COORDINAMENTO INDUSTRIA CISL SARDEGNA - Cagliari, 12 settembre 2017
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COORDINAMENTO INDUSTRIA CAGLIARI Cagliari, 12 settembre 2017 Il settore industriale tradizionale nel territorio Cagliaritano è sottoposto a una progressiva erosione. Il tasso di sviluppo delle imprese (ossia il rapporto tra quelle nuove, quelle che hanno cessato l’attività e quelle operanti) continua ad avere il segno meno. È ben noto che, laddove non vi sia un’industria moderna ed efficiente, sarà difficile produrre ricchezza per l’intera società. Nel Territorio Cagliaritano si registrano situazioni contrastanti, spesso la nostra azione non ha efficacia, di frequente, nel rincorrere le vertenze sei portato a difendere delle situazioni non sempre difendibili, dove ci si scontra con la dura realtà della sostenibilità dei conti economici in cui si evince che l’azienda non regge. Però dall’altro lato spesso ci sono anche scarse capacità manageriali, non si affrontano i problemi strutturali che si scontrano con l’assenza di una vera e seria politica industriale di ampia pro- spettiva. Si continua a ragionare con schemi vecchi, la globalizzazione ci ha colpito, anche se pensavamo non arri- vasse mai, ma i mercati e le concorrenze con cui devi fare i conti sono ormai mondiali, fortemente innova- tivi, con particolare riferimento alle economie emergenti, quale il Brasile, la Russia, l’India e la Cina. È necessario iniziare a ragionare anche sulle opportunità che potrà offrire l’industria 4.0. chiarendo che non riguarda solo l’industria e sicuramente non solo quella tradizionale, anzi, in molti settori dei servizi si registrano considerevoli passi avanti sulla digitalizzazione e l’automazione delle imprese. Quando si parla di industria ti devi confrontare con questi scenari: c’è bisogno di infrastrutture, energia a basso costo, di politiche dei trasporti sul fronte della continuità territoriale ecc, ma anche di trasparenza e legalità sul fronte degli appalti con particolare attenzione a quelli con le pratiche del massimo ribasso. Nell’area di Sarroch, abbiamo cercato di avviare un ragionamento di prospettiva per il rafforzamento dell'area industriale più importante della Sardegna, partendo dal miglioramento della viabilità e dei trasporti, proponendo anche alla Regione e alla ASL (ora ATS Regionale) di individuare nell'area un centro per il monitoraggio dell'ambiente che garantisca maggiore trasparenza sul piano scientifico sani- tario e concordando protocolli sulla sicurezza con INAIL/Confindustria/Saras e sistema delle imprese di Appalto, metal meccaniche, Edili, Elettrostrumentali. Purtroppo, i governi regionali che si sono succeduti nell’ultimo decennio, compreso quello attuale, hanno dimostrato uno scarso interesse ad occuparsi concretamente di industria innovativa e di salvaguardia di quella “esistente”. La prassi in uso è quella di rincorrere le emergenze dove veniamo sconfitti dalla burocrazia e dall’indif- ferenza della classe politica. Sovente, quando si difende il sistema produttivo industriale (noi lo facciamo perché crediamo nell'indu- stria e riteniamo che sia indispensabile) - considerato che parliamo di chimica, raffinazione e cogenera- zione, sono argomenti che vengono considerati dai media e dagli ambientalisti politicamente scorretti - siamo convinti che si possa difendere meglio con maggiore prevenzione e più trasparenza, non con di- battiti sterili contrapposti e spesso ideologici ma con dati e supporti scientifici per favorire gli investimen- ti. Anche nel 2016, l’attività della SARAS, occupa migliaia di lavoratori diretti e nell’indotto, con un forte aumento in concomitanza delle fermate degli impianti per manutenzioni e investimenti di alta innovazione tecnologica. Va tuttavia sottolineata la necessità, per il sistema delle imprese di appalto (in particolare metalmeccaniche), di consorziarsi per fare massa critica in occasione dei grandi appalti, onde evitare l’esposizione all’assegnazione di un eccessivo ribasso per via di grandi concorrenti Nazionali e Interna- zionali e per far crescere le professionalità locali: spesso si è costretti a ricorrere a lavoratori di altre re- gioni, perché non si son formate adeguate professionalità. 12092017coordind-1cagliari.doc Pagina 1 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA CAGLIARI Cagliari, 12 settembre 2017 Occorre saper dimostrare che l’industria non è insalubre, altrimenti l’industria rischia di scomparire dalla nostra regione come nel resto d’Italia. Questo vale anche per l’attenzione che meriterebbe la filiera dell’agroindustria con la filiera dell’agri- coltura e di tutto il sistema portuale e aeroportuale presente nel Cagliaritano come polo attrattivo di in- vestimenti. Bisogna quindi attirare nuovi investimenti, con due modalità applicative: offrendo incentivi come in passa- to, ma sappiamo che questa strada, se non bene coordinata e monitorata, apre le porte spesso a im- prenditori/prenditori mordi e fuggi che lasciano poco sul territorio e non migliorano la qualità delle in- frastrutture. È primario risolvere il problema dell’energia, attingendo anche alle fonti rinnovabili e sfrut- tando il prossimo arrivo del metano(GNL) in Sardegna. Occorre anche al nostro interno una maggiore spinta verso la necessità di avere una nuova politica indu- striale, trascurata per tanti anni, occorre far ripartire il dibattito e l’attenzione verso l’industria e sui mo- delli di sviluppo su cui vogliamo puntare, altrimenti dobbiamo solo inseguire le imprese nelle fasi di ri- strutturazioni e nelle chiusure. Crediamo che occorra investire sull’industria aerospaziale, contro la deriva dell’impoverimento tecnologi- co della Sardegna e per il recupero di zone industrialmente emarginate. Ne siamo convinti, chiediamo di inserire la tecnologia innovativa tra gli obiettivi del nuovo piano industriale della Regione «per conciliare insieme nuova occupazione, soprattutto giovanile, innalzando il tasso culturale, coniugando rispetto dell’ambiente e rilancio produttivo di aree a forte disagio economico». L’industria aerospaziale può garantire queste tre condizioni. Anche perché significativamente già presen- te nell’isola con alcune realtà d’avanguardia pubbliche e private specializzate sui test, validazione, qua- lifica e training di velivoli militari e civili, riunite nel Distretto Aerospaziale della Sardegna, nato nel 2013. La nostra regione - presenta alcune caratteristiche particolarmente rilevanti ai fini del potenzia- mento dell’industria aerospaziale, a cominciare dalla presenza del Sardinian Radiotelescope (SRT)di San Basilio, con possibilità di impieghi nel campo della radioastronomia, geodinamica e scienze spaziali, con i collegamenti che questi settori naturalmente hanno con l’elettronica, l’informatica, la meccanica avanzata. Il Distretto Aerospaziale della Sardegna (Dass) ha predisposto linee progettuali per oltre 230 milioni di euro in Sardegna. I progetti predisposti, “sono cruciali per la crescita e lo sviluppo del settore anche in Sardegna con evidenti ricadute in chiave occupazionale”. Dobbiamo far passare un concetto: l’industria è indispensabile alla collettività e non deve essere alterna- tiva o in contrasto con il rispetto dell’ambiente: si può coesistere, si deve coesistere. Lo sviluppo dell’industria nell’area Cagliaritana, è certamente influenzato dai problemi più generali che, se risolti, potrebbero dare nuova linfa al tessuto produttivo Cagliaritano, dotato di aree industriali pre- giate e appetibili. La riduzione dell’alto costo dell’energia, il rilancio, lo sviluppo della rete dei porti, con particolare riferimento al porto container, potrebbero essere i provvedimenti che vanno in questo senso. 12092017coordind-1cagliari.doc Pagina 2 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA CAGLIARI Cagliari, 12 settembre 2017 RIEPILOGO SCHEMATICO PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA L’esperienza nel settore industriale può portare il sindacato a fare proposte per una nuova politica industriale Non riusciamo ad convincere le istituzioni che non disperdano i lavoratori in usci- Forza lavoro qualificata ta dal mondo del lavoro pernon perdere la loro esperienza Crescita del traffico aereo (ultime stime:+30%) Diseconomie infrastrutturali ed energetiche Territoricon vocazione agricola Indifferenza ed inadeguatezza della gestione politica regionale Porti industrialie centralità geografica nelMediterraneo Assenza totale di politiche industrialidiprospettiva Presenza di3 Pontili Industriali - (1 Eni/2Saras) Assenza distretti industrialie sportelliunici per le imprese Filiere della chimica (Syndial) petrolchimica (Versalis, in parte acquisita da Saras Assenza investimenti su ricerca e innovazione nelle filiere produttive locali Raffinazione (Saras) cogenerazione Sarlux Assenza del metano e del gas,politiche energetiche insufficienti Airliquid, Agip, settore coibentie sistema delle imprese diappalto Settore Chimico ormai senza investimenti Presenza di una salina (conti vecchi-Eni) commercializzazione del Sale per uso Settore Edile, in particolare settore laterizi alimentare prima utilizzato per l’impianto-cloro Chiusura della Vesusvius Presenza nel sottosuolo di Gas e Petrolio, geotermia nei territori con vocazioni Politiche di conoscenze e coinvolgimento dei corpi intermedi - sull’ambiente, to- condivise talmente insufficienti Rafforzamento delle filiere produttive con particolare attenzione all’offerta dalle Assenza di un centro di riferimento per la prevenzione ambientale area indu- pmi, anche artigianali striale Sarroch. Rafforzamento del settore agroalimentare con politiche di sistema e valorizza- Ritardi per l’avvio Strada statale 195 inadeguata x traffico merci, con particolare zione prodotti locali anche con la costituzione dei consorzi per l’esportazione dei riferimento al periodo estivo prodotti Mancanza di sviluppo “consorziato” pmiartigianali Puntare almeno al raddoppio della lavorazione delle merci che arrivano al porto Limitazioni del traffico aereo internazionale ed esclusione dell’HUB di Cagliari- canale di Cagliari (si lavorano circa il 4% delle merci che arrivano) porterebbe Elmas daibeneficidella continuità territoriale passegeri. 200/300 posti di lavoro Politiche esercitate dalle committenticon ribassi sugli appalti sempre più aggres- Call Center, presenza di grandi player come Tiscali, SKy, H3G, Amazon, Comda- sive,ma in qualche modo più raffinate… ta….. Potenzialità, anche occupazionali, Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS) OPPORTUNITÀ SFIDE DA SUPERARE Sfruttare il mondo della scuola e dell’università per creare le idee e quale futuro percepiscono sul mondo del lavoro Avere capacità di modificare le idee dello sviluppo industriale e convincere con Sgravi fiscali per assunzionipersonale in cig o altro una nostra proposta su qualiesempi bisogna prendere in considerazione Centralità geografica nel Mediterraneo Preconcettiecologisti Mobilità ed adattamento lavorativo/formativo Allargare il panorama produttivo ed indirizzarlo ad aree dinicchia Grandi industrie agroalimentari Capire i problemi reali Localizzazione Rigassificatore Sarroch Immobilismo politico e sfiducia Sviluppo industriale legato ai circuiti culturali Gap rispetto aglialtri competitori Fiscalità divantaggio Creazione sportelli UNICIper le imprese Continuità territoriale delle merci Nuova viabilità da e per le zone industriali Trovare investitori che intendano insediarsi con politiche chiare e procedimenti Trasparenza e legalità appalti specie nelle grandi opere e superamento massimo burocratici chiarie celeri, ribasso Gassificatore - Impianti a Biomasse Buone prassi per i servizi per l’impiego Creazione centro diprevenzione ambientale ed epidemiologico Condizioniper accesso alcredito per le pmi Certificazione EMAS territorio e non solo singole aziende Ostilità dell’opinione pubblica e dei mass media nei confronti dell’industria pe- Capillarità della rete energetica e telematica sante e delle sfruttamento delle materia prime. Completamento strada Statale 195 con tratto integrato linea ferroviaria e tra- Equilibrio nelle forme di sostegno del trasporto aereo tra vettori di compagnie sporto leggero di superficie primarie e compagnie Low Cost Avvio grandi opere, compresa la diga di Monte Nieddu, aeroporto Elmas, porto Aprirsi alle novità che offre il mercato e saperle Cagliarie bacino di carenaggio interpretare in una logica di sviluppo del settore turistico locale Sviluppo del porto canale con intermodalità con le piattaforme logistiche Criticità attuali per dismpegno diuna linea porto canale di Hapag Lioyd -aquisito Riconoscimento dialmeno il 30%diabbattimento della bolletta elettrica e dirottato da Maersk- si rischia un crollo drastico del traffico Container che nel Avvio della zona franca doganale portuale 2015 registrava 686 mila container nel2016 671 mila. Protocolli sulla sicurezza,e più responsabilità sociale imprese sulrispetto norme ambientali 12092017coordind-1cagliari.doc Pagina 3 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA MEDIO CAMPIDANO Cagliari, 12 settembre 2017 In tante occasioni abbiamo avuto modo di analizzare la situazione sociale ed economica della nostra re- gione e più volte abbiamo focalizzato l’attenzione sui problemi specifici delle diverse realtà territoriali. Per quanto riguarda il Medio Campidano, ancora una volta dobbiamo denunciare lo stato di desertifi- cazione industriale che interessa tutta quest’area e che segna la fine di quel processo di rilancio econo- mico del territorio avvenuto negli anni settanta e ottanta e che aveva come epicentro la Piana di Villaci- dro. Un sogno di rinascita che intendeva porre fine alla tradizionale attività estrattiva, delegando la svolta ad un modello di sviluppo incentrato sull’industria, nella convinzione che si sarebbe messo in moto un cir- colo virtuoso capace di creare le condizioni per un’economia vivace, grazie ad un positivo effetto a ca- tena che avrebbe coinvolto nuovi imprenditori e nuove iniziative. Il fallimento e la chiusura della Keller, ultimo baluardo di quella fase, confermano che quel sogno è giun- to al suo epilogo. La CSED, grande centro logistico di distribuzione con oltre duecento dipendenti, ha avviato recentemente la cassa integrazione a rotazione che alla fine porterà il numero dei lavoratori a non più di cinquanta. Anche la situazione della Ceramica Mediterranea si può definire di elevata precarietà, dato il ciclico ri- corso agli ammortizzatori sociali. Questi elementi, accompagnati da un sistema delle infrastrutture pressoché inesistente, delineano una si- tuazione di declino economico, che ci deve portare a individuare nuove forme di sviluppo del territorio, fermo restando che occorre fare tutto il possibile per salvare quel poco di industria che ancora sopravvi- ve. Memori di quanto accaduto nel passato recente, sappiamo che non possiamo ignorare le potenzialità e le vocazioni specifiche del nostro territorio. Una nuova rinascita del Medio Campidano deve quindi partire dal rilancio delle attività più tradizionali, quelle del settore agro pastorale, comprendendo anche l’agroindustria. Deve inoltre puntare sul turismo, dato il notevole patrimonio culturale e ambientale che il territorio presenta. Ma ogni tentativo di rilancio dell’economia del Medio Campidano sarebbe inutile se non accompagnato da un sistema di infrastrutture efficiente. Tutto questo deve essere però fatto in chiave moderna. Ciò significa da un lato elaborare programmi e progetti a lungo respiro, promossi e sostenuti dalle istitu- zioni, dall’altro realizzare un lavoro di rete tra piccoli imprenditori, coinvolgendo le associazioni, la for- mazione professionale, il sistema creditizio e quello delle cooperative. Bisogna insomma evitare di agire in modo spontaneistico e isolato, che oggi non porterebbe a nulla. È necessario agire in fretta, anche per tentare di invertire la rotta del sempre più preoccupante fenome- no dello spopolamento, soprattutto per opera dei giovani, senza i quali qualsiasi programma per il futu- ro diventa vano. Questi sono i problemi di cui vorremmo che seriamente si cominciasse a discutere. Tra di noi negli organi- smi della CISL, nei Comuni, nelle istituzioni regionali. Attendiamo che al più presto venga aperta a livello regionale una vertenza sul Medio Campidano. Dal momento che, con l’abolizione delle Province, sono venuti a mancare quei riferimenti territoriali sui quali fino a ieri potevamo contare, è assolutamente necessario che la Regione non lasci questo territorio al suo declino, ma ne abbracci la con forza la causa della ripresa sociale ed economica. Solo così ha un senso parlare di speranza e di rinascita del Medio Campidano. 12092017coordind-2mediocampidano.doc Pagina 1 di 1
COORDINAMENTO INDUSTRIA SULCIS IGLESIENTE Cagliari, 12 settembre 2017 L’attenzione della Situazione Industriale del Sulcis Iglesiente va indirizzata sulle produzioni di zinco, allu- minio sottolineando gli aspetti relativi alle bonifiche ambientali, ancora ferme. PORTOVESME SRL: produzione di zinco, piombo, argento e oro Attualmente la fabbrica impiega circa 670 lavoratori (dei quali 100 in CIGS a rotazione), si parla di per- sonale diretto della Portovesme. A questi lavoratori in cassa integrazione vanno aggiunti altri 350 lavoratori delle Imprese d’appalto. La situazione di crisi iniziata nel 2000 è stata determinata soprattutto dagli alti costi energetici per i quali non sono arrivati sostanziali benefici dal Governo nazionale, nonostante l’Azienda abbia presenta- to diversi progetti su energia alternativa per abbassare i costi energetici di produzione. Anche l’ultimo provvedimento approvato dal Parlamento in materia di energia deve ancora concretiz- zarsi in beneficio. La multinazionale GLENCORE è interessata a proseguire le sue produzioni per altri 10 anni semprechè si risolvano, in particolare, le problematiche legate ai costi energetici che possono essere aggiuntivi a quelli sui trasporti e sulle carenze infrastrutturali (porto, strade, continuità territoriale delle merci). L’ultima problematica per la quale non si è arrivati alla definitiva soluzione è inerente alla discarica dei residui di lavorazione, per i quali il sito fino ad oggi utilizzato, è arrivato al termine di stoccaggio. L’Azienda da anni interloquisce con le varie Istituzioni, locali, regionali e nazionali, e dopo aver presenta- to relativo progetto di nuova discarica, attende le necessarie autorizzazioni. Nel frattempo gli impianti sono in marcia, attraverso soluzioni temporanee. ALCOA: produzione alluminio primario (ferma) Questa industria è stata chiusa, 5 anni fa, dalla stessa ALCOA per gli stessi problemi, costo energetico, di cui sopra. (consumo circa 300MWh) 800 lavoratori tra diretti e indiretti sono in regime di mobilità. È anch’essa un’industria energivora come la Portovesme, ma, gli alti costi sull’energia hanno indotto gli azionisti Americani ad abbandonare le produzioni sarde e costruire Impianti gemelli altrove. La soluzione anche per ALCOA passa attraverso l’acquisizione dello stabilimento da parte di una forte multinazionale alla quale si deve garantire adeguata competitività in particolare con il costo energetico, che consentirebbe la marcia degli Impianti rendendoli competitivi nei confronti del resto d’Europa. At- tualmente si attendono risposte dal MISE impegnato sulla vendita della fabbrica, e per la quale vendita, assegnata ad INVITALIA dal MISE, lo stesso MINISTRO CALENDA ha riferito di essere in fase di trattativa risolutiva entro Settembre 2017 con l’unica Azienda SIDER ALLOYS, che ha eseguito la DU DILIGENZE a Porto- vesme. EURALLUMINA: produzione di allumina per il mercato dell’alluminio Da otto anni gli azionisti Russi della RUSAL hanno chiuso le produzioni in vari Paesi, tra i quali Portovesme, che vantava una produzione di 1200.000 t/annue. Tutta la forza lavoro è attualmente in CIGS con accordo sottoscritto al Ministero dell’Economia. (400 diret- ti e 200 indiretti). La ripresa produttiva dello stabilimento è oggi vista con buona probabilità, sia perché la RUSAL vuole ri- prendere le attività, sia perche è stato sottoscritto un protocollo di intesa che reperisce risorse pubbliche ed anche della stessa RUSAL per investimenti necessari alla ripresa produttiva. Restano inconcludenti le decisioni riguardanti il bacino di stoccaggio dei residui di lavorazione. La riaper- tura della fabbrica dipende dalla determinazione del Governo nei confronti delle tematiche ambientali per le quali si è costruita una barriera di oppositori ambientalisti locali che condizionano le scelte istitu- zionali e allungano nel tempo i pareri e le determinazioni autorizzative degli enti preposti. 12092017coordind-3sulcisiglesiente.doc Pagina 1 di 2
COORDINAMENTO INDUSTRIA SULCIS IGLESIENTE Cagliari, 12 settembre 2017 OTEFAL: laminati alluminio La fabbrica è stata acquistata da un Imprenditore locale che non riesce ad andare avanti su investimenti (4 pale eoliche) che servirebbero ad abbattere i costi energetici. Dopo circa tre anni di indecisioni la fabbrica è stata chiusa definitivamente e si sta procedendo allo smantellamento degli impianti. Lavoratori disoccupati circa 200. IGEA e CARBOSULCIS: settore minerario Le altre questioni di rilevanza sono all’interno delle Aziende regionali IGEA e CARBOSULCIS. Queste Realtà produttive vanno avanti grazie alle risorse finanziarie che la Regione indirizza ogni anno nella finanziaria. Sulla CARBOSULCIS il Governo ha iniziato la chiusura graduale che terminerà nel 2028. L’attività estrattiva è ferma. I lavoratori rimasti sono meno di 250, i restanti sono in esodo per la pensio- ne. La RAS amministra al 100% le due Società che stanno iniziando a soffrire perché oltre a mancare pro- spettive concrete si stanno ponendo problemi dalla stessa Regione nel proseguire sulla garanzia delle risorse finanziarie indispensabili alla gestione produttiva ed anche ordinaria. IGEA dovrebbe rappresentare la società in house della Regione con la missione delle bonifiche ambienta- li. La situazione è in forte stallo sia dal punto di vista organizzativo finanziario che sulla pianificazione de- gli interventi di bonifica. Continua a mancare la volontà politica di impiego della società sui lavori finalizzati a costruire, attraver- so propedeutiche bonifiche, opportunità per accogliere nuove attività produttive. Dipendenti CARBOSULCIS 200/250 in chiusura graduale Dipendenti IGEA 150/200 Queste sono le vertenze più importanti alle quali va aggiunta la moria di CENTINAIA di piccole aziende e cooperative impiegate nei diversi settori, non solo industriali ma anche di servizi e socio assistenziali. La politica sulla buona programmazione dello sviluppo ha fatto acqua in tutti i settori producendo nel terri- torio la più acuta crisi economica mai registrata fino ad oggi e il declino dell’industria. 12092017coordind-3sulcisiglesiente.doc Pagina 2 di 2
COORDINAMENTO INDUSTRIA ORISTANO Cagliari, 12 settembre 2017 AGROINDUSTRIA All’interno del sistema industriale agroalimentare oristanese non ci sono vertenze aperte anche perché è un settore che ha retto all’urto di questi anni di grande crisi raggiungendo anche risultati positivi dal pun- to di vista occupazionale. Le uniche vertenze che avevamo riguardavano: Un calo di ordini al MANGIMIFICIO MARTINI gestito con un accordo di part-time periodico che in ogni caso ora è stato quasi completamente riassorbito con la ripresa del mercato. Il rischio di fallimento della SOCIETÀ BONIFICHE SARDE che è stata risolta con la cessione a BONIFICHE FERRA- RESI. Questo aspetto benchè riguardi una azienda appartenente prettamente al settore agricolo, in prospettiva, si inserisce anche nel settore industriale in quanto la filiera agroindustriale, dalla agricol- tura alla trasformazione industriale, sarà coinvolta all’interno del Piano Industriale 4.0 a sostegno del- la manifattura digitale. Infatti il progetto di BONIFICHE FERRARESI che prevede il ricorso all’agricoltura di precisione, che è una novità per la Sardegna ma già ampiamente sviluppata nel resto d’Italia, ri- sponde agli obiettivi di rivoluzione digitale calata sulla filiera agroindustriale. Abbiamo una vertenza in essere con il PASTIFICIO DI CELLINO, ma che riguarda anche questo un aspetto con- trattuale, che è legato però al problema degli appalti in quanto Cellino fa un utilizzo smodato delle co- operative impiegandole anche all’interno della produzione. METALMECCANICO E CHIMICO Nel settore metalmeccanico non ci sono vertenze aperte in quanto non c’è un tessuto economico di questo tipo. Stesso dicasi per il settore chimico ed energetico dove non ci sono vere e proprie industrie ma picco- le aziende dove le uniche vertenze aperte sono di carattere contrattuale. TELECOMUNICAZIONI Nel settore telecomunicazioni abbiamo la vertenza dei lavoratori di TELE NOVA che si trovano in una situa- zione di ferie forzate per mancanza di lavoro, l’emittente non va in onda con notiziari dal 01 luglio 2017, hanno notevoli mensilità arretrate (dicembre e 13° 2016, tutto il 2017) ed attende le partite a- perte con la Regione inerenti i finanziamenti della Legge 3 del 12 gennaio 2015. EDILIZIA Nel settore edile le criticità sono di carattere generale o contrattuale in quanto non ci ormai più impianti fissi con un crollo degli addetti del 50%. POSTE ED ELETTRICO Le problematiche di POSTE ITALIANE ed ENEL sono legate nel territorio oristanese ad un disimpegno del terri- torio da parte di queste due aziende che incide in misura notevole allo spopolamento delle zone interne. COMMERCIO Un’importante vertenza che si prevede possa aprirsi riguarda le lavoratrici dipendenti della FULGENS che gestisce in appalto la pulizia dei locali dell’Amministrazione Provinciale. Infatti pare che la Provincia vo- glia interiorizzare i servizi di pulizia affidandoli alla SPO (la società in house). Questo potrebbe comportare il rischio di licenziamento di alcune di queste lavoratrici che da oltre 20 anni svolgono questo servizio. PROSPETTIVE In questo contesto di deserto industriale vi è anche una prospettiva legata alla creazione della dorsale sarda del gas ed alla realizzazione dei depositi costieri che mette la provincia di Oristano ed il suo por- to industriale tra i principali punti di approvvigionamento del metano. Un sistema industriale che sarebbe oltremodo compatibile con il sistema agricolo permettendo anzi di creare nuove sinergie. 12092017coordind-4oristano.doc Pagina 1 di 1
I COORDINAMENTO INDUSTRIA OGLIASTRA Cagliari, 12 settembre 2017 COMPARTO INDUSTRIA SAIPEM - Non ci sono notizie rassicuranti. La Yard di Arbatax attraversa un momento di forte difficoltà, l'azienda ci ha comunicato che sta lavorando per garantire la continuità dell'attività e l'acquisizione di nuove commesse. Ci viene ribadito che la Yard di Arbatax è strategica e fondamentale per coprire le aree di competenza Mediterraneo, Mare del Nord, Mar Caspio e Golfo del Messico ) e per dare quali- tà e tecnologia alle aree del mondo in cui Saipem opera. Al momento pare saltata anche la copertura di attività sino a marzo 2018 (garantita nel corso dell'in- contro di luglio ). In questi giorni i materiali arrivati in cantiere per delle lavorazioni date per acquisite risultano bloccati e fonti interne li danno nuovamente in partenza per altri cantieri. Questo sta provocan- do notevoli ansie nelle maestranze. Intorno al 15 di settembre, in assenza di nuove commesse, cessereb- be ogni tipo di attività. Giovedì vi sarà un incontro tra le sigle di categoria e la direzione aziendale. L'azienda ci ha comunicato che sta presentando diverse offerte e vi sono numerose gare in corso sia sull' Oil & Gas che sulle rinnovabili e attività di pura fabbricazione. Riconosciamo gli sforzi dell'azienda ma siamo estremamente preoccupati. Riteniamo necessario attivare tutti i canali politici e sindacali necessari per puntare a un autentico rilancio del cantiere. Comparto industria costruzioni e affini EDILIZIA/INFRASTRUTTURE Dopo anni di declino, il settore dell'edilizia del territorio comincia a vedere timidi segnali di ripresa che attendiamo vengano confermati nel corso del 2018, con la ripresa degli appalti pubblici e dell'occupa- zione nei cantieri per le grandi opere. Sul campo della crisi giacciono le decine di imprese locali che e- rano il nocciolo duro del comparto industriale edile e centinaia di lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. Per un ulteriore rilancio degli investimenti e del lavoro si rende necessario agire prioritariamente su di- versi fronti: COMPLETAMENTO RETE VIARIA OGLIASTRA La rete viaria dei trasporti Ogliastrina che ha visto susseguirsi diversi nuovi interventi nel corso degli ultimi 20 anni necessita di un completamento, ad esempio: • STRADA STATALE 389 NUORO-BIVIO ARZANA - l'arteria che in origine doveva collegare Nuoro con l'O- gliastra, anziché avere la continuità verso il Porto di Arbatax è rimasta incompiuta al bivio di Villa- grande. Dobbiamo chiedere che l'ANAS SARDEGNA confermi l'investimento stimato di circa 40 milioni di curo, definisca il progetto di massima e proceda con il Bando di gara, prevedendo che i ribassi d'asta vengano destinati a finanziare la bretella di collegamento con l'ingresso della Lanusei San Pa- olo o verso Ilbono/Arzana. • STRADA STATALE 198 SEUI-GAIRO 40,5 KM (56 MIN) - con tempi di percorrenza nettamente inferiori e una migliore sicurezza stradale, aprendo inoltre le zone dell'interno a possibili investimenti di carattere agricolo, zootecnico e turistico ambientale. • COMPLETAMENTO DELLA VILLAGRANDE-TORTOLI - una strada di grande percorrenza, servono ulteriori in- terventi oltre a quelli messi in atto dalla Provincia fino ad oggi. Occorrono ulteriori progetti e finan- ziamenti per finire la messa in sicurezza di tutta l'arteria. Infrastrutturazione zona industriale e del porto La zona industriale e il porto di Arbatax sono già potenzialmente un polo di attrattività per l'insediamen- to di nuove intraprese industriali, legate al settore metalmeccanico e della nautica. Il Porto e la zona industriale necessitano di importanti interventi di miglioramento della rete dei servizi e delle infrastrutturazioni interne. • CONSORZIO INDUSTRIALE - Stato debitorio eccessivo. Consorzio non in grado di affrontare le passività e reggersi con i servizi che offre. Lavoro del Presidente e del C.d.A. per rilanciare l'Ente (ripianamento impossibile a meno di intervento esterno). 12092017coordind-5ogliastra.doc Pagina 1 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA OGLIASTRA Cagliari, 12 settembre 2017 • PORTO - Destinatario di finanziamento regionale di 11.5 milioni di euro (finanziamento di cinque anni fa). Preliminare approvato per gli interventi di manutenzione delle banchine (4.3 milioni di euro). Can- tiere entro il 2018. Pronto il bando per l'acquisto del travel lift (area di var) richiesto dalle aziende del settore nautico. Urgente l'approvazione di un piano regolatore portuale. • AEROPORTO - Proprietà Aliarbatax S.p.A. (controllata al 100% dal Consorzio Industriale). Manifestazione pubblica di interesse (scorsa primavera) andata deserta. Struttura disponibile per ge- stione dei privati. Consorzio Industriale interessato a vendere l'infrastruttura. • AREE EX CARTIERA - 35 ettari di aree ex cartiera bloccate da ormai troppi anni. Si cercano soluzioni con Arpas su criticità ambientali rilevate su una parte delle aree (necessaria bonifica). Le risorse per l'infrastrutturazione sono in capo al Comune di Tortolì ma non si può procedere alla spendita prima della caratterizzazione e della valutazione circa l'opportunità di un nuovo accordo di programma. La proprietà delle aree è passata dalla Sarind S.p.A. alla Regione. La stessa dovrebbe a breve asse- gnarle al Comune di Tortoli. OPPORTUNITÀ (DECRETO SUD - INSERIMENTO AREA TORTOLÌ-ARBATAX) Il Decreto Sud licenziato dal Governo può rappresentare una grande opportunità, in modo particolare la misura relativa alle ZES (Zone Economiche Speciali) che attiverebbe (per le nuove intraprese insediate all'interno del perimetro stabilito nei pressi delle zone portuali) incentivi, agevolazioni fiscali, semplifica- zioni amministrative e burocratiche. oltre a risorse comunitarie aggiuntive per agevolare la riconversione professionale dei lavoratori espulsi dalle realtà produttive in crisi. Questa misura può consentire la ripresa degli investimenti produttivi e della buona occupazione. Ecco perché chiediamo alla Giunta regionale e al Governatore Pigliaru di lavorare per inserire Tortolì- Arbatax all'interno di questa prospettiva. Compete, infatti, alla Regione l'individuazione delle aree da sottoporre successivamente al Governo per il varo definitivo del provvedimento. Sarebbe inaccettabile che anche questa volta l'Ogliastra venisse tagliata fuori da questa opportunità a vantaggio di altre aree geografiche dell'Isola. EOLICO Il Gruppo Saras è attivo nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a partire dal 2005, attraverso la controllata Sardeolica S.r.l., proprietaria del Parco Eolico di Ulassai. Il Parco è composto da 48 aerogeneratori Vestas V80 per una potenza totale installata di 96 MW. La produzione a regime è di circa 187 GWhianno, corrispondenti al fabbisogno annuale di circa 145.000 persone. Sardeolica gestisce direttamente l'esercizio e la manutenzione del Parco di Ulassai e assicura i massimi livelli produttivi di energia elettrica, adottando le migliori soluzioni del settore in cui opera, garantendo la salvaguardia della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, dell'Ambiente, nonché della Qualità dei propri processi produttivi. Occupa una trentina di addetti. Negli scorsi giorni il progetto per l'ampliamento del parco eolico ha ricevuto una valutazione negativa da parte dell'Ufficio tutela del paesaggio (ritengono applicabili le nuove norme in materia di usi civici contenute nella recente legge urbanistica regionale). In corso un confronto tra i Comuni interessati dal- l'ampliamento (Ulassai e Perdasdefogu), la società e gli Assessorati competenti. L'ampliamento porterebbe un’importante ricaduta in termini occupazionali. AGRO-ALIMENTARE In Ogliastra sono presenti poche realtà legate all'industria agroalimentare ma tra queste possiamo ri- chiamare alcune tra le più importanti. Per quanto riguarda il settore lattiero caseario, nella zona industriale di Villagrande Strisaili vi è presen- te lo stabilimento di Amalattea (ex Galydhà) della Granarolo con 19 dipendenti, con circa il 16% della nostra presenza sindacale. 12092017coordind-5ogliastra.doc Pagina 2 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA OGLIASTRA Cagliari, 12 settembre 2017 Il prodotto d'eccellenza di questo sito è il latte di capra che fino a qualche tempo fa veniva imbustato e venduto in tutt'Italia e all'estero. Oggi. purtroppo, il latte non viene più commercializzato ma trasformato in yogurt e formaggio. A parere nostro lo stabilimento possiede grandi potenzialità di sviluppo e crescita industriale ma a causa degli alti costi dei trasporti riferiti al conferimento e alle consegne del prodotto si teme un ridimensionamento del personale che potrebbe portare alla chiusura dello stabilimento con con- seguente trasferimento di una parte del personale sul sito di Sestu (CCNL Industria Alimentare). Vi sono inoltre una serie di piccole imprese di pasta fresca, che rappresentano un settore in grande cre- scita grazie alla lavorazione dei Culurgiones che ha ottenuto come prodotto il marchio IGP dopo un iter durato più di dieci anni. Segnaliamo come realtà tra le più importanti e virtuose il pastificio "Sapori d'Ogliastra" di Vito Arra a Lanusei (CCNL Industria Alimentare). Sono presenti due importanti caseifici, la cooperativa Sant'Antonio di Tertenia e il caseificio di Silvio Boi a Cardedu, entrambi fanno solo trasformazione del prodotto e non produzione di latte fresco. Il primo negli ultimi anni ha sviluppato un piano industriale che ha consentito l'ampliamento e la costruzione di un nuovo capannone con un incremento nei primi anni di nuovi associati che hanno potenziato la produzione del prodotto. Attualmente questo stabilimento sta pagando un periodo di crisi del prodotto dovuto allo scandalo relativo al discusso e non provato inquinamento del sito bellico di Quirra (CCNL Agricoltura). Il secondo vive un periodo di trend in crescita, probabilmente a causa della crisi dello stabilimento di Tertenia. La viticoltura Ogliastrina ritrae una fetta di economia importante con l'esistenza di tanti piccoli produttori e la presenza di due importanti cantine a Jerzu e a Tortolì. La cantina di Jerzu negli anni ha incrementato la vendita del prodotto grazie all'attenta coltivazione del prodotto, ad un'accurata selezione dell'uvag- gio e alla lavorazione del prodotto con interventi di esperti enologi che vi hanno lavorato (CCNL Agricol- tura). La cantina di Tortolì negli anni ha tentato di conquistare una maggiore fetta di mercato ma senza riuscir- vi, a parer nostro, uno dei motivi riconducibili all'andamento negativo potrebbe essere le modalità di ri- tardo del pagamento del prodotto ai conferenti, alcuni produttori preferiscono vendere il prodotto ai privati e riscuotere il ricavato in denaro subito, piuttosto che versarlo alla cantina per avere i proventi dopo due o tre anni. (CCNL Agricoltura). TURISMO Dati in forte crescita per il settore turistico e della ristorazione (al momento quantificabili in un + 20 % sullo stesso periodo dello scorso anno, fonte: Federalberghi). Le principali attività economiche del settore prevedono la chiusura al 15 di ottobre. Secondo il Corsorzio Albergatori-Costa Est, la sola Ogliastra potrebbe avvicinarsi alle 400.000 presen- ze (sarebbe un record) nelle sole strutture regolari e censite. L'occupazione nel settore turistico-ricettivo sfiora le 2.500 unità (dati CSL). Tutto esaurito anche nei porti turistici di Arbatax e Santa Maria Navarrese. L'approvazione dei PUC in Comuni chiave come Baunei e Tortolì (individuate importanti zone F), potreb- be portare a nuovi e importanti investimenti nel settore. Il PUC del Comune di Baunei prevede nella sola Santa Maria Navarrese 4.000 nuovi posti letto poten- zialmente insediabili. L'ampliamento dell'offerta turistico-ricettiva è fondamentale per intercettare nuovi flussi e puntare deci- samente sulla destagionalizzazione dell'offerta. Sono necessarie interlocuzioni con il Gruppo C.I.N. Spa (Tirrenia) per potenziare i collegamenti da e per Arbatax nel periodo estivo 12092017coordind-5ogliastra.doc Pagina 3 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA NUORO Cagliari, 12 settembre 2017 TESSILE - Il Nuorese, e il Marghine in particolare, vantano una cultura tessile industriale già dai primi del '900, con la presenza a Macomer della grande ALAS, primo esempio di grande industria tessile, con l'in- serimento lavorativo femminile, col passaggio dal telaio domestico delle famiglie, al concetto di lavoro in fabbrica per più persone, per poi essere traghettati ai primi anni 70 e l'avvento della TIRSOTEX, fiore al- l'occhiello dell'industria isolana. Alcuni esempi degli ultimi disastrosi anni di industria nel centro Sardegna, CON LA CANCELLAZIONE TOTALE DELL'INTERO COMPARTO. EX LEGLER (TEXFER) (tessuti) Macomer, Ottana Siniscola - 1300 dipendenti suddivisi nei tre stabilimenti. Dichiarata fallita nel 2012, con tutti i lavoratori collocati in mobilità ordinaria, di cui la maggior parte finirà la copertura economica dell'ammortizzatore sociale, a gennaio 2016 tutti hanno terminato la mo- bilità ordinaria e sono senza nessuna copertura economica. Per la LEGLER MACOMER, 167 lavoratori hanno beneficiato di un accordo unico denominato ultracinquan- tenni, che consente a 140 di loro di essere accompagnati fino alla pensione, in utilizzo presso le PA, ASL, e associazioni No Profit e Onlus, percependo un'integrazione che consente loro di percepire circa 1500 euro al mese, lavorando dignitosamente (accordo studiato in base al decreto Maroni). Per 26 di loro, a marzo 2017, è stato sottoscritto un altro accordo storico che permetterà loro di rag- giungere serenamente la pensione come i colleghi, prestando attività lavorativa presso i Comuni di resi- denza e la ASL di Nuoro (accordo che è stato argomento al congresso nazionale FEMCA di Pisa, come e- sempio di intervento sulla persona per il lavoro). Il capannone di Tossilo è stato acquistato, ristrutturato e adibito a piattaforma logistica da MD ITALIA. CALZIFICIO QUEEN (calze & collant, e intimo) Macomer, 400 dipendenti: • nel 2007 apre la prima mobilità per ristrutturazione aziendale e 100 dipendenti vengono licenziati e collocati in mobilità, attualmente 70 di loro usufruiscono ancora di mobilità in deroga senza percepire un euro per tutto il 2014; • nel 2010 procede con la richiesta di concordato preventivo e subentra affittuaria FT CALZE che ricollo- ca 60 lavoratori; • dichiarata fallita nel 2012, con tutti i lavoratori licenziati e collocati in mobilità ordinaria (200); • dal luglio 2015 a luglio 2016 tutti i lavoratori sono usciti dalla mobilità e sono senza nessuna copertu- ra economica. Il capannone, compresa l'area della EX ALSAFIL, pare sia stata acquistata da un gruppo imprenditoriale del settore agroalimentare. ALSAFIL (filatura specializzata) Macomer, 30 dipendenti - Nata nel 2007 da una cessione di ramo d'a- zienda da parte della QUEEN, ha rilevato 30 lavoratori dalla prima mobilità. Nel 2012, dopo un'occupa- zione dei cancelli durata 3 mesi da parte delle operaie che scongiuravano la spedizione dei macchinari in Lombardia, e il pagamento delle competenze arretrate, l'azienda cessava l'attività nello stabilimento di Tossilo, avviando CIGS, conclusa nel 2013, col licenziamento dei lavoratori, che hanno terminato la mo- bilità a luglio 2015 e dal 2016 sono senza nessuna copertura economica. FT CALZE (calze e collant) Macomer, 60 dipendenti - Nata nel 2010, con l'affitto di ramo d'azienda QUE- EN, nel 2013 procede alla richiesta di Concordato preventivo, con conseguente CIGS e licenziamento dei 60 lavoratori che sono entrati in mobilità ordinaria e hanno iniziato ad uscirne a settembre 2016. Per quanto riguarda gli ex tessili che hanno terminato gli ammortizzatori sociali nel 2016, è stata data la possibilità di accedere alla mobilità in deroga. Circa 140 sono rimasti fuori per le tempistiche troppo irrisorie, e stiamo aspettando, dopo le rassicurazioni della RAS, che le domande che abbiamo presentato in cartaceo ad aprile, vengano elaborate e i lavoratori pagati. 12092017coordind-6nuoro.doc Pagina 1 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA NUORO Cagliari, 12 settembre 2017 Gli altri sono tutti senza nessuna copertura. CHIMICA, ENERGIA, GOMMA PLASTICA, ESTRATTIVO CARTONSARDA (carta, produzione industriale) Ottana, 60 dipendenti - Altalena tra varie proprietà negli ultimi 6 anni, attualmente tutti i lavoratori sono stati licenziati, e la metà di loro ha concluso a dicembre 2016 la mobilità ordinaria. L'azienda deve ancora diverse competenze e ha richiesto concordato pre- ventivo (udienza a Roma il 22 settembre 2017). OTTANA ENERGIA (produzione energetica) Ottana, 96 dipendenti - Acquisita dal GUPPO CLIVATI, vive at- tualmente una fase di forte difficoltà, dovuta alla mancata programmazione di riconversione a GNL della CETE, come più volte chiesto da più voci, ma a cui l'Azienda n on risponde se non per chiedere ulteriori in- centivi pubblici (PREMIALITÀ/ESSENZIALITÀ). È in corso una procedura di CIG, con scadenza ad ottobre 2017. stanno attualmente lavorando circa 20 persone con la sola PARTE BIOPOWER (della Municipalizzata di Bolzano). OTTANA POLIMERI (produzione chimica PET e POLY) Ottana, 88 dipendenti - Acquisita dal GRUPPO CLIVATI in join venture con INDORAMA, vive oggi una serrata totale degli impianti sardi, dovuta ad una forte contra- zione del mercato mondiale del PET, nonostante gli sforzi attuati dalla politica e dalle stesse OO.SS., la proprietà si è imbarcata in un percorso di filiera tradizionale che ha dopo 20 mesi, decretato la poca credibilità dello stesso imprenditore e di un progetto parecchio contradditorio, sulla chimica tradizionale con acquisizione degli impianti VERSALIS di Sarroch (già definiti “decomission” dal 2015). Gli impianti sono stati sventrati e spostati ( a quanto ci risulta), l'imprenditore opera in altri siti esteri (Spagna). Incontro il 25 luglio al MISE, l'imprenditore è stato finalmente messo allo scoperto, gli impegni disattesi, e fallimento completo del progetto Chimica Tradizionale e tutto il resto. Incontro il 2 agosto in RAS, confermata la chiusura dell'azienda e licenziamento di tutti i dipendenti dal 23 settembre. Lettere di licenziamento già arrivate. MAFFEI SARDA SILICATI Orani. Circa 40 dipendenti - Lo stabilimento di Orani è chiuso da giugno 2016, in attesa degli esiti sulla presenza di TREMOLITE (fibra di amianto) nei depositi del sito estrattivo. L'azienda e la proprietà, molto seri, hanno predisposto la CIGS per 24 mesi e li fa lavorare negli altri 2 siti di Ottana e Florinas. Speriamo che presto arrivino notizie certe dai laboratori d'analisi e che l'Azienda possa riaprire al più presto lo stabilimento principale. IGEA (ex miniera) LULA - Come tutte le realtà minerarie inserite nel calderone IGEA, non ha ancora visto decollare il progetto parco minerario. Dove si poteva veramente investire nel turismo industriale (Sulcis, Monteponi, Montevecchio, Lula), ancora una volta la RAS ha perso l'occasione di sfruttare una risorsa inestimabile della nostra terra, che è li e aspetta solo di essere messa in pista. LORICA SUD (produzione tessuti HI TECH) Ottana, 30 dipendenti - Azienda leader nazionale e con rinomato marchio LORICA, con produzioni ricercate in tutto il mondo (ferrari, dainese, momo, ecc), chiude i battenti con ben 1.5 mln di euro di commesse da evadere, ma per incompetenza imprenditoriale del titolare, ve- de rovinosamente chiudere lo stabilimento su una realtà di nicchia, le cui produzioni erano ricercatissime a prescindere dai costi esagerati delle utilities (praticati dal GRUPPO CLIVATI) che dal carico del costo dei trasporti per la spedizione. Il prodotto era talmente ricercato e voluto, che i clienti aspettavano anche un anno pur di averlo prodotto dagli operai ad Ottana. 12092017coordind-6nuoro.doc Pagina 2 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA NUORO Cagliari, 12 settembre 2017 Dopo essere dichiarata fallita il 4 novembre del 2013, tutti gli operai sono stati licenziati, dopo un anno di CIGS, il 5 novembre 2014 e attualmente sono in mobilità ordinaria, sul rilancio dello stabilimento ad Ottana, si è tentato di fare più di un progetto, ma a causa degli innumerevoli furti avvenuti all'interno del sito (la LORICA si trova nel sito di Ottana, all'interno del recinto del GRUPPO CLIVATI, ed è incomprensibile come sia stata completamente spolpata, sia di materiale finito, rame, cavi, impiantistica, porte e arredi, e perfino parti del pavimento) e l'incompetenza della curatela, ogni sforzo è stato vano. GAS ACQUA ABBANOA Nuoro - La realtà, quella di Nuoro, dove la CISL vanta il più alto numero di iscritti della Sar- degna vive un momento di particolare agitazione, caratterizzata proprio dalla tipicità territoriale di Nuoro. Subiamo ancora una volta il Cagliari-Centrismo, che vede dislocare servizi e sedi istituzionali dall'entro- terra, verso l'area metropolitana del Sud. Numerosi i trasferimenti di diverse figure professionali e le cancellazioni dei servizi all'utente, oltrettutto Nuoro resta la sede legale per antonomasia del SERVIZIO IDRICO SARDO. Tutto ciò si svolge con incalzante metodo di pressione e continue minacce e con testazioni, che non ci la- scia intendere nulla di positivo sullo smantellamento dei presidi nelle zone interne. ACCIONA AGUA SA (lotto 3 distretto 5) circa 50 dipendenti - Altra realtà del settore acqua, si occupa di depurazione, come azienda appaltante di ABBANOA. La sede Nuorese si trova a SU TUVU, ma sono presenti in Baronia, Taloro Mandrolisai, per quanto ri- guarda la nostra provincia. Abbiamo un discreto numero di iscritti (37 su 50 dipendenti nel nostro lotto). Vivono sempre sul filo del rinnovo dell'appalto, ma resistono alle intemperie. Una bella realtà lavorativa che va comunque gestita e regolata con la puntuale contrattazione di 2° li- vello che, come organizzazione sindacale, siamo riusciti a portare avanti con non poche difficoltà a causa delle interferenze di altra sigla sindacale a livello regionale, ma i numeri ci hanno dato ragione. 12092017coordind-6nuoro.doc Pagina 3 di 3
COORDINAMENTO INDUSTRIA SASSARI Cagliari, 12 settembre 2017 CHIMICA VERDE – PORTO TORRES Descrizione - Progetto di riconversione del petrolchimico di Porto Torres (SS) da raffineria di petrolio a bioraffineria integrata. Breve descrizione - Il soggetto preposto alla realizzazione dell’iniziativa industriale è MATRICA, una joint venture paritetica tra NOVAMONT e VERSALIS (ENI). Nata nel 2011 con l’obiettivo di riconvertire lo stabilimento petrolchimico di Porto Torres (SS) in una delle maggiori bioraffinerie integrate a livello internazionale. MATRICA partendo da colture oleaginose selezionate a basso impatto ambientale ha cominciato a produr- re a partire dal giugno 2014 un’ampia gamma di prodotti (biochemicals, biointermedi, basi per biolu- brificanti e bioadditivi per gomme, oli estensori). Situazione Progetto - Attualmente il progetto che prevedeva entro il 2017 la costruzione di 7 impianti e una centrale a biomasse si è completamente fermato. Sono stati realizzati 3 impianti (1° - 2° fase) e la centrale a biomasse sarà sostituita con una caldaia bifuel (GNL e GPL con una spesa di 20 mln finanziati dalla regione Sardegna. Attualmente sono stati spesi circa 216 mln €. Il settore agricolo che prevedeva 20.000 ettari di terreni coltivati a cardo mariano oggi ne vede solo 700. Gli occupati diretti di MATRÌCA sono attualmente 140, mentre gli indiretti contano fra 70/80 lavoratori. È in discussione un documento che prevede la modifica del protocollo del 2011 da parte della Regione Sardegna, con implementazione del progetto sulle energie rinnovabili. Tema che ha riscosso perplessità su un recente tavolo di confronto convocato all’inizio del mese di agosto. Previsione Futura - La 3° fase prevista ha un valore di circa 300 mln € e ulteriori 126 nuove assunzioni. Attualmente, per le attuali condizioni del mercato, difficilmente si potrà finire il progetto della 3° fase così come sottoscritto nel 2011, nonostante ENI confermi l’eventuale spendita di tali risorse modificando il progetto. Criticità - Oggi riteniamo che, per far si che il progetto possa essere portato a compimento, sia necessa- rio: • Consolidare gli attuali impianti, innovandoli e portando la capacità produttiva almeno al 90%. • Realizzare prodotti vendibili e quindi concentrandosi sulle attuali esigenze del mercato rilanciando produzioni legate al prodotto base “acido azelaico” non affindandosi esclusivamente alla produzione di bioplastiche come il “mater bi”. • Intensificare i rapporti tra NOVAMONT e VERSALIS per far si che la joint venture MATRÌCA sia un punto di forza e non di debolezza tra i 2 soci. • Investire su strategie di marketing e commercializzazione dei prodotti, in considerazione di una mani- festa debolezza in tal senso. • Caratterizzare maggiormente la collaborazione multidisciplinare con il mondo agricolo del territorio regionale, con quello della ricerca e con le Istituzioni locali. 12092017coordind-7sassari.doc Pagina 1 di 1
COORDINAMENTO INDUSTRIA GALLURA Cagliari, 12 settembre 2017 SINTESI EMERGENZE GALLURA In vista del prossimo incontro di Coordinamento Industria Regionale possono essere utili, per il dibattito, alcune considerazioni circa il momento che sta attraversando l'economia Gallurese. La Gallura, come noto, è un territorio a forte valenza turistica che si appresta a chiudere l'ultima stagio- ne estiva con indicatori che registrano un sensibile incremento percentuale in termini di presenze sia di tu- risti italiani che stranieri. Ciò che si rileva in occasione di questa analisi è che il dato degli arrivi con i mezzi di trasporto pubblici e il dato delle presenze presso l'intero sistema ricettivo territoriale induce ad essere ottimisti per gli anni a venire, sempre che ci sia la capacità da parte della Regione Sardegna di licenziare rapidamente i testi delle leggi sul Turismo e sull'Urbanistica in maniera rapida e che tengano conto delle reali esigenze del territorio. Questi dati positivi ci raccontano di una realtà - quella Gallurese - che faticosamente, lentamente ma progressivamente sta uscendo dalla profonda crisi che l'aveva colpita in questi anni. Certamente nella nostra breve analisi, primaria importanza riveste il Piano di investimenti dello stato del Qatar, un vero e proprio "Piano Marshall" per l'economia non solo del territorio ma anche dell'intera re- gione. La centralità della nostra realtà rispetto ad alcuni investimenti da parte del Fondo sovrano del Qatar può rappresentare nel medio e lungo periodo una pluralità di occasioni su numerosi comparti: sanità e ricerca di eccellenza, chimica farmaceutica, edilizia, turismo, trasporti, sviluppo delle infrastrutture mate- riali e immateriali ecc. La QATAR FOUNDATION infatti ha previsto di fare nella nostra economia un investimento di sistema di di- versi miliardi di Euro su Sanità, Ricerca, edilizia, trasporti, agroalimentare ecc. Oggi le vertenze di un certo spessore che vedono impegnata la nostra Organizzazione sul livello locale sono essenzialmente tre: Meridiana, Clea, Sugherificio Ganau. Per quanto concerne Meridiana (Azienda seguita dalla FIT) la situazione al momento è estremamente complessa, anche se per alcuni aspetti in via di definizione. Parliamo di una compagnia aerea che in queste ore attende la conclusione di un iter lungo ed estenuante che ha visto la CISL con ogni sua articolazione, assumersi la responsabilità di accompagnare l'azienda fuori dalle secche di una gestione sciagurata che nel giro di pochi anni ha colpevolmente bruciato oltre 600 Mln € senza peraltro essere riuscita a migliorare i conti della Compagnia stessa. Entro la fine del mese dovrebbe esserci il cosiddetto closing con l'ingresso nel capitale sociale di Meridia- na di un'altra compagnia aerea, la QATAR AIRWAIS che acquisirà il 49% della compagnia e presenterà finalmente un piano industriale di rilancio che dovrebbe consentire di riportare all'interno del perimetro aziendale una buona parte dei lavoratori "esuberati" con la procedura di mobilità. Altra azienda in crisi di rilevante importanza è la Clea, questa è un'azienda del settore chimico (seguita dalla FEMCA) che fa parte di un articolato sistema di lavanderie industriali e non solo, di proprietà di un imprenditore privato. Con questo imprenditore abbiamo già avuto modo di confrontarci duramente circa la vertenza che ha visto la chiusura dell'emittente locale di valenza regionale "5 Stelle". Inizialmente l'azienda aveva annunciato il licenziamento di 139 lavoratrici in seguito all'accordo con FEMCA e FILCTEM gli esuberi sono diventati 66. Nasce una nuova Azienda con 59 dipendenti che si affaccia nel mercato delle forniture ospedaliere, al- berghiere e dei traghetti. 12092017coordind-8gallura.doc Pagina 1 di 2
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