GLI "INVISIBILI" 2020 - Fondazione Migrantes
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni 2020 GLI “INVISIBILI” MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 9 SETTEMBRE 2020 PRESS
sommario PRESS 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 9 SETTEMBRE 2020 Editoriale Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Un modello di Chiesa a servizio Anno XLI - Numero 9 settembre 2020 degli emigrati italiani 3 Enzo Gabrieli Direttore responsabile Ivan Maffeis Direttore Giovanni De Robertis Primo Piano Caporedattore Raffaele Iaria Come Gesù Cristo costretti a fuggire 4 PRESS Gli “invisibili” siamo noi 7 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 9 SETTEMBRE 2020 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni Antonio Casale Volontari inattesi 9 Paolo Lambruschi GLI “INVISIBILI” Immigrati Direzione e Redazione Lampedusa e il “primo viaggio del Papa” 12 Fondazione Migrantes Nicoletta Di Benedetto Via Aurelia 796 - 00165 Roma Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Dio nel volto dei poveri e degli stranieri 15 segreteria@migrantes.it Raffaele Iaria r.iaria@migrantes.it Chiese particolari e migrazioni 17 www.migrantes.it Dall’abisso del Covid-19 alla rinascita della guarigione 19 Autorizzazione del Tribunale di Roma Luca Insalaco n. 17475 del 13.12.1978 Contributo stampa 2019 Rifugiati e richiedenti asilo Italia: 6,00 Euro Estero: 12,00 Euro Il ruolo della Sicilia nell’accoglienza dei Msna 21 Un numero: 0,70 Euro Konate, la mia fuga per la vittoria 23 ISSN 0391-5492 Emanuele Lombardini Poste Italiane S.p.A. L’integrazione… 25 Spedizione in abbonamento postale Giorgio Paolucci D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma Studenti internazionali C.C.P. n. 000088862008 Un’esperienza di alleanza educativa 27 intestato a Maurizio Certini Migrantes - Migranti Press Via Aurelia, 796 - 00165 Roma IBAN: IT76X0760103200000088862008 Italiani nel Mondo Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 segreteria@migrantes.it Minime tra i migranti italiani in Svizzera 29 www.migrantes.it Domenico Basile C.C.B. n. 100000010845 intestato a Rom e Sinti Fondazione Migrantes CC Stampa Bonifico bancario Ho vissuto con i rom con l’istinto della mula 33 c/o Banca Prossima S.p.A. Cristina Simonelli con Lilli Mandara Filiale 05000 - Milano IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 Fieranti e circensi BIC: BCITITMX Archivio fotografico Fondazione Migrantes Condividere per crescere insieme 36 Mirko Dalla Torre Iscritto alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici News Migrazioni 38 MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- Segnalazioni librarie 40 nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- zione Commerciale. Ufficio nazionale per i problemi giuridici - CEI Progetto grafico, impaginazione e stampa Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza 41 Alessandro Pertici www.taueditrice.com
1 EDITORIALE 1 Un modello di Chiesa a servizio degli emigrati italiani L’esempio delle Minime della Passione della Beata Elena Aiello in Svizzera e… non solo Enzo Gabrieli E ra morta da poco la Madre generale delle pacità culinaria delle donne che portavano con Minime della Passione, la beata Elena Aiel- loro l’esperienza della cucina, della sartoria do- lo, quando le prime suore si avventurarono mestica, nell’adattamento al lavoro nelle fabbri- al seguito degli emigrati calabresi. Era la gran- che e nei campi. de seconda ondata di uomini e donne in cerca Ecco che allora, con uno sguardo missionario, di speranza, che guardavano alla Svizzera come verso i migranti calabresi soli e non poche vol- all’America d’Europa (nelle pagine interne un te bistrattati le suore partirono per una nuova servizio sulla presenza delle suore accanto ai no- missione. stri connazionali in Svizzera, ndr). Le suore di Calabria furono il punto di riferimen- Tante volte la futura beata aveva parlato alle sue to per le famiglie italiane che si stabilivano in figlie delle suore scalabriniane che sulle navi ac- Svizzera, la spiritualità e la fede venivano accom- compagnavano gli italiani per mesi, si prendeva- pagnate con la semplicità e la mediazione nelle no cura di loro, nell’emigrazione verso gli Stati missioni cattoliche, loro stesse divenivano giorno Uniti e l’America latina. dopo giorno, punto di incontro per fare comuni- Ora toccava a queste piccole figlie di Calabria, tà, aiuto anche per le relazioni mai interrotte con piccole per numero, minime anche nella cono- quelli di casa. Anche le lettere che si scrivevano scenza delle lingue, ma forti e coraggiose nella con un bell’italiano e una bella scrittura passa- fede, animate dalla passione per la loro gente vano dal piccolo convento delle suore. Le diffi- che con grande dolore si distaccava da quei pae- coltà venivano confidate a loro, la carità nascosta si verso un non precisato luogo lontano. ed il sostegno umano e psicologico fu una linfa Le prime suore dovettero fare i conti con la lin- impagabile. E lì, in mezzo alle case degli italiani gua, supplire alle mancanze culturali dei loro all’estero che queste figlie di una madre dal cuore conterranei, farsi voce rispetto a tante ingiusti- grande si sono stabilite, adeguando ed aggiornan- zie, portare loro un conforto fatto anche da una do il carisma nello spirito del vento conciliare che silenziosa presenza condividente, che si prende- stava inebriando la Chiesa intera. Lì, nei cantoni va cura dei loro bambini e della loro anima. Svizzeri, queste suore si sono dovute confrontare Era passato il periodo post bellico, era comin- con le chiese evangeliche e protestanti che in Ca- ciata una grande povertà diffusa nel cosentino, labria sembravano così lontane, con un modello non c’era stato ancora il boom economico, e al- di Chiesa del tutto nuovo nel quale non hai mai lora con la famosa valigia di cartone si partiva. perso la loro identità, anzi hanno contribuito a Si partiva senza “arte né parte” a livello di cono- cementare le comunità italiane con il sorriso, con scenza, ma poi i calabresi venivano apprezzati quella sfida della vita buona che sgorga dal Van- per la capacità di misurarsi con il lavoro, la ca- gelo e conquista i cuori. ■ 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 3 1
1 PRIMO PIANO 1 Come Gesù Cristo costretti a fuggire La Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato 2020 a Torino S aranno le dio- drale di Torino do- cesi di Pie- menica 27 settem- monte e Valle COME GESÙ CRISTO, bre 2020 alle ore d’Aosta ad ospitare, 11, trasmessa an- come sede principa- COSTRETTI A FUGGIRE che in diretta su Rai le in Italia, la 106ª Uno. Accogliere, proteggere, promuovere Giornata Mondiale e integrare gli sfollati interni Al centro del mes- del Migrante e del saggio per la Gior- Rifugiato - GMMR. nata il tema, scelto 27 SETTEMBRE 2020 Quest’anno la Fon- Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato da Papa Francesco, dazione Migrantes “Come Gesù Cristo, ha scelto il territo- costretti a fuggire. rio del Nord-Ovest Accogliere, proteg- dell’Italia. Questa gere, promuovere e è una terra di for- integrare gli sfolla- te emigrazione tra ti interni”. Il Papa Ottocento e Nove- ha voluto dedica- cento, e di immi- re questa giornata grazione, prima in- “al dramma degli terna (proveniente sfollati interni, un dal Sud Italia con dramma spesso in- il boom economi- visibile, che la cri- co, anni ‘50-’60-’70 si mondiale causa- del secolo scorso), ta dalla pandemia www.migrantes.it e poi dai Paesi del da Covid-19 ha esa- sud del mondo. sperato”. Al Pontefi- La celebrazione ce sta molto a cuore eucaristica della GMMR, che sarà presieduta la condizione di vita dei migranti, in quanto egli dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosi- stesso è figlio di emigrati partiti proprio dal ter- glia, Presidente della Conferenza Episcopale del ritorio piemontese per raggiungere l’Argentina. Piemonte e Valle d’Aosta, si officerà nella Catte- Il messaggio di quest’anno rimanda a quello del 1 4 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 PRIMO PIANO 1 Le celebrazioni 2018 che si basava su quattro verbi: “accogliere – proteggere – promuovere – integrare”. A questi In Italia le celebrazioni principali della il Papa ha voluto aggiungere altre sei coppie di Giornata Mondiale del Migrante e del Ri- verbi legate tra loro da una condizione di cau- fugiato, il 27 settembre 2020, si svolgeran- no nella regione Ecclesiastica di Piemonte- sa-effetto: “Conoscere per comprendere”, “Far- Valle d’Aosta. si prossimo per servire”, “Ascoltare per riconci- L’iniziativa è promossa dalla Fondazione liarsi”, “Condividere per crescere”, “Coinvolgere Migrantes, in collaborazione con la Con- per promuovere” e “Collaborare per costruire”. ferenza episcopale piemontese e valdo- La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifu- stana e con gli uffici diocesani Migrantes. giato fu istituita in Italia da Pio X nel 1914 die- Il programma prevede, come momento centrale, una solenne liturgia eucaristica a tro sollecitudine dei vescovi mons. Scalabrini e Torino nella Cattedrale presieduta dall’ar- mons. Bonomelli allo scoppio del primo con- civescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, flitto mondiale che causò tanti profughi e rifu- Presidente della Conferenza Episcopale Re- giati. gionale. Concelebreranno con lui i vescovi “Siamo onorati della scelta della Cei nei con- della regione, i direttori diocesani e il di- fronti della Chiesa piemontese: l’impegno del- rettore generale della Fondazione Migran- tes, don Giovanni De Robertis. La celebra- le nostre diocesi nei confronti dei migranti e zione, alle ore 11, sarà trasmessa in diretta dei rifugiati - spiega Sergio Durando, direttore da Rai Uno. dell’Ufficio Migrantes di Torino - ha una lunga tradizione, a partire dai santi sociali che acco- glievano i contadini dalle campagne, all’emigra- zione dal Sud Italia nel Dopoguerra ed ora con le nuove migrazioni dal Sud del mondo e dai Paesi in guerra come la Siria”. La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifu- giato coinvolge strutture e associazioni in tut- to il mondo. In Italia, come riferisce Durando “non è solo la celebrazione della Messa in di- retta Rai, ma per le nostre diocesi, che stanno mettendo a punto le settimane che precedono la Giornata, è un’occasione per riflettere, prega- re e valorizzare il tema della mobilità umana e dell’accoglienza che ci coinvolge tutti sia come comunità cristiana che come cittadini italiani, popolo con una storia di emigrazione che pro- 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 5 1
1 PRIMO PIANO 1 I piemontesi e Le iniziative valdostani nel mondo secondo il Rapporto Tante le iniziative promosse dalla Migran- tes regionale di Piemonte e Valle D’Aosta Italiani nel Mondo della in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Tra queste il 3 Fondazione Migrantes settembre alle ore 21, a Torino presso il Centro Congressi “Santo Volto” di via Bor- garo 1 lo spettacolo: “Pierre e Mohamed” I cittadini piemontesi residenti all’este- monologo teatrale tratto dal libro omoni- ro, iscritti all’Aire al 1 gennaio 2019 sono mo ambientato in Algeria che narra la sto- 295.715 con una incidenza del 6,8% sul to- ria di Pierre Claverie, il vescovo di Orano tale della popolazione regionale mentre in beatificato da papa Francesco, e dell’amico Val d’Aosta sono 6.528 con una incidenza musulmano Mohamed Bouchikhi, assassi- sulla popolazione valdostana del 5,2%. nati insieme in Algeria il 1° agosto 1996. Per il Piemonte l’Argentina è il Paese che Il 9, 6, 23 e 30 settembre alle ore 21, sem- accoglie più emigrati mentre per la Valle pre a Torino, nel Cortile del Distretto socia- d’Aosta è la Svizzera. le Barolo, via Cottolengo 24/a: Cineforum Nell’ultimo anno sono partiti per l’estero sui temi della mobilità umana. 9.702 piemontesi e 365 valdostani. Il 12 settembre dalle ore 14 alle 18 nello stesso luogo Meeting tra i giovani sul mes- saggio di Papa Francesco. Il 26 settembre alle ore 17.30, a Torino, nel- segue anche ai nostri giorni”. Per Migrantes di la Sala Conferenze dell’Ufficio Migrantes Torino e di Piemonte e Valle D’Aosta, la Giorna- presentazione del libro “Passi di Pietra” di Nizar Ali Badr, artista siriano che racconta ta “ci richiama tutti a un cambio di mentalità, e la storia di una famiglia di profughi. A se- a considerare che il migrante non è solo un pro- guire l’inaugurazione della mostra “Lib(e) blema, ma una risorsa”. ■ ri in cammino” di Dario Caprioli. Domenica la celebrazione eucaristica con- clusiva nella Cattedrale di Torino presiedu- ta dall’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia e Gli immigrati in la partecipazione delle comunità etniche. Tutti gli appuntamenti sono a partecipa- Piemonte e Val d’Aosta zione gratuita ma con prenotazione obbli- gatoria alla mail: prenotazioni@upmtori- secondo il Rapporto no.it Immigrazione Caritas e Migrantes Al 1 gennaio 2019, la popolazione stra- niera residente in Piemonte ammonta a 427.911 unità (di cui il 52,3% donne), con un’incidenza sulla popolazione totale del 9,8%. La nazionalità più numerosa è la Ro- mania (34,5%). Al 1 gennaio 2019, la popolazione stranie- ra residente in Valle D’Aosta è di 8.294 uni- tà (di cui il 55,6% donne), con un’inciden- za sulla popolazione totale pari al 6,6%. Le collettività immigrate più numerose sono quella rumena e albanese che nel loro complesso totalizzano il 48,5% dei cittadi- ni stranieri residenti in regione. 1 6 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 PRIMO PIANO 1 Gli “invisibili” siamo noi Lo scorso 15 agosto la scadenza delle domande in tema di emersione e regolarizzazione dei rapporti di lavoro Antonio Casale* L e nostre vacanze sono iniziate il 15 agosto Nonostante ciò la Migrantes di Capua non si è con la chiusura dei termini per la fantoma- fermata alle parole o alla critiche, ma ha cerca- tica “sanatoria” che avrebbe dovuto avere to in ogni modo di trarre il meglio dal provve- un effetto taumaturgico post covid sul lavoro dimento per portare un po di beneficio partico- nei campi e nei servizi alla persona materializ- larmente nelle periferie umane come il litorale zando migliaia di invisibili. In verità è stata una domitio, le immense distese di allevamenti bufa- snervante corsa ad ostacoli, piena di insidie e di lini del Basso Volturno, o le piccole e tranquille delusioni. Come avevamo previsto, infatti, se città della diocesi pur assetate di aiuto domesti- da un lato, si riconosceva un onesto intento di co e di badanti. La prima cosa era dare le giuste emersione del lavoro nero a favore delle persone informazioni per evitare inutili illusioni o but- sfruttate e delle aziende sane, tale sforzo è risul- tare i migranti nelle braccia dei soliti specula- tato inadeguato alle reali esigenze dei nostri ter- tori. Sin dai primi di giugno una task force di ritori, maggiormente colpiti dalla scure di inter- operatori, mediatori e avvocati, di concerto con venti legislativi inumani di questi ultimi anni. le associazioni più ferrate sulla materia, si è at- 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 7 1
1 PRIMO PIANO 1 tivata sui social network, con campagne di vo- Ed allora, diciamola tutta, gli “invisibili” siamo lantinaggio e di speakeraggio, per spiegare le va- noi! Siamo noi membri di uno Stato incapace rie possibilità derivanti dal decreto. La maggiore di dare risposte concrete a intere famiglie circa difficoltà si è trovata nel raggiungere i “mille de- una domiciliazione idonea e uno status giuridi- dali” della città africana di Castel Volturno fa- co che eviti la “ghettizzazione” in baracche di cendo i conti con le limitazioni dovute al covid. fortuna indi la relativa possibilità di vivere e cu- Il call center è stato lo snodo fondamentale per rarsi con dignità. Siamo noi appartenenti ad un filtrare le richieste e prendere gli appuntamen- sistema socio-legale incompetente nel tutelare e ti per lo sportello bisettimanale. È stato molto far osservare dei normali contratti di lavoro che doloroso dover deludere le aspettative di tanti recriminano una giusta paga, orari umanamente che giungevano allo sportello per la regolarizza- sopportabili e meritato riposo. zione aspettando speranzosi il loro turno in file Anche la “Sanatoria 2020” non resterà di certo composte, ligi alle ottemperanze dell’emergenza nella storia della nostra Repubblica per la sua sanitaria, per trovare soluzioni dai nostri opera- lungimirante “giustizia sociale” – continua Al- tori. Tuttavia dalle nostre parti è difficile avere berto – ma di sicuro ci ricorda, che i tempi sono un contratto regolare o far collimare le peculia- maturi per un cambio di rotta epocale. Sola- rità richieste nell’iter normativo. Anzi, siamo al mente un dibattito giuridico competente ed una paradosso: la situazione è peggiorata! Dopo il riflessione “culturale” sui temi dell’integrazio- lockdown molti imprenditori (…o pseudo tali) ne nel nostro Paese potranno risolvere le pro- hanno addirittura abbassato la quota salariale a blematiche intorno alla regolarizzazione dei cit- 25 euro al giorno col ricatto della sanatoria. tadini stranieri. In buona sostanza l’auspicio è Ma la sofferenza maggiore è stata per i tanti un’opportuna ed efficace riforma della Legge “esclusi”. Entro la fine dell’anno oltre 2000 im- sull’immigrazione che verta sui pilastri dello ius migrati perderanno il loro status giuridico cosid- soli e su regolarizzazioni meno “stringenti” com- detto “umanitario” perchè non avranno possibi- provate da attività lavorative o da problematiche lità di convertire il loro soggiorno in lavoro. Un inerenti motivi umanitari, familiari, sanitari o di numero altissimo se rapportato alla cittadina di sfruttamento. Castel Volturno dove vivono circa diecimila im- Tra le stanze del Centro si intravede anche Eric migrati che rischieranno l’ennesima emargina- Andrus, storico mediatore culturale ghanese del zione sociale di cui a giovarsene sarà come al so- Centro Fernandes. Il suo volto è cupo, di chi lito criminalità e malaffare. medita in silenzio sulla morte dell’amico, con Saranno condannati alla clandestinità solo per- il permesso umanitario scaduto, avvenuta il pri- ché pur lavorando da anni ne settori dell’edilizia mo giugno in un cantiere “di lavoro” edile a o dei servizi di ristorazione o balneari non sono Pianura, nel napoletano. A tal proposito, certo riconosciuti dal provvedimento. Thomas non avrebbe potuto accedere alla rego- In questi mesi abbiamo toccato con mano l’i- larizzazione e nemmeno provarci – ripete delu- pocrisia del termine “invisibile” usata come un so Erik – la frana nel cantiere abusivo a Pianura, mainstream ad ampio raggio – dichiara Alber- che ha travolto e ucciso anche l’operaio italiano to Scalzo operatore Caritas del Centro Fernan- Ciro Perrucci, è arrivata prima. La regolarizza- des – un termine che dovrebbe descrivere un’en- zione, di cui si avvertiva forte il bisogno, è sta- tità immateriale, incorporea, invisibile a occhio ta concepita soltanto per il 40% degli irregolari nudo, ma che invece riguarda persone in car- stimati e cioè per quanti operano in agricoltura, ne ed ossa, poveri cristi pellegrini, spesso sen- nella pesca, nell’allevamento, nel lavoro dome- za speranza. Il contatto reale quotidiano con le stico e di assistenza familiare (In Campania cir- persone immigrate, e non solo, alla ricerca degli ca l’85% delle domande, 90% Castel Volturno) aiuti più disparati: beni di prima necessità, acco- – continua Erik – ma nemmeno questi immigra- glienza abitativa, aiuto sugli affitti, orientamen- ti riusciranno a legalizzarsi tutti, per un’autenti- to socio-legale, etc., etc., ci permette di immede- ca “trappola” inserita nel testo del Decreto. ■ simarsi e vivere le “storie” dei nostri fratelli più * Direttore Ufficio Migrantes Capua sfortunati: altro che invisibili! 1 8 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 PRIMO PIANO 1 Volontari inattesi Una ricerca nazionale sul volontariato nei migranti Paolo Lambruschi D a 25 anni è in atto nel Paese una rivolu- zione silenziosa che molti non vedono o fingono di non vedere. È la crescita del- la popolazione straniera, che è arrivata a copri- re il 10% della popolazione italiana e che si di- Gli autori hanno utilizzato 658 questionari e scosta dall’immaginario distorto dell’invasione più di 100 interviste, effettuate in 163 città ita- via mare. L’ultima prova dell’integrazione de- liane a immigrati volontari residenti stabilmen- gli stranieri in Italia è il volontariato degli im- te e provenienti da 80 Paesi. Le loro esperienze migrati. Una ricerca promossa dal Csvnet e re- sono avvenute in cinque grandi reti naziona- alizzata dal Centro studi Medì di Genova - gli li del non profit (Avis, Aido, Fai, Misericordie, autori sono il sociologo Maurizio Ambrosini, Touring Club) che li hanno coinvolti nelle loro docente della facoltà di Scienze politiche alla attività. Il 52% dei volontari immigrati è donna, Statale di Milano, da anni esperto di migrazioni il 42% ha un’età media tra 20 e 35 anni. Vivono e membro del Cnel, e Deborah Erminio (Uni- in Italia da circa 15 anni e il 4% è nato nel no- versità di Genova, Centro Medì) – punta i fari stro Paese. Il 42% è cittadino italiano, 6 su 10 la- sugli stranieri in Italia che svolgono attività soli- vorano, il 41% è laureato mentre i diplomati si dali per restituire quanto ricevuto nei confron- attestano al 36. Più della metà dei volontari di ti della comunità che li ha accolti. A impegnarsi origine straniera s’impegna in media da circa 6 in queste attività per il bene comune, sono so- anni. I più saltuari rappresentano un quarto cir- prattutto donne giovani e con un alto livello di ca del campione, con un’esperienza di volonta- istruzione. riato di circa 3–4 anni. Si tratta soprattutto di ca- Per la prima volta sta aumentando il numero salinghe oppure persone che lavorano in modo delle persone straniere regolarmente residenti occasionale o che hanno un impiego part–time. e impegnate a titolo gratuito nelle associazioni. L’associazione nella quale svolgere attività viene La ricerca, la prima a livello nazionale, sull’ar- trovata perlopiù con il passaparola, mentre nei gomento, è stata pubblicata prima dell’estate e campi di impegno al primo posto si collocano si intitola “Volontari inattesi. L’impegno sociale le attività culturali anche a sfondo sociale come delle persone di origine immigrata” (Erickson). la promozione del patrimonio, l’organizzazio- Attingendo alla rete dei Centri di servizio per il ne di mostre e visite guidate ma anche progetti volontariato e raccogliendo dati attraverso cen- educativi con bambini e ragazzi in doposcuola tinaia di questionari e interviste, ribalta l’imma- o sostegno scolastico. Seguono le iniziative ri- gine assistenziale dei migranti, visti solo come creative e di socializzazione – feste, eventi, sa- destinatari di accoglienza e aiuto. gre – insieme ai servizi di assistenza sociale negli 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 9 1
1 PRIMO PIANO 1 za. Le motivazioni? La causa per cui opera l’as- Mohammad e la sociazione, seguita dalla possibilità di svolgere “Biblioteca di pace” attività con gli amici, oltre alla possibilità di in- contrare altre persone. Ora è tempo di cambiare la narrazione per adeguarsi alla nuova realtà cre- Mohammad è ira- sciuta in silenzio. ■ niano, ha 58 anni e da 33 vive a Firenze insieme alla moglie e alla figlia di 28 Marie Claire anni. e “una mamma buona” Lavora in un alber- go da tanti anni, ma la sua vera passione è Una delle “volontarie sempre stata l’arte. Inoltre Mohammad si è inattese” è Marie Clai- sempre impegnato per il prossimo. In Iran re, ruandese. È arri- aiutava gli analfabeti a imparare a leggere vata in Italia nel 1994 e scrivere. A Firenze, 8 anni fa, è riuscito quando aveva 20 anni, a coronare un sogno entrando a far parte in fuga dal genocidio dell’associazione “Biblioteca di pace”, che dei Tutsi. Oggi è in- lo coinvolge in due progetti di inclusione fermiera nel reparto realizzati alle Gallerie degli Uffizi. oncologico del San “Sguardi dal mondo” e “Fabbriche di sto- Camillo a Roma, dove vive con il marito, rie”, che vogliono creare percorsi di inte- un medico italiano e i loro tre figli. In Italia grazione attraverso l’incontro fra cultu- si è laureata in scienze infermieristiche. re. Dodici immigrati, fra cui Mohammad, Per restare legata al suo passato, ha scelto hanno raccontato altrettanti capolavori di creare Umubyeyi mwiza (Um Onlus), che dell’arte custoditi negli Uffizi intrecciando in lingua kinyarwanda significa “una mam- il loro vissuto con la storia delle opere. ma buona”. È un’organizzazione umani- “Ognuno di noi ha cercato di raccontare taria fondata da migranti che non hanno ciò che vede nel quadro a partire dall’e- perso il contatto con il paese d’origine. Il sperienza personale – spiega Mohammad suo impegno è nato proprio dall’ascol- – per esempio ho scelto un dipinto capace, to, durante alcune visite in Ruanda, delle a mio avviso, di coniugare cultura occiden- storie di donne che all’inizio sembravano tale e orientale”. addormentate. “Poi pian piano hanno in- Il lavoro ha prodotto un archivio di podcast cominciato a raccontare. Mi ha toccato il online utilizzabile come “guida” durante cuore conoscere mamme come me che non la visita al museo. Ma non solo: “Per i pro- riescono a lavorare a causa della violenza getti agli Uffizi siamo stati seguiti da cura- subita e dei traumi conseguenti”. tori competenti – aggiunge – e vorremmo Marie Claire ha deciso di aiutarle a rendersi mettere a frutto questa esperienza diven- autonome attraverso il lavoro. Tutto è ini- tando guide del museo, a disposizione dei ziato sei anni fa con il progetto “Crescere nostri connazionali, di turisti e scuole”. dopo il trauma del genocidio” per la for- mazione di operatori socio–sanitari locali da parte di professionisti italiani. sportelli di accoglienza e ascolto, mensa sociale, Poi ha creato una cooperativa dove le don- distribuzione di vestiario o di pacchi alimentari. ne realizzano oggetti di artigianato ven- Sono molto coinvolti inoltre anche nella distri- duti in Italia per raccogliere fondi da distri- buzione di pasti e alimenti e nei centri di ascolto buire tra le artigiane. Con il progetto “Le nelle diocesi italiane. Donne di Gisagara”, infine, è stato avviato un allevamento di galline, grazie alla ma- L’impegno individuale – senza far parte di un nodopera locale che ha costruito pollai nei gruppo o associazione – riguarda un quarto dei cortili delle case in cui abitano le donne. volontari immigrati, stessa percentuale di chi “È importante far sapere che non si vie- sceglie di fare volontariato più strutturato. ne qui per rubare il lavoro o chiedere l’e- La metà non aveva mai fatto attività spontanee lemosina. Non ci sono soltanto le barche, e gratuite per la comunità nel proprio paese di c’è anche una storia prima. E c’è anche un dopo”. origine e in Italia ha fatto la sua prima esperien- 1 10 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 PRIMO PIANO 1 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 11 1
1 IMMIGRATI 1 Lampedusa e il “primo viaggio del Papa” Sette anni dopo ne parliamo con il parroco dell’Isola, don Carmelo La Magra Nicoletta Di Benedetto S ono passati sette anni dal viaggio di Papa retto, in quanto chiamato in Vaticano a con- Francesco a Lampedusa: era l’8 luglio del celebrare la Messa con il Pontefice, è stato don 2013. Il nuovo Pontefice scelse proprio l’I- Carmelo La Magra, parroco da quattro anni sola siciliana definita “Porta dell’Europa nel Me- dell’unica parrocchia di Lampedusa dedicata a diterraneo” per compiere il primo viaggio del San Gerlando. suo pontificato. A don Carmelo abbiamo chiesto cosa è cam- Un Papa così vicino agli ultimi, ai sofferenti, biato da quella visita… non poteva che recarsi nel luogo simbolo della “Purtroppo niente. Il gesto simbolico di veni- sofferenza, l’approdo per l’Europa di quanti cer- re in questa periferia che è Lampedusa, è stato cano, attraverso la pericolosa via del mare, di sfi- un chiaro monito del Papa, come è chiaro nei dare il proprio destino. suoi discorsi, che siamo ancora profondamente Ogni anno Papa Francesco ricorda quell’ap- indifferenti all’altro. Papa Francesco ha parlato puntamento. Lo scorso anno “testimone” di- della globalizzazione dell’indifferenza. Purtrop- 1 12 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 IMMIGRATI 1 po siamo globalizzati nelle cose sbagliate e ci ha invitato anche a piangere. Ma chi ha pianto per i tanti morti? La risposta è quasi retorica: non ha pianto nes- suno, non abbiamo pianto per tutte quelle per- sone morte in mare. E dopo la visita del Papa, anzi, forse le cose sono peggiorate, perché anche se tanti uomini e donne di buona volontà han- no accolto l’invito del Pontefice, purtroppo chi governa, chi decide le sorti anche di chi viaggia per mare, non ha colto l’invito a guardare prin- cipalmente ai più deboli, ad allontanare le chiu- sure e osservare solo gli interessi nazionali. Lei è siciliano, conosce bene la sua gente, un popolo aperto, sempre pronto ad accogliere. “Non abbiamo pianto per A Lampedusa la gente è ancora disposta a sop- tutte quelle persone morte portare un peso così gravoso? Non esisterebbe niente se non ci fosse stata la in mare. E dopo la visita del contaminazione di cui la Sicilia è stata protago- Papa, anzi, forse le cose sono nista. Premesso che credo non esista un luogo al mondo in cui le persone siano tutte buone e peggiorate, perché anche se accoglienti o tutte cattive, e Lampedusa non fa tanti uomini e donne di buona eccezione per questo, c’è certamente una parte bella della popolazione che esprime il suo es- volontà hanno accolto l’invito sere umano, il suo essere cristiano, il suo essere del Pontefice, purtroppo chi vicino alla gente che ha bisogno ancora oggi e governa, chi decide le sorti sempre. Allo stesso tempo devo anche dire che, eccetto in alcuni momenti particolarmente diffi- anche di chi viaggia per mare, cili, l’accoglienza non grava sostanzialmente sul- non ha colto l’invito a guardare le spalle della comunità o della gente, è più un atteggiamento che una vera forma di negazione. principalmente ai più deboli, Qui comunque si è abituati a vivere con la gente ad allontanare le chiusure e che sbarca. Gli stessi lampedusani sono una co- munità sbarcata sull’isola alla fine dell’Ottocen- osservare solo gli interessi to e tutta la storia di Lampedusa, anche nei seco- nazionali” li passati, è fatta di passaggi per il mare. Vivere a Lampedusa è una occasione particola- Purtroppo nei momenti difficili si cercano dei re di sperimentare l’incontro con l’altro? capri espiatori particolari. In questo momento Vivere qui io lo ritengo un privilegio per inizia- la paura è che i migranti possano portare il vi- re a vedere le cose da un’altra prospettiva e fare rus. Però non si ha paura dei turisti che vengono esperienze di prima mano. Però non è per tutti da tutte le parti d’Italia e anche da oltre confine. così, un po’ per paura, un po’ trasportati da altre Quindi non abbiamo paura dello straniero ma idee che non fanno parte della nostra cultura, abbiamo paura del povero. Perché se viene lo che è basata, ripeto, sull’accoglienza, o un po’ straniero ricco non ci preoccupiamo ma, anzi, presi come dalla recente paura del virus, a volte lo accogliamo con il tappeto rosso perché fa gi- tutto questo, se non guidato bene, può far uscire rare l’economia. Questo ci mette di fronte alle il peggio di una comunità o di alcune persone. nostre debolezze. 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 13 1
1 IMMIGRATI 1 munità lampedusana che siamo nel suo cuore. Il bellissimo crocifisso fatto con i remi che tro- neggia sopra l’altare della chiesa di San Gerlan- do era stato regalato al Pontefice da Raul Castro a Cuba e l’ha voluto donare alla nostra parroc- chia. Abbiamo anche un regalo ‘simbolico’ di Papa Bergoglio: un piccolo presepio ambienta- to su una barchetta con Maria, Gesù bambino e Giuseppe che salva un migrante che sta anne- gando. Questi piccoli e grandi doni sono il se- gno del pensiero che ha per Lampedusa, e la ri- conosce, come è riconosciuta in tutto il mondo, il simbolo anche di quello che accade nella logi- ca delle migrazioni. L’uomo ce l’ha nel sangue la voglia di muo- versi, di voler provare a cambiare il proprio destino. Lei sette anni fa non era a Lampedusa, quella Purtroppo sono passati secoli e ancora non riu- visita ancora la sente nei suoi parrocchiani? sciamo a comprendere come sia scritto nella na- Quella visita è ancora nella memoria di quelle tura dell’uomo il desiderio di muoversi. C’è un persone che io chiamo le persone di buona vo- bel passaggio nel messaggio per la 99ma Gior- lontà. E’ stata un grande momento ed è ancora nata dei Migranti di Papa Benedetto XVI, quan- viva nel cuore di chi ha dato il meglio, anche se do dice che la gente ha il diritto di muoversi sen- dobbiamo essere sinceri il Papa venne a Lam- za averne bisogno, non solo perché scappa da pedusa principalmente per visitare i migranti e guerre o da fame, ma per il solo fatto che abita solo in seconda istanza per visitare e ringrazia- la terra. E quindi dovrebbe poter decidere di an- re la comunità locale. Purtroppo in momenti dare a stabilire se stesso o con la propria fami- come gli ultimi mesi che abbiamo passato an- glia dove ci siano le condizioni migliori per po- che quella visita da alcuni viene un po’ conte- ter vivere. Questo purtroppo è un diritto di noi stata perché si pensa che il Papa abbia promos- del mondo occidentale, del mondo ricco che de- so una politica dell’accoglienza che alcuni non sideriamo conservare. Ma è un diritto che non vogliono. E non parlo solo di Lampedusa ma riconosciamo ai poveri del mondo, perché se ci in generale. Ma tanti si sono sentiti confortati fosse il diritto alla libera circolazione dei viag- da quella venuta, la gente semplice, la gente che gi sicuri non ci sarebbe immigrazione clandesti- nei momenti di difficoltà ha aperto le case, ha na, non ci sarebbero trafficanti, non ci sarebbero condiviso il cibo, i vestiti e quello che necessita- morti in mare. ■ va senza pensarci troppo sopra. Il popolo lam- pedusano sa che cosa significa vivere in mare, il pericolo del mare, e sente il bisogno di salvare. Quindi ha ben compreso il gesto del Pontefice. Il Papa è venuto per i migranti ma è venuto anche per dire “non siete soli”. Basti pensare al fatto che ogni anno il Papa ri- corda l’anniversario della sua venuta a Lampe- dusa. L’anno scorso sono stato invitato a con- celebrare la messa in San Pietro assieme a sua Santità. Oltre a ricordare sempre quel viaggio si nota anche dai doni che ha destinato alla co- 1 14 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 IMMIGRATI 1 Dio nel volto dei poveri e degli stranieri Papa Francesco invita a scoprire il volto del suo Figlio in tutti i fratelli e le sorelle costretti a fuggire dalla loro terra per tante ingiustizie da cui è ancora afflitto il nostro mondo Raffaele Iaria “L a Vergine Maria, Solacium migrantium, ci aiuti a scoprire il volto del suo Figlio in tutti i fratelli e le sorelle costretti a fug- gire dalla loro terra per tante ingiustizie da cui è ancora afflitto il nostro mondo”. Così ha prega- to papa Francesco al termine della liturgia, cele- brata nella cappella di Casa Santa Marta nel set- timo anniversario del suo viaggio apostolico a Lampedusa, l’8 luglio 2013, il primo del pontifi- cato di papa Bergoglio. Alla celebrazione il per- sonale della sezione rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. “Oggi – ha detto – ricorre il settimo anniversa- rio della mia visita a Lampedusa. Alla luce della Parola di Dio, vorrei ribadire quanto dicevo ai partecipanti al meeting ‘Liberi dalla paura’ (pro- mosso dalla Fondazione Migrantes, dalla Ca- ritas Italiana e dal Centro Astalli, ndr) nel feb- braio dello scorso anno: ‘L’incontro con l’altro poveri, degli ammalati, degli abbandonati e de- è anche incontro con Cristo. Ce l’ha detto Lui gli stranieri che Dio pone sul nostro cammino. stesso. È Lui che bussa alla nostra porta affama- E questo incontro diventa anche per noi tempo to, assetato, forestiero, nudo, malato, carcera- di grazia e di salvezza, investendoci della stessa to, chiedendo di essere incontrato e assistito’”. missione affidata agli Apostoli”. Per il papa l’incontro personale con Gesù Cri- Nella sua omelia il pontefice ha sottolineato sto è “possibile anche per noi, discepoli del ter- come la “cultura del benessere, che ci porta a zo millennio. Protesi alla ricerca del volto del pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle gri- Signore, lo possiamo riconoscere nel volto dei da degli altri, ci fa vivere bolle di sapone, che 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 15 1
1 IMMIGRATI 1 sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusio- sto succede con la Libia, voi non immaginate ne del futile, del provvisorio, che porta all’in- l’inferno che si vive là, in quei lager di detenzio- differenza verso gli altri, anzi porta alla globa- ne. Questa gente soltanto vive con la speranza di lizzazione dell’indifferenza”, ripetendo le stesse incrociare il mare”. ■ parole pronunciate nell’isola siciliana in quel primo viaggio del suo ministero petrino. “La ri- cerca del volto di Dio è garanzia del buon esito del nostro viaggio in questo mondo, che è un Tarquinio: esodo verso la vera Terra Promessa, la Patria ce- leste”, ha detto il papa aggiungendo che “il vol- il papa ci prende per to di Dio è la nostra meta ed è anche la nostra mano e ci accompagna stella polare, che ci permette di non perdere la via”. Il papa ha anche ricordato i campi di deten- Anche quest’anno Papa Bergoglio durante zione in Libia e gli abusi e violenze di cui sono la messa mattutina nella cappella di San- “vittime i migranti, ai viaggi della speranza, ai ta Marta ha voluto ricordare quel viaggio. salvataggi e ai respingimenti. Tutto quello che “Papà Francesco oggi ci ha di nuovo presi avete fatto… l’avete fatto a me”. E a braccio ha per mano e ci ha aiutato a tornare là, dove era stato pellegrino lui stesso sette anni fa, detto che quel giorno alcuni migranti gli hanno nel mare di Lampedusa, davanti alle nostre raccontato quello che vivevano, “quanto aveva- coste, in quel lembo d’acqua tra nord Afri- no sofferto per arrivare lì. C’erano degli inter- ca ed Europa”, ha detto il direttore di “Av- preti e uno raccontava cose terribili e l’interprete venire”, Marco Tarquinio. “Sette anni fa il sembrava tradurre bene, ma questo prima parla- Papa ci chiese di saper reagire alla globaliz- va lungo e invece la traduzione era troppo breve. zazione dell’indifferenza (…). Oggi ce l’ha chiesto con parole di preghiera, di benedi- Quando sono tornato a casa, nella reception c’e- zione con parole di denuncia e di conforto ra una signora, figlia di etiopi. Mi ha detto che a Maria, madre di misericordia e conforto quello che ha detto il traduttore non era che la di tutti quelli che sono in cammino sulla quarta parte delle sofferenze che hanno vissuto faccia della terra… loro. Mi hanno dato la versione distillata. Que- 1 16 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 IMMIGRATI 1 Chiese particolari e migrazioni Presentato il Direttorio per la Catechesi I l fenomeno migratorio è “un fenomeno mon- la violenza, la persecuzione, la violazione delle diale; interessa milioni di persone e di fami- libertà e della dignità della persona, l’impove- glie, coinvolte in migrazioni interne ai singoli rimento, i cambiamenti climatici e la mobilità paesi, in genere nella forma dell’inurbamento, dei lavoratori causata dalla globalizzazione. “In oppure nel passaggio, a volte pericoloso, a nuo- non pochi casi, il processo migratorio – si legge ve nazioni e continenti”. Lo si legge nel Diretto- nel Direttorio - comporta non solo gravi pro- rio per la Catechesi presentato nella Sala Stam- blemi umanitari, ma spesso anche l’abbandono pa della Santa Sede nel quale si sottolinea che della pratica religiosa e la crisi delle convinzioni tutte le Chiese particolari sono coinvolte nella di fede”. La Chiesa “accoglie i migranti e i profu- pastorale migratoria, “in quanto appartenenti a ghi, condividendo con loro il dono della fede”. paesi di origine, di transito o di destinazione dei La Chiesa è “coinvolta in strutture di solidarie- migranti”. Tra le cause delle migrazioni, spiega tà e accoglienza, e si preoccupa anche in que- il Direttorio, vanno ricordate i conflitti bellici, sti contesti di testimoniare il Vangelo”, sottoli- 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 17 1
1 IMMIGRATI 1 La Chiesa “accoglie i migranti e i profughi, condividendo con loro il dono della fede”. La Chiesa è “coinvolta in strutture di solidarietà e accoglienza, e si preoccupa anche in questi contesti di testimoniare il Vangelo nea il documento. La catechesi “con i migranti nel tempo della prima accoglienza ha il compi- to di sostenere la fiducia nella vicinanza e nella provvidenza del Padre, in modo che le angosce e le speranze di chi si mette in cammino siano illuminate dalla fede. Nella catechesi con le co- tradizione culturale e religiosa”. Per assicurare la munità di accoglienza si presti attenzione a moti- cura pastorale nell’ambito catechistico più cor- vare al dovere della solidarietà e a combattere i rispondente ai bisogni specifici dei migranti, pregiudizi negativi”. Il Direttorio evidenzia che spesso appartenenti alle diverse Chiese sui iuris può essere “fruttuoso far conoscere alla comu- con la loro propria tradizione teologica, liturgi- nità cattolica locale alcune forme caratteristiche ca e spirituale, sono “indispensabili il dialogo e della fede, della liturgia e della devozione dei la collaborazione più stretta possibile tra Chie- migranti, da cui può nascere un’esperienza della sa di provenienza e Chiesa di accoglienza. Que- cattolicità della Chiesa”. Laddove possibile, l’of- sta collaborazione permette di ricevere il mate- ferta di “una catechesi che tenga conto dei modi riale catechistico nella tradizione e nella lingua di comprendere e praticare la fede tipici dei pa- materna e aiuta nella preparazione di catechisti esi di origine costituisce un prezioso sostegno adeguati al compito di accompagnare i migranti alla vita cristiana dei migranti, soprattutto per nel cammino di fede” la prima generazione. Grande importanza rive- Anche agli emigrati va assicurata “la possibilità ste l’uso della lingua materna perché è la prima di mantenere la fede vissuta nel paese di origi- forma di espressione della propria identità. La ne”, con una catechesi che “va organizzata e ge- Chiesa ha per i migranti una pastorale specifi- stita in pieno accordo con il vescovo del luogo, ca, che tiene conto della loro tipicità culturale in modo che si sviluppi in armonia con il cam- e religiosa. Sarebbe ingiusto aggiungere ai tan- mino della Chiesa particolare e sappia coniuga- ti sradicamenti che essi hanno già vissuto, an- re rispetto dell’identità e impegno all’integrazio- che la perdita dei loro riti e della loro identi- ne”. Il Direttorio invita infine a pensare anche ad tà religiosa. Inoltre, i migranti cristiani vivendo una catechesi con “le persone marginali”, come la loro fede diventano annunciatori del Vange- “i profughi, i nomadi, i senza fissa dimora, i lo nei paesi d’accoglienza, arricchendo in que- malati cronici, i tossicodipendenti, i carcerati, le sto modo il tessuto spirituale della Chiesa loca- schiave della prostituzione”. ■ le e rafforzando la sua missione con la propria (Raffaele Iaria) 1 18 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 IMMIGRATI 1 Dall’abisso del Covid-19 alla rinascita della guarigione Storia di Jaime, di sua moglie Chiara e del ponte di solidarietà costruito tra Palermo e la Guinea Equatoriale Luca Insalaco J aime è un sopravvissuto. Il Covid-19 lo ha aggredito mentre si trovava in Guinea Equatoriale, la sua terra natia, e lo ha tra- scinato sull’orlo della morte. Dopo le ultime va- canze natalizie, Jaime era tornato in Africa per riabbracciare i propri familiari e tornare, dopo qualche mese, nella sua Palermo, la città che lo ha adottato e in cui ha visto crescere la sua fa- miglia. Già, la famiglia. Se Jaime è un sopravvissuto lo deve al buon Dio e alla donna che Lui gli ha messo accanto, Chia- ra. I due si sono conosciuti su un aereo e da allora non si sono più lasciati. Così, grazie a quel volo, la loro vita ha cambiato improvvisamente dire- zione. Chiara e Jaime si sono sposati e dal loro matrimonio è nato un ponte di solidarietà tra l’Italia e la Guinea, dove la coppia ha vissuto 10 anni, prima di fare ritorno a Palermo. Un rien- tro benedetto dalla nascita di Riccardo, un pic- colo portento. Lei infermiera, lui informatico, in questi anni si sono dati da fare per sostenere chi, nel paese africano, non ce la fa a soddisfare i propri bisogni essenziali. Aiutando, ad esem- pio, chi non riesce a pagare le spese per l’acqui- 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 19 1
1 IMMIGRATI 1 sto dei farmaci essenziali oppure i ragazzi che lia parte un aereo militare che atterra in Guinea, hanno difficoltà a fare fronte ai costi scolastici. preleva Jaime e lo riporta a Palermo. All’arrivo Poi quel viaggio in Africa e il dramma che piom- la moglie segue da dietro i vetri dell’hangar le ba sulla famiglia. La situazione sembra dispera- operazioni di trasbordo dal mezzo militare. La ta. Gli ospedali del piccolo paese africano non scena esprime tutta la gravità del caso. Il mari- sono attrezzati per fronteggiare il difficile qua- to non è cosciente. Chiara lo abbraccia con lo dro clinico dell’uomo, nel frattempo diventato sguardo e intanto prega che Dio possa svegliar- cittadino italiano. Sono gli stessi medici di Ma- lo. Jaime viene subito ricoverato presso il repar- labo a suggerire il trasferimento in Italia. Arriva to Covid-19 dell’Ospedale Cervello. In ospedale così la disponibilità di due ospedali, a Roma e a l’uomo risponde bene alle cure e i miglioramen- Palermo, per il ricovero. Tutti i voli, però, sono ti sono sensibili ogni giorno che passa. Chiara, sospesi a causa del lockdown. L’unica soluzione intanto, chiama ancora tutti a raccolta, stavolta è rappresentata dal noleggio di un’aeroambu- chiedendo preghiere per il suo Jesus. I soldi mi- lanza privata, che possa riportare Jaime in Italia racolosamente raccolti sono prontamente rim- in condizioni di sicurezza. Il costo del noleg- borsati. Chi vorrà potrà destinarli ad altro, scrive gio dell’aereo, tuttavia, è da fare tremare i polsi: la moglie all’esercito di benefattori miracolosa- 104mila euro. Chiara, in ogni caso, non si dà per mente accorsi al capezzale del marito. In que- vinta. Attiva una raccolta fondi online e attorno sto tempo di prova non sarà difficile individua- a loro si innesca un tam-tam che passa dai social re situazioni di disagio a cui dare ristoro. Nel e viene veicolata dal mondo cattolico, a comin- frattempo Jaime si dimostra forte e reattivo alle ciare dalle parrocchie. Il risultato è strabiliante. cure. Le sue condizioni migliorano a vista d’oc- In appena tre giorni la petizione, non solo rag- chio e, dopo appena due settimane, viene estu- giunge l’obiettivo, ma addirittura lo oltrepassa. bato e trasferito a Sciacca per la necessaria atti- Le condizioni di salute di Jesus, però, sono sem- vità di riabilitazione. Si ristabilisce a tempo di pre più gravi. Non c’è più tempo per attrezzare record e in breve torna a riabbracciare la moglie l’ambulanza privata. Chiara si appella con forza e il figlioletto. L’amore ha compiuto un miraco- allo Stato e le istituzioni rispondono. Dall’Ita- lo. Jaime è risuscitato. ■ 1 20 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 Il ruolo della Sicilia nell’accoglienza dei Msna Prima regione in fatto di strutture destinate all’accoglienza dei minori stranieri P ur a fronte di una sensibile diminuzione (Minori stranieri non accompagnati), con 1.164 delle presenze rispetto all’anno preceden- minori presenti, a fronte dei 6.054 minori soli te, nel 2019 la Sicilia si è confermata la re- registrati in Italia al 31 dicembre 2019 (il 19% gione più coinvolta nell’accoglienza dei MSNA del totale). Dai dati della Direzione Genera- 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 21 1
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 La Sicilia è terra di approdo e di transito per i migranti, ma raramente regione nella quale mettere radici. Forse perché la regione offre ancora scarse opportunità di integrazione, lasciando poco spazio a progetti per un insediamento duraturo le dell’immigrazione e delle politiche di inte- ro di ragazzi in possesso della cittadinanza tu- grazione si evince che, nella classifica dell’acco- nisina. Ragazzi, questi, che spesso hanno fatto glienza, l’Isola è seguita da Lombardia (13%) e perdere le proprie tracce dopo essere stati inseri- da Friuli Venezia Giulia (11%). ti nel sistema di accoglienza, magari per prose- La Sicilia è anche la prima regione in fatto di guire il loro viaggio in altri paesi europei, vera strutture destinate all’accoglienza dei minori, meta del loro progetto migratorio. con 225 centri attivi, pari al 21% delle strutture Colpisce, nel quadro statistico del 2019, il dato censite nel SIM (il Sistema informativo naziona- relativo alla richiesta e al rilascio di pareri per la le dei Msna, istituito presso il Ministero del la- conversione del permesso di soggiorno al com- voro e delle Politiche sociali) presenti in tutto il pimento della maggiore età. Nonostante la Si- territorio nazionale. cilia sia, come detto, la regione con il maggiore Si tratta, in prevalenza, di ragazzi di sesso ma- numero di Msna transitati dal proprio territorio schile e di età compresa tra i 16 e i 17 anni, i e accolti nelle proprie strutture, il numero dei quali rappresentano oltre i 2/3 dei Msna accol- pareri emessi ai sensi dell’art. 32, comma 1-bis, ti. In Sicilia hanno trovato riparo in prevalenza del D. Lgs. n. 286/1998 è alquanto esiguo, specie i minori provenienti dal Bangladesh e da alcuni se paragonati ad altre regioni del Centro-Nord. paesi africani, come Costa d’Avorio, Guinea, Eri- In questa graduatoria l’Isola occupa così l’undi- trea, Mali, Gambia, Senegal, Nigeria, Somalia e cesimo posto tra le regioni italiane, con appena Tunisia. 41 pareri emessi, pari al 2% del totale registrato. Come sono arrivati in Sicilia? Per evidenti ragio- Il dato conferma che la Sicilia è terra di approdo ni geografiche, il canale di arrivo rimane quel- e di transito, ma raramente regione nella quale lo via mare. Un dato in controtendenza rispet- mettere radici. Forse perché la regione offre an- to a quello nazionale, dove la quota di minori cora scarse opportunità di integrazione, lascian- arrivati in seguito a “eventi di sbarco” è mino- do poco spazio a progetti per un insediamento ritaria, con appena il 24% del totale dei giovani duraturo. Sarà per questo, forse, che la Sicilia è rintracciati sul suolo nazionale. Il territorio sici- la anche regione con la più alta incidenza di al- liano, invece, è stato il primo approdo in Italia lontanamenti di Msna: ben il 37% delle segna- per l’87% dei minori arrivati solcando il mare. lazioni (2.676) fatte dalle autorità competen- Puglia e Calabria seguono distanziate, rispetti- ti alla Direzione Generale dell’immigrazione e vamente con il 6% e il 5% dei Msna arrivati con delle politiche di integrazione del Ministero del un’imbarcazione. È elevato tra gli arrivi il nume- lavoro e delle Politiche sociali. ■ (Luca Insalaco) 1 22 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 Konate, la mia fuga per la vittoria “Salvato dal pallone e dal Perugia” Emanuele Lombardini D all’inferno al sogno, tutto in una volta. zo che sino a tre anni fa non aveva mai gioca- Amara Konate, centrocampista del Peru- to a calcio, nemmeno da dilettante. Del resto al gia, ha solo 21 anni ma la sua vita è già suo paese, la Guinea, c’era poco da far rotolare il un concentrato di emozioni. Serse Cosmi, tor- pallone: Alpha Condè ha ben presto trasforma- nato sulla panchina della squadra della sua cit- to la sua presidenza, conquistata con le prime tà, l’ha visto in allenamento e gli ha dato fidu- elezioni libere dopo 50 anni, in un altro regime cia sin da subito: prima in coppa Italia a Napoli, ed il paese, ancor più impoverito e svuotato è di poi in campionato, dove prima dello stop per nuovo scivolato in quella guerra civile che pen- l’emergenza Coronavirus, gli aveva affidato le sava di essersi lasciato alle spalle: «Non c’era al- chiavi della mediana. Niente male per un ragaz- tro modo che andarsene – racconta ai cronisti 9 settembre 2020 1 migrantiPRESS 1 23 1
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 Konate, in questi giorni in isolamento a Perugia di partita: «Ricordo ancora l’esordio al Curi (lo – sono fuggito dagli scontri etnici del mio paese ha lanciato Oddo, facendolo entrare nel finale e sono salito su un barcone. contro il Pescara), è stato bellissimo – raccon- Dalla Libia sono sbarcato a Catania e poi sono ta – con tutta quella gente sugli spalti a seguir- stato trasferito in un centro d’accoglienza a Cas- mi. La cosa che mi colpisce di più? I bambini sino. Il mio pensiero va spesso ai compagni che che mi riconoscono e mi chiedono l’autografo o hanno affrontato con me quel viaggio bruttissi- una foto». Quando sulla panchina biancorossa mo. Loro non hanno avuto la mia fortuna, Dio arriva Cosmi, se ne innamora e oggi è un pun- mi ha aiutato ed io lo ringrazio ogni giorno, è to fermo del suo centrocampo (4 gare con lui, stato un miracolo». più quella in Coppa Italia a Napoli). Quando La sua fortuna si chiama Antonio Altrui, il suo gli chiedi i modelli dice: «Mi piacciono Pjanic, attuale agente: è lui ad averlo scoperto. «In Gui- Pirlo e Casemiro, ma ho visto tanti video del Pe- nea giocavo soltanto per rugia e sono rimasto col- strada, non avevo mai pito da Grosso e Allegri. pensato di fare il calcia- Cosmi? Un grande alle- tore, io volevo diventare natore, penso che con un commerciante, come lui potrò crescere tanto, mio padre. Antonio mi quando sbaglio mi dice ha visto giocare durante di stare tranquillo e mi una partita con i ragazzi spiega gli errori che poi ospiti del centro. Mi ha cerco di correggere». avvicinato e mi ha detto Come tutti i calciatori, se avevo voglia di prova- il lockdown lo costringe re a fare il calciatore. Mi ad allenarsi in casa, col sono allenato col Cassi- programma personaliz- no per un po’ di tempo, zato fornito ai giocato- poi ho fatto il provino ri dal preparatore atleti- col Perugia. Ho convinto co. Per tutto il resto, c’è il dg Goretti e il ds Piz- ovviamente il telefono: zimenti e li ringrazierò «Sento ogni giorno la sempre».Konate si alle- mia famiglia in Guinea, na sei mesi con la Prima- mi manca molto – spie- vera, in attesa di rego- ga – sono preoccupato larizzare la posizione e per loro perché lì il Co- nell’estate 2018 Nesta se ronavirus non è ancora lo porta in ritiro, quindi arrivato del tutto e con gioca il Viareggio: «Poi la povertà che c’è nel pa- ho chiesto alla società di mandarmi in presti- ese può essere molto più pericoloso. Dico loro to per maturare». Va al Rieti, in Lega Pro, dove di prendere precauzioni ed indossare sempre le gioca 16 partite, poi torna, stavolta per restare, mascherine». Il suo futuro, invece, è in bianco- aiutato ad integrarsi anche dall’amicizia nata col rosso fino al 2022, col primo obiettivo che è già connazionale Kouan. Fa la spola con la Primave- davanti alla finestra di casa: «Se dovessimo ripar- ra, dove si mette in luce e il predecessore di Co- tire, vorrei dare una mano alla squadra per por- smi, Massimo Oddo, gli concede due scampoli tarla ai playoff». ■ 1 24 1 migrantiPRESS 1 9 settembre 2020
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