Settembre 2021 - Comune di Castelleone

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Settembre 2021
   Recensioni di alcuni libri acquistati dalla Biblioteca di Castelleone
Maggie ha sempre nascosto la sua storia. Chi la conosce ora non sa nulla del suo più
grande amore. Lei aveva sedici anni, era lontana dalla sua famiglia ed era in attesa di un
bambino che avrebbe dato in adozione: fu allora che incontrò Bryce. Lui era poco più
grande di lei, non la giudicava per quel pancione che cercava di nascondere e le insegnò
tutto su quella che sarebbe diventata anche la passione di Maggie: la fotografia. Il loro
amore fu unico, di quelli che capitano soltanto una volta nella vita. Adesso, a vent'anni di
distanza, Maggie è un'affermata fotografa di viaggi. Ha immortalato gli angoli più diversi e
singolari del mondo e ha aperto una galleria a New York, dove sono esposti i suoi scatti
più belli. Ci sono ancora centinaia di luoghi che Maggie vorrebbe visitare e che ha anno-
tato in un diario chiuso in un cassetto, ma la vita l'ha costretta a una dolorosa battuta d'ar -
resto. In quello strano e solitario Natale, ha accanto solo il giovane assistente della galle-
ria, al quale riesce incredibilmente a confidare la verità che da tempo ha chiuso in fondo
al cuore. E quando lui le chiede quale regalo desidererebbe sopra ogni cosa, Maggie, che
credeva di conoscere la risposta, si scopre a rimettere in discussione tutto ciò che aveva
sempre creduto più importante. Tratto da: www.ibs.it
«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia,
ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la
mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun
altro e non a me. È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una
risposta e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario
stanno per terminare. Eppure, nessun sollievo mi è concesso. Oggi il presente torna a
scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un
buco nero. Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo
scontro con la ferocia della verità. Perché oggi ascolterò un assassino e l'assassino
parlerà di me». L'indagine più pericolosa per Teresa Battaglia, il caso che segna la fine di
un'epoca. Tratto da: www.ibs.it

1986. Adrien, Étienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente
diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono,
trasferirsi a Parigi e non separarsi mai. 2017. Un'automobile viene ripescata dal fondo di
un lago nel piccolo paese in cui sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie,
giornalista dal passato enigmatico. Poco a poco Virginie rivela gli straordinari legami che
uniscono quei tre amici d'infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c'è tra la carcassa
di macchina e la loro storia di amicizia? Tratto da: www.ibs.it

Una giovane donna scomparsa nel nulla. Un'Argentina divisa tra passato e futuro. Un
giallo forte e intenso, come l'amato café cortado dell'ispettore Alzada. È il 19 dicembre del
2001 e per l'ispettore Joaquín Alzada quella non sarà una giornata come le altre. L'Argen-
tina è stravolta da una delle crisi economiche più gravi di sempre e per le strade di Bue -
nos Aires, tra i manifestanti che minacciano di raggiungere la Casa Rosada e le forze di
polizia dispiegate per fermarli, dilaga il caos. In quel clima di fervore, per l'ispettore è im -
possibile non ripensare ai terribili giorni del 1981, quando il regime militare portava via gli
oppositori politici dalle loro case, desaparecidos in una notte, mentre le Madres si riversa-
vano in Plaza de Mayo. Alzada, all'epoca un promettente giovane poliziotto, aveva prova-
to sulla propria pelle il dolore di vedersi portare via qualcuno che si ama e non poter fare
niente per impedirlo. Gli anni sono passati e Joaquín, ormai prossimo alla pensione, ha
imparato a rimanere a galla, andando avanti a testa bassa. Ma quando inizia a indagare
sulla scomparsa della rampolla di una delle famiglie più ricche della città, Alzada scopre
che dietro quel mistero si nasconde qualcuno di potente, uno di quelli considerati intocca-
bili. E, questa volta, l'ispettore non ha intenzione di restare in silenzio. Tratto da: www.ibs.it
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Nel 1943 la guerra infuria e la principessa Charlotte, terzogenita della famiglia reale, di-
ciassettenne dal carattere indomito ma dalla fragile costituzione, viene allontanata pru-
denzialmente da Londra per essere affidata sotto falso nome a una famiglia di nobili pro-
tettori nella campagna dello Yorkshire. Il conte e la contessa di Ainsleigh mantengono il
più stretto riserbo sulla sua vera identità e Charlotte si adatta felicemente alla sua nuova
vita lontana dai riflettori, dedicandosi alla sua grande passione, l'equitazione. Ma ben pre-
sto un'altra passione si fa largo nel suo cuore, che inizia a battere sempre più forte per il
giovane Henry... La guerra e una serie di tragiche e imprevedibili svolte del destino porte -
ranno alla nascita di una bambina, una principessa di cui nessuno conoscerà il reale li-
gnaggio, perché tutti coloro che potevano testimoniarlo sono morti. Tutti, tranne la donna
che la prende con sé per allevarla, insieme al marito. Ci vorranno due decenni e il ritrova-
mento di alcune lettere nascoste perché il segreto della principessa perduta emerga infi-
ne... Tratto da: www.ibs.it

Sono le donne a custodire l'identità italiana. Partendo da questa convinzione, Aldo Caz-
zullo rievoca le figure, il carattere e le storie delle italiane che ha conosciuto. Un racconto
a più voci che è anche un viaggio dentro l'animo femminile e nella comunità nazionale.
Dalle centenarie che hanno fatto l'Italia, come Franca Valeri e Rita Levi Montalcini, alle
giovani promesse di oggi, come Chiara Ferragni e Bebe Vio. Donne di potere, come Nilde
Iotti e Miuccia Prada, e donne di parola, da Oriana Fallaci a Inge Feltrinelli. Per arrivare a
oggi: chi ha salvato l'Italia nell'anno terribile della pandemia? Noi diciamo medici e infer -
mieri, al maschile. Ma non solo la maggioranza delle infermiere sono donne, sono donne
la maggioranza dei giovani medici. Neppure il lockdown ha fermato le cassiere dei super -
mercati, le edicolanti, le poliziotte, le farmaciste, le professoresse che hanno fatto lezione
on line, le mamme che hanno lavorato e badato ai figli rimasti a casa, le nonne che hanno
corso rischi pur di prendersi cura dei nipoti. In queste pagine si raccontano in prima per -
sona attrici come Stefania Sandrelli, cantanti come Laura Pausini, campionesse dello
sport come Valentina Vezzali. Scrittrici come Dacia Maraini, critiche come Fernanda Piva-
no, editrici come Elvira Sellerio. Ma compaiono anche figure storiche, patriote, partigiane
e combattenti. Alcune non ci sono più, altre hanno tutta la vita davanti. Tante hanno sof-
ferto moltissimo e molte testimoniano che l'Italia resta purtroppo un Paese maschilista,
ma tutte confermano che la grande avanzata delle donne è appena cominciata. Tratto da:
www.ibs.it

Nato da genitori contadini nella grande bonifica ferrarese, fin da bambino Rubens Fadini
ha un sogno: diventare calciatore. Le numerose difficoltà della famiglia e l'opposizione del
padre sembrano però renderlo impossibile, almeno fino a quando - complice il
trasferimento a Milano e l'ingresso nella Dopolavoro Ceretti & Tanfani - la determinazione
del ragazzo vince ogni ostilità e cambia un destino che gli sembrava avverso: a soli
ventun anni, nel 1948, Rubens viene acquistato dalla squadra di calcio più forte del
mondo, il Grande Torino. Subito soprannominato dai tifosi e dai giornalisti "il nuovo
Mazzola", gioca dieci partite e segna un gol memorabile contro il Milan. Ma il 4 maggio
del 1949 il fato ha teso la sua trappola e l'aereo della squadra granata, di ritorno da
Lisbona, precipita sulla collina di Superga. Rubens è la più giovane vittima della più
grande tragedia sportiva italiana. Partendo da un'attenta ricerca storica, Stefano Muroni
riporta alla luce la vita di un campione dimenticato che ha il respiro dell'epopea e la magia
di una leggenda. Tratto da: www.ibs.it

"Perdonami, sono tanto stanca. Non mi cercare". Solo questo lascia scritto Giulia, prima
di scomparire nel nulla. E suo marito Giovanni, nella casa improvvisamente vuota, si
sente un naufrago. Il loro è un amore fatto di cose minime: la colazione al mattino con le
fette imburrate e la marmellata, un bacio volante prima di andare al lavoro e abbracciarsi
in giardino, tra le rose che lei ha potato con cura. Dopo una vita insieme, non hanno
ancora perso la voglia di farsi felici l'un l'altra. O almeno così credeva lui. Adesso
Giovanni, in cerca di risposte, guarda tra i libri di Giulia e dagli scaffali pesca il più
voluminoso: Anna Karenina. Comincia a leggere. E si convince che sua moglie abbia
trovato un altro uomo, un amante focoso, un maledetto Vronskij. Geloso e amareggiato, si
chiude in tipografia, deciso a creare una copia unica del capolavoro di Tolstoj: carta
pregiata, copertina in pelle, nella speranza un giorno, di farne il suo ultimo pegno d'amore
per Giulia. Ma la vita non è un romanzo, procede per strappi lievi e imprevedibili. Quando
il mistero della scomparsa si svela, Giovanni capisce che c'è sempre qualcosa che ci
sfugge, e tutto ciò che possiamo fare è smettere di averne paura. Tratto da: www.ibs.it
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A.D. 963. Roma vive uno dei momenti più tragici della sua storia infinita. La guerra civile
incombe tra le strade e i palazzi nella trepida attesa che Ottone il Grande torni a imporre
una volta per tutte la propria legge. Il giovane Papa fedifrago ha i giorni contati ma è deci-
so a vender cara la pelle. Tutto attorno è rovina: la città agonizza, le campagne sono ab-
bandonate alle violenze e ai soprusi di bande di ogni risma, non esistono regole e soprav -
vivere è sempre più il primo comandamento per tutti. Perché questo è solo l'inizio della
fine di un mondo che non sarà mai più lo stesso. È il mondo di Anna, che ha superato
pene e sofferenze indicibili, e adesso vive finalmente giorni sereni. Purtroppo, però, il de -
stino non è ancora sazio di perseguitarla e nuovi terribili dolori la costringeranno una volta
di più a rimettere in discussione la propria indomita esistenza. È il mondo di Arnolfo, che
continua la sua vita raminga di fedele e strenuo paladino di una causa irrimediabilmente
persa. Ma è anche il mondo di Alì, un pirata saraceno, di Miguel, un ladruncolo ispanico,
di Gregorio e di Bartolo, due vecchi mercenari in cerca degli ultimi brandelli di gloria e di
tanti altri che vivono storie parallele, lontane e diverse, che pure sono destinate a incro-
ciarsi. Accomunati come sono dalla volontà di non arrendersi alla ignobile realtà del loro
tempo. Tratto da: www.ibs.it

Si chiama Catherine Rovelli, ha investito un pusher ed è scomparsa nel nulla. Poi c'è
Long Lai, un ristoratore cinese scappato di casa che Contrera ha l'incarico di riportare alla
sua famiglia e che già nelle prime pagine lo atterra con due calci ben assestati. E soprat -
tutto c'è uno stalker, spuntato fuori dal nulla o giú di lí, che minaccia l'ex moglie e l'ex figlia
di Contrera, come le chiama lui, costringendolo a ritornare temporaneamente sotto il tetto
coniugale, con tutte le implicazioni tragicomiche di quella convivenza forzata. Insomma,
stavolta Contrera è alle prese non con uno ma con ben tre casi che fino alla fine sembra -
no irrisolvibili. Eppure, grazie alle sue scalcinate qualità e al talento di trasformare gli erro-
ri in punti di forza, riuscirà a trovare il bandolo della matassa. Perché alla fine Contrera
scava sempre nelle contraddizioni umane, senza fornire risposte, cercando solo di so-
pravvivere. Lui è Contrera, un investigatore privato dalla vita sgangherata, un cialtrone di
talento che riceve i clienti con una birra in mano in una lavanderia a gettoni di Torino. Im-
possibile non affezionarsi a lui e al suo mondo: la figlia ribelle dai capelli viola, il cognato
capace di bassezze sempre piú raffinate e i tanti personaggi che affollano il quartiere mul-
tietnico di Milano. Tratto da: www.ibs.it

Firenze, marzo 1970. Al commissario Bordelli manca poco più di una settimana alla pen-
sione e ancora non riesce a immaginare come si sentirà. Si augura che in questi giorni
non avvengano altri omicidi: non vuole rischiare di lasciarsi alle spalle un mistero non ri-
solto, ma il destino gli ha riservato una spiacevole sorpresa e si trova ad affrontare il suo
caso forse più difficile. Lungo il greto di un fiumiciattolo del Chianti, proprio a pochi chilo-
metri da casa sua, viene scoperto il cadavere di una ragazza. Nessuna denuncia di scom-
parsa, nessun documento d'identità, nessun testimone, nulla di nulla. Si avvicina il due di
aprile, il suo sessantesimo compleanno, dunque il suo ultimo giorno di lavoro e il commis-
sario comincia a temere che quel delitto, dietro il quale sembra nascondersi qualcosa di
disgustoso, resti impunito. Il tempo passa e non emerge niente che aiuti l'indagine. Bor-
delli è sempre più amareggiato, non può sopportare che i colpevoli restino in libertà e no -
nostante tutto giura a se stesso di trovarli... Tratto da: www.ibs.it

È notte fonda quando Emma lascia la sua migliore amica Abigail alla festa alle Tall Bones,
il ritrovo nel bosco in cui si danno appuntamento gli adolescenti della cittadina di Whistling
Ridge, in Colorado. È l’anno del diploma ed Emma è convinta, come la maggior parte del-
le ragazze della sua età, che la loro vita sia solo all’inizio. Invece entro la fine della setti-
mana il volto di Abigail sorriderà dai volantini attaccati ai pali del telefono e alla bacheca
della chiesa, oscillando nella brezza delle Montagne Rocciose. Samuel Blake, il padre di
Abi, perlustrerà il bosco con la polizia urlando invano il nome della figlia. Dolly, la madre di
Abi, riuscirà solo a fissare la grande croce sul muro di casa, fumando una sigaretta dopo
l’altra, terrorizzata all’idea che sia già troppo tardi per fermare la catena di eventi che si è
innescata. Tutti hanno dei segreti a Whistling Ridge. Ma cosa è successo ad Abi? Chi è il
vero colpevole? Può succedere di tutto in questa polveriera di rabbia e risentimento, ba -
sta solo una scintilla. Con un ritmo fulminante e una sapiente costruzione della suspense,
Anna Bailey porta a galla le dinamiche di certe piccole e claustrofobiche città di provincia,
dove ogni tipo di diversità è bandito. E capitolo dopo capitolo, inchioda il lettore in un gio -
co micidiale di sospetti e bugie, fino all’ultima pagina. Tratto da: www.ibs.it
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Ignazio da Toledo è morto. O almeno questo è ciò che racconta Uberto, suo figlio, quando
nel luglio del 1232 raggiunge la corte di Sicilia nella speranza di riabbracciare la sua fami -
glia. Palermo, tuttavia, sarà per lui l'inizio di un nuovo incubo. Se di sua madre si sono
perse le tracce, sua moglie e sua figlia sono tenute prigioniere in un luogo ben celato. Il
loro carceriere è Michele Scoto, astrologo personale dell'imperatore Federico II, convinto
che il mercante gli abbia sottratto e nascosto un libro misterioso, la leggendaria Prophetia
Merlini. Uberto ignora che le sue disavventure siano intrecciate a quelle di un uomo senza
passato che sta navigando su una nave di pirati barbareschi lungo le coste dell'Africa set-
tentrionale e del mar Rosso. Il suo nome è Al-Qalam e, obbedendo gli ordini di un crudele
capitano, è alla disperata ricerca di un tesoro inestimabile e capace di legare Dio all'uo-
mo, un tesoro donato in tempi remotissimi da re Salomone alla Regina di Saba. Mentre
Al-Qalam lotta per ritrovare la sua identità e Uberto per salvare la madre, Sibilla tenta con
ogni mezzo di ricongiungersi alla famiglia e di sfuggire all'acerrimo nemico di Ignazio da
Toledo, lo spietato frate domenicano Pedro González... Tratto da: www.ibs.it
Madeleine St John è ormai un’autrice di culto. Dopo il grandissimo successo dei primi due
romanzi, arriva un nuovo romanzo su una donna e il potere dirompente dell’amore. Su
una donna che cerca per la prima volta di camminare da sola. Perché bisogna stare bene
con sé stessi per poter amare ed essere amati davvero. Le case basse e colorate di Not-
ting Hill le sfilano accanto. Nicola è uscita per comprare le sigarette, ma quando rientra in
casa tutto è cambiato. Jonathan, il compagno di tanti anni, sembra lo stesso uomo che
l’ha salutata poco prima, se non fosse per il suo sguardo e quelle parole: dovremmo se-
pararci. Quando Nicola capisce che non si tratta di uno scherzo, lascia l’appartamento e
si trasferisce da un’amica. Ognuno, accanto a lei, ha una diversa versione dell’accaduto:
per genitori e conoscenti il problema è che non sono sposati e non hanno avuto figli. Le
motivazioni della rottura sembrano chiare a tutti tranne che a Nicola. Lei non ha avvertito
alcun segnale. Capisce allora che, a volte, è come se le donne indossassero degli occhia-
li speciali che mostrano loro la vita come vorrebbero che fosse. Ma non come è realmen-
te. Non mostrano il cuore segreto delle cose. Nascondono la loro essenza, in cui risiedo -
no la magia dell’amore e le ragioni della sua fine. Tratto da: www.ibs.it
«Scrivere ci espone al rischio della paralisi. Sappiamo bene di che vogliamo parlare, a
chi, perché. Ma per la testa ci girano tutte le scelte possibili, tutti i possibili inizi. Ne buttia -
mo giù uno. Lo guardiamo. Non ci piace. Cancelliamo. La pagina resta bianca. La paralisi
tra le troppe scelte che la lingua ci concede ha vinto. Per evitare questo rischio, il miglior
consiglio è cominciare comunque. Scrivere comunque, nel modo che ci capita, come ci
viene. Ma questo consiglio ha un gemello, un fratello siamese. Una volta portato a termi-
ne uno scritto in prima stesura, a quel punto comincia il lavoro, delicato e decisivo, del
controllo delle parole e delle frasi. Orazio, il poeta latino, consigliava di lasciar sei mesi
nel cassetto ogni scritto. E di tornare poi a leggerlo con occhi fatti estranei. Ci accorgiamo
allora bene di una quantità di difetti di ideazione e di espressione verbale che in un primo
momento non avevamo sospettato. Non sempre possiamo aspettare sei mesi. La lettera
va scritta, il rapporto finito per domani, l'articolo va buttato giù subito, per la relazione o il
componimento di scuola abbiamo solo poche ore. Vale allora tanto più il primo consiglio:
cominciare comunque, arrivare comunque in porto. E poi rileggere, strappare via aggettivi
inutili, tagliare verbi inutili, sradicare frasi che ripetono il già detto, spuntare espressioni
enfatiche, depennare luoghi comuni. Abbreviare e pulire. E, una volta fatto questo, anche
per le parole e frasi, cercare di mettersi a guardare a quello che abbiamo scritto con occhi
estranei, con gli occhi di chi, forse, leggerà». Tratto da: www.ibs.it
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