Percorso tematico - Minori.it

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Percorso tematico - Minori.it
Centro nazionale di        Centro di documentazione   Istituto degli Innocenti
documentazione e           per l’infanzia e           Firenze
analisi per l’infanzia e   l’adolescenza
l’adolescenza              Regione Toscana

Percorso tematico
Il diritto al gioco di tutti i bambini: un
percorso di lettura e filmografico

Supplemento della rivista
Rassegna bibliografica infanzia e adolescenza
ISSN 1723-2600

NUOVA SERIE
n. 4 - 2017

                                                         Istituto degli Innocenti
                                                                          Firenze
Direttore responsabile
Aldo Fortunati

Coordinatore Comitato di redazione
Antonella Schena

Comitato di redazione
Adriana Ciampa, Alfredo Ferrante, Alessandro Salvi

In copertina
La mia famiglia (particolare) di Elena Cavallini (Pinacoteca internazionale dell’età
evolutiva Aldo Cibaldi del Comune di Rezzato – www.pinac.it)

Periodico trimestrale registrato presso il Tribunale di Firenze con n. 4963 del 15/05/2000
pubblicato online nel mese di settembre 2018

                  Istituto degli Innocenti
                  Piazza SS. Annunziata, 12 - 50122 Firenze
                  tel. 055/2037343 – fax 055/2037344
                  email: biblioteca@istitutodeglinnocenti.it
                  www.minori.gov.it
                  www.minoritoscana.it
                  www.istitutodeglinnocenti.it
Percorso di lettura
Attorno al diritto al gioco
Gianfranco Staccioli
Università degli studi di Firenze, Segretario nazionale dei CEMEA

1. L’esercizio di un diritto                              durante l’infanzia? Per rispondere a questa
                                                          domanda abbiamo provato a sviluppare questo
L’esercizio del gioco è un’attività umana
                                                          percorso di lettura attorno al diritto al gioco,
insostituibile e inalienabile. La crescita umana
                                                          partendo dalle situazioni nelle quali il gioco
(e non solo quella) di ogni piccolo può
                                                          viene considerato come parte integrante della
avvenire solo se egli ha modo di esercitarsi
                                                          vita del bambino. Questi luoghi (le “oasi
con il gioco. Giocare, per quanto questa
                                                          protette”, come i nidi, i centri per bambini e
attività possa essere limitata o repressa,
                                                          famiglie o altre tipologie di iniziative per
rappresenta una forma vitale e, come tale, non
                                                          l’infanzia) rappresentano – tenendo conto del
si può far scomparire. Per secoli limitazioni e
                                                          nostro contesto sociale complesso e poco
divieti laici o religiosi, hanno cercato di porre
                                                          ludico – delle “riserve”, delle “zone aperte”
un freno al gioco (dei bambini o degli adulti).
                                                          dentro le quali la protezione del gioco viene
Al massimo hanno potuto regolamentarlo, ma
                                                          affermata e praticata (vedi par. 2). Appena
mai eliminarlo del tutto. Oggi fa sorridere il
                                                          però si passa a osservare il gioco nelle
pensiero che Sant’Agostino avesse scritto nelle
                                                          istituzioni scolastiche, si vede come questo
sue Confessioni che «il gioco è il male
                                                          diritto si affievolisca, fino quasi a scomparire.
dell’infanzia» o quello dei legislatori
                                                          La scuola non è nata per far giocare i bambini:
trecenteschi che potevano scegliere, fra pena
                                                          il gioco a scuola viene messo sotto tutela (par.
pecuniaria, frustate o carcere per quelle
                                                          3).
persone che avessero infranto le regole
                                                          Fuori dalle istituzioni educative il gioco
imposte al giocare.
                                                          assume caratteri diversi: da una parte viene
Nella nostra cultura il gioco viene esercitato e
                                                          confinato in luoghi protetti o preconfezionati,
riconosciuto        come      uno      strumento
                                                          dall’altra lo si utilizza in maniera pervasiva,
indispensabile per una crescita sana e
                                                          grazie al suo carattere divertente e spensierato
armoniosa. Ma fra avere la possibilità di
                                                          (gamification). Alcune iniziative hanno
praticare una cosa ed esercitarne il diritto, c’è
                                                          cercato o cercano ancora di contrastare questa
un po’ di differenza. Non a caso il
                                                          tendenza, ma si tratta di tentativi minoritari,
riconoscimento del diritto al gioco è una
                                                          anche se lodevoli e interessanti (par. 4). Per
conquista relativamente recente. Esso è stato
                                                          contro, l’idea di un diritto al gioco come diritto
riconosciuto almeno un secolo dopo la
                                                          inalienabile e spendibile secondo le scelte
cosiddetta “scoperta dell’infanzia”. Oggi il
                                                          personali può produrre risvolti inquietanti (par.
riferimento più saldo relativo al diritto del
                                                          5). Quando il diritto soggettivo si accompagna
bambino al gioco («e alle attività ricreative
                                                          alla perdita del limite, si altera l’idea stessa di
proprie per la sua età») si rifà alla
                                                          gioco: si entra nel campo delle ludopatie. Ci
Convenzione        internazionale    sui    diritti
                                                          sono poi delle “alterazioni” di diritto che non
dell’infanzia, che è stata recepita dal governo
                                                          attengono alla responsabilità della persona, ma
italiano nel 1991.
                                                          sono frutto di una distorta lettura del fenomeno
Da allora sono passati una trentina di anni e ci
                                                          del gioco (par. 6) o risultano come
chiediamo: ma il diritto al gioco oggi viene
                                                          conseguenza di una condizione psicofisica che
solo garantito o viene veramente esercitato
                                                          ne limita l’esercizio (par. 7). Percorrere le

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Percorso di lettura

strade del gioco e dell’esercizio del suo diritto         sull’argomento. Ne sono esempi il cestino dei
ci offre anche l’occasione di rivedere gli sforzi         tesori e il gioco euristico, che si basano
fatti, a livello nazionale e internazionale, per          proprio su una relazione attiva del bambino
definire e affermare questo diritto (par. 8), ci          con oggetti e manufatti, su una relazione
consente di segnalare alcuni testi di                     adulto/bambino rispettosa e delicata, su una
riferimento relativi alle varie tematiche                 predisposizione di un contesto che passa dalla
presentate e di indicare anche quei testi che, in         organizzazione dei tempi e degli spazi, sulla
chiave pedagogica, hanno lasciato un segno                valorizzazione delle scoperte autonome dei
attorno al valore formativo del gioco per i               piccoli.
bambini e non solo.                                       Un largo spazio ludico viene lasciato ai
Questo percorso, nel porre in luce alcuni dei             bambini già prima dei 2 anni perché
variegati aspetti di un fenomeno che                      sviluppino forme di gioco immaginativo e
comunemente (e impropriamente) chiamiamo                  rielaborativo, attività che nei nidi hanno
gioco, ci mostra come la strada per un                    assunto diverse terminologie: gioco simbolico,
riconoscimento del gioco a tutto tondo sia già            di finzione, di imitazione, drammatico o altro.
stata in parte percorsa, ma che c’è ancora                In tutti i casi viene valorizzato il contesto
molto da camminare per garantire ai bambini il            (spazi, tempi, materiali) e viene evitata una
loro riconosciuto diritto al gioco.                       presenza invasiva delle educatrici. Gli spazi
                                                          per il gioco simbolico strutturato vengono
                                                          generalmente definiti angoli e sono presenti
2. Le oasi protette                                       anche nelle istituzioni dedicate ai bambini 3/6
La cura dei bambini piccoli e la necessità di             anni (angolo della casa, angolo del teatro,
consentire loro benessere e ludicità è, nel               angolo dei travestimenti, angolo della
nostro Paese, di fatto acquisita. E lo è fino dal         cucina…). Accanto al gioco simbolico sono
momento della nascita e, per certi aspetti,               comunemente previsti giochi di costruzione e
ancor prima della nascita stessa. Studi e                 di assemblaggio con materiali strutturati o di
proposte educative si sono sviluppate sia                 uso comune, sempre con una presenza non
relativamente all’importanza di una nascita               invasiva degli adulti. Altri spazi ludici, dove
senza violenza (parto nell’acqua, parto                   però la presenza dell’adulto è più forte, sono
cantato…), sia all’attenzione per i primi mesi            generalmente denominati con il termine
di vita del piccolo (coccole ludiche, massaggio           laboratorio (di attività grafiche, musicali,
infantile…), sia ai momenti ludici ancor prima            scientifiche, o altro).
della nascita (voce materna, musica prima di              L’esperienza educativa dei nidi si basa su un
nascere…). Fra le varie istituzioni educative             principio fondante: i bambini crescono meglio
che si occupano dell’infanzia, il nido è                  se si trovano in un contesto accogliente e
sicuramente il luogo nel quale il diritto al              stimolante. In questo modo possono recuperare
gioco viene più riconosciuto e applicato.                 deficit relazionali, cognitivi, affettivi che
Nei nidi, oltre alla presenza di oggetti pensati          l’ambiente familiare e sociale possono aver
per il gioco dei piccoli, oltre al lavoro di adulti       prodotto. Il nido viene così pensato come
accoglienti e accompagnanti, vi sono pratiche             un’oasi protetta, per salvaguardare il diritto a
di gioco che hanno confermato le potenzialità             una crescita ludica di tutti, genitori compresi.
delle attività ludiche che richiedono                     Accanto alle proposte dei nidi sono nate in
percezione,      manipolazione,         intuizione,       questi anni numerose iniziative che si
previsione. Lo sviluppo dell’intelligenza                 rivolgono a bambini e genitori, nelle quali il
corporea viene sostenuto dalle esperienze di              gioco rappresenta il fulcro attorno al quale
tante educatrici e da una letteratura assai vasta         ruotano le tematiche classiche relative alla
                                                          relazione adulto/bambino e a quelle dei

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Percorso di lettura

bambini fra di loro. Con terminologie diverse          dei bambini in famiglia, il diritto al gioco
(centri bambini e famiglie, spazio genitori,           viene esercitato e potenziato, pur nella
ludoteche…) sono sorti luoghi dove, attraverso         limitatezza dei tempi e delle proposte.
la sensibilizzazione degli adulti che hanno cura

Box 1
Le cure ludiche
Leboyer, F., Per una nascita senza violenza: il parto dal punto di vista del bambino, Feltrinelli,
  Bompiani, Milano, 1993.
McClure, V., Massaggio al bambino messaggio d’amore, Bonomi, Pavia, 2001.
Schmid, V., Venire al mondo e dare alla luce: percorsi di vita attraverso la nascita, Feltrinelli,
  Milano, 2005.

Giocare in autonomia
Bujon, S., Einfalt, L., Educare i bambini e gli adolescenti all’autonomia, Red, Como, 2018.
Goldshmied, E., Jackson, S., Persone da zero a tre anni, Junior, Bergamo, 1994.
Ritscher, P., Cosa faremo da piccoli? Verso un’intercultura fra adulti e bambini, Junior, Bergamo
   2000.

I luoghi protetti
Galardini, A.L. (a cura di), Crescere al nido, Carocci, Roma 2003.
Farné, R. (a cura di), Le case dei giochi: ludoteca, ludobus e processi formativi, Guerini, Milano,
   1999.
Mantovani, S. (a cura di), Bambini ed adulti insieme, Junior, Bergamo, 1999.

Il gioco simbolico
Baumgartner, E., Il gioco dei bambini, Carocci, Roma, 2010.
Bondioli, A., Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano, 1996.
Mazzeschi, C., E tu giochi? La valutazione del gioco simbolico in età evolutiva: l'Affect in Play
  Scale, Franco Angeli, Milano, 2016.

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Percorso di lettura

3. Il gioco sotto tutela                                 gioco didattico e l’educazione fisica. I giochi
                                                         didattici ci sono sempre stati, anche là dove
La scuola non è nata per far giocare i bambini.
                                                         c’era obbligo e severità nell’insegnare i
Il suo compito è stato sempre quello di
                                                         rudimenti della lingua e del calcolo. Dagli
insegnare ai piccoli a leggere, a scrivere e a far
                                                         antichi greci al Medioevo potremmo trarre
di conto. Con un’aggiunta trasversale
                                                         diversi esempi. Attorno all’anno mille si era
dell’educazione religiosa, divenuta poi con il
                                                         (relativamente) diffuso il Gioco dei filosofi (la
tempo, morale, civica, di cittadinanza. Si può
                                                         Rithmomachia) che, attraverso una battaglia
capire perciò come si possa parlare di gioco
                                                         stile gioco degli scacchi, consentiva di
nella scuola solo a partire dal Quattrocento,
                                                         imparare velocemente le “progressioni”
che è stata l’epoca del risveglio culturale e
                                                         dell’aritmetica di Boezio. Oggi i giochi
della diffusione delle istituzioni private
                                                         didattici sono così diffusi che è quasi difficile
dedicate all’insegnamento scolastico. La più
                                                         distinguerli dall’insegnamento tout court. La
nota è sicuramente quella frequentata dai figli
                                                         didattica ludiforme è presente in tutti i livelli
dei Gonzaga a Mantova e diretta da Vittorino
                                                         scolastici.
da Feltre. I giochi erano presenti e inseriti nel
                                                         Accanto al gioco didattico sono presenti da
curricolo scolastico, perché i bambini
                                                         sempre i giochi corporei. Nelle scuole
potessero imparare «lieti, giocondi e sani».
                                                         quattrocentesche i giochi fisici prevedevano
L’attenzione era, in quella scuola, dedicata
                                                         l’equitazione, il nuoto, la scherma e altre
soprattutto ai giochi corporei, di tipo sportivo:
                                                         discipline che avevano lo scopo di «rinforzare
palla, corsa, salto, disco e altri giochi motori
                                                         il corpo, per rinforzare lo spirito». Oggi
che avrebbero contribuito a rinforzare il corpo
                                                         l’educazione fisica nelle scuole primarie (ex
e a formare un buon cittadino.
                                                         educazione motoria) risente ancora della
Neppure le prime scuole per i bambini piccoli,
                                                         tradizione ginnica ottocentesca e i giochi sono
le sale di custodia nate alla fine del Settecento,
                                                         principalmente quelli di competizione fra
possono essere considerate culle del gioco. La
                                                         individui o fra squadre.
loro funzione era quella di assistere i bambini,
evitando le punizioni corporali che da sempre            Un outdoor nelle scuole (inteso come uso degli
accompagnavano l’insegnamento a tutti i                  spazi aperti) stenta ancora a farsi avanti. Il
livelli e in certi casi dar loro da mangiare.            gioco a scuola vive ancora di condiscendenza
Bisognerà attendere molto, prima che la prima            (il gioco non si può vietare del tutto) e di
scuola assuma come punto di riferimento il               abbandono (lasciando che i bambini siano
gioco. Gli Orientamenti per la scuola materna            “liberi” di giocare). Una fiducia pedagogica
italiana sono del 1969 e saranno i primi a               nel valore del gioco (Staccioli, 2011, p. 21,
dedicare un intero capitolo al gioco, perché il          box 5) è ancora molto lontana da essere una
gioco «costituisce il motivo e l’esperienza di           convinzione diffusa. Il gioco a scuola resta
fondo di tutta la vita che si svolge nella scuola        sotto tutela, guardato a vista e utilizzato
materna». Anche nelle Indicazioni nazionali              (perché comunque è più divertente di altre
successive si accennerà al gioco con i bambini,          proposte didattiche) per quegli insegnamenti
ma con minore attenzione e importanza.                   che la società ritiene debbano essere assegnati
Nelle scuole il gioco è stato incanalato e messo         al compito di maestri e professori.
sotto tutela attraverso due diverse strade: il

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                                                     4
Percorso di lettura

Box 2
Il gioco e la scuola
Cambi, F., Staccioli, G. (a cura di), Il gioco in Occidente: storia, teorie, pratiche, Armando, Roma,
  2007.
Nesti, R., Frontiere attuali del gioco: per una lettura pedagogica, Unicopli, Milano, 2012.
Rovatti, P.A., Zoletto, D., La scuola dei giochi, Bompiani, Milano, 2005.

Il gioco didattico
Airaudo, L., Volpi, A., La scienza in gioco: attività manuali per l’apprendimento tecnico-
   scientifico, Carocci, Roma, 2006.
Quaglia, R., Prino, L.E., Sclavo, E. (a cura di), Il gioco nella didattica: un approccio ludico per la
   scuola dell’infanzia e primaria, Erikson, Trento, 2009.
Staccioli, G., Scuola divertente, Giunti, Firenze, 2018.

I giochi corporei
Di Donato, M., Storia dell’educazione fisica e sportiva: indirizzi fondamentali, Studium, Roma,
  1984.
Gamelli, I., Pedagogia del corpo, Meltemi, Roma, 2001.
Mariani, A. (a cura di), La corporeità: il contributo delle scienze umane, ETS, Pisa, 2011.

Outdoor scolastico
A corpo libero: sport, animazione e gioco, Milano, Mondadori, 2010.
Chistolini, S., Pedagogia della natura: pensiero e azione nell'educazione della scuola
   contemporanea: Asilo nel bosco, Jardim Escola João de Deus, Outdoor education, Franco
   Angeli, Milano, 2016.
Farné, R., Agostini, F. (a cura di), Outdoor Education: l’educazione sicura all’aperto, Junior-
   Spaggiari, 2014.

4. Outdoor ludico                                     giocare per strada, imparare a tener conto dei
                                                      pericoli, esplorare e progettare in contatto con
La maggior parte dei bambini dell’Occidente
contemporaneo vive in agglomerati urbani. Le          l’ambiente. La città si è configurata come una
                                                      dimensione         funzionale,      concentrata,
loro modalità ludiche sono cambiate anche
                                                      spazialmente racchiusa in zone franche,
rispetto alle esperienze infantili dei loro
familiari. Il gioco urbanizzato offre forme           specializzate e settoriali. In questi luoghi il
                                                      diritto al gioco può essere esercitato, ma in
particolari di movimento, di incontro, di
                                                      forma ridotta e fortemente regolamentata.
limitazioni e di divieti. I bambini di oggi non
possono quasi più uscire di casa da soli,

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                                                  5
Percorso di lettura

La città è il luogo delle zone ludiche protette (i       (pedibus scolastici, natura trekking…), ai
giardini pubblici) o vietate (le strade) o               centri per la cultura per il gioco.
fortemente limitate (gli spazi condominiali) o           Si è anche sviluppata l’idea che una città
degli ambienti dove il gioco viene consentito            sostenibile – in analogia con il Rapporto che la
in ambienti preconfezionati (ludoteche e                 Commissione mondiale per l’ambiente e
simili). Nello stesso tempo si va diffondendo            sviluppo dell’ONU ha indicato nel 1972
in     vari     settori    della    società,     e       (Dichiarazione di Stoccolma) – non solo non
conseguentemente nel quotidiano ludico di                sia in contrasto con lo sviluppo economico, ma
adulti e bambini, una modalità “divertente”              che lo avvantaggi. Questa visione favorirebbe
che considera il gioco in maniera superficiale           il gioco dei bambini e il contatto di tutti
trasformando le città in moderni luna park               (adulti, anziani, piccoli, persone con
tecnologicamente          avanzati,       oppure         difficoltà…) anche con l’ambiente naturale
utilizzandolo – in settori anche distanti dalle          che viene oggi percepito, nell’immaginario
pratiche ludiche – secondo una pratica che è             collettivo, o come un luogo idilliaco o come
stata chiamata gamification. La gamification è           una fonte di pericoli e minacce. L’Outdoor
uno strumento estremamente efficace che,                 Education ha cercato di introdurre un rapporto
sotto la forma delle pratiche ludiche, è in              diverso fra infanzia e ambiente naturale, fra
grado di veicolare messaggi di vario tipo e in           insegnamento scolastico, pensato per una
modo da raggiungere specifici obiettivi,                 istruzione racchiusa dentro le mura di una
personali, economici o di impresa.
                                                         classe, e un apprendimento che si dovrebbe
In tempi recenti la pianificazione e le modalità         sviluppare nel rapporto con ciò che sta fuori.
di sviluppo delle città hanno preso in
                                                         Giocare outdoor ha trovato sensibilità e
considerazione l’importanza del gioco negli              occasioni diverse: si va dal chiudere il traffico
agglomerati urbani, specialmente delle
                                                         in una determinata strada un certo giorno
periferie che hanno avuto uno sviluppo
                                                         dell’anno, alla costruzione di regolamenti
urbanistico sregolato negli anni Sessanta-
                                                         condominiali che accolgano il gioco nei cortili,
Ottanta del secolo scorso. L’esigenza di
                                                         all’uso degli ambienti esterni delle scuole fuori
rendere più umani gli spazi cittadini, fruibili a        dagli orari scolastici, alle città ludiche, alla
tutti, anche ai bambini, ha trovato proposte,
                                                         realizzazione di campi gioco o di zone
progetti, soluzioni diversificate. In questa             protette. Anche nella scuola – pur con molti
direzione sono fiorite iniziative e movimenti
                                                         limiti – sono stati avviati progetti che
come quelli legati al giocomobile o alle
                                                         prevedono attività di gioco autonomo in spazi
ludoteche (ALI, ASSOLUDO, GioNa…), alle
                                                         aperti.
“città dei bambini”, agli itinerari protetti

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                                                     6
Percorso di lettura

Box 3
Le ludoteche e i ludobus
Acerbi, A., Martein, D., Il gioco è di più: ludoteche e centri per il gioco e l’aggregazione, Junior,
   Bergamo, 2005.
Farné, R. (a cura di), Le case dei giochi: ludoteca, ludobus e processi formativi, Guerini Studio,
   Milano, 1999.
Mori, A., In giro giocando: ludobus, animazione e territorio, La meridiana, Molfetta (Bari), 2002.

I giochi in spazi urbani
Bottari, A., Games and Co. Giochi e giocosilumazioni nella pianificazione urbanistica e
   progettazione: tecniche per la didattica e la ricerca, CELID, Torino, 1977.
Pizzi, P., Giochi di città: manuale per imparare a vivere in una comunità equa e sostenibile, La
   meridiana, Molfetta (Bari), 2004.
Taylor, J.L., I giochi di simulazione nell’organizzazione del territorio, Franco Angeli, Milano,
   1976.

Le città in gioco
Fratoddi, M., Trabona, R., 100 strade per giocare: un manuale per riprendersi la città, CUEN
   Ecologia, Ercolano, 1977.
Novara, D., Passerini, E., La strada dei bambini: 100 giochi di strada, Edizioni Gruppo Abele,
   Torino, 1999.
Tonucci, F., La città dei bambini: un modo nuovo di pensare la città, Zeroseiup, Bergamo, 2015.

5. Giocare oltre i limiti                                di una persona. Essa può avvalersene, ma non
                                                         può limitare i diritti di altri.
Il diritto al gioco, se considerato come
assoluto, può produrre dei risvolti inquietanti.         Il diritto soggettivo applicato al gioco si lega
Nella percezione comune avere un diritto                 alla perdita del limite, nei bambini o negli
significa spesso poter essere liberi di                  adulti, che scelgono di seguire una determinata
esercitarlo secondo il proprio volere. Eppure il         attività ludica. Questa perdita può avvenire per
termine diritto nasce come entità associata              tre diversi motivi: il carattere del gioco,
all’idea di limite. Il diritto è quella disciplina       l’influenza del contesto sociale, la personalità
che regola le norme di una convivenza civile             dell’individuo. Tutti i giochi contengono, in
in un determinato contesto storico. Esiste               misura diversa, l’idea di limite. Può essere un
ovviamente anche il diritto soggettivo, che              limite spaziale, temporale, di abilità, di
viene attribuito a ciascun individuo che                 conquista… Ogni società determina il valore o
appartiene a una determinata comunità, ed                il disvalore di certi limiti ludici: nella storia
«esso può avvalersene senza alcun controllo              dell’umanità, ogni popolo ha dato importanza
esterno». Il diritto soggettivo costituisce il           a determinati tipi di gioco, rispetto ad altri. Il
fondamento giuridico della libertà e del potere          giocatore, da parte sua, è coinvolto nel gioco
                                                         in rapporto alle sue aspirazioni ed esigenze.

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                                                     7
Percorso di lettura

Ma, se è vero che è l’individuo a determinare i           agli altri. Vale la pena ricordare che l’Unesco
perimetri del proprio diritto al gioco, è                 nella Carta dei diritti del bambino ha scritto
altrettanto vero che il tipo di gioco che sceglie         che ogni persona dovrebbe avere «il diritto di
e le spinte che provengono dal “terreno                   non essere un campione» (art. 11).
culturale” (vicino o statuale) possono favorire           I videogiochi (con computer, cellulare o altro)
o meno il grado del proprio impegno.                      e anche i giochi di ruolo non si sottraggono
Se non si considerano tutti e tre questi                  alla deriva individualista. Chi vi si abbandona
elementi assieme (persona, gioco, contesto)               rischia di smarrire il senso di realtà, rischia di
non si capisce perché esistano e si sviluppino            confondere il ruolo nel gioco (con le sue
in tempi diversi giochi estremi, situazioni               potenzialità illimitate), con quello che può
ludiche al limite, deviazioni persistenti che             accadere nella vita quotidiana. La passione per
oggi vengono definite con il termine ludopatie            i videogiochi attraversa tutte le età e riempie
(le persone ritenute in DGA, disturbo da gioco            molto del tempo quotidiano dei bambini e
d’azzardo – giocatori e familiari –, sono circa           degli adolescenti. Esistono molte tipologie di
nove milioni in Italia). Il fenomeno riguarda             videogiochi, ma tutti stimolano il superamento
sia gli hobby, sia i giochi propriamente detti,           di limiti (livelli) che diventano sempre più
sia gli sport. Tutte e tre queste tipologie hanno         complessi e articolati.
confini indefiniti, anche se nel linguaggio               I giochi che sono oggi enormemente diffusi e
comune vengono considerate tre attività                   sotto la lente di osservazione sono i giochi di
distinte.                                                 scommessa e di azzardo (gambling), i newslot,
Negli sport estremi il giocatore è solo. Solo di          le scommesse virtuali, le videolotterie (VTL)
fronte al suo desiderio di andare oltre ogni              Non c’è edicola che non ne contenga una gran
limite: «L’esagerazione è il suo obiettivo. La            varietà. Giochi come Gratta e Vinci, La
morte il suo imprevisto» (Climati, 2005, p. 23,           fortezza ricca, Golden Eggs, Il miliardo, Il
box 4). Egli considera suo “diritto” il porsi alla        villaggio degli Elfi, Prendi tutto e tanti altri,
prova fino a un limite imprecisato, comunque              consentono di giocare sotto la protezione
massimo e superiore a quello di altri. Bungee             benevola del contesto immediato e dello Stato
jumping, base jumping, dry tooling, kite surf,            che recupera ingenti somme di denaro (più di
rafting, stunt, wrestling, sono alcuni dei tanti          cento miliardi di incassi nel 2017, con introiti
nomi di queste attività ludiche, che sono gioco           fiscali di oltre dieci miliardi).
a tutti gli effetti per i giovani che li praticano.
La loro terminologia inglese ci indirizza verso
una cultura che privilegia l’individualismo e il
bisogno di essere superiori (supereroi) rispetto

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                                                      8
Percorso di lettura

Box 4
I giochi estremi
Bencivenga, E., Giocare per forza: critica alla società del divertimento, Mondadori, Milano, 2001.
Benelli, C., Vedova, E., Giochi e scommesse tra diritto comunitario e diritto amministrativo
   nazionale, Giuffrè. Milano, 2016.
Climati, C., I giochi estremi dei giovani, Paoline, Milano, 2005.

Le ludopatie
Buzzi, A., Il gioco come droga, Sovera edizioni, Milano, 2013.
Iurilli, C., Giochi e scommesse: la ludopatia: il contratto, le tutele, la responsabilità sociale, RES,
   Pontedera, 2016.
Pracucci, C., All in: il gioco d’azzardo patologico, Alimat edizioni, Cesena, 2010.

Giochi virtuali
Bittanti, M. (a cura di), Per una cultura dei videogames, Unicopli, Milano, 2004.
Giuliano, L., Areni, A., La maschera e il volto: il mondo virtuale e sociale dei giocatori di ruolo,
   Proxima, Roma, 1992.
Viola, F., Gamification: i videogiochi nella vita quotidiana, Viola editore, Roma, 2011.

Giocare a scommettere
Franchina, F., I segreti del Gratta e Vinci, Youcanprint-self publishing, 2013.
Forleo, C., Mignesco, G., Lose for Life: come salvare un Paese in overdose da gioco d’azzardo,
   Altraeconomia, Milano, 2017.
Zavattiero, C., Lo Stato bisca Gratta e Vinci: la nazione è malata di gioco: il ruolo della politica e
   della malavita in un mercato che non conosce crisi, Ponte alle Grazie - Salani editore, Milano,
   2010.

6. Il diritto di essere diversi                         grandi esercitavano la loro autorità insegnando
                                                        ai più piccoli e – anche se talvolta abusavano
Affermare il diritto al gioco non può limitarsi a
                                                        del loro potere – subivano il controllo del
dare spazi e tempi perché un bambino possa
                                                        gruppo e, come gli altri, dovevano accettare le
giocare. Giocare significa la possibilità di
                                                        regole       del      gioco.       L’educazione
sperimentare le proprie capacità, quelle di
                                                        istituzionalizzata ha separato nettamente i
confrontarsi con altri, quelle di mettere in luce
                                                        grandi dai piccoli, le femmine dai maschi e li
punti bui o luminosi del proprio essere, quelle
                                                        ha separati in classi distinte. I più grandi
di imparare a gestire autonomia e giudizio.
                                                        giocano con i grandi, i più piccoli hanno tempi
Nella tradizione ludica dei ragazzi, il gruppo di
                                                        e spazi a loro riservati. Solo in tempi recenti,
gioco era un fondamentale e potente maestro
                                                        con le classi miste, la mixité si è fatta strada,
di vita. I gruppi erano generalmente piccoli,
eterogenei per età e anche per sesso. I più

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                                                    9
Percorso di lettura

anche se i sessi rimangono distinti in certi tipi        che competere, deriva dal latino con-petere,
di gioco.                                                fare, andare, dirigersi assieme, significa usarsi
                                                         l’un l’altro per capire dove stanno i pregi e i
Questa separazione è figlia di un pensiero che
                                                         limiti personali. Per conoscersi occorre
deriva da una certa immagine del gioco e delle
                                                         confrontarsi, ma con lo spirito dell’ultimo
sue finalità. Poiché i giochi sono soprattutto
                                                         giocatore di Go, il quale, essendo stato
momenti di competizione, appare corretto che
                                                         sconfitto in una partita dopo giorni e giorni di
si confrontino fra loro quei giocatori che
                                                         lotta contro l’anziano avversario, si alzò, poi si
hanno una stessa forza e una pari competenza.
                                                         inchino all’avversario e disse: «Grazie di aver
Così i piccoli giocano con i piccoli, le
                                                         giocato con me». Senza l’avversario non
femmine fanno squadra con altre ragazze, i
                                                         avrebbe potuto sperimentare ciò che sapeva o
maschi fanno altrettanto e i diversamente abili
                                                         non sapeva fare. Era un avversario alleato,
possono avere anche loro una squadra e
                                                         perché serviva a lui per meglio comprendere le
magari un campionato e una olimpiade a essi
                                                         proprie capacità e le proprie debolezze.
riservata. Il modello è apparentemente
democratico: per garantire una maggiore                  Divisione per competenze e competizione
uguaglianza e chance di vittoria, occorre che i          escludente sono due derive del gioco. E sono
contendenti, alla partenza, siano il più                 anche i due modelli che conducono a
possibile di pari peso. Non si gioca a calcio            considerare tutti i giochi infantili come
con una squadra che ha sin dall’inizio una               preparatori agli sport. Un errore di ottica che
disparità numerica dei giocatori, così come si           ha ragioni sul piano del costume e
prevede lo stesso numero di giocatori in tutti i         dell’economia, ma che non ha validità
giochi a squadra che vengono oggi praticati. In          scientifica. La prasseologia motoria ha
questo modo si escludono automaticamente                 mostrato da tempo che la differenza fra un
anche tutti quei giochi che presentano                   gioco di regole infantile e uno sport sta nella
caratteristiche “diverse” da quelle socialmente          rigidità delle regole e nella estromissione dei
riconosciute (giochi dissimmetrici, giochi               giocatori dalla possibilità di variarle e
paradossali, giochi a doppio contratto                   modellarle secondo le proprie esigenze. I
ludico…).                                                giochi dell’infanzia consentono ai giocatori di
                                                         essere proprietari delle regole; quelle dello
Questa distinzione è frutto di un errore che
                                                         sport sono di proprietà delle federazioni o dei
accomuna molti: nel gioco è indispensabile
                                                         club che le definiscono in funzione degli
vincere su qualcuno. Non si può certo negare
                                                         spettatori e secondo categorie di livello di
che il gioco sia confronto, che sia anche
                                                         abilità. I diversi possono sentirsi uguali, ma
scontro fra persone o gruppi, ma l’idea di un
                                                         solo con altri diversi uguali a loro. Il diritto a
gioco     esclusivamente      competitivo    ed
                                                         essere diversi dovrebbe contenere anche il
escludente (per chi perde) è frutto di una
                                                         diritto a poter giocare con altri “diversi”. Ma
inespressa adesione a un modello sociale
                                                         questo non ci è dato, in un contesto che
economico – e non solo – competitivo,
                                                         considera il gioco esclusivamente come lotta
modello che caratterizza la società del nostro
                                                         tesa alla vittoria e alla sconfitta di qualcun
tempo. Non che le gare ludiche non ci siano
                                                         altro.
mai state. Il gioco possiede anche una indubbia
componente competitiva, ma occorre ricordare

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Percorso di lettura

Box 5
I giochi di tradizione
Associazione giochi antichi, Giochi tradizionali d'Italia, Ediciclo, Verona, 2015.
Lavaroni, D., Sciarrini, D., Dizionario dei giochi popolari in Friuli, Kappa Vu, Udine, 1999.
Turano, P., Enciclopedia dei giochi tradizionali, Jonia, Cosenza, 2004.

Diversità ludiche
Loos, S., La valigia dei giochi, Junior, Bergamo, 2007.
Relazioni in gioco: trentatré giochi della tradizione internazionale, Kaleidos, Faenza, 2013.
Unicef, Giochi del mondo la loro storia: come costruirli, come giocarli, Unicef, Roma, 1983

Scienza dell’azione motoria
Ferretti F., Educazione in gioco: giochi tradizionali, sport e valori educativi alla luce di una nuova
   scienza: la prasseologia motoria, Casagrande, Bellinzona, 2016.
Parlebas, P., Giochi e sport: corpo, comunicazione e creatività ludica, Il capitello, Torino, 1997.
Staccioli, G., Il gioco e il giocare: elementi di didattica ludica, Carocci, Roma, 2011.

7. Il diritto degli esclusi                             ghettizzazione del gioco restituendo alle
                                                        attività ludiche la loro funzione di crescita e di
Tra le “situazioni” di limitazione o privazione
                                                        conoscenza delle risorse personali e dei propri
del diritto al gioco, sulle quali anche i
                                                        limiti, oltre che di divertimento con o senza i
documenti ufficiali che saranno indicati nel
                                                        pari.
prossimo paragrafo ribadiscono la necessità di
una riflessione, troviamo quella dei bambini            Un esempio interessante è fornito dai parchi
con disabilità. Preme qui evidenziare che i             inclusivi. Al momento in Italia sono 50 i
diversi contesti considerati non sono utilizzati        luoghi in cui tutti i bambini possono giocare
con funzione di etichetta e non possono essere          insieme, in assenza di barriere architettoniche.
rappresentativi delle storie di ogni singola            Tutto è pensato (percorsi sensoriali, spazi per
persona, ma utili in un quadro d’insieme,               l’orticoltura, scivoli) per permettere ai bambini
spunto per ulteriori approfondimenti.                   con le loro diverse abilità e disabilità di
                                                        giocare insieme ai propri familiari e agli altri
I bambini con disabilità corrono il rischio di
                                                        bambini.
essere identificati con la loro disabilità. È
invece necessario riconoscere la dignità e il           Anche i bambini ospedalizzati sono stati
diritto all’autodeterminazione della persona, in        equiparati per molto tempo alla loro malattia.
un processo di inclusione che vede il diritto al        Il gioco è stato inizialmente introdotto nelle
gioco e il valore di quest’ultimo come                  cliniche per l’infanzia soprattutto con valore
elementi fondamentali. Ci sono luoghi e                 ricreativo. Col tempo ha iniziato a essere visto
associazioni che cercano di evitare la                  come portatore di un valore educativo più

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Percorso di lettura

ampio. Inizialmente il gioco è stato inserito             penitenziari con misure cautelari attenuate,
con l’implementazione di spazi dedicati e                 all’interno dei quali la polizia penitenziaria in
curati nei primi programmi chiamati Child life,           borghese e altre figure con funzione educativa
poi si è arrivati fino a un primo Hospital                possono garantire un ambiente maggiormente
PlayScheme che è stato aperto a Londra nel                protetto rispetto a quello del carcere. Oltre agli
1963 da David Harris e Susan Harvey, una                  ICAM dovrebbero esserci le case famiglia
consulente di Save the Children, riconosciuta             protette, cioè strutture esterne di tipo familiare
come colei che ha introdotto l’utilizzo del               comunitario destinate all’espiazione sia di
gioco in ospedale con valore educativo e                  misure cautelari che alternative, destinate a
terapeutico. Il bambino in ospedale torna                 coloro che non hanno possibilità di espiare la
gradualmente ad assumere un ruolo attivo. Il              propria condanna presso la propria casa. A
gioco diviene un elemento di normalità                    giugno 2017 erano 30 i bambini presenti
all’interno di una condizione che ha portato il           all’interno delle carceri e 27 quelli presenti
bambino in un ambiente che viene vissuto                  negli ICAM di Milano, Venezia, Torino e
come estraneo e pauroso. Il gioco garantisce              Lauro. Ostacoli finanziari non hanno permesso
una continuità nella crescita del bambino,                l’utilizzo delle due case famiglia presenti sul
mettendolo al riparo da possibili regressioni o           territorio italiano (Milano, Roma).
interruzioni che possono esserci a causa della            L’attesa legge 103/2017 prevede la possibilità
malattia e dell’ospedalizzazione.                         della sospensione della pena per la detenuta
Il riconoscimento del diritto al gioco in                 fino al compimento del primo anno di età del
ospedale è avvenuto all’interno del lento                 bambino. Il protocollo d’intesa tra Ministero
processo di umanizzazione, tuttora in corso,              della Giustizia, Autorità garante per l’infanzia
grazie al quale si è passati da un’ottica                 e l’adolescenza e Bambinisenzasbarre onlus –
assistenzialistica a una di cura dei bisogni e            Carta dei figli di genitori detenuti – approvato
delle risorse che riconoscono l’unicità di ogni           nel 2016, cerca di difendere i diritti dei
persona. Tale processo iniziato con la Carta di           bambini in una condizione di vita poco adatta
EACH (European Association for Children in                alla loro crescita e non da loro scelta.
Hospital) ha portato all’elaborazione nel 2008,           All’interno dei limiti derivanti dalla
da parte di Abio Italia in collaborazione con             detenzione è possibile per i minori uscire
Società italiana di pediatria, della Carta dei            all’esterno grazie al contributo dei volontari di
diritti dei bambini e degli adolescenti in                varie associazioni (Telefono Azzurro 1,
ospedale che stabilisce anche degli standard di           Bambinisenzasbarre…). Sono inoltre presenti
qualità misurabili, che i reparti pediatrici degli        ludoteche e momenti dedicati al gioco.
ospedali dovrebbero essere tenuti a controllare.          Le tante facce dell’esclusione è il titolo del
L’attenzione olistica per il bambino si è                 rapporto pubblicato da Save the Children il 30
sviluppata a partire dagli studi di Robertson             maggio 2018, che individua i fenomeni che
del 1960 sugli effetti dell’istituzionalizzazione.        sono causa di una negazione del diritto
Una       delle     tante     condizioni       di         all’infanzia e al gioco. Per 1,2 miliardi di
istituzionalizzazione è quella dei figli di madri         bambini nel mondo l’infanzia è a rischio a
in carcere. Dopo il richiamo della Corte di               causa della povertà. Ogni giorno più di 15.000
Strasburgo per le condizioni di vita nelle                bambini muoiono prima di aver compiuto 5
carceri italiane, è stata approvata la legge              anni, a causa di malnutrizione e assenza di
62/2011 che consente misure alternative al                farmaci e di condizioni igienico sanitarie
carcere per le madri di minori fino a 6 anni di           favorevoli. L’84% dei bambini che non hanno
età (estensibili a 10). Le misure alternative
previste sono gli ICAM (Istituti a custodia               1
                                                            http://www.azzurro.it/it/cosa-facciamo/sul-
attenuata per madri detenute), ovvero istituti            territorio/progetto-bambini-e-carcere-

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                                                     12
Percorso di lettura

accesso alla scuola vivono in Paesi poveri, 152             cuochi, mentre bambine e ragazze vengono
milioni lavorano, 40 milioni di bambini vivono              costrette a rapporti sessuali o a matrimoni
in Paesi in guerra, 250.000 sono coinvolti a                forzati.
vario titolo nei conflitti: soldati, spie, facchini,

Box 6
(Ultimo accesso alle risorse elettroniche: 28/08/2018)
Il gioco e la disabilità
Canevaro, A., (a cura di) L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Erickson, Trento,
   2007.
Larocca F., Nei frammenti l’intero: una pedagogia per la disabilità, Franco Angeli, Milano, 2013.
Protti, Claudia., Bedetti, Raffaella, Parchi per tutti http://www.parchipertutti.com/

Il gioco in ospedale
Capurso M., Gioco e studio in ospedale: creare e gestire un servizio ludico-educativo in un reparto
   pediatrico, Erickson, Trento, 2001.
Filippazzi G., Un ospedale a misura di bambino, Franco Angeli, Roma, 2004.
Fondazione ABIO Italia, SIP, Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale, 2007.
   Online:
https://abio.org/images/abio/Varie/Carta_dei_Diritti_ABIO_SIP.pdf
Hales-Tooke, A., Harvey, S., Play in hospital, Faber and Faber, Londra, 1972.
Robertson, J., Bambini in ospedale, Feltrinelli, Milano, 1973.

Bambini in carcere
Costanzo G., Madre e bambino nel contesto carcerario italiano, Armando Editore, Roma, 2013.
Forcolin C., Mamme dentro. Figli di donne recluse: testimonianze, riflessioni e proposte, Franco
  Angeli, Milano, 2016.
Ministero della giustizia, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Bambinisenzasbarre onlus,
  Carta dei figli dei genitori detenuti, 2016. Online:
   http://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/Protocollo%20Bambinisenzasbarre_6settembre2016.pdf

Bambini invisibili
Benevene P., Il lavoro minorile Conoscere il fenomeno, Maggioli Editorie, 2012
Elamé E., Pedagogia & città interculturale. Matrimoni forzati, tratta degli esseri umani e crimini
   d'onore. Nuove sfide per la pedagogia interculturale, Pensa multimedia, Lecce, 2014
Hutton K., Il bambino soldato, Mondadori, Milano, 2017.
Save the Children, The many faces of exclusion, 2018. Online:
https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/le-tante-facce-dellesclusione
Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo http://www.atlanteguerre.it/

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Percorso di lettura

8. Il diritto al gioco                                   impegnano a presentare rapporti periodici al
                                                         Comitato sui diritti dell’infanzia (entro 2 anni
Il primo strumento in assoluto nel quale si fa
                                                         dalla ratifica, successivamente ogni 5) sullo
cenno a una distinzione tra bambino e adulto è
                                                         stato di avanzamento nel proprio Paese
la Convenzione sull’età minima del 1919,
                                                         dell’applicazione di quanto approvato.
adottata dalla Conferenza internazionale del
                                                         Nell’art. 31 della Convenzione si afferma, per
lavoro, che fissava a 14 anni l’età minima
                                                         la prima volta a livello internazionale, il diritto
prevista per l’assunzione nel settore
                                                         al gioco.
industriale. Nel 1924 la Lega della Nazioni
                                                         Nel 2013 è stato pubblicato il Commento
elaborò la Dichiarazione dei diritti del
                                                         generale n. 17 dal titolo Il diritto del fanciullo
bambino (Dichiarazione di Ginevra). Tale
                                                         al riposo, al tempo libero, al gioco, alle
documento, pur riconoscendo al bambino per
                                                         attività ricreative, artistiche e cultural. Il testo
la prima volta dei diritti e delle necessità
                                                         mette in luce lo scarso riconoscimento dato
materiali e affettive, si presenta con un’ottica
                                                         all’art. 31 dagli Stati membri, dove si rileva
assistenzialistica e di sola protezione del
                                                         una mancata consapevolezza dell’importanza
minore. Grazie alla Carta dell’infanzia
                                                         del gioco, del riposo, del tempo libero e delle
elaborata nel 1942 a Londra dalla Ligue
                                                         attività artistiche e culturali. Lo scarso
Internationale pour l’Education Nouvelle, si
                                                         riconoscimento del valore del gioco come
iniziano a prendere in considerazione anche le
                                                         diritto essenziale di crescita si accompagna a
necessità non assistenziali del bambino.
                                                         un inappropriato investimento, a una carente
La Dichiarazione di Ginevra insieme alla                 protezione legislativa e anche a una scarsa
Dichiarazione dei diritti umani del 1948                 attenzione al bambino nelle programmazioni
rappresenta la base sulla quale viene redatta            nazionali e locali. In particolare, dove sono
nel 1959 la Dichiarazione dei diritti del                presenti degli investimenti, questi sono rivolti
fanciullo dall’Assemblea generale delle                  ad attività strutturate. L’invito è invece a
Nazioni Unite. Gli Stati aderenti si impegnano           creare spazi e tempi per il gioco libero, per la
da un punto di vista morale all’applicazione e           cui realizzazione vengono fornite precise
alla diffusione del testo che, anche se non ha           indicazioni riguardo gli obblighi e le
valore giuridico e non implica quindi impegni            modifiche che gli Stati firmatari dovrebbero
precisi da parte degli Stati firmatari,                  considerare. Il Commento sancisce la necessità
costituisce un punto di riferimento importante           del gioco, mettendolo in relazione con il diritto
dei diritti dell’infanzia.                               alla vita e alla sopravvivenza, alla salute, alla
Sarà la Convenzione ONU sui diritti del                  corretta nutrizione, istruzione e non
fanciullo del 1989 a sancire due importanti              discriminazione.
novità. La prima è la trasformazione dello               In Italia, dove già nel 1967 era stata prodotta la
stereotipo culturale che vede il bambino come            Carta dei diritti del fanciullo al gioco e al
minore, perché si trova in uno status di                 lavoro dal Comitato italiano per il gioco
inferiorità da un punto di vista personale e             infantile, la Convenzione è stata ratificata e
giuridico. Al bambino viene riconosciuto il              resa esecutiva il 21 maggio 1991 con la legge
diritto alla sua totalità come persona e a essere        n. 176 2.
membro attivo della società. La seconda è il
valore giuridico vincolante della Convenzione:           2
gli Stati aderenti (196 a oggi) si impegnano ad            Per un commento alla Convenzione cfr. Petricca, D.,
                                                         All the invisible children. Appunti sulla Convenzione
attuare provvedimenti legislativi, economici e           internazionale sui diritti dell’infanzia e
sociali per l’attuazione di quanto scritto nella         dell’adolescenza, Unicef, XIX Corso universitario
Convenzione. Secondo l’art. 44 della                     multidisciplinare di Educazione allo sviluppo,
Convenzione stessa, gli Stati parti si                   Università La Sapienza di Roma, 2009. Online:
                                                         www.infanziaineuropa.eu/lib/d.php?c=ijswO

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Percorso di lettura

1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il                    pubblico risulta ancora scarso. Riguardo la
diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi                  valorizzazione dell’attività ludica, appare
al gioco e ad attività ricreative proprie della                   interessante segnalare la legge regionale del
sua età e a partecipare liberamente alla vita                     Friuli Venezia Giulia dell’11/10/2017, n. 33,
culturale ed artistica.                                           Norme per la promozione del diritto al gioco e
                                                                  all’attività         ludico-ricreativa-motoria,
2. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il
                                                                  pubblicata nel BUR n. 41 della Regione Friuli
diritto del fanciullo di partecipare pienamente
                                                                  Venezia Giulia ed entrata in vigore il 1°
alla vita culturale e artistica e incoraggiano
                                                                  gennaio 2018 che prevede finanziamenti
l'organizzazione, in condizioni di uguaglianza,
                                                                  economici regionali per «gli interventi e le
di mezzi appropriati di divertimento e di
                                                                  iniziative che intendono promuovere il diritto
attività ricreative, artistiche e culturali.
                                                                  al gioco e all'attività ludico-motoria-
Il riconoscimento del valore formativo del                        ricreativa».
gioco e i conseguenti interventi legislativi ed
                                                                  La poca attenzione alla cultura ludica emerge
economici raccomandati nel Commento
                                                                  anche nell’assente rilevazione delle abitudini
generale n. 17 trovano anche in Italia scarsa
                                                                  connesse al gioco presentate dall’Istat. Gli
attenzione, come emerge dai rapporti di
                                                                  ultimi dati risalgono al 2011. Oltre il 98% dei
aggiornamento sul monitoraggio della
Convenzione sui diritti dell’infanzia e                           bambini in età 6-10 anni giocano
                                                                  prevalentemente a casa propria, solo il 25% in
dell’adolescenza in Italia e, in particolare, dal
3° Rapporto supplementare alle Nazioni Unite                      giardini pubblici, neanche il 15% su prati e
sul monitoraggio della Convenzione sui diritti                    poco più del 6% in strade poco trafficate;
dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia,                       diminuiscono i giochi di movimento (sport
prodotto e diffuso nel novembre 2017 dal                          escluso), dal 58% del 1998 al 54% di oggi,
Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti                   coerentemente con il fatto che oltre il 65%
dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo                          gioca prevalentemente con fratelli/sorelle o
CRC): un network attualmente composto da 96                       parenti (molti i nonni) e che aumentano i
soggetti del terzo settore, che da tempo si                       giochi sedentari.
occupano attivamente della promozione e
tutela     dei     diritti    dell’infanzia     e
dell’adolescenza ed è coordinato da Save the
Children Italia 3.
Il gioco, come si è detto, è fortemente limitato
e influenzato dall’intervento adulto a scuola
come a casa. Anche nella creazione di servizi
socio-educativi e ricreativi, riconosciuta dalla
legge 285/1997 e che avviene a opera di enti
appartenenti al terzo settore, l’investimento

3
  [ndr] Per una visione di sintesi delle politiche e dei
programmi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza
realizzati dal Governo italiano nel periodo 2008-2016, si
veda anche il V e VI Rapporto al Comitato ONU sui
diritti del fanciullo, realizzato dal Centro nazionale di
documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza.
Online:
https://www.minori.it/sites/default/files/allegati/Rapport
o_ONU_integrazioni_Osservatorio_PerPubblicazione.p
df

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Percorso di lettura

I principali atti di indirizzo sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
(Ultimo accesso alle risorse elettroniche: 28/08/2018)

Comitato italiano per il gioco infantile, Carta dei diritti del fanciullo al gioco e al lavoro, 1967.
   Online: http://www.lettereadioealluomo.com/carta_dirittil_fanciullo_giocolavoro.htm
Ligue internationale pour l’education nouvelle, Carta dell’infanzia, Londra, 1942.
Nazioni Unite, Assemblea Generale, Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, New York, 1989.
   Online:
   http://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/documenti/Convenzione_diritti_infanzia_adole
   scenza_autorita.pdf
Società delle Nazioni, Dichiarazione dei diritti del fanciullo, Ginevra, 1924. Online:
   http://images.savethechildren.it/f/download/CRC/Co/Convenzione_1924.pdf
UN. Committee on the rights of the child, General comment no. 17 (2013) on the right of the child
   to rest, leisure, play, recreational activities, cultural life and the arts (art. 31). Online:
   http://dag.un.org/handle/11176/307926

10 testi di base attorno al gioco
Bateson, G., “Questo è un gioco”: perché non si può mai dire a qualcuno “gioca!”, Raffaello
   Cortina, Milano, 1996 (ed. or. The message “This is play”, Macy Foundation, 1956).
Bondioli, A., Gioco e educazione Il gioco tra adulto e bambino…, Franco Angeli, Milano, 2002.
Bruner, J.S., Jolly, A., Sylva, K., Il gioco: La prospettiva evoluzionistica (I); Il gioco in relazione
   agli oggetti e agli strumenti (II); Gioco e realtà sociale (III); Il gioco in un mondo di simboli
   (IV), Armando, Roma, 1981 (ed. or. Play, Penguin, Harmondsworth, 1975).
Caillois, R., I giochi e gli uomini: la maschera e la vertigine, Nuovo portico Bompiani, Milano,
   1981 (ed. or. Les jeux et les homes: le masque et le vertige, Gallimard, Paris, 1967).
Cambi, F., Staccioli, G., Il gioco in Occidente: storia, teorie, pratiche, Armando editore, Roma,
   2007.
Carse, J.P., Giochi finiti e infiniti: la vita come gioco e come possibilità, Mondadori, Milano, 1987
   (ed. or. Finite and infinite games, 1986).
Fink E., Oasi della gioia: idee per una ontologia del gioco, Rumma, Salerno, 1969 (ed. or. Oase
   des gluks, Karl Alber, Freiburg, 1957).
Huizinga, J., Homo ludens, Einaudi, Torino, 1979 (ed. or. Homo ludens. Versuch einer Bestimmung
   des Spielelementes der Kultur, Pantheon Akademische Verlkagsanstalt, Amsterdam, 1939).
Parlebas, P., Giochi e sport, Il capitello, Torino, 1997.
Winnicott, D.W., Gioco e realtà, Armando, Roma, 1974 (ed. or. Playing and reality, Tavistok Pub.,
   London, 1971).

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Percorso filmografico

Cinema e diritto al gioco

Annamaria Poli
Ricercatore e docente di Cinema e arti visive al Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione
"Riccardo Massa" dell'Università degli studi di Milano Bicocca

   1. Premessa
Il diritto al gioco è uno dei diritti citati nella                costantemente a mantenere viva l’attenzione e
Convenzione internazionale ONU firmata e                          l’interesse su questa tematica.
approvata nel 1989 per riconoscere e tutelare i                   In particolare il cinema, grazie al supporto di
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 1.                       enti e istituzioni pubbliche, è costantemente
Da quando la Convenzione internazionale sui                       presente     sul      territorio nazionale     e
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata                  internazionale per promuovere e diffondere
firmata, ogni anno, in tutto il mondo, si                         opere cinematografiche di qualità sul tema dei
commemora tale evento con l’obiettivo di                          diritti umani. Queste opere sono realizzate da
ricordare, diffondere e applicare il contenuto                    registi che propongono un cinema critico,
degli articoli che la compongono in modo da                       caratterizzato da un forte impegno sociale. Gli
tutelare e migliorare la vita delle future                        autori dei film raccontano storie che
generazioni. Tutto ciò per affermare che «il                      sostengono e promuovono la difesa e il
riconoscimento della dignità inerente a tutti i                   rispetto dei diritti umani 3.
membri della famiglia umana, nonché                               Tra       le       numerose      manifestazioni
l’uguaglianza, e il carattere inalienabile dei                    cinematografiche si citano alcune che da
loro diritti sono le fondamenta della libertà,                    tempo sono organizzate e realizzate sul
della giustizia e della pace nel mondo»2.                         territorio italiano: il Festival del Cinema
Sia i media in generale, sia i musei, le scuole e                 Africano, d’Asia e America Latina organizzato
numerose altre istituzioni si prodigano                           dal COE (Centro orientamento educativo) 4 di
                                                                  Milano, il Festival del Cinema dei diritti
                                                                  umani 5 di Napoli, il Festival internazionale di
1
  Il 20 novembre del 1989 fu approvata a New York                 Cinema e diritti umani di Cremona e la
City dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite un
primo testo della Convenzione internazionale sui diritti
                                                                  3
dell’infanzia e dell’adolescenza The International                  Enrico Cammarata, Cinema e diritti umani. Una breve
Convention on the Rights of the Child. Il 27 maggio               storia, Lampi di Stampa, 2013.
                                                                  4
1991 con la legge n. 176 venne ratificata dall’Italia e             Il COE di Milano è un'associazione impegnata in Italia
depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991            e in altri Paesi del mondo nella formazione di uomini
L’Unicef Italia sottolinea che sarebbe preferibile                validi per una società più libera e solidale, rinnovata
                                                                  nella cultura. Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e
tradurre il termine in inglese “child” anziché con
                                                                  America Latina è un appuntamento storico per gli
fanciullo”, con “bambino, ragazzo e adolescente”. In
                                                                  appassionati del cinema del Sud del mondo, interamente
questa data fu approvato un testo che in seguito è stato          dedicato alla conoscenza della cinematografia, delle
arricchito con più articoli. Da questa data i popoli delle        realtà e delle culture dei Paesi dell’Africa, dell’Asia e
Nazioni Unite hanno ribadito, nella loro Convenzione,             dell’America Latina. Oltre 50 nazioni rappresentate,
la loro fede nel rispetto dei diritti fondamentali                circa 80 tra film e video proiettati.
                                                                  5
dell’uomo.                                                          Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è
2
  Testo tratto da Convenzione sui diritti dell’infanzia e         organizzato, promosso e coordinato dall’associazione
dell’adolescenza, Comitato italiano per l’Unicef, Roma,           Cinema           e         Diritti     di         Salerno
2004, p. 3.                                                       (http://www.cinenapolidiritti.it).

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