Associazione Culturale Il Fiore sulla Pietra - Conoscere Pomezia Attraverso Le Associazioni E I Comitati Di Quartiere Del Territorio - Pomezianews

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Associazione Culturale Il Fiore sulla Pietra - Conoscere Pomezia Attraverso Le Associazioni E I Comitati Di Quartiere Del Territorio - Pomezianews
Associazione Culturale                                   Il
Fiore sulla Pietra

Conoscere Pomezia Attraverso                              Le
Associazioni E I Comitati                                 Di
Quartiere Del Territorio

Pomezia News ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle
tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel
territorio di Pomezia.

Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro,
arricchisce di valore la città incrementando il senso di
comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un
positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non
sia solo un luogo dove dormire.

Questa settimana vi presentiamo l’Associazione Il Fiore sulla
Pietra attraverso una breve intervista alla quale ha
gentilmente risposto la dott.ssa Melissa Pulcinella.

     Quando è nata l’Associazione Il Fiore sulla Pietra e
     quali sono gli obiettivi che vi siete preposti?
     Il Fiore sulla Pietra è un’associazione di promozione
     sociale e culturale nata nel 2014 per promuovere
     attività culturali, ricreative, divulgative ed altro sul
     territorio di Pomezia volte a sviluppare il senso di
     appartenenza, il rispetto per il bene comune, il
     rispetto per gli altri.
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Di quanti membri è formata l’Associazione Il Fiore sulla
Pietra?
I soci fondatori dell’associazione sono:
Dott.ssa Giada Berenato (Presidente) Dott.ssa Melissa
Pulcinella (Segretario), Ing. GiuIiano Caiati
(tesoriere) Roberto Pulcinella (consigliere).

In che modo un cittadino può entrare a far parte
dell’Associazione Il Fiore sulla Pietra
Contattando l’associazione sulla pagina Facebook Il
Fiore sulla Pietra
Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi
rappresenta di più?
Tutti i progetti svolti parlano di noi e delle nostre
passioni, aspirazioni, portando il nostro personale
contributo e la nostra professionalità.
Ogni progetto ci ha ben rappresentato centrando il cuore
della nostra mission. Difficilmente procederemmo in
progetti che non ci rappresentino in toto.
Quelli cui siamo più legati probabilmente sono La Dolce
Arte dei Samurai primo evento nel suo genere a Pomezia
che ha unito la passione per le arti marziali e l’amore
per tutte le discipline artistiche orientali ( Shodo
arte della scrittura, Ikebana arte dei fiori, Raku arte
della ceramica, e diversi seminari sulla storia delle
arti) ed il progetto Ricominciamo da un Murales volto a
promuovere il senso civico e il rispetto per il bene
comune nei nostri ragazzi compresi nella fascia d’età
dai 10 ai 16 anni, che ha visto la partecipazione di
molte scuole sul territorio nonché la realizzazione di
Murales tutt’ora presenti nel tessuto cittadino.
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Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le
     vostre iniziative?
     Utilizziamo principalmente la nostra Pagina ufficiale
     Facebook il Fiore sulla Pietra
     Qual è il progetto al quale state lavorando ora
     Attualmente nostro unico progetto è il restauro dei
     murales sulla cabina Enel sita in Largo Catone.
     Il restauro (che potrà essere svolto in sicurezza quando
     le condizioni meteo lo consentiranno) sarà ad opera
     degli artisti già coinvolti nel progetto Ricominciamo da
     un Murales e ci avvarremo della collaborazione del
     Comune con Cittadinanza Attiva.

CUORE DI DONNA ETRUSCA

In   occasione            della        Festa           della
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Donna dell’8 marzo scopriamo la
donna nella civiltà etrusca.

La società etrusca colpiva gli osservatori contemporanei, in
particolare quelli greci.

Li colpiva lo stile di vita delle classi aristocratiche, la
ricchezza e il lusso, i meravigliosi gioielli che
impreziosivano acconciature e vesti.

Ma ancor più li stupiva il comportamento eccezionalmente
libero delle donne etrusche.

Infatti, nella generalità delle testimonianze riguardanti le
antiche civiltà, la donna appare come subalterna all’uomo,
dedita alla generazione dei figli, alla casa, alla filatura, a
un comportamento morigerato, a una vita silenziosa e quasi
invisibile.

Invece le donne etrusche partecipavano attivamente alla vita
sociale, spesso sapevano leggere e scrivere, potevano essere
titolari di attività economiche, mantenevano il patronimico
(nome del padre) anche da sposate.

                Sarcofago   degli   Sposi   da
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Cerveteri, presso Museo
                Etrusco di Villa Giulia

La più nota iconografia etrusca, dalle tombe dipinte, alle
sculture, alle decorazioni vascolari, testimonia vivacemente
questa realtà, raccontata da storici e scrittori greci e
romani per manifestare ai posteri il loro grande scandalo a
fronte di tanta libertà femminile.

Un simile contesto si riferisce in particolare al ceto
benestante etrusco.

Pensiamo per esempio agli affreschi tombali di Tarquinia:
mostrano per lo più scene di vita nobile e spensierata in cui
donne raffinate ed eleganti partecipano insieme agli uomini a
sontuosi banchetti.

E i corredi funebri femminili del ceto aristocratico ci
restituiscono oggetti eccezionalmente ricchi e preziosi.

Le iscrizioni funebri ci parlano di donne dotate di nome
proprio (Larthia, Thesathei, Velelia…), fatto davvero
straordinario se si pensa che a Roma le donne, fino alla tarda
età repubblicana, venivano denominate esclusivamente con il
nome della gens, ovvero della famiglia alla quale
appartenevano (Iulia, Claudia, Cornelia…Nella famiglia, poiché
il nome femminile era sempre lo stesso, era necessario
distinguere le donne aggiungendo       Maior, Minor, Prima,
Secunda…).

Le testimonianze relative alla straordinaria posizione della
donna etrusca si riferiscono in particolare al mondo italico
del VI e del V secolo a.C., in connessione con la vigorosa
ondata di benessere economico che interessò l’area
dell’Etruria propriamente detta (Toscana, alto Lazio e
Umbria).
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Con il IV secolo a.C. la condizione sociale della donna
etrusca perse gradualmente la sua autonomia e regredì
assimilando i modelli di vita greci e romani, con i quali i
contatti erano diventati sempre più intensi.

                     Danzatrice   dalla
                     Tomba          dei
                     Giocolieri

Le nobili donne etrusche dedicavano molto tempo alla cura
della loro bellezza, come lasciano immaginare alcune
iscrizioni e le testimonianze iconografiche.

Usavano specchi, strumenti di vario tipo e bellissimi
unguentari; amavano vestire elegantemente, evidenziando le
loro belle forme e indossando elaboratissimi e ricchi
gioielli.

Molto varie e articolate sono le pettinature testimoniate nei
ritratti nel VI secolo a.C.: lunghe trecce pendevano sul seno
e sulle spalle delle donne, mentre in seguito troviamo l’uso
di raccogliere i capelli in una reticella o in ciocche spesse
e tirati all’indietro.

Consorti di uomini importanti, nobili, ricchi, colti, queste
erano donne evolute, che uscivano spesso di casa, non
rinunciavano a stare al fianco dei loro mariti, amavano i
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piaceri della vita, i banchetti raffinati, musica e danza.

Si dedicavano anche alla tessitura e la filatura, come
testimoniano pesi di telaio, fuseruole e rocchetti, facendosi
piacevolmente aiutare dalle ancelle.

Alcuni morsi di cavallo ritrovati nei corredi femminili
lasciano immaginare anche un’autonomia di movimento della
donna etrusca, che forse viaggiava senza essere
necessariamente accompagnata.

Ritorniamo alle fonti storiche che ci parlano del mondo
etrusco: sono fonti greche e romane che osservano e riportano
tutto alla luce della loro morale.

Nella società greca e in quella romana, le uniche donne
ammesse ai banchetti erano le meretrici e tali vengono
considerate le donne etrusche da storici scandalizzati, come
il greco Teopompo, vissuto nella metà del IV secolo a.C..

                   Velca, dalla Tomba
                   dell’Orto a Tarquinia

Ecco poche frasi estratte dal racconto di quest’ultimo:
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“… Esse (le donne etrusche) curano molto il loro corpo
 facendo esercizi sportivi da sole o con gli uomini. Non
 ritengono vergognoso comparire in pubblico nude, stanno a
 tavola non vicino al marito ma vicino al primo venuto dei
 presenti e brindano alla salute di chi vogliono, sono forti
 bevitrici e molto belle da vedere.”

In molti corredi tombali femminili sono stati ritrovati i
calici, le brocche e gli altri utensili caratteristici del
simposio, il banchetto in cui si beveva insieme: questa era
un’usanza tipicamente greca, riservata esclusivamente agli
uomini, mentre gli etruschi rappresentano tranquillamente
anche le donne nella loro piena partecipazione alla festa
accanto agli uomini.

E’ davvero affascinante immaginare un mondo così diverso, così
autonomo nel contesto delle civiltà italiche, dotato anche di
una lingua molto diversa da quelle dei popoli limitrofi.

Un quadro che continua ad alimentare un certo mistero che
avvolge questo popolo, una nebbia che, attraverso ampi studi e
ricerche, va diradandosi sempre più, svelandoci una tenera e
inattesa familiarità con questi nostri antenati. Per questo
possiamo addirittura sentirci “Etruschi nel cuore”(*).

(*) Titolo del libro che scritto da Maria Cristina Zitelli e
Cesare Restaino, pubblicato su Amazon.

Dott. Maria Cristina Zitelli
Fotografie: elaborazione grafiche di Cesare Restaino
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Racconti nel Cassetto

Diamo spazio a un racconto scritto
dai lettori
Sono tantissime le persone che hanno il dono della scrittura,
capaci di rapire con le parole e accompagnando i lettori, con
la fantasia, in mondi lontani o vicini come il pianerottolo di
casa.

La redazione di PomeziaNews dedica uno spazio in modo da
portare alla luce tutti quei racconti chiusi nel cassetto
pubblicando un racconto ogni terza domenica del mese.

Il racconto potrà essere inedito o già pubblicato e possono
partecipare tutti senza limiti di età.

Le uniche regole che poniamo sono:
– lunghezza massima del testo 7000 battute;
– il racconto dovrà essere scritto in lingua italiano;
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– sarà necessaria allegare una liberatoria per la
pubblicazione del testo;
– il giudizio della redazione alla scelta o meno della
pubblicazione del racconto ricevuto è insindacabile;
– il racconto dovrà essere in formato digitale con carattere
Times New Roman 12, interlinea 1,5 e formato pdf da inviare a
redazione@pomezianews.it

A questo punto non ci resta che attendere i vostri racconti.

Associazione Culturale                                    Le
Mamme di Pomezia

Conoscere Pomezia Attraverso                               Le
Associazioni E I Comitati                                  Di
Quartiere Del Territorio
Pomezia News ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle
tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel
territorio di Pomezia.

Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro,
arricchisce di valore la città incrementando il senso di
comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un
positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non
sia solo un luogo dove dormire.

Questa settimana vi presentiamo l’associazione Le Mamme di
Pomezia attraverso una breve intervista alla quale ha
gentilmente risposto Silvia Macchioni in qualità di
presidente.
1. Quando è nata l’Associazione Le Mamme di Pomezia e quali
   sono gli obiettivi che vi siete preposti?
   L’Associazione nasce tra la fine del 2012 e gli inizi
   del 2013 da un gruppo di mamme durante un corso preparto
   con l’idea e l’obiettivo di creare una realtà nuova sul
   territorio, una realtà fatta da mamme per le mamme.

  Di quanti membri è formata l’Associazione Le Mamme di
  Pomezia?
  I soci iscritti attualmente sono 76

  In che modo un cittadino può entrare a far parte
  dell’Associazione Le Mamme di Pomezia?
  Per far parte dell’Associazione basta iscriversi
  versando una quota annuale di 15 euro. Con la tessera si
  ha diritto a diversi sconti negli esercizi commerciali
  pometini che hanno stipulato convenzione con noi.

  Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi
  rappresenta di più?
  Non c’è un solo progetto che possa rappresentarci… Di
  sicuro il supporto che la nostra Associazione fornisce
  alle famiglie, un supporto inteso in più ampie
  prospettive, quindi non solo quello materiale. Siamo
  Mamme e ci siamo rese conto, nel corso degli anni di
  rappresentare sul territorio di Pomezia un valido punto
  di riferimento per la realtà familiare. Mosse da questa
  consapevolezza, è stato naturale accogliere le varie
  richieste, che sono giunte in forma implicita ed
  esplicita, dalle nostre socie e non, che ci avvicinasse
in qualche modo alle esigenze familiari. Da qui sono
nati altri progetti di ugual importanza, parliamo di
quelli di promozione culturale o di lettura, come il
Bookcrossing e il club del libro, piuttosto che le
attività dedicate all’infanzia, e quindi i vari
laboratori e letture animate organizzate nel corso del
tempo, e le collaborazioni per gli eventi con il comune
e altre realtà associative territoriali”.
Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le
     vostre iniziative?
     Le nostre iniziative vengono divulgate soprattutto
     attraverso Facebook con la nostra pagina e gruppo, ma
     anche     tramite     il    sito        ed    e-mail
     lemammedipomezia@gmail.com.

     Qual è il progetto al quale state lavorando ora?
     Causa Covid purtroppo abbiamo dovuto sospendere molte
     nostre attività, ma stiamo lavorando ad alcuni eventi
     online, con il patrocinio del Comune di Pomezia, e
     continuiamo a sostenere le nostre famiglie sperando di
     poter tornare presto alla normalità.

Se vuoi far conoscere la tua associazione o Comitato di
Quartiere scrivi a redazione@pomezianews.it
Perché           Febbraio              si       chiama
così?

Febbre, maschere e mascherine
Nel calendario romano più antico, febbraio era l’ultimo mese
dell’anno, che iniziava a marzo, momento di risveglio della
natura e degli uomini al suono delle armi del dio Marte.

Febbraio era dunque dedicato alla purificazione e alla
preparazione di un nuovo ciclo, di un nuovo inizio.

In verità, l’origine del suo nome non è poi tanto nascosta…
Ebbene sì: come in un gioco, possiamo rinvenire facilmente tra
le sue lettere la parola febbre!

Occorre premettere che nell’antica Roma ogni aspetto della
vita, anche il più piccolo, era sotto la protezione di una
specifica divinità: ci sono quindi decine e decine di culti
per noi quasi sconosciuti ma molto praticati dal popolo. Ad
esempio, la dea Numeria tutelava e contava i mesi della
gravidanza,    la dea Edula aveva in custodia le carni
commestibili e la loro conservazione, il dio Redicolo
proteggeva il ritorno dai viaggi.

E veniamo così alla dea Febbre, in latino Februa o Febris, che
origina probabilmente da Februus, un dio antichissimo etrusco-
italico ed è legata alla purificazione dalle febbri, in
particolare da quelle malariche.
Febbraio – Mosaico dal Museo
                Archeologico di Sousse

In virtù della potenza purificatrice che si attribuiva al
fenomeno della febbre, si è concretizzato nel nome Februarius
il legame con questa fase dell’anno, segnata da una serie di
riti e di feste molto caratteristiche.

Una festa in particolare merita la nostra attenzione: il 15
febbraio si festeggiavano nell’antica Roma i Lupercalia, una
solennità celebrata dai Luperci, giovani e giovanissimi romani
consacrati, di solito abbigliati con pelli di lupo, in onore
della Lupa che aveva allattato i gemelli Romolo e Remo.

                  Frammento di rilievo con
                  Luperci     dal   Museo
Nazionale Romano

Nel corso della festa essi si raccoglievano nel Lupercale, una
grotta ai piedi del colle Palatino, dove sacrificavano un gran
numero di capre, tagliavano le pelli in lunghe strisce, dette
februa, e poi si slanciavano seminudi in una folle corsa
agitando queste fruste e colpendo tutti coloro che
incontravano.

Le donne desiderose di gravidanza si esponevano ai colpi,
certe del potere del rito, che propiziava la fecondazione.

Nella fase finale dell’Impero romano, quando ormai il
Cristianesimo dominava, vari vescovi tentarono di sopprimere
l’antica consuetudine pagana, ma nulla si poteva contro la
tenacia dei Senatori, i quali attribuivano le pestilenze e
ogni altro danno al fatto che si trascurasse la festa dei
Lupercalia. La solennità era talmente radicata nella vita
dell’antica Roma che si perpetuò anche nei secoli tardi, fino
all’anno 468.

Infine pare che il rito sia stato abolito dal papa Gelasio ma
tuttora lo si può riconoscere probabilmente nella processione
con le candele del giorno della Candelora, il 2 febbraio.

L’evocazione di tali riti ancestrali dal fascino unico ci
conducono a considerare legami insospettati tra la febbre e
l’infiammazione rossa e calda lasciata dai colpi di februa, le
strisce di capra usate come fruste.

E’ poi molto suggestivo pensare alla nostra modernità e al
fatto che proprio a febbraio soprattutto capita di venir colti
dalle influenze di stagione e da quelle purificanti sudate al
caldo del letto.

A proposito: quanta nostalgia per… la solita influenza!

Oggi, immersi come siamo nell’atmosfera pandemica, viviamo
mille inibizioni che ci precludono gli abbracci e ci impongono
le mascherine.

Mascherine e maschere di Carnevale…

Febbraio è anche il mese delle tipiche atmosfere
carnevalesche, che oggi possiamo godere a metà.

Ed emerge, forte più che mai, un desiderio di purificazione,
di guarigione sociale, di annientamento del virus, per tornare
a danzare scatenati, liberi e senza maschera.

Dott.ssa Maria Cristina Zitelli

Associazione Culturale TEMA-
ESPERIA

Conoscere Pomezia attraverso                              le
Associazioni e i Comitati                                 di
Quartiere del territorio
Pomezianews ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle
tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel
territorio di Pomezia.

Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro,
arricchisce di valore la città incrementando il senso di
comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un
positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non
sia solo un luogo dove dormire.

Iniziamo con il presentarvi l’Associazione culturale TEMA-
Hesperia attraverso una breve intervista alla quale ha
gentilmente risposto la vice presidente Giovanna Alfeo.

   1. Quando è nata l’Associazione TEMA-Hesperia e quali sono
      gli obiettivi che vi siete preposti?
      TEMA-Hesperia è apparentemente un’associazione culturale
      giovane, nata nel 2019, ma in realtà scaturisce dalla
      fusione di due realtà associative (TEMA ed Hesperia)
      presenti sul territorio da molto più tempo, entrambe con
      la stessa passione per l’arte nelle sue diverse
      espressioni: teatro, arte figurativa, musica e danza. Le
      due associazioni negli ultimi anni condividevano già lo
      spazio fisico della sede, ma la formale fusione ha
      inevitabilmente permesso di ampliare l’offerta delle
     attività per poter accogliere le esigenze di un numero
     maggiore di persone, dando così la possibilità a tutti
     di esprimersi nelle proprie passioni con guide preparate
     e affidabili. La presenza di una sede associativa ci
     permette di organizzare serate a tema (musica, cinema,
     presentazione di libri) in cui poter socializzare al di
      là dei laboratori specifici.
   2. Di quanti membri è formata l’Associazione TEMA-Hesperia?
      L’anno associativo 2020-2021 conta circa 120 membri.
   3. In che modo un cittadino può entrare a far parte
      dell’Associazione TEMA-Hesperia?
      Può venire direttamente a trovarci, nella nostra sede in
      via Spaventa 24/B, in cui siamo presenti principalmente
      nelle ore pomeridiane/serali. Si diventa membri
      dell’associazione tramite la sottoscrizione di una
      tessera annuale.
   4. Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi
      rappresenta di più?
      Saranno sicuramente i prossimi, dato che è l’entusiasmo,
      la determinazione e la tenacia ciò che ci rappresenta
      maggiormente.
   5. Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le
vostre iniziative?
     Abbiamo un gruppo su FB: Associazione Culturale TEMA-
     Hesperia;      partecipando     a    bandi    pubblici,
     inevitabilmente, tramite i loro canali di comunicazione.
     Amiamo comunque la divulgazione attraverso l’affissione
     di locandine, comunicati su stampa locale e
     l’efficacissimo passa parola.
  6. Qual è il progetto al quale state lavorando ora?
     Abbiamo risposto ad un bando comunale presentando due
     spettacoli teatrali (uno con protagonisti adulti e
     l’altro bambini). Parte integrante del primo spettacolo
     sarà anche una esposizione di opere pittoriche ideate e
     plasmate sul testo teatrale, in totale integrazione con
     lo spettacolo.

Se vuoi far conoscere la tua associazione o Comitato di
Quartiere scrivi a redazione@pomezianews.it
Comune di Pomezia – Scuola
primaria Margherita Hack,
consegnato     a   Inail   il
progetto     esecutivo    per
l’ampliamento della struttura
Riceviamo e pubblichiamo Comunicato Stampa Comune di Pomezia

Scuola primaria Margherita Hack, consegnato a Inail il
progetto esecutivo per l’ampliamento della struttura. Previsti
15 aule nuove e un locale mensa
Il Comune di Pomezia ha consegnato nelle mani dell’Inail il
progetto esecutivo per l’ampliamento della scuola primaria
Margherita Hack. Il progetto prevede la realizzazione di altre
15 aule, il completamento della mensa scolastica e dei locali
accessori.
Questa settimana sono partite le indagini di ricerca di
eventuali residuati bellici sul terreno dove sorgerà la
scuola, uno degli atti propedeutici alla progettazione e
all’avvio dei lavori nei cantieri che prevedono attività di
scavo. Sarà poi all’Inail a provvedere ad espletare il bando
di gara e avviare l’esecuzione dei lavori.
“Siamo riusciti finalmente a sbloccare una procedura ferma da
dieci anni – ha spiegato l’Assessore Federica Castagnacci –.
Il progetto di completamento prevede la realizzazione di
ulteriori 15 aule, dell’ampliamento della mensa e degli spazi
per le attività integrative, dell’abitazione del custode e
degli uffici della direzione didattica, del parcheggio
anteriore e di un’area verde. Il progetto di ampliamento fino
a 25 classi rappresenta il completamento dell’edificio
scolastico esistente di 10 classi”.
“Abbiamo colto questa opportunità fornitaci dall’Inail – ha
commentato il Sindaco Adriano Zuccalà – che si farà carico
delle spese per l’ampliamento della scuola. Il Comune, a
fronte del pagamento di un canone annuo, potrà poi riscattare
la struttura. Verrà realizzato un edificio innovativo, che può
essere definito ‘ad energia quasi zero’, dotato di un impianto
di illuminazione a led e di un impianto fotovoltaico a
copertura. La struttura sarà completamente accessibile dal
punto di vista strutturale rispondendo così in maniera
adeguata alle esigenze della collettività”.

Visita guidata tematica 30
Luglio Sulla rotta di Enea
Riceviamo e pubblichiamo da Lavinium, Museo Civico
Archeologico

Vi invitiamo giovedì 30 luglio ore 16:00 a
partecipare alla visita guidata tematica “Sulla
rotta di Enea”

Il viaggio dell’eroe troiano, protagonista
dell’Eneide di Virgilio, spazia da Oriente a
Occidente, dal mare alla terra al regno degli
Inferi. Vi guideremo lunge le tappe di questo
affascinante viaggio dalla partenza da Troia sino
alla foce del Tevere.

Prenotazione obbligatoria:
Tel: 0691984744
Email: museoarcheologicolavinium@gmail.com
Coronavirus, il Comune di
Pomezia in costante contatto
con le autorità sanitarie
Coronavirus, il Comune di Pomezia in costante contatto con le
autorità sanitarie. Il Sindaco: “Evitare allarmismi”

Il Comune di Pomezia è in costante contatto con le autorità
sanitarie competenti che stanno monitorando la situazione di
contagio relativa al Coronavirus. “Seguiamo gli aggiornamenti
ministeriali e del comitato operativo della Protezione civile
– spiega il Sindaco Adriano Zuccalà – La situazione è delicata
ma è importante evitare ogni tipo di allarmismo. Invito la
cittadinanza a seguire le indicazioni relative alla
prevenzione e ad informarsi tramite i canali ufficiali”.

Tutte                                                       le
informazioni: http://www.comune.pomezia.rm.it/coronavirus
Il    pasticciaccio    delle
commissioni consiliari
La prima questione che la nuova amministrazione comunale ha
dovuto prendere in esame è “il rispetto delle regole”. Non
parliamo di una “questione etica”, sulla quale rischiamo di
mettere in imbarazzo chi non prova pudore a cambiare casacca o
chi si nasconde dietro a simboli e valori, finché possano
fargli comodo, ma proprio della questione più elementare:
l’applicazione di una regola scritta prima dell’insediamento
dell’attuale amministrazione comunale.

La questione, a dire il vero, rivela una sorta di “utilizzo
personale delle istituzioni”. Ciò che caratterizza una società
civile, infatti, è la condivisione di valori e regole. Sui
primi (i valori) siamo in emergenza, proprio a causa di chi
pretende che il contesto sociale sia al proprio servizio e
inalbera valori solo nel proprio interesse, pronto a
disattenderli alla prima occasione in cui non gli conviene.
Sulle “regole”, fino a oggi si è registrata, a fatica, una
certa tenuta, perché sono l’ultima frontiera del “patto” che
unisce i cittadini, indipendentemente dal ruolo che
esercitino. Se anche le regole sono disattese con leggerezza,
possiamo annunciare pubblicamente l’entrata nel nuovo evo,
quello della “prepotentocrazia”.

Certamente non è una novità il tentativo di forzare le norme
con fantasie interpretative di favore, ma possiamo registrare
come “originale” la pretesa avanzata in consiglio comunale, di
disapplicare il regolamento del consiglio, ritenendo persino
che attraverso la violazione del regolamento si otterrebbe “il
ripristino delle più elementari regole della democrazia”.
Ma di che cosa si tratta, in sostanza? La questione verte
sulla composizione delle Commissioni consiliari. Come è noto,
tutti i consiglieri comunali si distribuiscono in
“commissioni”, articolate per materia, all’interno delle
quali, ha diritto di partecipare un rappresentante di ogni
gruppo consiliare.

L’esistenza dei gruppi consiliari non è espressamente prevista
dalla legge, ma si desume implicitamente da quelle
disposizioni normative che contemplano diritti e prerogative
in capo ai gruppi o ai capigruppo (art. 38, comma 3, art. 39,
comma 4 e art. 125 del decreto legislativo n. 267/00). La
regolamentazione della materia viene infatti affidata alle
norme statutarie e regolamentari, adottate dai singoli enti
locali nell’ambito dell’autonomia organizzativa dei consigli,
riconosciuta dall’art. 38 del citato T.U.E.L. Si tratta di
atti regolamentari che tuttavia hanno un valore “normativo”
secondario. Cioè, non possono essere disattesi senza incorrere
in “violazioni di legge”.

Nel caso di Pomezia la questione riguarda la previsione
contenuta nel regolamento consiliare (approvato dalla
precedente amministrazione) che prevede la formazione di
gruppi consiliari composti da almeno 3 componenti o – se il
Consigliere appartiene a una lista presentatasi singolarmente
e non in coalizione – Gruppi unipersonali.

Ciò vuol dire che, applicando le regole vigenti, oltre al
gruppo del M5S, composto da 15 consiglieri, si dovrebbero
costituire “regolarmente” un gruppo di destra (capeggiato dal
candidato sindaco Matarese e composto da 2 consiglieri della
Lega e uno di Forza Italia) e un gruppo con a capo l’ex
sindaco (con altri due consiglieri), lasciando così orfani del
gruppo i due consiglieri del PD che non avendo raggiunto la
soglia di tre componenti, non potrebbero comporre un gruppo
consiliare.

Ma la questione si tinge di giallo (e di ridicolo) perché a
invocare il diritto di fare gruppo “da solo” è anche il
componente di Forza Italia e i due componenti della Lega che
invece, secondo le norme regolamentari, avrebbero dovuto
confluire tutti nel gruppo di destra, così come risultavano
nella coalizione elettorale.

Il ridicolo (senza giallo) si accresce leggendo che la nota,
definita dagli stessi firmatari “di protesta” di contestazione
della norma regolamentare, ritenuta “antidemocratica” è
sottoscritta anche dall’ex sindaco, la cui amministrazione
l’aveva proposta in consiglio e votata, ritenendola (in quel
tempo) giusta, democratica e opportuna. Ma che oggi, per
ragioni misteriose o semplicemente     “prosaiche” gli appare
improvvisamente inopportuna.

Visto che si invocano gli alti valori della democrazia,
vediamo quali sono i veri problemi sul tappeto: a parte la
posizione dell’ex sindaco che non ha alcuna logica, se non la
“rosicatio” manifestata con la mera contrapposizione, i
consiglieri che invocano la composizione di gruppi solitari
spingono in questa direzione per assicurarsi la partecipazione
al numero più ampio di commissioni. Un consigliere che compone
un gruppo “individuale”, infatti, avrebbe diritto a
partecipare a tutte le commissioni, così come un gruppo di due
persone avrebbe il diritto di distribuire i suoi componenti
tra tutte le commissioni.

Si nota subito che tale situazione comporta uno sbilanciamento
della presenza della minoranza rispetto alla maggioranza: i
consiglieri della maggioranza, infatti, dovrebbero
distribuirsi tra tutte le commissioni, mentre quelli della
minoranza avrebbero diritto a presenziarle tutte
personalmente. E vale la pena di evidenziare anche i vantaggi
e i costi che comporta la scelta della “commissione
individuale”: tale consigliere, infatti, avrebbe diritto a più
permessi di assenza dal lavoro rispetto ai sui colleghi della
maggioranza, oltre ai compensi dovuti per la partecipazione ai
lavori della commissione.
Questa sarebbe la “questione democratica” che viene invocata e
che ha determinato la “protesta”.

Non si tratta di una bella pagina nella storia della città e
rivela, per intero il senso della democrazia e del rispetto
delle regole.

Ci auguriamo tutti che si trovi una soluzione, ma che sia
limitata a quei consiglieri che, non rientrando nella
composizione “ordinaria” dei gruppi, possano trovare una
collocazione nel gruppo misto. Ma ciò dovrebbe essere
possibile soltanto con una modifica regolamentare. Se invece,
si sceglierà di trovare una soluzione violando la norma del
regolamento, si rischierà di creare un pericoloso precedente.
Ma soprattutto si darà un cattivo segnale alla città che… già
ripone poca fiducia nella politica e ha bisogno di certezze.

Basterà modificare la norma regolamentare. Se tutti sono
d’accordo non è così difficile.

Rino Ceronte

Pomezia   al   ballottaggio.
Intervista doppia Matarese vs
Zuccala’
In vista del ballottaggio del 24 giugno, abbiamo sottoposto i
due contendenti a un’intervista doppia alla quale hanno
accettato entrambi di rispondere.

1) Ci dica tre motivi per votarla
Matarese – Il primo è che ho 40 anni di esperienza nella
pubblica amministrazione, nella legalità, nella lettura delle
carte e dei bilanci, che voglio mettere a disposizione dei
cittadini di Pomezia: non ho bisogno di uno stipendio da
sindaco per vivere. Al riguardo, sarà mia cura pubblicare sin
dal primo giorno da sindaco, la mia dichiarazione dei redditi
ripetendo annualmente la pubblicazione al fine di dimostrare
che non ci sarà nessuna variazione in positivo di beni mobili
e immobili.
Secondo: il fatto di non essere di Pomezia significa che non
ho nessun legame o interesse economico o lavorativo, parentale
o amicale con persone del territorio. Ciò sarà una garanzia
che il mio operato da sindaco sarà improntato esclusivamente
sulla legalità ed imparzialità a favore di tutti i cittadini.
Terzo: la figura del sindaco è quella che maggiormente mi
affascina. Vengo dal mondo dell’associazionismo e individuo il
sindaco come colui che deve stare più vicino al cittadino al
fine di miglioragli la qualità di vita. In questi anni da
pensionato mi sono stati offerti numerosi incarichi in aziende
private con alti compensi, ma non ho mai accettato essendo
convinto di volermi godere la pensione in un’età ancora
giovanile. Solo la volontà di fare del bene a un’intera città
mi ha fatto cambiare idea, in linea con la mia cultura
associazionistica.

Zuccalà – Sono nato e vissuto a Pomezia, precisamente in una
frazione di Torvaianica. Conosco Pomezia, le sue risorse, le
sue potenzialità e i suoi problemi ancora irrisolti.
Soprattutto, parlo con i cittadini e ascolto le loro esigenze
e loro proposte. Sono tranquillo nel dire che abbiamo lo
stesso obiettivo: rendere Pomezia una città di cui essere
orgogliosi.
Poi, il programma, la concretezza e il saper mettere in
pratica quello che per noi è un’agenda di governo più che uno
spot elettorale. Noi non vediamo l’ora di cominciare a
lavorare per Pomezia.
Infine, l’esperienza maturata in questi anni da tutta la
squadra del Movimento 5 Stelle e che sta sostenendo tutti i
giorni con passione, per le strade di Pomezia, la mia
candidatura. È per questo che ho voluto presentare la squadra
di assessori prima del 10 giugno. Sono nomi decisi insieme al
gruppo, che non ho scelto soltanto io, a dimostrazione del
fatto che sono le migliori persone possibili per governare
Pomezia. Questa scelta significa trasparenza verso gli
elettori, significa non agire come la vecchia politica che in
cambio di una manciata di voti è sempre stata pronta ad
assegnare ruoli e responsabilità a personaggi impreparati e
discutibili e, infine, significa essere un movimento di
cittadini, per i cittadini con un obiettivo comune: la nostra
città ed i suoi abitanti.

2) Ci dica tre motivi per non votare il suo avversario

Matarese – Primo: Zuccalà non è altro che la continuazione
della politica attuata dal precedente sindaco. Con Zuccalà e
il Movimento, i cittadini sono rimasti fuori dal Comune,
perché quello che doveva essere un palazzo di vetro è
diventato un bunker, con accesso vietato alla gente comune.
Dove stava Zuccalà in questi 5 anni? È mai stato in mezzo alla
gente ad ascoltare le loro lamentele, visto che è stato
presidente del consiglio comunale e consigliere di
maggioranza? Peccato che per tutta la durata del mandato non
si sia mai visto e che, al contrario, se i cittadini
segnalavano, con foto e documenti, ciò che non andava, i
seguaci del movimento li attaccavano senza pietà, con la scusa
che “prima era peggio”. Adesso il ‘prima’ è anche Zuccalà.

Secondo: l’inesperienza di Zuccalà si è già vista nel periodo
in cui ha governato e in cui ha ricoperto la carica di
presidente del consiglio. Non è stato fatto nulla per non
sbagliare, ma non è così che si amministra una città. La sua
inesperienza non ha permesso alla città di Pomezia di essere
guidata con la maturità necessaria per riuscire, ad esempio, a
ottenere, nel periodo in cui proprio Zuccalà era presidente
del consiglio comunale, i giusti vantaggi che potevano essere
colti attraverso finanziamenti europei.
Terzo: Non posso non rilevare la giovane età di Zuccalà, età
in cui spesso si è più propensi a voler percepire dalla
politica uno stipendio piuttosto che a lavorare per il bene
collettivo. Nel Movimento 5 Stelle questo si è già visto con
Fucci, che al momento opportuno ha dimostrato chiaramente la
volontà di non voler lasciare la poltrona.

Zuccalà – Matarese non è di Pomezia, è stato messo a capo di
una coalizione di dubbia tenuta, non conosce Pomezia e i
pometini, elemento importante per amministrare una città.
Secondo, la differenza tra i due candidati e i due programmi è
lampante. Matarese soffre di evidente mancanza di
orientamento. Nel capitolo di programma del centrodestra sotto
la voce “riqualificazione urbanistica” il mio competitor ha
inserito delle “campagne promozionali e sconti tramite
apposite «Etnacard». Non solo. Nel capitolo “cultura” Matarese
ha inserito un progetto relativo a un “Master in
Vulcanologia”. Capisco la globalizzazione, ma copiare il
programma del comune di Nicolosi mi sembra una grossa mancanza
di rispetto nei confronti dei cittadini. Forse sarebbe meglio
concentrarsi sul Comune di Pomezia.
I cittadini, nel 2013, hanno già scelto di andare avanti e
rompere con i vecchi volti e le vecchie logiche di partito.
Pomezia non può e non deve tornare indietro di 15 anni.

3) Che importanza hanno per lei i confronti pubblici con gli
altri candidati considerando che ne sono stati organizzati
diversi.
Matarese – Reputo i confronti con gli altri candidati una
perdita di tempo, perché non serve conoscere quali siano i
programmi degli altri, ma è indispensabile avere la volontà di
portare a termine i propri. Per questo ho preferito utilizzare
il tempo che gli altri hanno speso in confronti sterili per
dialogare con i cittadini, con le industrie e con gli
organismi sociali presenti o collegati al territorio, alla
ricerca delle soluzioni migliori, anche interloquendo con gli
enti superiori, per risolvere gli annosi problemi di Pomezia,
Torvaianica e delle periferie. Adesso che siamo rimasti in due
un confronto ha molto più senso e non ho problemi ad
affrontare Zuccalà su tutte le tematiche che affliggono questo
territorio.

Zuccalà – Per noi sono molto importanti, non posso dire la
stessa cosa per Matarese che li ha disattesi tutti. Sono
sicuramente ancora più importanti per i cittadini. In queste
settimane abbiamo parlato con molte persone, ascoltato le loro
istanze e illustrato al meglio quelli che sono i nostri
obiettivi. In questi giorni i cittadini hanno avuto modo di
conoscermi facendomi molte domande. Diceva Albert Einstein:
“La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello
della natura”.

4) Pomezia non è una semplice città. È composta da tante
piccole sfaccettature, da Torvaianica al centro, da Santa
Palomba a Campo Jemini. Ogni quartiere ha la sua peculiarità d
suoi problemi. In che modo pensa di far convivere questi
quartieri e renderli parte della città?

Matarese –    Pomezia non è solo il centro, con periferie che
restano dimenticate fino alle successive elezioni, cosa che
purtroppo è avvenuta anche con il Movimento 5 Stelle. Quindi,
alla domanda rispondo che, grazie alla mia esperienza
quarantennale al servizio dello Stato e del cittadino,
attraverso la quale ho imparato perfettamente a leggere carte
e documenti di qualsiasi tipo e a saper leggere in modo
particolare i bilanci e i documenti contabili, sarò in grado
di portare avanti e completare il mio programma, che riassumo
nei punti sottostanti.
1 – SICUREZZA: più videosorveglianza e illuminazione, con
particolare attenzione a Torvaianica, Stazione di Santa
Palomba e periferie.

2 – VIABILITÀ: piano straordinario per una nuova viabilità;
parcheggi gratuiti per residenti e affittuari; tolleranza
sosta breve.

3 – SOCIALE: istituzione della figura del DELEGATO del Sindaco
ai rapporti con le associazioni che si occupano di problemi di
persone con disagi sociali; sostegno alle attività dei centri
anziani, anche attraverso percorsi formativi e di ascolto, ed
alle attività degli oratori.

4 – RILANCIO LITORALE: costituzione tavolo tecnico per il
problema dell’erosione; tutela delle dune; concorso di idee
per la riqualificazione dell’edificio Ex Biagio; riapertura
delegazione; serrati controlli sul funzionamento dei
depuratori; maggiori servizi e attrazioni per residenti e
turisti.

5 – SVILUPPO INDUSTRIALE, ARTIGIANALE E COMMERCIALE: rapporto
costante con il mondo produttivo; istituzione di un meeting
annuale; decontribuzione tributi minori; riqualificazione
comparto    industriale      S.   Palomba;    progetti     di
internazionalizzazione.

6 – RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO: piano straordinario di
riqualificazione delle periferie, con priorità ai servizi
primari e viabilità.

7 – PATRIMONIO CULTURALE: valorizzare i siti di interesse
storico/archeologico e garantirne il diritto costituzionale
alla condivisione.

8 – SPORT E ASSOCIAZIONISMO: creazione di una “cabina di
regia” delle associazioni di carattere culturale e sportivo;
progetto “cultura ed educazione sportiva”.

9 – SELVA DEI PINI: centro di eccellenza per lo sviluppo,
ricerca e formazione in partnership con le aziende finalizzato
anche alla creazione di nuovi posti di lavoro.

10 – URBANISTICA ED EMERGENZA ABITATIVA: Rivisitazione piano
regolatore con particolare attenzione all’edilizia agevolata.

11 – AMBIENTE: Tutela del territorio contro nuovi impianti di
trattamento e smaltimento rifiuti, creazione di nuove aree
verdi e giardini nelle zone che ne sono sprovviste, recupero
aree degradate.

Aggiungo che con me sicurezza, lavoro e legalità non saranno
uno spot elettorale, ma una garanzia per i cittadini. Ho
infatti già avviato un discorso in tal senso con le aziende
pometine, così come è già stato aperta la discussione per
poter accedere ai finanziamenti europei che finora sono stati
invece persi, per poter rilanciare l’intero territorio.

Zuccalà – Creare una comunità viva ed unita è uno dei più
grandi obiettivi che ci poniamo per i prossimi anni. Ogni
quartiere, ogni attività, ogni associazione ed ogni cittadino
deve sentirsi parte di un progetto che ha come obiettivo
quello di migliorare la qualità della vita di ognuno di noi.
Per favorire questo percorso ed azzerare la distanza tra
cittadino ed istituzione, ho deciso di creare un assessorato
dedicato alla partecipazione. Questa nuova figura si occuperà
di tutti gli obiettivi programmatici dedicati al rapporto tra
cittadinanza e comune come l’abbattimento della burocrazia e
la riforma della consulta delle associazioni, ma sarà anche il
punto di riferimento per i comitati che avranno un canale
diretto di confronto, a stretto contatto con il Sindaco.
Puntiamo inoltre a far decollare Torvaianica come meta
turistica e culturale, grazie alle competenze dell’assessorato
che si occuperà di attività produttive, turismo e cultura,
stiamo già realizzando un piano del commercio per Pomezia ed
un piano marketing specifico per la costa. Ovviamente il
percorso di realizzazione sarà condiviso e finalizzato con
tutte le realtà ricettive, commerciali, balneari ed
associazionistiche del territorio.

ATTENZIONE: corso Manovre
Salvavita       Pediatriche
spostato al 28 Gennaio 2018
ATTENZIONE: corso Manovre
Salvavita       Pediatriche
spostato al 28 Gennaio 2018
il corso MSP del 2 dicembre 2017 è stato annullato per motivi
organizzativi. Un nuovo corso si terrà il 28 gennaio 2018

Sono aperte le iscrizioni per il “CORSO MSP (Manovre Salvavita
Pediatriche)” rivolto alla popolazione che si terra’ domenica
28 gennaio 2018 dalle ore 9.00 alle ore 13:00 circa (il corso
dura 3 ore)

Il costo del “CORSO MSP” è € 35.00
Possibilità di applicazione sconti:
– coupon sconto 10% (verrà applicato previa verifica della
validità del coupon)
– sconto coppia 35×2=€60,00 (applicato alla coppia che
effettua il corso). Lo sconto coppia sarà applicato anche nel
caso in cui la coppia partecipi al corso in tempi diversi
ma effettui un unico pagamento anticipato.
Il numero massimo di partecipanti è fissato a 18.
Per l’iscrizione al corso compilare, entro venerdi 12
gennaio     ore    20:00,     il    modulo     allegato    al
link seguente: iscrizioni corso MSP del 28.01.18
Il pagamento si potrà effettuare presso la nostra sede CRI di
Via Boccaccio 1A:

     in contanti lunedi 15 gennaio dalle 18:00 alle 19:30
     in contanti martedi 16 gennaio dalle 18:00 alle 19:30

oppure tramite bonifico al c/c IT05 F083 2722 0000 0000 0003
866 intestato a Croce Rossa Italiana Comitato Locale di
Pomezia – causale: cognome e nome – CORSO MSP DEL 28.01.18,
e inviare per e-​mail all’indirizzo

pediatrico.clpomezia@gmail.com copia del bonifico entro​ e non
oltre le ore 20:00 di​ lunedì 15 gennaio
N.B. Per chi paga per bonifico: attendere conferma iscrizione
prima di pagare
mercoledi 17 gennaio sarà data conferma agli iscritti che
hanno il modulo compilato correttamente e il pagamento in
regola.

BREVE DESCRIZIONE DEL CORSO IN OGGETTO:

Durata: 3 ORE

Luogo:    Scuola Media Orazio Via F.lli Bandiera, 29 – Pomezia

Esercitazioni pratiche: PBLS (Pediatric Basic Life Support) +
Manovre di disostruzione delle vie aeree, nel lattante e nel
bambino

(Si consiglia abbigliamento comodo tipo tuta e scarpe da
ginnastica. Poichè è previsto inginocchiarsi a terra per
eseguire alcune manovre, chi ha impedimenti fisici è pregato
di farlo presente al momento dell’iscrizione, in modo da
valutare preventivamente la partecipazione al corso)

Requisiti dei partecipanti: nessuno

Obiettivo: aiutare ciascun individuo o gruppi di persone che
sono a contatto con i soggetti in età pediatrica a conoscere,
ad acquisire e saper eseguire azioni e modificare i propri
comportamenti per mantenere e/o migliorare la salute dei
bambini.

Programma: Lezione introduttiva teorica di manovre di
disostruzione pediatriche e rianimazione cardio-polmonare
pediatrica. Esercitazioni pratiche di tutti i partecipanti
previste per tutte le manovre illustrate.

Attestato: si rilascia      attestato   di   “Esecutore   Manovre
Salvavita Pediatriche”.
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