DIREZIONE DIDATTICA STATALE - 6 Circolo Didattico - "R. GIRONDI" Barletta - approvato con delibera del Collegio Docenti Scuola Primaria n.38
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 6° Circolo Didattico -‐ “R. GIRONDI” Barletta approvato con delibera del Collegio Docenti Scuola Primaria n.38
INDICE PREMESSA ............................................................................................................................................................................ 4 RIFERIMENTI NORMATIVI ..................................................................................................................................................... 5 COME CAMBIA LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA ................................................................................................. 6 LE FASI DELLA VALUTAZIONE ................................................................................................................................................ 8 GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE ....................................................................................................................................... 9 LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMAENTO ....................................................................................................................... 10 RUBRICA VALUTATIVA DEL COMPORTAMENTO CON DESCRITTORE E GIUDIZIO SINTENTICO ............................................. 11 INDICATORI E DESCRITTORI DEL PROCESSO E DEL LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI RAGGIUNTO .... 13 LA MODALITA’ DI ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI ............................................................................................... 16 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA ............................................................................................................... 18 LA VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA SCUOLA PRIMARIA ................................................. 19 OBIETTIVI OGGETTO DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DIDATTICO ........................................................................................ 21 DESCRITTORI PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA E DELL’ATTIVITÀ ALTERNATIVA ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA ............................................................................................................................................. 41 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI ...................................................................................................... 42 2
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DSA ................................................................................................................................. 43 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA ................................................................................ 44 RILEVAZIONI NAZIONALI SUGLI APPRENDIMENTI DEGLI ALUNNI ........................................................................................ 45 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ................................................................................................................................. 46 INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI/EVIDENZE PER LA COSTRUZIONE DELLE RUBRICHE PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE ........................................................................................................................................................................................... 47 LE RUBRICHE PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DECLINATE VERTICALMENTE ....................................................... 48 MODALITÀ DI COMUNICAZIONE ALLE FAMIGLIE ................................................................................................................. 68 3
PREMESSA La valutazione è espressione dell’autonomia professionale insita nella funzione del docente nella sua struttura bidimensionale, sia individuale sia collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle scuole. In tale prospettiva, attraverso i criteri e le modalità attestate nel Presente Protocollo, la nostra Scuola intende perseguire il fine formativo ed educativo della valutazione, che concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo di ogni alunno in ordine a conoscenze, abilità e competenze acquisite. Alla luce della presente impostazione concettuale è di fondamentale rilevanza, richiamare all’interno del documento i riferimenti normativi in materia, in quanto il Collegio dei docenti di codesta Scuola definisce i criteri e le modalità della valutazione degli apprendimenti e del comportamento per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione. La valutazione è strettamente connessa con il curricolo d’Istituto allegato al PTOF ed accompagna il processo di insegnamento-apprendimento. Sul piano dell’insegnamento fornisce ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico e permette di adeguare le proposte didattiche alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali e del gruppo classe. Sul piano dell’apprendimento permette di accertare: → i livelli di conoscenza; → abilità e competenza raggiunti dagli allievi; → promuove negli alunni l'autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità o difficoltà e fornisce loro indicazioni per orientare l'impegno e sostenere l'apprendimento. Il Collegio dei docenti elabora ed adotta il seguente Protocollo per tutte le attività che riguardano la valutazione degli apprendimenti, la certificazione delle competenze ed il passaggio delle informazioni fra ordini di istruzione, ai fini della Continuità. Scopo del presente documento è definire, in modalità strutturata ed omogenea all’interno dell’Istituto, gli elementi necessari per la valutazione degli alunni. 4
RIFERIMENTI NORMATIVI L.104/1992 legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate; D.P.R. 275/99 sull’autonomia delle Istituzioni Scolastiche; Decreto n.122 del 2009 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione; Linee di indirizzo per la valutazione degli studenti diversamente abili del 4 agosto 2009; L. n. 170/10 recante norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico; D.M 5996 del 12/07/2011 e nota 2563 del 22/11/2013 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali; D.M. n. 254/12 Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo di Istruzione; Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 e la C.M. n.8/2013 sugli alunni con bisogni educativi speciali; Le linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri del 2014; Decreto legislativon.62/2017, recante norme in materia di valutazione e di certificazione delle competenze; DM n.742/2017 con il quale sono stati adottati i modelli nazionali di certificazione nazionale delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione; Nota n.1865 del 10 ottobre 2017 volta a fornire indicazioni in merito a valutazione, certificazione delle competenze ed Esame di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione 5
COME CAMBIA LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA Ordinanza Ministeriale 172 del 4 dicembre 2020 I giudizi descrittivi, correlati ad obiettivi disciplinari, sostituiscono i voti numerici nella valutazione intermedia e finale della scuola primaria. È quanto prevede l’Ordinanza ministeriale 172 del 4 dicembre 2020, che attua quanto previsto dal decreto legislativo 62/2017 e dal decreto legge 22/2020, art. 1 comma 2-bis. La recente normativa ha infatti individuato un impianto valutativo che supera il voto numerico e introduce il giudizio descrittivo per gli obiettivi riferiti alle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa. Un cambiamento che ha lo scopo di far sì che la valutazione degli alunni sia sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno, finalizzato ai traguardi per competenze cui la Scuola tende. Il giudizio descrittivo di ogni studente sarà riportato nel documento di valutazione e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento: • Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità. • Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo. • Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità. • In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente. Secondo le Indicazioni pubblicate nelle Linee Guida, i livelli sono definiti sulla base di dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che permettono di formulare un Giudizio Descrittivo, e si definiscono in base a quattro dimensioni, così delineate: a. l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente; 6
b. la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire: c. le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti formali ed informali; d. La continuità nelle manifestazioni dell’apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta sporadicamente o mai. I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina oggetto di valutazione e individuati in sede di interclasse deliberati dal Collegio docenti e Consiglio di Circolo. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terra conto del percorso fatto e della sua evoluzione. Come definito nell’articolo 3, comma 7 dell’ordinanza, restano invariate la descrizione del percorso e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti, la valutazione del comportamento e dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternativa. La valutazione degli alunni con disabilità certifica è espressa con giudizi descrittivi coerenti con il Piano Educativo Individualizzato predisposto dai docenti contitolari della classe secondo le modalità previste dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n.66. La valutazione degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento tiene conto del piano didattico personalizzato predisposto dai docenti contitolari della classe della legge 8 ottobre 2010, n.170 Analogamente, nel caso di alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES) , i livelli di apprendimento delle discipline si adattano agli obiettivi della progettazione specifica, elaborata con il Piano Didattico Personalizzato. Il punto di forza di un modello basato sui giudizi descrittivi, articolati per obiettivi, consiste nell’attenzione rivolta non solo e non tanto agli esiti e alle prestazioni degli alunni, bensì all’intero processo di insegnamento/apprendimento. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che fa della valutazione uno strumento per costruire nuove strategie didattiche ai fini del miglioramento, per rimodulare l’insegnamento sui bisogni concreti degli alunni e favorire il raggiungimento dei traguardi formativi. È il presupposto di una scuola autenticamente inclusiva, che non lascia indietro nessuno. 7
LE FASI DELLA VALUTAZIONE Art. 1 Decreto Legislativo 62/2017: Principi. Oggetto e finalità della valutazione e della certificazione Comma 1.“La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”. La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto alle capacità e agli esiti rilevati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione dell’alunno. Per questo si distinguono quattro fasi fondamentali, che sottendono quattro diverse funzioni: a. La funzione regolativa della valutazione scolastica, serve a “garantire con continuità e sistematicità un flusso di informazioni sull’andamento del processo educativo al fine di predisporre, attuare e mutare con tempestività e specificità, gli interventi necessari per la ottimizzazione della qualità dell’istruzione, e conseguentemente, dei risultati del micro e del macro sistema educativo” b. La funzione diagnostica della valutazione scolastica, corrisponde all’accertamento dei prerequisiti cognitivi ed affettivo-motivazionali posseduti dagli allievi al momento dell’avvio del percorso di formazione. Si intuisce la chiara rilevanza formativa diagnostica: sulla base delle informazioni ottenute con tale valutazione, infatti, il docente può attivare le azioni didattiche compensative necessarie a garantire a tutti gli studenti il conseguimento dei prerequisiti, cioè quelle conoscenze e quelle abilità il cui possesso è la precondizione affinché ogni studente possa immettersi con più alta probabilità si successo nell’itinerario programmato; c. La funzione formativa della valutazione scolastica consiste nel fornire allo studente una informazione accurata circa i punti forti e i punti deboli del suo apprendimento e al docente una serie di dati che gli permettano di assumere decisioni didattiche appropriate ai bisogni individuali degli studenti. La valutazione formativa aiuta lo studente a superare gli ostacoli che emergono nel percorso di apprendimento e il docente a modificare le procedure, i metodi e gli strumenti usati al fine di personalizzare e diversificare il sostegno educativo-‐ didattico. Essa concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo di ciascun alunno e si realizza attraverso l’osservazione continua e sistematica dei processi di apprendimento formali ed informali. Documentare inoltre la progressiva maturazione dell’identità personale e promuovere una riflessione continua dell’alunno come autovalutazione dei suoi comportamenti e percorsi di apprendimento. d. La funzione orientativa della valutazione scolastica: dall’analisi delle funzioni ricaviamo il senso delle azioni di valutazione degli studenti, si valutano gli studenti non solo per “misurare” i livelli di competenza raggiunti ma per apprezzare il valore, per comprenderne, interpretarne e orientarne gli sviluppi futuri, per regolare e migliorare le azioni educative. 8
GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE Costituiscono oggetto della valutazione e sono competenze del gruppo docente delle classi: ♦ la verifica degli apprendimenti ossia delle conoscenze e abilità disciplinari indicate negli obiettivi di apprendimento, elaborati dalla scuola e codificati nel curricolo verticale d’Istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali. Secondo l’attuale quadro normativo La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n.92, attraverso un giudizio descrittivo riportato sul documento di valutazione, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti. I giudizi descrittivi sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione scelti collegialmente a livello di interclasse e correlati a 4 livelli di apprendimento. La valutazione ha carattere collegiale ed è integrata dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo raggiunto; ♦ la valutazione del comportamento cioè della partecipazione, dell’impegno manifestato, dell’interesse, del rispetto delle regole e dell’autonomia, condizioni che rendono l’apprendimento efficace e formativo. La valutazione del comportamento è espressa per tutto il primo ciclo mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di Cittadinanza; ♦ la rilevazione delle competenze di base, relative agli apprendimenti disciplinari e propedeutiche rispetto allo sviluppo continuo della capacità di apprendere e la loro certificazione sulla base delle indicazioni e dei modelli che sono predisposti dal MIUR secondo le indicazioni del D.L. n.62/2017 9
LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMAENTO Nella valutazione globale rientra anche quella del comportamento che si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e il regolamento approvato dall’ istituzione scolastica ne costituisce i riferimenti essenziali. La scuola si impegna in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una comunità. Essa viene espressa collegialmente dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione, secondo quanto specificato nel comma 3 dell’articolo 1 D.LGS 62/2017. La nostra Istituzione scolastica ha elaborato i descrittori per la formulazione del giudizio sintetico del comportamento in base a indicatori riferiti al profilo delle Competenze Sociali e Civiche, Spirito d’iniziativa, Imparare ad imparare. • Competenze Sociali e Civiche: Ø Rispetto del Regolamento d’Istituto e delle norme sulla sicurezza Ø Comportamento nell’utilizzo di strumenti e strutture, nella collaborazione con i docenti, con il personale della scuola, con i compagni durante le ore scolastiche e durante le uscite • Spirito d’iniziativa: Ø Impegno, partecipazione e responsabilità • Imparare ad imparare: Ø Autonomia nell’organizzazione dello studio La valutazione del comportamento è attribuito collegialmente dai docenti dell’interclasse, concorre alla valutazione complessiva dello studente. 10
RUBRICA VALUTATIVA DEL COMPORTAMENTO CON DESCRITTORE E GIUDIZIO SINTENTICO DESCRITTORI GIUDIZIO SINTETICO L’alunno mostra un comportamento rispettoso e collaborativo con insegnanti ed adulti. Nella relazione con i coetanei assume atteggiamenti positivi e manifesta sensibilità e attenzione verso gli altri all’interno del gruppo. All’interno della classe assume un ruolo propositivo e collaborativo, con disponibilità all’aiuto verso i compagni. Partecipa in modo attivo e originale alle attività. Dimostra di aver interiorizzato le norme di comportamento del gruppo e dell’ambiente scolastico. Evidenzia un buon livello di maturazione nel senso di responsabilità e OTTIMO affidabilità in ogni situazione. L’alunno manifesta un comportamento rispettoso e collaborativo con insegnanti ed adulti. Nella relazione con i coetanei assume atteggiamenti positivi ed è consapevole del proprio ruolo fra i pari. Partecipa attivamente alle lezioni e alle attività proposte. Rispetta in modo consapevole le regole del gruppo e dell’ambiente scolastico. Evidenzia un adeguato livello di maturazione nel senso di DISTINTO responsabilità e affidabilità in diverse situazioni. L’alunno mostra un comportamento rispettoso nei confronti di insegnanti ed adulti: accetta eventuali richiami e si adegua alle indicazioni ricevute. Nel rapporto con i coetanei si mostra ben disposto ad accettare la compagnia di alcuni compagni nei momenti didattici e ricreativi. Si mostra partecipe e coinvolto nelle lezioni e nelle attività. Rispetta le regole del gruppo e dell’ambiente scolastico. Manifesta un adeguato livello di maturazione nel senso di responsabilità e affidabilità. BUONO L’alunno mostra un comportamento non sempre rispettoso nei confronti di insegnanti ed adulti: non sempre accetta i richiami e si adegua alle indicazioni volte alla correzione di eventuali atteggiamenti scorretti. Con i coetanei assume rapporti talvolta conflittuali che richiedono la mediazione dell’adulto si mostra talvolta passivo e ricerca poco la compagnia nei momenti ricreativi. In classe si mostra facilmente distratto o poco attento, pertanto va sostenuto con richiami o stimoli adeguati. In genere rispetta le norme di comportamento dell’ambiente scuola SUFFICIENTE e le regole del gruppo. Appare abbastanza consapevole dell’importanza di esercitare l’autocontrollo nei momenti non strutturati, ma non sempre riesce ad essere autonomo in tale esercizio. 11
L’alunno assume atteggiamenti irrispettosi/oppositivi/provocatori nei confronti degli insegnanti e degli adulti in genere in modo consapevole. Nelle relazioni con i coetanei si osservano episodi di prevaricazione/imposizione delle proprie idee fisica e verbale. All’interno del gruppo classe durante l’attività didattica disturba frequentemente. NON Non rispetta quasi mai le norme di comportamento dell’ambiente scolastico e non si adegua alle regole osservate dal gruppo (per le entrate, SUFFICIENTE gli spostamenti, gli intervalli, …). Ha bisogno di continui controlli da parte del personale adulto nell’esercizio degli atteggiamenti di autonomia. 12
INDICATORI E DESCRITTORI DEL PROCESSO E DEL LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI RAGGIUNTO FREQUENZA • frequenta con assiduità • frequenta con regolarità • frequenta in modo saltuario APPRENDIMENTO • ha avuto un atteggiamento demotivato e disinteressato: nessuna forma significativa di apprendimento disciplinare. • ha avuto un atteggiamento poco motivato, gravemente insufficienti le informazioni disciplinari acquisite. • ha avuto un atteggiamento poco motivato, scarse le informazioni disciplinari acquisite. • Conosce in modo frammentario e disorganico i contenuti disciplinari; scarse le competenze. • Ha acquisito una preparazione pienamente sufficiente in termini di competenze, obiettivi e contenuti disciplinari. SITUAZIONE DI PARTENZA È in possesso di un • ricco bagaglio culturale che gli/le permette di assumere iniziative nel contesto scolastico; pertanto, la preparazione di partenza può considerarsi solida • buon bagaglio culturale che lo/a stimola a nuove esperienze; pertanto, la preparazione di partenza risulta consistente • certo bagaglio culturale che gli/le permette di affrontare nuove esperienze; pertanto, la preparazione di partenza può considerarsi adeguata • modesto bagaglio culturale; pertanto, la preparazione di partenza risulta incerta • limitato bagaglio culturale; pertanto, la preparazione di partenza è lacunosa REGOLE L'alunno rispetta • pienamente • complessivamente • talvolta • non sempre gli altri, le regole scolastiche e la vita sociale • è integrato positivamente e costruttivamente nel gruppo/classe • è integrato positivamente nella classe • è integrato nella classe 13
SOCIALIZZAZIONE • ha qualche difficoltà di integrazione nel gruppo/classe e collabora solo se stimolato • ha difficoltà di integrazione nel gruppo/classe • Partecipa attivamente, con entusiasmo ed in modo costruttivo PARTECIPAZIONE • Partecipa attivamente • Partecipa regolarmente • Partecipa, solo se sollecitato/a • Anche se opportunamente sollecitato/a, partecipa poco al dialogo educativo INTERESSE Evidenzia • uno spiccato interesse verso tutte le • interesse verso le • interesse per alcune • poco interesse per le • attività didattico-‐educative L’impegno manifestato è… • intenso e costante IMPEGNO • discreto • saltuario • saltuario e superficiale • Ha raggiunto una notevole autonomia personale e sa gestire eventuali nuove situazioni che si presentano, affrontandole con sicurezza AUTONOMIA • Ha raggiunto un buon grado di autonomia personale • Ha raggiunto una certa autonomia personale • Si avvia al raggiungimento di una certa autonomia personale • Mostra poca fiducia nelle proprie capacità ed opera solo con l'aiuto dell'insegnante METODO DI STUDIO Possiede un metodo di studio • efficace e produttivo • efficace • soddisfacente solo per le fasi essenziali del lavoro scolastico • poco efficace e scarsamente produttivo • non efficace Rispetto alla situazione di partenza, ha fatto registrare • eccellenti 14
PROGRESSO NEGLI OBIETTIVI • notevoli D’APPRENDIMENTO • regolari • modesti • irrilevanti progressi negli obiettivi programmati 15
LA MODALITA’ DI ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI L’accertamento degli apprendimenti disciplinari si effettua mediante verifiche in itinere (nel corso dell’attività didattica) e finali ( a conclusione di ogni percorso didattico). Gli strumenti di verifica sono di vario tipo e, a seconda della disciplina interessata, possono essere scritti, orali, operativi, grafici ed informatici. Essi, inoltre, hanno sia un carattere oggettivo (questionari a risposta chiusa, multipla, vero/falso, completamenti, problemi..) sia aperto e semi-strutturato ( testi, relazioni, questionari a risposta aperta, schematizzazioni..) Nell’uso degli strumenti per la verifica dei percorsi didattici e formativi si terrà conto dei seguenti criteri: • Adeguata distribuzione delle prove nel corso dell’anno; • Coerenza della tipologia e del livello delle prove con la relativa sezione di lavoro effettivamente svolta in classe; • Esplicitazione degli obiettivi che si verificano e dei criteri di correzione; Le modalità di accertamento degli apprendimenti avvengono mediante: Verifiche scritte Prove strutturate e semi-strutturate (vero/falso, a scelta multipla, questionari) sintesi, soluzioni di problemi, dettati, elaborazioni testuali per valutare: competenza ideativa e testuale, competenza sintattica, competenza semantica, competenza tecnica, errori ortografici Verifiche orali Colloqui, interrogazioni, interventi, discussioni su argomento di studio, esposizione di attività svolte. Sarà riservata una particolare attenzione alle relazioni orali, perché si ritiene che la capacità di parlare costituisca non solo un obiettivo didattico ma anche un obiettivo educativo “ imparare a parlare in pubblico incrementa la stima di sé, dà sicurezza , favorisce l’articolazione del pensiero”. Prove pratiche Prove grafico-pittoriche, test e prove motorie, prove vocali. Compiti di realtà Compito reale che, per essere portato a termine, necessita di conoscenze e abilità multi-disciplinari. Rappresenta uno spazio di autonomia e responsabilizzazione nel quale ciascun alunno può affrontare e portare a termine il compito affidatogli, mostrando di possedere le competenze utili a realizzarlo 16
OSSERVAZIONI SISTEMATICHE Le osservazioni sistematiche permettono di conoscere e verificare le modalità di apprendimento di ogni singolo alunno e concorrono alla verifica degli apprendimenti. Sono considerate osservazioni sistematiche quelle riferite alla partecipazione con interventi “dal posto”, richiesti durante il normale svolgimento delle lezioni e/o durante la correzione delle attività. Importante, rispetto alla situazione di partenza, sarà la valutazione delle modalità di approccio ai contenuti, dei tempi di attenzione, di concentrazione, del grado di partecipazione e di interesse. La documentazione Registri personali dei docenti, registro di classe. Le Prove comuni di Istituto Sono prove strutturate in ingresso, itinere e finale (1° e 2° quadrimestre) per classi parallele, finalizzate alla verifica e valutazione del conseguimento di conoscenze, abilità, competenze disciplinari e/o trasversali, previste nel curricolo verticale d’istituto e nella progettazione annuale in particolare in italiano, matematica e inglese. Per l’elaborazione di tali prove sono utilizzati quesiti (item) del tipo vero/falso, a scelta multipla, a completamento, a corrispondenza e sono somministrate in versione digitalizzata. Ogni prova è correlata da una tabella di misurazione che consente di definire parametri di “accettabilità” delle prestazioni. Per gli alunni con disabilità o DSA sono previsti adeguamenti programmati dall’insegnante di sostegno e dalle insegnanti di classe. Gli esiti di tali prove sono discusse in ambito di consiglio di Interclasse al fine di: • Verificarne la funzionalità in base agli esiti raggiunti • Ri-progettare le attività didattiche in caso di particolari punti di debolezza emersi dal confronto con i risultati delle altri classi • Aggiornare le stesse prove se non risultano più adeguate agli standard definiti dal Collegio. I risultati delle prove vengono inviati al docente referente della valutazione ai fini dell’autovalutazione d’Istituto. Le prove saranno effettuate in date stabilite dal Dirigente Scolastico con apposito calendario 17
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Nella Scuola dell’Infanzia si ribadisce l’importanza di una valutazione che, per essere formativa, deve essere in grado di sostenere e valorizzare i processi di crescita, anziché esprimere giudizi. L’agire didattico-educativo nella scuola dell’infanzia è sempre stato e continua ad essere trasversale a tutti i campi di esperienza per tenere conto della singolarità e complessità di ogni bambino. Tale valutazione è effettuata dalle docenti contitolari di sezione per conoscere i comportamenti cognitivi e socio-affettivi di ciascun bambino per: • personalizzare e proposte e i percorsi di apprendimento; • rendersi conto di quanto sta avvenendo nel rapporto educativo; • riflettere sul tipo di ricaduta dell’esperienza sulla sezione; • verificare la qualità dell’attività educativa e didattica e del significa globale dell’esperienza scolastica. Per gli alunni di cinque anni si utilizzano prove strutturate e condivise di valutazione sulle competenze in uscita e si sono definiti indicatori comuni che confluiscono nella schede valutativa di collegamento con la scuola primaria (All.A) 18
LA VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA SCUOLA PRIMARIA Nella scuola primaria la “Valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa per ciascuna disciplina di studio attraverso giudizi descrittivi”, correlati a quattro livelli di apprendimento, in coerenza con i livelli ei descrittori adottati nel Modello di Certificazione delle Competenze e riferiti alle dimensioni indicate nelle Linee Guida: • In via di prima acquisizione; • Base; • Intermedio; • Avanzato I Giudizi descrittivi sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione individuati collegialmente dai docenti di ciascuna interclasse e riportati nel Documento di Valutazione. In relazione alla valutazione si ribadisce che per la pienezza dell’atto didattico, il modo in cui l’insegnante svolge la funzione della valutazione ha un grande influsso sul concetto che l’alunno può avere di sé e da come viene gestita può dipendere il suo futuro. La valutazione, sia quella analitica di ogni disciplina che quella globale, deve essere individuale; pertanto occorre gratificare in modo imparziale soprattutto il cammino svolto, il progresso registrato, non solo il risultato finale. La valutazione va effettuata sulle prestazioni e sui fatti, pertanto deve essere finalizzata alla valorizzazione dell’alunno, e questa, sarà maggiore, se non sarà un elenco di lacune di errori, ma piuttosto se evidenzierà le mete raggiunte e gli indicherà le modalità per sviluppare le sue potenzialità. Pertanto, deve partire da un’accertata situazione iniziale e indicare l’avvicinamento progressivo agli obiettivi programmati da raggiungere attraverso percorsi individualizzati tenendo conto dei ritmi e delle condizioni soggettive dell’apprendimento di ognuno. I giudizi descrittivi che saranno attribuiti rispecchieranno i livelli rispondenti al grado di sviluppo dell’apprendimento dell’alunno. La valutazione è effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe. I docenti che svolgono insegnamenti curriculari per gruppi di alunni, i docenti incaricati dell’I.R.C. e di attività alternative all’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione degli alunni che si avvalgono dei suddetti insegnamenti. I docenti che svolgono attività finalizzate all’ampliamento e all'arricchimento dell'offerta formativa, forniscono elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e sul profitto conseguito da ciascun alunno. Le operazioni di scrutinio sono presiedute dal Dirigente scolastico o da suo delegato. La valutazione del comportamento degli alunni viene espressa collegialmente dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione. I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutti gli alunni della classe; nel caso in cui a più docenti di sostegno sia affidato, nel corso dell’anno scolastico, lo stesso alunno con disabilità, la valutazione è espressa congiuntamente. 19
Relativamente alla valutazione dell’I.R.C., la valutazione delle attività alternative, per gli alunni che se ne avvalgono, è resa su una nota distinta con giudizio sintetico sull’interesse manifestato e i livelli di apprendimento conseguiti. Gli alunni della Scuola Primaria sono ammessi alla classe successiva anche in presenza di livelli “in via di prima acquisizione”. In tal caso l’Istituzione scolastica, nell’ambito dell’autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento. I docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. I risultati della valutazione dell’alunno vengono comunicati alle famiglie, in forma ufficiale, con la consegna dei documenti di valutazione, alla fine di ogni quadrimestre. Durante i previsti incontri individuali tra genitori e docenti, saranno scambiate le informazioni utili a migliorare la conoscenza dell’alunno, al fine di predisporre efficaci interventi didattici. 20
OBIETTIVI OGGETTO DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DIDATTICO CLASSI PRIME 1° QUADRIMESTRE 2°QUADRIMESTRE DISCIPLINA OBIETTIVO DISCIPLINA OBIETTIVO • Prendere la parola negli scambi comunicativi • Ascoltare testi narrativi mostrando di sapere rispettando i turni di parola cogliere il senso globale e riesporli in modo • Ascoltare e comprendere l’argomento e le comprensibile a chi ascolta informazioni principali di discorsi affrontati in • Leggere semplici e brevi testi sia in modalità ad classe alta voce, curandone l’espressione, sia in quella ITALIANO • Padroneggiare la lettura strumentale ITALIANO silenziosa • Acquisire le capacità manuali, percettive e • Comunicare con semplici frasi che rispettino le cognitive necessarie per l’apprendimento della principali convenzioni ortografiche scrittura • Ascoltare e comprendere l’argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe • Comprendere vocaboli e brevi messaggi di uso • Comprendere vocaboli e brevi messaggi di uso quotidiano, accompagnati da supporti visivi e quotidiano, accompagnati da supporti visivi e LINGUA LINGUA sonori sonori STRANIERA STRANIERA • Riprodurre semplici parole rispettando la corretta • Riprodurre semplici parole rispettando la corretta pronuncia pronuncia • Interagire con un compagno per presentarsi, utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione 21
• Riconoscere le relazioni di successione in • Riconoscere relazioni di successione, di durata, di esperienze vissute e narrate, nelle azioni contemporaneità, cicli temporali in esperienze STORIA STORIA effettuate nella giornata e saper applicare gli vissute e narrate: i giorni della settimana, i mesi, opportuni indicatori temporali le stagioni • Rappresentare graficamente e verbalmente le attività i fatti vissuti e narrati • Partecipare alla costruzione di regole di • Mettere in atto comportamenti corretti nel lavoro convivenza in classe e nella scuola e nell’interazione sociale ED.CIVICA ED.CIVICA • Rispettare le proprie attrezzature e quelle comuni • Conoscere e denominare le varie parti del • Ascoltare e comprendere l’argomento e le computer informazioni principali di discorsi affrontati in • Ascoltare e comprendere l’argomento e le classe informazioni principali di discorsi affrontati in classe • Utilizzare gli indicatori topologici per localizzare • Riconoscere nel proprio ambiente di vita le oggetti e stabilire relazioni funzioni dei vari spazi GEOGRAFIA GEOGRAFIA • Conoscere e distinguere gli elementi fisici e • Rappresentare semplici percorsi antropici di un paesaggio • Leggere scrivere in cifre e in lettere i numeri • Conoscere e utilizzare strategie di calcolo, entro il 10, rappresentare e associare la quantità eseguire calcoli veloci al numero • Rappresentare e risolvere i primi problemi di MATEMATICA • Contare i numeri entro il 10 utilizzando i segni MATEMATICA addizione e sottrazione convenzionali • Leggere e rappresentare relazioni e dati relativi a esperienze concrete, con disegni schemi e tabelle 22
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