                  via Sammartini, nel decanato Zara
preferiscono dormire all’addiaccio per svaria-                    ha preso il via una realtà altrettanto
ti motivi. Si evidenzia pertanto la necessità             importante. La Curia Arcivescovile della
di garantire alle persone accolte nel Rifugio,            Diocesi di Milano ha dato il mandato alla
non solo un posto letto, ma un luogo dove                 Caritas Ambrosiana per la realizzazione di
venga offerto loro l’ascolto dei bisogni e delle          un Refettorio all’interno della Parrocchia di
problematiche, così da poter provvedere a                 San Martino di Greco. Per un mese, durante i
                                                     18
dopo expo
primi tre di Expo 2015, quaranta tra i migliori          Martino di Greco (http://www.comuni-
chef del mondo (20 italiani, 20 stranieri), tra          tapastoralegorettigreco.it/) dov’è visibile il
cui Massimo Bottura, sono intervenuti per                collegamento al Refettorio Ambrosiano op-
preparare dei menu a partire dalle ecceden-              pure il sito stesso della Caritas Ambrosiana,
ze alimentari raccolte ogni giorno in Expo.              utilizzando il motore di ricerca interno.
Ciò che era destinato a essere gettato via,                                             Roberto Nobile
è stato trasformato in piatti di alta cucina,
grazie al talento e alla creatività di questi
provetti cuochi. Il Refettorio Ambrosiano
è così diventato ormai un’esperienza stabile
che continua a funzionare anche oltre la
conclusione di Expo. Il Refettorio conta in
tutto 96 posti e distribuisce pasti caldi agli
utenti dei centri di ascolto della Caritas, dei
servizi specifici e del Rifugio per senza tetto
di via Sammartini. La gestione è affidata a
una cooperativa sociale del consorzio Farsi
prossimo di Caritas Ambrosiana, ma si avvale                                                            mplice, dove
                                                                           la da   pr anzo sobria e se
anche del contributo di oltre 100 volontari.                Sopr a: La  sa                           atuità si unisce
                                                                                 inale Scola «la gr
                                                            come dice il card                            nialità».
È anche un luogo per incontri culturali e                                              per produrre ge
                                                                 all’intelligenza,                   Am   brosiano,
di educazione alimentare e artistica. La                              : L’i ng re ss o al Refettorio
                                                               So tto                                  ti del teatro
                                                                                     spazi ristruttura
ristrutturazione dei locali ha visto, infatti, in              realizzato negli                           in disuso.
                                                                                      Greco, da tempo
azione il Politecnico di Milano. Gli ambienti                    parrocchiale di
sono impreziositi da opere d’arte create per
l’occasione da alcuni dei principali artisti
contemporanei. Questa iniziativa consente
di creare spazi di condivisione solidale e di
relazione umana con chi vive periodi di disa-
gio e di povertà, superando la tentazione di
un individualismo e di una totale estraneità,
così presente purtroppo nella nostra società.
Per maggiori informazioni è possibile visitare
il sito parrocchiale della comunità di San

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Lazzati: un maestro e
    un testimone
Sono trascorsi 30 anni dalla morte del                 fu davvero sia un “maestro” (per la sua
Servo di Dio Giuseppe Lazzati (1909-                   professione, per il suo lungo rettorato
1986) e la sua viva eredità di credente                nell’Università Cattolica del Sacro Cuore,
impegnato a costruire “la città dell’uomo              soprattutto per il suo dedicarsi al sostegno
a misura d’uomo” costituisce ancora oggi               spirituale di tante persone, soprattutto
un solido patrimonio per la comunità                   giovani, un “maestro di laicità” per i suoi
cristiana                                              studi e il suo impegno sociale…) sia un
                                                       “testimone” per la sua vita dedicata, da
                                                       laico, a Cristo e alla sua Chiesa senza
                                                       “se” e senza “ma”. Soprattutto per noi che

S
       e il professor Lazzati, di cui quest’an-        l’abbiamo conosciuto, a volte da vicino
       no ricorre il trentesimo anniversa-             com’è accaduto al sottoscritto.
       rio della morte, fosse qui oggi,                Ho frequentato personalmente e assi-
gioirebbe per la lettera del 19 marzo u.s.             duamente Lazzati dal 1965 al 1967, quale
indirizzata da papa Francesco al cardinale             membro della Giunta diocesana dell’Azio-
Marc A. Ouellet, Presidente della Pontifi-             ne Cattolica, con l’incarico di seguire la
cia Commissione per l’America Latina sul               vita dei “Sottocentri” (ora Zone Pastorali)
ruolo dei laici nella Chiesa e nella società           e di stendere i verbali delle riunioni della
e sul rapporto tra presbiterato e laicato. I           Giunta stessa.
punti principali di quella lettera sono stati          È a questo contesto, uno tra i molteplici
già ricordati in questo numero del nostro              nei quali egli ha avuto ruoli di importan-
periodico dall’articolo di Giorgio Acqua-              za, che si riferisce la mia testimonianza.
viva. Forse lo stile di papa Bergoglio, che
risente delle sue origini latino-americane,            Mi sembra giusto ricordare alcuni tratti
avrebbe un po’ stupito lo studioso dei Pa-             della figura del “Professore” (come allo-
dri della Chiesa; ma non l’uomo Lazzati                ra con rispetto lo chiamavo anch’io da
che, quando conversava familiarmente,                  membro di quella “Giunta”); non una
usava con piacere il dialetto milanese.                minibiografia, ma le impressioni di uno
                                                       come me, che l’ha conosciuto soprat-
Per fare memoria di un maestro e di                    tutto come “testimone laico”. Oggi, poi,
un testimone                                           lo possiamo “venerare” ufficialmente: la
A trent’anni dalla morte, è un dovere                  sua venerabilità è stata dichiarata da papa
fare grata memoria di quest’uomo, che                  Francesco il 5 luglio 2013.

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