IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE

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IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
280
Investimenti
Italia sotto
la lente
del GRI

Milano                                            25 maggio 2019
format
innovativi

                                    IL SETTIMANALE
per le vie
commerciali
                                          de il Quotidiano Immobiliare

 Il valore aggiunto
      dei servizi
 Emanuele Bellani di REAAS e l’importanza dell’integrazione
IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
sommario
      articoli
                                          rubriche
pagina 8
I servizi creano sempre più
valore aggiunto per il mercato            editoriale

pagina 18                                 deals
Milano è un’isola?
                                          report

pagina 24
Retail urbano: l’invasione del food       qitv

pagina 28
Un futuro sostenibile

   SOMMARIO                           S                2
IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
CONVEGNO

BIM, MERCATO ALBERGHIERO, SOSTENIBILITÀ                                                                              ilQI
Il BIM si integra con le tecnologie digitali in un quadro di forte impatto sull’immobiliare. L’Italia
è inoltre al centro del mercato dell’ospitalità, con strutture da adeguare in termini di qualità.
Non ultima, la sostenibilità gioca un ruolo primario nell’evoluzione del mercato.

     GIOVedì 13 GIUGNO                                                                          SCOPRI DI Più
                                            innovation campus milano

   Presentazione progetto
   Residenze Innovazione                           André Straja
                                                   GORING & STRAJA STUDIO
   (Milano)

   Sostenibilità: valori etici,                    Filippo-Maria Carbonari           Mario Zambrini
   ambientali e culturali, ma                      AEROPORTI DI ROMA                 GBC ITALIA - GREEN BUILDING COUNCIL
   anche economici                                 Massimo Roj                       Gianfranco Sassi
                                                   PROGETTO CMR                      GRANITIFIANDRE

   Il punto su BIM e tecnologia                    Lorenzo Sperati                   Valerio Castelnuovo
   digitale nella filiera                          BANCA D’ITALIA                    SYSTEMA
   immobiliare                                     Giovanni Deleo                    Costantino Manes
                                                   ASSIMPREDIL ANCE                  SYSTEMA

   Il punto sul mercato immobiliare                Monica Badin
   alberghiero in Italia                           WORLD CAPITAL

   Ospitalità turistica e                          Alan Mantin                       Valerio Duchini
   convegnistica: a che punto                      HILTON                            B&B HOTELS ITALIA
   è il prodotto alberghiero                       Gianleo Bosticco                  Fabio Primerano
                                                   MARRIOTT INTERNATIONAL            FEDERALBERGHI

                                                   Jerome Lassara
                                                   ACCOR

   Mercato alberghiero: trend di                   Giampiero Schiavo                 Cristina Paini
   investimento e gestione                         CASTELLO SGR                      LHM - LAB FOR HOTEL MANAGEMENT

                                                   Chiara Caruso                     Claudio Carano
                                                   INVESTIRE SGR                     CLIVET

                                                   Maria Carmela Colaiacovo
                                                   confindustria alberghi

CONLUSIONI - Conversazione con:                Mario Abbadessa, HINES ITALY

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IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
Domani si vota
Non intendiamo fare qui alcun tipo di propagan-
da politica: non è il Settimanale il luogo giusto. Se
parliamo di votazioni, amministrative ed europee,
è semplicemente perché il Paese è chiamato ad
un appuntamento elettorale che riguarda il suo fu-
turo. È vero che tutte le chiamate alle urne hanno
sempre qualcosa di definitivo e unico, anche se poi
sembra non succeda mai niente. Di queste elezioni
non si è dato il minimo risalto al tema per cui sia-
mo chiamati alle urne. Interroghiamoci su come
potrebbe andare il futuro, guardando questi dati:
• il centro del mondo che produce ricchezza si sta
   spostando a Oriente, verso l’Asia (nel 1980 Eu-
   ropa e Nord America producevano il 75% del PIL,
   oggi solo il 50%);
• il centro del mondo demografico si sta spostan-
   do a Sud, verso l’Africa (nel 1950 l’Europa ave-
   va il doppio degli abitanti dell’Africa, oggi l’Afri-
   ca sub-sahariana l’ha eguagliata ed è destinata
   crescere);
• gli Stati Uniti di Trump sono sempre più “capric-
   ciosi” e sembrano voler abbandonare il ruolo di
   “sceriffi” del mondo (che ci faceva anche como-
   do), di soggetti che garantivano l’ordine globale;
• la Cina e l’India sono Paesi ora egemoni, sia eco-
   nomicamente sia militarmente, della loro area
   geopolitica;
• l’ordine economico mondiale è a rischio (nel
   1990 i dazi pesavano sul 10% del commercio
   mondiale, ora il 3%).                                        Guglielmo Pelliccioli
Ci sarebbero anche altre riflessioni da fare, ma già           fondatore ed editorialista de
                                                                il Quotidiano Immobiliare
queste ci sembrano importanti per capire se vale
la pena di credere all’Europa e sostenerla.

    EDITORIALE                                             S                   4
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deals
         milano                                     roma
       32,5 MILIONI                              17,2 MILIONI
La società Camuzzi ha venduto due im-     Fondo Alpha, gestito da DeA Capital Real
mobili a Milano al brand di moda Botte-   Estate SGR, ha ceduto l’immobile sito in
ga Veneta, nell’ambito della esecuzione   Via Casilina 1/3 a Roma. L’edificio risale
del concordato fallimentare di Camuzzi.   ai primi anni settanta ed è sviluppato su
Gli immobili fanno parte dello stesso     sette livelli fuori terra, interamente de-
complesso e sono la sede milanese del-    stinati ad uso ufficio e un piano interrato
la stessa società acquirente, la quale    ad uso archivi, depositi e locali tecnolo-
aveva firmato un accordo preliminare      gici. Non è stato comunicato il compra-
nella seconda metà del 2018.              tore dell’asset.

                           Vai alla TABELLA DEALS 2019

      deals                                               S             5
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report                                                                                 a cura di
                                                                                     tecnocasa

turismo: BENE IL TRILOCALE E LE LOCALITà DI LAGO
         Cresce la quota di stranieri che acquistano una casa vacanza in Italia

                               variazione prezzi, in %
                         Mare                        Montagna                Lago
          2008           -4,9                             -0,5                -3,9
          2009           -2,9                             -0,3                -1,2
          2010           -1,9                             0,5                  0
          2011           -4,1                             -1,6                -4,6
          2012           -11,4                            -8,1                -7,8
          2013           -8,8                             -6,6                -5,9
          2014           -6,6                             -8,6                -4,3
          2015           -4,2                             -6,5                -2,5
          2016            -3                              -3,6                -2,2
          2017           -1,8                             -2,2                -0,6
          2018            -1                              -2,8                0,1

                                 Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Nella seconda parte del 2018 i valo-                  9,3% del 2018. In particolare riscon-
ri immobiliari delle località turistiche              triamo la loro presenza sulle località
hanno registrato -1,7% (montagna),                    del lago di Garda, Iseo e o nei borghi
+0,4% (lago) e -0,9% (mare).                          di mare come Amalfi e Positano. Ini-
Il mercato della casa vacanza registra                ziano a vedersi anche nell’imperiese.
un maggiore interesse, ma in partico-                 Sono particolarmente attratti dai bor-
lare vede un ritorno degli acquirenti                 ghi e dalle case tipiche oppure dalle
stranieri e di coloro che acquista-                   soluzioni indipendenti dal momento
no per mettere a reddito. La quota di                 che hanno budget più importanti. Gli
stranieri che ha acquistato la casa va-               acquirenti italiani sono maggiormen-
canza è passata dal 7,9% del 2017 al                  te interessati a piccoli trilocali e bilo-

    report                                                               S            6
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cali possibilmente in posizione da cui     distanza tra la località di residenza e
è facile raggiungere il mare o il lago.    quella di vacanza non sempre con-
Nelle località di montagna non regi-       sente di seguire i lavori.
striamo trend particolari ma in alcuni     Si segnala anche un maggiore appeal
comuni meno famosi si iniziano a ve-       per quei comuni dove si sono realiz-
dere una ripresa dell’interesse grazie     zati interventi di riqualificazione o di
ai prezzi più contenuti.                   miglioramento dei servizi turistici. In
L’aumento delle presenze turistiche        particolare la realizzazione delle piste
in Italia inoltre ha fatto aumentare       ciclabili (da quella sul Garda a quelle
le richieste di immobili in affitto e di   liguri) sta portando ad un maggiore
conseguenza questo ha stimolato gli        interesse soprattutto da parte degli
investitori che sempre più si orienta-     acquirenti stranieri.
no su affitti brevi.                       Interessante notare come in alcune
Una novità emersa negli ultimi mesi        località sono riprese le attività di ri-
è un ricorso al mutuo per l’acquisto       qualificazione di vecchi stabili per la
della casa vacanza: i tassi convenien-     creazione di casa vacanza. Una ripar-
ti invitano a fare questo e permette di    tenza soft che però è indice di una ri-
lasciare della liquidità per eventuali     presa anche su questo segmento che
imprevisti.                                comunque è stato interessato dal-
In generale si acquistano prevalen-        la crisi perdendo dal I semestre del
temente trilocali, bilocali e a seguire    2008 al II semestre del 2018 il -40,4%
soluzioni indipendenti. Si prediligono     (mare), il -33,5% (montagna) e -28,4%
le soluzioni in buono stato perché la      (lago).

    report                                                 S            7
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I servizi creano sempre più
valore aggiunto per il mercato
            Emanuele Bellani di REAAS: pronti al grande salto
                                    di Marco Luraschi

Parliamo di servizi immobiliari oggi nell’articolo di copertina de il Settimanale, un
comparto che in un mercato in trasformazione è cresciuto tanto in questi anni.
REAAS è una società che si appresta a festeggiare gli 11 anni di presenza sul mer-
cato italiano dei servizi tecnici integrati, una società, già presente in UK, Portogal-
lo e Francia, che ha grandi orizzonti e guarda ai mercati internazionali sempre

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                              S             8
IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
seguendo il cliente tailor made. Uno dei due fonda-
tori è il Direttore Generale, Emanuele Bellani, che è
anche uno degli operatori che partecipa al Tavolo dei
Servizi di Copernico40, organizzato da ilQI.

Emanuele, la crescita di REAAS in questi quasi 11
anni è stata molto importante nell’ambito dei ser-                    persona
vizi immobiliari in Italia. Quali sono i prossimi piani
della società?
Partiamo dai numeri. Nel 2008 la società aveva due
soci fondatori, il sottoscritto e Paolo Datti, provenien-
te dal mondo della finanza, poi cinque collaboratori,
un unico ufficio a Milano e nel primo anno ha fattura-
to 850.000 euro. Undici anni dopo la struttura conta
più di 80 specialisti sul territorio nazionale, due uffi-
ci italiani, a Milano e Roma, e tre all’estero, Londra,           emanuele bellani
Lisbona e Parigi, quest’ultimo inaugurato settima-
na scorsa. Il fatturato, in costante crescita in questi
anni, sfiora oggi i 15 mln di euro. Ora, dimenticando i
numeri, di cui siamo ovviamente molto soddisfatti, i
nostri principali motivi di orgoglio sono due: una cre-
scita avvenuta per la maggior parte in un momento di                  società
crisi del settore immobiliare (ricordiamo che il 2008
è stato l’anno di Lehman Brothers) e la tipologia di
cliente che siamo riusciti a “conquistare”. Investitori
istituzionali italiani e stranieri, banche, SGR, fondi di
private equity. La forte componente di clienti istitu-
zionali stranieri in ambito Real Estate e private equity
ci ha consentito di guardare oltre i confini nazionali
e, dopo aver aperto a Londra, di iniziare un percorso
di acquisizione di aziende. L’obiettivo è esportare i
                                                                       reaas
nostri servizi anche nel paese di origine dei clienti,
garantendo lo stesso approccio diretto e tailor made
che ci contraddistingue. Il nostro punto di forza è
rappresentato dalla capacità di stabilire un rapporto
duraturo con i clienti, molti dei quali ci considerano
a tutti gli effetti un braccio operativo, qui e all’estero.

     I servizi creano sempre più valore aggiunto
     per il mercato
                                                              S            9
IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
Progressivamente abbiamo integrato i servizi
ambientali con attività di analisi e due diligence
più ampie

Siamo una società giovane e ambiziosa e il futuro
potrebbe riservare nuove opportunità.

In questo percorso nell’ambito delle vostre attività,
quali sono cresciute maggiormente e quali invece
si sono ridimensionate?
Il Real Estate è un mercato dinamico che segue la
crescita e i cambiamenti della società (pensiamo alle
strutture per studenti e per anziani), ma anche cicli-
co. Da un lato il settore immobiliare nazionale segue
delle dinamiche che si ripetono, dall’altro gli opera-
tori stranieri diversificano anche geograficamente
gli investimenti per una corretta gestione del rischio.
Questa premessa è utile per chiarire il tipo di svilup-
po che abbiamo avuto: siamo nati nel 2008 all’inizio
del ciclo negativo e quindi subito in un contesto mol-
to difficile. Coprire una nicchia specifica di mercato,
quella delle analisi ambientali e gestione delle boni-
fiche, è stato fondamentale, insieme al fatto di avere
clienti sia nel settore immobiliare, sia in quello indu-
striale, che conoscevamo bene. Progressivamente
abbiamo integrato i servizi ambientali con attività di
analisi e due diligence più ampie: urbanistica, edili-
zia, catastale, impiantistica, di prevenzione incendi
e in questo momento forse la società è conosciuta
soprattutto per questi due aspetti, tecnico e ambien-
tale. In anni più recenti il mercato si è avviato verso
una fase di crescita, si sono moltiplicate le transazio-
ni e di conseguenza le attività di due diligence tecni-
ca, ma anche gli interventi sugli immobili. In parallelo

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                           S   10
sono stati quindi messi a punto nuovi, per noi, servi-
zi: alcuni operatori stranieri non intenzionati ad apri-
re una sede in Italia ci hanno affidato il ruolo di uffi-
cio tecnico per gli investimenti sul nostro territorio.
Contemporaneamente in molte operazioni di riqua-
lificazione value added siamo stati chiamati per una
funzione di monitoraggio e controllo, da qui il project
monitoring per le banche finanziatrici e il project ma-
                                                             La nostra attività
nagement per conto degli investitori. Il periodo di for-
te sviluppo che vede protagoniste Milano, in primis, e       si è sviluppata su
Roma ha sicuramente stimolato le attività correlate          un doppio binario:
alla valorizzazione dei beni. Credo sia importante fare
                                                             l’analisi del mercato
un paio di precisazioni a questo proposito. La prima
è che la nostra attività si è sviluppata su un doppio        prime (quello dei
binario: da un lato ha avuto come oggetto di analisi         trophy asset) e
il mercato prime, quello dei trophy asset per inten-
                                                             un’intera divisione di
derci, dall’altro ha sviluppato un’intera divisione che
si occupa di re-impossessamento, di messa in sicu-           re-impossessamento,
rezza e dismissione di patrimoni massivi di banche           messa in sicurezza
e NPL. Seguiamo direttamente la maggior parte del-
                                                             e dismissione
le operazioni in entrambi i mercati (trophy building e
grandi portafogli di immobili di dimensioni minori) e        di patrimoni
la nostra strategia è cercare di anticipare i servizi per    di banche e NPL
almeno cicli di 3 anni. Credo che il futuro riservi un
grosso spazio per player non improvvisati e in grado
di trasferire il know-how e i servizi studiati per il mer-

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                             S           11
cato prime dei trophy building in quello delle “soffe-
renze”. Vedremo tra qualche anno se abbiamo fatto
bene i conti. C’è un comune denominatore per tutte
queste attività: oggi sempre più si richiede precisio-
ne nello studio di modalità tecniche, tempi e capex,
quindi anche l’approccio all’analisi è specialistico e     Milano, sull’onda
caratterizzato dalla cooperazione in team integrati
di operatori esperti nei differenti ambiti (urbanistico,   di Expo e della buona
ambientale, etc.).                                         amministrazione sta
                                                           oggi raggiungendo
È un momento storico in cui gli investitori interna-
zionali sono dominanti e dove Milano ricopre il ruo-       le grandi capitali
lo di locomotiva. Sarà così anche nei prossimi anni?       europee continuando
Il RE italiano è pronto per il salto internazionale?
                                                           ad attrarre fondi
È per noi motivo di orgoglio seguire gli investitori ne-
gli investimenti italiani e, ancor più da milanese, far-   stranieri
lo per la propria città. Quindi sì, confermo che oggi
gli investitori più attivi sono stranieri e che Milano,
sull’onda di Expo e della buona amministrazione sta
oggi raggiungendo le grandi capitali europee conti-
nuando ad attrarre fondi stranieri. Bisogna però te-
nere conto, come già detto, che gli operatori stranieri
diversificano anche geograficamente gli investimenti
per una corretta gestione del rischio, quindi gli sce-

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                           S           12
nari cambiano. L’esempio positivo di Milano, favorito
anche da un ciclo di mercato positivo, dovrebbe es-
sere visto come un first mover cui ispirarsi (anche il
recente PGT - Piano Governo del Territorio - si pone
come modello positivo da seguire). Ciò che dovreb-
be poi essere fatto a livello nazionale è noto: snellire
i processi amministrativi, dare certezze normative
e fiscali a lungo termine, comprendere come usare
i fondi per rilanciare infrastrutture e conseguente-
mente le città. In questo mercato l’Italia ha già un
grande appeal, occorre solo dare una piccola spinta
con buona volontà, cercando di non bloccare eventi e
progresso che ci collegano al resto del mondo (mi ri-
ferisco, ad esempio, alla vicenda della Torino-Lione).
Sottolineo comunque che ci sono grandi e importanti
SGR italiane che non solo stanno investendo in Italia,
ma si stanno espandendo all’estero sia per quanto
concerne il fund raising che di acquisizioni. Quindi
confermo che non solo il Real Estate italiano è pron-
to per un salto oltre i confini, ma lo sta già facendo.

Quali sono i settori di investimento più “caldi”?
Mi ricollego alla seconda domanda e come già detto
il mercato è ciclico. Oggi i mercati più attivi riguarda-

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    per il mercato
                                                            S   13
no sicuramente la logistica, le residenze per studenti
e anziani, gli hotel e il mondo delle sofferenze e dei
crediti. Si parla molto del residenziale e degli spazi di
condivisione di vita e di lavoro. Sicuramente avranno
degli spazi nel futuro, ma credo saranno dei mercati
di nicchia, anche perché il residenziale in particola-
re segue logiche un po’ differenti da quelle dei fondi
e ha una gestione frammentata e complessa, quin-
di può funzionare se rimodulato e gestito come in
modo univoco come si fa per le altre asset class. Si-
curamente l’avvicinamento alle grandi città aumen-
terà la domanda e genererà molte opportunità d’in-
vestimento e di lavoro.

Il tema ambientale e della sostenibilità in senso
stretto quanto è importante oggi sul mercato cor-
porate?
In sintesi: il tema ambientale è più che importante,
per la maggior parte degli operatori è – e ritengo cor-
rettamente – una conditio sine qua non. Il tema di
sostenibilità è sentito, la sensibilità degli investitori
sta crescendo e noi ci siamo già adeguati. Ricordo
che l’ambito ambientale è la matrice da cui siamo
nati, la sostenibilità è un nostro focus per i servizi che
già offriamo e che stiamo implementando. Il tema
ambientale è un tema molto ampio che va analizzato
in un ambito micro, costituito dai processi di studio
e bonifica di singoli asset o aree, e un ambito macro,
rappresentato dall’impatto degli investimenti nell’in-
dustria e nei consumi che caratterizzano l’impatto di
infrastrutture e sistemi nelle logiche di inquinamento
globale e consumo di risorse. Nel primo caso l’attività

     I servizi creano sempre più valore aggiunto
     per il mercato
                                                             S   14
– che ci vede operativi dallo studio delle potenziali
criticità fino alla gestione delle medesime e ai col-
laudi finali delle bonifiche – ha come obiettivo la pro-
tezione degli investitori dai rischi di problematiche di
tempi/costi nei processi di bonifica e smaltimento
di materiali pericolosi (amianto, fibre, oli diatermici,
radon, etc.). Quando si tratta di aree nei casi di bo-
nifiche di siti industriali o conversione e riqualifica-
zione delle stesse, la logica è quella di ridurre il più
possibile i rischi economici e di tempo già a partire
dalla fase di studio, per poi condurre in sicurezza le
parti operative mitigando i rischi e gestendo in modo
adeguato relazioni con gli enti pubblici. Nel secon-
do caso la nostra consulenza si concentra sull’ana-
lisi dell’impatto degli investimenti sui processi am-
bientali di inquinamento e sfruttamento delle risorse.
Questo avviene seguendo le linee guida ESG (Envi-
ronmental, Social, Governance), oggi sempre più at-
tuali, di PRI - Principles for Responsible Investment
(di cui facciamo parte dal 2015), anche nel settore
del private equity, quando le operazioni prevedono
un sottostante immobiliare, oltre che nel Real Estate.
Oggi anche diverse SGR/fondi italiani aderiscono a
PRI. Ovviamente la maggior parte delle fonti di inqui-
namento e di consumi sono di natura antropica e il
modo di rispondere da parte del mercato e di limitare
i danni (se di non migliorare le performance) passa
da azioni che già dallo studio e dalla progettazione
sono finalizzate al risparmio energetico, all’impiego

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                           S   15
di materiali sempre più evoluti, all’adozione di nuove
tecnologie performanti che applicate ad immobile e
industrie riducono fortemente l’impatto ambientale.
Tutto questo pero non è sufficiente se non supporta-
to da una condivisione politica dei Paesi più grandi e
più importanti.

Qual è la criticità maggiore oggi nel settore degli
investimenti in Italia? La competizione al ribasso
sui costi, dei servizi, è un tema che non favorisce la
qualità dei servizi immobiliari?
L’esigenza di strutture sempre più specializzate ha
positivamente creato già dei livelli di separazione nel
mercato tra le società di servizi, facendo una prima
selezione piuttosto rilevante e attenta. Rimane evi-
dente un grande problema legato alla comprensio-
ne del valore aggiunto che possono dare i servizi
nell’ottica degli investimenti e della gestione dei
patrimoni.
Ancora spesso, soprattutto nei grandi gruppi finan-
ziari meno core, la scelta del servizio si riduce a un
tema economico e consente azioni commerciali ag-
gressive da parte di operatori che successivamente,
acquisito il contratto, non sono in grado di garantire
la qualità del servizio atteso. In alcuni casi il commit-
tente è costretto a “spendere” più volte per lo stesso
lavoro, integrando l’incarico originario o addirittura
interpellando altri soggetti. Per questo è importante

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                            S   16
che il committente, che affida i servizi, abbia consa-
pevolezza delle reali necessità della propria struttu-
ra e conoscenza del reale livello tecnico e qualitativo
dei consulenti che interpella.

Lei partecipa al Tavolo dei Servizi de ilQI nell’ambi-
to del Tavolo di Copernico40. Pensa che il settore
possa trarre giovamento dall’integrazione in senso
orizzontale e dall’integrazione con la filiera indu-
striale?
I Tavoli de ilQI relativi ai servizi sono molto interes-
santi e sicuramente utili, sia per far lavorare società
dello stesso settore normalmente concorrenti con un
approccio di analisi di potenziali problemi e opportu-
nità su una scala più ampia, per valutare azioni con-
divise che consentano di ottenere miglioramenti sia
con il privato che con il pubblico. Inoltre l’interazione
con altri ambiti del settore rappresentati da altri ta-
voli tecnici consente una condivisione di competen-
ze multidisciplinare che centra fortemente, come ho
già accennato in precedenza, la direzione attuale del
mercato e della crescita per competenza. Ritengo
pertanto i Tavoli tecnici uno strumento molto forte
di networking, aggiornamento e lavoro che deve rac-
cogliere input interni per trasferirne l’eco al mondo
esterno della committenza, delle associazioni e della
pubblica amministrazione. Bisogna avere la forza di
far sì che queste opportunità non si disperdano e ri-
mangano invece un appuntamento fisso.

    I servizi creano sempre più valore aggiunto
    per il mercato
                                                            S   17
Milano
è un’isola?
Gli operatori parlano di investimenti
e macro-trend al GRI Italia
di Cristina Giua

Perché i capitali stranieri non scelgono l’Italia? Per-
ché gli investitori “domestici” sono così poco attivi
sul mercato italiano, a partire da quelli istituziona-
li? Domande piuttosto complesse, ma soprattutto
non nuove per un mercato immobiliare che in media              società
“cuba” 10 miliardi di euro l’anno (nel 2017 un po’ di
più, con un transato di 11 mld; nel 2018 un po’ di
meno con 8,7 mld) e che dipende, per una fetta del
70% circa, da risorse che arrivano dall’estero. Di que-
sti temi se ne è parlato nella tappa italiana del GRI
Club, che ha scelto anche quest’anno la piazza mi-
lanese per chiamare a raccolta gli operatori “senior”,
stranieri e internazionali, a discutere di scenari del
Real Estate. La due giorni, che va sotto il nome di GRI        gri club
Italia, conferma il format degli anni precedenti: una
riunione plenaria ad inizio lavori, seguita da tre focus

     milano è un’isola?                                    S       18
“in contemporanea” su argomenti specifici, interval-
lati da altrettanto importanti momenti di network tra
gli operatori. Altra particolarità dell’evento è l’infor-
malità, che tradotto significa: nessuno “sale in catte-
dra”, ma la discussione procede tra temi proposti dal
moderatore, domande e interventi dei partecipanti.
Cosa è emerso, dunque, da questa edizione? (a que-
sto proposito si vedano, a fondo articolo, anche ser-
vizi e video-interviste realizzate da ilQI a margine
dell’evento; ndr). Partiamo dalla prima giornata di la-
vori, iniziata, come abbiamo detto, da una riunione                persona
generale (la plenary discussion) sull’attuale merca-
to globale, su andamenti, rischi e macro trend. Una
“visione di insieme” che mostra anzitutto un quadro
europeo più “maturo”: una situazione più avanzata
nel ciclo positivo dell’immobiliare partita dopo la crisi
del 2008, a fronte di un’Italia partita più tardi e con
molto meno sprint, dove è il modello Milano ad aprire
la strada, seguito a dire il vero da nessuna altra area
italiana. Fa eccezione qualche asset molto specifico,
                                                                fulvia d’ippolito
come possono essere l’alberghiero di livello e i nego-
zi delle high street nelle città d’arte (Roma, Firenze,
Venezia).

    milano è un’isola?                                      S           19
Troppo poco, davvero troppo poco, per competere
con il resto d’Europa. Si riscatta solo il capoluogo
lombardo, grazie ad una serie di progetti di svilup-
po in partenza (dove il più difficile è evidentemente
quello dei sette scali ferroviari, anche iniziando solo
da Farini e Porta Romana) e la capacità di attirare e
soprattutto gestire il flusso di capitali che gli investi-
tori internazionali sono disposti a scommettere sulla
città (ma molto meno sul sistema-Italia in generale).
Oltre all’”isolamento” di Milano nel contesto naziona-
le, l’altro tema-chiave emerso è l’assenza di investito-
ri “domestici” soprattutto quelli istituzionali (a man-
care all’appello sono grandi palyer i fondi pensione,
le assicurazioni e sistema bancario, che non hanno
come priorità l’immobiliare), a fronte, per portare un
esempio, di un Paese Europeo come Germania dove
l’80% dei capitali investiti è di provenienza “locale”.
La prima giornata si è chiusa con le indicazioni arri-
vate dai tre focus di discussione, ovvero nuovi trend
sul finanziamento del debito; un settore immobiliare
vissuto sempre più in forma di servizi, piuttosto che in
semplice prodotto; una Milano che si conferma lea-
der e che punta anche su asset alternativi ai classici
uffici, come possono essere il prodotto residenzia-
le nuovo, declinato però anche al mercato degli af-
fitti e gli studentati. Spazio anche per uno sguardo
sul futuro grazie all’intervento di Steve Wells, COO di
Fast Future, su nuove tecnologia e impatto sugli stili
di vita e di lavoro, compreso il Real Estate vissuto
soprattutto come evoluzione urbanistica delle città.

     milano è un’isola?                                      S   20
Indicazioni significative sono emerse anche dalla se-
conda giornata del GRI Italia, soprattutto per quanto
riguarda i settori che potremmo chiamare “alternati-
vi” del mercato italiano: ormai occorre infatti andare a
cercare opportunità anche in “territori” differenti (in-
tesi sia nel senso di diversi luoghi geografici, ma an-
che come asset class meno battute fino ad ora dagli
investitori). L’interesse degli investitori internazionali
verso il nostro mercato e la liquidità globale investita
o indirizzata verso il Real Estate è veramente spaven-
tosa (si parla di quasi 200 mld di dollari). L’Italia però
fatica ad uscire da un mercato polarizzato su Milano,
come mercato interministeriale di trasparenza, liqui-
dità e prodotto. Ma resta, come anticipato, soprattut-
to un grosso nodo da sciogliere: servono infatti più
investitori domestici, più Fondi Immobiliari o Casse,
che vadano letteralmente a “scovare” quelle opera-
zioni, anche di dimensioni minori come valore, che
però non possono interessare i grandi player inter-
nazionali ma che sarebbero fondamentali per l’Italia.

     milano è un’isola?                                      S   21
servizio e interviste qitv

            DAY 1                                   DAY 2
      Il Servizio di QITV                       Il Servizio di QITV

   Fulvia D’Ippolito                             Leo Civelli
           GRI Club                            Duff & Phelps REAG

                            Joseph De Leo
                            Benson Elliot CM

milano è un’isola?                                   S           22
Sandro Innocenti                          Corrado Trabacchi
            Prologis                        Orion Capital Managers

                       Daniel Buaron
                        First Atlantic RE

milano è un’isola?                                 S         23
Retail
                                                 urbano:
                                             l’invasione
                                                del food
                                      Intervista a Roberto Nava di
               Engel & Völkers Commercial sull’high street milanese

                                                                       di Pietro Zara

Quando oggi si parla di retail, il pensiero corre rapidamente al momento di tra-
sformazione che stanno vivendo i centri commerciali, in cerca di una nuova iden-
tità che meglio si sposi con i trend di consumo. Ma il retail non è solo questo: non
dobbiamo dimenticarci del commerciale urbano e, soprattutto, dell’high street, un
comparto che non solo segue dinamiche diverse rispetto a quelle degli shopping
center, ma che in certe situazioni può fare da volano per la trasformazione e la ri-
nascita di intere vie, come sta accadendo in certi casi a Milano. Insieme a Roberto
Nava, Head of Retail e Office Manager di Engel & Völkers Commercial, abbiamo
cercato di scoprire i maggiori trend in atto nel settore.

    retail urbano: l’invasione del food                     S           24
Roberto, se quello attuale è un momento di rifles-
            persona                   sione e trasformazione per il retail dei centri com-
CONFIDENTIAL - DO NOT DISTRIBUTE FURTHER
                                      merciali, dinamiche diverse connotano invece il lato
                                      high street del comparto. Quali sono le principali
                                      tendenze che riscontrate oggi in questo settore?
                                      Per quello che riguarda l’high street, riscontriamo due
                                      mercati di forte interesse: il mondo del lusso e quello
                                      “secondario” dedicato al food, al design e ai flagship
                                      store. Il primo è sempre molto interessante soprat-
                                      tutto per i volumi delle transazioni, ma con tempi di
         roberto nava                 locazione medi un po’ allungati, attorno ai nove mesi
                                      e con un turnover relativamente movimentato. Il se-
                                      condo è molto attivo, specialmente per il food: Mila-
                                      no è un banco di prova per tutti i nuovi concept che
                                      stanno nascendo, di fatto il punto di partenza di mol-
             società                  te catene che magari fino a oggi si esprimevano solo
                                      nel wholesale, inteso come rivendita.

                                     Ecco, concentriamoci sul food. Quali sono le carat-
                                     teristiche che differenziano questo mercato rispet-
                                     to ad altri segmenti del retail urbano?
                                     Il food ha sempre più la caratteristica di essere un
                                     driver, una destination. Molte zone e vie di Milano si
       Engel & Völkers               sono trasformate, come per esempio Viale Premu-
         Commercial                  da, il quartiere Isola o anche CityLife, che brilla per
                                     risultati eccellenti in questo settore. Il binomio food
                                     e retail risulta sempre più vincente. Sicuramente ri-
                                     scontriamo maggiore offerta e di maggiore qualità.

         retail urbano: l’invasione del food                        S            25
Food retail: cosa cerca Poke House
                      “Scegliamo la location in base a moltissimi fattori, tra i quali ov-
                      viamente il flusso delle persone sulla via e la distribuzione dei
                      diversi locali nella città”, commenta Matteo Pichi, co-founder e
                      CEO di Poke House, catena italiana specializzata nel piatto hawa-
                      iano Poke. “Vogliamo conquistare le zone iconiche delle città, an-
                      goli urbani dinamici dove l’innovazione incontra l’attitudine alla
                      sperimentazione tipica dei veri food lovers”. E aggiunge Vittoria
                      Zanetti, co-founder di Poke House: “La nostra ricerca si basa
                      molto anche sull’energia che il posto ci trasmette: siamo attenti a
                      luce e luminosità, oltre alla forma e distribuzione degli spazi, così
                      da capire se il po-
                      sto ha le potenzia-
                      lità per trasmettere
                      quel mood positivo
                      e solare di cui mi
sono innamorata durante il mio viaggio
nella West Coast. Per noi è fondamentale
far sentire bene e a proprio agio i nostri
clienti, un’esperienza che la location deve
rispecchiare da subito”.

La vostra specializzazione è su Milano. Come trovate la situazione attuale
dell’high street retail nel capoluogo lombardo?
Direi buona, in fermento, solo lenta nel segmento mass-market; è più statico, in-
vece, il comparto dei centri commerciali, che risultano decisamente in controten-
denza rispetto all’entusiasmo e alle adesioni degli anni passati.

Quali sono le locazioni più recenti di cui siete stati advisor?
Poke House e Ammu in Via Broletto (vedi riquadri sul food retail, NdR), Rubirosa
ed Euromobil in Corso Monforte.

     retail urbano: l’invasione del food                         S            26
Prendiamo il caso di via Broletto. È forse in corso
                            una trasformazione delle vetrine lungo questa via?
                            Direi una trasformazione doverosa, vista l’immedia-
                            ta vicinanza a Cordusio, che dopo Starbucks atten-
                            de l’apertura di Uniqlo. Piazza Cordusio è da sempre
                            l’asse naturale di collegamento tra Brera e il Duomo
     I big ricercano        e, visto lo sviluppo di Corso Garibaldi degli ultimi anni,
        la shopping         rappresenta un cambiamento annunciato. Il retail si
                            sta allargando in zone fino ad ora non considerate.
         experience,
la forma del locale         Ci può dare qualche accenno sulle ulteriori ricerche
è sicuramente una           che state conducendo nell’ambito del retail?
                            Per il momento non posso ancora fare nomi, ma al-
   caratteristica da
                            cuni category killer stanno studiando il primo flag-
 non sottovalutare          ship italiano. Il mondo dello sport è alla finestra, ne
                            vedremo delle belle.

                            Quali sono le caratteristiche che oggi i retailer cer-
                            cano in un edificio? Ci sono qualità importanti che
                            in passato erano invece trascurate?
                            I big ricercano la shopping experience, la forma del
                            locale è sicuramente una caratteristica da non sot-
                            tovalutare… Gli altri, prima di aprire, fanno innanzitut-
                            to bene i conti!

                            Food retail: cosa cerca Ammu
                            “La caratteristica più importante per l’apertura di un nuo-
                            vo punto vendita rimane sempre e comunque l’ubicazione”,
                            afferma Stefano Massimino, founder di Ammu, realtà food
                            specializzata in cannoli siciliani. “In fase di espansione, cer-
                            chiamo location in punti di passaggio, lungo strade molto
                            importanti della città che ne rendano facile l’identificazio-
                            ne. Per la ricerca di queste caratteristiche ci affidiamo alla
                            ventennale esperienza di Roberto Nava e alla sagacia dei
                            giovani professionisti di Engel & Völkers Commercial, che ci
                            hanno supportato anche in quest’ultima apertura”.

retail urbano: l’invasione del food                             S             27
Un futuro
sostenibile
Intervista al Presidente del GBC Italia
Giuliano Dall’Ò
di Marco Luraschi e Kevin Massimino

Economia circolare e Agenda 2030: sono questi i due
focus di sostenibilità a cui l’immobiliare deve guar-
dare per migliorarsi e rendere più interessante il suo
mercato. Per comprendere meglio queste due non
facili dinamiche abbiamo intervistato Giuliano Dall’Ò,
Presidente del Green Building Council Italia.

Presidente Dall’Ò, oggi il tema caldo nell’immobi-
liare è quello dell’economia circolare. Sembra sia la
nuova frontiera e la strada obbligata per chi vuole
investire, sviluppare, riqualificare. Ci può dire con
esattezza cos’è l’economia circolare per il GBC Ita-             persona
lia e come volete promuoverla nel settore ma anche
nella società?
L’economia circolare si pone come una alternativa
irrinunciabile al sistema economico attuale lineare,
basato su produzione, sfruttamento incontrollato di
risorse e produzione di rifiuti. In questo modello eco-
nomico i paradigmi vengono ribaltati: senza rinuncia-
re alla qualità della vita, possibilmente estesa a tut-
ti, ed è questa la vera sfida, avviene una transizione        giuliano dall’ò
verso un sistema nel quale la gestione delle risorse
è controllata e l’impatto con l’ambiente tendenzial-
mente viene azzerato attraverso un approccio di cir-
colarità nel quale, partendo da una riduzione dell’uso
delle risorse, si punta ad un riutilizzo delle stesse.

    un futuro sostenibile                                 S          28
In un’economia circolare i flussi di materiali sono di
due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati
nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere ri-
valorizzati senza entrare nella biosfera. Si tratta ov-
viamente di una grande rivoluzione che deve essere
inquadrata a livello mondiale e che rappresenta l’uni-
ca risposta per perseguire in modo concreto il tema
della sostenibilità.
L’interesse verso questo tema, che voi giustamente
avete definito tema caldo, è totale ed il settore im-
mobiliare non può risultare indenne per una serie di
motivi. Gli edifici consumano una grande quantità di
risorse a cominciare dal suolo, nel processo di realiz-
zazione, ma soprattutto durante il loro uso. Pensia-
mo ad esempio a quanta energia, con conseguenti
impatti ambientale sia globale che locale, consuma-
no gli edifici. Resta poi il problema della loro demoli-         società
zione e della gestione dei rifiuti.
La circolarità nasce in fase di pianificazione, ad esem-
pio recuperando aree già antropizzate ed inutilizza-
te, ma prosegue nella fase progettuale, realizzativa
e gestionale. Il tema ovviamente è molto comples-
so e non esiste una bacchetta magica per passare
istantaneamente da una economia tradizionale al
modello ideale dell’economia circolare, tuttavia deve            gbc italia
essere avviato un percorso affinché questo cambia-
mento possa avvenire, in modo concreto. Il rischio è
che dietro all’importante tema dell’economia circo-
lare si speculi facendo della facile filosofia che non
porta a niente. L’economia circolare è un tema serio
e come tale deve essere considerato.

     un futuro sostenibile                                   S       29
I protocolli di certificazione ambientale degli edifici,
ma anche i protocolli che riguardano i quartieri, sono
strumenti concreti che guidano le scelte verso uno
schema di circolarità. E lo fanno in modo costrutti-
vo, definendo delle linee guida che i progettisti o gli
operatori immobiliari possono applicare con grande
                                                           L’economa circolare
consapevolezza. GBC Italia, in perfetta sintonia con
la rete mondiale dei GBC, più di settanta in tutto il      è una grande sfida
mondo, persegue il raggiungimento dell’economia            per l’immobiliare
circolare attraverso i protocolli che devono essere
                                                           italiano, tuttavia io
considerati tra gli strumenti più efficaci. Il fatto che
gli edifici poi siano certificati da un soggetto di par-   sono molto ottimista
te terza rappresenta per il cliente/utente, ma più in      se penso a come è
generale per il mercato, una garanzia che da valore
                                                           strutturato questo
all’investimento. L’economia circolare è una grande
sfida per l’immobiliare italiano, tuttavia io sono molto   mercato
ottimista se penso a come è strutturato questo mer-
cato. La qualità energetica dei nostri edifici esistenti
non sarà elevata, è vero, ma esistono altre qualità in-
trinseche che attraverso i protocolli di certificazione
ambientale possono essere valorizzate.
Questa grande rivoluzione che stiamo vivendo deve
essere comunicata alla società e in modo corretto.
Occorre da un lato far capire agli utenti quanto sia
stato fatto di positivo, dall’altro è necessario respon-
sabilizzare gli utenti che sono spesso l’anello debole
della catena della circolarità. Mi riferisco alla scarsa
conoscenza nella corretta gestione degli edifici: non
sono tanto sicuro che un immobile di classe energe-
tica elevata funzioni realmente come tale.

    un futuro sostenibile                                  S            30
Si parla tanto di obiettivi al 2030 per l’Italia in tema
di clima. A che punto siamo nel nostro Paese e
come possiamo raggiungere questi obiettivi così
stringenti?
Gli obiettivi al 2030 per l’Italia in tema di clima, ma
più in generale di sviluppo sostenibile, sono molto
ambiziosi e non facili da raggiungere. Questa mia
affermazione, tuttavia, non deve essere interpretata
come un alibi per rinunciare, anzi è esattamente il
contrario dal momento che la consapevolezza delle
difficoltà ci spingono ad aumentare gli sforzi.
Secondo il Rapporto 2018 dell’ASviS (Alleanza Ita-
liana per lo Sviluppo Sostenibile) l’Italia è indietro     Tre italiani su quattro
nel conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030.
                                                           si dicono interessati
Negli ultimi anni sono peggiorati povertà, situazione
economica e occupazionale, disuguaglianze, condi-          a parlare di
zioni delle città e qualità dell’ambiente. Tuttavia, se-   sostenibilità
condo i dati dell’Osservatorio nazionale sullo stile di
                                                           ambientale e
vita sostenibile, cresce la coscienza ecologica: 3 ita-
liani su 4 si dicono interessati a parlare di sosteni-     quest’ultimo punto
bilità ambientale e quest’ultimo punto può segnare         può segnare davvero
davvero un punto di svolta. Noi possiamo emanare
                                                           un punto di svolta
regole cogenti, leggi impositive o azioni coercitive
per accelerare il processo ma questa non è la strada.
Il che non vuol dire, ovviamente, che sia inutile un
quadro di indirizzo. La consapevolezza da parte dei
cittadini sul tema è irrinunciabile.

    un futuro sostenibile                                  S              31
Il quadro per il clima e l’energia 2030 fissa, lo ricordia-
mo, tre obiettivi principali da conseguire entro l’anno
indicato: una riduzione almeno del 40% delle emis-
sioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990),
una quota almeno del 27% di energia rinnovabile ed
un miglioramento almeno del 27% dell’efficienza
energetica. Ed è solo un primo passo se pensiamo               La speranza di
all’obiettivo più ambizioso della roadmap al 2050.
Una quota, parte considerevole degli impegni per               arrivare all’obiettivo
raggiungere tali obiettivi, riguarda proprio il settore        del 2030 passa
edilizio: anche se la qualità edilizia del parco edilizio      attraverso
esistente è migliorata, anche grazie agli incentivi ed
alle agevolazioni fiscali, rimane ancora tanto da fare.        importanti azioni di
Non è solo un problema di investimenti, ma di diffi-           rigenerazione urbana
coltà oggettiva nell’intervenire in modo così massic-
                                                               all’interno delle quali
cio nella riqualificazione energetica del nostro patri-
monio edilizio.                                                possano davvero
Passare dai target programmati in sede europea                 essere realizzati
alle realizzazioni non è cosa da poco. Non è più un
                                                               edifici a consumo
problema di grandi numeri e di statistiche ma è un
problema oggettivo che deve essere risolto caso per            energetico quasi
caso. Pensare di raggiungere gli obiettivi al 2030 ri-         zero. Non sempre è
qualificando ciò che già abbiamo credo sia un pro-
                                                               utile e conveniente
getto molto difficile. Senza nulla togliere agli sforzi
che comunque devono essere fatti e con tutti i mez-            conservare tutto
zi che abbiamo a disposizione per riqualificare l’esi-
stente, la speranza di arrivare all’obiettivo del 2030
passa attraverso importanti azioni di rigenerazione
urbana all’interno delle quali possano davvero esse-
re realizzati edifici a consumo energetico quasi zero.
Non sempre è utile e conveniente conservare tutto.

     un futuro sostenibile                                     S            32
Un’ultima riflessione che mi sta tanto a cuore: ma con
quali strumenti siamo in grado di misurare i risultati
degli sforzi fatti? Perché un conto è promuovere e re-
alizzare la riqualificazione energetica o la diffusione
delle rinnovabili, un conto è avere la certezza che i ri-
                                                            Vogliamo contribuire
sultati, in termini di CO2 evitata siano effettivamente
raggiunti.                                                  al raggiungimento di
                                                            molti dei 17 obiettivi
Quel è il programma e quali sono gli obiettivi del
GBC Italia quest’anno e nel piano che avete in men-         di sviluppo sostenibile
te per i prossimi anni?                                     introdotti dall’agenda
La nuova governance di GBC Italia ha definito e sta         2030 per le tematiche
attuando con grande soddisfazione un radicale cam-
biamento rispetto alla prassi degli anni precedenti.        che sono di nostra
I punti salienti di questo cambiamento di rotta l’ho        competenza
ben sintetizzato nel più recente editoriale pubblicato
e veicolato attraverso la nostra newsletter.
Gli elementi di innovazione della nostra politica sono
tanti e importanti. Cominciamo subito col dire che,
senza tradire i protocolli di certificazione ambientale,
i nostri interessi si concentrano su temi forti che poi
sono quelli che catalizzano gli interessi di tutti.
Noi vogliamo contribuire al raggiungimento di mol-
ti dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile introdotti
dall’Agenda 2030 (SDGs) per le tematiche che sono
di nostra competenza, come ad esempio assicurare
l’accesso all’energia pulita, garantire la disponibilità
e la gestione sostenibile dell’acqua, promuovere una

    un futuro sostenibile                                   S           33
crescita economica duratura inclusiva e sostenibile,
promuovere l’industrializzazione sostenibile, rendere
le città e le comunità inclusive sostenibili e resistenti,
combattere i cambiamenti climatici, giusto per citar-
ne alcuni. Le nostre parole d’ordine sono decarbo-
nizzazione, economia circolare, sostenibilità nell’uso
delle risorse idriche.
Non abbiamo bisogno di concentrare la nostra at-
tenzione sui nostri protocolli semplicemente perché
tutto ciò che si pianifica ora, tutte le problematiche e
tutte le soluzioni per risorgerle sono già presenti da
sempre nei nostri protocolli. Noi vogliamo guardare
avanti valorizzando tutto ciò che abbiamo fatto, non
solo noi ma anche soggetti che si sono impegnati a
cambiare il modo di vivere di tutti.                         Aprire a chi opera
La nostra apertura verso gli altri protocolli iniziata lo
                                                             in modo serio non
scorso 14 dicembre a Milano e proseguita in occa-
sione della più recente settimana delle energie so-          vuole dire rinunciare
stenibili è stata un passaggio fondamentale. Aprire a        alla nostra identità
chi opera in modo serio non vuole dire rinunciare alla
                                                             ma tutt’altro: vuol dire
nostra identità ma tutt’altro: vuol dire dare un forte
impulso al cambiamento attraverso una azione co-             dare un forte impulso
mune.                                                        al cambiamento
Questa nostra strategia di apertura si è concretizza-
                                                             attraverso una
ta anche nell’organizzazione dell’assemblea dei pro-
fessionisti accreditati per l’edilizia sostenibile che si    azione comune
è tenuta a Milano lo scorso 7 maggio. Prima questo
evento si chiamava assemblea dei LEED AP. A Mila-
no non si è parlato solo di LEED o di GBC ma anche

     un futuro sostenibile                                   S           34
di BREEAM, di WELL e di ENVISION, quindi di proto-
colli promossi al di fuori dell’ecosistema GBC. Non si
è trattato di un semplice cambiamento di titolo ma
di un passaggio sostanziale che ci deve essere ri-
conosciuto. Una apertura culturale verso altri modi        Uno slogan che
di pensare, una opportunità per valorizzare le nostre
prassi confrontandole con altre prassi. Noi come           a noi piace molto, e
GBC stiamo andando in questa direzione e lo faccia-        che evidenzia un altro
mo in modo irreversibile, aprendo a tutti i protocolli     elemento della nostra
o agli schemi di certificazione ambientale, compreso
Casa Clima e ITACA senza esclusione di nessuno             strategia, non solo di
Uno slogan che a noi piace molto, e che evidenzia          comunicazione ma
un altro elemento della nostra strategia, non solo di      anche e soprattutto
comunicazione ma anche e soprattutto di azione, è
“the new normal”. Lo abbiamo reso pubblico in oc-          di azione, è “the
casione della settimana dell’energia sostenibile di        new normal”
Milano dello scorso mese. Il significato di queste tre
parole è stravolgente. In sole tre parole vogliamo dire
tante cose: non siamo all’anno zero ma abbiamo fat-
to tanto e le facciamo vedere a tutti anche attraverso
una mappa (Milano Green City), le nostre città stan-
no cambiando anche se non ce ne rendiamo conto.
“The new normal” vuole anche dire che tutti i nostri
sforzi devono portare benefici a tutti: ben vengano i
“green district” se diventano icone del cambiamen-
to ma non dimentichiamoci degli ambiti urbani che
più hanno bisogno del cambiamento green. Se li
escludessimo tradiremmo i principi essenziali dei 17
obiettivi di sviluppo sostenibile introdotti dall’Agenda
2030.

    un futuro sostenibile                                  S           35
qitv

                                       Covivio riqualifica uffici
       milano                           in via Principe Amedeo

                       Conclusi i lavori sull’immobile, di proprietà di Covivio, in via
                       Principe Amedeo 5, a Milano. L’edificio, che risale al 1850, è
                       destinato ad uffici: in parte già occupati dai tenant, in parte
                       ancora liberi quindi oggetto di commercializzazione da par-
                       te della proprietà. è in fase di ottenimento la certificazione
                       LEED Gold. L’intervento ha riguardato la ripulitura della fac-
                       ciata e due ampliamenti: 600 mq di sopraelevazione e un
 servizi               volume vetrato a doppia altezza, situato nel cortile interno
                       dell’edificio, destinato nel progetto iniziale a ristorante e poi
                       “ripensato” come spazio di lavoro.

                              inaugurato settimo cielo, il retail park
settimo torinese                       più grande d’italia

                       Si è chiuso a tempi record il cantiere per l’ampliamento di
                       Settimo Cielo Retail Park, che ora può fregiarsi del titolo di
                       parco commerciale più grande d’Italia. Ai 43.000 metri quadri
                       di area commerciale già esistente, infatti, se ne sono aggiun-
                       ti 26.000, per un totale di 69.000 mq dedicati allo shopping,
                       a pochi chilometri dal centro di Torino. Hanno partecipato
                       all’evento di presentazione Piero Boffa, presidente Gruppo
 servizi               Building, Lino Guatteo, presidente Promocentro, e Roberto
                       Marchetti, Head of Retail Leasing di Cushman & Wakefield.

qitv                                                     S               36
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Guglielmo Pelliccioli              DAILY REAL ESTATE S.R.L.                   del numero delle pagine della
                                   Via Copernico, 40                          rivista.
Redazione                          24069 Trescore B.rio (BG)
Cristina Giua, Kevin Massimino,    Iscrizione ROC N.22163                     Foto e immagini dell’editore o di
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Patrizio Valota, Pietro Zara
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Matteo Belotti

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