Cult Il mensile culturale RSI Maggio 2020
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Magari con la voce L’importanza della Intervista a “voce” al tempo David Quammen cult del Coronavirus Il mensile culturale RSI Maggio 2020
Magari con la voce Sandra Sain Produttrice Rete Due SGUARDI 18 I sapori culturali 4 L’importanza della “voce” al tempo DUETTO del Coronavirus “State e casa”, “#stayhome”, “Se vuoi uscire ancora, stai a casa ora”… questi inviti, questi slogan, hanno punteggiato e punteggiano le nostre 20 Intervista a giornate nel corso delle ultime settimane. ONAIR David Quammen Siamo a casa e stiamo vivendo la casa come non abbiamo mai fatto. Siamo chiusi tra le nostre quattro mura ma la tecnologia ci permette di fare 8 entrare gli altri nelle nostre case. Vincenzo Vela NOTA BENE Facciamo riunioni scrutando ciò che sta alle spalle dei colleghi: intravedia- in una polaroid mo una libreria, un quadro, una finestra, magari un gatto che attraversa la stanza. sonora 26 Recensioni Le nostre case rimangono luoghi in cui trovare riparo e rifugio, si ergono ancora a piccoli baluardi a protezione della nostra individualità, ma le loro 10 mura appaiono sempre più trasparenti. Inscalfibili, resistenti, ma comun- que in grado di esporci e renderci visibili. Le mille luci di Depero, futurista 27 Proposte Club Anche la netta distinzione tra vita pubblica e privata si fa sfumata: costan- temente connessi, circondati dai figli, a volte in tuta se non addirittura in pigiama, viviamo delle giornate lavorative senza fine. 12 Nei giorni scorsi, quando un po’, lo confesso, ha cominciato a mancarmi Il suo nome è Mia, l’ossigeno di una bella camminata all’aria aperta, la libertà di una passeggia- ma chiamatela Mimì ta in centro città e di un caffè con gli amici, ho realizzato con un brivido che la mia esperienza quotidiana si stava avvicinando a quella di milioni di donne vissute nei secoli scorsi e, purtroppo, anche a quella di milioni di 16 donne di oggi, lontane da me. Il confinamento dentro le mura domestiche Comendias ora però ci riguarda tutti: siamo tutti costretti in casa, impegnati senza 4 storie di comici requie in mille lavori o attività domestiche, senza sapere quando l’autorità e un’intervista ci permetterà nuovamente di uscire e fare vita sociale, coltiviamo sogni e speranze e ci adoperiamo alla ricerca di qualche escamotage che ci permetta di mantenere in comunicazione il dentro con il fuori. Patrizia Cavalli ha dedicato versi bellissimi alla casa. E forse non è un caso che proprio una donna abbia così bene esplorato la relazione che ci lega a questo spazio intimo e identitario. Vorrei qui regalarvene alcuni che siano per tutti l’augurio di tornare a uscire presto di casa ma, anche e soprattutto, che possano rafforzare la nostra consapevolezza che non serve “uscire” per essere liberi. “Ma davvero per uscire di prigione / Bisogna conoscere il legno della porta, la lega delle sbarre, stabilire l’esatta / gradazione del colore? A diventare così grandi esperti, si corre il rischio / che poi ci si affezioni. Se vuoi uscire davvero di prigione, esci subito, / magari con la voce, diventa una canzone”. In copertina: Abbandonarsi al lento trascorrere domestico delle ore (Immagine dal film Lady Macbeth di William Oldroyd del 2016). ACCENTO
L’importanza della “voce” al tempo del Coronavirus Sergio Savoia Mentre scriviamo purtroppo non si intrav- vede ancora la fine della crisi del Covid-19. gli altri mezzi a disposizione. Perché siamo animali sociali e tali resteremo; anche nelle Questa repentina catastrofe globale ha crisi più profonde come quella che stiamo conseguenze devastanti a tutti i livelli. vivendo. Qui tralasceremo quelle - spesso tra- Per quanto riguarda la televisione, giche - sulla salute delle persone, sui lavo- i dati dicono che molte più persone la Il virus del Covid-19 sta avendo effetti consi- ratori della sanità, su tutti noi. Nemmeno stanno guardando, sia rispetto al periodo ci addentreremo nelle ancora inesplorate derevoli in ogni ambito della nostra vita. ricadute economiche, sociali ed ecologiche ‹ Non si cercano solo notizie. Tra questi c’è l’impatto sul consumo dei media. del confinamento a casa di milioni di per- Si cerca calore umano, storie, sone. Sempre più gente guarda la tv, frequenta Ci occuperemo di un aspetto minore, speranza, conforto. › i social media o esplora i siti web, spesso alla ma comunque interessante: l’impatto del lockdown sulla radio e su cosa questo ci immediatamente precedente la diffusio- frenetica ricerca di notizie, più o meno affida- suggerisce in termini di comprensione del ne del virus, sia rispetto all’anno scorso. bili. La radio, invece, sta caratterizzandosi momento che stiamo vivendo. Anche i contenuti online sono molti più I dati danno conto di un aumento im- visti. come mezzo caldo e di prossimità, insegnando- pressionante del consumo di media: dalla Per la radio, invece, il discorso è più tv ai giornali, dai siti web, ai social media. complesso e, credo, anche più affascinan- ci l’importanza della “voce” in un’epoca Non è soprendente. Chiusi in casa, siamo te. In effetti il pubblico radiofonico, in ter- dominata dal silenzio delle città vuote e dalla in ansia per quel che accade, preoccupati mini quantitativi, è rimasto più o meno lo per noi e per gli altri. Ma la cosa straordi- stesso. Invece ciò che è aumentato è il tem- cacofonia dell’informazione a getto continuo. naria è che non si cercano solo notizie. Si po che ognuno di noi trascorre all’ascolto Il pubblico l’ascolta come prima ma più cerca svago, compagnia, calore umano, della radio. I dati vanno, beninteso, presi storie, ammaestramenti, buoni esempi, con le pinze perché il periodo di rilevazio- a lungo. Perché? motivi di speranza, parole di conforto. ne è ancora insufficiente per trarre con- Non potendo più abbracciarci o stare vici- clusioni robuste, ma le linee di tendenza ni gli uni agli altri, socializziamo tutti su- sembrano queste. 5 SGUARDI 4
L’aumento della durata di ascolto perché è venuta a mancare una modalità di a comando, senza trucco e costumisti, con silenzio abbiamo scoperto le voci della della radio può essere dovuto ad alcune ascolto classica della radio, quella del co- telefoni e scalette aperti: insomma una ra- natura ma anche le voci degli altri esseri caratteristiche del mezzo. siddetto drive time, ossia il tempo passato dio con le immagini piuttosto che vera tv. umani. Abbiamo capito quanto possano Da sempre la radio svolge un ruolo di al volante durante gli spostamenti pendo- Cosa resterà di questi cambiamenti? essere importanti per noi. La radio è il vei- accompagnamento di lungo periodo che lari per andare al lavoro. Tempo che può Non lo sappiamo. E di sicuro queste consi- colo per le voci di una umanità che si trova, la televisione non copre completamente; arrivare anche a due ore al giorno e che, derazioni sono cosa di ben poca rilevanza unita, a condividere una catastrofe e che forse anche a causa di questo fatto si deve spesso, viene passato con la radio dell’auto scopre quanto il contatto con altri esseri la maggiore “fedeltà di ascolto” rispetto a accesa. ‹ La radio è il veicolo umani possa essere sì pericoloso ma an- quella della TV. Nel corso di infinite crisi storiche la che indispensabile. Sono le voci a coprire per le voci di una umanità Questo ruolo e questa forte relazio- radio ha saputo adattarsi velocemente. Sia le distanze sociali obbligatorie, le voci dei ne tra emittente e ascoltatrici/ascoltatori dal punto di vista del consumatore, sia dal che si scopre, unita, a condivi- nostri cari a raggiungerci oltre la separa- sono stati particolarmente apprezzati dal- punto di vista di chi la produce. La radio dere una catastrofe. › zione fisica. le moltissime persone chiuse in casa per è duttile, veloce, rapida, economica. Ed è Siamo costretti a essere lontani e mai “calda”, se mi passate questo aggettivo. È il di fronte alla tragedia epocale che stiamo abbiamo desiderato, in modo altrettanto ‹ Abbiamo sempre bisogno mezzo che più si avvicina al contatto uma- vivendo. Mi permetto però di proporre forte, essere vicini. La radio ci permette no, quello che meglio imita la conversa- un’ultima riflessione. questa vicinanza e questa intimità e lo fa di voce. Non solo la nostra ma zione tra persone. La radio ci porta la voce Il nostro bisogno di “voce” non sem- da cent’anni con discrezione e calore uma- quella degli altri. › delle persone: la loro essenza, non il loro bra mai finire. Non solo la nostra voce ma no. E probabilmente andrà avanti a farlo aspetto fisico, non la loro esteriorità. anche quella degli altri. Voci che ci rag- con la stessa discrezione e calore umano settimane. La radio è un mezzo non invasi- Oggi non ci raccogliamo intorno alla giungono da casa (molti professionisti per i prossimi cento anni. vo, poco esigente: non occorre starci sedu- radio come fecero gli italiani durante la della radio hanno trasmesso dalle proprie ti davanti, né adattare la propria routine, fase finale del fascismo intorno a Radio abitazioni), dagli studi, dal territorio. Voci possiamo ascoltarla mentre - letteralmen- Londra (e molto spesso anche alla nostra che raccontano fatti e storie e ci tengono te - facciamo altro, tra cui anche lo home Radio Monteceneri), ma la capacità della compagnia. Voci che aiutano a capire e a office. La radio non ci chiede di adattarci, radio di interpretare e aggregare non è ve- rappresentarci il mondo là fuori. Voci “no- ma è lei che si adatta a noi. nuta meno. Al punto che anche la televisio- stre” e voci del resto del mondo. Questa L’aumento quantitativo della platea ne l’ha imitata, proponendo programmi crisi ci ha portato disgrazie, lutti, proble- radiofonica non c’è stato verosimilmente spogli, senza il solito pubblico plaudente mi. E ci ha regalato il silenzio. E in questo 7 SGUARDI 6
Rete Due / Domenica in scena domenica 3 maggio alle ore 17.35 rsi.ch/radiodrammi Vincenzo Vela in una polaroid sonora Flavio Stroppini “Carissimi giovani (…) io voglio dirvi innanzi tutto che l’arte a cui vi Testo e regia siete dedicati, esige dai suoi cultori sacrifici non lievi. Guai all’artista che di Flavio Stroppini Con considera l’arte sua soltanto come un mezzo di lucro, e l’abbassa al Daniele Ornatelli, livello di una semplice manualità! Guai se la fa piegare ai capricci della Igor Horvat, moda! Guai se la fa annighittire nei facili trovamenti di una maniera Dario Sansalone, convenzionale! (…) Esprimiamo concetti generosi, nobili, educatori, Alessandra Felletti utili alla patria e la patria ce ne terrà conto.” Vincenzo Vela e Matteo Carassini Editing e sonorizzazione Thomas Chiesa Robert Musil scrisse che nulla al mondo è più invisibile Produzione dei monumenti. È proprio così? Probabilmente Vincenzo Vela Francesca Giorzi avrebbe risposto che i monumenti sono luoghi di memoria e la memoria è quello che rende ognuno di noi quello che è. Per ricordare il bicentenario dell’artista di Ligornetto la fiction radiofonica ha prodotto un suo ritratto (o meglio, una “polaroid sonora”). Vincenzo Vela, esponente di spicco della scena artistica della seconda metà dell’Ottocento, ebbe una vita ricolma di avvenimenti. Sempre orgogliosamente schierato in difesa degli ideali di libertà e di giustizia sociale partecipò in prima linea, alla guerra del Sonderbund e alle battaglie del Risor- Conjugi Mazzocca, Ritratto di Vincenzo Vela, 1863, Museo Vincenzo Vela, Ligornetto gimento italiano. © Museo Vincenzo Vela, Foto Francesco Girardi In Vincenzo Vela in una polaroid sonora viene ripercorsa la vita del celebre scultore. Una messinscena che, con un ritmo incal- zante, ci farà rivivere lo straordinario percorso di un uomo, nato ultimo di sette figli in una famiglia di umili condizioni di un piccolo paese al sud della Svizzera. 9 ONAIR 8
Rete Due / Colpo di scena da lunedì 11 a venerdì 22 maggio alle ore 13.30 rsi.ch/radiodrammi Le mille luci di Depero, futurista Gaetano Cappa e Marco Drago, autori del radiodramma My Name Is Depero Il 29 settembre 1928, il pittore-poeta futurista Fortunato Depero e la moglie Rosetta si imbarcano a Genova sul transat- lantico “Augustus” e il 13 ottobre arrivano a New York con l’intenzione di rimanervi. La metropoli americana, con i suoi grattacieli e la sua attività incessante ha tutte le caratteristiche del luogo ideale per un futurista. Tuttavia, le speranze di suc- Migranti provenienti dall’Europa diretti all’isola di Ellis, cesso di Depero devono presto fare i conti con una mentalità New York anni ’20 poco rispettosa delle arti e tutta concentrata sulla frenesia pro- duttiva e l’ansia di guadagno. Quando, nel 1929, crolla Wall Street e gli Stati Uniti precipitano in una crisi economica mai sperimentata prima, Depero capisce che non potrà mai vivere vendendo dipinti e oggetti che si è faticosamente portato con sé e deve ingegnarsi per trovare commesse nel mondo della di Milano per il programma Impressioni d’America. Indeciso su pubblicità e del teatro. L’impressione che la metropoli ameri- quale aspetto del suo soggiorno porre al centro del programma, cana esercita sull’artista trentino è enorme e nelle lettere si lascia travolgere dai ricordi e racconta tutto: gli stentati inizi ai colleghi italiani (Marinetti su tutti) si dilunga a esaltare nell’albergo di transito, le prime mostre con successo di pub- o denigrare in pari misura l’alterità dello stile di vita america- blico ma scarse vendite, il rutilante mondo del Roxy Theater, la no. L’avventura di Depero a New York si conclude senza falsa cortesia delle autorità fasciste di stanza a New York, le grandi successi nell’ottobre del 1930. cene organizzate a casa sua per invogliare i ricchi collezionisti Grazie alla grande mole di materiale conservato nel Fondo a comprare le sue opere. Il regista dell’Eiar, intanto, incide tutto Depero al Mart, museo di arte moderna e contemporanea sul filo d’acciaio della macchina Blattnerphone e, seppur preoc- di Trento e Rovereto è stato possibile ricostruire con precisione cupato per il poco tempo a disposizione, non riesce a smettere i due anni americani dell’artista mettendoli in scena in forma di ascoltare l’affascinante racconto del suo originale ospite, di flashback. Il radiodramma si svolge tre anni dopo il ritorno interpretato dall’attore Massimiliano Speziani, protagonista in Italia, nel 1933, quando Depero si reca negli studi dell’Eiar di una straordinaria prestazione da mattatore. 11 ONAIR 10
In ricordo di Mia Martini mercoledì 13 maggio 2 maggio 1995 Mia Martini muore in solitudine nella sua casa Rete Due / Voi che sapete alle ore 14.30 di Cardano al Campo, alle porte di Varese. Venticinque anni LA 1 / Io sono Mia alle ore 23.55 dopo la RSI le rende omaggio, il 13 maggio, con due appunta- rsi.ch menti uno radiofonico e l’altro televisivo. Si inizia alle 14.30 sulle onde di Rete Due nel contesto di Voi che sapete per ripercor- Il suo nome è Mia, rere - insieme a chi l’ha conosciuta e ha lavorato con lei - la parabola artistica di un’artista che nella musica leggera italiana ha lasciato un segno per molti irraggiungibile miraggio. ma chiamatela Mimì Una donna e una cantante la cui vita è stata segnata dalla dinamica maledetta di ombre e di luce, di pace e di dannazione, di sorrisi e di lacrime, tra un estremo e l’altro, senza vie di mezzo, senza compromessi, sciatteria e mediocrità. Fino alla Giovanni Conti decisione di ritirarsi dalle scene, nei primi anni Ottanta. A nulla sono valse la stima, l’affetto, l’amore di Charles Aznavour, Pino Daniele, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè e forse anche di un ambiguo Ivano Fossati. Non è bastato neppure il Premio della A 25 anni dalla Critica istituito apposta per lei al Festival di Sanremo nel 1982. tragica scomparsa Da qui parte il film proposto verso le 24.00 su LA 1 intitolato Rete Due e LA 1 Io sono Mia e realizzato lo scorso anno dal regista Riccardo ricordano la straor- dinaria cantante Donna con Serena Rossi, Maurizio Lastrico, Lucia Mascino italiana vittima e Dajana Roncione. È la ricostruzione dei momenti in cui Mia delle perversioni Martini torna al Festival di Sanremo. Acconsente a un’intervista dello star sistem. che diventa anche spunto per riflettere sulla sua carriera: a Roma nel 1970, quando ancora si faceva chiamare Mimì Bertè, venne notata da un produttore discografico che le cambierà il nome e la porterà al successo; almeno finché non inizierà a circolare la diceria che lei porti sfortuna. Una malignità alimen- tata, pare, da Patty Pravo e da Fred Bongusto, che finirà per comprometterle la carriera e dopo essere stata abbandonata da Ivano Fossati, divenire preludio alla fine della sua tormentata esistenza. 13 ONAIR 12
Ognuno chiuso nella sua cellula, nel suo piccolo spazio vitale, ognuno diverso e uguale agli altri. Il verde diventa sempre ecologico ora anche a prova di contagio. Un’immagine che ben rappresenta come le nostre vite si rivelino connesse, più prezioso, un bene rifugio per riossigenare corpo e mente, la biciletta mezzo di svago e di trasporto sicuro, oltre che ora più che mai, collegate e interdipendenti, parte di un unico, e solidale, tessuto sociale. @ iStockphoto 15 16
Rete Due / Diderot da lunedì 11 a venerdì 15 alle ore 17.00 rsi.ch/retedue Comendias 4 storie di comici e un’intervista Enrico Bianda La stand up comedy è una forma d’arte e di intrattenimento che prevede un performer in piedi su un palco (di un pub, di un locale underground, di uno stadio o di un teatro) che parla e fa ridere il pubblico. L’unico elemento presente sulla scena è il microfono (ed eventualmente uno sgabello con un bicchiere d’acqua). Allo “stand up comedian” non serve altro. Niente travestimenti, niente trucco o costumi, nessuna spalla comica con cui interagire di fronte agli spettatori. Stand up comedy significa, per il performer, essere soli su un palco illuminato e rivolgersi a una sala gremita di gente, che ride nell’oscurità. Nella storia della stand up angloamericana è inevitabile tracciare una linea di demarcazione tra un “before” e un “after” Lenny Bruce. Anche se la comicità americana (sia teatrale sia televisiva) si è sempre occupata di satira prima dell’avvento di Lenny Bruce Bruce (penso ad artisti quali Mort Sahl) e continuerà a farlo egregiamente anche dopo (con autori del calibro di George Carlin o Jerry Sainfeld) è effettivamente con Lenny Bruce e con la sua radicale estraneità alle regole e all’impianto dello “show- biz” che si entra nell’era della stand up comedy contemporanea. La comicità inaugurata da Bruce è di tutt’altro tipo. Non si tratta più di una comicità necessariamente “joke-oriented” La serie in cinque puntate andrà in onda dentro Diderot e pro- (tutta centrata sulla battuta finale, tipo barzelletta) ma di una verà a raccontare brevemente quattro grandi interpreti di riflessione basata su una serie di osservazioni caustiche sulla questa tradizione partendo proprio da Lenny Bruce, passando società americana degli anni ’60 e sulle sue ipocrisie. poi in rassegna Larry David, Louis CK, Ricky Gervais, chiuden- Se si ascolta Lenny Bruce si sorride, si ride amaramente, ma do il ciclo con un’intervista a Luca Zesi, un giovane comico soprattutto si pensa. italiano emergente. 17 ONAIR 16
Rete Due / Finestra aperta da lunedì 18 a venerdì 22 maggio alle ore 12.45 rsi.ch/retedue I sapori culturali Roberto Antonini Quando il piacere della cultura si abbina a quello del palato. Il divertissement culinario che vi proporrà Rete Due ha anche fini pratici: partire da personaggi della storia, della lettera- tura o della musica, per offrire delle ricette più o meno note, con tanto di ingredienti, raccontandone l’origine, gli aneddoti, il contesto. Troverete Gioacchino Rossini e il suo famoso tournedos, Carlo Emilio Gadda e il suo risotto alla Milanese o risotto patrio, parleremo del cancelliere Otto von Bismarck e della magnificenza dell’uovo, di Madame Pompadour, la concubina di Luigi XV, della Regina Margherita di Savoia e della pizza, ma anche della cucina che troviamo nei labirinti di Jorge Luis Borges o del debole che Wolfgang Amadeus Mozart aveva per la cioccolata. Un programma che ci porta in una dimensione leggera e curiosa, declinato in 20 proposte culinarie anche per ricordarci quanto l’alimentazione faccia parte a pieno titolo delle diverse culture siano esse popolari o elitarie, regionali o internazionali. Rete Due vi propone dun- que di entrare nelle vostre cucine e di passare anche lì un po’ di tempo con voi. 19 ONAIR 18
Intervista a cura di Roberto Antonini David Quammen Spillover: il salto di specie David Quammen è specialista delle zoonosi, i virus provenienti dagli La pandemia lo ha catapultato in vetta In che modo valuta l’attuale epidemia animali e in particolare selvatici. Giornalista divulgatore scientifico, scrive alle classifiche e ora è un bestseller mon- di COVID-19 rispetto a quelle prece per il National Geographic e il New York Times. Ha al suo attivo una diale. The Spillover, pubblicato nel 2012 denti, in particolare a SARS e a Ebola? decina di pubblicazioni. è diventato un libro di divulgazione per Da una parte sappiamo che il tasso molti versi imprescindibile. Si tratta di mortalità è molto più basso, sia di di un’inchiesta, durata ben 6 anni, al Ebola sia della SARS, ma allora l’allar- seguito degli scienziati "cacciatori di me planetario? virus". David Quammen trasse 8 anni fa delle conclusioni che oggi sembrano È vero, è vero. Il tasso di mortalità profetiche: raccontò che il Big One, la è molto più basso rispetto ad Ebola ed è pandemia globale, era solo una questio- anche inferiore rispetto alla SARS, che nel ne di tempo, che sarebbe verosimilmen- 2003 si è attestato intorno al 10% ma quel- te nata in un wet market del sud della lo che rende particolare questa pandemia Cina in seguito a una contaminazione è che si diffonde con estrema rapidità e proveniente da un tipo di pipistrello che lo fa silenziosamente, nel senso che, lo presente nelle aree della provincia del- sappiamo, passa in maniera invisibile tra lo Yunnan. E che con la globalizzazione le persone, anche tra quelle che non han- l’epidemia sarebbe divenuta presto una no ancora nessun sintomo. COVID-19 ha pandemia mondiale. 8 anni più tardi dunque la capacità - e lo ha già dimostra- tutto questo è realtà. to - di diffondersi con una straordinaria rapidità arrivando a colpire una quantità enorme di persone in tutto il mondo. 21 DUETTO 20
I sintomi appaiono tardi, dopo il di tutte le persone coinvolte o anche solo che era stato trovato solo tre anni prima. E re “vivente-non vivente”, è solo una stringa possibile contagio, e questo sembra potenzialmente coinvolte. Oggi possiamo che a sua volta veniva dai pipistrelli. di materia molecolare, un frammento di facilitare il contagio. L’organismo solo cercare di contenere la sua diffusio- genoma avvolto in una proteina. Ma i virus non ci manda dei segnali chiari sul ne, dobbiamo schiacciare la curva, tenerla hanno la capacità di replicarsi. Competo- fatto che siamo infettati. È questo quanto possibile bassa, dobbiamo cercare Ci sono anche alcune teorie no l’uno contro l’altro e dunque evolvono. il problema principale? di rallentare la corsa del virus. Dobbiamo cospirazioniste, secondo le quali Esattamente come qualsiasi altra creatura ridurre in ogni modo il numero delle per- il virus sarebbe stato creato vivente, il virus è in costante evoluzione. Esatto, è proprio così: ed è proprio sone che vengono infettate, il numero dei dall’uomo nei laboratori. Sono I virus si diffondono nell’organismo per questo che è un virus così pericoloso. malati in condizioni critiche per consenti- solo fake-news? ospite, si moltiplicano, evolvono, e facen- re ai nostri sistemi sanitari di prendersene do tutto questo si assicurano il successo cura senza venire travolti. evolutivo. Il virus della SARS nel 2003 si è diffuso dalla Cina meridionale, a Hong Kong, poi è passato a Questo ceppo della famiglia dei Ma come avviene lo “Spillover”, Toronto, ad Hanoi, Pechino e Sin- Coronavirus, che ora chiamiamo Sars in che maniera concretamente gapore. La diffusione è stata impe- Cov-2 per il virus e COVID-19 per si trasmette il virus dall’animale tuosa in una prima fase, poi però la malattia che provoca, si trasmette all’uomo. è stato bloccato abbastanza presto, per zoonosi. Questo significa sem- in fondo rapidamente. Come è plicemente che il virus si sposta dagli Allora, Spillover è il termine che in- stata fermata l’epidemia di SARS animali all’uomo. Almeno su questo dica il momento in cui un virus passa per e poi di riflesso: possiamo pensare punto non ci sono più dubbi allo la prima volta da una specie non umana, di fare altrettanto con COVID-19? stato attuale? all’uomo. È appunto il salto di specie. Come Beh, l’epidemia di SARS è stata ferma- Sì, ne siamo sicuri. Ovviamente gli accade? Può essere perché l’uomo cattura ta certo, anche se alcuni in realtà ritengono scienziati lasciano sempre un margine di Sì. Assolutamente sì. Solo fake-news. l’animale, lo smembra per mangiarlo e così che si sia spenta. Nel 2003 ha colpito circa dubbio nel loro approccio, ma lo sappia- C’è uno studio molto accurato da poco avviene il passaggio. 8mila persone, nelle città che ha appena mo perché la comunità scientifica ha rac- pubblicato sul Journal of Natural Medi- Nel caso di Ebola la trasmissione av- citato. Ha ucciso 774 persone e dunque colto in questi anni un’imponente mole di cine a cura di Kristian Andersen (https:// viene tra sangue e sangue: magari un pic- non era aggressiva in termini di diffusio- prove che vanno in questa direzione. www.nature.com/articles/s41591-020- colo taglio sulla mano del cacciatore ed è ne come quella attuale. È stata fermata, in Sappiamo che si tratta di un virus 0820-9), che stabilisce in maniera accurata fatta. primo luogo grazie dalla rapida identifica- che vive in natura nelle comunità di pi- l’origine del virus facendo ricorso alla bio- Altrimenti può avvenire attraverso le zione della genetica del virus. pistrelli della Cina. Lo sappiamo perché è logia molecolare. deiezioni dell’animale: può esserci un con- All’identificazione del genoma ha stato identificato tre anni fa da una ricer- tatto diretto, tra feci e/o urina dell’ani- fatto seguito la rigorosa applicazione ca scientifica, che indicava come un virus, male “serbatoio” con il corpo di un altro delle misure di sanità pubblica che han- con un genoma quasi identico a quello di David Quammen, perché un virus animale. Magari un maiale o anche come no permesso di isolare i casi, e anche di COVID-19, fosse stato scoperto in una co- compie lo Spillover? Per quale accade nei cosiddetti “mercati umidi“ ci- tracciare il percorso infettivo, e dunque di lonia di pipistrelli che abitano una caverna ragione dunque un virus passa nesi con alcuni animali selvatici, come intervenire sulle persone che erano state della provincia cinese dello Yunnan. dall’animale all’uomo? il pangolino. Il virus può resistere nella infettate. Ma questa volta è troppo tardi. E quando il virus si è diffuso tra gli carne di animali che vengono macellati e Nel caso di questa pandemia, il virus si è uomini, iniziando a uccidere, ecco che è Il virus evolve sulla base della selezio- mangiati dall’uomo, e così facendo entra- ormai diffuso in maniera così capillare stato relativamente facile identificarlo, se- ne naturale. Dobbiamo tornare alla radice no nel nostro corpo. che è matematicamente impossibile trac- quenziare il genoma, e scoprire che si trat- della teoria di Darwin. È l’a-b-c del darwi- Ma può anche passare per via area: ciare il suo percorso e ricostruire i contatti tava di qualcosa di molto simile a quello nismo. Il virus può essere definito un esse- immaginate in campagna, un vecchio gra- 23 DUETTO 22
naio, o uno di quei gabbiotti per gli attrez- sembrare sovra-rappresentati, ma la verità paci di eradicare dalla popolazione: consi- casa, o estinguersi. Disastro ambienta- zi. Basta un ratto portatore del virus, la è che sono sovra-rappresentati, tra tutti i deriamo per esempio il vaiolo, lo abbiamo le e virus, legame stretto dunque… sua urina che si mischia alla polvere. Poi mammiferi terrestri. E poi vivono a lungo: completamente eradicato perché non c’è un uomo entra, cerca qualcosa. Il virus è un singolo individuo può vivere anche 18 nessun animale dove si può nascondere, Credo che in realtà i punti di contatto nella polvere, l’uomo solleva la polvere ed o 20 anni. Formano colonie grandissime, non più. siano molteplici. Da una parte c’è una con- ecco che semplicemente inala il virus, re- fino a 60mila adulti possono raccogliersi Anche il morbillo, quasi del tutto siderazione di base: quando siamo colpiti spirando. insieme, su di un’unica parete a formare scomparso perché abbiamo vaccinato le da una malattia trasmessa da un animale, E tutte queste, sono modalità di tra- anche una singola colonia. persone, le abbiamo protette. Il morbillo ci troviamo esposti alla principale lezione smissione che sappiamo - per certo - essersi Vivono in grandi gruppi all’interno circola ancora, capita di ammalarsi di mor- della teoria darwiniana. È una verità addi- già verificate con diversi tipi di virus. dei quali si scambiano regolarmente i vi- billo ma avviene solo per scambio tra uma- rittura scioccante: tutti noi umani siamo rus tra loro. Si pensa, insomma, che i pipi- ni. E questo vale per la poliomielite, che animali. Apparteniamo all’albero della strelli siano in grado di farsi portatori di si trasmette solo tra essere umani, e l’ab- vita. Discendiamo da altri primati. Sia- Perché i pipistrelli sono quasi molti virus, senza che il loro sistema im- biamo quasi completamente eradicata - e mo imparentati con altre creature viventi, sempre coinvolti in questi fenomeni munitario reagisca per combatterli. Ecco, speriamo di eliminarla del tutto - proprio lo siamo con i gorilla, siamo legati stret- di zoonosi, com’è già accaduto direi tutti questi fattori ci aiutano a capire perché non si tratta più di zoonosi, perché tamente agli scimpanzé. Siamo collegati con Ebola e adesso con COVID-19? perché proprio questi animali ci possono il virus non si può più nascondere negli ai pipistrelli. Noi siamo mammiferi, loro sembrare “sovra-rappresentati” quando si animali per poi tornare tra di noi. sono mammiferi. tratta di virus e dunque di epidemie. Siamo connessi, e questo è qualcosa che ci deve rendere più umili. È un glorioso Il rapporto tra virus e ambiente è promemoria del fatto che, anche noi uma- Alcune pandemie, e penso alla centrale nel suo libro. Lei scrive che ni, svolgiamo un ruolo in questo straordi- polio o al morbillo, sembrano essere sono tre elementi da considerare: nario pianeta. Il pianeta Terra. state più facili da debellare. Non Uno: Le attività umane sono causa Dobbiamo ricordare che siamo con- sono delle zoonosi. Che cosa rende della disintegrazione di vari ecosiste- nessi agli animali e alle piante ma persino così difficile la battaglia nei confronti mi a un tasso che ha le caratteristi- ai virus e ai batteri perché noi e loro condi- dei virus trasmessi per zoonosi, e che del cataclisma. vidiamo lo stesso materiale genetico. È la dunque da animale a uomo? Due: stiamo sbriciolando tutti gli eco- prova che abbiamo tutti un’unica origine sistemi, nelle foreste tropicali per comune. Le zoonosi sono più difficili da scon- esempio vivono milioni di specie, tra Tutto questo ci ricorda, ci deve ri- figgere perché curare l’uomo non basta. questi milioni di specie ci sono virus, cordare, che questo è il nostro mondo, il Per impedire totalmente la propagazione batteri, funghi, protisti e altri orga- luogo cui apparteniamo, il luogo dove Non direi sempre, ma sicuramente del virus bisogna eliminare la fonte dell’in- nismi, molti dei quali parassiti. abbiamo compiuto il viaggio della nostra spesso. È vero che i pipistrelli appaiono, fezione. Dovremmo dunque eliminare Tre: la distruzione degli ecosistemi evoluzione. Questo è il luogo di cui dob- diciamo, sovra-rappresentati quando si interamente i pipistrelli dalla faccia della sembra avere tra le sue conseguenze biamo avere cura, perché le altre forme tratta di cercare la fonte della trasmissione Terra? È un’idea terribile in realtà, perché la sempre più frequente comparsa viventi non sono solo “i nostri vicini”, ma di un virus dagli animali all’uomo. Da un noi abbiamo bisogno della diversità biolo- di patogeni in ambiti più vasti di quelli sono “la nostra famiglia”. lato questo succede perché quello dei pi- gica: la lezione da trarre non è che “dob- originari. La dove si abbattono gli pistrelli, è un ordine di mammiferi molto biamo sterminare i pipistrelli”, ma che do- alberi e si uccide la fauna, i germi del vasto e, anche, estremamente differenziato vremmo, piuttosto, “lasciarli in pace”. posto si trovano a volare in giro come al suo interno. E allora pensiamo a quelle malattie polvere che si alza dalle macerie. Pensate che, sul nostro pianeta, qua- che non sono più zoonosi, che non hanno Un parassita disturbato nella sua si una specie di mammiferi su quattro è più un ospite non-umano dove nasconder- quotidianità ha due possibilità: trova- una specie di pipistrelli. E quindi, possono si. Quelle sono malattie che siamo stati ca- re una nuova casa, un nuovo tipo di Immagini tratte da youtube. @ authorsroad.com 25 DUETTO 24
club Viaggio Le Lachrimæ Captain Cari Soci del Club Rete Due, nel buio di Dowland Fantastic Jean Rhys Opera Prima Consort di Matt Ross Adelphi Cristiano Contadin (USA, 2016) in questo difficile momento storico vogliamo farvi arrivare un saluto affettuoso e solidale anche attraverso queste pagine. Mariarosa Mancuso Giovanni Conti Moira Bubola Oggi naturalmente condividiamo tutti la responsabilità di restare Camere d’affitto squallide ne ll capolavoro malinconico di Il Captain Fantastic del titolo a casa il più possibile, nell’interesse nostro e di tutta la comunità. troviamo parecchie leggendo John Dowland in una nuova è un Viggo Mortensen credibi- i romanzi inglesi. Nessuna registrazione che coniuga le in un ruolo originale quello Se abbiamo, anche noi del Club Rete Due, dovuto sospendere stringe il cuore come quelle passione e ricerca accademica. di Ben Cash, padre di famiglia tutte le iniziative in programma, vogliamo continuare a pensare dove vive Anna Morgan. Ha 18 Ne è protagonista l’Opera survivalista. al futuro e al momento in cui torneremo a godere insieme di anni, è arrivata a Londra dai Prima Consort capitanato da Ben alleva i figli lontano dalla concerti, mostre, viaggi… Caraibi, vuole fare la ballerina. Cristiano Contadin, celebre civiltà. I tre ragazzi, socialmente In Viaggio nel buio, Jean Rhys solista alla viola da gamba, analfabeti, sono però degli ne racconta le giornate e le spesso tra le fila de I Barocchi- eruditi e sanno sopravvivere in Per essere certi di raggiungervi tutti con le nostre comunicazioni tristi serate, ad aspettare uomi- sti. Contadin affronta il lavoro situazioni estreme: cacciano, e proposte abbiamo bisogno dei vostri indirizzi di posta elettronica. ni che sempre la deludono. strumentale più famoso del coltivano e raccolgono erbe Ne faremo buon uso, riceverete poche e puntuali segnalazioni Anna pensa di saper distingue- compositore londinese morto selvatiche. Lontani dalla socie- re gli uomini con i soldi da chi nel 1626 - testimone quindi tà dei consumi sperimentano e tratteremo i vostri dati conformemente alle disposizioni di legge soldi non ha. Sostiene che “la del passaggio tra Rinascimen- la libertà di essere loro stessi in materia di privacy e sicurezza. sciccheria è qualcosa che si to e Barocco i cui elementi senza dover compiacere inse- impara, poi sei a posto”. Mette si fondono nelle Lachrimae gnanti, amici e parenti. Chiediamo quindi a chi di voi non avesse ricevuto questo stesso sempre i guanti prima di uscire, or Seaven Teares Figured in Imparano anche a ragionare messaggio di saluto tramite posta elettronica e possiede un come una vera signora. Ma Seaven Passionate Pavans - fuori da schemi precostituiti dopo gli spettacoli cammina da facendone il punto culminante e sperimentano, superandola, indirizzo mail, di scriverci all’indirizzo clubretedue@rsi.ch. sola nei vicoli bui intorno ai del lavoro di Dowland, che la vertigine della solitudine In questo modo avremo la possibilità di aggiornare la nostra banca teatri. Le lettere da casa non sviluppa il suo tema in un ciclo organizzando le loro giornate dati e di completare i nostri indirizzari. (Vi rendiamo attenti sul fatto servono da consolazione. che porta l'ascoltatore attra- in maniera quasi militare. che purtroppo a volte le mail inviate a un indirizzario massiccio Neppure il ricordo della colora- verso diversi stati d’animo: L’incontro e lo scontro con la ta e calda Dominica dov’è nata pianto, solitudine, disperazione società sarà però inevitabile. possono finire nella posta indesiderata o spam). e cresciuta. Mancano 30 anni giungendo alla speranza di Presentato nel 2016 al al Grande mare dei Sargassi, amare che è preludio alla gioia. Sundance film festival, Captain Vogliamo rimanervi vicini, sia attraverso i programmi RSI e sulle il romanzo che le diede la cele- Il cd, già in testa alle classifi- Fantastic ha vinto il premio per onde di Rete Due, sia con la nostra attività di Club. brità. Jean Rhys è già bravis- che, è una co-produzione RSI la miglior regia nella sezione sima. - Brilliant Classics ed è stato Un Certain Regard al Festival registrato nell’auditorio Stelio di Cannes e ha riscosso un Vi auguriamo giorni sereni in questa circostanza difficile, confidan- Molo a Lugano, dove Contadin grande successo di pubblico. do di incontraci di nuovo il più presto possibile. e il suo ensemble sono riusciti Accomodatevi in poltrona nell’intento di recuperare la e godetevi un film intelligente Con un caro saluto natura “appassionata” di que- e mai retorico. In onda su LA 2, sta musica, come Dowland il 28 maggio, alle 23.30. Fosca Vezzoli la immaginava… 27 NOTA BENE 26
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