Programma elettorale per le Elezioni Comunali di Bologna del 3 Ottobre 2021 Perché un partito pan-europeo alle elezioni di Bologna?
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Programma elettorale per le Elezioni Comunali di Bologna del 3 Ottobre 2021 Perché un partito pan-europeo alle elezioni di Bologna? La politica sta attraversando una fase di grande crisi. Persone provenienti da tutta Europa hanno deciso che è il momento di agire nel nome di battaglie comuni al di là delle frontiere nazionali. Volt nasce proprio con questo obiettivo: riunire tutti i cittadini europei per costruire un'Europa più democratica,un'Europa sostenibile, un'Europa dei diritti, un’Europa digitale e accessibile. Il movimento è cresciuto negli anni in tutti i paesi, regioni, città e quartieri d’Europa, portando avanti gli stessi valori e la stessa visione politica e lavorando fianco a fianco, sostenendosi a vicenda, modellando davvero la politica oltre i confini nazionali. Siamo convinti che osservare e studiare cosa fanno i nostri vicini europei sia una grande opportunità per Bologna: esistono soluzioni creative alle sfide locali, le cosiddette "best practices" in ogni angolo d’Europa. A Bologna ci battiamo per più alloggi pubblici come a Vienna, per procedure amministrative digitali efficienti come in Svezia, per una gestione del traffico efficace come a Barcellona, e per un nuovo modo di vivere la mobilità come ad Amsterdam. In tutta Europa cerchiamo di incentivare la partecipazione attiva della cittadinanza: chi conosce meglio i problemi del territorio di chi lo abita e lo vive tutti i giorni? Per questo il nostro programma è stato scritto a partire dall’ ascolto attivo dei cittadini, porta a porta e nelle piazze, per costruire delle proposte, definite insieme ai bolognesi, che riflettano i problemi reali della città. Volt è però contro una politica demagogica e dei grandi slogan: noi ci siamo sempre battuti per rispondere a questioni complesse con soluzioni accurate, , mettendo in pratica politiche lungimiranti e pragmatiche, che siano basate su fatti e dati, elaborate da volontari motivati in collaborazione con esperti, professionisti e organizzazioni civili. In particolare riteniamo che Bologna, nonostante sia una città all’avanguardia in Italia sotto tanti punti di vista, manchi di una visione duratura che si possa riassumere nel concetto di sostenibilità. Fare politica in maniera sostenibile per noi significa avere un piano per la città che ne favorisca lo sviluppo dal punto di vista ambientale, sociale e economico, tenendo conto del suo impatto a lungo termine, per una Bologna che possa immaginare un futuro davvero innovativo. Per questo motivo abbiamo declinato il nostro programma su tre direttrici principali, sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e sostenibilità sociale. Queste tre linee si intersecano in un punto: il futuro di Bologna e dei bolognesi: costruiamolo insieme. Sostenibilità ambientale: mobilità urbana e territorio Perché sostenibilità ambientale, Città europee a cui ci ispiriamo, quali sono le tre categorie Il punto cardine/declinazione più comune ( principale) del concetto di sostenibilità è sicuramente quella ambientale. La crisi climatica è un'emergenza che non può più essere ignorata e la politica deve cominciare ad affrontarla in modo più aggressivo. L’Unione Europea, nella programmazione 2021-2027 e nelle condizioni per accedere ai fondi del Next Generation Eu, ha imposto specifiche linee guida per il futuro della lotta al cambiamento climatico.
Perché questi principi non rimangano solo parole e abbiano un impatto reale, è necessario che vengano declinati localmente. Molte città europee, da Parigi ad Utrecht, da Oslo ad Amburgo, hanno già intrapreso questo percorso di cambiamento: investimento in mobilità dolce e pubblica, efficientamento energetico degli edifici, economia circolare e verde urbano sono le parole chiave di un nuovo modo di concepire le città, che abbia i cittadini al centro. Il nostro obiettivo è portare tutto questo anche a Bologna. In una città che cresce sempre più, sempre più inquinata e dove dopo la pandemia è previsto un aumento degli spostamenti individuali, dobbiamo dare a ogni cittadino la possibilità di abbandonare l’uso dell’auto privata in favore di mezzi meno inquinanti. Vogliamo una Bologna interconnessa, in cui sia possibile muoversi con mezzi pubblici, monopattini e bici interscambiabili anche dalle zone periferiche a tutte le ore, così da rendere finalmente inutile l’utilizzo dell'automobile. PROPOSTE: Mobilità urbana La città di Bologna dovrà rafforzare e migliorare il sistema di trasporto pubblico, in modo da renderlo accessibile, funzionale e di qualità come nel resto d’Europa, per garantire a tutti i cittadini il diritto a potersi muovere sul territorio. Vogliamo fornire ai cittadini bolognesi e metropolitani una valida alternativa all’uso dell’auto privata per spostarsi sul territorio, oltre che per ridurre l’inquinamento. La Città Metropolitana di Bologna conta 838.073 veicoli iscritti al P.R.A, contando appena 1.015.000 cittadini. Questo rende la nostra una delle province più motorizzate d’Europa. Il numero di autoveicoli per cittadino nella nostra provincia si attesta a 63 ogni 100 abitanti, di gran lunga superiore alla media europea di 48 auto ogni 100 abitanti, un trend in continua crescita negli ultimi anni. L’autovettura è uno dei mezzi più inquinanti e pericolosi per muoversi, spece nei centri urbani. Mediamente in Europa il 40% dei tragitti effettuati in auto è inferiore ai 3km, il 60% inferiore ai 5km. In media i 5 posti dell’auto spostano solo 1,5 persone e le auto rimangono parcheggiate per il 92% del tempo. ⅓ del tempo che si trascorre alla guida lo si trascorre cercando parcheggio. Le conseguenze di queste dinamiche sono l’invasione della strada come spazio pubblico, e il crollo della qualità della vita sulla strada, per il rumore e per lo smog. Capiamo che la bicicletta o mezzi similabili, nella nostra città non possono più essere considerati solo strumenti di svago ma parte integrante dei trasporti sulla media e sulla corta distanza. Ne sono evidenti i benefici per la salute derivanti da una quotidiana attività motoria, nonché una consistente riduzione dell’inquinamento dell’aria. Per questo proponiamo una serie di misure atte ad aiutare i cittadini bolognesi a fare a meno dell’auto senza sacrificare alcun diritto alla mobilità, anzi, facilitandolo. Treno metropolitano, facciamo rinascere il progetto! Avviare e potenziare il progetto del treno Metropolitano di Superficie (Servizio Ferroviario Metropolitano SFM). - Cadenzamento orario su tutte le linee di un treno ogni 30 minuti e un treno ogni 15 minuti durante le ore di punta. - Attivazione delle tratte notturne con cadenzamento di un treno ogni 30 minuti nell’orario 20-24 e un treno ogni ora nell’orario 00-02 - Rendere passanti su Bologna centrale le linee Prato-Pistoia, Imola-Ferrara, Vignola- Portomaggiore - Completamento e attivazione delle stazioni dei Prati di Caprara, Zanardi, Toscanella, Borgo Panigale - Scala (ex Aereoporto). - Completamento del progetto di riconoscibilità SFM (unico nome per tutto il servizio, stessa colorazione dei treni, implementazione di tutta la segnaletica in ogni stazione). - Biglietto unico integrato per tutti i servizi di mobilità metropolitana: treno, tram e autobus. Mobilità dolce, accessibile e sicura, per tutti. - Aumento del numero di rastrelliere in tutta la città metropolitana - Completamento del biciplan e aggiornamento degli studi dei flussi di traffico per progettare nuovi percorsi ciclabili sulle direttive oggi non contemplate dal biciplan - Implementazione dei 30 km/h sulle strade urbane ad eccezione di quelle a veloce scorrimento dove verranno mantenuti i 50 km/h, come prescritto dal PUMS.
- Installazione di box bici elettronici a chiusura programmata tramite App in stazione e nelle stazioni metropolitane per incentivare e sviluppare la mobilità integrata. - Introduzione di corse notturne per le principali tratte pubbliche di autobus e corriere metropolitane non servite dall’SFM. - Integrazione e aumento del fondo regionale per il bike to work con un fondo metropolitano, per aumentare l’incentivo e la platea di utilizzo. - Potenziamento del trasporto pubblico sugli ospedali di tutta la città. Reputiamo prioritario per tutti i cittadini e i lavoratori poter raggiungere nel modo più semplice gli ospedali della città. L’ospedale Maggiore sarà efficacemente collegato dalla linea rossa del Tram. Intendiamo studiare e realizzare un sistema di navetta elettrica corta e modulare che colleghi efficacemente l’ospedale Rizzoli alla stazione, con fermata intermedia al Sant’Orsola e al parcheggio dello Staveco, così da poter diminuire consistentemente il traffico su via Putti e Codivilla, rendendole a senso unico. Bologna elettrica, per un futuro europeo - Progressiva conversione dei parcheggi a strisce blu a parcheggi riservati a auto elettriche con colonnine di ricarica, tramite accordi di liberalizzazione degli spazi a strisce blu con le aziende di energia elettrica - Inserimento nei locali pubblici e aule studio di prese di corrente per la ricarica di monopattini e bici elettriche. - Incentivo Comunale alle aziende private per comprare monopattini aziendali da fornire ai dipendenti per coprire le tratte del tragitto casa-lavoro che possono permettere di evitare l’utilizzo dell’auto nel perimetro urbano di Bologna (ad esempio la tratta stazione-azienda) Allargamenti autostradali Soltanto nella Città Metropolitana di Bologna si prevede di spendere nei prossimi anni 3 miliardi di euro per allargare le autostrade che arrivano in città: costruzione della terza corsia sulla A13, quarta corsia sulla A14, e allargamento di 4 corsie totali del Passante autostradale su Bologna. Una scelta politica dettata dalla volontà di voler ridurre il traffico dando più spazio alle automobili. Volt si opone a questa visione e a queste scelte, ritenendole inefficaci, anacronistiche e dannose per la nostra Società. Oltre ai più volte citati effetti distruttivi sul nostro territorio, dati dalle impermeabilizzazioni e dall’abbattimento del verde esistente, gli allargamenti autostradali non sono minimamente funzionali alla diminuzione e decongestione del traffico. Se l’istinto ci suggerisce che gli allargamenti autostradali siano funzionali ad uno snellimento del traffico e delle congestioni, portando quindi ad un flusso veicolare più veloce e meno inquinante, quello che accade nella realtà è un aumento delle emissioni complessive per effetto del traffico indotto*. Volt si oppone agli allargamenti autostradali della A14 e A13, che porteranno un enorme aumento di traffico sull’arteria autostradale già oggi satura, passante per bologna. Proponiamo di terminare ogni sviluppo del servizio ferroviario metropolitano, secondo gli accordi del ‘97 e del 2007, e terminare lo sviluppo di Interporto e della linea ferroviara merci per permettere l’arrivo e la partenza dei treni merci europei. Ripensare la città, a misura di persona - Logistica dell’ultimo miglio: All’interno della città la logistica deve evolvere verso la sostenibilità e dovrà essere garantito l’accesso entro porta solo a furgoni e furgoncini elettrici o cargo-bike per il carico e scarico. - Quartieri dei 15 minuti: avere servizi a portata di mano: ogni cittadino deve essere in grado di acquistare beni di prima necessità e usufruire di servizi di base in un raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta, come avviene in sperimentazione in tante altre città europee. - Lotta locale al cambiamento climatico, all’inquinamento e alle emissioni climalteranti Suolo, una risorsa dal valore insestimabile, che stiamo perdendo - Stop al consumo di suolo su tutto il territorio metropolitano, oggi martoriato da continua espansione in territorio rurale, estendendo alla Città Metropolitana la scelta coraggiosa fatta con la scrittura del nuovo PUG comunale.
- Revisione dei piani di espansione del comparto della Logistica della Città Metropolitana. Nonostante gli ultimi sviluppi, con aziende di logistica che chiudono i battenti per delocalizzare dove il lavoro costa meno, sono 300 gli ettari di cementificazione già previsti nel PTM di Bologna per la costruzione di nuovi magazzini della logistica. A questi si aggiungeranno gli altri 700 ettari concessi dalla legge regionale 24 per nuove costruzioni in territorio rurale. Tutto questo non è sostenibile, e in un contesto di transizione ecologica e lotta al cambiamento climatico e ai suoi effetti, riteniamo assolutamente da riverdere e ridurre drasticametne questi piani di espansione, in un’ottica di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. - Revisione del PUG in un’ottica di stop all’addensamento urbano, ponendo fine alla costruzione di grattacieli in zone già densamente popolate come la bolognina e altri quartieri, bologna dovrà creare benessere per i suoi cittadini, non più speculazione per pochi. Economia circolare, per una rete a rifiuti zero - Rendere le imprese sul territorio più sostenibili e ridurre il loro impatto ambientale incentivando l’utilizzo di plastica riciclata (PET, PE, PP e PS) sia in ambito industriale che, soprattutto, per i prodotti destinati ai consumatori. - Progressiva introduzione, istituzione e ampliamento delle zone plastic free, incentivate tramite modulazione della TARI, per adeguarsi alla direttiva europea sulla plastica monouso. La protezione del verde è protezione dei cittadini. - Aumento degli investimenti per la messa in sicurezza del territorio cittadino, con progetti infrastrutturali e di manutenzione ordinaria, definiti in concerto con le comunità locali e in accordo con la programmazione nazionale in merito alla gestione del rischio (idrogeologico, sismico ecc.), che prevedano e limitino l’impatto degli eventi naturali. - Nuovo regolamento del verde, esteso a tutta la città metropolitana, volto alla tutela, cura e mantenimento del verde esistente e al’aumento delle volumentrie arboree totali, a livello urbano e metropolitano. Incremento delle aree verdi tramite la creazione di nuovi viali alberati e zone pedonali. - Istituzione dei parchi metropoilitani per la salvaguardia del verde metropolitano esistente e l’aumento delle aree verdi in compensazione alla cementificazione indiscriminato avvenuto in questi anni. - Istituzione dei parchi agricoli, per preservare le aree agricole oggi esistenti, rendendole usufruibili dai cittadini, creando percorsi ciclabili e pedonali lungo i campi e consentendo la vendita diretta dei prodotti agricoli da parte dei coltivatori ai cittadini. Volt produce Volt! Bologna città rinnovabile, che produce e risparmia energia. - Incentivare la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, agendo sulle leve disponibili a livello locale, aumentando la prestazione energetica, il comfort abitativo e il valore di mercato delle strutture. Revisione dei regolamenti edilizi per l’inclusione di nuovi materiali e tecniche sostenibili nell’edificazione e nelle ristrutturazioni. - Comunità energetiche: Istituzionalizzare e incentivare la creazione di comunità energetiche per aumentare la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili, e permettere a tutti i cittadini di poter accedere ad energia ad impatto zero sulla salute e sull’ambiente. Bologna città del benessere animale Gli animali da affezione svolgono un’importantissima funzione sociale e di aiuto alle persone anziane, rappresentano un valore affettivo immenso per i loro padroni e hanno diritto a vivere in una città costruita anche pensando a loro. - Aumento delle aree verdi dedicate alla sgambatura per cani, con installazione di cestini e distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni e distributori di acqua e fontanelle, contribuendo così ad avere una città più pulita, verde, fresca e sana, dove cani e padroni non devono fare km a piedi sull’asfalto per godere di terreno ed erba da calpestare, come avviene in alcune zone più cementificate. - Creazione dell’anagrafe felina - Isituzionalizzazione di un fondo per l’assistenza di animali di persone indigenti. - Siglare accordi con le associazioni di commercianti per ottenere sconti sul cibo per cani e gatti per le fasce di popolazione meno abbienti - Organizzare corsi di educazione cinofila in accordo con il canile comunale di Bologna. Un nuovo canile per il benessere di tutti.
Volt si è attivamente impegnata insieme alle associazioni animaliste nella difesa del canile di Castel Maggiore, proponendo la sospensione dei lavori di costruzione di costosissime barriere antirumore che avrebbero reso invivibile il Canile per i cani e i volontari, abbattendo decine di alberi, fermando il ricircolo d’aria e eliminando un’intera area di sgambatura. In cambio abbiamo proposto la delocalizzazione del canile in una nuova area ampia e creata di proposito. Nel nostro progetto il nuovo canile sarà un grande canile-parco, che prevede la costituzione di ampie aree di sgambatura, ombreggiate da decine di nuovi alberi che saranno piantati per creare grandi fasce boscate a delimitare il perimetro del nuovo canile. Le aree box saranno allestite per garantire il migliore benessere ai cani e ai volontari che vi lavoreranno, in concerto con l’azienda gestrice e una commissione tecnico-veterinaria composta di proposito per la realizzazione di questo progetto. Sostenibilità economica: Politiche per il futuro Una città che punta su un concetto ampio di sostenibilità non può prescindere da un modello di sviluppo che sia socialmente inclusivo, che tuteli le risorse e che garantisca condizioni di lavoro dignitose, un’equa retribuzione pari al di là del genere, prosperità e benessere diffusi. PROPOSTE: Emergenza casa, un triste trend che il covid ha soltanto sospeso Utilizzo degli spazi e delle aree dismesse In una città che rischia di soffrire di fenomeni di gentrificazione come sta accadendo alle principali città europee, con aumento del costo degli affitti, delle case, aumento delle case sfitte, dei prezzi dei beni di prima necessità e aumento della forchetta sociale, è essenziale che l’amministrazione si ponga l’obiettivo di frenare questo fenomeno. L’utilizzo degli spazi dismessi rappresenta un primo campo dal quale iniziare un cambiamento volto all’interesse di tutti i cittadini, e non più alla speculazione di pochi. - Il comune deve impegnarsi ad acquisire e riqualificare le aree dismesse di proprietà di enti esterni come Cassa Depositi e Prestiti, Ministero degli Interni, demanio, Invimit ecc, per la realizzazione di studentati e residenzialità pubblica (ERP) , mense , spazi per il coworking e cohousing, aule studio e tutti i servizi utili alla creazione di una città dei 15 minuti. Questo concetto andrebbe applicato alle Ex Caserme Mazzoni, Siani, Masini e a tutte le case del sostegno presenti lungo il navile, oggi in stato di completo abbandono. - Regolamentazione contro i fenomeni di speculazione abitativa: consumo zero di suolo, protezione delle aree vergini, sia agricole che di verde interno alle città. - Potenziamento della collaborazione tra Comune e università per gli alloggi per gli studenti: costruzione di nuovi studentati per rigenerazione di edifici dismessi, potenziamento delle piattaforme online per il supporto alla ricerca dell’alloggio per studenti internazionali, estensione delle misure previste dal protocollo d’intesa siglato durante l’emergenza sanitaria (sostegno economico per l’affitto agli studenti, riduzione dell’IMU sulle seconde case per i proprietari che affittano, sostegno economico per la conversione dei contratti da canone libero a canone concordato). Inoltre proporre un accordo con le piattaforme di maggior utilizzo, come AIRBNB per agevolare a canoni concordati, locazioni a medio e lungo termine (12 / 18 mesi) in linea con quanto realizzato a Milano. - Verifica dello stato di occupazione degli immobili pubblici e della costruzione nuovi alloggi popolari con fondi già a bilancio.
- Valorizzazione di immobili e terreni da adibire ad uso abitativo e commerciale con bandi di assegnazione dedicati a single, giovani coppie, genitori divorziati che possono essere sostenuti anche con la predisposizione di un fondo economico di supporto. - Lotta contro gli affitti in nero e intensificazione del controllo dello stato degli edifici, in particolar modo di quelli dati in affitto. - Riqualificazione energetica degli edifici comunali e degli edifici scolastici in classe A. - Internet veloce in ogni casa della città metropolitana. Lavoro, formazione e imprese - Supporto e potenziamento del settore artigiano attraverso percorsi formativi di affiancamento che formino Apprendisti. Il ricambio generazionale deve essere assicurato nell’ottica di sostenere le eccellenze già affermate e permettere l’emergere di nuove. L’iniziativa intende rivolgersi non solo ai giovani alla ricerca di una formazione a lungo termine nel settore, ma anche all’ambito del servizio civile, dell’integrazione e riabilitazione sociale (servizi socialmente utili). - Creazione di un ecosistema favorevole a trasformare Bologna in «incubatore/acceleratore» di startup capace di attrarre i migliori giovani imprenditori italiani e internazionali. L’obiettivo può essere raggiunto - seguendo gli esempi europei più fruttuosi - con la formazione di una Agenzia di Sviluppo Locale su base comunale che agevoli la collaborazione delle start up virtuose con l’Università di Bologna, le aziende del territorio ed i cosiddetti “angel investors”. 1. Proporre alle scuole corsi che vadano nella direzione di ottenere una progettualità. 2. Il Comune può mettere a disposizione mediante bandi di gara, uffici, strumenti, servizi da assegnare a startup che accedono a queste risorse gratuitamente, mediante selezione con bando. 3. Il Comune cofinanzia, con % minoritarie, progetti di startup che siano valutati e supportati dalla partecipazione di aziende del territorio. - Snellimento della burocrazia e agevolazioni fiscali per le start up di nuova formazione. - Implementazione dell’utilizzo di Hackathon (= maratone progettuali), volti a risolvere tematiche di interesse pubblico come metodo per raggiungere i risultati più efficienti nel problem solving e nell’innovazione. La realizzazione delle idee vincitrici sarà poi assegnata a grandi realtà imprenditoriali del territorio, che le si faranno carico della realizzazione autonomamente o in collaborazione col gruppo vincitore. A titolo di esempio, relativamente alle competenze del Comune, ridisegno di aree di sosta, modifiche della viabilità, rigenerazione aree dismesse e così via. - Contrasto alla cosiddetta “fuga di cervelli” allocando fondi nel settore di Ricerca e Sviluppo (R&D) per rendere Bologna e la sua Università più attrattive a livello locale e internazionale per la formazione post-laurea (es. Dottorati di ricerca, post-doc, master...). - Costituzione di un gruppo di consulenti comunali che possano supportare le scuole del territorio che ottengono al momento meno finanziamenti PON europei per la redazione dei progetti. - Promozione dell’occupazione professionale dei lavoratori, in particolare di chi si trova ai margini del mercato del lavoro, come disoccupati di lunga durata e giovani che non studiano e non lavorano mediante tavoli di concertazione tra le associazioni del terzo settore coinvolte e le aziende. Trasparenza dell’amministrazione e lotta alla corruzione - Migliorare la comunicazione, la trasparenza e la fruibilità di documenti e dati comunali per rendere consapevoli i cittadini, incentivare la partecipazione alla vita pubblica e permettere alla cittadinanza di agire come comunità monitorante. - Garantire il coinvolgimento in percorsi di ascolto della cittadinanza nella valutazione di opere di grande impatto urbanistico, sia pubbliche che private. - Introdurre l’autocertificazione obbligatoria per le imprese beneficiarie di finanziamenti pubblici circa l’assenza di motivi ostativi alla concessione dei benefici previsti, escludendo le imprese oggetto di procedimenti penali per reati gravi (associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, frode, delitti ambientali etc.) e quelle che, pur operando in Italia, pagano le imposte nei paradisi fiscali. - Inserimento nei contratti di appalto e subappalto ad aziende pubbliche o private da parte del comune di clausole di tutela e garanzia di rispetto dei parametri previsti dai CCNL. Suddetti parametri di tutela dei lavoratori devono essere integrati da parametri di sostenibilità ambientale, che faranno parte dei parametri valutati nell’assegnazione della gara d’appalto.
- Prevedere la tracciabilità dei flussi di risorse finanziarie destinate alle imprese e del loro utilizzo coerente con le finalità previste dalle norme, attraverso l’indicazione di conti correnti dedicati e l’assegnazione di un codice identificativo. - Dare la priorità, nell'utilizzo degli immobili confiscati alla mafia, ad associazioni del terzo settore con fini sociali, recuperando anche il valore simbolico di questi luoghi, adibendoli se possibile al recupero delle comunità e ad attività di contrasto alla criminalità organizzata Turismo - Creazione ed incentivo di percorsi di turismo lento. L’apertura di tratte Ryanair su Bologna, insieme all’alta velocità, ha senz’altro aumentato l’appeal turistico della nostra città, ma questo è rimasto un turismo veloce, mordi e fuggi. Un turismo sostenibile deve essere un turismo capace di vivere la città per più giorni. Questo va ottenuto attraverso la creazione di pacchetti turistici che permettano di scoprire l’intera città metropolitana in più giorni, con percorsi eno-gastronomici estesi ai nostri paesi di montagna, percorsi ciclo-turistici che portino lungo i nostri fiumi, ripercorrano piste ciclabili esistenti, come la neo-nata ciclovia del sole, e ne creino di altri, nuovi, in collaborazione con le altre province emiliano-romagnole e le regioni confinanti. - Istituzione di percorsi e itinerari tematici in chiave ludica urbani ed extraurbani (es. Geocaching, Bolovia) alla scoperta dei luoghi simbolo di Bologna sia per bolognesi che turisti. - Aumentare gli infopoint turistici in luoghi strategici (es. presso la stazione FS). - Rendere tutta la cartellonistica stradale di accesso al centro e informativa in doppia lingua italiano/inglese - Consolidare e tutelare la destinazione turistica di Bologna, caratterizzata dalla presenza di un organo di governo dotato di pieni poteri di indirizzo, di coordinamento e di controllo e di un organismo tecnico-operativo che attui la strategia di sviluppo territoriale sostenendo e rafforzando il sistema di reti. - Studio di fattibilità insieme a Tper per la riattivazione della funivia di San Luca chiusa nel 1973, dismessa per il dirompente boom del trasporto privato come metodo preferito di trasporto per bolognesi e turisti. - Una città più pulita, una città per tutte e tutti. - Aumento e miglioramento dei passaggi che gli addetti di Hera fanno in tutta la città. Spesso la mattina le strade del centro storico risultano piene di vetri, che bucano ruote di biciclette e monopattini, disincentivando l’utilizzo di questi mezzi. - Revisione del sistema di pulizia dei portici, prevedendo l’utilizzo serale anche sotto i portici di macchine per la pulizia adatte a rimuovere sgradevoli odori di urina come avviene in altre città italiane. - Installazione di nuovi urinatori pubblici nei pressi dei piccoli parchi urbani nel centro storico. - Creazione di piccole aree verdi nelle zone totalemente cementificate dove i cani possano defecare e urinare senza sporcare i portici Ricerca e Università, Bologna città per giovani, studenti ed ex-studenti. L’elezione del nuovo rettore dell’Università di Bologna segna l’inizio di una potenziale nuova era ricca di innovazioni in quella che è l’Università più antica d’Europa, sul piano della didattica e sul piano della ricerca. Sarà importante da inizio legislatura saldare ancora più strettamente i rapporti tra Comune e Università in una chiave di crescita dei cittadini, che a Bologna ci vivono, crescono come studenti e vi rimangono come ex-studenti: lavoratori, ricercatori, dottorandi. Il ruolo dell’Università è un ruolo attivo nella città che determina e disegna il percorso di tantissimi cittadini. L’università deve avere un ruolo anche nel governo di questa e il governo deve poter collaborare con l’università, per permettere una crescita sostenibile dei cittadini e delle cittadine di bologna. - Creazione di percorsi di accompagnamento post-universitari e tavoli di concertazione con le imprese del territorio e gli enti pubblici per la formazione post universitaria e la specializzazione in settori di interesse per l’avvio al lavoro. - estendere l’orario di apertura della aule studio fino alle 23.00 e nei fine settimana, come avviene in altre città italiane ed europee, aiutando finanziariamente l’Università nel costo aggiuntivo rappresentato da queste estensioni. Città Metropolitana e quartieri, le nostra frontiere del futuro
Tante grandi città europee, capoluoghi di Regione e non, come Stoccarda, Brema o Anversa, stanno evolvendo nella loro organizzazione amministrativa insieme all’evoluzione della società. I confini comunali di oggi non hanno più alcun senso pratico, chi vive a Bologna spesso lavora in un Comune dell’interland, e forse frequenta un centro sportivo o culturale in un altro ancora. Questa evoluzione progressiva della società deve essere seguita da un’evoluzione della macchina amministrativa, che deve poter garantire la qualità dei servizi omogeneamente su tutto il territorio metropolitano, superando le lentezze burocratiche rappresentate dalla collaborazione intercomunale. Per questo Volt propone un’evoluzione nella macchina amministrativa di Bologna, verso un potenziamento di competenze della Città Metropolitana, per arrivare a far sì che alcuni temi siano di esclusiva competenza metropolitana, a partire dai temi ambientali e di mobilità. Per fare questo è necessario unificare gli uffici della macchina comunale, potenziandoli e integrandoli con quelli degli attuali Comuni della Città Metropolitana, come sta avvenendo nel resto d’Europa, per garantire una migliore efficienza e qualità dei servizi che tutti i cittadini utilizzano. Il primo passo su breve periodo per poter iniziare questo cammino sarà quello dell’elezione diretta del Sindaco della Città Metropolitana da parte di tutti i cittadini della CM entro il prossimo mandato. Un’ulteriore cambiamento nel futuro amministrativo della città sul quale Volt vuole impegnarsi in primo luogo è il potenziamento dei quartieri, che consideriamo come enti di prossimità fondamentali per facilitare il rapporto tra istituzioni e cittadini. Società parteciapate, una ricchezza della città che non va svenduta ma va controllata. La svendita delle quote delle aziende partecipate del Comune di Bologna ha comportato negli anni una diminuzione della qualità dei servizi della città e un contemporaneo aumento dei compensi dei dirigenti e degli introiti degli azionari privati. Esperienze come quelle della privatizzazione di Aereoporto SPA ci confermano che il controllo pubblico sulla qualità sia indispensabile per garantire la qualità dei servizi. Per questo Volt propone: - Stop all’esternalizzazione, alla vendita di quote o all’immissione sul mercato azionario delle società partecipate, come Interporto, Fiera, Hera, Tper. - Creazione di una società di controllo del lavoro delle aziende partecipate e dei lavori dati in appalto dal Comune di Bologna, sullo stampo di SRM, ma potenziata, con tecnici competenti nei settori di controllo, con dirigenza a nomina politica votata dai ⅔ del consiglio comunale. Sostenibilità sociale: una città per tutti
La città è fatta dalle persone che la abitano, dunque sostenibilità ambientale ed economica non sono, da sole, sufficienti a garantire benessere alla cittadinanza: è necessario progettare e costruire un modello di città che sia sostenibile anche e soprattutto dal punto di vista sociale. Ci ispiriamo al sistema di welfare cittadino dei paesi europei più all’avanguardia sul tema, come Belgio, Olanda e Danimarca, mediante un costante contatto con le sezioni cittadine di Volt in quei paesi. Il variegato contesto sociale attuale, sempre in rapida evoluzione, impone un’analisi approfondita delle esigenze di ciascuna fascia della popolazione, in un’ottica di inclusione che garantisca stessi diritti e opportunità a tutti e con punto di partenza imprescindibile il potenziamento delle tante esperienze che hanno fatto di Bologna, da sempre, una città accogliente e attenta, in particolare ai più deboli. PROPOSTE: Una città parco, fresca, viva e da scoprire, per il benessere dei bolognesi. - Istituire parchi agricoli in aree oggi già coltivate che possono essere valorizzate con lunghi percorsi ciclabili e pedonali che le attraversino. - Proseguire con la creazione di nuovi parchi lungo gli argini nei quartieri periferici, collegando le aree verdi già esistenti e terminando il collegamento dei tratti da nord a sud della città di Bologna relativi alla Ciclovia del Sole, facendola convergere con altre ciclovie già programmate. Nei quartieri Lame e Corticella, ricucire le vie ciclabili e i parchi lungo il canale Navile. - Aumentare sensibilmente il numero di fontanelle di distriuzione d’acqua in ogni zona di Bologna, parchi, giardini, aree urbane e centro storico, garantendo a tutti i cittadini di avere una fontanella al massimo a 5 minuti di cammino da casa. - Scoperchiare i tratti dei canali tombati che attraversano la città e In centro. Ritrovare gli affacci sul Canale di Savena, sull’Aposa e sul Canale delle Moline. Sistemare i tratti sotterranei. - Intervenire con atti di rigenerazione urbana o di connessioni attraverso percorsi ciclopedonali e riqualificazioni degli ambiti urbani attorno alle stazioni del Sistema Ferroviario Metropolitano. - Ampliare la dotazione di spazio pubblico a integrazione dei parchi, con interventi di pedonalizzazione diffusi[1] (modello della città da 15 minuti). - Rigenerare le aree di verde urbano, ovvero aree e, pubblici o privati, che risultano abbandonati e metterli a disposizione dei cittadini valorizzandoli con percorsi di verde urbano. Bologna senza barriere - Costituire un piano di intervento in tutto il comune di Bologna per rendere Bologna accessibile a tutte e tutti, comprendendo persone con disabilità fisica e psicologica. Il piano prevede un completo azzeramento delle barriere architettoniche, partendo dalle segnalazioni dei cittadini che arriveranno attraverso una App di segnalazione appositamente costituita sfruttando il bando europeo dedicato. - Qualsiasi intervento di rigenerazione, ristrutturazione e costruzione dovrà prevedere un piano di azzeramento delle barriere presenti nel progetto originale. Bologna senza barriere significa anche una città aperta e che abbatte ogni barriera sociale e psicologica. - Bologna senza barriere per noi significa rendere accessibili le istituzioni e i servizi anche agli utenti sordomuti che non possono prenotare o utilizzare servizi mediante utenza telefonica, prevedendo SEMPRE l’alternativa dell’utilizzo delle mail o della comunicazione scritta (Utenze Telegram e What’s App dedicate). - Altrettanto importante per superare barriere fisiche e psicologiche è il completamento della digitalizzazione di tutta la PA e di tutti i servizi comunali. - Una barriera può anche essere psicologica. Per contrastare queste ci impegnamo ad esempio ad eliminare le file alternate per sesso in tutti i contesti pubblici, primo tra tutti quello del voto, dove questa divisione obbliga l’utenza non binaria a fare coming out pubblicamente per poter accedere al proprio diritto di voto. Assemblee Cittadine Abbiamo accolto con un plauso l’introduzione delle assemblee cittadine all’interno dello Statuto del Comune di Bologna. Questo ha rappresentato concretamente il primo passo verso l’indizione delle prime assemblee cittadine reali intese come strumento deliberativo di partecipazione democratica. Volt si impegnerà perché la futura giunta prosegua questo percorso e non lasciarlo solo una scritta nello statuto bolognese ma dare pieno compimento allo strumento rendendolo tale e indicendo le prime assemblee sul clima per permettere ai cittadini di partecipare attivamente alla costruzione del loro futuro in questa società e nel pianeta.
Rilancio delle periferie - Rendere più efficace l’integrazione dei Servizi Sociali e di Assistenza Domiciliare dei Quartieri con il potenziamento del sistema di gestione olistica dell’utente, secondo il modello bio-psico-sociale. - Intensificare le corse dei mezzi pubblici nelle ore notturne da e verso le periferie della Città Metropolitana di Bologna. “Avvicinare” i quartieri periferici al centro storico. - Aumentare le competenze dei Quartieri, in particolare nella promozione della cultura e della socialità, favorendo la sinergia tra Istituzioni e associazioni del Terzo Settore. - Promuovere, tra i bambini e gli adolescenti, l’uso di pedibus e ciclobus per recarsi a scuola in gruppo. - Riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici di edilizia scolastica, investendo nella diffusione dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, secondo il concetto di Comunità Energetica. Integrazione delle comunità a rischio, la tutela delle minoranze, la gestione dell’immigrazione - Approvare un piano di interventi pluriennale per persone senza dimora, comunità Rom e persone in condizione di detenzione (ad esempio: apertura dei dormitori anche in orario diurno per attività di socializzazione, sviluppo degli insediamenti in micro aree[2], progetti per il supporto e il reinserimento sociale dei detenuti[3]). - Promuovere nelle scuole, nelle biblioteche e tra le associazioni l’educazione interculturale[4] per l’integrazione. - Esplorare la possibilità di gestire le liste elettorali comunali per elezioni e referendum in ordine alfabetico e non con suddivisione di genere, per tutelare la privacy delle persone transgender. Eliminare ogni riferimento al cognome del marito/vedovo sulle tessere elettorali delle donne sposate. - Prevedere, nelle convenzioni stipulate con società e associazioni per la gestione degli impianti sportivi comunali, che sia garantita una quota di accessi gratuiti a disposizione di giovani, famiglie o persone in difficoltà economiche. - Eliminare le barriere architettoniche residue in città con la costruzione di scivoli ai marciapiedi, l’installazione di ascensori o bracci meccanici, la previsione di un’adeguata larghezza dei marciapiedi, la facilitazione dell’accesso ai negozi o ai mezzi di trasporto pubblico locale, l’implementazione di bagni pubblici attrezzati. Prevedere norme che garantiscano che le nuove costruzioni di abitazioni residenziali soddisfino i criteri di abitabilità per le persone con disabilità. - Aumentare le esperienze di cohousing intergenerazionale, interculturale e senza limiti di abilità, prevedendo dunque soluzioni abitative eterogenee e a prezzi calmierati: occorre pensare a edifici e, più in generale, a quartieri dove gli anziani possano convivere coi giovani, che siano adatti a chi ha mobilità ridotta e in cui la convivenza delle diversità rafforzi il tessuto sociale. - Potenziare i progetti di accoglienza virtuosi SIPROIMI locali rivolti ai beneficiari di protezione internazionale. - Asili nido aperti anche nei mesi estivi per dare supporto ai genitori che non vanno in ferie. - Incentivare le forme di sostegno verso le persone in condizione di fragilità, per esempio facilitando percorsi per l’accesso ai servizi per coloro dotati di minori strumenti culturali, sociali ed economici. Educazione, salute e salute mentale - Ispirandoci alla nostra proposta regionale dello psicologo di base, ci impegnamo a potenziare il servizio psicologico gratuito offerto agli studenti universitari di Bologna aumentando l’offerta, il numero di medici e psicologi attivi e estendendo l’utenza che potrà utilizzare il servizio - Rafforzare le attività di contrasto alla dispersione scolastica. - Diffondere e instaurare in modo strutturato e continuativo iniziative preventivo-promotive per l’adozione di sani stili di vita tramite la diffusione dell’educazione alla salute in ogni grado della scuola nel corso dell’obbligo formativo (es. educazione all’affettività, sessualità, nutrizione, contrasto alla sedentarietà e al fumo, dipendenze, formazione in primo soccorso ecc…) e l’educazione permanente dei cittadini fino alle età più avanzate per l’ottenimento di un invecchiamento di successo. Affiancare a tale progettualità un percorso di rispetto (e non annullamento o appiattimento) delle differenze culturali, nazionali, di genere e di orientamento sessuale, di abilità, di spiritualità. - Creare una relazione più fertile tra le ricerche in ambito universitario, che troppo spesso non trovano applicazione, e le nuove prospettive di sviluppo della città. Una condivisione tra pubblica amministrazione e Università dei fronti, delle direzioni e dei possibili esiti di ricerca potrebbe
alleviare il Comune da spese di consulenze esterne, dare alle ricerche prospettive più concrete di realizzazione, dare occupazione ai giovani ricercatori e formare educatori alla pari per le scuole. Accoglienza diffusa: Bologna metropolitana anche nell’inclusione Ci impegnamo per potenziare il sistema metropolitano dello SPRAR di bologna, apripista in tutta italia. Il nostro obiettivo è quello di poter chiudere entro i prossimi 5 anni il centro di via Mattei, garantendo un futuro ai rifugiati e ai migranti presenti nel campo attraverso un potenziamento del sistema di accoglienza diffusa in tutta la città metropolitana. Miriamo a costruire un sistema di integrazione nella scuola, nel lavoro e nella società mediante il potenziamentoe il miglioramento del sistema di accoglienza diffuso tramite fondi europei e statali dedicati come sta avvenendo in alcuni land della Germania, dove il sistema creato ha dimostrato una diminuzione della disoccupazione e della povertà generale, creando una comunità coesa, resiliente alla crisi e integrata nel tessuto sociale pre esistente. [1] https://stradeapertebologna.wordpress.com/ [2] http://www.comune.bologna.it/sportellosociale/servizi/92241/96413/ [3] http://www.comune.bologna.it/media/files/progetto_non_solo_mimosa_da_allegare_sito.pdf [4] http://www.comune.bologna.it/istruzione/servizi/3:3471/4353/
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