Associazione Culturale Il Fiore sulla Pietra - Conoscere Pomezia Attraverso Le Associazioni E I Comitati Di Quartiere Del Territorio - Pomezianews
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Associazione Culturale Il Fiore sulla Pietra Conoscere Pomezia Attraverso Le Associazioni E I Comitati Di Quartiere Del Territorio Pomezia News ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel territorio di Pomezia. Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro, arricchisce di valore la città incrementando il senso di comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non sia solo un luogo dove dormire. Questa settimana vi presentiamo l’Associazione Il Fiore sulla Pietra attraverso una breve intervista alla quale ha gentilmente risposto la dott.ssa Melissa Pulcinella. Quando è nata l’Associazione Il Fiore sulla Pietra e quali sono gli obiettivi che vi siete preposti? Il Fiore sulla Pietra è un’associazione di promozione sociale e culturale nata nel 2014 per promuovere attività culturali, ricreative, divulgative ed altro sul territorio di Pomezia volte a sviluppare il senso di appartenenza, il rispetto per il bene comune, il rispetto per gli altri.
Di quanti membri è formata l’Associazione Il Fiore sulla Pietra? I soci fondatori dell’associazione sono: Dott.ssa Giada Berenato (Presidente) Dott.ssa Melissa Pulcinella (Segretario), Ing. GiuIiano Caiati (tesoriere) Roberto Pulcinella (consigliere). In che modo un cittadino può entrare a far parte dell’Associazione Il Fiore sulla Pietra Contattando l’associazione sulla pagina Facebook Il Fiore sulla Pietra Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi rappresenta di più? Tutti i progetti svolti parlano di noi e delle nostre passioni, aspirazioni, portando il nostro personale contributo e la nostra professionalità. Ogni progetto ci ha ben rappresentato centrando il cuore della nostra mission. Difficilmente procederemmo in progetti che non ci rappresentino in toto. Quelli cui siamo più legati probabilmente sono La Dolce Arte dei Samurai primo evento nel suo genere a Pomezia che ha unito la passione per le arti marziali e l’amore per tutte le discipline artistiche orientali ( Shodo arte della scrittura, Ikebana arte dei fiori, Raku arte della ceramica, e diversi seminari sulla storia delle arti) ed il progetto Ricominciamo da un Murales volto a promuovere il senso civico e il rispetto per il bene comune nei nostri ragazzi compresi nella fascia d’età dai 10 ai 16 anni, che ha visto la partecipazione di molte scuole sul territorio nonché la realizzazione di Murales tutt’ora presenti nel tessuto cittadino.
Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le vostre iniziative? Utilizziamo principalmente la nostra Pagina ufficiale Facebook il Fiore sulla Pietra Qual è il progetto al quale state lavorando ora Attualmente nostro unico progetto è il restauro dei murales sulla cabina Enel sita in Largo Catone. Il restauro (che potrà essere svolto in sicurezza quando le condizioni meteo lo consentiranno) sarà ad opera degli artisti già coinvolti nel progetto Ricominciamo da un Murales e ci avvarremo della collaborazione del Comune con Cittadinanza Attiva. CUORE DI DONNA ETRUSCA In occasione della Festa della
Donna dell’8 marzo scopriamo la donna nella civiltà etrusca. La società etrusca colpiva gli osservatori contemporanei, in particolare quelli greci. Li colpiva lo stile di vita delle classi aristocratiche, la ricchezza e il lusso, i meravigliosi gioielli che impreziosivano acconciature e vesti. Ma ancor più li stupiva il comportamento eccezionalmente libero delle donne etrusche. Infatti, nella generalità delle testimonianze riguardanti le antiche civiltà, la donna appare come subalterna all’uomo, dedita alla generazione dei figli, alla casa, alla filatura, a un comportamento morigerato, a una vita silenziosa e quasi invisibile. Invece le donne etrusche partecipavano attivamente alla vita sociale, spesso sapevano leggere e scrivere, potevano essere titolari di attività economiche, mantenevano il patronimico (nome del padre) anche da sposate. Sarcofago degli Sposi da
Cerveteri, presso Museo Etrusco di Villa Giulia La più nota iconografia etrusca, dalle tombe dipinte, alle sculture, alle decorazioni vascolari, testimonia vivacemente questa realtà, raccontata da storici e scrittori greci e romani per manifestare ai posteri il loro grande scandalo a fronte di tanta libertà femminile. Un simile contesto si riferisce in particolare al ceto benestante etrusco. Pensiamo per esempio agli affreschi tombali di Tarquinia: mostrano per lo più scene di vita nobile e spensierata in cui donne raffinate ed eleganti partecipano insieme agli uomini a sontuosi banchetti. E i corredi funebri femminili del ceto aristocratico ci restituiscono oggetti eccezionalmente ricchi e preziosi. Le iscrizioni funebri ci parlano di donne dotate di nome proprio (Larthia, Thesathei, Velelia…), fatto davvero straordinario se si pensa che a Roma le donne, fino alla tarda età repubblicana, venivano denominate esclusivamente con il nome della gens, ovvero della famiglia alla quale appartenevano (Iulia, Claudia, Cornelia…Nella famiglia, poiché il nome femminile era sempre lo stesso, era necessario distinguere le donne aggiungendo Maior, Minor, Prima, Secunda…). Le testimonianze relative alla straordinaria posizione della donna etrusca si riferiscono in particolare al mondo italico del VI e del V secolo a.C., in connessione con la vigorosa ondata di benessere economico che interessò l’area dell’Etruria propriamente detta (Toscana, alto Lazio e Umbria).
Con il IV secolo a.C. la condizione sociale della donna etrusca perse gradualmente la sua autonomia e regredì assimilando i modelli di vita greci e romani, con i quali i contatti erano diventati sempre più intensi. Danzatrice dalla Tomba dei Giocolieri Le nobili donne etrusche dedicavano molto tempo alla cura della loro bellezza, come lasciano immaginare alcune iscrizioni e le testimonianze iconografiche. Usavano specchi, strumenti di vario tipo e bellissimi unguentari; amavano vestire elegantemente, evidenziando le loro belle forme e indossando elaboratissimi e ricchi gioielli. Molto varie e articolate sono le pettinature testimoniate nei ritratti nel VI secolo a.C.: lunghe trecce pendevano sul seno e sulle spalle delle donne, mentre in seguito troviamo l’uso di raccogliere i capelli in una reticella o in ciocche spesse e tirati all’indietro. Consorti di uomini importanti, nobili, ricchi, colti, queste erano donne evolute, che uscivano spesso di casa, non rinunciavano a stare al fianco dei loro mariti, amavano i
piaceri della vita, i banchetti raffinati, musica e danza. Si dedicavano anche alla tessitura e la filatura, come testimoniano pesi di telaio, fuseruole e rocchetti, facendosi piacevolmente aiutare dalle ancelle. Alcuni morsi di cavallo ritrovati nei corredi femminili lasciano immaginare anche un’autonomia di movimento della donna etrusca, che forse viaggiava senza essere necessariamente accompagnata. Ritorniamo alle fonti storiche che ci parlano del mondo etrusco: sono fonti greche e romane che osservano e riportano tutto alla luce della loro morale. Nella società greca e in quella romana, le uniche donne ammesse ai banchetti erano le meretrici e tali vengono considerate le donne etrusche da storici scandalizzati, come il greco Teopompo, vissuto nella metà del IV secolo a.C.. Velca, dalla Tomba dell’Orto a Tarquinia Ecco poche frasi estratte dal racconto di quest’ultimo:
“… Esse (le donne etrusche) curano molto il loro corpo facendo esercizi sportivi da sole o con gli uomini. Non ritengono vergognoso comparire in pubblico nude, stanno a tavola non vicino al marito ma vicino al primo venuto dei presenti e brindano alla salute di chi vogliono, sono forti bevitrici e molto belle da vedere.” In molti corredi tombali femminili sono stati ritrovati i calici, le brocche e gli altri utensili caratteristici del simposio, il banchetto in cui si beveva insieme: questa era un’usanza tipicamente greca, riservata esclusivamente agli uomini, mentre gli etruschi rappresentano tranquillamente anche le donne nella loro piena partecipazione alla festa accanto agli uomini. E’ davvero affascinante immaginare un mondo così diverso, così autonomo nel contesto delle civiltà italiche, dotato anche di una lingua molto diversa da quelle dei popoli limitrofi. Un quadro che continua ad alimentare un certo mistero che avvolge questo popolo, una nebbia che, attraverso ampi studi e ricerche, va diradandosi sempre più, svelandoci una tenera e inattesa familiarità con questi nostri antenati. Per questo possiamo addirittura sentirci “Etruschi nel cuore”(*). (*) Titolo del libro che scritto da Maria Cristina Zitelli e Cesare Restaino, pubblicato su Amazon. Dott. Maria Cristina Zitelli Fotografie: elaborazione grafiche di Cesare Restaino
Racconti nel Cassetto Diamo spazio a un racconto scritto dai lettori Sono tantissime le persone che hanno il dono della scrittura, capaci di rapire con le parole e accompagnando i lettori, con la fantasia, in mondi lontani o vicini come il pianerottolo di casa. La redazione di PomeziaNews dedica uno spazio in modo da portare alla luce tutti quei racconti chiusi nel cassetto pubblicando un racconto ogni terza domenica del mese. Il racconto potrà essere inedito o già pubblicato e possono partecipare tutti senza limiti di età. Le uniche regole che poniamo sono: – lunghezza massima del testo 7000 battute; – il racconto dovrà essere scritto in lingua italiano;
– sarà necessaria allegare una liberatoria per la pubblicazione del testo; – il giudizio della redazione alla scelta o meno della pubblicazione del racconto ricevuto è insindacabile; – il racconto dovrà essere in formato digitale con carattere Times New Roman 12, interlinea 1,5 e formato pdf da inviare a redazione@pomezianews.it A questo punto non ci resta che attendere i vostri racconti. Associazione Culturale Le Mamme di Pomezia Conoscere Pomezia Attraverso Le Associazioni E I Comitati Di Quartiere Del Territorio Pomezia News ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel territorio di Pomezia. Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro, arricchisce di valore la città incrementando il senso di comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non sia solo un luogo dove dormire. Questa settimana vi presentiamo l’associazione Le Mamme di Pomezia attraverso una breve intervista alla quale ha gentilmente risposto Silvia Macchioni in qualità di presidente.
1. Quando è nata l’Associazione Le Mamme di Pomezia e quali sono gli obiettivi che vi siete preposti? L’Associazione nasce tra la fine del 2012 e gli inizi del 2013 da un gruppo di mamme durante un corso preparto con l’idea e l’obiettivo di creare una realtà nuova sul territorio, una realtà fatta da mamme per le mamme. Di quanti membri è formata l’Associazione Le Mamme di Pomezia? I soci iscritti attualmente sono 76 In che modo un cittadino può entrare a far parte dell’Associazione Le Mamme di Pomezia? Per far parte dell’Associazione basta iscriversi versando una quota annuale di 15 euro. Con la tessera si ha diritto a diversi sconti negli esercizi commerciali pometini che hanno stipulato convenzione con noi. Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi rappresenta di più? Non c’è un solo progetto che possa rappresentarci… Di sicuro il supporto che la nostra Associazione fornisce alle famiglie, un supporto inteso in più ampie prospettive, quindi non solo quello materiale. Siamo Mamme e ci siamo rese conto, nel corso degli anni di rappresentare sul territorio di Pomezia un valido punto di riferimento per la realtà familiare. Mosse da questa consapevolezza, è stato naturale accogliere le varie richieste, che sono giunte in forma implicita ed esplicita, dalle nostre socie e non, che ci avvicinasse
in qualche modo alle esigenze familiari. Da qui sono nati altri progetti di ugual importanza, parliamo di quelli di promozione culturale o di lettura, come il Bookcrossing e il club del libro, piuttosto che le attività dedicate all’infanzia, e quindi i vari laboratori e letture animate organizzate nel corso del tempo, e le collaborazioni per gli eventi con il comune e altre realtà associative territoriali”.
Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le vostre iniziative? Le nostre iniziative vengono divulgate soprattutto attraverso Facebook con la nostra pagina e gruppo, ma anche tramite il sito ed e-mail lemammedipomezia@gmail.com. Qual è il progetto al quale state lavorando ora? Causa Covid purtroppo abbiamo dovuto sospendere molte nostre attività, ma stiamo lavorando ad alcuni eventi online, con il patrocinio del Comune di Pomezia, e continuiamo a sostenere le nostre famiglie sperando di poter tornare presto alla normalità. Se vuoi far conoscere la tua associazione o Comitato di Quartiere scrivi a redazione@pomezianews.it
Perché Febbraio si chiama così? Febbre, maschere e mascherine Nel calendario romano più antico, febbraio era l’ultimo mese dell’anno, che iniziava a marzo, momento di risveglio della natura e degli uomini al suono delle armi del dio Marte. Febbraio era dunque dedicato alla purificazione e alla preparazione di un nuovo ciclo, di un nuovo inizio. In verità, l’origine del suo nome non è poi tanto nascosta… Ebbene sì: come in un gioco, possiamo rinvenire facilmente tra le sue lettere la parola febbre! Occorre premettere che nell’antica Roma ogni aspetto della vita, anche il più piccolo, era sotto la protezione di una specifica divinità: ci sono quindi decine e decine di culti per noi quasi sconosciuti ma molto praticati dal popolo. Ad esempio, la dea Numeria tutelava e contava i mesi della gravidanza, la dea Edula aveva in custodia le carni commestibili e la loro conservazione, il dio Redicolo proteggeva il ritorno dai viaggi. E veniamo così alla dea Febbre, in latino Februa o Febris, che origina probabilmente da Februus, un dio antichissimo etrusco- italico ed è legata alla purificazione dalle febbri, in particolare da quelle malariche.
Febbraio – Mosaico dal Museo Archeologico di Sousse In virtù della potenza purificatrice che si attribuiva al fenomeno della febbre, si è concretizzato nel nome Februarius il legame con questa fase dell’anno, segnata da una serie di riti e di feste molto caratteristiche. Una festa in particolare merita la nostra attenzione: il 15 febbraio si festeggiavano nell’antica Roma i Lupercalia, una solennità celebrata dai Luperci, giovani e giovanissimi romani consacrati, di solito abbigliati con pelli di lupo, in onore della Lupa che aveva allattato i gemelli Romolo e Remo. Frammento di rilievo con Luperci dal Museo
Nazionale Romano Nel corso della festa essi si raccoglievano nel Lupercale, una grotta ai piedi del colle Palatino, dove sacrificavano un gran numero di capre, tagliavano le pelli in lunghe strisce, dette februa, e poi si slanciavano seminudi in una folle corsa agitando queste fruste e colpendo tutti coloro che incontravano. Le donne desiderose di gravidanza si esponevano ai colpi, certe del potere del rito, che propiziava la fecondazione. Nella fase finale dell’Impero romano, quando ormai il Cristianesimo dominava, vari vescovi tentarono di sopprimere l’antica consuetudine pagana, ma nulla si poteva contro la tenacia dei Senatori, i quali attribuivano le pestilenze e ogni altro danno al fatto che si trascurasse la festa dei Lupercalia. La solennità era talmente radicata nella vita dell’antica Roma che si perpetuò anche nei secoli tardi, fino all’anno 468. Infine pare che il rito sia stato abolito dal papa Gelasio ma tuttora lo si può riconoscere probabilmente nella processione con le candele del giorno della Candelora, il 2 febbraio. L’evocazione di tali riti ancestrali dal fascino unico ci conducono a considerare legami insospettati tra la febbre e l’infiammazione rossa e calda lasciata dai colpi di februa, le strisce di capra usate come fruste. E’ poi molto suggestivo pensare alla nostra modernità e al fatto che proprio a febbraio soprattutto capita di venir colti dalle influenze di stagione e da quelle purificanti sudate al caldo del letto. A proposito: quanta nostalgia per… la solita influenza! Oggi, immersi come siamo nell’atmosfera pandemica, viviamo mille inibizioni che ci precludono gli abbracci e ci impongono
le mascherine. Mascherine e maschere di Carnevale… Febbraio è anche il mese delle tipiche atmosfere carnevalesche, che oggi possiamo godere a metà. Ed emerge, forte più che mai, un desiderio di purificazione, di guarigione sociale, di annientamento del virus, per tornare a danzare scatenati, liberi e senza maschera. Dott.ssa Maria Cristina Zitelli Associazione Culturale TEMA- ESPERIA Conoscere Pomezia attraverso le Associazioni e i Comitati di Quartiere del territorio Pomezianews ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel territorio di Pomezia. Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro, arricchisce di valore la città incrementando il senso di comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non sia solo un luogo dove dormire. Iniziamo con il presentarvi l’Associazione culturale TEMA- Hesperia attraverso una breve intervista alla quale ha
gentilmente risposto la vice presidente Giovanna Alfeo. 1. Quando è nata l’Associazione TEMA-Hesperia e quali sono gli obiettivi che vi siete preposti? TEMA-Hesperia è apparentemente un’associazione culturale giovane, nata nel 2019, ma in realtà scaturisce dalla fusione di due realtà associative (TEMA ed Hesperia) presenti sul territorio da molto più tempo, entrambe con la stessa passione per l’arte nelle sue diverse espressioni: teatro, arte figurativa, musica e danza. Le due associazioni negli ultimi anni condividevano già lo spazio fisico della sede, ma la formale fusione ha inevitabilmente permesso di ampliare l’offerta delle attività per poter accogliere le esigenze di un numero maggiore di persone, dando così la possibilità a tutti di esprimersi nelle proprie passioni con guide preparate e affidabili. La presenza di una sede associativa ci permette di organizzare serate a tema (musica, cinema, presentazione di libri) in cui poter socializzare al di là dei laboratori specifici. 2. Di quanti membri è formata l’Associazione TEMA-Hesperia? L’anno associativo 2020-2021 conta circa 120 membri. 3. In che modo un cittadino può entrare a far parte dell’Associazione TEMA-Hesperia? Può venire direttamente a trovarci, nella nostra sede in via Spaventa 24/B, in cui siamo presenti principalmente nelle ore pomeridiane/serali. Si diventa membri dell’associazione tramite la sottoscrizione di una tessera annuale. 4. Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi rappresenta di più? Saranno sicuramente i prossimi, dato che è l’entusiasmo, la determinazione e la tenacia ciò che ci rappresenta maggiormente. 5. Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le
vostre iniziative? Abbiamo un gruppo su FB: Associazione Culturale TEMA- Hesperia; partecipando a bandi pubblici, inevitabilmente, tramite i loro canali di comunicazione. Amiamo comunque la divulgazione attraverso l’affissione di locandine, comunicati su stampa locale e l’efficacissimo passa parola. 6. Qual è il progetto al quale state lavorando ora? Abbiamo risposto ad un bando comunale presentando due spettacoli teatrali (uno con protagonisti adulti e l’altro bambini). Parte integrante del primo spettacolo sarà anche una esposizione di opere pittoriche ideate e plasmate sul testo teatrale, in totale integrazione con lo spettacolo. Se vuoi far conoscere la tua associazione o Comitato di Quartiere scrivi a redazione@pomezianews.it
Comune di Pomezia – Scuola primaria Margherita Hack, consegnato a Inail il progetto esecutivo per l’ampliamento della struttura Riceviamo e pubblichiamo Comunicato Stampa Comune di Pomezia Scuola primaria Margherita Hack, consegnato a Inail il progetto esecutivo per l’ampliamento della struttura. Previsti 15 aule nuove e un locale mensa Il Comune di Pomezia ha consegnato nelle mani dell’Inail il progetto esecutivo per l’ampliamento della scuola primaria Margherita Hack. Il progetto prevede la realizzazione di altre 15 aule, il completamento della mensa scolastica e dei locali accessori. Questa settimana sono partite le indagini di ricerca di eventuali residuati bellici sul terreno dove sorgerà la scuola, uno degli atti propedeutici alla progettazione e all’avvio dei lavori nei cantieri che prevedono attività di scavo. Sarà poi all’Inail a provvedere ad espletare il bando di gara e avviare l’esecuzione dei lavori. “Siamo riusciti finalmente a sbloccare una procedura ferma da dieci anni – ha spiegato l’Assessore Federica Castagnacci –. Il progetto di completamento prevede la realizzazione di ulteriori 15 aule, dell’ampliamento della mensa e degli spazi per le attività integrative, dell’abitazione del custode e degli uffici della direzione didattica, del parcheggio anteriore e di un’area verde. Il progetto di ampliamento fino a 25 classi rappresenta il completamento dell’edificio scolastico esistente di 10 classi”.
“Abbiamo colto questa opportunità fornitaci dall’Inail – ha commentato il Sindaco Adriano Zuccalà – che si farà carico delle spese per l’ampliamento della scuola. Il Comune, a fronte del pagamento di un canone annuo, potrà poi riscattare la struttura. Verrà realizzato un edificio innovativo, che può essere definito ‘ad energia quasi zero’, dotato di un impianto di illuminazione a led e di un impianto fotovoltaico a copertura. La struttura sarà completamente accessibile dal punto di vista strutturale rispondendo così in maniera adeguata alle esigenze della collettività”. Visita guidata tematica 30 Luglio Sulla rotta di Enea Riceviamo e pubblichiamo da Lavinium, Museo Civico Archeologico Vi invitiamo giovedì 30 luglio ore 16:00 a partecipare alla visita guidata tematica “Sulla rotta di Enea” Il viaggio dell’eroe troiano, protagonista dell’Eneide di Virgilio, spazia da Oriente a Occidente, dal mare alla terra al regno degli Inferi. Vi guideremo lunge le tappe di questo affascinante viaggio dalla partenza da Troia sino alla foce del Tevere. Prenotazione obbligatoria: Tel: 0691984744 Email: museoarcheologicolavinium@gmail.com
Coronavirus, il Comune di Pomezia in costante contatto con le autorità sanitarie Coronavirus, il Comune di Pomezia in costante contatto con le autorità sanitarie. Il Sindaco: “Evitare allarmismi” Il Comune di Pomezia è in costante contatto con le autorità sanitarie competenti che stanno monitorando la situazione di contagio relativa al Coronavirus. “Seguiamo gli aggiornamenti ministeriali e del comitato operativo della Protezione civile – spiega il Sindaco Adriano Zuccalà – La situazione è delicata ma è importante evitare ogni tipo di allarmismo. Invito la cittadinanza a seguire le indicazioni relative alla prevenzione e ad informarsi tramite i canali ufficiali”. Tutte le informazioni: http://www.comune.pomezia.rm.it/coronavirus
Il pasticciaccio delle commissioni consiliari La prima questione che la nuova amministrazione comunale ha dovuto prendere in esame è “il rispetto delle regole”. Non parliamo di una “questione etica”, sulla quale rischiamo di mettere in imbarazzo chi non prova pudore a cambiare casacca o chi si nasconde dietro a simboli e valori, finché possano fargli comodo, ma proprio della questione più elementare: l’applicazione di una regola scritta prima dell’insediamento dell’attuale amministrazione comunale. La questione, a dire il vero, rivela una sorta di “utilizzo personale delle istituzioni”. Ciò che caratterizza una società civile, infatti, è la condivisione di valori e regole. Sui primi (i valori) siamo in emergenza, proprio a causa di chi pretende che il contesto sociale sia al proprio servizio e inalbera valori solo nel proprio interesse, pronto a disattenderli alla prima occasione in cui non gli conviene. Sulle “regole”, fino a oggi si è registrata, a fatica, una certa tenuta, perché sono l’ultima frontiera del “patto” che unisce i cittadini, indipendentemente dal ruolo che esercitino. Se anche le regole sono disattese con leggerezza, possiamo annunciare pubblicamente l’entrata nel nuovo evo, quello della “prepotentocrazia”. Certamente non è una novità il tentativo di forzare le norme con fantasie interpretative di favore, ma possiamo registrare come “originale” la pretesa avanzata in consiglio comunale, di disapplicare il regolamento del consiglio, ritenendo persino che attraverso la violazione del regolamento si otterrebbe “il ripristino delle più elementari regole della democrazia”.
Ma di che cosa si tratta, in sostanza? La questione verte sulla composizione delle Commissioni consiliari. Come è noto, tutti i consiglieri comunali si distribuiscono in “commissioni”, articolate per materia, all’interno delle quali, ha diritto di partecipare un rappresentante di ogni gruppo consiliare. L’esistenza dei gruppi consiliari non è espressamente prevista dalla legge, ma si desume implicitamente da quelle disposizioni normative che contemplano diritti e prerogative in capo ai gruppi o ai capigruppo (art. 38, comma 3, art. 39, comma 4 e art. 125 del decreto legislativo n. 267/00). La regolamentazione della materia viene infatti affidata alle norme statutarie e regolamentari, adottate dai singoli enti locali nell’ambito dell’autonomia organizzativa dei consigli, riconosciuta dall’art. 38 del citato T.U.E.L. Si tratta di atti regolamentari che tuttavia hanno un valore “normativo” secondario. Cioè, non possono essere disattesi senza incorrere in “violazioni di legge”. Nel caso di Pomezia la questione riguarda la previsione contenuta nel regolamento consiliare (approvato dalla precedente amministrazione) che prevede la formazione di gruppi consiliari composti da almeno 3 componenti o – se il Consigliere appartiene a una lista presentatasi singolarmente e non in coalizione – Gruppi unipersonali. Ciò vuol dire che, applicando le regole vigenti, oltre al gruppo del M5S, composto da 15 consiglieri, si dovrebbero costituire “regolarmente” un gruppo di destra (capeggiato dal candidato sindaco Matarese e composto da 2 consiglieri della Lega e uno di Forza Italia) e un gruppo con a capo l’ex sindaco (con altri due consiglieri), lasciando così orfani del gruppo i due consiglieri del PD che non avendo raggiunto la soglia di tre componenti, non potrebbero comporre un gruppo consiliare. Ma la questione si tinge di giallo (e di ridicolo) perché a
invocare il diritto di fare gruppo “da solo” è anche il componente di Forza Italia e i due componenti della Lega che invece, secondo le norme regolamentari, avrebbero dovuto confluire tutti nel gruppo di destra, così come risultavano nella coalizione elettorale. Il ridicolo (senza giallo) si accresce leggendo che la nota, definita dagli stessi firmatari “di protesta” di contestazione della norma regolamentare, ritenuta “antidemocratica” è sottoscritta anche dall’ex sindaco, la cui amministrazione l’aveva proposta in consiglio e votata, ritenendola (in quel tempo) giusta, democratica e opportuna. Ma che oggi, per ragioni misteriose o semplicemente “prosaiche” gli appare improvvisamente inopportuna. Visto che si invocano gli alti valori della democrazia, vediamo quali sono i veri problemi sul tappeto: a parte la posizione dell’ex sindaco che non ha alcuna logica, se non la “rosicatio” manifestata con la mera contrapposizione, i consiglieri che invocano la composizione di gruppi solitari spingono in questa direzione per assicurarsi la partecipazione al numero più ampio di commissioni. Un consigliere che compone un gruppo “individuale”, infatti, avrebbe diritto a partecipare a tutte le commissioni, così come un gruppo di due persone avrebbe il diritto di distribuire i suoi componenti tra tutte le commissioni. Si nota subito che tale situazione comporta uno sbilanciamento della presenza della minoranza rispetto alla maggioranza: i consiglieri della maggioranza, infatti, dovrebbero distribuirsi tra tutte le commissioni, mentre quelli della minoranza avrebbero diritto a presenziarle tutte personalmente. E vale la pena di evidenziare anche i vantaggi e i costi che comporta la scelta della “commissione individuale”: tale consigliere, infatti, avrebbe diritto a più permessi di assenza dal lavoro rispetto ai sui colleghi della maggioranza, oltre ai compensi dovuti per la partecipazione ai lavori della commissione.
Questa sarebbe la “questione democratica” che viene invocata e che ha determinato la “protesta”. Non si tratta di una bella pagina nella storia della città e rivela, per intero il senso della democrazia e del rispetto delle regole. Ci auguriamo tutti che si trovi una soluzione, ma che sia limitata a quei consiglieri che, non rientrando nella composizione “ordinaria” dei gruppi, possano trovare una collocazione nel gruppo misto. Ma ciò dovrebbe essere possibile soltanto con una modifica regolamentare. Se invece, si sceglierà di trovare una soluzione violando la norma del regolamento, si rischierà di creare un pericoloso precedente. Ma soprattutto si darà un cattivo segnale alla città che… già ripone poca fiducia nella politica e ha bisogno di certezze. Basterà modificare la norma regolamentare. Se tutti sono d’accordo non è così difficile. Rino Ceronte Pomezia al ballottaggio. Intervista doppia Matarese vs Zuccala’ In vista del ballottaggio del 24 giugno, abbiamo sottoposto i due contendenti a un’intervista doppia alla quale hanno accettato entrambi di rispondere. 1) Ci dica tre motivi per votarla
Matarese – Il primo è che ho 40 anni di esperienza nella pubblica amministrazione, nella legalità, nella lettura delle carte e dei bilanci, che voglio mettere a disposizione dei cittadini di Pomezia: non ho bisogno di uno stipendio da sindaco per vivere. Al riguardo, sarà mia cura pubblicare sin dal primo giorno da sindaco, la mia dichiarazione dei redditi ripetendo annualmente la pubblicazione al fine di dimostrare che non ci sarà nessuna variazione in positivo di beni mobili e immobili. Secondo: il fatto di non essere di Pomezia significa che non ho nessun legame o interesse economico o lavorativo, parentale o amicale con persone del territorio. Ciò sarà una garanzia che il mio operato da sindaco sarà improntato esclusivamente sulla legalità ed imparzialità a favore di tutti i cittadini. Terzo: la figura del sindaco è quella che maggiormente mi affascina. Vengo dal mondo dell’associazionismo e individuo il sindaco come colui che deve stare più vicino al cittadino al fine di miglioragli la qualità di vita. In questi anni da pensionato mi sono stati offerti numerosi incarichi in aziende private con alti compensi, ma non ho mai accettato essendo convinto di volermi godere la pensione in un’età ancora giovanile. Solo la volontà di fare del bene a un’intera città mi ha fatto cambiare idea, in linea con la mia cultura associazionistica. Zuccalà – Sono nato e vissuto a Pomezia, precisamente in una frazione di Torvaianica. Conosco Pomezia, le sue risorse, le sue potenzialità e i suoi problemi ancora irrisolti. Soprattutto, parlo con i cittadini e ascolto le loro esigenze e loro proposte. Sono tranquillo nel dire che abbiamo lo stesso obiettivo: rendere Pomezia una città di cui essere orgogliosi. Poi, il programma, la concretezza e il saper mettere in pratica quello che per noi è un’agenda di governo più che uno
spot elettorale. Noi non vediamo l’ora di cominciare a lavorare per Pomezia. Infine, l’esperienza maturata in questi anni da tutta la squadra del Movimento 5 Stelle e che sta sostenendo tutti i giorni con passione, per le strade di Pomezia, la mia candidatura. È per questo che ho voluto presentare la squadra di assessori prima del 10 giugno. Sono nomi decisi insieme al gruppo, che non ho scelto soltanto io, a dimostrazione del fatto che sono le migliori persone possibili per governare Pomezia. Questa scelta significa trasparenza verso gli elettori, significa non agire come la vecchia politica che in cambio di una manciata di voti è sempre stata pronta ad assegnare ruoli e responsabilità a personaggi impreparati e discutibili e, infine, significa essere un movimento di cittadini, per i cittadini con un obiettivo comune: la nostra città ed i suoi abitanti. 2) Ci dica tre motivi per non votare il suo avversario Matarese – Primo: Zuccalà non è altro che la continuazione della politica attuata dal precedente sindaco. Con Zuccalà e il Movimento, i cittadini sono rimasti fuori dal Comune, perché quello che doveva essere un palazzo di vetro è diventato un bunker, con accesso vietato alla gente comune. Dove stava Zuccalà in questi 5 anni? È mai stato in mezzo alla gente ad ascoltare le loro lamentele, visto che è stato presidente del consiglio comunale e consigliere di maggioranza? Peccato che per tutta la durata del mandato non si sia mai visto e che, al contrario, se i cittadini segnalavano, con foto e documenti, ciò che non andava, i seguaci del movimento li attaccavano senza pietà, con la scusa che “prima era peggio”. Adesso il ‘prima’ è anche Zuccalà. Secondo: l’inesperienza di Zuccalà si è già vista nel periodo
in cui ha governato e in cui ha ricoperto la carica di presidente del consiglio. Non è stato fatto nulla per non sbagliare, ma non è così che si amministra una città. La sua inesperienza non ha permesso alla città di Pomezia di essere guidata con la maturità necessaria per riuscire, ad esempio, a ottenere, nel periodo in cui proprio Zuccalà era presidente del consiglio comunale, i giusti vantaggi che potevano essere colti attraverso finanziamenti europei. Terzo: Non posso non rilevare la giovane età di Zuccalà, età in cui spesso si è più propensi a voler percepire dalla politica uno stipendio piuttosto che a lavorare per il bene collettivo. Nel Movimento 5 Stelle questo si è già visto con Fucci, che al momento opportuno ha dimostrato chiaramente la volontà di non voler lasciare la poltrona. Zuccalà – Matarese non è di Pomezia, è stato messo a capo di una coalizione di dubbia tenuta, non conosce Pomezia e i pometini, elemento importante per amministrare una città. Secondo, la differenza tra i due candidati e i due programmi è lampante. Matarese soffre di evidente mancanza di orientamento. Nel capitolo di programma del centrodestra sotto la voce “riqualificazione urbanistica” il mio competitor ha inserito delle “campagne promozionali e sconti tramite apposite «Etnacard». Non solo. Nel capitolo “cultura” Matarese ha inserito un progetto relativo a un “Master in Vulcanologia”. Capisco la globalizzazione, ma copiare il programma del comune di Nicolosi mi sembra una grossa mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. Forse sarebbe meglio concentrarsi sul Comune di Pomezia. I cittadini, nel 2013, hanno già scelto di andare avanti e rompere con i vecchi volti e le vecchie logiche di partito. Pomezia non può e non deve tornare indietro di 15 anni. 3) Che importanza hanno per lei i confronti pubblici con gli altri candidati considerando che ne sono stati organizzati diversi.
Matarese – Reputo i confronti con gli altri candidati una perdita di tempo, perché non serve conoscere quali siano i programmi degli altri, ma è indispensabile avere la volontà di portare a termine i propri. Per questo ho preferito utilizzare il tempo che gli altri hanno speso in confronti sterili per dialogare con i cittadini, con le industrie e con gli organismi sociali presenti o collegati al territorio, alla ricerca delle soluzioni migliori, anche interloquendo con gli enti superiori, per risolvere gli annosi problemi di Pomezia, Torvaianica e delle periferie. Adesso che siamo rimasti in due un confronto ha molto più senso e non ho problemi ad affrontare Zuccalà su tutte le tematiche che affliggono questo territorio. Zuccalà – Per noi sono molto importanti, non posso dire la stessa cosa per Matarese che li ha disattesi tutti. Sono sicuramente ancora più importanti per i cittadini. In queste settimane abbiamo parlato con molte persone, ascoltato le loro istanze e illustrato al meglio quelli che sono i nostri obiettivi. In questi giorni i cittadini hanno avuto modo di conoscermi facendomi molte domande. Diceva Albert Einstein: “La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura”. 4) Pomezia non è una semplice città. È composta da tante piccole sfaccettature, da Torvaianica al centro, da Santa Palomba a Campo Jemini. Ogni quartiere ha la sua peculiarità d suoi problemi. In che modo pensa di far convivere questi quartieri e renderli parte della città? Matarese – Pomezia non è solo il centro, con periferie che
restano dimenticate fino alle successive elezioni, cosa che purtroppo è avvenuta anche con il Movimento 5 Stelle. Quindi, alla domanda rispondo che, grazie alla mia esperienza quarantennale al servizio dello Stato e del cittadino, attraverso la quale ho imparato perfettamente a leggere carte e documenti di qualsiasi tipo e a saper leggere in modo particolare i bilanci e i documenti contabili, sarò in grado di portare avanti e completare il mio programma, che riassumo nei punti sottostanti. 1 – SICUREZZA: più videosorveglianza e illuminazione, con particolare attenzione a Torvaianica, Stazione di Santa Palomba e periferie. 2 – VIABILITÀ: piano straordinario per una nuova viabilità; parcheggi gratuiti per residenti e affittuari; tolleranza sosta breve. 3 – SOCIALE: istituzione della figura del DELEGATO del Sindaco ai rapporti con le associazioni che si occupano di problemi di persone con disagi sociali; sostegno alle attività dei centri anziani, anche attraverso percorsi formativi e di ascolto, ed alle attività degli oratori. 4 – RILANCIO LITORALE: costituzione tavolo tecnico per il problema dell’erosione; tutela delle dune; concorso di idee per la riqualificazione dell’edificio Ex Biagio; riapertura delegazione; serrati controlli sul funzionamento dei depuratori; maggiori servizi e attrazioni per residenti e turisti. 5 – SVILUPPO INDUSTRIALE, ARTIGIANALE E COMMERCIALE: rapporto costante con il mondo produttivo; istituzione di un meeting annuale; decontribuzione tributi minori; riqualificazione comparto industriale S. Palomba; progetti di internazionalizzazione. 6 – RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO: piano straordinario di riqualificazione delle periferie, con priorità ai servizi
primari e viabilità. 7 – PATRIMONIO CULTURALE: valorizzare i siti di interesse storico/archeologico e garantirne il diritto costituzionale alla condivisione. 8 – SPORT E ASSOCIAZIONISMO: creazione di una “cabina di regia” delle associazioni di carattere culturale e sportivo; progetto “cultura ed educazione sportiva”. 9 – SELVA DEI PINI: centro di eccellenza per lo sviluppo, ricerca e formazione in partnership con le aziende finalizzato anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. 10 – URBANISTICA ED EMERGENZA ABITATIVA: Rivisitazione piano regolatore con particolare attenzione all’edilizia agevolata. 11 – AMBIENTE: Tutela del territorio contro nuovi impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, creazione di nuove aree verdi e giardini nelle zone che ne sono sprovviste, recupero aree degradate. Aggiungo che con me sicurezza, lavoro e legalità non saranno uno spot elettorale, ma una garanzia per i cittadini. Ho infatti già avviato un discorso in tal senso con le aziende pometine, così come è già stato aperta la discussione per poter accedere ai finanziamenti europei che finora sono stati invece persi, per poter rilanciare l’intero territorio. Zuccalà – Creare una comunità viva ed unita è uno dei più grandi obiettivi che ci poniamo per i prossimi anni. Ogni quartiere, ogni attività, ogni associazione ed ogni cittadino deve sentirsi parte di un progetto che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita di ognuno di noi. Per favorire questo percorso ed azzerare la distanza tra cittadino ed istituzione, ho deciso di creare un assessorato dedicato alla partecipazione. Questa nuova figura si occuperà
di tutti gli obiettivi programmatici dedicati al rapporto tra cittadinanza e comune come l’abbattimento della burocrazia e la riforma della consulta delle associazioni, ma sarà anche il punto di riferimento per i comitati che avranno un canale diretto di confronto, a stretto contatto con il Sindaco. Puntiamo inoltre a far decollare Torvaianica come meta turistica e culturale, grazie alle competenze dell’assessorato che si occuperà di attività produttive, turismo e cultura, stiamo già realizzando un piano del commercio per Pomezia ed un piano marketing specifico per la costa. Ovviamente il percorso di realizzazione sarà condiviso e finalizzato con tutte le realtà ricettive, commerciali, balneari ed associazionistiche del territorio. ATTENZIONE: corso Manovre Salvavita Pediatriche spostato al 28 Gennaio 2018
ATTENZIONE: corso Manovre Salvavita Pediatriche spostato al 28 Gennaio 2018 il corso MSP del 2 dicembre 2017 è stato annullato per motivi organizzativi. Un nuovo corso si terrà il 28 gennaio 2018 Sono aperte le iscrizioni per il “CORSO MSP (Manovre Salvavita Pediatriche)” rivolto alla popolazione che si terra’ domenica 28 gennaio 2018 dalle ore 9.00 alle ore 13:00 circa (il corso dura 3 ore) Il costo del “CORSO MSP” è € 35.00 Possibilità di applicazione sconti: – coupon sconto 10% (verrà applicato previa verifica della validità del coupon) – sconto coppia 35×2=€60,00 (applicato alla coppia che effettua il corso). Lo sconto coppia sarà applicato anche nel caso in cui la coppia partecipi al corso in tempi diversi ma effettui un unico pagamento anticipato. Il numero massimo di partecipanti è fissato a 18. Per l’iscrizione al corso compilare, entro venerdi 12 gennaio ore 20:00, il modulo allegato al link seguente: iscrizioni corso MSP del 28.01.18 Il pagamento si potrà effettuare presso la nostra sede CRI di Via Boccaccio 1A: in contanti lunedi 15 gennaio dalle 18:00 alle 19:30 in contanti martedi 16 gennaio dalle 18:00 alle 19:30 oppure tramite bonifico al c/c IT05 F083 2722 0000 0000 0003 866 intestato a Croce Rossa Italiana Comitato Locale di Pomezia – causale: cognome e nome – CORSO MSP DEL 28.01.18, e inviare per e-mail all’indirizzo pediatrico.clpomezia@gmail.com copia del bonifico entro e non oltre le ore 20:00 di lunedì 15 gennaio N.B. Per chi paga per bonifico: attendere conferma iscrizione
prima di pagare mercoledi 17 gennaio sarà data conferma agli iscritti che hanno il modulo compilato correttamente e il pagamento in regola. BREVE DESCRIZIONE DEL CORSO IN OGGETTO: Durata: 3 ORE Luogo: Scuola Media Orazio Via F.lli Bandiera, 29 – Pomezia Esercitazioni pratiche: PBLS (Pediatric Basic Life Support) + Manovre di disostruzione delle vie aeree, nel lattante e nel bambino (Si consiglia abbigliamento comodo tipo tuta e scarpe da ginnastica. Poichè è previsto inginocchiarsi a terra per eseguire alcune manovre, chi ha impedimenti fisici è pregato di farlo presente al momento dell’iscrizione, in modo da valutare preventivamente la partecipazione al corso) Requisiti dei partecipanti: nessuno Obiettivo: aiutare ciascun individuo o gruppi di persone che sono a contatto con i soggetti in età pediatrica a conoscere, ad acquisire e saper eseguire azioni e modificare i propri comportamenti per mantenere e/o migliorare la salute dei bambini. Programma: Lezione introduttiva teorica di manovre di disostruzione pediatriche e rianimazione cardio-polmonare pediatrica. Esercitazioni pratiche di tutti i partecipanti previste per tutte le manovre illustrate. Attestato: si rilascia attestato di “Esecutore Manovre Salvavita Pediatriche”.
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