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IL MONDO IN UN BICCHIERE. CHAMPAGNE LE BOLLICINE CHE DA SEMPRE SI BEVONO PER FESTEGGIARE Quando si celebra un matrimonio, si festeggia una laurea, la nascita di un figlio o promozione di carriera, quando si celebra un evento speciale o si brinda al nuovo anno, la bottiglia più prestigiosa da stappare è immancabilmente lo champagne Di Micol Bonazzoli CLIMA E TERRITORIO Lo champagne – che appartiene alla famiglia dei vini effervescenti ed è indiscutibilmente il più famoso al mondo – si produce esclusivamente nell’omonima regione francese, 150 km a est di Parigi. Delimitata da una legge del 1927, l’area di produzione si estende per poco più di 34.300 ettari.
Il territorio, ricco di fascino, vallate a vigneti e suggestivi paesaggi della tipica campagna francese, comprende 319 comuni suddivisi in 5 dipartimenti. È l’ultimo confine nel quale – per ragioni climatiche – può avvenire la crescita dell’uva, prima dei grandi freddi del nord. Nella regione della Champagne si organizzano viaggi turistici ed escursioni con visita e degustazione nelle cantine più famose, lungo chilometri di gallerie sotterranee, milioni di
bottiglie preziosamente conservate al riparo dalla luce e dal calore. A Reims o a Épernay, le visite alle cantine delle più celebri maison de champagne sono un must. NATO DAL GENIO DI UN FRATE Lo champagne è uno dei pochi vini ai quali è stato attribuito un inventore, l’abate benedettino Dom Pierre Pérignon. Intorno al 1670 il giovane monaco benedettino giunse all’abbazia d’Hautvillers, vicino a Épernay, con l’incarico di tesoriere: trovò il convento e le vigne in uno stato di totale abbandono e si adoperò per rimetterle in sesto. Negli anni il processo di produzione ha subito numerosi perfezionamenti che lo hanno reso un prodotto di eccellenza mondiale.
Lo champagne viene prodotto dalla mescolanza di tre uvaggi: pinot noir, pinot meunier e chardonnay. Il metodo champenoise consiste principalmente nell’operare una doppia fermentazione: la prima del mosto, nel tino, la seconda del vino (ottenuto dalla prima fermentazione), nella bottiglia. La raccolta è manuale (il disciplinare vieta l’uso delle macchine vendemmiatrici), la spremitura viene effettuata con torchi tradizionali o pneumatici (presse), l’indicazione del
millesimo, (possibile ma non obbligatorio) avviene solo quando sono riuniti vini dello stesso anno. È generalmente segno di una grande qualità. Il tappo di sughero delle bottiglie di champagne è caratteristico per la forma a fungo che assume dopo la stappatura.
CURIOSITÀ SULLO CHAMPAGNE Lo Champagne è il solo vino che rende una donna bella dopo averlo bevuto, diceva la Marchesa di Pompadour; grande appassionato era anche Napoleone Bonaparte il quale, oltre a contribuire alla sua diffusione nel mondo, sosteneva: “Non posso vivere senza lo champagne, in caso di vittoria lo merito; in caso di sconfitta, ne ho bisogno”. Divertente la definizione di Winston Churchill, accanito sostenitore il quale raccontava che il miglior champagne “è quello freddo, secco e gratis”.
Con forti picchi di consumo soprattutto durante le feste di fine anno, lo champagne rappresenta un business di proporzioni colossali. Nel mondo se ne stappano ogni anno oltre 330 milioni di bottiglie. COME BERE LO CHAMPAGNE Ostriche e champagne, caviale e champagne, aragosta e champagne. Un vino raffinato e indubbiamente costoso – che si abbina a qualunque cibo – ma soprattutto si presta per celebrare eventi festosi e di rilievo.
Lo champagne va servito freddo, ma non ghiacciato, prevalentemente fra o 6 e 10 gradi. Contrariamente alla tradizione che suggerisce di ordinarne una coppa, lo champagne si degusta in un calice a forma di tulipano, per permettere alle bollicine di mostrarsi al meglio e agli aromi di sprigionarsi DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ EUROPEE DA VISITARE NEL 2019. (Parte 3) HELSINKY e LIONE – di Cesare Zucca – Paesi diversi, diverse città, tutte con un comune denominatore: la passione per la buona tavola, le ricette della tradizione e le specialità gastronomiche. Dopo Lisbona, Matera, Lubiana, Sibiu, Cracovia e il Sud Egeo, oggi vi porto a Helsinky e Lione, che nel 2019 ospiranno festival,
competizioni, ristoranti, chef stellati, ristoratori e tavole imbandite all’insegna del gusto. HELSINKY, Finlandia. Il 2019 evidenzierà la naturalezza e la semplicità della tavola finlandese. La capitale è una città ricca di storia culinaria e vanta alcuni ristoranti datati 18 esimo secolo. Nei mercati troverete prodotti stagionali, pesce, carni, latticini, verdure, cereali e prelibatezze tipiche delle varie regioni. Durante tutto l’anno numerosi festival segnano l’arrivo dei cibi preferiti e dal 11 al 13 Marzo un appuntamento per i buongustai: Gastro Helsinky, dove parteciperanno più di 1000 ristoranti. I finlandesi sono orgoglios dei prodotti nazional a cominciare dalle patate novelle che compaiono in giugno e il cui primo raccolto fa talmente notizia da essere degno di articoli sui giornali. Ottime con aringhe, uova di pesce o giusto una noce di burro, un po’ di aneto e un pizzico di sale. Karjalanpiirakka (tortina salata con patate o riso) rahkapiirakka (torta al formaggio) reikäleipa, (ciambella con il buco) näkkileipä,
(croccante pane di segale da spalmare con burro o formaggio) Infiniti piatti poronkaristys (carne di alce, di orso e di renna) grillimakkara (grandi würstel, alla griglia) leipajuusto (il ‘formaggio dal rumore cigolante’ a base di latte di renna o di capra). Pesce saporito: la famosa aringa del Mar Baltico, servita grigliata o affumicata, il delicatissimo salmone e il kalakucco (pasticcio di pesce rosa lappone). Da Luglio a Ottobre, le celebrazioni rapujuhlat festeggiano i deliziosi gamberi rossi d’acqua dolce considerati veri gioielli culinari. I dolci hanno curiosamente il nome di poeti nazionali come la torta di Runeberg (tortino di Febbraio con pan di zenzero, mandorle e marmellata di lamponi). Luglio e agosto rappresentano la stagione dei mirtilli nei boschi finlandesi. dove troviamo camemoro (bacca arancione ricca di vitamina C) e i panciuti mirtilli blu, ideali per la crostata mustikkapiirakka, Potete liberalmente coglierne quanti ne volete, e magari metterli nel freezer per l’inverno Da masticare a ogni ora il salmiakki (liquirizia salata).
LIONE, Francia Poteva mancare la Francia?
Certo che no. In perfetta sintonia con la grandeur française, Lione vedrà riuniti 24 top chef da tutto il mondo , che il 29 e 30 Gennaio si sfideranno nella gara gastronomica più acclamata, durante la quale dovranno dare il meglio per cercare di vincere il trofeo più prestigioso del mondo della gastronomia: il Bocuse d’Or. Concorre anche l’Italia con il nostro tristellato Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba… auguri Enrico! La kermesse continuerà con gli eventi BIG Biennale Internationale du Gout e Goût de France, dove i visitatori potranno incontrare gli chef, visitare negozi gourmet, scoprire giardini di vegetali e seguire workshop di cucina. Perché Lione? Risponde un’eccellenza, lo Chef stellato Régis Marcon, presidente dell’evento. “Penso che Lione sia la scelta più idonea per ospitare questa manifestazione sopratutto per tre parole chiave: agricoltura, commercio di catering e ricerche nei campo del cibo e della salute” Ma l’abbuffata non finirà, tra festeggiamenti, banchetti e libagioni in Settembre verranno inaugurati 3 musei dedicati al cibo.
Lione è considerata la Capitale Gastronomica della Francia con la più alta presenza di ristoranti stellati e meta prediletta per gli amanti della buona cucina. In Rue de Brest e nel centro potrete trovare molte bouchon, vecchie locande del 18esimo secolo. Cucina ricca e sostenuta , a cominciare dai suoi eccellenti formaggi, tra cui Saint-marcellin, Saint- Félicien, rigotte, Mont-d’Or e Cervelle de canut.
Tra le sue specialità: la salade lyonnaise (insalata verde insaporita con uovo in camicia, pancetta e crostini di pane), la rosette de Lyon (salame essicato), i gratons (ciccioli di maiale), il gateau de foies de volaille (sformato di fegati di pollo) quenelles de brochet (gnocchetti morbidi alla crema Natua) boudin aux pommes (sanguinaccio con mele), gratin de cardons (cardi gratinati), andouillette (salsiccia di stomaco e intestino di maiale), cervelas lyonnais (salsiccia bollita e patate) e l’imperdibile tablier de sapeur (trippa impanata) della famosa pomme dauphine (purea di patate mista a pasta per bignè), foie de veau à la lyonnaise (fegato di vitello). Sosta d’obbligo alla famosa Brasserie Georges, per tre gioielli lionnesi: Tête de Veau Sauce Ravigote, Véritable Andouillette « Maison RAVIER » à la Fraise de Veau e Saucisson Pistaché con salsa à la Mâconnaise. E per un grande finale, gli storici dolci lionnesi: Pogne de Romain (brioche e fiori d’arancia), i bignè Bugnes, le crepes Matefaim e Coussin de Lyon (dolce a base di cioccolato e pasta di mandorle).
INFO Visit Finland BIG Biennale Internationale du Gout Goût de France Brasserie Georges
WEEKEND “ELETTRICO” IN COSTA AZZURRA CON KIA e-NIRO Turismo futuribile per luoghi eleganti, sentendosi “illuminati” per la guida senza emissioni. Con una nuova auto in grado di effettuare anche grandi percorrenze senza rinunce dinamiche Ieri quando siamo arrivati alla meta, il raffinato paesino di Théoule-sur-Mer sulla costa dell’Estérel, c’era un magnifico tramonto che esaltava il contrasto tra le rocce e il mare. Ora con la luce del giorno, possiamo ammirare meglio la costa dell’Estérel. Il lato meridionale del massiccio omonimo, composto da rocce vulcaniche, si snoda tra l’estremo orientale di La Napoule e quello occidentale di Saint-Raphaël e Frejus. Il fascino è nella scarsa o nulla antropizzazione, nell’andamento frastagliato del litorale, nelle splendide formazioni di porfido rosso che discendendo fino al mare formano i caratteristici calanchi. Il tratto più spettacolare è compreso tra Théoule sur Mer e Agay, verso Saint-Raphaël, con diversi punti di sosta panoramica, alcune calette e piccole spiagge. Al centro dell’area, la massima elevazione è rappresentata dai 614 metri del Mont Vinaigre.
Ci rimettiamo alla guida e,senza distrarci troppo dal paesaggio, osserviamo gli interni della particolare crossover coreana, prendendo appunti mentali per esprimere le presenti riflessioni. L’abitacolo presenta qualche profilo blu, che fa tanto elettrico, lungo le cuciture dei sedili e nei profili delle bocchette di aerazione. Seduta comoda, quasi sportiva, all’altezza giusta per l’accesso: valida visibilità, comandi a portata di mano. Sedile posteriore anche per tre e buon bagagliaio, maggiore rispetto a entrambe le Niro “solo” ibride, per la diversa disposizione delle batterie, qui sotto il pianale: limando però un paio di centimetri all’angolazione della gambe. Voglia di guidare veloci È il momento: traffico assente, strada libera, favore di luce,
regolazione su Sport e via. Il peso di 1700 kg circa di e-Niro è ben distribuito, l’assetto lo asseconda, la potenza e la coppia sembrano cancellare una cospicua quota della massa. L’accelerazione è pronta, prontissima: un paio di partenze “sprint” quasi stupiscono, la ripresa è fulminante, nemmeno un motore tradizionale con compressore farebbe di meglio, e il peso del propulsore – oltretutto posto in basso – non è paragonabile a un termico. E si guida davvero forte. La strumentazione è configurabile, davanti al volante con display centrale tra indicatore di potenza erogata (o recuperata) e tachimetro: grafica e contenuti variano anche secondo la regolazione della modalità di guida, Eco+, Eco, Normal e Sport. Al centro della plancia il display da 7 pollici con navigatore mostra lo stato delle batterie e la conseguente gestione dell’autonomia (indicata anche con cerchi distanziometrici sulla mappa secondo i km percorribili), è utile anche per trovare la ricarica più vicina.
Verso il ritorno: con una sola ricarica si può Di nuovo con la luce alle spalle, procediamo lungo l’intera costa dell’Estérel, completando il tragitto fino a Saint- Raphaël, quindi Fréjus e Fréjus Plage. Ci spostiamo verso l’interno: D37 in direzione Nord, quindi autostrada A8 entrata 38 Fréjus, per aggirare il massiccio dell’Estérel e ritornare verso Nizza. Trovando il tempo, tra l’andata e il ritorno, è consigliabile la sosta a La Napoule, per visitare il castello (trecentesco ma ricostruito da Henry Clews, artista e ricchissimo, all’inizio del novecento), che contiene la collezione privata dello stesso. La nostra variante, per non ripetere tutta l’autostrada, è di uscire a La Bocca (n. 41), procedere verso Cannes percorrendo la Croisette, quindi ammirando il paesaggio di Golfe Juan, spingersi lungo la penisola di Juan-les-Pines, dirigendosi ad Antibes. Variante per le vecchie mura, quindi costeggiando il
mare, tornare all’aeroporto. Facciamo i conti: siamo abituati a considerare, per la maggior quota di auto elettriche, l’autonomia dichiarata come un valore da dimezzare. In alcuni casi siamo riusciti a consumare meno energia di quanto previsto, ma con una guida da economy run, eco- rinunciataria a qualsiasi piacere di guida. Non è questo il caso di Kia e-Niro: durante il percorso del nostro weekend, assolutamente misto e senza accortezze, ha mostrato il consumo di 14,9 kWh/100 km, guidando per 2 ore e 10 minuti: media di 50 km/h circa. Possibile fare molto meglio. Importante notare che dall’autonomia iniziale di 374 km la residua era esattamente di 274, confermando il calo pari alla percorrenza e non il doppio come accade solitamente. Quindi un viaggio da Milano a Théoule-sur-Mer sarebbe possibile con una sola ricarica e senza eccessiva attenzione. Il futuro sta arrivando.
Dove Dormire Tiara Miramar Beach Hotel & Spa è sulle rocce, offre vista dai piani alti fino al mare, con accesso diretto e privato. Nove tipologie di camere e suite, per sistemazioni con arredamento e servizio curatissimi, dove il panorama è comunque un fattore preponderante. Stile interno mediterraneo, con tratti moderni (anche molto, ma non sconvenienti) e altri classici; piscina, spa e wellness, per ogni comfort di qualità.
Dove mangiare Varie le possibilità di scelta tra bar e ristoranti, aperti anche in funzione della stagione: Lounge bar, Moya Beach, L’Or Bleu Restaurant, ma la nostra preferenza, come anticipato, cade sul Bistrot M, il cui menu consultabile online è una certezza.
Cucina francese con forte accento mediterraneo (in particolare provenzale) e qualche divagazione verso antipasti di stile spagnolo e, volendo, alcune ricette orientali. Definito “bistronomic restaurant” da bistrot e gastronomic, aggiunge la vista, impagabile, definendo una “linea” propria, il New Riviera Lifestyle. Ideale complemento al fascino del luogo. Tiara Miramar Beach Hôtel & Spa Côte d’Azur 47 Avenue de Miramar, F-06590 Théoule-sur-Mer, Francia (https://miramar-beachspa.tiara-hotels.com/) Compagna di Viaggio KIA e-NIRO Focalizziamo i dati salienti della nuova crossover elettrica coreana, con una scheda sintetica. Lunghezza 438 cm, larghezza 181 cm, altezza 156 cm, capacità di carico da 451 a 1.405
litri. Motore elettrico da 150 kW (204 CV) disponibili da 3.800 a 8.000 giri, con coppia di 395 Nm da 0 a 3.600 giri. Batterie ioni di litio-polimeri da 64 kWh, 356 V, 170 kW e 180 Ah, ricarica con sistema di bordo da 7,2 kW in 9 ore e 35 minuti. Trasmissione con rapporto unico, trazione anteriore. Le prestazioni: accelerazione 0-100 km/h in 7,8 secondi, velocità massima 167 km/h, consumo medio 159 Wh/km e autonomia di 455 km (dati WLTP). Prezzo non ufficiale, ma ipotizzab DOVE LA e-NIRO DIVENTA AZZURRA Una delle prime “elettriche” interessanti che arriveranno in Italia sarà la KIA e-Niro, e noi l’abbiamo provata andando in
Costa Azzurra, una meta classica per chi sa vivere e sa guidare. E su quelle strade la e-Niro si è dimostrata sportiva, dinamica e con qualche sorpresa L’anno dell’elettrificazione è previsto per il 2020. Al momento le vetture totalmente prive di emissioni (locali) sono riservate all’élite, ma sembra che il 2019 veda arrivare diverse nuovi modelli totalmene elettrici, in attesa del fatidico “anno della svolta”. E Weekend Premium ha voluto anticipare il futuro, scegliendo la Kia e-Niro e una destinazione di charme come la Costa Azzurra, mirando in particolare alla meta di Théoule-sur-Mer, esclusiva per frequentazioni e paesaggi e al centro di percorsi attorno al massiccio dell’Estérel che esaltano il piacere di guida. E l’auto del futuro Kiae-Niro, versione elettrica delle crossover Niro Hybrid e Niro Plug-in Hybrid, non sacrifica alcuna possibilità di guida dinamica. Teoricamente, saremmo potuti partire da Milano: con le batterie più potenti (due le versioni disponibili) e-Niro consente un’autonomia di ben 455
km ma prevenuti a cagione di altre esperienze negative – anche con vetture simbolo della mobilità elettrica – abbiamo preferito raggiungere Nizza in aeroporto, allineandoci al turismo di lusso. Il nostro percorso Dall’Aéroport Nice-Côte d’Azur al quasi omonimo Tiara Miramar Beach Hôtel & Spa Côte d’Azur (questo il nome completo), ci sono poco più di quaranta chilometri, a scelta tra autostrada o litoranea: soluzione, questa, che lasceremo per il rientro. Ma non raggiungeremo direttamente il resort, prolungando il tratto lungo la A8 fino all’uscita 39 (Les Adrets-de- l’Estérel), per guidare in montagna lungo un percorso che esalta il piacere di guida. Di seguito: la D837, quindi D237 e DN7/D6007 per rientrare verso La Napoule, dove oltre il raccordo per San Peyre, prendiamo l’affascinante costiera D6098. Fino a Théoule-sur-Mer, e non solo, come vedremo.
La KIA e-NIRO Presentiamo brevemente la terza versione di Niro: nata “elettrica” con alimentazione ibrida e seguita dalla plug-in, l’ultima proposta è mossa solo da batterie senza motore termico. Due le possibilità tecniche: la più performante – utilizzata da Weekend Premium in questo viaggio – con batterie da 64 kWh, motore da 150 kW e autonomia estesa a 455 km; la meno spinta, da 39,2 kWh con motore da 104 kW e autonomia di 289 km. Esteticamente si riconosce dalle altre versioni per il frontale, dove è protagonista la calandra – priva di aperture di ventilazione: la presa d’aria è nella zona inferiore – con lavorazione “a pallina da golf” e con lo sportello per la connessione di ricarica, diversi gli scudi paraurti con luci led a freccia e inserti blu, tema che riprende in coda e all’interno. Sarà commercializzata in luglio, ma si può ordinare in aprile.
Da Nizza Verso La Montagna Pánta rheî, detto attribuito a Eraclito: tutto scorre. Ancor più guidando una vettura elettrica, che rivela subito un caratterino affatto noioso o banale, pur scorrendo nel silenzio. Kia e-Niro non è leggera ma la massa è distribuita, ben bilanciata, e dispone di coppia e potenza che permettono partenze brillanti ma soprattutto riprese importanti come evidenziano i dati: 2,8 secondi da 30 a 70 km/h e 3,8 da 60 a 100 (il più frequente uscendo dall’ambito urbano) la confermano guizzante. Una volta fuori città, in totale assenza di traffico, ci divertiamo, favoriti anche dalla tipologia del percorso, come vedremo. Guidando in montagna, ci sembra d’essere in un fumetto: sarà perché la passione automobilistica risale all’infanzia, ma l’ambientazione ci riporta all’epopea del fumetto di Michel Vaillant. Ci sembra di rivivere la sua corsa al Rallye di Monte-Carlo nelle tappe di avvicinamento: boschi, strade strette e tortuose che si restringono fino a lasciar passare
una sola auto tra i muretti a secco e su i frequenti ponticelli. Tratti umidi e scivolosi e qualche timore di incontrare i cinghiali, passando ad altri fumetti: in questo caso le varie avventure di Obelix e soci. Dinamica e Brillante Le regolazioni dello stile di guida si spostano progressivamente da Eco+ a Eco, quindi a Normal. Preferiamo tenere Sport per quando avremo maggior confidenza e un percorso meno stretto: in fin dei conti, per esprimersi all’antica, i cavalli (tradotti dai più logici 150 kW) sarebbero ben 204, certo più di quanti ne avesse il nostro eroe dei fumetti, almeno ai primi tempi. La Baïsse, Les Gabriel, Le Couvent: le strade D837 e D237 divertono pienamente: cerchiamo di non eccedere, ma la dinamica di e- Niro invita a spingere, e la nostra “prova speciale” nella stretta salita è di grande soddisfazione. Giochiamo molto con le palette al volante, che regolano la frenata rigenerativa su più livelli, simulando il cambio.
Verso la discesa. Arrivati alla DN7 la musica cambia: dalla sommità alla discesa, più ampia e veloce ma non facile, gli allunghi consentono di aumentare l’andatura e conseguentemente l’uso delle palette diventa ancor più utile, e di soddisfazione. Cinque livelli: dall’efficienza spinta che regola la velocità secondo sensori e telecamere, con riduzione preventiva in funzione di rotonde, incroci o anche altri veicoli, fino alla massima rigenerazione, con uso quasi esclusivo dell’acceleratore, arrivando ad arrestare l’auto.
Scendiamo da L’Escaillon verso Le Tremblant, tra rocce e mare. Mentre raggiungiamo il collegamento verso la litoranea, con la luce del tramonto che rende ancor più rosse le rocce dell’Estérel, riflettiamo pensando che quella strada sia una fucina di piloti. Siamo contenti d’aver scelto questo percorso da veri appassionati di auto, mentre la meta di Théoule-sur-Mer si avvicina, pregustando accoglienza, paesaggio, camere e wellness del Tiara Miramar Beach Hotel & Spa. E anche una buona cena, conoscendo il menu del Bistrot M. Curiosi e
buongustai possono scaricarlo qui. Il primo giorno del nostro weekend è finito, ci aspetta una gustosa cena ed il riposo. Domani è un altro giorno. Prosegui la lettura con il secondo giorno cliccando qui. Il Tour della 124 lungo la “Strada degli impressionisti”: in Francia da Parigi a Deauville Alla spedizione hanno preso parte 15 esemplari del modello che ha riportato il marchio fiat nel segmento delle vetture scoperte e della trazione posteriore. La carovana è un piccolo ma rappresentativo esempio della gamma che, a seconda dei mercati, prevede: due allestimenti (124 spider e Lusso), due serie speciali celebrative del grande passato della 124 (America ed Europa), una motorizzazione (1.4 turbo MultiAir da 140 CV) e due cambi (automatico e manuale, entrambi a sei marce). A colpire è l’ultima nata, la 124 Europa, che attrae l’attenzione del pubblico. Presentata allo scorso Salone di Ginevra, la 124spider Europa è una serie speciale a tiratura limitata che celebra, attraverso un equipaggiamento speciale, l’omonima versione che Pininfarina espose proprio al Salone di Ginevra 36 anni fa.
La colonna di Fiat 124spider è partita dal MotorVillage Rond- Point des Champs Elysées, sede di uno showroom dei marchi FCA e luogo d’incontro per mostre ed eventi culturali all’insegna del gusto italiano in tutte le sue forme. Districandosi agilmente tra il traffico cittadino, le 124spider hanno puntato verso La Roche-Guyon, uno dei borghi più belli di Francia, da cui svetta un castello medioevale – attualmente resort esclusivo – che domina questa piccola oasi, in prossimità della riserva naturale di Coteaux. Qui storia e natura s’incontrano da secoli, diventando un set perfetto per la vettura il cui design rende omaggio al passato, proiettandolo nell’attualità. Lo dimostrano le classiche “gobbe” sul cofano anteriore e le marcate luci posteriori orizzontali. Allo stesso modo, la griglia superiore, esagonale, s’ispira alla forma delle prese d’aria anteriori del modello storico, così come il pattern rimanda alla trama “a nido d’ape” della griglia sportiva.
Finalme nte la “Strada degli Impressionisti”, percorso che incontra l’ispirazione di Monet per il ciclo di circa 250 dipinti denominato “Le Ninfee“. Le bellezze paesaggistiche di questa zona, pienamente godute con la capote abbassata, con il vento che ne fa da musica. Il viaggio della carovana di 124spider prosegue lungo la Senna a Les Andelys, fino a Honfleur, rinomata cittadina della Normandia. Nel percorso la colonna di spider ha affrontato curve e rettilinei, che ne mettendo in risalto il dinamismo e l’agilità. Si ringrazia la trazione posteriore, e il baricentro basso. Inoltre, gli equipaggi hanno apprezzato l’elevato piacere di guida e il totale controllo della vettura, anche grazie allo sterzo (incredibilmente diretto e sincero) e al raffinato schema delle sospensioni (davanti a quadrilatero, dietro multilink).
Giunti a Honfleur, dove le lancette del tempo sembrano essersi fermate, le 124spider sono state accolte con stupore dai residenti. E’ sicuramente inusuale, in un paesaggio che con il suo pittoresco porticciolo ha ispirato innumerevoli artisti del calibro di Courbet, Boudin, Monet e Jongkind. La
spedizione continua in direzione Deauville, la raffinata località balneare e mondana della Côte Fleurie frequentata da nobili e intellettuali fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Qui nella perla della Côte Fleurie, nel 1913, la celebre stilista Coco Chanel aprì un atelier tra il Gran Casinò e l’albergo più lussuoso del posto, l’Hotel Normandie, che ospitò personaggi famosi dell’epoca. Vera e propria star tra le vetture scoperte, la 124spider è stata fotografata vicino alla spiaggia del piccolo comune francese, una delle più belle della Normandia, con i suoi ombrelloni multicolori e la famosa “Promenade des Planches”, una passeggiata-passerella fatta di tavole adorna di cabine dedicate alle star del cinema americano. La spedizione disi conclude a poca distanza da Deauville, più precisamente al castello di Breuil, uno degli esempi più belli del patrimonio architettonico dell’area. È l’ultima sosta di questo viaggio in terra francese a bordo dell’affascinante spider, il cui design evoluto racchiude in sé la bellezza classica della progenitrice del 1966, senza tradirne l’essenza.
Weekend a Parigi: Montmartre, un viaggio nel quartiere Bohemien Respirare l’autentica atmosfera parigina, in un autentico bistrot di quartiere, assaporando una baguette calda e croccante, farcita con salumi dal sapore di una volta e formaggi che stuzzicano l’appetito accompagnati da un ottimo vino… a Montmartre ci si viene anche per questo, in questo angolo di Parigi, zona tranquilla e appartata ma che conserva un certo fascino bohemien…
Montmartre venne annessa a Parigi solo nel XIX secolo e accolse tutta quella parte della popolazione povera, sfrattata dalle proprie abitazioni dal programma urbanistico di Haussmann. Il suo periodo di massimo splendore fu alla fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale, quando gli affitti bassi e il fascino rimasto rustico, attrassero numerosi artisti. Se vi trovate a Parigi, è sicuramente una tappa d’obbligo, che oltre a luogo dove trascorrere delle piacevoli esperienze culinarie, vi riserverà la fascinante vista della regina della collina, la bellissima Chiesa del Sacré Coeur. Dall’alto della lunga scalinata di ben oltre 300 scalini, domina in tutto il suo splendore, distinguendosi per il suo bianco marmo, dall’azzurro del cielo. La basilica caratterizzata dal suo stile franco e bizantino, con la sua torre dall’aspetto “foruncoloso” e una cupola che sembra quasi un cono gelato, si integra completamente con il
profilo urbano della città. Circondata da un curato prato verde, venne paragonata per la sua forma dal famoso poeta parigino Jacques Roubaud, ad un enorme biberon per gli angeli. Cosa non difficile da immaginare se la si osserva bene. Per me, la vista della basilica è stato qualcosa di folgorante, a mio parere bellissima. Ho percorso a piedi gli scalini che mi hanno condotto all’ingresso, ma se preferite, potrete salire anche con una funicolare a pagamento, che vi permetterà di risparmiare fatica e tempo. Percorrete la Rue des Martyrs, noterete che il cuore del quartiere si trova proprio qua, sopratutto la domenica, quando è fatto divieto alle automobili dei non residenti di transitare. La graziosa Place des Abbesses è una alberata piazza del paese, dove è possibile prendere anche la metropolitana. Qui e nella via che abbiamo menzionato poco fa, troverete piccoli negozi dove poter fare acquisti, ristoranti e numerose panetterie artigianali. La collina di Montmartre invece, si trova a 130 metri sul
livello del mare, ed è considerata anche il punto più elevato di Parigi, si dice che il nome derivi da origine romane e significhi “monte dei martiri”. Se avete dubbi su come salire nella collina, vi basterà prendere una qualsiasi delle vie in salita, potrete farlo a piedi o con l’attrezzata funicolare come vi ho appena menzionato per raggiungere la basilica. Esistono anche percorsi alternativi per salire la collina, una di questi è anche quella di salire percorrendo la Rue Lepic, passando davanti al Moulin de la Galette, l’ultimo mulino rimasto degli oltre quaranta mulini a vento di Montmartre, immortalati da Renoir nel celebre “Ballo al Moulin de la Galette” oggi conservato al Musée d’Orsay. Le vie dei dintorni abbondano di riferimenti artistici e letterari, infatti geni artistici come Zola, Degas e Van Gogh abitarono in zona, nel 1904 anche Picasso allestì qui, il suo studio, in una vecchia fabbrica di pianoforti. Qui dipinse e condivise amori, discussioni e oppio con Apollinaire e altri personaggi famosi. Molti di questi artisti, come Emile Zola, riposano nel cimitero di Montmartre, a ovest della collina e tra questi anche il pittore Degas. Se volete un ricordo romantico della collina, non potete non salire in cima e lasciarvi ai piedi le bancarelle di souvenir, la via che trabocca di turisti e artisti di strada che dipingono orribili quadri ad olio raffiguranti Parigi… una volta in cima, sarete in alto, quasi come sulla Torre Eiffel e ammirerete con stupore la splendida vista dei colli, dei grattaceli e dei palazzi rinascimentali.
1700 posti nei Resort Club Med Sei giovane, motivato, gentile e appassionato e vuoi diventare un professionista dell’ospitalità e del tempo libero? Forse ti piacerebbe sapere che Club Med offre 1700 posti nei suoi Resort. È partito da Milano e sta attraversando l’Italia il Roadshow di Recruiting firmato Club Med, leader mondiale delle vacanze all-inclusive, esclusive, multiculturali e conviviali. Per la stagione invernale 2016-2017 potresti essere preso anche tu in uno dei Resort Club Med in Francia, Italia e Svizzera.
Oltre che un’opportunità lavorativa la potete pensare come esperienza di viaggio, visitate un nuovo posto mentre fate pratica. L’equipe di G.O® Gentils Organisateurs (Gentili Organizzatori) Club Med, figure internazionali, esperte e qualificate, ricopre un ruolo fondamentale in tutti i Resort e può essere considerata ambasciatrice dei 5 valori del brand: gentilezza, innovazione, libertà, multiculturalità e responsabilità. Delle 1700 figure che andrà a reclutare il Club Med l’80% si occuperà di servizi all’interno dei Resort, dalla ristorazione alla reception, mentre il 20% di intrattenimento, dall’animazione per i più piccoli alle attività sportive. Il tour di recruiting itinerante è partito da Milano e ha fatto tappa a Torino, Bari, Firenze, Napoli e nel Resort di Kamarina; nel mese di ot tobre tornerà nuovamente a Milano per raggiungere Bologna e Roma.
Potete accedere alle selezioni registrandovi sul sito Internet: www.clubmedjobs.it. Di seguito le prossime tappe del tour di recruiting Club Med: 2 novembre, Milano, h 10.30 09 novembre, Roma, h 14.30 15 novembre, Milano, h10.30 Dieci luoghi che ci faranno tornare a Parigi Gli eventi devastanti che hanno colpito la capitale francese hanno fatto emergere lati oscuri dell’umanità. Da parte nostra vogliamo celebrare Parigi, una delle città più belle al mondo, augurandoci che presto si possa tornare a camminare per i suoi viali con spensieratezza, ammirando solo le infinite bellezze che la città ha da offrirci. Una città ricca di cultura, monumenti e musei; colorata dalla Senna e simbolicamente rappresentata da quella torre che tutto il mondo celebra, la Tour Eiffel. Ecco dieci scorci, monumenti o attrazioni che ci faranno tornare la voglia – nonostante tutto – di visitare questa meravigliosa città, che è stata ed è culla della cultura della ragione. Dieci motivi che faranno tornare a muovere migliaia di turisti ad affollare gli Champs Elysees, il museo del Louvre e le centinaia di meraviglie che la città ha da offrire. #1 Tour Eiffel: simbolo della città, costruita in occasione
dell’esposizione universale del 1889, dal 1964 è considerata monumento storico francese. L’idea in più? al secondo piano troverete Jules Verne, ristorante dello Chef pluri stellato Alain Ducasse… il meglio della cucina francese si unisce ad una vista mozzafiato. #2 Marais: quartiere ebraico della città, è conosciuto per le piccole boutique e le gallerie d’arte; perdetevi nelle meraviglie delle sue vie e approfittatene per gustare la cucina ebraica: se andate a rue des rosiers troverete una serie di pasticcerie e ristoranti tipici, con molti venditori di falafel e tutt’intorno una serie di stradine in cui si respira ancora l’atmosfera d’un tempo, diversa dalla calma eccessivamente “borghese” di altre zone del quartiere.
#3 Shakespeare and company: nata nel 1951 come punto di riferimento della cultura anglosassone a Parigi, la libreria è oggi diventata luogo di culto per gli amanti dei libri e non solo; vanta infatti anche un caffè letterario in cui gustare le prelibatezze della patisserie francese.
#4 La Senna: ogni città attraversata da un fiume acquista un fascino unico, quasi fosse trasportato dalle sue acque. La Senna tinge la città con colori meravigliosi e ci da la possibilità di ammirarla da un’altra prospettiva: navigare attraverso i monumenti di Parigi è un’esperienza unica, realizzabile grazie agli innumerevoli battelli che percorrono la Senna. #5 Museo del Louvre: uno dei musei più famosi al mondo, celebre per ospitare opere del calibro della Gioconda, Amore e Psiche e la Venere di Milo. Molto più che un museo, baluardo della cultura occidentale, diventa famoso per la saga de ” Il codice Da Vinci”; perdetevi tra le sue gallerie infinite – 35.000 opere in esposizione permanente , scelte dai curatori delle sue otto sezioni, ed esibite nei 60.600 m² a loro dedicati- e godete delle bellezze di queste opere.
#6 Champs Elysees: con i suoi cinema, cafés e negozi di lusso, gli Champs-Élysées sono una delle strade più famose del mondo. Meta dello shopping di lusso, ospita alcuni dei negozi più belli al mondo; visitando Parigi non si può non ammirare le vetrine lussuose che incorniciano la via.
#7 Sacro Cuore: basilica cristiana arroccata a Montmartre; bianchissima – è insieme al Vittoriano di Roma il monumento più bianco d’Europa. La sua posizione panoramica offre una vista mozzafiato sulla città; il quartiere tra i più vivaci di Parigi è offre la possibilità di assistere a bellissimi spettacoli di strada e locali in cui band suonano musica live.
#8 Boulangerie e Patisserie: baguette, croissant, pain au chocolat sono le delizie francesi che non vi faranno rimpiangere la colazione all’italiana. Evitate le grandi catene internazionali, noi vi consigliamo Du Pain et des Idées; questo panificio ha aperto nel 2002 in un edificio storico all’angolo tra Rue Yves Toudic e Rue de Marseille. E’ gestito da Christophe Vasseur, grazie al quale potrete realmente assaporare la passione che mette per questa tradizionale attività e nelle sue creazioni. I suoi dolci all’escargot sono divini. ll pain au chocolat (croissant con un ripieno al cioccolato) è un classico e uno dei dolci preferiti.
#9 Disneyland Paris: la magia delle fiabe diventa realtà quando si varca la soglia di questo meraviglioso parco a tema. Divertimento assicurato per grandi e piccini: tra montagne russe mozzafiato e parate dei personaggi Disney più amati la giornata regalerà emozioni fantastiche. #10 Mudeo d’Orsay: celebre per i numerosi capolavori dell‘impressionismo e del post-impressionismo esposti al suo interno, è situato di fronte al Musée du Louvre, in una ex- stazione ferroviaria (la Gare d’Orsay), costruita in stile eclettico alla fine dell’Ottocento. Lasciatevi affascinare dalla struttura e dalle opere di Paul Cézanne, Edgar Degas e Claude Monet.
Parigi, una città che andrebbe solo amata e rispettata. #PrayforParis
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