IL MONDO IN UN BICCHIERE. CHAMPAGNE LE BOLLICINE CHE DA PER

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IL MONDO IN UN BICCHIERE. CHAMPAGNE LE BOLLICINE CHE DA PER
IL MONDO IN UN BICCHIERE.
CHAMPAGNE LE BOLLICINE CHE DA
SEMPRE    SI    BEVONO    PER
FESTEGGIARE
Quando si celebra un matrimonio, si festeggia una laurea,   la
nascita di un figlio o promozione di carriera, quando       si
celebra un evento speciale o si brinda al nuovo anno,       la
bottiglia più prestigiosa da stappare è immancabilmente     lo
champagne

Di Micol Bonazzoli

CLIMA E TERRITORIO
Lo champagne – che appartiene alla famiglia dei vini
effervescenti ed è indiscutibilmente il più famoso al mondo –
si produce esclusivamente nell’omonima regione francese, 150
km a est di Parigi. Delimitata da una legge del 1927, l’area
di produzione si estende per poco più di 34.300 ettari.
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Il territorio, ricco di fascino, vallate a vigneti e
suggestivi paesaggi della tipica campagna francese, comprende
319 comuni suddivisi in 5 dipartimenti. È l’ultimo confine nel
quale – per ragioni climatiche – può avvenire la crescita
dell’uva, prima dei grandi freddi del nord.

Nella regione della Champagne si organizzano viaggi turistici
ed escursioni con visita e degustazione nelle cantine più
famose, lungo chilometri di gallerie sotterranee, milioni di
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bottiglie preziosamente conservate al riparo dalla luce e dal
calore. A Reims o a Épernay, le visite alle cantine delle più
celebri maison de champagne sono un must.

NATO DAL GENIO DI UN FRATE
Lo champagne è uno dei pochi vini ai quali è stato attribuito
un inventore, l’abate benedettino Dom Pierre Pérignon. Intorno
al 1670 il giovane monaco benedettino giunse all’abbazia
d’Hautvillers, vicino a Épernay, con l’incarico di tesoriere:
trovò il convento e le vigne in uno stato di totale abbandono
e si adoperò per rimetterle in sesto. Negli anni il processo
di produzione ha subito numerosi perfezionamenti che lo hanno
reso un prodotto di eccellenza mondiale.
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Lo champagne viene prodotto dalla mescolanza di tre uvaggi:
pinot noir, pinot meunier e chardonnay. Il metodo champenoise
consiste principalmente nell’operare una doppia fermentazione:
la prima del mosto, nel tino, la seconda del vino (ottenuto
dalla prima fermentazione), nella bottiglia.

La raccolta è manuale (il disciplinare vieta l’uso delle
macchine vendemmiatrici), la spremitura viene effettuata con
torchi tradizionali o pneumatici (presse), l’indicazione del
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millesimo, (possibile ma non obbligatorio) avviene solo quando
sono riuniti vini dello stesso anno.

È generalmente segno di una grande qualità. Il tappo di
sughero delle bottiglie di champagne è caratteristico per la
forma a fungo che assume dopo la stappatura.
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CURIOSITÀ SULLO CHAMPAGNE
Lo Champagne è il solo vino che rende una donna bella dopo
averlo bevuto, diceva la Marchesa di Pompadour; grande
appassionato era anche Napoleone Bonaparte il quale, oltre a
contribuire alla sua diffusione nel mondo, sosteneva: “Non
posso vivere senza lo champagne, in caso di vittoria lo
merito; in caso di sconfitta, ne ho bisogno”.

Divertente la definizione di Winston Churchill, accanito
sostenitore il quale raccontava che il miglior champagne “è
quello freddo, secco e gratis”.
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Con forti picchi di consumo soprattutto durante le feste di
fine anno, lo champagne rappresenta un business di proporzioni
colossali. Nel mondo se ne stappano ogni anno oltre 330
milioni di bottiglie.

COME BERE LO CHAMPAGNE
Ostriche e champagne, caviale e champagne, aragosta e
champagne. Un vino raffinato e indubbiamente costoso – che si
abbina a qualunque cibo – ma soprattutto si presta per
celebrare eventi festosi e di rilievo.
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Lo champagne va servito freddo, ma non ghiacciato,
prevalentemente fra o 6 e 10 gradi. Contrariamente alla
tradizione che suggerisce di ordinarne una coppa, lo champagne
si degusta in un calice a forma di tulipano, per permettere
alle bollicine di mostrarsi al meglio e agli aromi di
sprigionarsi

DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ
EUROPEE DA VISITARE NEL 2019.
(Parte 3) HELSINKY e LIONE
– di Cesare Zucca –
Paesi diversi, diverse città, tutte con un comune
denominatore: la passione per la buona tavola, le ricette
della tradizione e le specialità gastronomiche. Dopo Lisbona,
Matera, Lubiana, Sibiu, Cracovia e il Sud Egeo, oggi vi porto
a Helsinky e Lione, che nel 2019 ospiranno festival,
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competizioni, ristoranti, chef stellati, ristoratori   e tavole
imbandite all’insegna del gusto.

HELSINKY, Finlandia.

Il 2019 evidenzierà la naturalezza e la semplicità della
tavola finlandese. La capitale è una città ricca di storia
culinaria e vanta alcuni ristoranti datati 18 esimo secolo.
Nei mercati troverete prodotti stagionali, pesce, carni,
latticini, verdure, cereali e prelibatezze tipiche delle varie
regioni. Durante tutto l’anno numerosi festival segnano
l’arrivo dei cibi preferiti e dal 11 al 13 Marzo un
appuntamento per i buongustai: Gastro Helsinky, dove
parteciperanno più di 1000 ristoranti. I finlandesi sono
orgoglios dei prodotti nazional a cominciare dalle patate
novelle che compaiono in giugno e il cui primo raccolto fa
talmente notizia da essere degno di articoli sui giornali.
Ottime con aringhe, uova di pesce o giusto una noce di burro,
un po’ di aneto e un pizzico di sale. Karjalanpiirakka
(tortina salata con patate o riso) rahkapiirakka (torta al
formaggio) reikäleipa, (ciambella con il buco) näkkileipä,
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(croccante pane di segale da spalmare con burro o formaggio)
Infiniti piatti poronkaristys (carne di alce, di orso e di
renna) grillimakkara (grandi würstel, alla griglia)
leipajuusto (il ‘formaggio dal rumore cigolante’ a base di
latte di renna o di capra). Pesce saporito: la famosa aringa
del Mar Baltico, servita grigliata o affumicata, il
delicatissimo salmone e il kalakucco (pasticcio di pesce rosa
lappone).

Da Luglio a Ottobre, le celebrazioni rapujuhlat festeggiano i
deliziosi gamberi rossi d’acqua dolce considerati veri
gioielli culinari. I dolci hanno curiosamente il nome di poeti
nazionali come la torta di Runeberg (tortino di Febbraio con
pan di zenzero, mandorle e marmellata di lamponi). Luglio e
agosto rappresentano la stagione dei mirtilli nei boschi
finlandesi. dove troviamo camemoro (bacca arancione ricca di
vitamina C) e i panciuti mirtilli blu, ideali per la crostata
mustikkapiirakka, Potete liberalmente coglierne quanti ne
volete, e magari metterli nel freezer per l’inverno Da
masticare a ogni ora il salmiakki (liquirizia salata).
LIONE, Francia

Poteva mancare la Francia?
Certo che no. In perfetta sintonia con la grandeur française,
Lione vedrà riuniti 24 top chef da tutto il mondo , che il 29
e 30 Gennaio si sfideranno nella gara gastronomica più
acclamata, durante la quale dovranno dare il meglio per
cercare di vincere il trofeo più prestigioso del mondo della
gastronomia: il Bocuse d’Or. Concorre anche l’Italia con il
nostro tristellato Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba…
auguri Enrico!
La kermesse continuerà con gli eventi BIG Biennale
Internationale du Gout e Goût de France, dove i visitatori
potranno incontrare gli chef, visitare negozi gourmet,
scoprire giardini di vegetali e seguire workshop di cucina.
Perché Lione? Risponde un’eccellenza, lo Chef stellato Régis
Marcon, presidente dell’evento. “Penso che Lione sia la scelta
più idonea per ospitare questa manifestazione sopratutto per
tre parole chiave: agricoltura, commercio di catering e
ricerche nei campo del cibo e della salute”

Ma l’abbuffata non finirà, tra festeggiamenti, banchetti e
libagioni in Settembre verranno inaugurati 3 musei dedicati al
cibo.
Lione è considerata la Capitale Gastronomica della Francia con
la più alta presenza di ristoranti stellati e meta prediletta
per gli amanti della buona cucina. In Rue de Brest e nel
centro potrete trovare molte bouchon, vecchie locande del
18esimo secolo. Cucina ricca e sostenuta , a cominciare dai
suoi eccellenti formaggi, tra cui Saint-marcellin, Saint-
Félicien, rigotte, Mont-d’Or e Cervelle de canut.
Tra le sue specialità: la salade lyonnaise (insalata verde
insaporita con uovo in camicia, pancetta e crostini di pane),
la rosette de Lyon (salame essicato), i gratons (ciccioli di
maiale), il gateau de foies de volaille (sformato di fegati di
pollo) quenelles de brochet (gnocchetti morbidi alla crema
Natua) boudin aux pommes (sanguinaccio con mele), gratin de
cardons (cardi gratinati), andouillette (salsiccia di stomaco
e intestino di maiale), cervelas lyonnais (salsiccia bollita e
patate) e l’imperdibile tablier de sapeur (trippa impanata)
della famosa pomme dauphine (purea di patate mista a pasta
per bignè), foie de veau à la lyonnaise (fegato di vitello).

Sosta d’obbligo alla famosa Brasserie Georges, per tre
gioielli lionnesi: Tête de Veau Sauce Ravigote, Véritable
Andouillette « Maison RAVIER » à la Fraise de Veau e Saucisson
Pistaché con salsa à la Mâconnaise.
E per un grande finale, gli storici dolci lionnesi: Pogne de
Romain (brioche e fiori d’arancia), i bignè Bugnes, le crepes
Matefaim e Coussin de Lyon (dolce a base di cioccolato e pasta
di mandorle).
INFO
Visit Finland

BIG Biennale Internationale du Gout

Goût de France

Brasserie Georges
WEEKEND “ELETTRICO” IN COSTA
AZZURRA CON KIA e-NIRO
Turismo futuribile per luoghi eleganti, sentendosi
“illuminati” per la guida senza emissioni. Con una nuova auto
in grado di effettuare anche grandi percorrenze senza rinunce
dinamiche

Ieri quando siamo arrivati alla meta, il raffinato paesino di
Théoule-sur-Mer sulla costa dell’Estérel, c’era un magnifico
tramonto che esaltava il contrasto tra le rocce e il mare. Ora
con la luce del giorno, possiamo ammirare meglio la costa
dell’Estérel. Il lato meridionale del massiccio omonimo,
composto da rocce vulcaniche, si snoda tra l’estremo orientale
di La Napoule e quello occidentale di Saint-Raphaël e Frejus.
Il fascino è nella scarsa o nulla antropizzazione,
nell’andamento frastagliato del litorale, nelle splendide
formazioni di porfido rosso che discendendo fino al mare
formano i caratteristici calanchi. Il tratto più spettacolare
è compreso tra Théoule sur Mer e Agay, verso Saint-Raphaël,
con diversi punti di sosta panoramica, alcune calette e
piccole spiagge. Al centro dell’area, la massima elevazione è
rappresentata dai 614 metri del Mont Vinaigre.
Ci rimettiamo alla guida e,senza distrarci troppo dal
paesaggio, osserviamo gli interni della particolare crossover
coreana, prendendo appunti mentali per esprimere le presenti
riflessioni. L’abitacolo presenta qualche profilo blu, che fa
tanto elettrico, lungo le cuciture dei sedili e nei profili
delle bocchette di aerazione. Seduta comoda, quasi sportiva,
all’altezza giusta per l’accesso: valida visibilità, comandi a
portata di mano.
Sedile posteriore anche per tre e buon bagagliaio, maggiore
rispetto a entrambe le Niro “solo” ibride, per la diversa
disposizione delle batterie, qui sotto il pianale: limando
però un paio di centimetri all’angolazione della gambe.

Voglia di guidare veloci
È il momento: traffico assente, strada libera, favore di luce,
regolazione su Sport e via. Il peso di 1700 kg circa di e-Niro
è ben distribuito, l’assetto lo asseconda, la potenza e la
coppia sembrano cancellare una cospicua quota della massa.
L’accelerazione è pronta, prontissima: un paio di partenze
“sprint” quasi stupiscono, la ripresa è fulminante, nemmeno un
motore tradizionale con compressore farebbe di meglio, e il
peso del propulsore – oltretutto posto in basso – non è
paragonabile a un termico. E si guida davvero forte.

La strumentazione è configurabile, davanti al volante con
display centrale tra indicatore di potenza erogata (o
recuperata) e tachimetro: grafica e contenuti variano anche
secondo la regolazione della modalità di guida, Eco+, Eco,
Normal e Sport. Al centro della plancia il display da 7
pollici con navigatore mostra lo stato delle batterie e la
conseguente gestione dell’autonomia (indicata anche con cerchi
distanziometrici sulla mappa secondo i km percorribili), è
utile anche per trovare la ricarica più vicina.
Verso il ritorno: con una sola
ricarica si può

Di nuovo con la luce alle spalle, procediamo lungo l’intera
costa dell’Estérel, completando il tragitto fino a Saint-
Raphaël, quindi Fréjus e Fréjus Plage.
Ci spostiamo verso l’interno: D37 in direzione Nord, quindi
autostrada A8 entrata 38 Fréjus, per aggirare il massiccio
dell’Estérel e ritornare verso Nizza.
Trovando il tempo, tra l’andata e il ritorno, è consigliabile
la sosta a La Napoule, per visitare il castello (trecentesco
ma ricostruito da Henry Clews, artista e ricchissimo,
all’inizio del novecento), che contiene la collezione privata
dello stesso.

La nostra variante, per non ripetere tutta l’autostrada, è di
uscire a La Bocca (n. 41), procedere verso Cannes percorrendo
la Croisette, quindi ammirando il paesaggio di Golfe Juan,
spingersi lungo la penisola di Juan-les-Pines, dirigendosi ad
Antibes. Variante per le vecchie mura, quindi costeggiando il
mare, tornare all’aeroporto. Facciamo i conti: siamo abituati
a considerare, per la maggior quota di auto elettriche,
l’autonomia dichiarata come un valore da dimezzare.

In alcuni casi siamo riusciti a consumare meno energia di
quanto previsto, ma con una guida da economy run, eco-
rinunciataria a qualsiasi piacere di guida. Non è questo il
caso di Kia e-Niro: durante il percorso del nostro weekend,
assolutamente misto e senza accortezze,     ha mostrato il
consumo di 14,9 kWh/100 km, guidando per 2 ore e 10 minuti:
media di 50 km/h circa. Possibile fare molto meglio.
Importante notare che dall’autonomia iniziale di 374 km la
residua era esattamente di 274, confermando il calo pari alla
percorrenza e non il doppio come accade solitamente. Quindi un
viaggio da Milano a Théoule-sur-Mer sarebbe possibile con una
sola ricarica e senza eccessiva attenzione. Il futuro sta
arrivando.
Dove Dormire
Tiara Miramar Beach Hotel & Spa è sulle rocce, offre vista dai
piani alti fino al mare, con accesso diretto e privato.

Nove tipologie di camere e suite, per sistemazioni con
arredamento e servizio curatissimi, dove il panorama è
comunque un fattore preponderante. Stile interno mediterraneo,
con tratti moderni (anche molto, ma non sconvenienti) e altri
classici; piscina, spa e wellness, per ogni comfort di
qualità.
Dove mangiare
Varie le possibilità di scelta tra bar e ristoranti, aperti
anche in funzione della stagione: Lounge bar, Moya Beach, L’Or
Bleu Restaurant, ma la nostra preferenza, come anticipato,
cade sul Bistrot M, il cui menu consultabile online è una
certezza.
Cucina francese con forte accento mediterraneo (in particolare
provenzale) e qualche divagazione verso antipasti di stile
spagnolo e, volendo, alcune ricette orientali. Definito
“bistronomic restaurant” da bistrot e gastronomic, aggiunge la
vista, impagabile, definendo una “linea” propria, il New
Riviera Lifestyle. Ideale complemento al fascino del luogo.

Tiara Miramar Beach Hôtel & Spa Côte d’Azur

47 Avenue de Miramar, F-06590 Théoule-sur-Mer, Francia

(https://miramar-beachspa.tiara-hotels.com/)

Compagna di Viaggio KIA e-NIRO
Focalizziamo i dati salienti della nuova crossover elettrica
coreana, con una scheda sintetica. Lunghezza 438 cm, larghezza
181 cm, altezza 156 cm, capacità di carico da 451 a 1.405
litri. Motore elettrico da 150 kW (204 CV) disponibili da
3.800 a 8.000 giri, con coppia di 395 Nm da 0 a 3.600 giri.

Batterie ioni di litio-polimeri da 64 kWh, 356 V, 170 kW e 180
Ah, ricarica con sistema di bordo da 7,2 kW in 9 ore e 35
minuti. Trasmissione con rapporto unico, trazione anteriore.
Le prestazioni: accelerazione 0-100 km/h in 7,8 secondi,
velocità massima 167 km/h, consumo medio 159 Wh/km e autonomia
di 455 km (dati WLTP). Prezzo non ufficiale, ma ipotizzab

DOVE   LA                 e-NIRO              DIVENTA
AZZURRA
Una delle prime “elettriche” interessanti che arriveranno in
Italia sarà la KIA e-Niro, e noi l’abbiamo provata andando in
Costa Azzurra, una meta classica per chi sa vivere e sa
guidare. E su quelle strade la e-Niro si è dimostrata
sportiva, dinamica e con qualche sorpresa

L’anno dell’elettrificazione è previsto per il 2020. Al
momento le vetture totalmente prive di emissioni (locali) sono
riservate all’élite, ma sembra     che il 2019 veda arrivare
diverse nuovi modelli totalmene elettrici, in attesa del
fatidico “anno della svolta”. E Weekend Premium ha voluto
anticipare il futuro, scegliendo la Kia e-Niro e una
destinazione di charme come la Costa Azzurra, mirando in
particolare alla meta di Théoule-sur-Mer, esclusiva per
frequentazioni e paesaggi e al centro di percorsi attorno al
massiccio dell’Estérel che esaltano il piacere di guida.

E l’auto del futuro Kiae-Niro, versione elettrica delle
crossover Niro Hybrid e Niro Plug-in Hybrid, non sacrifica
alcuna possibilità di guida dinamica. Teoricamente, saremmo
potuti partire da Milano: con le batterie più potenti (due le
versioni disponibili) e-Niro consente un’autonomia di ben 455
km ma prevenuti a cagione di altre esperienze negative – anche
con vetture simbolo della mobilità elettrica – abbiamo
preferito raggiungere Nizza in aeroporto, allineandoci al
turismo di lusso.

Il nostro percorso
Dall’Aéroport Nice-Côte d’Azur al quasi omonimo Tiara Miramar
Beach Hôtel & Spa Côte d’Azur (questo il nome completo), ci
sono poco più di quaranta chilometri, a scelta tra autostrada
o litoranea: soluzione, questa, che lasceremo per il rientro.
Ma non raggiungeremo direttamente il resort, prolungando il
tratto lungo la A8 fino all’uscita 39 (Les Adrets-de-
l’Estérel), per guidare in montagna lungo un percorso che
esalta il piacere di guida. Di seguito: la D837, quindi D237 e
DN7/D6007 per rientrare verso La Napoule, dove oltre il
raccordo per San Peyre, prendiamo l’affascinante costiera
D6098. Fino a Théoule-sur-Mer, e non solo, come vedremo.
La KIA e-NIRO
Presentiamo brevemente la terza versione di Niro: nata
“elettrica” con alimentazione ibrida e seguita dalla plug-in,
l’ultima proposta è mossa solo da batterie senza motore
termico. Due le possibilità tecniche: la più performante –
utilizzata da Weekend Premium in questo viaggio – con batterie
da 64 kWh, motore da 150 kW e autonomia estesa a 455 km; la
meno spinta, da 39,2 kWh con motore da 104 kW e autonomia di
289 km.

Esteticamente si riconosce dalle altre versioni per il
frontale, dove è protagonista la calandra – priva di aperture
di ventilazione: la presa d’aria è nella zona inferiore – con
lavorazione “a pallina da golf” e con lo sportello per la
connessione di ricarica, diversi gli scudi paraurti con luci
led a freccia e inserti blu, tema che riprende in coda e
all’interno. Sarà commercializzata in luglio, ma si può
ordinare in aprile.
Da Nizza Verso La Montagna
 Pánta rheî, detto attribuito a Eraclito: tutto scorre. Ancor
più guidando una vettura elettrica, che rivela subito un
caratterino affatto noioso o banale, pur scorrendo nel
silenzio. Kia e-Niro non è leggera ma la massa è distribuita,
ben bilanciata, e dispone di coppia e potenza che permettono
partenze brillanti ma soprattutto riprese importanti come
evidenziano i dati: 2,8 secondi da 30 a 70 km/h e 3,8 da 60 a
100 (il più frequente uscendo dall’ambito urbano) la
confermano guizzante. Una volta fuori città, in totale assenza
di traffico, ci divertiamo, favoriti anche dalla tipologia del
percorso, come vedremo.

Guidando in montagna, ci sembra d’essere in un fumetto: sarà
perché la passione automobilistica risale all’infanzia, ma
l’ambientazione ci riporta all’epopea del fumetto di Michel
Vaillant. Ci sembra di rivivere la sua corsa al Rallye di
Monte-Carlo nelle tappe di avvicinamento: boschi, strade
strette e tortuose che si restringono fino a lasciar passare
una sola auto tra i muretti a secco e su i frequenti
ponticelli. Tratti umidi e scivolosi e qualche timore di
incontrare i cinghiali, passando ad altri fumetti: in questo
caso le varie avventure di Obelix e soci.

Dinamica e Brillante
Le   regolazioni   dello   stile   di   guida   si   spostano
progressivamente da Eco+ a Eco, quindi a Normal. Preferiamo
tenere Sport per quando avremo maggior confidenza e un
percorso meno stretto: in fin dei conti, per esprimersi
all’antica, i cavalli (tradotti dai più logici 150 kW)
sarebbero ben 204, certo più di quanti ne avesse il nostro
eroe dei fumetti, almeno ai primi tempi. La Baïsse, Les
Gabriel, Le Couvent: le strade D837 e D237 divertono
pienamente: cerchiamo di non eccedere, ma la dinamica di e-
Niro invita a spingere, e la nostra “prova speciale” nella
stretta salita è di grande soddisfazione. Giochiamo molto con
le palette al volante, che regolano la frenata rigenerativa su
più livelli, simulando il cambio.
Verso la discesa. Arrivati alla DN7 la musica cambia: dalla
sommità alla discesa, più ampia e veloce ma non facile, gli
allunghi consentono di aumentare l’andatura e conseguentemente
l’uso delle palette diventa ancor più utile, e di
soddisfazione. Cinque livelli: dall’efficienza spinta che
regola la velocità secondo sensori e telecamere, con riduzione
preventiva in funzione di rotonde, incroci o anche altri
veicoli, fino alla massima rigenerazione, con uso quasi
esclusivo dell’acceleratore, arrivando ad arrestare l’auto.
Scendiamo da L’Escaillon verso Le Tremblant, tra rocce e
mare. Mentre raggiungiamo il collegamento verso la litoranea,
con la luce del tramonto che rende ancor più rosse le rocce
dell’Estérel, riflettiamo pensando che quella strada sia una
fucina di piloti.

Siamo contenti d’aver scelto questo percorso da veri
appassionati di auto, mentre la meta di Théoule-sur-Mer si
avvicina, pregustando accoglienza, paesaggio, camere e
wellness del Tiara Miramar Beach Hotel & Spa. E anche una
buona cena, conoscendo il menu del Bistrot M. Curiosi e
buongustai possono scaricarlo qui.

Il primo giorno del nostro weekend è finito, ci aspetta una
gustosa cena ed il riposo. Domani è un altro giorno.

Prosegui la lettura con il secondo giorno cliccando qui.

Il Tour della 124 lungo la
“Strada               degli
impressionisti”: in Francia
da Parigi a Deauville
Alla spedizione hanno preso parte 15 esemplari del modello che
ha riportato il marchio fiat nel segmento delle vetture
scoperte e della trazione posteriore.
La carovana è un piccolo ma rappresentativo esempio della
gamma che, a seconda dei mercati, prevede: due allestimenti
(124 spider e Lusso), due serie speciali celebrative del
grande passato della 124 (America ed Europa), una
motorizzazione (1.4 turbo MultiAir da 140 CV) e due cambi
(automatico e manuale, entrambi a sei marce).
A colpire è l’ultima nata, la 124 Europa, che attrae
l’attenzione del pubblico. Presentata allo scorso Salone di
Ginevra, la 124spider Europa è una serie speciale a tiratura
limitata che celebra, attraverso un equipaggiamento speciale,
l’omonima versione che Pininfarina espose proprio al Salone di
Ginevra                36              anni                fa.
La
colonna di Fiat 124spider è partita dal MotorVillage Rond-
Point des Champs Elysées, sede di uno showroom dei marchi FCA
e luogo d’incontro per mostre ed eventi culturali all’insegna
del gusto italiano in tutte le sue forme.
Districandosi agilmente tra il traffico cittadino, le
124spider hanno puntato verso La Roche-Guyon, uno dei borghi
più belli di Francia, da cui svetta un castello medioevale –
attualmente resort esclusivo – che domina questa piccola oasi,
in prossimità della riserva naturale di Coteaux. Qui storia e
natura s’incontrano da secoli, diventando un set perfetto per
la vettura il cui design rende omaggio al passato,
proiettandolo nell’attualità. Lo dimostrano le classiche
“gobbe” sul cofano anteriore e le marcate luci posteriori
orizzontali. Allo stesso modo, la griglia superiore,
esagonale, s’ispira alla forma delle prese d’aria anteriori
del modello storico, così come il pattern rimanda alla trama
“a     nido     d’ape”      della      griglia     sportiva.
Finalme
nte la “Strada degli Impressionisti”, percorso che incontra
l’ispirazione di Monet per il ciclo di circa 250 dipinti
denominato “Le Ninfee“. Le bellezze paesaggistiche di questa
zona, pienamente godute con la capote abbassata, con il vento
che ne fa da musica.
Il viaggio della carovana di 124spider prosegue lungo la Senna
a Les Andelys, fino a Honfleur, rinomata cittadina della
Normandia. Nel percorso la colonna di spider ha affrontato
curve e rettilinei, che ne mettendo in risalto il dinamismo e
l’agilità. Si ringrazia la trazione posteriore, e il
baricentro basso. Inoltre, gli equipaggi hanno apprezzato
l’elevato piacere di guida e il totale controllo della
vettura, anche grazie allo sterzo (incredibilmente diretto e
sincero) e al raffinato schema delle sospensioni (davanti a
quadrilatero,                dietro              multilink).
Giunti
a Honfleur, dove le lancette del tempo sembrano essersi
fermate, le 124spider sono state accolte con stupore dai
residenti. E’ sicuramente inusuale, in un paesaggio che con il
suo pittoresco porticciolo ha ispirato innumerevoli artisti
del calibro di Courbet, Boudin, Monet e Jongkind.

                                                      La
spedizione continua in direzione Deauville, la raffinata
località balneare e mondana della Côte Fleurie frequentata da
nobili e intellettuali fin dalla seconda metà dell’Ottocento.
Qui nella perla della Côte Fleurie, nel 1913, la celebre
stilista Coco Chanel aprì un atelier tra il Gran Casinò e
l’albergo più lussuoso del posto, l’Hotel Normandie, che
ospitò personaggi famosi dell’epoca. Vera e propria star tra
le vetture scoperte, la 124spider è stata fotografata vicino
alla spiaggia del piccolo comune francese, una delle più belle
della Normandia, con i suoi ombrelloni multicolori e la famosa
“Promenade des Planches”, una passeggiata-passerella fatta di
tavole adorna di cabine dedicate alle star del cinema
americano.

                                                       La
spedizione disi conclude a poca distanza da Deauville, più
precisamente al castello di Breuil, uno degli esempi più belli
del patrimonio architettonico dell’area. È l’ultima sosta di
questo viaggio in terra francese a bordo dell’affascinante
spider, il cui design evoluto racchiude in sé la bellezza
classica della progenitrice del 1966, senza tradirne
l’essenza.
Weekend a Parigi: Montmartre,
un viaggio nel quartiere
Bohemien
Respirare l’autentica atmosfera parigina, in un autentico
bistrot di quartiere, assaporando una baguette calda e
croccante, farcita con salumi dal sapore di una volta e
formaggi che stuzzicano l’appetito accompagnati da un ottimo
vino… a Montmartre ci si viene anche per questo, in questo
angolo di Parigi, zona tranquilla e appartata ma che conserva
un certo fascino bohemien…
Montmartre venne annessa a Parigi solo nel XIX secolo e
accolse tutta quella parte della popolazione povera, sfrattata
dalle proprie abitazioni dal programma urbanistico di
Haussmann. Il suo periodo di massimo splendore fu alla fine
dell’Ottocento e la prima guerra mondiale, quando gli affitti
bassi e il fascino rimasto rustico, attrassero numerosi
artisti.

Se vi trovate a Parigi, è sicuramente una tappa d’obbligo, che
oltre a luogo dove trascorrere delle piacevoli esperienze
culinarie, vi riserverà la fascinante vista della regina della
collina, la bellissima Chiesa del Sacré Coeur. Dall’alto della
lunga scalinata di ben oltre 300 scalini, domina in tutto il
suo splendore, distinguendosi per il suo bianco marmo,
dall’azzurro del cielo.

La basilica caratterizzata dal suo stile franco e bizantino,
con la sua torre dall’aspetto “foruncoloso” e una cupola che
sembra quasi un cono gelato, si integra completamente con il
profilo urbano della città. Circondata da un curato prato
verde, venne paragonata per la sua forma dal famoso poeta
parigino Jacques Roubaud, ad un enorme biberon per gli angeli.
Cosa non difficile da immaginare se la si osserva bene.
Per me, la vista della basilica è stato qualcosa di
folgorante, a mio parere bellissima. Ho percorso a piedi gli
scalini che mi hanno condotto all’ingresso, ma se preferite,
potrete salire anche con una funicolare a pagamento, che vi
permetterà di risparmiare fatica e tempo.

Percorrete la Rue des Martyrs, noterete che il cuore del
quartiere si trova proprio qua, sopratutto la domenica, quando
è fatto divieto alle automobili dei non residenti di
transitare. La graziosa Place des Abbesses è una alberata
piazza del paese, dove è possibile prendere anche la
metropolitana. Qui e nella via che abbiamo menzionato poco fa,
troverete piccoli negozi dove poter fare acquisti, ristoranti
e numerose panetterie artigianali.

La collina di Montmartre invece, si trova a 130 metri sul
livello del mare, ed è considerata anche il punto più elevato
di Parigi, si dice che il nome derivi da origine romane e
significhi “monte dei martiri”. Se avete dubbi su come salire
nella collina, vi basterà prendere una qualsiasi delle vie in
salita, potrete farlo a piedi o con l’attrezzata funicolare
come vi ho appena menzionato per raggiungere la basilica.

Esistono anche percorsi alternativi per salire la collina, una
di questi è anche quella di salire percorrendo la Rue Lepic,
passando davanti al Moulin de la Galette, l’ultimo mulino
rimasto degli oltre quaranta mulini a vento di Montmartre,
immortalati da Renoir nel celebre “Ballo al Moulin de la
Galette” oggi conservato al Musée d’Orsay.

Le vie dei dintorni abbondano di riferimenti artistici e
letterari, infatti geni artistici come Zola, Degas e Van Gogh
abitarono in zona, nel 1904 anche Picasso allestì qui, il suo
studio, in una vecchia fabbrica di pianoforti. Qui dipinse e
condivise amori, discussioni e oppio con Apollinaire e altri
personaggi famosi. Molti di questi artisti, come Emile Zola,
riposano nel cimitero di Montmartre, a ovest della collina e
tra questi anche il pittore Degas.

Se volete un ricordo romantico della collina, non potete non
salire in cima e lasciarvi ai piedi le bancarelle di souvenir,
la via che trabocca di turisti e artisti di strada che
dipingono orribili quadri ad olio raffiguranti Parigi… una
volta in cima, sarete in alto, quasi come sulla Torre Eiffel e
ammirerete con stupore la splendida vista dei colli, dei
grattaceli e dei palazzi rinascimentali.
1700 posti nei Resort Club
Med
Sei giovane, motivato, gentile e appassionato e vuoi diventare
un professionista dell’ospitalità e del tempo libero? Forse ti
piacerebbe sapere che Club Med offre 1700 posti nei suoi
Resort.

È partito da Milano e sta attraversando l’Italia il Roadshow
di Recruiting firmato Club Med, leader mondiale delle vacanze
all-inclusive, esclusive, multiculturali e conviviali. Per la
stagione invernale 2016-2017 potresti essere preso anche tu in
uno dei Resort Club Med in Francia, Italia e Svizzera.
Oltre che un’opportunità lavorativa la potete pensare come
esperienza di viaggio, visitate un nuovo posto mentre fate
pratica.

L’equipe di G.O® Gentils Organisateurs (Gentili Organizzatori)
Club Med, figure internazionali, esperte e qualificate,
ricopre un ruolo fondamentale in tutti i Resort e può essere
considerata ambasciatrice dei 5 valori del brand: gentilezza,
innovazione, libertà, multiculturalità e responsabilità.

Delle 1700 figure che andrà a reclutare il Club Med l’80% si
occuperà di servizi all’interno dei Resort, dalla ristorazione
alla reception, mentre il 20% di intrattenimento,
dall’animazione per i più piccoli alle attività sportive.

Il tour di recruiting itinerante è partito da Milano e ha
fatto tappa a Torino, Bari, Firenze, Napoli e nel Resort di
Kamarina; nel mese di ot
tobre tornerà nuovamente a Milano per raggiungere Bologna e
Roma.
Potete accedere alle selezioni       registrandovi   sul   sito
Internet: www.clubmedjobs.it.

Di seguito le prossime tappe del tour di recruiting Club Med:

2 novembre, Milano, h 10.30

09 novembre, Roma, h 14.30

15 novembre, Milano, h10.30

Dieci luoghi che ci faranno
tornare a Parigi
Gli eventi devastanti che hanno colpito la capitale francese
hanno fatto emergere lati oscuri dell’umanità.

Da parte nostra vogliamo celebrare Parigi, una delle città più
belle al mondo, augurandoci che presto si possa tornare a
camminare per i suoi viali con spensieratezza, ammirando solo
le infinite bellezze che la città ha da offrirci. Una città
ricca di cultura, monumenti e musei; colorata dalla Senna e
simbolicamente rappresentata da quella torre che tutto il
mondo celebra, la Tour Eiffel.

Ecco dieci scorci, monumenti o attrazioni che ci faranno
tornare la voglia – nonostante tutto – di visitare questa
meravigliosa città, che è stata ed è culla della cultura della
ragione. Dieci motivi che faranno tornare a muovere migliaia
di turisti ad affollare gli Champs Elysees, il museo del
Louvre e le centinaia di meraviglie che la città ha da
offrire.

#1 Tour Eiffel: simbolo della città, costruita in occasione
dell’esposizione universale del 1889, dal 1964 è considerata
monumento storico francese. L’idea in più? al secondo piano
troverete Jules Verne, ristorante dello Chef pluri stellato
Alain Ducasse… il meglio della cucina francese si unisce ad
una vista mozzafiato.

#2 Marais: quartiere ebraico della città, è conosciuto per le
piccole boutique e le gallerie d’arte; perdetevi nelle
meraviglie delle sue vie e approfittatene per gustare la
cucina ebraica: se andate a rue des rosiers troverete una
serie di pasticcerie e ristoranti tipici, con molti venditori
di falafel e tutt’intorno una serie di stradine in cui si
respira ancora l’atmosfera d’un tempo, diversa dalla calma
eccessivamente “borghese” di altre zone del quartiere.
#3 Shakespeare and company: nata nel 1951 come punto di
riferimento della cultura anglosassone a Parigi, la libreria è
oggi diventata luogo di culto per gli amanti dei libri e non
solo; vanta infatti anche un caffè letterario in cui gustare
le prelibatezze della patisserie francese.
#4 La Senna: ogni città attraversata da un fiume acquista un
fascino unico, quasi fosse trasportato dalle sue acque. La
Senna tinge la città con colori meravigliosi e ci da la
possibilità di ammirarla da un’altra prospettiva: navigare
attraverso i monumenti di Parigi è un’esperienza unica,
realizzabile grazie agli innumerevoli battelli che percorrono
la Senna.

#5 Museo del Louvre: uno dei musei più famosi al mondo,
celebre per ospitare opere del calibro della Gioconda, Amore e
Psiche e la Venere di Milo. Molto più che un museo, baluardo
della cultura occidentale, diventa famoso per la saga de ” Il
codice Da Vinci”; perdetevi tra le sue gallerie infinite –
35.000 opere in esposizione permanente , scelte dai curatori
delle sue otto sezioni, ed esibite nei 60.600 m² a loro
dedicati- e godete delle bellezze di queste opere.
#6 Champs Elysees:    con i suoi cinema, cafés e negozi di
lusso, gli Champs-Élysées sono una delle strade più famose del
mondo. Meta dello shopping di lusso, ospita alcuni dei negozi
più belli al mondo; visitando Parigi non si può non ammirare
le vetrine lussuose che incorniciano la via.
#7 Sacro Cuore: basilica cristiana arroccata a Montmartre;
bianchissima – è insieme al Vittoriano di Roma il monumento
più bianco d’Europa. La sua posizione panoramica offre una
vista mozzafiato sulla città; il quartiere tra i più vivaci di
Parigi è offre la possibilità di assistere a bellissimi
spettacoli di strada e locali in cui band suonano musica live.
#8 Boulangerie e Patisserie: baguette, croissant, pain au
chocolat sono le delizie francesi che non vi faranno
rimpiangere la colazione all’italiana. Evitate le grandi
catene internazionali, noi vi consigliamo Du Pain et des
Idées; questo panificio ha aperto nel 2002 in un edificio
storico all’angolo tra Rue Yves Toudic e Rue de Marseille. E’
gestito da Christophe Vasseur, grazie al quale potrete
realmente assaporare la passione che mette per questa
tradizionale attività e nelle sue creazioni. I suoi dolci
all’escargot sono divini. ll pain au chocolat (croissant con
un ripieno al cioccolato) è un classico e uno dei dolci
preferiti.
#9 Disneyland Paris: la magia delle fiabe diventa realtà
quando si varca la soglia di questo meraviglioso parco a tema.
Divertimento assicurato per grandi e piccini: tra montagne
russe mozzafiato e parate dei personaggi Disney più amati la
giornata regalerà emozioni fantastiche.

#10 Mudeo d’Orsay: celebre per i numerosi capolavori
dell‘impressionismo e del post-impressionismo esposti al suo
interno, è situato di fronte al Musée du Louvre, in una ex-
stazione ferroviaria (la Gare d’Orsay), costruita in stile
eclettico alla fine dell’Ottocento. Lasciatevi affascinare
dalla struttura e dalle      opere di Paul Cézanne, Edgar
Degas e Claude Monet.
Parigi, una città che andrebbe solo amata e rispettata.

#PrayforParis
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