RASSEGNA STAMPA Giovedì, 30 novembre 2017 - Confcommercio Modena
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RASSEGNA STAMPA Giovedì, 30 novembre 2017 2730 novembre 2017 30/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 55 Rete Imprese incalza i Comuni «Basta con gli aumenti fiscali» 1 30/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 19 DAVIDE BERTI «Imu, Tari e pubblicità: le tasse che ci schiacciano» 3 30/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 14 «Subito un fondo per i piccoli negozi» 5 30/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 20 Arriva Natale, deroghe per carico scarico 7 29/11/2017 Modena2000 Rete Imprese, le proposte e richieste ai Comuni sui bilanci 2018 8 29/11/2017 La Pressa Manovre di bilancio comunali, ecco le proposte di Rete Imprese 10 29/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 37 DANIELE MONTANARI «Valli Cimone? Non pagheremo» 12 29/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 15 Si comincia con Bricoman Poi Despar e Unieuro 14 29/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 61 ASCOM INCONTRO SUL FUTURO DELL' EX MERCATO COPERTO 16 29/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 57 L' emozione di un regalo, le nuove idee a Curiosa 17 29/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 45 STEFANO MARCHETTI Vola il turismo in Emilia Romagna Oltre 50 milioni di presenze: è... 18 29/11/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Claudio Tucci Il dopo voucher non decolla «Nuovi strumenti? Costosi» 20 28/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 20 Giovedì un incontro sul mercato coperto 22 28/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 59 LUCA SOLIANI Siamo assediati dalla dilagante criminalità «Allarme per l'... 23 28/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 67 «'Ceramicland' punta sul turismo industriale» 25 27/11/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Gianni Trovati Imprese, la roulette della Tari 26
30 novembre 2017 Pagina 55 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Il Resto del Carlino Modena Rete Imprese incalza i Comuni «Basta con gli aumenti fiscali» Le associazioni presentano le proposte per le manovre di bilancio ARRESTARE gli aumenti fiscali, prevedere fondi a sostegno delle piccole imprese, via libera alle fusioni tra i Comuni, no a nuovi insediamenti di mediagrande distribuzione, puntare sulla banda ultra larga. Sono i capisaldi del programma che Rete Imprese presenta ai Comuni in previsione delle manovre di bilancio «che dovranno servire per mettere in campo politiche utili ad accelerare la crescita dei comparti che hanno agganciato la ripresa» e «a sostenere quei settori che ancora non risentono del migliorato quadro». In tema di fiscalità locale, la sigla ritiene necessario «che il fardello dell' Imu sugli immobili strumentali vada tolto dalle spalle dalle imprese». Va poi accelerato il percorso di superamento della Tari «per arrivare ad una tariffazione puntuale». Per quanto riguarda l' imposta di pubblicità, l' invito ai Comuni è di evitare «atteggiamenti oppressivi». Vengono poi ritenute «indispensabili» le fusioni tra i Comuni «per favorire economie di scala, armonizzazione fiscale e normativa, oltre che per attrarre investimenti». «È utile prevedere e destinare prosegue la lista un contributo di perequazione nonché una quota di oneri di urbanizzazione alla creazione di un fondo per il sostegno di progetti imprenditoriali da parte di under 30 e di valorizzazione del commercio ed artigianato di vicinato». Capitolo legge urbanistica. Preoccupa la fase transitoria della nuova legge regionale, che sta portando anche nel territorio modenese «ad accelerare la programmazione e progettazione di nuovi insediamenti di mediagrande distribuzione, con il conseguente rischio di destabilizzare l' attuale equilibrio, già molto precario, fra le diverse tipologie commerciali: effetto potenzialmente negativo, questo, che i Comuni devo assolutamente scongiurare». Per quanto riguarda gli appalti, si chiede che le gare dei Comuni prevedano «tempi meno ristretti per la redazione delle offerte, minori requisiti finanziari, la suddivisione degli appalti in blocchi funzionali, l' adozione di meccanismi di rotazione con cui inserire un limite al numero di lotti che un' impresa può aggiudicarsi e l' utilizzo dell' elenco dei fornitori come strumento di scelta per la selezione dei contraenti nelle gare fino ad un milione di euro». Il turismo viene considerato un fondamentale volano per l' economia e la valorizzazione del territorio, ma occorre «definire uno strumento» che preveda «un momento politico con cui individuare strategie, obbiettivi e mettere in campo le necessarie risorse, e un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 1
30 novembre 2017 Pagina 19 Gazzetta di Modena Dicono di noi «Imu, Tari e pubblicità: le tasse che ci schiacciano» Le associazioni di commercianti e imprese scrivono alle amministrazioni locali: «Evitate di opprimerci, sostenete chi investe e dateci davvero la banda larga» Cari Comuni, di strada da fare ce n' è ancora tanta. E magari insieme, senza corse in avanti per dare risposte puntuali e precise alle piccole e medie imprese, senza singolari gabelle. Se fosse una lettera delle associazioni alle amministrazioni locali, potrebbe essere quello scritto qui sopra l' inizio, nemmeno troppo velato, per capire che cosa deve cambiare nel rapporto con i cittadini. Così Rete Imprese Italia che accomuna Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam ieri ha presentato la sua "lista della spesa" alla vigilia della discussione sui bilanci comunali che avverrà un po' in tutta la provincia nelle prossime settimane. Primo problema all' ordine del giorno sono le tasse, soprattutto quelle nascoste, memorabili anche a Modena restano i verbali sugli zerbini: «In tema di fiscalità locale, da un lato continuiamo a ritenere necessario sottolinea Rete Imprese che il fardello dell' Imu sugli immobili strumentali vada tolto dalle spalle dalle imprese, dall' altro riteniamo vada accelerato il percorso di superamento della Tari per arrivare ad una tariffazione puntuale, mentre per l' imposta di pubblicità l' invito ai Comuni è di evitare atteggiamenti oppressivi anche sulla base di interpretazioni normative singolari». Una strategia comune servirebbe sui finanziamenti: «In un quadro nel quale le operazioni di riqualificazione urbana contemplano sempre più spesso l' apertura di nuovi insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni continua Rete Imprese appare utile prevedere e destinare un contributo di perequazione nonché una quota di oneri di urbanizzazione alla creazione di un fondo per il sostegno di progetti imprenditoriali da parte di under 30 e di valorizzazione del commercio ed artigianato di vicinato». Dalle associazioni viene chiesta anche particolare attenzione agli appalti: «Il Nuovo Codice degli Appalti risulta essere ancora penalizzante per le piccole e medie imprese», sottolinea Rete Imprese, «e per tale motivo chiediamo che le gare dei Comuni prevedano tempi meno ristretti per la redazione delle offerte, minori requisiti finanziari, la suddivisione degli appalti in blocchi funzionali, l' adozione di meccanismi di rotazione con cui inserire un limite al numero di lotti che un' impresa può aggiudicarsi e l' utilizzo dell' elenco dei fornitori come strumento di scelta per la selezione dei contraenti nelle gare fino ad un milione di euro (dette "sottosoglia")». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
30 novembre 2017 Pagina 14 Gazzetta di Modena Dicono di noi «Subito un fondo per i piccoli negozi» Associazioni preoccupate per il boom di centri commerciali: «Temiamo contraccolpi per il traffico e le attività esistenti» Le associazioni di categoria del commercio sono preoccupate per l' arrivo in pochi giorni di nuovi centri commerciali collocati in aree già oggi "dense" dal punto di vista urbanistico e soprattutto martoriate da un traffico quotidiano pesantissimo. Arrivano infatti la settimana prossima lungo via Emilia come raccontava la Gazzetta di Modena nell' edizione di ieri i nuovi Bricoman, Despar e Uniero, aumentando così l' offerta commerciale ma certo anche le preoccupazioni di chi vede un aumento insopportabile del traffico a fronte di "pannicelli caldi" per limitare l' impatto come nuove rotonde e piste ciclabili tra via Emilia est e ovest. «L' intasamento delle medie e grandi superfici lungo la via Emilia è oggettiva spiega Cinzia Ligabue, nuova presidente LicomLapam e la ricaduta sui flussi del traffico avrà conseguenze: l' impatto rispetto alla circolazione è un elemento da tenere in ferma considerazione e di certo l' apertura di supermercati alimentari metterà in difficoltà i piccoli negozi di vicinato di quell' area. Per loro, a fronte degli incassi per gli oneri di urbanizzazioni, occorrerebbe costituire come in Francia un fondo per sostenere il piccolo commercio. Infine, una volta liberata la zona dal cavalcaferrovia è necessario ripensare in modo strutturato quella zona della città». Per Massimo Malpighi, presidente di Confcommercio Modena «si tratta di interventi importanti, non solo per il valore economico e le ricadute occupazionali che portano con sé, ma perché vengono attuati in aree e per contenitori che avrebbero rischiato di scivolare in una situazione di abbandono e possibile degrado. Allo stesso tempo, proprio per l' impatto che strutture di mediograndi dimensioni come quelle che vedranno a breve la luce, avranno sulla rete commerciale esistente, appare importante che vengano adottati dei meccanismi perequativi a favore del piccolo commercio, in particolare di quello in periferia. Serve ad esempio un fondo ad hoc per sostenere e valorizzare gli esercizi di vicinato. C' è da parte nostra, inoltre, preoccupazione per gli effetti che, in particolare l' apertura di Unieuro, potrà avere sull' asse di via Emilia Est, asse viario dove già sono presenti, in orari di punta, situazioni di congestionamento che così rischia di essere sovraccaricato. Con tutto ciò che ne conseguirebbe anche in termini di inquinamento ambientale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 5
30 novembre 2017 Pagina 20 Gazzetta di Modena Gazzetta di Modena variazione temporanea delle regole per la zona ztl Arriva Natale, deroghe per carico scarico Per rispondere alle maggiori esigenze di approvvigionamento e consegna merci nel periodo natalizio degli esercizi commerciali situati in centro storico, a partire da domani al 7 gennaio sarà ampliata la fascia oraria di accesso alla zona a traffico limitato per alcune categorie di veicoli. La deroga alle fasce orarie di circolazione previste durante l' anno prevede l' accesso dei mezzi autorizzati dalle 5 alle 12 e dalle 13.30 alle 18 tutti i giorni della settimana. Potranno circolare per operazioni di carico e scarico i veicoli utilizzati dagli esercenti delle attività produttive e commerciali che hanno sede in Ztl, esponendo il disco orario fino a 30 minuti, e i veicoli fino a 3,5 tonnellate degli operatori che svolgono attività di carico scarico previa autorizzazione temporanea da richiedere alla Polizia municipale. Le deroghe alle fasce orarie di circolazione per l' accesso in Ztl non si applicano però sulle corsie riservate di via Emilia centro (nel tratto compreso tra via Torre e vicolo Squallore), corso Duomo e piazza Roma. Infine il comune ricorda che i veicoli dovranno inoltre rispettare le limitazioni previste per la manovra antinquinamento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 7
29 novembre 2017 Modena2000 Dicono di noi Rete Imprese, le proposte e richieste ai Comuni sui bilanci 2018 «La discussione sui bilancio 2018 dei Comuni modenesi servano per mettere in campo politiche di bilancio utili, da un lato, ad accelerare la crescita dei comparti che hanno agganciato la ripresa e, dall' altro, a sostenere quei settori che ancora non risentono del migliorato quadro».Così esordisce la nota di Rete imprese della provincia di Modena sigla sotto la quale sono riunite Confcommercio, Cna, Confesercenti, Fam, Lapam Confartigianato con cui vengono rese pubbliche le principali proposte e richieste ai Comuni per le manovre di bilancio che verranno discusse ed approvare nelle prossime settimane. ARRESTARE AUMENTI FISCALI E RIVEDERE APPLICAZIONE DELL' IMPOSTA DI PUBBLICITA' «In tema di fiscalità locale, da un lato continuiamo a ritenere necessario», sottolinea Rete Imprese, «che il fardello dell' IMU sugli immobili strumentali vada tolto dalle spalle dalle imprese, dall' altro riteniamo vada accelerato il percorso di superamento della TARI per arrivare ad una tariffazione puntuale, mentre per l' imposta di pubblicità l' invito ai Comuni è di evitare atteggiamenti oppressivi anche sulla base di interpretazioni normative singolari». RIORGANIZZARE I LIVELLI ISTITUZIONALI PUNTANDO SULLE FUSIONI «La Provincia di Modena è l' unica realtà in Emilia Romagna dove non si sono sviluppate fusioni tra Comuni», puntualizza Rete Imprese, «che consideriamo uno strumento indispensabile per favorire economie di scala, armonizzazione fiscale e normativa, oltre che per attrarre investimenti: per questo sarà perentoria la richiesta ai Comuni di lavorare concretamente sul tema delle fusioni». SOSTEGNO DELLE PICCOLE IMPRESE CON UN FONDO AD HOC «In un quadro nel quale le operazioni di riqualificazione urbana contemplano sempre più spesso l' apertura di nuovi insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni», continua Rete Imprese, «appare utile prevedere e destinare un contributo di perequazione nonché una quota di oneri di urbanizzazione alla creazione di un fondo per il sostegno di progetti imprenditoriali da parte di under 30 e di valorizzazione del commercio ed artigianato di vicinato». LEGGE URBANISTICA REGIONALE: EVITARE POTENZIALI IMPATTI NEGATIVI «Sempre in tema di sviluppo commerciale, preoccupa la fase transitoria della nuova legge urbanistica regionale, che sta portando anche nel territorio modenese ad accelerare la programmazione e progettazione di nuovi insediamenti di mediagrande distribuzione, con il conseguente rischio di destabilizzare l' attuale equilibrio, già molto precario, fra le diverse tipologie Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 8
29 novembre 2017 Modena2000
29 novembre 2017 La Pressa Dicono di noi Manovre di bilancio comunali, ecco le proposte di Rete Imprese Ascom, Cna, Confesercenti e Lapam: 'Prioritario dare maggiore peso alle ragioni ed istanze delle micro piccole medie imprese modenesi' « La discussione sui bilancio 2018 dei Comuni modenesi servano per mettere in campo politiche di bilancio utili, da un lato, ad accelerare la crescita dei comparti che hanno agganciato la ripresa e, dall' altro, a sostenere quei settori che ancora non risentono del migliorato quadro » . Così esordisce la nota di Rete imprese della provincia di Modena sigla sotto la quale sono riunite Confcommercio, Cna, Confesercenti, Fam, Lapam Confartigianato con cui vengono rese pubbliche le principali proposte e richieste ai Comuni per le manovre di bilancio che verranno discusse ed approvare nelle prossime settimane. ARRESTARE AUMENTI FISCALI E RIVEDERE APPLICAZIONE DELL' IMPOSTA DI PUBBLICITA' «In tema di fiscalità locale, da un lato c ontinuiamo a ritenere necessario », sottolinea Rete Imprese, « che il fardello dell' IMU sugli immobili strumentali vada tolto dalle spalle dalle imprese, dall' altro riteniamo vada accelerato il percorso di superamento della TARI per arrivare ad una tariffazione puntuale , mentre per l' imposta di pubblicità l' invito ai Comuni è di evitare atteggiamenti oppressivi anche sulla base di interpretazioni normative singolari ». RIORGANIZZARE I LIVELLI ISTITUZIONALI PUNTANDO SULLE FUSIONI « La Provincia di Modena è l' unica realtà in Emilia Romagna dove non si sono sviluppate fusioni tra Comuni », puntualizza Rete Imprese, «che consideriamo uno strumento indispensabile per favorire economie di scala, armonizzazione fiscale e normativa, oltre che per attrarre investimenti: per questo sarà perentoria la richiesta ai Comuni di lavorare concretamente sul tema delle fusioni ». SOSTEGNO DELLE PICCOLE IMPRESE CON UN FONDO AD HOC « In un quadro nel quale le operazioni di riqualificazione urbana contemplano sempre più spesso l' apertura di nuovi insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni », continua Rete Imprese , « appare utile prevedere e destinare un contributo di perequazione nonché una quota di oneri di urbanizzazione alla creazione di un fondo per il sostegno di progetti imprenditoriali da parte di under 30 e di valorizzazione del commercio ed artigianato di vicinato » . LEGGE URBANISTICA REGIONALE: EVITARE POTENZIALI IMPATTI NEGATIVI «Sempre in tema di sviluppo commerciale, preoccupa la fase Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 10
29 novembre 2017 La Pressa
29 novembre 2017 Pagina 37 Gazzetta di Modena Gazzetta di Modena «Valli Cimone? Non pagheremo» Polinago e Fiumalbo sono usciti dall' Ente nel 2015 e non intendono ripianare i debiti del 2017 di Daniele Montanari«Soldi per Valli del Cimone? No grazie, noi abbiamo già dato». È questa la risposta di Polinago e Fiumalbo sul "profondo rosso" che segna i conti 2017 del Consorzio di promocommercializzazione. Nell' ultima assemblea dei soci è stata data comunicazione di 440mila euro di perdite su quest' anno turbolento che ha visto l' uscita di Pavullo e Serra, dopo le precedenti di Fiumalbo e Polinago appunto. Con quattro Comuni fuori, il destino dell' ente è in bilico, con una decisione pesante da prendere entro febbraio. O si chiude liquidando tutto, e quindi questi 440mila euro andranno a gravare su Comuni e Unione, rischiando di mettere in seria difficoltà i bilanci. Oppure si fa pagare qualcosa ai Comuni fuoriusciti redistribuendo il debito fra quelli che restano, impegnandosi però a cambiare lo stesso il Valli. Quale che sia la decisione, Polinago e Fiumalbo non apriranno il portafogli, facendo leva sul fatto che entrambi sono usciti dal 1° gennaio 2015. «Appena eletto sindaco nel 2013 spiega da Polinago Gian Domenico Tomei ho posto subito il problema del meccanismo di ripianamento debiti del Consorzio, che prevedeva per i Comuni pagamenti non in base alle quote possedute ma con un generico "dividiamo tra tutti". E non mi andava bene: non potevo esporre il mio piccolo Comune al rischio di perdite in sentore di aumento. Io penso sia utile un ente superiore che faccia regia turistica per l' Appennino, ma deve essere sostenibile ed equo. In attesa di quel che verrà, Polinago non pagherà nulla per il rosso 2017». «Neanche un centesimo da Fiumalbo, uscito proprio sapendo del rischio di questo lievitare del debito» rimarca Mirto Campi. «Chi è rimasto dentro faccia come vuole, ma io credo che il tempo del Valli così sia finito. Noi siamo disponibili a ragionare su un ente superiore diverso, nelle persone e negli obiettivi. Personalmente, io punterei sempre di più sulle Pro Loco e gli Uffici turistici locali, capaci di risultati egregi inseguendo anche il turismo verde e le grandi opportunità dei cammini. Noi a Fiumalbo abbiamo fatto il 22% di presenze in più quest' estate. Serve sì un ente superiore per dialogare con la Regione e intercettare finanziamenti, ma perché non farlo con un consigliere per ogni Pro Loco o ufficio locale? Se vogliono un Valli rimescolato, ciao: se non cambi gli attori, lo spettacolo sarà sempre quello». «Questo debito ha aperto una situazione contabile drammatica nota il sindaco di Fanano Stefano Muzzarelli che chiama a una grande decisione: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 12
29 novembre 2017 Pagina 37 Gazzetta di Modena
29 novembre 2017 Pagina 15 Gazzetta di Modena Gazzetta di Modena Si comincia con Bricoman Poi Despar e Unieuro Nei tre store della grande distribuzione troveranno lavoro oltre cento persone Già sabato al Grandemilia allestimento avveniristico per gli spazi di Extracoop di Stefano LuppiMentre Esselunga festeggia i suoi primi sessant' anni in Italia, ma ancora non è pronta ad aprire a Modena in zona Canaletto Sud, il Natale modenese si preannuncia all' insegna di nuove inaugurazioni di strutture commerciali alimentari e non. Nei prossimi giorni, infatti, arriveranno punti vendita nuovi o rinnovati, legati a grandi marchi dell' elettronica e dell' home come ad esempio Unieuro. Oppure grandi centri del fai da te come Bricoman in via Emilia Ovest e centri alimentari come Despar e Conad (quest' ultima si ingrandisce un po' spostandosi da via Amundsen a Emilia Ovest 621). In tutto gli addetti che ci lavoreranno saranno oltre cento, un dato importante in tempi in cui la crisi nel settore del commercio morde e non poco. Conviene dunque fare il punto e segnare sul calendario queste inaugurazioni senza dimenticare le preoccupazioni che qualcuno in città inizia ad avere a causa del fatto che questi centri perlopiù nascono nei pressi di una delle strade più trafficate e inquinate d' Europa. Si tratta della via Emilia naturalmente, una infrastruttura storica che compie 2200 anni di vita e sempre più appare al limite del collasso se pensiamo alle migliaia di auto che ogni giorno la percorrono. Un dato questo particolarmente negativo, che purtroppo "controbilancia" quello relativo alla nuova occupazione che questi nuovi luoghi del commercio genereranno. Un punto quest' ultimo su cui il sindaco Gian Carlo Muzzarelli punta visto che anche in occasioni di cantieri di riqualificazione pone l' accento spesso e volentieri sul lavoro. Ma prima di tutto le date, utili per chi voglia preparare fin d' ora il portafogli immaginando i regali natalizi per parenti e amici. La prossima settimana, mercoledì 6, darà il via alla danza delle inaugurazioni commerciali Bricoman di via Emilia Ovest 1014 (al posto dell' abbattuta Arbe Grafiche) che cerca da tempo venditori, addetti alla logistica e hostess di cassa e accoglienza. Il giorno seguente tocca al nuovo Despar di via Cabassi (50 lavoratori) che, in una struttura di media grandezza, sorge a fianco del cavalcavia Madonnina in un' altra zona della via Emilia ipertrafficata. Qui ci sono parcheggi a fianco di prolungamenti ciclo pedonali e sistemazione delle aiuole che però sembrano il tentativo di curare una malattia terminale con l' aspirina. In via Emilia Est Unieuro struttura di 1500 metri quadrati che vende tv, elettrodomestici, smartphone ed elettronica in genere apre venerdì 8 dicembre il primo punto vendita cittadino che impiegherà 25 addetti tra nuove assunzioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 14
29 novembre 2017 Pagina 15 Gazzetta di Modena
29 novembre 2017 Pagina 61 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Dicono di noi ASCOM INCONTRO SUL FUTURO DELL' EX MERCATO COPERTO SI SVOLGERÀ domani sera alle 20.45 nella sede di Confcommercio Carpi, in via Mazzini, 5, l' incontro tra esercenti per confrontarsi sul futuro commerciale ed urbanistico di Porta Modena, l' area che comprende l' ex mercato coperto in piazzale Ramazzini, corso Roma, via Carlo Catellani, via Cavallotti, via Garagnani. L' appuntamento, a cui sono stati invitati tutti gli esercenti della zona, servirà per raccogliere idee, spunti, proposte utili a costruire una proposta di riprogettazione che sarà presentata all' amministrazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 16
29 novembre 2017 Pagina 57 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Dicono di noi LA KERMESSE DA DOMANI FINO AL 3 DICEMBRE LA RASSEGNA AL QUARTIERE FIERISTICO L' emozione di un regalo, le nuove idee a Curiosa QUATTRO giornate che fanno dell' emozione l' unico comune denominatore. Protagoniste assolute le festività in arrivo, ma non solo. Sono oltre 200 gli espositori che da domani al 3 dicembre daranno vita all' ottava edizione di Curiosa, la mostra mercato di Natale organizzata da Modena Fiere al quartiere fieristico, con main sponsor Bper Banca e Conad e la collaborazione di Confesercenti, Confcommercio e Cna. Il programma, come sempre, è un connubio perfetto tra iniziative ormai immancabili e novità assolute, un mix sapiente di idee regalo, degustazioni, esibizioni e attimi di pura magia. I dettagli della kermesse sono stati raccontati ieri dall' amministratore delegato di Modena Fiere, Paolo Fantuzzi, insieme ad alcuni ideatori degli eventi più attesi. «Parliamo di una manifestazione che si è fortemente consolidata nel tempo spiega l' ad Fantuzzi . Ogni edizione creiamo situazioni nuove e momenti di spettacolo puro a corollario delle attività tradizionali. E il segno che l' evento funziona è dimostrato dal fatto che l' 80% dei commercianti torna ogni anno». Immancabili le tre storiche sezioni dedicate a Idee Regalo, Creatività ed Enogastronomia. A proposito di 'must, non mancherà il Villaggio di Babbo Natale dove i bambini potranno incontrare il 'grande vecchio' in carne e ossa. Tra le novità più attese c' è il Villaggio dei Gufi con incontri e laboratori per scoprire i segreti di questa affascinante specie animale. Si candida ad essere una delle esperienze più profonde di Curiosa il truck 'Dark on the Road Tiflosystem' che consente ai partecipanti di immergersi in una realtà sconosciuta completamente al buio, sperimentando la privazione della vista, con camerieri ciechi e ipovedenti a fare da guida nell' oscurità durante la degustazione. Ad alto tasso emozionale l' installazione 'Che Bambola!': progetto ludico e documentaristico coordinato dall' artista Sabrina Bastai. Quest' anno la kermesse farà rima con 'magia': nel nuovo spazio Curiosa Magic i bimbi e i genitori potranno giocare e realizzare piccoli giochi di illusionismo. Come sempre il menù è ricchissimo, a partire dalla serata di inaugurazione coi frenetici ritmi Swing, Lindy Hop e Charleston con i Big Mama Swing Dj. Protagonista in fiera anche lo sport grazie all' area Pattinaggio curata dalla Federazione Italiana Sport Rotellistici modenese. Vera e propria perla della chiusura sarà 'Quando viene Dicembre' che avrà come special guest l' ex campionessa mondiale di pattinaggio artistico Marta Bravin. vi. ma. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 17
29 novembre 2017 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Il Resto del Carlino Modena Vola il turismo in Emilia Romagna Oltre 50 milioni di presenze: è record Risultato dei primi nove mesi in crescita del 6,4%. Boom della riviera Stefano Marchetti BOLOGNA «ALL' INIZIO della legislatura ci eravamo dati un obiettivo: arrivare a 50 milioni di presenze turistiche in Emilia Romagna entro il 2019. Partivamo da 45 milioni: sarebbe stato un incremento del 10%», ricorda il governatore Stefano Bonaccini. Il traguardo è stato raggiunto a tempo di record e addirittura già 'sfondato' quest' anno, in appena nove mesi: da gennaio a settembre le presenze di turisti nella nostra regione (ovvero le notti trascorse qui) hanno toccato i 52 milioni, con un aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, così come gli arrivi si sono avvicinati agli 11 milioni, in crescita del 7,3%. Tra 'ponti' e vacanze natalizie, i numeri sono destinati a salire ancora: oltretutto, si è già rimessa in moto anche la stagione sciistica. Grazie al solleone di un' estate rovente e meravigliosa sulle spiagge, la riviera contribuisce al 'boom' turistico con 40 milioni di presenze: i turisti stranieri sono aumentati più degli italiani. Vanno benissimo poi le città d' arte, cresce pure l' Appennino ed è sorprendente il risultato di altre località al di fuori dei circuiti tradizionali, gioielli come Carpi, Sassuolo o Imola che viaggiano con un incremento del 16,3%. Soffrono ancora i centri termali, anche se si colgono segnali positivi nell' aumento di turisti italiani che apprezzano la riconversione al wellness. «Il turismo nella nostra regione vale oltre 16 miliardi di euro, circa l' 11,8% del Pil, coinvolge 55mila imprese e 220mila addetti sottolinea Bonaccini . E' un comparto fondamentale anche per i livelli occupazionali». «QUESTI risultati non sono frutto soltanto di una congiuntura favorevole sottolinea Andrea Corsini, assessore regionale al turismo . In questi anni abbiamo svolto un intenso lavoro di promozione e commercializzazione». Si è puntato su brand di grande attrattiva, come la Food Valley e la Motor Valley (proprio ieri i Musei Ferrari di Maranello e Modena hanno superato il record storico di 500mila visitatori all' anno). Sono tornati i turisti dall' area di lingua tedesca (gli arrivi dalla Germania sono aumentati di più del 9%), si sono rivisti i russi (+25%), sono arrivati visitatori dalla Polonia (+20%) e anche dalla Repubblica Ceca (+12%). «Ora contiamo anche sui nuovi voli diretti fra la Cina e il 'Marconi' di Bologna, e sul ritorno di Ryanair a Rimini», aggiunge Corsini. «Proprio pochi giorni fa ho parlato a Shanghai dei nostri 44 prodotti Igp e Dop e sono tutti impazziti», sorride Bonaccini. Il nuovo obiettivo è proprio quello di rafforzare l' internazionalizzazione, superando il 30% di arrivi dai Paesi esteri. «Innoveremo ulteriormente il prodotto anche con interventi strutturali per aumentare la competitività prosegue l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 18
29 novembre 2017 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed.
29 novembre 2017 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Economia Nazionale Lavoro. I numeri dell' Inps evidenziano una partenza «fiacca» del libretto di famiglia Il dopo voucher non decolla «Nuovi strumenti? Costosi» Rapporti a chiamata e parttime in crescita esponenziale «Ho un' attività di ristorazione e alcuni caffè nel centro di Firenze. I picchi di lavoro sono nel fine settimana, legati alla stagionalità, e oggi sempre più difficili da prevedere visti i flussi last minute e il turismo orientato da eventi, ma anche da fattori atmosferici. Se prima potevo contare sui voucher, adesso, per alcuni impieghi, c' è il lavoro a chiamata. Per altri, nulla». Il nuovo strumento, il contratto di prestazione occasionale? «Troppo oneroso e complicato: provi lei a rivolgersi a un commercialista o a un consulente del lavoro in orari notturni o la domenica. Non risponde». Aldo Cursaro lavora da anni nel settore della ristorazione e del turismo, ed è anche vice presidente vicario della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). Per lui, la scelta del governo di abrogare, la scorsa primavera, i buoni lavoro" (per evitare il referendum della Cgil) «è stata miope spiega . Basti pensare, pure, a discoteche, alberghi, stabilimenti balneari: il voucher consentiva di far lavorare dj, assistenti bagnanti, cuochi, chef in modo semplice e nel rispetto delle regole. Cosa sta accadendo ora? Che molte imprese, specie le piccole, se prima utilizzavano 10 persone retribuite con i buoni, adesso firmano 4/5 contratti a chiamata al massimo. Ci sono più costi e burocrazia, e c' è, quindi, meno offerta. E non escludo anche una risalita del sommerso». Dal turismo e la ristorazione ai servizi e al commercio il passo è breve. Qui, a onor del vero, addetti vendita e commessi nei negozi, per le attività di stagione, da sempre, sono contrattualizzati a termine. Il voucher era legato a "occasioni", per esempio la necessità di fare pacchi regalo, o il carico/scarico della merce, i mercatini ambulanti, o gli stand per le promozioni. Va anche detto che, nel terziario, la stragrande maggioranza dei "voucheristi" erano studenti, cassintegrati, persone con un altro lavoro. «Ecco, per loro, la cancellazione dei buoni ha causato un danno evidenzia Jole Vernola, direttore centrale per le politiche del Lavoro e del Welfare di Confcommercio . Questo perché gran parte delle prestazioni retribuite con i voucher si è persa per strada o perché i nuovi strumenti sono più costosi, o perché complicati, o perché ci sono dei paletti normativi e non si possono utilizzare». Una ripercussione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 20
29 novembre 2017 Pagina 21 Il Sole 24 Ore
28 novembre 2017 Pagina 20 Gazzetta di Modena Dicono di noi Giovedì un incontro sul mercato coperto confcommercio Confcommercio Carpi ha convocato per giovedì sera alle 20.45, alla sede dell' associazione di via Mazzini, i negozianti per discutere di un progetto commerciale e urbanistico su Porta Modena, l' area del mercato coperto, che verrà presentato all' amministrazione comunale. L' appuntamento, a cui sono stati invitati tutti gli esercenti della zona, servirà per raccogliere idee, spunti, proposte utili a costruire una proposta di riprogettazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 22
28 novembre 2017 Pagina 59 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Dicono di noi Siamo assediati dalla dilagante criminalità «Allarme per l' escalation di furti e rapine» Il risultato delle indagini sulla qualità della vita di 'Italia Oggi' e 'Il Sole 24 Ore' di LUCA SOLIANI PER L' INDAGINE annuale di 'Italia Oggi' il territorio modenese fa un deciso balzo in avanti nella qualità della vita (dal 21° al 14° posto), mentre per lo studio de 'il Sole 24 Ore' è invece in netto arretramento dal 15° al 26°. Difficile, se non impossibile conciliare le due opposte conclusioni. Ma un cruciale punto le accomuna: la criminalità è dilagante, tanto da schiacciarci nelle ultime posizioni italiane sulla sicurezza. IL PREOCCUPANTE dato emerge dall' analisi nel dettaglio delle ricerche. Per l' house organ di Confindustria, siamo addirittura 81esimi su 110 posizioni alla voce Giustizia e sicurezza. Entrando nei particolari, la situazione di scippi e borseggi è praticamente da far west: siamo al 97° posto. E le cronache quotidiane lo confermano. Va addirittura peggio per quanto riguarda i furti in abitazione, dove siamo addirittura al terzultimo posto in classifica. Un assedio che trova riscontro nelle infinite denunce dei cittadini. Le frequenti rapine ci spingono poi al 75° posto, mentre per truffe e frodi informatiche siamo 38esimi. Ci posizioniamo a metà classifica 45esimi per i furti di auto. Non brilliamo neppure per quanto riguarda la giustizia, dove la nostra città è 59esima per cause over 3 anni. E pensare che non siamo neppure così tanto litigiosi, visto che siamo 27esimi in Italia. L' EMERGENZA sicurezza viene confermata totalmente anche da 'Italia Oggi'. La voce criminalità ci vede al 57° posto, cinque posizioni in meno rispetto all' anno scorso. Per quanto riguarda i reati contro la persona, siamo stabili al 20° posto. Precipitiamo all' 80° posto per quanto riguarda invece quelli contro il patrimonio. Va molto male per quanto riguarda gli omicidi colposi e preterintenzionali: dal 16° posto del 2016 siamo ora 83esimi. Vengono quindi confermate le note dolenti degli scippi (siamo al 93esimo posto), dei furti in appartamento (79esimi) e dei furti in generale (101esimi). E non brilliamo certo neppure in altre categorie come lesioni dolose e percosse (25esimi), violenze sessuali (36esimi), sequestri di persona (35esimi), traffico di stupefacenti (42esimi), sfruttamento della prostituzione (65esimi). Ed inquietano anche rapine in banche e uffici postali (62esimo posto), rapine in generale (78°) e furti d' auto (58°). OLTRE CHE dai cittadini, la difficile situazione viene vissuta in prima linea anche dai commercianti che tramite Confcommercio denunciano di «essere ostaggi della paura. Furti e rapine sono un incubo». Per cercare di contrastare l' assedio dei malviventi, gli esercenti invocano maggiori controlli delle forze dell' ordine e certezza delle pene. Emblematico che un commerciante su dieci stia pensando di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 23
28 novembre 2017 Pagina 59 Il Resto del Carlino (ed.
28 novembre 2017 Pagina 67 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Il Resto del Carlino Modena CARTELLI L' ASSESSORE SCHENETTI REPLICA ALLE CRITICHE DEL CENTRODESTRA «'Ceramicland' punta sul turismo industriale» «SCOMMETTERE sul valore del proprio patrimonio identitario, la ceramica, e cercare di proiettarlo nel futuro dovrebbe essere elemento d' orgoglio. Per tutti». Replica così l' assessore Gregorio Schenetti alle critiche, soprattutto del centrodestra, ai nuovi cartelli ai 9 ingressi della città che riportano tra l' altro la dicitura 'Ceramicaland'. «Da quattro anni spiega Schenetti si sta portando avanti un processo di valorizzazione identitaria locale legata alla ceramica a cui è stato attribuito il nome di Ceramicland. È un modo per dare riconoscibilità regionale a questo nostro patrimonio locale che deve aggiungersi ai motori, al cibo, al benessere. Ed è anche il nome con il quale, sempre a livello regionale si vorrebbe arrivare alla creazione di un vero e proprio cluster regionale della ceramica. Sarebbe un unicum mondiale». Dietro questo patrimonio «c' è un potenziale indotto da valorizzare. E si chiama Turismo industriale: la combinazione di un patrimonio industriale con il suo territorio di riferimento». Una ricerca del 2015 (JFC), prosegue Schenetti, «ci dice che il turismo industriale in Europa vale 18 milioni di presenze turistiche. Che si tratti di locomotive o birra o auto o altro è la conferma di un fenomeno in crescita». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 25
27 novembre 2017 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Economia Nazionale Imprese, la roulette della Tari Bollette pazze: per lo stesso hotel 1.200 euro a Trani e 13mila a Taranto Un albergo di mille metri quadrati a Trani paga 1.200 euro all' anno di Tari, mentre a Taranto il conto è da 13mila euro. Lo stesso ristorante, da 180 metri quadrati, paga 500 euro all' anno a Vernio, vicino a Prato, 3.970 a Roma, 4.300 a Milano e più di 9mila euro a Rignano Garganico (Foggia). E si potrebbe continuare con i negozi, i centri commerciali, laboratori artigiani e aziende di ogni tipo. Ecco i numeri impazziti della girandola Tari per le imprese, esempio sintetico della paradossale anarchia iperregolamentata che nasce dall' incrocio troppo fitto di regole e parametri. Mentre il tributo sui rifiuti rimane al centro della cronaca per la questione della tassazione moltiplicata su box e cantine anche perché resta da risolvere l' incognita su come finanziare i rimborsi senza chiedere soldi in più agli altri contribuenti per le imprese il problema resta un altro. Nei loro negozi e nei loro magazzini il tributo sui rifiuti si gonfia nel complicato gioco delle «assimilazioni», che spesso portano sotto il raggio d' azione della tassa anche le aree dove la produzione di rifiuti non c' è. La riforma del Codice dell' ambiente (correva l' anno 2006) ha chiesto di ripensare il meccanismo, e dopo 11 anni (e una diffida da parte dei giudici amministrativi) il decreto è pronto. Ma non viene emanato. A frenarlo c' è il solito problema della «copertura integrale» dei costi del servizio: la Tari serve a finanziare raccolta e smaltimento, per cui ogni euro risparmiato da un contribuente si deve tradurre in un euro in più pagato dagli altri. E, a pochi mesi dalle elezioni, lasciare tutto com' è sembra la soluzione più prudente a una politica impegnata in una caccia ai voti sempre più complicata. Il principio è semplice, l' applicazione meno. Commercianti, imprese e artigiani dovrebbero pagare la tassa in proporzione a quanto utilizzano il servizio, perché i rifiuti «speciali» (cioè diversi da quelli normali, che si producono anche in casa e vengono etichettati come «urbani») vengono smaltiti in proprio, affidandoli a imprese specializzate e pagate a parte. Se però i regolamenti locali «assimilano» i rifiuti speciali a quelli urbani, la Tari si gonfia. Tradotta in euro la questione acquista evidenza, come mostrano i calcoli elaborati da Confcommercio per «Il Sole 24 Ore del lunedì». In un' area espositiva, per esempio una concessionaria di auto o un punto vendita di mobili, gli spazi sono enormi, e i rifiuti modesti. Quando la Tari segue il primo criterio, per 2mila metri quadrati si può arrivare a sfiorare i 4.600 euro all' anno, cioè quasi sette volte tanto rispetto ai 685 euro che arriverebbero da un conto più "chirurgico" sulle aree effettivamente produttrici di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 26
27 novembre 2017 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
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