EDITORIALE - Parrocchia Santo Stefano | Sesto San Giovanni

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EDITORIALE - Parrocchia Santo Stefano | Sesto San Giovanni
3 aprile 2022 - n.173

EDITORIALE
di don Roberto Davanzo

PASQUA E GUERRA
Invochiamo insieme il dono dello Spirito del Risorto
Non vi nascondo che avevo auspicato e pre-                 1.      Per i responsabili di questo conflitto.
gato perché questo editoriale potesse intito-              Sentano il desiderio di riabilitare la propria
larsi “Pasqua e pace”. Ma la situazione del                immagine di fronte alla propria coscienza, al
conflitto russo-ucraino è davanti agli occhi di            proprio popolo, alla storia tutta. La ricerca di
tutti e i media continuano ad invadere i nostri            una soluzione diplomatica, il superamento di
pensieri e i nostri cuori con informazioni ed              ogni rigidezza ideologica, la fine delle opera-
immagini angoscianti e cariche di tristezza.               zioni belliche dimostrino la loro fede nel Dio
Malgrado questo, tra pochi giorni sarà Pa-                 capace di fare nuove tutte le cose. Certo, ri-
squa e saremo provvidenzialmente “costretti”               marrà a lungo la questione del chi si farà ca-
ad uno sguardo capace di trasmettere luce,                 rico dei danni di guerra, delle morti innocenti,
fiducia, speranza. Saremo costretti a cantare              del chi risponderà e come di fronte al mondo
l’alleluia che dice la differenza di cui i cristia-        intero. Ma almeno il primo passo sia fatto, af-
ni sono portatori nell’attraversare le vicen-              finchè ne possano venire altri portatori di se-
de della vita, persino le guerre e le paure di             renità.
guerre con tutte le ansie che si moltiplicano
ed abitano le nostre notti.                                2.     Per le chiese variamente coinvolte in
Allora, in vista della prossima Pasqua, vorrei             questo conflitto. Anzitutto le chiese ortodos-
invocare insieme a voi il dono dello Spirito del           se legate al patriarcato di Kiev e di Mosca,
Risorto perché ci conceda di sperimentare tre              insieme alle chiese cattoliche di rito bizan-
ambiti di risurrezione che vorrei formulare                tino legate al Vescovo di Roma. Incoraggino
quasi nella forma di una preghiera dei fedeli,             e sostengano un processo di pacificazione
di una invocazione al Dio della pace.                      animate da uno spirito missionario e dal de-
                                                                                                    segue...

  SEGRETERIA PARROCCHIALE              ORARI APERTURA UFFICI:              VICARI PARROCCHIALi
  Via Alessandro Volta, 1              lunedì-martedì-mercoledì            Don Andrea Gariboldi
  Tel + fax : 0222471157               dalle ore 17.00 alle ore 19.00      Don Luigi Perego
  Email:info@santostefanosestosg.org   giovedì-venerdì
                                       dalle ore 9.00 alle ore 11.00       AUSILIARIA DIOCESANA
  PARROCO
                                       Sabato e domenica: chiuso           Luisella Grassi
  Don Roberto Davanzo
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siderio di obbedire alla parola di Gesù: “da que-           resurrezione che passi attraverso un perdono,
sto tutti riconosceranno che siete miei discepoli:          una riconciliazione, in assenza della quale non
dall’amore che avrete gli uni per gli altri”. Non           è difficile immaginare che carsicamente l’odio e
nascondiamoci dietro ad un dito: le prese di po-            il risentimento accumulati negli ultimi 100 anni
sizione del Patriarca russo-ortodosso Kirill che            torneranno ad emergere alla prima occasione.
di fatto giustificavano l’intervento armato russo           Parliamo di una riconciliazione che dovrà fare i
a motivo della presunta perdita dell’identità cri-          conti con la verità e con l’ammissione delle colpe
stiana dell’Ucraina per la pervasiva cultura occi-          da parte dei responsabili di questo conflitto. Che
dentale, hanno generato gravi spaccature tra le             dovrà passare attraverso l’ascolto pacato delle
chiese ortodosse e tra quella russa e quella cat-           ragioni di parte russa e naturalmente la possibi-
tolica. Spaccature e lacerazioni inquietanti che            lità da parte ucraina di far valere il proprio punto
non possono non porre la questione del carattere            di vista. Una riconciliazione che avrà bisogno di
nazionale delle chiese e del modo di interpreta-            mediatori terzi, fantasiosi ed autorevoli.
re autenticamente il senso di una sinodalità che
dovrebbe essere patrimonio acquisito nel mondo              Per tutti questi motivi, per il bene dei popoli coin-
ortodosso.                                                  volti e del mondo intero, continuiamo a pregare,
                                                            chiedendo l’intercessione di Maria, Regina della
3.    Per le popolazioni coinvolte nel conflitto.           pace.
Anche queste popolazioni sono chiamate ad una

QUARESIMA 2022
 VIVERE LA QUARESIMA CON CUORE UNITO, LIBERO E LIETO
 Le proposte della nostra comunità						                                                         di Anna Redaelli

 La Quaresima, più di ogni altro periodo dell’anno, è       Altre occasioni per camminare insieme nel tempo
 tempo di riflessione, preghiera e conversione. Per         di Quaresima sono state la Via Crucis di zona a Vi-
 vivere in forma comunitaria queste tre azioni, la no-      modrone e la Veglia di preghiera per la giornata dei
 stra parrocchia ha pensato ad iniziative specifiche        martini missionari a Cologno Monzese, presiedute
 che aiutassero i fedeli nel cammino in preparazione        entrambe dall’Arcivescovo Mario Delpini.
 alla Pasqua.                                               Altri appuntamenti interessanti sono stati i venerdì
 Dopo l’incontro di presentazione tenutosi prima            in cui la nostra comunità, guidata dal Padre Umber-
 dell’inizio della Quaresima, abbiamo avuto modo di         to Bordoni attraverso diverse opere d’arte pittorica,
 vivere insieme gli Esercizi Spirituali, guidati da pa-     scultorea e architettonica spazianti dal paleocristia-
 dre Iuri Sandrin, gesuita neoparroco di San Fedele a       no all’arte contemporanea, ha riscoperto il signifi-
 Milano: attraverso le sue parole abbiamo conosciuto        cato di essere unita, libera e lieta, aggettivi usati da
 da vicino figure dette “secondarie” del Nuovo Testa-       mons. Mario Delpini per caratterizzare quest’anno
 mento, ovvero Barnaba, Aquila e Priscilla, Filippo.        pastorale. Le opere presentate hanno avuto come
 Barnaba incarna lo spirito del Paraclito come figura       obiettivo quello stimolare l’assemblea ad essere te-
 che si fa accanto, spende parole in favore e si pren-      stimone di una fraternità universale, riconoscendosi
 de cura. Lo fa con sincerità di eloquio e gesti, senza     figlia dello stesso Padre e chiamata ad attualizzare
 temere il momento in cui dovrà farsi da parte per-         il messaggio degli Apostoli nella realtà odierna, ri-
 ché gli Atti degli Apostoli, in realtà, non hanno altri    cordando che il volto di Dio non è quello di giudice
 protagonisti se non l’annuncio della Parola. Aquila e      trionfante, ma di uomo dei dolori che si fa vicino pri-
 Priscilla ci ricordano l’importanza di decentrarci per     ma di tutto alla corruttibilità del genere umano.
 lasciare spazio al prossimo, praticando l’arte cri-        Prima della Settimana Autentica restano ancora al-
 stiana dell’ospitalità: accogliendo Paolo, infatti, non    tri appuntamenti, come la celebrazione penitenzia-
 accolgono solo l’evangelizzatore, ma il lieto annun-       le decanale, i momenti di confessione, le Via Crucis
 cio che porta con sé. L’ospitalità è un’arte che, per      che ci hanno accompagnato ogni venerdì e il ritiro
 essere autentica, va praticata anche nei momenti di        spirituale del 10 aprile, occasioni da non perdere
 difficoltà, non solo in quelli felici e fruttuosi perché   perché la nostra Pasqua venga vissuta nel segno
 casa dovrebbe sempre essere “Chiesa domestica”,            dell’unità, della libertà e della gioia.
 come scrive Papa Francesco nella catechesi del 13
 novembre 2019. Da ultimo Filippo, che affiancando
 l’eunuco funzionario della regina d’Etiopia nella let-
 tura e comprensione della Parola di Dio, sottolinea
 come l’annuncio, per arrivare a tutti, deve prima
 raggiungere il singolo e che tutte le condizioni in
 cui ci si trova possono essere adatte a proclamare
 il Vangelo.
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CPP DI MARZO
L’USO PASTORALE DELLE STRUTTURE PARROCCHIALI
Pensando al futuro delle strutture della nostra parrocchia                                           di Natale Perego

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale del 14 Marzo u.s.          di individuare dove e come recuperare le risorse per
ha iniziato una riflessione sull’uso pastorale delle           tali manutenzioni, per altro molto impegnative, vista
strutture parrocchiali, cioè ha avviato un discernimen-        la vetustà di diversi stabili parrocchiali. Risorse che
to comunitario a proposito delle tante strutture di cui        difficilmente giungeranno dalle offerte ordinarie che a
la Parrocchia dispone per orientarci in scelte capaci          malapena riescono a coprire le spese correnti.
di guardare alla realtà che è molto diversa rispetto a         Dopo l’esposizione di una accurata fotografia che ha
quando tali strutture nascevano e contestualmente              spaziato su tutti gli immobili della Parrocchia (Basi-
provare ad immaginare quello che sarà il fabbisogno            lica, chiesa dell’Assunta, Scuola Santa Caterina, pa-
pastorale del prossimo futuro.                                 lazzina di via Volta 4-6-8-10, casa canonica via Vol-
La riflessione che in parte è già iniziata a livello di Con-   ta 1, Centro mons. Olgiati, ex Circolo san Clemente,
siglio per gli Affari Economici della Parrocchia ora si è      Oratorio San Luigi, palazzina ex palestra Olimpia), si
spostata in Consiglio Pastorale, a partire da un princi-       è aperta una vivace e franca discussione allo scopo
pio che almeno dal XIII secolo vige nella chiesa e che         di immaginare se e di quali strutture sarà possibile
così recita: “ciò che riguarda tutti deve essere discusso      fare a meno nel prossimo futuro. Dunque, poterle va-
ed approvato da tutti”.                                        lorizzare (vendita o affitto) per ricavarne risorse per
E dal CPP tendenzialmente deve arrivare ad ogni                riqualificare quelle ritenute indispensabili per l’attivi-
componente la nostra Parrocchia, in modo che tutti si          tà pastorale dei prossimi decenni.
sentano il più possibile protagonisti delle scelte che ri-     L’elenco è lungo e come vedete le preoccupazioni
guardano tutti.                                                sono tante ed importanti, però la condivisione ci aiuta
Il dato da cui partire e che riguarda tutte le realtà della    ad alleggerire un po’ il peso, perché ciò che oggi an-
chiesa cattolica, almeno in Occidente, è che le tante          cora non esiste, se sognato ed immaginato, magari un
strutture cui abbiamo dato vita nell’ultimo secolo or-         giorno lo potremo vedere. Invitiamo pertanto chiun-
mai sono pesantemente ammalorate ed altre si mo-               que abbia un’idea a condividerla mandando una mail,
strano superflue rispetto ad una frequenza sempre più          oppure parlandone con i sacerdoti o con i componenti
ridotta. Il discernimento riguarda così la definizione di      del CPP o del CAEP, perché … la 70ma idea è sem-
quali strutture immaginiamo saranno indispensabili             pre la migliore e … ripetendomi “ciò che riguarda tutti
per il futuro e dunque meritano l’investimento di risor-       deve essere discusso ed approvato da tutti”.
se per la loro manutenzione. Unitariamente si tratterà

                                                                                          PUGLIA 2022
UN VIAGGIO-PELLEGRINAGGIO IN PUGLIA - DAL 22 AL 29 AGOSTO
Perché un viaggio nelle Puglie                                 ’90 dopo una vita spesa alla ricerca di una evangeliz-
Non c’è solo turismo e culto della bellezza in un viag-        zazione attenta ai conflitti che in quegli anni si scate-
gio-pellegrinaggio come quello che proponiamo per              navano al di là dell’Adriatico.
la prossima estate. Le Puglie portano con sé, nella
propria storia lontana e recente, valori e figure capaci       Per tutti i dettagli consultare il volantino.
di stimolare la nostra riflessione. Pensiamo solo alla         Le iscrizioni devono pervenire compilando l’apposita
dimensione di “porta verso l’oriente” che la sua collo-        scheda entro la fine del mese di giugno 2022 presso
cazione geografica le assegna. La storia delle reliquie        la Segreteria parrocchiale portando la scheda d’iscri-
di san Nicola che arrivarono dall’attuale Turchia e il cui     zione compilata e la fotocopia della carta d’identità.
culto si diffuse fino al nord Europa parla di un anello di     Quota di partecipazione a persona:
congiunzione tra l’Asia e l’Europa, della vocazione che        minimo 25 paganti Euro 1.420
il Mediterraneo ha sempre avuto come ponte tra questi          minimo 30 paganti Euro 1.350
due continenti.                                                Supplemento camera singola Euro 260
Ma nel titolo abbiamo parlato anche di una terra se-           Acconto entro il 30 aprile Euro 350 p.p.
gnata dall’esperienza del martirio e della santità. Il         Saldo entro il 10 luglio
martirio dei cristiani di Otranto che, pur di mantenere
ferma la propria identità cristiana, furono massacrati
dai Turchi all’inizio del 1400, in un’epoca in cui il Medi-
terraneo divenne piuttosto luogo di scontro invece che
di incontro. Quando parliamo di santità in Puglia non
possiamo dimenticare la figura di san Padre Pio la cui
venerazione travalica le nazioni e quella più recente di
don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, morto negli anni
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RESTAURANDO
PROGETTO RESTAURO ORGANO BASILICA DI SANTO STEFANO
Contribuisci anche tu al restauro del nostro organo				                                           di Sandro Pozzi
Dopo un lungo esercizio liturgico ininterrotto dal          della cassa espressiva, attualmente mancante del
1953, il nostro bellissimo organo Balbiani-Vegezzi          sistema di apertura/chiusura delle griglie, sperando
Bossi, che ha visto nel 2014 il ripristino del sistema      che regga il sistema dei 4 mantici, più volte ripara-
pneumatico di comando delle singole canne, neces-           ti nelle falle aperte sulle pelli. Ma questo è un altro
sita oggi di una urgente e sostanziale sostituzione         capitolo.
delle parti logorate di tutto l’impianto elettrico (spes-   Un organo è uno strumento meraviglioso, ma come
so capita addirittura di non riuscire ad avviare lo stru-   tutte le macchine, ha bisogno di una cura costante e
mento). Dal sopralluogo fatto da alcune autorevoli          se si trascura la sua manutenzione rischia prima o
aziende organarie, risulta seriamente compromessa           poi di fermarsi irreparabilmente. È la sorte toccata
la parte elettrico-trasmissiva presente sia nella con-      al più prestigioso Serassi lasciato ormai muto da più
solle (tastiera), sia nel corpo d’organo (canne).           di settant’anni sul portale di ingresso della nostra
                                                            basilica.
I guasti elettrici, che sono dovuti a un fatto fisico di
durata e deterioramento dei materiali usati, sono in        Apriamo per questo una raccolta-fondi tra i parroc-
maggior parte da attribuire all’ossidazione, alla qua-      chiani più sensibili, nella speranza di potere presto
lità e soprattutto all’usura del materiale di contatto.     attuare il progetto di restauro del nostro organo.
Infatti, senza un sicuro contatto elettrico viene na-       Le offerte potranno pervenire anche attraverso un
turalmente a mancare l’alimentazione alle centina-          bonifico sul c/c della Parrocchia di Santo Stefano
ia di elettromagneti installati sia nella consolle che      IBAN IT51G0845320706000000007344, o attraverso
nel corpo d’organo, le cui conseguenti cause sono le        la sezione DONA ORA presente sul sito web della
molte anomalie foniche che si rilevano durante l’ese-       Parrocchia, indicando come causale “restauro orga-
cuzione musicale.                                           no”.

Per dare un’ottima garanzia di funzionamento, oc-
corre sostituire, riqualificare e convertire comple-
tamente l’attuale sistema di trasmissione di tipo
elettromeccanico con un nuovo sistema trasmissivo
mono-cavo a tecnologia digitale.

Il preventivo indicato per questo intervento si aggira
attorno ai 30.000/35.000 euro. Cifra notevole, ma ne-
cessaria per il mantenimento della funzionalità.
Ci sarebbero poi alcuni altri interventi importan-
ti quali il recupero delle tastiere e della pedaliera
molto usurate, soprattutto nelle punte guida. Il si-
lenziamento dell’impianto del vento (canali del vento
e elettroventilatore) mediante appositi materiali iso-
lanti/fono assorbenti. Il ripristino della funzionalità

NEL MESE DI MARZO
Sono entrati nella famiglia dei figli di Dio:   Sono tornati a casa             - PREVITALI LAURINO
- DI MERCIONE FRANCESCO GIUSEPPE                - ALLINORO SALVATORE            - SESTAN FRANCO
                                                - BALBIANI FABIO MARIA          - VOLPE MARIA GRAZIA
                                                - BELLINELLO FABRIZIA           - VOLPICELLA GAETANO
                                                - BOCOLA MATTEO                 - VOYAT FAUSTINA
                                                - BONI LUCIANO
                                                - BRAMBILLA MARIA
                                                - LEONI ANNA MARIA
                                                - MONTI ALDA MARIA
                                                - PETRINI DOMENICO
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OSLnews
          Giornalino Oratorio San Luigi Sesto San Giovanni

MOLLARE LA PRESA!
«La speranza è la certezza che ciò che stiamo
facendo ha un significato»
(V. Havel)

Un fatto che ho vissuto nel corso di una sera di
qualche settimana fa, mi ha fatto molto pensare.
Protagonisti sono dei bambini, ma in realtà quello
che è accaduto e che mi ha fatto riflettere, riguarda
soprattutto noi adulti. Me in primis.
Sono passato a trovare una coppia di amici.
                                                             persone passate attraverso un trauma, sono quelle
Hanno due bimbi, uno di tre e uno di sei anni.
                                                             che hanno capito che l’eccesso di preoccupazione,
Mentre stavamo parlando i bimbi giocavano con le
                                                             il voler controllare tutto, alla fine ti impedisce di
costruzioni. Ad un certo punto il più grande è venuto
                                                             esprimere le potenzialità che hai. Dunque l’alternativa
a protestare dai genitori: “Luca non mi dà i pezzi
                                                             su cui bisogna lavorare è che l’esperienza di perdita,
per fare la casa”. Ci siamo girati verso il piccolo:
                                                             di lutto, di morte, possa liberare energie trasformative,
aveva preso tutti i pezzi e li teneva stretti fra le sue
                                                             creative, generative”. I traumi ti fanno toccare con
braccia. Dallo sguardo si capiva che non era per
                                                             mano l’impotenza, la perdita del controllo. Ti fanno
nulla disposto a mollarli. La mamma è andata a
                                                             scoprire che non si può controllare tutto, non si
“contrattare” e, dopo lunga “discussione”, Luca ha
                                                             può pretendere la sicurezza assoluta. Pertanto ti
mollato la presa.
                                                             insegnano ad essere più libero, più capace di fiducia.
Tornando a casa, continua a tornami alla mente quel
                                                             Più disponibile a “tuffarti”.
simpatico fatto e ripenso a quanto mi sta accadendo
                                                             Forse il tempo che stiamo vivendo (la pandemia e la
in questi giorni e alla mia voglia di tenere per forza
                                                             guerra) ci insegnano questo: la sicurezza assoluta
tutto sotto controllo. Il piccolo voleva “controllare”
                                                             è un’illusione. Liberiamoci da questo sogno che ci
tutti i pezzi, ma così facendo non costruiva nulla. Se
                                                             ha tenuti incatenati negli ultimi decenni e mettiamo
vuoi avere il controllo su tutto rischi di bloccare tutto.
                                                             in gioco le nostre migliori energie. Non abbiamo la
Se vuoi evitare il rischio finisci per bloccare ogni
                                                             certezza dei risultati, ma siamo sicuri che tale gioco
cosa. Se vuoi evitare di bagnarti non imparerai mai
                                                             valga la pena.
a nuotare. Eppure abbiamo sempre la tentazione del
                                                             Come diceva V. Havel: “La speranza non è ottimismo.
controllo. Ci troviamo a nostro agio quando riusciamo
                                                             La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo
a controllare gli eventi e, addirittura, le conseguenze
                                                             facendo avrà successo. La speranza è la certezza
degli eventi e delle scelte. Nel momento delle scelte,
                                                             che ciò che stiamo facendo ha un significato.
quando dobbiamo fare inevitabilmente un salto
                                                             Che abbia successo o meno”.
nell’imprevisto, siamo tentati di esigere il controllo
                                                             È questo l’atteggiamento generativo. Chi mette
delle conseguenze. Così, spesso, non avendo
                                                             al mondo un figlio, chi vuole essere educatore e
la certezza dei risultati rinunciamo alle scelte.
                                                             insegnante, rinuncia in partenza al controllo assoluto.
Come quel bimbo che rinuncia a costruire la casa,
                                                             Non sa come sarà il figlio e quale sarà il futuro.
preferendo tenersi stretti i pezzi. Eppure il controllo
                                                             Eppure “rischia” e lo genera, spendendo energie per
assoluto è impossibile. Ogni scelta esige un margine
                                                             crescerlo. Ecco l’atteggiamento generativo per questi
più o meno grande di incertezza. Per operare una
                                                             tempi: arrischiarci e spendere energie per aumentare
scelta è necessario giocarsi. Rinunciando alla
                                                             le possibilità di vita degli altri. Solo così costruiremo
sicurezza del controllo.
                                                             futuro. Buona cammino verso la Pasqua!
Proprio come dice M. Magatti in articolo letto in questi
giorni: “Spesso le persone più capaci di iniziativa,
                                                             don Andrea
anche economica, di iniziativa esistenziale, sono le
EDITORIALE - Parrocchia Santo Stefano | Sesto San Giovanni
comune che vuole “gli adulti, i soli capaci di rispondere ai
                                                                  bisogni dei ragazzi, al di là di quanto questi ultimi possano
                                                                  dirci o non dirci”.
                                                                  Può capitare che le scuole non siano riuscite ad andare oltre
                                                                  a dei questionari di gradimento senza riuscire a trovare la
                                                                  “chiave” per fare sì che gli studenti non arrivino in ritardo,
                                                                  consegnino i compiti in tempo, studino in modo continua-
                                                                  tivo?
                                                                  Può capitare che gli oratori abbiano chiesto ai ragazzi che
                                                                  frequentano le attività educative e pastorali, come possiamo
                                                                  rendere i cammini più “coinvolgenti”, non lasciare la cate-
                                                                  chesi una volta ricevuto il sacramento della confermazione?
                                                                  Può capitare che gli enti del terzo settore indagano sull’effi-
A luglio abbiamo rinnovato il protocollo d’intesa tra la          cacia dei propri progetti chiedendo ai diretti beneficiari se
scuola, le parrocchie con gli oratori e la nostra Associazio-     quella “determinata attività educativa” di motivazione allo
ne riconfermando il comune intento di voler esser luoghi          studio, di orientamento e ricerca del lavoro, di sostegno
educativi per i ragazzi che li frequentano, cioè luoghi in        psicologico, abbia ingenerato nella propria vita un cambia-
grado di operare un cambiamento, ossia luoghi nei quali i         mento positivo?
ragazzi sentano che gli adulti li possano accompagnare nel        E a questo punto, quanto siamo poi disposti noi adulti,
loro percorso di vita, andando oltre “il senso comune” che        noi enti, a cambiare il nostro modo di porci, di educare, di
li vuole spesso fragili e bisognosi di “cure”.                    operare a seguito di questo ascolto?
Ma come diventare agenti di cambiamento? Cosa significa           Ci rendiamo conto che in questo momento storico in cui i
ciò che oggi spesso si sente dire “ascoltare i ragazzi”           modelli educativi non riescono più a corrispondere ai di-
“mettere i ragazzi al centro”? In che modo e perché?              namismi della vita e della realtà che viviamo, non possiamo
La risposta a queste domande potrebbe fare la differenza          uscire dai nostri costrutti e paradigmi culturali se non con
tra un’azione che può dirsi “educativa” e un’azione inefficace.   l’aiuto dell’altro, del discente. Non possiamo cioè far forza
Per efficace intendiamo un’azione educativa che permetta          solo su ciò che sappiamo.
ai ragazzi di “sperimentare” soluzioni inedite rispetto al
problema che si prospetta loro di fronte.                         La missione
Di fronte a questa sfida sentiamo la necessità di avviare un      Il tavolo di lavoro che andiamo a costituire, ha l’intento
tavolo che sia in grado di aprirci a nuove strade “inesplo-       di co-costruire strumenti in grado di rilevare, ognuno
rate”. Un cammino che non può prescindere dal coinvolgi-          nel proprio ambito, i bisogni che i ragazzi mantengono
mento del “quarto protagonista”, il ragazzo, visto non più        inespressi o che non hanno il coraggio di sottoporre agli
solo come destinatario dell’azione educativa.                     adulti. Non è la semplice costruzione di un “questionario di
                                                                  gradimento”, ma la seria rilevazione di “suggerimenti” che i
Il contesto                                                       ragazzi possono dare a noi adulti, per meglio rispondere ai
Oggi non mancano certo gli strumenti per permettere ai            loro bisogni e alle nostre richieste.
ragazzi di dirci quello che pensano realmente (nello speci-       In sintesi chiedere loro “cosa possiamo fare noi adulti,
fico della scuola, degli oratori, delle attività educative che    affinché tu possa trovare in noi un vero sostegno?”. “Cosa
in genere “noi adulti prepariamo per loro”). Occorre però         dovrebbe cambiare nel modo in cui mi comporto con te,
farlo in modo che si sentano liberi e non indotti a confor-       affinché tu senta di aver bisogno di me (adulto)?”.
marsi alle nostre aspettative nella consapevolezza che solo       Significa che dobbiamo fare quello che i ragazzi ci chie-
“CON loro” e non solo “PER loro” è possibile operare un           dono? No, in sostanza: per fare quello che NOI vogliamo
vero cambiamento dei nostri modelli educativi.                    chiediamo ai ragazzi cosa occorre che NOI si cambi.
Nel contesto sociale nel quale ci troviamo, occorre proba-        I ragazzi sono portatori di bisogni profondi che esprimono
bilmente fare un lavoro “più certosino”, diremmo artigiana-       secondo l’età, gli strumenti e le categorie culturali che han-
le che porta a trasformarci in “artigiani dell’educazione”.       no a propria disposizione, quindi a volte formulati in modo
Crediamo che ciascuno di noi possa fare il tentativo di en-       incompiuto, contraddittorio, maldestro o superficiale, ma
trare nella realtà dei nostri ragazzi, in punta di piedi, come    non per questo meno sentito e meno vero.
“l’apprendista artigiano” che cerca di fare suo “il mestiere”,    Spetta a noi adulti la maturità per un lavoro di interpre-
senza la pretesa di “dominare o carpire chissà quale segre-       tazione che cogliendo dall’ascolto quel profondo bisogno
to”, ma semplicemente fornendo un orizzonte di senso
che consenta all’educando di lasciare il proprio segno nel
forgiare la realtà e che a questo fine riconosca il “maestro”
come necessario e non accessorio.
Essere artigiani nell’educazione significa per noi ascoltare
i ragazzi, metterli al centro delle proprie scelte per non
imporre loro delle risposte preconfezionate che sarebbero
costretti a subire o a respingere. Significa uscire dal senso
EDITORIALE - Parrocchia Santo Stefano | Sesto San Giovanni
faccia seguire azioni e modalità adeguate a realizzarlo.        2022.
In questo crediamo che si realizzi il lavoro educativo: ac-     Un grazie sincero a Luisella, don Andrea G., don Roberto,
compagnare la libertà dei ragazzi nell’indagare ed esprime-     don Carlo, Silvia, don Daniele, don Marco, don Giovanni
re le proprie domande, mettendo in atto un nostro cambia-       B., don Andrea B., dottor Masoni, dottoressa Cusenza, dot-
mento che, non tradendo i loro bisogni, li conduca verso        tor Strisciullo, preside Mele, preside Di Gennaro, preside
il loro Bene, affinché questo diventi progressivamente più      Albano, professor Contini, professoressa Bugini, professor
evidente, desiderabile, raggiungibile.                          Amato, professoressa Muscillo, Sara Pozzi, per la parteci-
Il tavolo si propone così di realizzare nuove mappe educati-    pazione; Lorenzo, Simone e Davide per la preparazione
ve per intraprendere sentieri e percorsi nuovi non tracciati,   del salone; Fabrizio Carletti di Missione Emmaus per aver
mettendo in rete gli esploratori che sperimentino il nuovo      animato e moderato l’incontro.
anche se incerto.
Il percorso è iniziato con un primo incontro on line lo                                                     Michele Ferri
scorso 28 aprile ed è proseguito l’11 marzo nel salone Pozzi                                      (coordinatore dei servizi
dell’oratorio San Luigi; prossimo appuntamento il 29 aprile            dell’Associazione Passo dopo Passo…Insieme OdV)

Al
ca t e c h i s m o
per farsi
prossimi
Il cammino dei nostri ragazzi di quinta, nel loro quarto
anno dell’iniziazione cristiana, prevede una tappa im-
portante per accompagnarli a vivere più da vicino e più
concretamente il loro essere comunità.
Si parte dalla lettura della parabola del buon samaritano:       contribuito ad un importante progetto che ha per nome
Gesù racconta l’amore di chi si fa prossimo e prova com-         “Progetto Neonato”. Come dice il nome stesso la Caritas
passione per uno sconosciuto bisognoso di attenzione e           sostiene donne in gravidanza in difficoltà e i loro bam-
cure. Si tratta di un amore senza confini e assolutamente        bini appena nati.
gratuito. Cosa si chiede ai ragazzi di quinta? Di imme-          Sarebbe stato facile chiedere ai ragazzi di portare da
desimarsi nella situazione e di cogliere la compassione          casa una piccola mancia per fare un’offerta alla Caritas,
che è descritta nel Vangelo, come una forza che spinge           ma questo non li avrebbe aiutati a capire quanto fosse
ad agire, a mettersi in gioco per aiutare chi è più fragile.     importante “sporcarsi le mani” di bene. Così i ragazzi
La parabola si conclude con l’invito di Gesù: “Va’ e anche       si sono messi all’opera e hanno realizzato con forbici e
tu fa’ così” Lc 10,37, e noi ci abbiamo provato. Come?           colla piccoli oggetti che hanno poi venduto a fine Messa
Incontrando gli operatori della Caritas parrocchiale che         delle ore 10 il 6 marzo. Qualcuno ha creato lavagnet-
si occupano proprio dei più bisognosi, per vivere piena-         te da cucina su cui scrivere la lista della spesa, qualcun
mente la proposta di Gesù, per accendere il desiderio di         altro invece ha realizzato dei segnalibro, alcuni piccoli
provare a fare qualcosa per gli altri.                           quadernini da borsetta o sottobicchieri. Il risultato lo
I servizi caritativi che ci vengono dalla nostra comuni-         abbiamo visto tutti e il ricavato ha sicuramente aiutato
tà sono molteplici e basta solo volere mettersi in gioco:        la Caritas. Ma quello che hanno imparato i ragazzi e le
tutti noi, ad ogni età, possiamo rispondere sì nell’imme-        ragazze di quinta è molto di più: Gesù invita tutti perché
diato. I ragazzi così si sono fatti coinvolgere in una pro-      possiamo tutti essere capaci di fare cose per amore, an-
posta che è stata fatta da tre simpatiche volontarie della       che i più piccoli. La comunità è una grande famiglia che
Caritas parrocchiale che ha la sede in via Volta.                vive del bene, della generosità, del tempo e delle opere
Le abbiamo incontrate e ci siamo fatti spiegare di cosa si       che ognuno dedica agli altri. Impariamo anche dai più
occupa la Caritas parrocchiale. Nello specifico abbiamo          piccoli a farci entusiasmare nel “farsi prossimo”.
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la sicurezza, oltre il rischio, oltre le garanzie.
                                                         La tua signore “è una pace che osa per fede”. (D.
                                                         Bonhoeffer)
                                                         La pace di dio, che sorpassa ogni intelligenza,
                                                         custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri…
                                                         (fl 4,6-7).
                                                         Stasera insieme come decanato preghiamo per-
                                                         ché questa parola ci sia data, ci sia donata e in-
                                                         vocheremo lo spirito santo perchè quando la vita
                                                         scuote, c’è bisogno della vera forza.
                                                         Papa francesco ci ricorda che la pace è cosa seria:
                                                         “pregate e digiunate”.
                                                         La strada che porta alla pace è una strada vera e
                                                         concreta, così com’è vera e concreta la parola di
                                                         dio.
                                                         Stasera ci viene chiesto non solo di ascoltare la
                                                         parola; ci chiedi di fare la parola. E chi fa la parola
                                                         rischia.
      Le “Armi” di Dio                                   Rischia di diventare incarnazione della tua parola. A
                                                         tua immagine e somiglianza. Se facciamo pace,
Per una Terza Pace Mondiale                              diventiamo pace.
                                                         Mencarelli spiega: “… dio non c’entra, c’entra
                                                         l’uomo. L’uomo deve smetterla di gareggiare con
                                                         il dio in cui non crede”.
                                                         La paura divide e deforma la nostra vera natura e

       “Uomini siate,
                                                         il vero volto di dio.
                                                         Diventa importante ricordare che gesù era pro
                                                         uomo.
       non distruttori”                                  Gesù è per noi, gesù non era pro fariseo, nè pro
                                                         pubblicano.
                                                         Gesù non è contro l’uomo.
In Preghiera per la Pace in Ucraina                      Gesù è contro il maligno che minaccia il cuore
                                                         dell’uomo.
                                                         Ma sulla tua parola… ci affidiamo a te signore , a
Questa sera la città è in veglia…                        te per un atto di fede e di obbedienza.
Una sera come tante altre, al termine di una             Il vangelo di giovanni rivela:
giornata, con i nostri pensieri, le nostre stanchezze,   “Come il padre ha mandato me, anch’io mando
preoccupazioni, resistenze, dubbi e paure.               voi”.
Questa sera di veglia noi come pietro: “signore ma…      Il signore ha piena fiducia in noi!!!
sulla tua parola getteremo le reti…”                     Chi siamo dunque noi per non dar fiducia alla
Siamo tutti chiesa stasera, disarmati, nudi, attaccati   sua fiducia!!!??
a te signore, nostra roccia, nostra casa.                “Il suo animo è saldo, tu gli assicurerai la pace,
Nella tua casa uno accanto all’altro, con le nostre      pace perchè in te ha fiducia” - is 26,3
umanità, ci mettiamo in preghiera, in ascolto e in       Diventiamo pace attaccati alla sua parola, diven-
dialogo con te.                                          tiamo pace per costruire (il) bene.
Siamo in tanti; in piedi, seduti, concentrati, a volte
stanchi e distanti.                                                                            Giada Palloni.
Non è bastato marciare per la pace, oggi… il
desiderio ora è di poter diventare la tua parola di
pace.
“… Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la
dà il mondo, io la do a voi”. (Gv14 ,27-31).
Mi vengono in mente le parole di don Tonino bello
quando raccontava che la tua pace è una pace che
va oltre.
Oltre tutto, oltre il buon senso, il buon ragionare,
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