DISCIPULORUM VOX - Scuola Paritaria Santa Dorotea

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DISCIPULORUM VOX - Scuola Paritaria Santa Dorotea
Scuola Santa Dorotea
                    Via Marsala, 30-Brescia—www.scuolasantadorotea.eu

              S TUDE NTIAM O
                   D I SCI P U LOR UM VO X
                                          N. 4
ANNO V                                                                  GENNAIO 2021

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                    pag.
La Famiglia             2
Dorotea

Ala scoperta dei        3
tuoi talenti

Junior Chef             4

English                 5

Pagina               6-7
Primaria

La parabola             8
del bosco
DISCIPULORUM VOX - Scuola Paritaria Santa Dorotea
La Famiglia Dorotea
                                            “LA CULTURA DELLA CURA
                                             COME PERCORSO DI PACE”
Nel Messaggio per la Giornata della Pace del 1 Gennaio 2021

dopo la presentazione di Dio Creatore come origine della vocazione umana alla cura e la presentazione del ministero di Gesù
come ministero della cura, il Papa parla della cura come promozione della dignità e dei diritti della persona; come solidarietà
e salvaguardia del creato.
Negli ultimi due punti del Messaggio il Papa si rivolge direttamente agli educatori:
8. Per educare alla cultura della cura La promozione della cultura della cura richiede un processo educativo e la bussola dei principi sociali
costituisce, a tale scopo, uno strumento affidabile per vari contesti tra loro correlati. Vorrei fornire al riguardo alcuni esempi. L’educazione
alla cura nasce nella famiglia, nucleo naturale e fondamentale della società,dove s’impara a vivere in relazione e nel rispetto recipro-
co. Tuttavia, la famiglia ha bisogno di essere posta nelle condizioni per poter adempiere questo compito vitale e indispensabile. Sempre in
collaborazione con la famiglia, altri soggetti preposti all’educazione sono la scuola e l’università, e analogamente, per certi aspetti, i soggetti
della comunicazione sociale. Essi sono chiamati a veicolare un sistema di valori fondato sul riconoscimento della dignità di ogni per-
sona, di ogni comunità linguistica, etnica e religiosa, di ogni popolo e dei diritti fondamentali che ne derivano. L’educazione costituisce uno
dei pilastri di società più giuste e solidali. Le religioni in generale, e i leader religiosi in particolare, possono svolgere un ruolo insostituibile
nel trasmettere ai fedeli e alla società i valori della solidarietà, del rispetto delle differenze, dell’accoglienza e della cura dei fratelli più fragili.
Ricordo, a tale proposito, le parole del Papa Paolo VI rivolte al Parlamento ugandese nel 1969: «Non temete la Chiesa; essa vi onora, vi
educa cittadini onesti e leali, non fomenta rivalità e divisioni, cerca di promuovere la sana libertà, la giustizia sociale, la pace; se essa ha
qualche preferenza, questa è per i poveri, per l’educazione dei piccoli e del popolo, per la cura dei sofferenti e dei derelitti». A quanti sono
impegnati al servizio delle popolazioni, nelle organizzazioni internazionali, governative e non governative, aventi una missione educativa, e a
tutti coloro che, a vario titolo, operano nel campo dell’educazione e della ricerca, rinnovo il mio incoraggiamento, affinché si possa giungere
al traguardo di un’educazione «più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, di dialogo costruttivo e di mutua comprensio-
ne». Mi auguro che questo invito, rivolto nell’ambito del Patto educativo globale, possa trovare ampia e variegata adesione.
9. Non c’è pace senza la cultura della cura … Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fra-
ternità e di solidarietà, di sostegno vicendevole e di accoglienza reciproca. Non cediamo alla tentazione di disinteressarci degli altri, special-
mente dei più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguardo, ma impegniamoci ogni giorno concretamente per «formare una comunità compo-
sta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri».

Sentiamo profondamente in linea con le sollecitazioni di Papa Francesco gli inviti rivolti da don Luca Passi alle sue suore e alle
laiche cooperatrici:
                                                “Se trovate per via delle fanciulle abbandonate, prendetevene cura, e
                                                fate loro l’ufficio di seconde madri”
                                                “Chi si prenderà cura di un fanciullo in mio nome, è come se prendesse
                                                cura di me stesso” dice il Signore
                                                “Procurino di affezionarsi le fanciulle… facciano loro conoscere coll’alle-
                                                grezza del volto e colla piacevolezza del tratto l’interesse che di loro si
                                                prendono.”
                                                “Non dovete proprio riposarvi finchè vi sarà una fanciulla a cui possiate
                                                giovare.”
                                                Preparandoci a vivere la Festa di Santa Dorotea con l’affetto e la condivisione di sem-
                                                pre, regaliamoci uno spazio di riflessione per riandare alle esperienze educative in cui
                                                sperimentiamo la nostra capacità di prenderci cura degli altri e per condividerle con le
                                                persone che ci sono care.
                                                Benediciamo il Signore per le persone che hanno accompagnato la nostra crescita e si
                                                sono prese cura di noi.

                                                                                                                                  Suor Elena Palazzi

                                                                            2
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ORIENTARSI è...bello
                              Finalmente è arrivato anche per noi il momento decisivo, quel passaggio
                              dovuto che ci proietta nel mondo degli adulti, la prima vera scelta persona-
                              le che ognuno di noi è chiamato a compiere ovvero: la scelta della scuola
                              superiore.
Un salto nel vuoto per molti indecisi, un sogno che si avvera per chi, come me, ha già le idee chiare da
sempre. In questo periodo surreale, fatto di divieti, di distanze, di lezione-online, sembrava impossibile
poter capire fino in fondo le potenzialità di ogni Istituto, ma grazie al lavoro di tutti i professori coinvol-
ti siamo riusciti ad avere una visione completa, potendo quasi toccare con mano la realtà che tra poco
più di 8 mesi andremo ad affrontare.
Gli Open Day tradizionali hanno lasciato il posto a tour virtuali, nei vari
istituti. Tramite Conference Call tra centinaia di partecipanti, abbiamo po-
tuto conoscere i nostri futuri docenti, che ci hanno rassicurato rispondendo
alle nostre domande.
Molta la documentazione cartacea, tra depliant e piani formativi, che ci è
stata fornita. In classe abbiamo dedicato settimanalmente un quarto d'ora
alla lettura dell' inserto orientare all'interno del Giornale di Brescia, e ci sia-
mo potuti confrontare in base agli open day ai quali abbiamo partecipato
singolarmente, aggiungendo nuove informazioni rispetto a quelli fatti tutti
insieme. Abbiamo potuto consultare il portale Brescia Orienta nel quale ogni Istituto viene classificato
secondo le proprie caratteristiche, agevolando di molto la nostra ricerca. Mi sento di dire un grazie spe-
ciale ai nostri professori che, conoscendoci ormai da tre anni, hanno saputo indirizzarci al meglio se-
guendo le attitudini e le ambizioni di ognuno di noi. Grazie a tutti per averci guidato in questa difficile
avventura fornendoci gli strumenti necessari anche in un periodo così difficile !
                                                                                       Vittoria Russo

                           “Il ragazzo che catturò il vento”
È un film drammatico del 2019 scritto, diretto e interpretato da Chiwetel Ejiofor. Racconta di un adole-
scente di nome William che viveva in un villaggio rurale dello stato africano del Malawi con la sua fami-
glia. Egli amava l'elettronica e per aiutare economicamente la sua famiglia aggiustava le radio rotte
tramite pezzi usati, presi dalla discarica del villaggio. Non poteva andare a scuola perché la sua fami-
                         glia non se lo poteva permettere perché era povera a causa di una forte siccità e
                         carestia, ma per tutti i suoi parenti era importante che il giovane continuasse
                         gli studi per imparare cose nuove e trovare un lavoro prestigioso.
                          Non potendo più andare a scuola, il fanciullo si intrufolò di nascosto nella bi-
                          blioteca dell'edificio scolastico per leggere alcuni libri. Grazie a queste letture,
                          costruì una pala eolica, con la cui pompa potesse prelevare l'acqua dal pozzo
                          della città e spruzzarla nei campi per irrigarli, salvando così tutto il villaggio
                          dalla carestia.
                          Questo film ha una morale molto importante, ovvero spiega perché è importan-
                          te il diritto di frequentare gli studi. Molti ragazzini, bambini e adolescenti nel
                          mondo non hanno l'opportunità di essere istruiti e per questo sono destinati ad
                          essere ignoranti. Questa possibilità è molto importante perché permette a tutti
                          i ragazzi di imparare a leggere, scrivere, contare, ma non solo, anche a relazio-
                          narsi con i propri coetanei e a stare in gruppo.
                                                                            Alice e Giulia Poltronieri

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Bacallá a
     "Gomes de Sá”
 INGREDIENTI

 •     400g di filetto di baccalà
 •     6 patate grandi
 •     1,5 dl di olio d'oliva
 •     2 spicchi d'aglio
 •     1 cipolla grande
 •     2 uova sode
 •     olive nere
 •     sale e pepe a piacere
 •     1 foglio d'alloro

a.    Sbollentare i Filetti di Baccalà e lasciare raffreddare.
b.    Nel frattempo, cuocere le patate in acqua salata con un gambo di prezzemolo e cuocere le uova.
c.    Tagliare la cipolla a fettine e l’aglio e rosolarli nell’olio d'oliva insieme alla foglia d'alloro, infine ag-
      giungere il baccalà e mescolare.
d.    Aggiungere le patate e condire con sale e pepe.
e.    Trasferire su una pirofila da forno e disporre sopra le uova tagliate a fette e le olive.
f.    Cuocere in forno caldo per circa 15 minuti. Servire cosparso di prezzemolo e coriandolo tritato.

                                                                                              Riccardo Montagnani

                                IL MALATO IMMAGINARIO
                          Noi alunni di seconda media, pur essendo in didattica a distanza, abbiamo guarda-
                          to tutti insieme lo spettacolo “Il malato immaginario”, scritto da Molière.
                          Argante, il protagonista, è un ricco signore avaro, convinto di essere sempre mala-
                          to, ma in realtà è ipocondriaco. È circondato da gente falsa, come per esempio i
                          medici che speculano sulla sue malattie immaginarie. La sua serva cerca di fargli
                          capire la reale situazione: lui non è malato, i medici lo stanno truffando e cerca
                          inoltre di convincerlo che bisogna seguire il vero amore. Argante vorrebbe infatti
                          combinare il matrimonio della figlia Angelica con un medico, in modo da essere
                          sempre curato, ma la figlia in realtà è innamorata di un altro ragazzo. Fingendosi
morto, si rende conto che la seconda moglie e i dottori lo imbrogliano e che la figlia e la serva sono le uniche
persone che lo amano veramente. Nel finale Argante accetta lo sposo di Angelica e lui stesso diventa medi-
co.
Il tema dell’opera è da un lato l’ipocondria e dall’altro l’ipocrisia dei medici che cercano di imbrogliare il pa-
ziente.
In questa commedia alcune scene sono simpatiche, altre meno; la vicenda è nel complesso leggera e diver-
tente anche se a tratti noiosa perché il susseguirsi degli eventi è talvolta lento.
Lo consiglierei a coloro ai quali piace il genere comico in vecchio stile. Questa commedia si collega al tema
dell’anno perché noi siamo liberi di fare certe scelte, ma dobbiamo essere pronti a portarne le conseguenze.

                                                                                                   Federico Fanetti

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Joseph Robinette Biden Jr., better known as Joe Biden,

is the 46th president of the United States of America since January 20, 2021. He is
the winner on the outgoing president Donald Trump in the presidential election 2020.
He obtained the majority of votes on December 14th, 2020. At the age of 78 he is the
oldest president ever elected in the United States of America, the first from Dela-
ware, and the second catholic after John Fitzgerald Kennedy.

He is member of the moderate area of the Democratic party. Before starting the poli-
tical activity he earned his law degree and practices as a lawyer.

In 1972, at the age of 29, he became the sixth youngest senator in American history, when he was elected to the US Senate
from Delaware. Afterwards he was reconfirmed for another six consecutive mandates. During this period he dealt with foreign
politics and justice. Biden held the position until 2009, when he resigned to take up the functions of vice president under the
administration of Barak Obama. In 2017 he was awarded the presidential medal of liberty with honors, the country highest
civilian honor.

The new American president can count on the affection of his wife Jill, of
his children Ashley and Hunter and of his six grandchildren. But he has
faced pains that have marked him forever: he lost his first wife and
daughter Noemi in a car accident in 1972, and he lost his firstborn son
Bean, who died of cancer in 2015.

A few hours after being sworn in as president of the United States, Joe
Biden signed 17 executive orders to remove some of the decisions made
by the former Donald Trump administration. Among them he reinstated
the United States in the Paris climate agreements, he withdrew the exit
from the OMS and he stopped the construction of the wall on the border
with Mexico.

As he explained to reporters in the Oval Room, there is no better time to
start then this!

Chi è Joe Biden?
Joseph Robinette Biden Jr., meglio noto come Joe Biden, è il 46° presidente degli Stati Uniti d’America dal 20 gennaio
2021. Vincitore delle elezioni presidenziali del 2020, che lo hanno visto prevalere sul presidente uscente Donald Trump,
ha poi conseguito la maggioranza del collegio elettorale il 14 dicembre 2020.

A 78 anni di età è il più anziano presidente mai eletto dagli Stati Uniti d’America ed è, inoltre, il secondo di fede cristia-
na cattolica dopo John Fitzgerald Kennedy.

Esponente dell’area moderata del Partito Democratico, prima di intraprendere l’attività politica ha conseguito il titolo di
Juris Doctor e ha esercitato la professione di avvocato. Nel 1972, a 29 anni, fu eletto senatore federale in rappresentanza
del Delaware, diventando così il sesto componente più giovane della camera alta nella storia degli Stati Uniti. In seguito
fu riconfermato per ulteriori sei mandati consecutivi, nel corso dei quali si occupò di politica estera e di giustizia. Biden
ricoprì la carica fino al 2009, anno in cui si dimise per assumere le funzioni di vicepresidente sotto l’amministrazione di
Barack Obama. Nel 2017 gli fu conferita la medaglia presidenziale della libertà con lode, massima onorificenza civile del
Paese.

Il neo presidente americano può contare sull’affetto della moglie Jill, dei figli Ashley e Hunter e di sei nipotini. Ma ha
affrontato dolori che lo hanno segnato per sempre: ha perso la prima moglie e la figlia Noemi in un incidente stradale nel
1972, e il primogenito Beau nel 2015, per un tumore.

A poche ore dal giuramento come presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha firmato 17 ordini esecutivi per smantellare
alcune decisioni prese dalla precedente amministrazione di Donald Trump, tra questi ha reintegrato gli Stati Uniti negli
accordi sul clima di Parigi, ha ritirato l’uscita dall’OMS e ha fermato la costruzione del muro con il Messico.

Come ha spiegato ai giornalisti nella Stanza Ovale: “non c’è miglior m omento per iniziare come questo”.

                                                                                                         Andrea Martinelli

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PAGINA                       IL PROGETTO LETTURA DEL-
                                   LE CLASSI SECONDE

Noi bambini di seconda facciamo il progetto lettura guidati dalla maestra Rossella. Quest’anno ab-
biamo riflettuto sul comportamento di alcuni personaggi incontrati nelle favole. La maestra ci legge
la favola e alcune volte ce la fa vedere alla LIM sotto forma di cartone animato. Ogni favola ha una
morale cioè un insegnamento. Finora abbiamo ascoltato tante favole e qui di seguito io e i miei com-
pagni vi raccontiamo le più interessanti per noi. (GIULIA BELUSCHI 2^A)
LA LEPRE E LA TARTARUGA: in questa favola la lepre si ritiene insuperabile nella corsa e ac-
cetta di gareggiare con una tartaruga convinta della sua vittoria! Alla fine sarà la tartaruga a vince-
re la gara. Questa favola mi ha insegnato che non dobbiamo pensare di essere sempre i più forti e che
tutte le persone, anche le più deboli, non vanno mai sottovalutate e ci possono sempre stupire.
(BENEDETTA RESTA e ELISABETTA DIPASQUALE )
LA VOLPE E LA CICOGNA racconta di uno scherzo che la volpe fa alla sua amica cicogna, ma che
a sua volta la cicogna fa alla volpe. La morale di questa favola è che bisogna avere sempre cura e ri-
spetto del prossimo. Non devi fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te. (ISABELLA
GUZZO)

LA VOLPE E LA PANTERA: una volpe e una pantera si specchiano in un laghetto e entrambe si
vantano della loro bellezza, finchè la volpe capisce che… La morale di questa favola è che non ci si
deve vantare troppo del nostro aspetto esteriore perché non conta come siamo fuori, ma quello che sia-
mo dentro. (MARIACHIARA BOIFAVA)
LA VOLPE E IL CORVO: in questa favola il personaggio che più mi ha conquistato è stata la volpe
perchè è molto furba. La morale è che non bisogna fidarsi delle persone che ti fanno troppi compli-
menti, perché, sotto sotto, vogliono qualcosa da te. (SEBASTIANO ZAFFIRIO)
LA RANA E IL BUE: questa favola, un po’ triste, mi è piaciuta perché mi ha insegnato che nella vi-
ta dobbiamo rimanere noi stessi, senza provare invidia per gli altri. Non bisogna essere sempre i pri-
mi, ma essere umili e accettarci come siamo, altrimenti possiamo “scoppiare”. (CRISTIANO PAGNONI
2^A BEATRICE FROSIO)
L’ELEFANTE E LA FORMICA racconta di un grosso elefante che derideva tutti gli animali. Un
giorno una formica si vendicò entrando nella sua proboscide e gliela pizzicò. L’elefante iniziò a pian-
gere e capì che non si devono deridere gli altri, anche se diversi da noi. La morale di questa favola è
che ognuno ha le proprie capacità ed essere grandi o piccoli non conta; quello che conta è che noi dob-
biamo dare il meglio di ciò che sappiamo fare senza prendere in giro gli altri. (RICCARDO PRADELLA)

                    LEGGETE QUESTE FAVOLE E CAPIRETE
                      PERCHE’ A NOI PIACE COSI’ TANTO
                       FARE PROGETTO LETTURA!!!!!!!!

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NUOVI ARTISTI
     CRESCONO …
alcuni disegni della 5^A e della 5^B

               Noi alunni della 5^B, in-
               sieme agli alunni della
               5^A, nelle ore di Arte e
               immagine abbiamo fatto
               dei disegni creativi. Do-
               vevamo disegnare i ca-
               pelli di alcune attrici fa-
               mose e realizzare lo
               sfondo con la tecnica
               delle texture. Alla fine di
               questo lavoro proposto
               dalla maestra Elena so-
               no stati realizzati dise-
               gni meravigliosi, fanta-
               stici, creativi e unici.

                 Andrea Beatrice Russo 5^B

                               disegno di
                    Martina MABELLINI 5^B

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DISCIPULORUM VOX - Scuola Paritaria Santa Dorotea
LA PARABOLA
                   DEL BOSCO

Immaginate per un momento, o fanciulle, che viaggiando aveste a smarrirvi
in un bosco, e aveste a capitare in fondo ad una valle oscura per l'altezza, e
quantità degli alberi che l'ingombrano. Il sole è già tramontato, si avvicina
la notte. Vedete qualche cosa muoversi, e vi par che sia il lupo che esca dal-
la sua tana; un ruggito spaventoso vi avverte che un orso è a voi vicino.
Che spavento! E non sapere da qual parte uscirne!
Quando udite un calpestio, vi rivolgete a quella parte, e vedete una donna
vostra conoscente che s'avvicina, vi si allarga il cuore. "Vi ha proprio man-
data il Signore. "
"Che fai qui sola la mia fanciulla"
"Ho perduta la strada, non so più dove mi sia"
"Vieni con me che ti condurrò a casa. "
Domando io, vi fareste pregare a seguirla?

                                                                  Don Luca Passi

                                      IN REDAZIONE
                                             revisione articoli

                                          Suor ELENA PALAZZI

                                          Prof. MATTIA BARONIO

                                     Maestre LOREDANA e MARTA

                                                 grafica

                                                  Prof.ssa
giornalinostudentiamo@gmail.com
                                             IRENE ZENTILINI

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