Imprenditore scomparso:risentito operaio - OggiNotizie

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Imprenditore
scomparso:risentito operaio

A pochi giorni dall’inizio dell’udienza preliminare – prevista
giovedì a Brescia – a carico di uno dei nipoti
dell’imprenditore scomparso cinque anni fa Mario Bozzoli, si
registra un colpo di scena nel giallo della fonderia di
Marcheno, nel Bresciano. Secondo quanto riporta il Giornale di
Brescia ieri sono stati sentiti Oscar Maggi e la moglie del
senegalese Abu. Maggi e lo straniero erano in fabbrica la sera
dell’otto ottobre 2015 ed erano finiti sotto inchiesta con
l’accusa di favoreggiamento perché non avrebbero raccontato
quello che sapevano. Nelle scorse settimane però la Procura
generale ha chiesto l’archiviazione per loro e per Alex
Bozzoli, uno dei nipoti dello scomparso, mentre per Giacomo
Bozzoli, altro nipote dell’imprenditore svanito nel nulla, è
stato chiesto il rinvio a giudizio. Maggi è stato sentito come
persona informata sui fatti e gli inquirenti hanno fatto
domande su quanto accaduto la sera della scomparsa di Bozzoli
e nei giorni scorsi.
Monitoraggio Covid, epidemia
non è finita ma dati positivi
da Regioni

Continua il trend positivo dell’andamento della curva dei
contagi da coronavirus. Nessuna Regione, infatti, ha fatto
registrare un RT maggiore di 1. Questo il risultato del
monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori
per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e
il 31 maggio.

La stima dell’indice di trasmissibilità (Rt) per data inizio
sintomi nel periodo dal 12 al 25 maggio, calcolato al 3
giugno, si legge nel monitoraggio “mostra valori medi al di
sotto di 1 in tutte le Regioni. Per quanto riguarda la stima
dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto
piccolo possono verificarsi temporanee oscillazioni con Rt>1 a
causa di piccoli focolai locali, senza che questo rappresenti
necessariamente un elemento preoccupante”. Si sottolinea
inoltre che, per i tempi tra esposizione al patogeno e lo
sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva
notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa
settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima,
ovvero durante la prima fase di riapertura, tra il 4 e il 18
maggio 2020.
“In quasi tutta la Penisola sono documentati focolai di
trasmissione attivi. Tale riscontro, che in gran parte è
dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi
con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti,
evidenzia tuttavia come l’epidemia in Italia di COVID-19 non
sia conclusa”. Lo evidenzia il monitoraggio del ministero
della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2
relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio.

Le misure di lockdown in Italia “hanno effettivamente permesso
un controllo dell’infezione da SARSCoV-2” ma “persiste, in
alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati
ogni settimana elevato seppur in diminuzione” e “questo deve
invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del
Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante”. Lo
rileva il monitoraggio in cui si richiede “rispetto rigoroso
delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione
quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico.

“Si rileva un forte miglioramento della qualità e dettaglio
dei dati inviati dalle Regioni al ministero della Salute e
all’Istituto Superiore di Sanità e discussi nella Cabina di
Regia”. Il nuovo rapporto sul monitoraggio Covid-19 ministero
Salute-Iss in cui si sottolinea che “complessivamente il
quadro generale della trasmissione e dell’impatto
dell’infezione da SARS-CoV2 in Italia è favorevole con una
generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di
segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”.

“Il monitoraggio dice che siamo sulla strada giusta. Ma
occorre ancora prudenza e gradualità”. Così il ministro della
Salute, Roberto Speranza, commentando i dati del monitoraggio
settimanale su Covid-19.
Ponte   Genova:  cominciata
realizzazione soletta

E’ cominciata ieri sera la realizzazione della soletta del
nuovo viadotto di Genova: serviranno 10 giorni di lavoro,
senza soste. E’ un passo determinante per arrivare al
completamento dell’opera.
Calcestruzzi (società del gruppo Italcementi), che ha già
fornito il prodotto per la realizzazione dei piloni del ponte,
ha composto una task force di 25 tecnici Calcestruzzi, la
società del gruppo Italcementi che ha già fornito il prodotto
per la realizzazione del piloni del Ponte, ha per la stesura
di 8.000 metri cubi di calcestruzzo con cui sarà completata la
parte di pavimentazione su cui sarà posato l’asfalto.
Trovato il corpo del giovane
annegato a Murcarolo

E’ stato ritrovato e recuperato il corpo del giovane disperso
da ieri pomeriggio al largo della spiaggia di Murcarolo, a
Quinto. A ritrovare Zakaria Es-Sarsari, 20 anni, arrivato da
Novi Ligure insieme ad altri amici, sono stati i sommozzatori
dei vigili del fuoco che hannoindividuato il cadavere sul
fondale.
Il giovane si era tuffato in acqua, anche se il mare era
agitato, insieme ad altri amici: le onde li avevano spinti al
largo e non erano riusciti a tornare a riva. Alla scena ha
assistito un bagnino di 18 anni, libero dal servizio. Il
ragazzo si è tuffato ed è riuscito a recuperare un ventenne,
tenendolo a galla fino all’arrivo dei soccorsi. Un altro
ragazzino era riuscito a salvarsi da solo. Sul posto sono
intervenuti i vigili del fuoco anche con l’elicottero e la
capitaneria di porto, oltre alle volanti della questura. Ieri
pomeriggio altri quattro ragazzi erano stati salvati dai
pompieri a Capolungo.
Armi: ritrovato kalashinkov
nell’Agrigen

La Squadra Mobile della Questura di Agrigento ha ritrovato, e
sequestrato, un kalashinkov AK47 con il caricatore e numerosi
proiettili inesplosi. I poliziotti, coordinati dal vice
questore aggiunto Giovanni Minardi, hanno ritrovato il
mitragliatore (catalogato tra le armi di guerra a raffica)
nelle campagne fra Castrofilippo e Favara, dopo che qualcuno
aveva segnalato alla polizia strani movimenti da parte di
persone sconosciute. L’arma è stata sottoposta ad accurati
accertamenti tecnici da parte della polizia Scientifica che
sta provando a rintracciare eventuali tracce di Dna per
risalire all’identità di chi lo ha utilizzato o comunque
toccato. Sono in corso accertamenti scientifici e balistici
per stabilire, inoltre, se e quando sia stato eventualmente
utilizzato. La Mobile non esclude comparazioni con episodi
criminosi avvenuti anche all’estero.
Sul ritrovamento indagano la Dda di Palermo e la Procura di
Agrigento.
Traffico auto da Piemonte a
Marocco

– Dodici misure cautelari sono state eseguite nei confronti di
altrettanti italiani, romeni e nordafricani nell’ambito di
un’indagine della polizia stradale su un giro di riciclaggio
di auto dal Piemonte al Marocco. Sette persone sono finite in
carcere, altre tre ai domiciliari, mentre nei confronti di due
componenti della banda è stato disposto l’obbligo di firma.
L’inchiesta è coordinata dalla procura di Torino.
Le vetture rubate – Fiat, Audi, Mercedes, Bmw e Jeep –
venivano smontate a pezzi da alcuni autodemolitori
dell’hinterland torinese. Il materiale veniva poi ceduto a
carrozzieri maghrebini che, con autocarri e container, li
inviavano illegalmente in Marocco per alimentare il mercato
nero dei pezzi di ricambio.
Nell’indagine è contestato il “trattamento” di 32 auto per un
valore commerciale complessivo di 400 mila euro.

Usa: spunta un nuovo video,
afroamericano morto dopo il
fermo

Spunta l’ennesimo drammatico video che sciocca l’America: un
afroamericano morto dopo essere stato fermato da alcuni agenti
a Tacoma, nello stato di Washington. A girarlo – secondo il
New York Times – una donna che si trovava dietro alla macchina
della polizia e che si sente urlare: “Smettetela di colpirlo,
o mio Dio smettetela!”. L’episodio risale al 3 marzo e la
vittima sarebbe stata all’improvviso scaraventata a terra,
quando gli agenti hanno continuato a infierire. Per la polizia
è stato l’uomo ad aggredire i poliziotti.

Intanto per la decima serata consecutiva in molte città
americane – da New York a Washington, da Los Angeles a Seattle
– migliaia di persone sono scese in strada per protestare nel
nome di George Floyd contro il razzismo e contro la violenza
della polizia. Grande preoccupazione monta intanto per una
possibile impennata dei contagi da coronavirus favorita dalle
proteste in corso. I casi di coronavirus negli Usa sono ormai
1,9 milioni e le vittime 109 mila, secondo i dati della Johns
Hopkins University. Ma il dato più allarmante – sottolinea il
New York Times sulla base della sua banca dati – è che si
viaggia ancora ad una media di oltre 20 mila nuovi casi al
giorno: 21.614 nella giornata di giovedì, soprattutto nel sud
del Paese e in parte della costa occidentale caratterizzati da
nuovi focolai.

Ed è grave un attivista 75enne, di origini italiane, spinto a
terra da un gruppo di poliziotti a Buffalo, ricoverato in
ospedale in condizioni “stabili ma gravi”. Lo ha detto il
sindaco della città, Byron Brown che si è detto “profondamente
turbato” dal video, diventato immediatamente virale sui
social, che documenta l’accaduto. Il governatore di New York,
Andrew Cuomo, ha detto di aver parlato con il sindaco ed è
d’accordo sul fatto che gli agenti coinvolti debbano essere
sospesi in attesa di un’indagine formale. “Gli agenti di
polizia devono far rispettare la legge, non abusarne”.

Fino a un milione di persone è atteso per oggi a Washington in
quella che si prevede sarà una delle marce più grandi svoltesi
nella storia della capitale statunitense. Una manifestazione
contro il razzismo e contro i metodi della polizia violenta,
ma di cui ancora, a poche ore, non si conoscono i dettagli.
Intanto    su   Twitter    è  stato    lanciato    l’hashtag
#1MillionDCSaturday per mobilitare più persone possibile.
“Abbiamo informazioni – ha detto il capo della polizia del
District Of Columbia Peter Newsham – che l’evento di sabato
sarà uno dei più grandi mai svolti”. Secondo informazioni che
circolano sui social media, la marcia dovrebbe iniziare alle
due del pomeriggio ora locale (le 20 in Italia).

Famiglia, scuola e politica:
i tre protagonisti contro il
razzismo e l’odio

“I can’t breathe”, “Non riesco a respirare”. Sarebbero queste
le parole pronunciate da George Floyd poco prima di morire.
Una morte che ha scatenato, proteste e violenze in tutti
gli Stati Uniti. Questi avvenimenti evidenziano come l’umanità
è continuamente sotto lo scacco della rivalità, del fare fuori
l’altro. Lo stesso Papa Francesco ha parlato di “peccato di
razzismo”, non solo un problema tra bianchi e neri, ma tra
umani. Caino e Abele erano fratelli eppure tra loro c’era
dell’odio. E’ una delle delle caratteristiche che si possono
annidare nel cuore dell’essere umano. L’uomo è capace di fare
del bene, di donarsi, quanto di uccidere l’altro. Le classi
sociali, le varie etnie devono scoprirsi come fratelli, come
parte di un’unica umanità. Fino a quando non si lavorerà
sul ritenersi figli di uno stesso Padre, ci saranno
queste forme di violenza e razzismo che sono inconcepibili.

In ogni Paese, anche se nella sua sostanza è tollerante e ha
una capacità di convivenza, come penso sia l’Italia, ci sono
delle frange estremiste, ignoranti e violenti, che attaccano
le parti più deboli e fragili. Bisogna riconoscere che fa più
rumore un albero che cade che una foreste che cresce,
quest’ultima identificabile con i popoli che sanno convivere.

Bisogna partire dalla scuola, uno snodo importantissimo del
vivere civile. Sono molto importanti anche l’educazione che si
riceve in famiglia e le scelte politiche. Scuola, famiglia e
politica possono orientare molto sulla capacità di educarsi.
Anche la formazione spirituale che la Chiesa propone, fin
dalla tenera età, ai bambini può collaborare a un bene comune
che sia rispettoso, degno della convivenza civile e sociale.
La scuola è un luogo importantissimo che ha la capacità di
valorizzare le differenze, le varie culture e tradizioni,
sempre nel rispetto reciproco di una collaborazione non
violenta e costruttiva.

Il cristiano nella società dovrebbe essere come il lievito nel
pane, come la lampada che viene messa sul monte o sul soffitto
per illuminare tutta la stanza. Come diceva don Bosco, il
cristiano deve essere un buon cittadino, deve sapersi inserire
nel vivere comune delle persone semplici, deve sapersi
inserire in tutti gli ambiti sociali di lavoro e portare il
suo contributo con competenza, collaborazione, mettendo il
bene comune al di sopra di tutto, avendo quella visione ampia
che arriva dal Vangelo e dalla Dottrina Sociale della Chiesa,
deve costruire ponti e riconciliazioni. Il cristiano deve
tenere a mente quello che ha detto Papa Francesco, cioè che la
violenza è distruttiva e autolesionista. Nulla si guadagna con
la violenza, tutto si perde con gli odi e con le guerre.

Minneapolis si ferma: in
migliaia   per commemorare
George Floyd

Cinquecento persone sono state ammesse nel santuario della
North Central University di Minneapolis, ma in migliaia si
sono riversati nelle strade della città per rendere omaggio
alla salma di George Floyd. Il 46enne afroamericano, ucciso
durante un arresto, è diventato il simbolo di un’ondata di
dissenso e di indignazione che ha sollevato gli Stati Uniti,
attraversati da decine di manifestazioni che, in molti casi,
hanno significato la messa a ferro e fuoco di intere città.
Questa volta, a Minneapolis si cerca di mantenere l’ordine,
tentando di mantenere l’ordine dovuto alle esequie di una
persona. Una gigantografia di George campeggia in fondo al
Santuario, mentre si intonano canti spiritual e si snodano
testimonianze di amici e parenti. La città si è fermata
stavolta, cercando di arginare la sua furia.

E’ stato il reverendo Al Sharpton, noto per le sue lotte
nell’ambito dei diritti civili, a officiare la cerimonia in
onore del 46enne, dedicando a George Floyd un’omelia
particolarmente sentita, in un momento di profonda tensione
per il Paese intero: “La storia di George Floyd è la storia
dei neri. Perché da 401 anni in qua, la ragione per cui non
siamo mai potuti essere chi avremmo voluto e sognato è stata
che voi ci avete tenuto il vostro ginocchio sul nostro collo.
È tempo che noi ci alziamo in piedi nel nome di George e
diciamo: ‘Togliete le vostra ginocchia dai nostri colli. E
ancora: “Ho visto molti americani di razze ed età differenti
marciare insieme e alzare la loro voce insieme, siamo ad un
punto di svolta”. E non manca, il reverendo, di riservare un
riferimento anche al presidente degli Stati Uniti, Donald
Trump, e alla sua esibizione della Bibbia davanti alla Saint
John Church: “Mai visto nessuno tenere una Bibbia così, ma mi
piacerebbe che la leggesse. Non si può usare la Bibbia come
strumento di propaganda”.

Solo la prima tappa a Minneapolis. Il corpo di George Floyd
domani andrà a Raeford, nel suo North Carolina, dove una
camera ardente verrà allestita per ospitare una cerimonia
privata, per la sua famiglia. Poi il Texas, Houston, dov’è
cresciuto. Luoghi della sua vita che diventeranno altrettanti
simboli di una protesta che, in queste occasioni, cercherà di
rientrare nei ranghi di una rabbia per quanto possibile
pacifica.
App “Immuni”: già nel mirino
dei truffatori telematici.

Neanche il tempo della pubblicazione e della fruibilità sugli
store Apple e Android che l’app “Immuni”, l’applicazione
voluta dal Governo con l’intento di limitare la diffusione dal
contagio e consentire agli utenti di telefoni cellulari di
ricevere notifica di eventuali esposizioni al Coronavirus, che
è già subito finita nel mirino dei truffatori telematici. A
segnalarlo la Polizia Postale sulla pagina Facebook
“Commissariato di PS On Line – Italia” che con un
nuovo post comunica il pericolo di un nuovo virus che sfrutta
un dominio del tutto identico a quello della Federazione
Ordine dei Farmacisti Italiani per installarsi nei nostri
dispositivi e dispensa alcuni consigli: “In questi giorni in
cui si parla moltissimo della nuova applicazione #IMMUNI messa
a punto dal Governo per il monitoraggio del #Covid-19,
l’attività criminale non conosce sosta.

Sorprende ancora di più il cosiddetto “social engineering”
ovvero la tecnica di hackeraggio che punta sul fattore umano
sfruttando la buona fede delle persone.

Di recente è stata lanciata una massiva attività di cybercrime
con email di phishing contenenti ransomware. Il #virus
#trojan, chiamato FuckUnicom, sfruttando l’occasione del
codice IMMUNI, rilascia un file .exe attraverso un dominio del
tutto identico a quello della Federazione Ordine dei
Farmacisti Italiani che, una volta eseguito, visualizza la
mappa dei contagi ad imitazione di quella ormai celebre della
Johns Hopkins University e avvia il processo di cifratura.

Successivamente sul pc delle vittime compare la richiesta di
riscatto in Bitcoin e le istruzioni di pagamento.

CONSIGLI:

• Non procedere mai ad alcun pagamento, anche perché non è
certo che sia restituito il materiale criptato;

• tenere sempre aggiornato il sistema operativo del proprio
pc;

• installa un buon antivirus o antimalware;

• effettuare con scadenza ravvicinata il backup dei dati
presenti nel proprio supporto informatico al fine di evitare
la perdita degli stessi;

• fare attenzione alle e-mail che arrivano “non attese”,
evitando di aprire file allegati o seguire link indicati;

• cestinare le e-mail sospette.

Se sei in difficoltà o hai bisogno di aiuto scrivici su:

www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.htm
l“.

Un’altra truffa che merita la più ampia notorietà in un
momento in cui a migliaia scaricano o sono incuriositi
dall’app IMMUNI.

Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire
fedelmente le indicazioni della Polizia Postale.
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