"Universiadi, non Deluchiadi" saluto - Cronache Salerno

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«Universiadi, non Deluchiadi»
Tommasetti,     il    saluto
“pepato”
di Giovanna Naddeo

«Grazie, grazie agli atleti della nostra università, grazie ai
93 volontari e grazie a tutti coloro che in questi tre anni e
mezzo hanno lavorato alacremente affinché l’Universiade 2019
fosse un successo nei nostri campus. L’impegno di Unisa è
stato massiccio e oggi siamo qui a raccontarlo e
festeggiarlo». E’ un fiume in piena il rettore Aurelio
Tommasetti durante la cerimonia per rendere omaggio agli
studenti Unisa protagonisti della trentesima olimpiade
universitaria. Ad evento chiuso il rettore traccia il
bilancio. Partendo anche dai mancati inviti ad alcune
cerimonie ufficiali: «Si chiamano Universiadi, non
regionaliadi, comunaliadi o deluchiadi e forse una maggiore
partecipazione dell’Università era obbligatoria». Nella
mattinata di ieri, presso la terrazza del Circolo Canottieri
Irno, l’Ateneo ha voluto ringraziare gli atleti che dal 3 al
14 luglio scorsi sono stati impegnati nelle diverse discipline
sportive firmate Universiade 2019, nonché la macchina
organizzativa dei volontari. Per loro, la consegna delle
pergamene di congratulazioni e, ai due atleti Mario Del Basso
ed Eduardo Campopiano (campioni della pallanuoto e medaglie
d’oro del Settebello), il sigillo universitario a nome
dell’Ateneo “per aver portato in alto il nome dello sport
universitario e dell’Università di Salerno”. Dopo i saluti di
apertura del vicepresidente allo sport del circolo canottieri,
Giovanna Tortorella, e del delegato Coni Salerno, Paola
Berardino, al rettore il compito di ripercorrere la storia
dell’impegno per l’Universiade 2019. «Prima ancora
dell’assegnazione della manifestazione alla Campania, Oleg
Matytsin venne a visitare la nostra università e apprezzò
molto le strutture universitarie e sportive, strutture che
successivamente hanno ricevuto proprio dalla Fisu il massimo
del punteggio valutativo» ha affermato il rettore. «Da allora
abbiamo progettato, con risorse interne e con programmazione
costante, tutti gli interventi da realizzare per ospitare la
scherma, uno sport che ha sempre dato lustro alla nostra terra
e, ad oggi, posso dire che ha dato lustro anche
all’Universiade». Il rettore ha poi ricordato gli interventi
infrastrutturali realizzati: «Abbiamo investito 5 milioni di
euro, in aggiunta al finanziamento ricevuto dall’Aru.Itre
PalaUnisa di Baronissi e quelli potenziati al campus di
Fisciano sono una vera eredità, a disposizione degli studenti
e del territorio dello sport. Per non parlare del successo di
pubblico registrato durate la manifestazione sportiva, in
particolar modo nell’ultima giornata di scherma: il PalaUnisa
A sembrava un piccolo Maracanã!». Successivamente, la parola è
passata al delegato all’organizzazione dell’Universiade 2019
per Unisa, Luciano Feo: Abbiamo lavorato per garantire la
migliore organizzazione degli studenti presso le residenze,
così come abbiamo lavorato per creare un’opportunità formativa
per i nostri studenti». A sottolineare l’importante ruolo
svolto dai volontari nell’architettura dell ‘ o l i m p i a d
e universitaria, il delegato al Placement di Ateneo, Francesco
Colace. «I volontari, elemento di collegamento con il
territorio. Abbiamo selezionato i migliori e le delegazioni si
sono complimentate con noi per il loro lavoro».

I navigator protestano, il
Governatore li snobba
di Erika Noschese
Navigator campani sul piede di guerra. Dopo la decisione del
governatore della Regione Campania di non procedere alla firma
dell’accordo con l’Anpal, l’Agenzia nazionale per il lavoro
che permetterà ai vincitori del concorso di iniziare a
lavorare, ieri mattina i 471 navigator, coloro che dovranno
guidare chi percepisce il reddito di cittadinanza nella
ricerca di un lavoro, che hanno superato il concorso pubblico
hanno protesta sotto Palazzo Santa Lucia, insieme ai
consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle per esprimere il
loro dissenso circa i comportamenti del presidente De Luca.
«Noi fino ad ora stiamo stati zitti perché non volevano né
strumentalizzare la vicenda né rischiare che non approdasse ad
una soluzione», ha dichiarato la consigliera regionale Valeria
Ciarambino che non risparmia attacchi al presidente della
Regione Campania il cui comportamento, secondo la
pentastellata, è «truffaldino». Intanto, proprio dai navigator
salernitani è partita, nella serata di domenica, una petizione
online per “difendere il diritto al lavoro e la dignità
umana”, come recita la petizione avviata dalla salernitana
Flavia Sabatino, insieme ad Anna Guariglia e Giuseppe Durante,
tra i promotori dell’iniziativa. Da qui la richiesta al
governatore di firmare la convenzione al fine di garantire
l’occupazione dei 471 navigator vincitori in Campania. Dopo
solo poche ore, la petizione ha superato le 700 firme,
l’obiettivo è raggiungerne mille. Intanto, nella tarda
mattinata di ieri da Palazzo Santa Lucia hanno accettato di
far salire i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle ma
ha impedito l’accesso ad una delegazione di navigator che
chiedeva di prendere parte all’incontro. I navigator campani
hanno poi chiesto alla consigliera Ciarambino di mediare con
l’Anpal affinché proceda con i corsi di formazione e relativi
contratti. Intanto, il prossimo 31 luglio i navigator saranno
a Roma per cercare una mediazione con il governo nazionale. La
protesta si è comunque conclusa con un nulla di fatto in
quanto neanche ai consiglieri regionali è stato concesso di
incontrare il governatore che, a detta dei responsabili, non
era presente in sede. Il neo capostaff di De Luca, Bruno
Cesario, ha invece in programma un incontro a breve ma di date
certe, almeno per ora, non se ne parla. Intato, proprio De
Luca, nella serata di ieri ha ribadito il suo “no” alla
convenzione: «La Regione Campania l’ha detto fin dall’inizio
che non avrebbe aderito a nessuna operazione di creazione di
un ulteriore serbatoio di precariato. Se invece si ritiene che
i cosiddetti navigator siano dentro un provvedimento
strutturale, perché nei prossimi anni ci sarà bisogno di
queste figure, allora i Navigator devono essere assunti a
tempo indeterminato dall’Anpal». Non si esclude, tra le altre
cose, una class action da parte dei navigator per chiedere ora
il rimborso spese di quanto sostenuto fino al concorso.

Giuseppe, 59 anni: «De Luca viola il nostro diritto al lavoro
e alla dignità umana»

Giuseppe, 59 anni; Francesco Giordano, avvocato: sono solo due
dei 77 navigator salernitani che ieri mattina erano a Napoli
per protestare contro la decisione del governatore De Luca di
non firmare l’accordo con l’Anpal. «Sappiamo che legalmente la
petizione non ha alcun valore ma vogliamo mostrare al
presidente della Regione che non siamo soli, abbiamo dalla
nostra parte molte persone, salernitane e non», ha spiegato
Giuseppe, 59enne di Salerno che risulta tra i vincitori del
concorso. Solo nel salernitano infatti sono 77 i navigator che
dovranno sistemarsi nei 12 centri per l’impiego presenti su
tutto il territorio per aiutare i possessori del reddito di
cittadinanza a trovare lavoro. «Siamo qui per chiedere la
tutela del diritto al lavoro e ci aspettiamo che De Luca cambi
idea», ha poi aggiunto il salernitano che crede molto nella
figura del navigator in quanto «innovativa sotto ogni punto di
vista». Tra i presenti alla manifestazione anche l’avvocato
salernitano Francesco Giordano: «È’ un boicottaggio
inaccettabile – ha dichiarato – De Luca nemico dei campani e
nemico di Salerno». La Campania, ad oggi, è l’unica regione
d’Italia a non aver firmato la convenzione per procedere con i
contratti e i corsi di formazione.
Una mozione a favore dei navigator

«Il governatore pro tempore per i suoi sporchi giochi politici
sta giocando con la vita di 500 persone». Lo ha dichiarato il
consigliere comunale e provinciale Dante Santoro pronto a
scendere in campo al fianco dei quasi 500 vincitori del
concorso da Navigator in Campania. Quella dei navigator,
secondo il consigliere comunale e provinciale, è una figura
necessaria «per permettere a 90 mila campani di fruire del
diritto a percepire il reddito di cittadinanza. La prepotenza
ed arroganza disumana di questo governatore sta negando un
diritto a 500 persone, creando apprensione e tensione con le
loro famiglie, ed usando il disagio di 90mila campani per fare
una politica che usa come merce politica la vita di migliaia
di campani. Aldilà dei colori politici non potremo mai
accettare che tutto ciò avvenga, siamo pronti alle barricate
sia sul livello comunale che provinciale». La vicenda presto
approda a Palazzo di Città e Palazzo Sant’Agostino dove
Santoro porterà una mozione in loro supporto nelle due assise
e «sarò il loro portavoce in questa battaglia giusta contro
l’arroganza del potere. Le amministrazioni delle vergogne, dal
livello comunale a quello regionale, questa volta hanno
superato ogni limite e noi siamo pronti alle barricate contro
questi abusi di potere insopportabili», ha aggiunto il
consigliere salernitano.

“Estate                               classica”,
masterclass                          di     alto
perfezionamento   pianistico
con Marina Pellegrino
Fantastica novità per l’Associazione Musicale “Estate
Classica” di Vietri sul Mare, che quest’anno, per la prima
volta dopo otto anni di attività concertistica, presenta una
Masterclass di alto perfezionamento pianistico e di musica da
camera presso l’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del
SS. Rosario di Vietri sul Mare, stessa meravigliosa cornice
dei concerti di musica classica che, nella prima settimana di
settembre, deliziano il pubblico della Perla della Costiera
Amalfitana. Sarà Marina Pellegrino, giovane pianista vietrese,
a tenere questo corso intensivo di tre giorni, dall’11 al 13
settembre 2019, che si concluderà con un concerto finale degli
allievi. Marina Pellegrino, già vincitrice di numerosi premi
in Italia e in tutto il mondo, insignita, lo scorso 5 giugno,
insieme al suo Quartetto Felix, del Premio Giuseppe Sinopoli
2017, conferito dall’Accademia di Santa Cecilia in Roma e
consegnato dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio
Mattarella, oltre ad esibirsi in prestigiose stagioni
concertistiche, sia da solista che in formazione da camera, da
alcuni anni si dedica alla didattica, volendo trasmettere la
sua preparazione sia da un punto di vista tecnico che
interpretativo, dove storia ed emozione si fondono in un
racconto che il pubblico può cogliere ed apprezzare. La
partecipazione alla Masterclass è aperta a pianisti di ogni
nazionalità, senza limiti d’età, che siano interessati a
perfezionare aspetti tecnici e interpretativi del proprio
repertorio classico pianistico, sia solistico che da
camera. L’ iscrizione va effettuata entro il 30 agosto 2019,
tramite l’allegato modulo cartaceo, che dovrà pervenire via e-
mail                                         all’indirizzo:
associazione.estateclassica@gmail.com. L’Associazione Estate
Classica, con il patrocinio del Comune di Vietri sul Mare,
vicina alla formazione di giovani artisti e promotrice di
numerosi eventi in ambito musicale, con particolare attenzione
al repertorio classico, offre con questa Masterclass, un
contatto diretto con una pianista altrettanto giovane, ospite
di teatri importanti quali la Carnegie Hall di New York, che,
a sua volta, continua a perfezionarsi, per cogliere quelle
sfumature simbolo di esperienza di grandi professionisti quali
Michele Campanella, Bruno Canino ed Andrea Lucchesini. Per
maggiori informazioni, regolamento e molto altro, basta
visitare il sito ufficiale www.estateclassica.it

Il teatro prende il mare
sulla Tonnara MariaAntonietta
Teatri in blu di Vincenzo Albano, salpa dal porto di Cetara,
stasera e domani alle ore 21, con Andrea Cosentino e il suo
Telemomò. Cena a bordo con le delizie del borgo marinaro

Di OLGA CHIEFFI

Tutti a bordo della tonnara Maria Antonietta, per lo
spettacolo Aldes Akroama in Telemomò, di e con Andrea
Cosentino, fortemente voluto da Vincenzo Albano, direttore
artistico ErreTeatro, che ha ideato la rassegna “Teatri in
Blu”. Con partenza dal porto marittimo di Cetara, la pièce
andrà in scena in due date, oggi e domani, dalle 21, e già si
prefigura il sold-out per uno spettacolo in navigazione, unico
nel suo genere, che terminerà con una cena-degustazione sulla
tonnara, in un momento di incontro e scambio di opinioni con i
protagonisti dell’evento.“Il teatro su una tonnara di pesca
sembrava un’impresa impossibile, ma si è fatta largo
l’immaginazione, tra reti, macchinari e attrezzi. Ormai da tre
anni, continuiamo a goderci il nostro inedito palcoscenico
sull’acqua”– spiega Angela Speranza, Assessore alla Cultura,
Turismo e Comunicazione del Comune Di Cetara. “Teatri in Blu
rappresenta un momento indimenticabile, per tutti coloro che
scelgono di essere avvolti dal fascino della storia, di
ammirare il borgo da una prospettiva privilegiata e fortemente
identitaria: il mare e le sue storie, con il mestiere e le
prelibatezze della pesca, la gastronomia, il paesaggio che
osserva. La rassegna ci fa dono di un ricordo, ed è questa la
nostra piccola magia condivisa”. Telemomò        è un ideale
contenitore di opinioni di persone altamente influenzabili che
il «mezzo persuasivo» televisione ogni giorno ipnotizza e
coinvolge come e più della realtà stessa. Emerge – dato di
fatto acclarato ma reso angosciante dal susseguirsi di
risposte montate a ritmo serrato – che la tv è «un mezzo che
fa compagnia» la sera durante e dopo cena, attraverso il quale
«la gente si informa senza leggere». Uno dopo l’altro gli
intervistati mostrano – non senza una punta di orgoglio – la
loro approfondita conoscenza dei programmi televisivi e di
conseguenza il loro attaccamento alle immagini magnetiche
proiettate sullo schermo. In tale prospettiva trova un senso
raffinato e straniante la danzatrice del ventre – all’inizio
apparentemente extracontesto – che, incorniciando i movimenti
seducenti della sua danza e irrompendo a più riprese nella
messa in scena, la anima rimandando ad una dimensione altra.
Una dimensione impossibile da racchiudere in quella cornice
vuota, che la danzatrice si porta dietro, troppo piccola e
proprio per questo allusiva.Tutto lo spettacolo è costruito
sulla sovrapposizione diacronica di più dimensioni e mezzi
espressivi (la danza, la musica, il video, la parola) in cui
centrale è il meccanismo di decostruzione materiale e
linguistica attuato dal varietà autarchico e interattivo di
Cosentino. In un gioco meccanico di inquadrature dal campo
lungo al dettaglio, rese attraverso parrucche e pupazzi di
vario genere, vengono riprodotte le situazioni dei tipici
programmi televisivi. Un cavalletto sul quale è fissata la
cornice bucata di un televisore, dentro cui si affacciano
primi piani reali e bambole di plastica che “tribbolano”
sbatacchiandosi, mezzibusti televisivi fatti di barbie senza
gambe, e ancora parrucche, giocattoli, pezzi di corpo e
brandelli di oggetti. Telemomò è anche il pulpito dal quale
lanciare improbabili proclami politici e surreali analisi
sociologiche. Se la televisione ha fatto l’Italia di oggi, di
lì si dovrà passare per disfarla.

Apertura con giallo per il
Premio Charlot
Grande ressa ai cancelli dell’Arena del Mare per il concerto
gratuito di Peppino Di Capri. Vincenzo De Luca attesissimo
dall’organizzazione fa aprire i cancelli, si allontana, e
calmatesi le acque riappare

Di OLGA CHIEFFI

Un attimo di demofobia per Vincenzo De Luca, attesissimo ieri
sera all’Arena del Mare per il taglio del nastro della XXXI
edizione del Premio Charlot e consegnare il premio per i 60
anni di carriera a Peppino Di Capri. La serata, che ha visto
in apertura l’intervento di Leo Gullotta, attore completo, dal
comico, lo ricordiamo nelle vesti della signora Leonida al
Bagaglino, alle collaborazioni con i grandissimi, Randone,
Ferro, Enriquez, Moriconi, Mauri, agli inizi di luglio a
Napoli protagonista di “Bartleby lo scrivano”, tratto da
Francesco Niccolini da Moby Dick, premiato con l’Oscar per la
comicità dallo stesso Claudio Tortora, è iniziata in ritardo
proprio per la grande ressa creatasi dinanzi ai cancelli
dell’Arena del Mare per il concerto di Peppino Di Capri.
Quarto di coda bianco di prammatica già pronto sul palco, si
attendeva “in sala” e sottolineo sala, poiché l’Arena del Mare
è uno spazio che conta 1600 posti e per ragioni di sicurezza
non se ne possono aggiungere di più, il governatore Vincenzo
De Luca, re di un parterre che già contava diversi sindaci dei
comuni d’intorno e il neo-assessore alla cultura del nostro
comune Antonia Willburger. Vincenzo De Luca vista la ressa e
il momento caldo di gente che avrebbe voluto entrare, ai
quali, sul lungomare si erano aggiunti per il ristoro a chi è
rimasto fuori dall’Arena, ambulanti, pannocchiari, venditori
di bibite, carrettini di grattachecca e per’ e muss’,
aumentando l’idea di una possibile festa di piazza aperta a
tutti, il governatore ha accontentato il suo popolo, dando
ordine di aprire i cancelli, facendo sciamare all’interno,
pericolosamente, mettendo, così, in difficoltà la sicurezza e
gli organizzatori, un bel po’ di gente. Quindi, notando che il
caos aumentava, si è allontanato scortato dalla Polizia,
lasciando attoniti, quanti lo attendevano, e già pensavano di
rivoluzionare la scaletta. Ma si sa, anche Vincenzo De Luca ha
sposato in toto il teatro e appena calmatesi le acque, dopo la
bella esecuzione di Smile da parte del coro Non solo Gospel,
diretto da Simona Guida, ha programmato la sua “intrada”,
pronto a calarsi, nell’atmosfera del concerto di Peppino Di
Capri, al fianco del patron Claudio Tortora, per rinverdire i
fasti del famoso Rangio Fellone, con i ballabili degli anni
Cinquanta-Sessanta, che strizzavano l’occhio allo swing, tra
tempi di beguine e moderati slow, dolci melodie e parole
sussurrate nel nostro musicale dialetto, adatte al ballo
guancia a guancia, tra parole sussurrate e “azzeccose”, in una
notte di luna.

Salvatore               Dell’Isola                 e     la
rete “miracolosa”
Con un “In bocca al lupo ragazzo”, sabato mattina, presso il
Conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno, con la fiamma
del sole di mezzogiorno negli occhi, il clarinettista
Salvatore Dell’Isola, costaiolo di Maiori, ha concluso, cum
laude, il suo biennio accademico in Management dell’impresa
culturale e di spettacolo relazionando brillantemente sulla
sua tesi in Marketing di progetti culturali, dal titolo “La
creazione di progetti culturali come strumento di marketing
territoriale. Il caso Maiori Music Festival”, con relatore un
nome d’eccezione nel campo della progettazione e direzione
artistica di eventi internazionali, Giulia Ambrosio. La Divina
offre un ricco patrimonio storico, artistico, culturale che
può essere valorizzato attraverso appropriate azioni di
marketing capaci di produrre valore, da reinvestire negli
stessi ambiti di generazione. Al contempo, esistono una serie
di spazi, anche “immateriali” che, grazie anche all’alta
visibilità offerta dal flusso di turisti e visitatori durante
tutto l’arco dell’anno, possono costituire attrattori di
interesse per investitori privati, disponibili a legare il
loro brand a quello delle tradizioni culturali dei vari
comuni. Salvatore Dell’ Isola ha sposato per intero l’identità
della sua Maiori, terra di strumentisti a fiato, terra dei
limoni, terra del Carnevale, terra d’arte, di mestieri, di
mare, di eccellenze gastronomiche e ha creato il Maiori Music
Festival, nato nel 2016 anni proprio tra le mura del nostro
conservatorio dall’idea di realizzare una settimana della
musica, coinvolgendo musicisti, docenti e concertisti di fama
internazionale. I docenti da quattro anni condividono un
percorso di studio e di formazione musicale con tantissimi
giovani talenti che hanno l’occasione di suonare e studiare in
un luogo di indiscussa bellezza artistica e paesaggistica, in
luoghi che vengono resi alla vista del pubblico proprio
attraverso i concerti. Ne è venuto fuori già un cd, “Opera
Prima”. Il sogno di Salvatore, che gli auguriamo di
realizzare, è di creare, attraverso gli strumenti appresi in
questo corso, che è stato impreziosito da tanti meravigliosi
ospiti, su tutti Biagio Scuderi direttore responsabile della
testata giornalistica on line Amadeus e ideatore di “Amadeus
Factory”, una rete “miracolosa”, che porti a collaborare tutte
le diverse realtà della Costiera Amalfitana, giganti e “nani”,
smussando ogni angolo, ma mantenendo intatte le identità. A
Salvatore gli auguri di buon lavoro da parte di Olga Chieffi e
dell’intera redazione di Le Cronache del Mezzogiorno.

Carlo Gallo e la recherche
sulla favola

Trionfo del protagonista di “’N cielo e n’terra” secondo
appuntamento di Teatri In Blu di Vincenzo Albano, in scena
sulla Torre Vicereale di Cetara

Di GEMMA CRISCUOLI

Volete conoscere l’essenza di uomini e cose? Interrogate i
miti e le fiabe e avrete ogni risposta, soprattutto se
provengono da una terra magica come quella calabrese. “N cielo
e n’terra” è lo spettacolo di e con Carlo Gallo, accompagnato
dal musicista Emmanuele Sestito, che ha raccolto calorosi
applausi alla Torre Vicereale di Cetara nell’ambito di Teatri
in blu, il progetto curato dall’associazione Erre Teatro di
Vincenzo Albano. Corpo e voce acquistano in Gallo la stessa
duttilità, la stessa concretezza ammaliante attraverso il
ritmo di una lingua antica e nuovissima, un idioma che,
attingendo a tutte le risorse del vernacolo, restituisce
esseri e paesaggi a se stessi e coinvolge gli spettatori in un
viaggio di crudeltà e incanti. Il primo cunto, “U pruppu du
re”, è una vicenda di riscatto sociale ed umano, ambientata
tra il cielo, dove una principessa domina incontrastata, e la
terra, in cui gli uomini devono faticosamente affrontare ogni
giorno: una gerarchia che è l’esatto opposto dell’armonia tra
i viventi. Il cielo, infatti, è qui sinonimo di manipolazione
e superiorità (sono gli uomini a scontare le guerre che la
principessa scatena), la terra è l’esistenza in tutti i suoi
limiti e i suoi abbagli. Il protagonista può divenire re
(bastare a se stessi è il privilegio degli dei, non dei
mortali), dato che la donna di sangue nobile sposerà chi le
sottoporrà un indovinello irrisolvibile; diversamente, sarà
impiccato come già accaduto a tanti malcapitati. Gioca un
ruolo importante lo stregone del mare, incarnazione
dell’immaginario, che pesca il più grande polpo mai visto e
che donerà fortuna a chi se ne ciberà. L’enigma, che nessun
sapiente riesce a svelare, coincide con la vita del giovane,
la lunga serie di avventure dalla terra al cielo innescate da
un pane avvelenato, che la madre gli prepara, perché
preferisce ucciderlo che farlo ammazzare dalla principessa.
Dal racconto dunque emerge come vivere sia un mistero
insolubile e come il passato tema terribilmente ciò che il
futuro può portargli. Altro aspetto rilevante è il potere come
malattia dell’anima, cupo annebbiamento di ogni empatia: per
punire sia la madre che la principessa, che ha cercato di
eliminarlo, il giovane sta per condannarle a morte. Sarà lo
stregone a ricordargli di compiere tre gesti d’amore (tanti
quanti sono i cuori del polipo) verso la genitrice, la nemica
e il mondo intero. Il tre è in effetti da sempre sinonimo di
armonia e stabilità, che possono avverarsi solo lontano da
ogni sopraffazione. Nel secondo cunto, “U Paterannu”, il
Padreterno prova una gioia infinita per la creazione della
Calabria, a cui ha donato le sette note per alzare canti alla
Madonna, ma ignora l’esortazione di quest’ultima a benedire
l’opera, perché vuol riposare dopo tanta fatica. E il diavolo
ne approfitta: rubando il si, le sei note diventano frasi
aggressive e solo le lacrime della Vergine, che generano lo
Ionio e il Tirreno, benediranno la “Calabria arrubbata”, dove
l’egoismo di uno solo è la condanna degli altri a una cecità
non solo materiale, perché il suono imperfetto dell’anima si
tramuta in ingiustizia e dolore. Se Dio prova sconforto e
rabbia come una sua creatura, perché cielo e terra sono
fratelli, la terra può ancora meritare l’amore del cielo. Il
gesto caritatevole di una donna incinta, promessa vivente di
rinascita, spingerà tutti a riacquistare la vista attraverso
l’acqua, da sempre simbolo di energia e di eternità. Non vi è
ferita così profonda che il creato non possa risanare, se si
ricorda di restare umani.

Il Coffi torna a Vietri sul
Mare: cresce l’attesa per la
kermesse      dedicata    ai
cortometraggi
Il Coffi torna a Vietri sul Mare. Dopo l’edizione 2018, il
borgo della costiera amalfitana sarà nuovamente palcoscenico
dell’importante kermesse internazionale dedicata ai
cortometraggi.
Lo scorso primo luglio è stato pubblicato il bando ufficiale –
che scadrà il prossimo 31 ottobre – per prendere parte alla
quattordicesima edizione e, in poco meno di venti giorni, sono
già pervenuti circa 50 lavori.
«Siamo contenti e orgogliosi della conferma, da parte nostra e
da parte dell’amministrazione vietrese, della prestigiosa
location di Vietri sul Mare quale sede della prossima edizione
del Coffi festival» – afferma il fondatore e direttore
generale, Andrea Recussi. «Siamo partiti da pochi giorni e già
registriamo un’ottima adesione, con un cospicuo numero di
partecipanti – prosegue – Per la prossima edizione, ci saranno
tante novità con la presenza delle nuove categorie: questo
farà sì che ci siano ancora più finalisti nelle giornate del
festival e filmakers provenienti da ogni parte d’Italia e
d’Europa che si recheranno a Vietri per girare le proprie
pellicole».
Per Andrea Recussi, «questo successo crescente è il premio
alla scelta di affidarsi sempre a un’organizzazione giovane,
fatta con le migliori risorse locali; un’organizzazione
dinamica e sempre attenta alle nuove tendenze creative di
respiro internazionale.
Per l’iscrizione al bando tutti i registi e produttori possono
trovare nella home ufficiale le info per partecipare
www.coffi-festival.it. La selezione dei finalisti si terrà dal
6 all’8 dicembre a Vietri sul Mare.

Autista   di   bus   Italia
aggredito da un ambulante
Di Erika Noschese

Ennesima aggressione ai danni di un autista Busitalia. E’
accaduto nel pomeriggio di ieri a Torrione, all’altezza del
Forte la Carnale. A scatenare l’ira di un venditore ambulante
di cocco a bordo della linea 8 Battipaglia-Salerno, in
procinto di raggiungere la zona di Torrione, a quanto pare, la
mancata fermata. Stando a quando riferiscono i beninformati
l’uomo, pare di origine napoletana, doveva scendere proprio
alla fermata antistante il Forte la Carnale ma avrebbe
prenotato la fermata in ritardo. L’autista si sarebbe, come
giusto che sia, rifiutato di lasciare l’utente fuori fermata,
scatenando la rabbia dell’uomo che avrebbe inveito contro
l’uomo prima verbalmente e poi fisicamente. Il dipendente di
Busitalia è stato portato in ospedale per gli accertamenti del
caso. “Esprimiamo il nostro sdegno per la vile aggressione
perpetrata questa sera sulla linea 8 Salerno/Battipaglia da un
venditore ambulante nei confronti di un’autista di Busitalia
Campania a cui, naturalmente, va la solidarietà di tutta la
Filt Cgil”, ha dichiarato il segretario della Filt Cgil
Gerardo Arpino. “È necessario porre la massima attenzione sul
tema della sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico locale –
ha poi aggiunto il sindacalista – Gli autisti e l’utenza non
possono essere lasciati in balia di tali delinquenti, spesso
ubriachi e dediti al borseggio. Purtroppo il percorso
intrapreso dalla società, consistente l’utilizzo di vigilanza
privata in sostegno dei verificatori, non è sufficiente ad
arginare tali episodi”. Intanto, la Filt Cgil chiederà, a
breve, l’istituzione di un tavolo congiunto con le aziende e
la Prefettura di Salerno per stabilire le azioni necessarie a
garantire l’incolumità degli autisti e dei passeggeri. Ad
oggi, infatti, si riaccende la polemica sulla questione
sicurezza:i dipendenti Busitalia sempre più spesso sono
esposti a rischi e aggressioni anche per futili motivi.

Per il mese di                         agosto il
“Ruggi” taglia                          cinquanta
posti letto
di Pina Ferro

Nel mese di agosto il “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”
disporrà di 50 posti in meno. A stabilirlo è stata la
direzione generale che con ogni anno ha approntato il piano
per l’estate. Lo scorso anno i posti letto in meno, durante il
periodo estivo, furono 80. Una disposizione che ha fatto
storcere il naso a molti. Sull’argomento è prontamente
intervenuta Cittadinanza Attiva. I letti che saranno ridotti
sono quelli di Malattie dell’apparato respiratorie (4 in
meno); Oncologia (3 in meno), Medicina interna (14 in meno);
Nefrologia (4 in meno); Neurologia (3 in meno) Cardiologia (14
in meno); Clinica Cardiologica (6 in meno) Chirurgia generale
(2 in meno). «Le contraddizioni si scaricano sempre sui
pazienti e i cittadini e in particolare sui malati cronici,
oncologici e geriatrico, che non trovano posti e affollano i
pronto soccorso, visto che nel territorio non c’è
assolutamente alcuna offerta sanitaria, Casa della salute, e
altro. – Sostiene in merito Margaret Cittadino, presidente di
Cittadinanza Attiva – Soprattutto non c’è reale integrazione
tra ospedale, territorio e medico di base. Inoltre sembra che
l’ estate con le sue problematiche venga sempre inaspettata e
l’emergenza estiva rimane sempre emergenza, non un
avvicendamento stagionale da preparare e programmare in tempo
utile per soddisfare le esigenze dei cittadini e quelle degli
operatori sanitari».Il taglio dei posti è un’altra
problematica che si aggiunge a quelle esistenti.
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