GLI ESTE DOPO GLI ESTE - A MODENA E SASSUOLO NEI LUOGHI DEL POTERE ESTENSE a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani - Bel composto

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GLI ESTE
DOPO GLI ESTE
a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani

      A MODENA
      E SASSUOLO
    NEI LUOGHI DEL
    POTERE ESTENSE
Sommario

       Luoghi

           Piante
 4         Modena nel Seicento
 6         Modena tra Settecento e Ottocento
 7         Modena oggi

 8         Palazzo ducale, Modena

20         Collegio San Carlo, Modena

24         Palazzo ducale, Sassuolo

38     Cronologia del ducato estense

42     Albero genealogico degli Este

46     Ascolti musicali

50     Bibliografia essenziale

Gli itinerari culturali di Bel composto: storia, arte, musica
          fascicolo n. 2/2019 | sabato 6 aprile 2019
           a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani
Modena nel Seicento

                                               Palazzo ducale

                          Collegio San Carlo

4                                                               5
Modena tra Settecento e Ottocento   Modena oggi

                                                                       Palazzo ducale

                                                      Collegio San Carlo

6                                                                                       7
cazione delle terre ferraresi da parte di Clemen-   ultimata (lato destro e torrione centrale comple-
                                                                                                                  te VIII. Ferrara faceva parte dei territori dello   tati, lato sinistro al secondo piano), il grande sca-
                                                                                                                  Stato pontificio mentre il ducato di Modena e       lone e il loggiato sui lati sud e ovest del cortile.
                                                                                                                  Reggio era feudo di in-                                                        Con i duchi Rinaldo I,
                                                                                                                  vestitura imperiale.                                                           Francesco III ed Ercole
                                                                                                                  La ricca e numerosa                                                            III, la costruzione non
                                                                                                                  corte potè a stento in-                                                        progredì molto se si ec-
                                                                                                                  sediarsi in città: oltre al                                                    cettua il completamento
                                                                                                                  castello, furono occupati                                                      della facciata sinistra; si
                                                                                                                  due palazzi di famiglie                                                        deve invece a France-
                                                                                                                  nobili modenesi, due                                                           sco IV e Francesco V
                                                                                                                  interi conventi, per cui                                                       (prima metà dell'Ot-
                                                                                                                  fu indispensabile met-                                                         tocento) il completa-
                                                                                                                  ter subito mano a lavori                                                       mento del lato orientale
                                                                                                                  di adeguamento e am-                                                           (fronte prospiciente i
                                                                                                                  pliamento del castello.        1                                               giardini ducali) e dei
                                                                                                                  Nonostante le modifiche                                                        due lati mancanti del
                                                                                                                  in esecuzione, France-                                                         loggiato.
                                                                                                                  sco I – duca nel 1629                                                          I piani alti dell’ala nord
                                                                                                                  – concepì e volle ferma-                                                       occidentale vennero poi
                                                                                                                  mente un «palagio novo                                                         ultimati solo nel 1941 e,
                                                                                                                  et grande» adeguato                                                            bombardati nel 1944,
                                                                                                                  all’importanza del ca-                                                         vennero ricostruiti su-
                                                                                                                  sato. Dopo le mediocri                                                         bito finita la guerra.
                                                                                                                  proposte degli architetti                                                      Dopo vari lavori di ade-
                                                                                                                  di corte, l’incarico venne                                                     guamento e consistenti
    Palazzo ducale                                                                               Modena           assegnato a Bartolo-                                                           restauri strutturali du-
                                                                                                                  meo Avanzini.                                                                  rati dodici anni, il pa-
                     SCHEDA RIASSUNTIVA                      controllo della via d’acqua navigabile fino al Po    L’architetto, cresciuto                                                        lazzo è stato oggetto di
                                                             e a Ferrara, la disponibilità di spazio e di ter-    alla scuola del Vignola                                                        completa ripulitura e ri-
                             DATA                            reno non paludoso, nonchè l’ingresso da una          e collaboratore del Ber-                                                       tinteggiatura nei colori
                            dal 1634                                                                              nini, ne propose alcuni                                                        originari.
                                                             delle porte principali della città, porta Albare-
                                                             to. Attraverso vicende di distruzioni, incendi e     disegni secondo i canoni
                       ARCHITETTURA
                   Bartolomeo Avanzini                       rifacimenti, nel Cinquecento il castello si pre-     dell’epoca, interamen-                                                        Facciata
                   (Roma, 1608-Modena, 1658)                 sentava con una pianta pressappoco rettango-         te giocati sul grandioso                                                      La facciata si impone
                                                             lare, con il lato lungo in direzione nord-sud, era   effetto scenico della fac-                                                    per la sua qualità com-
                         INTERNI                             interamente circondato da un fosso alimentato        ciata principale rivolta                                                      positiva, merito delle
            DECORAZIONI PITTORICHE E IN STUCCO               dai canali; era costruito su due piani con am-       a sud, verso la piazza di                                                     soluzioni di studiato
                  Francesco Stringa                                                                               città, e dell’ampio cortile                                                   equilibrio dimensionale
                       (Modena, 1635-1709)                   pio sottotetto; aveva due ponti levatoi difesi da
                       Antonio Traeri                        rivellini e due torri: una all’angolo nord-est e     nord aperto sul paesag-                                                       e di ornato. Pregevole
          (detto il Cestellino. Modena, notizie 1694-1730)   l’altra a sud-est.                                   gio agreste e fluviale. Nel                                                   il torrione centrale per
              Marco Antonio Franceschini                     Il castello fu saltuaria dimora della famiglia       1634 iniziarono i la-                                                         l’elegante balconata e il
                       (Bologna, 1648-1729)                                                                                                      2
                                                             d’Este, residenza del governatore, del capitano      vori con il tombamento                                                        colonnato che la sostie-
                         Luigi Quaini
                  (Ravenna, 1643-Bologna, 1717)              di piazza e di ospiti di riguardo in transito per    dei canali e la costru-                                                       ne. Nelle nicchie ai lati
                       Enrico Haffner                        Modena per cui se ne deduce che l’edificio cin-      zione delle fondamenta                                                        dell’ingresso due statue,
                       (Bologna, 1640-1702)                  quecentesco dovesse avere già perduto da mol-        della grandiosa facciata.                                                     Ercole e il console
                                                             to tempo la rusticità del maniero medioevale         La costruzione dovette                                                        Emilio Lepido (1),
    Fu il marchese Obizzo II d’Este, primo signo-            per adeguarsi piuttosto alle esigenze della resi-    necessariamente pro-                                                          realizzate dallo sculto-
    re di Modena, a volere nel 1291 la costruzione           denza patrizia. La vita tranquilla del castello di   cedere senza interferire                                                      re reggiano Prospero
    di un castello nella parte nord est della città, a       provincia si fece turbolenta nel 1598, quando        con l’utilizzo del vecchio                                                    Sogari detto il Clemen-
    ridosso dell’antica cinta muraria e in prossimi-         la capitale estense dovette spostarsi in fretta      castello e, tra difficoltà                                                    te (Reggio Emilia, 1516-1584),
    tà della confluenza dei tre principali collettori        e furia da Ferrara a Modena. All’origine del         economiche e ripensa-                                                         tra il 1565 e il 1568,
    urbani nel canale Naviglio, già attrezzato con           trasferimento fu la morte di Alfonso II – privo      menti progettuali, giun-                                                      conservate inizialmente
    banchine e pontili. La scelta del luogo era ri-          di discendenza diretta – e la nomina a duca di       se alla fine del Settecen-                                                    nel palazzo Scaruffi di
    spondente a requisiti importanti fra i quali: il         suo cugino Cesare, con la conseguente rivendi-       to con la facciata quasi       3                                              Reggio per essere poi
8                                                                                                                                                                                                                                9
donate nel 1724 al duca Rinaldo I dalla contes-          1687 e il 1690, le restanti sei sono di epoca          tre l’armeria fu portata in Austria; le collezioni   APPARTAMENTO DEI PRINCIPI
     sa Prati Scaruffi. I preziosi bronzi che decora-         romana e provengono dalla famosa Villa d’E-            vennero poi donate da Francesco V alla città di      E CAPPELLA DUCALE
     vano il portone andarono dispersi durante le             ste di Tivoli. La scultura di maggior pregio è         Modena nel 1868 e dal 1880 esposte al pubbli-        ARCHIVIO, BIBLIOTECA E PINACOTECA
     vicende che portarono al governo provvisorio             senz’altro Minerva che, durante l’occupazione          co nel Palazzo dei Musei. Anche l’arredo otto-       (oggi biblioteca)
     nel 1796 e rimasero solo i due mascheroni, che           francese del 1796, venne trasportata in piazza         centesco rimase quasi interamente nel palazzo        È sistemata al piano nobile del palazzo, con
     ora reggono la catena di fronte all’ingresso. Le         Grande per rappresentarvi «la libertà» e subì          ma dovette esser conservato in depositi a causa      ingresso principale posto a destra dello scalo-
     statue della balconata alla sommità del-                 alcuni gravi danneggiamenti.                           della necessità di adeguare gli spazi ai nuovi       ne d'onore. Anticamente questi ambienti svol-
     la facciata del palazzo rappresentano, sul lato          Dallo scalone si accede al bellissimo loggiato         utilizzi: prefettura, tri-                                                 sero diverse funzioni:
     destro, Ercole, Giunone, Pallade e Mer-                  ,da cui si può apprezzare completamente l’ar-          bunale, accademia mi-                                                      da appartamento dei
     curio, realizzate verso la fine del Seicento,            moniosità e l’ariosità che ne caratterizzano           litare. L’appartamento                                                     principi, con cappella
     mentre sul lato sinistro si ammirano le statue di        l’insieme compositivo. Le statue disposte nelle        privato, invece, fu man-                                                   ducale e accesso sopra-
     Vulcano, Cerere, Bacco e Venere realizzate               nicchie sono opere in legno e stucco.                  tenuto integro e funzio-                                                   elevato alla prospicente
     dal modenese Giuseppe Graziosi (Savignano sul                                                                   nale per poter essere a                                                    chiesa di s. Domenico,
     Panaro, 1879-Firenze, 1942) in sostituzione delle pre-   Suddivisione degli interni                             disposizione della fami-                                                   ad uffici dell'archivio, a
     esistenti in legno, molto deteriorate. Coronano          L’utilizzo degli spazi interni del palazzo mutò        glia reale e dei principi                                                  biblioteca e pinacoteca.
     il torrione centrale Marte, la Virtù, la For-            più volte funzione a seconda delle esigenze di         di Savoia.                                                                 La biblioteca oggi racco-
     tezza e il Tempo, mentre sul lato nord sono              corte o delle necessità del governo. Prevalen-         La creazione dei nuovi                                                     glie circa quarantacin-
     rappresentati Giove e Nettuno.                           temente, però, al piano rialzato vi furono,            ministeri di Roma capi-      3                                             quemila volumi fra cui
                                                              nel lato destro rispetto all’ingresso, gli alloggi     tale impose comunque                                                       alcune preziose opere
     Atrio e cortile grande                                   delle guardie; nel lato sinistro le magistrature,      l’utilizzo della quasi                                                     del Cinquecento ed è
     (oggi cortile d'onore)                                   la zecca e gli archivi; l’area del vecchio castello    totalità degli arredi,                                                     importante punto di ri-
     L'atrio d'ingresso al palazzo ducale è stato adi-        fu destinata a scuderie, rimesse, cucine e ser-        compresi quelli dell’ap-                                                   ferimento per gli allievi
     bito a sacrario dell’Accademia Militare di Mo-           vizi. Al piano nobile si trovavano, e tutt’ora         partamento privato, dei                                                    e i superiori dell'Acca-
     dena (2). Dall’ingresso si accede al vasto cortile       si trovano, prospicenti alla facciata principale,      quali, a ricordo dell’an-                                                  demia Militare.
     d’onore (già cortile grande) (3), attraverso una         gli ambienti di rappresentanza; negli spazi del        tica mobilia, oggi resta
     cancellata disegnata da Arturo Prati nel                 vecchio castello e nella zona degli ampliamenti        solo il tavolo ovale della
     terzo decennio del Novecento; le lapidi                  a nord est, le numerose stanze destinate agli ap-      sala Colleoni.                                                              APPARTAMENTO
     poste alle pareti indicano i nomi degli ex allievi       partamenti ducali.                                     I quadri che oggi si                                                        PRIVATO DEI DUCHI
     caduti in tutte le guerre e dei «caduti nell’adem-       Le collezioni d’arte, di libri, di armi e le mirabi-   ammirano nel palaz-                                                         (oggi Museo Storico)
     pimento del dovere in tempo di pace».                    lia raccolte dai duchi d’Este godettero sempre         zo sono di proprietà                                                        Il Museo Storico fu
     Sull’arcata spicca il motto della Regia accade-          di risonanza internazionale per quantità e pre-        dell’Accademia Militare                                                     inaugurato il 4 giugno
     mia di fanteria e cavalleria «preparo alle glorie        ziosità. Basti nominare il medagliere, costituito      e della Soprintendenza                                                      1905 (4) con lo scopo
     d’Italia i nuovi eroi».                                  da circa trentaseimila pezzi fra monete, meda-         per il Patrimonio Stori-                                                    di mantenere vivo il
                                                              glie e punzoni; l'armeria, oltre tremila oggetti       co, Artistico ed Etnoan-                                                    ricordo degli ex allievi
     Parlatorio                                               tra armi bianche e da fuoco; la biblioteca con         tropologico di Modena                                                       caduti per la patria, cu-
     Entrando nel parlatorio si possono ammirare i            più di centomila volumi; la pinacoteca, ricca          e Reggio Emilia; in anni                                                    stodire i cimeli raccolti
     seguenti dipinti a partire da destra:                    di dipinti realizzati dai più celebri pittori tra      recenti essi sono stati                                                     sui campi di battaglia e
     • Carlo Antonio Goldoni (Livorno, 1822-Modena, 1874)     Cinquecento e Settecento. Purtroppo il disse-          selezionati e riposizio-                                                    conservare oggetti do-
       Nicolò II D’Este;                                      sto finanziario costrinse il duca Francesco III a      nati in base a precisi re-                                                  nati da ex allievi e dalle
     • Jean Boulanger (Troyes, 1606-Modena, 1660)             privarsi dei cento quadri più preziosi della rac-      quisiti storici e ai carat-                                                 loro famiglie, da illustri
       Le nozze di Cana (copia dal Veronese);                 colta, che dovettero essere ceduti nel 1746 al re      teri militari dell’istituto.                                                ospiti e da amici dell'i-
     • Angelo Mignoni (Modena, 1841-1858)                     Augusto III di Polonia, re di Polonia ed Elettore      Gli autori più ricorrenti                                                   stituto. Fin dalle origini
       Azzo d’Este;                                           di Sassonia con il nome di Federico Augusto            sono ritrattisti dell'Ot-                                                   il museo ha trovato de-
     • Giuseppe Zattera (Legnago, 1826-Modena, 1891)          II, nella dieta per la nomina degli imperatori         tocento, quasi sempre                                                       gna sistemazione negli
       Azzo VII;                                              del Sacro Romano Impero. Questa collezione,            insegnanti presso l’Ac-                                                     ambienti di rappresen-
     • Carlo Antonio Goldoni                                  tranne qualche opera, è tutt’ora conservata a          cademia atestina di                                                         tanza dell'Appartamen-
       Obizzo II.                                             Dresda. Con la vittoriosa campagna napoleoni-          belle arti di Modena e                                                      to privato dei duchi e,
                                                              ca del 1796 e l’insediamento del governo cispa-        incaricati di eseguire i                                                    nonostante abbia subi-
     Scala regia (oggi scalone d'onore) (3)                   dano nel palazzo, vennero asportati, trafugati o       ritratti di famiglia oltre                                                  to danni e dispersioni
     Percorrendo il porticato si raggiunge lo scalone         venduti all’asta buona parte degli arredi e delle      che dipingere gli avi di                                                    delle raccolte durante il
     d’onore (già scala regia), che si presenta aereo e       collezioni che poi, e solo in parte, poterono es-      casa d’Este con opere di                                                    secondo conflitto mon-
     luminoso grazie al prospiciente e proporzionato          sere recuperati con la restaurazione.                  fantasia.                                                                   diale, è stato ricostruito,
     cortile; lungo le rampe sono disposte in nicchia         Alla definitiva partenza di Francesco V nel                                                                                        ampliato e ristrutturato
     le statue della Prudenza e dell’Abbondanza               1859, restarono nel palazzo il medagliere, la pi-                                                                                  dal 1988 sino all'attuale
     del carrarese Andrea Baratta, realizzate tra il          nacoteca e la biblioteca quasi al completo, men-                                     4                                             sistemazione.
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In età estense l'appartamento fu ricavato am-        ri dal 1848 ai tempi nostri, mentre la seconda          che e da fuoco dell'Accademia Militare. Degni         Il «cavallino rampante» disegnato sulla fusolie-
     pliando e modificando integralmente il piano         evidenza il contributo dato alla vita del paese         di nota uno stereoscopio da tavolo, la mitraglia      ra del suo aereo stava a ricordare il suo vecchio
     nobile del vecchio castello solo dopo la realiz-     dai frequentatori delle Accademie di Modena e           FIAT-Revelli mod. 1915 nonché la bandiera au-         reggimento di appartenenza, il Piemonte Reale.
     zazione della facciata principale del palazzo        Torino indicandone i nomi più illustri. Lungo           stro-ungarica – in alto sulla parete a sinistra       Nella stanza sono esposti parti di aerei italiani e
     – in cui venne trasferita temporaneamente la         il percorso sono esposti i gagliardetti dei corsi       dell'ingresso – che sventolava sul semaforo ma-       austriaci e due mitragliatrici aeronautiche pre-
     residenza privata – e l'intervento ebbe lo scopo     accademici succedutisi dal 1968.                        rittimo dell'isolotto di Lussinpiccolo, catturata     levate da aerei catturati; nelle vetrine sono in
     principale di riallineare le pareti portanti e di-                                                           nel novembre 1918.                                    mostra alcuni cimeli e una collezione di modelli
     visorie del castello, nonché di inserirvi organi-    7. Sala delle Guardie nobili                                                                                  di aerei di varie epoche e nazionalità donati dal-
     camente scale nobili e di servizio. Gli ambienti,    (oggi Sala delle Accademie)                             9. Seconda sala da ballo                              la vedova Spaggiari.
     così ampliati e riccamente decorati, tornarono       Un tempo Sala delle Guardie nobili, serviva             (oggi Sala didattica)
     alla originaria destinazione di appartamenti du-     come anticamera alla attigua Sala delle Udien-          Seconda sala da ballo degli appartamenti du-          12. Gabinetto dei Ritratti,
     cali verso l'inizio del Settecento, comprendendo     ze private. Degno di nota, per la ricchezza de-         cali. Questo spazio era destinato alle prove di       Sala dei Camerieri, Sala degli Staffieri
     alcune sale di rappresentanza che tutt'oggi affa-    corativa, è il soffitto in legno a cassettoni           danze e spettacoli nonché all'insegnamento            (oggi Sala delle Uniformi)
     scinano per la magnificenza dei soffitti a casset-   con stucchi dorati e argentati, realizzato su           della musica; due divisorie non più esistenti pe-     L'ampio salone è stato ottenuto eliminando le
     toni in legno, stucchi e specchi.                    ampia cornice e secondo i dettami dell'arte ba-         rimetravano piccoli ambienti destinati proba-         tramezzature che riempivano lo spazio in tre
                                                          rocca. L'esecuzione si deve a maestranze car-           bilmente a spogliatoio-guardaroba e a deposito        ambienti distinti: Sala degli Staffieri, Sala dei
     6. Saletta dei Trabanti                              pigiane nella seconda metà del Seicento.                di strumenti e musiche; un opportuno ingresso         Camerieri e Gabinetto dei Ritratti.
     (oggi Galleria della Memoria)                        Alle pareti della sala sono esposte le riprodu-         indipendente evitava il passaggio di musici e         I manichini disposti al centro della sala mo-
     L'ambiente svolgeva fun-                                                      zioni delle bandiere del       figuranti attraverso le sale di rappresentanza.       strano l'evoluzione delle uniformi storiche delle
     zione di posto di guardia                                                     Ducato di Savoia, della        L'ambiente ospita modellini, armi didattiche,         scuole e delle accademie militari, dalla fon-
     dei «reali trabanti» (dal                                                     Repubblica Cispadana,          plastici per lo studio dei manufatti e delle opere    dazione a quella attualmente in uso dal 1956.
     boemo draban inteso                                                           del Ducato di Mode-            sul campo di battaglia.                               Nelle vetrine possono ammirarsi copricapi,
     come fante d'ordinan-                                                         na, del Regno d'Italia                                                               elmetti e cimeli appartenuti a ex allievi. Nella
     za o attendente), corpo                                                       e della Repubblica Ita-        10. Galleria dei Busti                                parete a sinistra dell'uscita, alcune uniformi da
     nato nel 1824 e costitu-                                                      liana, nonché i ritratti       (oggi Galleria dello Stringa)                         sera mod. '34, tra cui quella appartenuta al ge-
     ito da speciali guardie                                                       delle personalità che          L'ambiente prende il nome dal pittore modene-         nerale d'armata Federico Baistrocchi, senatore
     di palazzo reclutate tra                                                      maggiormente hanno             se Francesco Stringa, importante presenza             del Regno e ministro della guerra. Alle pareti,
     i giovani delle famiglie                                                      inciso nell'evoluzione         artistica a corte e operante nel palazzo nella        medaglieri e raccolte di fregi e mostreggiature,
     residenti nel ducato e                                                        normativa e istituziona-       seconda metà del Seicento, il quale affrescò il       mentre nelle bacheche sono in mostra collezio-
     particolarmente distinti-                                                     le delle accademie mili-       soffitto con una Apoteosi dei beati di casa           ni di medaglie e distintivi dei vari reparti dell'e-
     si nella difesa delle pro-                                                    tari italiane. Le vetrine      d'Este (5). Sul lato sinistro una raccolta di bu-     sercito. Interessanti le collezioni di stellette e di
     prietà di casa d'Este.                                                        disposte lungo le pareti       sti, alcuni dei quali appartenuti alla collezione     bottoni da divisa donate dal capitano di vascello
     Sulle pareti vi sono                                                          contengono i decreti, i        estense e, con buona probabilità, fin dalle ori-      Carlo Sabatini.
     quattro lapidi: la prima                                                      documenti, le fotografie       gini sistemati proprio in questa galleria; più in
     a destra ricorda che il                                                       e i cimeli relativi alla se-   alto una Annunciazione di anonimo del Cin-            13. Gabinetto di lavoro di Francesco IV
     museo è dedicato agli                                                         colare storia degli isti-      quecento. Sulla parete destra, una serie di vetri-    (oggi prima Sala coloniale)
     ufficiali ex allievi cadu-                                                    tuti, la quale risale alla     ne ospitano una collezione di soldatini donata        Antico gabinetto di lavoro del duca Francesco
     ti per la patria e la se-                                                     fondazione della Reale         dalla vedova Spaggiari, mentre in fondo alla          IV. La stanza, insieme alla seguente, è destinata
     conda riporta le parole                                                       Accademia         Sabauda      galleria si può ammirare una copia de La Notte        alla memoria delle guerre d'Africa. Sono in mo-
     scritte dal drammatur-                                                        voluta dalla duchessa          del Correggio, realizzata dal pittore Giuseppe        stra due uniformi da ufficiale indossate durante
     go modenese Domenico                                                          Maria Giovanna Batti-          Nogari (Venezia 1699-1763).                           la guerra italo-turca (Libia 1911-1912) e la mon-
     Tumiati in occasione                                                          sta di Savoia Nemours                                                                tura di un Ascari, quale omaggio alla fedeltà e
     del cinquantenario del-    5                                                  nel 1667. Al centro della      11. Terrazza                                          al coraggio delle nostre truppe coloniali. Alle
     la scuola militare, di                                                        sala sono esposte pisto-       (oggi Sala dei Cavalieri dell'aria)                   pareti il ritratto in uniforme coloniale del capi-
     cui generazioni di allie-                                                     le ad avancarica facenti       Si tratta di una antica terrazza che venne chiusa     tano fanteria alpini Luigi Canovetti (medaglia
     vi ricordano le parole                                                        parte della collezione         da vetrate subito dopo il secondo conflitto mon-      d'argento al valore militare, caduto all'Amba
     conclusive       «divorare                                                    d'armi dell'istituto.          diale e ora è dedicata agli aviatori della grande     Alagi in Etiopia il 15 dicembre 1895), oltre ad
     le lacrime in silenzio,                                                                                      guerra ex allievi dell'Accademia. L'Aeronautica       alcune fasce distintive dei reparti coloniali e ad
     donare sangue e vita.                                                          8. Sala da ballo              militare, come forza armata autonoma, venne           una pregevole raccolta di cartoline reggimentali
     Questa è la nostra leg-                                                        (oggi Sala delle Armi)        costituita solo nel 1923 e fino a tale data, piloti   disegnate da noti illustratori dell'epoca. Presso
     ge, in questa legge Dio».                                                      Un tempo sala da ballo        e specialisti furono forniti dall'Esercito e dalla    la parete è in mostra una sella da dromedario in
     Nella parete di sinistra,                                                      con piacevole affaccio a      Marina. Nella memoria di tutti è vivo il ricordo      dotazione ai reperti meharisti. Al centro della
     la prima lapide ricorda                                                        terrazza sul cortile delle    di Francesco Baracca, asso della aviazione da         sala è esposto il tricolore donato all'accademia
     il tributo di sangue dato                                                      colonne, raccoglie ora la     caccia italiana con trentaquattro vittorie, ab-       militare dalla regina Elena al termine del con-
     dalle accademie milita-    6                                                   collezione di armi bian-      battuto nel cielo del Montello il 19 giugno 1918.     flitto italo-turco.
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14. Conservatoria privata                             occasione del quarantenario del loro ingresso in        tura – eseguita per mascherare i disassamenti           19. Sala degli Staffieri (oggi ingresso)
     (oggi seconda Sala coloniale)                         Accademia. Significativo l'omaggio al colonnel-         delle pareti di raccordo tra il vecchio castello e      Era il collegamento privilegiato tra gli apparta-
     La stanza, che ospitava la conservatoria privata      lo Giovanni Duca, comandante del reggimento             il nuovo palazzo – essa svolgeva la funzione di         menti privati e l'Appartamento di Stato, perciò
     di Francesco IV, attualmente raccoglie cimeli         allievi alla data dell'8 settembre 1943, nonché         sala da pranzo.                                         vi sostavano guardie del corpo (antica Sala degli
     e trofei dell'Africa orientale (Eritrea, Somalia,     agli allievi ufficiali Renato Boragine e Giorgio        Attualmente rappresenta il memoriale degli              Staffieri). Ora è l'ingresso al Circolo Ufficiali ed
     Etiopia) e dell'Africa settentrionale (Tripolita-     Susani, tutti caduti eroicamente nella guerra di        eroismi e dei sacrifici offerti alla patria dai com-    è abbellito da una quadreria (da destra):
     nia, Cirenaica). Qui sono conservati l'uniforme,      liberazione e decorati di medaglia d'oro al va-         battenti di tutte le guerre. Alle pareti, cinque        • Martin van Meytens (Stoccolma, 1695-Vienna, 1770)
     le decorazioni e importanti documenti del mo-         lore militare. Al centro della sala sono esposti        grandi lapidi di bronzo riportano le motivazioni          Il principe Leopoldo d'Asburgo;
     denese generale d'armata Guglielmo Ciro Nasi          doni e ricordi dei Mak Л 100. Tale acronimo –           delle medaglie d'oro al valor militare concesse         • Justus Sustermans (Anversa, 1597-Firenze, 1681)
     (senatore del Regno e governatore dell'Harar,         dal piemontese «mac pi cent» – si allaccia alla         al termine della Grande guerra alle armi dei ca-          Alfonso IV;
     dello Scioa e infine dell'Amhara), ultimo difen-      tradizione di celebrare con una festa i cento           rabinieri, della fanteria, cavalleria, artiglieria e    • Ignoto (XIX sec.)
     sore d'Etiopia (Gondar, novembre 1941). Alla          giorni che mancano alla conclusione degli studi         genio; davanti a ogni lapide vi è una composi-            Francesco IV;
     parete un interessante lavoro di Paolo Caccia         accademici e alla nomina a ufficiale. La cerimo-        zione simbolica che ne qualifica i caratteri. Sul       • Ignoto (XVIII sec.)
     Dominioni rappresentante gli schieramenti             nia pubblica del Mak Л 100 si conclude con il           fondo un'ara romana illuminata da una lampa-              Ferdinando d'Asburgo giovinetto;
     delle forze italo-tedesche e britanniche all'inizio   passaggio della stecca, una spece di cambio del-        da votiva con iscritta la motivazione della me-         • Scuola di Justus Sustermans
     della battaglia di El Alamein (Africa settentrio-     la guardia con cui il corso uscente consegna agli       daglia d'oro concessa al milite ignoto.                   Vittoria Farnese d'Este;
     nale, 24 ottobre-4 novembre 1942).                    allievi del primo anno un esemplare ingigantito         Nella nicchia a sinistra, la riproduzione della         • Adeodato Malatesta (Modena, 1806-1891)
                                                           dell'antico strumento destinato alla lucidatura         Madonnina del Grappa e sul lato opposto il bu-            Enrico conte di Chambord;
     15. Sala d'udienza                                    dei bottoni della giubba; naturalmente la «stec-        sto del Fante morente opera del modenese Al-            • Martin van Meytens
     (oggi Sala dei Comandanti) (6)                        ca» rappresenta simbolicamente l'intero uni-            fredo Gualdi (Albareto, 1885-1958). A destra dell'in-     Giuseppe d'Asburgo.
     Anticamente usata come sala delle udienze pri-        verso delle tradizioni accademiche, da rispetta-        gresso una composizione bronzea raffigurante            Sia Leopoldo che Giuseppe d'Asburgo, figli di
     vate dei duchi d'Este. Come gli ambienti succes-      re e tramandare nel tempo. Nella sala è esposta         l'Italia che sorregge un soldato ferito.                Maria Teresa, sarebbero divenuti imperatori.
     sivi, presenta il soffitto originale proprio della    la stecca in uso dopo la guerra; quella attuale è
     parte più antica dell'appartamento, realizzato        conservata nel circolo allievi. La vetrina mostra                                                               20. Galleria dei Bronzi
     in legno, stucchi e decori con soluzioni simili       una serie di nappine da kepy e altri cimeli.            GRANDE E NOBILE APPARTAMENTO                            Salendo i gradini che riportano alla quota del
     a quello già ammirato                                                                                         (oggi Appartamento di Stato)                            piano nobile del palazzo, si attraversa la Gal-
     nella Sala delle Acca-                                                        17. Camera d'oro                Rappresenta compiutamente la seicentesca                leria dei Bronzi in cui sono collocate sculture
     demie. Alle pareti sono                                                       (oggi Sala delle                grandiosità perseguita insistentemente nel              di soldati delle armi e dei corpi dell'esercito,
     esposti i ritratti di tutti                                                   Medaglie d'oro)                 progetto e nella realizzazione del palazzo.             riproduzioni a scala ridotta delle statue poste
     i comandanti dell'Acca-                                                       Un tempo anticame-              L'insieme degli ambienti e le specifiche desti-         alla base dei monumenti torinesi a Carlo Alber-
     demia Militare a partire                                                      ra dell'attigua sala da         nazioni riflettono il desiderio di stupire tipico       to, al duca d'Aostra e al carabiniere. Alle pareti
     dal tenente colonnello                                                        pranzo ducale, essa era         delle corti dell'epoca. Agli illustri ospiti veniva     due copie da ritratti di Sante Peranda (Venezia,
     Giovanni Battista Ruf-                                                        denominata          Camera      proposto un percorso cittadino in carrozza che          1566-1638) rappresentati Eleonora d'Este e Laura
     fini (1859-1862). Nelle                                                       d'oro per la ricchezza e        consentisse loro di ammirare anzittutto la fac-         d'Este-Pico.
     vetrine sono conservati                                                       lo splendore del soffit-        ciata del palazzo, quindi sarebbero stati accolti
     i doni delle delegazioni                                                      to. Attualmente ospita i        all'ingresso occidentale (attuale via 3 febbraio)       21. Camera blu o seconda anticamera
                                     7
     delle accademie militari                                                      ritratti degli ex allievi in-   affinché potessero scendere di fronte allo sca-         (oggi Sala Colleoni)
     estere in visita all'isti-                                                    signiti del più alto rico-      lone d'onore, che avrebbero poi salito fra due          Dalla galleria si entra nella Sala Colleoni – un
     tuto.                                                                         noscimento al valor mi-         ali di guardie per poi percorrere e ammirare un         tempo indicata come Camera blu per il colore
                                                                                   litare. In grossi volumi        intero angolo del loggiato cogliendone la vastità       dominante della tappezzeria – dove si ammira-
     16. Camera del caffé                                                          sono raccolte le motiva-        e l'eleganza; quindi sarebbero entrati nel salo-        no a partire da destra i seguenti dipinti:
     (oggi Sala                                                                    zioni delle ricompense.         ne d'onore dove l'infilata delle porte di ingresso      • Luigi Asioli (Correggio, 1817-Modena 1877)
     degli Allievi)                                                                Al centro della sala vi è       alle varie stanze avrebbe creato loro l'illusione         Azzo d'Este;
     Antica sala del caffè, è                                                      l'urna che contiene le          di una distanza dilatata; avrebbero poi traver-         • Luigi Manzini (Modena, 1805-1866)
     ora destinata a racco-                                                        cinquecentodue ripro-           sato le anticamere tra arazzi, quadri e lampada-          Aldobrandino II; Niccolò I d'Este;
     gliere i ricordi legati ai                                                    duzioni delle medaglie          ri, accolti dai cortigiani e infine sarebbero giunti    • Adeodato Malatesta
     corsi accademici che si                                                       attribuite agli eroi.           nella sala del trono al cospetto del duca e delle         Massimiliano d'Austria-Este;
     sono succeduti nell'isti-                                                                                     più alte magistrature. Oltre la sala del trono si       • Antonio Consetti (Modena, 1686-1766)
     tuto. Particolarmente                                                         18. Sala ovale                  trovavano le stanze dell'appartamento nobile              Rinaldo I d'Este;
     interessante – parete                                                         delle colonne                   riservato esclusivamente agli ospiti illustri.          • Adeodato Malatesta
     grande a destra dell'in-                                                      (oggi Tempio                    Gli ambienti dell'Appartamento di Stato oggi              Ferdinando d'Austria-Este;
     gresso – il quadro con                                                        della gloria) (7)               ospitano il Circolo Ufficiali e il percorso di visita     Sconfitta di Ezzelino a Cassano d'Adda;
     soggetto in rilievo, do-                                                      Denominata stanza ova-          si collega all'uscita del Museo Storico, transi-        • Bernardino Rossi
     nato dagli allievi del                                                        le delle colonne per la         tando per la Scala delle Statue.                         (Modena, 1803-1865)

     primo corso (1860) in         8                                               sua singolare architet-                                                                  Alberto d'Este.

14                                                                                                                                                                                                                                15
Al centro della sala è                                          • Henri Gescar               diato e solenne, attraverso il quale dal salone      salotto Francesco IV abbia firmato il decreto
     posto l'unico mobile su-                                         (Parigi, 1634-Roma, 1701)   d'onore si giunge alla sala del trono. La denomi-    di condanna a morte di Ciro Menotti, in conse-
     perstite dell'antico arre-                                        Cesare Ignazio d'Este;     nazione va attribuita al colore della tappezzeria    guenza dei moti insurrezionali del 1831.
     do: il tavolo da pranzo                                         • Ignoto (XVII sec.)         esistente nella prima metà dell'Ottocento e vi si
     costruito con la stessa                                           Principe estense           ammirano (da destra):                                27. Stanza da letto (oggi Camera rossa)
     geometria della stanza                                            a cavallo.                 • Ignoto (XVII sec.)                                 È la prima camera da letto dell'appartamento
     ovale delle colonne, per                                                                       Alfonso IV;                                        nobile, destinato ad ospitare le maggiori perso-
     la quale appunto fu co-                                         23. Grande sala (oggi        • Adeodato Malatesta                                 nalità che frequentavano il ducato. La denomi-
     struito.                                                        Salone d'onore) (9)            Maria Teresa d'Austria-Este;                       nazione è da attribuirsi al colore della tappez-
                                                                     Entrando nel Salone d'o-     • Casare Artusi (Modena, 1540-1612?)                 zeria della prima metà dell'Ottocento. La ricca
                                    9                                nore si percepisce per in-
     22. Sala rotonda                                                                               Alfonso II d'Este;                                 esposizione di dipinti presenta da destra:
     o prima anticamera                                              tero l'ideale scenografico   • Nicolas Regnier (Maubeuge, 1591-Venezia, 1667)     • Adeodato Malatesta
     (oggi Sala                                                      barocco che ruota attor-       Luigi d'Este;                                        Vestizione di Alfonso d'Este;
     dello Stringa)                                                  no al grandioso affresco     • copia da Girolamo da Carpi (Ferrara 1501-1556)     • Eduard Ender (Roma, 1822-Londra, 1883)
     Procedendo verso il sa-                                         della volta del 1695 raf-      Ercole II;                                           Maria Beatrice Riccarda d'Este;
     lone d'onore si attraver-                                       figurante Bradamante         • Adeodato Malatesta                                 • Giuseppe Maria Soli (Vignola, 1747-Modena, 1822)
     sa la Sala dello Stringa                                        incoronata da Giove            Adelgonda di Baviera d'Austria-Este.                 Ercole III d'Este;
     intitolata oggi al pittore                                      nell'Olimpo, tema con                                                             • Adeodato Malatesta
     modenese consulente                                             cui si vuole celebrare il    25. Sala del trono                                     Francesco IV d'Austria-Este;
     artistico del duca negli                                        matrimonio tra Rinal-        Di modeste proporzioni e di forma trapezoida-          Maria Beatrice di Savoisa;
     acquisti per la quadre-                                         do I e Carlotta Felicita     le – dovuta all'innesto del palazzo sull'estrema     • Autore emiliano (XVIII sec.)
     ria, il quale ne affrescò                                       di Brunswick-Lüneburg        ala sud del vecchio castello – rappresentava il        Ercole III d'Este;
     il soffitto utilizzando                                         quale apoteosi della casa    luogo simbolo per l'incontro tra l'ospite e il so-   • Bernardino Rossi (Cortile, 1803-Modena, 1865)
     lo sfondato al cielo con                                        d'Este nel ricongiungi-      vrano; lo spazio limitato fa pensare che i duchi,      Famiglia estense di Francesco IV;
     la raffigurazione dello                                         mento con la propria         con le personalità importanti, privilegiassero       • Ignoto austriaco (XVIII sec.)
     Sposalizio di Cupido                                            stirpe tedesca. La deco-     rapporti alquanto personali e quasi intimi, fatto      Ferdinando d'Asburgo-Lorena.
     e Psiche protetti da                                            razione si deve al bolo-     confermato anche dall'annesso piccolo salotto.
     Giove e da Giunone                                              gnese Marco Antonio          Alle pareti vi sono specchiere le cui cornici un     28. Camera del Torrione
     (8). L'ampia cornice                                            Franceschini coadiu-         tempo contenevano quadri del Boulanger, pur-         Camera da letto per gli ospiti più illustri, poi
     in stucco ad altori-                                            vato da Luigi Quaini         troppo talmente deteriorati da non consentire        usata da Francesco V e Adelgonda di Baviera.
     lievo è del modenese                                            per i decori e Arrigo        l'esposizione.                                       Attualmente è destinata a sala da pranzo dell'ex
     Antonio Traeri, detto                                           Haffner per le quadra-                                                            Circolo ufficiali e perciò non sempre visitabile.
     il Cestellino, e consi-                                         ture.                        26. Salottino d'oro (10)
     derato uno dei migliori                                         La sala veniva addobba-      Raffinata testimonianza del gusto che domina-        29. Camera da bagno
     artisti nel suo genere.                                         ta e arredata in funzione    va alla corte di Francesco III, il quale volle in-   Detta anche «bagno della duchessa», a forma
     Resta ignoto il motivo                                          dell'utilizzo (pranzi, ri-   sistentemente questa realizzazione nonostante        ottagonale, studiata per ospitare una vasca ad-
     per il quale la stanza                                          cevimenti, balli) per cui    il ducato vivesse una fase difficile della propria   dossata a una parete rivestita di rocce naturali.
     fosse chiamata «sala                                            alle pareti – oggi occu-     storia: guerra di successione austriaca (1742),      Vasca e rivestimento parietale sono state tra-
     rotonda», ma è proba-                                           pate da dipinti in chiaro-   vendita di Dresda (1746), partenza del duca          slate e rimontate nell'alloggio del generale co-
     bile che si riferisse a una                                     scuro – potevano esservi     per il governatorato della Lombardia (1753). Il      mandante e la stanza oggi è destinata a sala da
     particolare disposizione                                        disposti arazzi, quadri      prezioso salottino – gabinetto di lavoro – venne     pranzo, perciò non sempre visitabile.
     dell'arredo.                                                    o composizioni floreali      disegnato e realizzato da Antonio Salvadori
     Alle pareti a partire da                                        appositamente studiate.      dal 1751 al 1753 scegliendo pannelli amovibi-
     destra si vedono i se-                                          L'illuminazione era otte-    li di legno su cui operare con stucco e lamine
                                    10                               nuta con novecentoven-
     guenti dipinti:                                                                              d'oro zecchino. Tale tecnica ha consentito di
     • Francesco Vellani                                             tisette candele sitemate     smontare e mettere al sicuro l'intero rivesti-
       (attribuito)                         nei lampadari e lungo le pareti.                      mento durante le fasi burrascose della storia del
      (Modena, 1688-1768)                   In questa sala venne per la prima volta mostrato      palazzo. I pannelli illustrano scene mitologiche.
       Rinaldo I d'Este;                    al pubblico il tricolore deliberato come vessil-      Vi si ammirano da destra: Apollo e Dafne, Leda
     • copia da Justus Sustermans           lo nazionale a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797; il    e il cigno, le due virtù guerriere che alludono
       Francesco I d'Este;                  20 agosto 1859 venne proclamata la deca-              alle glorie militari estensi (o a Bradamante e
     • Ignoto (XVII sec.)                   denza della sovranità estense.                        Ruggiero) quindi, sulla parete opposta all'in-
       Principe estense a cavallo;                                                                gresso, le illustrazioni di Europa e il toro e Pan
     • Sante Peranda (Venezia, 1566-1638)   24. Terza anticamera (oggi Camera verde)              e Siringa.
       Isabella di Savoia d'Este;           È la terza anticamera del percorso, molto stu-        Tradizione vuole che sul tavolo al centro del
16                                                                                                                                                                                                          17
APPARTAMENTO DEI PRINCIPI
     E CAPPELLA DUCALE
     ARCHIVIO, BIBLIOTECA E PINACOTECA
     (OGGI BIBLIOTECA)

     1.   Sala del cenacolo
     2.   Sala dei consultazione
     3.   Ufficio del direttore
     4.   Sala di consultazione
     5.   Segreteria

     APPARTAMENTO PRIVATO DEI DUCHI
     (OGGI MUSEO STORICO)                                                                                                       10
     6. Saletta dei trabanti                                                                      9
         (Galleria della memoria)                                                                           8             11
     7. Sala delle Guardie nobili
         (Sala delle Accademie)
     8. Sala da ballo (Sala delle armi)
     9. Seconda sala da ballo (Sala didattica)
     10. Galleria dei busti (Galleria dello Stringa)                                              6
     11. Terrazza (sala dei cavalieri dell'aria)
                                                                                                                7          12
     12. Gabinetto dei ritratti, Sala dei camerieri,
         Sala degli staffieri (Sala delle uniformi)
     13. Gabinetto di lavoro di Francesco IV
         (Prima sala coloniale)
     14. Conservatoria privata
         (Seconda sala coloniale)                                                                           15             13        14
     15. Sala d'udienza (Sala dei comandanti)
     16. Camera del caffè (Sala degli allievi)             1
     17. Camera d'oro (Sala delle medaglie d'oro)
     18. Sala ovale delle colonne
         (Tempio della gloria)
                                                                                                            16

                                                           2   ◄ Scalone d'onore
     GRANDE E NOBILE APPARTAMENTO
     (OGGI APPARTAMENTO DI STATO)                                                                 18            17
                                                       3
     19. Sala degli staffieri (Ingresso)
     20. Galleria dei bronzi
     21. Camera blu o seconda anticamera
                                                           4
         (Sala Colleoni)                                                                          19
     22. Sala rotonda o prima anticamera
         (Sala dello Stringa)
     23. Grande sala (Salone d'onore)
     24. Terza anticamera (Camera verde)                   5                                 20
     25. Sala del trono                                                                                                              29
     26. Salottino d'oro
     27. Stanza da letto                                                                                            26
         (Camera rossa)
     28. Camera del torrione
                                                                                   23   22                                                28
     29. Camera da bagno                                                                     21        24                       27
                                                                                                                     25

18                                                                                                                                             19
3

                                                                       trasformato negli ultimi anni in Scuola interna-     suo successore nel 1609 come soprintendente
                                                                       zionale di Alti Studi e attira dottorandi prove-     della quadreria estense.
                                                                       nienti da tutto il mondo.                            Altre opere all'interno della chiesa sono:
                                                                                                                            lato destro
                                                                       La sede                                              • Olivier Dauphin (Troyes, 1634-Sassuolo, 1683)
                                                                       Nel 1631 il Collegio trasferì la sua sede pren-        Le Madonna e il Bambino in gloria con i santi
                                                                       dendo in affitto una parte della casa di pro-          Antonio, Vincenzo e Francesco di Sales (1680)
                                                                       prietà del conte Camillo Molza, oratore ducale         (altare di s. Vincenzo, oggi di s. Antonio);
                                                                       a Roma, nella zona della città detta della «Croce    • Francesco Stringa
                                                                       della Pietra», sull'incrocio fra cardo e decumano      Assunzione della Vergine (1675)
     Collegio San Carlo                             Modena             della Mutina romana e centro fisico della città,       (altare dell'Assunta);
                                                                       tra le attuali via Emilia e via San Carlo, dove      lato sinistro
        SCHEDA RIASSUNTIVA             provincia bloccata nel          sorgeva una colonna di marmo – abbattuta nel         • Francesco Vellani
                                       suo passato medievale,          1764 dopo la costruzione dell'arioso portico –         L'estasi di s. Filippo Neri con i ss. Girolamo,
              DATA                     bensì nuova capitale del        detta appunto «croce della pietra» (2).                Gregorio Magno e Dionigi Areopagita (1764)
             dal 1639
                                       ducato estense dopo la          Nel 1639 il Collegio acquistò dagli eredi le pro-      (altare di s. Filippo Neri);
          ARCHITETTURA                 devoluzione di Ferrara          prietà di Camillo Molza, inglobando inoltre gli      • Francesco Vellani (Modena, 1688-1768)
      Bartolomeo Avanzini              del 1598.                       edifici confinanti donati all'istituto da Giovan       Le nozze di Maria (1769)
      (Roma, 1608-Modena, 1658)        L'insegnamento preve-           Paolo Brizzi, attivissimo membro della Congre-         (altare dello Sposalizio della Vergine);
        Tommaso Loraghi                deva le materie canoni-         gazione.                                             • Adeodato Malatesta
         (Canton Ticino, 1608
           -Modena, 1670)              che «Scrivere, Abbaco,          La costruzione venne affidata all'architetto du-       Sposalizio mistico di s. Caterina (1879)
                                       Grammatica latina e             cele Bartolomeo Avanzini e al tagliapietra             (altare della Pietà);
     Il Collegio                       greca, Umanità, Rettori-        ticinese Tommaso Loraghi, attivo anch'esso           controfacciata
     Il Collegio dei Nobili            ca, Logica, Matematica,         nei cantieri della corte estense.                    • Sigismondo Caula (Modena, 1637-1724)
     della Madre di Dio e di           Filosofia naturale e mo-        L'edificio si può dire concluso nelle sue linee        S. Carlo comunica gli appestati (1675);
     San Dionigi l'Areopagita          rale, Giurisprudenza» e         principali a fine Seicento.                          coro
     iniziò la sua attività nel        nei momenti liberi l'ap-                                                             • Giuseppe Romani (Como?, 1654/57 ca.-Modena, 1727)
     novembre del 1626 in              prendimento delle arti          Chiesa di s. Carlo (3)                                 L'adorazione dei pastori;
     un edificio in s. Giovan-         necessarie al ben vivere        La posa della prima pietra della chiesa di s. Car-     L'adorazione dei magi.
     ni del Cantone, per vo-           in società: ballo, scher-       lo venne celebrata con festa solenne il 7 giugno
     lontà del conte e sacer-          ma, musica, cavalcare.          1664 e fu lo stesso Bartolomeo Avanzini a            La cappella (4)
                                   1
     dote Paolo Boschetti              Tra il 1685 e il 1772 il        curarne il progetto, prendendo a modello la          La cappella dei convittori venne del tutto rin-
     (1), nel seno della Con-          Collegio dei Nobili so-         chiesa romana di s. Carlo ai Catinari. Dopo la       novata nel 1852 dall'ingegnere Cesare Costa
     gregazione di San Carlo,          stituì del tutto lo studio      sua morte nel 1658, ne curò i lavori il capoma-      (Pievepelago, 1801-Modena, 1876).
     attiva nell'assistenza dei        pubblico e divenne a            stro Giovan Pietro Piazza. Sullo scorcio del         Era questa la terza cappella nei duecento anni
     poveri e nella diffusione         tutti gli effetti l'universi-   Seicento Antonio Traeri, attivo nei cantieri         di vita del Collegio. La prima era stata allestita
     della cultura cristiana.          tà di Modena.                   ducali, presentò i progetti per la decorazione       sulla sinistra della galleria, appena salito lo sca-
     L'istituzione scolastica          Dopo alterne vicende,           dell'altar maggiore insieme al pittore Marcan-       lone, sostituita nel 1710 da una seconda nell'am-
     superiore (dagli 8 ai 18          nel 1954 l'istituto diven-      tonio Franceschini, che realizzò la tela raffi-      bito della riqualificazione barocca del Collegio.
     anni) era volta fin dall'i-       ne Fondazione Collegio          gurante S. Carlo implora la Vergine Maria per        Situata a destra della galleria, negli spazi poi
     nizio alla formazione del         San Carlo, natura isti-         gli appestati. Gli affreschi sulla sommità raffi-    destinati al consiglio direttivo e al rettorato, era
     ceto nobiliare, in una            tuzionale che mantiene          gurante La Trinità sono stati attribuiti a Jaco-     decorata con pitture di Antonio Consetti, futuro
     Modena non più città di       2   tutt'oggi, mentre l'inse-       pino Consetti, allievo di Francesco Stringa e        artista di corte, quadrature prospettiche di suo
                                       gnamento scolastico si è
20                                                                                                                                                                                 21
padre Jacopino e stucchi di Antonio Traeri, già           principale durante le vacanze estive e rivolta a
     attivo a palazzo ducale e nella chiesa del Colle-         tutte le camerate, che nel momento di maggior
     gio. Sull'altare rimase per qualche tempo la pala         splendore raggiunsero il numero di nove. In
     del precedente oratorio con la Presentazione              particolare sotto Francesco II (1674-1694), che
     della Vergine al tempio di Giulio Secchiari (Mo-          molto investì nella pratica musicale e nella cul-
     dena, 1574 ca.-1631) poi sostituita dalla tela ovale di   tura dello spettacolo – non a caso fu fondata nel
     Antonio Consetti tutt'ora sull'altar maggiore             1683, in Collegio, l'Accademia dei Dissonanti –
     della nuova cappella ottocentesca.                        e sotto Rinaldo (1694-1737), "principe barocco"
     Consacrata il 22 dicembre 1858, dedicata                  per eccellenza, il teatro esaltò il legame simbio-
     alla «presentazione al tempio della Vergine», la          tico con casa d'Este, rito cortigiano rivolto alla
     terza cappella del Collegio San Carlo venne rica-         glorificazione della dinastia e alla costruzione
     vata nei locali dell'infermeria, più prossimi alle        dell'immagine di Modena come capitale. In un
     camerate e in posizione centrale rispetto alle re-        primo tempo fu il cortile del Collegio a ospitare
     centi espansioni edilizie del Collegio. Decorata          le azioni accademiche che concludevano l'anno
     dagli stucchi di Gaetano Venturi – titolare               scolastico, mentre a partire dal secondo decen-
     di una nota bottega che recuperava l'antica tec-          nio del Settecento il Teatro ducale di piazza del        5
     nica della scagliola, nella quale vi lavorarono i         Vigarani divenne il palcoscenico per esibizioni
     figli Amilcare e Adolfo, il futuro storico dell'ar-       spettacolari, in alternativa alla gran sala del pa-    palcoscenico, palchetti                                                       La sala dei cardinali
     te – e verso il 1860 dipinta a motivi vegetali e          lazzo ducale trasformata in teatro o al teatrino       di proscenio e balconata                                                      (6)
     scene figurate da Adeodato Malatesta e Fer-               di corte. Soltanto nel 1732 si ebbe il primo tea-      lungo tutto il perimetro.                                                     Fulcro del fasto decora-
     dinando Manzini (Modena, 1817-1886), docente              tro all'interno del Collegio, decorato da Giorgio      Tale struttura rimase                                                         tivo è il salone d'onore
     di ornato all'Accademia                                                             Magnanini, che iniziò        intatta fino ai restau-                                                       o sala dei cardinali, in-
     e scenografo del locale                                                             a ospitare gli spettacoli    ri del 1929, quando                                                           venzione scenografica
     teatro comunale, la cap-                                                            di Carnevale, in segui-      a causa delle pessime                                                         tra le più imponenti
     pella può dirsi conclusa                                                            to ampliato grazie agli      condizioni del soffitto e                                                     del barocco modenese,
     soltanto vent'anni dopo                                                             acquisti di edifici vicini   del tetto sovrastante fu                                                      opera dei quadraturisti
     la sua consacrazione,                                                               che vennero incorporati      abbassata la copertura                                                        Pellegrino Spaggiari
     nel 1878.                                                                           nel complesso edilizio.                                         6
                                                                                                                      della sala, ridisegnati i                                                     (Reggio Emilia, 1690-1750),
                                                                                         Il «domestico nuovo          palchetti e l'arcosceni-                                                      Giorgio         Magnani-
     Il teatro (5)                    4                                                  teatro» fu inaugurato        co, ridefinito il proget-                                                     ni (Correggio, 1682-Modena,
     Nell'educazione      del                                                            nel 1753 alla presenza       to delle scalette ai lati                                                     1755) e Marco Bianchi
     nobile la recitazione                                                               della famiglia ducale        del proscenio, aggiunti                                                       (Correggio, 1638-1691) e del
     doveva costituire una                                                               con l'opera Muzio Sce-       cartigli in stucco nelle                                                      figurista Antonio Con-
     pratica importante per                                                              vola in occasione della      lunette delle soprapor-                                                       setti. Raffigura entro
     la formazione del ca-                                                               nascita dell'atteso erede    te e delle finestre con                                                       uno sfondato a linee
     rattere: controllo della                                                            del principe Ercole Ri-      motti legati all'attività                                                     ellittiche le Sette Virtù;
     gestualità, buona di-                                                               naldo. Da questa data i      scenica e sostituito il                                                       in primo piano su nubi
     zione, bel portamento                                                               convittori si esibirono      vecchio pavimento in                                                          la Fortezza, la Giustizia,
     erano fondamentali per                                                              esclusivamente qui: un       cotto. Entro la cornice                                                       la Prudenza e la Tempe-
                                                                                                                                                         6
     ben figurare in società.                                                            tipico teatro da sala de-    di scagliola polilobata                                                       ranza sovrastate da Mi-
     Al San Carlo l'attività                                                             stinato a un pubblico        Arcangelo Salvarani                                                           nerva protettrice delle
     spettacolare fu intensa,                                                            selezionato, a doppio                                          raffigurò Mi-
                                                                                                                      (Quartirolo di Carpi, 1882-Modena, 1953)            arti e delle scienze. Ai balconcini si affacciano
     programmata con cura             5                                                  volume con profondo          nerva illuminata di sapere, le Scienze e            a coppie figure allegoriche quali la Poesia e la
                                                                                                                      le Arti. Resta oggi una preziosa testimonianza      Pittura, la Logica e la Retorica, la Musica e l'A-
                                                                                                                      dei luoghi di spettacolo settecenteschi distrutti   ritmetica; stemmi nobiliari intrecciati a nastri
                                                                                                                      nei secoli successivi.                              sono posti in vista un po' ovunque, mentre ap-
                                                                                                                                                                          positi spazi ospitano i ritratti su tela di cardinali
                                                                                                                                                                          già allievi del Collegio.

       5
22                                                                                                                                                                                                                                 23
importanti interventi di                                                        prospettica, permisero
                                                                                                                  restauro fino al passag-                                                        di realizzare in breve
                                                                                                                  gio di competenze dal                                                           tempo e a basso costo la
                                                                                                                  Ministero della Difesa                                                          decorazione del cortile
                                                                                                                  a quello dei Beni e delle                                                       d'onore, ideale fonda-
                                                                                                                  Attività Culturali e del                                                        le in cui ambientare la
                                                                                                                  Turismo, che l'ha re-                                                           messa in scena di alcuni
                                                                                                                  centemente inserito nel                                                         dei più significativi mo-
                                                                                                                  polo museale autonomo                                                           menti della vita a corte.
                                                                                                                  delle Gallerie Estensi.                                                         Qui, dove l'irregolari-
                                                                                                                                                1                                                 tà del perimetro rivela
                                                                                                                  Facciata                                                                        la necessità di doversi
                                                                                                                  L'elegante facciata                                                             confrontare con le pre-
                                                                                                                  proposta da Bartolomeo Avanzini doveva               cedenti strutture castellane, i pittori bolognesi
                                                                                                                  essere un vero e proprio manifesto program-          Angelo Michele Colonna e Agostino Mi-
                                                                                                                  matico, strumento di esaltazione e legittima-        telli, protagonisti indiscussi dell'arte della qua-
                                                                                                                  zione del potere estense.                            dratura, spalancarono sulle pareti un'illusoria
                                                                                                                  Le statue, ora perdute, dell'Architettura Civile     complessità architettonica di cui oggi possiamo
                                                                                                                  e Militare entro le nicchie, accanto a quelle set-   solo immaginare lo splendore e la magnilo-
                                                                                                                  tecentesche di minori dimensioni raffiguranti la     quenza originali, grazie alle tracce ancora visi-
     Palazzo ducale                                                                            Sassuolo           Primavera e l'Estate, erano un chiaro richiamo       bili nel cortile, nella loggia delle statue-fontana
                                                                                                                  all'ambizioso progetto di rinnovamento dell'im-      e nello scalone, oppure attraverso il confronto
                    SCHEDA RIASSUNTIVA                    l'architetto romano Bartolomeo Avanzini, il             magine del ducato attraverso la riqualificazione     con la decorazione, ancora intatta, del Salone
                                                          giovane duca Francesco I d'Este intendeva               architettonica dei suoi edifici. La presenza di      delle Guardie al piano nobile.
                           DATA                           infatti trasformare il precedente complesso ca-         statue e busti di illustri personaggi del casato,
                          dal 1634
                                                          stellano in un sontuoso palazzo barocco, sceno-         distintisi in campo civile e religioso, nei due      1. Scalone d'onore (3)
                                                          grafico luogo in cui ricevere ospiti illustri del ca-   cantonali alle estremità, concorreva invece a        La scenografica concezione architettonica dello
                      ARCHITETTURA                                                                                magnificare le virtù estensi, sotto il bonario       scalone d'onore, sul quale si affacciano le fine-
                  Bartolomeo Avanzini                     libro della regina Cristina di Svezia o del pittore
                  (Roma, 1608-Modena, 1658)               di corte spagnolo Diego Velázquez. L'uso di ma-         sguardo delle divinità classiche poste alla som-     stre della Galleria di Bacco e del Salone delle
                                                          teriali edilizi facilmente reperibili sul territorio,   mità dell'edificio, al cui centro è un grande oro-   Guardie come palchi in un teatro, tradisce im-
                        INTERNI                           come lo stucco e il laterizio che sostituirono ove      logio.                                               mediatamente l'intervento di un'altra persona-
                  DECORAZIONI PITTORICHE                                                                                                                               lità di spicco nel panorama artistico della cor-
                                                          possibile il marmo, e la conservazione di gran
                    Jean Boulanger                                                                                Atrio                                                                        te estense: il reggiano
                  (Troyes, 1606-Modena, 1660)             parte delle strutture castellane consentirono al
                      Ottavio Viviani                     cantiere di procedere rapidamente e di conclu-          Nell'atrio, l'eco dei                                                        Gaspare       Vigarani.
                  (Brescia, 1579 ca.-post 1646)           dersi nelle sue parti principali già all'inizio degli   grandi cantieri della                                                        Architetto, ingegnere
                    Gaspare Vigarani                      anni cinquanta del Seicento.                            Roma barocca si am-                                                          idraulico e scenografo
                      (Modena, 1637-1713)                                                                         plifica nella monumen-                                                       al servizio del re france-
                Angelo Michele Colonna                    Requisito dalle truppe napoleoniche alla fine
                 (Rovenna, 1604-Bologna, 1687)            del Settecento, il palazzo fu venduto all'incan-        tale presenza delle due                                                      se Luigi XIV, il re Sole,
                     Agostino Mitelli                     to e acquistato dai conti francesi D'Amarzit de         statue-fontana       del                                                     Vigarani collabora con
             (Badolo-Battedizzo, 1609-Madrid, 1660)
                                                          Sahuguet d'Espagnac, che ne mantennero la               loggiato, realizzate at-                                                     l'Avanzini nella proget-
                  Gian Giacomo Monti
                                                          proprietà anche dopo il Congresso di Vienna e           torno al 1650 da stuc-                                                       tazione di questo monu-
                     (Bologna, 1620-1692)
                                                                                                                  catori locali del duca        2                                              mentale spazio definito
                   Baldassarre Bianchi                    il ritorno, sul trono di Modena, del duca Fran-
                 (Bologna, 1612-Modena, 1679)             cesco IV d'Austria d'Este.                              Francesco I. Le statue                                                       nel documenti antichi
                Pier Francesco Cittadini                  Rilevato nel 1882 dalla facoltosa famiglia mo-          raffigurano Nettuno                                                          «la gran sala della sca-
                  (Milano, 1616-Bologna, 1681)
                                                          denese Finzi Levi, fu destinato a caserma di            e Galatea, mentre in                                                         la»; prototipo preso a
                    Girolamo Cialdieri                                                                            fondo al cortile si vede                                                     modello negli anni suc-
                      (Urbino, 1593-1680)                 retrovia nel corso del primo conflitto mondia-
                                                          le. Nel 1919 passò ai conti Bellentani di Reggio        una Divinità marina                                                          cessivi per risolvere il
                                                          Emilia, che vi insediarono uno dei loro salumi-         con delfino.                                                                 problema dell'unione
     Storia del palazzo
                                                          fici. Fu grazie all'interessamento del principe                                                                                      dei piani in tanti edifi-
     Riallacciandosi alla gloriosa tradizione delle
                                                          Umberto di Savoia se l'antica dimora estense,           Cortile d'onore (2)                                                          ci emiliani, soprattutto
     cinquecentesche «delizie» ferraresi, la famiglia
                                                          nel 1941, fu acquistata dallo Stato e destinata a       Stucco, terracotta e ges-                                                    bolognesi.
     d'Este, trasferitasi a Modena dopo la devoluzio-
                                                          sede estiva della prestigiosa Accademia Militare        so, materiali poveri ma                                                      Pur nell'estrema sem-
     ne di Ferrara nel 1598, volle edificare a Sassuo-
                                                          di Modena.                                              cari alla tradizione emi-                                                    plicità della tipologia
     lo, nel luogo dove sorgeva un antico castello (1),
                                                          La sorte del palazzo rimase legata a questa             liana, uniti a un sapien-                                                    a forbice, con le due
     il palazzo di villeggiatura.                                                                                                               3
                                                          scuola per allievi ufficiali dagli anni dei primi       te uso della quadratura                                                      rampe di scale parallele
     Nel 1634, incaricando della direzione dei lavori
24                                                                                                                                                                                                                            25
accostate l'una all'altra,                                                     intellettuali della corte          8. Le figlie di Meneo tebano vengono trasformate in          APPARTAMENTO DELLA DUCHESSA
     lo scalone riceve un ef-                                                       estense: l'abate Musso e               pipistrelli perché disdegnano le feste in onore di
     fetto monumentale e                                                            Girolamo Graziani. En-                 Bacco;                                                   3. Camera dei Medaglioni (5)
                                                                                                                       9. Bacco, seguito da Sileno ubriaco, muove verso la
     unitario grazie alla col-                                                      trambi erano profondi                                                                           Il vasto ambiente, detto anche «Camera dei
                                                                                                                           Lidia;
     locazione degli elemen-                                                        conoscitori delle fonti            10. Sileno, sperdutosi, viene ritrovato dai cacciatori       Verdi» per il colore delle antiche sete da parati
     ti che lo compongono,                                                          greche e latine, che qui               del re Mida e riportato a Bacco;                         che l'ornavano, fu riconfigurato nella seconda
     rampe e pianerottoli, in                                                       sono usate per stilare             11. Cerimonia per liberare il re Mida dalle orecchie         metà del Settecento con decorazioni del pit-
     un unico grandioso spa-                                                        un programma inneg-                    d'asino;                                                 tore Ludovico Bosellini.
     zio. Ma è la luce la vera                                                      giante al buon governo             12. Bacco chiede alla maga Medea di far ringiovanire         La Camera dei Medaglioni era la prima antica-
     protagonista di questo                                                         del duca Francesco I                   le sue nutrici;                                          mera dell'appartamento della duchessa e deve
                                                                                                                       13. Cerimonia con cui la maga fa ringiovanire le nutri-
     ambiente,         entrando                                                     e alla saggezza del dio                                                                         il nome agli ovali in cartapesta dorata con cor-
                                                                                                                           ci di Bacco;
     copiosa attraverso l'ar-                                                       che aveva insegnato agli           14. Bacco insegna come si fa il vino;                        nice in stucco, della seconda metà del Seicento,
     chitettura che unisce la                                                       uomini l'agricoltura, la           15. Bacco sul carro trionfale;                               con i profili di importanti membri o congiunti
     scala al cortile.                                                              religione, l'urbanistica           16. Sileno ebbro al seguito di Bacco.                        di casa d'Este. Come di consueto, infatti, anche
     Salendo lo scalone ogni                                                        e altre importanti cono-           Nei 14 finti arazzi a parete:                                questa anticamera di ingresso all'appartamento
     suggestione visiva è tesa                                                      scenze destinate al vive-          1. Bacco parte per portare ai popoli lontani le sue          era destinata alla ritrattistica familiare, al fine
                                    4
     a suscitare quei senti-                                                        re civile.                             invenzioni. Con lui la moglie Iside, piangente, il       di presentare immediatamente, a chi entrava,
     menti di stupore e me-                                                         Agli episodi dell'infan-               filosofo Trismegisto ed Ercole. Sul fondo la città di    i più illustri esponenti e parenti dei padroni di
     raviglia, cari alla poetica del Barocco, che ani-     zia di Bacco e dei suoi primi spostamenti nel                   Nisa ove Bacco fu educato;                               casa.
                                                                                                                       2. Bacco colpisce con un tralcio di vite il serpente a
     mano anche la ricerca estetica della sontuosa         mondo sono destinati gli ovali della fascia in-                                                                          La grande tela di Nicolas Régnier raffigu-
                                                                                                                           due teste inviatogli da Giunone;
     decorazione a stucco e ad affresco.                   termedia, mentre agli episodi più significativi             3. Incontro, in Egitto, di Prateo, re di Melfi, con Bacco;   rante La famiglia del duca Francesco I
     Se sotto il fregio con aquile estensi i quadraturi-   della sua vita e alle punizioni inferte a chi aveva         4. Bacco doma la tigre che persecutrice Giunone gli          d'Este (6), dipinta dal fiammingo nel 1638,
     sti Colonna e Mitelli spalancano illusionistica-      osato ribellarsi sono riservati i suggestivi finti              ha mandato contro;                                       mostra subito ai visitatori l'aspetto del commit-
     mente lo sguardo su un immaginario cortile op-        arazzi delle pareti, illusionisticamente agitati            5. Il re degli Edoni, Licurgo, reso pazzo da Bacco           tente del palazzo e di sua moglie, la duchessa
     posto a quello reale, il milanese Luca Colomba        da putti scherzosi.                                             come castigo per aver fatto recidere le viti nei suoi    Maria Farnese, assieme ai piccoli principi Al-
     e il romano Lattanzio Maschio, stuccatori             Gli episodi celesti della vita di Bacco – le nozze              stati;                                                   fonso IV e Isabella.
                                                                                                                       6. Bacco, Trismegisto e il re Licurgo. Quest'ultimo
     esperti, esaltano la casa d'Este e le sue virtù di-   in Olimpo con Arianna e la collocazione della                                                                            Nei medaglioni, invece, sono il ritratto di
                                                                                                                           appare guarito dalla pazzia per intercessione dei
     spiegando le figure allegoriche della Nobiltà e       sua corona tra i segni zodiacali – sono infine                  suoi sudditi;                                            Laura Martinozzi, moglie di Alfonso IV; del
     della Gloria dei nobili e quelle mitologiche          ospitati negli scorci della volta.                          7. Le Baccanti uccidono Orfeo perché non ha voluto           cardinale Giulio Mazzarino, primo ministro
     di Ercole e Mercurio che reggono gli emble-           Nella galleria, decorata per ultima, Boulan-                    cantare le odi di Bacco;                                 di Francia e zio di Laura Martinozzi; del duca
     mi di famiglia, accompagnandole all'Eternità          ger mostra l'esperienza maturata nel corso del              8. Bacco trasforma le Baccanti in alberi perché ree di       Francesco II, figlio di Alfonso IV e di Laura,
     e all'Allegrezza, poste entro le nicchie, in un       suo soggiorno romano al servizio del cardina-                   aver fatto a brani il cadavere di Orbeo;                 e di Maria Beatrice d'Este, sorella di Fran-
     messaggio di buon auspicio per la durata e la         le Rinaldo d'Este, tra il 1644 e il 1646. I nudi            9. Bacco trasforma in colombe le figlie di Anco, re di       cesco II e moglie di Giacomo II Stuart, dunque
                                                                                                                           Delo, per sottrarle alla vendetta dei soldati di Aga-
     piacevolezza del vivere del ducato di Modena.         di Bacco richiamano la sensuale corporeità del                                                                           regina d'Inghilterra, anche se per breve tempo.
                                                                                                                           mennone;
                                                           Michelangelo della Cappella Sistina, i fauni che            10. Bacco con gli architetti che progettano la costru-       Completano l'arredo di questo ambiente due
     2. Galleria di Bacco (4)                              reggono le ghirlande evocano gli effetti chiaro-                zione di Nisa;                                           busti del secondo Seicento dello scultore
     Destinata a collegare i due appartamenti più          scurali di Annibale Carracci nella galleria Far-            11. Bacco, con tutto il seguito, viaggia dall'oriente ver-   carrarese Andrea Baratta, raffiguranti Fran-
     importanti del palazzo – quello del duca, a set-      nese, mentre le aperture sul paesaggio, con gli                 so l'Egitto;                                             cesco II d'Este alla maniera del Francesco I
     tentrione, e quelo della duchessa, sul lato op-       ampi cieli si rifanno ai modelli classici di Nico-          12. Bacco, a Nasso, conforta Arianna piangente per la        d'Este della Galleria Estense e del Luigi XIV
     posto –, la galleria di Bacco si configura come       las Poussin e Claude Lorraine.                                  fuga di Teseo;                                           di Versailles scolpiti da Gian Lorenzo Berni-
                                                                                                                       13. Bacco presiede l'innalzamento di due colonne sulle
     uno degli spazi più scenografici della «delizia»      A partire da sinistra, nei 16 scudetti sorretti                                                                          ni, assieme a due tele di scuola emiliana coeve
                                                                                                                           rive del Gange, limite delle sue conquiste;
     sassolese.                                            da satiri sono rappresentati:                               14. Ingresso trionfale di Bacco a Tebe in Egitto.            con Storie di Bacco e una grande tela storicista
     L'ambiente deve il proprio nome ai 41 episodi         1. Semele, amante di Giove, incinta, ascolta i cattivi
                                                                                                                       Nei 5 riquadri a monocromo della volta:                      ottocentesca del carpigiano Bernardino Ros-
     dipinti, tra il 1650 e il 1652, dal pittore di cor-      consigli della gelosa Giunone;                                                                                        si raffigurante Borso d'Este che rientra
                                                                                                                       1.   Simulacro di Bacco sull'altare;
                                                           2. Semele folgorata da Giove a lei mostratosi in tutta
     te di origini francesi Jean Boulanger, uno tra                                                                    2.   Bacco a cavallo di una botte con amorini danzanti;      trionfalmente a Ferrara dopo aver rice-
                                                              la sua potenza. Giove introduce il feto del nascituro
     i migliori allievi di Guido Reni a Bologna. Bou-         in una propria coscia;
                                                                                                                       3.   La danza delle Canefore;                                vuto il titolo ducale.
     langer inserisce le raffigurazioni del racconto                                                                   4.   Sacrificio dell'Irco a Bacco;
                                                           3. La grotta dove fu allattato il figlio di Semele, Bacco
     entro la ricca quadratura architettonica dipinta                                                                  5.   L'Irco posto sull'altare.                               4. Camera della Fede maritale (7)
                                                              e le tre nutrici di questo;
     dai bolognesi Baldassarre Bianchi e Giovan            4. I pirati trovano Bacco sulla spiaggia e lo portano       Nei 6 scorci nella volta:                                    Come spesso avviene nel palazzo ducale, la Ca-
                                                                                                                       1. Bacco presenta Arianna a Venere;
     Giacomo Monti ornata, a sua volta, da inserti            con loro;                                                                                                             mera della Fede maritale, col suo panoramico
                                                           5. I pirati vengono trasformati in delfini per non aver     2. Nozze di Bacco e Arianna;
     vegetali a natura morta dei fratelli milanesi Car-                                                                3. Banchetto nuziale di Bacco e Arianna;                     affaccio sulla terrazza belvedere, deve la pro-
                                                              voluto condurre Bacco a Nasso;
     lo e Pier Francesco Cittadini. Il ciclo pittorico                                                                 4. Venere dona ad Arianna la corona d'oro di Vulcano;        pria denominazione all'omonima allegoria che
                                                           6. Acete prigioniero narra a Penteo, nemico di Bacco,
     può essere considerato il più vasto ciclo icono-         le gesta di questi;                                      5. Bacco colloca la corona di Arianna tra le costella-       un tempo ne ornava la volta, ora sostituita da
     grafico dedicato a Bacco esistente al mondo.          7. Feste in onore di Bacco. Le sue tre nutrici uccidono        zioni;                                                    uno sfondato con rondini.
     La varietà delle fonti rivela il contributo di due       Penteo;                                                  6. Bacco in cielo con le sue nutrici.                        Jean Boulanger, infatti, aveva qui rappre-
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