EDITORIALE - Parrocchia Santo Stefano | Sesto San Giovanni
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3 aprile 2022 - n.173 EDITORIALE di don Roberto Davanzo PASQUA E GUERRA Invochiamo insieme il dono dello Spirito del Risorto Non vi nascondo che avevo auspicato e pre- 1. Per i responsabili di questo conflitto. gato perché questo editoriale potesse intito- Sentano il desiderio di riabilitare la propria larsi “Pasqua e pace”. Ma la situazione del immagine di fronte alla propria coscienza, al conflitto russo-ucraino è davanti agli occhi di proprio popolo, alla storia tutta. La ricerca di tutti e i media continuano ad invadere i nostri una soluzione diplomatica, il superamento di pensieri e i nostri cuori con informazioni ed ogni rigidezza ideologica, la fine delle opera- immagini angoscianti e cariche di tristezza. zioni belliche dimostrino la loro fede nel Dio Malgrado questo, tra pochi giorni sarà Pa- capace di fare nuove tutte le cose. Certo, ri- squa e saremo provvidenzialmente “costretti” marrà a lungo la questione del chi si farà ca- ad uno sguardo capace di trasmettere luce, rico dei danni di guerra, delle morti innocenti, fiducia, speranza. Saremo costretti a cantare del chi risponderà e come di fronte al mondo l’alleluia che dice la differenza di cui i cristia- intero. Ma almeno il primo passo sia fatto, af- ni sono portatori nell’attraversare le vicen- finchè ne possano venire altri portatori di se- de della vita, persino le guerre e le paure di renità. guerre con tutte le ansie che si moltiplicano ed abitano le nostre notti. 2. Per le chiese variamente coinvolte in Allora, in vista della prossima Pasqua, vorrei questo conflitto. Anzitutto le chiese ortodos- invocare insieme a voi il dono dello Spirito del se legate al patriarcato di Kiev e di Mosca, Risorto perché ci conceda di sperimentare tre insieme alle chiese cattoliche di rito bizan- ambiti di risurrezione che vorrei formulare tino legate al Vescovo di Roma. Incoraggino quasi nella forma di una preghiera dei fedeli, e sostengano un processo di pacificazione di una invocazione al Dio della pace. animate da uno spirito missionario e dal de- segue... SEGRETERIA PARROCCHIALE ORARI APERTURA UFFICI: VICARI PARROCCHIALi Via Alessandro Volta, 1 lunedì-martedì-mercoledì Don Andrea Gariboldi Tel + fax : 0222471157 dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Don Luigi Perego Email:info@santostefanosestosg.org giovedì-venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 AUSILIARIA DIOCESANA PARROCO Sabato e domenica: chiuso Luisella Grassi Don Roberto Davanzo
siderio di obbedire alla parola di Gesù: “da que- resurrezione che passi attraverso un perdono, sto tutti riconosceranno che siete miei discepoli: una riconciliazione, in assenza della quale non dall’amore che avrete gli uni per gli altri”. Non è difficile immaginare che carsicamente l’odio e nascondiamoci dietro ad un dito: le prese di po- il risentimento accumulati negli ultimi 100 anni sizione del Patriarca russo-ortodosso Kirill che torneranno ad emergere alla prima occasione. di fatto giustificavano l’intervento armato russo Parliamo di una riconciliazione che dovrà fare i a motivo della presunta perdita dell’identità cri- conti con la verità e con l’ammissione delle colpe stiana dell’Ucraina per la pervasiva cultura occi- da parte dei responsabili di questo conflitto. Che dentale, hanno generato gravi spaccature tra le dovrà passare attraverso l’ascolto pacato delle chiese ortodosse e tra quella russa e quella cat- ragioni di parte russa e naturalmente la possibi- tolica. Spaccature e lacerazioni inquietanti che lità da parte ucraina di far valere il proprio punto non possono non porre la questione del carattere di vista. Una riconciliazione che avrà bisogno di nazionale delle chiese e del modo di interpreta- mediatori terzi, fantasiosi ed autorevoli. re autenticamente il senso di una sinodalità che dovrebbe essere patrimonio acquisito nel mondo Per tutti questi motivi, per il bene dei popoli coin- ortodosso. volti e del mondo intero, continuiamo a pregare, chiedendo l’intercessione di Maria, Regina della 3. Per le popolazioni coinvolte nel conflitto. pace. Anche queste popolazioni sono chiamate ad una QUARESIMA 2022 VIVERE LA QUARESIMA CON CUORE UNITO, LIBERO E LIETO Le proposte della nostra comunità di Anna Redaelli La Quaresima, più di ogni altro periodo dell’anno, è Altre occasioni per camminare insieme nel tempo tempo di riflessione, preghiera e conversione. Per di Quaresima sono state la Via Crucis di zona a Vi- vivere in forma comunitaria queste tre azioni, la no- modrone e la Veglia di preghiera per la giornata dei stra parrocchia ha pensato ad iniziative specifiche martini missionari a Cologno Monzese, presiedute che aiutassero i fedeli nel cammino in preparazione entrambe dall’Arcivescovo Mario Delpini. alla Pasqua. Altri appuntamenti interessanti sono stati i venerdì Dopo l’incontro di presentazione tenutosi prima in cui la nostra comunità, guidata dal Padre Umber- dell’inizio della Quaresima, abbiamo avuto modo di to Bordoni attraverso diverse opere d’arte pittorica, vivere insieme gli Esercizi Spirituali, guidati da pa- scultorea e architettonica spazianti dal paleocristia- dre Iuri Sandrin, gesuita neoparroco di San Fedele a no all’arte contemporanea, ha riscoperto il signifi- Milano: attraverso le sue parole abbiamo conosciuto cato di essere unita, libera e lieta, aggettivi usati da da vicino figure dette “secondarie” del Nuovo Testa- mons. Mario Delpini per caratterizzare quest’anno mento, ovvero Barnaba, Aquila e Priscilla, Filippo. pastorale. Le opere presentate hanno avuto come Barnaba incarna lo spirito del Paraclito come figura obiettivo quello stimolare l’assemblea ad essere te- che si fa accanto, spende parole in favore e si pren- stimone di una fraternità universale, riconoscendosi de cura. Lo fa con sincerità di eloquio e gesti, senza figlia dello stesso Padre e chiamata ad attualizzare temere il momento in cui dovrà farsi da parte per- il messaggio degli Apostoli nella realtà odierna, ri- ché gli Atti degli Apostoli, in realtà, non hanno altri cordando che il volto di Dio non è quello di giudice protagonisti se non l’annuncio della Parola. Aquila e trionfante, ma di uomo dei dolori che si fa vicino pri- Priscilla ci ricordano l’importanza di decentrarci per ma di tutto alla corruttibilità del genere umano. lasciare spazio al prossimo, praticando l’arte cri- Prima della Settimana Autentica restano ancora al- stiana dell’ospitalità: accogliendo Paolo, infatti, non tri appuntamenti, come la celebrazione penitenzia- accolgono solo l’evangelizzatore, ma il lieto annun- le decanale, i momenti di confessione, le Via Crucis cio che porta con sé. L’ospitalità è un’arte che, per che ci hanno accompagnato ogni venerdì e il ritiro essere autentica, va praticata anche nei momenti di spirituale del 10 aprile, occasioni da non perdere difficoltà, non solo in quelli felici e fruttuosi perché perché la nostra Pasqua venga vissuta nel segno casa dovrebbe sempre essere “Chiesa domestica”, dell’unità, della libertà e della gioia. come scrive Papa Francesco nella catechesi del 13 novembre 2019. Da ultimo Filippo, che affiancando l’eunuco funzionario della regina d’Etiopia nella let- tura e comprensione della Parola di Dio, sottolinea come l’annuncio, per arrivare a tutti, deve prima raggiungere il singolo e che tutte le condizioni in cui ci si trova possono essere adatte a proclamare il Vangelo.
CPP DI MARZO L’USO PASTORALE DELLE STRUTTURE PARROCCHIALI Pensando al futuro delle strutture della nostra parrocchia di Natale Perego Il Consiglio Pastorale Parrocchiale del 14 Marzo u.s. di individuare dove e come recuperare le risorse per ha iniziato una riflessione sull’uso pastorale delle tali manutenzioni, per altro molto impegnative, vista strutture parrocchiali, cioè ha avviato un discernimen- la vetustà di diversi stabili parrocchiali. Risorse che to comunitario a proposito delle tante strutture di cui difficilmente giungeranno dalle offerte ordinarie che a la Parrocchia dispone per orientarci in scelte capaci malapena riescono a coprire le spese correnti. di guardare alla realtà che è molto diversa rispetto a Dopo l’esposizione di una accurata fotografia che ha quando tali strutture nascevano e contestualmente spaziato su tutti gli immobili della Parrocchia (Basi- provare ad immaginare quello che sarà il fabbisogno lica, chiesa dell’Assunta, Scuola Santa Caterina, pa- pastorale del prossimo futuro. lazzina di via Volta 4-6-8-10, casa canonica via Vol- La riflessione che in parte è già iniziata a livello di Con- ta 1, Centro mons. Olgiati, ex Circolo san Clemente, siglio per gli Affari Economici della Parrocchia ora si è Oratorio San Luigi, palazzina ex palestra Olimpia), si spostata in Consiglio Pastorale, a partire da un princi- è aperta una vivace e franca discussione allo scopo pio che almeno dal XIII secolo vige nella chiesa e che di immaginare se e di quali strutture sarà possibile così recita: “ciò che riguarda tutti deve essere discusso fare a meno nel prossimo futuro. Dunque, poterle va- ed approvato da tutti”. lorizzare (vendita o affitto) per ricavarne risorse per E dal CPP tendenzialmente deve arrivare ad ogni riqualificare quelle ritenute indispensabili per l’attivi- componente la nostra Parrocchia, in modo che tutti si tà pastorale dei prossimi decenni. sentano il più possibile protagonisti delle scelte che ri- L’elenco è lungo e come vedete le preoccupazioni guardano tutti. sono tante ed importanti, però la condivisione ci aiuta Il dato da cui partire e che riguarda tutte le realtà della ad alleggerire un po’ il peso, perché ciò che oggi an- chiesa cattolica, almeno in Occidente, è che le tante cora non esiste, se sognato ed immaginato, magari un strutture cui abbiamo dato vita nell’ultimo secolo or- giorno lo potremo vedere. Invitiamo pertanto chiun- mai sono pesantemente ammalorate ed altre si mo- que abbia un’idea a condividerla mandando una mail, strano superflue rispetto ad una frequenza sempre più oppure parlandone con i sacerdoti o con i componenti ridotta. Il discernimento riguarda così la definizione di del CPP o del CAEP, perché … la 70ma idea è sem- quali strutture immaginiamo saranno indispensabili pre la migliore e … ripetendomi “ciò che riguarda tutti per il futuro e dunque meritano l’investimento di risor- deve essere discusso ed approvato da tutti”. se per la loro manutenzione. Unitariamente si tratterà PUGLIA 2022 UN VIAGGIO-PELLEGRINAGGIO IN PUGLIA - DAL 22 AL 29 AGOSTO Perché un viaggio nelle Puglie ’90 dopo una vita spesa alla ricerca di una evangeliz- Non c’è solo turismo e culto della bellezza in un viag- zazione attenta ai conflitti che in quegli anni si scate- gio-pellegrinaggio come quello che proponiamo per navano al di là dell’Adriatico. la prossima estate. Le Puglie portano con sé, nella propria storia lontana e recente, valori e figure capaci Per tutti i dettagli consultare il volantino. di stimolare la nostra riflessione. Pensiamo solo alla Le iscrizioni devono pervenire compilando l’apposita dimensione di “porta verso l’oriente” che la sua collo- scheda entro la fine del mese di giugno 2022 presso cazione geografica le assegna. La storia delle reliquie la Segreteria parrocchiale portando la scheda d’iscri- di san Nicola che arrivarono dall’attuale Turchia e il cui zione compilata e la fotocopia della carta d’identità. culto si diffuse fino al nord Europa parla di un anello di Quota di partecipazione a persona: congiunzione tra l’Asia e l’Europa, della vocazione che minimo 25 paganti Euro 1.420 il Mediterraneo ha sempre avuto come ponte tra questi minimo 30 paganti Euro 1.350 due continenti. Supplemento camera singola Euro 260 Ma nel titolo abbiamo parlato anche di una terra se- Acconto entro il 30 aprile Euro 350 p.p. gnata dall’esperienza del martirio e della santità. Il Saldo entro il 10 luglio martirio dei cristiani di Otranto che, pur di mantenere ferma la propria identità cristiana, furono massacrati dai Turchi all’inizio del 1400, in un’epoca in cui il Medi- terraneo divenne piuttosto luogo di scontro invece che di incontro. Quando parliamo di santità in Puglia non possiamo dimenticare la figura di san Padre Pio la cui venerazione travalica le nazioni e quella più recente di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, morto negli anni
RESTAURANDO PROGETTO RESTAURO ORGANO BASILICA DI SANTO STEFANO Contribuisci anche tu al restauro del nostro organo di Sandro Pozzi Dopo un lungo esercizio liturgico ininterrotto dal della cassa espressiva, attualmente mancante del 1953, il nostro bellissimo organo Balbiani-Vegezzi sistema di apertura/chiusura delle griglie, sperando Bossi, che ha visto nel 2014 il ripristino del sistema che regga il sistema dei 4 mantici, più volte ripara- pneumatico di comando delle singole canne, neces- ti nelle falle aperte sulle pelli. Ma questo è un altro sita oggi di una urgente e sostanziale sostituzione capitolo. delle parti logorate di tutto l’impianto elettrico (spes- Un organo è uno strumento meraviglioso, ma come so capita addirittura di non riuscire ad avviare lo stru- tutte le macchine, ha bisogno di una cura costante e mento). Dal sopralluogo fatto da alcune autorevoli se si trascura la sua manutenzione rischia prima o aziende organarie, risulta seriamente compromessa poi di fermarsi irreparabilmente. È la sorte toccata la parte elettrico-trasmissiva presente sia nella con- al più prestigioso Serassi lasciato ormai muto da più solle (tastiera), sia nel corpo d’organo (canne). di settant’anni sul portale di ingresso della nostra basilica. I guasti elettrici, che sono dovuti a un fatto fisico di durata e deterioramento dei materiali usati, sono in Apriamo per questo una raccolta-fondi tra i parroc- maggior parte da attribuire all’ossidazione, alla qua- chiani più sensibili, nella speranza di potere presto lità e soprattutto all’usura del materiale di contatto. attuare il progetto di restauro del nostro organo. Infatti, senza un sicuro contatto elettrico viene na- Le offerte potranno pervenire anche attraverso un turalmente a mancare l’alimentazione alle centina- bonifico sul c/c della Parrocchia di Santo Stefano ia di elettromagneti installati sia nella consolle che IBAN IT51G0845320706000000007344, o attraverso nel corpo d’organo, le cui conseguenti cause sono le la sezione DONA ORA presente sul sito web della molte anomalie foniche che si rilevano durante l’ese- Parrocchia, indicando come causale “restauro orga- cuzione musicale. no”. Per dare un’ottima garanzia di funzionamento, oc- corre sostituire, riqualificare e convertire comple- tamente l’attuale sistema di trasmissione di tipo elettromeccanico con un nuovo sistema trasmissivo mono-cavo a tecnologia digitale. Il preventivo indicato per questo intervento si aggira attorno ai 30.000/35.000 euro. Cifra notevole, ma ne- cessaria per il mantenimento della funzionalità. Ci sarebbero poi alcuni altri interventi importan- ti quali il recupero delle tastiere e della pedaliera molto usurate, soprattutto nelle punte guida. Il si- lenziamento dell’impianto del vento (canali del vento e elettroventilatore) mediante appositi materiali iso- lanti/fono assorbenti. Il ripristino della funzionalità NEL MESE DI MARZO Sono entrati nella famiglia dei figli di Dio: Sono tornati a casa - PREVITALI LAURINO - DI MERCIONE FRANCESCO GIUSEPPE - ALLINORO SALVATORE - SESTAN FRANCO - BALBIANI FABIO MARIA - VOLPE MARIA GRAZIA - BELLINELLO FABRIZIA - VOLPICELLA GAETANO - BOCOLA MATTEO - VOYAT FAUSTINA - BONI LUCIANO - BRAMBILLA MARIA - LEONI ANNA MARIA - MONTI ALDA MARIA - PETRINI DOMENICO
OSLnews Giornalino Oratorio San Luigi Sesto San Giovanni MOLLARE LA PRESA! «La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato» (V. Havel) Un fatto che ho vissuto nel corso di una sera di qualche settimana fa, mi ha fatto molto pensare. Protagonisti sono dei bambini, ma in realtà quello che è accaduto e che mi ha fatto riflettere, riguarda soprattutto noi adulti. Me in primis. Sono passato a trovare una coppia di amici. persone passate attraverso un trauma, sono quelle Hanno due bimbi, uno di tre e uno di sei anni. che hanno capito che l’eccesso di preoccupazione, Mentre stavamo parlando i bimbi giocavano con le il voler controllare tutto, alla fine ti impedisce di costruzioni. Ad un certo punto il più grande è venuto esprimere le potenzialità che hai. Dunque l’alternativa a protestare dai genitori: “Luca non mi dà i pezzi su cui bisogna lavorare è che l’esperienza di perdita, per fare la casa”. Ci siamo girati verso il piccolo: di lutto, di morte, possa liberare energie trasformative, aveva preso tutti i pezzi e li teneva stretti fra le sue creative, generative”. I traumi ti fanno toccare con braccia. Dallo sguardo si capiva che non era per mano l’impotenza, la perdita del controllo. Ti fanno nulla disposto a mollarli. La mamma è andata a scoprire che non si può controllare tutto, non si “contrattare” e, dopo lunga “discussione”, Luca ha può pretendere la sicurezza assoluta. Pertanto ti mollato la presa. insegnano ad essere più libero, più capace di fiducia. Tornando a casa, continua a tornami alla mente quel Più disponibile a “tuffarti”. simpatico fatto e ripenso a quanto mi sta accadendo Forse il tempo che stiamo vivendo (la pandemia e la in questi giorni e alla mia voglia di tenere per forza guerra) ci insegnano questo: la sicurezza assoluta tutto sotto controllo. Il piccolo voleva “controllare” è un’illusione. Liberiamoci da questo sogno che ci tutti i pezzi, ma così facendo non costruiva nulla. Se ha tenuti incatenati negli ultimi decenni e mettiamo vuoi avere il controllo su tutto rischi di bloccare tutto. in gioco le nostre migliori energie. Non abbiamo la Se vuoi evitare il rischio finisci per bloccare ogni certezza dei risultati, ma siamo sicuri che tale gioco cosa. Se vuoi evitare di bagnarti non imparerai mai valga la pena. a nuotare. Eppure abbiamo sempre la tentazione del Come diceva V. Havel: “La speranza non è ottimismo. controllo. Ci troviamo a nostro agio quando riusciamo La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo a controllare gli eventi e, addirittura, le conseguenze facendo avrà successo. La speranza è la certezza degli eventi e delle scelte. Nel momento delle scelte, che ciò che stiamo facendo ha un significato. quando dobbiamo fare inevitabilmente un salto Che abbia successo o meno”. nell’imprevisto, siamo tentati di esigere il controllo È questo l’atteggiamento generativo. Chi mette delle conseguenze. Così, spesso, non avendo al mondo un figlio, chi vuole essere educatore e la certezza dei risultati rinunciamo alle scelte. insegnante, rinuncia in partenza al controllo assoluto. Come quel bimbo che rinuncia a costruire la casa, Non sa come sarà il figlio e quale sarà il futuro. preferendo tenersi stretti i pezzi. Eppure il controllo Eppure “rischia” e lo genera, spendendo energie per assoluto è impossibile. Ogni scelta esige un margine crescerlo. Ecco l’atteggiamento generativo per questi più o meno grande di incertezza. Per operare una tempi: arrischiarci e spendere energie per aumentare scelta è necessario giocarsi. Rinunciando alla le possibilità di vita degli altri. Solo così costruiremo sicurezza del controllo. futuro. Buona cammino verso la Pasqua! Proprio come dice M. Magatti in articolo letto in questi giorni: “Spesso le persone più capaci di iniziativa, don Andrea anche economica, di iniziativa esistenziale, sono le
comune che vuole “gli adulti, i soli capaci di rispondere ai bisogni dei ragazzi, al di là di quanto questi ultimi possano dirci o non dirci”. Può capitare che le scuole non siano riuscite ad andare oltre a dei questionari di gradimento senza riuscire a trovare la “chiave” per fare sì che gli studenti non arrivino in ritardo, consegnino i compiti in tempo, studino in modo continua- tivo? Può capitare che gli oratori abbiano chiesto ai ragazzi che frequentano le attività educative e pastorali, come possiamo rendere i cammini più “coinvolgenti”, non lasciare la cate- chesi una volta ricevuto il sacramento della confermazione? Può capitare che gli enti del terzo settore indagano sull’effi- A luglio abbiamo rinnovato il protocollo d’intesa tra la cacia dei propri progetti chiedendo ai diretti beneficiari se scuola, le parrocchie con gli oratori e la nostra Associazio- quella “determinata attività educativa” di motivazione allo ne riconfermando il comune intento di voler esser luoghi studio, di orientamento e ricerca del lavoro, di sostegno educativi per i ragazzi che li frequentano, cioè luoghi in psicologico, abbia ingenerato nella propria vita un cambia- grado di operare un cambiamento, ossia luoghi nei quali i mento positivo? ragazzi sentano che gli adulti li possano accompagnare nel E a questo punto, quanto siamo poi disposti noi adulti, loro percorso di vita, andando oltre “il senso comune” che noi enti, a cambiare il nostro modo di porci, di educare, di li vuole spesso fragili e bisognosi di “cure”. operare a seguito di questo ascolto? Ma come diventare agenti di cambiamento? Cosa significa Ci rendiamo conto che in questo momento storico in cui i ciò che oggi spesso si sente dire “ascoltare i ragazzi” modelli educativi non riescono più a corrispondere ai di- “mettere i ragazzi al centro”? In che modo e perché? namismi della vita e della realtà che viviamo, non possiamo La risposta a queste domande potrebbe fare la differenza uscire dai nostri costrutti e paradigmi culturali se non con tra un’azione che può dirsi “educativa” e un’azione inefficace. l’aiuto dell’altro, del discente. Non possiamo cioè far forza Per efficace intendiamo un’azione educativa che permetta solo su ciò che sappiamo. ai ragazzi di “sperimentare” soluzioni inedite rispetto al problema che si prospetta loro di fronte. La missione Di fronte a questa sfida sentiamo la necessità di avviare un Il tavolo di lavoro che andiamo a costituire, ha l’intento tavolo che sia in grado di aprirci a nuove strade “inesplo- di co-costruire strumenti in grado di rilevare, ognuno rate”. Un cammino che non può prescindere dal coinvolgi- nel proprio ambito, i bisogni che i ragazzi mantengono mento del “quarto protagonista”, il ragazzo, visto non più inespressi o che non hanno il coraggio di sottoporre agli solo come destinatario dell’azione educativa. adulti. Non è la semplice costruzione di un “questionario di gradimento”, ma la seria rilevazione di “suggerimenti” che i Il contesto ragazzi possono dare a noi adulti, per meglio rispondere ai Oggi non mancano certo gli strumenti per permettere ai loro bisogni e alle nostre richieste. ragazzi di dirci quello che pensano realmente (nello speci- In sintesi chiedere loro “cosa possiamo fare noi adulti, fico della scuola, degli oratori, delle attività educative che affinché tu possa trovare in noi un vero sostegno?”. “Cosa in genere “noi adulti prepariamo per loro”). Occorre però dovrebbe cambiare nel modo in cui mi comporto con te, farlo in modo che si sentano liberi e non indotti a confor- affinché tu senta di aver bisogno di me (adulto)?”. marsi alle nostre aspettative nella consapevolezza che solo Significa che dobbiamo fare quello che i ragazzi ci chie- “CON loro” e non solo “PER loro” è possibile operare un dono? No, in sostanza: per fare quello che NOI vogliamo vero cambiamento dei nostri modelli educativi. chiediamo ai ragazzi cosa occorre che NOI si cambi. Nel contesto sociale nel quale ci troviamo, occorre proba- I ragazzi sono portatori di bisogni profondi che esprimono bilmente fare un lavoro “più certosino”, diremmo artigiana- secondo l’età, gli strumenti e le categorie culturali che han- le che porta a trasformarci in “artigiani dell’educazione”. no a propria disposizione, quindi a volte formulati in modo Crediamo che ciascuno di noi possa fare il tentativo di en- incompiuto, contraddittorio, maldestro o superficiale, ma trare nella realtà dei nostri ragazzi, in punta di piedi, come non per questo meno sentito e meno vero. “l’apprendista artigiano” che cerca di fare suo “il mestiere”, Spetta a noi adulti la maturità per un lavoro di interpre- senza la pretesa di “dominare o carpire chissà quale segre- tazione che cogliendo dall’ascolto quel profondo bisogno to”, ma semplicemente fornendo un orizzonte di senso che consenta all’educando di lasciare il proprio segno nel forgiare la realtà e che a questo fine riconosca il “maestro” come necessario e non accessorio. Essere artigiani nell’educazione significa per noi ascoltare i ragazzi, metterli al centro delle proprie scelte per non imporre loro delle risposte preconfezionate che sarebbero costretti a subire o a respingere. Significa uscire dal senso
faccia seguire azioni e modalità adeguate a realizzarlo. 2022. In questo crediamo che si realizzi il lavoro educativo: ac- Un grazie sincero a Luisella, don Andrea G., don Roberto, compagnare la libertà dei ragazzi nell’indagare ed esprime- don Carlo, Silvia, don Daniele, don Marco, don Giovanni re le proprie domande, mettendo in atto un nostro cambia- B., don Andrea B., dottor Masoni, dottoressa Cusenza, dot- mento che, non tradendo i loro bisogni, li conduca verso tor Strisciullo, preside Mele, preside Di Gennaro, preside il loro Bene, affinché questo diventi progressivamente più Albano, professor Contini, professoressa Bugini, professor evidente, desiderabile, raggiungibile. Amato, professoressa Muscillo, Sara Pozzi, per la parteci- Il tavolo si propone così di realizzare nuove mappe educati- pazione; Lorenzo, Simone e Davide per la preparazione ve per intraprendere sentieri e percorsi nuovi non tracciati, del salone; Fabrizio Carletti di Missione Emmaus per aver mettendo in rete gli esploratori che sperimentino il nuovo animato e moderato l’incontro. anche se incerto. Il percorso è iniziato con un primo incontro on line lo Michele Ferri scorso 28 aprile ed è proseguito l’11 marzo nel salone Pozzi (coordinatore dei servizi dell’oratorio San Luigi; prossimo appuntamento il 29 aprile dell’Associazione Passo dopo Passo…Insieme OdV) Al ca t e c h i s m o per farsi prossimi Il cammino dei nostri ragazzi di quinta, nel loro quarto anno dell’iniziazione cristiana, prevede una tappa im- portante per accompagnarli a vivere più da vicino e più concretamente il loro essere comunità. Si parte dalla lettura della parabola del buon samaritano: contribuito ad un importante progetto che ha per nome Gesù racconta l’amore di chi si fa prossimo e prova com- “Progetto Neonato”. Come dice il nome stesso la Caritas passione per uno sconosciuto bisognoso di attenzione e sostiene donne in gravidanza in difficoltà e i loro bam- cure. Si tratta di un amore senza confini e assolutamente bini appena nati. gratuito. Cosa si chiede ai ragazzi di quinta? Di imme- Sarebbe stato facile chiedere ai ragazzi di portare da desimarsi nella situazione e di cogliere la compassione casa una piccola mancia per fare un’offerta alla Caritas, che è descritta nel Vangelo, come una forza che spinge ma questo non li avrebbe aiutati a capire quanto fosse ad agire, a mettersi in gioco per aiutare chi è più fragile. importante “sporcarsi le mani” di bene. Così i ragazzi La parabola si conclude con l’invito di Gesù: “Va’ e anche si sono messi all’opera e hanno realizzato con forbici e tu fa’ così” Lc 10,37, e noi ci abbiamo provato. Come? colla piccoli oggetti che hanno poi venduto a fine Messa Incontrando gli operatori della Caritas parrocchiale che delle ore 10 il 6 marzo. Qualcuno ha creato lavagnet- si occupano proprio dei più bisognosi, per vivere piena- te da cucina su cui scrivere la lista della spesa, qualcun mente la proposta di Gesù, per accendere il desiderio di altro invece ha realizzato dei segnalibro, alcuni piccoli provare a fare qualcosa per gli altri. quadernini da borsetta o sottobicchieri. Il risultato lo I servizi caritativi che ci vengono dalla nostra comuni- abbiamo visto tutti e il ricavato ha sicuramente aiutato tà sono molteplici e basta solo volere mettersi in gioco: la Caritas. Ma quello che hanno imparato i ragazzi e le tutti noi, ad ogni età, possiamo rispondere sì nell’imme- ragazze di quinta è molto di più: Gesù invita tutti perché diato. I ragazzi così si sono fatti coinvolgere in una pro- possiamo tutti essere capaci di fare cose per amore, an- posta che è stata fatta da tre simpatiche volontarie della che i più piccoli. La comunità è una grande famiglia che Caritas parrocchiale che ha la sede in via Volta. vive del bene, della generosità, del tempo e delle opere Le abbiamo incontrate e ci siamo fatti spiegare di cosa si che ognuno dedica agli altri. Impariamo anche dai più occupa la Caritas parrocchiale. Nello specifico abbiamo piccoli a farci entusiasmare nel “farsi prossimo”.
la sicurezza, oltre il rischio, oltre le garanzie. La tua signore “è una pace che osa per fede”. (D. Bonhoeffer) La pace di dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri… (fl 4,6-7). Stasera insieme come decanato preghiamo per- ché questa parola ci sia data, ci sia donata e in- vocheremo lo spirito santo perchè quando la vita scuote, c’è bisogno della vera forza. Papa francesco ci ricorda che la pace è cosa seria: “pregate e digiunate”. La strada che porta alla pace è una strada vera e concreta, così com’è vera e concreta la parola di dio. Stasera ci viene chiesto non solo di ascoltare la parola; ci chiedi di fare la parola. E chi fa la parola rischia. Le “Armi” di Dio Rischia di diventare incarnazione della tua parola. A tua immagine e somiglianza. Se facciamo pace, Per una Terza Pace Mondiale diventiamo pace. Mencarelli spiega: “… dio non c’entra, c’entra l’uomo. L’uomo deve smetterla di gareggiare con il dio in cui non crede”. La paura divide e deforma la nostra vera natura e “Uomini siate, il vero volto di dio. Diventa importante ricordare che gesù era pro uomo. non distruttori” Gesù è per noi, gesù non era pro fariseo, nè pro pubblicano. Gesù non è contro l’uomo. In Preghiera per la Pace in Ucraina Gesù è contro il maligno che minaccia il cuore dell’uomo. Ma sulla tua parola… ci affidiamo a te signore , a Questa sera la città è in veglia… te per un atto di fede e di obbedienza. Una sera come tante altre, al termine di una Il vangelo di giovanni rivela: giornata, con i nostri pensieri, le nostre stanchezze, “Come il padre ha mandato me, anch’io mando preoccupazioni, resistenze, dubbi e paure. voi”. Questa sera di veglia noi come pietro: “signore ma… Il signore ha piena fiducia in noi!!! sulla tua parola getteremo le reti…” Chi siamo dunque noi per non dar fiducia alla Siamo tutti chiesa stasera, disarmati, nudi, attaccati sua fiducia!!!?? a te signore, nostra roccia, nostra casa. “Il suo animo è saldo, tu gli assicurerai la pace, Nella tua casa uno accanto all’altro, con le nostre pace perchè in te ha fiducia” - is 26,3 umanità, ci mettiamo in preghiera, in ascolto e in Diventiamo pace attaccati alla sua parola, diven- dialogo con te. tiamo pace per costruire (il) bene. Siamo in tanti; in piedi, seduti, concentrati, a volte stanchi e distanti. Giada Palloni. Non è bastato marciare per la pace, oggi… il desiderio ora è di poter diventare la tua parola di pace. “… Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. (Gv14 ,27-31). Mi vengono in mente le parole di don Tonino bello quando raccontava che la tua pace è una pace che va oltre. Oltre tutto, oltre il buon senso, il buon ragionare,
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