IL VALORE AGGIUNTO DEI SERVIZI - IL SETTIMANALE 28025 MAGGIO 2019 - IL QUOTIDIANO IMMOBILIARE
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280 Investimenti Italia sotto la lente del GRI Milano 25 maggio 2019 format innovativi IL SETTIMANALE per le vie commerciali de il Quotidiano Immobiliare Il valore aggiunto dei servizi Emanuele Bellani di REAAS e l’importanza dell’integrazione
sommario articoli rubriche pagina 8 I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato editoriale pagina 18 deals Milano è un’isola? report pagina 24 Retail urbano: l’invasione del food qitv pagina 28 Un futuro sostenibile SOMMARIO S 2
CONVEGNO BIM, MERCATO ALBERGHIERO, SOSTENIBILITÀ ilQI Il BIM si integra con le tecnologie digitali in un quadro di forte impatto sull’immobiliare. L’Italia è inoltre al centro del mercato dell’ospitalità, con strutture da adeguare in termini di qualità. Non ultima, la sostenibilità gioca un ruolo primario nell’evoluzione del mercato. GIOVedì 13 GIUGNO SCOPRI DI Più innovation campus milano Presentazione progetto Residenze Innovazione André Straja GORING & STRAJA STUDIO (Milano) Sostenibilità: valori etici, Filippo-Maria Carbonari Mario Zambrini ambientali e culturali, ma AEROPORTI DI ROMA GBC ITALIA - GREEN BUILDING COUNCIL anche economici Massimo Roj Gianfranco Sassi PROGETTO CMR GRANITIFIANDRE Il punto su BIM e tecnologia Lorenzo Sperati Valerio Castelnuovo digitale nella filiera BANCA D’ITALIA SYSTEMA immobiliare Giovanni Deleo Costantino Manes ASSIMPREDIL ANCE SYSTEMA Il punto sul mercato immobiliare Monica Badin alberghiero in Italia WORLD CAPITAL Ospitalità turistica e Alan Mantin Valerio Duchini convegnistica: a che punto HILTON B&B HOTELS ITALIA è il prodotto alberghiero Gianleo Bosticco Fabio Primerano MARRIOTT INTERNATIONAL FEDERALBERGHI Jerome Lassara ACCOR Mercato alberghiero: trend di Giampiero Schiavo Cristina Paini investimento e gestione CASTELLO SGR LHM - LAB FOR HOTEL MANAGEMENT Chiara Caruso Claudio Carano INVESTIRE SGR CLIVET Maria Carmela Colaiacovo confindustria alberghi CONLUSIONI - Conversazione con: Mario Abbadessa, HINES ITALY SPONSOR
Domani si vota Non intendiamo fare qui alcun tipo di propagan- da politica: non è il Settimanale il luogo giusto. Se parliamo di votazioni, amministrative ed europee, è semplicemente perché il Paese è chiamato ad un appuntamento elettorale che riguarda il suo fu- turo. È vero che tutte le chiamate alle urne hanno sempre qualcosa di definitivo e unico, anche se poi sembra non succeda mai niente. Di queste elezioni non si è dato il minimo risalto al tema per cui sia- mo chiamati alle urne. Interroghiamoci su come potrebbe andare il futuro, guardando questi dati: • il centro del mondo che produce ricchezza si sta spostando a Oriente, verso l’Asia (nel 1980 Eu- ropa e Nord America producevano il 75% del PIL, oggi solo il 50%); • il centro del mondo demografico si sta spostan- do a Sud, verso l’Africa (nel 1950 l’Europa ave- va il doppio degli abitanti dell’Africa, oggi l’Afri- ca sub-sahariana l’ha eguagliata ed è destinata crescere); • gli Stati Uniti di Trump sono sempre più “capric- ciosi” e sembrano voler abbandonare il ruolo di “sceriffi” del mondo (che ci faceva anche como- do), di soggetti che garantivano l’ordine globale; • la Cina e l’India sono Paesi ora egemoni, sia eco- nomicamente sia militarmente, della loro area geopolitica; • l’ordine economico mondiale è a rischio (nel 1990 i dazi pesavano sul 10% del commercio mondiale, ora il 3%). Guglielmo Pelliccioli Ci sarebbero anche altre riflessioni da fare, ma già fondatore ed editorialista de il Quotidiano Immobiliare queste ci sembrano importanti per capire se vale la pena di credere all’Europa e sostenerla. EDITORIALE S 4
deals milano roma 32,5 MILIONI 17,2 MILIONI La società Camuzzi ha venduto due im- Fondo Alpha, gestito da DeA Capital Real mobili a Milano al brand di moda Botte- Estate SGR, ha ceduto l’immobile sito in ga Veneta, nell’ambito della esecuzione Via Casilina 1/3 a Roma. L’edificio risale del concordato fallimentare di Camuzzi. ai primi anni settanta ed è sviluppato su Gli immobili fanno parte dello stesso sette livelli fuori terra, interamente de- complesso e sono la sede milanese del- stinati ad uso ufficio e un piano interrato la stessa società acquirente, la quale ad uso archivi, depositi e locali tecnolo- aveva firmato un accordo preliminare gici. Non è stato comunicato il compra- nella seconda metà del 2018. tore dell’asset. Vai alla TABELLA DEALS 2019 deals S 5
report a cura di tecnocasa turismo: BENE IL TRILOCALE E LE LOCALITà DI LAGO Cresce la quota di stranieri che acquistano una casa vacanza in Italia variazione prezzi, in % Mare Montagna Lago 2008 -4,9 -0,5 -3,9 2009 -2,9 -0,3 -1,2 2010 -1,9 0,5 0 2011 -4,1 -1,6 -4,6 2012 -11,4 -8,1 -7,8 2013 -8,8 -6,6 -5,9 2014 -6,6 -8,6 -4,3 2015 -4,2 -6,5 -2,5 2016 -3 -3,6 -2,2 2017 -1,8 -2,2 -0,6 2018 -1 -2,8 0,1 Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa Nella seconda parte del 2018 i valo- 9,3% del 2018. In particolare riscon- ri immobiliari delle località turistiche triamo la loro presenza sulle località hanno registrato -1,7% (montagna), del lago di Garda, Iseo e o nei borghi +0,4% (lago) e -0,9% (mare). di mare come Amalfi e Positano. Ini- Il mercato della casa vacanza registra ziano a vedersi anche nell’imperiese. un maggiore interesse, ma in partico- Sono particolarmente attratti dai bor- lare vede un ritorno degli acquirenti ghi e dalle case tipiche oppure dalle stranieri e di coloro che acquista- soluzioni indipendenti dal momento no per mettere a reddito. La quota di che hanno budget più importanti. Gli stranieri che ha acquistato la casa va- acquirenti italiani sono maggiormen- canza è passata dal 7,9% del 2017 al te interessati a piccoli trilocali e bilo- report S 6
cali possibilmente in posizione da cui distanza tra la località di residenza e è facile raggiungere il mare o il lago. quella di vacanza non sempre con- Nelle località di montagna non regi- sente di seguire i lavori. striamo trend particolari ma in alcuni Si segnala anche un maggiore appeal comuni meno famosi si iniziano a ve- per quei comuni dove si sono realiz- dere una ripresa dell’interesse grazie zati interventi di riqualificazione o di ai prezzi più contenuti. miglioramento dei servizi turistici. In L’aumento delle presenze turistiche particolare la realizzazione delle piste in Italia inoltre ha fatto aumentare ciclabili (da quella sul Garda a quelle le richieste di immobili in affitto e di liguri) sta portando ad un maggiore conseguenza questo ha stimolato gli interesse soprattutto da parte degli investitori che sempre più si orienta- acquirenti stranieri. no su affitti brevi. Interessante notare come in alcune Una novità emersa negli ultimi mesi località sono riprese le attività di ri- è un ricorso al mutuo per l’acquisto qualificazione di vecchi stabili per la della casa vacanza: i tassi convenien- creazione di casa vacanza. Una ripar- ti invitano a fare questo e permette di tenza soft che però è indice di una ri- lasciare della liquidità per eventuali presa anche su questo segmento che imprevisti. comunque è stato interessato dal- In generale si acquistano prevalen- la crisi perdendo dal I semestre del temente trilocali, bilocali e a seguire 2008 al II semestre del 2018 il -40,4% soluzioni indipendenti. Si prediligono (mare), il -33,5% (montagna) e -28,4% le soluzioni in buono stato perché la (lago). report S 7
I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato Emanuele Bellani di REAAS: pronti al grande salto di Marco Luraschi Parliamo di servizi immobiliari oggi nell’articolo di copertina de il Settimanale, un comparto che in un mercato in trasformazione è cresciuto tanto in questi anni. REAAS è una società che si appresta a festeggiare gli 11 anni di presenza sul mer- cato italiano dei servizi tecnici integrati, una società, già presente in UK, Portogal- lo e Francia, che ha grandi orizzonti e guarda ai mercati internazionali sempre I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 8
seguendo il cliente tailor made. Uno dei due fonda- tori è il Direttore Generale, Emanuele Bellani, che è anche uno degli operatori che partecipa al Tavolo dei Servizi di Copernico40, organizzato da ilQI. Emanuele, la crescita di REAAS in questi quasi 11 anni è stata molto importante nell’ambito dei ser- persona vizi immobiliari in Italia. Quali sono i prossimi piani della società? Partiamo dai numeri. Nel 2008 la società aveva due soci fondatori, il sottoscritto e Paolo Datti, provenien- te dal mondo della finanza, poi cinque collaboratori, un unico ufficio a Milano e nel primo anno ha fattura- to 850.000 euro. Undici anni dopo la struttura conta più di 80 specialisti sul territorio nazionale, due uffi- ci italiani, a Milano e Roma, e tre all’estero, Londra, emanuele bellani Lisbona e Parigi, quest’ultimo inaugurato settima- na scorsa. Il fatturato, in costante crescita in questi anni, sfiora oggi i 15 mln di euro. Ora, dimenticando i numeri, di cui siamo ovviamente molto soddisfatti, i nostri principali motivi di orgoglio sono due: una cre- scita avvenuta per la maggior parte in un momento di società crisi del settore immobiliare (ricordiamo che il 2008 è stato l’anno di Lehman Brothers) e la tipologia di cliente che siamo riusciti a “conquistare”. Investitori istituzionali italiani e stranieri, banche, SGR, fondi di private equity. La forte componente di clienti istitu- zionali stranieri in ambito Real Estate e private equity ci ha consentito di guardare oltre i confini nazionali e, dopo aver aperto a Londra, di iniziare un percorso di acquisizione di aziende. L’obiettivo è esportare i reaas nostri servizi anche nel paese di origine dei clienti, garantendo lo stesso approccio diretto e tailor made che ci contraddistingue. Il nostro punto di forza è rappresentato dalla capacità di stabilire un rapporto duraturo con i clienti, molti dei quali ci considerano a tutti gli effetti un braccio operativo, qui e all’estero. I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 9
Progressivamente abbiamo integrato i servizi ambientali con attività di analisi e due diligence più ampie Siamo una società giovane e ambiziosa e il futuro potrebbe riservare nuove opportunità. In questo percorso nell’ambito delle vostre attività, quali sono cresciute maggiormente e quali invece si sono ridimensionate? Il Real Estate è un mercato dinamico che segue la crescita e i cambiamenti della società (pensiamo alle strutture per studenti e per anziani), ma anche cicli- co. Da un lato il settore immobiliare nazionale segue delle dinamiche che si ripetono, dall’altro gli opera- tori stranieri diversificano anche geograficamente gli investimenti per una corretta gestione del rischio. Questa premessa è utile per chiarire il tipo di svilup- po che abbiamo avuto: siamo nati nel 2008 all’inizio del ciclo negativo e quindi subito in un contesto mol- to difficile. Coprire una nicchia specifica di mercato, quella delle analisi ambientali e gestione delle boni- fiche, è stato fondamentale, insieme al fatto di avere clienti sia nel settore immobiliare, sia in quello indu- striale, che conoscevamo bene. Progressivamente abbiamo integrato i servizi ambientali con attività di analisi e due diligence più ampie: urbanistica, edili- zia, catastale, impiantistica, di prevenzione incendi e in questo momento forse la società è conosciuta soprattutto per questi due aspetti, tecnico e ambien- tale. In anni più recenti il mercato si è avviato verso una fase di crescita, si sono moltiplicate le transazio- ni e di conseguenza le attività di due diligence tecni- ca, ma anche gli interventi sugli immobili. In parallelo I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 10
sono stati quindi messi a punto nuovi, per noi, servi- zi: alcuni operatori stranieri non intenzionati ad apri- re una sede in Italia ci hanno affidato il ruolo di uffi- cio tecnico per gli investimenti sul nostro territorio. Contemporaneamente in molte operazioni di riqua- lificazione value added siamo stati chiamati per una funzione di monitoraggio e controllo, da qui il project monitoring per le banche finanziatrici e il project ma- La nostra attività nagement per conto degli investitori. Il periodo di for- te sviluppo che vede protagoniste Milano, in primis, e si è sviluppata su Roma ha sicuramente stimolato le attività correlate un doppio binario: alla valorizzazione dei beni. Credo sia importante fare l’analisi del mercato un paio di precisazioni a questo proposito. La prima è che la nostra attività si è sviluppata su un doppio prime (quello dei binario: da un lato ha avuto come oggetto di analisi trophy asset) e il mercato prime, quello dei trophy asset per inten- un’intera divisione di derci, dall’altro ha sviluppato un’intera divisione che si occupa di re-impossessamento, di messa in sicu- re-impossessamento, rezza e dismissione di patrimoni massivi di banche messa in sicurezza e NPL. Seguiamo direttamente la maggior parte del- e dismissione le operazioni in entrambi i mercati (trophy building e grandi portafogli di immobili di dimensioni minori) e di patrimoni la nostra strategia è cercare di anticipare i servizi per di banche e NPL almeno cicli di 3 anni. Credo che il futuro riservi un grosso spazio per player non improvvisati e in grado di trasferire il know-how e i servizi studiati per il mer- I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 11
cato prime dei trophy building in quello delle “soffe- renze”. Vedremo tra qualche anno se abbiamo fatto bene i conti. C’è un comune denominatore per tutte queste attività: oggi sempre più si richiede precisio- ne nello studio di modalità tecniche, tempi e capex, quindi anche l’approccio all’analisi è specialistico e Milano, sull’onda caratterizzato dalla cooperazione in team integrati di operatori esperti nei differenti ambiti (urbanistico, di Expo e della buona ambientale, etc.). amministrazione sta oggi raggiungendo È un momento storico in cui gli investitori interna- zionali sono dominanti e dove Milano ricopre il ruo- le grandi capitali lo di locomotiva. Sarà così anche nei prossimi anni? europee continuando Il RE italiano è pronto per il salto internazionale? ad attrarre fondi È per noi motivo di orgoglio seguire gli investitori ne- gli investimenti italiani e, ancor più da milanese, far- stranieri lo per la propria città. Quindi sì, confermo che oggi gli investitori più attivi sono stranieri e che Milano, sull’onda di Expo e della buona amministrazione sta oggi raggiungendo le grandi capitali europee conti- nuando ad attrarre fondi stranieri. Bisogna però te- nere conto, come già detto, che gli operatori stranieri diversificano anche geograficamente gli investimenti per una corretta gestione del rischio, quindi gli sce- I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 12
nari cambiano. L’esempio positivo di Milano, favorito anche da un ciclo di mercato positivo, dovrebbe es- sere visto come un first mover cui ispirarsi (anche il recente PGT - Piano Governo del Territorio - si pone come modello positivo da seguire). Ciò che dovreb- be poi essere fatto a livello nazionale è noto: snellire i processi amministrativi, dare certezze normative e fiscali a lungo termine, comprendere come usare i fondi per rilanciare infrastrutture e conseguente- mente le città. In questo mercato l’Italia ha già un grande appeal, occorre solo dare una piccola spinta con buona volontà, cercando di non bloccare eventi e progresso che ci collegano al resto del mondo (mi ri- ferisco, ad esempio, alla vicenda della Torino-Lione). Sottolineo comunque che ci sono grandi e importanti SGR italiane che non solo stanno investendo in Italia, ma si stanno espandendo all’estero sia per quanto concerne il fund raising che di acquisizioni. Quindi confermo che non solo il Real Estate italiano è pron- to per un salto oltre i confini, ma lo sta già facendo. Quali sono i settori di investimento più “caldi”? Mi ricollego alla seconda domanda e come già detto il mercato è ciclico. Oggi i mercati più attivi riguarda- I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 13
no sicuramente la logistica, le residenze per studenti e anziani, gli hotel e il mondo delle sofferenze e dei crediti. Si parla molto del residenziale e degli spazi di condivisione di vita e di lavoro. Sicuramente avranno degli spazi nel futuro, ma credo saranno dei mercati di nicchia, anche perché il residenziale in particola- re segue logiche un po’ differenti da quelle dei fondi e ha una gestione frammentata e complessa, quin- di può funzionare se rimodulato e gestito come in modo univoco come si fa per le altre asset class. Si- curamente l’avvicinamento alle grandi città aumen- terà la domanda e genererà molte opportunità d’in- vestimento e di lavoro. Il tema ambientale e della sostenibilità in senso stretto quanto è importante oggi sul mercato cor- porate? In sintesi: il tema ambientale è più che importante, per la maggior parte degli operatori è – e ritengo cor- rettamente – una conditio sine qua non. Il tema di sostenibilità è sentito, la sensibilità degli investitori sta crescendo e noi ci siamo già adeguati. Ricordo che l’ambito ambientale è la matrice da cui siamo nati, la sostenibilità è un nostro focus per i servizi che già offriamo e che stiamo implementando. Il tema ambientale è un tema molto ampio che va analizzato in un ambito micro, costituito dai processi di studio e bonifica di singoli asset o aree, e un ambito macro, rappresentato dall’impatto degli investimenti nell’in- dustria e nei consumi che caratterizzano l’impatto di infrastrutture e sistemi nelle logiche di inquinamento globale e consumo di risorse. Nel primo caso l’attività I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 14
– che ci vede operativi dallo studio delle potenziali criticità fino alla gestione delle medesime e ai col- laudi finali delle bonifiche – ha come obiettivo la pro- tezione degli investitori dai rischi di problematiche di tempi/costi nei processi di bonifica e smaltimento di materiali pericolosi (amianto, fibre, oli diatermici, radon, etc.). Quando si tratta di aree nei casi di bo- nifiche di siti industriali o conversione e riqualifica- zione delle stesse, la logica è quella di ridurre il più possibile i rischi economici e di tempo già a partire dalla fase di studio, per poi condurre in sicurezza le parti operative mitigando i rischi e gestendo in modo adeguato relazioni con gli enti pubblici. Nel secon- do caso la nostra consulenza si concentra sull’ana- lisi dell’impatto degli investimenti sui processi am- bientali di inquinamento e sfruttamento delle risorse. Questo avviene seguendo le linee guida ESG (Envi- ronmental, Social, Governance), oggi sempre più at- tuali, di PRI - Principles for Responsible Investment (di cui facciamo parte dal 2015), anche nel settore del private equity, quando le operazioni prevedono un sottostante immobiliare, oltre che nel Real Estate. Oggi anche diverse SGR/fondi italiani aderiscono a PRI. Ovviamente la maggior parte delle fonti di inqui- namento e di consumi sono di natura antropica e il modo di rispondere da parte del mercato e di limitare i danni (se di non migliorare le performance) passa da azioni che già dallo studio e dalla progettazione sono finalizzate al risparmio energetico, all’impiego I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 15
di materiali sempre più evoluti, all’adozione di nuove tecnologie performanti che applicate ad immobile e industrie riducono fortemente l’impatto ambientale. Tutto questo pero non è sufficiente se non supporta- to da una condivisione politica dei Paesi più grandi e più importanti. Qual è la criticità maggiore oggi nel settore degli investimenti in Italia? La competizione al ribasso sui costi, dei servizi, è un tema che non favorisce la qualità dei servizi immobiliari? L’esigenza di strutture sempre più specializzate ha positivamente creato già dei livelli di separazione nel mercato tra le società di servizi, facendo una prima selezione piuttosto rilevante e attenta. Rimane evi- dente un grande problema legato alla comprensio- ne del valore aggiunto che possono dare i servizi nell’ottica degli investimenti e della gestione dei patrimoni. Ancora spesso, soprattutto nei grandi gruppi finan- ziari meno core, la scelta del servizio si riduce a un tema economico e consente azioni commerciali ag- gressive da parte di operatori che successivamente, acquisito il contratto, non sono in grado di garantire la qualità del servizio atteso. In alcuni casi il commit- tente è costretto a “spendere” più volte per lo stesso lavoro, integrando l’incarico originario o addirittura interpellando altri soggetti. Per questo è importante I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 16
che il committente, che affida i servizi, abbia consa- pevolezza delle reali necessità della propria struttu- ra e conoscenza del reale livello tecnico e qualitativo dei consulenti che interpella. Lei partecipa al Tavolo dei Servizi de ilQI nell’ambi- to del Tavolo di Copernico40. Pensa che il settore possa trarre giovamento dall’integrazione in senso orizzontale e dall’integrazione con la filiera indu- striale? I Tavoli de ilQI relativi ai servizi sono molto interes- santi e sicuramente utili, sia per far lavorare società dello stesso settore normalmente concorrenti con un approccio di analisi di potenziali problemi e opportu- nità su una scala più ampia, per valutare azioni con- divise che consentano di ottenere miglioramenti sia con il privato che con il pubblico. Inoltre l’interazione con altri ambiti del settore rappresentati da altri ta- voli tecnici consente una condivisione di competen- ze multidisciplinare che centra fortemente, come ho già accennato in precedenza, la direzione attuale del mercato e della crescita per competenza. Ritengo pertanto i Tavoli tecnici uno strumento molto forte di networking, aggiornamento e lavoro che deve rac- cogliere input interni per trasferirne l’eco al mondo esterno della committenza, delle associazioni e della pubblica amministrazione. Bisogna avere la forza di far sì che queste opportunità non si disperdano e ri- mangano invece un appuntamento fisso. I servizi creano sempre più valore aggiunto per il mercato S 17
Milano è un’isola? Gli operatori parlano di investimenti e macro-trend al GRI Italia di Cristina Giua Perché i capitali stranieri non scelgono l’Italia? Per- ché gli investitori “domestici” sono così poco attivi sul mercato italiano, a partire da quelli istituziona- li? Domande piuttosto complesse, ma soprattutto non nuove per un mercato immobiliare che in media società “cuba” 10 miliardi di euro l’anno (nel 2017 un po’ di più, con un transato di 11 mld; nel 2018 un po’ di meno con 8,7 mld) e che dipende, per una fetta del 70% circa, da risorse che arrivano dall’estero. Di que- sti temi se ne è parlato nella tappa italiana del GRI Club, che ha scelto anche quest’anno la piazza mi- lanese per chiamare a raccolta gli operatori “senior”, stranieri e internazionali, a discutere di scenari del Real Estate. La due giorni, che va sotto il nome di GRI gri club Italia, conferma il format degli anni precedenti: una riunione plenaria ad inizio lavori, seguita da tre focus milano è un’isola? S 18
“in contemporanea” su argomenti specifici, interval- lati da altrettanto importanti momenti di network tra gli operatori. Altra particolarità dell’evento è l’infor- malità, che tradotto significa: nessuno “sale in catte- dra”, ma la discussione procede tra temi proposti dal moderatore, domande e interventi dei partecipanti. Cosa è emerso, dunque, da questa edizione? (a que- sto proposito si vedano, a fondo articolo, anche ser- vizi e video-interviste realizzate da ilQI a margine dell’evento; ndr). Partiamo dalla prima giornata di la- vori, iniziata, come abbiamo detto, da una riunione persona generale (la plenary discussion) sull’attuale merca- to globale, su andamenti, rischi e macro trend. Una “visione di insieme” che mostra anzitutto un quadro europeo più “maturo”: una situazione più avanzata nel ciclo positivo dell’immobiliare partita dopo la crisi del 2008, a fronte di un’Italia partita più tardi e con molto meno sprint, dove è il modello Milano ad aprire la strada, seguito a dire il vero da nessuna altra area italiana. Fa eccezione qualche asset molto specifico, fulvia d’ippolito come possono essere l’alberghiero di livello e i nego- zi delle high street nelle città d’arte (Roma, Firenze, Venezia). milano è un’isola? S 19
Troppo poco, davvero troppo poco, per competere con il resto d’Europa. Si riscatta solo il capoluogo lombardo, grazie ad una serie di progetti di svilup- po in partenza (dove il più difficile è evidentemente quello dei sette scali ferroviari, anche iniziando solo da Farini e Porta Romana) e la capacità di attirare e soprattutto gestire il flusso di capitali che gli investi- tori internazionali sono disposti a scommettere sulla città (ma molto meno sul sistema-Italia in generale). Oltre all’”isolamento” di Milano nel contesto naziona- le, l’altro tema-chiave emerso è l’assenza di investito- ri “domestici” soprattutto quelli istituzionali (a man- care all’appello sono grandi palyer i fondi pensione, le assicurazioni e sistema bancario, che non hanno come priorità l’immobiliare), a fronte, per portare un esempio, di un Paese Europeo come Germania dove l’80% dei capitali investiti è di provenienza “locale”. La prima giornata si è chiusa con le indicazioni arri- vate dai tre focus di discussione, ovvero nuovi trend sul finanziamento del debito; un settore immobiliare vissuto sempre più in forma di servizi, piuttosto che in semplice prodotto; una Milano che si conferma lea- der e che punta anche su asset alternativi ai classici uffici, come possono essere il prodotto residenzia- le nuovo, declinato però anche al mercato degli af- fitti e gli studentati. Spazio anche per uno sguardo sul futuro grazie all’intervento di Steve Wells, COO di Fast Future, su nuove tecnologia e impatto sugli stili di vita e di lavoro, compreso il Real Estate vissuto soprattutto come evoluzione urbanistica delle città. milano è un’isola? S 20
Indicazioni significative sono emerse anche dalla se- conda giornata del GRI Italia, soprattutto per quanto riguarda i settori che potremmo chiamare “alternati- vi” del mercato italiano: ormai occorre infatti andare a cercare opportunità anche in “territori” differenti (in- tesi sia nel senso di diversi luoghi geografici, ma an- che come asset class meno battute fino ad ora dagli investitori). L’interesse degli investitori internazionali verso il nostro mercato e la liquidità globale investita o indirizzata verso il Real Estate è veramente spaven- tosa (si parla di quasi 200 mld di dollari). L’Italia però fatica ad uscire da un mercato polarizzato su Milano, come mercato interministeriale di trasparenza, liqui- dità e prodotto. Ma resta, come anticipato, soprattut- to un grosso nodo da sciogliere: servono infatti più investitori domestici, più Fondi Immobiliari o Casse, che vadano letteralmente a “scovare” quelle opera- zioni, anche di dimensioni minori come valore, che però non possono interessare i grandi player inter- nazionali ma che sarebbero fondamentali per l’Italia. milano è un’isola? S 21
servizio e interviste qitv DAY 1 DAY 2 Il Servizio di QITV Il Servizio di QITV Fulvia D’Ippolito Leo Civelli GRI Club Duff & Phelps REAG Joseph De Leo Benson Elliot CM milano è un’isola? S 22
Sandro Innocenti Corrado Trabacchi Prologis Orion Capital Managers Daniel Buaron First Atlantic RE milano è un’isola? S 23
Retail urbano: l’invasione del food Intervista a Roberto Nava di Engel & Völkers Commercial sull’high street milanese di Pietro Zara Quando oggi si parla di retail, il pensiero corre rapidamente al momento di tra- sformazione che stanno vivendo i centri commerciali, in cerca di una nuova iden- tità che meglio si sposi con i trend di consumo. Ma il retail non è solo questo: non dobbiamo dimenticarci del commerciale urbano e, soprattutto, dell’high street, un comparto che non solo segue dinamiche diverse rispetto a quelle degli shopping center, ma che in certe situazioni può fare da volano per la trasformazione e la ri- nascita di intere vie, come sta accadendo in certi casi a Milano. Insieme a Roberto Nava, Head of Retail e Office Manager di Engel & Völkers Commercial, abbiamo cercato di scoprire i maggiori trend in atto nel settore. retail urbano: l’invasione del food S 24
Roberto, se quello attuale è un momento di rifles- persona sione e trasformazione per il retail dei centri com- CONFIDENTIAL - DO NOT DISTRIBUTE FURTHER merciali, dinamiche diverse connotano invece il lato high street del comparto. Quali sono le principali tendenze che riscontrate oggi in questo settore? Per quello che riguarda l’high street, riscontriamo due mercati di forte interesse: il mondo del lusso e quello “secondario” dedicato al food, al design e ai flagship store. Il primo è sempre molto interessante soprat- tutto per i volumi delle transazioni, ma con tempi di roberto nava locazione medi un po’ allungati, attorno ai nove mesi e con un turnover relativamente movimentato. Il se- condo è molto attivo, specialmente per il food: Mila- no è un banco di prova per tutti i nuovi concept che stanno nascendo, di fatto il punto di partenza di mol- società te catene che magari fino a oggi si esprimevano solo nel wholesale, inteso come rivendita. Ecco, concentriamoci sul food. Quali sono le carat- teristiche che differenziano questo mercato rispet- to ad altri segmenti del retail urbano? Il food ha sempre più la caratteristica di essere un driver, una destination. Molte zone e vie di Milano si Engel & Völkers sono trasformate, come per esempio Viale Premu- Commercial da, il quartiere Isola o anche CityLife, che brilla per risultati eccellenti in questo settore. Il binomio food e retail risulta sempre più vincente. Sicuramente ri- scontriamo maggiore offerta e di maggiore qualità. retail urbano: l’invasione del food S 25
Food retail: cosa cerca Poke House “Scegliamo la location in base a moltissimi fattori, tra i quali ov- viamente il flusso delle persone sulla via e la distribuzione dei diversi locali nella città”, commenta Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House, catena italiana specializzata nel piatto hawa- iano Poke. “Vogliamo conquistare le zone iconiche delle città, an- goli urbani dinamici dove l’innovazione incontra l’attitudine alla sperimentazione tipica dei veri food lovers”. E aggiunge Vittoria Zanetti, co-founder di Poke House: “La nostra ricerca si basa molto anche sull’energia che il posto ci trasmette: siamo attenti a luce e luminosità, oltre alla forma e distribuzione degli spazi, così da capire se il po- sto ha le potenzia- lità per trasmettere quel mood positivo e solare di cui mi sono innamorata durante il mio viaggio nella West Coast. Per noi è fondamentale far sentire bene e a proprio agio i nostri clienti, un’esperienza che la location deve rispecchiare da subito”. La vostra specializzazione è su Milano. Come trovate la situazione attuale dell’high street retail nel capoluogo lombardo? Direi buona, in fermento, solo lenta nel segmento mass-market; è più statico, in- vece, il comparto dei centri commerciali, che risultano decisamente in controten- denza rispetto all’entusiasmo e alle adesioni degli anni passati. Quali sono le locazioni più recenti di cui siete stati advisor? Poke House e Ammu in Via Broletto (vedi riquadri sul food retail, NdR), Rubirosa ed Euromobil in Corso Monforte. retail urbano: l’invasione del food S 26
Prendiamo il caso di via Broletto. È forse in corso una trasformazione delle vetrine lungo questa via? Direi una trasformazione doverosa, vista l’immedia- ta vicinanza a Cordusio, che dopo Starbucks atten- de l’apertura di Uniqlo. Piazza Cordusio è da sempre l’asse naturale di collegamento tra Brera e il Duomo I big ricercano e, visto lo sviluppo di Corso Garibaldi degli ultimi anni, la shopping rappresenta un cambiamento annunciato. Il retail si sta allargando in zone fino ad ora non considerate. experience, la forma del locale Ci può dare qualche accenno sulle ulteriori ricerche è sicuramente una che state conducendo nell’ambito del retail? Per il momento non posso ancora fare nomi, ma al- caratteristica da cuni category killer stanno studiando il primo flag- non sottovalutare ship italiano. Il mondo dello sport è alla finestra, ne vedremo delle belle. Quali sono le caratteristiche che oggi i retailer cer- cano in un edificio? Ci sono qualità importanti che in passato erano invece trascurate? I big ricercano la shopping experience, la forma del locale è sicuramente una caratteristica da non sot- tovalutare… Gli altri, prima di aprire, fanno innanzitut- to bene i conti! Food retail: cosa cerca Ammu “La caratteristica più importante per l’apertura di un nuo- vo punto vendita rimane sempre e comunque l’ubicazione”, afferma Stefano Massimino, founder di Ammu, realtà food specializzata in cannoli siciliani. “In fase di espansione, cer- chiamo location in punti di passaggio, lungo strade molto importanti della città che ne rendano facile l’identificazio- ne. Per la ricerca di queste caratteristiche ci affidiamo alla ventennale esperienza di Roberto Nava e alla sagacia dei giovani professionisti di Engel & Völkers Commercial, che ci hanno supportato anche in quest’ultima apertura”. retail urbano: l’invasione del food S 27
Un futuro sostenibile Intervista al Presidente del GBC Italia Giuliano Dall’Ò di Marco Luraschi e Kevin Massimino Economia circolare e Agenda 2030: sono questi i due focus di sostenibilità a cui l’immobiliare deve guar- dare per migliorarsi e rendere più interessante il suo mercato. Per comprendere meglio queste due non facili dinamiche abbiamo intervistato Giuliano Dall’Ò, Presidente del Green Building Council Italia. Presidente Dall’Ò, oggi il tema caldo nell’immobi- liare è quello dell’economia circolare. Sembra sia la nuova frontiera e la strada obbligata per chi vuole investire, sviluppare, riqualificare. Ci può dire con esattezza cos’è l’economia circolare per il GBC Ita- persona lia e come volete promuoverla nel settore ma anche nella società? L’economia circolare si pone come una alternativa irrinunciabile al sistema economico attuale lineare, basato su produzione, sfruttamento incontrollato di risorse e produzione di rifiuti. In questo modello eco- nomico i paradigmi vengono ribaltati: senza rinuncia- re alla qualità della vita, possibilmente estesa a tut- ti, ed è questa la vera sfida, avviene una transizione giuliano dall’ò verso un sistema nel quale la gestione delle risorse è controllata e l’impatto con l’ambiente tendenzial- mente viene azzerato attraverso un approccio di cir- colarità nel quale, partendo da una riduzione dell’uso delle risorse, si punta ad un riutilizzo delle stesse. un futuro sostenibile S 28
In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere ri- valorizzati senza entrare nella biosfera. Si tratta ov- viamente di una grande rivoluzione che deve essere inquadrata a livello mondiale e che rappresenta l’uni- ca risposta per perseguire in modo concreto il tema della sostenibilità. L’interesse verso questo tema, che voi giustamente avete definito tema caldo, è totale ed il settore im- mobiliare non può risultare indenne per una serie di motivi. Gli edifici consumano una grande quantità di risorse a cominciare dal suolo, nel processo di realiz- zazione, ma soprattutto durante il loro uso. Pensia- mo ad esempio a quanta energia, con conseguenti impatti ambientale sia globale che locale, consuma- no gli edifici. Resta poi il problema della loro demoli- società zione e della gestione dei rifiuti. La circolarità nasce in fase di pianificazione, ad esem- pio recuperando aree già antropizzate ed inutilizza- te, ma prosegue nella fase progettuale, realizzativa e gestionale. Il tema ovviamente è molto comples- so e non esiste una bacchetta magica per passare istantaneamente da una economia tradizionale al modello ideale dell’economia circolare, tuttavia deve gbc italia essere avviato un percorso affinché questo cambia- mento possa avvenire, in modo concreto. Il rischio è che dietro all’importante tema dell’economia circo- lare si speculi facendo della facile filosofia che non porta a niente. L’economia circolare è un tema serio e come tale deve essere considerato. un futuro sostenibile S 29
I protocolli di certificazione ambientale degli edifici, ma anche i protocolli che riguardano i quartieri, sono strumenti concreti che guidano le scelte verso uno schema di circolarità. E lo fanno in modo costrutti- vo, definendo delle linee guida che i progettisti o gli operatori immobiliari possono applicare con grande L’economa circolare consapevolezza. GBC Italia, in perfetta sintonia con la rete mondiale dei GBC, più di settanta in tutto il è una grande sfida mondo, persegue il raggiungimento dell’economia per l’immobiliare circolare attraverso i protocolli che devono essere italiano, tuttavia io considerati tra gli strumenti più efficaci. Il fatto che gli edifici poi siano certificati da un soggetto di par- sono molto ottimista te terza rappresenta per il cliente/utente, ma più in se penso a come è generale per il mercato, una garanzia che da valore strutturato questo all’investimento. L’economia circolare è una grande sfida per l’immobiliare italiano, tuttavia io sono molto mercato ottimista se penso a come è strutturato questo mer- cato. La qualità energetica dei nostri edifici esistenti non sarà elevata, è vero, ma esistono altre qualità in- trinseche che attraverso i protocolli di certificazione ambientale possono essere valorizzate. Questa grande rivoluzione che stiamo vivendo deve essere comunicata alla società e in modo corretto. Occorre da un lato far capire agli utenti quanto sia stato fatto di positivo, dall’altro è necessario respon- sabilizzare gli utenti che sono spesso l’anello debole della catena della circolarità. Mi riferisco alla scarsa conoscenza nella corretta gestione degli edifici: non sono tanto sicuro che un immobile di classe energe- tica elevata funzioni realmente come tale. un futuro sostenibile S 30
Si parla tanto di obiettivi al 2030 per l’Italia in tema di clima. A che punto siamo nel nostro Paese e come possiamo raggiungere questi obiettivi così stringenti? Gli obiettivi al 2030 per l’Italia in tema di clima, ma più in generale di sviluppo sostenibile, sono molto ambiziosi e non facili da raggiungere. Questa mia affermazione, tuttavia, non deve essere interpretata come un alibi per rinunciare, anzi è esattamente il contrario dal momento che la consapevolezza delle difficoltà ci spingono ad aumentare gli sforzi. Secondo il Rapporto 2018 dell’ASviS (Alleanza Ita- liana per lo Sviluppo Sostenibile) l’Italia è indietro Tre italiani su quattro nel conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. si dicono interessati Negli ultimi anni sono peggiorati povertà, situazione economica e occupazionale, disuguaglianze, condi- a parlare di zioni delle città e qualità dell’ambiente. Tuttavia, se- sostenibilità condo i dati dell’Osservatorio nazionale sullo stile di ambientale e vita sostenibile, cresce la coscienza ecologica: 3 ita- liani su 4 si dicono interessati a parlare di sosteni- quest’ultimo punto bilità ambientale e quest’ultimo punto può segnare può segnare davvero davvero un punto di svolta. Noi possiamo emanare un punto di svolta regole cogenti, leggi impositive o azioni coercitive per accelerare il processo ma questa non è la strada. Il che non vuol dire, ovviamente, che sia inutile un quadro di indirizzo. La consapevolezza da parte dei cittadini sul tema è irrinunciabile. un futuro sostenibile S 31
Il quadro per il clima e l’energia 2030 fissa, lo ricordia- mo, tre obiettivi principali da conseguire entro l’anno indicato: una riduzione almeno del 40% delle emis- sioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990), una quota almeno del 27% di energia rinnovabile ed un miglioramento almeno del 27% dell’efficienza energetica. Ed è solo un primo passo se pensiamo La speranza di all’obiettivo più ambizioso della roadmap al 2050. Una quota, parte considerevole degli impegni per arrivare all’obiettivo raggiungere tali obiettivi, riguarda proprio il settore del 2030 passa edilizio: anche se la qualità edilizia del parco edilizio attraverso esistente è migliorata, anche grazie agli incentivi ed alle agevolazioni fiscali, rimane ancora tanto da fare. importanti azioni di Non è solo un problema di investimenti, ma di diffi- rigenerazione urbana coltà oggettiva nell’intervenire in modo così massic- all’interno delle quali cio nella riqualificazione energetica del nostro patri- monio edilizio. possano davvero Passare dai target programmati in sede europea essere realizzati alle realizzazioni non è cosa da poco. Non è più un edifici a consumo problema di grandi numeri e di statistiche ma è un problema oggettivo che deve essere risolto caso per energetico quasi caso. Pensare di raggiungere gli obiettivi al 2030 ri- zero. Non sempre è qualificando ciò che già abbiamo credo sia un pro- utile e conveniente getto molto difficile. Senza nulla togliere agli sforzi che comunque devono essere fatti e con tutti i mez- conservare tutto zi che abbiamo a disposizione per riqualificare l’esi- stente, la speranza di arrivare all’obiettivo del 2030 passa attraverso importanti azioni di rigenerazione urbana all’interno delle quali possano davvero esse- re realizzati edifici a consumo energetico quasi zero. Non sempre è utile e conveniente conservare tutto. un futuro sostenibile S 32
Un’ultima riflessione che mi sta tanto a cuore: ma con quali strumenti siamo in grado di misurare i risultati degli sforzi fatti? Perché un conto è promuovere e re- alizzare la riqualificazione energetica o la diffusione delle rinnovabili, un conto è avere la certezza che i ri- Vogliamo contribuire sultati, in termini di CO2 evitata siano effettivamente raggiunti. al raggiungimento di molti dei 17 obiettivi Quel è il programma e quali sono gli obiettivi del GBC Italia quest’anno e nel piano che avete in men- di sviluppo sostenibile te per i prossimi anni? introdotti dall’agenda La nuova governance di GBC Italia ha definito e sta 2030 per le tematiche attuando con grande soddisfazione un radicale cam- biamento rispetto alla prassi degli anni precedenti. che sono di nostra I punti salienti di questo cambiamento di rotta l’ho competenza ben sintetizzato nel più recente editoriale pubblicato e veicolato attraverso la nostra newsletter. Gli elementi di innovazione della nostra politica sono tanti e importanti. Cominciamo subito col dire che, senza tradire i protocolli di certificazione ambientale, i nostri interessi si concentrano su temi forti che poi sono quelli che catalizzano gli interessi di tutti. Noi vogliamo contribuire al raggiungimento di mol- ti dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile introdotti dall’Agenda 2030 (SDGs) per le tematiche che sono di nostra competenza, come ad esempio assicurare l’accesso all’energia pulita, garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua, promuovere una un futuro sostenibile S 33
crescita economica duratura inclusiva e sostenibile, promuovere l’industrializzazione sostenibile, rendere le città e le comunità inclusive sostenibili e resistenti, combattere i cambiamenti climatici, giusto per citar- ne alcuni. Le nostre parole d’ordine sono decarbo- nizzazione, economia circolare, sostenibilità nell’uso delle risorse idriche. Non abbiamo bisogno di concentrare la nostra at- tenzione sui nostri protocolli semplicemente perché tutto ciò che si pianifica ora, tutte le problematiche e tutte le soluzioni per risorgerle sono già presenti da sempre nei nostri protocolli. Noi vogliamo guardare avanti valorizzando tutto ciò che abbiamo fatto, non solo noi ma anche soggetti che si sono impegnati a cambiare il modo di vivere di tutti. Aprire a chi opera La nostra apertura verso gli altri protocolli iniziata lo in modo serio non scorso 14 dicembre a Milano e proseguita in occa- sione della più recente settimana delle energie so- vuole dire rinunciare stenibili è stata un passaggio fondamentale. Aprire a alla nostra identità chi opera in modo serio non vuole dire rinunciare alla ma tutt’altro: vuol dire nostra identità ma tutt’altro: vuol dire dare un forte impulso al cambiamento attraverso una azione co- dare un forte impulso mune. al cambiamento Questa nostra strategia di apertura si è concretizza- attraverso una ta anche nell’organizzazione dell’assemblea dei pro- fessionisti accreditati per l’edilizia sostenibile che si azione comune è tenuta a Milano lo scorso 7 maggio. Prima questo evento si chiamava assemblea dei LEED AP. A Mila- no non si è parlato solo di LEED o di GBC ma anche un futuro sostenibile S 34
di BREEAM, di WELL e di ENVISION, quindi di proto- colli promossi al di fuori dell’ecosistema GBC. Non si è trattato di un semplice cambiamento di titolo ma di un passaggio sostanziale che ci deve essere ri- conosciuto. Una apertura culturale verso altri modi Uno slogan che di pensare, una opportunità per valorizzare le nostre prassi confrontandole con altre prassi. Noi come a noi piace molto, e GBC stiamo andando in questa direzione e lo faccia- che evidenzia un altro mo in modo irreversibile, aprendo a tutti i protocolli elemento della nostra o agli schemi di certificazione ambientale, compreso Casa Clima e ITACA senza esclusione di nessuno strategia, non solo di Uno slogan che a noi piace molto, e che evidenzia comunicazione ma un altro elemento della nostra strategia, non solo di anche e soprattutto comunicazione ma anche e soprattutto di azione, è “the new normal”. Lo abbiamo reso pubblico in oc- di azione, è “the casione della settimana dell’energia sostenibile di new normal” Milano dello scorso mese. Il significato di queste tre parole è stravolgente. In sole tre parole vogliamo dire tante cose: non siamo all’anno zero ma abbiamo fat- to tanto e le facciamo vedere a tutti anche attraverso una mappa (Milano Green City), le nostre città stan- no cambiando anche se non ce ne rendiamo conto. “The new normal” vuole anche dire che tutti i nostri sforzi devono portare benefici a tutti: ben vengano i “green district” se diventano icone del cambiamen- to ma non dimentichiamoci degli ambiti urbani che più hanno bisogno del cambiamento green. Se li escludessimo tradiremmo i principi essenziali dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile introdotti dall’Agenda 2030. un futuro sostenibile S 35
qitv Covivio riqualifica uffici milano in via Principe Amedeo Conclusi i lavori sull’immobile, di proprietà di Covivio, in via Principe Amedeo 5, a Milano. L’edificio, che risale al 1850, è destinato ad uffici: in parte già occupati dai tenant, in parte ancora liberi quindi oggetto di commercializzazione da par- te della proprietà. è in fase di ottenimento la certificazione LEED Gold. L’intervento ha riguardato la ripulitura della fac- ciata e due ampliamenti: 600 mq di sopraelevazione e un servizi volume vetrato a doppia altezza, situato nel cortile interno dell’edificio, destinato nel progetto iniziale a ristorante e poi “ripensato” come spazio di lavoro. inaugurato settimo cielo, il retail park settimo torinese più grande d’italia Si è chiuso a tempi record il cantiere per l’ampliamento di Settimo Cielo Retail Park, che ora può fregiarsi del titolo di parco commerciale più grande d’Italia. Ai 43.000 metri quadri di area commerciale già esistente, infatti, se ne sono aggiun- ti 26.000, per un totale di 69.000 mq dedicati allo shopping, a pochi chilometri dal centro di Torino. Hanno partecipato all’evento di presentazione Piero Boffa, presidente Gruppo servizi Building, Lino Guatteo, presidente Promocentro, e Roberto Marchetti, Head of Retail Leasing di Cushman & Wakefield. qitv S 36
www.ilqi.it www.ilqi.it Contattaci per prenotare uno spazio pubblicitario a service@ilqi.it info@ilqi.it - www.ilqi.it il settimanale de il quotidiano immobiliare Fondato da Editore La pubblicità non supera il 45% Guglielmo Pelliccioli DAILY REAL ESTATE S.R.L. del numero delle pagine della Via Copernico, 40 rivista. Redazione 24069 Trescore B.rio (BG) Cristina Giua, Kevin Massimino, Iscrizione ROC N.22163 Foto e immagini dell’editore o di ©Shutterstock a eccezione di quelle Patrizio Valota, Pietro Zara fornite direttamente dagli autori. Legale rappresentante Foto a pag. 28-29-30-31: © MCE Consulenza editoriale Luca Pelliccioli (escluse foto profili) Daily Real Estate sas di Lara Pelliccioli Direttore responsabile Ai sensi dell’art.2 comma 2 del codice Marco Luraschi di deontologia relativo al trattamento Grafica e impaginazione dei dati personali nell’esercizio Massimo Ghilardi Contatti dell’attività giornalistica, si rende nota Tel. +39 035-211356 l’esistenza di una banca dati personali Responsabile amministrazione, www.ilqi.it - info@ilqi.it di uso redazionale presso la sede di Via servizi e abbonamenti Copernico, 40 Trescore B.rio (BG). Gli interessati potranno rivolgersi Simona Galiero Autorizzazione al responsabile del trattamento dei Tribunale di Arezzo dati presso detta sede per esercitare i Immagini e video n.1/13 del 03.01.2013 diritti previsti dal D.lgs 196/2003 e del Andrea Bassis, Giuliano Bellini Regolamento UE 2016/679 “GDPR” © Copyright Daily Real Estate s.r.l. Informativa sulla Privacy alla pagina Web e digitale – Bergamo web www.ilqi.it/condizioni#privacy. Matteo Belotti S 37
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