Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club

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Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club
AIRC1971

                                                             NEWS
 MAGAZINE DEL CENTRO COORDINAMENTO ROMA CLUB

                                   N°9 - 5 GENNAI0 2020

                           che sia
                           un’ottima
                           annata

                                        foto: Gino Mancini
Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club
..... che

                                          “...2020 che sia un anno pieno
                                          di successi per la nostra amata
                                          Roma e per noi”.

                                         E' il momento giusto per fare gli Auguri a tutti gli associati e so-
                                         prattutto un Augurio per noi stessi: che il 2020 sia un anno pieno
                                         di successi per la nostra amata Roma. L'A.I.R.C. vive un mo-
                                         mento di ottima forma e colgo l'occasione per salutare l'ultimo
                                         club iscritto all'Associazione, Tunisi ed anche altri da poco nati,
                                         Valle Peligna in Abruzzo, Castellaneta in Puglia e Messina in Si-
                                         cilia.
      Noi Romanisti stiamo vivendo un momento d'euforia, la squadra ha un'ottima classifica, ha supe-
      rato il girone di Europa League ed il mister Fonseca si sta rivelando un buon tecnico.
      I media poi danno ormai per imminente il cambio di proprietà della Società. Viste le cifre che
      sono state fatte siamo convinti di avere buone prospettive future; se si spenderà quasi un miliardo
      per l'acquisizione della Società, dovrebbe essere quasi sicura una politica di investimenti mirati.
      L'auspicio è che il nuovo Presidente abbia la voglia ed il tempo di essere più presente a Roma,
      perchè penso che una Società di calcio non si possa gestire bene in "conference call" ma che sia
      invece indispensabile una presenza fisica, anche se saltuaria.
      Ritengo poi che anche attenendosi ai regolamenti in vigore incluso il " Financial Fair Play" non
      sia indispensabile ogni anno fare "Trading", vendendo ogni anno i migliori calciatori in organico,
      ma che si debba costruire una squadra competitiva che possa lottare per vincere qualche trofeo,
      come tutti i Romanisti auspicano da tempo. Insomma a mio parere si devono considerare incedibili
      ad esempio Pellegrini e Zaniolo. Ringraziando l'attuale proprietà per quanto realizzato in questi
      anni, per esempio procedendo ad una modernizzazione del club che comunque pur non vincendo
      niente è sempre rimasto nell'alta classifica, si puo' essere ottimisti sul futuro anche perchè a pilotare
      la Società rimarranno, pare, gli attuali dirigenti a cominciare dall'apprezzato Amministratore De-
      legato, il Dr. Guido Fienga.
      Colgo l'occasione per ringraziare la Società per aver aperto al pubblico il primo allenamento del-
      l'anno allo Stadio delle Tre Fontane. Penso che l'iniziativa vada ripetuta e sarebbe auspicabile ri-
      nunciare al ritiro estivo "blindato" di Trigoria, abbastanza surreale, quando in città si superano i
      35 gradi e tornare invece a contatto del popolo giallorosso con un ritiro di tipo tradizionale, magari
      di nuovo in Trentino Alto Adige.
      Possiamo assicurare che l'A.I.R.C. nel 2020 sarà come sempre al fianco della AS Roma in Italia
      ed all'estero, in stretto rapporto come da prassi consolidata con il "management" della Società.
      Auguroni a tutti.
                                                                               Francesco Lotito
                                                                              Presidente A.I.R.C.
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SERVIZIO ALFIERI
                                   GARA
                                ROMA - TORINO

                                          ore 20.45

     Per la gara Roma SPAL, gli alfieri potranno ritirare i tagliandi al
                                          “Cavallo Point”,
               Via L.Franchetti, Parcheggio C1 , scalinata destra
                      orario dalle 18.00 alle 18.45 e non oltre.
Si porta a conoscenza che, da quest’anno la società ha imposto l’ingresso
    degli alfieri entro un ora e mezza prima dell’inizio della partita.
Chi accederà ai tornelli dopo tale orario gli verrà impedito l’ingresso.
       Si prega di fare molta attenzione ed avvisare i vostri alfieri.

   Associazione Italiana Roma Club A.I.R.C. 1971 - Via Montaigne, 10 – 00144 Roma
                   Aperti dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00

  segreteria: segreteria@associazioneitalianaromaclub.it       +39 06 592 350 +39 373 747 45 44

  biglietteria: biglietteria@associazioneitalianaromaclub.it   www.facebook.com/AIRC1971

  alfieri: alfieri@associazioneitalianaromaclub.it             t w i t t e r. c o m / a i r c 1 9 7 1
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ROMA TORINO
                                                                           di Pasquale Musmanno RC Lucania

                                                                   Agostino Di
                                                                   Bartolomei e
                                                                   Franco Tan-
                                                                   credi festeg-
                                                                   giano la
                                                                   Coppa Italia
                                                                   1980/81.

Giacomo Losi stringe in mano la prima Coppa Italia vinta
dalla Roma (1963/64) mentre Giancarlo De Sisti solleva la
Coppa “Renato Dall'Ara”, istituita in quella stagione per
commemorare la memoria del Presidente del Bologna scom-
parso da poco. Questo trofeo veniva consegnato in campo alla
formazione vincitrice della Coppa Italia;;

Viaggiando nel tempo scopriamo tantissimi ricordi legati al Torino, una delle avversarie più presenti nella Storia della Roma.
Ci sembra superfluo ricordare gare che tutti portiamo nel cuore (come la gara conclusiva del trionfale campionato 1982/83 o
quella del 20 aprile 2016 nella quale Francesco Totti entrò negli ultimi minuti e realizzò una memorabile doppietta), per cui chie-
diamo alla nostra macchina del tempo di portarci ancor più indietro negli anni.
Talvolta gli episodi sono davvero curiosi, come Roma–Torino giocata a Campo Testaccio il 28 maggio 1933, finita 7-1 per la Roma
con il Torino passato in vantaggio per 0-1, o Roma–Torino giocata allo Stadio Nazionale (l'attuale Stadio Flaminio) il 5 ottobre
1947, finita 7-1 per il Torino con la Roma passata in vantaggio con Amadei (al suo ultimo campionato con la Roma) ed il primo
tempo finito addirittura 1-0 per la Roma. Forse non tutti sanno che la Roma che vinse il 1° Scudetto fu l'ultima squadra capace di
battere quello che stava per diventare il “Grande Torino”. Per avere un'idea della forza di quella Roma si pensi che nello scontro
diretto giocato allo Stadio Nazionale il 28 dicembre 1941, finito 0-0, la Roma colpì 3 pali con un bilancio di 16-1 per quanto ri-
guarda i calci d'angolo. Un vero assedio. Il Torino per la Roma significa anche “Coppa Italia”.
La Roma vinse la sua prima Coppa Italia (1963/64) battendo in finale il Torino e la seconda Coppa Italia (1968/69) trionfando
nel “girone finale” composto da 4 squadre, tra le quali era presente anche il Torino.
Terza e quarta Coppa Italia (1979/80 e 1980/81) furono vinte entrambe battendo in finale il Torino: queste due vittorie meritano
un ricordo particolare. Il 13 maggio 1979 nell'ultima gara del campionato 1978/79 la Roma conquistò una sofferta salvezza pa-
reggiando ad Ascoli. Tre giorni dopo, il 16 maggio 1979, Anzalone lasciò la Presidenza a Dino Viola, che il giorno seguente an-
nunciò il ritorno sulla panchina della Roma del Barone Liedholm (che aveva appena vinto lo scudetto della “stella” con il Milan).
Esattamente un anno dopo (il 17 maggio 1980) la Roma vinse la Coppa Italia, primo trofeo della leggendaria “Era Viola”, ripetendo
l'impresa anche nell'edizione successiva.Curiosamente, in entrambe le occasioni per battere il Torino fu necessario passare per la
“lotteria” dei calci di rigore. In entrambe le occasioni durante la serie dei tiri dagli 11 metri Franco Tancredi si rivelò decisivo, pa-
rando 3 rigori nel 1980 e 2 rigori nel 1981, mentre il portiere del Torino Giuliano Terraneo in entrambe le occasioni parò il tiro
calciato da Agostino Di Bartolomei. Nel 1980, addirittura, la Roma vinse la Coppa dopo che Terraneo aveva parato 3 dei primi 4
rigori calciati dalla Roma...Cosa vuoi di più dalla vita?
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l’angolo di Simonetta
                                                                                                  la bandiera...
"Passa il tempo, cambia la gente, di battaglie ne ho fatte tante, a noi tutti c'hanno invidiato, a noi tutti c'hanno applaudito...".Recita
cosi' un famoso coro degli ultra'. Gia', e' proprio cosi, venivano da ogni parte del continente per imparare a tifare da noi, che uscivamo
da casa per andare allo stadio, indossando tutto che poteva rappresentare i nostri colori, la nostra fede. Bandiere, sciarpe, orecchini,
scarpe, magliette, cappelli, fascette, polsini. Ogni oggetto sapeva di Roma. La domenica mattina quanto piu avevamo,portavamo. Cor-
revamo da Lei appena svegli. Colazione, panino e via verso "casa nostra" con lo zainetto sulle spalle e fra le mani la bandiera al posto
dello smartphone. Si arrivava allo stadio 5/6 ore prima e c'era una preparazione all'evento assai diversa da oggi. Noi tifosi ci sentivamo
piu protagonisti ed eravamo parte integrante dell'evento, non clienti che portano soldi e basta. Le sciarpe e le bandiere hanno simbo-
leggiato da sempre l'espressione piu forte dell'amore per la propria squadra del cuore, la dimostrazione piu alta del proprio credo cal-
cistico ed era un vero e proprio spettacolo di colori assistere e far parte di uno stadio pieno dove venivano sventolate con orgoglio e
fierezza. Oggi, purtroppo, per colpa delle tante restrizioni, di divieti e di societa' poco vicine ai tifosi, si e' in parte perso l'uso di portare
con se la bandiera, considerata dalle' autorita' , quasi come un oggetto pericoloso per l'incolumita' altrui, per via dell'asta che la sostiene.
Per cui spesso, per evitare problemi                                                                            ai controlli, ormai si evita di
portarla. Il tifoso e' ora considerato                                                                          come uno spettatore che va a
teatro e deve tenere un certo tipo                                                                              di comportamento, legato pro-
babilmente piu ad esigenze extra                                                                                calcistiche ed economiche che
nulla hanno in comune con la pas-                                                                               sione sportiva. Non di rado
siamo considerati come dei vio-                                                                                 lenti a tutti gli effetti o perlo-
meno questo e' il messaggio che la                                                                              societa' di oggi ha intenzione di
far passare e per quel che ne so io                                                                             ci riescono anche molto bene.
Mi capita ogni tanto di ascoltare                                                                               pensieri di persone che conosco
e che sono lontane da questo                                                                                    mondo, che si fanno un giudizio
in base a cio che sentono o leg-                                                                                gono. Non perdo piu neanche
tempo a tentar loro di spiegare                                                                                 che non siamo cosi come ci de-
scrivono, perche’ tanto e' impossi-                                                                            bile raccontare cio' che si puo'
soltanto vivere o provare. Ci sa-                                                                              rebbe bisogno di rieducare
stampa e tv e alcuni presidenti per                                                                            tornare a
sentirci liberi di "testimoniare" e                                                                            urlare la nostra passione come ci
pare, nel senso piu bello e piu                                                                                dolce del termine. Il tifo e' cio'
che non t'aspetti, e' il sentire il ca-                                                                        lore di uno stadio pieno, anche
nella giornata piu fredda dell'in-                                                                             verno, e' il sentirsi liberi un mo-
mento da una vita sommersa dai problemi quotidiani, sono le lacrime di un forte abbraccio che ritrovi dopo un gol fatto." Ma come
le poi spiega' certe cose? Nun le poi spiega'. Vaje a spiega' che pè te, tene' in alto la tua bandiera, e' come mostra' a tutti er senso de 'na
vita intera".C'e' aria di cambiamento nella Roma, si sente , si percepisce, si gusta. Non solo per il cambiamento imminente del cambio
di proprieta', ma forse perchè e' arrivato un uomo, Fonseca, che prima ancora di essere un allenatore, e' un uomo con dei valori ben
saldi che non solo ha ridato fiducia ai giocatori, ma ci considera. Ci fa sentire di nuovo importanti e non e' poco, visto quanto siamo
stati bistrattati negli ultimi anni e sarebbe bello ringraziarlo riempiendo di nuovo l'olimpico come tanti anni fa, con sciarpe e bandiere,
tamburi e striscioni. Nell’impero romano i vessilli erano le bandiere, di color( manco a dirlo) porpora con fregi d’oro. Riportiamo allora
alla ribalta cio’ che ci appartiene da sempre, portiamo tutti una bandiera e ridiamo luce alla nostra storia
Forza Roma!!!
Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club
MASSIMILIANO

                              MASSIMILIANO E
UMBERTO E NIPOTE               BENEDETTO

                   MASSIMO E MARIA CHIARA
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ROMA CLUB VALLE PELIGNA

Ciao Maria, dove nasce il club?
Il club nasce a Introdacqua, un paesino vicino Sulmona, nell’agriturismo Asinomania, poiché il ragazzo che la gestisce è tifosissimo
della Roma e ce l’ha messa adisposizione, ed abbiamo una sala tutta per noi.
Da dove nasce l’idea del club?
Un giorno dato che a Sulmona non c’era un club della Roma , sono andata al bar di un mio amico anche lui grande romanista e
grande esperto di calcio e gli espongo la mia idea, dopo un paio di telefonate e un piccolo passaparola abbiamo superato le 40 per-
sone per aderire al club. Così dopo poco tempo ci siamo ritrovati in 13 membri ed abbiamo nominato il primo direttivo del club.
Riuscite a seguire la squadra in casa e in trasferta?
Io personalmente in casa ci sono sempre. In trasferta poiché il club è nato da poco ci stiamo ancora organizzando bene, e anche gra-
zie al Roma Club Pescara stiamo studiando un programma per organizzare assieme un pullman per Roma Juventus.
Purtroppo siamo ancora in fase di “rodaggio” perché molti iscritti si stanno interessando adesso alle partite.
La tua passione per la Roma quando nasce e da chi?
Io ci sono nata proprio, l’avevo dentro. Ero a Roma il giorno del mio primo compleanno, eravamo a Piazza Colonna vicino al Roma
Store, vedendo quei colori sono voluta entrare e non siamo usciti fino a quando non mi hanno acquistato la maglia di Totti, parlavo
poco ma mi sono fatta capire!
Come giudichi la stagione fino a questo momento?
Positiva, negli ultimi anni ci siamo persi un po', tra sessioni di mercato, a mio parere, sbagliate e qualche acquisto sbagliato. Ora in-
vece vedo la squadra con una propria identità di gioco, nonostante abbiamo perso giocatori come Strootman e Nainggolan che
erano sempre gli ultimi a mollare, adesso vedo in questi nuovi acquisti come Smalling, Mancini e Veretout la voglia di non mollare
mai e una unione che ci mancava davvero da tanto.
Scendendo nello specifico della squadra, tu assegneresti la numero “10”?
No assolutamente. Non mi interessa il merito, quella maglia per me è lui, io ce l’ho tatuato sulla pelle “Totti 10”. Con tutto il rispetto
e il bene... la 10 è la 10.
Starai certamente seguendo le vicende societarie, che idea ti sei fatta e qual è il augurio?
Io mi auguro che Friedkin sia interessato al bene e allo sviluppo della Roma, a far diventare la Roma quello che merita di essere, non
tanto per i soldi quanto per noi tifosi che non la lasciamo mai sola, e per chi in campo e dietro le quinte lavora davvero tanto e che
non pensi alla Roma solo come una società di capitali. Per quello che a me sembra che Friedkin l’ha voluta fortemente e possa met-
terci un po' più di volontà. Non che Pallotta abbia fatto male, sono stata molto critica nei suoi confronti, pero quello che va ricono-
sciuto è l’unità di squadra.
Il giocatore che più ti rappresenta e nel quale ti immedesimi?
Ti dico Florenzi, perché nonostante le voci di mercato e nonostante il periodo negativo che ha passato, non ha detto nulla contro la
società e contro l’allenatore e si è sempre assunto le proprie responsabilità quando è stato chiamato in campo e anche quando è ri-
masto in panchina ha sempre caricato i compagni ed è stato il primo ad esultare ai gol, per me questo è un bellissimo comporta-
mento e merita di essere il capitano di questa squadra.
Inizia il 2020: quali sono le tue speranze da tifosa per il nuovo anno?
Innanzitutto la vittoria del derby, perché bisogna smorzare gli entusiasmi della Lazio,poi che ci sia la squadra unita poiché io perso-
nalmente voglio vedere che c’è voglia di fare e di arrivare, visto che fino all’anno scorso questa cosa non l’ho vista.
Poi se non si dovesse vincere quest’anno sarà per il prossimo anno, l’importante è creare il gruppo.
Un pronostico per Roma Torino?
Forse 3-1. Sono convinta che la forza della Roma prevalga su quella del Torino di
Mazzarri che è sempre una squadra ostica e difficile.
Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club
ROMA CLUB MARCELLINA

Lo storico Roma Club Marcellina, nato nel 1995, quest’anno festeggerà il suo 25° compleanno, un traguardo
importante per un Club che ha sempre onorato i colori giallorossi. Proprio per questo, in occasione della prima
gara del 2020 contro il Torino di Walter Mazzarri, abbiamo intervistato Luciano Tarquini del Roma Club
Marcellina.
Come nasce e perché il Roma club Marcellina?
Nasce grazie all’idea di 10 amici con la stessa passione del primo dicembre 1995 ed è stato chiamato Roma
Club Marcellina perché porta il nome del nostro paese.
 Quanti membri siete?
Siamo ben 60 membri, non tutti originari di qui
 Seguite spesso la Roma in Italia e in Europa?
Si, la seguiamo spesso in Italia e in Europa.
Un aneddoto accaduto con il vostro club che ricordate con piacere?
Scudetto del 2001 siamo usciti per festeggiare con le auto in giro nel paese e per la grande euforia abbiamo
bruciato i clacson fermando il corteo in onore della magica Roma.
 Sembra ormai imminente l'arrivo di Friedkin, secondo voi è l'uomo giusto per la Roma?
Speriamo di si
Che idea vi siete fatti di questa Roma? Ha le carte in regola per qualificarsi alla prossima
Champions e farsi sentire in Europa League?
Assolutamente si, abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere entrambi gli obiettivi.
Cosa vi aspettate da questa stagione?
Almeno il quarto posto
Cosa ricorderete di positivo e cosa di negativo dell'era Pallotta?
Tutto negativo, mai ‘na gioia
L'acquisto più importante di questa stagione?
Il miglior acquisto è stato Zaniolo e Smalling, che spero venga confermato.
Un pronostico per Roma - Torino?
3-1, per noi ovviamente.
Un abbraccio e sempre forza Roma.
Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club
#FAMOSTOSTADIO

BUON 2020 A TUTTI !!!
Pronti? ... Partenza? ...
Ancora un attimo di pazienza...Perché nella storia infinita del nuovo stadio continua sempre a
mancare il fatidico “VIA” .
Si è in sostanza sempre sul punto di giungere alla positiva conclusione dell'iter
amministrativo (
la parte almeno di competenza comunale                  ...) quando qualche imprevistocostringe al-
l'ennesima frenata. E questa volta ci si sono messi di mezzo la “gestione dei rifiuti” e l'emer-
genza -da parte del comune- di trovare dei siti idonei allo stoccaggio deglistessi. Qualcuno
potrebbe legittimamente obiettare che nulla dovrebbero avere a che fare i rifiuti con lo stadio,
ma questo qualcuno non conoscerebbe bene la politica italiana
e romana .
Ed allora sembra che qualcuno dalle parti di Houston abbia preso contatti diretti con l'ammi-
nistrazione capitolina, e si è sentito rassicurare sulla volontà di procedere, ma al tempo stesso si
è sentito spiegare come ragioni di opportunità politica impongano di attendere la soluzione
dell'emergenza rifiuti. Perché «
sarebbe complicato spiegare ai cittadini che la sindaca si preoccupa dello stadio e non della
monnezza
», almeno stando a quanto filtra dal Campidoglio...
Roma è in attesa che l'Ama realizzi la gara per portare i rifiuti della città all'estero, o che altre
regioni (?) si prendano carico della nostra spazzatura... La sindaca deve presto decidere dove
portare le quasi 1.000 tonnellate di rifiuti prodotte dalla Capitale ogni giorno dal prossimo
15 gennaio, quando la discarica di Colleferro chiuderà definitivamente. Un ultimatum
-di fatto- che costringe il Campidoglio a
concentrarsi esclusivamente o quasi su questo fronte. La Raggi avrebbe voluto (?)
festeggiare il Natale con un comunicato ufficiale che desse il tanto atteso via libera allo stadio.
Un messaggio alla città per annunciare l'accordo (che risulta essere stato già sostanzial-
mente trovato...) tra le parti sulla Convenzione Urbanistica e sulla Variante al Piano Regola-
tore, con tanto di tempi fissati per l'approvazione da parte dell'Assemblea. Un messaggio però
che potrebbe essere portato molto probabilmente (si spera...) dopo la
Befana...Sul versante societario ... La resa dei conti? ...Dan Friedkin e James Pallotta sono arri-
vati al punto, decisivo della trattativa sulle quote di maggioranza della Roma, con relative ten-
Che sia un'ottima annata GENNAI0 2020 - Associazione Italiana Roma Club
sioni e mosse strategiche. Le due diligence sono tutte concluse, nei giorni scorsi sono stati spe-
diti gli ultimi documenti per completare lo
studio legale delle dodici società coinvolte nell'affare       e l'offerta informale dell’imprendi-
tore texano è stata recapitata dalle parti di Boston e sembra sia stata accettata come dimostra
la recente comunicazione che l’AS Roma ha dovuto pianificare per la Consob. Solo che in
questo caso c’è una variabile in più: Friedkin vorrebbe certezze anche sull’approvazione finale
dell’iter per la costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle. Da una parte si aspetta che tra
Eurnova e l’immobiliarista ceco, Radovan Vitek, si concluda la compravendita, dall’altra
che le trattative tecniche con il Campidoglio siano concluse. Adesso che la chiusura della trat-
tativa sembra in dirittura di arrivo si attende solo che il sindaco Raggi annunci la fine dei la-
vori preparatori e l'avvio dell'iter che porterà al voto in Consiglio su variante e convenzione
urbanistica. Gli uomini di Friedkin e lo stesso Pallotta attendono con ansia quel passaggio for-
male. Pallotta sembrerebbe essere partito da una valutazione complessiva di 1 miliardo di
dollari da cui vanno scalati circa 270 milioni di euro di debiti di AS Roma, Friedkin vuole
spendere meno ed è consapevole, qualora diventasse azionista di maggioranza, di dover co-
prire entro il 2020 un aumento di capitale già deliberato per un massimo di 150 milioni di
euro, soldi che servirebbero a colmare le vecchie perdite, poi ci sarebbe la fase di rilancio.
Sommando questa esigenza alle incertezze sui tempi dello stadio, chiede uno sconto. E adesso
tocca a Pallotta decidere, pressato anche dai soci che vogliono uscire dal business giallorosso.
DAJE ROMA!l
ROMA SPAL

     LUCA & CO.

11
ROMA SPAL

GIORGIO , MARCELLO E PAOLA                GIORGIO & CO

      ENRICO E GIANPIERO

                             ALESSANDRO
                                              12
ROMA CLUB CASTIGLIONE DEL LAGO
VITA DI CLUB

RC BRESCIA ha consegnato il dispositivo Buzzy per il reparto di pediatria di Chiari Brescia

                                                                                     RC COMO

                                                                             RC MARCELLINA
V I TA D I C L U B

     LUCIANO E MARCELLO              ANNIVERSARIO TARANTO

                          GIANNI , E FABRIZIO ADRIANO
15
V I TA D I C L U B

             LUPACCHIOTTI CON IL PRESIDENTE

                               RC ATESSA

                                      16
VITA DI CLUB

     LUCA &LUCA

                     RICCARDO
17
VITA DI CLUB

FREDIANO E FEDERICA

                             LUCA E JOHNNY

                                    18
-

    VITA DI CLUB

                   GIANFRANCO E GIANLUCA

                                    MATTIA

                               RC VARSAVIA
ORGANIGRAMMA
                       PRESIDENTE
                   FRANCESCO LOTITO
                     VICE PRESIDENTI
           FRANCESCO CAVALLO ALVARO CIPRESSI
                      CONSIGLIERI
GIANNI MANNARINO MASSIMILIANO MANCINELLI FEDERICO ROCCA
        FABIO RENNA LUIGI ROTUNDO LUIGI DI SARRA
                        SINDACI
   ALBERTO MURA GIUSEPPE DE GREGORIO STELLA LANZOTTI
                       SEGRETERIA
                    STEFANO ARCIERO
                   PRESIDENTI ONORARI
           FABRIZIO DI FRANCESCO LEO VERNICE
      RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE E GRAFICO
          FRANCESCO GOCCIA - STEFANO ARCIERO
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